Usa. Mario Andretti con gli assi del volante visita le truppe USA

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Ap – Campioni fra i soldati

Mario Andretti

con gli assi del volante

visita le truppe USA

di Lino Manocchia

INDIANAPOLIS, 17 Novembre ’10 – Con l’ausilio coordinativo della Morale Entertaniment, Il 12  gennaio prossimo, la IRL darà il via ad un “Tour di dieci giorni” di importanti  personaggi dell’automobilismo, che visiteranno le Truppe americane stanziate in Europa ed nel Medio Oriente. L’evento ha luogo in concomitanza delle celebrazioni per il centenario della mitica Indianapolis 500.


Mario Andretti sarà il caposquadra di ex celebri assi delle quattro ruote: RutherfordRahal, Foyth, Davey Hamilton, Al Unser e la “Trophy girl” della Irl, Cameron Haven (foto), nonché Terry Angstadt, del direttivo Irl. Possiamo immaginare l’atmosfera che regna tra i soldati  avidi di possede-re un autografo del grande “Piedone”. Si prevede che il “tour” incontrerà da 10 a 15 mila soldati.

Fa parte del programma anche la visita ad una portaerei Usa stanziata nel Golfo persico.

«Porteremo un pezzo dell’America alle Truppe onde dar loro una iniezione di fiducia,» afferma Mario, «e per l’occa-sione farò provare l’ebbrezza della velocità a bordo della “due posti” Indycar, che il pilota di Nazareth guida prima di

una gara Irl, con a bordo  persone di riguardo. Chissà l’emozione che proverò nel  guidare con alle mie spalle un generale,» commenta ridendo Mario, l’Uomo che non invecchia mai.

A 63 anni l’oriundo istriano (nella foto intervistato dal nostro lino Manocchia) incappò in un incidente durante le prove ad Indfianapolis, a rischio di morire. Provava una Dallara-Honda del team Michael Andretti (patron della “Andretti-autosport”  ad una media intorno ai 350 km, quando  lo svedese Kenny Brack sbatté dinanzi a lui. Mario che non evitò i detriti, compì un  volo  terribile uscendone fortunatamente incolume.

«Forse a 63 anni è giunto il momento di… rilasciarsi,» sentenziò l’oriundo. «Uomo coraggioso e generoso,» disse di lui Enzo Ferrari, «serio profes-sionista, idolo d’America, salito alla gloria di Indianapolis, è diventato campione del mondo di F.1,

ma non con una Ferrari. E’ sospinto da una voglia straripante di vittoria, una volontà assoluta, cocciuta,di arrivare al vertice.»

E  la icona della velocità che  ha raggiunto il  vertice, ora assapora il valore di una simile conquista.

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ABRUZZOpress – N. 435 del 17 novembre ’10                                                                                                                        Pag 2

Mario ci spieghi il tuo pensiero sull’American dream?

«Senza  esagerare debbo riconoscere di essere fortunato ed in grado di poter parlare del “sogno americano”. Io, giovane emigrante, e la mia famiglia, approdammo a Nazareth (che tutt’ora vive li) ed ho raggiunto l’apice delle opportunità che mi hanno creato tra l’altro l’alone di “bravo pilota.”»

Sempre modesto il Commendatore, sindaco del libero Comune di Montona in esilio (Istria).

Mario, si registra un calo di spettatori nelle gare Nascar, A cosa  lo attribuisci?

«Col tempo, anche per i piloti, sopraggiunge l’effetto “cycle”. L’età, la mancanza di sponsor, e altri dettagli impongono l’addio alle armi. Come i piloti anche i fans attraversano l’effetto “ciclo”. Il costo dei biglietti, la spesa per andare alle corse con la famiglia, il sistema adottato dalla serie, il cambio dei piloti, tutto contribuisce  ad abbassare il prestigio – e di rimando l’importanza di una corsa – abbinato al calo dei fans. E la Nascar, per quanto si possa definirla “sovrana”, sta attraversando un periodo non certo aureo.»

Della Irl puoi fare un commento?

«Non  si accusi di partigianeria per il fatto che mio figlio Michael e patron di quattro vetture con piloti validi – e mio nipote Marco ne guida una. Ma la verità è che la situazione attuale potremmo definirla “di mezzo”. Il nuovo Presidente Bernard – Mario prosegue Mario – sta apportando diverse novità, molte delle quali  si concretizzeranno nel 2012, quando avremo la nuova vettura e  i nuovi motori. Per l’anno prossimo scompare qualche pista non redditizia ed in contrasto con la Nascar, per il resto guardiamo fiduciosi al futuro. Qualche pilota Irl  parla di passaggio dalla monosposto alle rombanti vetture stock, ma saggiamente applicano la tradizionale sentenza: ”Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel lascia non sa  quel che trova.” Per adesso solo la Danica Patrick sembra ambientarsi, ma non  favorevolmente, in quanto i risultati ottenuti in una diecina di gare appaiono deboli e spesso incalcolabili.»

Come facevi a spingerti sempre al limite?

«Negli anni Settanta guidavo tutto quello che mi capitava tra le mani, dalla F.1 alle Midget. Spesso mi chiedo: Qual è il punto estremo per un pilota. Esiste? O è il frutto dell’immaginazione di ogni pilota, come io penso. Il limite è determinato dal feeling che si misura con il proprio mezzo e siamo noi che lo definiamo. Chi può dire – conclude Mario –  che non potrebbe essere altro al punto che noi riteniamo insuperabile.»

Già, chi lo può dire?

L. M.




Mosca. Premio Internazionale “Città di Penne” a Mosca

Premio Internazionale “Città di Penne” a Mosca

Con grande successo e partecipazione di pubblico si è svolta, sabato 13 novembre, presso la Casa degli Scrittori a Mosca, dopo un interessante dibattito fra i tre autori finalisti e la giuria popolare, la cerimonia di premiazione dell’edizione russa del Premio Letterario Internazionale “Città di Penne – Mosca – Università D’Annunzio” 2010. Il vincitore assoluto è stato Serghey JURSKIJ, con il romanzo breve “Saltato fuori dal cerchio” che si è imposto su Vladimir LICHUTIN, con “Sogno d’oro” e Anatolij KURCHATKN con “Tsunami”. Il Ministro della Cultura della Federazione Russa A. A. Avdeev ha significativamente evidenziato come “grazie al Premio hanno visto la luce diversi libri tradotti in russo e italiano, i cui autori sono annoverati tra i maggiori letterati contemporanei, dando così un sostanziale contributo allo sviluppo della collaborazione culturale russo – italiana”.

È intervenuta all’evento la delegazione abruzzese, guidata dal Presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano, con il segretario generale e ideatore del Premio Igino Creati, il direttore generale della Brioni Roman Style Antonio Bianchini e il rappresentante dell’Amministrazione Comunale di Penne Guglielmo Di Paolo. Erano presenti anche le poetesse abruzzesi Annamaria Giancarli, Daniela Quieti e Nicoletta Di Gregorio, Presidente Associazione Editori Abruzzesi ed Edizioni Tracce, la casa editrice che ha in catalogo diverse pubblicazioni di scrittori russi e che, per l’occasione, ha edito una breve raccolta di poesie, tradotte in russo da Gulnara Sharafutdinova, delle poetesse citate.

Il Presidente Pagano ha portato il saluto del Consiglio Regionale e un particolare omaggio della nostra terra, auspicando, con gli organizzatori del Premio, che questa importante manifestazione venga inserita nella celebrazione dei rapporti culturali italo-russi del 2011.

La cerimonia conclusiva del concorso si svolgerà a Penne il 27 novembre.

D. Q.

С большим успехом и участие аудитории состоялось в субботу, 13 ноября в Доме писателей в Москве после интересную дискуссию среди трех финалистов и авторов жюри, церемония награждения победителей русское издание Международной литературной премии ” Город Ручки – Москва – Университет Д’Аннунцио, “2010 год. Абсолютным победителем был Сергей JURSKIJ, с повести “выскочил из круга”, которая возлагается на Владимира LICHUTIN, с “Золотой сон” и Анатоль KURCHATKN с “Цунами”. Министр культуры русской Федерации А. А. Авдеев значительно подчеркнуто, что “благодарность за премию увидели свет несколько книг, переведенных на русский и итальянский, авторами которых являются одними из крупнейших современных писателей, тем самым вносит существенный вклад в развитие культурного сотрудничества – русский итальянский”.
Абруццо является делегации выступил на мероприятии, во главе с президентом регионального Назарио Пагано, с Генеральным секретарем и основатель премии Igino создан, генеральный директор Brioni римского стиля Антонио Bianchini и представитель города Пенне Уильям Ди Паоло . Также присутствовали поэты Анна Abruzzese Джанкарло, Даниэла Quieti и Николетта Ди Грегорио, президент Ассоциации издателей Абруццо и Трек издания, издательство, которая имеет несколько публикаций в каталог русских писателей и, по случаю, опубликовал краткое коллекцию стихи, переводил на русский Гульнара Шарафутдинов, поэты упоминается.
Пагано, президент привел салют областного совета и особый дар нашу землю, надеясь, с организаторами премии, что это важное событие включено в праздновании культурных связей между Италией и Россию в 2011 году.
Церемония закрытия конкурса состоится в загонах на 27 ноября.
D. Q.




Argentina. EVENTI ED EMOZIONI DELLA MISSIONE ABRUZZESE IN ARGENTINA All’università di Buenos Aires, poi Berazategui in festa, un libro di racconti e il desaparecido d’Abruzzo

1) Club Villa San Vincenzo: da siniswtra, Antonio Prospero, Alicia Carosella, Franco Caramanico, Franco Santellocco, Ricardo Chiavaroli, Gabriele Marchese.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Gentile direttore,
se può essere d’interesse, concludo i resoconti sulla missione con quest’ultima nota, con gli eventi e le emozioni, come la visita del CRAM all’Associazione Villa San Vincenzo di Guardiagrele, poi gli incontri tenuti all’università di Buenos Aires, al Circolo Abruzzese di Berazategui, città in festa per le celebrazioni dei 50 anni dalla nascita del Comune presente la Presidente della Repubblica Argentina, Cristina Fernandez, ed altro. La città di Berazategui, gemellata con Lanciano (Chieti), ospitava una delegazione di Lanciano guidata dal sindaco Filippo Paolini. Infine la presentazione del volume “Memorie di racconti abruzzesi” di Maria D’Alessandro, il Coro folkloristico abruzzese e gli accenni della terribile storia di Enrico Spinelli, abruzzese di Perano (Ch), arrestato e torturato sotto la dittatura Videla, che rischiò la tragica sorte dei desaparecidos. Allegate alcune immagini.
Con viva cordialità
Goffredo Palmerini
Foto:
1) Club Villa San Vincenzo: da siniswtra, Antonio Prospero, Alicia Carosella, Franco Caramanico, Franco Santellocco, Ricardo Chiavaroli, Gabriele Marchese.
2)SAM 226 – Università di Buenos Aires, Facoltà di Giurisprudenza: al centro la prof. Laura Lora, tra Goffredo Palmerini e Anna Maria Volpe
3)50° Berazategui – Palco delle Autorità: la Presidente dell’Argentina, Cristina Fernandez, tra il governatore Daniel Scioli e il sindaco di Berazategui Juan José Mussi. In secondo piano il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, con la fascia tricolore.
4) Maria D’Alessandro

EVENTI ED EMOZIONI DELLA MISSIONE ABRUZZESE IN ARGENTINA

All’università di Buenos Aires, poi Berazategui in festa, un libro di racconti e il desaparecido d’Abruzzo

di Goffredo Palmerini

BUENOS AIRES – Scorrono i giorni, nella capitale argentina, mentre la primavera avanza solenne e fa esplodere di colori i fiori dei giardini e di verde smeraldo i prati dei parchi. Anche gli alberi di “lapacho” in fioritura tingono di rosa e di lillà le prospettive delle strade ai cui bordi dimorano e i contorni delle piazze. Belle giornate a Buenos Aires, nei giorni che seguono il meeting del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM), conclusosi il 3 novembre. Intanto c’è ancora un appuntamento in programma, per il CRAM. Siamo ospiti dell’Associazione Abruzzese “Villa S. Vincenzo di Guardiagrele” in San Martin, la sera successiva alla conclusione dei lavori. Ci attendono la presidente della FEDAMO, Alicia Carosella, il presidente e l’intero Comitato direttivo del club, nella bella sede che in tanti anni di sacrifici e di volontario impegno i soci hanno pian piano costruito. Quasi settecento metri quadrati coperti con un ampio giardino attrezzato, un complesso efficiente e funzionale per la vita associativa e ricreativa degli abruzzesi di Guardiagrele e dintorni, residenti nell’area della capitale argentina, dove anche altre associazioni abruzzesi operano attivamente nelle loro belle strutture. Tre anni fa mi capitò di visitare quella di San Isidro, dove il coro Cappella Ars Musicalis in tournée tenne un indimenticabile concerto. Nella sede dell’associazione, la Maiella domina con le sue immagini. Aria di festa, volti sorridenti e dalle cucine il profumo intenso dell’asado. E’ una calorosa rimpatriata, dove la parte dell’ospite “speciale” spetta al Consigliere regionale Franco Caramanico, che di Guardiagrele è stato sindaco per sette anni e consigliere comunale fin dal 1983. E’ proprio di casa, in famiglia con i suoi compaesani. Ma altrettanto calorosa è l’accoglienza riservata agli altri due Consiglieri regionali, Ricardo Chiavaroli e Antonio Prospero, al vice presidente del CRAM, Franco Santellocco, a tutti i componenti del Consiglio degli Abruzzesi nel Mondo, al dirigente regionale Giorgio Chiarini, ed ai funzionari dell’ufficio Emigrazione della Regione Abruzzo, Giuseppe Leuzzi e Michele Presutti. Davvero una bella serata, forte di emozioni e densa di ricordi, come solo le nostre comunità all’estero sanno esprimere.

3)50° Berazategui - Palco delle Autorità: la Presidente dell'Argentina, Cristina Fernandez, tra il governatore Daniel Scioli e il sindaco di Berazategui Juan José Mussi. In secondo piano il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, con la fascia tricolore.

Gli impegni ufficiali del CRAM sono finiti, l’indomani le varie delegazioni cominciano a rientrare nei rispettivi Paesi. Io mi trattengo ancora alcuni giorni a Buenos Aires, ho qualche impegno da assolvere. L’intera giornata del 4 novembre è dedicata all’Università, Facultad de Derecho (Giurisprudenza). Mi aspetta la prof. Laura Lora, una docente che per alcuni giorni, qualche anno fa, venne all’Aquila, innamorandosi della città. Era in Italia per una serie d’appuntamenti negli atenei di Roma La Sapienza, Milano e Teramo, per incontri sul diritto di famiglia e sulle adozioni internazionali, di cui la prof. Lora è un’esperta riconosciuta. Mi contattò prima di partire dall’Argentina, attraverso un amico comune di Pinzolo, cittadina trentina della Val Rendena dove per più d’un anno lei aveva lavorato in gioventù. Fui ben lieto d’accoglierla e di farle conoscere L’Aquila nelle sue bellezze e nella sua storia. Ne rimase entusiasta, intrigata. Il terremoto del 6 aprile 2009, che così profondamente ha lacerato la città, le ha procurato sofferenza e preoccupazione. In più occasioni, mentre ci esprimeva solidarietà e vicinanza, s’informava per telefono come procedessero le cose, quali le prospettive per la ricostruzione. Non potevo, dunque, mancare di ringraziarla di tanta attenzione. Mi attende davanti l’ingresso della Facoltà, sotto al colonnato in pietra dell’imponente palazzo. Entriamo. C’è un via vai frenetico di studenti, professori ed ospiti per un importante congresso giuridico internazionale che si tiene in questi giorni nell’aula magna. Mi guida in visita per la Facoltà, tra le più prestigiose del Paese, dove si sono formati una dozzina di Presidenti dell’Argentina, le cui effigi campeggiano sulle pareti del rettorato.

4) Maria D'Alessandro

Ci fermiamo nel salone riservato ai professori. La prof. Lora mi fa domande sull’attuale situazione all’Aquila, sui problemi dell’emergenza, su come e quando la straordinaria città che ha conosciuto potrà tornare al suo splendore. La raggiungono un gruppo di studenti, alcuni con ascendenti d’origine italiana. Anche loro mi chiedono dell’Aquila, li informo come meglio posso in obiettività. Ringrazio tutti per l’attenzione affettuosa che ci hanno riservato nei giorni della tragedia e dopo. Saluto i ragazzi, mentre lasciamo la Facoltà. Parliamo ancora dell’Aquila, in auto, mentre facciamo un giro per la città, sopra tutto nei barrios di Palermo e Recoleta. Mi informo dalla prof. Lora sui molteplici suoi impegni professionali, che la vedono spesso in giro per il mondo.  A quelli accademici altri ne aggiunge, nel Senato della Repubblica, dove è consulente giuridica, e presso il Consiglio Superiore della Magistratura della Città di Buenos Aires. Ci fermiamo a Recoleta per un drink d’eccezione nel magnifico Parco Hyatt di Palazzo Duhau, un resort prezioso gioiello d’architetture e arredi  in art deco, sull’Avenida Alvear, nei cui ambienti s’ammirano sculture ed opere d’arte moderna di notevole valore. E’ certamente uno dei palazzi più prestigiosi del quartiere più bello, magnificente ed esclusivo della capitale argentina, la Recoleta appunto, dove si susseguono stupende residenze e rappresentanze diplomatiche. Laura Lora tornerà presto a trovare L’Aquila, a vederla anche nelle sue ferite, non appena gli impegni la riporteranno in Italia. Approfitto della sua disponibilità per fare una visita di cortesia agli uffici di redazione di Italiani d’Argentina, testata giornalistica diretta da Roman Luna Marossero, della quale sono assiduo collaboratore. Ha la sede nelle vicinanze, in Juan Maria Gutierrez 2700. Arriviamo che è passato l’orario d’apertura. Chiamo comunque al cellulare, per un saluto, il direttore e poi Natalia Paratore, punto di riferimento in redazione. Penserà l’amica Laura Lora a recapitare in omaggio al giornale una copia con dedica del mio volume “L’Aquila nel mondo”.

2)SAM 226 - Università di Buenos Aires, Facoltà di Giurisprudenza: al centro la prof. Laura Lora, tra Goffredo Palmerini e Anna Maria Volpe

Il 5 novembre si va a Berazategui, una visita al Circolo Ricreativo Abruzzese di quella città. Berazategui sta vivendo giornate particolari di festa, per le celebrazioni del 50° anniversario della nascita del Comune. Mi viene a prendere Maria D’Alessandro, abruzzese di San Vito Chietino, arrivata in Argentina con la famiglia quando aveva 4 anni. Studi nel Paese, poi un master a Firenze e una vita d’insegnante di Geografia, ora in pensione. Ha una grande passione per la storia dell’emigrazione e per le tradizioni abruzzesi, oltre che per il canto corale. Arriva con Carlos Vigil, suo marito, docente universitario in Scienze ambientali, e con il figlio Lucas. Si parte dal mio albergo in Vicente Lopez, si deve attraversare in lungo tutta la città sull’Avenida 9 de Julio, per poi prendere l’autostrada per La Plata. Una trentina di chilometri e c’è l’uscita per Berazategui. La città, un continuum con la capitale, è uno dei tanti centri della cintura urbana che formano la Grande Buenos Aires. Conta 323 mila abitanti e appunto 50 anni fa venne scorporata da Quilmes per formare un municipio autonomo. Principalmente dedita all’agricoltura nei primi anni del Novecento, l’area si è nei decenni successivi sviluppata con industrie vetrarie, tessili e chimiche, specie nel settore delle fibre artificiali. Numerosa la comunità italiana – e abruzzese in particolare – che s’insediò nell’area, arrivata con il flusso migratorio specie nel secondo dopoguerra. Ben organizzata e attiva è la comunità abruzzese, che ha svolto e svolge un importante ruolo sociale nella città. Con le sue capacità d’iniziativa ha contribuito significativamente allo sviluppo cittadino. Dall’Abruzzo giunsero nell’area numerosi nuclei familiari, specie dalla provincia di Chieti, dai paesi costieri come dall’entroterra.

Non è casuale, quindi, che il gemellaggio con la Municipalità di Berazategui sia stato stretto dalla città di Lanciano, per sottolineare il ruolo avuto dalla gente d’Abruzzo nella crescita della città. E proprio il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, con una delegazione civica, è presente in questi giorni a Berazategui per le celebrazioni del Cinquantenario della nascita del Comune. I grandi festeggiamenti, inaugurati il 4 novembre dal sindaco Juan Josè Mussi, hanno avuto il privilegio della presenza della Presidente della Repubblica, Cristina Fernandez Kirchner, dei ministri Julio De Vido, Debora Giorgi e Florencio Randazzo, del governatore della Provincia di Buenos Aires, Daniel Scioli, e di molti sindaci delle città vicine. Un posto di rilievo, nella cerimonia, l’ha appunto avuto la delegazione di Lanciano, città gemella, con il suo sindaco Filippo Paolini. La presidente Cristina Fernandez, parlando a pochi giorni dall’improvvisa scomparsa del marito, ha voluto richiamare l’impegno del governo nel favorire lo sviluppo delle autonomie, ma sopra tutto ricordare l’ex presidente Nestor Kirchner che ha avuto il consenso di milioni d’argentini. “Credetemi – ha detto tra l’altro la Presidente – è stato un privilegio essere stata compagna della sua vita ed anche un’enorme responsabilità nel realizzare i sogni di tutti gli argentini. So di non essere sola, quindi posso andare avanti. Le cose che faremo, non le faremo per Cristina, ma per l’Argentina e in memoria di questo grande uomo argentino. Abbiamo un grande amore per le cose che continueremo a costruire, abbiamo un profondo amore per il popolo e l’amore per la nostra storia”. I festeggiamenti tra le due città gemelle, Berazategui e Lanciano, sono proseguiti il 5 novembre con varie iniziative ed incontri ufficiali, cui ha partecipato la comunità abruzzese guidata dal suo presidente, Onorio (Nino) Di Nenno.

Con Maria D’Alessandro giungiamo alla sede del Circolo Abruzzese quando sta calando la sera. Ci accolgono all’ingresso Angelo Di Donato, esponente storico dell’Associazione, più volte presidente, l’ing. Bruno Di Nardo, Santino Alleva e Alberto Cillo, componenti del direttivo. Il Coro Folcloristico dell’associazione, in un ambiente al primo piano del grande complesso – che al pian terreno ha un’ampia sala con palcoscenico per ricevimenti e spettacoli – fa le prove sul suo repertorio di canti tradizionali abruzzesi. Il gruppo corale è diretto da Adriana Pietro, mentre Camillo Pasquini accompagna alla fisarmonica. L’indomani darà un importante concerto nell’ambito delle manifestazioni del Cinquantenario. Saranno presenti i sindaci di Berazategui e Lanciano, si deve dunque far bella figura. Il direttore è una garanzia di professionalità. Adriana Pietro è un’artista apprezzata, musicista e cantante di tango, musica pop e folclore argentino. Formatasi all’Istituto Clara Leclech in chitarra e canto, tiene concerti con un gruppo di musicisti diretti dal pianista Leo Bernstein. Di recente ha pubblicato il Cd “Sueño del alma” ed è in tour con lo spettacolo “Nosotros y el tango”, prodotto da Claudia Cartie. Nata a Buenos Aires da madre bresciana e padre abruzzese – Angelo Di Pietrantonio, di Sant’Eufemia a Maiella, socio del Circolo – volentieri si dedica anche alla preparazione del Gruppo Folcloristico Abruzzese.

E’ tutta una festa quando entriamo in sala. Il canto si ferma, si fanno le presentazioni, anche se alcuni già mi conoscono sul web, sulle testate per le quali scrivo, attraverso la posta elettronica che quotidianamente invio agli amici all’estero ed alle associazioni abruzzesi. Maria D’Alessando introduce la mia visita. Li saluto con il cuore, li ringrazio per quanto fanno per conservare le radici e la cultura abruzzese, ma sono loro particolarmente grato per l’onore che rendono all’Italia ed alla regione d’origine con testimonianze di vita esemplari. Va loro la gratitudine dell’Abruzzo e della Patria. Come pure la gratitudine della città capoluogo d’Abruzzo per quanto hanno fatto per testimoniare affetto e solidarietà alle popolazioni terremotate, anche raccogliendo aiuti per la ricostruzione. Mi chiedono dell’Aquila e dell’Abruzzo. Gli occhi si fanno lucidi, molti da anni non tornano nella terra natale, complici le traversie dell’economia argentina nel decennio passato, dalle quali per fortuna il Paese sta definitivamente uscendo, e il rapporto di cambio con l’euro. La prova del Coro, come d’abitudine, si chiude con l’inno di Mameli, cantato con la mano sul cuore. Pensare che in Italia c’è voluta tutta la determinazione del presidente Ciampi per riportare in auge il nostro inno nazionale. Gli italiani all’estero invece ci insegnano, eccome, l’amor di Patria ed il rispetto dei simboli della Nazione. Altro che il ciarpame che gira nel nostro Paese!

Ma c’è un altro evento che mi ha portato a Berazategui. Si diceva dell’amore di Maria D’Alessandro per le tradizioni abruzzesi e per la storia della nostra emigrazione. Ebbene, per molti anni lei ha raccolto testimonianze, storie, poesie, racconti e aneddoti dagli abruzzesi anziani di Berazategui. Quest’anno ha messo in ordine gli appunti, ne ha scritto un testo bilingue, italiano e spagnolo, e lo ha pubblicato in proprio. Questo è il giorno in cui, fresco d’inchiostro, il volumetto di 100 pagine “Memorie di racconti abruzzesi” vede la luce. Viene da tutti accolto con curiosità, interesse e gioia. Del libro ho scritto la prefazione. Così, tra l’altro, vi annoto: “Ho raccolto con prontezza l’invito che Maria D’Alessandro mi ha rivolto tempo fa, di scrivere una prefazione al libro “Memoria di racconti abruzzesi” che stava preparando, raccogliendo dalla viva voce dei suoi conterranei storie vissute a cavallo di due continenti: ricordi, memorie, racconti, poesie, indovinelli, aneddoti ed ogni altra traccia della cultura d’origine. Sì, d’una cultura popolare che si nutre della sedimentazione di secolari saggezze tramandate per via orale, come d’abitudine nelle civiltà contadine. E dunque anche nei nostri paesi d’Abruzzo. Il fatto è che questo avviene non in terra d’Abruzzo, ma in un Paese tanto fisicamente lontano, com’è in effetti l’Argentina, quanto straordinariamente vicino, se si considera la meritoria opera di Maria D’Alessandro nel ricucire la trama e l’ordito della propria cultura attraverso una certosina ricostruzione della memoria delle proprie radici attraverso testimonianze e racconti raccolti tra gli emigrati abruzzesi della comunità nella quale vive, a Berazategui, nell’area metropolitana della Grande Buenos Aires.

Ancora più rimarchevole è questo impegno, se si considera il complesso delle attività che l’Autrice svolge nell’ambito del Circolo Ricreativo Abruzzese e nel Coro Folcloristico che ella anima in quella città. Tutto riporta a quel desiderio di coltivare, in comunione, tradizioni e culture popolari che sono il retaggio, dolce ed emozionante, della propria terra d’origine. “La memoria – ha scritto Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura – non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare”.  Lo si scopre leggendo questo lavoro, prezioso se non altro per la passione che lo anima e per la corale partecipazione d’una comunità regionale, residente in una città d’Argentina, ansiosa di non disperdere nell’oblio il senso profondo del proprio passato, talvolta lontano nel tempo. Maria D’Alessandro questo fa, documentando non solo lacerti della propria cultura e della memoria collettiva d’una comunità, partita in gran parte dalla provincia di Chieti, in Abruzzo, nel secondo dopoguerra e ritrovatasi in Argentina a costruire la prospettiva del proprio futuro, ma anche rafforzando quel senso di comune appartenenza che illustra al meglio l’associazionismo d’origine abruzzese in ogni continente.

Dunque, per quanto questo volume appaia nella sua sobrietà ed innocente freschezza, in effetti è un prezioso contributo al rafforzamento del legame tra coloro che condividono comuni radici, coltivandone con orgoglio la memoria e scrivendone, fors’anche inconsapevolmente, una tessera di storia civile. (…) E’ infatti un’opera che raccoglie memorie, tradizioni, storie e ricordi finora trasmessi oralmente e che, probabilmente, senza questo volume, si sarebbero man mano affievoliti disperdendosi con le generazioni future per via del sempre più labile cordone ombelicale con la terra d’origine dei padri. Ora questo non accadrà facilmente, potendosi contare su un documento scritto che resta, raccogliendo biografie, racconti e tradizioni che contribuiscono efficacemente a conservare i contorni di quel senso di comunità regionale, attraverso il medium della cultura popolare, che connota, oltre i confini, un grande Abruzzo nel mondo. L’Autrice può quindi legittimamente sentirsi fiera di questo lavoro. (…) Sono certo che la comunità abruzzese di Berazategui avrà ragione di sentirsi più forte ed unita. Disporre d’un proprio patrimonio di memoria affidato al futuro, qual è la sorte d’un libro, di solito alimenta ulteriori attenzioni e ricerche fino ad arricchirlo progressivamente. E di questo l’Abruzzo dentro i confini non può che essere lieto, considerando che l’altro Abruzzo all’estero è orgoglioso delle proprie origini e di coltivare al meglio l’attaccamento alla propria terra. La lettura di questo volume davvero mi ha colpito, scorrendo le storie d’emigrazione nella loro essenzialità, i sentimenti celati nei versi, l’ironia popolare in certi racconti rusticani, i valori positivi alla base della cultura contadina dalla quale gran parte di noi ha provenienza. E sono grato a Maria D’Alessandro per l’impegno che ha profuso, mettendo a frutto la sua sensibilità al servizio della cultura abruzzese. La sua opera ci arricchirà un po’ tutti, aggiungendo un piccolo tassello di conoscenza e consapevolezza a quel grande mosaico dell’emigrazione abruzzese nel mondo”.

Dopo una breve presentazione del volume, abbiamo parlato molto, tante le storie. Ognuno desidera  raccontarmi del paese d’origine e dell’arrivo in Argentina, terra che amano come seconda Patria. Mi parlano della loro vita, dei loro figli, fanno a gara. Enrico Spinelli, che è originario di Perano, un paese nella Val di Sangro in provincia di Chieti, mi tira cortesemente da un lato. Vuole raccontarmi la sua storia, una storia vissuta fino a rischio della vita in un periodo particolare e terribile. Della sua esperienza nelle carceri argentine mi racconta, arrestato e torturato sotto la dittatura di Rafael Videla. Rischiò d’essere uno dei trentamila desaparecidos scomparsi nel nulla durante la “guerra sucia”, la Guerra Sporca del regime militare. L’azione delle nostre rappresentanze diplomatiche sul regime riuscì a sventare un esito che sarebbe stato certamente drammatico. Enrico Spinelli venne rilasciato e le nostre autorità gli assicurarono sicurezza in Italia, dove restò fin quando la dittatura non crollò, nel 1983, dopo il tragico esito della guerra con gli inglesi seguita all’occupazione argentina delle isole Falkland, o Malvinas. Anche questa di Enrico Spinelli è una tessera del contributo reso dagli Abruzzesi alla libertà e alla democrazia dell’Argentina. Ma su questa storia avremo forse modo di tornare, con la testimonianza di chi visse in prima persona quella terribile esperienza.




BRASILE. L’ associazione ASMEF guida la delegazione della Regione Campania a San Paolo del Brasile

Gentile direttore,
se non già pervenuto da altra fonte, giro volentieri gli allegati riferimenti sulla prossima missione in Brasile dell’Asmef, con la rassegna “Le Giornate dell’Emigrazione”, di recente presentata alla Camera dei Deputati, alla quale anche la giornalista e scrittrice Tiziana Grassi – esperta della storia dell’emigrazione – ha preso parte.
Con viva cordialità
Goffredo Palmerini
L’ associazione ASMEF guida la delegazione della Regione Campania a San Paolo del Brasile

Parte venerdì prossimo la delegazione da Napoli in visita al consolato italiano di San Paolo, in Brasile. La missione rappresenta la tappa estera della rassegna annuale “ Giornate dell’ Emigrazione “ , promossa ed organizzata dall’ associazione Asmef e patrocinata dal Ministero per gli Affari esteri e dalla Regione Campania, e giunta quest’ anno alla V edizione ( programma su www.asmef.it ). Gli eventi previsti ( in allegato ) sono stati organizzati di concerto con il Consolato italiano, l’ Istituto Italiano di Cultura e l’ ICE. La delegazione, guidata dal presidente di Asmef Salvo Iavarone, è composta da nove persone, tra cui Pino Napolitano, curatore della mostra d’ arte “ La valigia dei sogni “ , l’ artista emiliano Sergio Capone , Valeria Vaiano produttrice ed attrice protagonista del film a tema “ Mineurs” che sarà proiettato in alcune scuole locali, Emilio Franzina docente dell’ Università di Verona e esperto di storia delle migrazioni italiane in America latina, Maria Di Costanzo, Michele Albanese direttore generale della Banca di CC Monte Pruno, che presenterà la “ Carta servizi per l’ emigrato” , una sorta di convenzione bancaria per gli emigrati italiani, ed altri.

Il presidente Iavarone consegnerà al console lettere ufficiali di saluti, firmate dal sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Mantica, dal Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, dall’ assessore regionale Severino Nappi.

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< Siamo sfiniti dagli sforzi di ogni tipo, che l’ organizzazione di questa rassegna assorbe, per l’ importanza che ha acquisito. Sforzi ormai insostenibili da un’ associazione come la nostra. Ma felici e soddisfatti per i consensi, per la buona riuscita del progetto, e soprattutto per i riscontri provenienti dalle nostre comunità all’ estero, la cui aggregazione rappresenta il nostro scopo primario >

Asociación L ‘ASMEF encabeza la delegación de la región de Campania en Sao Paulo, Brasil

Parte el próximo viernes, la visita de la delegación a Nápoles en el Consulado de Italia en Sao Paulo, Brasil. La misión es la revisión anual de la fase de extranjeros los Días “de la” emigración “, promovido y organizado por la Asociación de Asmef y patrocinado por el Ministerio de Asuntos Exteriores y de la Campania Región, y llegar este año ‘s en su quinta edición (programa de www.asmef . es). Eventos en el (anexo) se han organizado en colaboración con el Consulado de Italia, el ICE “El Instituto Italiano de Cultura. La delegación, encabezada por el presidente de Save Asmef Iavarone, está compuesto por nueve personas, entre ellas Pino Napolitano, comisario de la exposición de ‘La maleta de los sueños “el arte, el artista Emilia Sergio Capone, productor Valeria Vaiano y actriz de la película Bajo el lema “Hermanos”, que se muestra en algunas escuelas locales, Emilio maestro Franzina ‘s Universidad de Verona y experto en la historia de la migración italiana en América Latina, María Di Costanzo, Michele director general de Albania de la Banca Monte Pruno DC, que presentará el Carta de servicios ‘inmigrante’, una especie de convención para los inmigrantes italianos Banca, entre otros.
El Presidente entregará la consola cartas Iavarone oficial de saludos, firmado por el Subsecretario de Relaciones Exteriores Alfredo Mantica, el Presidente de la Provincia de Salerno Edmundo Cirielli, sobre “Consejero Regional Severino Nappi.

martedì 16 novembre

ore 9.30     Meeting in Consolato con il Console Generale, il Presidente Asmef e altri rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni italiane a San Paolo

ore 11.30 Tavola rotonda “Alle origini dell’emigrazione italiana in Brasile. L’incontro di due culture” – Scuola Italiana “Eugenio Montale”

Con la partecipazione del Prof. Emilio Franzina

ore 18.00  Inaugurazione della mostra “La valigia dei sogni” presso il Circolo Italiano, Sala delle Colonne.

–         mercoledì 17  novembre

ore 11.00  proiezione del film “Mineurs” (2007), alla presenza dell’attrice ed aiuto-regista Valeria Vaiano, con successivo dibattito – Scuola italiana “Eugenio Montale”

ore 15.00  proiezione del film “Mineurs” (2007), alla presenza dell’attrice ed aiuto-regista Valeria Vaiano, con successivo dibattito – Colégio “Dante Alighieri”

Giovedì 18 novembre ’10

Ore 16.00

Convegno economico “Sviluppo dei Rapporti economici e culturali tra Campania e Brasile. Il ruolo degli Istituti bancari nello sviluppo delle realtà imprenditoriali italiane all’estero. Prospettive ed interazione con il Ministero Industria e Commercio brasiliano”. – Sala Eventi del Consolato Generale d’Italia

Partecipano:

Giovanni Sacchi Direttore dell’ICE

Salvo Iavarone Presidente Asmef.

Michele Albanese e Antonio Ciniello rispettivamente Direttore Generale e Vicepresidente della BCC Monte Pruno,

Rosa Marra Pacifico delegato Regione Campania

Segretario Generale Camera di Commercio Italo-Brasiliana, il rappresentate della Banca d’Italia, Il rappresentante di SACE, il rappresentate delle 4 banche italiane presenti in Brasile e il rappresentante della FIESP.

Martes, 16 de noviembre

9.30 Reunión con el Cónsul en el Consulado General, el Asmef Presidente y otros representantes de instituciones y asociaciones italianas en Sao Paulo

11.30 Mesa redonda “Los orígenes de la emigración italiana a Brasil. El encuentro de dos culturas – Escuela Italiana “Eugenio Montale”
Con la participación del Prof. Emilio Franzina

18.00 Inauguración de la exposición “Maleta de Sueños” en el Club Italiano, Sala de las Columnas.

– Miércoles, 17 de noviembre

11 a.m. proyección de “Hermanos (2007), en presencia de la actriz y directora Valeria Vaiano y ayudar con el próximo debate – Escuela Italiana” Eugenio Montale ”

15:00 detección de “Hermanos (2007), en presencia de la actriz y directora Valeria Vaiano y ayudar con el próximo debate – Colegio Dante Alighieri

Jueves, 18 de noviembre ’10

16.00
Conferencia Económica “Desarrollo de las relaciones económicas y culturales entre Brasil y Campania. El papel de las instituciones bancarias en el desarrollo de las empresas italianas en el extranjero. Perspectivas y la interacción con el Ministerio de Industria y Comercio. ” – Sala de Eventos del Consulado General de Italia

Participantes:
Giovanni Sacchi, Director del ICE
A menos que Iavarone Presidente Asmef.
Miguel y Antonio Albanés Ciniello respectivamente Gerente General y Vice-Presidente del BCC Monte Ciruelo,
Rosa Marra delegado del Pacífico región de Campania

Secretario General Italo-Cámara Brasileña de Comercio, el representante del Banco de Italia, representante SACE, el representante de los cuatro bancos italianos en Brasil y el representante de la FIESP.

“ Giornate dell’ Emigrazione “ – Meeting alla Camera dei Deputati

Giovedì 14 ottobre si è svolto alla Camera dei Deputati, Palazzo Marini, un convegno promosso dall’ associazione Asmef, dal Ministero degli Affari Esteri, e dalla Regione Campania. Per quest’ ultima è intervenuto l’ assessore alle Politiche dell’ Emigrazione, Severino Nappi; per il Ministero, il direttore generale per gli Italiani all’ estero e le Politiche  migratorie , dott. ssa Carla Zuppetti, con una lettera del sottosegretario Alfredo Mantica. Il meeting, dal titolo “ Il flusso migratorio meridionale nell’ Italia post- unitaria: centralità del porto di Napoli nell’ emigrazione verso le Americhe “  e che ha visto la partecipazione di studiosi di alto profilo, come Catia Monacelli, Luca Bianchi, Tiziana Grassi, Maddalena Tirabassi, ed altri, si inserisce nell’ ambito della rassegna “ Giornate dell’ Emigrazione” , giunta quest’ anno alla V edizione, che prevede una serie di incontri sui territori del Sud Italia, uniti ad approfondimenti culturali ed artistici sul grande tema della storia dell’ emigrazione italiana, con una tappa estera, dove, presso le sedi di ambasciate e consolati, si incontrano le comunità di nostri connazionali all’ estero.

Si è iniziato con New York, quindi Buenos Aires nel 2009; quest’ anno la destinazione è San Paolo, in Brasile. Siamo partiti cinque anni fa quasi per gioco, presentando a Castellabate nel Cilento, un volume di letteratura italo- americana, scritto per Mondadori da uno dei principali studiosi impegnati sull’ argomento, Francesco Durante. Si era pensato di non limitarsi alla semplice discussione sui temi del libro, ma di ampliare la visibilità, con una mostra fotografica, ed una rappresentazione teatrale, ambientata nella New York degli anni 20. Ottenemmo un enorme successo di pubblico, mediatico, ed attenzione dalle istituzioni. La Regione Campania in particolare ci invitò ad andare avanti, sostenendo l’ iniziativa.

Abbiamo poi cercato di crescere, innovando e diversificando; ed i successi si son ripetuti. Non sto qui a riportare il percorso storico in dettaglio (riscontrabile sul sito www.asmef.it ) , ma approfitto dello spazio per indicare qualche significato, e cioè cosa ci spinge ad impegnarci su questi temi. Siamo convinti che esista una distanza, tra il forte senso di identità nazionale e di legame con il nostro Paese che tantissimi emigrati hanno, e quanto l’ Italia faccia per loro. Una sorta di doppia velocità, inaccettabile, per nessun motivo. I nostri concittadini non chiedono soldi né benefici materiali di altro tipo (anzi, in molti casi son disposti a concederne) . Essi chiedono prevalentemente di far parte a tutto tondo del loro Paese di origine, potendo così vivere il loro senso di appartenenza, di identità. Specie il Mezzogiorno d’ Italia potrà trarre grandi ritorni, oltre che una indubbia e sana sensazione di giustizia morale, da una operazione a largo respiro tesa a raggruppare tutti gli Italiani d’oltreconfine, in una sorta di grande comunità internazionale.

Certo, i nostri tour culturali non hanno alcuna pretesa di risolvere il problema. Ma vogliamo dare un segnale, una indicazione netta in tal senso, che possa risvegliare le coscienze di tutti. Prezioso al proposito è il contributo di Rai Internazionale, che ringraziamo, con il quale si sta portando nelle case di trenta milioni di connazionali sparsi qua e là nel mondo i nostri messaggi. Arrivederci quindi a San Paolo, da dove non mancheremo di far pervenire le nostre impressioni sugli interessanti incontri previsti

Salvo Iavarone / Presidente Asmef

presidenza@asmef.it

“Días de” emigración “- Reunión en la Cámara de Diputados

Jueves, 14 de octubre se celebró en la Cámara de Diputados, el Palazzo Marini, una conferencia organizada por la Asociación de Asmef, el Ministerio de Asuntos Exteriores y de la Regione Campania. Por esta ‘habló por última vez el’ Asesor ‘s Migración, Severino Nappi, para el Ministerio, el Director General para los italianos a las políticas exterior y de inmigración, el dr. ssa Carla Zuppetti, con una carta del subsecretario Alfredo Mantica. El encuentro, titulado “El flujo de la migración en el sur de Italia después de la unificación: la centralidad del puerto de Nápoles, en” la emigración a las Américas “y que contó con la participación de académicos de alto perfil, tales como Catia Monacelli, Bianchi Luca, Tiziana Grassi Maddalena Tirabassi, y otros, forma parte del “ámbito de aplicación del examen” Días de “emigración”, recibió este año ‘s en su quinta edición, que incluye una serie de reuniones en los territorios del sur de Italia, junto con puntos de vista cultural y artístico en el gran tema la historia de la “emigración italiana, con un escenario exterior, donde, en los locales de las embajadas y consulados, a las comunidades cumplir con todos nuestros compatriotas en el extranjero.
Comenzó con Nueva York y Buenos Aires en 2009, el destino de este año ‘s es San Pablo, Brasil. Empezamos hace cinco años, sólo por diversión, presentando en Castellabate Cilento, un volumen de la literatura italiana-americana, escrito por Mondadori en uno de los principales estudiosos involucrados “argumento, Francesco Durante. Se pensaba no ir más allá de la mera discusión de los temas del libro, sino para ampliar la visibilidad, una exposición fotográfica y un drama, ambientada en Nueva York durante 20 años. Tenemos un gran éxito con el público, los medios de comunicación, y la atención de las instituciones. La región de Campania, en particular, nos invita a seguir adelante, con el argumento ‘s la iniciativa.
Luego trató de crecer, innovar y diversificar, y los éxitos que se repiten. No estoy aquí para traer la ruta histórica en detalle (www.asmef.it que se encuentran en el sitio web), pero aprovechando el espacio para hacer constar la importancia, que es lo que nos impulsa a participar en estos temas. Estamos convencidos de que hay una distancia entre el fuerte sentido de identidad nacional y la relación con nuestro país que muchos han emigrado, y como s de Italia que lo haga por ellos. Una especie de doble velocidad, lo cual es inaceptable por cualquier razón. Nuestros conciudadanos no están solicitando beneficios materiales de dinero o de otro tipo (de hecho, en muchos casos están dispuestos a prestar dinero a ellos). En su mayoría pedir a participar en la ronda de su país de origen, lo que les permite vivir su sentido de pertenencia, de identidad. Sobre todo el sur de Italia “cosechará grandes vueltas, así como un innegable sentido de la justicia y la moral de sonido, de una operación de amplio alcance destinadas a reunir a todos los Italianos en el Extranjero, en una especie de gran comunidad internacional.
Por supuesto, nuestros viajes culturales no tienen la pretensión de resolver el problema. Pero queremos dar una señal, una indicación clara en este sentido, lo que podría despertar las conciencias de todos. Valiosa en este sentido es la contribución de Rai International, y les damos las gracias, con el que es líder en los hogares de treinta millones de compatriotas esparcidos por el mundo nuestros mensajes. Nos vemos entonces a St. Paul, en el que no dejará de enviar nuestras impresiones de las reuniones de interés prevista

A menos que Asmef Presidente Iavarone /
presidenza@asmef.it




IL CRAM A BUENOS AIRES, NEL 40° ANNIVERSARIO DELLA FEDAMO Concluso con successo, in tre giorni di lavori, il Congresso degli Abruzzesi nel Mondo

Gentile direttore,
se può essere d’interesse, ecco un reportage sull’annuale riunione del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM), tenutasi quest’anno a Buenos Aires dall’1 al 3 novembre, nel 40° anniversario di fondazione della FEDAMO, la Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Argentina. Nella nota, la storia in pillole di Buenos Aires, il resoconto dei lavori e altre annotazioni a margine.
Con viva cordialità
Goffredo Palmerini

IL CRAM A BUENOS AIRES, NEL 40° ANNIVERSARIO DELLA FEDAMO

Concluso con successo, in tre giorni di lavori, il Congresso degli Abruzzesi nel Mondo

di Goffredo Palmerini

BUENOS AIRES – E’ speciale anche in questo, Buenos Aires. Gli si danno ben due fondazioni. La prima, nel 1536, ad opera di Pedro de Mendoza che, inviato lì dal re di Spagna per contenere l’avanzata portoghese nel continente, con duemila uomini armati costruì sulla sponda del Rio de la Plata una fortezza in pietra. Ma quando i primi coloni cercarono di sottrarre terre e provviste ai Querandì, gli indigeni reagirono con estrema violenza e dopo quattro anni Mendoza se ne tornò in Spagna mentre i suoi uomini risalirono il corso del fiume fino al Paraguay per insediarsi in posti più tranquilli, nei dintorni di Asuncion. Più attendibile è la seconda fondazione, nel 1580, quando una nuova spedizione preparata in Paraguay discese fino al grande estuario del “fiume d’argento” al comando di Juan de Garay, il quale nei pressi del primo insediamento piantò l’albero della giustizia, nel posto dove attualmente sta la Plaza de Mayo, costituendovi intorno il primo nucleo urbano che chiamò “Ciudad de la Santisima Trinidad y Puerto de Santa Maria de los Buenos Aires”. Meno appetita di altre terre più ricche d’oro e d’argento, come il Perù e la Bolivia, dalle cui miniere Carlo V prosciugò ricchezze per il suo impero su cui il sole mai tramontava, Buenos Aires crebbe lentamente, sulle attività portuali e commerciali, ma anche sul commercio degli schiavi e il contrabbando. A fine Settecento contava trentamila abitanti. Nel 1806 gli inglesi tentarono la prima espansione coloniale nell’area, con uno sbarco a sud di Buenos Aires. Un tentativo d’invasione durato solo 46 giorni, debellato con l’arrivo da Montevideo delle truppe al comando di Santiago de Liniers. L’anno dopo, altro tentativo d’invasione, ricacciato dall’eroica difesa della città organizzatasi con il primo corpo di combattenti, chiamati “Patricios”.

E’ con l’invasione napoleonica della Spagna che i cittadini di Buenos Aires pensano di liberarsi della dominazione spagnola, insorgendo contro i luogotenenti del Regno e la guarnigione. Il 25 Maggio 1810 è una data che passerà alla storia dell’Argentina, giorno della rivoluzione di Buenos Aires – del quale quest’anno si celebra il Bicentenario – come l’inizio degli avvenimenti che portarono alla nascita della Nazione. Negli anni seguenti, infatti, il generale Josè de San Martin libererà dagli spagnoli tutta l’Argentina, con la proclamazione d’indipendenza il 9 Luglio 1816. Ma è nel 1850, con la nuova organizzazione politica del Paese, che Buenos Aires avvia la sua grande espansione. Gli antichi quartieri di Constitucion, Retiro e la Boca si integrano nella nuova città, che raggiunge così i 300 mila abitanti. Tra il 1867 e il 1871, però, un’epidemia di febbre gialla fa ventimila vittime. Le classi agiate lasciano il quartiere di Santelmo per ritirarsi a nord, dove costruiscono belle dimore dal raffinato stile europeo, sopra tutto francese, nei quartieri della Recoleta e Palermo, con vasti spazi verdi e giardini. Nel 1880 Buenos Aires diventa capitale dell’Argentina. Il sindaco dell’epoca, Torcuato de Alvear, la trasforma nella Parigi del sud America con una nuova urbanizzazione, con architetture di pregio e con il razionale reticolo d’ampie strade che sono tuttora la caratteristica della capitale argentina. A partire dal primo Novecento, con il notevole apporto dell’immigrazione in Argentina, sopra tutto dall’Italia, la città vede moltiplicare otto volte la sua popolazione. In quegli anni si dà impulso alla costruzione della rete metropolitana sotterranea, la prima del continente americano, e dagli anni Venti del secolo scorso ha inizio il forte sviluppo della città che farà di Buenos Aires una delle grandi capitali del mondo. Attualmente la città ha oltre 3 milioni d’abitanti, con i centri della cintura urbana ne conta quasi 10 milioni, mentre la provincia omonima oltre 13 milioni, quasi un terzo del Paese.

Dell’intera popolazione argentina, 40 milioni d’abitanti, più della metà ha origini italiane, un’altra buona parte radici spagnole. Buenos Aires, dove s’è maggiormente concentrato il flusso immigratorio, esprime al meglio il volto europeo nelle architetture, nei gusti, nella moda, negli idiomi e nella gastronomia. Per noi italiani sembra di stare a casa. Dovunque ti giri trovi persone che richiamano con orgoglio gli ascendenti nelle varie regioni italiane, sopra tutto nel nostro meridione. Anche per questo la capitale argentina, davvero una bella città, esalta le sue caratteristiche ammalianti ed inclusive, nell’architettura, nell’arte e nelle tradizioni culturali. E’ un paese straordinario, l’Argentina, per il calore e per l’indole della sua gente. Un paese ricco di risorse, estremamente vario e cangiante lungo l’enorme estensione longitudinale, dal tropico all’Antartide. Dalle vette della Cordigliera agli altipiani andini, dalle foreste tropicali ai grandi fiumi, dai ghiacciai immensi agli splendidi laghi, dai boschi alle praterie e alla sterminata steppa patagonica: una cornucopia di climi, bellezze ambientali e varietà naturali. Una terra generosa e feconda, un vero eden. Eppure, come d’altronde tutta l’America Latina, l’Argentina ha alle spalle una storia turbolenta, segnata dalle dittature, dai populismi, da corruzioni e profonde crisi economiche. L’ultima di queste crisi, sotto il corrotto governo del presidente Carlos Menem che svendette agli stranieri importanti aziende argentine, ma dei cui proventi in gran parte si persero le tracce, è stata davvero drammatica per il Paese. Dal 2003, con la presidenza di Nestor Kirchner, l’Argentina ha ripreso economicamente vigore, ha pagato il debito estero, ha cominciato a marciare con un trend di sviluppo intorno all’8 per cento, ha dato avvio ad una stagione d’importanti riforme sociali. Una stagione proseguita in continuità con il governo della presidente Cristina Fernandez, sulla scia dell’impostazione politica ed economica data da Kirchner, suo marito, improvvisamente deceduto due settimane fa destando un’enorme commozione nel Paese. Se l’impressione personale può valere qualcosa, dal 2006 in tre successive occasioni ho potuto osservare un Paese in crescente rinascita. Ora Buenos Aires è tutta un cantiere, il lavoro non manca, anche se ci vorranno ancora anni per recuperare i guasti sociali e le povertà che l’ultima crisi economica e finanziaria ha prodotto. Ma negli argentini è tornata la fiducia nel proprio avvenire, c’è un grande orgoglio e un forte senso della Nazione, palpabile è la voglia di recuperare gli anni perduti. Ed è questo che il popolo del grande, straordinario e finora sfortunato Paese davvero merita.

E’ in tale clima che a Buenos Aires, dall’1 al 3 novembre, si sono tenuti i lavori dell’annuale riunione del Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo (CRAM). In Argentina – e nella capitale in particolare – c’è una consistente comunità abruzzese, apprezzata e stimata, ben organizzata in Associazioni che coprono l’intero territorio nazionale. La gran parte del mondo associativo di provenienza dall’Abruzzo si ritrova nella FEDAMO, la Federazione delle Associazioni Abruzzesi che quest’anno celebra il Quarantennale di fondazione. E’ stata dunque giusta ed opportuna la scelta del CRAM di tenere in Argentina – nel Bicentenario del Paese, in omaggio ai 40 anni della FEDAMO e in rispetto della numerosa comunità regionale – l’annuale convegno dei delegati abruzzesi provenienti da tutto il mondo. Un’occasione importante per conoscere direttamente le differenti realtà continentali dell’emigrazione abruzzese, mettere a confronto esperienze, discutere come meglio organizzare le politiche della Regione per le proprie comunità all’estero e come investire sulla rete associativa regionale perché il brand Abruzzo si affermi in quei mercati attraverso produzioni di qualità e le eccellenze che la regione può vantare. E l’organizzazione e l’accoglienza predisposte dalla FEDAMO, sotto la guida della presidente Alicia Carosella che è anche consigliere del CRAM, sono state eccellenti in ogni punto, all’altezza della sfida che il Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo si riproponeva di lanciare per il suo futuro. In assenza dell’assessore all’Emigrazione, Mauro Febbo, le funzioni di presidente del CRAM sono state assolte dal vicario Franco Santellocco, con pienezza di poteri, con una guida sapiente dei lavori e con accorta capacità di mediazione. D’altronde, non era per nulla semplice e scontato, dopo due anni segnati dall’azzeramento dei capitoli di spesa destinati alle attività del settore Emigrazione per via dei tagli al bilancio effettuati dalla Regione per il rientro del disavanzo sanitario, o piuttosto da una palese sottovalutazione del ruolo e della rilevanza delle comunità abruzzesi all’estero.

E’ quanto ha messo subito in chiaro Franco Santellocco nella relazione introduttiva, soffermandosi sul ruolo dell’associazionismo, richiamando l’esigenza per lo Stato e le Regioni di rafforzare le rispettive politiche perché gli Italiani nel mondo possano essere ancor più utili all’Italia, superando quella marginalità d’interesse che inibisce una piena consapevolezza delle opportunità e del sistema di valori residente nelle comunità italiane all’estero. Questo, in sintesi, il succo della relazione d’apertura svolta all’assemblea dei delegati, con accanto i Consiglieri regionali Franco Caramanico, Ricardo Chiavaroli e Antonio Prospero, componenti del CRAM. Presenti ai lavori il sen. Esteban Caselli, origini molisane, e l’on. Giuseppe Angeli, abruzzese di Orsogna, entrambi residenti in Argentina ed eletti al Parlamento italiano nella Circoscrizione Sud America, che hanno portato il loro saluto. Presenti ai lavori il Console Generale d’Italia a Buenos Aires, Giancarlo Curcio, e il consigliere del CGIE, Gian Luigi Ferretti. Dopo il saluto della presidente della FEDAMO, Alicia Carosella, aprono la serie degli interventi i Consiglieri regionali. Antonio Prospero al suo saluto unisce il messaggio scritto affidatogli dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, un caloroso ideale abbraccio agli abruzzesi nel mondo dei quali ha sopra tutto richiamato la straordinaria prova di solidarietà verso le popolazioni terremotate dell’Aquila, assicurando che, pur tra notevoli difficoltà, la ricostruzione della città capoluogo d’Abruzzo e dei borghi distrutti dal terremoto presto avrà inizio. Ricardo Chiavaroli, latore d’un bel messaggio del presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Nazario Pagano, al suo impegno convinto nel CRAM associa la diretta esperienza d’emigrato, nato in Venezuela. Ringrazia la FEDAMO e la sua presidente per la perfetta organizzazione dell’evento e per il forte coinvolgimento dei giovani nella Federazione. Franco Caramanico unisce al saluto la solidarietà all’Argentina per la scomparsa dell’ex presidente Kirchner. Dichiara d’aver trovato un Paese molto diverso da quello visto dieci anni fa e ne loda i grandi passi avanti. Parla dell’emigrazione italiana, di quanto essa fece per la ricostruzione dell’Italia post bellica, di quanto può fare ora per il made in Italy, essendo i connazionali all’estero i nostri migliori ambasciatori. Garantisce, come i suoi due colleghi Consiglieri, il pieno sostegno alle attività del CRAM in seno all’istituzione regionale.

Il presidente Santellocco si attende dai lavori una svolta, non solo nel ruolo della Consulta, ma anche dei contenuti stessi delle politiche verso i corregionali all’estero, dei quali dovranno essere valorizzate le attitudini a sensori delle opportunità economiche per l’Abruzzo. E l’organizzazione del CRAM in Commissioni tematiche a tanto mira. Affida quindi a Goffredo Palmerini il compito di commemorare due importanti personaggi dell’emigrazione abruzzese, recentemente scomparsi. In rapidi tratti, Palmerini ricorda Enzo Ilario, consigliere del CRAM, di Città Sant’Angelo, scomparso il 29 novembre 2009 a soli 54 anni, pochi giorni dopo l’ultima assemblea tenutasi a Giulianova. Dirigente sindacale nel settore trasporti dell’UGL, Enzo Ilario aveva una spiccata sensibilità sociale. Al mondo del lavoro abruzzese associava un grande interesse anche per il mondo dell’emigrazione, del quale seguiva gli aspetti politici e sociali con passione ed attenzione. Per le sue qualità l’allora Segretario Generale dell’UGL, Renata Polverini, l’aveva chiamato a Roma come Segretario nazionale. Palmerini passa quindi a commemora un altro abruzzese di vaglia, Remo Guardiani, deceduto nel settembre scorso. Nato nel 1935 a Tocco Casauria, subito dopo gli studi tecnici, Remo Guardiani prese la via dell’Australia. In quella terra, a Melbourne, egli ha fatto valere le sue doti d’intraprendenza e laboriosità, affermandosi come imprenditore nel campo delle costruzioni edili e civili. Ma il meglio di sé, come solitamente accade nelle nostre comunità all’estero, Guardiani lo ha riservato all’associazionismo, all’organizzazione ed alla crescita del ruolo della comunità abruzzese in seno alla metropoli australiana, facendo nascere la Federazione delle Associazioni Abruzzesi d’Australia, della quale per diversi anni è stato presidente. Persona volitiva e generosa, con la sua determinazione accompagnò la costruzione d’un imponente complesso, la “Casa d’Abruzzo”, realizzato su un terreno di quasi 8 ettari, corredato da diversi impianti sportivi, un centro di numerose attività sociali e culturali. Remo Guardiani, per la sua opera appassionata, può davvero essere definito un pioniere del nostro associazionismo in Australia, una figura di spicco che ha onorato l’Abruzzo non solo per il prestigio meritato per le doti imprenditoriali, ma anche per la stima conquistata alla comunità abruzzese della quale è stato davvero un esponente di riferimento. A conclusione dell’intervento il consigliere Palmerini, in quanto aquilano, ha ringraziato le comunità italiane ed abruzzesi di tutto il mondo per le meravigliose prove di vicinanza e solidarietà manifestate verso L’Aquila e i paesi terremotati. Lo ha fatto a titolo personale e, in ragione dei tre decenni vissuti come amministratore e vice Sindaco dell’Aquila, anche a nome della città capoluogo, nei confronti degli Abruzzesi all’estero che sono stati punte di diamante nelle iniziative di raccolta degli aiuti, estremamente utili per la ripresa della vita civile e sociale dei centri terremotati dell’Abruzzo.

Non di circostanza il saluto del Console Generale, Giancarlo Curcio, in procinto di lasciare Buenos Aires per altri incarichi. Porta il suo contributo ai lavori richiamandone la rilevanza e sottolineando l’impegno della comunità italiana a favore dell’Aquila e dei paesi colpiti dal sisma. Per altro riferisce, con legittimo orgoglio, che gli uffici del Consolato hanno portato a termine le operazioni per il riconoscimento della cittadinanza italiana su tutte le istanze presentate, grazie a un grande sforzo organizzativo. Santellocco, a nome dell’assemblea, ringrazia il Console per l’opera appena conclusa, a dimostrazione che volontà ed efficienza fanno miracoli. Gli testimonia la gratitudine della comunità abruzzese e gli augura sicuro successo per il prossimo prestigioso incarico diplomatico. E’ l’ora di entrare nel vivo dei lavori. E lo fa Franco Marchetti, presidente della Federazione Abruzzese in Brasile (Feabra), da un lato riferendo i buoni successi del progetto pilota ByAbruzzo, finanziato due anni fa dal CRAM e dall’assessorato all’Agricoltura, gestito dalla Feabra a San Paolo per promuovere il turismo e l’enogastronomia abruzzese, dall’altro lamentando senza mezzi termini certe prese di posizione di qualche amministratore regionale che, privo d’una reale conoscenza dei fatti, ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, come la chiusura in Brasile della sede che la Regione non ha, che hanno arrecato imbarazzo e danno alle attività di ByAbruzzo. Un modo d’operare che va corretto subito, per avviare invece collaborazioni utili a conseguire altri positivi risultati sul mercato brasiliano, dove i vini abruzzesi vanno conquistando interessanti spazi commerciali. Di risolvere gli inconvenienti lamentati presso la Giunta si fanno subito carico i tre Consiglieri regionali, anche perché dal buon esito del progetto in Brasile dipendono iniziative similari in altri Paesi. Seguono gli interventi dei componenti del CRAM che riferiscono sulle problematiche dei singoli Paesi, sui progetti in cantiere, sulle iniziative d’aiuto per i centri colpiti dal sisma dell’aprile 2009. Prende la parola Levino Di Placido (Belgio), seguono Simeone Di Francesco (Australia), Rosetta Romagnoli (Usa), Mario Di Cicco (Sud Africa), Johnny Margiotta e Gabriela Marcacci (Venezuela), Patrizia Santurbano, Augusto Cicchinelli e Giuseppe Mangolini, quindi Enzo Alloggia (Svizzera) e Anna Maria Di Giammarino (Cile). Riferimenti puntuali, più d’uno spunto critico per l’assenza di fondi o per alcune disattenzioni degli organi regionali, ma anche valide proposte per il futuro. Si conclude a tarda ora la prima giornata dei lavori.

Si riprende di buonora, martedì 2 novembre, con gli interessanti contributi di Joaquin Negri (Argentina), Francesco De Santis (Lussemburgo), Giovanni Scenna (Argentina), Rocco Artale (Germania), Ivana Fracasso (Canada), Gabriele Marchese, sindaco di San Salvo, a nome dei comuni abruzzesi (Anci), Angelo Di Ianni (Canada), Joe Delle Donne (Australia), Diana Mazzone (Anfe), Rita Blasioli (Brasile), Mario Di Vincenzo (Uruguay), Angela Di Benedetto (Canada), poi Luciano Luciani,  Enzo La Civita e Paolo Federico. Il presidente Santellocco consente d’intervenire anche agli ospiti. Giovanni Margiotta, presidente della Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Venezuela, illustra efficacemente lo sviluppo associativo della Federazione sotto la sua gestione, il ruolo crescente assegnato ai giovani, i risultati della Prima Settimana Abruzzese tenutasi a Caracas nel novembre 2009 e il programma della seconda edizione che si terrà a fine mese a San Cristobal. Non chiede soldi, ma invoca presenza e collaborazione della Regione. Saluta con compiacimento la soluzione al problema delle polizze sanitarie, 80 mila euro del CRAM, per i corregionali bisognosi in Venezuela, che saranno assegnate con criteri uniformi concordati tra Fondazione Abruzzo Solidale, Federazione, Associazioni e Consolato. Lucio Ricci, presidente Filef Abruzzo, ringrazia per l’invito a partecipare ai lavori del CRAM, di cui è stato componente fino all’ultimo mandato. Riferisce sui tanti progetti presentati dalla Filef negli anni scorsi, cofinanziati da UE, Regione e Comuni. Una strada da perseguire ancora. Chiede modifiche alla legge istitutiva del CRAM, specie riguardo alle rappresentanze riservate alle associazioni che si occupano d’emigrazione.

Al riguardo della riforma della legge, l’ampio dibattito nei primi due giorni di convegno ha definito un’ipotesi di lavoro che porterà entro tre mesi alla formulazione d’una proposta da parte dell’ufficio di presidenza del CRAM, sulla quale i componenti del Consiglio, anche consultando le proprie Associazioni, nei successivi tre mesi potranno fare osservazioni, avanzare emendamenti e integrazioni. La proposta andrà poi all’attenzione del Consiglio Regionale per la discussione e l’approvazione in legge. La soluzione mette tutti d’accordo, come la proposta di budget per le attività del CRAM. Giudicato negativamente l’azzeramento negli ultimi due esercizi finanziari regionali dei fondi destinati alle attività del settore Emigrazione, tutti i delegati hanno tenuto a rimarcare quanto ciò sia stridente rispetto alle affermazioni d’attenzione politica verso le comunità all’estero e verso il loro stesso straordinario impegno profuso nei confronti dell’Aquila e dei centri colpiti  della tragedia del sisma del 2009. Un impegno che, oltre alla vicinanza morale, ha comportato aiuti concreti alle popolazioni che assommano a diversi milioni di euro. Altrettanta attenzione, se non altro quale indice di considerazione, compete alla Regione, ripristinando un dignitoso stanziamento per le politiche riferite all’emigrazione. Dalla sintesi di progetti e proposte d’attività per il 2011, il cui importo sarebbe ben superiore, ci si attesta su un budget complessivo di 1 milione e 200 mila euro, più le spese di funzionamento, che raccoglie l’unanimità dei consensi. I Consiglieri regionali Caramanico, Chiavaroli e Prospero, per loro dichiarato impegno, saranno buoni ambasciatori presso la Giunta per inserire lo stanziamento nel bilancio regionale e in Consiglio per l’approvazione nella legge finanziaria regionale.

Nella mattinata del 3 novembre gli incontri delle Commissioni tematiche, l’assenso all’iscrizione nell’albo regionale del Consiglio Nazionale Associazioni Abruzzesi e Molisane in Italia (CNAAM), l’approvazione all’unanimità del documento conclusivo d’indirizzo politico programmatico, da rimettere al presidente del CRAM, l’assessore Mauro Febbo, ai presidenti della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e del Consiglio Regionale, Nazario Pagano. L’annuale meeting degli Abruzzesi nel mondo si chiude nel segno dell’unità e d’una fiducia che attende effettivi riscontri dagli organi politici della Regione. Un convegno svolto senza veli, produttivo di proposte valide e d’un nuovo modo di lavorare, un salto di qualità senza dubbio, che fa giustizia della strumentalità d’una polemica sui costi del congresso in Argentina, in effetti non superiori a quelli che si sarebbero sostenuti in Abruzzo. Senza tener conto del significato morale dell’omaggio reso alla comunità abruzzese in Argentina e alla FEDAMO, nel 40° anniversario della fondazione. Viva soddisfazione, dunque, venata solo dalla tristezza all’arrivo delle notizie dal Venezuela sul sequestro di Giancarlo Colasante e poi sulla sua brutale uccisione. Giancarlo Colasante, 29 anni, componente del Comitato Giovanile, era una delle figure di punta della comunità abruzzese di Caracas. Commosso il cordoglio del CRAM alla famiglia. Da segnalare, infine, il successo dell’Abruzzo all’iniziativa “Buenos Aires Celebra Italia” sul valore dell’immigrazione italiana in Argentina organizzata dalla Municipalità di Buenos Aires per il 31 ottobre, poi rinviato al 7 novembre a seguito del lutto nazionale per la morte dell’ex presidente Kirchner. Gli stand dell’Abruzzo, allestiti sull’Avenida de Mayo con vini e prodotti gastronomici abruzzesi e con materiale turistico, presenziati dalla FEDAMO, hanno raccolto notevoli consensi. Ne va merito agli assessorati all’Agricoltura e al Turismo della Regione Abruzzo, che hanno saputo cogliere questa importante opportunità. Alla FEDAMO, ai suoi splendidi giovani, all’infaticabile motore organizzativo Matias Mandl, che non si è risparmiato neanche nella sua ironia sottile, e alla solerte presidente Alicia Carosella la gratitudine del CRAM e dell’Abruzzo.




Italia “Paisà” e no

Italia “Paisà” e no

di Lino Manocchia

NEW YORK, 10 Novembre ’10 – «Scusi: in Italia ci sono le scuole di Stato?», mi chiese giorni or sono una distinta signora newyorkese all’uscita di una sala cinematografica di Chinatown dopo che centinaia di persone avevano assistito alla proiezione di “Riso amaro” (foto, Silvana Mangano, prota-gonista del film) che si proiettava da qualche settimana.

La domanda, li lì mi lasciò perplesso. Del resto, a me italiano suonava così strana che non riuscivo a misurarne il senso e la portata. Tentennai un po’ sulla scelta d’una acconcia risposta. Rispondere ”si” semplicemente, mi sembrava insulso ed avvilente; rispondere “no” non potevo; allora tentai la via della celia, e scelsi la prima frase americana che trovai a portata di mano, una risposta “dandy”: come  qui in America se ne apprezzano poche: «Certo – dissi – ma non ci vanno soltanto gli stranieri.»

La signora che probabilmente per spirito polemico avrebbe insistito col chiedermi se si usava il treno e la radio e se si conosceva il “boogie-woogie”, si sentì toccata e tacque. Comunque il ragionamento restò in me. E tornando in ufficio pensavo: “è bene che questi films italiani del dopoguerra vengano ancora proiettati in America? E’ bene estendere oltre i confini patrii lo spettacolo d’una Nazione prostrata e prostituita, d’un carnaio incomposto e fermentante nel mosto del malcostume e della corruzione?”

Dovetti convenire che si, in fondo, l’Italia verista di De Sica, Rossellini e compagni gli americani l’avevano già scoperta. La fine della guerra ed il rimpatrio delle truppe stazionanti in Italia  coincise, dopo un preludio preparatorio formato dalla corrispondenza privata di questi soldati e dai reportages dei corrispondenti di guerra, con una vera e propria ondata di diffamazione contro la nostra Patria. l’Italia divenne per antonomasia, il Paese delle prostitute, degli “sciuscia”, dei ladri e dei contrabbandieri.

Il Paese forse più diffamato del Mondo, in America ci si era formato un quadro quanto mai crudele di questa nostra terra così disgraziata. La corruzione in Italia non era un problema del dopoguerra, ma una salda istituzione locale, una specie di tradizionale costume e non per necessità contingenti i fanciulli erano diventati  sciuscià, ma perché in tutta la Nazione da che mondo era mondo non s’era fatto altro. Fu in questo clima che caddero, in America, i primi films veristi sull’Italia del dopoguerra, films che in fondo confermavano una situazione nota ma che la poneva nel suo giusto piano di problema sociale scaturito dal conflitto e dal relativo disordine sociale e morale che lo incorniciavano nella sua  naturale cornice umana. (foto:  Anna Maria Pierangeli e James Deam in “Domani è troppo tardi.”)

Dalla cronaca sapiente (riconosciamolo) del dopoguer-ra italiano, così il cittadino americano ha sintetizzato il vero volto umano della  tragedia italiana del dopoguerra, di una tragedia che, apparsa nuda, attraverso il lumeggiamento dei suoi problemi e del suo contenuto sociale ed umano, ha finito per commuovere tutti e per suscitare quel senso di  fraterna, comprensione, dei due popoli, fiorente e vincitore l’uno, vinto e travolto l’altro.

Fu a questo punto che mi sorse un dubbio circa l’estemporaneità o meno di queste proiezioni

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ABRUZZOpress – N. 423 del 10 novembre ’10                                                                                                                          Pag 2

ormai superate dagli avvenimenti e dalla realtà di vita.

L’Italia di ”Paisà” è entrata a far parte della crudele tragica storia del nostro passato. Allora mi son chiesto: perché insistere in una situazione che va a diventare uno slogan ormai dannoso e tende a fossilizzare una situazione ormai sbiadita e divalicata dal tempo?

Messe così, le cose, mostrano esattamente  un’altra faccia, ed una faccia completamente diversa.

Naturalmente, a questo punto si sono superati i limiti diciamo così idealistici della produzio-ne  cinematografica e restano, unici, gli interessi dei vari produttori.

Ora è naturale che questi interessi vengano difesi e sorretti anche per una maggiore affermazione della cinematografia “pura” italiana. Pur cessando i motivi psicologici  che ressero giustificata e valida la produzione cinematografica del dopoguerra, restano sempre gli interessi puri e semplici del cinema italiano, ed anche per essi  è giusto combattere una onesta battaglia.

Naturalmente, sino a quando i vari fotogrammi di una Italia Paisà continueranno  a fare il giro di affollate sale di Hollywood, New York, Filadelfia, Pittsburg ed altri centri minori, nessuno potrà impedirci qualche pizzicatina, nessuno, ad esempio, potrà evitarsi la scocciatura di rispondere a qualche signora molto “dandy” e malata di spiritosaggine. Ma resta la consolazione che il nostro film è riuscito  a darci una storia d’Italia per fotogrammi, e che solo il nostro film  c‘è riuscito e che in ultimo questa storia d’Italia parte dall’Italia Paisà ma giunge  all’Italia di “Domani è troppo tardi”.

La qual cosa è una prova di rapido progresso e di serena ascesa sociale.

L. M.




Argentina. IL CRAM A BUENOS AIRES, NEL 40° ANNIVERSARIO DELLA FEDAMO Concluso con successo, in tre giorni di lavori, il Congresso degli Abruzzesi nel Mondo

Gentile direttore,
se può essere d’interesse, ecco un reportage sull’annuale riunione del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM), tenutasi quest’anno a Buenos Aires dall’1 al 3 novembre,
nel 40° anniversario di fondazione della FEDAMO, la Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Argentina. Nella nota, la storia in pillole di Buenos Aires, il resoconto dei lavori e altre annotazioni a margine.
Con viva cordialità
Goffredo Palmerini

IL CRAM A BUENOS AIRES, NEL 40° ANNIVERSARIO DELLA FEDAMO

Concluso con successo, in tre giorni di lavori, il Congresso degli Abruzzesi nel Mondo

di Goffredo Palmerini

BUENOS AIRES – E’ speciale anche in questo, Buenos Aires. Gli si danno ben due fondazioni. La prima, nel 1536, ad opera di Pedro de Mendoza che, inviato lì dal re di Spagna per contenere l’avanzata portoghese nel continente, con duemila uomini armati costruì sulla sponda del Rio de la Plata una fortezza in pietra. Ma quando i primi coloni cercarono di sottrarre terre e provviste ai Querandì, gli indigeni reagirono con estrema violenza e dopo quattro anni Mendoza se ne tornò in Spagna mentre i suoi uomini risalirono il corso del fiume fino al Paraguay per insediarsi in posti più tranquilli, nei dintorni di Asuncion. Più attendibile è la seconda fondazione, nel 1580, quando una nuova spedizione preparata in Paraguay discese fino al grande estuario del “fiume d’argento” al comando di Juan de Garay, il quale nei pressi del primo insediamento piantò l’albero della giustizia, nel posto dove attualmente sta la Plaza de Mayo, costituendovi intorno il primo nucleo urbano che chiamò “Ciudad de la Santisima Trinidad y Puerto de Santa Maria de los Buenos Aires”. Meno appetita di altre terre più ricche d’oro e d’argento, come il Perù e la Bolivia, dalle cui miniere Carlo V prosciugò ricchezze per il suo impero su cui il sole mai tramontava, Buenos Aires crebbe lentamente, sulle attività portuali e commerciali, ma anche sul commercio degli schiavi e il contrabbando. A fine Settecento contava trentamila abitanti. Nel 1806 gli inglesi tentarono la prima espansione coloniale nell’area, con uno sbarco a sud di Buenos Aires. Un tentativo d’invasione durato solo 46 giorni, debellato con l’arrivo da Montevideo delle truppe al comando di Santiago de Liniers. L’anno dopo, altro tentativo d’invasione, ricacciato dall’eroica difesa della città organizzatasi con il primo corpo di combattenti, chiamati “Patricios”.

E’ con l’invasione napoleonica della Spagna che i cittadini di Buenos Aires pensano di liberarsi della dominazione spagnola, insorgendo contro i luogotenenti del Regno e la guarnigione. Il 25 Maggio 1810 è una data che passerà alla storia dell’Argentina, giorno della rivoluzione di Buenos Aires – del quale quest’anno si celebra il Bicentenario – come l’inizio degli avvenimenti che portarono alla nascita della Nazione. Negli anni seguenti, infatti, il generale Josè de San Martin libererà dagli spagnoli tutta l’Argentina, con la proclamazione d’indipendenza il 9 Luglio 1816. Ma è nel 1850, con la nuova organizzazione politica del Paese, che Buenos Aires avvia la sua grande espansione. Gli antichi quartieri di Constitucion, Retiro e la Boca si integrano nella nuova città, che raggiunge così i 300 mila abitanti. Tra il 1867 e il 1871, però, un’epidemia di febbre gialla fa ventimila vittime. Le classi agiate lasciano il quartiere di Santelmo per ritirarsi a nord, dove costruiscono belle dimore dal raffinato stile europeo, sopra tutto francese, nei quartieri della Recoleta e Palermo, con vasti spazi verdi e giardini. Nel 1880 Buenos Aires diventa capitale dell’Argentina. Il sindaco dell’epoca, Torcuato de Alvear, la trasforma nella Parigi del sud America con una nuova urbanizzazione, con architetture di pregio e con il razionale reticolo d’ampie strade che sono tuttora la caratteristica della capitale argentina. A partire dal primo Novecento, con il notevole apporto dell’immigrazione in Argentina, sopra tutto dall’Italia, la città vede moltiplicare otto volte la sua popolazione. In quegli anni si dà impulso alla costruzione della rete metropolitana sotterranea, la prima del continente americano, e dagli anni Venti del secolo scorso ha inizio il forte sviluppo della città che farà di Buenos Aires una delle grandi capitali del mondo. Attualmente la città ha oltre 3 milioni d’abitanti, con i centri della cintura urbana ne conta quasi 10 milioni, mentre la provincia omonima oltre 13 milioni, quasi un terzo del Paese.

Dell’intera popolazione argentina, 40 milioni d’abitanti, più della metà ha origini italiane, un’altra buona parte radici spagnole. Buenos Aires, dove s’è maggiormente concentrato il flusso immigratorio, esprime al meglio il volto europeo nelle architetture, nei gusti, nella moda, negli idiomi e nella gastronomia. Per noi italiani sembra di stare a casa. Dovunque ti giri trovi persone che richiamano con orgoglio gli ascendenti nelle varie regioni italiane, sopra tutto nel nostro meridione. Anche per questo la capitale argentina, davvero una bella città, esalta le sue caratteristiche ammalianti ed inclusive, nell’architettura, nell’arte e nelle tradizioni culturali. E’ un paese straordinario, l’Argentina, per il calore e per l’indole della sua gente. Un paese ricco di risorse, estremamente vario e cangiante lungo l’enorme estensione longitudinale, dal tropico all’Antartide. Dalle vette della Cordigliera agli altipiani andini, dalle foreste tropicali ai grandi fiumi, dai ghiacciai immensi agli splendidi laghi, dai boschi alle praterie e alla sterminata steppa patagonica: una cornucopia di climi, bellezze ambientali e varietà naturali. Una terra generosa e feconda, un vero eden. Eppure, come d’altronde tutta l’America Latina, l’Argentina ha alle spalle una storia turbolenta, segnata dalle dittature, dai populismi, da corruzioni e profonde crisi economiche. L’ultima di queste crisi, sotto il corrotto governo del presidente Carlos Menem che svendette agli stranieri importanti aziende argentine, ma dei cui proventi in gran parte si persero le tracce, è stata davvero drammatica per il Paese. Dal 2003, con la presidenza di Nestor Kirchner, l’Argentina ha ripreso economicamente vigore, ha pagato il debito estero, ha cominciato a marciare con un trend di sviluppo intorno all’8 per cento, ha dato avvio ad una stagione d’importanti riforme sociali. Una stagione proseguita in continuità con il governo della presidente Cristina Fernandez, sulla scia dell’impostazione politica ed economica data da Kirchner, suo marito, improvvisamente deceduto due settimane fa destando un’enorme commozione nel Paese. Se l’impressione personale può valere qualcosa, dal 2006 in tre successive occasioni ho potuto osservare un Paese in crescente rinascita. Ora Buenos Aires è tutta un cantiere, il lavoro non manca, anche se ci vorranno ancora anni per recuperare i guasti sociali e le povertà che l’ultima crisi economica e finanziaria ha prodotto. Ma negli argentini è tornata la fiducia nel proprio avvenire, c’è un grande orgoglio e un forte senso della Nazione, palpabile è la voglia di recuperare gli anni perduti. Ed è questo che il popolo di questo grande, straordinario e finora sfortunato Paese davvero merita.

E’ in questo clima che a Buenos Aires, dall’1al 3 novembre, si sono tenuti i lavori dell’annuale riunione del Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo (CRAM). In Argentina – e nella capitale in particolare – c’è una consistente comunità abruzzese, apprezzata e stimata, ben organizzata in Associazioni che coprono l’intero territorio nazionale. La gran parte del mondo associativo di provenienza dall’Abruzzo si ritrova nella FEDAMO, la Federazione delle Associazioni Abruzzesi che quest’anno celebra il Quarantennale di fondazione. E’ stata dunque giusta ed opportuna la scelta del CRAM di tenere in Argentina – nel Bicentenario del Paese, in omaggio ai 40 anni della FEDAMO e in rispetto della numerosa comunità regionale – l’annuale convegno dei delegati abruzzesi provenienti da tutto il mondo. Un’occasione importante per conoscere direttamente le differenti realtà continentali dell’emigrazione abruzzese, mettere a confronto esperienze, discutere come meglio organizzare le politiche della Regione per le proprie comunità all’estero e come investire sulla rete associativa regionale perché il brand Abruzzo si affermi in quei mercati attraverso produzioni di qualità e le eccellenze che la regione può vantare. E l’organizzazione e l’accoglienza predisposte dalla FEDAMO, sotto la guida della presidente Alicia Carosella che è anche consigliere del CRAM, sono state eccellenti in ogni punto, all’altezza della sfida che il Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo si riproponeva di lanciare per il suo futuro. In assenza dell’assessore all’Emigrazione, Mauro Febbo, le funzioni di presidente del CRAM sono state assolte dal vicario Franco Santellocco, con pienezza di poteri, con una guida sapiente dei lavori e con accorta capacità di mediazione. D’altronde, non era per nulla semplice e scontato, dopo due anni segnati dall’azzeramento dei capitoli di spesa destinati alle attività del settore Emigrazione per via dei tagli al bilancio effettuati dalla Regione per il rientro del disavanzo sanitario, o piuttosto da una palese sottovalutazione del ruolo e della rilevanza delle comunità abruzzesi all’estero.

E’ quanto ha messo subito in chiaro Franco Santellocco nella relazione introduttiva, soffermandosi sul ruolo dell’associazionismo, richiamando l’esigenza per lo Stato e le Regioni di rafforzare le rispettive politiche perché gli Italiani nel mondo possano essere ancor più utili all’Italia, superando quella marginalità d’interesse che inibisce una piena consapevolezza delle opportunità e del sistema di valori residente nelle comunità italiane all’estero. Questo, in sintesi, il succo della relazione d’apertura svolta all’assemblea dei delegati, con accanto i Consiglieri regionali Franco Caramanico, Ricardo Chiavaroli e Antonio Prospero, componenti del CRAM. Presenti ai lavori il sen. Esteban Caselli, origini molisane, e l’on. Giuseppe Angeli, abruzzese di Orsogna, entrambi residenti in Argentina ed eletti al Parlamento italiano nella Circoscrizione Sud America, che hanno portato il loro saluto. Presenti ai lavori il Console Generale d’Italia a Buenos Aires, Giancarlo Curcio, e il consigliere del CGIE, Gian Luigi Ferretti. Dopo il saluto della presidente della FEDAMO, Alicia Carosella, aprono la serie degli interventi i Consiglieri regionali. Antonio Prospero al suo saluto unisce il messaggio scritto affidatogli dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, un caloroso ideale abbraccio agli abruzzesi nel mondo dei quali ha sopra tutto richiamato la straordinaria prova di solidarietà verso le popolazioni terremotate dell’Aquila, assicurando che, pur tra notevoli difficoltà, la ricostruzione della città capoluogo d’Abruzzo e dei borghi distrutti dal terremoto presto avrà inizio. Ricardo Chiavaroli, latore d’un bel messaggio del presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Nazario Pagano, al suo impegno convinto nel CRAM associa la diretta esperienza d’emigrato, nato in Venezuela. Ringrazia la FEDAMO e la sua presidente per la perfetta organizzazione dell’evento e per il forte coinvolgimento dei giovani nella Federazione. Franco Caramanico unisce al saluto la solidarietà all’Argentina per la scomparsa dell’ex presidente Kirchner. Dichiara d’aver trovato un Paese molto diverso da quello visto dieci anni fa e ne loda i grandi passi avanti. Parla dell’emigrazione italiana, di quanto essa fece per la ricostruzione dell’Italia post bellica, di quanto può fare ora per il made in Italy, essendo i connazionali all’estero i nostri migliori ambasciatori. Garantisce, come i suoi due colleghi Consiglieri, il pieno sostegno alle attività del CRAM in seno all’istituzione regionale.

Il presidente Santellocco si attende dai lavori una svolta, non solo nel ruolo della Consulta, ma anche dei contenuti stessi delle politiche verso i corregionali all’estero, dei quali dovranno essere valorizzate le attitudini a sensori delle opportunità economiche per l’Abruzzo. E l’organizzazione del CRAM in Commissioni tematiche a tanto mira. Affida quindi a Goffredo Palmerini il compito di commemorare due importanti personaggi dell’emigrazione abruzzese, recentemente scomparsi. In rapidi tratti, Palmerini ricorda Enzo Ilario, consigliere del CRAM, di Città Sant’Angelo, scomparso il 29 novembre 2009 a soli 54 anni, pochi giorni dopo l’ultima assemblea tenutasi a Giulianova. Dirigente sindacale nel settore trasporti dell’UGL, Enzo Ilario aveva una spiccata sensibilità sociale. Al mondo del lavoro abruzzese associava un grande interesse anche per il mondo dell’emigrazione, del quale seguiva gli aspetti politici e sociali con passione ed attenzione. Per le sue qualità l’allora Segretario Generale dell’UGL, Renata Polverini, l’aveva chiamato a Roma come Segretario nazionale. Palmerini passa quindi a commemora un altro abruzzese di vaglia, Remo Guardiani, deceduto nel settembre scorso. Nato nel 1935 a Tocco Casauria, subito dopo gli studi tecnici, Remo Guardiani prese la via dell’Australia. In quella terra, a Melbourne, egli ha fatto valere le sue doti d’intraprendenza e laboriosità, affermandosi come imprenditore nel campo delle costruzioni edili e civili. Ma il meglio di sé, come solitamente accade nelle nostre comunità all’estero, Guardiani lo ha riservato all’associazionismo, all’organizzazione ed alla crescita del ruolo della comunità abruzzese in seno alla metropoli australiana, facendo nascere la Federazione delle Associazioni Abruzzesi d’Australia, della quale per diversi anni è stato presidente. Persona volitiva e generosa, con la sua determinazione accompagnò la costruzione d’un imponente complesso, la “Casa d’Abruzzo”, realizzato su un terreno di quasi 8 ettari, corredato da diversi impianti sportivi, un centro di numerose attività sociali e culturali. Remo Guardiani, per la sua opera appassionata, può davvero essere definito un pioniere del nostro associazionismo in Australia, una figura di spicco che ha onorato l’Abruzzo non solo per il prestigio meritato per le doti imprenditoriali, ma anche per la stima conquistata alla comunità abruzzese della quale è stato davvero un esponente di riferimento. A conclusione dell’intervento il consigliere Palmerini, in quanto aquilano, ha ringraziato le comunità italiane ed abruzzesi di tutto il mondo per le meravigliose prove di vicinanza e solidarietà manifestate verso L’Aquila e i paesi terremotati. Lo ha fatto a titolo personale e, in ragione dei tre decenni vissuti come amministratore e vice Sindaco dell’Aquila, anche a nome della città capoluogo, nei confronti degli Abruzzesi all’estero che sono stati punte di diamante nelle iniziative di raccolta degli aiuti, estremamente utili per la ripresa della vita civile e sociale dei centri terremotati dell’Abruzzo.

Non di circostanza il saluto del Console Generale, Giancarlo Curcio, in procinto di lasciare Buenos Aires per altri incarichi. Porta il suo contributo ai lavori richiamandone la rilevanza e sottolineando l’impegno della comunità italiana a favore dell’Aquila e dei paesi colpiti dal sisma. Per altro riferisce, con legittimo orgoglio, che gli uffici del Consolato hanno portato a termine le operazioni per il riconoscimento della cittadinanza italiana su tutte le istanze presentate, grazie a un grande sforzo organizzativo. Santellocco, a nome dell’assemblea, ringrazia il Console per l’opera appena conclusa, a dimostrazione che volontà ed efficienza fanno miracoli. Gli testimonia la gratitudine della comunità abruzzese e gli augura sicuro successo per il prossimo prestigioso incarico diplomatico. E’ l’ora di entrare nel vivo dei lavori. E lo fa Franco Marchetti, presidente della Federazione Abruzzese in Brasile (Feabra), da un lato riferendo i buoni successi del progetto pilota ByAbruzzo, finanziato due anni fa dal CRAM e dall’assessorato all’Agricoltura, gestito dalla Feabra a San Paolo per promuovere il turismo e l’enogastronomia abruzzese, dall’altro lamentando senza mezzi termini certe prese di posizione di qualche amministratore regionale che, privo d’una reale conoscenza dei fatti, ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, come la chiusura in Brasile della sede che la Regione non ha, che hanno arrecato imbarazzo e danno alle attività di ByAbruzzo. Un modo d’operare che va corretto subito, per avviare invece collaborazioni utili a conseguire altri positivi risultati sul mercato brasiliano, dove i vini abruzzesi vanno conquistando interessanti spazi commerciali. Di risolvere gli inconvenienti lamentati presso la Giunta si fanno subito carico i tre Consiglieri regionali, anche perché dal buon esito del progetto in Brasile dipendono iniziative similari in altri Paesi. Seguono gli interventi dei componenti del CRAM che riferiscono sulle problematiche dei singoli Paesi, sui progetti in cantiere, sulle iniziative d’aiuto per i centri colpiti dal sisma dell’aprile 2009. Prende la parola Levino Di Placido (Belgio), seguono Simeone Di Francesco (Australia), Rosetta Romagnoli (Usa), Mario Di Cicco (Sud Africa), Johnny Margiotta e Gabriela Marcacci (Venezuela), Patrizia Santurbano, Augusto Cicchinelli e Giuseppe Mangolini, quindi Enzo Alloggia (Svizzera) e Anna Maria Di Giammarino (Cile). Riferimenti puntuali, più d’uno spunto critico per l’assenza di fondi o per alcune disattenzioni degli organi regionali, ma anche valide proposte per il futuro. Si conclude a tarda ora la prima giornata dei lavori.

Si riprende di buonora, martedì 2 novembre, con gli interessanti contributi di Joachim Negri (Argentina), Francesco De Santis (Lussemburgo), Giovanni Scenna (Argentina), Rocco Artale (Germania), Ivana Fracasso (Canada), Gabriele Marchese, sindaco di San Salvo, a nome dei comuni abruzzesi (Anci), Angelo Di Ianni (Canada), Joe Delle Donne (Australia), Diana Mazzone (Anfe), Rita Blasioli (Brasile), poi Luciano Luciani,  Enzo La Civita e Paolo Federico. Il presidente Santellocco consente d’intervenire anche agli ospiti. Giovanni Margiotta, presidente della Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Venezuela, illustra efficacemente lo sviluppo associativo della Federazione sotto la sua gestione, il ruolo crescente assegnato ai giovani, i risultati della Prima Settimana Abruzzese tenutasi a Caracas nel novembre 2009 e il programma della seconda edizione che si terrà a fine mese a San Cristobal. Non chiede soldi, ma invoca presenza e collaborazione della Regione. Saluta con compiacimento la soluzione al problema delle polizze sanitarie, 80 mila euro del CRAM, per i corregionali bisognosi in Venezuela, che saranno assegnate con criteri uniformi concordati tra Fondazione Abruzzo Solidale, Federazione, Associazioni e Consolato. Lucio Ricci, presidente Filef Abruzzo, ringrazia per l’invito a partecipare ai lavori del CRAM, di cui è stato componente fino all’ultimo mandato. Riferisce sui tanti progetti presentati dalla Filef negli anni scorsi, cofinanziati da UE, Regione e Comuni. Una strada da perseguire ancora. Chiede modifiche alla legge istitutiva del CRAM, specie riguardo alle rappresentanze riservate alle associazioni che si occupano d’emigrazione.

Al riguardo della riforma della legge, l’ampio dibattito nei primi due giorni di convegno ha definito un’ipotesi di lavoro che porterà entro tre mesi alla formulazione d’una proposta da parte dell’ufficio di presidenza del CRAM, sulla quale i componenti del Consiglio, anche consultando le proprie Associazioni, nei successivi tre mesi potranno fare osservazioni, avanzare emendamenti e integrazioni. La proposta andrà poi all’attenzione del Consiglio Regionale per la discussione e l’approvazione in legge. La soluzione mette tutti d’accordo, come la proposta di budget per le attività del CRAM. Giudicato negativamente l’azzeramento negli ultimi due esercizi finanziari regionali dei fondi destinati alle attività del settore Emigrazione, tutti i delegati hanno tenuto a rimarcare quanto ciò sia stridente rispetto alle affermazioni d’attenzione politica verso le comunità all’estero e verso il loro stesso straordinario impegno profuso nei confronti dell’Aquila e dei centri colpiti  della tragedia del sisma del 2009. Un impegno che, oltre alla vicinanza morale, ha comportato aiuti concreti alle popolazioni che assommano a diversi milioni di euro. Altrettanta attenzione, se non altro quale indice di considerazione, compete alla Regione, ripristinando un dignitoso stanziamento per le politiche riferite all’emigrazione. Dalla sintesi di progetti e proposte d’attività per il 2011, il cui importo sarebbe ben superiore, ci si attesta su un budget complessivo di 1 milione e 200 mila euro, più le spese di funzionamento, che raccoglie l’unanimità dei consensi. I Consiglieri regionali Caramanico, Chiavaroli e Prospero, per loro dichiarato impegno, saranno buoni ambasciatori presso la Giunta per inserire lo stanziamento nel bilancio regionale e in Consiglio per l’approvazione nella legge finanziaria regionale.

Nella mattinata del 3 novembre gli incontri delle Commissioni tematiche, l’assenso all’iscrizione nell’albo regionale del Consiglio Nazionale Associazioni Abruzzesi e Molisane in Italia (CNAAM), l’approvazione all’unanimità del documento conclusivo d’indirizzo politico programmatico, da rimettere al presidente del CRAM, l’assessore Mauro Febbo, ai presidenti della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e del Consiglio Regionale, Nazario Pagano. L’annuale meeting degli Abruzzesi nel mondo si chiude nel segno dell’unità e d’una fiducia che attende effettivi riscontri dagli organi politici della Regione. Un convegno svolto senza veli, produttivo di proposte valide e d’un nuovo modo di lavorare, un salto di qualità senza dubbio, che fa giustizia della strumentalità d’una polemica sui costi del congresso in Argentina, in effetti non superiori a quelli che si sarebbero sostenuti in Abruzzo. Senza tener conto del significato morale dell’omaggio reso alla comunità abruzzese in Argentina e alla FEDAMO, nel 40° anniversario della fondazione. Viva soddisfazione, dunque, venata solo dalla tristezza all’arrivo delle notizie dal Venezuela sul sequestro di Giancarlo Colasante e poi sulla sua brutale uccisione. Giancarlo Colasante, 29 anni, componente del Comitato Giovanile, era una delle figure di punta della comunità abruzzese di Caracas. Commosso il cordoglio del CRAM alla famiglia. Da segnalare, infine, il successo dell’Abruzzo al convegno sul valore dell’immigrazione italiana in Argentina e al raduno delle Regioni organizzato dalla Municipalità di Buenos Aires per il 31 ottobre, poi rinviato al 7 novembre a seguito del lutto nazionale per la morte dell’ex presidente Kirchner. Gli stand dell’Abruzzo, allestiti sull’Avenida de Mayo con vini e prodotti gastronomici abruzzesi e con materiale turistico, presenziati dalla FEDAMO, hanno raccolto notevoli consensi. Ne va merito agli assessorati all’Agricoltura e al Turismo della Regione Abruzzo, che hanno saputo cogliere questa importante opportunità. Alla FEDAMO, ai suoi splendidi giovani, all’infaticabile motore organizzativo Matias Mandl, che non si è risparmiato neanche nella sua ironia sottile, e alla solerte presidente Alicia Carosella la gratitudine del CRAM e dell’Abruzzo.

Traduzione da Italiano verso Spagnolo

Estimado Director,
puede ser de su interés, aquí está un informe sobre la reunión anual del Consejo Regional de Abruzzo en el mundo (CRAM), que se celebró este año en Buenos Aires del 1 al 3 de noviembre de
el 40 º aniversario de la fundación de FEDAMO, la Federación de Asociaciones de Abruzzo en la Argentina. En la nota, la historia de Buenos Aires, en pocas palabras, el informe de los trabajos y otras anotaciones en los márgenes.
Le saluda atentamente
Godfrey Palmerini

CRAM LA BUENOS AIRES EN 40 AÑOS DE FEDAMO

Completado con éxito en tres días de trabajo, el Congreso Mundial de los Abruzos

Geoffrey Palmerini

BUENOS AIRES – Es s especial en este, Buenos Aires. Las dos fundaciones se dan. La primera en 1536 por Pedro de Mendoza, enviado por el Rey de España para celebrar el avance en el Portugal continental, con dos mil hombres armados construida a orillas del Río de la Plata, una fortaleza de piedra. Pero cuando los primeros colonos trataron de robar la tierra y los suministros a Querandí, los nativos reaccionar con extrema violencia y Mendoza después de cuatro años regresó a España, mientras que sus hombres se acercó al río a Paraguay para instalarse en lugares tranquilos, en afueras de Asunción. Más fiable es la segunda fundación en 1580, cuando un nuevo envío preparado en el Paraguay, descendió al gran estuario del “Río de la Plata”, al mando de Juan de Garay, quien plantó el primer asentamiento cerca del árbol de la justicia, en el lugar donde se encuentra actualmente la Plaza de Mayo, coherentes en todo el primer pueblo que llamó “Ciudad de la Santísima Trinidad y Puerto de Santa María de los Buenos Aires”.Menos apetito de otras tierras más ricas de oro y plata, como Perú y Bolivia, desde que Carlos V minas se secó las riquezas de su imperio en el que nunca se ponía el sol, Buenos Aires creció lentamente, en las actividades portuarias y el comercio sino también de la trata de esclavos y el contrabando. A finales del siglo XVIII había treinta mil habitantes. En 1806 la expansión colonial británica en el primer tratado, con un desembarco al sur de Buenos Aires. La invasión duró sólo 46 días, vencido por la llegada de las tropas de Montevideo a Santiago de Liniers comando. Al año siguiente, otro intento de invasión, rechazados por la defensa heroica de la ciudad organizzatasi con el primer cuerpo de combatientes, llamado “Patricios.

E ‘con la invasión napoleónica de España que los ciudadanos de Buenos Aires que para librarse de la dominación española, los diputados protesta del Reino y la guarnición. El 25 de mayo de 1810 es una fecha que pasará a la historia de la Argentina, Buenos Aires Día de la Revolución – que este año se conmemora el bicentenario – como el comienzo de los acontecimientos que llevaron al nacimiento de la nación. En los años siguientes, de hecho, el general José de San Martín dará a conocer por el español de Argentina, con la proclamación de la independencia 09 de julio 1816. Pero fue en 1850, con la nueva organización política en el país, Buenos Aires, comenzó su gran expansión. El casco antiguo de la Constitución, Retiro y La Boca se integran en la nueva ciudad, que alcanza así los 300 000 habitantes. Entre 1867 y 1871, sin embargo, una epidemia de fiebre amarilla es de veinte mil víctimas.Las clases altas abandonar el distrito de Santelmo a retirarse hacia el norte, donde construyen hermosas casas de estilo europeo refinado, sobre todo franceses, en los barrios de Recoleta y Palermo, con amplios espacios verdes y jardines. En 1880, Buenos Aires se convirtió en la capital de Argentina. El alcalde en ese momento, Torcuato de Alvear, los cambios en el París de América del Sur con una nueva urbanización, con bella arquitectura y la red racional de amplias calles que todavía están característicos de la capital argentina. Desde principios del siglo XX, con la notable contribución de la inmigración a la Argentina, Italia, sobre todo, la ciudad vio multiplicarse su población en ocho ocasiones. En esos años, dando impulso a la construcción de la red de metro, la primera del continente americano, y desde los años veinte del siglo pasado comenzó el gran desarrollo de la ciudad de Buenos Aires será una de las grandes capitales del mundo. Actualmente la ciudad cuenta con más de 3 millones de habitantes, con los centros de la banda urbana tiene una población de casi 10 millones, mientras que la provincia del mismo nombre, más de 13 millones de dólares, casi un tercio del país.

toda la población de la Argentina, 40 millones de personas, más de la mitad de origen italiano, otro gran medida las raíces españolas. Buenos Aires, donde se ha ejecutado la afluencia de mayor concentración de inmigrantes, su mejor expresión en la cara de la arquitectura europea, los gustos, la moda, la gastronomía y en idiomas.Para nosotros, los italianos parecen estar en casa. Donde quiera que a su vez a encontrar personas que recuerdan con orgullo el ascenso en varias regiones italianas, sobre todo de nuestro sur. Por esta razón, la capital argentina, una ciudad muy bonita, la mayoría de sus inquietantes e incluyente, la arquitectura, el arte y las tradiciones culturales. Es un país extraordinario, Argentina, por la calidez y el carácter de su gente. Un país rico en recursos, en constante cambio y el cambio a lo largo de la extensión longitudinal grandes, desde los trópicos hasta la Antártida.Desde los picos de la Cordillera de los Andes, los bosques tropicales a los grandes ríos, glaciares inmensos a los hermosos lagos, los bosques en pastizales y la estepa patagónica sin fin: un cuerno de la abundancia del clima, la belleza del medio ambiente y las variedades naturales. Una tierra generosa y fértil, un verdadero paraíso. Sin embargo, como todos los de América Latina, la Argentina ha tenido una historia turbulenta, marcada por las dictaduras, del populismo, la corrupción y la profunda crisis económica. La última de estas crisis, bajo el gobierno corrupto del presidente Carlos Menem vendió a los extranjeros que las empresas importantes de la Argentina, pero los ingresos de los cuales gran parte se perdió, fue muy trágico para el país. Desde el año 2003, bajo la presidencia de Néstor Kirchner, la fuerza de la recuperación económica de Argentina, ha pagado la deuda, comenzaron a marchar con una tendencia de desarrollo en torno al 8 por ciento, ha comenzado una época de importantes reformas sociales. La temporada siguió en continuidad con el gobierno de la presidenta Cristina Fernández, a raíz de la creación política y económica propuesta por Kirchner, su esposo murió repentinamente hace dos semanas, despertando una enorme conmoción en el país. Si la impresión personal puede ser algo que vale la pena, desde el año 2006 en tres ocasiones sucesivas que han sido testigos de un renacimiento crecimiento en el país. Ahora Buenos Aires es una obra de construcción, no hay falta de trabajo, aunque todavía tardará años en recuperar la descomposición social y la pobreza que la última crisis económica y financiera ha producido. Pero en la Argentina es recuperar la confianza en su futuro, es un gran orgullo y un fuerte sentido de la nación, es el deseo palpable de recuperar los años perdidos. Y esto es lo que la gente de este gran, extraordinaria y hasta ahora realmente desafortunado país merece.

E ‘en este contexto que en Buenos Aires, dall’1al 03 de noviembre, se requiere que la labor de la reunión anual del Consejo Regional de Abruzzo en el mundo (CRAM).En la Argentina – y en la capital, en particular, – hay una gran comunidad de los Abruzos, apreciado y respetado, asociaciones bien organizadas, que cubren todo el país. La mayoría de las asociaciones de origen se encuentra en el FEDAMO Abruzos, la Federación de Asociaciones de Abruzzo, que está celebrando el cuadragésimo aniversario de su fundación. E ‘fue la elección por lo tanto justo y adecuado de CRAM para mantener en la Argentina – el país del bicentenario, un homenaje a 40 años en el caso de FEDAMO y la comunidad regional de numerosos – la conferencia anual de delegados de todo el mundo Abruzos. Una importante oportunidad de aprender directamente las distintas realidades continentales de la migración de Abruzos, comparar experiencias, discutir la forma de organizar mejor las políticas de la Región para sus comunidades y cómo invertir en el extranjero en la red de membresía regional ya que la marca se está estableciendo en Abruzzo los mercados a través de producciones de calidad y la excelencia que la región puede presumir. Y la organización y la acogida por FEDAMO preparado bajo el liderazgo del presidente Alicia Caro quien también es asesor del CRAM, fueron excelentes en todos los aspectos, la altura del desafío que el Consejo Regional de Abruzzo, en el mundo fue diseñado para funcionar de su futuro. En la emigración concejal de ausencia, Mauro Febbo, el presidente del CRAM fueron absueltos por el vicario Santellocco Franco, con plenos poderes, con una sabia dirección de la obra y la capacidad sagaz para mediar. Por otra parte, no era en absoluto simple y obvio, después de dos años marcados desde la notificación de las partidas de gastos para las operaciones de la emigración a causa de los recortes presupuestarios realizados por la región para reducir el déficit de la salud, o más bien una clarasubestimación del papel y la importancia de Abruzzese comunidad en el exterior.

Y ‘lo que ha dejado en claro en la exposición de motivos Santellocco Franco, centrándose en el papel de las asociaciones, recordando la necesidad de que el Estado y las regiones para fortalecer sus políticas, porque los italianos en el mundo puede ser aún más útil a Italia la superación de la marginalidad de interés que inhibe una comprensión completa de las oportunidades y los sistemas de valores en las comunidades de italianos residentes en el extranjero. Esto, en definitiva, la esencia del informe se llevó a cabo la apertura de la asamblea de delegados, de pie junto a los Consejeros Regionales Caramanico Franco, Ricardo Antonio Chiavaroli y Próspero, los miembros del CRAM. Presentar el trabajo del Senador. Esteban Caselli, el origen de Molise, y el Excmo. Giuseppe Angeli, Abruzos Orsogna, ambos residentes en la Argentina y el elegido para el Parlamento italiano en la América del Distrito Sur, que llevó a su saludo. Presentar el trabajo de la Cónsul General de Italia en Buenos Aires, Giancarlo Curcio, y el director del CGIE, Gian Luigi Ferretti.Después de los saludos del presidente FEDAMO, Alicia Caro, abrió la serie de intervenciones, los consejeros regionales. Antonio Próspero a su saludo combina el mensaje escrito que le confió el presidente de la región, Gianni Chiodi, un cálido abrazo con el ideal de los Abruzos en el mundo que ha pedido a todas las extraordinarias muestras de solidaridad con las víctimas del terremoto Aquila, asegurando que, a pesar de considerables dificultades, la reconstrucción de la ciudad capital de Abruzzo y los pueblos destruidos por el terremoto se iniciará pronto. Ricardo Chiavaroli, el portador de un hermoso mensaje de la Presidenta del Consejo Regional de Abruzzo, Nazario Pagano, sus decididos esfuerzos de la CRAM asociadas a la experiencia directa de los inmigrantes, nacidos en Venezuela.Gracias a la FEDAMO y su Presidente por la excelente organización del evento y la fuerte participación de los jóvenes en la Federación. Caramanico Franco se une al saludo de solidaridad con Argentina por la muerte del ex presidente Kirchner.Declara haber encontrado un país muy diferente al de hace diez años que visto y elogió los grandes pasos hacia adelante. Hablar de la lengua italiana, que lo hizo para la reconstrucción de la posguerra, a lo que se puede hacer ahora para el made in Italy, como los mejores embajadores de nuestros compatriotas en el extranjero.Garantías, como sus dos colegas directores, con el pleno apoyo a las actividades dentro de la institución de la región CRAM.

El Presidente se espera de la obra Santellocco un punto de inflexión, no sólo en el papel de la consulta, sino también de los contenidos de las políticas hacia los compatriotas en el extranjero, que serán explotados en las actitudes de los sensores de las oportunidades económicas de los Abruzos. Y la organización temática del CRAM en las comisiones para tales fines. Por lo tanto confiar esta tarea a Godfrey Palmerini para conmemorar dos importantes migraciones de Abruzzo, recientemente desaparecido. En trazos rápidos, Palmerini Enzo recuerda Hilary, director del CRAM, Città Sant’Angelo, que murió 29 de noviembre 2009 a la edad de 54 años, pocos días después de la última reunión celebrada en Giulianova. UGL líder sindical en el sector del transporte, Enzo Ilario había una conciencia social fuerte. En el mundo del trabajo asociado Abruzos interés para el mundo de la emigración, que siguió a las cuestiones políticas y sociales con la pasión y la atención. Por su calidad, el entonces Secretario General de la UGL Renata Polverini, lo había llamado a Roma como Secretario Nacional. Palmerini luego va a conmemorar un nuevo giro de Abruzos, Remo Guardiani, murió el pasado mes de septiembre. Nacido en 1935 en Tocco Casauria, inmediatamente después de los estudios técnicos, Remo Guardiani tomó el camino en Australia. En esa tierra, en Melbourne, que ha confiado en sus habilidades de la empresa y la industria, estableciéndose como un empresario en el campo de la construcción e ingeniería civil. Pero lo mejor, como suele ocurrir en nuestras comunidades en el extranjero, el Guardian ha dado a las asociaciones, la organización y el crecimiento del papel de la comunidad dentro de la metrópoli de Australia en los Abruzos, dando lugar a la Federación de los Abruzzos ‘s Australia, que durante varios años fue presidente. persona de carácter fuerte y generoso, acompañada de la determinación de la construcción de un complejo impresionante, la “Casa d’Abruzzo”, construido en una parcela de casi 8 hectáreas, con instalaciones deportivas, un centro de muchas actividades sociales y culturales. Remo Guardiani, apasionado por su trabajo, realmente se puede llamar un pionero de nuestras asociaciones en Australia, una figura destacada en los Abruzos que el honor no sólo para el bien merecida reputación por su capacidad empresarial, pero también se ganó la estima de la comunidad Abruzos, que en realidad era un miembro de referencia. La liquidación del director Palmerini, como Aquila, agradeció a las comunidades italianas en el mundo y los Abruzos a las pruebas maravillosa de cercanía y solidaridad con el águila y los países conocidos terremoto. Lo hizo a título personal y, debido a tres décadas de vida como administrador y teniente de alcalde de L’Aquila, en el nombre de la ciudad capital, hacia el Abruzzese en el extranjero que fueron iniciativas de puntas de lanza de la colección de la ayuda, extremadamente útil para la reanudación de la sociedad civil y centros de la vida social las víctimas del terremoto de Abruzzo.

¿No es el saludo para la ocasión por el cónsul general, Giancarlo Curcio, a punto de salir de Buenos Aires para otras tareas. Aporta su contribución al debate mediante la invocación de la importancia e hizo hincapié en el compromiso de la comunidad italiana en favor del Águila y los países afectados por el terremoto. Para otros informes, con legítimo orgullo, que las oficinas del Consulado han terminado las operaciones para el reconocimiento de la nacionalidad italiana en todas las solicitudes presentadas, gracias a un gran esfuerzo organizativo. Santellocco, en nombre de la Asamblea, dio las gracias al cónsul para el trabajo acaba de terminar, mostrando que la eficiencia y hacer milagros. El testimonio de la gratitud de la comunidad y le desea éxito Abruzos para la próxima misión diplomática de prestigio. Es hora de llegar al corazón de la obra. Y lo hace Franco Marchetti, presidente de la Federación Abruzzese en Brasil (Feabra), primero se refiere al éxito del proyecto piloto ByAbruzzo fundada hace dos años por el CRAM y por el Departamento de Agricultura, administrado por Feabra en Sao Paulo para promover la vino Abruzos y turismo gastronómico, el otro reclamante sin rodeos ciertas posiciones adoptadas por algunos administrador regional, carecen de cualquier conocimiento real de los hechos, hizo declaraciones a la prensa, como el cierre del sitio en el Brasil en que la región no ha, lo que provocó la vergüenza y el daño a las actividades de ByAbruzzo. Una forma de funcionamiento que debe corregirse de inmediato, para empezar en vez de las asociaciones de utilidad para lograr otros resultados positivos en el mercado brasileño, donde los vinos ganadores de los Abruzos son áreas de interés comercial. Para resolver los problemas que se quejó ante el Consejo de carga son los tres directores regionales, porque el éxito del proyecto en Brasil dependen de iniciativas similares en otros países. Siga las actividades de los componentes de la CRAM presentación de informes sobre los problemas de los distintos países, en los proyectos en tramitación, las iniciativas para ayudar a los centros afectadas por el terremoto de abril de 2009. Levin tomó la palabra Plácido (Bélgica), seguido por Di Francesco Simeone (Australia), Rosetta Romagnoli (EE.UU.), Mario Di Cicco (Sudáfrica), Johnny Margiotta Marcacci y Gabriela (Venezuela), Patricia Santurbano, Augusto Cicchinelli Mangolini y José,Manténgase a continuación, Enzo (Suiza) y Ana María Di Giammarino (Chile). Punto de referencia, más de una referencia crítica a la falta de fondos o por negligencia de algunos organismos regionales, sino también buenas propuestas para el futuro. Se concluyó la noche del primer día de trabajo.

Se necesita levantarse temprano, martes, 2 de noviembre, con interesantes aportaciones de Joachim Negri (Argentina), Francesco De Santis (Luxemburgo), Juan Scenna (Argentina), Rocco Artale (Alemania), Ivana Fracasso (Canadá), Gabriel Márquez, el alcalde de San Salvo, Abruzos, en nombre de los municipios (ANCI), Angelo Di Ianni (Canadá), Joe Mujer (Australia), Diana Mazzone (ENFA), Rita Blasioli (Brasil), Luciano Luciani y Enzo, y Paolo Federico La Civita. El Santellocco Presidente también permite a los huéspedes a intervenir. John Margiotta, el presidente de la Federación de Asociaciones de Abruzzo, en Venezuela, efectivamente ilustra las asociaciones de desarrollo de la Federación bajo su gestión, el papel cada vez más atención a los jóvenes, los resultados de la Abruzzese Primera Semana se celebró en Caracas en noviembre de 2009 y el programa de la segunda edición se llevará a cabo a finales de este mes en San Cristóbal. No pedir dinero, sino que depende de la presencia y la cooperación en la región. Acoge con satisfacción la solución al problema de las pólizas de seguro de salud, 80 000 euros del CRAM a los compañeros más necesitados en Venezuela, que serán asignados con criterios uniformes acordados entre los Abruzos Fundación Solidaridad, federaciones, asociaciones y el Consulado. Lucio Ricci, presidente Filef Abruzos, gracias por la invitación a participar en el CRAM, de la que fue miembro hasta que el último mandato. Informes en muchos proyectos presentados por Filef en los últimos años, financiado por la UE, las regiones y comunidades. Una forma de lograr más. Pide que las modificaciones a la ley de creación del CRAM, en particular en relación con las representaciones confidencial a asociaciones que se ocupan con la emigración.

En este sentido, la reforma de la ley, el debate en los primeros dos días de reunión, convocada una hipótesis de trabajo que en los tres meses dará lugar a la formulación de una propuesta por la Mesa del CRAM, en la que los componentes de la Consejo, incluyendo sus asociaciones, en los próximos tres meses serán capaces de comentar, presentar enmiendas y adiciones. La propuesta se dirige a la atención del Consejo Regional para su discusión y aprobación como ley. La solución proporciona todos están de acuerdo, como el proyecto de presupuesto para las operaciones de CRAM. Juzgada negativamente a cero en los últimos dos años fiscales de los fondos destinados a las operaciones regionales de Migración, a todos los delegados están obligados a señalar que se trata de crudo frente a las alegaciones de la atención política a las comunidades en el extranjero y para su propio y único compromiso con el Águila y los centros de la tragedia del terremoto en 2009. Un compromiso que, además de la proximidad de la moral, ha traído ayuda práctica a las personas que ascienden a varios millones de euros. Como mucho la atención, aunque sólo sea como un índice de reflexión es para la región, la restauración de un presupuesto decente para las políticas relacionadas con la migración. La síntesis de las propuestas de proyectos y actividades para el año 2011, cuyo monto es mucho mayor, sólo hay alrededor de un presupuesto total de 1 millón 200 mil euros, más los gastos de explotación, que refleja el consenso unánime. Los Consejeros Regionales Caramanico Chiavaroli y Prosper, por su compromiso expreso, embajadores de buena voluntad al Consejo que incluya una consignación en el presupuesto regional y el Consejo para su aprobación en la ley de presupuesto regional.

En la mañana del 03 de noviembre reuniones de las cuestiones Juntas, el consentimiento a la inscripción Asociaciones Regionales del Consejo Nacional de los Abruzos y de Molise, en Italia (CNAAM), la aprobación unánime del documento final de orientación política programática, de llamar al presidente de la CRAM, el comisionado Mauro Febbo, los Presidentes de la Región de Abruzzo, Gianni Chiodi, y el Consejo Regional, Nazario Pagano. La reunión anual de Abruzzo en el mundo comienza en el nombre de la ed’una fondo común de espera de los comentarios de los propios órganos políticos de la Región. Una conferencia se llevó a cabo sin velos, la producción de propuestas valiosas ed’un nueva forma de trabajar, un salto, por supuesto, que hace justicia a la instrumentalidad de una controversia sobre el costo de la conferencia en Argentina, de hecho, no superen las que incurridos en Abruzzo. Sin tomar en cuenta el significado moral del homenaje rendido a la comunidad en la Argentina y FEDAMO Abruzos, en el 40 aniversario de la fundación.Gran satisfacción, por lo tanto, sólo matizada por la tristeza de la llegada de noticias de Venezuela sobre la incautación de Giancarlo Colasante y luego en su brutal asesinato. Giancarlo Colasante, de 29 años, miembro del Comité de la Juventud, fue una de las figuras más destacadas de las comunidades Abruzzese de Caracas.Movido las condolencias a la familia CRAM. Cabe destacar, por último, el éxito de la conferencia sobre el valor de la inmigración italiana de Abruzos en la Argentina en la manifestación organizada por la Municipalidad Regional de Buenos Aires el 31 de octubre, luego aplazó al 7 de noviembre, como resultado de duelo nacional por la muerte de “Kirchner ex presidente. Los stands de los Abruzos, creado Avenida de Mayo con productos gourmet y vinos de Abruzzo y de información turística, en presencia de FEDAMO han recogido un importante apoyo. A continuación, los departamentos de la agricultura y el turismo en la región de Abruzzo, que fueron capaces de aprovechar esta importante oportunidad. En FEDAMO, su bella motor jóvenes, infatigable organización Mandl Matías, que no ha escatimado ni siquiera en su fina ironía, y que trabajan duro presidente Alicia Caro el agradecimiento del CRAM y Abruzzo.




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Motore turbocompresso Ecotec 2,0L ad alta prestazione e trasmissione manuale

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di Lino Manocchia

DETROIT, 9 novembre ’10 – Con una potenza turbo stimata di 255 (190kW), una trasmissione manuale a sei velocità ed un trazione globale adattabile, la show car Buick Regal GS  è una versione hightech ad alte prestazioni della berlina sportiva più nuova di questo marchio. Gli elementi meccanici sono stati sviluppati con lo scopo di fornire una guida sportiva, tranquilla e raffinata. Ha una unità motrice ideale per alte prestazioni, una carrozzeria ed un centro gravitazionale più bassi. I dettagli esterni ed interni comprendono due aspiratori di aria frontali verticali; ampie ruote di alluminio forgiato di 20 pollici e gomme di prestazione Pirelli Z-rated; volante ispirato alla auto da corsa e pedali metallici. Sedili anteriori Recaro ad alta prestazione con quattro modalità di supporto lombare ed imbottitura ad estensione.

«Abbiamo progettato la Regal GS per provare il fascino di una variante ad alta prestazione della Regal,» ha detto Craig Bierley, direttore marketing di prodotto per Buick. «Come la Regal, la Regal GS si basa sulla premiata Opel Insigna, e crediamo che questo rinvigorirà l’eredità della leggendaria Buick Gran Sport.»

L’esterno della Regal GS si distingue per gli aspiratori verticali dell’aria nella fascia anteriore, così come per gli esclusivi pannelli antifurto, un alettone posteriore integrato, doppio tubo di scappa-mento. «L’idea era quella di rendere il modello di produzione di Regali GS più aggressivo per attirare gli appassionati delle alte prestazioni,» ha detto John Cafaro, design director della Buick.  «Ma oltre al suo look aggressivo, c’è uno stile sofisticato nel design che fa da complemento alla guida.»

All’interno, la Regal GS varia dagli standard Regal presentando un interno completamente nero corvino compresi i montanti ed i rivestimenti interni del padiglione, dispositivo di cambio sportivo per la trasmissione manuale a sei rapporti ed un volante, piatto nella parte inferiore, rivestito in tessuto scamosciato, che rievoca quelli usati nelle corse automobilistiche internazionali. Il cruscotto si illumina di una luce blu ghiaccio quando il guidatore avvia la modalità sport del Sistema di Controllo Guida Interattivo (IDCS-Interactive Drive Control System).

Prestazione  turbo a trazione integrale permanente (AWD)

La potenza della Regal GS viene da un motore turbo Ecotec ad alte prestazione di 2,0l con tecnologia a iniezione diretta. Si basa sul motore che sarà offerto sui modelli Regal CXL ad estate inoltrata, ma il motore ed il turbocompressore sono stati modificati per garantire una maggiore pressione di spinta nel GS. La maggiore potenza viene stimata a 255 cavalli (190kW) e 295 lb-ft di coppia (400 Nm).

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ABRUZZOpress – N. 421 del 9 novembre ’10                                                                                                                             Pag 2

Il motore è associato alla trasmissione manuale a sei rapporti che dirige la coppia ad un sistema di trazione globale adattabile calibrato per una guida impegnativa. Nelle curve, il differenziale elettronico a slittamento limitato del veicolo garantisce cha la potenza venga distribuita in maniera efficiente nelle curve.

Si prevede che la grande prestazione degli elementi di torsione consenta a Regal GS di accelerare da 0 a 60 m/h in meno di 6 secondi. A tale prestazione si aggiungono sospensioni a 4 ruote indipendenti, con un esclusivo design anteriore del Montante ad Alta Prestazione (HiPerStrut). Il sistema HiPerStrut riduce l’influenza della coppia del motore sulla sterzata e mantiene una curvatura negativa in fase di curva. Questo migliora i livelli di aderenza su strada in condizioni di asciutto e bagnato, oltre a migliorare la sensazione diretta della strada, isolando nel contempo reazioni indesiderate. Al volante, il guidatore avverte una minor sterzata indotta dalla coppia motrice (torque steer), maggiore aderenza e potenza in curva, assieme ad una migliore maneggevolezza, precisione di sterzata e di reazione.

Le caratteristiche Regal GS comprendono un sistema frenante Brembo ad alta prestazione con dischi forati da 14 x 1,2 pollici (355 x 32 mm); quattro pistoni, calibro in alluminio di elevata robustezza, e pastiglie ad alta prestazione.

La Regal GS è inoltre equipaggiata con la tecnologia di un Sistema di Controllo Guida Interattivo (IDCS) (offerta anche sui modelli Regal CXL con il motore turbo 2,0l).  Offre maggiore stabilità e sicurezza nella guida, mentre adatta le caratteristiche di guida del veicolo alle preferenze del guidatore. Il guidatore dispone di una scelta tra tre modalità operative – normale, sport e GS – che cambiano la posizione delle sospensioni, la risposta dell’acceleratore e la sensibilità di sterzata attraverso il sistema variabile di sterzo

Trtasformazione della BUICK.

Buick è al centro di una trasformazione iniziata con il crossover di lusso Enclave e che continua con il modello completamente rinnovato nel design della berlina di lusso. Le sue vetture hanno un design armonioso, tecnologie proprie, interni di lusso e prestazioni che rispondono alle aspetta-tive. Attualmente si stanno progettando le future berline e crossover

Lino Manocchia




Elezioni Usa “Ricostruire il mosaico politico-economico” Democratici e Repubblicani: «Non è tempo di esultanza. Concentrarsi “alle top priority”»

Chieti, 4 Novembre ’10, Giovedì, S. Carlo – Anno XXXI n. 416 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. Ch 1/81


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Ap – Elezioni Usa

“Ricostruire il mosaico politico-economico”

Democratici e Repubblicani: «Non è tempo di esultanza. Concentrarsi “alle top priority”»

di Lino Manocchia

WASHLNGTON, 4 Novembre ’10 – L’esito finale delle elezioni americane può essere definito con  un “pari”. Il saluto augurale di vittoria del Presidente Obama al neo eletto Speaker della Camera, sempre abbronzato John Boehner (foto), repubblicano, si è concluso con un augurio “partigiano”: «Questo non è tempo di esultanze e la parola d’ordine poggia sui “compromessi” futuri delle due  Parti: concentrandoci alle “top priority” che assillano il popolo  americano.»

La cronaca, comunque, offre un quadro che mostra il trionfo dei repub-blicani nella Camera, dove hanno conquistato dieci seggi di candidati stra-niati dalla situazione finanziaria, confusi dalle dichiarazioni faziose e ten-denziose, e il consolidamento degli “azzurri” democratici nel Senato, dove è rimasto leader della maggioranza il senatore del Nevada Harrry Reed, che

i polls avevano presentato come “un povero pensionato”.

E’ ovvio che gli scampanati ”polls”, che prevedevano uragani, sunami e stragi, sono rimasti a bocca amara. ”Obama  è stato punito”, afferma il direttore di Repubblica, ma i “polls” delle maggiori agenzie, emersi subito dopo le elezioni, affermano che la responsabilità della negativa situazione va distribuita in parti uguali tra Bush (37%) e Obama (36%).

Giusta la considerazione di un collega della Cnn Tv il quale afferma che «i repubblicani hanno concentrato la campagna elettorale contro il Presidente americano e non sulla rielezione o meno dei seggi della Camera e Senato. «Per attaccare Obama,» afferma l’ex Presidente Bill Clinton, «bisognerà attendere ancora due anni, poi si vedrà. Intanto, per ora, il numero uno è il Presidente che possiede la penna del “Veto”.»

«I repubblicani hanno imparato diverse lezioni,» commenta un anziano senatore repubblicano. «Speriamo che le nuove leve apportino saggi suggerimenti.»

Molti si chiedono se i repubblicani, insisteranno nel non volere aumentare il livello delle tasse ai ricchi (che frutterebbero centinaia di miliardi usabili per appianare i debiti), e nell’annullamento del progetto sanitario, revisione del sistema pensioni e qualche altra soluzione adottate dal Presidente. Tutto da vedersi, dopo la sbandata politica da poco placatasi.

Intanto la Camera ha registrato l’arrivo di un cospicuo numero di Indipendenti, o membri del Tea Party, guidati dal presidente De Mint, fiancheggiato dall’oriundo latino – residente floridiano, Marco Rubio – che ce l’ha fatta nel Senato. Ambedue propongono un voluminoso pro memoria di idee che hanno impressionato i decani della politica.

I risultati ovviamente, hanno lasciato delusi o giubilanti diversi italo-americani con Andrew Cuomo (foto) in testa, neo governatore dello stato di New York, che ha battuto clamorosamente il criticato Paladino.

L’ex deputato del Colorado Tom Tancredo è rimasto a secco per la sua inversione di politica, allorché abbracciava il Tea Party – che ha fatto ingresso nel campo politico con idee che hanno fatto riflettere gli “amici” repubblicani i quali, a loro volta, hanno chiesto agli “ospiti” di aver pazienza e di seguire la “prassi politica”.

Dal Missouri notevole anche la vittoria di Palazzo, neo deputato. Concreta la vittoria dei candidati democratici californiani: Jerry Brown, che all’età di 36 anni divenne governatore, e a 72 anni per la terza volta dirigerà il Governo californiano, dopo aver sconfitto la miliardaria Meg Whitman, la quale ha investito, in proprio, 140 milioni di dollari per la  campagna elettorale.

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ABRUZZOpress – N. 416 del 4 novembre ’10                                                                                                                             Pag 2

Nel contempo la senatrice  Barbara Boxer ha soffocato, sotto la  valanga di voti del 62,2% a 42%, la quotatissima ricca signora Carley Fiorini.

La speaker Nancy Pelosi (foto), riceve dalla California, l’ottanta per cento dei voti, ma a gennaio passera il “gavel” (martelletto) al repubblicano Bohener, amante del Golf e del sole.

Presidenza,  richiesto di un suo commento ha detto: «Sarah farà bene a starsene buona e serena. Non si attenda medaglie, apprezzo il suo operato, tutto qui. Il futuro deciderà, ma credo che Sarah non tenterà più la scabrosa strada poliit ica, » conclude l’anziano senatore. L’isterica Sarah Palin (foto, sotto) accusata di “faziosita”, insieme al gras-soccio Rush Linbaugh, predicatore alla radio, ora potrà concentrarsi alla “Fox Tv” accontentandosi del lauto compenso per le sue considerazioni, trasmesse ad  una massa che,

lentamente, uscirà dalla nebbia creatasi nei due anni di comando del Presidente Obama. Allora il “sogno 2012”.

Tutto da rifarsi? «Non crediamo,» risponde una  mezza dozzina di assetati candidati repubblicani in cerca di gloria.

Una cosa è certa: gli Stati Uniti hanno assoluto bisogno di ricostruire i pezzi dell’infranto mosaico politico-economico se vorrà continuare a vantarsi di essere la numero Uno nel  mondo.

LINO MANOCCHIA




Editoria. La Veronica ritrovata L’affascinante storia del Volto autentico di Gesù raccontata nel libro “The Face of God” di Paul Badde, in uscita nelle librerie americane

Gentile direttore,
giro volentieri questo interessante articolo di Antonio Bini, studioso abruzzese, sul libro di prossima uscita in Usa dello storico tedesco Paul Badde “The Face of God” sulla Veronica di Gesù, sulle ricerche condotte sulla reliquia e sugli straordinari esiti riportati, che sembrano fortemente confermare il Volto Santo conservato a Manoppello, in Abruzzo, essere la vera icona del volto di Cristo. Nell’articolo del dr. Bini la storia della Veronica e tutti i dettagli delle scoperte di Badde. Allego alcune foto.
Con viva cordialità
Goffredo Palmerini

La Veronica ritrovata

L’affascinante storia del Volto autentico di Gesù raccontata nel libro “The Face of God” di Paul Badde, in uscita nelle librerie americane

di Antonio Bini*

Dopo cinque secoli di silenzio, durante i quali la più importante reliquia del mondo cristiano – la Veronica (vera icona) – era rimasta avvolta nel mistero e nell’oblio, riemerge oggi l’ipotesi, a quanto sembra, assai fondata che questa sia identificabile nel Volto custodito in un piccolo santuario italiano, a Manoppello, paese ai piedi della catena montuosa della Maiella.

The Face of God: the rediscovery of the true face of Jesus”” del giornalista e scrittore tedesco Paul Badde, che esce in questi giorni negli USA (Ignatius Press, San Francisco), ricostruisce la travagliata e complessa storia di questa immagine straordinaria.

Una ricerca, quella di Badde, talmente convincente da influenzare la decisione di Benedetto XVI di recarsi a visitare personalmente il santuario di Manoppello il primo settembre 2006. Le immagini di quella visita, contrastata fino all’ultimo dalle gerarchie vaticane e poi classificata semplicemente come “pellegrinaggio privato”, mostrano il Papa profondamente commosso, fino alle lacrime, davanti al Santo Volto.

Come spiega Badde, il Vaticano non ha mai ammesso la scomparsa della Veronica da San Pietro, avvenuta probabilmente durante i lavori di costruzione della nuova Basilica o durante il Sacco di Roma (1927). Sarà lo stesso Badde a scoprire come l’attuale immagine custodita a Roma  (di cui si intravede poco o nulla) non sia la Veronica, sulla base di un confronto con le misue dell’antinco reliquario con i vetri rotti presente nel Tesoro di  San Pietro.

Anche anteriormente all’istituzione del primo Giubileo voluto da Bonifacio VIII nel 1300, i pellegrini affluivano a Roma per venerare la Veronica, che veniva esposta in più occasioni, anche negli anni ordinari.

Ma vediamo alcune caratteristiche del Volto di Manoppello: l’immagine è impressa su un tessuto finissimo, con fili dello spessore di poco più d’un decimo di millimetro e un intervallo di spazio tra l’uno e l’altro di due decimi di millimetri. L’immagine, che è trasparente e visibile da entrambe i lati, scompare in controluce e ritrae un viso maschile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande. Sulla fronte si nota un ciuffo di capelli. L’espressione è dolce e sofferente al tempo stesso. Lo sguardo intenso e profondo, appare di una persona viva.

L’incontro di quello sguardo è rimasto particolarmente impresso nel Papa, come si può desumere dalla concessione del titolo di Basilica all’umile chiesa appena qualche giorno dopo la sua visita e con una apposita preghiera da lui stesso composta in occasione del primo anniversario del suo pellegrinaggio a Manoppello.

All’intuito di Badde si deve l’ipotesi della natura del tessuto, bisso marino, sostenuta dall’ultima tessitrice di questa antichissima “seta di mare”, il bisso marino, proveniente dai filamenti del mollusco denominato “Pinna nobilis”. Del bisso si fa più volte cenno nei Vangeli per sottolineare la preziosa lavorazione di questo tessuto.

Badde descrive l’incredulità della tessitrice Chiara Vigo, che vive nell’isola di S. Antioco in Sardegna, quando incontra il Volto Santo, riconoscendo nell’antico tessuto il bisso marino, che si può tingere, ma non dipingere. Incerte sono le circostanze dell’arrivo del Volto Santo a Manoppello, dove sarebbe arrivato “per mano angelica” nell’anno 1506, anche se il primo documento – la Relatione Historica di p. Donato da Bomba – che attesta la presenza della immagine in Abruzzo è del 1640.

Fino a qualche anno fa soltanto, la conoscenza e il culto del Volto Santo sono stati per secoli limitati alla devozione della popolazione locale, che non ha certo atteso il risultato di studi storici e ricerche scientifiche per credere nell’autenticità di questa straordinaria immagine, custodita con umiltà dai padri cappuccini – www.voltosanto.it.

Gli studi del prof. Heinrich Pfeiffer, uno dei più grandi esperti di arte cristiana, hanno incuriosito Paul Badde, come pure le ricerche della iconografa tedesca sr. Blandina Paschalis Schlömer, che ha dimostrato le affinità del Volto Santo con l’uomo della Sindone.

Occorre ricordare che da quando p. Antonio da Poschiavo (1713), allora guardiano del Santuario, vide scomparire l’immagine del Volto Santo aprendo i vetri dell’ostensorio che intendeva sostituire, che si apprestò immediatamente a ricomporre, la teca non è stata più aperta. Con le più avanzate tecnologie, questa circostanza non costituisce più un limite alle ricerche, che sono state recentemente eseguite con varie tecniche (laser, infrarosso, ecc.), a conferma dell’inspiegabilità dell’immagine.

Alcuni di questi studi sono stati recemente illustrati nello scorso mese di maggio in un Workshop scientifico internazionale per un confronto sulle più importanti immagini acheropite (Sindone, Tilma di Guadalupe, Volto Santo di Manoppello) – promosso dall’ENEA (Ente italiano di ricerca sull’energia) – cui hanno partecipato una quarantina di scienziati e ricercatori provenienti da 13 paesi, con una nutrita delegazione americana (cfr. www.acheiropoietos.info ).

Badde, storico e giornalista di Die Welt da Roma, e prima ancora da Gerusalemme, ricorda come, diretto a San Giovanni Rotondo per l’inaugurazione della nuova chiesa di Renzo Piano, avvertisse la curiosità di una breve deviazione per Manoppello, di cui aveva vagamente sentito parlare. Quella visita avrà profonde conseguenze nella sua vita.

Ricordo di averlo incontrato presso il convento, quando chiese al padre guardiano, p. Carmine, di poter rimanere una decina di giorni ospite in una normale cella, desiderando immergersi un breve periodo nella silenziosa spiritualità e semplicità del Santuario, meditando su quella immagine e iniziando a raccogliere documenti e testimonianze utili per il suo libro. Un periodo di concentrazione estrema, in cui si è limitato a bere solo acqua con un po’ di miele.

Il risultato di un percorso complesso e appassionato è questo libro, definito autorevolmente “un giallo storico”, che, pubblicato in Germania, è poi divenuto un best-seller in Polonia, e poi ancora edito in lingua italiana, francese e olandese, suscitando l’interesse di tanti lettori coinvolti con un linguaggio scorrevole e una trama intrigante, tra storia e spiritualità, nel solco di una bimillenaria ricerca della vera immagine di Cristo.

Sono già diversi gli americani che conoscono il Volto Santo, con informazioni presenti su riviste e vari siti, ta cui il documentato http://holyfaceofmanoppello.blogspot.com/, interamente dedicato alla reliquia custodita a Manoppello, curato da Raynold Frost, uno studioso di San Francisco.