Centri per l’impiego. I socialisti  chiedono il potenziamento delle figure interne.

 

 

 

Guido Paci

La crisi  che ha colpito la Val Vibrata e nonostante i vari  sostegni economici ( sia regionali che nazionali ed europei) tendenti al rilancio della stessa economia di vallata, hanno fatto prendere una posizione dei socialisti a favore dell’unico ente che se potenziato potrebbe portare a migliorare notevolmente lo sbocco lavorativo alle centinaia di disoccupati che giornalmente chiedono supporto alllo stesso centro per l’impiego di Nereto. Non  è concepibile accettare che il Centro per l’Impiego neretese venga portato avanti soltanto due impiegate e un dirigente. Guido Paci, storico dirigente socialista vibratiano, alza la voce per denunciare il problema che assilla da tempo l’ufficio del lavoro più importante della vallata vibratiana a cui viene affidata la possibilità di trovare una sintesi fra la domanda di lavoro e la richiesta dello stesso. Non è accettabile, sottolinea Paci, che in un ufficio così importante per la collettività e per  il supporto del disagio lavorativo, ci siano così poche figure seppur notevolmente professionali, nel risolvere il problema più grande per un disoccupato: la ricerca disperata di un lavoro. Paci chiede l’intervento dei politici locali teramani per riuscire a trovare una soluzione a questa problematica e farà partecipe della richiesta socialista vibratiana, tutta la federazione teramana del PSI.

 

 

GUIDO PACI PSI Val Vibrata




Teramo. ABRUZZO: “IDEA” RIPARTE A TERAMO, PER REGIONALI UNITA’ NEL RINNOVAMENTO – QUAGLIARIELLO, “PER VINCERE LA SFIDA METTERE AL CENTRO LE IDEE” 

 

QUAGLIARIELLO

Unità del centrodestra nel segno del rinnovamento, centralità delle idee. E’ il messaggio lanciato dal movimento “Idea” che oggi, alla presenza del leader Gaetano Quagliariello, ha celebrato a Teramo la propria assemblea provinciale per rinnovare gli organi interni e fare il punto in vista delle elezioni regionali.

Questi i componenti del coordinamento eletti dall’assemblea: Nadia Baldini, Paolo D’Erasmo, Rosella Gabrielli, Fabrizio Valloscura, Vincenzo Viola, e nuovi ingressi sono attesi per i prossimi giorni.

“In Abruzzo la sinistra ha fallito e l’area della protesta non riesce a esprimere proposte all’altezza delle aspettative suscitate – ha detto il senatore eletto nel collegio L’Aquila-Teramo -. L’unica possibilità per questa Regione è che il centrodestra esca dai blocchi”. Per ‘Idea’, la parola chiave attorno alla quale organizzare l’offerta politica della coalizione è quella del “rinnovamento”, unendo “forze politiche e movimenti civici a condizione però che il civismo mantenga un’identità chiara e sappia coniugarsi con la buona politica senza diventare autoreferenziale”. Quanto al rinnovamento, significa “partire dalle idee, perché è vero – ha affermato Quagliariello – che le idee camminano sulle gambe degli uomini, ma senza di esse le gambe stanno ferme”.

“C’è bisogno di una visione – ha aggiunto il senatore del centrodestra -, di una prospettiva che ci porti a rispondere ad alcune domande di fondo: cosa sarà l’Abruzzo dopo D’Alfonso? Cosa ne è di questa terra dopo i due diversi terremoti del 2009 e del 2016-17? Come immaginare un nuovo equilibrio tra la costa e le aree interne? Come si fa a far tornare l’Abruzzo la locomotiva del Sud? Su questi temi bisogna confrontarsi, senza ridurre la partita delle elezioni regionali a una lotteria di nomi”.

Presente il presidente emerito della Regione, Gianni Chiodi, per il quale “la proposta del centrodestra può essere vincente mettendo in campo progetti credibili, e allo stesso tempo non prescindendo dalla qualità del candidato governatore. E’ anche sulla scelta della persona da mettere in campo – ha aggiunto Chiodi – che si misureranno le capacità della classe dirigente della coalizione e in particolare di Forza Italia”.

Per Fabrizio Valloscura, vicesindaco di Silvi, “la scelta di perseguire l’unità della coalizione mantenendo la nostra autonomia è, anche in vista delle regionali, la scelta giusta. Il modello di Silvi in questo senso ha funzionato molto bene e spero che possa essere replicato. ‘Idea’ è saldamente nel centrodestra – ha concluso Valloscura – e punta sul radicamento territoriale, sulla capacità di aggregare, sul contatto con la base”.




Teramo. Andrea Core: L’amministrazione D’alberto dovrà necessariamente avere come elemento portante quello della partecipazione

L’amministrazione D’alberto dovrà necessariamente avere come elemento portante quello della partecipazione democratica dei cittadini ai processi decisionali che riguardano la Teramo dell’oggi e del domani: non a caso, questa è la prima volta che in Giunta i temi della democrazia e della partecipazione caratterizzano un Assessorato specifico.
E dovranno essere al centro anche dell’azione e delle scelte, magari prese da altri enti, ma che evidentemente avranno una ricaduta concreta sulla vita di noi Teramani: penso ad esempio al futuro dell’ospedale, che da giorni riempie la cronaca locale, su cui dovranno esprimersi sia i cittadini che il Consiglio Comunale.
Siamo chiamati oggi ad una sfida fondamentale che è quella della ricostruzione, non solo fisica, della nostra città, e per questo non abbiamo bisogno di uomini soli al comando o di personalismi, bensì di essere tutti attori protagonisti. Temi come la ricostruzione, la sicurezza degli edifici scolastici, la sostenibilità ambientale, la rimozione di ogni barriera fisica e non, sono sempre stati al centro del programma sulla base del quale abbiamo vinto le passate elezioni e saranno la traccia dell’azione amministrativa dei prossimi mesi. Su questi temi noi ci saremo sempre: senza polemiche e senza strumentalizzazioni, nell’esclusivo interesse di far rinascere Teramo.

Andrea Core

Capogruppo Insieme Possiamo
Consiglio Comunale Teramo



IL 4 AGOSTO, NELLA CHIESA DI PETTINO, 50° DI SACERDOZIO DEL NUNZIO MONS. ORLANDO ANTONINI con Padre Carmine Serpetti

 

Celebrerà insieme a P. Carmine Serpetti, con il quale fu ordinato da Mons. Stella il 29 giugno 1968

mons. orlando antonini

di Goffredo Palmerini

 

 

L’AQUILA – Mons. Orlando Antonini, Nunzio apostolico, il 4 agosto alle ore 18:30, nella Chiesa di San Francesco a Pettino, festeggerà il suo 50° di Sacerdozio presiedendo la celebrazione eucaristica, concelebrante, tra gli altri, Padre Carmine Serpetti, il francescano insieme al quale il 29 giugno 1968 egli venne ordinato dall’Arcivescovo Costantino Stella, nella Chiesa abbaziale di Arischia.

1968-ordinazione don Orlando e Padre Carmine Serpetti

1968-ordinazione don Orlando e Padre Carmine Serpetti

1968-ordinazione don Orlando e Padre Carmine Serpetti

La significativa ricorrenza, in un primo tempo prevista per il 29 giugno scorso, è stata dilazionata al 4 agosto perché nel frattempo diventata concomitante con le cerimonie in San Pietro, il 28 e 29 giugno scorsi, per la creazione dei nuovi Cardinali da papa Francesco, tra i quali l’arcivescovo dell’Aquila, Card. Giuseppe Petrocchi. In una cronaca di 50 anni fa, apparsa sul settimanale diocesano Voce Amica, viene sottolineato come l’arcivescovo Mons. Stella nella sua omelia richiamasse il significato dell’ordinazione dei due sacerdoti nel giorno dei Santi Pietro e Paolo, esortandoli ad iniziare la loro nuova vita “…con grande fede, alla luce della santità e del martirio dei due gloriosi Principi degli Apostoli”.

1968-ordinazione don Orlando e Padre Carmine Serpetti

L’articolo riporta, oltre la notizia della grande partecipazione delle due comunità di Villa Sant’Angelo e Arischia, paesi natali dei due sacerdoti, anche le presenze della chiesa aquilana accanto all’arcivescovo, nel suggestivo rito dell’ordinazione presbiterale. Nomi che per gli aquilani di una certa età rievocano davvero un’epoca: l’arcidiacono Mons. Mario Durante, i canonici Mons. Gustavo Cinque e Mons. Alfredo Orpelli, il parroco di Arischia, don Giovanni D’Eramo, il parroco di Villa Sant’Angelo, don Serafino Del Giudice. E ancora don Mario Ciocca, arciprete di Cittaducale (allora diocesi dell’Aquila) e già parroco di Villa Sant’Angelo e P. Giacinto Marinangeli, Provinciale dei Frati minori d’Abruzzo, insieme a numerosi confratelli di Padre Carmine dei conventi di San Giuliano, a L’Aquila, e Lanciano, in particolare P. Ludovico Aureli, con tanti giovani studenti delle famiglie minoritiche. Insufficiente a contenere tutti i fedeli accorsi, la chiesa parrocchiale San Benedetto di Arischia, fu scelta tuttavia per consentire alla madre malata di Padre Carmine di poter assistere alla cerimonia di ordinazione del figlio.

Padre Carmine Serpetti, (C) Foto Walter De Berardinis. Pubblicata anche dal Corriere della Sera

Don Orlando, giovane prete 23enne (nato a Villa Sant’Angelo il 15 ottobre 1944, allora frazione di San Demetrio ne’ Vestini), viene subito nominato vice Rettore al Seminario dell’Aquila, mentre nel 1970 gli vengono affidate per il servizio pastorale le Parrocchie di San Martino e S. Maria ab Extra, a Picenze, dove opera fino al 1976. Erano ricchi di novità e fermenti quegli anni post Concilio Vaticano II, nelle importanti fasi di rinnovamento della Chiesa avviato con il Concilio da Giovanni XXIII e concluso da Paolo VI, non solo nei cambiamenti dei riti liturgici – con la Messa e le altre funzioni non più in latino – ma anche nell’attenzione ai temi sociali, all’apertura alla mondialità e al dialogo, al sapere scrutare e cogliere “il segno dei tempi”, nello spirito dell’insegnamento giovanneo. Con buona lena don Orlando da subito opera nelle parrocchie che gli sono affidate, avendo come punti di riferimento i principii del Concilio, di una Chiesa autentica, lontana dai privilegi, povera e attenta agli ultimi. In questo anche riducendo all’essenziale le forme, che abbandonavano rituali talvolta ridondanti. Peraltro segnando una significativa novità, come la condivisione collaborativa con altri 5 parroci – don Natale Chelli, don Alfredo Cantalini, don Domenico Marcocci, don Lucio Antonucci, don Ruggero Gallo –con i quali c’è comunione nella preghiera e nelle iniziative, in primis nel non avanzare richieste di offerte per i servizi religiosi: Messe, funerali, matrimoni e così di seguito. Una “rivoluzione” che, per quanto in linea con le riforme del Concilio, qualche insofferenza all’epoca destò e anche un qualche clamore, quando i sei giovani preti decidono che, per il loro sostentamento non affidato alle “entrate” dai servizi religiosi, debbano cercarsi un lavoro, compatibile con il loro ministero sacerdotale.

Mons. Orlando Antonini con Papa Francesco

E’ così che don Orlando trova occupazione, presso la Piccola Opera Caritas di Padre Serafino Colangeli, che assiste ragazzi disagiati o portatori di handicap, allora sistemati in un’ala del Convento dei Frati minori di Paganica. Vi lavora quasi tre anni, addetto alla Segreteria, con significativa efficienza organizzativa e con una spiccata sensibilità “sindacale”, nel senso di promuovere la stipula di contratti al personale, fino ad allora retribuiti senza un criterio uniforme, dando regole certe sia riguardo le competenze nel lavoro che nel corrispettivo per le prestazioni. E tuttavia, questa specie di “rivoluzione” che negli anni si andava consolidando, determinando nel clero della diocesi discussioni e qualche malumore che invocava severi provvedimenti, alla fine trova nella saggezza e nella mitezza del nuovo arcivescovo dell’Aquila, Mons. Carlo Martini, piacentino, per molti anni Nunzio apostolico in diversi Paesi del mondo, la chiave giusta per rasserenare l’ambiente, operando nei confronti dei 6 sacerdoti scelte che valorizzino i loro carismi – hanno tutti dato prova di talento e qualità nella vita pastorale e nei compiti affidati – , piuttosto che reprimerne le potenzialità. In particolare verso don Orlando, la scelta di Mons. Martini è illuminata, avviandolo nel 1976 alla Pontificia Accademia Ecclesiastica a Roma, dove si formano i diplomatici della Santa Sede. Là don Orlando ha seguito i corsi di studi giuridici, di diplomazia e di lingue straniere, fino al marzo del 1980. Completati gli studi accademici, inizia in quegli anni la lunga e impegnativa sequela di servizio nelle Nunziature apostoliche, dapprima come Segretario poi come Consigliere, che arricchiscono il suo bagaglio di esperienze in diversi e delicati scacchieri del mondo.

 

Dapprima (1980 – 1981) in Bangladesh, dove fa una prima esperienza in un Paese a grande maggioranza di religione mussulmana, dove viene a contatto anche con la cultura indù. Poi in Madagascar (1981 – 1984), paese africano speciale, perché la sua popolazione è di antica ascendenza indonesiana, ormai quasi tutto cristiano con una Chiesa molto viva e organizzata, soprattutto nel laicato. Dal 1984 al 1987 è in Siria, dove compie un’altra esperienza in una nazione a forte impronta mussulmana, ma con ancora una presenza cristiana dei primi secoli molto diversificata, ricca d’un patrimonio architettonico e artistico rilevante, che va da prima di Cristo all’epoca romana, al periodo cristiano prima dell’invasione araba, all’epoca islamica, alla parentesi crociata.

 

Dal 1987 al 1990, è destinato in Cile, dove collabora con il Nunzio Mons. Angelo Sodano, vivendo insieme alla Chiesa locale la difficile transizione dalla dittatura di Pinochet alla democrazia. Dal 1990 al 1993 è inviato in Olanda, paese europeo moderno e eccellentemente organizzato, ma che dal punto di vista religioso potrebbe definirsi postcristiano. Dal 1993 al 1995 è a Parigi, dove interagisce con la ricchezza culturale e artistica francese. Qui si premura anche, con accurate ricerche in archivi e biblioteche, di recuperare importanti manoscritti su Celestino V e sull’ordine dei Celestini, poi riportati in una sua pubblicazione. Nel 1995 e fino al 1999 rientra a Roma, presso la Segreteria di Stato, dove collabora con Mons. Jean-Louis Tauran e dove viene incaricato di seguire gli affari dei paesi del Centro America, tra cui Cuba. Proprio riguardo al paese caraibico lavora alla preparazione dello storico viaggio di Giovanni Paolo II, nel 1998, al quale partecipa a seguito del Papa, così incontrando Fidel Castro e le personalità del regime.

 

Nel luglio 1999 Giovanni Paolo II lo nomina Nunzio Apostolico in Zambia e in Malawi, al contempo elevandolo alla dignità di Arcivescovo. In questi paesi africani poveri può dispiegare la sua missione diplomatica, religiosa e di promozione umana, avviando con aiuti e donazioni dall’Italia la realizzazione di vari progetti sanitari e di sviluppo. Peraltro, ha dovuto seguire la delicata questione, assai problematica, riguardante l’arcivescovo Emmanuel Milingo, con le diverse vicende nelle quali quel presule è stato invischiato. Nel 2006 papa Benedetto XVI lo invia in Paraguay, dove si trova a dover gestire lo spinoso caso del vescovo Fernando Lugo il quale, abbandonato il ministero sacro ed entrato in politica, nel 2008 viene eletto Presidente della Repubblica. Infine, nel 2009, la nomina alla guida della Nunziatura apostolica di Belgrado, in Serbia, dove è impegnato a seguire i difficili problemi di una piccola Chiesa cattolica plurietnica e gli altrettanto complessi rapporti con la Chiesa serbo-ortodossa.

 

Vi rimane fino al 2015, quando, per sopraggiunti motivi di salute, rientra in Italia, chiede ed ottiene di vivere nella diocesi aquilana, nella sua Villa Sant’Angelo, dove ora vive in un MAP come ancora la maggior parte della sua gente fino a quando non verrà ricostruita la sua abitazione nel centro storico, prestando la sua collaborazione pastorale, quando occorre, alla Segreteria di Stato, all’Arcivescovo e al Parroco. Ancor più si dedica agli studi e alle ricerche che sempre l’hanno appassionato, sull’architettura religiosa e urbana. Una passione coltivata durante tutti gli anni del servizio diplomatico, lavorando di notte sui documenti e sugli appunti raccolti nelle brevi vacanze a L’Aquila. In questa maniera sono nati testi di architettura sacra all’Aquila e nei paesi del Comitatus Aquilanus, come pure di storia locale connessa all’architettura urbana, diventati un vero punto di riferimento per studiosi e per chiunque voglia interessarsi di tali discipline. Lungo sarebbe l’elenco delle pubblicazioni edite – libri, saggi, articoli – un corpus di assoluto rilievo scientifico e culturale, cui si sono aggiunti dopo il terremoto del 2009 altri importanti volumi che postulano una ricostruzione post sismica al meglio della qualità delle architetture, con un imprescindibile riferimento alla Bellezza, di per sé cespite su cui investire per un turismo culturale e per il futuro economico dell’Aquila e del suo antico territorio.

 

Grande attesa, dunque, per questo 50° di Sacerdozio di Mons. Antonini e P. Carmine. L’ampia chiesa di San Francesco ed il vasto piazzale esterno potranno accogliere tanta gente di fedeli, parenti e amici per questa festa della Chiesa aquilana e dei Frati Minori d’Abruzzo. Numerosi anche amici ed ospiti da fuori regione che verranno a salutare Mons. Orlando Antonini e P. Carmine Serpetti, in una celebrazione che rinnoverà le promesse di un sacerdozio fecondo, al servizio dell’intera comunità aquilana. Intanto domenica prossima, 29 luglio, ad un mese esatto dalla data di ordinazione, don Orlando verrà festeggiato dalla sua comunità parrocchiale di origine, Villa Sant’Angelo, con una solenne Concelebrazione Eucaristica all’aperto, alle ore 18:30, nella piazza del paese, le cui quinte edilizie sono già quasi tutte ricostruite, a simbolo ed augurio, appunto, di resurrezione per tutto il martoriato borgo, che dopo Onna, ha patito il maggior numero di morti (17) e le maggiori distruzioni. L’auspicio maggiore era di vedere avviati i lavori di ricostruzione anche della quinta Nord dove sorge la chiesa parrocchiale: di essa è pronto il progetto, ma l’allucinante  burocrazia che sta frenando la ricostruzione pubblica non la manda ancora in gara. Infine, quando riaprirà – a Dio piacendo, e alla burocrazia – anche la chiesa parrocchiale di Arischia, don Orlando e P. Carmine potranno festeggiare il loro Giubileo d’oro proprio nell’edificio sacro che vide la cerimonia della loro ordinazione sacerdotale, in quel lontano 29 giugno del 1968.




Pineto, sottoscritta in Regione convenzione per nuovo lotto Bike to Coast

Pallini e Verrocchio: “Ora tutta la costa pinetese sarà dotata di ciclabile

 

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PINETO. Anche il Comune di Pineto ha firmato questa mattina nella sede di Pescara della Regione Abruzzo le concessioni finanziarie per gli interventi del Masterplan a favore del progetto “Bike to coast” (che riguarda anche i Comuni di Ortona, Francavilla, Silvi, Giulianova, Martinsicuro e L’Aquila per la ciclovia dell’entroterra). In particolare nel Comune di Pineto l’intervento consiste nel completamento di 1,8 km di pista ciclabile per un importo di 450 mila euro. Con questo ultimo lotto l’intera fascia costiera di Pineto, circa 9 km, sarà quindi servita da una pista ciclabile. Presenti alla firma della convenzione il sindaco Robert Verrocchio, il Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici Cleto Pallini e il responsabile del settore lavori pubblici del Comune di Pineto Donato D’Evangelista.

Siamo molto orgogliosi di questo ulteriore passaggio – spiega il vicesindaco Pallini – con questo ultimo finanziamento completiamo tutti i tratti mancanti sulla nostra fascia costiera, in particolare il tratto da Santa Maria a Valle, lato pineta, fino al confine con il territorio di Silvi. La pista ciclabile sarà dotata, inoltre, della pubblica illuminazione, prevista anche a nord di Scerne, nel tratto che va dal Ponte sul Vomano al lungomare di Scerne. Questi ulteriori fondi aiuteranno a rendere la nostra città una eccellenza nel sistema della ‘mobilità dolce’ legata al mondo delle due ruote“.

 “Si tratta del terzo lotto che verrà appaltato sulla Ciclovia Adriatica – commenta il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio – nell’ambito del progetto Bike to Coast, maper Pineto è in realtà il quinto lotto di ciclabile, se includiamo quelli di Borgo Santa Maria e del centro della città e che completa tutta la fascia costiera del nostro territorio. E’ un lavoro virtuoso e lungimirante che ha come prospettiva il rendere sempre più sostenibile e sicuro il nostro comune. Come Amministrazione stiamo lavorando anche per la nuova candidatura per i Comuni Ciclabili, per ottenere un nuovo smile ovvero un ulteriore riconoscimento positivo determinato dai servizi offerti e dalle politiche messe in campo nell’ambito della mobilità sostenibile, certi che questi indirizzi continueranno a dare ottimi risultati dal punto di vista dell’appeal turistico e della qualità della vita per i residenti”.




Alba Adriatica. La Guardia Costiera blocca e denuncia due ragazzi per aver sottratto un pedalò.

Poteva finire in tragedia il gesto inconsulto di due giovani (un ragazzo e una ragazza) che, nella notte tra il 25 e il 26 luglio, alle ore 03:45 circa, in località Alba Adriatica, hanno pensato di impossessarsi di un pedalò di uno degli stabilimenti della zona, per poi prendere il mare, in spregio alle più basilari regole di sicurezza.

Pedalò sottratto

La bravata stava terminando in dramma quando, in evidente difficoltà nel tornare a riva, un amico della coppia (rimasto in spiaggia), compresa la situazione ha chiamato la Guardia Costiera facendo scattare l’emergenza.

 

È intervenuta, così, la motovedetta CP884 della Guardia Costiera di Giulianova e, via terra, una pattuglia dell’Ufficio Marittimo di Tortoreto che, giunta sul posto, ha individuato il segnalante che, nel mentre, aveva perso traccia della coppia di amici in mare.

 

L’attività di ricerca è terminata circa un’ora dopo, quando la pattuglia è riuscita a rintracciare via terra i due giovani che, tornati fortunosamente a riva alcuni chilometri più a sud, dopo aver abbandonato il natante in spiaggia, si stavano allontanando sul lungomare inconsapevoli dell’attività di ricerca ancora in corso. Ad aggravare la situazione, il comportamento di uno dei giovani che, una volta individuato, ha fornito false generalità ai militari operanti che, questa mattina, al termine di un’attività di indagine, hanno identificato lo steso giovane, convinto di aver eluso le contestazioni a proprio carico.

 

È scattata così la segnalazione alla Autorità Giudiziaria del giovane, reo di aver fornito una falsa attestazione a un pubblico ufficiale e, ad entrambi i componenti della coppia, è stato elevato un verbale con cui si contesta loro la violazione dell’Ordinanza di sicurezza sul diporto valida nel circondario marittimo di Giulianova, che – per motivi di sicurezza – vieta l’utilizzo di natanti privi di motore (come i pedalò), in ore notturne.

 

 

“La vicenda – afferma la Guardia Costiera – poteva avere un epilogo ben più drammatico, e questo deve invitare a riflettere, soprattutto i più giovani, a non sottovalutare il mare ed i pericoli ad esso sottesi. Accade spesso, infatti, – continua la Guardia Costiera – di imbattersi in comportamenti incoscienti e incuranti dei pericoli personali cui si rischia di andare in contro: un esempio su tutti, il fare tuffi e bagni in prossimità di pennelli e delle scogliere semisommerse presenti lungo la costa. L’appello, dunque, è rivolto al senso di responsabilità e, ancor prima, anche di buon senso”.




Teramo. La Polizia di Stato esegue la misura cautelare del divieto di avvicinamento al marito nei confronti di una donna di Pineto

 

 

 

POLIZIA foto archivio

Nella mattinata del 26.7.2018, gli uomini del Commissariato di Atri  hanno dato esecuzione  a una  misura cautelare dell’ allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ad un uomo di Pineto, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Teramo Dott. Marco PROCACCINI in data 25.7.2018 su richiesta del Sost. Proc dott.ssa Laura COLICA, a seguito di maltrattamenti nei confronti della moglie.

 

La donna, esasperata dai continui maltrattamenti e dal comportamento violento ed aggressivo che subiva da parte di suo marito, si convinceva a proporre denuncia nei suoi confronti affidandosi al Commissariato di Atri.

 

Nelle considerazioni fatte dalla Procura della Repubblica che hanno portato alla decisione di emettere la misura cautelare, è stato valutato che i maltrattamenti si sono articolati in un consistente arco temporale evidenziando il carattere violento dell’uomo nonché una spiccata propensione a comportamenti in generale pericolosi nei confronti della moglie tanto da rendere  concreto ed attuale il pericolo di commissione, da parte del marito, di ulteriori maltrattamenti verso sua moglie.

 

è stato ordinato di lasciare la casa familiare ed il divieto di avvicinarsi alla moglie, dalla quale dovrà mantenere una distanza di almeno 1 km (un chilometro).

 




Tortoreto, Faraone Industrie festeggia 40 anni di storia e di innovazione

Faraone Scale, da quarant’anni fiore all’occhiello dell’imprenditorialità abruzzese con la produzione di scale professionali, apre le porte alle famiglie dei suoi dipendenti e dei suoi partner per un giorno di festeggiamenti a cavallo tra tradizione ed innovazione.

Il 27 luglio infatti, nello stabilimento situato nella zona industriale di Tortoreto dove al momento sono impiegate più di 90 maestranze, si svolgerà una festa in cui saranno coinvolte tutte le persone che hanno aiutato l’azienda a crescere negli anni, con passione e determinazione.

Fin dai primi anni di attività, l’azienda Faraone si è impegnata per rendere più sicuri i luoghi di lavoro e lo ha fatto senza dimenticare il benessere di tutti: dipendenti, consumatori, partner di business e comunità locali. Questi valori positivi hanno permesso all’azienda di registrare un 15% di incremento in un momento in cui il mercato globale registra una forte flessione.

Innovazione, sviluppo, lungimiranza, spirito di squadra, valorizzazione del territorio e delle risorse umane sono i valori portanti che hanno permesso all’azienda di crescere nel tempo e sono i concetti cardine dell’open day di luglio.

Ricchi di successi gli ultimi anni:
2013
Elevah di Faraone, con la campagna “La tua azienda non e’ un circo” è arrivata prima al premio “Parola d’impresa”, bandito da Confindustria e Sole 24 ore. Parola d’impresa è il premio al miglior progetto di comunicazione pubblicitaria su carta stampata e web per le Pmi.

2015,
Elevah 40 move di Faraone Industrie vince il primo premio come migliore macchina dell’anno nel settore delle piccole altezze. Il premio Iapa, dato da una giuria internazionale, è organizzato dall’Ipaf ( International Powered Access Federation (IPAF) promuove in tutto il mondo e nel modo più ampio l’uso sicuro ed efficace dei mezzi mobili di accesso aereo) e premia ogni anno per i vari settore di competenza le macchine per lavoro in quota ritenute piu’ sicure ed innovative.

2016
L’apertura di nuovo stabilimento Faraone in Spagna, a Siviglia

2018
Faraone diventa industria 4.0 implementando una serie di innovazioni tra cui una macchina per il taglio laser, una macchina per la piegatura automatica ed il magazzino automatizzato

Tutto questo con uno sguardo attento nel sociale grazie ai progetti realizzati in collaborazione con scuole ed associazioni ed un’apertura al futuro, assegnando borse di studio a studenti universitari




Corropoli. Impresa riuscita per i 5 ciclisti che hanno percorso il Cammino di San Benedetto.

Sono arrivati, nel tardo pomeriggio a Corropoli, a bordo del camper guidato dal motivatore, Fabrizio Di Mizio (Martinsicuro), i cinque ciclisti che sabato 21 luglio hanno intrapreso il cammino di San Benedetto, da Norcia all’Abbazia di Montecassino: Walter Tarquini, Marco Piotti, Pasqualino Grillo e Alessandro Baiocchi (tutti di Corropoli) e Alessandro D’Ambrosio (di Martinsicuro). Oggi erano partiti alle 04,35 da Arpino, nonostante il freddo pungente, i cinque sono arrivati a Roccasecca, dove hanno fatto una buona colazione per incamerare energie per arrivare alla meta. Dopo un paio d’ore, il gruppo, sono giunti a Cassino; poi tutta salita e tornanti sotto un sole cocente. Alle 9,38 esatte il loro “Garmin” annunciava la famosa frase che aspettavano da  cinque giorni “obbiettivo raggiunto!!”. Una volta entrati nell’Abbazia di Montecassino il gruppo e l’accompagnatore sono stati presi da una visione mistica di chi era cosciente di aver realizzato una piccola impresa sulle orme del grande Santo. Successivamente hanno assistito alla Santa Messa, visitato l’Abbazia e ritirato il certificato-diploma per aver ricalcato le orme del cammino di San Benedetto. Dopo pranzo, ricaricate le cinque bici, i ciclisti hanno ripreso la via di casa…ma in camper. Anche la nostra redazione si ferma qui, come loro del resto, sicuri di avervi fatto emozionare o pensare che in fondo tutti possono realizzare un obiettivo, l’importante è credere nelle proprie forze. Salutiamo i 6 (compreso l’autista del camper-salvezza) e i lettori con una frase di San Benedetto: “Se, però, vogliamo trovare dimora sotto la sua tenda, ossia nel suo regno, ricordiamoci che è impossibile arrivarci senza correre verso la meta, operando il bene.”
Qui sotto i link delle altre tappe:
Anteprima
Prima Tappa
Seconda Tappa
Terza Tappa
Quarta Tappa
Ricordiamo che le maglie tecniche ufficiali sono state offerte dalla New Fashion Sport di Sant’Egidio alla Vibrata (TE), con scritto cammino di San Benedetto; mentre le divise di rappresentanza sono state sponsorizzate da Store Brian’s Bike Shop di Ascoli Piceno e la nostra testata giornalistica online, www.giulianovanews.it, rigorosamente incollata al pc con il direttore Walter De Berardinis, ha raccontato l’impresa giorno per giorno, con i momenti più salienti della loro avventura sportivo-spirituale tramite immagini e brevi post. Non possiamo che augurare migliori fortune alla cinquina ciclistica composta da corropolesi e martinsicuresi nello spirito di San Benedetto da Norcia.
Qui tutte le foto dei 5 giorni
Album dei ricordi

La redazione de www.giulianovanews.it

Alba da Arpino

Alba

Colazione a Roccasecca

Montecassino

Abbazia di Montecassino

Prima di partire per Corropoli da Montecassino

Credenziali

Attestato del cammino di San Benedetto

Timbri e credenziali lungo il percorso Norcia-Montecassino

Abbazia di Montecassino

Media generale dei 5 giorni

Simboli e segnali lungo il tragitto

Simboli e segnali lungo il tragitto

Simboli e segnali lungo il tragitto

Simboli e segnali lungo il tragitto

Simboli e segnali lungo il tragitto

Arrivo nel tardo pomeriggio a Corropoli




Corropoli. Quarta e penultima tappa del cammino di San Benedetto. Primi problemi.

Corropoli. Al quarto giorno di cammino, il gruppo, nonostante il morale alto, hanno accusato un lieve calo fisico con una defezione del “vecio” del gruppo: la mattinata passata sul camper fino all’ora di pranzo per evidenti segni del “tempo”. Partiti all’alba dal convento di Santa Scolastica a Subiaco il gruppo è arrivato indenne fino a Vico (Lazio) per una pausa caffè e inserimento del “vecio”. Nonostante la fatica di ieri, visto le dure salite e sentieri impervi, il gruppo è giunto oltre alle aspettative ad Arpino, paese che domina la vallata del Liri. Oggi hanno percorso 94 km di strada, con arrivo serale stanchissimi, ma pronti a ripartire dopo un breve sonno rigenerante. Tra poche ore, le 04,30 del mattino, il gruppo riparte alla volta dell’Abbazia di Montecassino. Con dei fari speciali, già montati in serata, le luci di domani mattina lì permetterà di arrivare in tempo per la Santa Messa e trasformare la credenziale in certificato dell’avventura cammino. In attesa della 5° ed ultima tappa, gli auguriamo di rigenerarsi.

l’Accampamento serale

scorci naturalistici sulle sponde del Fiume Aniene

Borgo Medievale Vico nel Lazio

foto con la Certosa di Trisulti

Le salite sulle gole

Percorsi fantastici

La partenza della mattina

Diritto di precedenza

Sentiero Altopiano Arcinazzo

La sveglia

 

Le cascate al centro del paese di Isola Liri