Teramo Prefettura: pubblicità della situazione patrimoniale e reddituale dei titolari di cariche direttive – anno 2023 – modalità di consultazione


 

Si informa che presso questa Prefettura è consultabile il Supplemento al Bollettino relativo all’anno
2023 (redditi 2022), redatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in attuazione della legge 5
luglio 1982, n. 441, concernente le dichiarazioni patrimoniali e reddituali dei titolari di cariche
direttive di cui all’art. 12 della predetta legge.
La consultazione potrà essere effettuata dagli aventi diritto – tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali
per le elezioni della Camera dei deputati – presso l’Ufficio di Gabinetto della Prefettura, previo
appuntamento.




Teramo. Torna la campagna “Maturità al sicuro” dellaPolizia di Stato e di Skuola.netper contrastare le fake news sull’esame di Stato e informare correttamente gli studenti.

 Quasi 1 maturando su 4 pensa di poter tenere con sé lo smartphone durante le prove, circa 1 su 5 che può usare uno smartwatch.

E qualcuno ancora cade nel tranello delle tracce reperibili online e rischia di passare la vigilia in bianco per trovarle…

 

Passano gli anni ma, per gli studenti che si apprestano a sostenere la Maturità, il rischio di cadere in una delle tradizionali fake newssulle regole d’esame rimane altissimo. Quanto basta per alzare il livello di attenzione su possibili “bufale” legate alle regole di base che governano l’Esame di Stato. Cosa che puntualmente fa la Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica con “Maturità al sicuro”, la campagna di sensibilizzazione svolta assieme al portale specializzato Skuola.net, che per il diciassettesimo anno consecutivo si pone proprio l’obiettivo di “smontare” le principali notizie false sull’argomento.

 

Le nuove tecnologie in particolare, con il costante sviluppo di “aiuti” digitali, possono indurre in tentazione. Diventando un possibile amplificatore di errori di comportamento. Che, nelle peggiori delle ipotesi, possono addirittura portare all’esclusione dall’esame. Il rischio è concreto. Lo mostrano chiaramente le risposte date dai circa 1.000 maturandi raggiunti dal monitoraggio effettuato proprio da Skuola.net per la Polizia di Stato a circa una settimana dal via della Maturità 2024.

 

Quasi 1 studente su 4, ad esempio, è convinto che durante le prove scritte gli smartphone si possano tenere con sé in postazione. Quando, invece, devono essere consegnati al banco della commissione, come correttamente dimostra di sapere il 77% del campione interpellato. E se il 17% è consapevole che comunque i telefoni debbano rimanere rigorosamente spenti, il 6% pensa che si possano persino usare rischiando al massimo di essere richiamati o penalizzati in fase di correzione e non, come potrebbe avvenire, di vedere invalidato l’intero esame. La quota di coloro che potrebbero incappare in un uso scorretto dello smartphone all’esame, inoltre, aumenta del 20% rispetto all’anno precedente. Non proprio un buon viatico.

 

 

 

 

Qualcosa di simile avviene con un altro “sorvegliato speciale”: lo smartwatch. In questo caso è quasi 1 su 6 (il 17%) a pensare che l’orologiotechsi possa indossare e usare tranquillamente al polso durante le prove scritte, basta che non sia connesso a Internet. Mentre il 4% è convinto che si possa usare senza alcuna limitazione anche per accedere alla Rete. Se già la prima è una credenza errata, figuriamoci la seconda, che è di fatto una pratica assolutamente vietata. Visto che l’utilizzo dello smartwatch – di qualsiasi tipologia – è inibito tanto quanto quello del telefonino, eppure complessivamente 1 su 5 è convinto del contrario.

 

La funzione di “Maturità al sicuro”, però, non è solo quella di informare su possibili ipotesi di infrazioni connesse alla Maturità ma anche di ricordare alcuni aspetti fondamentali del regolamento d’esame il cui mancato rispetto potrebbe portare all’esclusione: dalla necessità di presentarsi con un documento di identità a quella di non introdurre altri fogli che non siano quelli forniti dalla commissione. Senza dimenticare lefake newsvere e proprie.

 

Circa un quarto dei maturandi (26%) è infatti convinto che la Polizia possa controllare gli smartphone “da remoto” per capire chi eventualmente sta copiando; cosa non corrispondente al vero. E addirittura quasi la metà (46%) ritiene che, durante gli esami, i membri della commissione possano perquisire i candidati, alla ricerca di oggetti proibiti. Anche in questo caso, si tratta di informazioni non corrette che vanno sfatate, invitando comunque alla prudenza, visto che i commissari d’esame, se dovessero notare manovre illegali, hanno comunque il diritto di escludere i candidati colti in “flagranza di copiato”.

 

E poi c’è il grande, annoso, tema delle tracce d’esame. Specie di quelle dello scritto di Italiano. Perché sono ancora troppi gli studenti che pensano di trovare in anticipo gli spunti da sviluppare il giorno della prova, soprattutto online. Ad avere ben presente che online si possano trovare solo indiscrezioni, previsioni o, al massimo, degli esempi, è “solo” il 76% dei maturandi.

 

Il 24%, invece, crede che quantomeno gli argomenti vengano diffusi prima; il 4% pensa che con le giuste mosse si possano mettere le mani con qualche ora di vantaggio sulle tracce vere e proprie. E oltre 1 su 3 immagina che il Ministero possa cambiare le tracce anche all’ultimo minuto. Così non stupisce che circa 1 su 7 sia tentato, nell’immediata vigilia della Maturità, di presidiare fino a tarda notte piattaforme social e siti specializzati sperando nell’imbeccata vincente.

 

Ecco perché campagne come quella “antibufale” di Polizia di Stato e Skuola.net sono estremamente utili per diffondere messaggi corretti e sgomberare il campo da convinzioni fuorvianti.

 

 

 

 

L’esame di Maturità è un appuntamento molto importante per gli studenti e per questo è necessario mantenere la serenità necessaria per affrontarli. Le false notizie, invece, possono portare a sterili distrazioni, facendo calare la concentrazione che invece è necessaria per affrontare uno dei momenti più importanti del percorso scolastico.

 

Tutti messaggi, questi, racchiusi anche in uno short video costruito in linea con le tendenze social del momento, utilizzando quindi un linguaggio più vicino possibile a quello dei protagonisti dell’esame. Il contenuto, che vede come protagonista lo youtuber ufficiale Nikolais, verrà sulla piattaforma di Skuola.net e sui canali social Instagram, TikTok, Facebook, X della Polizia di Stato e del media per studenti.

 

Gli operatori del Commissariato di P.S. online anche quest’anno saranno perciò a disposizione dei ragazzi per rispondere a tutti i loro quesiti e dubbi sulle informazioni che circolano in Rete. Inoltre, un rappresentante della Polizia di Stato parteciperà alla tradizionale diretta di Skuola.net alla vigilia del primo giorno d’esami, per fare il proprio in bocca al lupo a tutti gli studenti protagonisti dell’Esame di Stato 2024.




Si fingono carabinieri al telefono per truffare una donna con la tecnica dello spoofing.

Una donna di Roseto degli Abruzziha denunciato ai Carabinieri della locale Stazione di aver ricevuto una telefonata da un Funzionario di banca, il quale le comunicava di aver notato dei movimenti sospetti dal suo conto corrente verso uno Stato estero e che, successivamente, sarebbe stata contattata dai Carabinieri della Stazione di Roseto degli Abruzzi, i quali l’avrebbero aiutata a mettere in salvo isuoi fondi. Effettivamente, dopo pochi minuti, la donna riceveva un’altra telefonata da sedicenti carabinieri, che, confermando quanto riferito prima dal fintoFunzionariodi Banca, iniziavano a chiederle di effettuare specifiche operazioni tramite il suo conto corrente, chiedendole, in particolare, di fornire i codici con cui operava on-line tramite il suo conto corrente.

Sebbene il numero chiamante corrispondesse a quello della Stazione Carabinieri di Roseto, la donna, insospettita, troncava la conversazione per poi richiamare il numero telefonico del Comando. Dall’altro capo, i veri Carabinieri la informavano che nessun militare l’aveva contattata, invitandola a non aderire ad alcun tipo di richiesta e a recarsi prontamente in Caserma per approfondire la questione e, quindi, sporgere denuncia, poiché si trattava sicuramente di un tentativo di truffa.

Lo “spoofing” è una particolare tipologia di attacco che consente ad un malintenzionato malevolo di nascondere la propria identità per risultare “affidabile” alla vittima designata ed ottenere così accesso ad informazioni riservate e a dati sensibili. Nel caso in questione, i criminali sono riusciti a far figurare il reale numero di telefono della Stazione Carabinieri di Roseto degli Abruzzi.

Ecco perché occorre sempre più prestare attenzione a chiunque cerchi in qualche modo di carpire i nostri dati, in particolare, quelli riconducibili a conti correnti, carte di credito e simili.

I Carabinieri, nel senso, ribadiscono che nessuno può lecitamente chiedere tali informazioni, soprattutto per telefono, per cui è importante, nel caso si sia ricevuta una telefonata dubbia, contattare subito il 112 per denunciare l’accaduto.




Teramo. Carabinieri: Vincenzo riceve gli alamari dal papà Carabiniere

 

 

Si legge l’emozione e l’orgoglio negli occhi del papà carabiniere che, dopo aver ammirato suo figlio prestare giuramento, ha avuto il privilegio di apporre gli alamari sulla sua divisa.

È successo all’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Pasquale Scaramella, in servizio presso la Caserma di Castelnuovo Vomano, che ieri, assieme alla moglie Laura ha partecipato al giuramento del figlio Vincenzo del 143°Corso Allievi Carabinieri tenutosi nella Caserma “Frate” di Campobasso.

Per l’occasione Vincenzo, 25enne, ha ricevuto gli alamari direttamente dalle mani del padre che è sempre stato per lui un punto di riferimento tanto da aver deciso di seguirne le orme.

In totale sono stati 450 gli allievi carabinieri della scuola di Campobasso che ieri, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri – Gen. C.A. Teo Luzi, hanno ricevuto l’apposizione degli alamari, da parte di un familiare o persona cara, sulle prestigiose Grandi Uniformi Speciali(G.U.S.), che su di esse rimarranno cuciti per tutta la vita.

 




Massimo Mariani, tra i maggiori esperti di sismica, a Teramo per un seminario organizzato dall’Ordine degli Ingegneri

L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Teramo ospiterà come relatore, a partire dalle ore 15 di venerdì 21 giugno, all’Auditorium Parco della Scienza, Massimo Mariani, ingegnere, riconosciuto tra i maggiori esperti del settore della sismica e del consolidamento e restauro degli edifici in Italia e all’estero.

Il seminario dal titolo: “Comportamento delle strutture in muratura in assenza di sisma e durante il sisma. Metodi di indagine e tecniche di consolidamento e restauro” è stato patrocinato dal Comune di Teramo e darà diritto al riconoscimento di 4 crediti formativi per gli ingegneri mentre per gli altri professionisti si procederà in base al proprio regolamento di formazione.

 

Verranno proposte una serie di soluzioni per il consolidamento strutturale, frutto del percorso di studio e di ricerca di Mariani, finalizzate al rinforzo tridimensionale dei collegamenti e al miglioramento complessivo della resistenza delle murature.

Ai partecipanti saranno resi disponibili i materiali del corso con i dettagli costruttivi di rinforzo e di intervento strutturale.

Massimo Mariani è autore di importanti ricerche nel settore, pubblicate in ambito nazionale e internazionale. Già docente di “Geotecnica e Geologia Applicata alle Opere di Ingegneria” all’Università degli Studi di Perugia, insegna nei Master di II livello sul Consolidamento e Restauro degli edifici dissestati presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara e presso il Servizio Tecnico Nazionale della Protezione Civile per il Sismo.

 

“Si tratta di un seminario davvero molto importante – dichiara Leo De Santis, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Teramo -. Il nostro Ordine è fortemente impegnato nella formazione continua e nell’aggiornamento tecnico dei propri iscritti. Approfondire il comportamento delle strutture in muratura in assenza e durante un sisma con un esperto come Massimo Mariani, rappresenta una rara opportunità di crescita professionale”.




Patologie dell’aorta, trattamento all’avanguardia senza incisioni chirurgiche. Mazzini all’avanguardia nel trattamento senza incisioni delle patologie dell’aorta.

Un felice esempio di collaborazione fra la Cardiochirurgia e la Radiologia dell’ospedale di Teramo che ha portato a un ulteriore passo avanti nel trattamento totalmente endovascolare delle malattie dell’aorta. Infatti è stato effettuato il primo impianto in Abruzzo, e tra i primi in Italia,  di una endoprotesi Castor Microport.

Questo device permette di trattare in modo rapido e definitivo la patologia che coinvolge l’arco aortico e l’aorta toracica discendente preservando l’integrità e la pervietà delle arterie che originano dall’aorta e irrorano le braccia o il cervello.

Nello specifico è stato possibile trattare un giovane paziente (già operato di sostituzione valvolare aortica con tecnica mini-invasiva) con problematiche coagulative e una dissezione dell’aorta toracica, attraverso due semplici punture mediante le quali i chirurghi e i radiologi hanno “navigato” nelle arterie del paziente e rilasciato la protesi a livello del segmento patologico sotto guida angiografica.

“Gli specialisti della Cardiochirurgia, della Cardioanestesia, della Radiologia e in particolare della Radiologia interventistica, ma anche della Farmacia ospedaliera, collaborano ormai da anni in un’unica equipe multidisciplinare che permette di approcciare le malattie dell’aorta senza incisioni chirurgiche. E’ questo un esempio di quanto la Asl di Teramo punti sull’innovazione dei processi e delle procedure per offrire una qualità delle prestazioni sempre migliore ai nostri pazienti”, dichiara il direttore generale Maurizio Di Giosia. In questo specifico paziente il trattamento è stato reso possibile grazie alla proficua collaborazione con l’azienda produttrice della protesi che ha realizzato un device custom-made, ovvero “fatto su misura” dell’aorta del paziente.

“Il vantaggio è stato evitare un intervento molto impattante dal punto di vista biologico attraverso una procedura che ha permesso al paziente una dimissione in tempi brevissimi. L’alternativa sarebbe stata l’intervento più invasivo che esiste in cardiochirurgia, cioè la toracotomia o la sternotomia”, spiega il direttore della Uoc di Cardiochirurgia Filippo Santarelli, “Invece questo trattamento endovascolare, applicabile nelle malattie aneurismatiche dell’aorta, consente di contenere il rischio operatorio”.

“L’utilizzo di questa endoprotesi che viene inserita con accessi mininvasivi dalla femorale, aumenta il numero di pazienti che possono essere trattati evitando la chirurgia open”, aggiunge Pietro Filauri, direttore della Uoc di Radiologia, “vengono utilizzati device molto  performanti: questo permette di conservare la pervietà della succlavia sinistra. La collaborazione fra cardiochirurghi e radiologi-interventisti rende possibili interventi minimamente invasivi che in passato erano eseguiti solo con la chirurgia tradizionale con problematiche post-chirurgiche molto rilevanti”.




Teramo. Prefettura: una estate in sicurezza! Rafforzati i presidi e il controllo del territorio.

Prefetto Stelo: “Rafforzati i presidi ed i controlli del territorio grazie ad
un sinergico lavoro di squadra. Sarà importante garantire una
cornice di sicurezza per le località balneari e i centri urbani
della Provincia”.

Prefettura di Teramo

UNA ESTATE IN SICUREZZA

Inizio della stagione estiva: il Prefetto Stelo presiede la
riunione di coordinamento delle forze di polizia per il
potenziamento dei servizi di vigilanza
Questa mattina, nel Palazzo del Governo, si è tenuta la riunione di coordinamento
delle forze dell’ordine, presieduta dal Prefetto Fabrizio Stelo che ha definito
l’indirizzo in tema di rafforzamento del presidio territoriale delle forze
dell’ordine, con l’obiettivo di assicurare maggiori controlli e presenza su tutto il
territorio provinciale ed in particolare sulla costa che già vedono la presenza di
consistenti flussi di turisti.
Le unità di rinforzo previste per ciascuna componente si aggiungeranno al
personale già in servizio.
Dal 1 luglio al 1 settembre la Polizia di Stato assicurerà un servizio di controllo
rinforzato prioritariamente sul territorio di Martinsicuro e Alba Adriatica,
aggiungendo le 5 unità di rinforzo alle unità già in servizio presso la Questura di
Teramo.
Dal 1 luglio al 11 agosto il Comando Provinciale dei Carabinieri impiegherà
5 unità di rinforzo, e dal 12 agosto al 1 settembre 2 unità di rinforzo nella

Compagnia di Giulianova e nella Compagnia di Alba Adriatica per i controlli su
tutta la costa, impegnandosi ad assicurare comunque, dopo tale data, una
intensificazione dei controlli tramite il personale in forza presso le stazioni con
competenza sulla fascia costiera.
Le 7 unità aggiuntive della Guardia di Finanza, invece, saranno così suddivise tra
le diverse Compagnie e Tenenze: 2 unità a Giulianova, 2 unità a Roseto, 2 unità a
Teramo e 1 unità a Nereto, dal 2 al 16 agosto. In aggiunta il Comando Generale
della Guardia di Finanza ha previsto, il rischieramento di 1 unità navale (vedetta
costiera) da impiegare nella località di Giulianova nei periodi da giugno a
settembre.
“E’ importante – sottolinea il Prefetto – iniziare la stagione garantendo una
cornice di massima sicurezza, così da far vivere ai cittadini una estate 2024 in
piena serenità.”




Torricella Sicura. Carabinieri: denunciati un 19enne per furto e un 21enne per possesso di arma

Torricella Sicura.I militari della locale Stazione Carabinieri, nell’ambito dei controlli notturni del territorio, hanno sorpreso un 21enne, italiano, che si aggirava per vie del centro con indosso, occultato in una tasca del giubbotto, un coltello a serramanico con lama in acciaio lunga oltre 9 centimetri. L’arma è stata, quindi sottoposta a sequestro e per il giovane scatterà la denuncia in stato di libertà per porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere.

Sempre i carabinieri della menzionata Stazione, intervenuti a seguito di un furto in abitazione dove i malviventi avevano depredato la vittima, un 50enne del luogo, di due biciclette, una tuta per motociclisti e denaro contante, sono riusciti a recuperare la refurtiva, che veniva trovata in possesso di un 19enne, extracomunitario. Quanto rivenuto è stato restituito al legittimo proprietario mentre il giovane sarà deferito in stato di libertà alla competente A.g. per ricettazione.




Teramo. Carabinieri: arresti e denunce in vari comuni della provincia.

Con l’inizio della stagione estiva i carabinieri del Comando Provinciale di Teramo hanno intensificato i controlli in tutta la provincia. Le attività hanno portato all’arresto di due coniugi italiani, 39enni, già sottoposti al divieto di dimora nel comune di Roseto degli Abruzzi. L’ordinanza di sostituzione della misura in atto con quella della custodia cautelare in carcere è stata emessa dal GIP del Tribunale di Teramo su segnalazione dei carabinieri di Roseto degli Abruzzi, che hanno puntualmente documentato le plurime violazioni commesse dai predetticoniugi, connesse con il divieto di dimora. Sempre in Roseto degli Abruzzi i militari della locale Stazione hanno sottoposto a detenzione domiciliare un 62enne, italiano, su ordine del Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila, dovendo l’uomo espiare mesi 9 di reclusione per il reato di bancarotta semplice. I carabinieri di Bellante hanno eseguito un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla parte offesa, emessa dal GIP del Tribunale di Teramo, nei confronti di un 51enne, italiano, per reiterati maltrattamenti in danno della moglie, 50enne. A Controguerra i carabinieri della Stazione di Corropoli hanno tradotto in carcere un 58enne, italiano, per aver violato più volte la misura alternativa alla detenzione cui era sottoposto. La misura è stata emessa dall’Ufficio di Sorveglianza di Pescara. In carabinieri di Giulianova hanno sottoposto agli arresti domiciliari un 39enne, italiano, su ordine del Tribunale di Teramo, per plurime violazioni del divieto di avvicinamento alla parte offesa. Nello specifico l’uomo era stato allontanato dalla casa familiare per maltrattamenti in danno della moglie 34enne. Sempre a Giulianova i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno sorpreso un 42enne, italiano, tra l’altro, sottoposto alla misura di prevenzione dell’avviso orale, alla guida di un’autovettura sebbene fosse sprovvisto di patente di guida poiché revocata. L’autovettura è stata sequestrata è l’uomo, pertanto, sarà deferito in stato di libertà alla competente A.g.per guida senza patente con recidiva di persona sottoposta a misura di prevenzione personale ex art. 73 D. L. 159/2011.

 




La Legge sulla Caccia della Regione Abruzzo finisce davanti alla Corte Costituzionale. Il Tar dell’Aquila ha accolto la questione di legittimità costituzionale sollevata dalle associazioni venatorie abruzzesi circa la modifica apportata dalla Regione Abruzzo alla legge sulla Caccia.

Si tratta in particolare dell’articolo 3, comma 3, della Legge
regionale numero 11 del 9 marzo 2023 che ha introdotto un
nuovo metodo di calcolo (metodo D’Hondt) della
rappresentatività delle associazioni all’interno dei COGES
(Comitati di gestione) degli ATC (Ambiti territoriali di caccia).
Una novità che ha generato una netta riduzione, talora di
esclusione, di molte realtà venatorie in seno ai COGES con
relativo implemento della rappresentatività di una
associazione, cioè la FIDC (Federazione italiana della
Caccia).
Contro la modifica hanno presentato ricorso al Tar diverse
associazioni venatorie, comprese l’Associazione
Liberacaccia Abruzzo, Enalcaccia P.T. e Arcicaccia comitato
regionale per l’Abruzzo per il tramite degli avvocati Manola
Di Pasquale, Lorenzo De Gregoriis e Jacopo Ambrosini.
Secondo i ricorrenti il nuovo metodo di calcolo della
rappresentatività è in contrasto con gli articoli 2, 3 e 117
della Costituzione. Si tratta di violazioni dei principi di
uguaglianza, rappresentatività e competenza statale in tema
di ambiente che il Tar ha ritenuto fondate al punto da inviare
gli atti alla Corte Costituzionale.
La vicenda giuridica si inserisce nell’ampia materia di
gestione della caccia. E’ utile chiarire alcuni aspetti del
sistema.
Il territorio regionale destinato alla caccia programmata è
suddiviso in Ambiti Territoriali di dimensioni subprovinciali
gestiti da organi direttivi in cui “deve essere assicurata la
presenza paritaria, in misura pari complessivamente al 60%
dei componenti, dei rappresentanti di strutture locali delle
organizzazioni professionali agricole maggiormente
rappresentative a livello nazionale e delle associazioni
venatorie nazionali riconosciute, ove presenti in forma
organizzata sul territorio. Il 20% dei componenti è costituito
da rappresentanti di associazioni di protezione ambientale
presenti nel Consiglio nazionale per l’ambiente e il 20% da
rappresentanti degli enti locali” (legge 157/1992).
La Regione Abruzzo ha disciplinato gli ATC nella legge n.
10/2004 che per quanto concerne la composizione dei
comitati di gestione prevede: sei rappresentanti delle
associazioni venatorie riconosciute ed operanti in Provincia;
sei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole;
quattro rappresentanti delle associazioni di protezione
ambientale; quattro esperti designati dalla Regione e dai
comuni interessati. I rappresentanti delle associazioni sono
sempre stati designati, come previsto dalla legge stessa, in
base al principio della rappresentatività a livello Provinciale,
tra i soci delle associazioni riconosciute a livello nazionale
che abbiano un numero di iscritti pari ad almeno un
quindicesimo dei cacciatori residenti nella Provincia in cui
ricade l’ambito. Gli altri rappresentanti sono stati sempre
designati in base al principio della rappresentatività a livello
provinciale.
Nel 2023 la Regione interviene modificando solo la
selezione dei rappresentanti delle associazioni, nel senso
che il numero complessivo dei cacciatori residenti a livello
provinciale va ora ripartito per il totale dei seggi attraverso il
metodo D’Hondt.
Da qui i ricorsi di quelle associazioni venatorie che hanno
visto una drastica e sproporzionata riduzione della propria
presenza nei COGES, con conseguente incremento invece
dei rappresentanti della Federazione Italiana della Caccia.
«Dal Tar arriva una prima importante risposta verso un
provvedimento della Regione evidentemente sbilanciato e
che lede i diritti delle minoranze. Riteniamo le violazioni
gravi e attendiamo ora la pronuncia della Corte
Costituzionale» commentano gli avvocati Di Pasquale e De
Gregoriis.