Angelo De Nicola e Goffredo Palmerini tra gli insigniti a Roma al Premio Gennaro Manna. Ai due autori della One Group Edizioni il premio per la Saggistica e il premio speciale Genius Loci

 

L’Aquila, 23 gennaio 2024 –One Group Edizioni esprime grande soddisfazione per i prestigiosi riconoscimenti conferiti ieri 22 gennaio a due suoi fecondi autori, Angelo De Nicola e Goffredo Palmerini, nel corso della celebrazione del Premio internazionale Gennaro Manna svoltasi a Roma, nella Sala Igea di Palazzo Mattei di Paganica, sede dell’Enciclopedia Treccani. L’evento è stato aperto e presentato da Anna Manna, figlia del grande scrittore abruzzese cui è intitolato il premio, infaticabile operatrice culturale e finissima poeta.

 

Angelo De Nicola, giornalista e scrittore aquilano, è il vincitore della Sezione SAGGISTICA del Premio Gennaro Manna. E’ stata la prof. Liliana Biondi, critica letteraria e già docente dell’Università dell’Aquila, ad illustrarne valore e meriti al numeroso pubblico presente ed infine a motivare il conferimento del premio.

 

A Goffredo Palmerini, anch’egli giornalista e scrittore, è stato invece conferito il Premio GENIUS LOCI, riconoscimento speciale tributato nell’ambito delle Rosse Pergamene del Nuovo Umanesimo 2024. A tessere la Laudatio è stata la docente e poeta Daniela Fabrizi, motivando il conferimento per l’insigne attività giornalistica internazionale di Palmerini, straordinario promotore della nostra cultura sulla stampa italiana in quattro continenti.

 

Sono stati inoltre insigniti del Premio Gennaro Manna: lo scrittore e critico Massimo Pamio, per la Sezione POESIA, con l’esposizione dei meriti e della motivazione curata da Mario Narducci; insignita Nicoletta Di Gregorio per la Sezione POESIA DONNA, la cui illustrazione dei meriti poetici e culturali e la motivazione del premio comunicate da Anna Maria Giancarli; insignita Rosa Giordano nella Sezione POESIA GIOVANI EMERGENTI, con la motivazione esposta da Daniela Fabrizi; nella Sezione GIORNALISMO insignita Letizia Airos, direttrice e fondatrice a New Yorkdel prestigioso network i-Italy, la cui presentazione è stata curata da Goffredo Palmerini, come pure la motivazione del premio; infine, nella Sezione L’ITALIA CON SENTIMENTO, insignita la scrittrice Mira Carpineta, di cui ha tessuto le lodi Anna Manna.

 

La manifestazione, svoltasi in una cornice di grande prestigio e in un’atmosfera emotiva molto intensa, ha messo in luce, attraverso le relazioni dei Presidenti delle Sezioni del Premio, il significativo valore delle Personalità insignite in questa prima edizione del Premio internazionale Gennaro Manna, che si avvia a diventare un appuntamento rilevante in campo letterario nazionale. Dunque legittima la soddisfazione di questa casa editrice nel vedere ulteriormente riconosciuto e premiato il valore di due dei suoi autori più insigni che pubblicano con il brand ONE GROUP.




Teramo. Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche: commemorazione del prof. Adelmo Marino a un anno dalla scomparsa. Nell’occasione sarà presentato un numero speciale della rivista “Aprutium”.

Giovedì 25 gennaio, presso la Biblioteca Regionale “M. Delfico”, a cura dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche, si terrà la commemorazione del prof. Adelmo Marino a un anno dalla scomparsa. Relatore ufficiale sarà il prof. Giuseppe Ignesti, già docente di Storia Moderna nella facoltà teramana di Scienze politiche, con cui il professor Marino collaborò per molti anni. Il professor Ignesti per oltre un ventennio è stato pro-rettore della LUMSA di Roma, attualmente è professore emerito di Storia delle relazioni internazionali nello stesso ateneo.

Nell’occasione sarà presentato un numero speciale della rivista “Aprutium”.

Dopo i saluti istituzionali del sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Umberto De Annuntiis, del presidente della provincia Camillo D’Angelo, del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e del responsabile della Biblioteca Delfico, Dimitri Bosi seguiranno gli interventi di

  • Nicolino Farina, vice -presidente IARST

Adelmo Marino: una finestra sulla teramanità attraverso l’istituto Abruzzese di Ricerche Storiche;

  • Ottavio Di Stanislao, direttore IARST

Il numerospeciale della rivista “Aprutium”

  • Luigi Ponziani, bibliotecario emerito

Il contributo della rivista “Aprutium” alla ricerca storica in Abruzzo

  • Roberto Ricci, vice-presidente Deputazione Abruzzese di Storia Patria

Il Centro, poi Istituto di Ricerche Storiche di Teramo, nel panorama degli istituti culturali d’Abruzzo

Moderatore dei lavori Egidio Marinaro, presidente IARST

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«Aprutium» rivista dell’Istituto Abruzzese Ricerche Storiche

Numero speciale a cura di Ottavio Di Stanislao

Direttore responsabile: Egidio Marinaro

Direttore editoriale: Ottavio Di Stanislao

Segretaria di redazione: Cinzia Falini

Autorizzazione Tribunale di Teramo, n. 204 del 5 ottobre 1983 © Istituto Abruzzese Ricerche Storiche

Indice

Presentazione
di Egidio Marinaro e Ottavio Di Stanislao 7

Adelmo Marino e il Rotary internazionale
di Gianfranco Cocciolito 9

Bibliografia di Adelmo Marino
di Nicolino Farina 17

Ricordo di Adelmo Marino
di Attilio Danese 29

Adelmo Marino, un intellettuale che amò profondamente Roseto
di Mario Giunco 33

Don Giulio Di Francesco
di Adelmo Marino 35

Carino Gambacorta nelle commemorazioni
di Ottavio Di Stanislao 43

La collezione di sigilli di antiche Università della Provincia nell’Archivio di Stato di Teramo 

di Ottavio Di Stanislao e Roberto Carlini, con la collaborazione di Fabio Valerio Maiorano. Foto di Franco Giuliani 49

Brevi note sulla storia del ballo a Teramo e profili bio-bibliografici dei maestri della disciplina coreutica (secc. XVIII-XIX)

di Luciana D’Annunzio 63

Il Cristo ritrovato: una testimonianza della statuaria lignea napoletana dell’Ottocento a Giulianova

di Sirio Maria Pomante 81

Un teramano illustre: Saverio Franchi. Storico interdisciplinare delle arti nella Roma del Sei-Settecento

di Orietta Sartori 97

Gli Acquaviva d’Aragona nell’opera di Baldassarre Storace

di Roberto Ricci 113

La formazione della borghesia agraria nell’Abruzzo teramano. I casi delle famiglie Cerulli, Savini e Irelli

di Giacomo De Iuliis 127




“La vita è un flusso di parole”, il libro di Ida Santilli. La presentazione domenica 21 alle ore 17 al Circolo Aternino a Pescara

 

“La vita è un flusso di parole” (Drakon Edizioni) è il libro di Ida Santilli Life coach, Mental coach, Counselor, Doctor Clown e Volontariodella Croce Rossa, che verrà presentato domenica 21 gennaio alle ore 17 al Circolo Aternino (piazza Garibaldi, Pescara).

Ida Santilli è di origine abruzzese, vive tra Pescara e Londra, ma la sua casa vera è il mondo.

Fin da piccola desiderava viaggiare e solo da grande ha realizzato il suo sognogirando per tutta l’Italia, l’Europa, l’Africa e l’America perché, sostiene: “I luoghi della terra hanno una grande magia e le loro vibrazioni ci chiamano”.

 

Una donna con tanti interessi che rappresentano concretamente la trasformazione dei suoi sogni, poiché crede nelle possibilità e ha profonda fiducia della realizzazione.

 

Il dolore per la perdita di un figlio di 32 anni l’ha portata a sviluppare una grande sensibilità e ad amare l’energia dell’Universo che contiene la parte invisibile della vita, sentendosi particolarmente in sintonia con essa.

 

Uno dei pregi fondamentali del libro è la semplicità e l’immediatezza con cui l’autrice riesce a trasferire al lettore sia contenuti e concetti specifici raggiunti dalla scienza su significati e qualità del linguaggio e della comunicazione, sia esempi ed esercizi pratici che attraverso “flussi di parole” aiutano la persona ad innalzare il proprio benessere e la propria energia.

 

Alla presentazione interverranno: l’editrice Nicolina Galassi, Manuela Di Dalmazi poetessa e avvocato, Patrizia Splendiani counselor e scrittrice e Annalisa Potenza professoressa, scrittrice e ideatrice del movimento artistico-letterario “Creazionismo per una nuova era”.

 

SINOSSI

Tratto dalla Prefazionedi Annalisa Potenza:

Viviamo nell’era della globalizzazione nella quale, come sostiene Paul Watzlawich, ‘non si può non comunicare’, in quanto siamo tutti interconnessi e la parola, sia scritta che parlata, è uno strumento indispensabile che permette di condividere, in tempo reale, idee, informazioni ed esperienze di vita. Per questo, un suo uso consapevole risulta della massima importanza. Una parola giusta o fuori posto pronunciata da una personalità di spicco nel panorama economico- politico, può avere forti ripercussioni a livello globale.Proprio per questo, la nostra autrice sostiene che ogni cammino di crescita e consapevolezza ha, alla base, la conoscenza e l’adeguata gestione delle proprie forme pensiero, delle emozioni e delle parole, al fine di poter migliorare la nostra e altrui qualità di vita.

Infatti, le emozioni, i pensieri e le parole, come testimoniano studi specifici, sono forme di energia, dotate di una frequenza diversa a seconda della tipologia e della modalità con cui vengono emessi e in grado di esercitare effetti sia su chi li genera sia su chi li riceve: parole e pensieri positivi generano stati di benessere; viceversa se essi sono negativi producono sensazioni di malessere.”

 

 




INAUGURATE A TERMOLI LE CELEBRAZIONI PER IL CENTENARIO DELLA MORTE DI KAFKA. Una riflessione a più voci stimolata dal saggio di Pierfranco Bruni sul grande scrittore boemo

 

TERMOLI (Campobasso) – Inaugurate a Termoli le celebrazioni per il Centenario della scomparsa di Franz Kafka con la presentazione ufficiale del libro “Kafka. La verità tragica”di Pierfranco Bruni(Solfanelli) dedicato al grande scrittore boemo, presenti all’incontro l’autore e anche l’editore Marco Solfanelli. In una salone gremito e con un pubblico di spessore culturale si è sviluppato un importante colloquio proprio su Kafka, partendo dal concetto di processo. Ovvero su “Il processo all’intenzione o l’intenzione di processo”, la tematica al centro del convegno.

 

Hanno dato il loro contributo, patrocinando l’iniziativa, l’Ordine degli avvocati, la Camera degli avvocati penalisti, l’Ordine dei Giornalisti, l’Istituto Terra dei Padri, il Sindacato Libero Scrittori, il Centro studi e ricerche Francesco Grisi, la UIL Polizia. Nel suggestivo scenario del salone di Cala Svevadi Termoli le problematiche emerse sono state un intreccio tra letteratura e giustizia nell’età contemporanea. Ha coordinato i lavori Roberto d’Aloisi, presidente della Camera Penale di Larino che ha chiosato, con molta acutezza, gli interventi.

Dopo i saluti del Consiglio direttivo di Larino Camera Penale, dell’Ordine degli Avvocati, dell’Ordine dei Giornalisti e del Presidente di Terra dei Padri,Franca De Santis, che ha esposto gli obiettivi organizzativi, la prolusione su “Kafka dal ‘processo’ ad Albert Camus” è stata svolta da Pierfranco Bruni, autore del saggio su Kafka e Presidente del Comitato Capitale del Libro del Ministero della Cultura.

 

Pierfranco Bruni ha sottolineato l’importanza di rileggere Kafka soprattutto in un tempo in cui la dialettica su cultura e giustizia è ritornata ad essere centrale. Ponendo l’accento sulla letteratura come elemento filosofico, Bruni ha tracciato un profilo delle opere dello scrittore praghese. Sono intervenuti Vincenzo Cimino, presidente dell’ordine dei giornalisti del Molise, Antonella ColonnaVilasi, Rettore Centro Studi Intelligence, Giovanni Alfano, segretario generale provinciale UIL Polizia di Campobasso, Michele Urbano, presidente dell’Ordine degli avvocati.

 

Una serata ricca di spunti, stimolazioni, riflessione voluta fortemente dalla vera madrina della manifestazione Franca De Santis, che ha concluso la serata con i ringraziamenti al pubblico numerosi e al tavolo dei relatori, sostenendo la necessità di meditare su tutta l’opera di Kafka.

 

A cento anni dalla scomparsa,Kafkarappresenta un riferimento tra Otto e Novecento, ha ribadito Pierfranco Bruni, e occorre farlo conoscere nelle scuole e tra le nuove generazioni. Nel corso della manifestazione Franca De Santis, ricoprendo il ruolo di presidente della Commissione Tradizione per l’Ente Nazionale Attività Culturali, ha consegnato al professor Pierfranco Bruni il prestigioso Premio Mameli conferitogli con delibera il 03 dicembre 2023 a Roma per l’impegno e il coraggio nella vera interpretazione della tradizione.




Teramo. Arti nel Contraddittorio – rassegna musicoteatrale: “Il canto dei giusti”, spettacolo dedicato alla memoria della deportazione con la visione del diario di prigionia del giornalista Lino Manocchia.

Teramo. Il 27 gennaio, alle ore 10,30, la terza data di “Arti nel contraddittorio” con uno spettacolo dedicato alla memoria della deportazione. Con il contributo particolare del prof. Elso Serpentini che mostrerà un diario originale di uno dei deportati di Giulianova, Lino Manocchia (giornalista italoamericano), affiancato dal collega giornalista, Walter De Berardinis, coautore del libro “Frammenti di un prigioniero” edito dalla Artemia Nova editrice. Lo spettacolo è costruito dall’intreccio di voci di Sara Palladini, Nancy Fazzini, Ilenia Molinis e Daniele Di Furia, è un modo per ricordare l’abominio della Shoah, non solo attraverso le parole delle vittime, ma anche attraverso quelle dei carnefici. La scena è praticamente vuota. A riempirla, 3 sedie, 3 donne ed un militare. I cambi di costume da parte degli attori ci riportano a quegli anni di orrore. Ma sono soprattutto le testimonianze a rendere vivo il ricordo di quel tempo. Un atto unico di 50 minuti in cui le voci e le storie di molti s’incontrano da se questo è un uomo di Primo Levi con Jacob Olesen, ai monologhi di Liliana Segre e Daniela Palumbo fino a Nelly sachs. Un recital teatrale, concerto di piano strumenti etnici e voci cantate e teatrali, alla scoperta delle parole della vita. Lo spettacolo, ad ingresso a pagamento (5 euro) grazie alla compartecipazione del gruppo medico d’Archivio, si terrà all’interno della sala “Falcone Borsellino” del Tribunale di Teramo, che vuol essere cassa di risonanza per la riqualificazione del concetto di giustizia che, nell’era moderna sembra frammentarsi. Partner del progetto di “Attori senza sipario”, ideato da Nancy Fazzini (criminologa- attrice), con Sara Palladini (educatrice attrice e regista) e lenia Molinis (danzatrice), il Presidente del Tribunale di Teramo, Carlo Calvaresi; il Procuratore della Repubblica di Teramo, Ettore Picardi (che sarà anche attore di rilievo); il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Antonio Lessiani; La Presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, Diana Giuliani; la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo, Amelide Francia; la psicologa, Alessandra Martelli e gli attori Roberto Di Donato e Daniele Di Furia (avvocato attore) e il Conservatorio Braga di Teramo nella Persona del Direttore Federico Paci che si esibirà in una coda musicale dedicata.

Interverranno il prof. Elso Serpentini e il giornalista Walter De Berardinis come storici di rilievo, oltre alle autorità pubbliche: l’Assessore della Regione Abruzzo, Pietro Quaresimale; Il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e la Presidente della Fondazione Tercas, Tiziana Di Sante che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.

Presenta la giornata, Enzo delle Monache.

 

 




Domenica 14 gennaio, alle 15.30, in Sala Buozzi, presentazione del libro “L’uomo che guardava la montagna”a cura dell’autore Massimo Calvi. L’evento è organizzato dal Forum delle Associazioni familiari dell’Abruzzo, con il patrocinio di Anci e Comune di Giulianova.

Domenica prossima, 14 gennaio, alle 15.30, sarà ospite a Giulianova, nella sala Bruno Buozzi, il giornalista Massimo Calvi, autore del libro “L’uomo che guardava la montagna”. Sarà lui stesso a presentarlo al pubblico, in questo pomeriggio di ascolto e di incontro organizzato dal Forum delle Associazioni familiari dell’Abruzzo, con il patrocinio di Anci e Comune di Giulianova.

“Abbiamo scelto Giulianova, una meravigliosa località di mare – spiegano gli organizzatori – per parlare della bellezza della montagna, delle relazioni, del godere dell’intensità del presente. In una terra come l’Abruzzo, dove mare e montagna si incontrano in panorami spettacolari, Massimo Calvi, caporedattore ed editorialista di Avvenire, scrittore (ma, soprattutto, marito e padre), parlerà del suo “L’ uomo che guardava la montagna”, vincitore di numerosi premi e già tradotto in lingua estera, presentato alla Seconda Edizione del Premio Città del Libro e della Famiglia.” Ancora: “Si tratta di un libro delicatissimo che contiene in sé un commovente viaggio nell’anima che porta a riflettere e meditare sul senso della vita, su quanto ricevuto e donato, sulle strade percorse da soli e con gli altri, sull’importanza del senso di appartenenza e della gratitudine. Un’opera che non va letta ma “assaporata”, parola per parola.
Porterà i saluti dell’Amministrazione Comunale il Vice Sindaco Lidia Albani.
Massimo Calvi è caporedattore all’Ufficio centrale ed editorialista di Avvenire. Nel quotidiano di ispirazione cattolica ha ricoperto l’incarico di responsabile della redazione “Economia e Lavoro”, si è occupato di finanza, tecnologia, ambiente. È esperto di politiche familiari e questioni demografiche. Ha pubblicato saggi a tema economico e sociale: “Operatore non profit” (Mondadori, 1998), guida all’occupazione nell’economia sociale; “Sorella banca” (Monti, 2000), sul percorso che ha portato alla costituzione della Banca Popolare Etica; “Credito e nuvole” (Ecra, 2005, AA.VV.), inchiesta sullo sviluppo del credito cooperativo in Ecuador; “Capire la crisi” (Rubbettino, 2011), racconto sull’origine e l’evoluzione della Crisi del 2008.
L’“Uomo che guardava la montagna” (San Paolo Edizioni, 2022) è la sua prima prova letteraria. Il libro è risultato Primo classificato al “Premio internazionale Europa in versi e in prosa 2023” (sezione Narrativa edita), Primo posto al “Concorso letterario Argentario 2023” (Narrativa edita d’emozione), finalista alla Seconda Edizione del Premio Città del Libro e della Famiglia 2023. Nel 2024 è prevista l’uscita in Francia, tradotto, per le edizioni Bayard.



Editoria: “L’ uomo che guardava la montagna” di Massimo Calvi. Presentazione il 14 gennaio a Giulianova, in Sala Buozzi, alle 15.30.

Organizzata dal Forum delle Associazioni Familiari dell’ Abruzzo, con il patrocinio di Anci e del Comune di Giulianova, si terrà domenica 14 gennaio, alle 15.30, in Sala Buozzi, la presentazione del libro “L’ uomo che guardava la montagna” di Massimo Calvi. Sarà lo stesso autore, caporedattore ed editorialista di Avvenire, a parlare di questo suo intenso e commovente romanzo, presentato alla Seconda Edizione del Premio Città del Libro e della Famiglia, vincitore di numerosi premi e già tradotto in diverse lingue.




Editoria: venerdì 5 gennaio presentazione del volume “Fano Adriano. La perla del Gran Sasso”, ore 17,30 presso Sala Polifunzionale

Il 5 gennaio presentazione del volume “Fano Adriano. La perla del Gran Sasso” – Venerdì 5 gennaio, alle ore 17.30, su iniziativa dell’Amministrazione comunale verrà presentato nella Sala Polifunzionale di Fano Adriano il volume di Carlo Di Bonaventura “Fano Adriano. La perla del Gran Sasso” (De Siena Editore), con testi in italiano e inglese.
Dopo quelli del sindaco Luigi Servi porgeranno i loro saluti Federica Zalabra, direttore regionale dei Musei d’Abruzzo ed autore della Prefazione, il presidente del Parco Gran Sasso e Monti della Laga Tommaso Navarra e il presidente del BIM Marco Di Nicola.
Interverranno quindi l’editore Paolo de Siena, l’Autore Carlo Di Bonaventura e i fotografi Luigi Di Battista, Giancarlo Malandra e Gianluca Pisciaroli, autori delle splendide immagini presenti nel volume. Modera il giornalista Sandro Galantini.
“Fano Adriano. La perla del Gran Sasso” alterna nelle sue 120 pagine panorami mozzafiato a sentieri suggestivi presentando altresì un patrimonio storico-artistico di rilievo custodito non solo nelle chiese, nell’eremo dell’Annunziata e nei monumenti, ma anche nei vicoli e sulle facciate delle case antiche. Grazie ai testi, molto curati, e al ricco apparato fotografico, il lettore viene condotto con delicatezza alla scoperta di un borgo di forte attrattività e depositario di una storia remota.




Giulianova. Presentazione del libro di DUILIO SHU e ANTONELLO CIABATTONI, Un grande moscianese del passato: il notaio Anzellotti di Mosciano (XIV-XV secc.), attraverso i manoscritti dello storico Nicola Sorricchio di Atri, si terrà sabato 30 dicembre 2023

Il terzo appuntamento, dopo gli incontri del 1° luglio a Mosciano S. Angelo e del 28 ottobre in Atri,
relativo alla presentazione del libro di DUILIO SHU e ANTONELLO CIABATTONI, Un grande moscianese
del passato: il notaio Anzellotti di Mosciano (XIV-XV secc.), attraverso i manoscritti dello storico
Nicola Sorricchio di Atri, si terrà sabato 30 dicembre 2023, alle ore 17:30, presso l’elegante sala
«Bruno Buozzi» di Giulianova Paese.
Dopo il saluto delle autorità interverranno il prof. arch. Josè Maiorani, presidente dell’Associazione
«Citta Aperta» di Roseto degli Abruzzi, gli autori prof. Duilio Shu e prof. Antonello Ciabattoni, la
prof.ssa Ida Mastrilli, in veste di coordinatrice.
L’interrogativo che sorge sicuramente spontaneo nella mente del lettore di fronte al soggetto trattato
in questo volume è chi mai fosse il notaio Anzellotti da Mosciano e quali siano – come si legge
dalla presentazione della prof.ssa Rossana Torlontano, coordinatore scientifico dell’Edizione
digitale dei manoscritti di Nicola Sorricchio – le ragioni che hanno spinto gli autori a dedicare a
questo personaggio, praticamente sconosciuto, uno studio monografico. Il nome del notaio
Anzellotti è legato ai dieci frammenti di una cronaca, riferibile ai primi anni del XV secolo, che
avrebbe redatto quando giunse a Mosciano, verosimilmente al seguito degli Acquaviva in qualità di
notaio. L’esistenza di queste memorie manoscritte sono note alla storiografia già nel Settecento e
vengono ricordate dallo storico Nicola Sorricchio di Atri all’interno di entrambe le sue raccolte
intitolate Monumenti Adriani e Annali Acquaviviani.
Ma forse la qualità maggiore, che rende questo testo ancor più singolare, risiede nel fatto che esso si
presenta come il primo risultato di una ricerca che trae i fondamenti dalla lettura e dallo scandaglio
effettuato sui manoscritti di Nicola Sorricchio, all’interno dei quali è stato possibile rintracciare
l’identità di Anzellotti fino ad ora mai esplicitata con altrettanta chiarezza in nessun altro testo
noto. Non si può dunque che esprimere apprezzamento per il meritorio lavoro di ricerca svolto
dagli autori in questo volume, con il quale viene recuperato un ennesimo capitolo della storia
regionale e più in generale del Mezzogiorno d’Italia che ha ancora necessità di essere conosciuta dal
largo pubblico.




TERAMO. EDITORIA: IL NUOVO LAVORO DI PAOLO DI GIOSIA “LONTANO DAGLI OCCHI. SHOAH UNO SGUARDO CONTEMPORANEO”. Prefazione di Paolo Coen, edito con la Ricerche&Redazioni.

Altro lavoro fotografico di Paolo di Giosia con la casa editrice Ricerche&Redazioni, questa volta dedicato alla Shoah: un lavoro che parte da lontano, più di dieci anni di affinamento, che approda a degli esiti di straordinaria sensibilità e originalità.
«Paolo di Giosia… La sua ricerca, iniziata ormai da qualche decennio, ha principalmente a che fare con la forma e con la luce. Fra l’occhio e l’interpretazione del reale si frappone l’apparecchio fotografico, che in tal modo assume la funzione di interfaccia. Rapide scorrono dinanzi ai nostri occhi di fruitori le immagini in bianco e nero. L’una diversa dall’altra. In linea con un filone consistente dell’intera contemporaneità, dinanzi alle sue immagini si possono chiamare in causa i valori di energia, di riflessione, di forza: certo non il valore di bellezza, almeno in termini tradizionali. Si tratta di una delle principali caratteristiche positive di questi scatti, che “non fanno presepe”, per impiegare le parole di Nunzio, un altro grande artista abruzzese. Ve ne sono molte che trattano argomenti complessi, dolorosi o addirittura atroci. La Shoah. L’HIV. La povertà. A un livello concettualmente diverso, non si vuole dire più elevato: la solitudine, l’abbandono, l’oblio. Esattamente come l’Hokusai che si auto-descrisse nella postfazione del 1835, Paolo studia queste situazioni e queste realtà; le studia una per una, evitando così di appiattirle e di banalizzarle. Lasciando ad altri la pornografia dell’orrore…» (Dalla prefazione di Paolo Coen)
Di formato 22×22, il volume si compone di 48 pagine su carta Fedrigoni Tatami Ivory stampate in monocromia deep black, copertina su carta Fedrigoni Sirio Color Vino stampata in monocromia Pantone over-serigraph, rilegato artigianalmente in brossura cucita a filo. ISBN 978-88-85431-75-1 | € 15