L’Aquila. ECCO “GRAND TOUR A VOLO D’AQUILA”, IL NUOVO LIBRO DI GOFFREDO PALMERINI

 

La presentazione a L’Aquila il 5 dicembre, alle ore 17, nell’Aula Magna del Gran Sasso Science Institute

 

Il collega Goffredo Palmerini

 

L’AQUILA – “Grand Tour a volo d’Aquila”, l’ultimo libro di Goffredo Palmerini uscito in questi giorni per le edizioni One Group, sarà presentato in prima a L’Aquila mercoledì 5 dicembre alle ore 17 presso l’Aula Magna del Gran Sasso Science Institute (GSSI), in viale Crispi 7. Dopo il saluto del Rettore, prof. Eugenio Coccia e delle autorità istituzionali, interverranno Francesca Pompa, presidente One Group, Gianfranco Giustizieri, saggista e critico letterario, Tiziana Grassi, giornalista e scrittrice, Antonella Colonna Vilasi, docente universitaria e scrittrice. Presente l’Autore, modererà gli interventi Angelo De Nicola, giornalista e scrittore. Ancora una volta l’autore ha scelto il Gran Sasso Science Institute (www.gssi.infn.it) per la presentazione del suo ultimo libro, testimonianza dell’orgogliosa attenzione verso la più recente Scuola Universitaria Superiore d’Italia. Riconosciuto due anni fa dallo Stato centro di alta formazione scientifica per studi di dottorato (PhD), il GSSI dell’Aquila è infatti la settima Scuola universitaria autonoma italiana, insieme alla Normale e alla Sant’Anna di Pisa, IUSS di Pavia, SISSA di Trieste, SUM di Firenze e IMT di Lucca. Un’eccellenza il GSSI che insieme all’Università dell’Aquila esalta la vocazione del capoluogo d’Abruzzo come Città degli studi, della ricerca e dell’alta formazione.

La copertina, GRAND TOUR A VOLO D’AQUILA

 

Anche quest’ultima fatica dello scrittore aquilano, un vero ambasciatore della più bella Italia nel mondo, si apre con due straordinari contributi: la pagina di Presentazione dello scrittore Hafez Haidar, insigne personalità impegnata nel mondo sui temi della Pace e del dialogo tra religioni – già candidato al Premio Nobel per la Pace ed attualmente al Premio Nobel per la Letteratura – e la Prefazione di Tiziana Grassi, giornalista e scrittrice, per molti anni autrice per la Rai di programmi culturali e di servizio. Scrive, tra l’altro, Hafez Haidar nella sua pagina di Presentazione: «[…] Goffredo Palmerini riesce a cogliere i benevoli frutti delle vicende degli uomini e delle donne e a mettere in risalto le loro opere di vita e di pensiero. In veste di ambasciatore della propria terra e di convinto sostenitore della necessità del dialogo e della benefica contaminazione culturale tra i popoli, ci presenta un’altra Italia, sorgente di luce e conoscenza per tutti coloro che amano il dialogo e credono nei valori fondanti della pace e dell’amore. Ancora una volta Goffredo si mostra infaticabile viaggiatore alla ricerca di notizie vecchie e nuove, spinto dall’intento precipuo di raccontare con un linguaggio scorrevole ed eloquente le meraviglie della natura e dell’uomo. Grazie ai suoi continui viaggi ed incontri, l’autore ci fa scoprire le bellezze e le ricchezze storiche ed artistiche di città famose, come Boston e New York, e di tanti luoghi incantevoli, autentici scrigni di splendore del Belpaese. Nonostante gli orizzonti completamente diversi, l’Italia rimane nel cuore di chi parte e di chi resta, al contempo punto di partenza e punto di arrivo dei suoi sentimenti.»

 

Con questa riflessione Tiziana Grassi chiude l’ampio ed intenso testo della Prefazione al volume: «[…] Nella nuova storia sociale tutta da ricostruire, la domanda centrale è capire se l’Altro è per noi entità astratta e lontana o nucleo umano significante. Goffredo Palmerini, con la vigile consapevolezza che ritroviamo tra le pieghe di questo volume, ci consegna la risposta, unica e inequivocabile: i fatti sociali cui ognuno di noi può dare vita, ogni giorno, nel silenzio dei gesti più ordinari, sono ‘luoghi’ importanti di rigenerazione e ricchezza umana. Ecco perché tutti noi gli dobbiamo gratitudine profonda per il suo essere, in questo nostro tempo spaesato e spaesante, legame, punto di riferimento e aiuto al giusto porsi e giusto agire». Nel risvolto di copertina così annota Francesca Pompa, presidente delle Edizioni One Group: “Grand Tour a volo d’Aquila, un invito ad attraversare territori, a visitare luoghi e borghi, a scoprire scrigni d’arte, a conoscere persone, a vivere gli avvenimenti fino a sentirsi parte di questo universo in continuo divenire con al centro una città non più semisconosciuta, ma evocata in tutto il mondo e diventata patrimonio universale dopo quanto le accadde nel 2009. E’ l’abilità del vero narratore quella di farti viaggiare, come fa Goffredo Palmerini, attraverso la scrittura che diventa racconto e, pagina dopo pagina, apre a nuovi scenari. Le storie prendono forma e lasciano scorrere immagini che riflettono il tempo di cui sono protagoniste, oggi ma ancor più domani. Infatti, è nel tempo che libri come questo acquistano sempre più valore, quando la memoria diventa patrimonio della propria identità e restituisce, come un fiume in piena, l’apice di una Italia tratteggiata nelle sue peculiarità, nella sua capacità di meravigliare e di essere un’eterna avvincente scoperta”.

 

Infine un’ultima annotazione e una coincidenza. Il 21 giugno 2017, giorno della presentazione del precedente lavoro di Palmerini “L’Italia nel cuore”, coincise con la visita del Presidente della Repubblica a L’Aquila, per il 243° anniversario della Guardia di Finanza. Quest’anno, per una felice circostanza, il 6 dicembre vedrà ancora la presenza del Presidente Mattarella in occasione della restituzione alla Città della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, dopo il pregevole restauro dagli ingenti danni del terremoto 2009, realizzato anche con il contributo del governo francese.

 

L’anno scorso Palmerini inviò una lettera al Presidente Mattarella – riportata integralmente nel volume “Grand Tour a volo d’Aquila” -, nella quale tra l’altro l’autore scriveva: «Gentile Presidente, […] vorrei cogliere la felice circostanza della Sua visita a L’Aquila, mercoledì 21 giugno, nella ricorrenza del 243° anniversario della Guardia di Finanza, per esprimerLe dal profondo del cuore la mia gratitudine per l’attenzione e la grande sensibilità che in più occasioni Ella ha testimoniato alla Città, che pian piano sta rinascendo dalle strazianti rovine del terremoto del 6 aprile 2009. Proprio questa Sua vicinanza è per noi Aquilani di grande aiuto, non solo per la fiducia che infonde nella ricostruzione materiale dell’Aquila e degli altri centri colpiti dal terremoto, quanto sopra tutto per il rafforzamento morale del senso di comunità così duramente lacerato da quegli eventi. Un senso di comunità che grazie a Lei si amplia all’intera Nazione. A quell’Italia straordinaria, insomma, della solidarietà e della fraternità tra Italiani, che ha mostrato il suo volto più bello qui all’Aquila nel dopo sisma e che attualmente mostra nelle zone colpite dai recenti terremoti del 2016 e 2017. Noi Aquilani l’Italia bella, generosa e solidale la porteremo per sempre nel cuore. […] Concludo questa lettera sul tema dell’Emigrazione, la cui storia di sofferenze e riscatti purtroppo ancora non entra nella Storia d’Italia: un buco nero che occorre colmare, facendo entrare la storia dell’Emigrazione italiana nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado. Un’autentica necessità, per riportare ad Unità gli Italiani dentro i confini con gli Italiani all’estero, l’Italia dentro i confini con l’altra Italia, persino più numerosa. Apprezzai moltissimo, Signor Presidente, il Suo discorso alle Camere riunite dopo la Sua elezione, con il puntuale riferimento agli Italiani all’estero. Ma ancor più ho apprezzato, fino alla commozione, il Suo discorso agli Italiani d’Argentina nel teatro Coliseo di Buenos Aires, durante la recente visita in quel grande Paese. Le confesso che mai avevo ascoltato parole così belle, intense e chiare rivolte agli emigrati italiani in Argentina (e nel mondo), mai concetti così profondi e argomentati sul valore della nostra Emigrazione, sulla sua storia che è un tutt’uno con la storia nazionale. E l’orgoglio per quanto rappresentano gli Italiani nella storia dell’Argentina, e non solo. […] Grazie ancora Signor Presidente!»

 

La Presidenza della Repubblica, attraverso il direttore dell’Ufficio Segreteria dr. Simone Guerrini, con lettera del 5 luglio 2017 così, tra l’altro rispondeva a Palmerini: «Gentile dr. Palmerini, il Presidente della Repubblica ha ricevuto la Sua lettera e, mio tramite, La ringrazia per le espressioni di stima indirizzategli e per il Suo volume L’Italia nel cuore che ha voluto gentilmente inviargli. Le Sue parole sono di grande incoraggiamento per il Capo dello Stato nello svolgimento del delicato compito istituzionale che gli è stato affidato. L’occasione mi è gradita per inviarLe i migliori saluti e auguri di buon lavoro da parte del Presidente Mattarella ai quali aggiungo con piacere i miei personali.»

 

***

 

Goffredo Palmerini è nato a L’Aquila nel 1948. E’ stato dirigente delle Ferrovie dello Stato nel settore commerciale dell’esercizio e per quasi trent’anni amministratore della Città capoluogo d’Abruzzo, più volte assessore e Vice Sindaco dell’Aquila. Scrive su giornali e riviste in Italia e sulla stampa italiana all’estero. Suoi articoli sono ospitati su molte testate in Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Sud Africa, Uruguay e Venezuela. E’ in redazione presso numerose testate giornalistiche in Italia e, come collaboratore e corrispondente, sulla stampa italiana all’estero: America Oggi (Usa), La Gazzetta (Brasile), i-Italy (Usa), La Voce (Canada), La Voce d’Italia (Venezuela), Mare nostrum (Spagna), L’altra Italia (Svizzera), La Voce alternativa (Gran Bretagna). Collabora inoltre con le Agenzie internazionali AiseInform, ComUnica.

 

Ha pubblicato i volumi “Oltre confine” (2007), “Abruzzo Gran Riserva” (2008), “L’Aquila nel Mondo” (2010), “L’Altra Italia” (2012), “L’Italia dei sogni” (2014), “Le radici e le ali” (2016), “L’Italia nel cuore” (2017). Nel 2008 gli è stato tributato il Premio Internazionale “Guerriero di Capestrano” per il suo contributo alla diffusione della cultura abruzzese nel mondo. Nel 2014 ha ricevuto a Lecce il Premio Speciale “Nelson Mandela” per i Diritti Umani. Vincitore nel 2007 del XXXI Premio Internazionale Emigrazione per la sezione Giornalismo, gli sono poi stati conferiti, sempre per l’attività giornalistica, il Premio internazionale “Gaetano Scardocchia” (2017) con Medaglia del Presidente della Repubblica, il Premio nazionale “Maria Grazia Cutuli” (2017), il Premio internazionale “Fontane di Roma” (2018). Da alcuni anni svolge un’intensa attività con le comunità italiane all’estero. Studioso di emigrazione, è componente del Comitato scientifico internazionale e uno degli Autori del “Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo” (ed. SER-Migrantes, 2014) e membro di prestigiose istituzioni culturali.




Roseto degli Abruzzi. VENERDÌ 30 NOVEMBRE GIUSEPPE IANNETTI PRESENTERÀ IL SUO NUOVO LIBRO: CALENDARCA.

 

 

Venerdì 30 novembre, alle ore 17.30, al Palazzo del Mare di Roseto ci sarà la presentazione del nuovo libro del maestro Giuseppe Iannetti: Calendarca. Raccolta di favole per piccoli grandi “o viceversa”. L’evento è patrocinato dal Comune di Roseto degli Abruzzi, dall’Università degli Studi di Teramo e dalla collaborazione dell’Associazione Vecchio Borgo di Montepagano. Il libro fa il paio con l’altro dello stesso Autore, Giorni bambini (2016). Due libri come le facce della stessa medaglia ovvero un quarantennale magistero condotto nella scuola elementare, ora primaria. Calendarca, sintesi tra Calendario ed Arca, si pone come un libro glocal in quanto, pur prendendo lo spunto dalla tradizione cinese e dalla cultura biblica, rende protagonisti dei racconti gli animali del nostro territorio o, comunque, ad esso legati. Veri o simbolici, comuni o speciali gli animali sono, infatti, gli attori principali che interagiscono, nei diversi habitat, con cose e persone presenti nelle dodici favole del libro. Storie vere vissute dall’Autore che si fa “patriarca” accogliendo sulla barchetta di… carta i suoi “amici” per consegnare un chiaro e preciso messaggio ai giovani lettori: fare gruppo per la salvaguardia dei nostri simili e della natura tutta, cioè dell’ambiente, dove ognuno di noi può e deve dare il proprio personale e responsabile contributo. Favole come stelle, quindi. Nel passato come nel presente. Fari che illuminano il cammino indicando ai viandanti l’unica strada percorribile per la salvezza della Terra, oramai stremata dai continui e disastrosi sconvolgimenti climatici: assumere un atteggiamento di rispetto e di tutela verso territori e paesaggi come è sancito nella nostra Costituzione. Calendarca e Giorni bambini, quindi. Due libri diversi ma entrambi frutto di un comune tratto distintivo dell’opera del maestro: un lungo percorso educativo che ha visto sempre e comunque al centro del processo di insegnamento/apprendimento il bambino. Per questo motivo Calendarca non poteva non presentare nei titoli di… coda alcuni suggerimenti per mettersi in gioco, nell’ambito di un’educazione al fare, in un zig zag formativo tra fruizione e produzione.

Giuseppe Iannetti




Roseto degli Abruzzi. Nuovo libro di William Di Marco, I Ricordi di Eidos – IV serie. Venerdì 23 novembre la presentazione.

Per gli appassionati di storia l’appuntamento con il nuovo libro di William Di Marco, I Ricordi di Eidos – IV serie,  è per venerdì 23 novembre ore 17:30 al teatro Piamarta del S. Cuore di Roseto

Nel teatro “L’officina dell’arte” saranno proiettati filmati riguardanti tutti i protagonisti che hanno fatto parte dei quattro libri finora dati alle stampe

 

Sarà l’occasione per vedere molti dei personaggi riportati nelle 120 biografie curate dall’autore. Per meglio individuarli, verranno proiettate le immagini di tutti i protagonisti nei passaggi più importanti della loro vita. Il pomeriggio sarà aperto da Mario Giunco, responsabile per anni del settore Cultura del Comune di Roseto e da sempre precisa e puntuale memoria storica della nostra regione. Appena dopo interverrà l’autore. La copertina di questo ultimo lavoro è stata ancora affidata a Riccardo Celommi, in cui è riportata una rappresentazione paesaggistica antropomorfa, dal momento che l’ulivo che campeggia in prima pagina ha sembianze umane. La pubblicazione è curata dalla Artemia Nova Editrice, responsabile anche della III serie del libro, mentre le prime due furono affidate a Verdone Editore. La grafica è Sara Sistilli. Anche il ricavato della vendita di questa opera finirà in un atto di bongenismo, cioè un intervento nel sociale: finora le iniziative portate a termine (nelle scuole, in biblioteca, nei centri ricreativi, nelle società sportive, ecc.) sono stati ben undici.

Ecco i 30 protagonisti della IV serie del libro:

1 Elvira Berardinelli; 2 Mariano Suppa; 3 Gemma Marziani; 4 Angelo Lozzi; 5 Romolo Malatesta; 6 Stelvio Lulli; 7 Anna Graziosi; 8 Fioravante De Rugeriis; 9 Gabriele Terramani; 10 Marino Di Sante; 11 Alvaro Di Febo; 12 Nicola Battistoni; 13 Maria Luisa D’Elpidio; 14 Mario Savini; 15 Antonio Pinciotti; 16 Ivana Manfredini Stama; 17 (Junior) Gianluca Ginoble; 18 Francesco Ferri; 19 Gabriele Macignani; 20 Mario Minnucci; 21 Casimiro Marini; 22 Marcello Di Febo; 23 Antonio Intellini; 24 Giuseppe D’Ecclesia; 25 Antonio Di Pasquale; 26 Vincenzo Fidanza; 27 Pietro Argentiero; 28 Giuseppe Pincelli; 29 Giuseppe Celani; 30 Paolo Nocelli.

 

Prima Serie

1 Altobrando Rapagnà; 2 Luigi Braccili; 3 Arnaldo Giunco; 4 Pino Mazzarella; 5 Maria Pia Di Nicola; 6 Emidio Testoni; 7 Luigi Celommi; 8 Gabriele Matricciani; 9 Tonino Sperandii; 10 Adriana Piatti; 11 Mauro Pincelli; 12 Maria Pulcini; 13 Erardo Triozzi; 14 Rossana Bacchetta; 15 Tonino Marini; 16 Gino Sforza; 17 Valeria Collevecchio; 18 Pace Celommi; 19 Franco Sbrolla; 20 Dante D’Alessandro; 21 Vittorio Foschi; 22 Giuseppe Savini; 23 Pietrino Di Gianvittorio; 24 Vittorio Fossataro; 25 Nino Faga; 26 Quintino Liberi; 27 Giancarlo Verrigni; 28 Angelo Cioci; 29 Luigi Brandimarte; 30 Emidio D’Ilario.

Seconda Serie

1 Eleonora Filippone Thaulero; 2 Pasquale Zeppilli; 3 Sandro De Simone; 4 Domenico Di Battista; 5 Genovino Ferri; 6 Concetta Scaccioni; 7 Ettore Alcini; 8 Bruno Zenobio; 9 Mario Di Leonardo; 10 Romano Chiappini; 11 Pietro Iaconi; 12 Francesco Pincelli; 13 Maria Giunco; 14 Sante Mancini; 15 Camillo Mongia; 16 Raffaele Longo; 17 Lino Centola; 18 Sofia Di Simone.; 19 Pio Rapagnà; 20 Italo Di Antonio; 21 Antonio Di Felice; 22 Orlando Vagnozzi; 23 Sergio Di Pasquale; 24 Nicola Crisci; 25 Felice Cerquone; 26 Domenico Fasciocco; 27 Bianca Coppa; 28 Renato D’Angelo; 29 Pio D’Ilario; 30 Ernesto Ginoble.

Terza Serie

1 Mario Giunco; 2 Luigi Lamolinara; 3 Anna Maria Rapagnà; 4 Domenico Cappucci; 5 Domenico Osmi; 6 Armando Di Giovanni; 7 Enzo Corini; 8 Antonio Palmieri; 9 Cassiodoro Di Sante; 10 Dino Di Giuseppe; 11 Leone Marini; 12 Lorentina Iezzi; 13 Vittorio Centola; 14 Pietro D’Elpidio; 15 Luciano Lamolinara; 16 Orazio Barnabei; 17 Dario Felicioni; 18 Pasquale Bruno Avolio; 19 Phil Melillo; 20 Ercole Cordivari; 21 Giovanni Pacioni; 22 Maria Teresa Marchegiani; 23 Fernando Nespoli; 24 Francesco Ciafardoni; 25 Giuseppe Diodoro; 26 Giorgio Mattioli; 27 Adelia Mascetra; 28 Gianfranco Marini; 29 Iwan Bisson; 30 Berardo Vallarola.

 




Giulianova. Gabriella Santini, con il suo romanzo “Ragazza di vento”, ha vinto il 68° Premio Castello di Sanguinetto

 

Si tratta del più antico premio italiano di letteratura per ragazzi, vinto nel 1963 da Gianni Rodari, e poi, da autori come Bianca Pitzorno, Mino Milani, Luigi Garlando, Pierdomenico Baccalario, Anna Lavatelli, Vanna Cercenà, Fulco Pratesi, Giana Anguissola, Beatrice Solinas Donghi, Guido Quarzo, Roberto Piumini, Angela Nanetti, Luisa Mattia…

La cerimonia di premiazione è avvenuta domenica 21 ottobre, in presenza della giuria e dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado del veronese.
Uno dei valori più importanti del prestigioso riconoscimento sta, oltre che nella giuria tecnica di notevole caratura culturale, pure nella scelta finale affidata ai giovani lettori, che hanno decretato la vittoria del romanzo di Gabriella Santini, arrivato nella terzina finalista con “Cento passi per volare” di Giuseppe Festa, della Salani, e “Desideria” di Elisa Castiglioni, editato da Il castoro.
Il professore Paride Piasenti, per anni presidente della giuria, ha dato l’impronta allo spirito del premio, che può essere bene riassunta da queste sue parole: “Noi abbiamo sempre cercato di premiare opere che offrano ai ragazzi il gusto della lettura, che siano loro adatte, ma non ritagliate soltanto sulla loro attuale statura psicologica di undicenni o tredicenni. Cerchiamo libri che siano compagni di viaggio di un più lungo itinerario dello spirito”.
Il romanzo di Gabriella Santini custodisce una storia intensa, struggente e poetica, che narra di anoressia, di bullismo, di problematiche legate all’adolescenza e ai rapporti familiari, e che accompagna i ragazzi a cui è dedicato, lungo un itinerario in cui racconta di vita a scuola, di compagni di classe “outsider”, ma anche e soprattutto della potenza dell’amicizia, quella vera e salvifica.

 




Editoria. BANDIERA NERA! Cronache dall’ISIR – Anno 2025 Presentazione di Gianfranco de Turris

Pierfrancesco Prosperi

 

BANDIERA NERA!

Cronache dall’ISIR – Anno 2025

 

Presentazione di Gianfranco de Turris

 

 


Bandiera nera!

Settembre 2025.
Il centro storico dell’Urbe si avvia a diventare un gigantesco luna park, un terreno di caccia per i puri e duri della guerra santa.
Succede un pomeriggio. La mattina ha piovuto forte e adesso l’aria è talmente pulita e trasparente che Sergio si è imbambolato a fissare giù in direzione dell’Adriatico, cercando di distinguere il mare. D’un tratto si rende conto che è quasi passata l’ora del giornale radio. Di scatto si gira e corre verso il casolare. Quando è a pochi metri gli sembra di sentire un suono strano dall’interno. Qualcosa a metà fra un grido, un gemito, un lamento soffocato.
Spalanca la porta. I suoi quattro compagni siedono attorno all’unico tavolo sbilenco, su cui troneggia una grossa radio. Michele gli rivolge uno sguardo allucinato.
“Sergio, sono entrati nella Sistina.”

 

 

Copertina di Vincenzo Bosica

[ISBN-978-88-7475-643-8]

Pag. 304 – € 19,00

 

Per acquisto: http://www.edizionitabulafati.it/bandieranera.htm




Le Guide di Repubblica | Arriva in edicola la Guida ai sapori e ai piaceri d’Abruzzo

Abruzzo, un amore per tutte le stagioni

Dal 25 ottobre sarà in edicola la quinta edizione
della Guida ai sapori e ai piaceri d’Abruzzo
 con le testimonianze d’eccezione di Paola Cortellesi e Riccardo Milani

Venerdì 26 ottobre la presentazione a Castelli (TE)

 

Arriva in edicola la quinta edizione della Guida ai sapori e ai piaceri d’Abruzzo. Il nuovo volume de Le Guide di Repubblica, dirette da Giuseppe Cerasa, sarà in vendita dal 25 ottobre insieme al giornale (10.90 euro + il prezzo del quotidiano). Sarà, quindi, disponibile in libreria, su Amazon, Ibs e sul nostro store on line al link bit.ly/GuideRepubblica.

Il 26 ottobre, alle 12, è prevista la presentazione. Appuntamento al liceo artistico F.A. Grue, in via Convento 1, a Castelli (TE).

La guida si apre con una dedica a un illustre abruzzese, il filosofo Benedetto Croce, del quale viene riproposto un estratto del discorso che tenne per i suoi concittadini di Pescasseroli nel 1910.

Proprio da Pescasseroli partono i racconti dei testimonial di questa edizione, Paola Cortellesi e Riccardo Milani.

Ormai ci siamo abituati. I nostri testimonial, le persone un po’ speciali che scegliamo per accompagnarci in questi viaggi annuali attraverso il meglio delle regioni d’Italia – scrive il direttore Cerasa nell’introduzione al volume – sono decisamente il valore aggiunto delle Guide ai sapori e ai piaceri. Ma questa volta la freschezza e la forza dei racconti di Paola Cortellesi e Riccardo Milani, compagni di vita e a volte anche di lavoro, ha sorpreso anche noi per l’intensità, l’amore per la propria terra, la capacità di raccontarla anche con piccole storie, (le galline, le uova, la nonna di 84 anni, il dialetto, nel caso di Paola), o con complessi e articolati ragionamenti che portano diritto al senso delle cose e fanno dire a Milani: ho avuto tanta fortuna a raccontare con il mio mestiere, con i miei film, una terra che amo”.

 

L’Abruzzo è la terra di mia madre, il dialetto forte a tratti incomprensibile dei miei adorati nonni materni, è il sapore dei pranzi della domenica e degli spuntini ‘leggeri’ della mattina. La salsiccia di fegato che la mia bisnonna ci faceva recapitare ogni anno è stata protagonista indiscussa della mia alimentazione nell’infanzia. Pressoché sconosciuta ai bimbi romani e dunque guardata con sospetto dai miei compagni di scuola, la salsiccia di fegato ha fatto sì che risultassi magicamente invisibile ai ladri di merendine, regalandomi molti anni di serenità a ricreazione”.

Comincia così il ricordo di Paola Cortellesi, a cui fa eco Riccardo Milani:

Quando ero piccolo il mio Abruzzo si raggiungeva senza l’autostrada, percorrendo, da Roma, la via Salaria. Con la 850 di mio padre era una roba di tre ore e mezzo. E il mio Abruzzo da piccolo erano i paesi di Marucci, Pizzoli, Arischia, L’Aquila, il lago di Campotosto, placido e verde d’estate e ghiacciato d’inverno con noi incoscienti che ci camminavamo sopra”.

Due lunghi racconti a cuore aperto nei ricordi che preparano il lettore alla scoperta dell’Abruzzo d’autunno e l’Abruzzo d’inverno.

“(…) amiamo molto l’Abruzzo e non solo perché grazie alla sua grinta sta facendo passi da gigante nei settori dell’enogastronomia, non solo perché mentre si scia si può guardare l’azzurro del mare, non solo per la genuinità e per il grande attaccamento alle proprie radici e alla propria storia. L’amiamo per i suoi parchi, per il rapporto con la natura, per l’orgoglio di conservare ed esibire ciò che altrove rischia di diventate superfluo e sorpassato e che qui viene gelosamente conservato come memoria di un popolo. L’amiamo perché ha tante stagioni vere, (…) C’è tanta scelta e non ci si annoia mai scrive ancora il direttore Cerasa.

Parchi, piste da sci e grotte, a cui sono dedicate apposite sezioni, dipingono alcune delle migliori espressioni della natura, mentre il capitolo su baite e rifugi (23 le segnalazioni) permette di scoprire meravigliose chicche in quota.

Un focus, inoltre, è incentrato sui castelli che raccontano suggestive memorie di secoli passati tanto in altura quanto tra le colline e a ridosso del mare, prima della serie di cammini pensati per gli appassionati del turismo a piedi.

E poi il viaggio tra le migliori tavole d’Abruzzo, con gli indirizzi di 375 ristoranti, intervallate dalla viva voce dei migliori chef che raccontano la loro personale visione della cucina abruzzese.

Il mio lavoro è stato fortemente influenzato dal mio territorio. Inizialmente con i miei piatti ho rivisitato le tradizioni locali, poi a mano a mano che la mia cucina è cresciuta, mi sono emancipato sempre di più dalle ricette della regione” spiega, per esempio Niko Romito, chef del Reale, uno dei circa quaranta protagonisti.

Che aggiunge: “Ho continuato e continuo tutt’ora a usare la migliore materia prima della mia terra, ma l’Abruzzo per me oggi rappresenta soprattutto un ideale, un ideale di concentrazione, riflessione, rispetto verità, applicati all’ingrediente. È ispirandomi a questi valori che io cucino e che gradualmente sto formando la mia idea di cibo del futuro”.

 

Segnalate anche 147 botteghe del gusto dove acquistare il meglio dell’enogastronomia di ogni territorio.

Borghi e dimore di charme (60) precedono il racconto dei pastifici (12), altro vanto delle tradizioni abruzzesi, per chiudere infine con i produttori di vino (44) e le ricette degli chef.




Giulianova. Associazione Culturale “VELIERO – Riccardo Cerulli”, venerdì 19 settembre ore 18, presentazione libro Per una storia delle terre abruzzesi” (Carabba, 2018).

L’Associazione culturale “Veliero – Riccardo Cerulli” organizza per venerdì 19 ottobre, alle ore 18, presso il Sottobelvedere di Giulianova paese, la presentazione del libro “L’Italia di mezzo. Per una storia delle terre abruzzesi” (Carabba, 2018). Saranno presenti gli autori, il prof. Umberto Dante e lo storico prof. Raffaele Colapietra ed interverrà il dott. Mauro Congeduti, direttore del Museo Nazionale d’Abruzzo. Modera la conversazione il prof. Andrea Palandrani, presidente Associazione “Veliero – Riccardo Cerulli”.

Il libro si struttura come una intervista in cui lo storico e “maestro” Colapietra riflette ed analizza, sulla scia delle sollecitazioni del prof. Dante, sulla storia delle terre abruzzesi dal periodo medioevale sino ai giorni nostri all’interno di un contesto tra “micro e macro”, tra “grande” storia e storia “locale” e “condividendo l’idea-immagine di un Abruzzo che ha un peso di rilievo nella definizione della nazione Italia”. L’incontro sarà l’occasione per ascoltare e dibattere con i relatori. Ingresso libero.

 

Umberto Dante a colloquio con Raffaele Colapietra

L’Italia di mezzo – Raffaele Colapietra

ISBN 978-88-6344-523-7  15

Intervista di Umberto Dante.

Si dovrebbe parlare di una conversazione più che di una intervista. Due storici di generazioni diverse riflettono sulla storia abruzzese. Ovviamente, non siamo in una situazione di parità assoluta. Dante si è formato sulla lezione di Colapietra, che definisce ripetutamente “maestro”. Dall’incontro cerca risposte a dubbi e domande che coltiva da tempo. Nasce da questo sforzo reciproco un testo non sintetico, non banalmente riassuntivo; semmai chiarificatore, metodologicamente rigoroso, talvolta decisamente innovativo e dirimente. Contrariamente alla gran parte degli studi esistenti, la riflessione di Colapietra non riduce l’oggetto ai confini territoriali dell’ente regionale abruzzese, ma costruisce un sistema politico e socioeconomico più ampio, più articolato, in cui entrano in misura decisiva Roma, Napoli, Firenze, la frontiera marchigiana, il Tavoliere. L’intervista finisce con l’approdare all’originale e feconda categoria dell’Italia “di mezzo”, in cui l’Abruzzo è parte decisiva di una cerniera che si articola tra Nord e Sud, molto identificandosi con le vicende, le difficoltà e le aspirazioni dello stato unitario.




Presentazione del romanzo “Solo per un attimo” di Osvaldo Di Domenico (Arsenio Edizioni)

 

 

 

Venerdì 28 settembre alle 21 a Martinsicuro (sala consiliare) sarà presentato l’ultimo romanzo “Solo per un attimo” (Arsenio Edizioni) di Osvaldo Di Domenico.

osvaldo di domenico

Interverranno l’autore Di Domenico, Laura Di Filippo (avvocato e docente di Criminologia all’Università di Teramo), Valeria Di Felice (editrice).

Le letture di alcuni brani tratti dal romanzo saranno a cura di Maria Aurora Fantone.

L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Martinsicuro.

 

 

«Una band di sei ragazzi – ognuno con una storia e un percorso di crescita –, una importante producer musicale alla ricerca di giovani talentuosi, due famiglie alle prese con le difficoltà dell’essere genitori, una star della musica dal passato enigmatico: sono solo alcuni dei personaggi che si avvicendano in un intreccio narrativo pieno di colpi di scena. Un romanzo che vuole coinvolgere il lettore in atmosfere narrative piene di suggestioni, pathos, sorprese, emozioni.

Cinque le città coinvolte: Alba Adriatica, Teramo, Newcastle, Londra e Stoccolma. Città diverse e lontane che – come in un circuito magico – entrano in relazione e fanno da sfondo a tante microstorie, ognuna portavoce di una tematica, di un messaggio, di una riflessione che stimola l’immaginario del lettore.

È l’adolescenza la dimensione predominante in queste pagine, con le paure dei ragazzi, le difficoltà della crescita, la voglia di non arrendersi di fronte alle circostanze negative della vita e di reagire per realizzare i propri sogni.»

 

 

Osvaldo Di Domenico (1962, Teramo) è funzionario della pubblica amministrazione. Ha pubblicato i romanzi Avevo sei anni  (2017) e I dodici occhi (2016).

Solo per un attimo è il suo terzo romanzo.




Giulianova. Citati gli studi di Galantini nel Congresso internazionale di storia delle costruzioni a Bruxelles

Citati gli studi di Galantini nella storia della colonia Maltoni Mussolini di Giulianova pubblicata negli atti del 6° Congresso internazionale di storia delle costruzioni.

Copertina

La ex colonia “Rosa Maltoni Mussolini” di Giulianova assurge a grande rilievo con il 6° Congresso internazionale di storia delle costruzioni tenutosi a Bruxelles dal 9 al 13 luglio 2018 e i cui atti, a cura di Ine Wouters, Stephanie van de Voorde, Inge Bertels, Bernard Espion, Krista de Jonge e Denis Zastavni, sono stati recententemente pubblicati a Londra. Nell’intervento sulle architetture delle colonie estive abruzzesi degli anni ’30, a firma di Alessandra Tosone, Renato Morganti e Alessandra Bellicoso dell’Università de L’Aquila, viene infatti ripercorsa la vicenda del monumentale complesso talassoterapico dell’allora INAM, edificato a partire dal 1934, attingendo agli studi dello storico giuliese Sandro Galantini.

Archivio giulianovanews.it dott. Sandro Galantini

Oltre ad un saggio scientifico sulle colonie marine giuliesi apparso nel 2006, Galantini ha riservato alla storia della colonia Rosa Maltoni Mussolini, ricostruendone tutte le vicende, una parte consistente in tre suoi libri pubblicati rispettivamente nel 2001, nel 2011 e nel 2015.




Maria Rosa Di Fazio SCONFIGGERE IL MALE LE 100 DOMANDE E LE 100 RISPOSTE PER PREVENIRE, CONOSCERE E COMBATTERE I TUMORI

 

Che cosa è per davvero il cancro? Come si manifesta e come si sviluppa? Quali sono gli stili di vita che possono aiutarci a prevenirlo e a tenerlo lontano? Di che cosa si nutre e di quali errori/orrori alimentari ci nutriamo noi? Quanto conta seguire i ritmi della Natura? Ma anche meditare, sorridere e, perché no, perfino ballare? Come possiamo evitare l’infezione da papillomavirus? Perché esistono nel mondo esami all’avanguardia che sono invece ancora sconosciuti in Italia? E perché l’oncologia integrata trova ancora ostacoli? …
Dall’autrice di Mangiare bene per sconfiggere il male, caso editoriale con oltre 60.000 copie cartacee vendute, più altre 10.000 in versione ebook, ecco un nuovo libro che parla chiaramente del cancro svelando anche numerose e spesso scomode verità. Sconfiggere il male, le 100 domande e le 100 risposte per prevenire, conoscere e combattere i tumori (192 pagine, 16 euro, in libreria dal 20 settembre) è un libro per tutti. Per le donne e gli uomini che purtroppo sono già stati toccati direttamente, o in famiglia, dal più temuto dei mali, per aiutarli a gestire questa emergenza. Per gli uomini e per le donne in buona salute, affinché rimangano tali. Per le ragazze e i ragazzi che si sentono distanti dal pericolo (ed è normale che sia così), ma che solo un regime di vita più consapevole e salutare potrà davvero mettere al riparo. Una visione internazionale e all’avanguardia della cura che si basa sulla personalizzazione (“vero futuro della oncologia”) come risposta ai rigidi protocolli e sulla terapia integrata (messa in atto ormai nei più avanzati centri di tutto il mondo, come al Memorial Sloan Kettering di New York, il “faro” più luminoso dell’oncologia a livello mondiale, dove la persona viene curata nella sua interezza, con un approccio olistico, a 360 gradi). Il tutto seguendo un “credo” professionale basato sul rispetto del paziente – persona e non numero! – sulla forza della verità e sull’amore per la libertà.

La dottoressa Maria Rosa Di Fazio è dal 2015 la responsabile del Servizio di Oncologia integrata del Centro medico internazionale SH Health Service di San Marino, dove applica e porta avanti lo speciale metodo chemioterapico del professor Philippe Lagarde, luminare francese di fama mondiale. Si è laureata in Medicina e Chirurgia, abilitata all’esercizio della professione medica e specializzata in Oncologia medica a Milano con pieni voti e lode, oltre a essere specializzata anche in Ozonoterapia a Padova. Ha lavorato per oltre vent’anni a Milano in diverse strutture ospedaliere e come medico strutturato nei reparti di Oncologia medica. Oggi vive e lavora tra San Marino e il capoluogo lombardo. La sua filosofia: “Il paziente È un essere umano e NON un numero”.
Oltre al suo metodo chemioterapico, Philippe Lagarde mi ha lasciato “in eredità”un’inesauribile miniera di conoscenze: così tante che nell’iniziale periodo di affiancamento, già soltanto osservandolo visitare, più di una volta mi ero ritrovata a pensare che avrei dovuto reimparare daccapo a fare il medico. E l’oncologa in particolare. Perché non si può mai smettere di imparare, dal momento che all’università ci insegnano Medicina, ma non a fare il medico, Arte che puoi imparare solo lavorando e studiando. Tutti i giorni, fino al giorno in cui smetterai.

Ufficio stampa Luisa Santonocito, 347 9745344
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