PUBBLICATO IL NUMERO DI LUGLIO-AGOSTO DELLA RIVISTA ABRUZZO NEL MONDO

 

Abruzzo nel Mondo n. 4 luglio-agosto 2021_Prima pagina (1)

PESCARA – Tra i vari articoli presenti nell’ultimo numero, si richiama lo scritto del prof. Nicola Mattoscio, presidente dell’Associazione Abruzzesi nel Mondo, che rievoca, a 65 anni di distanza, la tragedia di Marcinelle, in cui si sostiene che la stessa “continua ad alimentare la speranza per il sogno di un’Europa unitaria e più giusta”, mentre “le nuove strategie europee, come Next Generation EU, dovrebbero esprimere maggiore coraggio nel riconoscere alle migrazioni un ruolo non trascurabile per il futuro del vecchio continente”.

 

Il grave incendio che ha devastato parte della Riserva Dannunziana, ha suscitato l’interesse dei media internazionali, scrive Antonio Bini – direttore della rivista -, per il legame della pineta con Gabriele d’Annunzio. In proposito viene richiamata una rara pubblicazione del 1934 del poeta francese Gabriel Faure, in cui racconta il suo “pellegrinaggio” a Pescara seguendo le descrizioni del Vate, che presenta in copertina uno scorcio della Pineta dipinta da Michele Cascella.

 

La sorprendente ascesa sociale e l’integrazione della comunità abruzzese in Canada nel corso del Novecento viene illustrata in un articolo di Odoardo Di Santo, giornalista, ex politico e protagonista di varie organizzazioni italo-canadesi. Sal Martoche, già giudice della corte suprema di New York, racconta l’amore per l’Italia e il bisogno di riscoprire le proprie radici, attraverso la progressiva conoscenza di cugini sparsi tra l’Abruzzo e gli Stati Uniti.

 

L’intensa attività dell’Associazione Abruzzese DELCO, contea di Delaware nello stato della Pennsylvania, presieduta da Nick Rapagnani, che spazia dai corsi di lingua italiana a trasmissioni radiofoniche e a iniziative di beneficenza, è esposta da Giuseppe Cannavò. Non manca un breve riferimento a Mario Daniele, importante imprenditore a Rochester ed affezionato lettore della rivista, incontrato il primo agosto a Santa Maria di Centurelli (Caporciano), in occasione della presentazione della sua autobiografia curata dal giornalista e scrittore Goffredo Palmerini.

 

Generoso D’Agnese racconta la storia di Berenice Rossi, insegnante e appassionata di ricerche storiche, autrice d un pregevole libro di narrativa biografica: “Le mie due patrie – Storia e storie dall’Abruzzo all’Argentina”. In un altro articolo, D’Agnese descrive il simpatico cucciolo di pastore maremmano-abruzzese scelto come mascotte delle nazionali azzurre in tutte le loro avventure. Il bozzetto fu creato Carlo Rambaldi, scomparso nel 2012 e vero e proprio mago degli effetti speciali, vincitore di ben tre Premi Oscar.  Silvino D’Ercole ricostruisce la storia del campione di Wrestling Bruno Sammartino, scomparso a Pittsburgh nel 2018 e descrive il monumento a lui dedicato a Pizzoferrato, suo paese natale.

 

Maria Rosaria La Morgia recensisce il romanzo storico di Giulia AlbericoLa Madama, signora delle Fiandre”, che ruota attorno al singolare personaggio di Margherita d’Austria, molto legata all’Abruzzo e in particolare ad Ortona, dove morì il 18 gennaio 1586. Monica Serafini scrive di Guido Brunetti, abruzzese d’origine, considerato tra i più autorevoli neuroscienziati del mondo.

 

“Ogni storia potrebbe dare lo spunto per un copione cinematografico”, questo il titolo dell’intervista di Antonio Bini a Dom Serafini, autore de “I messaggeri d’Abruzzo nel mondo”, secondo volume. Un’occasione per comprendere la sua visione dell’Abruzzo da parte del giornalista che vive da molti anni a New York. La rivista si occupa anche della presentazione del catalogo dell’importante mostra “Warhol e Schifano, tra Pop Art e Classicismo”, in svolgimento fino al prossimo 15 settembre 2021, presso l’Imago Museum di Pescara. I 40 anni della rivista Abruzzo nel Mondo sono stati ricordati nella trasmissione “L’Angolo d’Abruzzo”, condotta da Ivana Fracasso, su Radio Chin di Toronto. L’edizione digitale della rivista è consultabile gratuitamente sul sito www.abruzzomondo.it .




Il Comitato Italiano per il Patrimonio e la Cultura di New York Celebra L’On. Silvia Limoncini

Il Comitato Italiano per il Patrimonio e la Cultura – New York, Inc. (IHCC-NY)  ha celebrato i successi del Vice Console Generale d’Italia Silvia Limoncini in una cerimonia presso la Statua di Madre Italia nell’Hunter College Campus a Poses Park, New York City, nel mese di luglio. Comm. Joseph Sciame, Presidente dell’IHCC-NY, Inc., ha espresso congratulazioni per Il successo quadriennale di Limoncini presso il Consolato Italiano a New York e la gratitudine per la sua collaborazione con i programmi dell’IHCC-NY. Ha consegnato alla Ministra Limoncini un Trofeo Star Award per la sua bella rappresentazione e collaborazione, affermando: “Servizio esemplare per l’Italia e per noi.”

Dopo aver prestato servizio presso l’Ambasciata d’Italia a Washington, D.C., Londra e Riyadh, l’On. Limoncini ha rappresentato il Consolato italiano a N.Y., immergendosi sempre nel lavoro del Consolato e nelle iniziative della comunità italiana e italoamericana. Più di recente, l’On. Limonicini è stato relatore, insieme al sindaco de Blasio, presso l’IHCC-NY Dantedi`, 25 marzo al Dante Park, Lincoln Center. In particolare, è stata all’altezza delle sfide sempre presenti al servizio dei cittadini italiani a New York durante la pandemia di Covid19. Ora sta tornando al Ministero a Roma.

Il Ministro Fabrizio Di Michele, neo-nominato Console Generale d’Italia a New York, ha graziosamente partecipato alla cerimonia di Madre Italia, tra i suoi primi eventi comunitari dal suo arrivo a New York. Il Console Generale Di Michele ha espresso il suo apprezzamento per la rappresentanza professionale di Limoncini del governo italiano a New York e la sua preziosa assistenza al suo arrivo.  L’On. Limoncini ha abilmente servito sotto l’On. Francesco Genuardi, ex Console Generale d’Italia a New York, ora Ambasciatore d’Italia in Belgio.

Dal 2011, all’IHCC-NY è stata affidata la cura della Statua di Madre Italia, facilitata dal giudice della Corte Suprema di New York (in pensione) Dominic R. Massaro, che è stato determinante nella sua sede permanente presso l’Hunter College dopo la sua scomparsa dal pubblico vista dopo la Fiera Mondiale degli anni ’60. Nel 2014, l’IHCC-NY ha istituito il suo tributo annuale alle donne italiane o italoamericane affermate, di solito durante il fine settimana della festa della mamma. L’On. Limoncini era accompagnata dal figlio diciassettenne, che lei si riferiva con orgoglio come il centro della sua vita.  Un pomeriggio di ottimo cibo italiano e cameratismo  è seguito al ristorante Bella Blu.

La statua di Madre Italia, creata dallo scultore italiano Giuseppe Massari, commemora “Il contributo del lavoro e del pensiero italiani allo sviluppo della vita americana” e riconosce l’assistenza americana nella ricostruzione dell’Italia del secondo dopoguerra. La statua è “Dedicata all’immigrato italiano… simbolo di madri di ogni nazionalità che hanno mandato i loro figli a costruire una nazione di immigrati, concepita in libertà e dedicata all’uguaglianza di tutti coloro che sono venuti e di quelli che verranno.” Le figure allegoriche simboleggiano la scoperta, l’arte, la religione, il lavoro, l’immigrazione, la legge, l’invenzione, l’industria, lo sport, l’orticoltura e l’umanità. Così situata, la statua di Madre Italia riconosce i legami tra l’Italia e gli Stati Uniti mentre rappresenta lo spirito della Cita di New York con i suoi vari immigrati, e si trova fortuitamente proprio alla Citta di New York,  capitale degli immigrati.




Caporciano. Oggi la presentazione del volume “Mario Daniele, il sogno americano”

 

L’evento alle ore 18, presso la Chiesa di S. Maria dei Centurelli a Caporciano, in diretta televisiva

Mario Daniele

 

L’AQUILA – Domenica 1° agosto alle ore 18, presso la Chiesa di Santa Maria dei Centurelli a Caporciano, la presentazione in prima assoluta del volume Mario Daniele, il sogno americano, il libro sulla vita e le opere dell’imprenditore di Castelnuovo emigrato nel 1967 in Canada poi negli Stati Uniti, curato dallo scrittore Goffredo Palmerini e pubblicato da One Group Edizioni.

 

Interverranno alla presentazione la prof. Liliana Biondi, già docente dell’Università dell’Aquila, Francesca Pompa, presidente One Group, e Goffredo Palmerini che ha curato l’opera. All’evento presenzierà Mario Daniele, da un paio di giorni arrivato dagli Stati Uniti. L’incontro, allietato dal Coro della Portella con canti della tradizione popolare e di montagna, sarà ripreso e trasmesso in diretta televisiva da Manuweb tv, al seguente link: https://www.facebook.com/manuweb.it/videos/?ref=page_internal, e sarà possibile rivederlo anche registrato.

 

Mario Daniele, tornato a Castelnuovo per un periodo di vacanza da Rochester, città dello Stato di New York dove vive e dove per oltre quindici anni è stato Vice Console onorario d’Italia, al termine della manifestazione saluterà gli amici intervenuti con un brindisi all’esterno della chiesa.

 

Non è casuale la scelta di Santa Maria dei Centurelli. Questo luogo, che per secoli era stato stazione di posta delle greggi e dei pastori che lungo in tratturo magno andavano in transumanza verso il Tavoliere pugliese, a cavallo dei secoli Ottocento e Novecento aveva visto partire dai borghi dell’altipiano, migliaia di emigrati diretti nei paesi d’oltreoceano e, nel secondo dopoguerra, oltre alle consuete mete delle Americhe, verso l’Australia e i paesi dell’Europa, in forte sviluppo industriale, soprattutto verso Svizzera, Francia, Belgio, Germania e Gran Bretagna. Con il fenomeno migratorio la bella chiesa di Santa Maria dei Centurelli veniva scelta come luogo spirituale propiziatorio alle partenze per le terre d’emigrazione. Per questo motivo vi è posto un monumento all’emigrante, sul lato destro prospiciente la chiesa, dove s’erge la statua di bronzo realizzata dall’artista Augusto Pelliccione, una via di mezzo tra il pastore transumante e appunto l’emigrante.

 




Tappeto rosso per la copertura a tappeto de “I Messaggeri d’Abruzzo”

Dom Serafini

 

Un tour mediatico piuttosto impegnativo e senza precedenti in Abruzzo per il lancio del secondo volume de “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo” dell’autore newyorkese Dom Serafini, tour partito il 4 luglio da Pescara alla Libreria Mondadori e quindi proseguito a Guardiagrele, L’Aquila, e Giulianova, per completarsi a Vasto il 17 luglio. Cinque tappe che hanno coperto tutte e quattro le provincie, impegnando 21 relatori, due dirette via Facebook ed un collegamento via Zoom.

A Pescara ha presentato il giornalista Generoso D’Agnese, esperto di emigrazione e collaboratore del “Messaggero Sant’Antonio”, “L’Osservatore Romano” e “AmericaOggi”. Sono intervenuti: Antonio Bini, direttore della rivista “Abruzzo nel Mondo”, e Laura Di Russo, responsabile ufficio Emigrazione Regione Abruzzo. Antonio Bini ha dettagliato il suo intervento, incluso nel libro: “gli abruzzesi non sono solo quelli che risiedono nella regione. Quanti vivono oltre i confini regionali e nazionali superano infatti quelli ‘rimasti’ nella propria terra d’origine in Abruzzo”. Laura Di Russo invece ha illustrato la fitta rete di associazioni abruzzesi nel mondo, anch’esse messaggeri ed ambasciatori d’Abruzzo nel mondo.

Il nuovo libro di Serafini, pubblicato da Edizioni Il Viandante, raggruppa 100 personaggi di origini abruzzesi sparsi in tutto il mondo, che si vanno ad aggiungere ai primi 100 apparsi nel primo volume de “I Messaggeri”, uscito nel 2020. Sono tutti personaggi che tornano in Abruzzo ogni domenica, nella rubrica curata da Serafini  da New York City per il quotidiano Il Messaggero, poi raccolti in un volume come quello pubblicato.

Questi personaggi hanno poco a che fare con la vecchia emigrazione stile “valigia di cartone” e invece molto con la piú attuale “fuga di cervelli”. Per questo motivo il libro offre spunti che vanno oltre la semplice curiositá. I giovani potrebbero trovarlo utile per ottenere spunti per una possibile carriera all’estero, e gli adulti regalarlo ai giovani come fonte di ispirazione per percorsi di successo, in svariati campi.

Durante la seconda tappa c’é stato lo show di Federico Perrotta. Il Sindaco di Guardiagrele Donatello Di Prinzio, che ha ospitato l’evento presso i Portici di Santa Maria Maggiore, ha galvanizzato il comico-attore abruzzese, che si é esibito in vari sketch sul tema di emigrazione.

Perrotta si “é scusato” con gli abruzzesi che devono emigrare. Molto entusiasmo anche da parte del Sindaco Di Prinzio, che ha ricordato le sue origini da una famiglia di emigrati, e dall’Assessore alla Cultura e vice sindaco Flora Bianco.

La presentazione é stata trasmessa via Internet da Gianni D’Onofrio, raggiungendo numerose visualizzazioni in diretta su Facebook e in differita su YouTube da tutte le parti del mondo.

Passati a L’Aquila, il rettore del Gran Sasso Science Institute Eugenio Coccia, si é detto contento di aver ospitato al Gssi “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo” come “primo evento in presenza dall’inizio della pandemia”. Poi Serafini ha fatto presente che “il compito di far conoscere l’Abruzzo all’estero spetta alle istituzioni. Il mio é semplicemente quello di far conoscere in Abruzzo le eccellenze abruzzesi che sono all’estero e fornire esempi ai giovani su come aver successo all’estero”.

Dopo che il relatore Goffredo Palmerini, esperto analista e ricercatore sull’emigrazione, ha illustrato il vecchio e nuovo panorama dell’emigrazione, Alessandro Pajewski ha descritto il “ritorno dei cervelli” spiegando come, nel suo caso, abbia scelto di guadagnare meno che negli Usa, pur di tornare in Abruzzo, dove ora si occupa di Trasferimento Tecnologico per il Gssi.

Precedentemente il Rettore Coccia aveva riassunto la sua sfida come quella di “far tornare, far restare e chiamare” i talenti in Abruzzo, e a L’Aquila in particolare.

Il giornalista Niccoló d’Aquino, definitosi “immigrato” da Roma e Milano, ha subito chiarito di ritenersi piú abruzzese dei presenti, perché “voi ci siete nati, io l’ho scelta [come ulteriore residenza]”. Il giornalista ha anche fatto notare che a descrivere le virtú dell’antica Roma non erano i romani, bensí gli stranieri, che lui chiama “italici”, e quindi per decantare l’Abruzzo servono dei “nuovi italici”.

Infine, nonostante gli esigui profitti che offre l’editoria (“se si va al pareggio é giá un guadagno”) Arturo Bernava, direttore de Il Viandante, la casa editrice de “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo”, si é impegnato a pubblicare ulteriori volumi che mettano in risalto gli abruzzesi all’estero.

Giulianova, da parte sua, ha ospitato un evento internazionale, con collegamenti via Zoom con Milano e via Facebook con il mondo. E visto che a Giulianova piace esagerare, l’occasione della presentazione é stata definita “planetaria”. A fare gli onori di casa presso il Circolo Nautico sono stati quattro giuliesi ed il presidente dell’Associazione Abruzzo in Lombardia, Angelo Dell’Appennino, in collegamento via Zoom, mentre Francesco Marcozzi, con la sua Radio Giulianova, ha trasmesso l’evento in diretta. A fare da moderatore é stato il medico chirurgo Pietro Campanaro, che ha ricordato come il Circolo abbia ospitato le presentazioni di ben tre libri di Serafini pubblicati da Il Viandante, rappresentato all’evento dal direttore Arturo Bernava.

La stessa casa editrice ha pubblicato “Il pescatore di sogni”, libro romanzato su Giulianova degli anni 40 – 60 dell’avvocato Marco Ferrari, ora presidente del Circolo Nautico, che ha presentato i numerosi giuliesi che hanno avuto successo all’estero. A fornire una prospettiva storica sull’emigrazione é stato il ricercatore Walter De Berardinis, che ha illustrato anche alcuni casi drammatici e particolari. Tra i relatori, Davide Michelucci, il giovane presidente dell’associazione Residents of Abruzzo in the World, ha offerto una prospettiva sui giovani che cercano di far carriera all’estero.

A rappresentare la cittá di Giulianova vi era Paolo Vasanella, presidente del Consiglio comunale, che ha usato l’occasione per “ufficializzare” il prossimo anno un appuntamento a Giulianova con gli emigrati abruzzesi.

Tra il pubblico era naturalmente presente un folto gruppo di personaggi descritti nel libro e alcuni famigliari di coloro che non hanno potuto partecipare, come Federica, sorella dell’AD di Fincantieri Cina, Fabrizio Ferri, attualmente a Shanghai.

Alla presentazione vi erano anche Michele Ferrante e Luigi De Berardinis, in qualitá di rappresentanti dell’Associazione “Amici di Tortoreto”, organizzatori  dell’evento annuale “Giornate dell’Emigrante”.

Alla conclusione del tour, sono arrivati a Vasto relatori da tutto l’Abruzzo per la presentazione de “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo”: Marco Signori, direttore di “Virtú Quotidiane” da L’Aquila; Antonio Bini, direttore di “Abruzzo nel Mondo” da Pescara; Arturo Bernava, editore de “Il Viandante” (la casa editrice del libro), da Chieti, e l’autore Dom Serafinida Giulianova. Sono stati accolti da un pubblico numeroso presso la Pinacoteca del Palazzo D’Avalos di Vasto, con la conduzione della maestra di cerimonie, l’executive chef vastese Rosanna Di Michele.

La moltitudine di abruzzesi che ha avuto successo all’estero ha spinto uno dei partecipanti, il professore Nino Fulano, a chiedere all’autore se ci fosse una caratteristica comune che lega questi abruzzesi all’estero. “Sicuramente un filo conduttore ci sará”, é stata la risposta di Serafini, “ma di preciso ancora non l’ho trovato. Forse la gran voglia di avere successo e il saper affrontare le sfide in modo diverso dagli altri”.

 

Nella foto una carrellata dei relatori e la copertina del libro.

 

 

 

Area degli allegati




Giulianova. La matematica Gigliola Staffilani testimonial della terza edizione di “remiamo insieme contro la violenza sulle donne”

 

Gigliola Staffilani

Teramo 20 luglio 2021. Gigliola Staffilani, originaria di Martinsicuro, unica donna italiana e seconda donna al mondo ad aver ottenuto la cattedra di matematica pura al Mit –  prestigiosa università degli Stati Uniti – di recente nominata membro dell’Accademia delle Scienze d’America è la testimonial della terza edizione di “Remiamo insieme contro la violenza sulle donne”.

 

La manifestazione – che si svolgerà il 1 agosto – ha l’adesione di tutti i Comuni della costa teramana e di tutte le Commissioni Pari Opportunità presenti nelle amministrazioni locali costieri.

 

Organizzata dalla CPO della Provincia in collaborazione con l’associazione “Uomini, donne e eroi del mare” e con la consigliera provinciale per le pari opportunità e il sociale, Beta Costantini, l’iniziativa di quest’anno sarà presentata in

conferenza stampa al Circolo Nautico Migliori di Giulianova il 29 luglio 2021 alle ore 10,30.

 

Gigliola sarebbe dovuta diventare una parrucchiera. Era il suo destino. Ha combattuto per affermare le proprie capacità. Ha distrutto ogni stereotipo e dimostrato che le donne posseggono le potenzialità per arrivare dovunque anche se non hanno le stesse opportunità degli uomini. Lei sarà al nostro fianco, racconterà la sua storia e darà forza al nostro messaggio di non violenza e di parità di genere” commenta la presidente della CPO della Provincia Tania Bonnici Castelli.

 

Le immagini e la rassegna stampa delle precedenti edizioni testimoniano la notevole partecipazione dei cittadini, dei turisti e delle associazioni sportive – dichiara Beta Costantini – questa manifestazione ha un notevole valore aggiunto, quello della rete che ha saputo creare fra le Commissioni e il territorio, una rete che ha dato vita a numerose iniziative e si è mostrata compatta sui temi delle pari opportunità di genere e sull’antiviolenza. E anche quest’anno servirà a far conoscere e promuovere il Centro La Fenice e la casa di accoglienza, servizi gestiti dalla Provincia”.




Presentazione a Giulianova del libro di Dom Serafini “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo” vol. II. 11 luglio, ore 17,30

Locandina di Giulianova

Il teramano che domina la diaspora abruzzese descritta in un libro

Giulianova – Circolo Nautico “Vincenzo Migliori” – domenica 11 luglio, ore 17,30

Verrà Presentato a Giulianova il secondo volume “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo” del newyorkese Dom Serafini dal titolo “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo”, l’11 luglio, ore 17,30 nel Circolo Nautico “Vincenzo Migliori”. Il medico chirurgo, Pietro Campanaro, modererà l’incontro alla presenza di numerosi ospiti: Jwan Costantini, Sindaco della Città di Giulianova; Marco Di Carlo, Assessore al Turismo e Manifestazioni; T.V. Daniela Sutera, Comandante della Guardia Costiera di Giulianova; Marco Maria Ferrari, Presidente del Circolo Nautico “Vincenzo Migliori”; Valentino Fabrizio Ferrante, Presidente dell’Ente Porto; Walter De Berardinis, giornalista e ricercatore storico; Davide Michelucci, Presidente dell’associazione Residents of Abruzzo in the World; Arturo Bernava, direttore della casa editrice “il Viandante”; Francesco Marcozzi, giornalista e direttore di Radio G – Giulianova; Angelo Dell’Appenino, Presidente dell’Associazione Abruzzo in Lombardia, quest’ultimo si collegherà con il Circolo Nautico via Zoom da Milano. Come specialista in scienze dell’alimentazione, il Dr. Campanaro si soffermerà sui nove chef pentastellati abruzzesi ritratti nel libro. Il nuovo libro di Serafini, pubblicato da Edizioni Il Viandante, raggruppa 100 personaggi di origini abruzzesi attualmente residenti in vari paesi del mondo. Si tratta di 100 personaggi che si vanno ad aggiungere ai primi 100 apparsi nel primo volume de “I Messaggeri”, uscito lo scorso luglio. Sono tutti personaggi che tornano in Abruzzo ogni domenica, seppur nella rubrica curata da Serafini  da New York City per il quotidiano Il Messaggero, poi raccolti in un volume come quello che verrà presentato. Dei 100 personaggi descritti nel secondo volume, 13 sono di Giulianova, 4 di Teramo e altri 15 della provincia di Teramo (per un totale di 32 personaggi originari del teramano). I nomi ed i paesi di provenienza sono elencati sulla pagina Facebook del libro. Questi personaggi hanno poco a che fare con la vecchia emigrazione stile “valigia di cartone”, e invece molto con la più attuale “fuga di cervelli”. Per questo motivo il libro offre spunti che vanno oltra la semplice curiosità. I giovani potrebbero usarlo come riferimento per una possibile carriera all’estero, e gli adulti regalarlo ai giovani per aiutarli ad indirizzarsi verso carriere di successo, in svariati campi, usando queste storie come riferimento e fonte di ispirazione.

Nelle foto in senso orario: il Dr. Pietro Campanaro, Francesco Marcozzi, Walter De Berardinis, la copertina del libro, Angelo Dell’Appennino e Davide Michelucci

Walter De Berardinis e Dom Serafini




A L’Aquila, venerdì 9 luglio ore 18, “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo”

Il secondo volume di Dom Serafini sarà presentato nella Sala Rossa del GSSI

 

 

L’AQUILA – Sarà presentato venerdì prossimo 9 luglio, alle ore 18, presso la Sala Rossa del Gran Sasso Science Institute (L’Aquila, viale Crispi, 7) il libro “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo”, secondo volume di profili di Abruzzesi di successo all’estero raccontati dalla fervida penna del giornalista e scrittore Dom Serafini, originario di Giulianova ma che da quasi mezzo secolo vive tra New York e Los Angeles, metropoli dove hanno capo le sue attività.

 

Alla presentazione del nuovo libro, pubblicato dalle Edizioni Il Viandante, interverranno Goffredo Palmerini, giornalista e scrittore, Alessandro Pajewski del GSSI, e il giornalista Niccoló d’Aquino, corrispondente da Roma del quotidiano America Oggi di New York che, innamorato dell’Abruzzo, ha fatto dell’Aquila una delle sue residenze. Saranno presenti l’Autore e l’editore Arturo Bernava.

 

Questa seconda raccolta fa conoscere altre 100 biografie di abruzzesi nel mondo, raccontate nei loro aspetti più significativi e attraverso brevi interviste, di cui 24 riguardanti emigrati dalla provincia dell’Aquila. Un libro interessante, specie per i giovani che vogliano conoscere nuove opportunità all’estero. Assai efficacemente, infatti, rende un’immagine della nostra gente d’Abruzzo che in ogni angolo del mondo ha saputo conquistarsi prestigio e stima. Il volume reca in Prefazione i contributi di Goffredo Palmerini, Antonio Bini e Federico Perrotta.

 

C’è tutto l’Abruzzo dei luoghi d’origine, di ogni angolo e di ogni provincia, – scrive Goffredo Palmerini concludendo il contributo in Prefazione per il volume – e c’è davvero tutto il mondo, dagli Usa alla Cina, dall’Algeria al Cile, dall’Argentina al Canada, dall’Australia al Guatemala, al Giappone, al Perù, al Venezuela, a tutti i Paesi della nostra Europa dove questi nostri corregionali hanno saputo esprimere all’eccellenza le loro qualità e il loro valore. I nostri abruzzesi nel mondo sono gli ambasciatori e i migliori promoter delle meraviglie dell’Abruzzo. Il lettore se ne renderà conto leggendo queste storie. Ne avvertirà il senso e l’anima stessa di quest’altro Abruzzo, illuminato di sapienza, di talento e di valori.” Se può essere d’interesse, qui di seguito l’intervento integrale dello studioso di emigrazione Goffredo Palmerini.

 

***

 

L’ALTRO ABRUZZO

 

C’è un altro Abruzzo fuori dall’Abruzzo, più grande di quello dentro i confini. Le stime più attendibili l’attestano certamente al di sopra del milione e trecentomila, dunque più degli abruzzesi che vivono nella regione. Gente che ha conosciuto, insieme agli italiani delle altre regioni, la più grande diaspora della storia dell’umanità. Perché tale è stata l’emigrazione italiana dall’Unità d’Italia, nel 1861, fino agli anni Settanta del secolo scorso, quando le uscite migratorie dal Paese andarono affievolendosi nei numeri. Complessivamente erano usciti dall’Italia, in poco più d’un secolo, quasi 30 milioni di emigrati, sparsi in ogni angolo del mondo. Argentina, Brasile, Stati Uniti le rotte principali oltreoceano della prima grande emigrazione. Poi, nel secondo dopoguerra, ad esse s’aggiunsero Venezuela, Canada, Australia ed altri Paesi, e quindi l’Europa, con Svizzera, Francia, Belgio, Gran Bretagna e Germania. In numeri sensibilmente inferiori l’emigrazione italiana s’indirizzò anche nel continente africano, in Sud Africa, ma anche nei paesi del Maghreb che affacciano sul Mediterraneo. Negli anni recenti, con la crisi economica del 2007 che ha colpito particolarmente le economie dell’Occidente e sensibilmente l’Italia, con una disoccupazione che tocca precipuamente i giovani, è ripresa nel nostro Paese l’emigrazione, certamente di altro genere rispetto a quella storica, e tuttavia in termini crescenti fino ai 150mila esodi l’anno. Questo fenomeno, diretto in nord America, Europa e Australia, ha preso anche le vie dell’Est, particolarmente in Cina e nei Paesi della penisola arabica (Emirati, Arabia Saudita).

 

Un fenomeno rilevante, dal punto di vista politico economico e sociale, storicamente trascurato e politicamente talvolta pressoché rimosso. La nostra Storia nazionale dedica all’emigrazione italiana un’attenzione minima, residuale. Sui testi scolastici è del tutto assente o, se presente, relegata in poche pagine marginali. C’è dunque assoluta necessità, se l’Italia vuole davvero conoscere e riconoscere l’altra Italia – che conta 80 milioni d’italiani nel mondo delle varie generazioni dell’emigrazione – che la storia della nostra emigrazione entri finalmente nella Storia d’Italia, con tutta la rilevanza che le compete, con il suo significato politico e sociale, con la sua dimensione economica e culturale. La storia dell’emigrazione deve dunque entrare nei programmi delle scuole italiane, nei piani di studio delle nostre università.

 

Sarà bene che le Istituzioni considerino quest’altra Italia, ben più grande di quella dentro i confini, come una parte assai importante per la cultura italiana, per la diffusione della nostra lingua, per la promozione dello stile e del gusto italiano che accompagna il made in Italy, per le opportunità in campo economico che una così grande e preziosa risorsa di autentici ambasciatori, quali sono i nostri connazionali nel mondo, può rappresentare in un mercato globale. Giova ricordare a classi dirigenti sovente poco attente all’attualità della nostra emigrazione, ancora giudicata secondo triti stereotipi piuttosto che nella realtà, come gli italiani all’estero hanno conquistato rispetto e prestigio occupando posizioni di rilevanza nelle università, nell’economia, nella ricerca, nell’imprenditoria, nell’arte, persino nei Parlamenti e nei Governi dei Paesi di accoglienza. Ecco, quando l’Italia sarà finalmente capace di riconoscere l’altra Italia in tutto il suo valore, un’altra storia potrà riguardare il nostro Paese, in termini di presenza culturale nel mondo e finanche di peso politico nello scacchiere mondiale, contando 140 milioni d’italiani, di cui 60 dentro i confini e gli altri nel mondo.

 

Queste modeste annotazioni di ordine generale valgono altrettanto per l’Abruzzo, dentro e fuori i confini. Negli ultimi anni, sebbene permangano ancora preoccupanti lacune di conoscenza del fenomeno migratorio, anche a livello istituzionale, va tuttavia crescendo una consapevolezza matura di cosa abbia rappresentato e rappresenti l’emigrazione abruzzese. Allo scopo generale, e a quello dell’Abruzzo in particolare, hanno valso certamente pubblicazioni e saggi sull’emigrazione, un fenomeno che man mano va illuminandosi di attenzione. E di sorprese. Alle trattazioni degli studiosi per fortuna si è andata aggiungendo man mano una pubblicistica che affida riflessioni, analisi e annotazioni alle pagine dei giornali su carta come pure al grande mondo della stampa on line, più pervasiva e meglio presente perché liberamente attingibile nel web da ogni angolo del pianeta.

 

A queste importanti risorse della comunicazione della conoscenza da tempo si va affiancando un’editoria più particolare, che alla trattazione del fenomeno in generale, sul piano sociologico e culturale, preferisce una narrazione diversa, perfino più efficace ed intrigante. L’emigrazione abruzzese viene raccontata, infatti, attraverso un ricco caleidoscopio di esistenze, di storie vissute, di esperienze esplorate. E di pregiudizi sconfitti con l’esempio e la virtù, con il talento e l’intraprendenza, con il coraggio e il valore. Uomini e donne abruzzesi in terra straniera così hanno saputo guadagnarsi la stima e la considerazione nei Paesi d’accoglienza, grazie a testimonianze di vita specchiate ed esemplari, conquistando con la serietà, l’ingegno e la creatività posizioni di rilievo.

 

Di quest’altro Abruzzo, attraverso il racconto di storie vissute, di persone autentiche, da molti anni parla Dom Serafini, con la puntualità dei suoi articoli sulla stampa abruzzese e sulla stampa italiana all’estero, con la qualità dei suoi libri. Come questo suo libro, per il quale voglio esprimere alcune conclusive osservazioni. L’Autore ha il merito, per il tramite di queste cento storie di valenti abruzzesi – che si aggiungono alle altre già raccontate e che sperabilmente continuerà a raccontare – di continuare a costruire il grande mosaico dell’emigrazione partita dall’Abruzzo. C’è tutto l’Abruzzo nei luoghi d’origine, di ogni angolo e di ogni provincia, e c’è davvero tutto il mondo – dagli Usa alla Cina, dall’Algeria al Cile, dall’Argentina al Canada, dall’Australia al Guatemala, al Giappone, al Perù, al Venezuela, a tutti i Paesi della nostra Europa) dove questi nostri corregionali hanno saputo esprimere all’eccellenza le loro qualità e il loro valore.

 

E’ uno straordinario patrimonio di uomini e donne che rendono onore all’Italia e all’Abruzzo, terra natale dove affondano le loro radici, dove s’ispirano le loro emozioni, dove traggono l’eredità culturale, dove ripongono l’amore per secolari tradizioni e le nostre ricchezze artistiche e ambientali. Di questo retaggio hanno una sana fierezza, un orgoglio denso di antichi valori, specchio della millenaria civiltà delle genti d’Abruzzo. Della loro terra, dei borghi e delle città che la costellano, dello straordinario scrigno di meraviglie d’arte e architetture, della cangiante armonia che dalle alte vette del Gran Sasso, del Sirente e della Maiella, scende alle rigogliose colline fino allo splendore del mare, i nostri abruzzesi nel mondo sono profondamente innamorati. E la straordinaria bellezza del nostro Abruzzo la raccontano, in tutta la sua suggestione, laddove loro vivono. Altro che le stantie campagne di promozione turistica che talvolta fa la nostra Regione. I nostri abruzzesi nel mondo sono gli ambasciatori e i migliori promoter delle meraviglie dell’Abruzzo. Il lettore se ne renderà conto leggendo queste storie. Ne avvertirà il senso e l’anima stessa di quest’altro Abruzzo, illuminato di sapienza, di talento e di valori.

 

Goffredo Palmerini

 

 




A Guardiagrele con Dom Serafini, Perrotta chiede scusa per “la fuga di cervelli”

 

Dom Serafini

Nel suo intervento per il nuovo libro del newyorkese Dom Serafini, l’attore e comico Federico Perrotta chiede scusa “a tutti quegli abruzzesi che hanno dovuto lasciare la terra natia e tutti gli affetti per dimostrare al mondo quanto siamo ‘fortemente e gentilmente’ speciali”.

 

L’intervento di Perrotta compare nel secondo volume de I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo, il nuovo libro di Serafini, pubblicato da Edizioni Il Viandante, che raggruppa 100 personaggi di origini abruzzesi attualmente residenti in vari paesi del mondo.

 

Si tratta di 100 personaggi che si vanno ad aggiungere ai primi 100 apparsi nel primo volume de “I Messaggeri”, uscito lo scorso luglio.

 

Sono tutti personaggi che tornano in Abruzzo ogni domenica, seppur nella rubrica curata da Serafini  da New York City per il quotidiano Il Messaggero, poi raccolti in un volume come quello che verrá presentato a Guardiagrele dallo stesso Perrotta l’8 luglio alle ore 18:00 presso i Portici di Santa Maria Maggiore, assieme al Sindaco di Guardiagrele, Donatello Di Pinzio.

 

Per dare a Perrotta l’opportunitá di “chiedere scusa”, l’evento verrá trasmesso via Facebook e YouTube a livello internazionale a cura di Gianni D’Onofrio collegandosi a:

https://www.facebook.com/Famiglia-AbruzzeseMolisana-PiemonteValledAosta-578472055627302/.

 

E’ bene sottolineare che dei 100 personaggi descritti nel secondo volume, 32 provengono dalla provincia di Chieti. I nomi ed i paesi di provenienza sono elencati sulla pagina Facebook del libro.

 

Questi personaggi hanno poco a che fare con la vecchia emigrazione stile “valigia di cartone”, e invece molto con la più attuale “fuga di cervelli”. Per questo motivo il libro offre spunti che vanno oltre la semplice curiosità. I giovani potrebbero usarlo come riferimento per una possibile carriera all’estero, e gli adulti regalarlo ai giovani per aiutarli ad indirizzarsi verso carriere di successo, in svariati campi, usando queste storie come riferimento e fonte di ispirazione.

 

 

 




Giulianova. La storia di Margarete Wagner e Ignaz Hain nelle scuole bilingui e sezioni di lingua italiana in Germania.

 

De Berardinis racconterà la vicenda della coppia internata a Tossicia e Civitella del Tronto

European School Frankfurt (Europäische Schule Frankfurt am Main)
European School Frankfurt (Europäische Schule Frankfurt am Main)

European School Frankfurt (Europäische Schule Frankfurt am Main)
European School Frankfurt (Europäische Schule Frankfurt am Main)

Giulianova. Su iniziativa dell’ANPI di Berlino e Francoforte, in collaborazione con la “biLiS-Verein” di Francoforte e del ricercatore storico, Walter De Berardinis, è stato proposto nelle scuole bilingui o con sezioni di lingua italiana della Germania, la prima edizione del progetto “Viaggio nei valori democratici”. Proprio nell’ambito della “Settimana del Rispetto” che si svolgerà dal 28 al 30 giugno in Germania, il ricercatore giuliese terrà un incontro con gli studenti delle classi S5-S6 della scuola secondaria (sezione italiana) che si svolgerà lunedì 28 giugno, dalle 11,10 alle 12,45 in modalità online, via Teams. L’intervento sarà particolarmente interessante e rilevante per il progetto “Viaggio nei Valori Democratici” promosso dall’ ANPI-Germania di Francoforte e Berlino nelle scuole tedesche di ogni ordine e grado, coordinate dai docenti, Maria Cavallo, Antonella Cannata e Alessandro Zangrossi. Ed è proprio sui temi della valorizzazione della memoria storica e di riflessione sul presente che il progetto sviluppa due diverse linee di intervento: una per i livelli di istruzione inferiori, dal titolo “Accarezza la storia, guarda al presente, sorridi al futuro”,  i cui studenti saranno invitati a produrre lavori di qualsiasi tipologia inerenti ai temi indicati, l’altra per il grado superiore, dal titolo “La borsa ritrovata: una storia nella Storia”, che mira a promuovere un percorso di ricerca storica sulla vicenda della coppia tedesca, Margarete Wagner e Ignaz Hain, recentemente riemersa da una borsa ricca di documenti e foto ritrovata nel Museo “Nina” di Civitella del Tronto dal suo curatore, Guido Scesi e dallo storico, Giuseppe Graziani, dove i due giovani innamorati, originari di Francoforte sul Meno, erano stati costretti alla fuga per sfuggire alla persecuzione nazista. La vicenda, della coppia tedesca, era nata dal ritrovamento dell’atto di morte della Wagner avvenuta il 14 gennaio 1945 nell’ospedale vecchio di Giulianova.

I documenti di Margarete Wagner del Museo Nina di Civitella del Tronto e l’atto di morte di lei 

Nel gennaio 2021 una targa ricorda la sua vicenda a Giulianova. Da sx: Lidia Albani, Vicesindaco; Marilena Andreani, la Presidente della Commissione Pari Opportunità di Giulianova; Walter De Berardinis, autore della scoperta e Jwan Costantini, Sindaco di Giulianova.




Scomparsa Di Lodovico, il cordoglio del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi 

Amedeo Di Ludovico Venezuela

“Un mecenate, di quella generazione che ha esportato nel mondo la creatività e la laboriosità italiana e abruzzese”.

Con queste parole il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha commentato la scomparsa di Amedeo Di Lodovico, imprenditore abruzzese da molto tempo residente in Venezuela, dove ricopriva il ruolo di presidente della Fondazione Abruzzo Solidale a Caracas ed editore del quotidiano ‘La Voce d’Italia’.

“Una personalità di altissimo profilo e dalla enorme predisposizione nel sostegno al prossimo. Sempre attento alle esigenze degli Italo-venezuelani finiti nell’indigenza a causa della tirannia chavista e solidale con i territori colpiti dal sisma del 2009, testimoniata dalla raccolta fondi con cui è stato realizzato il centro polifunzionale di Villa Sant’Angelo intitolato a un altro figlio emerito di questa terra, anch’egli emigrato in Venezuela: Gaetano Bafile”.

“A nome della municipalità aquilana e a titolo personale esprimo sinceri sentimenti di condoglianza e vicinanza alla famiglia Di Lodovico e  a quanti piangono per la dolorosa perdita” conclude il sindaco Biondi.