Splendidi fenicotteri sostano alla foce del Vomano che si conferma sito importante sulle rotte migratorie. Rilanciare una Zona di Protezione Speciale sulla costa teramana

Fenicotteri Vomano 03 Foto Mariani

Fenicotteri Vomano 02 Foto Mariani

Fenicotteri Vomano 01 Foto Mariani

 

Una coppia di fenicotteri sosta da alcuni giorni alla foce del Vomano. Non è la prima volta che questo avviene e non è l’unica specie importante che si trova nel sito, essendo stati segnalati aironi, marangoni minori, cormorani, beccaccini, alzavole, germani reali, gabbiani reali e altre specie meno comuni. La foce del Vomano è fondamentale anche quale punto di transito lungo le rotte migratorie: qui uccelli che percorrono centinaia e centinaia di chilometri dal nord al sud (e viceversa) tra l’Europa e l’Africa trovano un punto dove sostare per recuperare le forze e affrontare il resto del viaggio.

Queste presenze segnalano la necessità di dare seguito alla proposta del 2017 fatta dal Comitato di gestione dell’Area Marina Protetta Torre di Cerrano, composto da Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comuni di Pineto e Silvi, per la realizzazione sulla costa teramana tra la foce del Fiume Vomano e la foce del Fiume Piomba di una Zona di Protezione Speciale prevista dalla Direttiva Uccelli e dalla Direttiva Habitat. Attraverso le ZPS l’Unione Europea tutela l’avifauna e il loro ambiente prevedendo anche una serie di finanziamenti ad hoc che consentono interventi di conservazione ambientale e promozione del territorio. La presenza tra Roseto degli Abruzzi e Pineto del maggior numero di fratini censiti negli ultimi anni nella nostra regione dal Progetto Salvafratino Abruzzo, promosso dall’AMP Torre del Cerrano e WWF Abruzzo, conferma la necessità di arrivare all’istituzione della ZPS costiera: il Fratino è specie tutelata a livello europeo e la conservazione degli ormai pochi siti di riproduzione e nidificazione è fondamentale per la specie.

Per il WWF Teramo e per l’Associazione Guide del Borsacchio è il momento quindi di rilanciare la proposta per la ZPS che è basata su un approfondito studio scientifico e sui dati raccolti negli anni dai censimenti condotti sull’area, superando l’inerzia che tiene fermo l’iter istitutivo dal 2017 nonostante la carenza di ZPS lungo la costa italiana sia stata più volte segnalata dall’Unione Europea al nostro Paese.

 

Le foto che si allegano sono di Mariano Mariani.




MARTINSICURO (TE) – RINTRACCIATO DAI CARABINIERI E DENUNCIATO PIRATA DELLA STRADA

Carabinieri – foto archivio

Indagine lampo dei Carabinieri della Stazione di Martinsicuro che – in meno di 24/h – hanno rintracciato il pirata della strada che giovedì pomeriggio ha investito sulla S.S. 16 “Adriatica”, all’altezza chilometrica 307+300 della frazione Villa Rosa, in un tratto di strada privo di pubblica illuminazione e senza telecamere di sorveglianza, una donna 60enne di Bellante, tuttora in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita, per i politraumi subiti ed in prognosi riservata presso il Presidio Ospedaliero “G. Mazzini” di Teramo. I militari truentini, dopo i primi rilievi planimetrici del sinistro stradale hanno immediatamente sentito alcuni testimoni, in primis il marito, recuperato sul posto alcuni frammenti di un gruppo ottico (fari, freccia) e porzioni di carrozzeria (specchietto e parafango) e con dovizia certosina hanno effettuato delle ricerche su internet nei siti specializzati, consultato le autocarrozzerie del posto per esaminare la vernice trovata sulle parti di carrozzeria ritrovate ed analizzato la banca dati. Al termine dei minuziosi accertamenti è venuta fuori la probabile autovettura che è risultata essere una vecchia Lancia di grossa cilindrata e sono immediatamente scattate le ricerche che hanno condotto ad un 80enne della provincia teramana Una volta a casa del soggetto è stata individuata e sequestrata l’autovettura in disamina che presentava ancora i segni del violento impatto, con lo specchietto retrovisore esterno sx pendente, senza la custodia esterna, l’ammaccatura del parafango laterale sx, dello spigolo del paraurti ed il gruppo ottico dello stesso lato danneggiati. In un primo momento l’uomo ha ammesso che quel pomeriggio, mentre stava percorrendo la S.S. 16 in direzione sud, ad un certo punto ha sentito un botto, ma di non essersi accorto di nulla, per cui ha proseguito la marcia. Lo stesso successivamente non ha rilasciato alcuna dichiarazione. L’uomo, ora, dovrà rispondere innanzi al Tribunale di Teramo dei reati di lesioni personali stradali gravissimefuga in caso di incidente stradale con danni alle persone ed omissione di soccorso alle persone ferite.




Al via i lavori di consolidamento dissesto idrogeologico a Villa Bozza di Montefino. Il sottosegretario D’Annuntiis inaugura il cantiere

Al via i lavori di consolidamento dissesto idrogeologico a Villa Bozza di Montefino
Il sottosegretario D’Annuntiis inaugura il cantiere

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MONTEFINO. Alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale, Umberto D’Annuntiis, accolto dal Sindaco di Montefino, Ernesto Piccari, e da altri amministratori comunali,è stato inaugurato stamattina (23 gennaio 2021) il cantiere per i lavori di consolidamento del dissesto idrogeologico e per il ripristino della viabilità in località Villa Bozza di Montefino. L’opera, finanziata con fondi regionali per un importo di circa 230mila euro, sarà realizzata dall’impresa Lpg.  I lavori dovrebbero terminare entro la metà del 2021.

Siamo felici di poter dare il via a questa opera molto attesa dai cittadini – commenta Piccari – questo tratto di strada, gravemente danneggiato dagli eventi meteorologici del gennaio 2017, necessitava di lavori di consolidamento e ripristino della viabilità. Si tratta di una arteria importante del nostro territorio che collega Montefino a Atri, su questa strada transitano autobus con studenti e mezzi pesanti, per via della zona industriale presente, e ovviamente tanti automobilisti. Ringrazio gli amministratori della Regione Abruzzo per l’attenzione e in particolare il sottosegretario D’Annuntiis per la sua vicinanza e per aver presenziato all’avvio del cantiere”.

 

“Come Regione – precisa il Sottosegretario D’Annuntiis – non potevamo non finanziare questa opera, Villa Bozza ospita una zona industriale, molti cittadini dei comuni dell’entroterra vi gravitano per raggiungere Atri, la cittadina con maggiori servizi più vicina. Il maltempo del gennaio 2017 aveva gravemente compromesso la viabilità su questo tratto e siamo felici di dare avvio a questo cantiere che in pochi mesi restituirà sicurezza a questa strada”. 




POLIZIA DI STATO: ARRESTATO SPACCIATORE CON 1 KG E MEZZO DI DROGA.

Polizia di Stato di Teramo

A seguito di attività investigativa, nella giornata di ieri la Squadra Mobile di Teramo, con la preziosa collaborazione della squadra cinofili dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Pescara, ha tratto in arresto, in flagranza di reato,  un 50 enne teramano, con precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti. L’uomo, a seguito di perquisizione personale estesa al domicilio e al garage pertinente, è stato trovato complessivamente in possesso di gr. 574 di cocaina e gr. 862 di marijuana, di materiale per il confezionamento dello stupefacente, di vari bilancini di precisione e della somma di euro 1.280 anch’essa sottoposta a sequestro. L’uomo è stato controllato nei pressi della sua abitazione, ubicata nella prima periferia cittadina, e trovato, fin da subito, in possesso di 3 involucri di cocaina, di 5 grammi ciascuno, già confezionati per la cessione a terzi e occultati nella tasca del suo giubbino. La successiva perquisizione domiciliare permetteva di rinvenire, occultata nel comodino della camera da letto a lui in uso, un ulteriore involucro di cocaina, del peso di gr 4, anch’esso già pronto per lo spaccio, e varie buste trasparenti contenenti marijuana. All’interno del garage dell’abitazione è stata rinvenuta, sempre con l’aiuto dei due cani della suddetta unità cinofila,  l’ulteriore sostanza stupefacente suddivisa in vari involucri di vario peso  ed in particolare un  grande panetto di gr. 530 di cocaina e una busta con gr. 660 di marijuana.  La vendita al dettaglio di cocaina avrebbe fruttato sul mercato circa 58.000 euro e la marijuana circa 9.000 euro.

L’uomo è stato associato al carcere di Vasto.




Controlli Anti Covid da parte delle Forze dell’Ordine per il Rispetto della “Zona Arancione”.

Questore e Prefetto

Sulla base di intese emerse nel corso delle ultime sedute del Comitato provinciale per
l’ordine e la sicurezza pubblica e degli approfondimenti tecnici operati al tavolo della
Questura, sono in fase di esecuzione attenti controlli da parte delle forze dell’ordine volti
all’osservanza delle norme di comportamento previste per i territori qualificati in “area
Arancione”.
Già a decorrere dal 17 gennaio scorso, i servizi di controllo sono stati rimodulati in
relazione al nuovo livello di rischio epidemiologico in atto e secondo il criterio della
coordinata ripartizione dei servizi tra le forze di polizia e le polizie locali.
Secondo indicazioni direttamente emanate dal Ministero dell’Interno, deve essere
garantita la più scrupolosa osservanza delle prescrizioni attraverso mirati servizi di controllo
del territorio, soprattutto nelle aree urbane – specialmente quelle interessate da fenomeni di
affollamento nelle ore serali e notturne – nei luoghi di transito e lungo le principali arterie
stradali.
Come nei giorni scorsi, una particolare attenzione sarà riservata nel fine settimana al
rispetto degli orari di apertura degli esercizi commerciali e dei servizi di ristorazione e di
somministrazione di alimenti e bevande.
Inoltre, l’attività sul territorio sarà finalizzata, oltre al rispetto delle limitazioni della
mobilità, all’osservanza dell’obbligo dell’utilizzo delle mascherine e ad evitare situazioni
particolari di assembramento che, nelle ultime settimane, ha riguardato soprattutto le fasce
più giovani della popolazione.
Ufficio Stampa (0861-2591 / 259469)
In relazione ai servizi di controllo svolti nella settimana dall’11 al 17 gennaio, si
segnala che sono state controllate nel territorio provinciale n. 2856 persone: sono state
elevate 68 sanzioni, 33 delle quali sanzionate per assembramento, 10 per mancato uso della
mascherina, 25 per spostamenti non motivati.
Gli esercizi commerciali controllati sono stati 502: sono stati sanzionati 4 titolari di
attività ed è stata disposta la chiusura provvisoria per 2 attività.
“E’ questo il momento della massima responsabilità per tutti noi cittadini” ha
dichiarato il Prefetto Angelo de Prisco. “I dati epidemiologici, che per la provincia di Teramo
sembrano indicare una cauta favorevole inversione di tendenza rispetto ai mesi scorsi, ci
impongono una convinta adesione verso le limitazioni che, non sfugge a nessuno, provocano
disagio alle attività produttive e alla socialità. Ma questa è la fase decisiva, delicata e
complessa per il concomitante ritorno a scuola di gran parte degli studenti e per l’avvio del
piano vaccinale. Un calo di attenzione da parte dei cittadini e delle istituzioni rischierebbe di
vanificare tutti gli sforzi fatti finora, e questo non possiamo consentircelo. Il rispetto delle
misure di protezione suggerite dalle autorità sanitarie è l’unica strada per poter superare una
emergenza planetaria senza precedenti”.
Teramo, 21 gennaio 2021




 COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’ PROVINCIA DI TERAMO: Ente Porto, vinta la battaglia di legalità per le donne

Tania Bonnici Castelli

 

La composizione del  nuovo Cda  rispetta finalmente l’equilibrio di genere. Una vittoria delle Commissioni Pari Opportunità della Provincia di Teramo e Giulianova.

 

Rivendicare la legittima rappresentanza femminile nell’ex Cda dell’Ente Porto di Giulianova è stata la mia prima battaglia come presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Teramo nel 2017.  Piuttosto una guerra, combattuta con l’appoggio della Cpo di Giulianova e con il consenso silenzioso di tanta società civile.

Da allora non abbiamo mai smesso di crederci, mettendo alle strette gli Enti rappresentati nell’Ente Porto, affinché modificassero i loro vecchi statuti per adeguarli alle normative nazionali che prevedono, come in questo specifico caso,

un’equilibrata composizione di genere negli organi di controllo delle società a controllo pubblico. Nonostante l’attenzione e la sensibilità dimostrate sulla questione dal presidente uscente, Marco Verticelli, sono stati necessari tre anni per le modifiche burocratiche. Alla fine, però, l’obiettivo che ci eravamo prefisse è stato raggiunto e oggi la nomina di Monica Tentarelli nel nuovo Cda ne è la dimostrazione.

Il mio augurio è che la stessa cosa possa accadere presto anche per il Cda del Consorzio Area Marina Torre del Cerrano, dove nessuna donna è stata nominata al suo interno, in spregio alle leggi in vigore. Un consiglio di amministrazione, per noi, assolutamente illegittimo. E anche su questo caso non è nostra intenzione mollare.

Teramo, 19 gennaio 2021

 Tania Bonnici Castelli  Presidente Commissione Pari Opportunità  Provincia di Teramo




ADDIO AL COMPAGNO EMANUELE MACALUSO.  LA CASA DELLA CULTURA “CARLO LEVI” DI TERAMO ESPRIME PROFONDO CORDOGLIO PER LA SUA SCOMPARSA.

Foto Gruppo Sala Consigliare Comune di Teramo Ottobre 2013 Da sinistra Mirko De Berardinis Pasquale Limoncelli Roberto Ricci Emanuele Macaluso Sindaco Maurizio Brucchi Giornalista Massimo Franchi

Foto Gruppo Sede CGIL Teramo Gennaio 2014 Da Sinistra Roberto Ricci, Mirko De Berardinis, Emanuele Macaluso, Michele Di Paolantonio, Pasquale Limoncelli, Carla Limoncelli.

Nella foto Roberto Ricci con Emanuele Macaluso al centro e Mirko De Berardinis

Questa notte all’Ospedale Gemelli di Roma è venuto a mancare all’età di 96 anni, il compagno Emanuele Macaluso, storico dirigente del Partito Comunista Italiano, ex senatore, giornalista ed intellettuale. Era ricoverato da alcuni giorni per problemi cardiaci aggravati dai postumi di una caduta. Le compagne e i compagni della Casa della Cultura “Carlo Levi” di Teramo esprimono profondo cordoglio per la sua scomparsa e ricordano commossi l’intenso legame di amicizia avuto negli anni con Macaluso.

Emanuele Macaluso era nato a Caltanissetta nel 1924. Durante il regime fascista aderì al PCI clandestino nel 1941 e dopo la Liberazione si impegnò nel movimento sindacale. E’ stato Segretario Regionale della CGIL e poi del PCI, negli anni della strage di Portella della Ginestra e degli omicidi di mafia come quello del comunista Pio La Torre. Dal 1960 membro della Direzione e successivamente della Segreteria e dell’Ufficio politico con Togliatti, Longo e Berlinguer. Deputato e Senatore del Partito Comunista Italiano per sette Legislature dal 1963 al 1992. Giornalista professionista, editorialista del settimanale “Rinascita”, del quotidiano “l’Unità” di cui fu anche Direttore dal 1982 al 1986, poi del quotidiano “Il Riformista” e della rivista “Le ragioni del Socialismo”. Con la fine del PCI lasciò la politica attiva. Ma continuò a scrivere libri, riflessioni politiche e culturali, non soltanto sulla carta stampata ma anche attraverso la sua pagina facebook “EM.MA in corsivo”. Diversi i suoi contributi anche su “Radio Radicale”. Macaluso, coetaneo e storico amico dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, entrambi appartenenti alla corrente “Migliorista” del PCI, è stato molto legato a Di Vittorio, Guttuso e Sciascia. Dopo innumerevoli campagne elettorali, la sua ultima battaglia politica è stata quella per il “No” al referendum sul taglio dei parlamentari, in difesa della democrazia.

Emanuele Macaluso ha avuto negli anni un forte legame con i compagni di Teramo e con la Casa della Cultura “Carlo Levi”, testimoniato anche dalle molteplici iniziative politiche e culturali organizzate con la sua presenza in città e nel territorio provinciale. Macaluso venne la prima volta a Mosciano S.Angelo, nel 1989, per partecipare al ricordo dell’artista Tono Zancanaro. Poi ancora nel 2005 a Nereto per ricordare l’indimenticabile Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Nel 2006 e nel 2007 intervenne a Teramo in tre occasioni per la presentazione del libro “Una Vita” di Pasquale Limoncelli, fondatore e presidente della Casa della Cultura “Carlo Levi”, per il lancio della sua rivista “Le nuove ragioni del socialismo” nonché come relatore in un convegno su Enrico Mattei all’Università di Teramo. Nel marzo 2013 Macaluso presentò a Mosciano S.Angelo il suo libro “Politicamente scorretto, la sinistra dalla Bolognina ad oggi, nel racconto di un protagonista”. Nell’ottobre 2013 intervenne presso la Sala Consigliare del Comune di Teramo come relatore nella presentazione del testo del giornalista del “Corriere della Sera” Massimo Franchi “Giorgio Napolitano, la traversata da Botteghe Oscure al Quirinale”. L’ultima presenza a Teramo ci fu nel 2014, quando Macaluso alla soglia dei 90 anni, intervenne presso la sala conferenze della CGIL per la presentazione del suo libro “Comunisti e riformisti, Togliatti e la via italiana al socialismo”. Emanuele Macaluso è stato legato fino alla fine da un rapporto di amicizia con i teramani Pasquale Limoncelli e sua moglie Rita Lanciaprima scomparsa pochi giorni fa, con il docente Roberto Ricci e il segretario di Rifondazione Comunista Mirko De Berardinis.

Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la scomparsa di Emanuele Macaluso e ci uniamo al dolore dei suoi famigliari. Porgiamo le nostre sentite condoglianze alla moglie Vincenza D’Amelio, ai figli ed ai parenti tutti. Nel suo ultimo post Macaluso ha scritto: “Essere di sinistra ha avuto un senso perché ha migliorato la vita a milioni di persone. Ne è valsa la pena”. Addio compagno Macaluso, con te ne va uno dei grandi protagonisti della storia dell’Italia repubblicana e della sinistra nel nostro Paese. I comunisti e i sinceri democratici non dimenticheranno il tuo straordinario vissuto.

Casa della Cultura “Carlo Levi” di Teramo




Teramo. Polizia: arrestato un 43enne per possesso di materiale pedopornografico.

Polizia Stradale Foto Archivio

La Polizia Postale arresta in flagranza un uomo di 43 anni della provincia di Teramo, disoccupato, trovato in possesso di un ingente materiale pedopornografico. L’arresto, operato da personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni “ABRUZZO” di Pescara e dalla Sezione di Teramo, è stato effettuato all’esito della perquisizione eseguita a carico dell’uomo, su delega della Procura della Repubblica di L’Aquila, durante la quale gli operatori di polizia hanno sequestrato una notevole quantità di dispositivi informatici, tra PC, Tablet e Chiavette USB. L’arrestato nascondeva il materiale pedopornografico all’interno di spazi in cloud a lui intestati, individuati dai poliziotti grazie ad una approfondita ricerca virtuale condotta durante la perquisizione informatica, che ha consentito di mettere in evidenza più di 400 files ritraenti minori intenti in atti auto erotici o partecipanti a rapporti sessuali, anche di gruppo.

 

Le indagini della Polizia Postale di Pescara sono originate da una segnalazione del circuito internazionale di cooperazione in materia di contrasto allo sfruttamento dei minori online, grazie a cui la Postale dialoga quotidianamente a livello centrale con enti esteri e associazioni non governative. Tale forma di partnership fornisce un contributo fondamentale per l’efficace azione di contrasto agli abusi primari nei confronti di minori, nonché alla divulgazione e distribuzione del materiale illecito in rete.

 

In particolare, già la semplice detenzione è considerata dall’ordinamento penale italiano un delitto contro la libertà individuale cui è posta particolare attenzione. L’ultimo comma dell’art. 600-quater del codice penale, che punisce chiunque si procura o detiene materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni 18, prevede un aumento di pena qualora il materiale detenuto sia di ingente quantità.

 

Le indagini proseguono sulle analisi di tutto il materiale informatico sequestrato sia per identificare le giovanissime vittime sia per identificare gli altri pedofili coinvolti nelle violenze sessuali.




Fondi da Next Generation EU   Dai cassetti di Comuni e Provincia escono fuori tutti i progetti più stravaganti   degli ultimi 30 anni per raggiungere i Prati di Tivo  

Montagna - foto Walter De Berardinis
Montagna – foto Walter De Berardinis

È questo che vogliamo lasciare alle prossime generazioni?  

 

Il CAI – Club Alpino Italiano (Sezione di Castelli, Sezione di Isola del Gran Sasso, Sottosezione di Pietracamela, Sezione di Teramo), Mountain Wilderness Abruzzo e WWF Teramo intervengono congiuntamente sulle recenti proposte per i Prati di Tivo.

La Provincia e i Comuni del teramano hanno presentato 19 progetti da proporre a finanziamento nell’ambito dei fondi per la ripresa post COVID, a partire da quelli del cosiddetto Recovery Fund. Da quel poco che è stato possibile vedere si tratta più che altro di una serie di titoli a cui il nostro territorio affida la sua ripresa.

Lo strumento per la ripartenza e la resilienza dell’Unione Europea è, non a caso, denominato “Next Generation EU” e guarda alle future generazioni con l’obiettivo di aiutare gli Stati membri ad affrontare l’impatto economico e sociale della pandemia, garantendo nel contempo che l’economia avvii le transizioni verde e digitale e diventi più sostenibile. Il tutto guardando alle future generazioni a cui dovremmo lasciare un mondo più sano perché, come ha detto Papa Francesco, è un’illusione credere di poter restare sani in un Pianeta malato.

Ma se gli obiettivi sono questi, cosa c’entrano le proposte di pesante infrastrutturazione per arrivare ai Prati di Tivo che sono state presentate? Un trenino a cremagliera con partenza da Forca di Valle di Isola del Gran Sasso, una strada panoramica dall’uscita autostradale di Colledara e perfino una cabinovia o funivia da Montorio al Vomano.

Come sempre, senza aver creato alcun momento di confronto e partecipazione, si è semplicemente comunicato un elenco di idee progettuali vecchie di decenni: in pratica si sono aperti i cassetti e sono stati tirati fuori i progetti più stravaganti degli ultimi 30 anni, il tutto senza tenere conto che strade, trenini e cabinovie dovrebbero passare in alcune delle aree più vincolate d’Italia, considerato che siamo in un Parco nazionale, in una Zona di Protezione Speciale e in una Zona di Conservazione Speciale della Rete Natura2000 dell’Unione Europea.

Sembra che l’unico modello di sviluppo della montagna che i nostri amministratori riescano a ipotizzare sia lo stesso di 40 anni fa, già da tempo dimostratosi fallimentare: saremmo chiamati a fare debiti a danno delle future generazioni, realizzando opere che, non solo avranno un altissimo impatto ambientale, ma comporteranno enormi spese di esercizio, gestione e manutenzione: il tutto per far arrivare 15/20 minuti prima in una stazione sciistica perennemente chiusa o per mancanza di neve o per incapacità gestionali o per scarsa reddittività e in cui regna sovrana la mancanza di proposte attrattive per i turisti. Il problema dell’economia turistica delle aree montane non è creare nuove strade nel nulla per portarvi i turisti tanto velocemente quanto per farli fuggire, ma creare le attrattive per farli fermare.

Perché, invece di pensare a progetti fuori scala, non ci si preoccupa di sistemare strade e parcheggi esistenti che, una volta migliorati, potrebbero tranquillamente reggere gli attuali e i futuri flussi turistici?

Perché non si fanno investimenti sulla riconversione dei Prati di Tivo per superare il turismo legato allo sci da discesa che ha assorbito decine di milioni di euro di fondi pubblici senza che si trovasse un solo imprenditore intenzionato ad investirci?

Perché non si punta a rivitalizzare i piccoli centri montani, ricreandovi servizi, ormai quasi del tutto scomparsi, e anche con investimenti a sostegno all’agricoltura e della riforestazione in chiave idrogeologica e climatica?

Perché non si prova a destagionalizzare l’offerta dei Prati di Tivo puntando su un turismo verde e recuperando antichi percorsi che accolgano i sempre maggiori flussi di turisti e residenti desiderosi di vivere esperienze a piedi o in bicicletta in natura senza stravolgerla? Si potrebbe, tanto per esempio, connettere la rete sentieristica del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con i centri di fondo valle, come Montorio e lo stesso Capoluogo teramano, mediante il recupero di percorsi adatti anche ad un uso ciclo pedonale ed equituristico, conferendo a questi centri il ruolo di porte delle attività turistiche nel Parco e collegandoli sinergicamente con quelli più interni in una rete condivisa di servizi e attività turistiche sostenibili che potrebbero costituire il vero motore della ripresa economica di queste aree. Altre realtà molto vicine, oltretutto partecipate da qualcuno degli enti protagonisti di queste proposte antistoriche, si stanno già muovendo intelligentemente in questa direzione, guadagnando una posizione di vantaggio in vista della ripresa dell’economia in “verde”.

Se questi fondi europei dovranno servire ad aiutare le nuove generazioni non possiamo impiegarli continuando ad insistere negli errori delle generazioni che le hanno precedute. Da parte nostra vi è, come sempre, la massima disponibilità a collaborare con la Provincia e i Comuni per progettare un futuro sostenibile per le prossime generazioni.

CAI – Club Alpino Italiano (Sezione di Castelli, Sezione di Isola del Gran Sasso, Sottosezione di Pietracamela, Sezione di Teramo)

Mountain Wilderness Abruzzo

WWF Teramo




UN AFFRESCO SULLA MONTORIO CHE NON C’E’ PIU’ PROFILO DEL DIALETTO DI MONTORIO AL VOMANO (TERAMO) TESI DI LAUREA DI GIORGIA MOSCHELLA

Giorgia Moschella ha conseguito, col massimo dei voti, la laurea in Studi Letterari e Culturali, discutendo una tesi – alquanto singolare – sul dialetto patrio: Profilo del dialetto di Montorio al Vomano (Teramo), con i professori Francesco Avolio e Carlo Serafini, rispettivamente relatore e correlatore, presso l’Università degli Studi de L’Aquila. Per la cronaca, ricordiamo che il prof. Avolio, titolare della Cattedra di Dialettologia presso l’ateneo aquilano, nel 2012, partecipò proprio a Montorio alla presentazione dell’ ormai noto Dizionario del Montoriese. Lessico e morfologia (EditPress, 2011) di Manlio Patriarca, studioso autodidatta, che ha dedicato quasi l’intera sua esistenza allo studio sistematico dell’idioma locale.

Giorgia Moschella – Montorio al V.

Giorgia Moschella – Tesi Montorio al V.

La neo dottoressa ha dichiarato che la scelta dell’argomento è stata motivata non solo dall’amore per il suo paese, ma anche dalla curiosità di approfondire la conoscenza di un aspetto non secondario delle comunità del passato. La ricerca del materiale le ha riservato una grande sorpresa: non avrebbe mai immaginato di trovare tante pubblicazioni sulla storia, sulla letteratura e sul vernacolo del suo luogo. Questo ha permesso a Giorgia Moschella di organizzare il lavoro in modo molto articolato. Come molti sapranno, il dialetto montoriese è più unico che raro. In effetti, già solo spostandosi nelle frazioni del stesso Comune – a una manciata di chilometri, ma anche meno – si notano diversità con quello parlato a Montorio centro. Quindi, avendo come faro illuminante le tre opere linguistiche del Patriarca, l’ex studentessa ha esaminato e illustrato le peculiari modalità espressive dell’idioma. Per verificare lo “stato di salute” attuale di questa “parlata”, sono state fatte diverse interviste a persone di varie fasce di età, che hanno dimostrato come il tramonto del vernacolo sia dovuto non solo a cambiamenti epocali – il discorso sarebbe troppo lungo – ma è venuto meno anche il contesto paesano, entro cui la lingua trovava il suo humus naturale. L’importanza del dialetto nelle società del passato stava nel fatto che era un elemento fortemente identitario, per cui ogni individuo veniva riconosciuto, nel bene e nel male, nel proprio territorio comune e tutti lo accettavano. Da questa dinamica derivavano per esempio i tanti soprannomi – talora persino imbarazzanti – ma nessuno si sentiva offeso. Dunque, grazie alle opere del medico e storico Quirino Celli (castellano di nascita e montoriese d’adozione), passato a miglior vita, di Egidio Marinaro (politico e storico locale), di Dilva Panzone (ex docente di materie umanistiche e cultrice di memorie patrie), alla quale va «un ringraziamento speciale per la sua infinita disponibilità e per aver fornito ogni materiale utile alla stesura dell’elaborato» (e non solo), Giorgia Moschella ha ricostruito un affresco della Montorio che non c’è più, un paese fiorente di attività artigianali e commerciali, che raccoglieva una vasta utenza dei borghi della montagna teramana. Un luogo che ha avuto un’antica origine e una storia gloriosa, è stato da sempre un territorio con grandi fermenti storici e culturali: lunga è la lista delle sue istituzioni e delle sue manifestazioni che in passato l’hanno reso grande, e alcune continuano la loro evoluzione ancora oggi. Parliamo dell’ultracentenaria Banda musicale; del gioco a carte dello Stù (praticato anche a Campli con regole diverse); di Radio Centrale che trasmette da 1977 con gli stessi proprietari fondatori e della Processione del Carnevale morto, che ogni anno – dal 1928 – si rinnova nella sera delle Ceneri. Una galleria d’arte – La Stalla – che vide la luce nel 1975 e che raccolse intorno a sé i migliori pittori, scultori ed artisti italiani; gruppi corali di una certa importanza; l’organo a canne più antico d’Abruzzo, custodito nella collegiata di San Rocco, fatta edificare dalla nobildonna Vittoria Camponeschi, madre del temuto e malvisto Papa Paolo IV; la costruzione del primo ponte sul fiume Vomano; il primato della luce elettrica nel 1899. La cittadina ha avuto anche una lunga tradizione cinematografica: la prima sala fu inaugurata nel 1921, durante la gloriosa epopea del cinema muto, inoltre ha dato i natali al regista cinematografico Tonino Valerii ed ha visto crescere e recitare l’attore e modello Daniele Creati, il gigolò della fortunata serie Suburra, che iniziò a calcare le scene negli spettacoli scolastici di Montorio.

Questa tesi riporta, nella parte finale, anche un capitolo relativo alla produzione letteraria dell’idioma montoriese, allegando testi poetici piacevoli e godibili, per chiudere con pagine delle commedie dell’autore e regista teatrale montoriese Erio D’Antonio (1953-2002); inoltre è corredato anche da una ricca bibliografia. L’unica dimenticanza – sicuramente involontaria e in buona fede – è di non aver preso in esame Li rabbutt’ (uomini dal corpo tozzo come i rospi), prima opera teatrale in vernacolo montoriese – a noi nota – scritta nel 1976 da Renzo Panzone, fratello minore della studiosa Dilva Panzone, per la regia di Erio D’Antonio e portata in scena durante il Carnevale dello stesso anno, nel piccolo teatro dell’allora Azione Cattolica, di piazza Ercole Vincenzo Orsini.

Tutto il lavoro, in definitiva, è “dedicato” alla tutela e alla salvaguardia di questo immenso patrimonio immateriale che, giorno dopo giorno, va inesorabilmente scomparendo. Sarebbe lodevole se l’Amministrazione comunale di Montorio al Vomano istituisse un premio per incentivare tali tesi di laurea relative alla cittadina, con studi scientifici sulle varie peculiarità che, da sempre, contraddistinguono il territorio sul quale – pare – sorgesse l’antichissima Beregra (o Beretra), città federata dei Romani (cioè liberamente alleata con la Città Eterna), sulle sponde del fiume Vomano.

Speriamo, inoltre, che il lavoro di Giorgia Moschella stimoli tanti giovani a conoscere il dialetto e conservarlo il più a lungo possibile, come una preziosa eredità culturale dei nostri padri.

 

Pubblicato già su La Città, di Teramo, del 12 Gennaio 2021

 

pietro.serrani@tin.it