Bellante. Associazione Culturale “Nuove Sintesi”: presenta il libro “IL CASOLARE DELL’INGANNO” di Daniele Astolfi. Sabato 20 aprile, ore 17,30, biblioteca comunale

Un eccidio dimenticato nell’Abruzzo del 1944″ (edito dalla Casa Editrice “Solfanelli”).
L’evento avrà luogo sabato 20 aprile 2024 a Bellante paese (TE), con inizio ore 17.30, presso la Biblioteca Comunale (posta all’interno del Municipio) di Piazza Mazzini.

Interverrà Daniele Astolfi (autore del libro).
L’introduzione sarà a cura dell’ Avv. Alessio De Iuliis.

Nota introduttiva:
“Un forte desiderio di veritá spinge l’ autore a proporre la ricostruzione di un eccidio colpevolmente taciuto per 80 anni. Dopo un anno e mezzo di rigorosa raccolta di documenti e di testimonianze affidabili, finalmente la veritá é affiorata. Un momento di chiarezza sul Dolore e sulla Memoria che non deve far paura a nessuno, intimorire, ma deve essere rispettato come illuminante momento di verita…che  non ha olore (politico), ma é soltanto trasparente e cristallina. Come sottolinea Daniele Astolfi, ” …lontani da un fuorviante giustificazionismo storico,  ma vicini alle povere-dimenticate-innocenti vittime e al Dolore , i veri protagonisti del libro…”.
3 “fascisti” sequestrati con l’inganno e massacrati da una banda slavo-italiana di partigiani.
Arsita 1944.”




A Giulianova, domenica 14 aprile, presentazione della nuova raccolta poetica di Giuliana Sanvitale

 

GIULIANOVA – Si terrà domenica 14 aprile, a partire dalle ore 17.30 nella Sala “B. Buozzi” di Giulianova Alta, la presentazione di “Il rosario dei giorni”, la nuova raccolta poetica di Giuliana Sanvitale, nota poetessa ed apprezzata scrittrice originaria di Giulianova.

 

L’opera letteraria della Sanvitale, pubblicata dalla casa editrice Duende, verrà presentata da Sandro GalantiniGiancarlo ProsperiLoretta Iacono e da Eleonora Cruciani. Modera Martina Palandrani.

 

La manifestazione editoriale è organizzata dall’associazione “D’Archivio Cultura” con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.

 

 

Giuliana Sanvitale, scelta tra le “8 donne eccellenti” della provincia di Teramo, ha vinto, a livello nazionale e internazionale, ventisei primi premi sia per la poesia che per la narrativa, numerosi secondi e terzi premi, medaglie d’oro, d’argento, medaglia del Presidente della Repubblica, premi speciali della giuria, menzioni d’onore. Nel settembre 2021 ha ricevuto il Premio alla cultura Abruzzo in Poesia Città di Chieti e nello scorso mese di marzo è stata insignita in occasione dell’edizione 2024 di “Donne di corsa” del premio riservato alla cultura.




Giulianova. “Contesti di guerra e condizione femminile”. Venerdì, 12 aprile, palazzo Kursaal. La giornalista Cecilia Sala incontra i ragazzi del Liceo Curie e dell’ IIS Crocetti- Cerulli su iniziativa dell’ Assessorato e della Commissione alle Pari Opportunità.

Cecilia Sala, redattrice de “Il Foglio” e conduttrice del podcast “Stories”, dialogherà con gli studenti delle Scuole Superiori giuliesi, venerdì prossimo, 12 aprile, nella sala Kursaal, a partire dalle 9:30. L’ evento, sul tema “Contesti di guerra e condizione femminile”, è promosso dal Vice Sindaco Lidia Albani, assessore alla Pubblica Istruzione e alle Pari Opportunità, con il patrocinio del Comune di Giulianova e della Commissione alle Pari Opportunità. Il Vice Sindaco interverrà al dibattito, dopo i saluti portati dalla Presidente della Cpo Marilena Andreani. Sarà, questo di venerdì, un incontro prezioso, che permetterà ai ragazzi non di assistere, ma di vivere una lezione di storia contemporanea attraverso la voce e l’esperienza di una giornalista che appartiene alla loro generazione. L’evento arricchirà l’offerta formativa del Curie e del Crocetti- Cerulli, ma soprattutto resterà straordinariamente impresso nella memoria dei ragazzi, che potranno ascoltare e colloquiare con una giornalista giovanissima, inviata di guerra, nonché autrice e conduttrice del seguitissimo podcast “Stories”. Cecilia Sala, nonostante la giovane età, 29 anni, ha un curriculum eccezionale. Collaboratrice di Michele Santoro per le trasmissioni Pubblico Servizio e Otto e Mezzo, ha pubblicato numerosi reportage dall’estero per riviste come Wired, Vanity Fair, L’ Espresso. Ha conosciuto in prima persona e documentato scenari drammatici come quelli di Iran, Afghanistan e Ucraina. Con la collega Chiara Galli ha ideato il podcast Polvere, poi diventato un libro, sul caso Marta Russo. Dal 2019 fa parte della redazione de “Il Foglio”. Da gennaio 2022 conduce “Stories”, un podcast seguitissimo che racconta ogni giorno storie personali significative, quasi sempre emblematiche. Ha pubblicato lo scorso settembre il libro “L’incendio. Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan”.




TERAMO. UNITE: PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PATRIZIA DI DONATO, “PER AMORE DI GRETE”.




AL via ad Atri la quinta edizione del premio letterario “Lorenzo D’Orsogna Bcc Adriatico Teramano”. Attesi gli ospiti Marino Bartoletti e Wilma Goich.

 

Giunto alla V Edizione il “Premio Letterario “Lorenzo D’Orsogna Bcc Adriatico Teramano”. L’appuntamento,che culminerà con la premiazione dei finalisti, si terrà  sabato alle ore 17 al teatro comunale di piazza Duomo ad Atri . Interverranno come ospite d’onore il giornalista Marino Bartoletti e come ospite musicale la cantante Wilma Goich.Ecco i finalisti .Sezione Poesia :Vittorio Di Ruocco “L’eterna luce della libertà”,  Stefano Peressini “Fumo” e Patrizia Stefanelli “Lettera di un soldato”. Per la sezione Racconto: Benedetta Barbetti “Corrispondenze con la morte”, Antonio Cesarano “Gli scarponi sputati dal mare” eConcetta Chianese “Fuochino”.Per la sezione under 18 :Istituto Comprensivo Giulianova 2 classe III E “Chi ti ama”,Gemma Martelli “La pandemia di Lucia” eCecilia Torzolini “L’uovo d’oro”. Infine per la sezione “Premio D’Orsogna”: Marco Fabio “Il mio cielo è grigio”, Roberto Fantini “Scarpetta rossa”e Martin Palmadessa “Il riflesso dei riflessi”. Per l’occasione saranno presenti il presidente della Bcc Adriatico Teramano che ha sponsorizzato il premioAvv. Antonino Macera, il direttore generale Tiberio Censoni, i componenti del Cda dell’istituto bancario ed il personale della Banca.L’iniziativa gode della  collaborazione del Comune di Atri e “Quid edizioni”.  L’ingresso  è libero.

 




Giulianova. “Aspettando il 25 Aprile”. Venerdì 12 aprile, alle 18, a palazzo Kursaal, la presentazione del libro di Mario Avagliano e Marco Palmieri “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine”.

Sarà presentato alle 18 di venerdì prossimo, 12 aprile, a palazzo Kursaal, il libro “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine” di Mario Avagliano e Marco Palmieri edito da Einaudi. L’ iniziativa, che vedrà la presenza dell’autore Avagliano, è stata promossa, con il patrocinio del Comune di Giulianova, in occasione dell’80° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine (24 marzo 1944) e della liberazione di Giulianova dall’occupazione tedesca (giugno 1944). Dialogherà con Avagliano, ospite per la terza volta in città, il giornalista Walter De Berardinis, organizzatore dell’evento e autore di numerose ricerche storiche sulle vicende della Seconda Guerra Mondiale a Giulianova e in provincia di Teramo. Porteranno i saluti istituzionali il Sindaco Jwan Costantini, il Vice Sindaco Lidia Albani e l’ assessore alla Cultura Paolo Giorgini. Nel volume, fa notare De Berardinis, è citata anche Giulianova. Nella nostra città, non a caso, la piazza principale del lido è dedicata alle 335 vittime dell’eccidio, di cui il libro, una per una, racconta la storia.

Monumento ai caduti Seconda Guerra Mondiale (cimitero di Giulianova) – Foto Archivio




“SUONI ULTERIORI” ALL’ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DEL COMPOSITORE PAOLO CAVALLONE MERCOLEDI’ 10 APRILE, ORE 15, ROMA (PIAZZA DELLA TORRETTA, 36).

Sulmona, 8 aprile 2024

Un viaggio nella “poesica” del compositore sulmonese Paolo Cavallone, tra musica contemporanea e poesia. E’ quanto prevede la presentazione di “Suoni Ulteriori”, il volume scritto dallo stesso Cavallone, tra i compositori italiani più apprezzati a livello internazionale, che sarà presentato mercoledì 10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana (Piazza della Torretta, 36 – 1° Piano). L’ingresso è libero. All’incontro, oltre all’autore, interverranno il presidente della Consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana, Antonio Ranalli, il musicista e filologo Valerio Sanzotta e rappresentanti delle istituzioni. Alcuni estratti del volume saranno letti dal giornalista Angelo Martini.

L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi poetici che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe M. Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti.

È difficile separare la poesia dalla musica perché in Paolo Cavallone prendono vita contemporaneamente: non vi è un prima e un dopo, un distacco, ma si formano insieme. Potremmo azzardare il termine “poesica”, poesia/musica contratte in un’unica parola, arti che pur conservando le loro naturali caratteristiche si penetrano attraverso il suono e il ritmo, indistinguibili e imprescindibili l’una dall’altra. Dal suono di una vocale o di una frase nasce la musica, la quale è già contenuta in quella parola e in quel verso. Non è una questione di creare una poetica o una drammaturgia, il fatto è che poesia/musica sono connaturati alla sensibilità, alla forma mentis di Cavallone o meglio egli diviene la sua poesia/musica. Un suono senza tempo (“Spirali”), intrasonico polifonico (“Madrigale”), ci regala Cavallone, corpo dello spirito (“Corpo”), vivo raro (“Sorriso”). “Per onestà / nella purezza dell’intenzione / dell’immaginazione” (“Ero Dandy e non sapevo”), ci dona la dolcezza delle emozioni (Stanze), in “Rivelazioni” meditate e fulminee, in un percorso di vita e d’arte più unico che raro, profondo e originale. Il libro si arricchisce della copertina tratta dall’opera “Il vento dell’ovest” della pittrice Emma D’Alessandro.

Paolo Cavallone (Sulmona, 1975) è uno dei maggiori compositori di oggi. Affianca a una formazione musicale di alto prestigio la laurea in Lettere all’Università dell’Aquila dove studia Letteratura Italiana con Walter Siti. L’apertura di senso del suo pensiero compositivo, nell’ideazione del concetto di possibilità applicato alla creazione musicale, è divenuta canone estetico di riferimento. Fra le collaborazioni ricordiamo: Siemens Foundation, Dilijan Music Series di Los Angeles, Orchestre National de Bretagne, Orchestra della Toscana, EOC ensemble, Pascal Gallois, Rohan De Saram, Roberto Fabbriciani, Magnus Andersson, Marco Guidarini, Daniel Kawka e Andrea Lo Vecchio. In qualità di regista ha realizzato il film di animazione d’arte “Magasin de métaphores”. Già collaboratore di ricerca all’Università di New York e professore di orchestrazione alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), è titolare della cattedra di Elementi di Composizione al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. I suoi lavori sono pubblicati da RAI COM e da MEP e sono disponibili su dischi Tactus e Albany Records. Nel 2022 è stato insignito dalla Regione Abruzzo dell’onorificenza di Ambasciatore della cultura nel mondo.




“Il sangue della passiflora” alla Barbati di Lanciano con Andreina Sirena

I sublimi vertici dell’arte, le mille mutevoli meraviglie della natura, le profondità oniriche della musica e la riscoperta di un’antica e rassicurante eredità culturale accompagnano Armida, apprezzata guida del grande museo cittadino, in un viaggio interiore intessuto di dolore e speranza, di abissi emotivi e inattese rinascite, viaggio che viene affrontato nel primo romanzo di Andreina Sirena, inserito nella collana Notturni di Ianieri Edizioni dal titolo “Il sangue della passiflora” e che verrà presentato venerdì 12 aprile alle ore 18.00 presso la Libreria Barbati di Lanciano (CH) in presenza dello stesso editore Mario Ianieri.

Due sono gli uomini, Tommaso prima e Lorenzo poi, che coinvolgeranno Armida in dimensioni affettive antitetiche, mondi fisicamente e psicologicamente distanti, in cui amare ed essere amati finiscono per assumere significati contraddittori.

Li accomuna invece lo strazio lacerante del distacco e dell’abbandono che la donna toccherà più volte, restituito e quasi amplificato dalle sculture, dai quadri, dalle architetture, dai suoni, dalla natura con cui la protagonista stringe un rapporto indissolubile.

Andreina Sirena è insegnante e critica cinematografica. Scrive per la rivista Il Ragazzo Selvaggio e ha collaborato, tra gli altri, con il sito MYmovies, con i quotidiani Il TempoAvvenire, con i mensili VolarePoesiaCarte di Cinema. Collabora con il Centro Studi Cinematografici della Lombardia (CSC) e con il festival cinematografico Castellinaria di Bellinzona.

L’ingresso è gratuito. La Libreria Barbati si trova a Lanciano in via Martiri 6 Ottobre, 60.

Per info sui social @ianieriedizioni.




Al Museo Barbella di Chieti, il 13 aprile, 4° incontro dei Salotti Teatini

 

CHIETI – Sabato 13 aprile alle ore 17:30, presso il Museo Barbella di Chieti, quarto incontro dei Salotti Teatini patrocinati dal Comune di Chieti, dall’Associazione FairyConsort e dal Giardino delle pubbliche letture. Si terrà un concerto delle arie (Quattro canzoni di Amaranta)di Francesco Paolo Tosti, con la voce del soprano Chiara Tarquini accompagnata al piano da Walter D’Arcangelo, in occasione della presentazione dei libri “Chi era Gabriele d’Annunzio” di Massimo Pamio e Monica Ferri (Edizioni Mondo Nuovo) e di “Chi era Francesco Paolo Michetti” degli stessi autori, per la collana dei “Tascabili”. Luca Dragani introdurrà la serata.

 

Nel primo dei due volumi, Massimo Pamio compie un’analisi delle opere e della biografia, Monica Ferri descrive la psicologia degli artisti tramite l’interpretazione grafologica. Gli Autori cercano di rispondere alla domanda posta nel titolo “Chi era Gabriele D’Annunzio?” (o d’Annunzio?):già sul cognome si può disputare, offrendo al lettore il loro indiscreto punto di vista, “antropoetico” il primo, grafologico la seconda. Quali le ragioni del successo dell’Immaginifico? Si tratta di un vero e proprio caso degno di indagine. Dall’analisi delle vicende dell’uomo e del Vate, Pamioricava i segni di uno spregiudicato interprete della società del suo tempo, che tenta di dominare la potenza irriverente della Vita mediante il fascino che emana la sua personalità, animatore di salotti, arringatore di folle. Nell’enigma indecifrabile del Genio la lettura grafologica di Monica Ferri rivela la poliedrica e contradditoria modernità dell’uomo, nella sua ardente creatività, schiavo alla celebrità.

 

Per quanto riguarda la seconda opera, gli Autori indicano in Francesco PaoloMichetti uno dei massimi esponenti della storia della pittura italiana. Talento e genialità ne fanno un soggetto versatile, eclettico, pieno di interessi, curioso, egli non fu solo pittore, ma anche incisore, scultore, fotografo, regista cinematografico, inventore e perfino architetto esoterico e visionario. Nel ripercorrerne la vita, tentando di definirne il complesso percorso tecnico-artistico che si sviluppa per cicli, dalla fase centrale culminante nella luminosità gioiosa con cui egli mostra una perfetta armonia con il creato, espressione religiosissima che poi diverrà via via più greve, fino all’essenzialità dell’ultima fase, in cui diverrà astrattista e iperrealista, precursore di tutte le correnti del Novecento italiano, Pamio si misura con la profondità di quella ricerca, per poi porsi una questione che ancor oggi è irrisolta: perché Michetti volle tener nascosta la sua attività profetica, quella di aver compreso che dopo di lui si sarebbe sviluppato e avrebbe trionfato l’astrattismo?

 

La parola di un artista è spesso una criptografia, una scrittura segreta che rimanda ad altri segni e linguaggi. Nell’indagine di Monica Ferri la costellazione segnica grafologica di Francesco Paolo Michetti conferma una geniale spiritualità, radicata nella tipologia junghiana sensazione-intuizione. La lettura grafologica, in un’alchimia applicata a tanti segni nascosti, interpreta l’incessante tensione del pittore abruzzese a rendere le immagini materia per l’attuazione di sogni più alti.

 

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Chiara Tarquini, soprano, nata nel 1994, studia pianoforte dall’età di 6 anni e successivamente canto lirico presso la “Crossover Academy” di Pescara con Umberto De Baptistis. Si perfeziona in masterclass e seminari con i soprani Susanna Rigacci, Donata d’Annunzio Lombardi, con il tenore Fabio Armiliato e il basso Ildebrando D’Arcangelo.Si è esibita in varie formazioni cameristiche, in teatri, festival, manifestazioni varie. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.

 

Walter d’Arcangelo è nato a Chieti e si è brillantemente diplomato presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara in Organo e Composizione Organistica e Clavicembalo sotto la guida della Prof.ssa Giovanna Franzoni e del M° Francesco Baroni; inoltre è diplomando in Composizione con il M° Fabio Cellini. Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento con i Maestri A.Isoir, H.Vogel, L.Rogg, E.Koimann, M. Radulescu, W.Zerer e P.Westerbrik. Nel 1994 ha studiato nella classe di Organo presso la Scuola Civica di Milano con il M° Lorenzo Ghielmi, dove ha approfondito la prassi esecutiva della musica che va dal 1500 al 1700. Presidente dell’Associazione Organistica “Adriano Fedri, ha al suo attivo numerosi concerti in Italia e all’estero; si è esibito in Austria, Germania, Francia, Ungheria, Belgio, Polonia, Slovenia, Norvegia, Spagna, Svizzera, Repubblica della Slovacchia riscuotendo successo sia di pubblico che di critica. Molti sono stati i premi e i riconoscimenti , numerose le registrazioni che ha effettuato sia come clavicembalista che come organista: le dodici sonate dell’opera V di Arcangelo Corelli per l’etichetta Novecento, le sonate Op. IX di Michele Mascitti, le sette sonate per flauto, archi e basso continuo di A. Scarlatti con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in qualità di organista varie composizioni per organo e violino di autori diversi per la casa discografica SynthagmaMusicum.

 

Massimo Pamio, abruzzese, saggista e scrittore, è direttore del Museo della Lettera d’Amore, Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, per meriti culturali. Ha pubblicato in volume numerose opere; tra le ultime: Arrivabene/Pamio(2023); Bisandola/Pamio (2022); Cetera/Pamio (2021); Sentirsi sentire. Che cos’è il pensare (2020), Padovani/Pamio (2020), Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte (2019) di saggistica; di poesia: Anonimie (2023), Egolari (2024); ha curato: Sirene, di Pierluca Cetera (2023), Scritti dannunziani di Ramiro Ortiz (2024), con Riccardo La Rovere, Chi era Gabriele D’Annunzio. Un’analisi antropoetica e grafologica (2024) e Chi era Francesco Paolo Michetti. Interpretazione critico-estetica e grafologica (2024), con Monica Ferri, Le più belle poesie di Gabriele d’Annunzio e molto altro… con un’appendice di motti dannunziani e di pagine sull’arte e il dannunziario (2023), Roma e Sant’Arsenio di Elio Pecora (2021).

 

Monica Ferri, nativa di Venezia, vive a Chieti. Laureata in lettere classiche, insegna materie letterarie nella scuola superiore. Ha seguito il corso quadriennale di grafologia presso l’Asergraf di Pescara. Grafologa appassionata, cura ritratti di personalità di artisti, collaborando a mostre, riviste e giornali on line. Promuove e organizza eventi culturali e incontri con autori nelle scuole e presso librerie, enti o associazioni ed è nelle giurie di alcuni premi letterari. Attualmente studia perizia forense presso l’Arigraf (Associazione Italiana di Ricerca Grafologica)di Roma. Ha pubblicato, con Massimo Pamio: Chi era Gabriele D’Annunzio (2024), Chi era Francesco Paolo Michetti (2024).

 

 

 

 

 




VITTORIO VALENTINI: TESTIMONE DELL’ORRORE DEL VAJONT E DEL PROFONDO LEGAME ABRUZZESE CON IL DISASTRO

 

Vittorio Valentini, un valoroso abruzzese e sotto tenente durante il servizio militare con gli Alpini presso la caserma Fantuzzi di Belluno, ha condiviso il suo straordinario racconto come soccorritore arrivato a Longarone la mattina dopo il disastro del Vajont in un’intervista esclusiva per il podcast “Voce del Vajont”. Curato con grande attenzione e sensibilità da Andrea Di Antonio, teramano di origine e residente a Cambridge, nel Regno Unito, questo podcast si presenta come un punto di incontro cruciale per chi desidera conoscere e comprendere a fondo gli eventi legati al tragico evento del Vajont per mantenere viva la memoria.

Nell’episodio che lo vede protagonista, disponibile su YouTube al seguente link https://youtu.be/FOq-6Gt-9QE, Valentini ha condiviso dettagli e riflessioni su quei giorni tragici, offrendo uno sguardo unico sulle operazioni di soccorso e sulle difficoltà affrontate dal personale impegnato sul campo. Andrea Di Antonio, curatore del podcast, ha dichiarato: “Sono grato a Vittorio per aver condiviso la sua testimonianza con noi. La sua partecipazione è stata fondamentale e l’importanza della sua voce si unisce a quella di altri soccorritori, contribuendo così a preservare la memoria storica di un evento che ha segnato profondamente l’Italia.”

La storia di Valentini aggiunge un altro tassello fondamentale al legame tra il disastro del Vajont e l’Abruzzo. Erano prevalentemente abruzzesi, infatti, i cosiddetti “acrobati delle dighe”, operai in grado di lavorare appesi sulla roccia ad altezze vertiginose, che hanno partecipato alla costruzione della diga. È anche a L’Aquila che si sono svolti i primi due gradi di processo penale ai responsabili del disastro a partire dal 1969. Inoltre, presso l’Archivio di Stato del capoluogo abruzzese erano conservati, fino al tragico terremoto del 6 aprile 2009, anche i 256 faldoni di carte processuali, sottolineando ulteriormente l’importanza storica e culturale di questo tragico evento per la regione abruzzese. Attualmente, tali documenti sono conservati presso l’Archivio di Stato di Belluno, dove dovrebbero essere trasferiti in maniera definitiva come auspicato dal Presidente della Repubblica Mattarella durante la sua visita ai luoghi del disastro in occasione del sessantesimo anniversario.

Con la sua testimonianza, Valentini continua a onorare la memoria delle vittime del disastro del Vajont e a portare avanti il ricordo di quelle tragiche ore che hanno segnato indelebilmente la storia della regione e dell’intero paese. Il suo impegno e la sua voce rimangono fondamentali nel mantenere vivo il ricordo di questa tragedia e nell’assicurare che le lezioni apprese non vengano dimenticate.