“Torquato Tasso e l’Abruzzo” alla De Luca di Chieti
Matteo Auciello.
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Una delle novità di questa serie è la collaborazione con la Scuola Macondo di Pescara, fondata dallo stesso scrittore e sceneggiatore Peppe Millanta, gestita da Elisa Quinto con la collaborazione di Sara Caramanico.
Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo , mail info@ianieriedizioni.it .
OGGI PARLIAMO DI NARRATIVA PER RAGAZZI, DA QUEST’ANNO LA SEZIONE HA LA PRESIDENZA DI: SONIA GIOVANNETTI
Sonia Giovannetti è poetessa, scrittrice e critica letteraria. Fa parte di molte associazioni promotrici di arte e letteratura, è membro e Presidente di Giuria a Premi letterari. È presente in diverse Riviste letterarie ed è collaboratrice del Blog “Alla volta di Leucade” di Nazario Pardini.
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“C’è una pazzia dello scrivere che si ha dentro, una pazzia, furiosa ma non è per questo che si è pazzi. Anzi” con queste parole Margherite Duras testimonia, in modo diretto, che è il demone che abita gli scrittori a muovere la loro penna, così come per altri “pazzi” a riempire di armoniosa bellezza il pentagramma e a plasmare e colorare lo spazio.
Per chi si occupa di poesia, come nel mio caso, niente è più vero di questa affermazione, se si prende in considerazione la presenza incombente del mistero che muove la poesia a prodursi in noi e a cui, quasi inconsapevolmente, prestiamo il nostro vocabolario. Da qui l’azzardo oltre il limen, oltre la siepe che delimita il confine del nostro essere, laddove l’immaginazione diventa il luogo in cui tutto è possibile. Il poeta sa leggere questo mistero, lo attraversa e ben pochi arrivano come lui a saper guardare oltre i confini del presente per scorgervi il futuro, per indovinarne i tratti dagli indizi che l’umanità gli fornisce.
Questo svelamento del mistero, questa “pazzia”, per dirla con Duras, avviene quando si oltrepassano i limiti della ragione e si riesce ad alimentare la piccola fiammella della creatività, della curiosità, dell’esplorazione di noi stessi, di tutto quello che ci permette di togliere la maschera che ci imponiamo tutti i giorni, quella dei nostri ruoli – sociali, professionali, familiari – per indossarne una più autentica, che ci rappresenti appieno, e che può essere un aiuto a vivere meglio, a coltivare leggerezza e ironia quel tanto che serve per sorridere alla vita e perfino, talvolta, per farcela amare.
Insomma, un po’ di quella “Follia” decantata da Erasmo da Rotterdam, più di 500 anni fa, nel suo celebre “Elogio”, con quella dea che irradiava luce e calore, suggerendoci di non prenderci troppo sul serio e di liberare invece la nostra più autentica identità. Un po’ come fanno gli artisti, genialmente sovversivi per vocazione, e i poeti appunto, che più di altri si pongono in ascolto della parte più vera del loro essere, incuranti degli effetti spesso dirompenti del loro dire, e ne fanno dono. La poesia, l’arte, abita nella follia, che è il luogo di ciò che è oscuro e a cui si dà voce, in un moto spontaneo dell’anima. La poesia e l’arte hanno la stessa matrice, rappresentano un volo, un’elevatezza, un’ascesa per superare i limiti del visibile. Essere folli significa essere creativi, ed essere creativi significa essere liberi. Liberi di dirsi e di “fare”, perché la poesia è proprio un “fare”, che corrisponde a un “sentire”, è un operare su se stessi e sull’altro. Il poeta, infine, è colui che ha lo sguardo sull’uomo, sulla condizione umana e sui suoi sentimenti.
È salvezza e ancora. È quella voce che richiama alla bellezza del vivere, alla cura della parola che la esprime e che ha anche il compito di dare suono e voce a chi non ha voce, a chi è sfruttato, a chi sente l’ingiustizia. Una manifestazione creativa, la poesia, dell’interiorità dell’uomo che ha lo scopo di dare forma alle sue emozioni e che, al tempo stesso, risana il tempo dell’uomo riavvicinandolo alla sua umanità. Un io amico, dunque, un tempo “ritrovato”, direbbe Proust, in un’epoca che non sembra assecondare questa dimensione, ossessionati come siamo dalla velocità, dall’efficienza e dalla tecnologia, fattori forse vantaggiosi del vivere odierno, ma che sottraggono tempo all’ascolto della nostra e dell’altrui interiorità.
Domenica 10 novembre, gli appuntamenti di Ianieri edizioni al Fla
Sempre alle ore 19.00 nella Sala Video, Luciano Di Tizio in dialogo con la giornalista Alessandra Renzetti presenta La giustizia del Duce, il Fascismo al potere tra violenze, sottovalutazioni e connivenza (Ianieri): una visione a tutto campo nella quale il delitto (dopo 100 anni) e il processo Matteotti conservano un ruolo centrale, ma col discorso allargato ad altri vergognosi processi farsa e anche a vicende diverse nelle quali magistrati con la schiena dritta hanno difeso la Giustizia a dispetto delle pressioni del regim
“ABCiao abecedario italiano” : il primo albo illustrato per bambini a conquistare il FLA. Domenica 10 Novembre a Pescara ABCiao apre le porte del FLA all’infanzia con letture animate e laboratori per bambini
“La vita è un flusso di parole” al Fla, dopo un grande dolore ecco il potere dell’ottimismo di Ida Santilli
di Drakon edizioni.
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La vera casa di Ida Santilli è il mondo, infatti sin da piccola desiderava viaggiare e solo da grande ha realizzato il suo sogno girando per tutta l’Italia, l’Europa, l’Africa e l’America, perché sostiene che i luoghi della Terra hanno una grande magia e le loro vibrazioni chiamano l’uomo.
L’autrice riesce a trasferire al lettore sia contenuti scientifici basilari e innovativi, sia consigli ed esercizi pratici che, attraverso “flussi di parole”, aiutano ad elevare l’energia e quindi il benessere di ognuno.
La vita, quindi, può cambiare in meglio, se vengono consegnati alla realtà, i propri sogni. Crederci è essenziale. Realizzarli può essere speciale.
La Santilli è anche Life coach, Counselor, Doctor clown e volontaria della Croce Rossa: tante sono le attività che coltiva nella vita e sono proprio quegli interessi che rappresentano concretamente la trasformazione dei suoi sogni, poiché crede nelle possibilità e ha profonda fiducia della realizzazione.
Il dolore per la perdita di un figlio di 32 anni l’ha portata a sviluppare una grande sensibilità e ad amare l’energia dell’Universo che contiene la parte invisibile della vita, sentendosi particolarmente in sintonia con essa.
Dialogano con l’autrice Annalisa Potenza, Giulia Madonna e Giulia Di Giampaolo.
L’evento è ad ingresso gratuito.
“A MARGINE E OLTRE”, il cantastorie molisano Antonio Mastrogiorgio si racconta col suo nuovo libro di poesie, stornelli e canzoni: le date delle prime presentazioni.
Si presenta così Antonio: «Mi chiamo Antonio Mastrogiorgio, sono nato nel 1986, da tanti anni sono attivo come cantastorie, cantautore e poeta di paese. Adoro le pompe di benzina dismesse, l’odore dei frantoi, le coppie di poiane in volo, le mitologie locali, i tarocchi e le storie dei vecchi… Da sempre mi sono dedicato a raccontare il territorio e la provincia (anche quella dell’anima, come la chiamo io) con un piglio tragicomico e fuori dai luoghi comuni. In più di 10 anni di attività ho prodotto due dischi e alcune colonne sonore, mi sono esibito in centinaia di spettacoli in Italia (con La Suonata Balorda e da solo), ho pubblicato poesie e raccontato in tanti modi il Molise, le aree interne e molte realtà marginali.»La dotta prefazione al volume è firmata da Luigi Pece. Di seguito un illuminante stralcio:
«… Dei piccoli classici, in musica, prosa e poesia, che descrivono la precaria condizione dei nostri paesi, il nostro stato disagiato in essi, la accorante e decadente condizione, per usare degli eufemismi, del nostro territorio, che lui, altrettanto eufemisticamente, temo, definisce “la provincia dell’anima”. Nessuno come lui, innovativo nel cogliere il perpetuo, originale nel descrivere il notorio, diverso da tutti nel dipingere il sempre uguale, modernissimo nel cantare l’antico, sintetico nello spremere lampi riassuntivi dell’indescrivibile, immutato ma collabente, pericolante mondo che ci circonda; immagini lapidarie delle quali noi paesani ben cogliamo il senso, e il peso. |
Il 90enne de Benis al Fla con il suo “Sole oscuro” per Drakon edizioni
Remo Deconte, ottantenne che decide di non cedere al suo imminente declino, incontra la giovane Martina al parco di Villa Borghese. La ragazza ama e dipinge gli acquerelli. È bellissima, ma la poliomielite avuta da bambina le ha menomato una gamba.
domenica 10 novembre alle ore 18.00 presso Sala Unione – Nuovo Spazio Fla a piazza Unione. Dialoga con de Benis, la giornalista Alessandra Renzetti.
Deconte ha un tormento che lo perseguita da anni: da ragazzo rifiutò la compagnia di Elena, una ragazzina graziosa ma disabile, claudicante. Seppe poi che la bellissima Elena, ormai donna, sola e senza amore, aveva posto fine alle sue sofferenze con l’estremo gesto del suicidio.
Martina, per il vecchio Deconte, diventa la gioia delle sue giornate, la sua rinascita spirituale, la possibilità di rimediare in qualche modo alla sua infamia di giovane immaturo, la sua catarsi. Quella straordinaria e dolce intesa che si stabilisce tra “nonno e nipote” ridarà a Martina la dignità che la disabilità le aveva sottratto e riuscirà a realizzare anche il progetto per lei più grande e profondo.
Bruno de Benis viveva a Roma e, incuriosito dai nomi delle vie, cercava notizie su quei personaggi scritti sui muri.
Non aveva nemmeno il vocabolario, e le parole le rubava ascoltando i discorsi dei grandi quando parlavano di guerra o di politica. Crescendo riuscì sempre meglio a incasellare parole e saperi, finché una gentile professoressa gli rivelò del suo talento nella scrittura che sarebbe stato bene coltivare.
E così fu. Finalmente nel ‘71, a Melbourne, vide la luce “Il Complotto”, il suo primo romanzo. Ne seguirono tanti altri, compreso questo che hai tra le mani.
Evento gratuito fino ad esaurimento posti.
Il Touring Club Italiano presenta Mappe, la rivista libro di geografie e storie su coordinate inusuali
Domenica 10 novembre al FLA – Festival di Libri e Altre cose la presentazione del terzo numero dedicato a Spaghetti
Milano, 8 novembre 2024 – Il Touring Club Italiano lancia Mappe, libro con la scansione di una rivista e rivista con l’eleganza di un libro, per dare voce all’idea di disegnare territori immaginari intorno a un tema diverso ogni numero, ogni tre mesi, mescolando diversi generi – riflessioni, reportage, racconti, graphic novel – e linguaggi, perché diversi sono i paesaggi che incontra il viaggiatore.
Domenica 10 novembre alle 17 alla XXII edizione del FLA- Festival di Libri e Altre cose a Pescara, presso la Sala Manthonè – Nuovo Spazio Fla, Ottavio Di Brizzi, Direttore Editoriale di Touring Club Italiano, presenta il terzo numero di Mappe, dedicato a Spaghetti con il giornalista e scrittore Antonio Pascale.
«Un viaggio nella geografia del gusto per questa terza navigazione di Mappe dopo Confini e Isole piccole, seguendo un filo giallo lungo le vie della pasta – spiega Ottavio Di Brizzi, direttore editoriale TCI. Con una segnaletica generosa di nomi e suoni, siano vermicelli, tajarin o fidelini, lamian o somen, reshteh, japchae o dangmyeon…e incroci tra storia gastronomica, politiche del cibo, gestione pubblica delle emozioni e privata delle relazioni, governo dei corpi. La cucina è fatta di ricette articolate che combinano ingredienti più o meno semplici: se una mappa è una ricetta che combina punti isolati in percorsi di senso – e Mappe un giocoso esercizio di decostruzione –, si proverà qui a delineare un territorio che dice tanto o troppo di noi, e molto o tutto del mondo intorno a noi. La tavola è un formidabile strumento di costruzione delle identità, campo di battaglia tra saperi e piaceri: i limiti della cucina sono dettati da una tensione dentro/fuori, biologia e cultura, una demarcazione che rassicura ed esclude. Le tolleranze alimentari come forme di metabolismo culturale».
Con il terzo numero di Mappe, libro con la scansione di una rivista e rivista con l’eleganza di un libro, il Touring Club Italiano torna a disegnare territori immaginari intorno a un tema diverso ogni numero, ogni tre mesi, mescolando diversi generi – riflessioni, reportage, racconti, graphic novel – e linguaggi, perché diversi sono i paesaggi che incontra il viaggiatore. Il risultato è un palinsesto di testi, immagini, disegni, cartine pensato per creare suggestioni, non suggerire destinazioni. Mappe è una rivistalibro che informa, diletta e crea immaginari. Disegnata dallo Studio XxY è anche un bell’oggetto da sfogliare, leggere, conservare e collezionare.
Tante e originali le storie da cui è composto questo numero, partendo dall’inizio con miti e leggende che li circondano raccontati dal professore di scienze alimentari Alberto Grandi agli infiniti formati, ciascuno in grado di raccontare un pezzo di Italia come descrive Massimo Montanari, alle tecniche imprescindibili per raccoglierli nei rebbi di cui Gianfranco Marrone sottolinea l’innato talento tutto italiano. Nel nuovo numero di Mappe non mancano i racconti autoriali con interventi di Valeria Parrella, Sandro Bonvissuto, Valerio Millefoglie, reportage in luoghi più o meno lontani come la Tunisia e l’Asia Centrale, e i fumetti di Yocci e di Marco Tabilio.
Mappe è un trimestrale in vendita in libreria a 19,50 euro (scontato per gli iscritti TCI su touringclubstore.com e nei Punti Touring).
Giulianova. Sabato 9 Novembre, nella Biblioteca Civica “Vincenzo Bindi”, Claudia Lanteri ospite di Quid con il suo romanzo d’esordio.
Sabato prossimo, 9 novembre, alle 18.30, l’associazione culturale Quid ospiterà nella cornice della Biblioteca Civica “Vincenzo Bindi” di Giulianova la scrittrice Claudia Lanteri con il suo romanzo d’esordio “L’isola e il tempo”, edito da Einaudi per la collana Unici.
Il romanzo, che colpisce per la maturità e l’originalità di stile e di linguaggio, così come per la storia ed i personaggi che lo popolano, richiama la tradizione del Novecento italiano, quella di Elsa Morante, Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello. Di questo e di molto altro si parlerà durante l’incontro, moderato da Maria Rosaria Vitalone. Le letture di alcuni brani tratti dal libro sono affidate a Rita Chiappini.
Claudia Lanteri, palermitana, si é occupata di marketing e comunicazione. Ora, oltre a scrivere, è una libraia. Prima di questo romanzo ha pubblicato racconti su varie riviste quali Snaporaz, Malgrado le Mosche, Micorrize.