I cittadini di Tortoreto potranno collaborare con le FF.OO. e la Polizia locale nel monitoraggio attivo del proprio territorio.

 Il progetto, il primo attuato in provincia di Teramo, si chiama “Controllo di Vicinato”. Oggi, in Prefettura, la sottoscrizione del Protocollo tra il Prefetto Angelo de Prisco ed il Sindaco Domenico Piccioni.

“La partecipazione dei cittadini al progetto, attraverso l’adesione a specifici “Gruppi di controllo di vicinato”, è su base volontaria. Dovranno svolgere una attività di “mera osservazione” riguardo fatti e circostanze che accadano nella propria zona di residenza (ad esempio, passaggi ritenuti sospetti di auto o di persone, allarmi, rumori).

E’ severamente vietata qualsiasi iniziativa personale, ovvero qualunque forma, individuale o collettiva, di pattugliamento del territorio nonché l’utilizzo di uniformi, emblemi, simboli e altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, ai corpi di polizia, anche locali, alle Forze Armate, agli Organi della Protezione Civile o ad altri Corpi dello Stato, ovvero che contengano riferimenti a partiti o movimenti politici o sindacali, nonché sponsorizzazioni private”.

Sono soltanto alcuni punti, quelli sopra indicati, esplicitati nel Protocollo d’Intesa per il “Controllo di Vicinato” sottoscritto nella mattinata dal Prefetto Angelo de Prisco e dal Sindaco del Comune di Tortoreto Domenico Piccioni.

Lo scopo è quello di realizzare, nell’ambito della sicurezza integrata, un modello di partecipazione attiva dei cittadini a supporto alle attività istituzionali svolte delle Forze di Polizia e delle Polizie Locali.

L’attuazione della rilevante iniziativa – che non presuppone alcun servizio di pattugliamento delle strade cittadine, ma solo elevazione della soglia di attenzione nei pressi delle proprie abitazioni, con segnalazione dei casi anomali rilevati – è subordinata a tutta una serie di attività informativa e formativa svolta presso il Comune in collaborazione con le Forze di Polizia.




Il Club dei dipendenti della Provincia di Teramo dona 1.000 euro all’associazione “Multa Paucis”.

 

 

Con Deliberazione del 23 giugno scorso il Club dei Dipendenti della Provincia di Teramo ha deciso di devolvere parte delle somme, accantonate per le attività sociali, ad un’associazione di beneficenza, individuando quale beneficiaria ad una associazione che si fa carico di aiutare persone in totale situazione di disagio, la “MULTA PAUCIS” (MOLTE COSE IN POCHE PAROLE), la quale si è vista triplicare, in questi ultimi tempi, i pasti serali o gli aiuti offerti ad oltre 50 persone bisognose di un concreto e reale sostegno.

Una decisione che si è concretizzata con la consegna, sabato 18 giugno alle ore 18:00 circa, nelle mani del Presidente della predetta Associazione, alla presenza oltre che dei propri Volontari impegnati nella distribuzione dei pasti ed anche della segretaria del  Club, sig.ra Valchiria Leonzi, un assegno di €. 1.000,00.

 

“Un piccolo segno di solidarietà – ha dichiarato il Presidente del Club, Antonio Di Edoardo – verso chi vive, quotidianamente, situazioni di difficoltà. Il Club dei dipendenti si regge unicamente sui contributi dei soci, e svolge attività di socialità per gli iscritti. Il periodo di chiusura ha reso, di fatto, impossibile svolgere la totalità delle attività programmate e ci è sembrato giusto dare un aiuto concreto a chi, ogni giorno, lavora per i più deboli”.

 




Giulianova. Guardia Costiera: il Comandante Interregionale visita i vari comandi della costa teramana.

 

 

Si è tenuta nel corso dell’intera giornata di ieri la visita itinerante del Capitano di Vascello Salvatore MINERVINO, Direttore Marittimo dell’Abruzzo, del Molise e delle Isole tremiti, ai Comandi della Guardia Costiera che operano lungo tutto il territorio teramano, rimesso al suo coordinamento marittimo.

Ad accompagnarlo, il Tenente di Vascello Claudio BERNETTI, Comandante del porto e Capo del Circondario marittimo di Giulianova, che sovrintende quella porzione di costa abruzzese.

Guardia Costiera Silvi

Guardia Costiera Martinsicuro

Guardia Costiera Giulianova

Iniziando da Nord, il Comandante Minervino ha incontrato personalmente gli equipaggi degli Uffici di Martinsicuro, Tortoreto, Roseto e Silvi, nonché di Giulianova che li sovrintende, portando loro – a pochi giorni dal suo insediamento al Comando di Pescara – la vicinanza del Vertice regionale dell’Autorità Marittima, in un delicato frangente dell’anno in cui il personale della Guardia Costiera è chiamato a profondere il massimo impegno operativo possibile, per garantire una cornice di sicurezza e legalità alle tante attività connesse agli usi civili del mare, in un costa ad elevata vocazione balneare come quella teramana.

A fare gli onori di casa, presso ciascuna delle sedi marittime, i rispettivi titolari e i sette Sindaci della costa teramana, Massimo VAGNONI di Martinsicuro, Domenico PICCIONI e Antonietta CASCIOTTI di Tortoreto e Alba Adriatica, Jwan COSTANTINI di Giulianova, Sabatino DI GIROLAMO, Robert VERROCCHIO e Andrea Scordella di Pineto e Silvi, ai quali si è unito anche il Presidente dell’Area Marina Torre del Cerrano, Leone CANTARINI.

Nel corso dei propositivi momenti di confronto con il personale dipendente, e di conoscenza dei primi cittadini della costa teramana, il Comandante MINERVINO ha inteso rimarcare la connotazione ambientale della linea operativa nel solco della quale i Comandi abruzzesi della Guardia Costiera continueranno ad operare, articolata su una serrata maglia di controlli volti a tutelare le acque e l’habitat costiero e, di riflesso, l’intero comparto marittimo che ne trae sostentamento e giovamento.

 




Teramo. Polizia di Stato: Operazione “PESHA”

A conclusione di una lunga e articolata attività di indagine, stamani è stato eseguito il Decreto che dispone il fermo di 19 cittadini nigeriani facenti parte di un’associazione di tipo mafioso denominata “Supreme Eiye Confraternity (SEC)” o  “EIYE”,  sodalizio radicato in Nigeria, ma diffuso in molti Stati europei ed extraeuropei, equiparato per struttura e forza intimidatoria alle mafie tradizionali.

Il cult è strutturato in articolazioni nazionali denominate AVIARY suddivise, a loro volta, in cellule territoriali locali chiamate Nest  (nido).

 

Il fermo è stato disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore David Mancini ed eseguito dalla Squadra Mobile di Teramo, diretta dal V.Q.A. Roberta Cicchetti, con il personale della Sezione Contrasto alla Criminalità Organizzata, in collaborazione con la Squadra Mobile di Ancona.

 

La complessa attività si pone nel solco di analoghe importanti indagini nazionali sugli Eiye e ne costituisce approfondimento ulteriore e conferma del radicamento di tali gruppi mafiosi e della rete di relazioni, anche internazionali, che li rende particolarmente insidiosi.

Le persone fermate sono organiche alla cellula locale (Nest) denominata “PESHA” che ha  competenza geografica e territoriale dalla zona costiera della provincia di Teramo fino ad Ancona. L’attività di indagine, che è lo sviluppo di quelle culminate nelle operazioni di luglio 2019 (Operazione “Subjection” in materia di tratta di giovani nigeriane) e  di dicembre 2019 (Operazione the “Travelers” in materia di riciclaggio di ingenti profitti illeciti in Nigeria), ha permesso di accertare che  la suddetta cellula territoriale degli “Eiye”, così come l’associazione mafiosa di cui costituisce una costola, si caratterizza per la “segretezza del vincolo associativo”, la “ritualità dell’affiliazione”, l’adozione di linguaggio e simbologia rigorosi, la violenza delle azioni.

L’ingresso nell’associazione è subordinato ad un “rito di affiliazione” che avviene alla presenza del vertice e di altri membri del gruppo e nel corso del quale si alternano atti di violenza a riti tribali e viene formulato il giuramento di fedeltà agli Eiye con il quale l’affiliando si impegna al rispetto delle regole dell’associazione denominate “orientation”. L’ingresso nella confraternita prevede l’obbligo alla partecipazione, mediante il pagamento di una sorta di “tassa di iscrizione”, al finanziamento della confraternita verso la quale gli associati sono a disposizione tendenzialmente “per la vita”.

 

Caratterizzata da una rigida gerarchia con la previsione di ruoli e cariche cui corrispondono specifici poteri all’interno, deputati al controllo del rispetto delle regole interne, ed è finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di delitti: reati di riciclaggio ed illecita intermediazione finanziaria verso la Nigeria; tratta di giovane donne sessualmente sfruttate lungo la strada Bonifica del Tronto e sottoposte a violenze e vessazioni; cessione di stupefacenti; reati violenti nei confronti di aderenti ad altri cults o punitivi nei confronti di altri connazionali.

 

 

 

 

 

 

 

La simbologia ed i codici linguistici sono ulteriore garanzia e connotato di segretezza: sono ispirati al mondo degli uccelli (Eiye è un uccello mitologico della tradizione nigeriana) e richiamano colori ed altri elementi individualizzanti comunemente riconosciuti all’interno della comunità nigeriana come simboli tipici del cult Eiye .

 

Gli appartenenti al sodalizio oggetto della presente indagine cosi come avviene per le mafie tradizionali si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo, determinando assoggettamento, omertà, controllo del territorio, con particolare riferimento alla comunità nigeriana, ma con inevitabile riflesso sulla comunità complessiva.

 

Le indagini hanno, infatti, permesso di documentare che il potere intimidatorio del gruppo si sostanziava nella commissione di violente punizioni corporali nei confronti di affiliati non rispettosi delle rigorose regole, nel ricorso all’esercizio di violenza fisica anche per la risoluzione dei conflitti  interni ritenuti di ostacolo alle finalità delinquenziali e di predominio dell’associazione, nel costringere terzi ad affiliarsi anche contro la loro volontà o per opporsi e scontrarsi con cult rivali (come quello  dei “ Black Axe”) al fine di assumere e mantenere il predominio nell’ambito della vasta comunità nigeriana.

Nel corso dell’indagine sono state documentate molte riunioni dei membri dell’associazione che avvenivano prevalentemente, per ragioni di segretezza, nelle abitazioni dei capi. Durante tali riunioni questi (denominati Ibaka) definivano le strategie criminali del gruppo. Nel corso di tali riunioni sono state compiute violente azioni punitive decise dall’Ibaka e sono avvenute affiliazioni, come nel caso di uno degli appartenenti al gruppo che, dopo il violento pestaggio subito, ha deciso di collaborare con l’autorità inquirente.

Polizia Stradale Foto Archivio

Sono state documentate aggressioni fisiche da parte dei membri dell’associazione avvenute a Martinsicuro per costringere terzi ad affiliarsi, violenti scontri avvenuti a Pesaro e ad Ancona con gli appartenenti all’opposta confraternita nigeriana dei “Black Axe”, violenze poste in essere in danno di alcune giovani donne, costrette a prostituirsi lungo la SP Bonifica del Tronto, secondo l’ormai noto schema del vincolo di restituzione del debito, imposto tramite rituale juju.

 

Il fermo è stato disposto in quanto per molti degli indagati era imminente la fuga, visti i contatti con connazionali in Francia, Germania, Belgio, Svezia ed i progetti di espatrio condivisi, anche con loro familiari già dimoranti all’estero.

 

Le persone finora fermate, la maggior parte irregolarmente soggiornanti nel territorio nazionale e quasi tutti privi di stabile attività lavorativa sono:

 

  1. J.O.residente in Jesi (AN);
  2. O.O.domiciliato in San Benedetto del Tronto (AP);
  3. J.K., domiciliato in Martinsicuro (TE);
  4. A.K. domiciliato in San Benedetto del Tronto (AP);
  5. Y.K. domiciliato in Jesi (AN):
  6. E.R. domiciliato in Ascoli Piceno;
  7. S., domiciliato in Martinsicuro (TE);
  8. O.F. domiciliato in Grottammare(AP);
  9. E.J. domiciliato in Martinsicuro (TE);
  10. O.S. domiciliato in Martinsicuro (TE);
  11. O.I.K, domiciliato in Jesi (AN);

 

  1. E.I.O. domiciliato in Jesi (AN);
  2. E.P.M.O. domiciliato in Ancona;
  3. C.M domiciliato in Agrigento;
  4. I. Junior alias E. Junior,rintracciato a Galatina (LE). 

     

     

 

Per l’esecuzione dei fermi la Squadra Mobile di Teramo ha operato oltre che in collaborazione con la Squadra Mobile di Ancona che ha collaborato nelle indagini,  con l’ausilio delle Squadre Mobili di Ascoli Piceno e di Agrigento e con il Reparto Prevenzione Crimine  “Abruzzo” di Pescara.

Si è tuttora alla ricerca di altri  5 indagati al momento irreperibili ed attivamente ricercati.

 

Il filmato relativo ad alcuni momenti salienti dell’attività del gruppo criminale è visionabile al seguente link:

 

http://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/fa02c3c6-caa3-11ea-9e4b-736d736f6674

 

Teramo, 21 luglio 2020




Elezioni Amministrative Settembre 2020 – Convocazione Comizi elettorali.

Si informa che sul Sito istituzionale di questa Prefettura – U.T.G, al seguente link:
http://www.prefettura.it/teramo/contenuti/Elezioni_amministrative-9412042.htm
è stato pubblicato il decreto di convocazione dei comizi per l’elezione diretta del Sindaco e per il
rinnovo del Consiglio comunale, per domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020 e, in caso di
eventuale ballottaggio, per domenica 4 e lunedì 5 ottobre 2020, nei Comuni di Bisenti,
Castel Castagna, Castelli, Isola del Gran Sasso e Montorio al Vomano.




Teramo. Prefettura: apprezzamento del Prefetto per l’operazione “Pesha”

TERAMO, MAFIA NIGERIANA: APPREZZAMENTO PREFETTO PER OPERAZIONE
PESHA.

Il Prefetto di Teramo, dott. Angelo de Prisco

Vivo apprezzamento ha espresso il Prefetto di Teramo, Angelo de Prisco, per l’importante
operazione condotta nelle ultime ore dalla Squadra Mobile della Questura di Teramo che,
su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila e in collaborazione con
la Squadra Mobile di Ancona, ha dato esecuzione al decreto di fermo di 19 cittadini
nigeriani sospettati di far parte di una cellula locale del sodalizio criminale “Supreme Eiye
Confraternity”.
“L’operazione sapientemente condotta dagli uomini della Polizia di Stato, sotto il
coordinamento del Sostituto Procuratore Mancini, testimonia e conferma– ha dichiarato il
Prefetto nel corso di un colloquio con il Questore De Simone – la capacità di analisi e di
contrasto da parte degli apparati investigativi nei confronti della criminalità organizzata e,
nello specifico, di una peculiare struttura criminale di dimensioni internazionali che negli
ultimi anni ha assunto una pericolosità per molti versi paragonabile a quella delle mafie
tradizionali”.




Tortoreto. Meeting: “Internazionalizzazione ed e-commerce”




Teramo. ASL: venerdì 24 luglio presentazione del nuovo D.G. Maurizio Di Giosia

LOGO AUSL – ASL

E’ stata convocata una Conferenza Stampa di presentazione del nuovo Direttore Generale Maurizio Di Giosia, per  venerdì 24 luglio, alle ore 11:00, presso la Sala Convegni al Lotto 2 dell’Ospedale di Teramo.

Oltre alla Direzione Strategica aziendale, sarà presente l’Assessore Regionale alla Salute, Nicoletta Verì.




Teramo. Polizia: misura di allontanamento per una ragazza di Pineto

Pineto. Estorsioni ai danni dei genitori. Eseguita dalla Polizia di Stato la misura di allontanamento dalla  casa familiare per una ragazza di Pineto

 

Nel pomeriggio odierno  gli agenti del Commissariato di Atri hanno dato esecuzione ad una ordinanza di allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ad entrambi i genitori per una ragazza di Pineto. La misura, emessa dal GIP dott. Roberto Veneziano su richiesta del P.M. per i reati di maltrattamenti in famiglia, estorsione e lesioni,  è stata adottata al termine di una tempestiva indagine avviata dagli uomini del Commissariato di Atri, che lo scorso 7 luglio erano intervenuti presso un’abitazione di Pineto per lite in famiglia.

Polizia Stradale Foto Archivio

La pattuglia, intervenuta sul posto unitamente al personale del 118, aveva avuto modo di accertare che la ragazza aveva aggredito il padre dopo l’ennesima lita scaturita dal fatto che questi si era rifiutato di elargire alla  stessa l’ennessima somma di denaro. Dal rifiuto dell’uomo ne era nata una animata discussione durante la quale la giovane aveva colpito il padre in più punti del corpo con forbicine da manicure, così da causargli lesioni giudicate successivamente guaribili in 25 giorni. Tale episodio, dalla immediata ricostruzione dei fatti operata dalla volante e dagli agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato, non era altro che la punta di un iceberg che si era sedimentato negli anni attraverso ripetuti comportamenti di aggressione della giovane ai danni di entrambi i genitori concretizzatesi in reiterate e ossessive richieste di ingenti somme di denaro che servivano alla ragazza. L’immediata attività investigativa avviata dagli uomini del Commissariato di Atri coordinati dal P.M. dott. De Feis, permetteva di raggiungere elementi di colpevolezza nei confronti della ragazza tali da consentire  l’emissione da parte del GIP della misura dell’allontanamento dalla casa familiare della ragazza con divieto di intrattenere contatti con il padre e la madre.




Teramo. Autismo Abruzzo: accoglimento totale. La prima ordinanza dopo il Covid arriva dal Tribunale.

Autismo Abruzzo

Ancora una volta “accoglimento totale”
Accoglimento totale. La prima ordinanza dopo il Covid arriva dal tribunale di Teramo,
emessa dal Giudice Giuseppe Marcheggiani. Ancora una volta prestazioni prescritte per una
bimba a seguito di una diagnosi di autismo, ma mai erogate per incapacità del sistema
pubblico di organizzare i servizi.
A seguito delle azioni previste dalla Delibera di Giunta Regionale n. 360 del 2019, la ASL di
Teramo ha recentemente ampliato il numero di strutture e servizi per l’autismo, prevendendo
più posti e più sedute distribuite sulle strutture accreditate. Questa azione, attuata finora solo
dalla asl di Teramo, risulta ancora insufficiente per la platea di utenti in lista di attesa.
Sono tante le segnalazioni che riceviamo e, quasi quotidianamente, ci imbattiamo in famiglie
prive dei servizi riabilitativi necessari ma anche prive delle informazioni fondamentali per
tutelare il diritto alle cure dei propri figli. Ascoltando le storie delle famiglie emergono
situazioni paradossali: si scopre che se vivi a ridosso dei confini regionali può essere
agevole ottenere l’autorizzazione alle cure fuori regione. il “fuori budget” per prestazioni
extra regionali non ha limiti stringenti, mentre se le stesse prestazioni le richiedi nella tua
regione resti in lista di attesa.
Buffo che lo stesso accade a chi viene dalle regioni limitrofe ad effettuare prestazioni
riabilitative extra budget perchè nella loro regione, allo stesso modo, non è possibile
ampliare i posti delle strutture attive nella propria regione.
A 5 anni dalla entrata in vigore della Legge 134/2015 e dopo 3 anni dalla Delibera di Giunta
regionale 437/2017 che fissa i setting riconosciuti idonei per l’autismo, molti distretti
continuano a prescrivere servizi riabilitativi non conformi alla normativa nazionale e
regionale. Le famiglie non ricevono le necessarie informazioni dal sistema sanitario
territoriale e, spesso, restano imbrigliate nelle tante tappe della burocrazia.
Tutto questo sembra essere in sintonia con quanto il Giudice Giuseppe Marcheggiani ha
evidenziato nella recente ordinanza: “La circostanza dell’essere mancata la sottoposizione
effettiva della paziente a tale terapia, del tutto incontestata dalla ASL, astenutasi dal
costituirsi nel procedimento per resistere alla domanda di provvedimento cautelare, deve
farsi risalire, comunque, ad una disfunzione dell’organizzazione amministrativa
dell’ente sanitario, a fronte del regolare riconoscimento della sussistenza dell’esigenza
terapeutica e della conseguente individuazione della tipologia di intervento, la cui erogazione
è sottinteso nella valutazione dell’apposita Unità di valutazione multidimensionale che sia
rispondente alla realizzazione dei livelli essenziali di assistenza.”
Quando in una famiglia arriva l’autismo tutto cambia. Nessuna certezza, nessun appiglio,
nessuna strategia permette di reggere l’urto. Occorre tirar fuori tutte le proprie energie e
combattere colpo su colpo, nella speranza di non perdere mai la serenità.
Occorre lo stesso impegno da parte delle istituzioni, occorre la stessa determinazione da
parte di ASL e Regione Abruzzo affinché questa sfida, oggi totalmente sulle spalle delle
famiglie, venga sostenuta adeguatamente dalle istituzioni.
Caroline è una madre determinata e, nonostante conduca da sola la famiglia, riesce a
conciliare il lavoro e la tutela del diritto alla salute per la sua bimba. Una madre simbolo per
tutte le famiglie costituite da genitori unici che devono affrontare enormi difficoltà e devono
assicurare la totale assistenza ai loro figli. Senza pause, senza interruzioni, sempre pronti e
reattivi, circondati da una società assopita e distratta.