VITTORIO VALENTINI: TESTIMONE DELL’ORRORE DEL VAJONT E DEL PROFONDO LEGAME ABRUZZESE CON IL DISASTRO

 

Vittorio Valentini, un valoroso abruzzese e sotto tenente durante il servizio militare con gli Alpini presso la caserma Fantuzzi di Belluno, ha condiviso il suo straordinario racconto come soccorritore arrivato a Longarone la mattina dopo il disastro del Vajont in un’intervista esclusiva per il podcast “Voce del Vajont”. Curato con grande attenzione e sensibilità da Andrea Di Antonio, teramano di origine e residente a Cambridge, nel Regno Unito, questo podcast si presenta come un punto di incontro cruciale per chi desidera conoscere e comprendere a fondo gli eventi legati al tragico evento del Vajont per mantenere viva la memoria.

Nell’episodio che lo vede protagonista, disponibile su YouTube al seguente link https://youtu.be/FOq-6Gt-9QE, Valentini ha condiviso dettagli e riflessioni su quei giorni tragici, offrendo uno sguardo unico sulle operazioni di soccorso e sulle difficoltà affrontate dal personale impegnato sul campo. Andrea Di Antonio, curatore del podcast, ha dichiarato: “Sono grato a Vittorio per aver condiviso la sua testimonianza con noi. La sua partecipazione è stata fondamentale e l’importanza della sua voce si unisce a quella di altri soccorritori, contribuendo così a preservare la memoria storica di un evento che ha segnato profondamente l’Italia.”

La storia di Valentini aggiunge un altro tassello fondamentale al legame tra il disastro del Vajont e l’Abruzzo. Erano prevalentemente abruzzesi, infatti, i cosiddetti “acrobati delle dighe”, operai in grado di lavorare appesi sulla roccia ad altezze vertiginose, che hanno partecipato alla costruzione della diga. È anche a L’Aquila che si sono svolti i primi due gradi di processo penale ai responsabili del disastro a partire dal 1969. Inoltre, presso l’Archivio di Stato del capoluogo abruzzese erano conservati, fino al tragico terremoto del 6 aprile 2009, anche i 256 faldoni di carte processuali, sottolineando ulteriormente l’importanza storica e culturale di questo tragico evento per la regione abruzzese. Attualmente, tali documenti sono conservati presso l’Archivio di Stato di Belluno, dove dovrebbero essere trasferiti in maniera definitiva come auspicato dal Presidente della Repubblica Mattarella durante la sua visita ai luoghi del disastro in occasione del sessantesimo anniversario.

Con la sua testimonianza, Valentini continua a onorare la memoria delle vittime del disastro del Vajont e a portare avanti il ricordo di quelle tragiche ore che hanno segnato indelebilmente la storia della regione e dell’intero paese. Il suo impegno e la sua voce rimangono fondamentali nel mantenere vivo il ricordo di questa tragedia e nell’assicurare che le lezioni apprese non vengano dimenticate.




TORINO. ASI – AUTOMOTOCLUB STORICO ITALIANO PREMIA IL CAST DI TERAMO E IL GIORNALISTA PAOLO MARTOCCHIA PER LA PUBBLICAZIONE “QUANDO PASSA NUVOLARI”.

Il Consiglio federale dell’Asi-Automotoclub Storico Italiano ha assegnato al Cast, il Club Automoto Storiche di Teramo, il “Premio Cultura 2023” per la pubblicazione del volume dal titolo: “Quando passa Nuvolari. Dall’Abruzzo al Gran Premio Tripoli 1933”. Il volume, scritto dal giornalista e saggista Paolo Martocchia, narra la vicenda del biglietto della lotteria di Tripoli acquistato dal segretario comunale di Cellino Attanasio. Nella ridda di voci incontrollate che seguirono l’evento relativo al montepremi della corsa, il dato di fatto storico è l’arrivo di Tazio Nuvolari a Cellino Attanasio, insieme al meccanico Siena, a bordo dell’Alfa Romeo. Nel momento dell’arrivo, Domenico Arena, un ciclista dilettante di Cellino amico di Gino Bartali, rimarrà investito, per fortuna in modo lieve. Nel volume, pubblicato dalle edizioni Il Viandante sotto forma di romanzo storico, parlano anche i figli di Arena, viventi, che testimoniano l’accaduto mai svelato dalla storiografia. “E’ per noi motivo di orgoglio ricevere questo premio dalla direzione nazionale dell’Automotoclub Storico Italiano” ha sottolineato Carmine Cellinese, il presidente del Cast che ha rimarcato: “Il libro è già stato oggetto di premiazione nell’ambito del Bilancio sociale di Aci per il suo valore storico e culturale, e offre sostegno al nostro percorso intrapreso da tempo teso ad implementare la storia dell’automobilismo di Teramo e provincia che, nel mese di maggio, ci accingiamo a festeggiare in occasione del centenario della nascita”. La cerimonia di premiazione avverrà a Torino, il 19 aprile, presso lo Starhotel Majestic.




STORIA ISTITUZIONALE DI GIULIANOVA: SABATO 6 APRILE, ORE 17, AL KURSAAL. ULTIMA FATICA EDITORIALE DI OTTAVIO DI STANISLAO.

Si terrà sabato 6 aprile 2024 alle ore 17 al Kursaal l’attesa presentazione ufficiale della ponderosa opera di Ottavio Di Stanislao dal titolo “Storia istituzionale di Giulianova. Dall’antico regime alla prima repubblica”, volume edito dalla casa editrice teramana Ricerche&Redazioni, realizzato in collaborazione con l’Archivio di Stato di Teramo, con il Patrocinio della Città di Giulianova.

Questo il programma dell’evento:

Saluti istituzionali

Jwan Costantini, Sindaco Città di Giulianova
Fabrizio Stelo, Prefetto di Teramo
Matteo Francioni, Presidente Consiglio Comunale
Umberto D’annuntiis, Consigliere Regione Abruzzo
Valentina Carola, Direttrice Archivio di Stato Teramo
Fabrizio Marinelli, Presidente Deputazione Abruzzese Storia Patria

Interventi

Federico Roggero, Sapienza Università di Roma
Sandro Galantini, Istituto Abruzzese Ricerche Storiche

Introduce e modera

Sirio Maria Pomante, Direttore Civici Musei e Biblioteca

Sarà presente l’autore

Ottavio Di Stanislao ci consegna «un’opera importante per Giulianova e per tutto il territorio che fa capo alla provincia di Teramo – scrive Valentina Carola, direttrice dell’Archivio di Stato di Teramo, nel suo Saluto –: quattro secoli di storia dell’amministrazione di una delle maggiori città del nord dell’Abruzzo. Il lavoro del dottor Di Stanislao va a colmare un vuoto storico e narrativo di notevole importanza; frutto di anni di studi e ricerche nei principali luoghi di conservazione del sapere della nostra provincia, è una ricostruzione accurata e puntuale della storia istituzionale della città rifondata da Giulio Antonio Acquaviva con la suggestione rinascimentale della città ideale, dall’Antico Regime agli anni ’90 del XX secolo. Un’opera preziosa che ricostruisce il  funzionamento della macchina amministrativa con dovizia di dati e particolari…»

«… Ogni tassello aggiunto, nella ricomposizione delle vicende che hanno segnato il profilo di Giulianova – aggiungono il sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, e il presidente del Consiglio comunale, Matteo Francioni nel loro saluto – risulta naturalmente prezioso. In questo caso, però, è evidente che il valore testimoniale del testo trovi ulteriore incremento nella sistematicità del metodo adottato per il reperimento dei contenuti e la selezione delle fonti. Nella Storia istituzionale di Giulianova viene data al lettore la possibilità di accedere a un tesoro di nozioni storiche inedite, di approfondimenti e dettagli che arrivano a implementare indiscutibilmente il corpus delle conoscenze documentali afferenti alla nostra città. Le istituzioni civiche, al di là delle inevitabili implicazioni tecnico-burocratiche, custodiscono storie familiari, raccontano di un passato amministrativo che è spina dorsale dell’identità cittadina. Conoscerne la storia significa comprendere appieno la sua fisionomia, certi di possedere gli strumenti per leggere consapevolmente tante alterne vicende, nel succedersi di stagioni a volte esaltanti, a volte critiche.»

«… Una storia locale, certo, – fa eco Federico Roggero, docente alla Sapienza Università di Roma, nella sua prefazione – indagata però ed esposta con criterio non localistico, ma scientifico, e nella quale si fondono i profili amministrativi, politici, economici: quelli che l’Autore, Ottavio Di Stanislao, direttore emerito dell’Archivio di Stato di Teramo, ha voluto racchiudere nell’aggettivo “istituzionale” con cui ha qualificato questa imponente “Storia di Giulianova”. (…) Il volume, fitto com’è, tra l’altro, di nomi, è dunque anche una storia di famiglie, e il lettore potrà sbizzarrirsi a trovare riferimenti a cognomi noti, verificandone la collaborazione con l’occupatore francese durante il Decennio, la adesione al Fascismo, l’assunzione di cariche pubbliche, la candidatura ad elezioni amministrative e politiche nell’età repubblicana, ecc. Il libro di Ottavio Di Stanislao costituisce dunque una ricca miniera di notizie per la storia di Giulianova, e certo diventerà un riferimento imprescindibile per quanti (auspicabilmente molti) vorranno cimentarsi, in futuro, nella ricostruzione della storia del territorio teramano, guardandola però – come ha fatto lui – dal lato delle fonti.»

STORIA ISTITUZIONALE DI GIULIANOVA
Dall’antico regime alla prima repubblica
di Ottavio Di Stanislao
Ricerche&Redazioni, Teramo 2024
ISBN 978-88-85431-77-5
17×24 | brossura cucita | 512 pp.
Prezzo di copertina € 40*

*Durante la presentazione la vendita del volume sarà curata dalla premiata Libreria Ianni di Giulianova




ROSETO DEGLI ABRUZZI. CONCORSO LETTERARIO “IL SILENZIO UCCIDE”, 4° Edizione

L’associazione “Il Guscio” contro la violenza di genere, organizza la quarta edizione del Concorso letterario “Il silenzio uccide”.
E’ intento dell’Associazione sensibilizzare e veicolare il messaggio contro ogni forma di violenza, abusi , vessazioni, bullismo. Il concorso è aperto anche alle scuole, alle Case Circondariali, Comunità Terapeutiche per dipendenze, Residenze psichiatriche, Residenze per anziani, Case famiglia e a tutti quelle persone che desiderano dare il loro contributo con un racconto, un pensiero, un aforisma.
Il concorso non è riservato solo agli scrittori ma a tutte le persone che desiderano aprire il cuore a questo argomento.
Aderendo al Concorso i partecipanti accettano automaticamente il regolamento.

Partecipando al Concorso Letterario si sostiene l’Associazione “Il Guscio” nella prevenzione alla violenza.
Per info 348 475 6396
il regolamento è online



Bellante. Associazione Culturale “Nuove Sintesi” presenta il romanzo di Honoré de Balzac “GLI SCIUANI” (edizioni Solfanelli). Sabato, 6 aprile, ore 17.30, ingresso libero


L’evento si terrà sabato 6 aprile 2024, con inizio ore 17.30, presso la Biblioteca Comunale (interno Municipio) sita in Piazza Mazzini – Bellante paese (TE).

La presentazione a cura di Antonietta Florio (Saggista).
L’introduzione sarà curata da Edoardo De Santis (Nuove Sintesi).

Breve nota introduttiva.
“Vandea, 1799. Mentre gli Sciuani, guidati dal Gars, si battono per restaurare la monarchia dei Borbone, i repubblicani, capeggiati dal comandante Hulot, giocano la loro partita contro la sciuanneria con la bella Marie de Verneuil. I risvolti saranno imprevedibili”.




Sant’Omero. Festival Artistico “Did U See? – Un Invito a Guardare, Riflettere e Trasformare” – Prima Edizione.

Date: Dal 12 al 27 aprile nei fine settimana.

Venerdì 12/04

Curatrice:

Maragaret sgarra

Artiste:

Aliteia, Cristina Savage, Casiraw, Paola Calcatelli, Selene Pierini, Lalula Vivenzi, Daniela Daz Moretti.

Entrata su invito.

Sabato 13/04

  • 18:00: Presentazione Letteraria con La Perdigiorno, Libreria.
  • Domenica 14/04

    • 11:30: Laboratorio Musicale per genitori e bambini (da 0 a 6 anni) con Monserrat Olavarria.
    • 15:30: Laboratorio di Numerologia Occidentale Moderna con Paola Corsi.

    Venerdì 19/04

    • Sabato 20/04

      • 16:00: Presentazione Letteraria con Andreina Moretti.
      • 20:00: Musica Live con Laragosta.

      Domenica 21/04

      • 15:00: Laboratorio di Collage con Katia Scarpellini.
      • 18:00: Laboratorio Teatrale e di Performance con Mariasole Fornarelli e Lalula Vivenzi.

      Venerdì 26/04

        • 18:00: Talk: Conversazioni con le artiste del festival. Mediatrice: Aurelie Urbano
        • 20:00: Musica Live con CosTaLuna

        BIOGRAFIE:

        Margaret Sgarra:

        Curatrice

        Selene Pierini

        Artista

        Daniela Daz Moretti

        Artista

        Cristina Savage

        Artista

        Aliteia

        Artista

        Paola Calcatelli

        Artista

        Casiraw:

        Fotografe

        Lalula Vivenzi:

        Artista

        https://www.eppela.com/didusee

        vivenzi.lalula@gmail.com




  • Brunico. Gaetano Braga finalmente ritrovato

    di Stefano Veggetti*

    Cosa determina il vero valore di un artista? Il suo innato talento, la capacità di sacrificarsi per raggiungere la perfezione assoluta, l’abnegazione totale alla sua missione durante il corso della propria esistenza, oppure il segno indelebile che lascia dietro di sé e per cui viene ricordato? Non esiste una sola risposta. Una cosa è però certa: Gaetano Braga, violoncellista e compositore, è stato una stella nel firmamento musicale europeo della seconda metà dell’Ottocento.

    Se avessimo una bacchetta magica e riportassimo Braga nei giorni nostri, come violoncellista sarebbe paragonato a Yo-Yo Ma, e come compositore di arie per canto, godrebbe di notorietà a livello mondiale con la sua più celebre melodia, la Leggenda Valacca, tanto quanto Domenico Modugno con il suo Volare. Allora perché continuiamo a ricordarlo solo in alcune sporadiche occasioni o anniversari?

    Il motivo è sempre lo stesso: se nasci in un piccolo paese di provincia e la natura ti regala un grande talento e hai poi la fortuna di trovare un mecenate che ti permette di coltivarlo, devi dirigere le tue mete altrove. La maggior parte delle volte non vi fai ritorno, creando un distacco dalla tua comunità di appartenenza che può portare a sentimenti di estraneità, invidia e gelosia da parte di coloro che sono rimasti.

    Chi si accorge dello straordinario talento musicale del fanciullo è la duchessa d’Atri, che lo spinge verso il Conservatorio di Napoli, in quel momento la scuola di musica più prestigiosa d’Europa, assicurandone protezione e aiuto. L’avventuroso e lungo viaggio del fanciullo undicenne per raggiungere Napoli, accompagnato dal padre, è già un segno premonitore del futuro del ragazzo. Legge il manifesto della rappresentazione di un’opera di Mercadante, che sarà poi il suo maestro, e vi partecipa. Ne esce ipnotizzato e pone come sua meta quella di comporre per il teatro.

    Dotato di una voce straordinaria e di una memoria strabiliante, sfugge per poco all’operazione di castrazione destinata ai coristi della Cappella Sistina, dove avrebbe dovuto accedere. Persa la voce sopranile con la mutazione, viene folgorato casualmente dal violoncello, che d’ora in poi diventa il suo mezzo d’espressione durante l’intero suo percorso artistico, ed è affidato agli insegnamenti del violoncellista Ciaudelli, rinomato didatta che Paganini afferma essere stato suo discepolo. Ma porta avanti infaticabilmente e parallelamente anche lo studio della composizione.

    Conclusi gli studi a Napoli, comincia il suo perenne girovagare che lo porterà a stabilirsi a Parigi (ottobre 1854) e comincia a collezionare i primi successi teatrali, che fanno presagire un futuro pieno di trionfi. In effetti, tali furono le rappresentazioni delle prime opere a Napoli e Vienna, seguite da rappresentazioni nei teatri della Scala a Milano, Parigi, Trieste, Modena, Cagliari, Venezia, Lisbona. Ma l’insuccesso dell’ultima opera Caligola rappresentata alla Scala, orchestrato con una congiura nei suoi confronti, e la conseguente delusione, lo spingono a porre fine alla carriera di compositore teatrale. I successi come violoncellista (il più grande della metà dell’800 insieme ad Alfredo Piatti) e compositore e di arie per voce continuano, senza interruzioni, fino al suo ritiro dall’attività di concertista nel 1894 quando da Parigi, dopo 40 anni, si trasferisce a Milano dove conclude la sua esistenza terrena.

    La rilevanza artistica di Braga quale violoncellista e compositore è testimoniata dalle personalità artistiche e letterarie che erano legate alla sua figura, specialmente durante gli anni trascorsi a Parigi. Per citarne alcune: Verdi, Saint-Saëns, Gounod, Debussy, Meyerbeer, Borghi Mamo e Sivori tra i musicisti e compositori. Tra gli scrittori e letterati: Balzac, De Lauzirés, Dumas, D’Annunzio, Boito. Boldini, Delacroix e Morelli tra i pittori. Ma è il rapporto unico con Rossini a Parigi che conferma il suo status di artista celebrato. Il venerato maestro ne ammira il talento (lui che ne aveva da vendere), accoglie il giovane artista quasi come un figlioccio e gli dedica uno dei brani più belli per violoncello: Une larme. Lo vuole ospite fisso nel suo salotto parigino fino a coinvolgerlo nella preparazione ed esecuzione del suo ultimo capolavoro, la Piccola Messa Solenne. Così come straordinaria è l’amicizia con Antonio Fogazzaro che lo fa protagonista della novella Il fiasco del maestro Chieco, dove lo immortala e lo ritrae nella sua unicità di personaggio straordinario: eccezionalmente talentuoso, irriverente, sempre pronto allo scherzo, immerso totalmente nella musica appena abbraccia il suo violoncello che suona con occhi semichiusi, dando alle sue esecuzioni una vita indiavolata, facendo sospirare e gemere lo strumento più dolcemente di qualsiasi voce umana.

    La monografia e l’epistolario che il Prof. Di Leonardo ha dato alle stampe sono una pietra miliare nel restituire (finalmente ed in modo definitivo) la straordinaria figura di Gaetano Braga al giusto riconoscimento e ammirazione che merita. Con un’attenta ricerca e una scrittura avvincente, l’autore ci offre uno sguardo approfondito sulla vita e l’opera del musicista, ripercorrendo ogni tappa significativa della carriera del musicista analizzandone la parabola artistica nel contesto culturale del suo tempo. Scorrendo la monografia ci immergiamo nelle vicende travagliate e appassionanti della vita di Braga, seguendo il suo percorso di crescita artistica e le conquiste sulle scene musicali europee. L’autore della monografia si cala nelle vesti di un detective competente ed appassionato, riporta con cura l’incredibile quantità di documenti scovati negli archivi d’Italia e d’Europa nel corso della sua lunga attività di studioso, li ordina, li verifica in modo inequivocabile, con un approccio di sincero rispetto e ammirazione verso il musicista. Aggiunge al testo note che sono illuminanti e schede sorprendenti per ricchezza di informazioni e considerazioni sui vari personaggi che hanno girato nella vita di Braga. Un lavoro titanico con un risultato straordinario. Con queste due ultime pubblicazioni dedicate a Gaetano Braga e con la realtà della Casa Museo Gaetano Braga, non c’è più giustificazione per continuare ad ignorare questo artista, che è sicuramente il personaggio più illustre di Giulianova. Doveroso è quindi promuovere la diffusione di questi lavori, nelle biblioteche ma soprattutto nelle scuole, dove si aprono innumerevoli opportunità di ricerca e approfondimento sulla vita e l’opera di Braga e di richiami storici e culturali riferiti alla vita di questo straordinario e unico artista. Braga avrebbe voluto tornare e concludere i suoi giorni a Giulianova ma non vi riuscì, a causa dei suoi parenti litigiosi e della mancanza di amici ed ambiente musicale e culturale adeguato. Tuttavia, grazie a questo studio appassionato del Prof. Di Leonardo, il musicista è riportato idealmente alle sue radici, riconciliandolo con la sua terra d’origine.

    Nella Biografia di Braga sono compresi pregevoli saggi, anch’essi con taglio scientifico, sulla famiglia Gagliano, liutai in Napoli, su Gaetano Ciaudelli, alunno di Paganini e docente prestigioso, su Achille De Lauzières, poeta, librettista e musicologo, e su altri personaggi che hanno interagito con Braga.

    Le opere di cu abbiamo trattato sono le seguenti:

    – Giovanni Di LeonardoGaetano Braga, l’artista e il violoncello incantatore. Un musicista europeo del secondo Ottocento, Castellalto (TE), EditPress edizioni, maggio 2022.

    – Giovanni Di Leonardo, Gaetano Braga attraverso la corrispondenza.Epistolario di un’anima artistica, con la consulenza musicale del M° Sergio Piccone Stella, Castellalto (TE), EditPress Edizioni, maggio 2023.

    Stefano Veggetti

    Brunico, 14 Marzo 2024

     

     

    *Nato a Roseto degli Abruzzi, vive a Brunico, dove è violoncellista e direttore dell’Ensemble Cordia, nonché direttore artistico dell’Accademia di Musica Antica. Si è esibito come solista e in gruppi prestigiosi nei teatri e nei festival più rinomati in Europa e in America. Ha curato, su incarico della Sovrintendenza Archivistica Abruzzese, il restauro dell’opera inedita Ruy Blas e delle memorie di Gaetano Braga conservate nella biblioteca Bindi di Giulianova. Insegna Violoncello Barocco presso il Conservatorio dall’Abaco di Verona.

     




    Ricordo di Mario Setta, a due anni dalla scomparsa. Sulmona, lunedì 25 marzo ore 17:30, Aula consiliare del Comune (Via Mazara 22)

    SULMONA – A due anni esatti dalla scomparsa, lunedì 25 marzo 2024 alle ore 17:30, nell’Aula consiliare del Comune di Sulmona sarà ricordato lo storico Mario Setta in un evento intitolato “Il coraggio di un intellettuale libero”. All’incontro commemorativo, che sarà aperto dal saluto e dall’intervento del Sindaco Gianfranco Di Piero, parteciperanno con le loro testimonianze Maria Rosaria La Morgia – Presidente dell’Associazione Il Sentiero della Libertà, Carlo Fonzi – Presidente dell’IASRIC, Giovanni Ruscitti – direttore del Corriere Peligno, Nicola De Grandis – dirigente scolastico, Bruno Di Bartolo – Presidente del Centro Studi Vittorio Monaco, Goffredo Palmerini – giornalista e scrittore, e Franca Del Monaco, compagna di vita che con Mario Setta ha condiviso gli anni dell’impegno civile. Nel corso dell’evento sarà anche presentato il volume “Mario Setta, testimonianze di Libertà” (Edizioni Etabeta), una significativa raccolta di scritti e articoli di Setta, curata da Goffredo Palmerini, usciti sulla stampa in Italia e sulle testate italiane all’estero, dal 2015 al 2022.

     “Mario mi mandava i suoi scritti – scrive tra l’altro Goffredo Palmerini nella pagina di Presentazione che apre il volume -. Erano tutti d’una intensità e d’una profondità etica e culturale straordinarie. Molto spesso ero io stesso che gli proponevo di diffonderli attraverso la rete dei miei contatti stampa. Conoscendo la sua discrezione e la sua modestia egli non lo avrebbe mai chiesto. Ed è così che una straordinaria fioritura di scritti è comparsa su decine di testate in Italia e su molte altre all’estero. Questo modesto tributo spero sia utile per fare un altro passo in avanti verso la consapevole conoscenza di Mario Setta, della sua poliedrica figura di intellettuale, mai sussiegoso, e di uomo a tratti “profetico”. Mi auguro, inoltre, che contribuisca a consegnare un ulteriore tassello alla sua memoria. […]”

    Mario Setta (Bussi sul Tirino, 19 novembre 1936 – Sulmona, 25 marzo 2022), frequentato il liceo e gli studi teologici a Bologna, era stato ordinato sacerdote nel 1962. Svolse attività pastorale a Roma, poi dal 1970 fu parroco a Badia di Sulmona. Sospeso a divinis nel 1982 perché candidato come indipendente al Comune di Sulmona, fu eletto consigliere comunale. Laureato in Sociologia e Filosofia, ha insegnato al Liceo scientifico “Fermi” di Sulmona, dove ha diretto il Laboratorio di Storia, curando la pubblicazione dei volumi E si divisero il pane che non c’eraIl sentiero della libertà-Un libro della memoria con Carlo Azeglio Ciampi (Laterza, 2003) e le traduzioni delle memorie degli ex-prigionieri alleati del Campo 78 di Sulmona. Ha pubblicato con Maria Rosaria La Morgia Terra di libertà ed è stato cofondatore dell’associazione culturale “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail”. Ha inoltre pubblicato Cristo ha le mani sporche, il volume autobiografico Il volto scoperto e il libro teologico-poetico di critica al dogma del peccato originale HOMO, Elogio di Eva.




    Bellante. Associazione Culturale Nuove Sintesi ed Aries Officina Nazionalpopolare: presentazione del libro di Daria Dugina “LA MIA VISIONE DEL MONDO”.

    Bellante. Intervengono Rainaldo Graziani (Cartografo) e Maurizio Murelli (Editore). L’evento si terrà domenica 17 marzo, ore 17.00, presso la Biblioteca Comunale (interno Municipio), modera Edoardo De Santis.
    Breve nota introduttiva degli organizzatori: “Di ritorno dal congresso internazionale del Movimento Russofili, tenutosi a Mosca a fine febbraio, Rainaldo Graziani e Maurizio Murelli parleranno di Daria Dugina e del suo pensiero. Daria Dugina è un astro in continua ascesa del pensiero russo”.




    Finale Ligure. Editoria: Enrico Di Carlo e Luca Bonacini presentano il volume “Il brindisi del poeta astemio” al Salone dell’Agroalimentare Ligure

    La seconda edizione del Brindisi del Poeta astemio, di Enrico Di Carlo e Luca Bonacini (Verdone, 2024), verrà presentata per la prima volta a Finale Ligure, sabato 9 marzo 2024, nell’ambito del Salone dell’Agroalimentare Ligure, giunto alla ventesima edizione.

    La prima edizione è stata presentata al Ministero delle Politiche agricole, a Roma, accademia Barilla, a Parma, e al Consolato Generale d’Italia, a Nizza.

    La nuova edizione è integrata nel testo e nelle immagini. A firma di Luca Bonacini è anche il nuovo capitolo “Frittate d’autore, calici e altre delizie”, omaggio alla predilezione che il poeta ha sempre avuto per le uova.

    Altra novità è l’indice dei luoghi, ove oltre alle città sono citati, per molte di esse, i luoghi frequentati da d’Annunzio, come ristoranti, caffè, musei e alberghi.

    Il vino diventa occasione per percorrere l’Italia in una sorta di viaggio enogastronomico. Sono tredici i territori italiani interessati, che non coprono l’intera nazione ma che esaltano l’eccellenza della produzione enologica del tempo.

    D’annunzio stesso si trasforma in guida d’eccezione. E guide di viaggio diventano, a loro volta, le pagine dannunziane. La Toscana dei Taccuini, la Roma del Piacere, l’Abruzzo del Trionfo della morte, le confessioni cui si abbandona nei carteggi privati, si trasformano insieme a centinaia di altre memorie, in capolavori letterari.