Italia. Lettere al Direttore: GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI DALL’ITALIA Si può insegnare la tolleranza?

Riceviamo & Pubblichiamo

GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI  DALL’ITALIA

Si può insegnare la tolleranza?

Emanuela Medoro

Una  chiara, comprensibile  ed attuale  definizione della parola tolleranza  (da non confondere con il significato che aveva nella frase casa di tolleranza, oggi indicato da altre espressioni)  ci viene da Lady Michelle Obama, che nel corso di un incontro a Tucson Ar.,  ha detto: “La tolleranza è l’abitudine di vedere il meglio, invece del peggio, nelle persone che ci circondano.” Proprio il contrario di un noto proverbio, largamente diffuso che dice, “Pensala male che ci indovini” , proverbio che spinge a vedere l’altro da sé, l’estraneo, il diverso, il lontano, lo sconosciuto come il male, cioè il proibito, il cattivo,  ciò che è potenzialmente dannoso per sé, per i figli e per la società.

Nel sito www.america.gov si trovano tanti materiali e suggerimenti per l’insegnamento alla tolleranza ai bambini, perché l’accettazione del diverso si può insegnare, per superare le barriere mentali create da età, razza, cultura, genere, religione e classe.

Il video incluso nel sito mostra una classe di bambini di scuola elementare che riceve due donne arrivate dall’Eritrea negli USA in tempi recenti e che cantano per loro una canzone, in un coro accompagnato da una  chitarra. Un cantante popolare, infatti, pensa che la tolleranza si possa insegnare con la musica, ed ha creato un programma per diffondere quello che gli anziani, portatori di saggezza e capaci di decisioni moderate,  possono insegnare ai  giovani sul rispetto delle differenze. Il ritornello della canzone è simile ad uno slogan: If you work hard, you will be rewarded later on, later on. Se lavori sodo, poi avrai una ricompensa. E’ una promessa di felicità in questo mondo a cui tutti credono, e che si realizza evidentemente piuttosto spesso,  a parte il rischio di licenziamenti, e nonostante ripresa economica e conseguente crescita di posti di lavoro siano ritenute modeste. Tutto questo negli USA è  parte di una idea  ormai consolidata, visto che gli USA hanno una cultura/mosaico fatta di pezzi diversi, a patchwork culture, una mistura con trascorsi etnici, religiosi e culturali diversi. La crescente diversità della popolazione  contribuisce alla formazione della identità americana generale, quella rispettosa dei principi sanciti dalla Dichiarazione dei Diritti e dalla Costituzione, che si interpretano, ma non si cambiano.

In Italia il fenomeno dell’immigrazione dall’Africa e dal Medio Oriente di lavoratori o di gente che fugge da guerre e disastri di varia origine è piuttosto recente, peraltro da un paio di decenni a questa parte essi hanno compensato i vuoti causati da denatalità e massiccia fuga di cervelli. Il fenomeno è chiaramente in aumento, e comporta tensioni e difficoltà di convivenza fra italiani legatissimi a tradizioni ed uso di dialetti e nuovi arrivati.

Ad integrazione di questa affermazione cito una recente comunicazione del ministero del lavoro, diretto da Maurizio Sacconi: “Nei prossimi dieci anni servono due milioni di immigrati. L’Italia si reggerà solo sui lavoratori stranieri”. I calcoli del ministero del lavoro penso siano fondati ed attendibili. Dunque accogliere in maniera civile questi lavoratori, non utili,  necessari,  è  un dovere ed una forte necessità legata alla sopravvivenza della nostra economia. Oggi nessuno può fermare in mezzo al mare Mediterraneo un flusso migratorio tanto vasto, che ha ragioni tanto forti sia nei paesi di provenienza che nel nostro. E’ una battaglia perduta.

Che l’Italia diventi dunque un paese di accoglienza, si sviluppi la cultura della tolleranza nelle scuole, a partire dalle elementari, con canzoni, incontri, letture, visite a fabbriche e luoghi di lavoro.   Quelli che dicono “Fuori dalle palle”si mettano pure l’animo in pace. Fra cinquant’anni l’Italia sarà multietnica, multiculturale, multi religiosa, di loro non si ricorderà più nessuno, chissà che fine farà il tanto discusso sole delle Alpi.

emedoro@yahoo.it

4 aprile 2011




Lettere al Direttore. Giulianova. Ciccocelli con Mastromauro?

Politica in movimento in città. Così almeno sembra stante alle ultime indiscrezioni che circolano in riva all’Adriatico. Il consigliere di opposizione Roberto Ciccocelli (Obiettivo Comune), infatti, potrebbe fornire in assise civica un appoggio esterno alla maggioranza che attualmente regge le sorti dell’amministrazione comunale di Giulianova. Sono voci insistenti che da giorni si rincorrono negli ambienti cittadini giuliesi. Lo stesso esponente, eletto nel giugno 2009 nelle file della lista “Al Centro della Città” con 359  preferenze (il più votato nelle fila della minoranza ed il terzo in assoluto), non conferma, ma nemmeno smentisce l’indiscrezione, tant’è che afferma: “Per il bene della città non farò mancare il mio appoggio alla giunta Mastromauro su punti o argomenti condivisi. Non voto a favore o contro per partito preso come spesso fanno certi colleghi. Tutto questo ovviamente senza che venga meno il mio ruolo all’interno del consiglio comunale”. Non è dato sapere quale sarà l’atteggiamento del consigliere Giancarlo Cameli, anche lui di Obiettivo Comune, ma i soliti ben informati lo darebbero in sintonia con l’atteggiamento possibilista di Roberto Ciccocelli. Se l’ipotesi che si va sempre più accreditando si dovesse verificare, all’interno del consiglio comunale si potrebbero crare nuovi scenari che metterebbero all’angolo alcune mosse recenti non digerite a sufficienza da alcuni rappresentanti della maggioranza.
Lettera firmata in redazione



Lettere. Lettera dal futuro della Bonifica del Tronto Controguerra, 05/03/2012 Gent.mi Sindaci di Controguerra, Colonnella, Ancarano e Sant’Egidio alla Vibrata, Assessore Provinciale Di Paolo, Gent.ma Sig.a Questore Di Ruocco, Esattamente un anno fa, avete permesso l’esecuzione dei lavori che hanno completato le operazioni di taglio degli alberi ed arbusti nella zona della Bonifica del Tronto che, a vostro dire, favorivano le condizioni per il protrarsi dei casi di prostituzione. Un anno fa, proprio per continuare l’opera che, in modo clandestino ed arbitrario, era stata già svolta in parte nel mese di ottobre del 2010 – tagliando alberi in maniera indiscriminata e lasciando una situazione di degrado anche peggiore di quella preesistente – avete deciso di infierire il colpo finale. Insomma, mentre per qualche giorno vi eravate preoccupati di smentire le vostre intenzioni e, addirittura, di negare la realtà di quanto era già stato fatto, avete poi abbandonato ogni ritegno. Avevate fatto diversi comunicati stampa affermando l’intenzione di riqualificare l’area tagliando solo gli arbusti e le sterpaglie ma, di fatto, avete poi permesso che fosse raso al suolo qualsiasi tipo di vegetazione, lasciando diverse “piazzette brulle”. Ed anzi, proprio per lavorare indisturbati – alla faccia della volontà popolare e delle varie associazioni ambientaliste che pure vi avevano documentato quanto fosse importante la condizione di “boscaglia” (termine da voi usato in modo dispregiativo) ai fini della biodiversità – prima avevate fatto suonare la grancassa a mezzo stampa e poi avevate anche richiesto ed ottenuto l’appoggio delle forze dell’ordine. Insomma, più che le prostitute, avevate minacciato (anche se in tono garbatamente politichese) soprattutto i cittadini: “pulizia e taglio della vegetazione lungo le sponde … Gli operai saranno assistiti dalle forze dell’ordine …”. Chissà se i carabinieri presenti sarebbero stati anche capaci di chiamare anche i rinforzi, come si fa nell’ambito di manifestazioni pacifiche che vengono sobillate allo scopo di manganellare senza distinzione? Ma questo era ed è vostro il modo di fare e di decidere. Cioè, una volta che siete stati e/o vi sentite eletti, non vi appartiene più la responsabilità di fare le cose interpellando la gente e valutando pro e contro del vostro agire. Ed anzi, non accettavate e non accettate che la gente vi chieda conto del vostro operato. Ma tanto è stato ed veniamo ad oggi, marzo 2012. Continuo a vivere in questa zona, dove sono nato ed lavoro da sempre. Forse, non sto meglio che in altri posti ma non vivo neanche peggio che altrove. Infatti, per quanto riguarda la prostituzione, la si era sempre osservata in tantissimi altri posti, anche su strade nazionali, tra asfalti e cementi di case e palazzi, piuttosto che in quartieri anche molto abitati o, semplicemente, su strade comunali e provinciali che hanno sempre rappresentato per i clienti della cultura (sarebbe più esatto dire dell’ignoranza…) del sesso a pagamento, posti fissi di compravendita della merce. E quando, con enorme dispiacere per lo sfregio ambientale, assistevo inerme ai movimenti frenetici e rumorosi delle ruspe che, in un caos meccanico, eruttavano quintali di gas di scarico e di oli esausti nei dintorni del fiume, stupravano radici ed argini, strappavano tronchi e arbusti, tranciavano erbe e li seppellivano con cumuli di terra, mi chiedevo: “Ma davvero questo è l’unico modo per non vedere più prostitute su questo rettilineo?”. E per non far circolare centinaia di macchine di gente malata che paga per soddisfare un bisogno psicologico prima che fisico? E cosa ne sarà della biodiversità e delle condizioni microclimatiche necessarie per la vita del fiume e del mantenimento di uno “status verde”? E che dire degli alberi che, oltre al contributo per l’assorbimento di CO2 delle emissioni del traffico della superstrada Ascoli-Mare e della stessa SP1, hanno anche un ruolo utile nel consolidamento del terreno di argini e sponde? E pensavo anche a voi, cari politici e omuncoli di impiego pubblico. E non potevo credere che, dietro tutto questo ruspare, ci fosse la semplice intenzione di togliere i ripari “naturali” alle prostitute. Ed ero già sicuro che tutto il lavoro fosse solo l’inizio di un progetto che, su scala più larga, avrebbe visto appalti per cementificazioni, per obiettivi di costruttori che, contrariamente alle logiche razionali e di buon senso di recupero e riutilizzo dell’esistente, pensano solo ad aggiungere capannoni che – una volta finita la favola dello sviluppo locale – si aggiungeranno a tutti gli altri ecomostri (sì, questo è quello che stanno diventando) della zona. Ma ditemi, dopo un anno e dopo tutto quello che avete fatto all’ambiente, perché le prostitute ci sono ancora? E non avete visto che le macchine dei loro clienti circolano più di prima e vanno anzi a peggiorare la sicurezza delle zone immediatamente circostanti? Dalle stradine laterali agli accessi di campagna che si trovano su tutto il territorio? E non avete notato che i camion parcheggiano e caricano/scaricano la carne umana che gli ha venduto qualche minuto di soddisfazione sessuale? E che ne è stato delle progetti sbandierati di riqualificazione, costruzione di piste ciclabili, abbellimento, pulizia ed eliminazione dei rifiuti sparsi e delle micro-discariche di materiale ingombrante? L’avevate chiamata Pulizia delle Bonifica ma proprio non mi sembra. Ed anzi, a fronte di un verde che non c’è più ed al suo posto ci sono invece slarghi di terreno brullo, detriti trasportati dal fiume, spiazzi in cui sostano camion ed autoarticolati vari su cui esercitano l’atto contrattato con le prostitute, mi sembra proprio che il prezzo che noi cittadini, ancora una volta, abbiamo pagato per non ribellarci alla mala gestione, sia veramente elevato. Naturalmente, non firmo questa lettera. Perché so di cosa, voi politici e gente che dovrebbe tutelare l’ordine, siete capaci. Forse, di cose anche peggiori di quelle che possono fare i delinquenti che contrattano fatti di prostituzione.

Lettera firmata al Direttore

Lettera dal futuro della Bonifica del Tronto

Controguerra, 05/03/2012

Gent.mi Sindaci di Controguerra, Colonnella, Ancarano e Sant’Egidio alla Vibrata, Assessore Provinciale Di Paolo, Gent.ma Sig.a Questore Di Ruocco,

Esattamente un anno fa, avete permesso l’esecuzione dei lavori che hanno completato le operazioni di taglio degli alberi ed arbusti nella zona della Bonifica del Tronto che, a vostro dire, favorivano le condizioni per il protrarsi dei casi di prostituzione.

Un anno fa, proprio per continuare l’opera che, in modo clandestino ed arbitrario, era stata già svolta in parte nel mese di ottobre del 2010 – tagliando alberi in maniera indiscriminata e lasciando una situazione di degrado anche peggiore di quella preesistente – avete deciso di infierire il colpo finale.

Insomma, mentre per qualche giorno vi eravate preoccupati di smentire le vostre intenzioni e, addirittura, di negare la realtà di quanto era già stato fatto, avete poi abbandonato ogni ritegno. Avevate fatto diversi comunicati stampa affermando l’intenzione di riqualificare l’area tagliando solo gli arbusti e le sterpaglie ma, di fatto, avete poi permesso che fosse raso al suolo qualsiasi tipo di vegetazione, lasciando diverse “piazzette brulle”.

Ed anzi, proprio per lavorare indisturbati  – alla faccia della volontà popolare e delle varie associazioni ambientaliste che pure vi avevano documentato quanto fosse importante la condizione di “boscaglia” (termine da voi usato in modo dispregiativo) ai fini della biodiversità – prima avevate fatto suonare la grancassa a mezzo stampa e poi avevate anche richiesto ed ottenuto l’appoggio delle forze dell’ordine.

Insomma, più che le prostitute, avevate minacciato (anche se in tono garbatamente politichese) soprattutto i cittadini: “pulizia e taglio della vegetazione lungo le sponde … Gli operai saranno assistiti dalle forze dell’ordine …”. Chissà se i carabinieri presenti sarebbero stati anche capaci di chiamare anche i rinforzi, come si fa nell’ambito di manifestazioni pacifiche che vengono sobillate allo scopo di manganellare senza distinzione?

Ma questo era ed è vostro il modo di fare e di decidere. Cioè, una volta che siete stati e/o vi sentite eletti, non vi appartiene più la responsabilità di fare le cose interpellando la gente e valutando pro e contro del vostro agire. Ed anzi, non accettavate e non accettate che la gente vi chieda conto del vostro operato.

Ma tanto è stato ed veniamo ad oggi, marzo 2012.

Continuo a vivere in questa zona, dove sono nato ed lavoro da sempre. Forse, non sto meglio che in altri posti ma non vivo neanche peggio che altrove.

Infatti, per quanto riguarda la prostituzione, la si era sempre osservata in tantissimi altri posti, anche su strade nazionali, tra asfalti e cementi di case e palazzi, piuttosto che in quartieri anche molto abitati o, semplicemente, su strade comunali e provinciali che hanno sempre rappresentato per i clienti della cultura (sarebbe più esatto dire dell’ignoranza…) del sesso a pagamento, posti fissi di compravendita della merce.

E quando, con enorme dispiacere per lo sfregio ambientale, assistevo inerme ai movimenti frenetici e rumorosi delle ruspe che, in un caos meccanico, eruttavano quintali di gas di scarico e di oli esausti nei dintorni del fiume, stupravano radici ed argini, strappavano tronchi e arbusti, tranciavano erbe e li seppellivano con cumuli di terra, mi chiedevo: “Ma davvero questo è l’unico modo per non vedere più prostitute su questo rettilineo?”. E per non far circolare centinaia di macchine di gente malata che paga per soddisfare un bisogno psicologico prima che fisico? E cosa ne sarà della biodiversità e delle condizioni microclimatiche necessarie per la vita del fiume e del mantenimento di uno “status verde”? E che dire degli alberi che, oltre al contributo per l’assorbimento di CO2 delle emissioni del traffico della superstrada Ascoli-Mare e della stessa SP1, hanno anche un ruolo utile nel consolidamento del terreno di argini e sponde?

E pensavo anche a voi, cari politici e omuncoli di impiego pubblico. E non potevo credere che, dietro tutto questo ruspare, ci fosse la semplice intenzione di togliere i ripari “naturali” alle prostitute. Ed ero già sicuro che tutto il lavoro fosse solo l’inizio di un progetto che, su scala più larga, avrebbe visto appalti per cementificazioni, per obiettivi di costruttori che, contrariamente alle logiche razionali e di buon senso di recupero e riutilizzo dell’esistente, pensano solo ad aggiungere capannoni che – una volta finita la favola dello sviluppo locale – si aggiungeranno a tutti gli altri ecomostri (sì, questo è quello che stanno diventando) della zona.

Ma ditemi, dopo un anno e dopo tutto quello che avete fatto all’ambiente, perché le prostitute ci sono ancora? E non avete visto che le macchine dei loro clienti circolano più di prima e vanno anzi a peggiorare la sicurezza delle zone immediatamente circostanti? Dalle stradine laterali agli accessi di campagna che si trovano su tutto il territorio? E non avete notato che i camion parcheggiano e caricano/scaricano la carne umana che gli ha venduto qualche minuto di soddisfazione sessuale?

E che ne è stato delle progetti sbandierati di riqualificazione, costruzione di piste ciclabili, abbellimento, pulizia ed eliminazione dei rifiuti sparsi e delle micro-discariche di materiale ingombrante?

L’avevate chiamata Pulizia delle Bonifica ma proprio non mi sembra. Ed anzi, a fronte di un verde che non c’è più ed al suo posto ci sono invece slarghi di terreno brullo, detriti trasportati dal fiume, spiazzi in cui sostano camion ed autoarticolati vari su cui esercitano l’atto contrattato con le prostitute, mi sembra proprio che il prezzo che noi cittadini, ancora una volta, abbiamo pagato per non ribellarci alla mala gestione, sia veramente elevato.

Naturalmente, non firmo questa lettera. Perché so di cosa, voi politici e gente che dovrebbe tutelare l’ordine, siete capaci. Forse, di cose anche peggiori di quelle che possono fare i delinquenti che contrattano fatti di prostituzione.

Lettera Firmata

F. Controguerra




Lettere: NUCLEARE & SICUREZZA PRIMA e SUBITO inFORMAZIONE

Lettere

NUCLEARE & SICUREZZA

PRIMA e SUBITO inFORMAZIONE

di Pier Luigi Ciolli

Da giorni sul tema del nucleare riceviamo uno tsunami di chiacchiere che travolge tutti, creando una confusione utile solo ai chiacchieroni in carriera e alla strumentalizzazione degli arruffapopolo.

Il nostro compito, al contrario, è quello di favorire una corretta informazione che ci permetta di esercitare al meglio il nostro diritto-dovere di cittadini con la partecipazione alla vita comune.

Non avendo per tradizione l’“armiamoci e partite”, offriamo qui, concretamente, il nostro contributo finalizzato a evitare i danni dello tsunami di chiacchiere.

Per tutti è chiaro che in Italia non produciamo abbastanza energia e quella che manca ci arriva da centrali nucleari che sono a pochi chilometri dai nostri confini nazionali. Per questo da anni, e per i prossimi, la nostra sicurezza è a rischio e potremmo trovarci nelle stesse condizioni in cui si trovarono gli ucraini e gli europei nel 1986 e dei giapponesi oggi.

Il nostro Governo ha deciso di far progettare e installare moderne centrali nucleari in Italia, evitando di dipendere da un solo gestore, oltre che essere pronti quando le centrali nucleari dello stesso saranno chiuse perché obsolete oppure non più corrispondenti ai nuovi parametri di sicurezza.

Per condividere questa scelta, oppure opporci, come cittadini abbiamo il diritto-dovere di ricevere dai parlamentari, dal governo, da chi interviene a livello pubblico i dati inerenti la situazione italiana.

Ecco un breve elenco di quesiti le cui risposte ci consentiranno di poter decidere.

1)     Quanta energia elettrica attualmente riceviamo dal nucleare? Sappiamo per il momento, aprendo http://libero-news.it/news/693618/Pasticci_atomici___1_Chi_ora___per_il_no_nel_2004_diceva_s_.htmlhttp://www.libero-news.it/news/693619/Pasticci_atomici___2_Paghiamo_due_volte_la_Francia.html ) solo che attingiamo il 5% dalla Francia pagando 1 miliardo di euro l’anno.

2)     Quale fonte di energia rinnovabile potrebbe sostituirla sia come quantità sia come spunto di potenza?

3)     Quanto tempo occorre per sostituire l’energia che ci arriva dal nucleare?

4)     Quali sono i costi per attivare queste fonti di energia rinnovabile? In parole povere, esistono i soldi per affrontare tali costi?

5)     Quale impatto ambientale determinerebbero gli scarti di produzione per costruire queste fonti e per smaltirli una volta degradati?

6)     Dov’è possibile in Italia costruire una moderna centrale nucleare?

7)     Quali sono i costi di allestimento di una moderna centrale nucleare, i costi per la gestione e i costi per la messa in sicurezza una volta esaurita?

8)     Quali sono i risparmi energetici da parte dei cittadini, delle Istituzioni e dei settori produttivi e che effetti socio-economici avrebbero?

In assenza delle risposte rimaniamo in balia di sterili chiacchiere e alla propaganda strumentale degli arruffapopolo. Solo conoscendo i dati potremo, da cittadini, esprimere il nostro parere sull’attivazione di nuove centrali nucleari oppure sulla chiusura di quelle esistenti anche a livello europeo.

Riguardo alla produzione di energia è altresì vitale sollecitare la Comunità Europea a intervenire rapidamente per:

  1. una programmazione strategica delle fonti di energia che tenga conto nel tempo degli aspetti socio-economici;
  2. un Piano di Contenimento Demografico visto che l’impatto antropico (siamo più che raddoppiati come popolazione dal 1930 a oggi) inficia ogni programmazione strategica delle fonti di energia;
  3. un piano fattibile di contenimento dei consumi di ogni tipo di energia, adeguando le caratteristiche strutturali degli edifici e rendendoli energeticamente autosufficienti, migliorando i processi produttivi e i mezzi di locomozione, riducendo le necessità di spostamento per lavoro anche imponendo nuove tecnologie e nuove forme di collaborazione, modificando infine le abitudini stesse dei cittadini.
  4. un rilevamento dei fattori di rischio e relativi danni che le centrali nucleari esistenti a livello europeo potrebbero creare alle nazioni confinanti;
  5. un rilevamento sull’esistenza o meno di fondi di garanzia (soldi e attrezzature) a carico delle Nazioni europee che hanno sul proprio territorio una centrale nucleare. Fondi indispensabili per fronteggiare gli effetti di un’eventuale grave incidente che possa avvenire per vari motivi (ambientali, umani, terrorismo, ecc.).
  6. un rilevamento sull’esistenza o meno di fondi di per il ripristino dei luoghi (soldi e attrezzature) a carico delle Nazioni europee che hanno sul proprio territorio una centrale nucleare. Fondi indispensabili per ripristinare in sicurezza l’area di una centrale nucleare una volta spenta.

Per anni abbiamo dovuto sopportare i giudizi e le analisi di coloro che sono convinti di saper tutto e invece seguono un loro personale dogma. Siamo tormentati anche da coloro che paventano catastrofi e che sono smentiti il giorno dopo. Una miriade di  esseri umani che trova spazio perché vi è negli altri esseri umani la coscienza della limitazione del proprio sapere e non hanno tempo di informarsi e contestare tali soggetti che, ripeto, sono quasi la maggioranza.

Più facile è l’ascoltare e discutere con le persone colte, quelle che possono anche non condividere ma capiscono gli altrui ragionamenti, ma non trovano spazi nella comunicazione radiotelevisiva.

Comunque, viste i ciclici disastri naturali e attivati dall’essere umano, dobbiamo provarci a trovare il tempo per informarci anche sul nucleare e sulle altre soluzioni, non foss’altro per tranquillità di coscienza per quando andremo a decidere votando un referendum oppure, per chi è stato eletto a rappresentare i suoi concittadini, a votare nelle sedi istituzionali.

Per quanto sopra, ecco il nostro invito: fate particolare attenzione alla cattiva informazione, quella che sembra fornire soluzioni ma invece crea una micidiale disinformazione.

Stiamo parlando delle migliaia e migliaia di documenti che infestano biblioteche e internet dove, per far volume o darsi credibilità o emergere dalla massa, mettono insieme Nazioni con risorse, sviluppi, culture, tecnologie, diverse e poi sparano soluzioni globali.

In parole povere, somministrano centinaia di pagine che si basano su personali credenze e non sulla reale fattibilità. Studi dove si sollecita di concentrarsi nella produzione di veicoli con motori elettrici e a idrogeno, quando l’idrogeno non esiste  in natura e per produrlo serve energia elettrica: quindi, quando avremo energia elettrica dal sole, acqua, vento perché sprecarla per creare idrogeno con tutti i pericoli e le infrastrutture necessarie alla sua creazione, al suo trasporto, al suo uso? Basta erogarla direttamente ai motori elettrici dei veicoli. Questo è un piccolo esempio che evidenzia come occorre stare attenti e per ricevere  documenti utili alla conoscenza, per poter decidere in coscienza le scelte delle fonti energetiche, dobbiamo chiedere e leggere solo quelli che analizzano una specifica area, comparando in modo schematico l’utilizzo delle fonti energetiche in atto in quel momento dalle fonti energetiche che possono sostituirle con minor impatto per l’ambiente.




Lettere al Direttore: GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI DALL’ITALIA Una piccola consolazione

Riceviamo e Pubblichiamo nella rubrica lettere al Direttore

GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI DALL’ITALIA

Una piccola consolazione

Emanuela Medoro

“E’ noto che uno dei quattro scrittori seguenti prendeva i nomi dei suoi personaggi dall’elenco telefonico, chi era?” È la domanda di una popolare gara a quiz. Il giovanotto di circa 20 anni sicuro rispose:“Alessandro Manzoni”. Di fronte alla faccia sbalordita del presentatore che, pur abituato a stravaganze ed asinaggini fiorite ed abbondanti, disse: “Ma perché, il Manzoni aveva il telefono?”, il giovanotto tacque, senza rendersi conto, ahimé di nulla.

Ahimé sì,  perché nella scuola ci sono stata, ed ho dato tutto a tanti studenti. Ed ora, l’attuale governo dovendo correggere i peccati di un sistema d’istruzione responsabile dell’ignoranza di tanti, taglia senza pietà fondi alla cultura in generale, taglia ore d’insegnamento a tutti i livelli di scuola pubblica, accorpa classi, diminuisce drasticamente il numero degli insegnati, versa ingenti somme alla scuola privata, in maggior parte gestita da religiosi,  che fiorisce  ed aumenta il numero degli iscritti. Per buttare un po’ di polvere agli occhi di chi vuole credere in un magnifico progresso, ecco la bella idea dell’uso  della lingua inglese per veicolare una materia dell’ultimo anno di liceo, a rotazione. Significa che, per esempio, la prof. di storia di un quinto anno, dovrebbe insegnare la sua materia in inglese. Non mi ero ancora accorta (mi devo aggiornare) che tutti i docenti di tutte le materie dei licei italiani sono bilingui. O anche trilingui, perché non facciamo la filosofia in tedesco o in francese? Bella idea da suggerire alla Gelmini. Il tutto in nome di una millantato miglioramento della qualità dell’insegnamento.

Ed ecco una piccola consolazione, viene dalla più recente lettera circolare del Presidente B. Obama, che riporto quasi integralmente, quasi fosse una boccata d’ossigeno necessaria per respirare dopo tanti fatti soffocanti della nostra politica, simile alla cioccolata ed alle caramelle che le truppe di liberazione distribuivano a gente affamata nel giugno del ’44 mentre si dirigevano verso Roma.

Secondo questa lettera, dunque, l’approvazione dei tagli di spesa pubblica previsti dal  partito repubblicano riguardo all’istruzione comporterebbe: 1.La chiusura di 16.000 classi, 2. Il licenziamento di 55.000 insegnanti, 3. La chiusura di asili nido per 200.000 bambini, 4. Ben 8.000.000 di studenti universitari senza  assegni studio. Tagli definiti nella lettera “reckless”, sconsiderati, irresponsabili, la stessa parola usata dai repubblicani per definire in negativo il candidato B. Obama durante la campagna elettorale.

Non permetterò che accada”, tuona il presidente, “Ogni bilancio che sacrifica l’impegno nell’istruzione, è un bilancio che sacrifica il futuro”.

Mitch Stewart, il direttore di Organizing for America, a sua volta, aggiunge che “il Presidente Obama si impegna a tagli di spesa “commonsense”, di senso comune, cioè saggi ed accettabili da tutti, senza sacrificare investimenti chiave per il futuro,  poiché bisogna investire sull’istruzione, non sacrificarla. Segue, come al solito, l’appello alla base dei volontari per diffondere il messaggio pro-istruzione con tutti i mezzi di comunicazione possibili, ciascuno nella propria comunità.

Tanta gente istruita e memore di buoni studi può trarre qualche consolazione dall’impegno del Presidente Obama.  Con la speranza che il vento dell’ovest, quello che ci porta la primavera,  porti fino a noi l’eco delle sue parole.

emedoro@gmail.com

18 marzo 2011




Lettere. QUANDO TUTTO CIO’ AVRA’ FINE…? Il 14 marzo 2011 una strana notizia appare su internet :

QUANDO TUTTO CIO’ AVRA’ FINE…?

Il 14 marzo 2011 una strana notizia appare su internet :

un agricoltore residente a Guardia Sanframondi (BN) mentre brucia alcune sterpaglie nel proprio campo è investito dallo scoppio di un petardo nascosto nell’erba”, sembra incredibile, per quanto possibile, ma l’articolo continua e spiega : “l’esplosione del mortaretto trancia di netto la mano destra del contadino”. Quest’ultima affermazione non è plausibile in quanto un trauma simile può essere prodotto da una precisa scheggia in metallo che nessun petardo è in grado di produrre, perchè rivestiti da altri materiali come cartone, plastica ecc..In conclusione un petardo può ustionare, se esplode tra le mani può causare amputazioni, danni visivi, all’udito, ma tranciare di netto una mano assolutamente no ! Naturalmente ci chiediamo: Visto che il comune di Guardia Sanframondi ai tempi della seconda guerra mondiale è stato vittima sia della guerra aerea quanto campale, l’esplosione che ha tranciato di netto la mano dello sfortunato agricoltore non potrebbe essere causa di un residuato bellico sfortunatamente sepolto proprio dove inconsapevolmente l’uomo ha deciso di bruciare le sterpaglie …? Spero che i periti possano valutare questo incidente considerando tutto ciò. Ma questo è un incidente del tutto imprevedibile, al contrario delle notizie del 18 marzo 2011 la prima allucinante la seconda luttuosa. Secondo Adnkronos un ragazzo di 31 anni residente ad Udine è stato denunciato dalla Polizia per illecita detenzione di 200 bombe a mano e svariati residuati bellici risalenti alle due guerre mondiali, violando ogni normativa che disciplina l’argomento. Ma non solo, a mio dire codesto individuo ha messo in serio pericolo sia famigliari, sia ogni persona che ha frequentato la propria abitazione. L’ultima in ordine di tempo giunge da Siena, precisamente dal comune di Castelnuovo Berardaenga è sempre datata 18 marzo 2011. La vittima è un uomo di 55 anni appassionato (…) collezionista di residuati bellici, l’uomo raccoglie chissà dove una granata, la trasporta in casa, (garage), tenta di pulirla o peggio di aprirla, l’incauto è investito da una sfera infuocata colma di roventi schegge, La moglie ode l’esplosione, raggiunge in garage il marito, ma lo trova in un pozza di sangue e privo di vita. Naturalmente possiamo comprendere l’enorme e indefinibile dolore famigliare e non solo. Ovviamente questa notizia sconvolge al punto che non voglio, non posso aggiungere o considerare nulla, ma una domanda la porgo a questi espertissimi ricercatori ed appassionati di materiale esplodente: Quando tutto ciò avrà fine…? Con la speranza di non ricevere più notizie di questo genere, spero, auspico in un serio e definitivo intervento che possa disciplinare definitivamente questa materia.

Giovanni Lafirenze




Carissimi, anche questo mese eccoci al nostro appuntamento. Il numero 45 di Voci dell’Anima scaricabile dal sito www.mooncity.it sezione Voci dell’Anima anno 2010- 2011.

Carissimi,

anche questo mese eccoci al nostro appuntamento. Il numero 45 di Voci dell’Anima  scaricabile dal sito www.mooncity.it sezione Voci dell’Anima anno 2010- 2011.

Siamo in piena Quaresima, un tempo forte durante il quale “crescere” nella sequela di Cristo. Quante cose oggi andrebbero ripensate alla luce della fede? La modernità ha portato molto benessere a un livello di sola apparenza. Infatti non ci stiamo nutrendo nel modo giusto, soprattutto dal punto di vista spirituale. Lo dimostra la presenza di tanti malesseri e disagi, che non si riescono ad arginare. Stiamo diventando poveri… di Dio. E come nuovi poveri mendichiamo briciole che cadono dalle tavole della moderna opulenza, ignorando la tavola imbandita dove, poco più in là, è seduto Gesù.

Non così per tutti fortunatamente. Ci sono tante persone, molte più di quanto si pensi o si renda noto, che si sforzano di andare oltre l’apparenza, di attingere a quella forza che solo Cristo sa dare, per dotare di nuovo significato questa realtà insipida. Informare di Cristo tutti gli ambienti, anche quelli che sembrano più lontani, per dare un senso alla nostra vita e a quella degli altri.

Allora cosa diventa la Quaresima nel linguaggio moderno se non il periodo dell’anno in cui ci sforziamo di riconoscere la presenza di molte tentazioni nella nostra vita, ci riconosciamo deboli e incapaci di affrontarli da soli e siamo così umili da chiedere aiuto al Signore. Il diavolo tentò Gesù, il figlio di Dio. Crediamo davvero che non verrà a tentare noi, dove sa bene di trovare un terreno molto fertile?

Forse questo è un aspetto sul quale raramente ci troviamo a riflettere, ma se ci andiamo a leggere il Vangelo di Domenica, troviamo proprio Gesù e il Diavolo insieme in mezzo al deserto. Una scena simile la rivedremo solo nell’Orto degli Ulivi e lì il Diavolo non si manifesterà di certo come nel deserto. Cosa chiede in fondo a Gesù? La soddisfazione dei desideri carnali (fame), di dimostrare il suo potere (comandare gli angeli) e di adorarlo. E se andiamo a guardare sono esattamente le stesse cose che chiede anche a noi: di soddisfare i nostri desideri carnali, anche quelli più bassi, di dimostrare quanto valiamo e di adorarlo.

Naturalmente non si tratta di richieste esplicite come nel caso di Gesù, ma in molti casi si capisce chiaramente chi è che parla al nostro cuore. Ci fa comodo però, fare finta di niente. Quali sono le risposte che diamo a queste richieste? Le vediamo nella vita di tutti i giorni e in ciò che ci circonda. Vediamo dove finiscono le persone e allora sappiamo quali risposte hanno dato e chi hanno scelto di seguire.

“Non di solo pane vive l’uomo,  ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, in fondo significa che i desideri carnali non sono tutto, non esauriscono cioè la completezza della persona umana, perchè ad essi vanno accostati gli appetiti spirituali, mentre l’anima a volte veramente viene lasciata morire di fame.

“Non metterai alla prova il Signore Dio tuo” rimanda al fatto che dobbiamo parlare con Dio, piuttosto che sfidarlo con le nostre lamentele o metterlo alla prova su quelle che sono categorie solo umane.

“Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”. Ma questa è una cosa che spesso dimentichiamo. Ci ha creati Dio e ci ha fatti con amore. La prima lettura della Genesi lo dimostra. Chi dobbiamo ringraziare se siamo in vita? Satana forse? Certo che no! Perchè allora non gli diciamo a chiare lettere di andarsene? Perchè non mostriamo un po’ di determinazione nel voler seguire la via del bene e nonm quella del male? In fondo che ci può dare quest’ultima se non illusioni?

Insomma la Quaresima è iniziata con una Parola di grande effetto che può guidarci fino alla Pasqua nella consapevolezza di che cosa è stato fatto per noi da Gesù.

Nessuno al mondo farà qualcosa di simile per noi, nessuno… Per questo cerchiamo di vivere questo tempo speciale, sforzandoci di fare silenzio dentro di noi, di rientrare un po’ in noi stessi, per ritrovare la Voce di Dio che abbiamo perso.

Il mio racconto di Fantascienza Cristiana “Judy Bow” è stato pubblicato dal “Prima Pagina, le news di Teramo e Provincia” nella sua versione online http://primapaginaweb.it/ collegata al gruppo Facebook

http://www.facebook.com/primapagina.te?ref=ts

Il racconto è stato suddiviso in tre parti per poter essere postato sul gruppo.

Ave Maria

Annarita Petrino
www.mooncity.it

“Allora ho voluto far abitare la mia anima in Cielo, perché guardasse le cose della terra solo da lontano.”
Teresa di Lisieux

“Ti stimo collaboratrice di Dio stesso e sostegno delle membra vacillanti del suo ineffabile corpo”
Santa Chiara D’Assisi




Festa nazionale del 17 marzo 2011.

Festa nazionale del 17 marzo 2011.

Il 17 marzo festa nazionale, per il 150^ anniversario dell’unità d’Italia (1861-2011), deve essere un momento bello, d’entusiasmo, di grande orgoglio, di essere italiani, di appartenenza ad una comunità unita e ad un’Italia meravigliosa.

Cari cittadini dobbiamo essere uniti nel riconoscere gli immensi sacrifici, ed il grande lavoro che hanno fatto tanti personaggi della politica, della cultura e tanti cittadini comuni, nel portare avanti grandi ideali, nel percorso della storia, per costruire il valore, la cultura, sociale, civile, umana dell’unità d’Italia, del territorio e degli italiani. Noi tutti insieme dobbiamo continuare questo percorso, portando dentro ognuno di noi, il grande valore dell’unità d’Italia, di stare uniti, di stare bene insieme. Cari cittadini dobbiamo essere uniti nel difendere, migliorare, la nostra bella costituzione, che è un patrimonio di ottimi principi e di contenuti civili positivi. Uniti nel difendere, migliorare, il nostro servizio sanitario nazionale, i suoi principi universalistici, di uguaglianza di trattamento, e di solidarietà. Uniti nel difendere , migliorare la scuola pubblica, la cultura, la formazione, il sapere, la ricerca, una scuola che deve essere di tutti e per tutti, le scelte fatte da questo governo, con tagli economici e di personale, sono estremamente peggiorative. Uniti nel risolvere i tanti problemi che hanno i nostri giovani, precariato, incertezza, insicurezza, mancanza di lavoro, il 30 per cento di loro sono disoccupati, è estremamente urgente dare delle risposte, ai loro problemi,ai loro bisogni, creare velocemente posti di lavoro, per dare speranza al loro futuro.

Uniti nel riprendere l’unità sindacale, l’unità del mondo del lavoro, per cercare tutti insieme di risolvere i problemi esistenti,per difendere meglio i diritti dei lavoratori e per il bene di tutti, uniti si conta di più e si è più forti. Uniti nel difendere la dignità , la sicurezza sui posti di lavoro e ovunque. Uniti nel difendere la dignità delle persone, in questo momento particolare di malcostume di alcune personalità, la priorità è di difendere con forza la dignità delle donne.

Uniti nel rispettare e difendere l’ambiente, il territorio dalle speculazione edilizia e dagli inquinamenti. Uniti nel fare di più per aiutare i cittadini più deboli, anziani, bambini, diversamente abili, fare pressione sul governo, perché sposti di più l’impegno, l’attenzione sui loro bisogni, per costruire una rete di servizi socio assistenziali, su tutto il territorio italiano, lor signori sarebbe meglio che pensassero un’pò meno ai loro interessi personali e al potere. Uniti nel difendere l’acqua e che resti un bene pubblico, sia di ottima qualità e ad un costo accessibile a tutti i cittadini.

Uniti nel combattere le mafie,le falsità, le corruzioni, il coraggio della verità, del bene,della trasparenza, del reagire con responsabilità, che è dentro di noi è più forte dell’indifferenza, del silenzio, tiriamole fuori queste forze positive, per il bene comune. Uniti nel costruire una cultura dell’onestà, della legalità, del rispetto delle regole e di alta civiltà.

Cari cittadini, allora io dico, uniti tutti insieme a festeggiare l’unità d’Italia, ma anche uniti tutti i giorni con più impegno, per costruire una società migliore, più giusta, con l’obiettivo da raggiungere una società piena di diritti doveri e di valori veri, di uguaglianza, di giustizia sociale, di libertà, di solidarità, con l’obiettivo anche di rafforzare sempre di più la cultura dell’unità, delle persone, degli italiani, dell’Italia, dell’Europa e del mondo.

Cari cittadini se tutti insieme ci impegneremo con coraggio a fare tutte queste cose, avremo scelto la strada giusta, per il bene comune, sarà una bella scelta, di alta civiltà e di pace.

Francesco Lena




Italia. GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI DALL’ITALIA La politica dei fatti, i fatti della politica

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI DALL’ITALIA

La politica dei fatti, i fatti della politica

Emanuela Medoro

Dei fatti a favore di chi?  Leggiamo l’ultima lettera circolare del Presidente Obama e cerchiamo di capire a favore di chi sono i fatti della politica della Casa Bianca.

Convinto che una vera funzione guida consiste nel fare scelte difficili visto che le risorse sono sempre limitate, scelte che esplicitano ideologie di parte, Presidente è ora alla ricerca di un accordo con i repubblicani sul bilancio. E così rende noto che il loro progetto non è accettabile perché mette a rischio un milione di posti di lavoro e difende gli interessi di pochi. Il Presidente da parte sua ha redatto un progetto che riduce il deficit di un trilione di dollari (traduco alla lettera senza capire il vero significato di questa cifra).

Si impegna a trovare un terreno comune per tagliare le spese inutili, ma non vuole seguire il piano dei repubblicani che 1. impedisce al governo di portare avanti la riforma della sanità, 2. taglia i fondi per i servizi di prevenzione,  3. distrugge gli investimenti per istruzione ed infrastrutture che fanno crescere l’economia e creano posti di lavoro, 4. taglia milioni necessari agli investimenti per la sicurezza nazionale,  5. taglia fondi per l’assistenza dell’infanzia, 6 pone fine a misure di protezione per cibo sicuro ed aria pulita. Il tutto risulterebbe nella perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, milioni di persone sarebbero colpite negativamente da questi provvedimenti secondo i calcoli dello staff del presidente. In breve il piano dei repubblicani mette a rischio l’economia. E’ chiaro che il Presidente chiarisce senza mezzi termini le responsabilità politiche e le ricadute sociali dei provvedimenti del governo, e chiarisce bene da che parte sta.

Ovviamente fortissima è la difesa di quei tagli da parte repubblicana, impegnata con tutte le forze a togliere di mezzo la riforma sulla sanità, a difesa delle assicurazioni, delle grandi corporazioni e del libero mercato della salute. La lettera circolare di John McCain su questo argomento invita i repubblicani ad unirsi ed agire contro il progetto di bilancio della Casa Bianca. Dopo aver invitato i lettori ad andare a vedere la partita di basket!

Viene spontaneo un parallelo tra la accesa discussione americana in corso ed i fatti di casa nostra. Una citazione di cultura classica è utile in questo caso: “Ed alla plebe cosa diamo? Panem et circenses” . I provvedimenti del governo italiano sono per una classe molto ristretta visto che per la plebe accade quanto segue: la spesa per il cibo  pare che sia diminuita di molto,  sono diminuiti risparmi delle famiglie, l’assistenza medica ha avuto severe restrizioni, molti genitori preferiscono per i bambini la scuola privata, diminuiscono le iscrizioni all’università statale, aumentano quelle alle università private, diminuiscono le ore d’insegnamento nei licei, a difesa della qualità a favore della quantità, chissà che significa questa bella frase! Aumenta la disoccupazione giovanile in modo drammatico.

Il panem, dunque, è diminuito di molto, quanto ai circenses resta la consolazione dello spettacolo offerto dalle escorts dei  piacevoli giochetti del presidente, spettacolo destinato a gente dai gusti facili e grossolani. Sono forse una che appartiene all’odiato radical chic? No di certo. Sono una della classe media, terza età, e non mi resta che sperare in una fine rapida ed in buona salute, in una città semidistrutta, dilatata in periferia e svuotata nell’amatissimo centro storico.

emedoro@gmail.com

10 marzo 2011




Roseto degli Abruzzi. Viaggio tra ritmo e versi nell’universo poetico di Ugo Capezzali Occasione culturale vissuta grazie alla collaborazione attenta e squisitamente letteraria della Prof.ssa Franca Prosperi

L'Assessore alla Cultura Di Girolamo premia Ing. Ugo Capezzali il secondo da sinistra
L'Assessore alla Cultura Di Girolamo premia Ing. Ugo Capezzali il secondo da sinistra

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Viaggio tra ritmo e versi nell’universo poetico di

Ugo Capezzali

Occasione culturale vissuta grazie alla collaborazione attenta e  squisitamente letteraria

della Prof.ssa Franca Prosperi

Si è svolta domenica 13 febbraio la  presentazione della nuova raccolta poetica di Ugo Capezzali, ingegnere ambientale con la passione per la poesia.  Chi infatti ha detto che Scienza e Letteratura sono due percorsi distinti e paralleli si sbagliava perché essi trovano una giusta sintesi e strumento creativo nella piuma del giovane poeta aquilano.

E con Fiori d’Artificio certamente egli ci propone

combinazioni poetiche nuove e audaci che  aprono le porte a mille significati e interpretazioni,spingendo il lettore a guardare con nuovo stupore la scialba realtà di tutti i giorni.

Nelle sue poesie lo scrittore ci regala metafore alle volte così performative da sorprenderci, un uso della punteggiatura inusuale atto a stravolgere le più semplici regole grammaticali, mezzi questi con i quali Capezzali intende ritmare una poesia densa di significati ma non per questo déraciné dal concreto, muovendo dal reale per accostare sfere di significato in un mapping risonante e inedito.

A fare gli onori di casa l’ormai instancabile Mario Giunco e l’Assessore alla Cultura Sabatino Di Girolamo, entrambi attivissimi nel settore culturale.

Ad introdurre  la lettura attenta e carismatica del poeta – non dimentichiamo infatti che è anche attore presso la compagnia teatrale “Il piccolo resto” de L’Aquila- , la Prof.ssa Franca Prosperi della quale ricordiamo la grande sensibilità letteraria che l’ha vista impegnata in momenti culturali di grande importanza nella nostra cara Roseto.

Ed in questa occasione, come d’altra parte nella precedente, non poteva mancare la collaborazione con  A. M. Coletti Strangi, docente di lingua latina presso l’Università de L’Aquila, nostra gradita Presidente d’Onore nel maggio 2009 all’Odeon, per la premiazione del Concorso “Incontriamoci con la Poesia”.

Ad intervenire tra il pubblico numeroso ricordiamo i giovani e preparatissimi alunni della Professoressa Prosperi che hanno approfondito e chiarito alcune tematiche, poetiche e non, di grande importanza in merito alle poesie di Capezzali:  Rachele Lamolinara, Francesca Centorame, Alberto Sante Candelori, Michele Ginoble e Fabrizio Fornaciari.

Parlare del nulla è diventata una pratica comune nell’Italia di oggi ed è quanto mai curioso osservare una piccola ma vivace cittadina come quella di Roseto degli Abruzzi andare controcorrente, seppur tra  mille contraddizioni.

I grandi poeti come Ugo Capezzali sono indispensabili ma più indispensabile ancora è la gente sensibile alla poesia, perché senza questi nobili animi intere raccolte di versi andrebbero dimenticate fino a perderne i più profondi segreti.

Alberto Sante Candelori.