Continuano i service del Lions Club Roseto degli Abruzzi Valle del Vomano per l’emergenza Coronavirus  

Consegnati 71 pacchi alimentari e un assegno di 800 euro

 

 

L’emergenza Covid-19 non ha fermato le attività benefiche del Lions Club Roseto degli Abruzzi Valle del Vomano che, appena percepita la difficoltà di numerose famiglie, si è attivato mettendosi  in contatto con i responsabili delle Politiche Sociali dei 9 Comuni del proprio territorio. Fra questi, 7 Comuni hanno manifestato interesse all’aiuto da parte del Club. Quindi, attraverso l’assessore Luciana Di Bartolomeo per  Roseto degli Abruzzi e Mariagrazia Di Pietro per l’Unione dei Comuni delle Colline del Medio Vomano, si sono individuati i bisogni più urgenti.

 

“A Roseto ci si è indirizzati verso un contributo in denaro per il pagamento delle utenze alle famiglie più bisognose” dice la presidente Nadja Ettorre,  “invece per  6 Comuni della Valle del Vomano abbiamo donato 71 pacchi alimentari ad altrettante famiglie, per un totale di 184 adulti e 38 minori”.

 

Una raccolta fondi  fra i Soci del Club ha permesso di fare un bonifico al supermercato Ipersigma di Castelnuovo Vomano, inoltre è stata determinante la spontanea collaborazione del Centro Universo di Silvi che, attraverso il proprietario Alessandro D’Eugenio e la fattiva e concreta collaborazione del Direttore Marco Botta e di tutti i Vigilantes, ha permesso la raccolta di circa una tonnellata di prodotti, fra alimenti e articoli per l’igiene della casa e della persona.

Grazie anche e soprattutto alla generosità di quanti hanno contribuito alla donazione dei prodotti.

Nel dettaglio Il Lions Club ha consegnato un assegno di 800 euro al Comune di Roseto degli Abruzzi per il pagamento delle utenze di famiglie bisognose, inoltre sono state servite 9 famiglie con bonifico al supermercato Ipersigma di Castelnuovo Vomano, tra cui 21 minori; 62 famiglie hanno ricevuto il pacco alimentare con prodotti raccolti al Centro Universo di Silvi Marina. In totale sono stati consegnati 71 pacchi alimentari ad altrettante famiglie tra i Comuni di Basciano, Canzano, Castellalto, Cellino Attanasio, Cermignano, Penna Sant’Andrea.

 

 




Castelnuovo (TE). Carabinieri: arrestato un giuliese per minacce alla ex convivente

I Carabinieri di Castelnuovo Vomano, questa mattina, hanno arrestato un uomo di Giulianova, già noto alle Forze dell’Ordine in seguito alle indagini svolte a seguito della denuncia sporta dall’ex convivente dell’uomo. L’Autorità Giudiziaria, infatti, dopo le accurate indagini svolte dai militari dell’Arma, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del giuliese, che già si trovava agli arresti domiciliari, per fatti analoghi verso un’altra

Carabinieri Foto Archivio

vittima. In particolare è stato accertato che, nonostante lo stato di restrizione ai domiciliari, ne era evaso per recarsi a casa della vittima, minacciandola di morte al fine di fare ritirare la denuncia nei suoi confronti. Non solo: l’uomo ha anche chiamato continuamente la vittima, ad ogni ora del giorno e della notte per spaventarla, creandone un forte stato di ansia e forte paura. La donna, quindi, disperata ha riferito tutto ai Carabinieri, che hanno raccolto prove inconfutabili contro l’uomo il quale, così, stante la sua pericolosità sociale è stato trasferito in carcere, a Teramo.




Teramo. 25 aprile 2020: il discorso del Sindaco, Gianguido D’Alberto

Festa delle Liberazione 25 Aprile 2020

Gianguido D’Alberto

Quest’anno, dopo 75 anni, la Festa della Liberazione ci coglie nel momento più duro che il nostro Paese vive dopo la seconda guerra mondiale. Nonostante tutto, resta una Festa, nel senso etimologico e proprio del termine, un momento di “gioia pubblica”, comune, e che oggi assume il valore di speranza e sogno di una comunità, la nostra, che vuole conservare e ritrovare presto il senso pienamente democratico del vivere liberi e insieme. E come tale va celebrata, in ogni caso, sia pure nelle limitate forme oggi consentite.

Ma su questo voglio subito essere chiaro. Nelle ultime settimane abbiamo ascoltato e letto dell’accostamento tra la celebrazione del 25 Aprile e la condizione di “resistenza” e di lotta al Covid-19.  Niente di più inesatto. Non si confondano le due cose.

C’è un punto però, forse l’unico, che ci deve spingere ad accomunare le due situazioni, a guardare parallelamente alle due epoche: la coscienza della Libertà e, quindi, la consapevolezza dei diritti.

Amo ricordare, in occasioni come questa, la frase di Piero Calamandrei: “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.” Questa frase l’abbiamo letta sui libri, ascoltata nei documentari, tracciata in atti o in post commemorativi. Ma le recenti generazioni ovviamente non hanno mai potuto comprenderne il senso profondo, né percepirne l’altissimo significato.

Ecco, il dramma Covid, con le restrizioni cui siamo stati tutti costretti, oggi come non mai, ci sta consentendo, anche se solo in lontanissima parte e con profondissime differenze, di comprendere quanto sia preziosa e indispensabile la Libertà sostanziale, quanto valgano incommensurabilmente i diritti che, con il loro sangue, le donne e gli uomini della resistenza hanno donato al nostro tempo e che noi ora abbiamo il dovere di difendere e custodire per il nostro futuro.

Certo, nella condizione attuale si è trattato della rinuncia ad abitudini e stili di vita mentre nel periodo che stiamo celebrando oggi, la lotta di Liberazione era l’auspicio alla libertà di pensiero, alla libertà di azione, alla libertà di scegliere e vivere come a ciascuno sarebbe piaciuto.

La Liberazione del ‘45, culmine della Resistenza e della lotta di tutti coloro che contribuirono all’abbattimento del regime nazi-fascista, resta l’evento su cui sono nate e si fondano ancora la nostra Repubblica, la nostra Costituzione, la nostra Democrazia. Quel portato di speranza ed entusiasmo, di condivisione ed impeto individuale, di sacrificio e successo, si è spalmato dentro l’idea della nazione e poi nelle maglie della quotidianità;  talvolta esaltata, altre volte messa a rischio.

Nessuna retorica, nessuna frase ad effetto. In questo mio breve saluto voglio solo riproporre la testimonianza del sindaco della città che è stata protagonista della lotta di Resistenza, e sottolineare che il nostro sentimento, le nostre linee-guida sono le stesse di allora.

Come in tutta Italia, anche a Teramo la lotta fu serrata, dura. E fu vinta. Così, i partigiani ci indicarono che bisogna guardare al futuro con speranza, e dopo ogni dramma tornare al lavoro per ricostruire un mondo migliore, con la rimozione definitiva, soprattutto in una fase come questa in cui siamo tutti colpiti indistintamente, di barriere e confini, geografici ma soprattutto culturali.

Ma oggi più che mai, custodire l’eredità della Liberazione passa per la consapevolezza e l’affermazione piena, e uguale per tutti, dei diritti, della giustizia sociale, della solidarietà verso gli ultimi e i più deboli. Oggi, e anche nel prossimo futuro, va declinata come liberazione dal bisogno, dagli ostacoli di ordine economico e sociale, da tutto ciò che produce l’ingiustizia più grande, quella di non poter essere e di non poter fare ciò che desideriamo e ciò per cui siamo al mondo come persone e cittadini, in una sola frase: “di non poterci dire veramente liberi”.

Ma liberarci dal bisogno significa anche, e oggi lo dobbiamo affermare con rinnovata forza, pretendere una piena ed eguale attuazione del diritto di ognuno alla tutela della salute, propria e di quella generale della comunità di appartenenza, che costituisce un portato straordinario che, attraverso la conquista della centralità della persona con la resistenza e la lotta di liberazione, è stato scolpito, quale unico diritto espressamente definito “fondamentale”, nell’articolo 32 della nostra Costituzione.

E perciò, onorare la Liberazione significa anche rimettere al centro dell’azione delle istituzioni e della politica la “sanità pubblica” che garantisca cure sostenibili a tutti, con risorse e investimenti che consentano al nostro sistema sanitario anche di resistere con forza ed efficacemente ad emergenze straordinarie come quella che stiamo vivendo, superando definitivamente l’epoca della sanità al servizio della politica o del politico di turno.

E anche per questo, nel giorno della liberazione, il pensiero va a coloro che, oggi come e più di sempre, di quel diritto alla salute sono i formidabili custodi, a chi ci sta proteggendo e che dobbiamo proteggere: medici, infermieri, sanitari; a loro, ancora una volta, va il ringraziamento enorme dell’intera nostra comunità.

Così come un abbraccio va alle famiglie di tutti coloro che, colpiti dal maledetto virus del nostro tempo, in questo giorno di festa non sono più con noi.

Anche per questo va ricordato forse che la Liberazione è stata innanzitutto uno straordinario atto d’amore, di quell’amore che si è saputo nutrire di coraggio, di quell’amore verso il nostro Paese e il suo futuro, che ha unito persone e gruppi fra loro ideologicamente diversi ma tenuti insieme dalla forza straordinaria di quegli ideali comuni di uguaglianza, libertà e democrazia, fino a far sciogliere le donne e gli uomini della resistenza nell’abbraccio festoso e vittorioso di quel 25 aprile del 1945.

A quell’amore, pieno di coraggio e carico di speranza, seppur distanti e lontani, guardiamo anche oggi; e a quell’abbraccio, rivolto soprattutto a chi oggi non possiamo stringere come vorremmo, pensiamo con fiducia come al momento che segnerà, con gioia, la fine di questa maledetta e buia parentesi di solitudine, nella lunga meravigliosa storia di ciascuno di noi e di una nazione che, anche in questa vicenda, sta dando straordinaria prova di solidarietà.

Il Comune di Teramo, così, vuole celebrare questo anniversario nonostante la difficoltà del momento. Crediamo che occasioni come questa siano e restino fondamentali nella difesa e nella lotta contro ogni forma di fascismo.

Abbiamo bisogno, ogni anno di più, di celebrare la nostra liberazione che è molto di più della libertà, la contiene e la esalta, la rende effettiva perché la disegna uguale per tutti.

Mentre chiudiamo gli occhi, ci piace immaginare una piazza gremita, nella quale istituzioni e cittadini si ritrovano per tornare a raccontarci ciò che siamo.

Ora, con la stessa forza delle donne e degli uomini della liberazione, continuiamo a stringerci per guardare al nostro presente con chiarezza e proiettarci verso il  futuro con speranza e coraggio.

Viva l’Italia, viva il 25 aprile, viva la Resistenza teramana, viva la libertà e l’uguaglianza, Viva la nostra Costituzione.

 

 

Il Sindaco

Gianguido D’Alberto




Teramo. PRC: FESTEGGIAMO IL 25 APRILE, NEL RICORDO DEGLI ANTIFASCISTI E DEI PARTIGIANI

 

Il Circolo di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea partecipa con impegno politico e morale alla Festa del 25 aprile 2020, giorno in cui ricorre il 75° anniversario della Liberazione d’Italia dal nazi-fascismo. Purtroppo quest’anno, con l’emergenza sanitaria in corso, non è stato possibile organizzare iniziative “dal vivo” né partecipare, come sempre in passato, alle manifestazioni celebrative che rendono omaggio ai monumenti e alle lapidi dei martiri e caduti partigiani, per onorare la loro memoria e trasmettere alle nuove generazioni i valori dell’antifascismo e della lotta di liberazione.

Ma non possiamo esimerci, da comunisti, dal festeggiare anche se in forma diversa l’anniversario del 25 Aprile 1945, data che ha segnato irreversibilmente la storia e che rappresenta l’inizio dell’Italia repubblicana, fondata sulla Costituzione democratica ed antifascista. Ricordiamo le donne e gli uomini che subirono per oltre un ventennio la violenza e l’odio del regime mussoliniano con il carcere, il confino e persecuzioni di ogni tipo. Non dimentichiamo il fondamentale contributo e l’eroico sacrificio dato alla Resistenza da comunisti e socialisti nelle Brigate Garibaldi e nelle altre formazioni partigiane. Essi furono la componente principale nella lotta contro la barbarie nazi-fascista.

Onoriamo dunque il 25 aprile, cantando anche “Bella Ciao” al fianco dell’ANPI e di tutte le organizzazioni antifasciste, nella consapevolezza che la Liberazione è la festa di tutti i democratici e di ogni cittadino italiano che si riconosce nella Costituzione. Non è così per quegli indegni cialtroni che in varie parti del Paese offendono e calpestano la memoria della resistenza e dei gloriosi partigiani, con revisionismi storici, equiparazioni, atti vandalici, insulti e volgari provocazioni fasciste, razziste e xenofobe. Manteniamo sempre alta la vigilanza contro di loro e rispondiamo con le parole del compagno Gian Carlo Pajetta, partigiano e storico esponente del PCI: “Con voi fascisti i conti li abbiamo chiusi il 25 aprile 1945, in Piazzale Loreto a Milano”.

Il Circolo di Teramo di Rifondazione Comunista, nel rendere gloria a tutte le vittime del nazi-fascismo ed ai combattenti della lotta partigiana, ricorda il fulgido esempio di due comunisti teramani, Berardo D’Antonio e Romolo Di Giovannantonio che omaggiamo ogni anno presso il monumento a loro dedicato all’interno della Villa Comunale “S.Bandini” di Teramo, eretto nel 1988.

D’Antonio, giovane fabbro, militante della FGCI, fu arrestato dalle guardie fasciste insieme con altri due compagni, mentre distribuivano volantini contro il regime e il giornale “l’Unità” a Torricella Sicura (TE). Incarcerati e condannati dal Tribunale Speciale furono reclusi in diverse carceri. Morì all’età di 20 anni, nel 1929, gravemente malato di tubercolosi, infezione contratta nell’istituto di pena. Di Giovannantonio, a cui è co-intitolato il Circolo di Teramo del PRC sin dalla fondazione nel 1991, militante comunista ed attivista sindacale, fu prescelto dal centro esteri del PCI clandestino per fronteggiare il radicamento fascista nel centro Italia. Arrestato a Genova fu condannato dal Tribunale Speciale e recluso nel carcere di Pianosa in Puglia. Dopo mesi di violenze e torture morì a 43 anni, nel 1942, dopo che gli fu negata l’insulina necessaria per la sua sopravvivenza fisica.

A perenne memoria, ora e sempre resistenza! Viva il 25 aprile!

 

 

Mirko De Berardinis

Segretario cittadino PRC – SE Teramo




Teramo. COVID-19 FASE 2: SENZA PIANIFICAZIONE RIPRESA DIFFICILE

Logo Ordine Architetti Teramo

Sulla fase 2 dell’emergenza interviene l’Ordine degli Architetti,
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Teramo.

“Nell’imminenza della data del 4 maggio, quando molte attività
dovrebbero ripartire dando così inizio alla fase 2 dell’emergenza, si
succedono le ricette per favorire la coesistenza tra la vita di tutti i
giorni e la pandemia.

Sui media e nei vari tavoli istituzionali si alternano esperti che ci
raccontano quale saranno le soluzioni, prospettando nuove regole e
iniziative.

Eppure – afferma il presidente dell’Ordine, l’Arch. Raffaele Di
Marcello
– nessuno ricorda che gli strumenti per riorganizzare le nostre città ci
sono, e spesso dovevano essere applicati anni fa.

Dai piani territoriali dei tempi e degli orari, previsti da una legge
nazionale del 2000 e da una legge regionale del 2005, ai piani urbani
del traffico, le cui direttive ministeriali contengono tutti gli
strumenti per favorire l’intermodalità e l’uso disciplinato del
territorio, fino ai piani urbani della mobilità sostenibile e ai piani
regolatori generali, con i loro strumenti attuativi, la legislazione
italiana contiene già tutte le risposte alle domande che in questi
giorni ci stiamo ponendo.

Come riorganizzare le nostre città? Nei vari tavoli di lavoro
istituzionali – continua Di Marcello – da quelli statali a quelli
locali, sono chiamati economisti, politici, università, persino autorità
religiose, ma dei tecnici tutti si sono dimenticati. E la cosa non
sorprende – sottolinea il presidente dell’Ordine – perchè la politica,
del parere di chi, per mestiere, conosce come governare il territorio,
non sa che farsene da anni, anzi, da decessi.

E i risultati, adesso, sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti.

Un report di Ernst & Yount (EY) incrociando gli indicatori di
resilienza
dello Smart City Index (fattori sanitari, economici e sociali) con i
dati del contagio covid-19, analizza quanto i capoluoghi italiani sono
pronti a ripartire e ad affrontare la fase 2 post emergenza.

La situazione, in Abruzzo, è impietosa, soprattutto per Teramo che
risulta tra le città capoluogo con scarsa resilienza e probabile
ripartenza critica. Non vanno meglio Pescara (ripartenza frenata) e
L’Aquila e Chieti (ripartenza lenta). Tutto ciò perchè le nostre città,
negli anni pre-emergenza, non hanno investito nella pianificazione che
avrebbe potuto, e dovuto, rendere facilmente adattabili a situazioni
come quella attuale.

E non è solo l’aspetto relativo alla pianificazione urbana- denuncia
l’Ordine – a preoccupare. Gravissimi sono i ritardi nella
riqualificazione del nostro patrimonio edilizio, pubblico e privato, sia
per il post sisma che per il recupero di intere porzioni degratate di
città. Poche le politiche di housing sociale, scarsi gli incentivi per
ammodernare gli edifici, altalenanti e poco efficaci le azioni per
dotarsi di una rete di servizi – ospedalieri e scolastici – all’altezza
delle esigenze in tempo di pace, figuriamoci ora che l’emergenza chiede
standard ancora più stringenti.

Quali le soluzioni? Il tempo perso – conclude l’Arch. Di Marcello – è
difficilmente recuperabile, ma invitiamo tutte le istituzioni a
ripartire da quelle azioni che dovevano essere fatte anni fa e sono
state ignorate e dimenticate. Nel prendere le decisioni chiediamo che
vengano coinvolti anche gli Ordini professionali, con il bagaglio di
esperienze e professionalità che i loro iscritti rappresentino. Questo
non per avere un “posto” di rilievo di cui non sentiamo
certamente il
bisogno, ma per poter dare il nostro contributo, troppo a lungo
ignorato, ad una ripartenza che, senza di noi, non potrà sicuramente
essere efficace”




Teramo. Prefettura: il saluto del Prefetto Graziella Patrizi in occasione del 75° Anniversario della Liberazione.




Celebrazioni commemorative a Pineto per il 25 aprile in linea con il DPCM

PINETO. Anche Pineto celebrerà domani, 25 aprile 2020, la Festa della Liberazione, seppur tenendo conto delle prescrizioni previste nel DPCM per il contenimento del Covid-19. In mattinata, alle 10, il sindaco, Robert Verrocchio, deporrà una corona d’alloro alla lapide commemorativa in piazza San Silvestro a Mutignano per ricordare le nove vittime, cinque adulti e quattro bambini, morti a seguito di una bomba sganciata il 24 marzo 1944, alla presenza della presidente della sezione di Pineto dell’ANPI e del presidente del gruppo pinetese dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (ANMI), quindi solo con alcuni rappresentanti delle associazioni, come previsto dalla circolare del 17 aprile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Al termine, alle ore 12, ci sarà una diretta sulla pagina Facebook “Comune di Pineto” con un momento musicale a cura di gruppo composto da musicisti di Pineto ovvero: Mauro Di Ruscio, Carlo Di Silvestre, Sylvia Pagni, Graziella Guardiani, Massimo Di Rocco, Alex Di Rocco, Luca Mongia, Matteo Di Rocco, Fabio Mariani, Antonella Centorame, Federica Di Rocco e Guerino Marcheggiani, i quali proporranno il canto della resistenza “Bella Ciao”. Il video sarà replicato sui social anche alle ore 15. Sempre alle 15, l’ANPI di Pineto, presieduta da Rita Trincheri, proporrà l’iniziativa dell’ANPI nazionale che prevede, alle ore 15, l’ora in cui ogni anno parte a Milano il grande corteo nazionale, l’esposizione dalle finestre o dai balconi del tricolore e a intonare “Bella Ciao”.
 “Anche quest’anno, nonostante l’emergenza epidemiologica legata al Covid-19 e le relative disposizioni ministeriali – dichiara il Sindaco di Pineto, Robert Verrocchio – abbiamo deciso di celebrare questa importante ricorrenza per il nostro Paese. Quest’anno ricorre il 75esimo anniversario della liberazione dal nazifascismo e seppur in maniera diversa e simbolica abbiamo deciso di fare la nostra parte ricordando i nostri concittadini che hanno perso la vita in quegli anni e in particolare i bambini che videro interrotto il loro futuro a causa di una bomba che colpì Mutignano. In questi giorni così difficili commemorare aiuta ancora di più a sentirci uniti, orgogliosi della nostra democrazia e dei valori costituzionali che regolamentano le nostre vite. Una ricorrenza che ci aiuta a riflettere anche sulla guerra dei nostri giorni, quella contro il Covid-19, dalla quale auspichiamo presto una liberazione e come la storia insegna, sicuramente arriverà con l’impegno di tutti. Ringrazio i musicisti che si sono lasciati coinvolgere nelle iniziative proposte, il gruppo pinetese dell’AMNI e la locale sezione dell’ANPI per la preziosa collaborazione”.
 “La sezione ANPI di Pineto – dichiara la Presidente Rita Trinchieri – anche se in una situazione di emergenza sanitaria, economica e sociale tanto difficile e dolorosa per il nostro Paese e per il mondo intero ritiene importante far sentire la propria voce nella giornata dedicata alla Liberazione per non dimenticare le migliaia di uomini, donne e bambini che hanno rischiato e perso la vita per liberare l’Italia dai violenti crimini della dittatura fascista di Mussolini e dalla sanguinaria occupazione nazista che hanno causato tante vittime innocenti. Noi partigiani e antifascisti dell’ANPI ribadiamo quanto sia fondamentale non dare per scontato ciò di cui oggi godiamo: la Libertà va difesa ogni giorno, i diritti acquisiti vanno rinvigoriti continuamente e abbiamo il dovere di trasmettere i valori della Liberazione ai giovani perché c’è chi, in modo spudoratamente scoperto o strisciante, con un sottile lavaggio del cervello o attraverso atti pubblici mascherati da pericolosa propaganda cerca di smantellare i principi fondamentali del vivere civile. La nostra sezione Anpi aveva organizzato, per questa occasione, due giornate di riflessione sull’orgoglio che ci viene dal 25 aprile purtroppo rinviate a causa dell’emergenza da Coid-19. Abbiamo però aderito all’iniziativa dell’ANPI nazionale che prevede, alle ore 15, l’ora in cui ogni anno parte a Milano il grande corteo nazionale, l’esposizione dalle finestre o dai balconi del tricolore e a intonare “Bella Ciao”. Momenti di riflessione e filmati per i ragazzi delle scuole medie e per tutti noi che ci sentiamo ogni giorno dalla parte dell’accoglienza, della solidarietà, dell’antifascismo. Grazie e onore ai partigiani, ai compagni, ai cittadini, alle donne, ai bambini, agli internati militari italiani deportati nei lager nazisti, a coloro che scegliendo da quale parte stare, con sacrificio hanno lottato contro il fascismo e sofferto con generosità e altruismo per noi tutti. W il 25 aprile W l’Italia liberata”.



Teramo. Comune: il 75° anniversario della Festa della Liberazione anche sulla pagina Facebook

Celebrazione del 25 aprile – 75° anniversario della Festa della Liberazione

Comune di Teramo, logo

Il Sindaco di Teramo ha chiesto ed ottenuto dalla Prefettura l’autorizzazione a svolgere, pur nelle modalità consentite dai provvedimenti governativi adottati per il contenimento della diffusione del virus Covid-19, una cerimonia per onorare la ricorrenza del 75^ Anniversario della Liberazione, in calendario per domani 25 aprile. Il Sindaco D’Alberto ringrazia il Prefetto per aver dato l’assenso alla richiesta, con ciò manifestando ancora una volta attenzione e sensibilità per il nostro territorio.

In rappresentanza delle Associazioni partigiane e combattentistiche sarà presente il Presidente A.N.P.I. di Teramo.

 

Il programma è il seguente:

– al fine di confermare la consueta tradizione, alle ore 10.00 il Sindaco e il Presidente A.N.P.I. sosteranno per qualche minuto di raccoglimento in onore al Monumento al Partigiano, sito presso i giardini della Madonna delle Grazie.

– alle ore 10.30 il Sindaco, accompagnato da 2 vigili della Polizia Locale in Alta Uniforme recanti il Gonfalone della Città, si recherà presso il Monumento ai Caduti in Viale Mazzini dove deporrà la corona e formulerà un breve saluto istituzionale.

 

Al fine di rendere partecipe la cittadinanza, verrà effettuata la diretta della cerimonia sul social network Facebook, denominata “Comune di Teramo”.




Civitella del Tronto. Carabinieri: arrestato per minacce al vicino di casa

Carabinieri

Era stato ammesso a beneficare degli arresti domiciliari, con provvedimento del GIP del Tribunale di Bolzano, un uomo originario della Provincia di Roma, ma domiciliato a Civitella del Tronto, perché con condotte reiterate aveva minacciato il datore di lavoro responsabile ai suoi occhi di non avergli rinnovato il contratto di lavoro. Malgrado il provvedimento restrittivo del Giudice, l’uomo, in più circostanze era uscito arbitrariamente da casa ed aveva minacciato il vicino – per futili motivi – tanto che i Carabinieri aveva immediatamente segnalato le violazioni al GIP di Bolzano. Il Giudice, raccolte le informazioni dei militari operanti ha così emesso l’aggravamento del provvedimento disponendo la custodia in carcere. L’uomo è stato così prelevato dai Carabinieri e condotto presso la Casa Circondariale di Marino del Tronto (AP).




Montorio al Vomano. ANPI: rinascere, uniti!

Rinascere, uniti!

Un 25 aprile se non unico, sicuramente particolare in questo 2020. Piazze vuote e cortei virtuali nel 75° anniversario della Liberazione del nostro paese dal nazifascismo. Una comunità nazionale distanziata, a causa dell’emergenza sanitaria pandemica COVID 19, ma più che mai unita nella giornata più significativa per lo Stato e per noi cittadini italiani, che, in questi mesi drammatici abbiamo dimostrato coesione e maturità, rispetto ad una problematica inaspettata e urgente, che esige una presa di coscienza nuova e apre una serie di interrogativi per il futuro prossimo, che dovranno riguardare, non solo la riprogrammazione di una nuova gestione dell’economia mondiale, più sostenibile e attenta alla salute del pianeta terra; ma, sulla scorta dell’esperienza attuale di isolamento, gestito per lo più in maniera attenta e resiliente da tutti noi, rivedere la quotidianità dei  rapporti umani, troppo spesso trascurata, a causa dei ritmi lavorativi frenetici e da un’esistenza consumistica basata sull’effimero.

Quest’anno abbiamo la possibilità di passare un 25 aprile che ci faccia riflettere, alla luce di quella esperienza umana, civile e bellica che è stata la Resistenza italiana, che ha restituito la libertà e i diritti civili al nostro paese e fatto germinare i semi dei valori tradotti successivamente nella stesura della Carta Costituzionale, rivedendo i nostri comportamenti verso l’ambiente, verso i nostri cari e il prossimo, e non lasciarci scappare questa nuova opportunità di rinnovamento per tutta la società mondiale in crisi e per un pianeta malato, che si sta facendo sentire. Due fattori che impongono un immediato cambiamento di rotta rispetto alle priorità sia della politica, che dell’economia e che rimetta in primo piano, non solo le comunità, ma l’individuo in quanto tale, con l’obbligo di convivere in maniera rispettosa e non impattante con l’ecosistema terrestre.

Che sia un 25 aprile di rinascita e di unione, con l’invito dell’A.N.P.I. Nazionale, a stare affacciati alle nostre finestre e ai nostri balconi, sabato dalle 15.00 in poi (https://www.anpi.it/articoli/2306/la-grande-piazza-virtuale-del-25-aprile-il-programma), rinnovando il nostro antifascismo e traducendolo in coesione sociale, rifiuto degli egoismi, solidarietà, aiuto ai più deboli e buone pratiche quotidiane.

Diceva il sacerdote partigiano Don Gallo, “Nessuno si libera da solo, ci si libera insieme!”.

E insieme e uniti supereremo questo momento difficile, ripensando il nostro avvenire diverso e migliore.

Buona Festa della Liberazione.

 

                                                                                               Presidente A.N.P.I.

                                                                                                Sezione Montorio al Vomano

                                                                                               “Donato Di Giammarco e Giuseppe Valentini”