Teramo. Turismo. Migliaia di turisti austriaci in provincia di Teramo a partire da Aprile 2011

Turismo. Migliaia di turisti austriaci in provincia di Teramo a partire da Aprile 2011

Mercoledì 1 dicembre

Ore 11

Sala audiovisivi Biblioteca Delfico

Presentazione dei contenuti dell’accordo sottoscritto dalla Regione con Pensionisten Verband e Senioren Reisen, le due più importanti associazioni austriache di pensionati

Interverrà l’assessore provinciale al Turismo, Ezio Vannucci.

Alla conferenza stampa prenderanno parte i Sindaci dei Comuni interessati al tour e i rappresentanti delle organizzazioni di categoria

Teramo 26 novembre 2010




Teramo. XV edizione dell’Arte della Cucina a Teramo L’Abruzzo incontra la Campania

XV edizione dell’Arte della Cucina a Teramo

L’Abruzzo incontra la Campania

Tre giorni dedicati all’enogastronomia e al binomio inscindibile tra i sapori e i saperi del territorio e lo sviluppo dell’economia locale. La XV edizione dell’Arte della Cucina a Teramo, presentata questa mattina, nella sede del Bim, nel corso di una conferenza stampa, si presenta come un’occasione straordinaria per una riflessione a 360 gradi sulle peculiarità del territorio e sul valore turistico dei prodotti locali, vero e proprio valore aggiunto e volano di sviluppo per l’economia provinciale e regionale. Nella Regione dei Parchi l’enogastronomia può infatti rappresentare un importante biglietto da visita ed  un’opportunità non indifferente di rilancio per le diverse realtà locali oltre ad offrire, grazie alla formazione di qualità, sbocchi occupazionali a centinaia di giovani come insegna l’esperienza dell’Istituto professionale Di Poppa. Istituto Professionale che come ogni anno sarà attivamente impegnato insieme all’Aics in questi tre giorni “di cultura materiale”, insieme all’Istituto Alberghiero Cerulli di Giulianova.

Tema di questa edizione sarà l’incontro tra l’Abruzzo e la Campania, due realtà così vicine ma allo stesso tempo così lontane che offriranno per l’occasione un percorso attentamente studiato tra prodotti tipici e cultura enogastronomica.  <Oggi più che mai l’economia di un territorio non può che passare attraverso l’enogastronomia e la valorizzazione dei prodotti tipici locali – sottolinea il presidente dell’Aics Paolo Antonetti – e questa manifestazione, giunta ormai alla XV edizione, mira proprio a promuovere le peculiarità del territorio e a favorire un confronto tra le diverse realtà italiane, ognuna con il proprio bagaglio culturale e di competenze>.  La manifestazione, che prenderà il via venerdì, vedrà sabato e domenica uno spazio dedicato al “Mercato delle tipicità”, con vini e prodotti tipici dell’Abruzzo e del Lazio esposti negli appositi stands ospitati nei locali del centro commerciale Gran Sasso e la degustazione guidata dei prodotti che si svolgerà sabato alle 13.30 nella Sala bar dell’Istituto Di Poppa di Teramo e domenica alle 12 al Centro commerciale Gran Sasso, galleria Corno Piccolo. Tra gli appuntamenti previsti nel calendario della manifestazione particolare importanza rivestirà il convegno di sabato mattina quando alle 10.30, nella sala convegni del Di Poppa, si discuterà sul tema “Valorizzazione dei prodotti tipici ed itinerari enogastronomici per lo sviluppo del comparto turistico”. Diversi gli interventi previsti, tutti altamente qualificati, tra cui quelli dell’agronomo Silvano Pachioli e del dirigente della Asl di Salerno Claudio Mucciolo. <Per i nostri ragazzi partecipare a queste manifestazioni rappresenta un’importante banco di prova – hanno sottolineato le dirigenti scolastiche degli Istituti professionale di Teramo e Giulianova, Silvia Manetta e Leonilde Maloni – Un momento che consente loro di mettere in pratica quello che gli viene quotidianamente insegnato sui banchi di scuola. I nostri istituti, per loro natura e vocazione, offrono agli studenti un percorso molto articolato e dove teoria e pratica vanno di pari passo e la partecipazione ad eventi importanti come l’Arte della cucina offre loro la possibilità di interfacciarsi direttamente con la realtà economico-produttiva provinciale, con sbocchi positivi per il loro futuro professionale>.




Teramo. Teatro Romano, le pietre non saranno spostate: viene allargata l’area di cantiere E’ la decisione cui si è giunti al termine di un lungo pomeriggio di incontri in Municipio

Teatro Romano, le pietre non saranno spostate:

viene allargata l’area di cantiere

E’ la decisione cui si è giunti al termine di un lungo pomeriggio di incontri in Municipio

Allargare l’area di cantiere per evitare lo spostamento delle antiche pietre al di fuori dello stesso. E’ questa la conclusione cui si è giunti, al termine del lungo pomeriggio interamente riservato alla discussione sui lavori nel Teatro Romano, e dopo uno specifico sopralluogo effettuato dal Sindaco e dai tecnici della Soprintendenza.

Alla decisione si è giunti dopo quattro ore di discussione e di confronto, articolati in due diversi incontri, convocati dal Sindaco Maurizio Brucchi nell’Aula Consiliare del Municipio, ai quali hanno partecipato vertici e funzionari della Sovrintendenza Regionale ai Beni Culturali e Archeologici, la ditta che sta eseguendo i lavori al Teatro Romano e, nel primo caso, i capigruppo consiliari di maggioranza e opposizione, successivamente rappresentanti dell’associazione Teramo Nostra. Scopo degli incontri, è stato di colmare un deficit di comunicazione ed illustrare in modo particolareggiato, modalità e  finalità dei lavori in corso presso l’antico monumento cittadino.

La conclusione cui si è giunti, rende ragione della diversità di posizioni relative allo spostamento delle antiche pietre ma anche di una comune visione, condivisa da tutti i partecipanti agli incontri, sulla necessità di procedere alla riqualificazione dell’antico monumento.

Il dott. Andrea Pessina, Sovrintendente Regionale, ha ribadito che i lavori in fase di effettuazione sono propedeutici al recupero complessivo e definitivo del monumento e “finalizzati a ridurre la distanza tra cittadini e Teatro Romano”. I lavori – ha proseguito – sono possibili grazie al recupero in extremis di un finanziamento CIPE che altrimenti sarebbe andato perduto “ma non sono da considerare in alcun modo come anticipatori di una decisione finale e definitiva sul recupero del monumento, che ancora deve essere presa”. Quindi l’arch. Vincenzo Scarci, progettista dei lavori stessi, ne ha illustrato l’entità: scavo archeologico della parte del sito non ancora esplorata; scavi per la rimozione di terrapieni; rimozione di blocchi non ricollocabili di pietra  che saranno posizionati in un’area archeologica del territorio (presumibilmente Ponte Messato); risigillatura di interstizi deteriorati; miglioramento statico strutturale.

I capigruppo consiliari, pur nella diversità di analisi e  nell’articolazione dei differenti punti di vista, hanno comunemente concordato sulla necessità di pervenire al consolidamento, al recupero e alla valorizzazione del sito e hanno manifestato apprezzamento per l’atteggiamento del Sindaco che ha chiamato alla condivisione della problematica le rappresentanze consiliari, per la prima volta nella annosa storia del monumento.

Sulla questione delle antiche pietre, che inizialmente era previsto venissero spostate nell’area archeologica di Ponte Messato, si è incentrato l’incontro con l’associazione Teramo Nostra. E proprio durante la discussione, è emersa la proposta dell’allargamento dell’area di cantiere, verificata immediatamente e subito accolta dai tecnici e dal Sindaco. Il quale ha anche proposto che nella fase di verifica e catalogazione delle pietre, intervengano due tecnici/esperti designati da Teramo Nostra.

Dichiarazione del Sindaco Maurizio Brucchi

“Sono compiaciuto dell’esito delle riunioni del pomeriggio e sono particolarmente soddisfatto dell’incontro con i gruppi consiliari, svoltosi in un clima di reale e fattiva collaborazione; ritengo che esso apra la strada ad un dibattito serio e attento sul futuro del Teatro Romano, nel quale coinvolgeremo anche la città.

Per ciò che attiene l’incontro con Teramo Nostra, credo di aver ancora una volta dimostrato la sensibilità dell’amministrazione comunale nell’ascoltare tutti i cittadini e tutte le associazioni, ma ribadisco che questo deve avvenire nel rispetto di tutte le posizioni e di tutte le scelte”.




Teramo e provincia. Consiglio Provinciale: approvata la proposta per il “dimensionamento scolastico” e i nuovi indirizzi di studio Deliberati i criteri per la ridefinizione dell’ assetto organizzativo dell’ente

Consiglio Provinciale: approvata la proposta per il “dimensionamento scolastico” e i nuovi indirizzi di studio

Deliberati i criteri per la ridefinizione dell’ assetto organizzativo dell’ente

Approvato all’unanimità il Piano di dimensionamento scolastico con i nuovi indirizzi di studio sulla base delle indicazioni contenute nella legge Gelmini. Si tratta di una “proposta” frutto della concertazione con l’Ufficio scolastico provinciale e regionale,  con i dirigenti degli istituti, con gli enti locali e i sindacati (13 gli incontri svolti). L’ultima parola spetterà alla Regione al quale il Piano sarà trasmesso.

Fra i criteri generali per l’elaborazione delle scelte: la salvaguardia della territorialità; l’unione di uno o più istituti sottodimensionati (meno di 500 alunni); l’attribuzione della presidenza all’istituzione scolastica con il maggior numero di adulti. Deroghe in favore del mantenimento dell’autonomia sono state chieste, come spiegato dall’assessore Antonio Di Michele: “per i Comuni montani, per l’Istituto d’Arte di Castelli,  per il Cerulli di Giulianova”. Abbiamo cercato di evitare “la disarticolazione di un’istituzione scolastica solo per raggiungere la soglia dei 500 alunni, guardando con attenzione a quelle realtà, interne e montane, dove il mantenimento dell’autonomia rappresenta un elemento di coesione sociale” . Cinque le dirigenze che, sulla base dei parametri dettati dal Ministero, si perdono comunque e il Liceo Artistico di Teramo (poco più di 250 studenti) ha chiesto di essere accorpato al Convitto. A Giulianova si chiede la deroga per l’istituto Cerulli in quanto con l’accorpamento al Crocetti si supererebbero i 1300 alunni. “Al sottodimensionamento del Cerulli  – ha precisato Di Michele – si può ovviare, come proponiamo, con l’istituzione di un centro di istruzione per adulti”.

Per quanto riguarda gli indirizzi di studio fra le novità figurano: l’indirizzo musicale presso il Classico di Teramo; grafica e comunicazione al Moretti di Roseto e al Cerulli di Giulianova (in questo caso solo che conserva l’autonomia); il turismo al Crocetti di Giulianova (in subordine al Cerulli cos’ come definito da un emendamento approvato in Consiglio); grafica, audiovisivo, multimediale, artistico scenografico al Liceo Artistico di Teramo; turismo, relazioni internazionali, marketing, grafica e comunicazione, moda, chimica e biotecnologie al Comi di Teramo; scienze applicate al Zoli di Atri, all’Einstein e al Convitto di Teramo; allo scientifico di Giulianova; agroalimentare, agroindustria, agrario al Di Poppa-Rozzi di Teramo; le scienze applicate ai Licei Scientifici (da legge Gelmini). Per la prima volta, su richiesta degli istituti professionali, si chiede l’istituzione dei Servizi socio sanitari a Teramo (all’Iti) e a Atri (Zoli). (il Piano nel dettaglio, in allegato).

Flaviano Montebello: “L’assessore ha fatto un ottimo lavoro, lasciando da parte campanilismi e appartenenza politica. A Giulianova ha partecipato a numerosi incontri, è intervenuto in Consiglio comunale, è stato attento a tutte le voci provenienti dalle famiglie e dal mondo della scuola”.

Purtroppo siamo alle prese con gli effetti pesanti delle scelte del Governo nazionale, del ministro Gelmini” ha dichiarato il capogruppo del PD, Ernino D’Agostinoè nostro compito cercare di mitigarne gli aspetti fortemente penalizzanti per il nostro territorio”.

Su proposta dell’assessore al personale, Davide Di Giacinto, sono stati approvati i “criteri generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo dell’ente”.

Un passaggio di rilevanza strategica, propedeutico all’adozione di nuovi assetti organizzativi più snelli ed efficaci” ha spiegato l’Assessore sottolineando che, naturalmente, il regolamento recepisce le novità introdotte con il decreto 150 del 2009, decreto Brunetta, e che è stata l’occasione per affrontare temi come “il merito, l’organizzazione del lavoro sulla base dei nuovi compiti e delle nuove sfide della pubblica amministrazione, il ruolo della dirigenza, la qualità dei servizi, i diritti dei cittadini e della collettività” .

In linea generale, l’atto di indirizzo, si prefigura come uno strumento per realizzare una: “struttura amministrativa flessibile e leggera, al servizio dei cittadini e delle imprese, che assuma come obiettivo condiviso quello di abbattere i costi di funzionamento ampliando e migliorando i servizi”. Nello specifico sono numerose le novità che vengono introdotte anche in considerazione del fatto che il precedente regolamento risale al 1997.

Il principio della massima trasparenza con “accessibilità assoluta sugli atti che non contengono dati privati o sensibili”; la rotazione degli incarichi dirigenziali; valutazione della qualità dei servizi e il rispetto degli impegni assunti con la collettività, potenziamento della capacità di ascolto dei cittadini; adeguamento dinamico delle strutture e dei processi di lavoro in relazione ai contesti di intervento; la  flessibilità nell’organizzazione delle strutture e nella gestione delle risorse umane; la responsabilizzazione della dirigenza in ordine alla gestione della spesa e al corretto sviluppo dei procedimenti amministrativi; l’introduzione di un sistema chiaro e trasparente di premialità; l’istituzione dell’ Organismo indipendente di valutazione; limiti, criteri e modalità per l’affidamento di incarichi di collaborazione autonoma.

Per quanto riguarda la dirigenza vengano ribaditi i seguenti elementi caratterizzanti la funzione: autonomia determinativa, responsabilità gestionale e collaborazione con gli organi di indirizzo politico.

Documento generico, lo ha definito la minoranza che ha parlato di “occasione perduta” e prima ha chiesto il rinvio del dibattito, per una “riflessione più attenta” , e poi ha votato contro

Il regolamento con interventi di Ernino D’Agostino “è un atto di competenza del Consiglio ed è una scorrettezza non consentirci un confronto più attento visto che il documento ci è stato consegnato venerdì”;  Giuseppe Di Febbo, Renzo Di Sabatino, Riccardo Mercante.

“Ci siamo sentiti accusare di immobilismo, questo è il primo atto di un nuovo assetto verso il quale procederemo celermente” ha chiosato il Presidente.

Teramo 30 novembre 2010




Teramo. “TEATRO ROMANO E COSCIENZA MORALE” Giunga solidarietà all’Associazione Teramo Nostra dall’ Ass. amici degli animali di Teramo.

“TEATRO ROMANO E COSCIENZA MORALE”

Giunga solidarietà all’Associazione Teramo Nostra dall’ Ass. amici degli animali di Teramo.

La Presidente Villanova porge vicinanza morale al Presidente Chiarini e all’Illustre Professor Melarangelo ricordando, alla cittadinanza che in un momento di grande dolore per l’ Ass. Amici degli Animali,Teramo Nostra ha offerto il suo prezioso soccorso.

Il TEATRO ROMANO di Interamnia Urbis è un bene dell’umanità tutta
per tal’ motivo, è ovvio, i cittadini teramani hanno il dovere di tutelare un valore di così grande prestigio, ed il diritto di goderselo in tutto il suo splendore essendo esso riportato alla luce.
Quando si trattano tematiche delicate
come il recupero di opere di inestimabile valore,
maggiormente poi se si è Rappresentanti del popolo,
bisogna essere possessori di una coscienza morale non corrotta
che consenta di promuovere
secondo logica di giustezza
solo ed esclusivamente il bene della collettività.

Per concludere,

se il TEATRO ROMANO di Teramo non fosse recuperato adeguatamente
ed altresì al posto di un restauro a doc
si preferisse lasciare in piedi palazzo Adamoli e Salvoni,
così non potendo trarre dalle loro fondamenta
“le antiche ruine del teatro romano”,

bè…questo è evidente a tutti,

che significherebbe sfregiare
in primis Teramo,
successivamente l’Abruzzo
quindi l’Italia,
ed infine l’Europa tutta.

…una responsabilità veramente molto grande per una cittadina di provincia.

CORDIALITA’

il Segretario dell’Associazione Amici degli Animali di Teramo O.N.L.U.S.

Delia Villani




Teramo. Maurizio Acerbo: Interrogazione (Nomina Direttore Generale ASL Teramo)

Al Presidente

del Consiglio Regionale

Dott. Avv. Nazario Pagano

Interrogazione

(Nomina Direttore Generale ASL Teramo)

Premesso che

in data 29 novembre la Giunta Regionale ha proceduto, secondo quanto riferito dalla stampa , alla nomina di Varrassi Giustino a direttore generale della ASL di Teramo;

secondo quanto riferito dal quotidiano Il Centro del  30 novembre 2010: “Alla scelta del medico aquilano si è arrivati dopo due riunioni, entrambe a casa del governatore Gianni Chiodi, a piazza Sant’Anna (…) La prima si è svolta a mezzogiorno di domenica e vi hanno partecipato l’ex assessore Lanfranco Venturoni, gli assessori Mauro Di Dalmazio e Paolo Gatti, il segretario generale Enrico Mazzarelli, il socialista Nicola Di Marco e il consigliere di Fli Berardo Rabbuffo. Una riunione preliminare in cui sono stati individuati i criteri della scelta. Innazitutto è stato deciso di non nominare persone che avevano già ricoperto l’incarico. E questo ha di fatto messo fuori gioco due nomi che circolavano: l’uscente Mario Molinari e il suo predecessore Sabatino Casini. Poi si è deciso di prendere in considerazione curriculum non necessariamente di teramani, ma di abruzzesi. Questo non ha favorito altri due candidati teramani, Fernando Cantagalli e Maurizio Monina. Ultimi requisiti: curriculum, carisma ed esperienza (…) La decisione è stata presa nella seconda riunione, che si è svolta domenica alle 22, sempre da Chiodi. A questa riunione hanno partecipato anche l’assessore regionale Giandonato Morra e il sindaco Maurizio Brucchi. Alla fine il governatore, che è commissario per la sanità e che ha avocato a sè la decisione, ha fatto la sintesi della discussione e ha comunicato il nome di Varrassi”;

non se ne trova traccia nell’ordine del giorno di convocazione della Giunta del punto relativo alla nomina del direttore generale e questo sembra confermare quanto riferisce il quotidiano il Messaggero che parla di “un vero e proprio blitz dopo due riunioni domenicali nella sua abitazione, una a mezzogiorno ora aperitivo un’altra dopo cena ora digestivo al solo e unico scopo di decidere il nome del nuovo direttore generale(…) il blitz avviene ieri mattina alle 11;

secondo quanto riferito dal quotidiano Il Tempo del 30 novembre 2010 “Venturoni riesce a far nominare una persona gradita”, cosa piuttosto eccentrica considerato che si tratta di un ex-assessore pare sotto inchiesta e con obbligo di dimora;

lo stesso quotidiano esprime un giudizio di “perplessità” sulla figura del nuovo “manager”: “Su di lui rimane l’incognita sulle capacità amministrative. Nel suo curriculum è infatti evidenziata l’alta valenza scientifica. La capacità di gestire 3.500 dipendenti la dovrà dimostrare sul campo”;

se il resoconto corrisponde alla realtà dei fatti (ma non pare che siano usciti comunicati di smentita), la modalità di selezione del direttore generale appare quantomeno discutibile e probabilmente non conforme alle norme vigenti in materia non essendo la sede e alcuni convenuti quelli che la legge individua per lo svolgimento di tale procedura;

considerato che

in campagna elettorale Chiodi aveva annunciato una rivoluzione meritocratica nella Regione Abruzzo i cui criteri sono di difficile comprensione visto che la sua maggioranza ha nominato alla carica di Difensore Civico, ruolo che dovrebbe caratterizzarsi per terzietà e indipendenza, un uomo di partito già noto come collaboratore del sen. Pastore e che lo stesso Presidente, in qualità di Commissario, ha proposto la nomina di un condannato per “culpa in vigilando” a vice-commissario per la ricostruzione aquilana (solo per citare due casi che hanno suscitato perplessità e polemiche);

a meno che non si tratti di un caso di omonimia pare che il direttore generale nominato dalla Giunta Regionale sia stato “protagonista” di una vicenda raccontata nel giugno 2001 dal settimanale L’Espresso;

un tal Varrassi Giustino, docente universitario a L’Aquila, risultava nell’elenco, con tanto di numero di tessera indicato dalla rivista, della loggia Giuseppe Garibaldi di Nice (Francia) con la qualifica di maestro massone;

trattasi di una loggia, secondo l’inchiesta de L’Espresso, molto controversa e alla quale avrebbero aderito molti “confratelli italiani”;

riferiva il settimanale che “C’è chi sostiene che molti sono emigrati, come massoni, dopo lo scandalo della P2. Altri hanno trovato nuova linfa per i loro affari”;

Varrassi Giustino ha presentato ricorso al “Garante per la protezione dei dati personali” nei confronti del Gruppo Editoriale L’Espresso S.p.A., in qualità di editore del settimanale “L’Espresso” contestando la liceità del trattamento effettuato dal settimanale in relazione alla pubblicazione, nel giugno 2001, di un articolo in cui si dava notizia della appartenenza dei ricorrenti ad una loggia massonica francese, indicandone nome, cognome, “il numero di tessera, la loggia di appartenenza, la professione dichiarata”, nonché la città di residenza: “I ricorrenti lamentano, in particolare, di non aver ricevuto riscontro ad un’istanza inoltrata, nel luglio 2001, ai sensi dell’art. 13 della legge n. 675/1996 con la quale avevano chiesto di conoscere tutti i dati personali che li riguardano, la loro origine, la logica e le finalità del trattamento, nonché di ottenere la cancellazione degli stessi”;
tale ricorso fu dichiarato inammissibile dal Garante (il testo del Provvedimento del 27 febbraio 2003 è disponibile on line sul sito www.garanteprivacy.it);

lo scrivente non è in grado di aggiungere nulla oltre quanto riferito nell’interessantissimo servizio dell’Espresso, né è a conoscenza di eventuali smentite da parte del Varrassi Giustino;

secondo quanto riferiva il quotidiano Il Centro del 26 novembre 2005 un tal Varrassi Giustino (è la stessa persona?) è stato al centro anche di vicende giudiziarie per le quali in primo grado era stato condannato a 1 anno e 3 mesi e dalle quali è uscito assolto in appello relativamente a rapporti con la clinica privata aquilana Villa Letizia (lo scrivente non è in possesso di notizie relative a un eventuale giudizio della Cassazione);

lo scrivente non intende sindacare le competenze professionali e le abilità manageriali del nuovo direttore generale della ASL teramana nè esprimere giudizi aprioristici e pregiudiziali essendosi limitato a riferire circostanze di cui è venuto a conoscenza attraverso la consultazione di fonti pubbliche come internet e gli organi di informazione;

il sottoscritto consigliere regionale Maurizio Acerbo

interroga

il Presidente della Giunta Regionale

per sapere

se sia a conoscenza dei fatti e delle circostanze riferiti o se ne abbia accertato la veridicità;

se la procedura di nomina sia stata conforme alla normativa vigente in materia.

il consigliere regionale

Maurizio Acerbo




Teramo. Il Consiglio regionale approva un emendamento che inserisce come priorità la salvaguardis dal rischio idrogeologico del fiume Tordino nel tratto della Teramo-Mare.

Il Consiglio regionale approva un emendamento che inserisce come priorità la salvaguardis dal rischio idrogeologico del fiume Tordino nel tratto della Teramo-Mare.

Il Consiglio regionale riunito nella seduta del 30.11.2010 ha approvato un emendamento al Programma Triennale 2010/2012 delle Opere Idrauliche finalizzato alla tutela del territorio, che inserisce nell’elenco delle priorità anche il fiume Tordino in corrispondenza del marcato restringimento dell’area golenale confinata tra la super-strada Teramo-Mare e la S.p. n.25/A.

L’emendamento porta la firma bipartisan dei consiglieri regionali Di Matteo (PDL), Ruffini (PD), Rabbuffo (FLI), che hanno condiviso la scelta di inserire anche il tratto della Teramo-mare tra le zone soggette a risanamento idrogeologico.

L’intervento sul tratto della Teramo-mare era stato inoltre segnalato dall’Assessore ai LL.PP. della Provincia di Teramo, Ing. Elicio Romandini, che ha inviato una nota sottolinenado la necessità di inserire nel Piano delle Opere Idrauliche anche il Tordino in corrispondenza dei territori dei comuni di Castellalto e Bellante.

Questo tratto, è infatti caratterizzato da un marcato restringimento dell’area golenale per la presenza di infrastrutture parallele all’alveo del fiume, ovvero la S.P. n. 25A in sponda destra e la recente variante alla S.S. n. 80 cioè la Teramo-Mare in sponda sinistra.

Tale configurazione impedisce al fiume la naturale prosecuzione mentre in casi di eventi di piena la sezione dell’alveo appare assolutamente inadeguata al deflusso, con notevole rischio di esondazione per gli insediamenti e le infrastrutture limitrofe.

Era necessario intervenire con urgenza in modo da eliminare il restringimento dell’alveo del fiume Tordino al fine di evitare che ad ogni esondazione si possano creare situazioni di pericolo pubblico alle viabilità adiacenti” dicono i presentatori dell’emendamento.

Un’ipotesi che tra l’altro già di recente si è concretizzata con il crollo di una parte della carreggiata a seguito dell’esondazione del Tordino.

“Per fortuna un anno fa non ci fu nessuna vittima umana” aggiungono i consiglieri regionali “adesso però dopo il ripristino della viabilità era necessario che quel tratto fosse inserito come priorità nella programmazione delle opere idrauliche della Regione Abruzzo. Riteniamo che questo intervento fosse nell’interesse comune non solo delle diverse forze politiche presenti in Consiglio regionale, ma soprattutto dei cittadini teramani che ogni giorno percorrono quel tratto di strada che specialmente nel periodo invernale diventa insicuro.”

L’Aquila 30.11.2010

I consiglieri regionali

Emiliano Di Matteo

Claudio Ruffini

Berardo Rabbuffo




Teramo. La S.S.D. Teramo Calcio comunica di avere consensualmente risolto il rapporto con i calciatori Gaetano Di Mauro e Giovanni Serao.

La S.S.D. Teramo Calcio comunica di avere consensualmente risolto il rapporto con i calciatori Gaetano Di Mauro e Giovanni Serao.
La Società ringrazia i due atleti per la professionalità e la serietà dimostrate nella loro permanenza in biancorosso ed augura loro le migliori fortune, professionali e personali.




Teramo. Sui rifiuti dobbiamo diventare autosufficienti, questo “l’imperativo” della Provincia: tracciato un piano d’azione con i Consorzi “Adesso lasciamo spazio ai tecnici e ai professionisti per risolvere le questioni pratiche” ha affermato Catarra

Sui rifiuti dobbiamo diventare autosufficienti, questo “l’imperativo” della Provincia: tracciato un piano d’azione con i Consorzi

Adesso lasciamo spazio ai tecnici e ai professionisti per risolvere le questioni pratiche” ha affermato Catarra

L’autosufficienza nella gestione dei rifiuti. Questo “l’imperativo” della Provincia che oggi ha riunito i Consorzi e le società di gestione: “Dobbiamo chiudere la fase della diffidenza e della mancanza di solidarietà fra Consorzi e Comuni che ci ha caratterizzato fino ad oggi e che ci ha portato ad un passo dl finire come Napoli ed aprirne una completamente nuova” ha affermato il Presidente affiancato dall’assessore provinciale all’ambiente Francesco Marconi; poi, ha sottolineato: “Entro marzo tutte le competenze sui rifiuti torneranno alla Provincia (oggi sono ancora in capo all’ATO unico, l’AdaTe ndr) e se non decidete voi sarò io a farlo”.

Le questioni sul tavolo: trattamento e smaltimento dei rifiuti, abbassamento dei costi del servizio, realizzazione della discarica provinciale, la chiusura dei “cancelli” a Cerratina: come dire, l’emergenza e la prospettiva.

Alla riunione sono intervenuti anche i consiglieri provinciali Enrico Mazzarelli e Raimondo Micheli, rispettivamente segretario generale della Presidenza della Regione e presidente della Team.

Concretamente, sono stati individuati alcuni passaggi chiave.

Trattamento. Cirsu e Team possono trattare i rifiuti di tutta la provincia e i rifiuti trattati (codice 191212) possono essere smaltiti fuori regione senza alcuna autorizzazione superando questo momento di emergenza che “obbliga” i Comuni teramani a rivolgersi a Cerratina e Casoni, dove, fra l’altro, da gennaio scatterà un nuovo aumento di 30 centesimi al quintale

Integrazione. Piuttosto che essere concorrenziali i Consorzi teramani devono diventare integrati in maniera da rendere economicamente sostenibili le attività di ognuno.

Discarica provinciale. La discarica del Cirsu, cosiddetta Grasciano2,  potrebbe diventare la discarica consortile di tutti i Comuni ma devono essere fornite garanzie rispetto a Piano industriale e proprietà.  Durante la riunione c’è anche chi ha proposto che la discarica diventi di proprietà di tutti e 47 i Comuni teramani.

Discarica provvisoria. La discarica consortile del Piomba-Fino può accogliere circa 90 mila metri cubi di rifiuti. Potrebbe essere la soluzione intermedia – al massimo due

anni – mentre si realizza quella provinciale. Per riaprire quella di Tortoreto, soluzione  intermedia ottimale, occorre un investimento di circa 2 milioni di euro che oggi non è coperto.

Cerratina. Enrico Mazzarelli, segretario della Presidenza della Regione, si è detto possibilista sul fatto che i problemi che hanno determinato la decisione di chiudere le porte di Cerratina ai rifiuti di fuori provincia possano essere risolti in queste ore anche se, ha specificato: “sono ragioni comprensibilissime”.

“Le discariche provinciali potrebbero essere anche due– ha affermato Catarra – se mettiamo insieme le volumetrie di Tortoreto, Atri e Notaresco superiamo il milione. Non è questo il punto. E’ arrivato il momento che la politica faccia un passo indietro e lasci spazio ai professionisti. Presto, entro lunedì o martedì, i tecnici dei Consorzi teramani torneranno a riunirsi per tradurre in atti e azioni concrete quanto ci siamo detti stamattina. Io farò i passaggi istituzionali con i Sindaci ma le decisioni da assumere non sono più rinviabili: come Provincia siamo determinati ad arrivare all’autosufficienza del trattamento e dello smaltimento entro breve tempo e nel giro di qualche settimana deve essere pronto quello che potrebbe essere definito come una sorta di “piano industriale” condiviso da tutti i Consorzi e quindi da tutti i Comuni”.

Teramo 30 novembre 2010




Teramo. Rabbuffo: Su Giustino Varrassi posso sicuramente affermare che è un ottimo medico e uno stimato professore

Comunicato Stampa del Capogruppo di “Futuro e Libertà per l’Italia” Berardo Rabbuffo.

“Sono doverose da parte mia delle precisazioni – afferma Berardo Rabbuffo, capogruppo di Futuro e Libertà in Consiglio regionale – in merito ad alcune notizie apparse sulla stampa di questi ultimi giorni in merito alla nomina del nuovo manager della Asl di Teramo. La riunione di domenica doveva avere altri contenuti – continua Rabbuffo – ha avuto per me lo scopo di conoscere il nome della persona scelta dal Presidente Chiodi e non quindi di un incontro nel quale assumere delle decisioni, come è apparso sulla stampa.

Su Giustino Varrassi posso sicuramente affermare che è un ottimo medico e uno stimato professore che dovrà sostenere delle grandi responsabilità. Infatti l’ospedale di Teramo, con l’Università e l’Istituto Zooprofilattico, rappresenta l’eccellenza del territorio teramano su cui dover  puntare con maggior forza per il futuro.

Il nuovo manager avrà il delicato compito di far funzionare la Asl nel suo complesso attraverso il miglioramento dei servizi per il malato, come per esempio la riduzione delle liste di attesa, e migliorare il conto economico recuperando sulla mobilità passiva, che si potrà ridurre solo se si darà più spazio alla professionalità puntando sulla qualità per recuperare la fiducia con le persone.

Il primo banco di prova sarà dunque la nomina del direttore sanitario e del direttore amministrativo che, si auspica, siano lo specchio della piena autonomia del nuovo manager e non la rilettura del medesimo copione della politica locale, incentrato sulla logica dell’appartenenza e della gratificazione di qualche delusione personale”.