Abruzzo. Lettere in redazione: Caro presidente del consiglio Mario Monti,
Luciano Pellegrini
San Nicolò a Tordino. Lettera in redazione: Segnaliamo in dettaglio il disservizio di cui si rende protagonista un centro di assistenza per la telefonia
Cordialmente
Firmato:
Un gruppo di clienti in attesa della restituzione di apparechi tecnologici spesso ancora in garanzia.
SPOLTORE. LA MADONNA CHE CORRE 8 APRILE 2012, PASQUA. Foto e video di Michele Raho
Riceviamo e volentieri pubblichiamo le foto di
Fotoreporter “freelance” Michele RAHO.
Pasqua, 8 aprile 2012. Suggestiva la Piazza principale di SPOLTORE, dove sono arrivati turisti dal Lazio e dalla Campania, in totale 5 pullman di turisti per l’evento della LA MADONNA CHE CORRE
le foto ci sono state inviate da Michele Raho, Fotoreporter “freelance”, già presente sul Canale YouTube: http://www.youtube.com/user/micheleraho e con il video: http://www.youtube.com/watch?v=J7hkwvFFJd8
Le foto sono tutelate dal Copyright a tutela del suo autore, al quale potete scrivere e contattarlo all’indirizzo mail: michele.raho@gmail.com
I GIGANTI DELLA MONTAGNA Di Giovanni Lafirenze
I GIGANTI DELLA MONTAGNA
Di Giovanni Lafirenze
L’ultimo periodo del Governo Berlusconi evidenzia sebbene alcuni silenti, numerosi messaggi dei leader del Carroccio rivolti nei confronti del Cavaliere. Ricordate gli sbadigli di Bossi durante un discorso di Berlusconi (12/10/2011) alla Camera dei Deputati in occasione di una richiesta di fiducia…? Rammentate le successive parole del Senatur: si voterà quando lo deciderò io…? Era l’inizio di una guerra fredda protrattasi sino al sedici novembre dello stesso anno, quando il carroccio si stacca completamente dall’ex alleato posizionandosi tra i banchi dell’opposizione, contestando sia il Governo Monti, sia il Pdl che lo sostiene. L’ex guerra fredda diventa infuocata, a tutto campo e indipendente dall’argomento, dal tema, in quanto Bossi convinto di subire delle ripicche politiche è seriamente preoccupato per la sopravvivenza del Carroccio, infatti sembra che il Governo oltre a non considerare le richieste della Lega Nord, voglia studiare una legge elettorale che possa eliminare i piccoli partiti (…). Tutto ciò provoca “avventate” reazioni del Senatur che dal congresso di Monza urla a Berlusconi di essersi salvato dal processo Mills grazie al sostegno dato al Governo Monti. Non solo, giunge a paragonare l’ex premier addirittura a Benito Mussolini. La sconsiderata ira di Bossi travolge anche l’attuale Premier Mario Monti:
“è un traditore del Nord, se non ci ascolta andiamo a Roma e gli facciamo saltare lo scranno”. Al solito le fesserie bossiane partoriscono altre corbellerie (…), contemporaneamente Calderoli annuncia:
“quando si paga “il 50% in tasse e si lavora il 50% dell’anno per pagarle, forse l’evasione non è più evasione ma legittima difesa”.
Le farneticazioni di Bossi raggiungono limiti inimmaginabili quando da Piacenza (presente per sostenere la candidatura a sindaco di Massimo Polledri), a suo modo minaccia Mario Monti: “rischia la vita, il Nord lo farà fuori”, Bossi prosegue: “Stanno riempiendo il Nord di mafiosi in soggiorno obbligato, prima o poi qualcuno si decide a impiccarli sulla pubblica piazza, il Governo Monti è antifederalista, dà retta solo alle banche e all’Europa”. Bossi a proposito della proposta di rendere obbligatorio l’Inno di Mameli: “spero che non lo cantino i miei figli”. Ma caro Bossi leader carismatici come te devono essere esempio di onestà intellettuale, modello di stile politico e distribuire sempre con garbo pensieri coerenti, sani, “virtuosi” e privi di messaggi violenti, non posso che invitarla a riflettere prima di proferire verbo contro stranieri, meridionali e di chi non la pensa come lei, i suoi elettori (…), le chiedono più saggezza, meno ferocia. Se davvero vuole la secessione può iniziare a non riscuotere emolumenti da Roma ladrona, (ladrona perché la paga con denaro pubblico). Il 6 marzo tutti i media annunciano il caso di corruzione del suo uomo Davide Boni, Presidente del Consiglio regionale lombardo. Lei crede sia una coincidenza o una semplice soluzione (ricorda il caso Fini, la casa di Montecarlo) per farla tacere…? L’accusa sembrerebbe chiara: “ parte dei soldi contestati come mazzette siano finiti alla Lega Nord”, allora Bossi…?
Viva L’Italia dei partitini da eliminare.
Nel contempo in occasione del congresso milanese del Pdl Ignazio La Russa rispolvera un vecchio slogan del 1848: “liberiamo Milano” (dal dominio austriaco e da Radetzky…?). Ma l’ex Ministro della Difesa forse si riferiva a Pisapia. Al convegno era presente il gota del Pdl lombardo: “Ignazio La Russa, Giulio Gallera, Pietro Tatarella, Silvio Berlusconi, Mario Mantovani”. Mentre Berlusconi pensa al Quirinale, rinnova i propri elogi ad Angelino Alfano consegnandogli moralmente la leadership del nuovo partito di centrodestra (Italia e Libertà o Tutti per L’Italia) il quale nasce già vittima di vecchie tensioni interne, agitazioni dovute a possibili nuove strategie politiche poco gradite da una consistente componente forzista ( vedi il nuovo partito Forza Lecco). Alfano stesso crea un vero caos politico reo d’aver rinunciato all’incontro voluto da Monti per discutere su Rai e Giustizia.
Viva l’Italia che si rinnova.
Intanto Rita Borsellino candidata Bersani alle primarie di Palermo è sconfitta da Fabrizio Ferrandelli, qualcuno chiede le dimissioni dell’inconcludente leader PD.
“…L’è tutto da rifare avrebbe suggerito l’indimenticabile Gino Bartali…”
Cambiamo argomento passando al tormentone del momento, la grave situazione Fiat in Italia: al momento Ministro del Welfare Elsa Fornero, precisa d’aver dialogato direttamente con Sergio Marchionne ricevendo notizie positive e propositive, il numero uno Fiat non intende chiudere stabilimenti in Italia, ma la storia insegna che a tal proposito Marchionne è sempre stato in grado di smentire se stesso in più occasioni. I dipendenti Fiat incrociano le dita. D’altra parte il problema si estende in ogni settore, infatti sindacati e Governo incrociano interminabili incontri per definire accordi che possano soddisfare le esigenze dei lavoratori, ex tali, articolo 18, disoccupati e ammortizzatori sociali. Susanna Camusso ribadisce: “se il governo dovesse decidere autonomamente, la risposta sarà uno sciopero generale devastante, tuttavia noi lavoriamo per l’accordo”.
A dire il vero tutto ciò è la speranza di ogni italiano. Nel frattempo Befera direttore dell’Agenzia delle Entrate, ospite del programma “Che tempo che fa” spiega quanto sia aumenta l’efficacia degli strumenti per contrastare l’evasione fiscale dei grandi capitali in Italia. Non solo, Sempre Befera, parlando di Equitalia spiega quanto quest’ultima sia indispensabile per il buon fine della titanica lotta, forse ciò che Befera non sa o fa finta di non sapere è che Equitalia non combatte solo la grande evasione fiscale, ma come ogni strozzino travolge la vita di tutti. Emblematico è il caso del Sig. Bruno Berello ex carabiniere residente a Genova, che per una multa non pagata dal figlio ha perso la propria casa, venduta all’asta proprio da Equitalia. Intanto cresce la pressione diplomatica nei confronti delle istituzioni indiane. Il Ministro Giulio Terzi vuole riportare a casa i due militari appartenenti al Reggimento San Marco ingiustamente (manca ogni prova) bloccati dal 20 febbraio per sospetto omicidio (?).
L’otto marzo, giornata internazionale della donna è da sempre motivo d’incontro, confronto e analisi, orientate a ricordare: “conquiste, ruoli, la storia delle donne in Europa, nel mondo”. Un esempio per tutti: “ l’importanza della staffetta partigiana (quasi sempre una donna)”. Questa eroica ed invisibile (per i nemici) figura, consapevole di andare incontro a morte certa se individuata e riconosciuta, era un punto di riferimento tra formazioni partigiane, consegnava istruzioni, ordini, armi e messaggi. Ma il passato non rende giustizia ai numerosi diritti umani da sempre negati alle donne in altri punti geografici del mondo: “Il mistero delle donne di Ciudad Juarez in Messico, la condizione femminile in Medio Oriente, in Africa, la violenza patita dalle bambine a causa delle mutilazioni genitali e tanto ma tanto altro”. Ancora oggi anche in Italia si moltiplicano i casi di violenza famigliare, casi di stalking che generano maltrattamento psicologico. La notizia giunge da Faenza, il giorno della festa della donna una sedicenne è violentata da un coetaneo, la Magistratura di Ravenna indaga, intanto il violentatore è libero. Donne, ragazze vilipese e violentate nell’animo e nei ricordi, costrette in udienza a rispondere all’avocato difensore di uno stupratore, della bestia di turno da assolvere a tutti i costi in nome di una disonesta, vergognosa, cinica parcella, unta di terrore e indelebile dolore.
“…e se tra gli uomini nascesse un Dio, gli ubbidirei amandolo a modo mio…” (Lucio Dalla)
Italia. Quesiti d’ordine legale sulla sovranità popolare e la democrazia
Riceviamo e Pubblichiamo in Lettere al Direttore
Quesiti d’ordine legale
sulla sovranità popolare
e la democrazia
L’assegnazione di un bene collettivo a vita ad una persona, impedendo la fruizione del bene alle altre persone, fa decadere la qualifica stessa di “collettivo” e la sua riduzione a mera proprietà privata d’accesso ad altri.
Una tale cessione non può essere eseguita senza che tutti gli aventi diritto sul bene siano informati sulla grave perdita che essi subiscono. In caso di mancato adempimento, l’atto può anche essere considerato nullo.
1° quesito: come mai i cittadini italiani/europei non sono mai stati interpellati in merito alle conseguenze della cessione a vita, quindi per loro praticamente definitiva, di quel fondamentale bene collettivo che sono i poteri/ruoli della Funzione Pubblica?
2° quesito: visto il mancato adempimento d’informazione verso i cittadini, in merito alla perdita della parte più sostanziosa nientemeno che della loro stessa Res Publica, può l’atto d’assegnazione a vita di un pubblico impiego essere considerato nullo?
3° quesito: considerato che a non adempiere ai doveri del caso sono stati proprio coloro i quali erano deputati a far conoscere e rispettare la legge, considerato che proprio non ottemperandovi essi hanno anzi preso definitivo possesso del bene comune, privando il resto della popolazione di un primario diritto, può il loro essere considerato un intento ed atto criminoso vero e proprio da perseguirsi a norma della stessa legge che non hanno applicato? In caso affermativo, avendo costoro agito non seguendo l’interesse di Stato ma loro personale, possono essere chiamati a rispondere personalmente del danno subìto dalla società e dai singoli individui in conseguenza della mancata applicazione di quelle regole, chiare, semplici e definite, che, se rispettate, avrebbero permesso una complessiva costante evoluzione del Paese nel corso dei trascorsi decenni?
Essendo i magistrati, i costituzionalisti, i docenti universitari e tutti gli altri innumerevoli grandi commessi di Stato (cui gli stessi politici e governi si sono sempre rivolti per consiglio) affetti da forte conflitto d’interessi in merito alle ipotesi ai punti 1°, 2° e 3°, a chi può essere affidato il compito di dirimere tali questioni?
Ringrazio e saluto,
danilo d’antonio
rocca s. m. (te)
Nessun Parlamento da solo
ci potrà dare la Democrazia,
MA LA FUNZIONE PUBBLICA SI’!
IN/FORMARE L’ALTRA ITALIA
Riceviamo
IN/FORMARE L’ALTRA ITALIA
Emanuela Medoro
Il libro L’Altra Italia, l’Aquila e il filo diretto con le comunità italiane nel mondo, di Goffredo Palmerini, One Group Edizioni, raccoglie 45 articoli, scritti dal gennaio 2010 al luglio 2012, riguardanti una vasta gamma di argomenti, personaggi e luoghi collegati chiaramente da un filo particolare, l’origine aquilana. Il libro ha l’introduzione di Laura Benedetti, che, nata e cresciuta all’Aquila, dirige oggi il dipartimento di italianistica della Georgetown University di Washington. Il brano della Professoressa Benedetti è una singolare mistura di fantasie ed esperienze vissute in Italia ed all’estero, Canada e Stati Uniti, da cui nasce il suo filo conduttore nella lettura della variegata opera di Goffredo Palmerini.
G. Palmerini è dotato di naturale curiosità per la cultura locale, tradizioni, dialetti, misture di lingue straniere e dialetti, usi ed abitudini, e la usa per informare tanti italiani lontani con una paziente e costante opera di giornalista. Nell’esercizio di essa ha elaborato un particolare stile di comunicazione, strettamente legato al mezzo usato, la rete virtuale di Bill Gates e Steve Jobs che ci avvolge tutti come un fascio di luce che ci collega ed unisce, annullando distanze di tempo e di spazio insormontabili fino a pochi decenni fa. Il tipo di comunicazione giornalistica di Palmerini è modellata anche sulle esigenze di un pubblico molto singolare, per di più ignorato, di cui lui conosce fatti, problemi, persone e forme di aggregazione in club, associazioni e federazioni per l’esperienza professionale maturata come membro del CRAM (Consiglio Regionale degli Abruzzesi del Mondo).
All’inizio del XXI secolo gli italiani all’estero costituiscono una fetta di popolazione del globo quanto mai composita, che va dalla discendenza dell’emigrazione più o meno antica che nel corso del tempo ha smarrito il ricordo delle origini, all’emigrazione più recente, quella detta fuga dei cervelli, causata dallo scarso o nullo impegno italiano per la ricerca scientifica. Sono questi i lettori cui si rivolge l’informazione di G. Palmerini. Nei suoi articoli parte da un fatto di cronaca, con meticolosa pazienza illustra e racconta nei minimi particolari fatti, personaggi, descrive luoghi, ambienti e cose, allargando la narrazione con tutte le notizie ad essa collegate che possano interessare una persona che vive lontano. Esempio. Nell’articolo dedicato alla rivitalizzazione della Perdonanza Celestiniana siamo informati non solo dei personaggi aquilani che l’hanno promossa e realizzata, ma veniamo a sapere anche delle opere d’arte conservate nella villa di Remo Brindisi, a Lido di Spina, che era stato incaricato di realizzare una teca che “incorniciasse con la dovuta dignità ed adeguata solennità l’antica pergamena.”
Quanto allo stile di scrittura, nel corso della presentazione, uno dei relatori ha detto che la scrittura di G. Palmerini sfiora qua e là il mondo della letteratura. Cito ad esempio l’articolo riguardante l’Argentina in lutto per la morte di Nestor Kirchner: “ Buenos Aires – Sono arrivato di buonora, stamattina, con il volo da Roma. Erano le cinque e mezza quando ho lasciato l’aeroporto Pistarini per il centro della città. Albeggiava con chiarori d’arancio, a levante, nella grande spianata su cui sorge la metropoli sudamericana, mentre l’altra parte del cielo attendeva che le prime luci dell’aurora mettessero in fuga le ultime tenebre della notte… “. In Italia fu Oriana Fallaci a rompere le barriere che separavano la scrittura giornalistica da quella letteraria, lei coraggiosamente girava il mondo rischiando anche la vita in zone di guerra, ed informava gli italiani con interviste e descrizioni di luoghi e persone lontane. G. Palmerini fa l’opposto, informa gli italiani sparsi nel globo con fatti, notizie ed interviste di casa nostra, con garbo forte e gentile, senza scatenare le feroci polemiche sostenute dalla toscanissima e battagliera Oriana.
G. Palmerini, informando gli italiani lontani, i suoi lettori, contribuisce a formarne la cultura, cioè a modellarne i pensieri ed indirizzarne le aspirazioni. E’ il miglior modo, di sicuro, di promuovere nel mondo la città dell’Aquila, i borghi dei dintorni più o meno disastrati e tutta la regione Abruzzo, implicitamente incoraggiando turismo, scambi commerciali e nascita di nuove attività lontane ma in qualche modo legate alla regione d’origine. Senza inutili nostalgie, anacronistiche ai tempi della rete internet e degli aerei, ma con una visione globale dell’Abruzzo. In questa ottica l’attività di scrittura e comunicazione di Palmerini è profondamente politica. Al di là delle dimensioni e delle beghe del Comune capoluogo d’Abruzzo, G. Palmerini restituisce alla parola politica quel significato buono che, sebbene riconosciuto da pochissimi, esiste ed illumina il futuro: opera per la polis, fa un servizio alla comunità, sta lontano da sterili polemiche ed inutili rivalità dentro o fuori di un partito. Sta alle istituzioni pubbliche e private cogliere le opportunità a vantaggio della città e dell’intero Abruzzo.
5 marzo 2012.
Il diritto alla salute.
Lettere: Il diritto alla salute.
In Italia abbiamo le normative, che sono delle migliori del mondo, a cominciare dell’articoli 32 della nostra bella costituzione, diritto alla salute per tutti i cittadini. La legge 833 del 1978 che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale, che contiene dei principi, di uguaglianza di trattamento, decentramento di gestione e unificazione di intervento su tutto il territorio nazionale, contiene anche degli obiettivi di prevenzione, cura e riabilitazione. Certo che per rispettare questi principi e per raggiungere questi obiettivi, ci vorrebbe una seria programmazione, con un Piano Sanitario Nazionale, che risponda al meglio ai bisogni di salute dei cittadini, poi anche un Piano Sanitario Regionale, sappia organizzare con efficienza ed efficacia tutte le strutture sanitarie e convenzioni sul territorio, eliminando anche tanti sprechi, anche a livello locale, le Aziende Ospedaliere e le Aziende Sanitarie Locali, che sia fatto un serio Piano Sanitario Locale ed Ospedaliero, sappia organizzare i servizi alle persone in base ai loro bisogni di salute.
A livello nazionale dico basta tagli alla sanità, non spendiamo troppo, il 9,5% del prodotto interno lordo, a confronto della Germania che spende l’11,5%, che molto di più, se mai bisogna spendere meglio. I tagli bisognerebbe farli sulle spese militari e sugli armamenti, esempio sospendere l’acquisto dei 131 cacciabombardieri americani, che sono strumenti di morte e con un costo veramente spaventoso 15 miliardi di euro, è più opportuno investire in salute e difendere il valore della vita. Da parte delle regioni organizzare meglio tutte le strutture, eliminare gli sprechi, superare doppioni o triploni, meno consulenze costose, appalti trasparenti meno clientelari, poi che siano nominati Direttori Generali di Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere con criteri in base alle capacità, preparazione, responsabilità, al merito e trasparenza. I Direttori Generali siano in grado di organizzare al meglio i servizi alle persone bisognosi di salute, ci vorrebbe meno personale dipendente precario, avere Infermieri Professionali a sufficienza, superando la cronica carenza, fare tutto il possibile per superare le liste di attesa troppo lunghe per tante prestazioni sanitarie, poi eliminare tante altre disfunzioni.
I medici di base vanno organizzati meglio , raggrupparli, affiancarli anche dal pediatra e geriatra, aperti più ore al giorno, potrebbero potenziare la qualità del servizio e fare come filtro su tante prestazioni evitanto poi di andare ad intasare i pronto soccorso, come leggiamo dai giornali in questi giorni, che va a scapito dei malti più gravi, poi potenziare l’assistenza domiciliare. Perciò io dico che il personale dipendente al Servizio Sanitario Nazionale, lavora con professionalità, umanità, con scienza e coscienza, che nonostante la carenza di programmazione da parte della classe dirigente, riesce a garantire una sanità che fa essere una delle migliori del mondo. Il punto è a livello governativo a tutti i livelli, che non fanno a sufficienza per per eliminare i disservizi e le disuguaglianze di trattamento, venendo meno al principio del diritto alla salute uguale per tutti i cittadini. esempio chi ha una malattia rara, per arrivare ad una diagnosi tempi troppo lunghi, poi diagnosticata, i malati devono spostarsi da una regione all’altra per trovare una cura appropriata, quando invece ci vorrebbe almeno un centro ogni regione d’Italia. Sono da incoraggiare, aiutare e ammirare le tante associazioni di volontariato di queste malattie rare, che fanno tanti sacrifici, lavorano gratis, elaborano progetti per la ricerca e altri, organizzano convegni, incontri, feste, manifestazioni, per farsi conoscere, per autofinanziarsi e finanziare dei progetti. in particolare vorrei incoraggiare pubblicamente un’associazione di volontariato nata da pochi anni si chiama S.I.M.B.A. Che si occupa della malattia di Behcet, sono in pochi però determinati, stanno lavorando bene, con entusiasmo e tenacia, hanno incominciato anche ad elaborare progetti di ricerca e altri su questa malattia, hanno bisogno di sostegno e di incoraggiamento, questi progetti possono avere dei limiti, ma è sicuramente una buona partenza. Cari cittadini dobbiamo interessarci tutti di più e meglio, con responsabilità, entrare in associazioni di volontariato, nelle istituzioni ad ogni livello, nei sindacati, per portare avanti le nostre proposte, con un impegno serio e costante, se faremo tutti la nostra parte per migliorare la sanità, l’obiettivo del diritto alla salute come prevede la nostra costituzione sarà garantito a tutti i cittadini in eguale misura e l’obiettivo di una ottima sanità.
Francesco Lena
Anche Legambiente Abruzzo alla manifestazione NO TAV a Pescara
Anche Legambiente Abruzzo alla manifestazione NO TAV a Pescara
«Sospendere espropri. Ridiscutere il progetto con le parti interessate»
Mentre si tagliano i treni pendolari, si vuole accelerare un inutile Tunnel in Val Susa?
Pescara, 2 marzo 2012 – «L’Italia deve fare le scelte giuste. Non possiamo permetterci un’opera insostenibile dal punto di vista economico e ambientale e inutile pure dal punto di vista del trasporto».
Entra a gambe tese Legambiente nell’argomento che sta scuotendo lo Stivale da cima a fondo e lo fa anche in Abruzzo, dove aderisce alla manifestazione “Siamo tutt* no Tav”.
«È necessario riconsiderare il progetto anche alla luce delle recenti dichiarazioni dell’agenzia ambientale francese – spiega il presidente di Legambiente Angelo Di Matteo – che ha sostenuto la maggior validità dell’ammodernamento e messa in sicurezza dell’attuale linea, rispetto alla realizzazione di quest’opera, vista anche la necessità di provvedere adeguatamente allo sviluppo del traffico delle merci, il quale però si muove prevalentemente sull’asse Nord-Sud e non da Ovest a Est. Ci auguriamo che il governo Monti mostri lo stesso coraggio dimostrato in occasione della scelta sulle Olimpiadi e, nell’interesse di tutta l’Italia, cancelli quest’opera».
«Serve una pausa di riflessione – aggiunge Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente – Il grave incidente durante le operazioni di allargamento di un cantiere presso la baita Clarea deve fermare gli espropri e gli ampliamenti dei cantieri. È assurdo che nonostante la positiva e partecipata manifestazione di sabato, i lavori stiano proseguendo nel totale spregio dei valligiani e dei reali interessi del Paese».
«Il governo prenda atto dell’opposizione da parte dei residenti – espressa anche a rischio della vita – e fermi un’opera evidentemente inutile, dannosa e costosissima per il Paese . Si torni subito al tavolo della progettazione per concertare i piani infrastrutturali e di traporto realmente necessari all’Italia, anche nel rispetto delle proteste che devono, ora più che mai, essere pacifiche e intelligenti».
Si alza anche dall’Abruzzo la seria perplessità che l’Italia si possa impegnare per un esborso di 5 miliardi di euro in un periodo di difficoltà economiche come quello attuale, quando mancano le risorse per gli investimenti infrastrutturali e per il 2012 è previsto un taglio del 75% delle risorse per i pendolari. «È pura fantascienza pensarlo – prosegue Luzio Nelli – L’Italia ha bisogno di una vera politica dei trasporti che ad esempio punti sul rafforzamento del servizio e delle infrastrutture ferroviarie nelle aree metropolitane, e che consenta ai treni merci di diventare competitivi nei confronti del trasporto su gomma, ad esempio realizzando poli logistici e opere di accesso alle grandi infrastrutture di valico. Invece il nostro Paese, ad oggi, è sprovvisto di un piano sulla mobilità e della logistica per impostare una seria programmazione dei trasporti».
Val Vibrata. L’incredibile vicenda di un nostro lettore con il servizio elettrico
Val Vibrata. L’incredibile vicenda di un nostro lettore con il servizio elettrico
Riceviamo e Pubblichiamo
Preg.ma ENEL Distribuzione S.P.A.
Via Ombrone, 2
00198 Roma
e
ENEL Distribuzione S.P.A.
Casella Postale 5555
85100 Potenza
Oggetto: formale messa in mora;
il sottoscritto Stefano Flajani, avente codice fiscale XXXXXXXXXXXXXX, cliente di ENEL servizio elettrico S.P.A., con numero cliente XXX XXX XXX – potenza impegnata 15 KW – 380 Volt, e numero cliente XXX XXX XXX – potenza impegnata 3 KW – 220 Volt,
PREMESSO
– Che tre famiglie, anche con bambini piccoli, dimorano negli immobili serviti dalla corrente di cui ai numeri cliente sopra scritti. In una famiglia vi è una persona anziana affetta da malattia degenerativa;
– Che in data venerdì 10 febbraio 2012 è mancata la fornitura elettrica ad ambedue i contatori;
– Che, prontamente, il Sottoscritto segnalava il guasto al numero 803500, specificando la causa del guasto: dovuta alla contemporanea rottura di numero tre pali della linea con conseguente “corto circuito” per il contatto dei fili scoperti;
– Che, quotidianamente, chiamava il numero 803500 poiché l’ENEL non interveniva;
– Che in data 12/02/2012 alle ore 21:30 circa, il Sottoscritto riceveva una chiamata dal numero +390858024XXX in cui una persona, identificandosi come “l’ENEL”, preannunciava un intervento l’indomani mattina;
– Che in data 13/02/2012 alle ore 10:00 circa, il Sottoscritto riceveva una chiamata dal numero +390871292XXX in cui una persona, identificandosi come “l’ENEL”, diceva che l’intervento di ripristino non era possibile perché le forniture risultavano “cessate”;
– Che in data 13/02/2012 alle ore 13:00 circa, due/tre persone dell’ENEL si recavano sul posto a constatare ciò che veniva segnalato da tre giorni all’operatore del 803500: che la linea era interrotta per lo “scapitozzamento” dei tre pali e relativo “corto” dovuto dal toccarsi dei fili scoperti. Il personale ENEL intervenuto affermava che sarebbe intervenuta “l’impresa” e che per il giorno dopo sarebbe stata ripristinata la corrente;
– Che in data 14/02/2012 alle ore 14:00 circa, il Sottoscritto riceveva una chiamata dal numero +390858024XXX in cui una persona, questa volta identificandosi con il nome di “XXXXX dell’ENEL”, comunicava l’impossibilità di ripristino della linea elettrica nella sua ubicazione. Il Sottoscritto rispondeva che non era assolutamente un problema “spostare” o creare una nuova linea, purché il ripristino della fornitura avvenisse il più presto possibile;
– Che l’impresa è intervenuta solo in data 15/02/2012;
– Che in solo sei ore di lavoro, l’impresa intervenuta “COGET”, creava una nuova linea elettrica con la posa di nuovi pali e nuovi fili;
– Che alle ore 15:30 circa del 15/02, l’impresa chiedeva di scollegare il gruppo elettrogeno che stava alimentando, temporaneamente, le utenze, per poter “ridare corrente” ENEL;
– Che alle ore 16:00 circa del 15/02 interveniva personale dell’ENEL (presumibilmente sig. XXXXXXXX) munito di autovettura FIAT DOBLO’ targato XXXXXX, che bloccava il ripristino di corrente in atto;
– Che solo alle 17:30 circa, al Sottoscritto veniva comunicato che il perdurare della mancata fornitura di corrente era stata decisa per effettuare il cambio dei contatori. Intervento non urgente, né necessario per la sicurezza delle persone, che ben avrebbe potuto essere effettuato anche la mattina seguente;
– Che alle rimostranze del Sottoscritto sul fatto che una attività di “routine”, quale il cambio dei contatori, ben poteva essere effettuata in condizioni “normali”, e che l’ENEL stava “profittando” di lavori di “urgenza” per effettuare un’operazione che ben poteva essere realizzata in altra data, senza colpire e far subìre al Sottoscritto, come alle altre famiglie dimoranti, ulteriori disagi e danni esistenziali, stante anche l’assoluta e completa mancanza di corrente per il “distacco” del gruppo elettrogeno. Le affermazioni dei due “tecnici” ENEL sulla necessità, assoluta ed inderogabile, di sostituzione dei contatori, hanno costretto gli operai della COGET a lavorare in condizioni estremamente disagiate per il ghiaccio, la neve, al buio e seri rischi per la loro incolumità. Si ripete che la nuova linea era già terminata alle ore 15:00. Gli ulteriori lavori sono stati “ordinati” dai due “tecnici” ENEL al solo fine di sostituire i contatori. Se non ci fosse stata la piena consapevolezza ed umanità degli operai COGET nel considerare le famiglie coinvolte come esseri umani, queste avrebbero passato un’altra notte da incubo;
– Che senza assoluta risposta alle reiterate richieste di conoscere i nomi del personale dell’ENEL intervenuto sulla proprietà del Sottoscritto – personale che aveva interrotto il ripristino di corrente; dopo che il sig. XXXXXXX, contattato al numero +390858024XXX, invitava il Sottoscritto a chiamare il numero +390858024XXX; dopo che al precedente numero rispondeva una segreteria telefonica e che al successivo tentativo di contattare il sig. XXXXX nessuno rispondeva; dopo che il sig. XXXXXXXX era costantemente al cellulare, arrivava sul posto, alle ore 18:00 circa, tal sig. XXXXXXX, indicatomi quale “responsabile” ed ideatore della incresciosa situazione in atto;
– Che il sig. XXXXXX si “prodigava” in spiegazioni del tutto inattendibili, anche in contrasto con quanto mi era stato detto in precedenza dall’altro personale ENEL intervenuto; dopo che la situazione dell’emergenza era stata risolta, completamente, già alle ore 15:00; dopo che mi era stato detto che era necessario cambiare l’intera “presa”; dopo che, al contrario di quanto affermato, veniva cambiato solo un filo, venivano rimossi i contatori ed installati dei nuovi. Il tutto si è concluso alle ore 18:30 circa del giorno 15/02/2012. Ovvero oltre tre ore dopo di quando si sarebbe riavuto la fornitura di corrente;
– Si precisa che la fornitura di corrente si è avuta solo grazie alla abnegazione del personale della COGET, in quanto il personale ENEL faceva di tutto per procrastinare, ulteriormente, il riallaccio;
– Che l’interruzione della fornitura elettrica si è protratta cinque giorni, ovvero circa 116 ore, e che a causa di ciò, tutte le riserve alimentari surgelate, provenienti da propri allevamenti (a terra) e produzioni agricole, sono “andate a male”. Si precisa che il Sottoscritto è in possesso di: numero 1 surgelatore con capienza di 500 litri circa; numero 1 surgelatore con capienza di 150 litri circa; numero 1 surgelatore con capienza di 200 litri circa; numero 1 surgelatore a sette cassetti. Tutti visibili, presenti e funzionanti;
Questi, in grande linea, i fatti. Senza dilungarsi su tutte le illazioni, sin dal 13/02, esternate dal personale dell’ENEL intervenuto, in merito a: “possibili furti di corrente”; “possibile presenza di contatori in funzione non registrati”; che il Sottoscritto avrebbe compiuto azioni da “impedire agli operai di lavorare”, e via dicendo.
Il Sottoscritto aveva chiesto, reiteratamente: la possibilità di by-passare il tratto interrotto con una linea provvisoria (eventualità possibile stante la realtà di una linea di campagna ubicata completamente su terreni di proprietà del Sottoscritto); la possibilità di avere un gruppo elettrogeno; la possibilità che l’ENEL fornisse del gasolio per il generatore reperito successivamente dal Sottoscritto. Nulla è stato mai fatto o risposto in merito.
Oltre alla carenza di educazione e rispetto per la dignità dell’essere umano, cui sono state vittime le tre famiglie da parte del personale ENEL, le stesse famiglie sono state danneggiate, oltremodo, dal perdurare di una situazione di emergenza dovuta da cavillosità e assenza di professionalità dell’ENEL. L’impresa COGET, in solo sei ore di lavoro ha risolto l’emergenza, ma è stata impedita al ripristino della corrente per un intervento che ben si poteva effettuare il giorno seguente. Nessuna giustificazione “accampata” dal personale ENEL è meritevole di considerazione in quanto plurime e divergenti tra loro, tra cui: fili che dovevano essere sostituiti, poi lasciati quelli esistenti; pali che avrebbero dovuto essere sostituiti, poi giudicati idonei; lavori definiti a “regola d’arte”, ma con necessità di ulteriori lavori. Preciso che ogni “tecnico” o “responsabile” aveva la propria idea di “lavoro a regola d’arte” non collimante con quella degli altri.
Per tutto quanto sopra premesso, il Sottoscritto con la presente, pone in
MORA
L’ENEL DISTRIBUZIONE S.P.A. per il risarcimento dei danni arrecati al Sottoscritto come di seguito specificati:
- numero cliente XXX XXX XXX – potenza impegnata 3 KW – 220 Volt: danni materiali, patrimoniali, esistenziali e rimborso forfettario pari ad € 5.000,00;
- numero cliente XXX XXX XXX – potenza impegnata 15 KW – 380 Volt: danni materiali, patrimoniali, esistenziali e rimborso forfettario pari ad € 5.000,00.
Il tutto anche per evitare aggravi di spese e reiterazione di danni per l’eventuale instaurazione di contenzioso legale.
La presente messa in mora è valida 15 giorni dal ricevimento della presente. In caso di mancato riscontro, il Sottoscritto sarà costretto ad adire le vie legali per ottenere il giusto ed equo indennizzo, con l’aggravio delle spese legali e dei successivi danni arrecati.
Distinti saluti.
Ascoli Piceno – Madrid, lì 20/02/2012
Stefano Flajani
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