Roseto degli Abruzzi. Presentazione del libro “Invasione silenziosa”

Sabato 16 Febbraio Ore 19.00  

Palazzo del Mare (lungomare Trieste)

Roseto degli Abruzzi (TE)

 

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Negli ultimi mesi, il Venezuela è diventato protagonista nello scenario mondiale dove gran parte dei paesi sono attenti a ciò che stà succedendo vedendosi coinvolti tutti quanti, chi più, chi meno.

 

La situazione è veramente preoccupante a livello mondiale, per cui, un gruppo di italo- venezuelani “Solidali con il Venezuela”  e l’Associazione Chaikhana, prendono iniziativa a Roseto degli Abruzzi (Te), dando voce a un giornalista di questo paese, Raúl Díaz, scappato dal Venezuela con la sua famiglia per opporsi al regime dittatoriale.

 

La sua grande esperienza giornalistica lo ha portato a presentarci il suo libro “Invasione silenziosa”:  l’autore ci spiegherà come un progetto di invasione ha trasformato un sistema democratico causando il più grande caos e diaspora registrato nelle Americhe e tanti altri problemi che deluciderà nell’incontro.

 

Forse il Venezuela è stata “ Una cronaca di una morte annunciata “ e oggi più che mai si deve far capire cosa realmente è successo durante tanti anni in questo bel paese ridotto alla fame e miseria essendo uno dei più ricco del mondo.

 

Moderatore: Umberto Braccili – Giornalista RAI –




Bellante. Presentazione del libro “Quelle drammatiche estati a Castagneto”, ultima fatica editoriale del Prof. Elso Simone Serpentini

Quelle drammatiche estati a Castagneto

(I processi Caridi e Di Diagio – 1908/1911)

collana “La Corte! Processi celebri teramani”, n. 34,  Artemia Nova Editrice, Mosciano Sant’Angelo, 2018, pp.160,

euro 14,00

 

 

Giuseppe Caridi tornò a Gallico Marina dall’America, per dove il 17 marzo 1898 era partito appena diciassettenne, a metà dicembre del 1906, per “aggiustare” un matrimonio riparatore tra sua sorella Giovannina e Ferdinando De Micaelis, una giovane guardia di finanza originaria di Castagneto. Si recò due volte in quel paese degli Abruzzi tanto lontano dalle sue Calabrie.  La seconda volta parlò con Ferdinando e tentò di convincerlo a sposare sua sorella. Insieme partirono da Castagneto e arrivarono alla stazione di Teramo, da dove Giuseppe sarebbe ripartito per Gallico Marina e Ferdinando per Castagneto. Ma quella mattina di sabato 11 luglio 1908 Il destino era in agguato…

 

Un telegramma di don Ciccio Scaricamazza, inviato poco dopo l’Ave Maria di venerdì 9 giugno 1911 annunciò al maresciallo dei carabinieri Raffaele Torraco che a Castagneto c’era stato un omicidio. Per la piccola frazione del Comune di Teramo, si annunciava un’altra drammatica estate.




Giulianova. Presentazione del libro “Nata per te” di Luca Mercadante e Luca Trapanese

Giulianova. Non appena è venuta al mondo, Alba è stata lasciata in ospedale dai genitori; aveva la sindrome di Down. Dichiarata adottabile, è stata rifiutata da quattordici famiglie. Poi, è stata affidata a Luca Trapanese, che dal settembre 2018 sarà legalmente suo padre. La normativa italiana di fatto consente ai single di adottare minori con cui non hanno un rapporto di parentela soltanto se questi sono disabili, sieropositivi o vittime di abusi. Luca Trapanese è un gay, cattolico praticante, che ha fondato e dirige numerose case-famiglia. Quando Luca Mercadante scopre la sua storia, si trova di fronte a un modo di essere padre del tutto opposto al proprio. Compagno di una donna con cui ha un figlio, ateo, favorevole all’interruzione di gravidanza in caso di diagnosi prenatale avversa, Mercadante è convinto che la paternità passi per il sangue prima che per l’accudimento, e proietta sul figlio desideri e aspettative: deve diventare migliore di lui, andare più lontano. Cosa resta del padre quando è privato sia del sangue sia di qualcuno che possa raccogliere la sua eredità?




Arts Academy Giulianova: grande soddisfazione per l’incontro con lo scrittore Fabio Stassi

Grande soddisfazione per l’incontro con lo scrittore Fabio Stassi tenutosi presso la Biblioteca Civica “Vincenzo Bindi” a Giulianova sabato pomeriggio.

Stefania Quarta, Luana Di Francesco e Maria Rosaria Vitalone hanno dialogato con lo scrittore, gestendo un incontro diverso dai soliti, riuscendo a far raccontare al nostro ospite quale è stata la sua spinta formativa, come è nata la passione per la poesia e la letteratura, passando attraverso l’amore per la musica.

Per questo siamo stati ancora più felici di aver ospitato Antenore Vincenzetti, che con i suoi strumenti e la musica magistralmente interpretata ha incantato sia Stassi che il pubblico.

Il tempo è volato, i molti presenti sono rimasti incantati dalla voce di Fabio Stassi e dai suoi aneddoti: da quello in cui ha parlato dello zio, un po’ pazzo, che lo ha iniziato alla poesia o quello del suo parente ciabattino che, in tempo di guerra, risuolava le scarpe alle famiglie che poco avevano con dignità e devozione, con poco e nessun guadagno.

Ci ha fatto anche sorridere quando ha ammesso di essere molto distratto raccontando di essersi sbagliato a prendere un treno invece di andare a Milano si è diretto a Napoli.  Ha ammesso che anche il viaggio per Giulianova da Roma è stato fortunoso, accorgendosi all’ultimo secondo di dover scendere a L’Aquila per il cambio.

Ma d’altronde, si sa, i geni sono un po’ stralunati.

Amo le parole, amo la letteratura, nonostante questo mi rendo conto che non si può imporre la lettura a tutti. Non bisogna obbligare le persone a leggere, forse è quello il momento in cui lo faranno, e quando lo faranno non ne potranno fare più a meno! “

Parlando del suo libro “Con in bocca il sapore del mondo” abbiamo discorso di poeti in maniera naturale, umana, come se D’Annunzio, Cardarelli, Ungaretti e Merini fossero lì, presenti. E’ stata una magia sentirlo raccontare dei suoi studi, del suo scoprire la vita dei poeti oltre la loro poesia, di come è riuscito a costruire i racconti sulle vite dei poeti che riescono ad incantare anche chi la poesia non la ama.

Si è parlato anche di biblioterapia e del suo Vince Corso, protagonista dei libri, tinti di giallo, “La Lettrice Scomparsa” e “Ogni Coincidenza ha un’Anima”.

Ringraziando tutti i partecipanti vogliamo ancora una volta dire Grazie a Sirio Pomante, Direttore Tecnico Scientifico del Polo Museale di Giulianova, per averci messo a disposizione la Sala della Biblioteca “Vincenzo Bindi”, per essere intervenuto spiegando a chi non lo conoscesse il luogo in cui ci trovavamo, e per essere sempre così entusiasta, pronto e partecipativo.




Giulianova. Il 9 febbraio alla biblioteca “Bindi” l’incontro con lo scrittore Fabio Stassi a cura di “Arts Academy” 

Il 9 febbbraio prossimo, alle ore 17 nella Biblioteca Civica “Vincenzo
Bindi”, si avrà la presentazione di “Poesia e biblioterapia. Incontro con
Fabio Stassi”, iniziativa realizzata dall’associazione culturale “Arts
Academy” con il patrocinio del Comune e in collaborazione con la direzione
dei Musei civici.

Sala studio Palazzo Bindi

“Fabio Stassi è uno scrittore che ama le parole, ama combinarle e
intersecarle; questo lo rende un autore eccezionale” commenta Stefania
Quarta che dialogherà con l’autore assieme a Maria Rosaria Vitalone e
Luana Di Francesco. L’incontro farà conoscere lo scrittore attraverso le
pagine dei suoi libri, con particolare attenzione all’effetto curativo che
i libri hanno sul corpo e sulla mente; verranno messe in luce tante
curiosità sulla sua ultima opera, Con in bocca il sapore del
mondo (Minimum Fax), che raccoglie i monologhi in prima persona di dieci
poeti italiani del Novecento. Ad allietare il pomeriggio con degli
intermezzi musicali, ci saranno il sassofono e il flauto traverso del
musicista Antenore Vincenzetti.
Fabio Stassi vince il Premio Selezione Campiello 2013 con L’ultimo
ballo di Charlot e sempre nello stesso anno cura l’edizione italiana
di Curarsi con i libri, Rimedi letterari per ogni malanno, di Ella
Berthoud e Susan Elderkin presso Sellerio editore, scrivendo
l’introduzione e tutte le schede relative alla letteratura italiana;
nel 2017 cura l’edizione italiana di Crescere con i libri, Rimedi
letterari per mantenere i bambini sani, saggi e felici delle stesse
autrici. Del 2016 è La lettrice scomparsa (Sellerio), un giallo letterario
con protagonista Vince Corso, un libroterapeuta come protagonista, che
ottiene il Premio Scerbanenco come miglior giallo/noir italiano
dell’anno; nel 2018, edito sempre da Sellerio, viene pubblicato il
seguito delle avventure di Vince Corso, Ogni coincidenza ha un’anima.




Viterbo. Presentazione del libro di Giulio Quintavalli “Da Sbirro a Investigatore”, venerdì 8 febbraio.

Gli ultimi anni dell’800 hanno profondamente trasformato le prassi e i metodi dell’investigazione giudiziaria.

il libro di Giulio Quintavalli

L’introduzione nella detecion di competenze e saperi  sviluppati dalla medicina, dalla fisica,  dalla psicologia,  dalla chimica e da altri rami della conoscenza ha rivoluzionato il mestiere di sbirro trasformandolo nella professione di investigatore.  L’agente investigatore di polizia giudiziaria, come il noto Sherlock Holmes, è capace di raccogliere prove sulla base di evidenze scientifiche. Per questo  durante la Grande guerra il governo affidò alla Polizia di Stato  il compito di stanare disertori, spie e loro fiancheggiatori, compitò che seppe assolvere lontano dai riflettori della cronaca  con assoluta capacità e zelo.




Firenze. Editoria: il nostro nuovo libro GETTA UN SEME

Il nostro nuovo libro

GETTA UN SEME

Idee, tecniche ed esperienze per coltivare giardini, orti e balconi in modo sostenibile

è già scaricabile gratuitamente in formato pdf

aprendo http://www.nuovedirezioni.it/dettagli_pubblicazione2.asp?id=11

A fine mese avremo a disposizione le copie cartacee e tra 2 mesi sarà scaricabile anche in versione ebook.

Cordiali saluti da Pier Luigi Ciolli

Coordinatore editoriale della rivista NUOVE DIREZIONI

www.nuovedirezioni.it

328 8169174

info@nuovedirezioni.it




Editoria. KAOS 2018, I FINALISTI DEL FESTIVAL DELL’EDITORIA, DELLA LEGALITÀ E DELL’IDENTITÀ SICILIANA. A CANICATTÌ DAL 18 AL 20 GENNAIO 2019

 

 

Selezionati i finalisti delle tre sezioni del concorso letterario promosso nell’ambito del Kaos Festival dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana, che si terrà nei giorni 18 19 e 20 gennaio 2019. La manifestazione, che quest’anno fa tappa a Canicattì, si svolgerà nella prestigiosa sede del centro culturale “San Domenico”.

Per la narrativa: Davide Camarrone “Tempesta” Corrimano Edizioni; Gianfranco Perriera “L’amore custodito” il Palindromo; Nicolò D’Alessandro “La cantautrice muta” Edizioni Medinova; Sibilla Gambino “Il silenzio dell’orso” Carlo Saladino Editore e Christian Bartolomeo “Le Quindici” Navarra Editore. Per la sezione “Racconti” la terna finalista è composta da: “Le stelle di Minicuzza” di Maria Carmela Miccichè, “Telone americano” di Giuseppe Pierconti e “Grazia” di Maria Concetta De Marco.

Finalisti sezione poesia: “L’ulivo” di Rosaria Alaimo; “Io, Isola” di Elisabetta Ternullo e “‘A notti…ddri vuci” di Giuseppa Iacono Baldanza.

A presiedere la giuria della sezione narrativa sarà Francesco Pira, giornalista, scrittore e Professore presso l’Università di Messina. Anche per l’edizione 2018, oltre alle consuete Conversazioni letterarie e la Fiera del Libro, sono previste numerosi appuntamenti collaterali:  mostre,  degustazione di prodotti locali,  incursioni musicali e momenti teatrali. Un programma ricco e variegato con la direzione artistica di Peppe Zambito.

Programma e i premi speciali assegnati verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà nei primi di gennaio alla quale prenderanno parte, oltre al direttore artistico, il Sindaco di Canicattì Ettore Di Ventura, l’assessore alla cultura Katia Farrauto, il presidente di giuria Professore Francesco Pira e per l’associazione Athena il Presidente avvocato Giovanni Salvaggio e la dottoressa Mariella Di Grigoli responsabile comitato scientifico dell’associazione.

 

 




Editoria. Grand Tour a volo d’Aquila Viaggio come memoria per il nostro presente di Gianfranco Giustizieri *

 

 

 

Nel ricevere il libro per l’ormai consolidato e atteso appuntamento con Goffredo Palmerini, siamo all’ottavo, il titolo nobile Grand Tour a volo d’Aquila (One Group Edizioni, L’Aquila, novembre 2018), immediatamente cattura la nostra attenzione con due forti richiami. Il primo, immediato, fulmineo, non poteva non andare ai secoli dei grandi viaggiatori che dalla fine del Seicento si riversarono in Italia assetati di cultura e conoscenza, viaggi tramandati dalla storia con l’appellativo di Grand Tour.

 

“Il Grand Tour ha una identità sovranazionale che riluce soprattutto negli spiriti più alti che vissero questa esperienza e tale carattere cosmopolita è un dato costitutivo fin dalle origini […], l’Italia è la terra di Dante, Petrarca, Machiavelli, di Michelangelo e Raffaello, di Vivaldi, di Galileo […], l’Italia è a un tempo Parnaso e Campi Elisi e terra delle Esperidi. E Roma costituisce il centro di questo viaggio” (Cesare De Seta, Vedutisti e viaggiatori in Italia tra Settecento e Ottocento).

 

Il secondo richiamo riguarda il termine Aquila, vocabolo dal valore polisemico e metaforico. Alfredo Cattabiani (1937-2003), valente scrittore e studioso delle tradizioni popolari, nel suo libro Volario sulla mitologia degli esseri alati, riportò diverse leggende sull’uccello/aquila e le sue capacità di rigenerarsi, riprese soprattutto dagli indiani del Nord America. Una di queste narra la necessità, quando è giunta la vecchiaia, di abbandonare i propri luoghi e di volare su in alto fino al sole che brucia le penne e oscura la vista per poi tuffarsi in picchiata per tre volte nell’acqua, rigenerarsi e volare verso nuovi incontri. E L’Aquila, la città di Goffredo, la nostra terra!

 

Così da queste annotazioni il pensiero si sposta ad altri viaggi, ad un’altra Italia, a quell’Italia che ha avuto Le ali per andare, le radici per restare, come da un’intervista concessa dal nostro autore alla giornalista Valentina Di Cesare, a quelle donne e a quegli uomini orgogliosi della loro terra d’origine, fuori e dentro confine, dove nella quotidianità esprimono storie di rigenerazione e di ricchezza umana, di eccellenza e di cultura, di dialogo nei valori fondanti della pace e dell’amore secondo la significativa Presentazione di Hafez Haidar, di speranza e di accoglienza come dalla profonda Prefazione di Tiziana Grassi per “ quegli occhi ci riguardano” riferita a Josefa e a tutti gli emigranti che giungono sulle nostre coste. Quindi un Grand Tour a volo d’Aquila che si dispiega in oltre 350 pagine e che ci porta a viaggiare con l’autore per conoscere, per riflettere, per legare il nostro tempo con il nostro passato e il nostro futuro.

 

Questo ed altro ancora è il libro davanti a noi nel quale si dipana il filo della vita con narrazioni di oggi e di ieri, di persone e di luoghi, di gioie e di tragedie, di successi e di resilienze, un lungo percorso di attualità e di memoria nel quale il ricordo è il nostro presente, per richiamare una frase del grande poeta messicano Octavio Paz, Premio Nobel per la letteratura nel 1990. Allora apriamo il volume e con attenta lettura seguiamo le pagine che ci conducono in terre lontane e vicine Alla scoperta delle meraviglie del Belpaese dentro e fuori confine, come recita il titolo di ogni capitolo e nel quale confluiscono personaggi, avvenimenti, luoghi.

 

Significativamente, le prime pagine riportano il discorso che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella tenne agli Italiani d’Argentina nel maggio del 2017 durante la sua visita. Oltre a ricordare pezzi di storia dell’emigrazione, dei sacrifici affrontati, “dell’altro oggi”, Mattarella parlò di “una nazione fuori dalla nazione” nel considerare i circa 26 milioni emigrati dal 1875 al 1975 che arrivano a 80 milioni tra i pionieri, i figli, i nipoti e i pronipoti di diretta appartenenza e discendenza italiana (“sangue italiano” specificato da Palmerini nell’intervista rilasciata a Valentina Di Cesare). Concetto più volte ripreso dall’autore e ampliato in una lettera diretta al Capo dello Stato in occasione della sua venuta a L’Aquila nel giugno successivo con la richiesta di inserire la storia dell’Emigrazione nei programmi di studio anche “per riportare l’Italia dentro i confini con l’altra Italia, persino più numerosa”, quell’altra Italia che ama la terra d’origine e rifugge dall’acredine di parlarne male come spesso avviene dentro i confini nazionali. Purtroppo in Italia c’è stata la rimozione del fenomeno migratorio e della sua storia dolorosa (Intervista a Goffredo Palmerini di Valentina Di Cesare). Quindi la necessità di costruire quei ponti che possano far conoscere, unire e tramandare la storia e la forza di “un Noi inclusivo, non contrapposto al voi, dell’Altro tra noi, dell’Altro parte di noi” l’altro di oggi che arriva da terre affamate, l’altro di ieri che eravamo noi, come Tiziana Grassi nella sua Prefazione.

 

Le pagine scorrono e ogni parte offre tesserine preziose: amicizie vicine e lontane, luoghi da ammirare, avvenimenti da celebrare o ricordare. Palmerini, ambasciatore in un mondo globale, raccoglie esperienze e le trasmette. Quanti personaggi e quanti ricordi escono dalle narrazioni, quante terre ricche di cultura, di bellezza, di sapori vengono esplorate, quanti fatti di diversa natura sono disseminati! È difficile tenerne il conto, solo esempi possono illuminarne il percorso. In una soggettiva e arbitraria suddivisione tematica è possibile enucleare tre aree di lettura che continuamente si sovrappongono: amicizia e memoria, conoscenza e sapienza, vicende umane.

 

AMICIZIA E MEMORIA

Tra le pagine troviamo gli “ambasciatori dell’Italia e della sua cultura” (Filippo Baglini, Letizia Airos, Ottorino Cappelli) che a Londra e a New York sono i fondatori di un sistema Italia multimediale per la conoscenza e la diffusione della nostra cultura, a dimostrazione che la fuga dei cervelli è da valorizzare nell’assetto di un mondo globale. Incontriamo donne come Laura Benedetti, Maria Assunta Accili, Ada Gentile, Daniela Musini, valori dell’Italia nel mondo oppure il ricordo di Maria Grazia Cutuli, giornalista coraggiosa perita in Afghanistan e dell’aquilana Amalia Sperandio, pioniera della fotografia a cavallo di due secoli.

 

La storia leggendaria e tragica di Rodolfo Zanni, geniale compositore di origine abruzzese, sparito a soli 26 anni nell’Argentina dei colonnelli, si accomuna al ricordo doloroso delle due uniche vittime durante l’operazione tedesca per la liberazione di Mussolini al Gran Sasso: il carabiniere Giovanni Natale e la guardia forestale Pasquale Vitocco. Poi gli amici scomparsi: Constantin Udroiu, il grande artista rumeno a cui è dedicato il libro e Ludovico Nardecchia con cui l’autore ha condiviso pezzi di storia aquilana. E come non citare il tratteggio di Mons. Orlando Antonini e del suo pensiero per L’Aquila della ricostruzione e del domani, oppure le riflessioni di Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e frequente ospite della comunità di Paganica, sulla gioia di vivere nella letizia della condivisione. Infine e non ultimo il grande drammaturgo Mario Fratti, mentore dell’Abruzzo e dell’Aquila nel mondo, le pagine a lui dedicate risplendono di amicizia e di amore.

 

CONOSCENZA E SAPIENZA

Percorrendo le strade del Belpaese tra minuscoli borghi quasi dipinti da maestri del Rinascimento e città dalle bellezze nascoste, mentre i raggi del sole fanno scintillare le onde del mare e dei laghi “trapuntati di vele”, o si poggiano sui declivi delle colline e illuminano le alte vette, la penna dell’autore offre al lettore un susseguirsi continuo di meraviglie, un connubio inseparabile di arte, cultura, spiritualità, gastronomia, tradizioni. Conoscenza e sapienza sono l’inchiostro a cui Palmerini attinge per ogni sosta o passaggio del suo viaggio che inizia sul magazine i-Italy NY 2016, primo servizio sulle regioni italiane per interessare i lettori americani alle meraviglie del Belpaese. Solo la lettura può dare l’idea di come l’autore alimenta il suo percorso. Le prime immagini sono dedicate alla sua regione: “[…] scrigno inesauribile di tesori d’arte, d’antiche tradizioni ricche di suggestione, d’una grande varietà di sapori […], ricco di boschi è l’Abruzzo, incontaminata la natura […], lo raccontano in pagine stupende letterati e viaggiatori […], dalle dritte pareti del Gran Sasso […], agli altipiani […], dagli incantevoli borghi […], alle meravigliose città d’arte, dai laghi alle mutevolezze delle colline […], dalle ampie spiagge di sabbia dorata alle scogliere della verde costa dei trabocchi dove il mare diventa verde smeraldo […]. Fin dall’Età del bronzo l’Abruzzo racconta una storia di valore […]”.

 

Il viaggio continua, con una molteplicità di servizi, giù lungo il Tratturo Magno dove un tempo le greggi di pecore transumanti scendevano verso il Tavoliere, terra degli antichi Dauni. Un susseguirsi di immagini visive, lampi di luce per spazi culturali, ogni sosta un frammento: il Promontorio del Gargano che “imperla” la costa di pertugi e insenature rocciose, la costa “trapuntata” di borghi dalle antiche civiltà, Mattinata, Rodi Garganico, Peschici, Vieste e all’interno San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo, luoghi di pellegrinaggi e di spiritualità.

 

Poi il Salento: Metaponto “dal mare di perla”, Taranto “città ricca di storia”, “colori e odori intensi dove la madre natura declina le sue copiose possibilità”, “il Salento una cornucopia feconda di bellezze, sapori, tradizioni, arte, e storia millenaria”. E ancora: Nardò, Galatone […]. E come non citare le pagine dedicate alla Basilicata: Matera “una straordinaria visione da imponente presepe”, Melfi con il Castello normanno dai geometrici e possenti bastioni, Potenza “città altera della sua antica storia” e Bernalda con i suoi ricordi.

 

Ancora più giù verso lo Ionio blu e turchese, la Calabria dai luoghi vecchi di storia e di arte, terra di antiche dominazioni dagli Achei agli Aragonesi nel corso dei secoli: la pianura di Sibari, Corignano e Rossano Calabro, Cirò Marina e Crotone e ancora […]. Poi in un altro viaggio ecco il lago di Garda “gagliardo, azzurro, intenso” e lì è Catullo cantore della bellezza del luogo con i suoi versi d’amore per Lesbia, poi Desenzano, Gardone Riviera e il Vittoriale con d’Annunzio il Vate d’Italia.    Ma tante altre sono le località nelle quali conoscenza e sapienza entrano per lasciare ampie tracce dei viaggi del nostro autore.

 

VICENDE UMANE

Le vicende umane guidano gli itinerari del nostro autore. Non ci sono confini, le ali per andare in ogni parte e in ogni luogo. Palmerini ritrova le amicizie fraterne in ogni angolo del mondo, dissemina cultura e conoscenza lungo i percorsi, approda nei lidi dove è chiamato per la sua persona, per avvenimenti da celebrare, per tragedie da ricordare. L’Ambasciatore dell’Abruzzo nel mondo varca l’oceano e i reportage dagli States con le intense giornate descritte danno la misura di quest’impegno: incontri con le comunità italiane, interviste a personaggi di rilievo, conferenze richieste e rilasciate, incontri culturali, partecipazione al Columbus Day e tanto altro ancora. Giorni e giorni di percorrenza: “Un cielo terso” lo accompagna, “un’enorme luna piena” lo saluta.

 

Difficile è la scelta nel seguire i diversi percorsi, ma su di uno è necessario riflettere: Mons e Marcinelle nella ricorrenza del 60° anniversario della tragedia nella miniera di carbone di Bois du Cazier dove 262 persone di cui 136 immigrati italiani trovarono la morte a causa di un incendio nel mattino dell’8 agosto 1956. Tutto è annotato. Mons, città belga che annuncia i luoghi della tragedia e della memoria “Mi piace annusarla questa città” narrata nei suoi luoghi e nella sua storia, la commemorazione presso il Centro culturale italiano di Hornu con i maggiori rappresentanti istituzionali e Goffredo Palmerini in qualità di Presidente dell’Osservatorio Regionale dell’Emigrazione dell’Abruzzo, infine Marcinelle con l’omaggio davanti al monumento della memoria. Qui, dopo Marcinelle, vogliamo chiudere con le stesse parole dell’autore: “L’Italia contemporanea ha una scarsa ed epidermica conoscenza del fenomeno migratorio … c’è bisogno che le due Italie si conoscano e si riconoscono” e aggiungiamo: anche per non dimenticare.

 

*Saggista e critico letterario

 

 

 




Martinsicuro. Presentazione del libro di poesie “Il verso libero li ha stanati tutti!” di Enrico Maria Marcelli (Arsenio Edizioni)

 

 

 

 

Venerdì 21 dicembre alle 21 alla sala consiliare di Martinsicuro, sarà presentato il libro di poesie “Il verso libero li ha stanati tutti! (Arsenio Edizioni) di Enrico Maria Marcelli..

Enrico Maria

Interverranno Filippo Davoli (poeta) e Valeria Di Felice (editrice).

L’intermezzo musicale sarà a cura di Ivan Amatucci (autore e producer).

 

A conclusione dell’incontro, sarà offerto un rinfresco a cura di PANE & CAFFè

 

Dalla prefazione di Filippo Davoli: «Dalle minime tracce sopravvissute tra le prime prove, anche nel corso delle pagine si coglie questa maturazione crescente, in un’apertura di sguardo che artiglia il mondo – e spesso lo travolge privilegiando il suono al senso, ma va bene anche così. Altrettanto, tuttavia, la sua empatia che lo porta a sentire il male del mondo (e i mali del mondo) come una ferita sua, trova nella compostezza del dettato un esito felice, piccole folgorazioni, il reperimento in sé di una cifra stilistica che comincia ad essere la sua propria, inconfondibilmente.»

Enrico Maria Marcelli (San Benedetto del Tronto, 1993) consegue la maturità scientifica al Liceo Statale “Benedetto Rosetti”, laureandosi successivamente all’Università degli Studi di Macerata in Lettere, percorso Moderno e Contemporaneo. Oggi è laureando, sempre all’Università degli Studi di Macerata, in Filologia Moderna. Vince il premio speciale Il Faro alla IX edizione del Premio Letterario Internazionale “Città di Martinsicuro” 2017.