San Giovanni Teatino. Presentazione libro ERO GRACILE Libreria COOP 31 marzo 2019 ore 18.00
Un presentazione da non mancare: da New York City, Dom Serafini, autore del libro “Ero Gracile: la rivincita della B12”, sará a Pescara domenica 31 marzo presso il Centro Ipercoop d’Abruzzo, alle 18:00 per parlare dei sui anni 60 in Abruzzo che sono descritti nel suo nuovo libro.
Con la complicitá di Generoso D’Agnese si parlerá di tutto ció che il libro racconta degli anni 60: perché la cucina abruzzese non faceva ingrassare (ed ecco a soccorso la B12), l’emigrazione (oggi chiamata fuga dei cervelli), un ambiente senza rifiuti (tutto veniva riciclato), le contestazioni, un tempo dalla sinistra contro la destra, oggi da destra verso sinistra, il cinema e la musica…
Tutti argomenti cari alla generazione degli anni 60, quella seguente dei figli e quella dei nipoti della generazione Z.
La locandina in allegato fornirá i particolari, come l’indirizzo del Centro (via Po San Giovanni Tatino) ed il numero di telefono (338-48-48-794).
Teramo. Presentazione del libro “La Cucina Teramana. Dagli appunti di Rino Faranda”, a cura di Claudio D’Archivio (casa editrice Ricerche&Redazioni).
A moderare l’incontro sarà il giornalista Sandro Galantini.
Il volume, stampato su carta naturale avoriata di pregio, raccoglie 121 ricette della più antica tradizione gastronomica teramana provenienti dagli appunti di Rino Faranda (Messina 1922-Ortona 2002), filologo, docente di Latino e Greco nel Liceo classico “M. Delfico” di Teramo nonché saggista, traduttore, narratore e fine conoscitore della cucina teramana.
L’illustrazione in copertina è di Fabrizio Lucchese.
Bellante. Presentazione del libro “La Terza Via Italiana. Storia di un modello sociale”, edito dalla Casa Editrice Castelvecchi.
L’Ass.ne culturale Nuove Sintesi invita presentazione del libro “La Terza Via Italiana. Storia di un modello sociale”, edito dalla Casa Editrice Castelvecchi.
Relatore:
– Francesco Carlesi (Saggista, autore del libro).
Introduce:
– Elso Simone Serpentini (Storico, Saggista).
SABATO 23 MARZO 2019, ORE 17.30, presso ex asilo delle suore (adiacenze Chiesa madre), PIAZZA ARENGO, BELLANTE paese (TE).
“La storia del modello sociale italiano alternativo all’egemonia liberale anglosassone. Dallo Stato sociale e imprenditore del fascismo, che propugnò una “terza via” in nome del corporativismo, fino alla crisi finanziaria dei nostri giorni, passando per l’Iri, Mattei e Olivetti”.
Dal 21 marzo in libreria L’anno che Bartolo decise di morire della scrittrice abruzzese Valentina Di Cesare
Un romanzo sulla precarietà delle relazioni e sull’incapacità di vedere gli altri, di ascoltare chi grida di dolore edito da arkadia
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Si intitola “L’anno che Bartolo decise di morire” il secondo romanzo della scrittrice abruzzese Valentina Di Cesarein libreria dal 21 marzo 2019. Il lavoro, edito da arkadia, nella collana di narrativa Senza rotta, riflette sull’individualismo del nostro tempo. Racconta il confine tra l’amicizia, l’isolamento e la solitudine. Il protagonista, Bartolo, è un uomo empatico e partecipe della vita dei suoi amici. Soffre di una depressione latente che a poco a poco degenera nel caos delle emozioni e che non riesce a condividere. Attende che qualcuno si accorga della sua sofferenza e se ne interessi, le sue attese però saranno vane. Gli amici di sempre, una carrellata di personaggi ineffabili e talvolta superficiali, quando non disperati, presi dai propri problemi, dalle loro vite, sembrano non vederlo. Anche Lucio, l’unico amico che si rende conto, anche se in ritardo, dell’ansia e del disagio di Bartolo, alla fine prenderà una decisione estrema e incomprensibile riguardo alla sua vita. Quando questo accadrà, Bartolo sarà pieno di dubbi e sensi di colpa. Valentina Di Cesare firma un romanzo avvincente e emozionante sulla precarietà delle relazioni, sulla fine delle illusioni e sull’incapacità di vedere gli altri, di ascoltare chi grida di dolore.
Valentina Di Cesare è insegnante di Lettere e scrittrice. Nata a Sulmona e cresciuta a Castel di Ieri, in provincia dell’Aquila, ha esordito nel 2014 con il romanzo ‘Marta la sarta’, (Edizioni Tabula Fati) tradotto lo scorso anno in lingua romena con il titolo di ‘Marta Croitoreasa’ e reso anche spettacolo teatrale grazie a un adattamento della regista Eva Martelli. Nel 2018 è uscito per la casa editrice palermitana Urban Apnea un suo racconto lungo intitolato ‘Le strane combinazioni che fa il tempo’.
L’anno che Bartolo decise di morire
Valentina Di Cesare
arkadia | narrativa
Senza rotta – Pagine 112
Euro 13,00
Castelbasso (TE). Presentazione del libro “La Chiesa di Castelbasso” di Giuseppe Melchiorre, sabato 23 marzo 2019
Editoria. Enrico Giuseppe Graziani “PRIMA CHE SCENDA LA NOTTE”
PER PARLARNE…
di Tonia Orlando*
Era una promessa quella fatta ad Enrico Graziani, di recensire il suo libro “Prima che scenda la notte”, ero stata particolarmente colpita dal titolo molto evocativo, ma qualcosa mi ingessava, mi bloccava tanto da farmi attendere del tempo e, dopo un anno, finalmente ne parlo.
Pagine impegnative quelle di Graziani, più che lette, meditate, qualche volta introiettate al limite di un sottile malessere dell’anima per le vicende narrate, molto spesso crude, di quelle che fanno male, filtrate da una memoria quasi certosina, estremamente precisa, che scruta tutta una vita trascorsa, che ripropone con sfrontata verità, senza alcun ritegno, senza filtri, nella consapevolezza che le storie, anche le più aberranti, vadano narrate, condivise, forse, chissà, per lenirne il dolore.
Nel libro l’autore è come se vivesse nei panni del protagonista di un romanzo alle prese con una esistenza rocambolesca, intrigata ed avvincente e da una prima lettura ti poni la domanda se molti fatti siano più immaginati che vissuti, tanto appaiono a tratti assurdi. In realtà si tratta di un’opera complessa, come complessa è stata l’esistenza dell’autore, dove il ricordo non fa sconti e ci sembra di seguire le fasi di un film dove le scene appaiono studiate e la regia precisa al limite dell’inverosimile. Lo spaccato di un’epoca nella successione inesorabile di una memoria fluida, in un viaggio retrospettivo che si apre spesso ad interrogativi in una Italia che tra le fasi e la fine del secondo conflitto mondiale, muove i suoi primi passi tra luci e tante ombre, alla ricerca di una sua identità. Le immagini sono dolorose, filtrate dagli occhi del giovanissimo autore che attraversa il suo tempo in cui gli uomini hanno smesso di sognare. Soldati italiani che tornano a casa laceri, madri e mogli sulla strada bianca e polverosa che mostrano foto di figli e mariti smarriti; paesi distrutti, strade sconnesse, attorcigliate come gomitoli, prive di parapetti ai lati di profondi precipizi, bambini all’interno di tuguri, assillati da mosche, nel sudiciume e povertà estremi. Il pianto per tragedie come quella del carico di cocomeri finito a marcire sotto il sole per un incidente in piena notte, quando un autocarro rimane con le ruote in aria, ai piedi della scarpata verso il mare e il corpo straziato di un uomo schiacciato dalla cabina rovesciata. Ma anche molta speranza fatta di incontri che orientano la vita dell’autore, narrazioni, esperienze, verità assolute come le teorie politiche raccontate da un giovane comunista con dentro gli occhi le immagini della Rivoluzione d’Ottobre e il desiderio di poter sconfiggere “lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo” che regna sovrano nel mondo. I racconti ascoltati sugli eroi comunisti morti con il pugno chiuso alzato per riaffermare la propria fede politica, prima di cadere a terra ammazzati. La sassaiola con gli amici per aver sostenuto opinioni non condivise e ritrovarsi solo, a schivare il tiro incrociato delle pietre con il volto rigato di sangue. La consapevolezza di essere diverso da quelli che resteranno ragazzi di strada cresciuti alla “Scuola di miseria, privi di ogni artifizio e delle remore e dei pudori dei figli della classe media”, con la risposta consapevole che soltanto studiando si possa dare un corso nuovo alla propria esistenza, mentre questo agli altri è negato. La raccomandazione del padre Alfredo che di fronte ad un cugino che lo aggredisce, gli impartisce una piccola lezione di boxe raccomandandogli di reagire sempre ad ogni atto di violenza e sopraffazione difendendosi dai “figli dei signori” che protetti dal potere della loro famiglia finiscono per credersi superiori. E Alfredo che definisce “animali di bassa corte” i signori del paese che non si mostrano in piazza ma rimangono a passeggiare nei loro cortili interni e chiama “li caccinilli di li signuri” la corte di coloro, “caudatari e sicofanti” che obbedisce e vive all’ombra dei potenti. Una pedagogia spicciola, quindi, dove si è educati sulla strada, ma dove le disuguaglianze sociali fortemente palesi, finiscono per innescare nell’animo dell’autore dolore e risentimento per le diversità, come la frase della madre quando parla di un povero e dice :”n’te la carne sott’a la lenghe”; quando invece non sanno che “per amare davvero i propri figli, bisogna amare anche i figli degli altri”. La tendenza dei genitori che il proprio figlio “si riempia di cibo e non si preoccupi di inculcargli “un sentimento morale”. Viene fuori la necessità di lottare per la vita e abituarsi a non fare il “ fesso”, sapersi difendere e munirsi di una “solida corazza di egoismo” per andare avanti.
E poi il ruolo delle ragazze, delle donne, delle madri, il più delle volte distrutte da maldicenze e giudizi negativi se appartenenti a famiglie operaie, definite “ciandelle” e la vicenda della giovanetta che la famiglia tiene in casa come domestica, costretta a mangiare su un tavolino in disparte, con le spalle girate al resto della famiglia che mangia al tavolo grande, per non vedere la mamma che passa ai propri figli qualche leccornia e fa loro segno “di non darlo a vedere alla piccola cameriera”. Oppure quando parla della nonna Geltrude, figlia di un ambulante che vivrà la sua vita all’interno di un negozio di stoffe dove si era chiusa dalla terza elementare, tanto da essere chiamata “monaca di negozio”, ma che leggeva molto e scriveva lettere a quanti restavano analfabeti. La triste vicenda vissuta con una prostituta, una bracciante agricola rifugiata in una stamberga del paese, giovanissima, con il suo bambino. L’autore ne rimane colpito ed inizia con lei una relazione quasi ossessiva che lo renderà sempre più inquieto e scontento. La poverina morirà di leucemia a ventitré anni e il bambino le sarà strappato dalle braccia e portato in un brefotrofio.
Il collegio, il distacco dalla famiglia, le amicizie, la solitudine, l’ossessione del peccato della carne, il tema della purezza e l’attenzione da parte di qualche prete nei confronti di allievi indifesi che ne rimarranno vittime; i superiori che fingono di ignorare con la solita ipocrisia tipica delle organizzazioni religiose. Successivamente gli anni della giovinezza, il fascino della lettura fatta su in montagna con il fratello e l’incontro con i grandi della letteratura come Feodor Dostoievski, capace di scavare nell’animo umano e raggiungere profondità mai sperimentate prima. E la lettura dei grandi classici da Plutarco a Dante, Ariosto, Leopardi, Manzoni, Tolstoj, Cechov, Pasternak, Marquez, dalla quale l’autore viene trascinato come un “travolgente fiume narrativo” di cui ancora oggi sente la potenza al punto da avere la consapevolezza che sono ancora molte le lacune da colmare. Di qui il timore di Graziani di non fare in tempo a raccogliere i messaggi che i grandi libri contengono e godere “di tutti questi depositi di bellezza”, capaci di dare un senso di pienezza all’umana esistenza “prima che scenda la notte e il suo io si dissolva nel nulla”.
Curatore: A.Riccardi, Editore: Robin, Collana: La Biblioteca del tempo Anno edizione: 2013 Pagine: 478 p., Brossura EAN: 9788867401499
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*Tonia Orlando vive a Lanciano dove insegna Lettere in un Istituto di Scuola Superiore. Giornalista Pubblicista versatile e curiosa, da anni coniuga eventi storici con quelli letterari. Scrive articoli su riviste e attraverso lo studio negli Archivi si è dedicata per oltre un quindicennio alla ricerca del “territorio” che ha esplorato sotto l’aspetto storico, antropologico ed artistico-culturale. Si occupa di Poesia e di scrittura per l’infanzia. Ha pubblicato:” I racconti del vicoletto” (Carabba, Lanciano 2013), “Come gli aquiloni” (Armando, Roma 2016), “Sotto un cielo di miele” (Tabula fati, Chieti 2017), “Un angioletto senza ali”( Tabula fati, Chieti 2019).
Roseto degli Abruzzi. Presentazione libro con il SENno di Poi
Giulianova. Sala Buozzi gremita per la presentazione del libro “Nata per te” Luca Trapanese emoziona Giulianova
La sua vita “straordinaria” tra volontariato e famiglie speciali
GIULIANOVA – E’ stato accolto da tanto affetto l’arrivo a Giulianova di Luca Trapanese, il papà single la cui storia ha commosso gli italiani, abbattendo tutti i pregiudizi sulla diversità e rinnovando il diritto dei single di poter essere genitori. Ieri, domenica 3 marzo alle 17 e 30, in una sala Buozzi strapiena e con il cuore in mano, Luca ha presentato il libro che racconta la sua storia “Nata per te. Storia di Alba raccontata fra noi”, edito da Einaudi e scritto a quattro mani con lo scrittore Luca Mercadante, anch’esso papà ma con una visione completamente diversa dalla sua. Trapanese, ospitato a Giulianova dalla Commissione Pari Opportunità, ha ripercorso tutti i passi della sua storia, dialogando con la giornalista Azzurra Marcozzi e lascrittrice Gabriella Santini. Dopo i saluti istituzionali della vice Prefetto di Teramo Roberta Di Silvestro, della consigliera della Cpo della Provincia di Teramo Ambra Foracappa, della presidente della Cpo di Giulianova Marilena Andreani, l’autore ha ribadito quali sono stati i motivi che l’hanno spinto a scrivere questo libro.
Alba ha la sindrome di Down e appena nata è stata lasciata in ospedale. Trenta famiglie l’hanno rifiutata prima che il tribunale decidesse di affidarla a Luca Trapanese. Gay, cattolico praticante, impegnato nel sociale: con lui è stato inaugurato il registro degli affidi previsti dalla legge per i single. Ma Luca non è spaventato. Di battaglie ne ha combattute tante, conosce il dolore ed ha imparato a trasformarlo, abbattendo muri e costruendo spazi di solidarietà. Il suo non è un gesto caritatevole: vuole semplicemente una famiglia.<Ho raccontato questa storia perché, in questi anni, l’idea di famiglia sta cambiando e bisogna comprendere che anche i single possono essere ottimi genitori – racconta Luca – io ho voluto fortemente la mia Alba e sapevo che, in un modo o nell’altro, era destinata a me>. Luca racconta, come riporta in “Nata per te”, che anche lui è “figlio” di una famiglia particolare: qualche anno fa, infatti, venne adottato da una signora madre di un giovane portatore della sindrome di down, ed ad oggi Luca ha due mamme, la naturale e quella adottiva. <Ho avuto il doppio corredo – scherza il papà – due pigiamini, due copertine, tutto doppio, due nonne che riempiono Alba d’amore>. La vita di Luca è avvolta dallo straordinario: si dedica al volontariato dall’età di 14 anni. Coordina progetti di sviluppo economico e sociale in India ed in Africa. Ha fondato la onlus “A ruota libera”, punto di riferimento per le famiglie napoletane con persone disabili, una scuola di recupero di antichi mestieri napoletani per giovani disagiati ed una casa famiglia per bambini con gravi patologie, unica in tutto il Sud Italia. Che il suo destino fosse quello di essere padre di una bimba “speciale” come Alba, lo raccontano le tante scelte e coincidenze della sua vita. Tante sono state le domande al giovane papà da parte del pubblico presente in sala. Trapanese ha speso anche belle parole sulla città di Giulianova. <E’ davvero incantevole, vorrei tornarci al mare con Alba>. In questa occasione laCommissione Pari Opportunità di Giulianova ha acquistato alcune copie di “Nata per te”, da donare allaBiblioteca civica di Giulianova e da regalare alle scuole che parteciperanno al concorso “Filomena Delli Castelli”. A fine presentazione la vice presidente della Cpo di Giulianova Lidia Albani ha consegnato al papà un regalo da portare alla sua piccola Alba.
Giulianova. Video presentazione del libro Ero Gracile di Dom Serafini
Giulianova. Video presentazione e intervista al giornalista italoamericano Dom Serafini originario di Giulianova, ecco i link:
Pescara. In libreria “IL PERIODO FRANCAVILLESE DI GABRIELE D’ANNUNZIO” dell’autore Franco Di Tizio
Il 1° marzo 2019,
anniversario della morte di Gabriele d’Annunzio,
sarà nelle librerie il volume:
Collana: Biblioteca dannunziana n. 20 | F.to: 17×24 cm
Pagg.: 736, con 263 illustrazioni | Anno: 2019 | Prezzo: € 48,00
La metodica ricostruzione, per scansioni quotidiane, della vita di Gabriele d’Annunzio viene proseguita in questo volume da Franco Di Tizio, che così aggiunge un altro tassello alla sua ben nota qualità di provetto biografo. Va da sé che il lettore possa percepire e valutare positivamente l’impegno che è sotteso a questa opera, comunque non si può e non si deve negare il riconoscimento di una dedizione sincera al lavoro di ricerca, di una diligenza e puntualità di ricostruzione, di una obiettiva capacità di sintesi, che l’Autore dimostra di possedere.
Il periodo dell’avventurosa vita di d’Annunzio che in questo volume viene ricostruito è quello da lui trascorso con la Gravina a Francavilla al mare, un periodo punteggiato da frequenti viaggi e permanenze in altre località e, nell’ultima fase, dominata da un nuovo legame amoroso, quello con l’inquieta Eleonora Duse. Non gli mancarono, anche in questi anni come già in quelli precedenti vissuti a Napoli, difficoltà economiche, nuove esperienze – particolarmente interessante la crociera in Grecia e affatto inaspettata la candidatura parlamentare -, ma la vena creativa di d’Annunzio non cessò di produrre nuove opere: nacquero infatti in quel tempo il Trionfo della morte, Le vergini delle rocce, La città morta, il Sogno di un mattino di primavera e il Sogno di un tramonto d’autunno.
Quello che inoltre risalta dalla puntuale ricostruzione dell’Autore è l’affermazione in Francia dell’opera letteraria e della stessa figura del Poeta, soprattutto grazie all’incessante mediazione del traduttore Hérelle. Ma in questo stesso periodo anche in altri paesi europei cresce la conoscenza della produzione dello scrittore.
Tutto ciò viene attentamente ricostruito in un itinerario di vita quotidiana da Franco Di Tizio, con l’intento precipuo di offrire ai cultori dell’opera dannunziana e in genere della storia letteraria italiana un sicuro strumento di conoscenza, di riflessione e di ulteriori approfondimenti.
Ogni lavoro critico, infatti, deve valere come stimolo per altre ricerche e per nuovi giudizi, in una ideale catena che possa produrre, nel tempo, la storia della lettura di un’opera poetica.
L’AUTORE
Franco Di Tizio, nato il 14 ottobre 1948 a Francavilla al Mare, è medico umanista. Ha esordito in campo letterario, a vent’anni, pubblicando una raccolta di poesie, Aliquando permutabo (Solfanelli, 1968). Studioso del Cenacolo michettiano e, principalmente, biografo dannunziano, ha dato alle stampe numerosi libri, tra cui: Francesco Paolo Michetti nel cinquantenario della morte (Brandolini, 1980), Francesco Paolo Tosti (Brandolini, 1984), Bibliografia essenziale di Mario Vecchioni (Solfanelli, 1986), Costantino Barbella (Solfanelli, 1991), Carte dannunziane (Menabò, 1998), Il Camarlingo e la Camerlengo (Ediars, 2000), L’Attendente e il Vate (Ianieri, 2001), D’Annunzio e Michetti. La verità sui loro rapporti (Ianieri, 2002), Paolo De Cecco e gli amici del Cenacolo michettiano, (Associazione culturale “Amici del libro”, 2002), D’Annunzio e Albertini. Vent’anni di sodalizio (Ianieri, 2003), Lina Cavalieri. La vita (1875-1944) (Ianieri, 2004), Antonietta Treves e d’Annunzio (Ianieri, 2005), Basilio Cascella. La vita (1960-1950) (Ianieri, 2006), D’Annunzio e Mondadori (Ianieri, 2006), Francesco Paolo Michetti nella vita e nell’arte (Ianieri, 2007), La Santa Fabbrica del Vittoriale nel carteggio inedito d’Annunzio-Maroni (Ianieri, 2009), D’Annunzio e Antonino Liberi. Carteggio 1879-1933 (Ianieri, 2009), La tormentata vita di Gabriellino d’Annunzio nel carteggio inedito con il padre (Ianieri, 2010), Giuseppe Mezzanotte e d’Annunzio. Cinquant’anni di amicizia (Ianieri, 2011), Gabriele d’Annunzio e la famiglia d’origine (Ianieri, 2013), Guido Treves e d’Annunzio negli anni del declino della Casa Editrice (Ianieri, 2014), D’Annunzio e la figlia Renata. Carteggio inedito 1897-1937 (Ianieri, 2015), Bibliografia essenziale di Umberto Russo (Ianieri, 2015), Gabriele Cruillas. Il figlio non riconosciuto da d’Annunzio (Ianieri, 2016), Gabriele d’Annunzio e il figlio Veniero (Ianieri, 2016), Gabriele d’Annunzio e il figlio Mario (Ianieri, 2016), Giacomo Acerbo e i suoi rapporti con d’Annunzio e Mussolini (Ianieri, 2017), Elena Sangro e la sua relazione con Gabriele d’Annunzio (Ianieri, 2017) e Il soggiorno napoletano di Gabriele d’Annunzio (Ianieri, 2018). Online su IANIERI EDIZIONI, Via Leonardo da Vinci, 16 – tel. 085 21 92 404 – 65125 PESCARA www.ianieriedizioni.it