La prof.ssa Maria Teresa Giusti a Giulianova. Presentazione del libro: “Relazioni pericolose: Italia fascista e Russia comunista”. Lunedì, 26 agosto, ore 21,15, Terrazza Kursaal a Giulianova lido.

Lunedì, 26 agosto, alle ore 21,15, sulla terrazza Kursaal di Giulianova lido, la prof.ssa Maria Teresa Giusti (docente all’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara) presenterà il saggio storico “Relazioni pericolose: Italia fascista e Russia comunista” edito dalla casa editrice bolognese Il Mulino per la collana “studi e ricerche”. La serata, presentata dal giornalista Walter De Berardinis, vedrà la presenza dell’Ing. Francesco Caruso junior, nipote dell’omonimo Ten. del Btg. Alpini sciatori “Monte Cervino” deceduto il 16 gennaio 1943 a Rossoch (Russia). Lidia Albani, assessore della Città di Giulianova e Gabriele Barcaroli, presidente dell’Associazione Arma Aeronautica sezione Teramo-Giulianova porteranno i saluti istituzionali. Il libro è tra i 5 finalisti al Premio Acqui Storia 2024 – 57^ edizione, sezione storico-scientifica che si svolgerà ad Acqui Terme (Alessandria) il 19 ottobre 2024.

Durante la presentazione verranno ricordati i 17 soldati giuliesi morti durante la campagna di guerra in Russia con il CSIR – Corpo di spedizione italiano in Russia e ARMIR-Armata italiana in Russia: Francesco Capone, Mario Capriotti, Alfonso De Ascaniis, Giuliano De Martiis, Pietro Dell’Ovo, Ottavio Di Bonaventura, Ferruccio Di Ferdinando, Guerino Felicioni, Giuseppe Lattanzi, Dino Marchetti, Antonio Mervisan, Cesare Nobili, Pasquale Pietrangeli, Giovanni Piovani, Aurelio Rosi, Giuseppe Ruggieri e Domenico Valentini.

Quali furono i rapporti che legarono l’Unione sovietica e l’Italia fascista tra il 1924 e il 1941, anno d’inizio della campagna di Russia? A partire da fonti di archivio russe e italiane, Maria Teresa Giusti ricostruisce la storia poco conosciuta di queste relazioni, nell’intrecciarsi delle direttrici economiche e geopolitiche impostate dai governi liberali con quelle dettate dall’avvento al potere del fascismo. Mussolini dimostrò da subito interesse per la Russia con l’obiettivo di stipulare accordi commerciali per ottenere materie prime ed esportare i prodotti dell’industria italiana. Reinserire la Russia sovietica nella comunità internazionale avrebbe, inoltre, garantito un bilanciamento, a vantaggio dell’Italia, dell’influenza britannica e francese nei Balcani e nel Mediterraneo. Tra quanti agevolarono e promossero lo sviluppo di queste «relazioni pericolose» fra due totalitarismi antitetici, ma legati dal comune odio per le democrazie liberali, spiccano le figure iconiche di Italo Balbo, che al termine della trasvolata sul Mediterraneo orientale fu accolto con grandi onori a Odessa, e di Umberto Nobile, che collaborò attivamente allo sviluppo della dirigibilistica sovietica.

Maria Teresa Giusti insegna Storia sociale e Storia contemporanea nell’Università «Gabriele d’Annunzio» di Chieti-Pescara. Con il Mulino ha pubblicato anche «Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani, 1940-1945» (con Elena Aga Rossi, nuova ed. 2017), «La campagna di Russia» (2016; premio Friuli Storia) e «I prigionieri italiani in Russia» (Premio Cherasco-Storia nel 2005, nuova ed. 2019). Gli internati militari italiani: dai Balcani, in Germania e nell’URSSS. 1943-1945 per Rodrigo editore, ed. 2019).

 




Giulianova. Editoria: presentazione del libro “Una settimana in Abruzzo” del giornalista Ugo Ojetti, Ianieri Edizioni, 22 agosto ore 19.15 nel Vicolo del Gallo, nel cuore del centro storico

“Una settimana in Abruzzo” di Ugo Ojetti a Giulianova per il Festival “Approdo”

“Una settimana in Abruzzo” del giornalista Ugo Ojetti, secondo volume di “Comete – Scie d’Abruzzo” di Ianieri Edizioni e del Direttore di collana Peppe Millanta, verrà presentato il 22 agosto alle ore 19.15 a Vicolo del Gallo, nel centro storico di Giulianova Alta (TE), in occasione di Approdo – Borgo in Festival, kermesse di grande musica, teatro, cinema, arti figurative.; è a cura del circuito abruzzese ACS e l’associazione Arkarte, il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Giulianova. Dialogheranno lo storico e giornalista Walter De Berardinis e l’Ufficio stampa del Progetto “Comete” la giornalista pescarese Alessandra Renzetti
La prefazione di questo secondo volume è del caporedattore ed editorialista de Il Giornale, Vittorio Macioce, l’introduzione appartiene al giornalista abruzzese Simone Gambacorta; il progetto si avvale di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Ugo Perolino, che ha collaborato con lo stesso Millanta, per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche.
Ogni volume è arricchito da itinerari tematici a cura di Serena D’orazio per scoprire le bellezze inaspettate della regione Abruzzo che hanno destato l’interesse dell’associazione I Borghi più belli d’Italia, Borghi Autentici, Parco Nazionale delle Maiella e I Parchi Letterari.
Dalla raffinata produzione della maiolica alla faticosa lavorazione della pietra, la manifattura abruzzese si è sempre distinta per il suo straordinario patrimonio di abilità e per la sua originalità espressiva dai tratti sobri ed essenziali. Un patrimonio identitario unico che nella settimana trascorsa in Abruzzo, Ojetti sembra aver colto nella sua più piena integrità: il noto giornalista romano visitò monumenti, raccolse storie e osservò scene di vita quotidiana sotto un attento sguardo antropico, teso a indagare il prezioso patrimonio immateriale abruzzese fatto di racconti, saperi e tradizioni.
L’itinerario “Sulle tracce di Ojetti” vuole rivivere questa esperienza di viaggio seguendo i passi di Ugo Ojetti alla scoperta del patrimonio storico-artistico abruzzese, ma è dall’interesse così puntuale dimostrato per l’abilità artigiana che nasce “Antichi mestieri”, un itinerario alla scoperta di tutti quei luoghi dove l’arte popolare continua testarda a resistere al tempo, per vivere l’Abruzzo nella sua veste più autentica.
Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail info@ianieriedizioni.it.



VIAGGIO IN RIMA ALLA RISCOPERTA DELLA VALLE DI NERFA. PRESENTAZIONI del LIBRO “LA VALLE DI NERFA” di Rupe di Gerifalco a cura di Mira Carpineta, Angelo Fracassi e Carmina Palleschi

 

Due giorni intensi e ricchi di incontri per “La Valle di Nerfa” di Rupe di Gerifalco, rieditato da Tabula Fati di Marco Solfanelli Editore. Un Libro raro e molto particolare, edito nel 1931 che ha trovato nuova vita grazie a Angelo Fracassi, Mira Carpineta e Carmina Palleschi che ne hanno curato la riedizione e le presentazioni tenutesi il 10 agosto scorso a Pagliara e Castellafiume e l’11 agosto a Capistrello radunando un nutrito pubblico di appassionati e curiosi.

L’autore del libro, il Maestro e Commendatore di Pagliara dei Marsi, Francesco Di Marzio,  si firma con uno pseudonimo che evoca atmosfere avventurose e medievali: Rupe di Gerifalco, un nome che in realtà indica un luogo ben preciso, dove i ruderi di un antico castello raccontano storie di briganti e cavalieri.

“La particolarità e l’originalità di questo libricino – spiega Mira Carpineta, curatrice della ristampa insieme ad Angelo Fracassi e Carmina Palleschi – è nella forma della scrittura scelta dall’autore, ovvero le rime baciate, in versi endecasillabi e quartine. Un modo di descrivere luoghi, paesaggi, tradizioni e genti che grazie alle rime, appunto, è entrato, ed è rimasto, nella memoria collettiva delle popolazioni dei cinque paesi descritti, arrivando fino a noi grazie ai nostri nonni che ce le hanno declamate. “

La Valle di Nerfa inizia dove i monti “Dogana e Aurunzo fanno sella”, ai bordi della piana del Fucino, l’antico lago prosciugato già dall’imperatore Claudio 2000 anni fa e poi dal principe romano Alessandro Torlonia. Comprende cinque paesi: Petrella Liri, Cappadocia,  Pagliara dei Marsi, Castellafiume e Capistrello.

“Il viaggio attraverso i cinque paesi della valle, descritto da Francesco Di Marzio è lo stesso che compie il fiume Liri, che “serpeggia la valle a torti giri” – aggiunge Angelo Fracassi – e testimonia i cambiamenti sociali avvenuti nel territorio, passato da un’economia lacustre e rurale alle prime forma di industrializzazione, con le officine, la centrale elettrica, la cartiera. Ho ritrovato questo libricino, originale, nella biblioteca di mio nonno, ebanista, che aveva eseguito un lavoro per il maestro Di Marzio e che glielo aveva regalato con una dedica autografa. Ci siamo accorti, rileggendolo di quante  affinità ci siano tra il tempo descritto dall’autore, il 1931, ed oggi. Il Commendatore ha scritto il poemetto per “valorizzare la Valle e le sue peculiarità”, ed è in fondo anche quello che noi stiamo facendo oggi con il recupero di questi bellissimi versi”.

Ma oltre alla descrizione geografica dei luoghi, nel libro ci sono tanti dettagli sulle lavorazioni, sulle peculiarità e l’indole dei diversi abitanti della valle.

“Aver usato le rime è stato un “espediente” utilissimo per la trasmissione e la memorizzazione dei testi perché anche le persone analfabete potevano impararle e declamarle, come hanno fatto con noi  i nostri nonni – conclude Carmina Palleschi –  È proprio attraverso la trasmissione orale che tanta cultura popolare viene trasmessa e ci ha raggiunto fino ad oggi. I canti delle tradizioni liturgiche, gli stornelli e i mottetti che scandivano la quotidianità rurale, i proverbi che tramandavano il sapere della vita contadina. Attraverso queste testimonianze, oggi sempre più rare possiamo scoprire la storia su cui poggia la nostra attualità”.

Gli eventi sono stati realizzati dalle diverse associazioni pro loco dei paesi coinvolti e dai loro attivissimi rappresentanti: Aurora di Marzio e Tonino Meco per Pagliara, Nadia Bussi per Castellafiume, l’associazione Amici dell’Emissarioper  Capistrello. Presenti, oltre al numeroso e folto pubblico, la Sindaca di Pagliara e Castellafiume Giuseppina Pirozzi e l’assessore Emiliana Salvati di Capistrello. A moderare gli eventi il giornalista Alfio Di Battista.

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Mira Carpineta nasce a Teramo nel 1964, Laureata in Comunicazione internazionale

e interculturale con indirizzo giornalistico, è giornalistapubblicista iscritta all’ODG Abruzzo. Ha diretto fino al 2015 ilmagazine mensile “PrimaPagina”, un periodico abruzzese di cui oggi

gestisce i contenuti del sito web. Scrive articoli per numerose testatein lingua italiana nel mondo, dalla Svizzera all’Australia. Ha pubblicatonel 2023, Na otanò… (Tabula fati, Chieti), un volume di memoriestoriche e familiari su Capistrello. Attualmente ricopre l’incaricodi vicedirettore del mensile romano dedicato ai nostri connazionali all’estero: ITALIANItalianinelmondo.com.

Angelo Fracassi, Laureato in Scienze biologiche, svolge la suaattività professionale nel campo della sicurezza alimentare. Profondamentelegato al suo paese di origine, Capistrello, ha contribuito afarne conoscere aspetti nascosti e storie del passato attraverso variepubblicazioni tra cui La Confraternita di Nostra Signora del SacroCuore. Una storia di Capistrello dal ‘600 ai nostri giorni (2012).Appassionato anche di tradizioni popolari insieme a Carmina Palleschi

ha raccolto una serie di canti popolari nel volume Dialoghiabruzzesi tra memoria e futuro (Kirke, 2021) che raccolti in un CD,costituiscono la prima pubblicazione di registrazioni di canti di

tradizione orale per Capistrello. Una ulteriore raccolta di cantitradizionali è stata pubblicata in Ad horamnonam, Nuove ricerchesul Sacro Triduo abruzzese fra pratiche sonore e devozione (Kirke,

2022) che rappresenta una analisi sistematiche della tradizionepopolare e canora del triduo pasquale a Capistrello. Attualmentepartecipa alle attività delle associazioni di volontariato del paese,l’AVIS – Associazione Volontari Italiani Sangue e Gli amici dell’EmissarioETS, che ha contribuito a fondare.

Carmina Palleschi, capistrellana doc, anche se romana pernecessità lavorative, insegnante di scuola per l’infanzia, con lapassione per la realizzazione di costumi teatrali. Impegnata nel

volontariato, collabora con alcune organizzazioni noprofit, ma la sua“mission” è in realtà la ricerca e la conservazione del patrimonioculturale orale del suo paese di origine. Da anni, insieme ad AngeloFracassi, raccoglie racconti, canti, tradizioni popolari, intervistandoe registrando le voci delle persone – sempre più rare – depositarie diqueste testimonianze, che poi pubblica sulle sue pagine social. Con ilCentro Studi Marsicani e la pro Loco di Avezzano ha realizzato un cde un volume per la Tavola Rotonda Ad HoramNonam(Kirke, 2022),che rappresenta la prima  pubblicazione di canti di Tradizione oraleper Capistrello.

 

 

La Valle Di Nerfa –di Rupe di Gerifalco, a cura di M.Carpineta, A. Fracassi, C. Palleschi, 2024 ed. Tabula fati.




L’ABRUZZESE SANDRO GALANTINI E IL SARDO MICHELE GARAU VINCONO LA XXIV EDIZIONE DEL PREMIO LETTERA D’AMORE

 

Saranno un abruzzese e un sardo a salire sul podio più alto della XXIV Edizione del Premio Lettera d’Amore patrocinato dal Comune di Torrevecchia Teatina, dalla Regione Abruzzoe dal Museo della Lettera d’Amore.

L’incedere lento e ritmato, lo scavo nelle proprie emozioni con il bisogno di una verità priva di incertezze, nel testo delgiovane ingegnere civile Michele Garau, e la nostalgia di una storia esibita con delicatezza e pudore, nel caso di Sandro Galantini, hanno convinto la giuria ad assegnare loro il primo premio del concorso più “amato” d’Italia. Seconde, Anna Tangocci, di Montecchio (Pesaro Urbino), che ha immaginato un’appassionata e straziante lettera d’una donna al suo uomo in guerra, e Luisa Bussi, di Milano ma residente a Roma, che ha espresso un’altra ardente testimonianza sull’onda di un amore finito, terzi Elena Malta, abruzzese, per una lettera d’amore alla poesia, croce e delizia del suo cuore, e Mauro Barbetti, di Osimo, che ha coniato una lettera d’amore a Cézanne.

La giuria formata da Arnaldo Colasanti, Tonita Di Nisio, Massimo Pamio, Lucilla Sergiacomo e Giuseppina Verdoliva ha inoltre inteso segnalare testi meritevoli, quelli di Lilliana Capone, Maura Carlucci, Walter Cavalieri, Francesco Celi, Bruna Cerasa, Massimo Chiacchiarelli, Alice Ciaschetti, Gabriella Cinti, Daniele Coccimiglio, Walter De Berardinis, Camilla Demuro, Francesca Di Giuseppe, Annamaria Di Lorenzo, Giulia Di Lorenzo, Sara Galli, Floriana Gatto, Antonio Giammarino, Eloisa Guarracino, Antonella Iacoli, Tiziana Iannantuoni, Corrado Sebastiano Magro, Luisa Marinelli, Edoardo Medori, Marinella Miconi, Fantino Mincone, Claudia Reghenzi, Marina Seganti, Veronica Talassi, Albert Verdese, Elisa Vettor.Numerose le lettere originali, come quella della trevigiana Elisa Vettor: “Amo tutto di te. Il colore del tuo incarnato mi ricorda la calda sabbia del deserto del Sahara e mi parla di terre lontane e inesplorate. Da quando ti ho assaporato tutte le mie barriere di diffidenza sono cadute ed ora è troppo tardi per dirti addio. Alcuni definiscono i miei gusti stravaganti, addirittura sofisticati e potresti pensare che la mia passione per te sia dettata da un semplice capriccio; il voler dimostrare di non avere gusti che si adattano alla massa. Ma credimi quando dico che hai dato un tocco speciale alla mia vita. Amo il fatto che nella composizione della tua struttura possano coesistere il giusto rapporto tra compattezza e liquidità. Ti lasci spalmare con una grazia e leggiadria che appartiene a pochi. Quel tuo sapore, poi, mi manda in estasi: un misto tra dolce e salato, che sul pianeta Terra non ha davvero eguali.L’aspetto più importante è la tua autenticità. Tutto è fornito da un solo, prezioso ingrediente: arachidi al 100%”,dedicata al burro d’arachidi, quella di Gabriella Cinti, di Jesi, dedicata a un figlio di carta, a un figlio mai nato, fatto solo di parole; o quella della veneziana Camilla Demuro che ha redatto uno scritto di una Ofelia che dall’abisso esprime gli ultimi pensieri d’amore. O infine Albert Verdese di Perugia che scrive in corsivo al nipotino: “Mio piccolo, rumoroso, pieno di gioia nipotino, rubicondo ed impaziente come un fiore di maggio; implacabile e curioso, come un fringuello, goccia di vita preziosa, costante, il nonno ti scrive. Con la stessa mano che ti scatta le foto, e con le stesse dita che hanno chiuso il fiocco dei lacci delle tue scarpe tre giorni fa”, una lettera che tutti i nonni avrebbero voluto scrivere al loro nipotino.“La lettera d’amore – osserva Massimo Pamio, direttore del museo – esprime l’intima consapevolezza di consegnarsi all’altro; è un appello, una voce che attraversa mari e monti, e perfino il muro del silenzio dei giorni. La lettera non ha un fine se non quello di recare una voce, un appello, che richiede ascolto, pace, l’intimità dell’altro, per commuoverlo. Commenta il personaggio di un romanzo di AmélieNothomb: -Che esercizio fantastico la lettera d’amore! Io che non ne avevo mai scritta una, da parte mia scoprii l’ebbrezza di comporre ad arte frasi ardenti di passione-. La scrive per conto di un amico (il riferimento a Cyrano è evidente), che grazie a lui, riceve una lettera d’amore altrettanto appassionata. Ma poi scopriranno che non è lei a scriverla, bensì la sorella… Ecco, provare a scrivere una lettera d’amore o anche d’amicizia può aprire mondi e vicende straordinarie e complicate.”

La cerimonia di premiazione si svolgerà giovedì 8 agosto alle ore 21 nel Parco dei Giovani San Karol del Palazzo Valignani di Torrevecchia Teatina, alla presenza del Sindaco Francesco Seccia. Presenteranno: Nino Germano, con gli attori Antonella De Collibus e Sebastiano Nardone.

MICHELE GARAUnato in Sardegna, a Oristano, giovane ingegnere poliedrico. Nei giorni feriali uomo di scienza, in quelli festivi scrittore amante dell’introspezione, nonché del giardinaggio, della pesca subacquea e della buona cucina. Laureato con lode in Ingegneria Civile all’Università degli studi di Cagliari con una tesi che si colloca all’interno di un progetto di ricerca internazionale (coordinato dall’università Politecnica di Valencia) finalizzato allo studio dei fenomeni di collasso progressivo delle strutture e della loro relativa robustezza, con particolare riferimento alle strutture da ponte a travatura reticolare in acciaio. Tale studio, inoltre, risulta in fase di ulteriore approfondimento ai fini di pubblicazione all’interno di rivista scientifica.

SANDRO GALANTINI(Senigallia, 21 giugno 1964), storico, giornalista e saggista, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università di Urbino specializzandosi poi presso la Scuola di Applicazione Forense dell’Università di Teramo. È autore di circa cento tra volumi, saggi e contributi apparsi in opere collettanee ed in riviste scientifiche. Membro di numerosi sodalizi ed istituti di ricerca, è stato direttore responsabile del quadrimestrale di letteratura “Lìnfera” di Roma vincendo nel 2003 il premio giornalistico nazionale “G. Polidoro” per la sezione carta stampata. Nel 2013 è stato insignito del titolo di Cavaliere e quindi, nel 2019, di quello di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

 




La prof.ssa Maria Teresa Giusti a Giulianova. Presentazione dell’ultima fatica editoriale: “Relazioni pericolose: Italia fascista e Russia comunista”

Mercoledì, 7 agosto, alle ore 21,15, sulla terrazza Kursaal di Giulianova lido, la prof.ssa Maria Teresa Giusti (docente all’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara) presenterà “Relazioni pericolose: Italia fascista e Russia comunista” edito dalla casa editrice bolognese Il Mulino per la collana “studi e ricerche”. La serata, presentata dal giornalista Walter De Berardinis vedrà la presenza dell’Ing. Francesco Caruso junior, nipote dell’omonimo Ten. del Btg. Alpini sciatori “Monte Cervino” deceduto il 16 gennaio 1943 a Rossosch (Russia). Lidia Albani, assessore della Città di Giulianova e Gabriele Barcaroli, presidente dell’Associazione Arma Aeronautica sez. Teramo-Giulianova porteranno i saluti istituzionali. Il libro è tra i 5 finalisti al Premio Acqui Storia 2024 – 57^ edizione, sezione storico-scientifica.

Durante la presentazione verranno ricordati i 17 soldati giuliesi morti durante la campagna di guerra in Russia con il CSIR – Corpo di spedizione italiano in Russia e ARMIR-Armata italiana in Russia: Francesco Capone, Mario Capriotti, Alfonso De Ascaniis, Giuliano De Martiis, Pietro Dell’Ovo, Ottavio Di Bonaventura, Ferruccio Di Ferdinando, Guerino Felicioni, Giuseppe Lattanzi, Dino Marchetti, Antonio Mervisan, Cesare Nobili, Pasquale Pietrangeli, Giovanni Piovani, Aurelio Rosi, Giuseppe Ruggieri e Domenico Valentini.

Quali furono i rapporti che legarono l’Unione Sovietica e l’Italia fascista tra il 1924 e il 1941, anno d’inizio della campagna di Russia? A partire da fonti di archivio russe e italiane, Maria Teresa Giusti ricostruisce la storia poco conosciuta di queste relazioni, nell’intrecciarsi delle direttrici economiche e geopolitiche impostate dai governi liberali con quelle dettate dall’avvento al potere del fascismo. Mussolini dimostrò da subito interesse per la Russia con l’obiettivo di stipulare accordi commerciali per ottenere materie prime ed esportare i prodotti dell’industria italiana. Reinserire la Russia sovietica nella comunità internazionale avrebbe, inoltre, garantito un bilanciamento, a vantaggio dell’Italia, dell’influenza britannica e francese nei Balcani e nel Mediterraneo. Tra quanti agevolarono e promossero lo sviluppo di queste «relazioni pericolose» fra due totalitarismi antitetici, ma legati dal comune odio per le democrazie liberali, spiccano le figure iconiche di Italo Balbo, che al termine della trasvolata sul Mediterraneo orientale fu accolto con grandi onori a Odessa, e di Umberto Nobile, che collaborò attivamente allo sviluppo della dirigibilistica sovietica.

Maria Teresa Giusti insegna Storia sociale e Storia contemporanea nell’Università «Gabriele d’Annunzio» di Chieti-Pescara. Con il Mulino ha pubblicato anche «Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani, 1940-1945» (con Elena Aga Rossi, nuova ed. 2017), «La campagna di Russia» (2016; premio Friuli Storia) e «I prigionieri italiani in Russia» (Premio Cherasco-Storia nel 2005, nuova ed. 2019). Gli internati militari italiani: dai Balcani, in Germania e nell’URSS. 1943-1945 per Rodrigo editore, ed. 2019).




IV volume de “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo”: un libro “blueprint” per gli aspiranti expats

 

Un tour in Abruzzo per presentare agli abruzzesi che abitano nella regione i meriti degli abruzzesi all’estero, raccolti nel IV volume de “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo”. Il libro non soddisfa una semplice curiositá, ma offre esempi pratici di giovani di successo che sono espatriati, in quanto l’Abruzzo ha il merito di sfornare talenti, ma non é in grado di tenerli: la regione é una fabbrica di talenti in tutti i campi che poi esporta all’estero.

Il libro di Dom Serafini (edito da Ianieri Edizioni) é una raccolta dei personaggi che sono apparsi nella sua rubrica domenicale de “Il Messaggero”; ci sono descritti i vari percorsi degli “expats”, espatriati che non possono essere definiti “emigranti” poiché sono all’estero con tanto di contratti ed incentivi economici.

Per presentare il libro ai giovani abruzzesi, l’autore (assieme all’editore Mario Ianieri) ha girato l’Abruzzo in lungo e largo, iniziando da Giulianova, presso il Circolo Nautico V. Migliori, poi ha proseguito verso Ripa Teatina, ospiti del XX Rocky Marciano Festival, alla presenza dell’ex campione mondiale di boxe Rocky Mattioli e al quale hanno partecipato ben quattro sindaci di paesi vicini; il tour é poi continuato a Tortoreto, durante la 18ma edizione della Giornata dell’Emigrante per quindi andare al Comune di Lanciano, ospite del Sindaco Filippo Paolini, dov’é arrivato anche l’ex senatore Antonio Razzi.

Il libro ha anche ricevuto attenzione a Pescara presso la sede RAI Abruzzo, ed un video (commentato da Walter De Berardinis) verrá programmato nella terza edizione del talent show di S.T.A.N. a Caporciano il 7 settembre, 2024. In questo modo, Serafini é riuscito a raggiungere tutte e quattro le provincie abruzzesi.

Il libro si é avvalso anche dei contributi editoriali di giornalisti come Antonio Bini, Generoso D’Agnese e Silvia Mosca. Un’ulteriore caratteristica delle presentazioni é stata l’attenzione ricevuta da associazioni come ANFE (Associazione Nazionale Famiglie di Emigrati), dall’Associazione Insieme di Tortoreto, Associazione Amici di Tortoreto, il CRAM (con il consigliere Giuseppe Santeusanio), e l’Associazione Lancianese Emigrati Abruzzesi nel mondo (con il presidente Angelo Dell’Appennino, ed ex pres. dell’Associazione Abruzzese in Lombardia).

A Giulianova la presentazione (organizzata dal Dr. Pietro Campanaro) é stata trasmessa via Facebook da Francesco Marcozzi ed é stata seguita cumulativamente da oltre 7.000 spettatori.

 

Nelle foto, i vari momenti delle presentazioni




Con “Parole d’Autore” a Giulianova arriva Giulia Alberico con il romanzo ispirato a Vittoria Colonna. Venerdì 19 luglio in Biblioteca “Bindi” l’ultimo appuntamento della rassegna dell’associazione “Quid”.

Venerdì 19 luglio, alle ore 19.15 nella sala centrale della Biblioteca civica “Vincenzo Bindi” di Giulianova si terrà l’incontro con la scrittrice Giulia Alberico per l’ultimo appuntamento della rassegna letteraria Parole d’Autore a cura dell’associazione culturale Quid. Nata a San Vito Chietino, l’autrice, già docente di Italiano e Storia negli istituti superiori per oltre trent’anni, vive a Roma e collabora alle pagine culturali de L’Osservatore romano e del web magazine La voce di New York che pubblica in inglese e in italiano. É autrice di Madrigale (Sellerio, 1999) a cui sono seguiti diversi romanzi, saggi e racconti pubblicati con i più importanti editori italiani. Per l’occasione la scrittrice presenterà il suo ultimo romanzo storico edito da Piemme dal titolo Il segreto di Vittoria – La vita di Vittoria Colonna ai tempi di Michelangelo e I libri sono timidi, pubblicato nella collana Lilliput della casa editrice Galaad. In dialogo con Giulia Alberico saranno Paola Vagnozzi e Paolo Ruggeri della Galaad Edizioni.
I locali della Biblioteca sono climatizzati.

Il segreto di Vittoria
Roma, 1567. Vittoria Colonna, poetessa, vedova di Ferrante d’Avalos, marchesa di Pescara e consigliera di due Papi, è morta ormai da alcuni anni. Ed è solo a distanza di tempo che la sua dama di compagnia, colei che le è stata accanto dal primo giorno, decide di aprire le carte che ha conservato e nascosto fino alla fine: gli amici di Vittoria sono morti ormai e nessuno corre più il pericolo di essere condannato per eresia e tradimento. Vittoria, infatti, con Giulia Gonzaga, il cardinale Ferdinand Pole e Michelangelo faceva parte di un gruppo di persone che tentò in ogni modo di riformare la Chiesa per evitare lo scisma, condannando il nepotismo, la vendita delle indulgenze e le numerose storture della curia papale. Ma in quelle carte segrete non emerge soltanto Vittoria la santa, la cristiana, la riformatrice.
C’è anche una donna dal carattere unico e dai molti segreti: vedova inconsolabile di un matrimonio casto eppure dolcissimo, persona in costante lotta con un corpo considerato contro natura, appassionata musa e amica di Michelangelo, che forse amò per quanto corpo e anima le consentissero.

I libri sono timidi
I libri, per chi li ama come Giulia Alberico, sono creature con un odore, un sapore e un’anima che si confonde con la nostra. In questo denso e fulgido diario di lettrice sfilano come una collana di meraviglie lungo il corso di una vita, dai primi anni Cinquanta fino alla maturità di una donna che fa delle parole il suo mestiere. Paesaggi agresti e cittadini, figure care riemerse da un pozzo di memorie, aneddoti privati ed eventi collettivi si intrecciano in un continuo gioco di rimandi agli autori e autrici frequentati. Ricomponendo i tasselli di una cospicua formazione letteraria ci accorgiamo così di assistere allo svolgersi di un’autobiografia in tralice. E la grazia di uno stile ovunque terso e armonico realizza finalmente un solo affresco, una sola esemplare comunione tra vita vissuta e miracolosamente lievitata dalla carta.




Giulianova. STORIA, PRESENTE E FUTURO del Motorismo Sportivo Teramano: venerdì 19 Luglio, ore 20:30, terrazza Kursaal

Tavola rotonda sul motorismo sportivo e presentazione
del Libro “Marco Gramenzi – Quando la passione si coniuga con la tenacia”
Centro Congressi Kursaal
INTERVENGONO
CARMINE CELLINESE Presidente ACI Automobile Club Teramo
GERARDO CAPOZZA Segretario Generale della Federazione ACI
PAOLO MARTOCCHIA Giornalista ed autore
MARCO GRAMENZI Campione italiano CIVM
MODERA: WALTER DE BERARDINIS – Giornalista
DALLE ORE 18:30
Esposizione statica di veicoli sportivi – Via Nazario Sauro
Mostra fotografica
sui 100 anni dell’ACI Teramo
Terrazza Palazzo Kursaal
#AciTeramo #acisport #ACIstorico



Domenica 14 luglio 2024, alle ore 18:30, ad Arsita si terrà il terzo appuntamento della sesta edizione di “Una Valle che Legge”, organizzato dall’Associazione Altofino, presieduta da Caterina Cacciatore.

L’evento ospiterà Paride Vitale, noto imprenditore e personaggio televisivo, che presenterà il suo libro “D’Amore e d’Abruzzo”, una guida sentimentale alla regione Abruzzo pubblicata da Cairo Editore.

Il libro esplora le bellezze naturali e culturali dell’Abruzzo e le profonde radici familiari e tradizionali della regione.

La presentazione vedrà la partecipazione della giornalista Veronica Marcattili e di Cristian Moscone della Cooperativa Il Bosso, con accompagnamento musicale di Alessio Fratoni. Saluti iniziali della Sindaca Catiuscia Cacciatore e del Presidente del COPE Filippo Lucci

L’ingresso è libero e l’evento includerà un bookshop e una degustazione di prodotti tipici locali.

 

L’iniziativa è patrocinata dai Comuni della Valfino, dalla Regione Abruzzo, dalla Fondazione Tercas, dalla Pro Loco e dall’Ass. Allamanì di Arsita, dall’Istituto Comprensivo “Valle del Fino”, dal Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e dal CAI M. Ciotti – Arsita

 

Per maggiori info: associazionealtofino@gmail.com




Nereto. Editoria: presentato il volume “Storia dei Carabinieri sul territorio della Compagnia di Alba Adriatica (già Compagnia di Nereto)”, scritto dall’Avv. Bruno MASSUCCI e dal Dottore di ricerca Matteo DI NATALE

NERETO (TE) – Ieri 11 luglio 2024, alle ore 21:00, presso il Teatro “Bertolt Brecht” di Nereto, alla presenza di un folto pubblico, è stato presentato il volume “Storia dei Carabinieri sul territorio della Compagnia di Alba Adriatica (già Compagnia di Nereto)“, scritto dall’Avv. Bruno MASSUCCI e dal Dottore di ricerca Matteo DI NATALE

La serata, cui hanno partecipato i due autori, è stata moderata dal giornalista Alex DE PALO. Sono, inoltre, intervenuti il Sindaco di Nereto – Daniele LAURENZI,ilProcuratore della Repubblica di Teramo – Dott. Ettore PICARDI, ilComandante Provinciale dei Carabinieri di Teramo-Col.Pasquale SACCONE, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo – Avv. Antonio LESSIANI ed il Prof.Tito FORCELLESE – Docente di Storia delle Istituzioni Politiche dell’Università degli di Teramo.

 

L’opera, che vuole essere un tributo all’Arma e ai suoi uomini, analizza è ricostruisce la storia (e le storie) dei Carabinieri in tutti i dodici paesi della Val Vibrata, oltre a Campli e a Bellante, che fanno parte del territorio di competenza della Compagnia di Alba Adriatica.

 

Nel volume vengono ricordate le Stazioni, i fatti e gli uomini che hanno scritto la storia dell’Arma sul territorio, dall’Unità d’Italia ai giorni nostri. Tanti sono gli aneddoti e le curiosità: si pensi, ad esempio, alla presenza, negli anni della Seconda guerra mondiale, dell’allora Sottotenente Carlo Alberto DALLA CHIESA, prima a San Benedetto del Tronto e poi a Martinsicuro, o al sacrificio dimenticato di Annibale MARINELLI, Carabiniere di Colonnella fucilato dai tedeschi a Castelfranco Emilia, nel 1944, insieme alla partigiana Medaglia d’Oro al Valore Militare Gabriella DEGLI ESPOSTI, o ancora al più recente ritrovamento, nel 2022, in un casolare di Sant’Omero, della “Ragazza Triste”, un’opera dell’artista Banksy realizzata su una delle porte del Bataclan, che era stata trafugata a Parigi nel 2019.

 

Nel volume sono presenti, inoltre, una intervista ad Abramo ROSSI, Carabiniere sopravvissuto alla deportazione e all’internamento durante la seconda guerra mondiale e un Albo d’Oro con schede che ricostruiscono le vicende di tutti i 27 carabinieri nati nel territorio della Compagnia e caduti nel primo e nel secondo conflitto mondiale, onorando così quegli uomini che hanno dato la vita per la Patria, servendo nella Benemerita.

 

Impreziosiscono l’opera il ricco comparto iconografico, con una attenta selezione di fotografie e documenti, molti inediti, e due prefazioni: del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, Dott. PICARDI e del Comandante la Compagnia Carabinieri di Alba Adriatica -Magg. Gianluca CECCAGNOLI.