Teramo. LE VIRTU’ COME SEGNO DI SPERANZA E RILANCIO ECONOMICO

Confcommercio Teramo

 

I ristoratori teramani guardano a questa nuova fase di ripresa in maniera positiva. Nonostante i mesi di chiusura delle attività dovute alle emergenze sanitaria abbiano creato molti problemi soprattutto di carattere economico adesso c’è la consapevolezza che con la capacità di offrire qualità si riuscirà a riconquistare la clientela partendo da quella più affezionata.

Aver avuto la possibilità di partire prima con le consegne a domicilio poi con l’asporto ha dimostrato che soluzioni alternative possono comunque offrire piccole boccate di ossigeno.

 

“Proprio in relazione a questo – ha sottolineato il ristoratore Marcello Schillaci – dobbiamo mettere in evidenza che essere riusciti in qualche maniera a poter preparare le ‘Virtù’ in occasione del Primo Maggio ha rappresentato per noi ristoratori teramani il primo vero segnale di ripresa, oltre che gli orgoglio, offrire il piatto caratteristico del nostro territorio come rappresentazione della fine del periodo di lockdown.

 

E proprio per non avere saltato questo appuntamento voglio ringraziare, a nome dell’intera categoria, il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il Sottosegretario Umberto De Annuntiis l’ Assessore alle attività produttive Mauro Febbo, il Capogruppo del Consiglio Regionale Pietro Quaresimale, il Presidente della III Commissione Consigliere Emiliano Di Matteo e l’ intera Giunta, così come l’amministrazione Comunale di Teramo nella persona del Sindaco Gianguido D’Alberto e l’Assessore alle Attività Produttive Antonio Filipponi per avere compreso questo nostro desiderio anticipando le ordinanze che consentivano la ripresa, seppur parziale, delle attività.

 

Il futuro non è certamente semplice ma con la nostra forza di volontà, l’impegno e la costanza, la voglia e la capacità di offrire prodotti genuini, sono convinto che riusciremo ridare vigore alle nostre attività ristorative, nonostante le difficoltà dovute alla riduzione degli spazi e a tutte le normative legate alla sicurezza sanitaria”

 

“Ritengo ammirevole la forza di volontà messa in campo dal settore della ristorazione – ha fatto eco il Presidente di Confcommercio Giammarco Giovannelli – data la situazione economica attuale che minaccia gravemente gli operatori del settore e che in questi mesi hanno sofferto impotenti la crisi. Essere riusciti nell’ultimo periodo a garantire il servizio di asporto e la consegna a domicilio ha rappresentato una piccola fiammella che però è riuscita a dare un poco di coraggio in vista del futuro. Adesso è importante che le amministrazioni locali siano vicine alla categoria favorendo ogni possibile iniziativa tesa a incentivare la ripresa indispensabile per la sopravvivenza e per arginare ulteriori chiusure definitive “.

 




Teramo. Cantieri Aperti: iniziati i lavori sulle provinciali 2 e 14 a Sant’Egidio alla Vibrata

Cardinale, Romandini e Di Lorenzo

 

Si lavora su Viale Abruzzi e Via Veneto: impegno di spesa 350 mila euro

 

Consegnati ufficialmente questa mattina, alla ditta Di Giuseppe Costruzioni di Castiglione Messer Raimondo, i lavori per la sistemazione delle provinciali 2 e 14 nei tratti che attraversano il Comune di Sant’Egidio alla Vibrata.  Importo complessivo dei lavori 350 mila euro, i fondi sono quelli di bilancio dell’ente. L’intervento interessa le intersecazioni con Viale Abruzzi e Via Veneto

 

“Lavori improrogabili, le strade attraversano punti nevralgici della cittadina vibratiana e i tratti sui quali interveniamo sono molto rovinati e in alcuni casi rappresentano un pericolo per chi guida e per i pedoni” dichiara il consigliere delegato Lanfranco Cardinale che questa mattina ha compiuto un sopralluogo insieme al consigliere provinciale, anche lui con delega alla viabilità,  Gennarino Di Lorenzo alla presenza del sindaco, Elicio Romanini. “Non si tratta di un semplice rifacimento degli asfalti – continua – saranno demoliti e ricostruiti cordoli e zanelle con la sistemazione di un marciapiede e naturalmente anche il ripristino del manto stradale”. Da capitolato i lavori dovranno essere terminati in 120 giorni.

 

 




Teramo. Ordine degli Architetti di Teramo: DATECI SCUOLE, NON BRIOCHES.

Raffaele Di Marcello

«“S’ils n’ont plus de pain, qu’ils mangent de la brioche!”. “Se non
hanno più pane, che mangino brioche” è la leggendaria espressione
attribuita, probabilmente erroneamente, a Maria Antonietta, regina di
Francia. La frase, riferita al popolo che era ridotto alla fame a causa
di tasse e soprusi da parte della classe aristocratica, ben dimostra la
distanza che spesso ha chi amministra con le reali necessità del popolo.

Una risposta che pare paradossale ma che si ripede, in maniera
sostanzialmente identica, per altre situazioni della nostra vita
quotidiana. Pensiamo, ad esempio, ai tanti problemi che interessano gli
edifici scolastici italiani.»

E’ quanto sottolinea il presidente dell’Ordine degli Architetti
della
provincia di Teramo, Raffaele Di Marcello, che sulla situazione delle
scuole, continua:

«Sull’edilizia scolastica si è detto di tutto e di più – evidenzia il
Presidente dell’Ordine – Sono stati stanziati fondi per scuole belle,
scuole sicure, scuole innovative; sono state emanate linee guida
ministeriali; sono stati fatti convegni. Ma, ad oggi, la situazione
rimane drammatica. Anzi, le esigenze derivanti dall’epidemia da
Covid-19
hanno evidenziato l’inadeguatezza del nostro patrimonio scolastico.»

«Già il sisma ha messo in ginocchio il sistema edilizio
dell’istruzione,
anche in provincia di Teramo. Non solo quello del 2016, ma anche quello
2009 hann0 visto, tra le grandi assenti della ricostruzione, proprio le
scuole. Da anni si lanciano allarmi su scuole poco sicure dal punto di
vista sismico, senza certificazioni, con spazi didattici inadeguati,
inseriti in contesti inidonei. Allarmi inascoltati – sottolinea Di
Marcello – e, a meno di tre mesi dalla riapertura dell’anno scolastico,
ci ritroviamo al punto di partenza.»

«E oggi – continua l’Arch. Di Marcello – a chi chiede pane, si
propongono le brioches, e forse neanche quelle: lezioni in cinema,
centri commerciali, sale convegni; ignorando completamente il contesto
scolastico, la necessità di personale docente e non docente, il sistema
dei trasporti, la necessità di interrelazione tra studenti e insegnanti,
pensando alla scuola come ad un semplice contenitore, più o meno
indifferente alla funzione, dove poter parcheggiare i nostri figli.»

«Nel Decreto Scuola vengono dati a Sindaci e Presidenti di Provincia
poteri commissariali per i piccoli lavori da fare per adeguare gli
edifici scolastici e permettere la ripresa delll’anno scolastico –
conclude Di Marcello – ma servono fondi, servono progetti, serve un
piano straordinario immediato per l’edilizia scolastica, e servono
subito, non tra un anno o due. In questi giorni si riparla di ponte
sullo stretto, di infrastrutture autostradali, di spostamenti di linee
ferroviarie. Opere strategiche, ma cosa c’è di più strategico delle
scuole? La tecnologia, oggi, permette di realizzare un edificio
scolastico in tre/quattro mesi. Se ci fosse la volontà, a fine anno,
avremmo nuove scuole: sicure, spaziose, energeticamente sostenibili,
belle. Avremmo il pane di cui siamo affamati. Le brioches non saziano, e
fanno pure ingrassare.»




Teramo. 3 avvisi pubblici del GAL Terre d’Abruzzo.

Il GAL Terre d’Abruzzo, dopo la pandemia COVID 19, intensifica la sua attività di promozione
dello sviluppo locale nella provincia teramana pubblicando tre Avvisi Pubblici rivolti a tutti gli
operatori dei comparti agricolo, agroalimentare e turistico con la finalità di promuovere e
creare Club di Prodotto e Territorio, Filiere Corte ed un Sistema Turistico Territoriale
da sostenere nell’area interessata dal proprio Piano di Sviluppo Locale (26 comuni nella
provincia di Teramo).
I Club di prodotto e territorio sono gruppi di attori locali che collaborano per preparare ed
attuare una strategia di valorizzazione di uno specifico prodotto tipico locale.
Le Filiere corte sono reti di produttori di produzioni agroalimentari locali tradizionali che
aderiscono alla creazione di una filiera corta.
Il Sistema Turistico Territoriale è una rete di attori locali operanti direttamente o
indirettamente in ambito turistico che aderiscono ad un partenariato volto alla realizzazione di
un progetto di sistema turistico territoriale.
Nello specifico i 3 Avvisi pubblici sono i seguenti:
 Identificazione dei Club di Prodotto e Territorio – Approvazione dei Progetti;
 Identificazione Filiere Corte – Approvazione Progetti di Filiera;
 Creazione e Sviluppo di un Sistema Turistico Territoriale -Approvazione Azioni
del progetto turistico integrato.
Due le modalità di attuazione dei club e delle filiere:
 con il sostegno alla creazione nei progetti ad attuazione diretta del GAL;
 con la promozione ad investimenti ricompresi nei progetti integrati dei bandi per le
sotto-misure previste nel PSL di Terre d’Abruzzo.
Il GAL finanzierà tutte le attività e gli investimenti pianificati nelle azioni di progetto
elaborate dai membri dei Club di prodotto e territorio, delle Filiere corte e del Sistema Turistico
Territoriale, agendo sia direttamente che indirettamente attraverso la pubblicazione di bandi
pubblici.
Ulteriori informazioni sono reperibili alla pagina: http://www.terredabruzzo.it/2020/06/04/clubfiliere-sistema-avvisi/




Nancy Fazzini nel Consiglio Direttivo FIAST-CONFESERCENTI Regione Abruzzo Settore Eventi e Spettacoli.

Nancy Fazzini
Nancy Fazzini

L’artista Teramana che sta portando la regione sugli oltre 5000 schermi delle piu’ grandi città d’italia, eletta nel consiglio Direttivo di Fiast-Confesercenti settore eventi e spettacoli per la Regione Abruzzo.
‘’E’ e sarà un onore poter rappresentare un settore che sembra essere stato dimenticato, un settore che per vivere ha bisogno di contatti, di pubblico, un settore che nasce per aggregare, per unire, per condividere. Sono certa che molti miei colleghi, primi fra tutti gli artisti che collaborano con noi in IndipendentTv, prenderanno parte a questa iniziativa e che faremo, grazie anche al Presidente Marcello Di Lizio, del nostro meglio per rappresentare le imprese di animazione ed eventi e gli artisti. Siamo stati i primi a fermarci saremo gli ultimi a ripartire e anche quando la riapertura sarà ufficiale forse non ci sarà la possibilità di tornare a fare il nostro lavoro a pieno regime: questo comporterà, oltre al danno economico subito fino ad oggi, anche un aggravio delle perdite di incassi.’’
Alla guida della Fiast-Confesercenti, la federazione che riunisce le imprese del settore eventi, spettacoli animazione e servizi turistici, Marcello Di Lizio :“In questo momento chiediamo al governo regionale di prendere in considerazione le nostre richieste, per permetterci di continuare a regalare sorrisi e buonumore alle aziende ed ai turisti che sceglieranno la nostra regione. L’intrattenimento, gli eventi e l’animazione rappresentano infatti assieme all’accoglienza il cuore del turismo della regione: l’una non può fare a meno dell’altra. Siamo Concordi sulla necessità un sostegno economico con finanziamento a fondo perduto, che ci consenta di abbattere a zero le spese per tutto il periodo di chiusura forzata e possa essere valutato in base al fatturato dell’anno precedente nello stesso periodo, non inferiore comunque a 1000 euro mensili, a partire dal 9 marzo 2020 e almeno fino a fine settembre 2020”, assieme alla “cancellazione totale di tutte le contribuzioni, oneri previdenziali ed assistenziali e tasse locali dal 9 marzo 2020. Chiederemo che questa misura venga prolungata anche dopo un’eventuale ripartenza fino al 31 dicembre 2020 per le tasse locali e fino al 31 dicembre 2021 per le contribuzioni, oneri previdenziali ed assistenziali”. In fase di riavvio delle attività, oltre ai precedenti interventi, la Fiast-Confesercenti chiede inoltre “credito d’imposta pari al 50% per le spese di locazione di uffici e magazzini fino al 31/12/2021 e credito d’imposta pari al 50% degli importi investiti in attrezzature ed innovazione digitale fino al 31/12/2021”.
All’assemblea elettiva della Confesercenti hanno partecipato venerdì il presidente nazionale della Fiast Confesercenti Salvatore Belcaro, il coordinatore Mauro Maggi, il coordinatore nazionale di Assoturismo-Confesercenti Luca Bianca. La riunione, aperta dal presidente di Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi e coordinata dal direttore Lido Legnini, ha visto la presenza di oltre trenta operatori del settore. “Sono onorato e altrettanto consapevole dell’impegno che assumo nel rappresentare le imprese di animazione ed eventi abruzzesi – spiega Di Lizio – per questo ci attiveremo con abnegazione per aumentare il numero degli iscritti alla FIAST affinchè il nostro settore possa avere sempre più considerazione ed essere trattato adeguatamente da parte delle Istituzioni”. I componenti del direttivo regionale Fiast Confesercenti Abruzzo: Marcello Di Lizio-Presidente, Nancy Fazzini e Alessandra Carulli, Giuseppe Palermo, Francesca Addari, FreePower, Francesco Verratti, Nino Sounds, Cristina Izzo, Lele Farci, Emiliano Meda.




Roseto. Replica al Sindaco Costantini che nulla dice sull’aumento dei costi del servizio

Buongiorno,

a seguito delle dichiarazioni Sindaco di Giulianova e Presidente dell’Unione dei Comuni inviamo la replica dell’Associazione Dimensione Volontario:

L’Associazione Dimensione Volontario prende atto delle dichiarazioni rese dal Presidente dell’Unione dei Comuni e Sindaco di Giulianova Jwan Costantini in riferimento al nostro comunicato stampa relativo alla gara di affidamento per il Centro Diurno per disabili “L’Albero della Felicità” di Roseto degli Abruzzi.

Il Dr. Costantini difende la regolarità della gara di appalto, mai da noi messa in discussione.
Strumentalmente nulla dice il Dr. Costantini sulle due questioni da noi sollevate: aumento di costi, 58.862,56 € in più di spesa ogni anno per una percentuale del 65,5%, per l’Unione dei Comuni e, quindi, per l’intera collettività; aumento di costi per le famiglie che usufruiranno dei servizi, il tutto a fronte del medesimo servizio offerto. Questo avevamo segnalato e su questo il Presidente dell’Unione dei Comuni non ha avuto niente da replicare, ne prendiamo atto.

Le Istituzioni, gli utenti del Centro Diurno per disabili “L’Albero della Felicità” di Roseto degli Abruzzi e i cittadini tutti potranno, se lo vorranno, riflettere e ognuno, per quanto di sua responsabilità, assumere le iniziative che riterrà più opportune.

L’Associazione Dimensione Volontario




Bisenti. Carabinieri: arrestato un uomo per furto.

I Carabinieri di Bisenti, durante un controllo alla circolazione stradale, hanno fermato un uomo di 44 anni, del luogo, già noto alle Forze dell’Ordine, per possesso di un coltello di genere proibito della lunghezza di circa 20 cm. La perquisizione è stata quindi estesa alla sua abitazione dove i Carabinieri hanno trovato alcuni oggetti di dubbia provenienza: due casse acustiche, un mixer audio, un microfono ed altri accessori. Negli ulteriori accertamenti sul territorio, hanno permesso di ricondurre il suddetto materiale ad un furto perpetrato nei giorni scorsi ad un istituto scolastico della zona. Il coltello è stato sequestrato, mentre il materiale audio è stato restituito al direttore scolastico. L’uomo, trovato in possesso di tale materiale, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Teramo per furto aggravato e porto abusivo di armi.

Carabinieri, foto Archivio




Il “Moretti” di Roseto ospita l’attivista per i diritti umani Ilaria Cucchi

 

Appuntamento denso di emozioni, quello organizzato nelle aule virtuali dell’Istituto di Istruzione Superiore “Vincenzo Moretti”,  nell’ambito del “Premio Nazionale Paolo Borsellino tutto ľanno”, che ha visto ospite Ilaria Cucchi.

Attivista per i diritti umani, la Cucchi ha raccontato l’esperienza tragica che ha coinvolto la sua famiglia, con la morte del fratello Stefano, avvenuta nel 2009 all’ospedale “Pertini” di Roma, mentre era in stato di arresto per detenzione di sostanze stupefacenti.

<<Essere qui oggi, così come in altri luoghi dove vengo invitata a parlare agli studenti>>  ha esordito <<mi fa capire che abbiamo vinto, nonostante tutto>>. La Cucchi ha poi ripercorso, insieme agli studenti, i momenti in cui ebbe la conferma visiva della morte di Stefano. << Il giorno in cui vidi il corpo senza vita di Stefano all’obitorio,  pensavo di aver raggiunto la vetta più alta del mio dolore, invece, era solo il primo passo di una strada costellata di dolore. Non potei nemmeno abbracciarlo per l’ultima volta, perché era dentro una teca. Era devastato>>.

L’attivista per i diritti umani ripercorre così un calvario durato 10 anni, in cui ha parlato anche delle carceri, come luoghi dove <<ogni diritto viene calpestato, se si fa parte degli ‘ultimi’ a livello sociale. Stefano è morto di tante cose>> ha proseguito <<e fra le ragioni della sua morte c’è anche il pregiudizio. La prima battaglia che abbiamo fatto fuori dalle aule dei tribunali è stata proprio contro l’idea che tanto era uno sbandato, un tossico>>.

Nel corso della chiacchierata, la Cucchi è stata sollecitata da alcuni studenti della classe quarta dell’indirizzo turistico, che hanno preso parte come giuria popolare al premio “Croce” che ha ritenuto di premiare nella sezione “letteratura giornalistica” il suo libro “Il coraggio e ľ amoreGiustizia per Stefano, la nostra battaglia per arrivare alla verità” (Rizzoli). Un libro, scritto insieme al legale Fabio Anselmi, che ricostruisce il calvario di Stefano e che, alla fine, ha unito Ilaria e il legale che l’ha accompagnata nella lunga battaglia.

Entusiasta, la dirigente del Moretti Sabrina Del Gaone ha dichiarato: <<Sono profondamente e sinceramente grata a Ilaria Cucchi, che non ha esitato un attimo ad accettare il nostro invito quando ha  saputo che si trattava di parlare agli studenti.  Seppur filtrata dai monitor della Didattica a distanza, siamo tutti riusciti a sentire “sulla pelle” la determinazione, il coraggio e il grande amore che animano le parole, le scelte, gli sguardi di Ilaria Cucchi. Grazie a Leo Nodari e al Premio Borsellino, al Moretti abbiamo scritto un’altra  bella pagina di vera educazione alla legalità>>.

 

Roseto degli Abruzzi, 6 giugno 2020

 




Teramo. Il Presidente della Provincia scrive alla Ministra Azzolina: “A tre mesi dalla riapertura l’incertezza regna sovrana.

 Come faremo ad organizzare gli spazi per la didattica?”

Diego Di Bonaventura

Gentile Ministra Azzolina,

A tre mesi dalla sospensione delle attività didattiche e a pochi giorni dal termine dell’anno scolastico, mentre si succedono dichiarazioni in gran parte discordanti da parte dei componenti del Governo, dobbiamo registrare che il futuro degli studenti italiani resta del tutto indecifrabile, benché in quasi tutti i paesi europei le scuole abbiano riaperto o si stiano disponendo a farlo.

Pesanti incertezze gravano sull’annunciata riapertura a settembre. Le dichiarazioni del Governo si scontrano con le stringenti prescrizioni del Comitato Tecnico Scientifico, irrealizzabili per molti dei nostri nostri  istituti. E così mentre negli altri paesi europei  questa fase è stata pianificata per tempo e durante il lockdown sono state riorganizzate le scuole e rimodulate le classi, in Italia si è preferito lasciare a casa gli studenti, costringendo le famiglie e gli insegnanti ad un super carico di lavoro mentre gli enti locali non hanno ancora disposizioni chiare – e non velleitare e fantasiose – su come riorganizzare gli spazi.

Come Presidente di Provincia e sindaco di un piccolo comune, devo anche rilevare che non c’è stato alcun coinvolgimento degli Enti locali e dei territori per l’individuazione di spazi alternativi per la didattica, per evitare  il sovraffollamento delle aule e la rimodulazione degli orari dei mezzi di trasporto, indispensabili questi ultimi per eventuali scaglionamenti dei rientri.  In assenza di qualsiasi indicazione certa, il sottoscritto, così come tanti altri sindaci, si è mosso autonomamente, avviando una ricognizione sugli edifici esistenti per trovare nuovi locali da adibire all’attività didattica: lo stesso lavoro di ricognizione sarà effettuato dalla Provincia per quanto riguarda gli istituti di istruzione superiore.

Stanziare 38mila euro per  istituto  per: sanificazione, acquisto di termoscanner, attrezzare aree verdi, risistemare spazi interni, acquistare o noleggiare dispositivi informatici, gestione rifiuti e quant’altro, la dice lunga su quanto i tavoli ministeriali romani siano lontani anni luce dalla realtà della scuola italiana.

In molti Istituti superiori sarà impossibile garantire il distanziamento sociale semplicemente perchè non ci sono altre aule e altri spazi da utilizzare. Da queste parti, come saprà, immagino, siamo anche terremotati e molte scuole sono inagibili o in ricostruzione. I pochi fondi che abbiamo per la messa in sicurezza – quelli che abbiamo ottenuto dopo anni di proteste – non possono essere usati per queste nuove esigenze perchè sono già impegnati per la sicurezza antisismica.

Questo modo di procedere disorienta gli operatori del settore, le istituzioni locali, le famiglie che hanno ragazzi e bambini a casa con un orizzonte di tempo ancora molto incerto. Gli studenti sono stati fra i più penalizzati da questa emergenza Covid, con la sospensione sine die di un diritto fondamentale e costituzionalmente garantito: quello all’istruzione. Non nascondiamoci dietro un dito: la didattica a distanza, per parafrasare un dirigente scolastico, si è rivelata la corazzata Potemkin della scuola italiana.

Nonostante l’impegno e l’abnegazione con cui i docenti hanno cercato di compensare la situazione, si è scaricata un’enorme mole di lavoro sulle spalle delle famiglie e, in particolare, delle donne italiane, penalizzando ulteriormente le madri lavoratrici in un Paese già fanalino di coda in Europa per tasso di occupazione femminile. Questa situazione non è sostenibile e mi stupisce che il fronte progressista non abbia speso una parola sul persistere di una così evidente discriminazione.

Qui si è creata un’emergenza nell’emergenza: l’assenza di prospettiva sul mondo scolastico che non può prescindere dalla cognizione che la scuola è presenza, socialità, partecipazione, interazione orizzontale e verticale. La scuola catapultata in modalità Dad ha mostrato tutti i suoi limiti, lasciando indietro migliaia di alunni che non hanno potuto avere accesso  a un’istruzione di livello soddisfacente perché non disponevano di una rete veloce, di adeguata strumentazione tecnologica, di un sostegno in ambito familiare per colmare il gap culturale che si è andato così accumulando.
Così non va, cara Ministra: non si va avanti con rigidi protocolli prescrittivi concepiti nelle stanze dei bottoni da comitati di super esperti senza avere contezza della realtà. Se si vuole che questo Paese riparta e riparta tutto, senza lasciare indietro nessuno, soprattutto i cittadini di domani, bisogna riaprire al confronto con i diretti interessati. In questo caso con i dirigenti scolastici, con il personale docente, con le famiglie lasciate vergognosamente sole a fungere da ammortizzatore sociale, con le istituzioni locali, con i territori che hanno il vero polso delle situazioni.
Quando smette di ascoltare la politica esaurisce il suo ruolo che a questo punto può essere egregiamente assolto dagli asettici super Comitati tecnico-scientifici. Quando si disertano i tavoli e si fanno solo annunci spot a mezzo social non si rende un buon servizio a questo Paese. Cara Ministra, la scuola italiana deve riaprire tutta a settembre senza se e senza ma con modalità di buon senso e concretamente fattibili. Se non avete ancora soluzioni certe, mettetevi in ascolto di chi opera quotidianamente in questa realtà. Aspettiamo fiduciosi.

 

Diego Di Bonaventura

Presidente della Provincia di Teramo




Mobilità ciclistica e pedonale al tempo del Covid-19. FIAB Teramo scrive a Comune di Teramo e Provincia: intervenire, subito, per favorire pedoni e ciclisti.

L’emergenza Covid-19 ha visto i territori fare i conti con le difficoltà dovute ad una ripresa delle attività quotidiane che deve tenere conto delle necessarie norme di distanziamento sociale.
Distanziamento che ha fatto andare, da subito, in crisi, il trasporto pubblico locale, situazione che peggiorerà a settembre, con la riapertura delle scuole.
Molti governi nazionali, regioni ed enti locali hanno puntato, da subito, ad emanare norme ed adottare strategie per favorire la mobilità ciclistica e pedonale.
Perfino le Nazioni Unite hanno formato una task force per realizzare linee guida in tal senso, mentre il Governo Italiano, nel Decreto Rilancio, ha inserito bonus per acquisto bici e nuove tipologie di percorsi ciclabili.
Città come Roma, Milano, Torino, Genova, stanno realizzando km di piste ciclabili “di emergenza”, allargando anche gli spazi pedonali per favorire le attività commerciali in genere, i bar, i ristoranti, e la fruizione della città con il dovuto distanziamento sociale.
Anche l’Associazione dei Comuni Italiani ha chiesto al governo misure per favorire la mobilità ciclistica negli ambiti urbani.
Ma a Teramo e provincia cosa accade?
E’ quanto, indirettamente, si chiede la FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – con la sua diramazione teramana, che con due note distinte, una inviata al Comune di Teramo ed una alla Provincia di Teramo, chiede ai due Enti di attivarsi, subito, per realizzare percorsi ciclabili, pianificando anche la mobilità ciclistica, a livello comunale e provinciale, come peraltro previsto da norme nazionali e regionali.
La FIAB chiede anche di individuare le figure dei mobility manager, anche questi obbligatori per legge, sia dei singoli Enti che d’Area; quest’ultimo dovrebbe coordinare i suo omologhi di scuole, uffici ed enti pubblici, strutture private, per organizzare gli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro, magari coordinando anche il Piano Territoriale dei Tempi e degli Orari, altro strumento di programmazione obbligatorio che poche amministrazioni hanno adottato.
La ripresa delle attività scolastico – secondo FIAB – dovrebbe vedere attivati sistemi di pedibus e bicibus, oltre alla realizzazione di “strade scolastiche” e sistemi di bike sharing per gli studenti più grande, onde sopperire alle problematiche legate al trasporto pubblico scolastico e locale.
Insomma la FIAB richiama gli Comune e Provincia alle proprie responsabilità.
Gli strumenti legislativi ci sono, molti dei quali contengono precisi obblighi; il momento richiede scelte coraggiose ed importanti.
Sapranno le amministrazioni dare le adeguate risposte?