USA. Ana Beatriz, Danica, Milka: I due volti di “Eva” di Lino Manocchia. Riceviamo e Pubblichiamo

Ana Beatriz, Danica, Milka: I due volti di “Eva” di Lino Manocchia

NEW YORK, 24 Febbraio ’10 – Correvano gli anni ’80, il mondo delle quattro ruote pullulava di piloti e macchine elettrizzanti, ornate da coraggiose fanciulle di nome Janet Guthrey, Arlen Hiss, Lyn St James, Kathy Legge,Desire’ Wilson e Sarah Fisher.

I nomi di Mario Andretti, i fratelli Unser, Rick Mears, Danny Sullivan, Michael Andretti occupavano le pagine sportive. Sono trascorsi circa vent’anni e la cronaca torna ad occuparsi di belle drivers che hanno agganciato l’interesse pubblico con la loro presenza nella serie Irl, la quale ha ereditato parte della tecnica, ed uno stuolo di affecionados che hanno seguito, per anni, le vicende della ex Champ car, “creatura” del magnate Jerry Forsythe. L’atmosfera creata dalle bellezze muliebri ha ovviamente dato il via ad una certa confusione nella serie, anche se qualcuna ha scelto, per ora, una categoria inferiore ma egualmente seguita

ANA BEATRIZ

La supermodella brasiliana, cresciuta a Rio de Janeiro, e trasferitasi a New York all’età  di14 anni è, oggi, una star richiesta e fotografata da mezzo mondo. Scoperta dal direttore di Elite Model Management, nel 1988 vinse il concorso Brazilian Elite Look e prontamente iniziava a lavorare per Victoria Secret, Chanel e la linea di moda JLO di Jennifer Lopez. Applaudite le sue sfilate per Valentino, Missoni, Gucci, Versace, Dolce & Gabbana e diversi altre prestigiose case di moda. Le copertine di Vogue, Allure, Capricho, ELLE sono ripiene della  foto di Ana Beatriz, ed anche il calendario Pirelli la ospita con grande successo.

«Vivere in America è un magnifico sogno che accarezzavo da bambina,» confessa Ana. « lo speedway di Indianapolis è una realtà impressionante.

(Quinta nella gara “Freedmon 100 Indy” – n.d.r.). Mi meraviglio quando mi sorprendo a pensare di essere salita sul podio, seconda (per la seconda volta – n.d.r.) nella serie. Come inizio non posso lamentarmi. C’era anche la neve la prima volta, cosa strana che da noi non esiste. Amo correre, e spero che il tempo mi sia amico.»

«Sei mi piace Indianapolis? E’ una bella città, con tutto ciò che ti serve, si nota però  l’assenza di un “principe azzurro” che mi faccia visitare lo stato. Comunque il “boy friend” ce l’ho in Brasile,» ammette Ana Beatriz Barros. «Qui devo solo lavorare.»

Proveniente dalla Formula Tre sudamericana, nella serie Indy Light Firestone , Beatriz ha ottenuto risultati basati quasi sempre sulla terza, quarta e quinta posizione. Con qualche contrattempo con il compagno di squadra, il romano Richard Antinucci (nipote di Eddy Cheever) e Pablo Donoso.

DANICA PATRICK

La carriera burrascosa della fanciulla dell’Arizona conta tante corse con  una sola vittoria in Giappone, e tanti  bisticci… di gelosia.

Ultimo il suo passaggio – alternato – nella serie stock Nascar che Dale Earnardt – figlio del grande pilota deceduto miseramente sull’ovale di Daytona – l’ha aiutata a raggiungere una meta impossibile per tanti. Earnardt è furioso tanto che la gelosia tra i due “rivali” sfocia nel campo delle offese, insulti e imprecazioni con l’ovvio commento negativo anche da parte dei “boys del sud”, amici di Earnardt.

La carriera di Danica tra i ceroni, i riflettori e le telecamere è inferiore di gran lunga a quella di Beatriz, la quale, pur iniziando molto tempo dopo l’americana, ha raccolto risultati convincenti, anche superiori all’altra sexy ma  decisa  venezuelana.

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ABRUZZOpress – N. 074 del 25 febbraio ’10                                                                                                                           Pag 2

MILKA DUNO

Nata a Caracas, iniziò la carriera automobilistica nel 1996, trasferendosi negli Stati Uniti.  Debuttò nel campionato americano Le Mans Serie nel 2000 e prese parte anche alla 24 ore di Daytona e di Le Mans.

Dopo un periodo trascorso nella categoria World Series Nissan, nel 2007 giunse alla Indy Racing League dove corre tutt’ora. Ha partecipato alla sua prima 500 miglia di Indianapolis e conta di essere nella griglia anche per il 2010, sponsorizzata, ovviamente, dalla multi petrolifera CITGO (leggi Venezuela).

Anche la carriera della bella sudamericana è punteggiata da battibecchi ed imprecazioni con la rivale Danica Patrick che lei accusa di “arroganza e vanita”. La lunga novella delle più belle del reame automobilistico americano prosegue.

LINO MANOCCHIA




USA. Chevrolet Aveo RS, monovolume stile europeo di Lino Manocchia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’articolo del collega Manocchia

Chevrolet Aveo RS, monovolume stile europeo di   Lino Manocchia

DETROIT, 15 febbraio ’10 – Chevrolet ha annunciato oggi il lancio della show car Aveo RS. La Aveo RS offre una monovolume di stile europeo ideata per attirare i giovani appassionati, e rappresenta un’anteprima di quella che sarà la prossima generazione di Aveo. Più lunga, più larga e più spaziosa rispetto alla attuale produzione Aveo, la Aveo RS mette in mostra elementi di design di alta classe sia all’interno che fuori, e presenta le numerose possibilità di personalizzazione potenzialmente disponibili sull’auto della prossima generazione.

«Il concetto della Aveo RS dimostra chiaramente che siamo pronti a fare un balzo in avanti nel segmento delle piccole auto,» afferma il presidente e direttore generale di Chevrolet Europe, Wayne Brannon. «La nuova Aveo, che arriverà in Europa nel 2011, sarà perfettamente allineata con le sensazionali nuove auto Cruze e Spark, i nostri nuovissimi prodotti del segmento delle compatte e di quello delle mini.»

Prime impressioni

La show car Aveo, rifinita in Boracay Blue elettrico, offre caratteristiche di design quali la mascherina a due elementi, fari posteriori e parafanghi arrotondati, ma i progettisti hanno accentuato l’aspetto della show car grazie ad aperture basse e ad una imboccatura più bassa rifinita in alluminio spazzolato ed alluminio lucidato. I fari antinebbia esterni sono integrati in una presa di raffreddamento che finisce sui parafanghi anteriori, creando così un look aggressivo.

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ABRUZZOpress – N. 065 del 15 febbraio ’10                                                                                                                           Pag 2

A prima vista, l’auto sembra una monovolume a tre porte in quanto le maniglie degli sportelli posteriori sono posizionate discretamente nell’area del montante centrale.

«La show car Aveo RS dimostra come un design audace può dare personalità ad una piccola auto,» afferma Michael Simcoe, direttore esecutivo Design Esterno Nord America. «Vogliamo che i clienti la vedano e si emozionino.»

Il retro della show car mantiene il look sportivo, con uno spoiler integrato che parte dal tetto, uno scappamento centrale con tubi cromati. I fanali posteriori a vista, che richiamano il design delle motociclette, sono caratterizzati dall’alloggiamento in alluminio e da un discreto logo rappresentante la Cravatta a Farfalla.

Interni spaziosi e di classe

Con i suoi interni nero opaco, messi in risalto da inserti nero lucido, metallo e blue, la show car Aveo RS riflette una cura dei particolari pari a quella degli esterni. Il vano portaoggetti centrale integrato comprende la leva del cambio, i controlli HVAC e l’impianto stereo, compresa una porta USB. La retroilluminazione blu ghiaccio del display audio, dello schermo di display e delle manopole mette in risalto le cuciture blu.

Il richiamo alle motociclette è evidente anche all’interno, con un contagiri analogico rotondo inserito in un visualizzatore asimmetrico LCD anch’esso rifinito in metallo lavorato con sagome rotonde; e bocchette laterali rotonde, rifinite in alluminio.  

L’interno è tanto funzionale quanto di stile, con scomparti nella plancia centrale e sulle portiere. I sedili posteriori sono completamente ribaltabili per permettere di trasportare oggetti più voluminosi.

Efficienza e prestazioni

La show car Aveo RS utilizza lo stesso motore turbo Ecotec 1,4L da 138 cavalli (103kw), altamente efficiente, che sarà disponibile nella nuova Chevrolet Cruze di prossima uscita sul mercato. La trasmissione a sei rapporti è ideata al fine di assicurare che l’auto offra una guida vivace.

Chevrolet ha già annunciato che la nuova Aveo sarà costruita presso lo Stabilimento di Assemblaggio Orion, ad Orion Township, Mich., nel 2011, con uno spostamento che ricreerà 1.200 posti di lavoro nel Michigan sudorientale. Si prevede che le operazioni per adeguare lo Stabilimento di Assemblaggio Orion in vista della produzione di Aveo inizieranno alla fine del 2010.

LINO MANOCCHIA




USA. La “Danicamania”investe la Nascar di Lino Manocchia, riceviamo e volentieri pubblichiamo l’articolo del collega giuliese.

La “Danicamania”investe la Nascar di Lino Manocchia

Danica Patrick

ORLANDO, 13 Febbraio ’10 – La “passeg-giata domenicale” di una

trentina di truck serie Nascar, che precede la 500 miglia di Daytona, è passata alla storia per il debutto della decantata Danica Patrick (foto) che non ha vinto la sua “prima” corsa nella serie ARCA ma si è dovuta accontentare del sesto piazzamento grazie al consueto fuoco pirote-cnico delle macchine che si toccano, schizzano contro il muro, s’incen-diano affumicando (foto sotto, l’auto di Danica in fumo) mezzo speedway. Infatti una dozzina di queste non hanno concluso la corsa e pertanto la classifica ha subito numerosi “sorpassi”.

Dicevamo che la driver dell’Arizona, che quest’anno guiderà una macchina di Michael Andretti nella serie Irl, ha voluto saggiare il duro della “compagnia” più ricca e più seguita dai fans, specialmente quelli del “profondo Sud”. Inutile sciupare spazio per descrivere le idiosincrasie della stampa scritta e parlata la quale sembra sia contaminata dalla “Danicamania”, al punto col parlare soltanto di lei durante la gara e di descrivere la sua performance… “eccellente”.

L’unico “coraggioso”, ed onesto, è il quotiidiano “Orlando Sentinel” di Orlando (Florida) il quale ha rivolto alcune domande ed un commento al mitico Bobby Rahal che è stato patron di Danica per5 anni, tradito con la… scusa che ”Bobby pensava più al futuro di suo figlio Graham (che attualmente corre nella irl – n.d.r.) che alla mia performance.”

«La nuova arrivata nel campo Nascar, Danica Patrick,» scrive il giornale,«è stata la “regina della festa”, dimenticando che nel 2002 era una modesta promessa ventenne, completamente ignara alla folla americana e soltanto l’aiuto di Bobby Rahal fu capace di farla assurgere a “la belle of the ball”.»

Una delle domande del giornale: «Cosa ne pensi del passaggio del Rubicone di Danica?»

«E’ una  sorpresa per tutti, E’ passata in un campo abitato da differenti “bestie”, e quando osservi il tempo richiesto da campioni del calibro di Juan Pablo MontoyaDario Franchitti e tanti altri, io penso che il prosieguo della driver sarà duro, difficile, se non impossibile, considerato che  durante quest’anno dovrà subire lo sforzo di 17 corse nella Irl (quattro fuori casa, come il Brasile che inaugura la serie di Indianapolis) e 13 nella ARCA, senza contare i testing in ambedue i campi, è difficile darle il beneficio del dubbio. Danica non è forte di statura, malgrado le foto della  rivista “Sport Illustrate” l’abbiano presentata in tacchi alti, pertanto è molto difficile resistere alla differente transizione dei programmi che spesso combaciano tra loro.»

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ABRUZZOpress – N. 064 del 13 febbraio ’10                                                                                                                           Pag 2

Anche alcuni “compagni” della Nascar hanno emesso giudizi tiepidi se non completamente negativi. Ed era prevedibile.

La pimpante rappresentante dello sponsor “Go Daddy” appare in stato “esaltante”,  e dinanzi ai microfoni cerca di trovare una risposta adatta alla situazione, ma all’esperto appare  incerto nonostante la celata “pantomima” festosa che nasconde anche il tentativo dello “Sport Illustrate”, che la propose, dicevamo, come una futura “diva”, ma conclusosi col nulla poiché dalle 40 finaliste è sorta dalle onde dell’Oceano la meravigliosa Brooklyn Decker (foto) sfasciando tutti i castelli di sabbia su cui albergava tanta fantasia.

LINO MANOCCHIA




USA. Cinquina motorista da azzeccare, riceviamo e pubblichiamo

Cinquina motorista da azzeccare

di Lino Manocchia

INDIANAPOLIS, 11 Febbraio ’10 – La serie Irl di Indianapolis offre una valida cinquina  delle macchine gareggianti al primo posto della categoria  che dovra’ essere assegnato al più presto poiché, malgrado la grande tecnologia meccanica, un bolide richiede almeno due anni di tempo..per “nascere”. ABRUZZOPress offre di seguito, in anteprima, la Dallara, (Foto 1) la Honda (Foto 2), la Swift (foto 3), la Delta wing, (Foto 4), mentre si attende la Lola che non vuole essere paragonata alla… “gatta furiosa”.

Tutte pimpanti, top notch, descritte come la “macchina del domani”, alcune “conservative”, altre “adicali”, tutte basate sulla sicurezza, efficienza, adattabilità al motore e… riduzione anche del peso. Sembra quasi di assistere ad una telenovella, che tiene in suspense migliaia di sportivi, patron di team sponsors.

 Non mancano, ovviamente, gli attacchi da parte delle concorrenti che parlano di abuso di potere del direttore operazioni Irl Brian Barnard il quale sembra già propenso verso la Dallara, ma viene accusato dall’italo americano Chip Ganassi (ed dal diniego scritto di Carl Haas, Coyne, A.J.Foyt ed altri  patrons), il quale ha presentato la sua “Delta wing”, concepita in un tunnel della Pensilvania, un concept ardito, radicale, interessante per un film stratosferico.

La Dallara, tradizionale ed esperta, è favorita dai soloni di Indy che aiuteranno la Casa italiana a costruire un “centro” tecnico nelle adiacenze dello speedway. Tutte, dicevamo, rappresentano anni di esperienza nelle gare automobilistiche, basti pensare che la Lola -speriamo arrivi al piu’presto – portò, come noto, al traguardo anche il campione F.1 inglese Graham Hill nel 1966.

Molta carne al fuoco, e sempre più difficile la scelta che dovrà giungere al più presto se non vorremo vedere la rappresentante Irl nel 2013, dettaglio questo, importante per la sovravvivenza della serie dell’Indiana, umile reduce della ex Champ car del magnate Jerry Forsythe. Vogliamo puntare sulla macchina vincente? Provateci !…




USA. Danica e Sarah, paradosso dell’automobilismo USA di Lino Manocchia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Danica e Sarah, paradosso dell’automobilismo USA di   Lino Manocchia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

NEW YORK, 28 gennaio ’10 – Come un virus invadente, pur se piacevole, il sesso ha preso piede nell’automobilismo americano sotto varie forme. Trent’anni fa, magnifiche fanciulle tentarono di raggiungere la vetta della celebrità, non con il loro “look” e le “forme”, ma con coraggio, dedizione, bravura, decisione di raggiungere i “big” delle quattro ruote. Le loro performance rimasero vive nella mente dei fans i quali, purtroppo, facilmente antepongono il Complesso fisico della concorrente all’agonismo.

 


Il “virus” si fece notare, in forma lieve, qualche anno fa, per esplodere nel 2010, al punto da far chiedere: “L’automobilismo di questo Pianeta, continuerà a perdere pedine preziose delle quattro ruote facendo strabuzzare i vecchi campioni delle corse?”

Per la cronaca, dopo essere apparsa, spesso senza successo, in gare difficili, la modesta fanciulla dell’Ohio, Sarah Fisher (foto, a lato), che tuttora sogna di raggiungere l’agognata bandierina a scacchi, è spuntata, dall’Arizona, la vezzosa, altezzosa ma non eccellente pilota, di nome Danica Patrick (foto, nel titolo).

Dunque Danica, tra una spinta ed un crash, un ritiro ed un… ”quasisuccesso”, sospinta dagli sponsors ha messo in atto l’arte dell’avvincere il sesso maschile. E, pur rifiutando un milione di dollari dalla rivista Playboy di Heffner, ha abboccato alle offerte di fama della rivista “SI” (Sport Illustrate) la quale ogni anno pubblica dodici tra le più splendide ragazze americane le cui forme fanno vendere migliaia di copie.

Ovviamente i “patron” del team di Danica, pur grattandosi il capo, tirano avanti, poiché, la presenza della “bella” fa loro buon gioco. E lei raddoppia la dose, quando un Internet (Go Daddy) – “Vai papà” – decide di “lanciarla”, non verso il traguardo motoristico, ma nel mondo della pubblicità, e addirittura dello spettacolo.

E così la “Go Daddy” prontamente studia il “colpo” da sferrare il giorno del Super Bowl calcistico con una serie di “spot” televisivi, con “l’attrice” Danica Patrick (foto) che, udite udite, scimmiotta, con false parodie, film famosi, di altrettanto celebri artisti come “Weird Science”, ”Flashdance” e l’indimenticabile “The seven year Itch” che la mitica Marilyn Monroe rese – ed è tutt’ora – famoso.

«Pensiamo – dice con orgoglio il creatore e padrone del “Go Daddy”, Bob Parson – con questi ricordi, di rendere un omaggio ad alcune scene di film famosi, come quello di Marilyn Monroe (con una falsa parodia), che sfortunatamente tramò il divorzio con il grande Baseball player Joe Di Maggio.

La settimana seguente, l’arizoniana passerà, alternativamente, a guidare dalla Irl monoposto, all’ARCA, una seconda serie Stok car che da il via al

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ABRUZZOpress – N. 035 del 28 gennaio ’10                                                                                                                           Pag 2

campionato sul mitico ovale di Daytona. Anche questa bramosia di gareggiare nelle stock, criticata dagli esperti, appare un paradosso. Ve la immaginate la Danica – che suda, sbuffa, smania, pesta (come l’Orco della favola di Cappuccetto rosso) ad ogni corsa sugli ovali – gareggiare con “i boys” del profondo Sud, cresciuti proprio in questa  categoria?

La Fata morgana pingua di dollari fa anche simili effetti. E Danica, sfruttando il “momento” d’oro della Nascar, mentre corre nella Irl per Michael Andretti strizza l’occhio alla “superserie” Usa, la quale, strano ma vero, a prescindere dagli errori commessi, giunge oggi ad invitare VIP, nientemeno che la fallimentare politica: Sarah Palin.

Riconosciuta la gaffe, i PR della Nascar prontamente mettono le mani avanti spiegando che la Palin non sarà presente in “forma ufficiale,” – di chi, di che cosa? – mentre il comico televisivo Jay Leno, commenta: «La presenza di Sarah sarà eguale a quella della fallimentare campagna elettorale dell’ex governatrice dell’Alaska, divenuta scrittrice di un libro che avrebbe… “galvanizzato” l’America.» (Ma, ahimé!, il prezzo iniziale di 32 dollari è stato ridotto a $ 4,50 – ndr)

Bene han fatto i Pr della Nascar a chiarire il controsenso. La Palin non è un senatore, un sindaco o un governatore, ed è stata assunta – per criticare il Presidente  Obama – dalla repubblicana Fox-tv, pertanto quel “VIP” non le appartiene. Tutto un paradosso, se vogliamo, in barba all’automobilismo sempre più schiavo di favolosi incassi e di show che  farebbero esclamare il creatore della Nascar e dello speedway di Daytona, Bill France: «Eppure era tanto bello una volta!…»

LINO MANOCCHIA




USA. MARCO ROCCA: “UOMO DELL’ANNO 2010”. Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’articolo del collega Manocchia dagli USA

Da Miami

MARCO ROCCA: “UOMO DELL’ANNO 2010”.

Il Console di Miami svolge il suo “lavoro” in maniera professionale. Ama la musica (Bach) e a




Canada. Rocco Rossi per un Canada che fa notizia di Dom Serafini, riceviamo e pubblichiamo

Rocco Rossi e Dom Serafini




USA. Washington: L’AMBASCIATORE GIULIO TERZI INIZIA LA SUA MISSIONE A WASHINGTON. Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento del collega, Lino Manocchia

da Washington

L’AMBASCIATORE GIULIO TERZI




programma politico e lo Statuto del nuovo Partito degli Italiani dall’Estero (P.I.E)

programma politico e lo Statuto del nuovo Partito degli Italiani dall’Estero (P.I.E)




USA. Danica Patrick e le “visioni” invernali

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