Lunedì 15 luglio, alle ore 18,30, a Tortoreto Lido, verrà presentato il  nuovo libro di Gianluigi Chiaserotti, “Una ordinaria storia Romana”, PortoSeguro Editore.


Ne sono felice ed onorata.
Trattasi di un dono d’amore dell’autore, per i suoi genitori, un amore fatto di purezza, riconoscenza e affetto. E’ un libro che muove dalla meraviglia e sa restituire meraviglia al lettore, perché ancora una volta, Gianluigi, dopo le sue precedenti opere, ci incanta e ci sorprende, riuscendo nell’impresa di coniugare il godimento puro del racconto e il piacere della riscoperta, di un periodo della nostra storia, la Seconda Guerra Mondiale, che ha segnato la vita di molti uomini del tempo. Con slancio, l’autore ricerca nella storia, raccontando sia le vicende di uomini comuni e sia di grandi personalità italiane, i momenti di vita quotidiana, i luoghi, i fatti suggestivi, ma anche concreti e vitali, per offrirli in dono ai lettori. Gianluigi apre uno spiraglio, da cui lasciar filtrare bagliori di meraviglia, nel nostro vivere quotidiano, riflessioni sulla vita, sulla forza della famiglia, sulla speranza e sul potere dell’amore, con l’invito a guardare al futuro, con gioia e gratitudine.
Ringrazio Gianluigi Chiaserotti e l’Amministrazione Comunale di Tortoreto, per avermi dato la possibilità di condividere dei momenti così belli.
Vi aspettiamo di cuore, presso lo Chalet “La Sirenetta”!

Stefania Pompeo




EDITORIA. Presentazione oggi, 11 luglio, dell’ultimo libro di Ornella Albanese “La regina senza trono. Amalasunta, figlia indomita di Teoderico il Grande”. Terrazza Kursaal, ore 21:15. Ingresso libero.

Si terrà oggi, 11 luglio, la presentazione de “ La regina senza trono. Amalasunta, figlia indomita di Teodorico il Grande”, ultimo libro dell’autrice giuliese Ornella Albanese. All’evento, previsto alle 21:15 sulla terrazza del Kursaal, porterà i saluti istituzionali l’assessore alla Cultura Nausicaa Cameli. Il giornalista Walter De Berardinis introdurrà la serata. Con Ornella Albanese dialogherà Tonino Di Matteo, presidente della Pro Loco Musiano, organizzatrice dell’ iniziativa. Ingresso libero.

Ornella Albanese, nata a Giulianova, vive e lavora a Bologna. Ha pubblicato ben 16 romanzi per la collana “I Romanzi Mondadori”, due thriller storici per Leggereditore (“L’anello di ferro e il pluripremiato “L’oscuro mosaico”), “Il sigillo degli Acquaviva” per Leone editore. Il romanzo storico “Il falconiere dei re” è tra gli Oscar Mondadori. Sempre per Mondadori, “ La regina senza trono”, un racconto serrato e avvincente in cui rivive una figura di grande fascino e modernità.
Amalasunta incarna infatti alla perfezione quel diritto all’autodeterminazione che ancora oggi molte donne sono costrette a rivendicare. Sullo sfondo, un periodo inquieto e seducente che, tra conflitti e giochi di potere, ha posto fine al mondo antico.




Nuovo appuntamento con “Parole d’Autore” sulla terrazza di Palazzo Bindi. Ospite Fiammetta Palpati, vincitrice del Premio Campiello Opera Prima 2024.

Domani, venerdì 12 luglio alle ore 21.15, si terrà il secondo appuntamento con “Parole d’Autore”, la rassegna letteraria curata dall’ associazione culturale Quid, che si svolge sulla terrazza della Biblioteca civica “Vincenzo Bindi” di Giulianova.
Ospite sarà la scrittrice Fiammetta Palpati, vincitrice del Premio Campiello Opera Prima 2024 con il suo romanzo d’esordio “La casa delle orfane bianche”, pubblicato da Laurana editore per la collana Fremen. A dialogare con l’autrice saranno Maria Rosaria Vitalone e Manuela Costantini.
Il libro della Palpati è davvero molto originale e racconta una storia che parla di tre donne di mezza età che per aiutarsi reciprocamente decidono di ritirarsi nella casa di una di loro con le rispettive anziane madri, bisognose di assistenza.
La convivenza, sulla carta, è un incastro perfetto: cosa c’è di meglio della rusticità dei bei tempi andati per dividere spese, pensieri, incombenze, e magari risanare quel legame intimo tra madre e figlia, di accudimento e amore? Ma il nido si mostra assai presto per quello che è: un covo di immaturità, risentimento, egocentrismo e disperazione che sfocia in un tragicomico delirio collettivo. L’arrivo di una suora o sedicente tale che assume il ruolo di badante, non svolgendo affatto tal compito, scompiglia ancora di più l’equilibrio già precario.
A fare da cerimoniere e assistere il lettore durante lo svolgersi di tutte le vicende, un narratore in smoking, che si immerge sempre più intensamente nell’infelicità delle orfane bianche.




“Il verminaio” (pagg. 210, Baldini+Castoldi, 2024) è un saggio/inchiesta delle giornaliste Brunella Bolloli e Rita Cavallaro, con prefazione del Direttore de “Il Tempo”, Tommaso Cerno.

Ha come sottotitolo “L’inchiesta sui dossier dell’Antimafia”.

Brunella Bolloli e Rita Cavallaro, note giornaliste di inchiesta, hanno dato alle stampe questo libro che è così intitolato, e ciò da un’espressione del giudice di Perugia, Raffaele Cantone, che definisce la D. N. A. (Direzione Nazionale Antimafia), la superprocura ideata dal giudice Giovanni Falcone per combattere la criminalità organizzata, luogo sacro della lotta alla criminalità e non covo di spioni, protetto proprio da chi invece dovrebbe combatterlo.

Il libro analizza con una meticolosità e precisione, proprie delle Autrici, tutte le trame tessute dai c. d. “spioni” per almeno quattro anni con un sistematico accesso alle banche dati, utilizzate dal luogotenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, e dal suo capo al gruppo Segnalazioni operazioni sospette, le S. o. s., il p. m. Antonio Laudati.

Tutto inizia da una profezia del Ministro della Difesa Guido Crosetto.

È lui, fedelissimo di Giorgia Meloni, che affida ad un esposto  ed a una sua breve dichiarazione la propria sensazione inquietante: cioè di essere finito in un mirino di un pool di spie e che stanno cercando di colpirlo in vista delle elezioni politiche del settembre 2022.

Poi spuntano fuori i dossier che hanno impedito a Silvio Berlusconi e a Maria Elisabetta Alberti Casellati di ascendere al Colle nel gennaio 2022.

Eppoi interessi smodati per personaggi come Salvini, come ministri e sottosegretari del Governo Meloni.

L’attuale inchiesta di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, ha scoperchiato il vaso di Pandora, portando alla luce un vero e proprio “verminaio” di accessi su migliaia di nomi, quasi mostruoso da paventare un mercato e quindi un vero e proprio attacco sistematico alla vita democratica del nostro Paese.

Dossieraggio che si è trasferito anche all’estero e nei Sacri Palazzi del Vaticano.

Dossieraggio purtroppo, come spesso accade, sempre verso e soltanto un’unica parte politica, democraticamente eletta, ma non  del tutto accettata, come ci hanno abituati dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1994 in poi.

È un libro che si legge tutto di un fiato.

Scritto in una prosa limpida, scorrevole come ci hanno abituato, e da anni, le Autrici, vere ed autentiche giornaliste al servizio della verità e del lettore, Brunella Bolloli e Rita Cavallaro, nei loro pezzi sui rispettivi giornali e/o riviste.

«La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire», con questo aforisma di George Orwell inizia il saggio.

Caratteristica piacevole dell’inchiesta giornalistica sono le citazioni di massime di personaggi famosi, scrittori, filosofi, retori antichi, che introducono ciascun capitolo.

Concludo con le parole della quarta di copertina: «Questo libro prova a entrare dentro la verità, a farsi largo fra trappole e i depistaggi, alla ricerca di quel filo rosso che sembra all’improvviso unire centinaia di storie italiane e di persone finite nei guai in un’unica inquietante trama segreta. Alla ricerca di una spiegazione. Alla ricerca dei mandanti.».

Cui prodest?

Chi c’è dietro?

Chi manovra?

Chi è il mandante?

Libro da acquistare e leggere attentamente.




Festival Rocky Marciano. VIII edizione del Premio Storie di Sport, ecco i nomi dei finalisti

Festival Rocky Marciano coordinato da Gianluca Palladinetti, con la Direzione artistica di Dario Ricci e che invece festeggia la sua XX edizione.

Prima di conoscere il nome del vincitore del Premio, nella stessa location, ci sarà una piacevole conversazione con due personaggi di rilievo noti nel mondo dello sport per motivi differenti ma entrambi autori: Emanuele Blandamura, campione europeo di pugilato con il libro “Su e giù dal ring” e Marino Bartoletti, scrittore giornalista conduttore e autore televisivo con “Il ritorno degli dei”.

Roberto Luciani affiancato dal vice sindaco e assessore allo Sport, Marco RicciutiLa manifestazione, gode inoltre, del patrocinio della Regione Abruzzo e CONI Abruzzo.

Sara Caramanico della segreteria del Premio.

La lastra di ghiaccio di Acqui Terme (Alessandria).

Il Premio Giuseppe Zilli torna a Fano Adriano per la terza edizione ricca di novità

 

Il Premio Giuseppe Zilli si appresta a vivere, sabato 20 luglio a partire dalle 18,00 all’Eremo dell’Annunziata di Fano Adriano, la cerimonia conclusiva durante la quale saranno premiati i vincitori di questa terza edizione 2024. Il Premio è nato per iniziativa dell’Associazione Premio Giuseppe Zilli ETSpresieduta dal Sindaco di Fano Adriano Luigi Servi, con il sostegno del Comune di Fano Adriano e dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.

La giuria, composta dal presidente Marcello Sorgi, dal direttore del Premio Simone Gambacorta e da Stefano Pallotta, Maria Teresa Meli e Stefano Stimamiglio, ha scelto i vincitori che saranno premiati nel corso della cerimonia che, per questa annualità, oltre alle 5 sezioni consuete, si arricchisce di un premio speciale:

  • ANNA ZAFESOVAper il giornalismo cartaceo;
  • NELLO REGAper il giornalismo televisivo;
  • MARIA ROSARIA LA MORGIA premioalla carriera;
  • ENRICO GALLETTI per il giornalismo radiofonico;
  • VALERIO NICOLOSI per il giornalismo web;
  • LUCIO CARACCIOLO direttore di “Limes” premio speciale.

 

La serata, presentata dalla giornalista Monica Setta, sarà allietata dalle note di Flavia Massimo al violoncello. L’evento, ad ingresso gratuito, prevede un numero limitato di ospiti, pertanto per accedere all’Eremo sarà necessario prenotarsi sul sito del premio www.premiogiuseppezilli.it.

 

 

 

Quest’anno il Premio Giuseppe Zilli si arricchirà di una serie di eventi collaterali dedicati alla formazione e alla discussione su temi di grande rilevanza.

Sabato 20 alle ore 10, nella rinnovata Sala Officine del Gran Sasso, si terrà il convegno “Ri-Coltivare il Paese: paesaggio, cultura ed economia del cibo sostenibile”curato dalla cooperativa di comunità Fanesia in collaborazione con Officine del Gran Sasso, per esplorare il legame tra sostenibilità, cultura del cibo e valorizzazione del paesaggio.

Nel pomeriggio di sabato, alle ore 16:00, presso l’Eremo dell’Annunziata di Fano Adriano, avrà luogo il convegno “Carta di Pescasseroli, carta deontologica e giornalismo ambientale”, una riflessione approfondita sulla carta deontologica dedicata al giornalismo ambientale organizzata dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.

Domenica 21, il borgo di Fano Adriano sarà protagonista grazie all’incontro”Mobile Journalism la narrazione in tasca.” una pratica innovativa che sfrutta le nuove tecnologie per la produzione di contenuti giornalistici. A seguire “MoJo tra tradizione e innovazione: esplorando Fano Adriano tra antichi mestieri e il sapore della Scurpella” per sperimentare sul campo il giornalismo mobile.Organizzato dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.

Questi eventi formativi arricchiscono ulteriormente il Premio Giuseppe Zilli, consolidando il suo ruolo non solo come riconoscimento per l’eccellenza nel giornalismo, ma anche come opportunità di formazione e crescita professionale.

 

 

DICHIARAZIONI

 

Luigi Servi, presidente Associazione Premio Giuseppe Zilli e Sindaco di Fano Adriano “Il premio Giuseppe Zilli per il giornalismo è in continua evoluzione e proprio questa edizione segna un importante momento di valorizzazione del territorio, non solo per l’importante Cerimonia di premiazione che sarà momento culmine di un lungo lavoro, ma anche per la giornata formativa di domenica 21 che si svolgerà all’interno del borgo e che sarà altra perfetta occasione di promozione territoriale.

 

Raffaello Fico, titolare USRC “Siamo molto contenti di essere partner del Premio Giornalistico Giuseppe Zilli, l’Ufficio per la ricostruzione credeinfatti che una delle chiavi di volta per il contrasto alla piaga dello spopolamento sia l’impegno a una ricostruzione della comunità e della socialità che passa anche e soprattutto dalla cultura e dalla valorizzazione dei territori attraverso la bellezza”.

 

Antonietta La Porta, Consigliere regionale Abruzzo “Don Giuseppe Zilli è faro di quel giornalismo sano e inclusivo che tanto ha fatto crescere Famiglia Cristiana e che è ancora esempio da seguire. Ringrazio Simona Cardinali che ha proposto il sostegno della Regione per il Premio Zilli, una realtà che sicuramente lo merita per la sua importanza nel panorama degli eventi culturali della Regione.”

 

Don Stefano Stimamiglio, direttore Famiglia Cristiana “Il Premio Giuseppe Zilli si contraddistingue per l’ottimo lavoro di rete, direi un bell’esempio di cittadinanza attiva che promuove il bello e il buono di un territorio: Don Zilli scese da un paesino arroccato nelle aree interne dell’Abruzzo e cambiò il giornalismo italiano, compiendo un’impresa inimmaginabile. Da quest’anno Famiglia Cristiana è entrata in maniera più attiva in questa rete e di questo sono molto contento.”

 

Stefano Pallotta, presidente Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo “Questo premio ha una natura nazionale e non localistica, per la fama e la qualità dei giornalisti che ogni anno vengono premiati dalla giuria, e ha dunque conquistato di diritto un suo posto di rilievo che l’Ordine dei Giornalisti proprio nella scia della figura di questo grande giornalista ha programmato un’intensa attività di formazione soprattutto deontologica che contraddistingue e caratterizza il Premio.”

 

Marcello Sorgi, presidente della Giuria “Questo è un Premio che ha dimostrato, essendo arrivato alla sua terza edizione, di avere le carte per proseguire con successo la sua strada nel tempo. Con la giuria abbiamo cercato di interpretare l’evoluzione del mestiere di giornalista che in questi anni affronta un’evoluzione rapida e travolgente veicolata anche dall’ingresso dell’Intelligenza Artificiale che sarà la vera sfida del futuro.”

 

Simone Gambacorta, Direttore del Premio “Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto in questi anni. Il breve tempo il Premio Zilli ha acquisito una sia fisionomia e una sua riconoscibilità. L’ingresso di Famiglia Cristiana nella nostra giuria, con la presenza del direttore Stefano Stimamiglio, è uno degli indicatori di crescita che confermano la qualità della rotta che stiamo seguendo. Zilli rese grande Famiglia Cristiana e questa collaborazione è un indice di crescita. Gli altri sono l’estensione significativa della nostra offerta formativa, perché quest’anno avremo tre eventi formativi per i giornalisti, l’ampliamento delle partnership, tra cui quella con USRC, e la continuità qualitativa nella selezione dei premiati”.

 

 

 

 

 

 

BIO VINCITORI

ANNA ZAFESOVA

Anna Zafesova è una giornalista russa con cittadinanza italiana. Ha iniziato la sua carriera giornalistica nel suo paese d’origine e nel 1992 è approdata al quotidiano italiano La Stampa, dove è diventata una delle firme più seguite. Conosciuta per la sua analisi delle dinamiche politiche e sociali della Russia e dell’Europa orientale, è una voce autorevole nel panorama dell’informazione internazionale.Nel 2005, ha pubblicato “E da Mosca è tutto” con UTET, un libro che approfondisce le sue riflessioni sulla Russia post-sovietica. Attualmente, continua a scrivere per La Stampa, offrendo informazioni accurate e ben documentate sui temi di sua competenza, grazie alla sua prospettiva unica derivante dalla doppia cittadinanza.

MARIA ROSARIA LA MORGIA

Maria Rosaria La Morgia è una giornalista professionista laureata in Filosofia presso La Sapienza di Roma. Ha lavorato per Rai fino al 2017, inizialmente come programmista-regista, e successivamente come giornalista nella redazione Tgr di Pescara, occupandosi di cultura, ambiente, economia e società. Ha tenuto corsi di giornalismo e ha pubblicato un libro-intervista con il prof. Silvio Garattini, “La buona salute”.È stata tra le fondatrici del “Centro di cultura delle donne Margaret Fuller” di Pescara e dal 2012 è presidente dell’Associazione Culturale Il Sentiero della Libertà – Freedom Trail di Sulmona, che si occupa di storia della Resistenza e memoria.

 

ENRICO GALLETTI

Enrico Galletti, 24 anni, giornalista professionista, è il conduttore di Non Stop News, il magazine di attualità di RTL 102.5 che ogni giorno ospita i protagonisti dell’attualità: dai politici ai commentatori, dai ministri agli sportivi. La domenica conduce L’Indignato Speciale, storico format che fa il punto sui fatti della settimana con le voci degli italiani all’ascolto. Ha scritto il suo primo articolo sul Corriere della Sera quando aveva 18 anni. Innamorato del racconto, ha mosso i suoi primi passi nel giornalismo alle scuole medie, per le cronache de La Provincia di Cremona. È tra i Top Under 30 italiani selezionati da Forbes. Più volte ospite delle principali reti tv italiane per commentare l’attualità. A giugno 2024, all’indomani delle elezioni europee, ha condotto un’intervista in diretta su RTL 102.5 con la Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni.

 

LUCIO CARACCIOLO

 

Lucio Caracciolo dirige la rivista italiana di geopolitica Limes. Giornalista, ha lavorato al settimanale Nuova Generazione dal 1973 al 1975, al quotidiano la Repubblica dal 1976 al 1983. E’ stato caporedattore di MicroMega dal 1986 al 1995. Editorialista di la Repubblica.Ha tenuto corsi e seminari di geopolitica in alcune università. Dal 2009 al 2020 ha insegnato Studi strategici all’Università Luiss di Roma e dal 2017 al 2020 Geopolitica all’Università San Raffaele di Milano. Ha scritto tra l’altro “Alba di guerra fredda” (1986, Laterza), “Euro no: non morire per Maastricht” (1997), “Terra incognita” (2001, Laterza) e “America vs. America” (2011 Laterza), “Storia contemporanea”, con Adriano Roccucci (Le Monnier 2017), “La pace è finita” (Feltrinelli 2022).

 

 

NELLO REGA

57 anni potentino, Nello Rega è giornalista professionista da quasi metà della sua vita. Laureato in scienze politiche e diplomato alla scuola superiore di giornalismo, ha lavorato al Giornale RadioRai, TG 3, San Marino RTV, Rai 3, Televideo Rai, Rai News 24. È stato inviato in Romania, Albania, Algeria, Irak, Afganistan, Libano, Siria, Israele, Territori palestinesi. Nel 2022, dopo l’attacco russo all’Ucraina, ha raccontato le cronache degli ucraini fuggiti dal loro Paese e rifugiatisi nei Paesi vicini: Polonia, Slovacchia, Lituania, Lettonia, Romania, Moldova. Dal 2022 per Rainews24 è inviato speciale per seguire le attività delle Forze armate italiane e della Difesa. È stato in tutti i “teatri internazionali” dove sono presenti i nostri militari. Dall’ottobre scorso è quasi in pianta stabile in Libano per seguire la guerra nel sud del Paese e le missioni Unifil e Mibil. Tra le sue interviste in esclusiva europea, quella al n. 2 di Hezbollah, il movimento sciita libanese, e al leader di Hamas in Libano. Ha insegnato “giornalismo radiotelevisivo “presso le scuole dell’ordine dei giornalisti a Urbino e Potenza. Per la sua attività ha ricevuto 2 cittadinanze onorarie e premi nazionali e internazionali. A settembre la Repubblica di Polonia gli conferirà una croce al merito per la sua attività giornalistica durante la guerra in Ucraina.

VALERIO NICOLOSI

 

Nato a Roma nel 1984, è giornalista, fotografo e podcaster.

Si occupa di tematiche sociali, rotte migratorie e Medio Oriente.È inviato per le trasmissioni Mediaset per le quali si occupa di inchieste e reportage.

Ha diretto il film documentario “Ants” sulle rotte migratorie e altri documentari a sfondo sociale. Ha realizzato podcast con Chora Media, Storytel, Lifegate e da indipendente. È stato inviato per la rivista MicroMega per la quale ha curato gli approfondimenti online, scrive per Linkiesta e The Post Internazionale. Ha vinto premi come giornalista, fotoreporter e regista. Quando può tiene seminari e incontri nelle università italiane e palestinesi.Ha pubblicato il libri con Einaudi e Rizzoli.

 

 

 

 

NOTIZIE DEL PREMIO

BIOGRAFIA GIUSEPPE ZILLI

GIUSEPPE ZILLI nasce a Fano Adriano il 21 ottobre 1921. Dirige il settimanale “Famiglia Cristiana” dal 1954 al 1980. Si spegne ad Ariccia il 31 marzo dello stesso anno. Figura esemplare di un giornalismo moderno e deontologicamente rigoroso, ha dato anche vita al mensile “Jesus” e alla Periodici San Paolo. Figlio unico di un’umile famiglia (i suoi praticavano la pastorizia), sin da bambino avverte il richiamo della fede.  Il suo rapporto con la comunità fanese rimarrà sempre vivo e intenso. Nel 1954 viene nominato direttore di “Famiglia Cristiana”. Con lui il settimanale conosce una straordinaria stagione di crescita e si caratterizza per una linea rigorosa e moderna. La direzione andrà avanti fino al 1980, anno della sua scomparsa.

 

OBIETTIVO DEL PREMIO

Il Premio ha l’obiettivo di promuovere, specialmente tra le nuove generazioni, la conoscenza della figura di Giuseppe Zilli, assegnando riconoscimenti a giornalisti che si siano distinti per la qualità del loro lavoro.

 

 

 

COMPOSIZIONE GIURIA

MARCELLO SORGI Presidente della Giuria

Giornalista e scrittore, ha cominciato la carriera giornalistica a 18 anni al quotidiano “L’Ora” di Palermo, la città dov’è nato e si è laureato in Giurisprudenza. Ha diretto La Stampa (di cui è oggi editorialista), il Tg1 e il Giornale Radio Rai. Ha scritto un libro-intervista con Andrea Camilleri, La testa ci fa dire (2000; 2019), i saggi Edda Ciano e il comunista (2009), Le amanti del vulcano (2010), Il grande dandy (2011), Le sconfitte non contano (2013), il fantapolitico Colosseo vendesi (2016), Presunto colpevole (2020). Ha curato la mostra fotografica Il secolo dell’Avvocato dedicata al ricordo di Gianni Agnelli. Il suo libro più recente è Mura. La donna che sfidò Mussolini (2022).

 

SIMONE GAMBACORTA Direttore del Premio

Responsabile della comunicazione dell’AIL Teramo, lavora per l’emittente tv Super J dove cura da anni una trasmissione settimanale sui libri. È vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e di Confassociazioni Abruzzo. È stato componente del “Comitato per il centenario della nascita dello scrittore Michele Prisco”, istituito presso il Mibact. Per otto anni ha curato le pagine culturali del quotidiano teramano “La Città”. Scrive per “L’immaginazione” e per il magazine online “Lingua italiana Treccani”. Ha scritto su “L’indice”, “L’illuminista” e “Fata Morgana Web”. Il suo percorso, che lo vede autodidatta, è iniziato nel 2001. Pensa che il giornalismo culturale sia divulgazione.

 

STEFANO PALLOTTA

Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo dal 2004. Docente a contratto di Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico nella Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Teramo (2008-2009 e 2009-2010). È stato inoltre docente di Etica e deontologia professionale nel Master di giornalismo dell’Università di Teramo, riconosciuto dall’Ordine nazionale dei Giornalisti. Ha collaborato con l’Ansa, “Il Messaggero”, “L’Avanti”, “Paese Sera”, “La Stampa”, “Il Centro” e “L’Espresso”. Per lunghi anni è stato direttore responsabile della televisione Atv7 e per oltre venti caposervizio dell’Agi.

 

MARIA TERESA MELI

Giornalista politica, Maria Teresa Meli lavora dal 2002 al Corriere della Sera. Inviata de La Stampa fino al 2001, ha collaborato prima con Il Giorno e l’Adnkronos. Dalla seconda metà degli anni ‘80
Autrice, dal 2006 al 2007, di due programmi televisivi per La 7, ha dato di recente il suo contributo ad alcuni studieuropeisullacomunicazionepoliticainItalia.

Nelcorsodeglianni ha collaborato ad “Amica”, “IO donna”, “7”. Interessata alle tematiche dei diritti civili, ha scritto con l’attivista Lgbt Paola Concia il libro «La vera storia dei miei capelli bianchi», edito da Mondadori nel 2012. Insieme ad altri colleghi, nel 2019, hacontribuitoallastesuradellibro «Raccontarelapolitica».

 

 

 

STEFANO STIMAMIGLIO

Don Stefano Stimamiglio, 59 anni, è stato ordinato sacerdote nella Società San Paolo nel 2007.Laureato in giurisprudenza a Bologna nel 1990, dopo essere stato uno dei primi “studenti Erasmus” in Germania (1988-1990), ha lavorato per 6 anni nell’ufficio legale di alcune grosse aziende delNord-Est (DeLonghi, BenettonGroup, Fincantieri).

EntratonellaSocietàSan Paolo nel 1999, compiuti gli studi teologici alla Pontificia Università Gregoriana, ha ottenuto la licenza in Teologia del Matrimonio e della Famiglia presso il PontificioIstitutoGiovanniPaolo II di Roma.

Compiutalapraticaprofessionale nella redazione di Famiglia Cristiana, è giornalista professionista dal 2008. È stato Vice Caporedattore di Credere e Jesus, prima di assumere, nel 2015, l’incarico di Segretario generale della sua Congregazione. Nel settembre 2021 è stato nominato Condirettore di Famiglia Cristiana e, dal 13 marzo 2022, Direttoredellatestata.

HapubblicatoconSan Paolo Edizioni Chi salva una vita salva il mondointero (2014), sullavita di padreGeorgSporschillsj, e, insieme a donGabriele Amorth, Saremo giudicati dall’amore. Il demonio nulla può contro la misericordia di Dio (2015). Nel 2021 hatradottodaltedescoBi@mail. Messaggidalleperiferiedelmondo. UnaBibbiaperaudaci (di padreGeorgSporschill e RuthZenkert). Infine, nel 2023 insieme a Marina Casini, Presidente del Movimento per la Vita, ha dato alle stampe Carlo Casini. Storia privata di un testimone del nostro tempo.

 

 

La Cerimonia di premiazione della terza edizione del “Premio Giuseppe Zilli per il giornalismo”si svolgerà sabato 20 luglio alle ore 18,00 all’Eremo dell’Annunziata, a Fano Adriano (TE).

Info www.premiogiuseppezilli.itwww.comune.fanoadriano.te.itinfo@premiogiuseppezilli.it

 

 

 

 




Nereto. Editoria: presentazione del volume “Storia dei Carabinieri sul territorio della Compagnia di Alba Adriatica (già Compagnia di Nereto)”, scritto dall’avv. Bruno Massucci e dal dottore di ricerca Matteo Di Natale, ed edito da Marte Editrice.

Giovedì 11 luglio 2024, alle ore 21:00, presso il Teatro “Bertolt Brecht” di Nereto, sarà presentato il volume “Storia dei Carabinieri sul territorio della Compagnia di Alba Adriatica (già Compagnia di Nereto)”, scritto dall’avv. Bruno Massucci e dal dottore di ricerca Matteo Di Natale, ed edito da Marte Editrice.

La serata di presentazione sarà moderata dal giornalista Alex De Palo e porteranno i saluti il sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Pasquale Saccone, il rettore dell’Università di Teramo, prof. Dino Mastrocola, e il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo, avv. Antonio Lessiani. Interverranno il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, dott. Ettore Picardi, il prof. Tito Forcellese dell’Università di Teramo, e i due autori, Bruno Massucci e Matteo Di Natale.

L’opera, che vuole essere un tributo all’Arma e ai suoi uomini, analizza e ricostruisce la storia (e le storie) dei Carabinieri in tutti i dodici paesi della Val Vibrata, oltre a Campli e a Bellante, che fanno parte del territorio di competenza della Compagnia di Alba Adriatica.

Nel volume vengono ricordate le Stazioni, i fatti e gli uomini che hanno scritto la storia dell’Arma sul territorio, dall’Unità d’Italia ai giorni nostri. Tanti sono gli aneddoti e le curiosità: si pensi, ad esempio, alla presenza, negli anni della seconda guerra mondiale, dell’allora sottotenente Carlo Alberto Dalla Chiesa, prima a San Benedetto del Tronto e poi a Martinsicuro, o al sacrificio dimenticato di Annibale Marinelli, carabiniere di Colonnella fucilato dai tedeschi a Castelfranco Emilia, nel 1944, insieme alla partigiana medaglia d’oro al valore militare Gabriella Degli Esposti, o ancora al più recente ritrovamento, nel 2022, in un casolare di Sant’Omero, della “Ragazza Triste“, un’opera dell’artista Banksy realizzata su una delle porte del Bataclan, che era stata trafugata a Parigi nel 2019.

Nel volume sono presenti, inoltre, una intervista ad Abramo Rossi, carabiniere sopravvissuto alla deportazione e all’internamento durante la seconda guerra mondiale, e un Albo d’Oro con schede che ricostruiscono le vicende di tutti i 27 carabinieri nati nel territorio della Compagnia e caduti nel primo e nel secondo conflitto mondiale, onorando così quegli uomini che hanno dato la vita per la Patria, servendo nella Benemerita.

Impreziosiscono l’opera il ricco comparto iconografico, con una attenta selezione di fotografie e documenti, molti inediti, e due prefazioni: del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, dott. Ettore Picardi, e del Comandante la Compagnia Carabinieri di Alba Adriatica, magg. Gianluca Ceccagnoli.

 




Giulianova. Editoria: torna Dom Serafini con gli “Abruzzesi nel Mondo”, IV volume. Domenica, 7 luglio, ore 19, la presentazione al Circolo Nautico “Vincenzo Migliori”

Questo volume fresco di stampa non si limita a narrare storie toccanti di emigrati, ma esplora anche le vicende di talenti espatriati, la cosiddetta fuga di cervelli, e di personaggi non italiani che hanno scelto l’Abruzzo come dimora. Questo libro offre una visione completa della diaspora abruzzese, illustrando le sfide e i successi degli emigranti e le esperienze di coloro che hanno cercato migliori opportunità professionali all’Estero.

Inoltre, il volume dedica spazio alle storie di individui provenienti da altre nazioni che, attratti dalle bellezze e dalle opportunità dell’Abruzzo, hanno deciso di stabilirsi nella regione. Queste narrazioni dipingono un ritratto vivace e multiculturale dell’Abruzzo moderno, mostrando come la regione continui a essere un crocevia di diverse esperienze umane.

Abruzzesi nel Mondo” celebra il profondo legame che unisce gli abruzzesi alla loro terra natale, ovunque si trovino, e rende omaggio a coloro che hanno trovato nell’Abruzzo una nuova dimora, contribuendo alla sua crescita culturale.

Domenico (Dom) Serafini, residente tra New York City e la sua città natale Giulianova, è una figura di rilievo nel mondo dell’informazione televisiva internazionale. Fondatore e direttore di VideoAge e Video-Age Daily, ha lavorato come freelance, DJ e produttore TV dal 1968 al 1978, ha fondato VideoAge nel 1981.

Ha scritto per «Il Sole 24 Ore» e «Il Corriere della Sera» dal 1994 per 10 anni e attualmente collabora con «Il Messaggero». Ha pubblicato: La Televisione via Internet (1999), L’Uomo del MIFED (2015), I messaggeri dell’Abruzzo nel mondo, vol. I (2020), II (2021), III (2022).

 




Torna ad Avezzano “Il cerchio dell’acqua” di Gaetano Lolli

Emanuela Ceccaroni, che ne ha scritto la prefazione.

www.gaetanololliscrittore.it.




Giulianova. Al via la rassegna “Parole d’Autore” , a cura dell’ associazione “Quid”,  sulla terrazza della Biblioteca “Bindi” a Giulianova.  Domani, venerdì 5 luglio, il primo appuntamento con François Morlupi.

Prenderà avvio domani,  venerdì 5 luglio,  la rassegna “Parole d’Autore” nella splendida cornice della terrazza di Palazzo Bindi su corso Garibaldi, a Giulianova. L’iniziativa è curata dall’associazione Quid, in collaborazione con la Biblioteca civica “Vincenzo Bindi”.
Il primo appuntamento, alle ore 21.15, vedrà ospite François Morlupi , che torna in città per presentare il suo ultimo libro dal titolo “Il gioco degli opposti”, pubblicato da Salani ad aprile di quest’anno. Il volume è parte della fortunata serie che ha per protagonisti i cinque poliziotti del commissariato romano di Monteverde, guidato da Biagio Maria Ansaldi. Dialogheranno con lo scrittore Manuela Costantini e Rita Chiappini.
Se nell’avventura precedente, raccontata in “Formule Mortali”, i poliziotti da Roma si sono trasferiti in Corsica, ne “Il gioco degli opposti” gli stessi si dovranno spostare in Bulgaria, a Sofia. Senza rinunciare alla consueta dose d’ironia, Morlupi costruisce la sua indagine più dura e complessa, che unisce le atmosfere del noir italiano con quelle del poliziesco internazionale. Una frenetica corsa contro il tempo e un viaggio nei territori più freddi dell’animo umano.

“Il gioco degli opposti”, Salani, 2024.

Un ragazzo, in una gelida domenica d’inverno, mentre imperversa sulla città di Sofia una bufera di neve, si presenta al commissariato centrale e chiede dell’ispettore Dimitrov. Sa già che da là dentro non uscirà vivo, ma ha un’importante missione da compiere: consegnare una pen drive che contiene il filmato di un brutale omicidio. L’ispettore non fa in tempo a interrogare il ragazzo perché quest’ultimo si toglie la vita mordendo una capsula di cianuro. Prima di morire lascia però un secondo messaggio, un bigliettino con su scritto un nome: Biagio Maria Ansaldi. Intanto a Monteverde i Cinque sono appena usciti da un’indagine che ha lasciato cicatrici profonde e stanno cercando di ritrovare una qualche forma di normalità ed è appena arrivato un nuovo membro della squadra, Eliana Alerami. Ma quello avvenuto a Sofia non è soltanto un delitto terrificante. E’ il primo di una catena che rischia di seminare il panico in tutta Europa. Ansaldi dunque non ha scelta, deve partire immediatamente e trovare un modo per collaborare con Dimitrov.