Giulianova. DEMOS: percorso di democrazia partecipativa popolare

Sono state avviate le fasi di realizzazione del percorso di democrazia partecipativa sulla riqualificazione dell’area attrezzata sportiva nel quartiere Annunziata di Giulianova. Tale percorso può essere così brevemente sintetizzato:

PRIMA FASE – la visione dei cittadini

Distribuzione di un questionario, per un periodo di due mesi, con cui si interrogano i cittadini sulla loro visione rispetto alle destinazioni di piano già esistenti nell’area individuata; studio ed elaborazione dei questionari riconsegnati da parte di una Tavolo Tecnico neutrale e indipendente e definizione di una o più proposte progettuali di massima (metaprogetto).

SECONDA FASE – Il Forum dei cittadini

Il Metaprogetto (una o più idee progettuali definite dal Tavolo Tecnico) è sottoposto al Forum cittadino secondo il metodo democratico già sperimentato in altre occasioni nella nostra Città.

TERZA FASE – la Proposta di Iniziativa Popolare (PIP)

La proposta derivante dal Forum dei cittadini è sottoposta a procedimento di Proposta di Iniziativa Popolare come previsto dall’ordinamento comunale di Giulianova, mediante raccolta di firme.

Il procedimento deliberativo sopra brevemente riassunto, in realtà, è molto complesso poiché prevede azioni di informazione dei cittadini particolarmente elaborate e costanti, per cui l’intero progetto occuperà un periodo di tempo di 3 – 4 mesi. Durante il percorso, si svolgeranno varie iniziative secondo un programma che sarà presto ufficializzato.

Il progetto, infine (si tiene a precisare), attuando strumenti partecipativi previsti dallo Statuto e dal regolamento comunale per la democrazia partecipativa, non si realizza “contro” qualcosa o qualcuno, bensì “per” la cittadinanza attiva e il ruolo propositivo dei cittadini. Esso è apartitico e i promotori intendono svolgerlo nella dialettica e nel confronto democratico con tutti.

Giulianova 11 novembre 2022                                   Associazione DEMOS Giulianova

Comitato Promotore dei Cittadini




KURSAAL: COSTANTINI INVECE DI OFFENDERE, RISPONDA

Costantini che maldestramente cerca di scantonare dalle sue responsabilità sulla vicenda di palazzo Gavioli, trincerandosi dietro a una volgare quanto bugiarda ironia su Franco Arboretti, intanto risponda  a queste due domande:

1) Se domani la proprietà Gavioli dovesse presentare un nuovo progetto per realizzare nell’area accanto al Kursaal lo stesso palazzo che per oltre 10 anni è rimasto sequestrato per violazione delle norme urbanistiche l’Ufficio tecnico comunale rilascerebbe il Permesso di costruire?  Noi purtroppo diciamo che verrebbe rilasciato perché le norme sono state cambiate e accanto al Kursaal quello che col Piano Regolatore del 1994 non si poteva costruire ora può essere realizzato.

E sapete chi le ha cambiate? Il sindaco Costantini (che è anche assessore all’urbanistica) quando ha confermato la riduzione delle distanze da 17 a 10 metri fatta nel 2013 dal sindaco Mastromauro e quando ha tolto nel 2022 l’obbligo di costruire arretrando rispetto alla facciata del Kursaal. Il tutto mentre il noto iter giudiziario era in corso!

2) Costantini  afferma che portare la difesa del Kursaal davanti alla Corte di Cassazione “rappresenta una mostruosità giuridica che non trova cittadinanza nel nostro ordinamento”. Ciò non è affatto vero in quanto i motivi per ricorrere esistevano e come. Infatti per l’altra parte civile l’avvocato Gennaro Lettieri il ricorso in Cassazione lo ha presentato. Allora per quale motivo il Comune di Giulianova e la Giulianova Patrimonio non hanno tentato fino in fondo di difendere il bene pubblico?

Rifletta bene Costantini, offendere il prossimo non gli scrollerà di dosso la brutta nomea di favorire la speculazione edilizia e lo sfregio al Kursaal rimarrà tra le pagine buie della storia di questa città.

Giulianova 11 novembre 2022

Il Cittadino Governante

Associazione di cultura politica




Unione Popolare – Giulianova NELLA DESTRA GIULIESE È RIMASTO UN CARICO RESIDUALE DI UMANITÀ?

Riceviamo e pubblichiamo

Si può aderire o meno ai valori dell’accoglienza, possedere una visione parziale e selettiva del concetto di caritasessere distanti, nonostante l’uso strumentale di simboli cristiani, dai princìpi della “fratellanza umana” (cit. Papa Francesco), ma disumanizzare i migranti… considerarli e definirli alla stregua di oggetti (“carico residuale”, per dirla con le parole del ministro Piantedosi), di merci da selezionare e smaltire… beh, è veramente troppo!

Unione Popolare Giulianova, pertanto, chiede una doverosa presa di distanza, da parte dei rappresentanti locali di quelle forze politiche che costituiscono il governo nazionale, se non altro per il fatto di essere figli di una terra, l’Abruzzo, che, nonostante la memoria corta di molti, ha conosciuto la ferita e il dolore derivante da una massiccia emigrazione. Emigranti economici, badate bene. Negli Stati Uniti d’America, quei nostri conterranei li denominavano “Blacks”, per via della carnagione olivastra, e “Dagoes” (derivante dal sostantivo “dagger”: coltello; dal verbo “dug”: conficcare; o dal termine gergale “dag”: persona trasandata), per richiamare l’uso stereotipato del coltello da parte degli italiani (terribile generalizzazione) o l’estrema povertà.

Chiediamo una presa di distanza, da parte di quelle forze politiche che sono al governo della città, affinché, almeno qui, non si replichi questa disumanità linguistica e materiale, questo carico tutt’altro che residuale di gesti e parole xenofobe: gesti e parole che i padri, i nonni o i bisnonni di molti giuliesi e, più in generale, di molti abruzzesi, hanno vissuto sulla propria pelle e hanno portato sulle proprie spalle… in Svizzera, in Germania, in Belgio, in Australia, nel nord e nel sud d’America.

Chiediamo una presa di distanza, affinché in quel palazzo che – non per caso – chiamiamo “COMUNE”, rimanga un carico più che residuale di umanità.




FIAB ringrazia Valdo Di Bonaventura e tutti coloro che si sono adoperati per restituire ai cittadini il passaggio pedonale per il Mazzini

 

“E con immensa soddisfazione che accolgo la notizia ufficiale della riapertura del passaggio pedonale che porta al Mazzini! E’ stato il primo impegno che FIAB Teramo si è preso nei confronti dei cittadini teramani chiedendolo all’Amministrazione Comunale  e alla Direzione della ASL subito dopo la costituzione della nostra associazione nella Provincia di Teramo” – E’ quanto dichiara Gianni Di Francesco, Presidente di FIAB Teramo – “Voglio sentitamente ringraziare l’Assessore Valdo Di Bonaventura che si è preso a cuore questo importante intervento sul territorio del nostro capoluogo in un’ottica di mobilità dolce e sostenibile che restituisce spazio alle persone. Ringrazio tutti coloro che si sono resi disponibili a collaborare nel ripristino di questo importante collegamento che permette di raggiungere senza l’utilizzo dell’automobile, a piedi, l’Ospedale Mazzini.”

FIAB non si occupa, infatti, solo di promuovere l’uso della bicicletta come deterrente per combattere la crisi energetica, l’emergenza ambientale e climatica, lo fa da sempre promuovendo tutti gli aspetti della mobilità sostenibile, in primo luogo nella protezione delle persone che sono prima tutto pedoni! Una programmazione della mobilità che metta al centro la sicurezza delle persone, la loro salute è sempre stato il nostro principale obiettivo!

Purtroppo tutti i centri urbani della nostra Provincia sono caratterizzati da uno smodato utilizzo dell’auto privata anche per brevi spostamenti a discapito sia di economicità che di rapidità quando spesso, andare a piedi sarebbe anche più salutare. Ma le amministrazioni devono fare la loro parte dando ai propri cittadini la possibilità di farlo! La riapertura del passaggio pedonale per l’Ospedale è un esempio di come rendere ciò possibile.

 

FIAB Teramo

 

 

Di seguito riportiamo integralmente la lettera del 5 dicembre 2019 indirizzata al Comune di Teramo e alla ASL

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Teramo, 5 dicembre 2019

AL DIRETTORE GENERALE DELLA ASL

TERAMO

 

AL SINDACO DEL COMUNE DI

TERAMO

 

LORO SEDI

 

OGGETTO: RIAPERTURA PASSAGGIO PEDONALE DI COLLEGAMENTO TRA VIA SAN MARINO E PIAZZALE OSPEDALE.

 

 

Gent.mo Direttore, gentilissimo Sindaco,

i lavori per la costruzione del parcheggio auto al Mazzini portarono alla chiusura del passaggio pedonale in oggetto che permetteva di raggiungere a piedi l’ospedale attraverso una breve scalinata che, da allora, è chiusa e in uno stato di indecoroso abbandono. All’inaugurazione del parcheggio, avvenuta quasi dieci anni fa, molti teramani si aspettavano la riapertura del passaggio pedonale, ma ad oggi nulla si è mosso.

Nei giorni scorsi diversi articoli di stampa hanno evidenziato lo stato di forte ingolfamento da autoveicoli privati in cerca di parcheggio dell’area dell’ospedale nelle ore di punta. È palese a tutti come questo non giovi alla salubrità dell’aria in un’area di cura.

La Asl, per suo compito istituzionale, dovrebbe aver cura dei propri pazienti, invogliandoli ad una salutare camminata ma, invece, sembra proprio spingere nella direzione opposta. Gli ultimi lavori effettuati nell’area dell’ospedale hanno previsto percorsi pedonali solo parziali e non raccordati agli ingressi, né da Via Don Odorico Paolini e né da Viale della Resistenza. Non sono stati previsti né percorsi ciclabili e nessuno stallo per le bici nel rispetto delle raccomandazioni della Comunità Europea. Tali percorsi avrebbero avuto ragione d’essere se anche da parte dell’amministrazione comunale vi fosse stata la volontà di rendere più accessibile il nosocomio ai pedoni e ai ciclisti. Spiace purtroppo constatare che anche questa nuova amministrazione non sta dando segnali in questo senso. Ci aspettavamo inoltre, che con il rifacimento degli asfalti si procedesse a dare spazio a percorsi ciclopedonali. Sulle tematiche della mobilità sostenibile siamo in attesa di un incontro con il Sindaco chiesto circa due mesi orsono. Occorre ringraziare l’assessore Valdo Di Bonaventura che si è reso subito disponibile per un sopralluogo.

Chiediamo quindi con la presente che si provveda quanto prima alla riapertura del percorso pedonale in oggetto (scalinata), raccordandolo al piazzale dell’Ospedale e dotandolo di canaline per permettere il trasporto, a mano, delle biciclette. Sarebbe, inoltre, opportuno, dotare il parcheggio coperto e/o aree esterne allo stesso di stalli per il parcheggio delle biciclette, in modo da favorire l’utilizzo di tale mezzo di trasporto per spostarsi da e verso l’Ospedale.

Si resta in attesa di un sollecito riscontro alla presente e una vostra disponibilità ad un incontro.

Cordiali saluti.

Gianni Di Francesco     Presidente FIAB Teramo

 

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FIAB Teramo

Presidente Gianni Di Francesco




Castellalto. Vincenzo Di Marco si dimette da coordinatore provinciale di “Italia Viva”.

Invio la mia lettera di dimissioni da coordinatore provinciale di Italia Viva Teramo con preghiera di pubblicazione.

Al Coordinatore Nazionale Italia Viva
On. Ettore Rosato

Al Coordinatore Regionale di Italia Viva Abruzzo
On. Camillo D’Alessandro

Agli iscritti e simpatizzanti di Italia Viva.

Carissimi nel ringraziare per la fiducia accordatami sin dalla nascita di Italia Viva per aver ricevuto l’incarico di coordinatore della provincia di Teramo, comunico, in vista dei lavori dell’assemblea provinciale convocata per l’11 novembre prossimo,  le mie dimissioni dall’incarico, dopo una riflessione personale politica, che arriva a determinare il mio poco entusiasmo per l’avvio del nuovo percorso federativo nazionale in fieri, i quali sviluppi recenti non motivano a sufficienza il mio impegno nel partito.

Il riformismo e i connotati del socialismo, rimangono per me i capisaldi per i quali continuare ad impegnarmi pubblicamente, che continuerò a coltivare nelle forme e nei modi possibili. Ideali forti che hanno da sempre contraddistinto la mia passione per la politica sin dalla giovane età e, che mi hanno gratificato con l’onore di ricoprire il ruolo di Sindaco della mia comunità per 10 anni.

Con stima profonda ringrazio ancora tutti per l’opportunità avuta, augurando agli iscritti, dirigenti ed elettori di Italia Viva un buon avvio del percorso federativo.

Un abbraccio caro a tutti voi.

Vincenzo Di Marco




Diego Di Bonaventura scrive al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per congratularsi. Fra i temi sottoposti all’attenzione del Presidente anche la guerra, il sostegno alle famiglie e al mondo dell’impresa con una chiosa sulla riforma delle Province.

“…..In uno dei periodi più duri e complessi della nostra storia patria, il popolo italiano ha chiamato – tanto indirettamente nel modo, quanto chiaramente nel risultato – una donna alla guida della Nazione. È la prima volta, quindi a Lei vanno i miei complimenti di cittadino, sindaco di Notaresco e Presidente della Provincia di Teramo” questo l’incipit della lettera aperta inviata da Diego Di Bonaventura al Presidente del Consiglio.

Numerosi i temi sollevati dal sostegno alle famiglie e alle imprese fino all’appello sul conflitto Russia – Ucraina: ” L’Italia deve perciò riuscire nel delicatissimo compito di difendere il diritto internazionale e quindi le ragioni dello stato invaso dell’Ucraina, ma contemporaneamente proporsi come credibile forza mediatrice che lavori  a un piano di pace che sarà inevitabilmente lungo e articolato, ma che possa intanto imporre il cessate il fuoco, favorendo la ricostruzione e pianificando strumenti di rispetto e tutela delle minoranze, anche fidando sull’esperienza italiana nell’autonomia dell’Alto Adige    . Perché lo studio e il rispetto delle culture – al netto del tempo necessario a risanare le ferite della guerra – può essere uno degli strumenti di pace duratura, da mettere nelle mani delle future generazioni” scrive il presidente Di Bonaventura. Fra le questioni poste all’attenzione della presidente Meloni c’è anche quello riguardante le Province.”Aspettiamo da otto anni – dopo la bocciatura del referendum Costituzionale – che si ripari ad un errore politico e istituzionale: la legge Delrio, una legge ordinaria con la quale si è scardinata la filiera istituzionale delle autonomie locali sancita dalla

Costituzione. Una legge bocciata dai cittadini come dalla dottrina che gli unici risparmi” che ha prodotto è quello del taglio indiscriminato sui servizi ai cittadini. Ora, sul tavolo del Governo, concordato con Upi e Anci, giace da tempo una controriforma che, per evitare barricate, non si occupa della modalità di elezione. Mi auguro che il Governo da lei guidato abbia il coraggio che non hanno avuto i suoi predecessori e restituisca alle Province la funzionalità e l’autonomia finanziaria”.

 La lettera si chiude con un invito:” …a visitare la Provincia di Teramo e il Comune di Notaresco, dove il 25 giugno 2022 abbiamo posto la stele “Il Coraggio”, in onore e memoria delle vittime delle mafie, alla presenza del Generale dei Carabinieri in quiescenza Angiolo Pellegrini – Comandante della Sezione Antimafia di Palermo dal 1981 al 1985, quando era Capitano e stretto collaboratore del compianto giudice Giovanni Falcone”

 

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

Al Presidente

del Consiglio dei Ministri

della Repubblica Italiana

Giorgia Meloni

 

LETTERA APERTA

 

Gentile Presidente,

 

in uno dei periodi più duri e complessi della nostra storia patria, il popolo italiano ha chiamato – tanto indirettamente nel modo, quanto chiaramente nel risultato – una donna alla guida della Nazione.

 

È la prima volta, quindi a Lei vanno i miei complimenti di cittadino, sindaco di Notaresco e Presidente della Provincia di Teramo.

 

A Lei che ha saputo vincere dopo anni all’opposizione, solitaria nell’ultimo periodo. A Lei che non ha schierato potentati, ma ha potentemente detto quel che voleva fare per cambiare l’Italia, gli elettori hanno dato piena fiducia.

 

Adesso viene il difficile. Perché bisogna governare una Nazione che deve riuscire nel difficile compito di rilanciare l’economia e dare forza alla libera impresa, combattere le mafie che avvelenano l’economia, porsi in campo internazionale in modo autorevole e innovativo e portare nuova linfa al desiderio mondiale di pace, pur restando atlantista.

 

Lei ha cominciato nel modo migliore, senza feste né proclami, perché la forma è l’inizio della sostanza.

 

A livello nazionale, c’è bisogno di una manovra di bilancio “di guerra”, visto che siamo – nostro malgrado – nell’ambito di un conflitto che condiziona il mondo globalizzato.

 

Ci vuole il coraggio di una Nazione che vuole cambiare marcia come l’Italia, grazie alla guida di una donna e madre che saprà mettere mano ai problemi più urgenti che sono quelli legati ai rincari delle utenze, spesso insopportabili, che stanno creando desolazione in ampie fette dell’economia italiana.

 

Il sostegno deve raggiungere al più presto famiglie, artigiani, imprese e industria. Partendo proprio dalle famiglie, che sono il primo nucleo della nostra società e hanno bisogno di ritrovare fiducia nel domani, per lavorare quotidianamente con una passione la cui positiva contagiosità possa permeare l’intera società.

 

Il PNRR va rimodulato, affinché soddisfi le nuove esigenze nazionali, mutate considerevolmente passando dalla pandemia alla guerra, con i problemi di approvvigionamento energetico collegati.

 

Dobbiamo poi assolutamente lavorare affinché la colonna vertebrale del nostro paese, che è l’impresa manifatturiera dell’eccellenza italiana, abbia il necessario supporto per superare la tempesta energetica.

 

A livello internazionale, c’è da lavorare per disinnescare la guerra in Ucraina, anche se purtroppo l’errore – figlio della sottovalutazione della sindrome da accerchiamento della Russia – risale all’ormai lontano 2014,quando è iniziato il conflitto nel Donbass che poteva e doveva essere risolto quando era ancora su base regionale e che invece, purtroppo, è stato internazionalizzato, in modo nefasto sia per la pace dei popoli sia per le loro economie.

 

L’Italia deve perciò riuscire nel delicatissimo compito di difendere il diritto internazionale e quindi le ragioni dello stato invaso dell’Ucraina, ma contemporaneamente proporsi come credibile forza mediatrice che lavori  aun piano di pace che sarà inevitabilmente lungo e articolato, ma che possa intanto imporre il cessate il fuoco, favorendo la ricostruzione e pianificando strumenti di rispetto e tutela delle minoranze, anche fidando sull’esperienza italiana nell’autonomia dell’Alto Adige         . Perché lo studio e il rispetto delle culture – al netto del tempo necessario a risanare le ferite della guerra – può essere uno degli strumenti di pace duratura, da mettere nelle mani delle future generazioni.

 

Lei ha molti dossier sul tavolo e tante problematiche da far tremare le vene e i polsi, ma se saprà conservare la sua determinazione io sono certo che il popolo non le toglierà la sua fiducia. Fra i numerosi fronti aperti c’è anche quello riguardante le Province. Aspettiamo da otto anni – dopo la bocciatura del referendum Costituzionale – che si ripari ad un errore politico e istituzionale: la legge Delrio, una legge ordinaria con la quale si è scardinata la filiera istituzionale delle autonomie locali sancita dalla Costituzione. Una legge bocciata dai cittadini come dalla dottrina che gli unici “risparmi” che ha prodotto è quello del taglio indiscriminato sui servizi ai cittadini. Ora, sul tavolo del Governo, concordato con Upi e Anci, giace da tempo una controriforma che, per evitare barricate, non si occupa della modalità di elezione. Mi auguro che il Governo da Lei guidato abbia il coraggio che non hanno avuto i suoi predecessori e restituisca alle Province la funzionalità e l’autonomia finanziaria.

 

Le auguro buon lavoro e la invito a visitare la Provincia di Teramo e il Comune di Notaresco, dove il 25 giugno 2022 abbiamo posto la stele “Il Coraggio”, in onore e memoria delle vittime delle mafie, alla presenza del Generale dei Carabinieri in quiescenza Angiolo Pellegrini – Comandante della Sezione Antimafia di Palermo dal 1981 al 1985, quando era Capitano e stretto collaboratore del compianto giudice Giovanni Falcone – e della Fanfara dei Carabinieri. Una sua visita, in un posto geograficamente vicino a Roma, per parlare di legalità magari insieme al Generale Pellegrini, potrebbe essere di grande ispirazione per le giovani generazioni.

 

Con stima.

 

Diego Di Bonaventura

Sindaco di Notaresco

Presidente della Provincia di Teramo




IL CITTADINO GOVERNANTE: PALAZZO GAVIOLI, LA GIUNTA COSTANTINI VUOLE LO SFREGIO DEL KURSAAL

Abbiamo appreso dalla stampa che il difensore di parte civile del condominio Tritone, avvocato Gennaro Lettieri, ha depositato il ricorso in Cassazione contro la  sentenza della Corte di Appello di Perugia su palazzo Gavioli il cui grezzo sequestrato nel 2010 sfregia, da tempo, il Kursaal.

Ricordiamo che il Comune di Giulianova e la Giulianova Patrimonio si costituirono parte civile, anche su nostra sollecitazione, nel processo per tutelare il Kursaal, il palazzo storico pubblico più importante del Lido, bene culturale ubicato in un contesto, quello del lungomare monumentale,  a sua volta dichiarato con un D.M. del 1964  “Bene di notevole interesse pubblico”.

Da informazioni assunte pare che invece il Comune e la Giulianova Patrimonio non abbiano presentato il ricorso. Ormai i termini sono scaduti.

Quello del Comune e della sua partecipata, quindi, è un comportamento incomprensibile, autolesionista e indifferente al maltrattamento del Kursaal e del cono visivo della sua terrazza da parte dell’impattante edificio sul lato nord.

Infatti sulle argomentazioni contenute nella sentenza della Corte d’Appello di Perugia ci sarebbero stati ampi margini per ricorrere in Cassazione e vincere.

Ricordiamo che:

  1. La vicenda giudiziaria è iniziata nel 2010 perché furono violate le norme del PRG sulle distanze dal Kursaal e dal condominio Tritone e dal lungomare monumentale.
  2. Gli imputati sono stati prosciolti per prescrizione (ossia esclusivamente per decorso del tempo) cosa che di fatto ha confermato l’assenza di elementi sufficienti per assolvere gli imputati dalle accuse mosse dalla Procura di Teramo.
  3. Il Comune di Giulianova aveva assolutamente la facoltà di fissare tra gli edifici distanze superiori a quelle minime di 10 metri previste dal DM 1444 del 1968, altrimenti non si capisce per quale motivo si fanno i Piani Regolatori nei Comuni.
  4. Quelle distanze superiori erano proprio quelle vigenti al momento del rilascio del permesso di costruire nel 2008. E furono violate.

Quindi, chiediamo: qual è l’obiettivo della Giunta Costantini? Tutelare il Kursaal, appartenente al patrimonio pubblico, o favorire la speculazione edilizia privata?

I comportamenti dell’attuale amministrazione parlano chiaro:

Nel 2022 Costantini  (che ricordiamo è anche assessore all’urbanistica) ha confermato la riduzione delle distanze tra gli edifici  da 17 a 10 metri fatta nel 2013  dall’amministrazione Mastromauro (quando l’iter giudiziario era già iniziato!) e ha apportato ulteriori modifiche peggiorative alle norme del PRG (mentre l’iter giudiziario era ancora in corso) rendendo possibile persino l’edificazione oltre la linea della facciata anteriore del Kursaal. Se avesse voluto tutelare il Kursaal e il paesaggio del lungomare monumentale, sarebbe bastato  ripristinare le norme tecniche del PRG del 1994.

Ora se si aggiunge che l’Amministrazione comunale e la Giulianova Patrimonio non hanno fatto ricorso in Cassazione dopo la sentenza della Corte d’Appello di Perugia il quadro è chiaro: Costantini (sindaco nonché assessore all’urbanistica di Giulianova) e la sua maggioranza si adoperano attivamente per tutelare la speculazione edilizia, disinteressandosi completamente del patrimonio pubblico, dei beni culturali e degli interessi di tutti.

 

Giulianova 6 novembre 2022

 

IL CITTADINO GOVERNANTE

associazione di cultura politica

 

 

 

 




Giulianova. UNIONE POPOLARE: l’assenza delle amministrazioni locali si manifesta anche con i mancati lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi popolari

Riceviamo e pubblichiamo

Unione Popolare Giulianova




Il gruppo consiliare del Cittadino Governante ha presentato un ordine del giorno per impegnare il sindaco a far rispettare alla Regione e alla ASL  la rapida apertura del  Centro residenziale per i malati di Alzheimer e le altre forme di demenza previsti nel 2018 dalla Giunta regionale di centrosinistra nella struttura di bivio Bellocchio a Giulianova.

 

 

Al Sindaco Jwan Costantini

Al Presidente del Consiglio comunale Matteo Francioni

Ai Consiglieri comunali

 

ORDINE DEL GIORNO URGENTE

Oggetto: APERTURA DEL CENTRO PER I MALATI DI ALZHEIMER DI BIVIO BELLOCCHIO

 

Premesso che il 31 ottobre 2022 verrà chiuso la struttura Covid di Bivio Bellocchio.

 

Considerato che nel 2018 la Giunta regionale e la ASL di Teramo avevano destinato la struttura di residenza sanitaria di Bivio Bellocchio a Centro di riferimento regionale per i malati di Alzheimer, con una capienza di 45 posti.

 

Tenuto conto della pesante incidenza epidemiologica delle Demenze (1.100.000 casi in Italia di cui circa 600.000 affetti da malattia di Alzheimer), patologie correlate a disturbi del comportamento che necessitano di faticoso impegno che mette a dura prova le famiglie nella gestione e nella cura dei pazienti.

Valutate le indicazioni del DGR n.513 del 09/09/2019, dove si recepisce il DPCM del 12 gennaio 2017 in cui si indicano i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali dei Disturbi Cognitivi e delle Demenze che indicano per tutti questi disturbi la creazione di servizi specifici anche residenziali.

Ricordando che sulla struttura di Giulianova sono stati già investiti 2 milioni di euro e che era stata già espletata la gara per la gestione.

 

Ritenendo importante che venga presa una rapida decisione circa il destino di Bivio Bellocchio sia per l’importanza del servizio sia per la creazione di posti lavoro.

 

Il Cittadino Governante propone il seguenteOrdine del giorno:

 

Il Consiglio Comunale impegna il sindaco e la Giunta a chiedere all’assessore alla sanità Verì e al direttore generale della ASL di Teramo Di Giosia di tener fede alle precedenti decisioni assunte, rispettando la destinazione della struttura di Bivio Bellocchio a Centro Residenziale per i Disturbi Cognitivi e Demenze.Il Consiglio Comunale chiede altresì la rapida apertura del Centro.

 

Giulianova 24.10.2022

                                                           Gruppo consiliare Il Cittadino Governante

 

 




GIULIANOVA. SCHIACCIATO DA UN MACCHINARIO E UCCISO: OGGI L’ACCERTAMENTO TECNICO NON RIPETIBILE ALLA METALLURGICA ABRUZZESE SPA. PUBBLICHIAMO LE DICHIARAZIONI DELLA MOGLIE.

 

Riceviamo e pubblichiamo integralmente

 

Dichiarazioni della moglie Gabriella:

«Abbiamo vissuto giorni di angoscia e dolore a seguito di un dramma che ci ha privato di un marito e di un padre modello, ma siamo riusciti a resistere grazie anche alla vicinanza di chi voleva davvero bene a Tonino. Ora, tuttavia, la volontà mia e dei nostri figli Matteo, Davide e Samuele, è quella di giungere alla verità sulla tragedia avvenuta il 13 settembre nello stabilimento della Metallurgica Abruzzese Spa a Mosciano Sant’Angelo.

Per fare piena luce su quanto accaduto e sulle eventuali responsabilità di terzi ci siamo affidati a Malela Labrecciosa, consulente di Giesse Risarcimento Danni, società specializzata a livello nazionale nella tutela dei familiari delle vittime di incidenti mortali. In ambito penale siamo assistiti dall’avvocato Enzo Di Lodovico, legale fiduciario di Giesse.

La decisione del pubblico ministero Francesca Zani di disporre un accertamento tecnico non ripetibile sul macchinario che stava utilizzando Tonino è stata accolta da noi in modo positivo. Il 21 settembre scorso l’incarico è stato affidato all’ingegner Marco Colagrossi che proprio oggi eseguirà l’accertamento sul macchinario con focus sui dispositivi di sicurezza. Il nostro legale ha nominato come consulenti di parte l’ingegner Gianluca Biocca e il perito Adriano Cunial.

Infine, vorrei chiedere maggiore rispetto nei confronti della nostra famiglia e chiarire alcuni particolari errati pubblicati nei giorni successivi alla tragedia:

  • Sia io che i miei figli abbiamo saputo della morte di Tonino dalla stampa e abbiamo ricevuto i primi messaggi di cordoglio ancor prima di essere stati avvisati dalle autorità;
  • Non abbiamo mai chiesto aiuto a nessuno e, con grande sforzo, andremo avanti come abbiamo sempre fatto, seguendo l’esempio di Tonino;
  • Dei tre figli uno solo è minorenne, gli altri due sono maggiorenni;
  • Il mio nome è Gabriella, non Santina come scritto da alcune testate, e vorrei ringraziare sentitamente i colleghi di lavoro della Metallurgica Abruzzese Spa, gli ex colleghi della Betafence Spa e gli amici dello stabilimento balneare Malibù di Giulianova per le raccolte spontanee messe in atto e poi consegnateci;
  • La direttrice dello stabilimento della Metallurgica Abruzzese di Mosciano S. Angelo è venuta a casa nostra a porgere le condoglianze e ha proposto di pagarci le spese funerarie. Ringraziandola dal profondo del cuore ho però declinato l’offerta;
  • Preciso che, diversamente da quanto emerso sui giornali, nessun componente della famiglia Cavatorta è venuto a trovarci, né tantomeno ha proposto di pagare le spese per gli studi dei figli né promesso futuri posti di lavoro.

Queste precisazioni non sono un’accusa verso qualcuno né tanto meno una pretesa. Sono finalizzate soltanto a chiedere maggiore rispetto agli organi di informazione. Rispetto che passa anche e soprattutto attraverso la verifica delle notizie».