Ascoli/Val Vibrata. Carabinieri infliggono un duro colpo al mercato degli stupefacenti nella vallata del Tronto e Vibrata

Carabinieri

Alle prime luci dell’alba, in Ascoli Piceno, Martinsicuro (TE) e Pozzuoli (NA), i Carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, in collaborazione con i colleghi territorialmente competenti, hanno eseguito una ordinanza di custodia  cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Ascoli Piceno, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha concordato pienamente con le risultanze investigative dell’Arma, nei confronti di 6 (sei) persone (4 italiani e due albanesi ) ritenute, a vario titolo, responsabili di detenzione illecita di stupefacenti, continuata e in concorso (artt. 81 – 110 C.P. – 73 D.P.R. 309/90). Contestualmente è stata data esecuzione a 10 decreti di perquisizione locale e personale, anche nei confronti di altri indagati. L’indagine ha avuto la sua genesi:

  • in un periodo particolarmente critico per il territorio ascolano, già duramente colpito dagli eccezionali eventi sismici del 2016 e dalla straordinaria nevicata del gennaio 2017, in cui i Carabinieri erano diuturnamente impegnati in aiuto alla popolazione;
  • nell’ambito delle attività di contrasto ai reati predatori ove emergeva il coinvolgimento di alcuni soggetti già conosciuti alle forze dell’ordine in una articolata attività di detenzione illecita e spaccio di eroina e cocaina;

Gli accertamenti investigativi hanno consentito di:

  • evidenziare che gli indagati utilizzavano autonomi canali di approvvigionamento nelle provincia di Napoli e Teramo;
  • riscontrare le condotte illecite con 3 arresti in flagranza e una denuncia in s.l., sequestrando complessivamente decine di dosi di cocaina ed eroina;
  • accertare che la droga veniva occultata in contenitori cilindrici di noti farmaci;
  • comprovare che, in un’occasione, lo stupefacente è stato pagato con la formale compravendita di una potente Audi A6, sequestrata poiché provento illecito del reato.

All’esecuzione hanno partecipato decine di carabinieri  con l’ausilio di un elicottero del 5° Nucleo Elicotteri di Pescara e di  2 unità antidroga del Nucleo Cinofili Carabinieri di Pesaro.




Roma. Ambiente e/è Vita Onlus e Aiace insieme per difendere ambiente e consumatori

 

E’ stato sottoscritto oggi, martedì 23 gennaio 2018 a Roma, un protocollo d’intesa tra l’associazione ambientalista “Ambiente e/è Vita” onlus e l’associazione di difesa dei consumatori “AIACE”.

Avvocato Benigno D’Orazio

Le due associazioni hanno deciso di collaborare ed unire le forze per rendere servizi sempre più evoluti ai propri associati, partecipare a progetti comuni, svolgere insieme attività informative ed educative ed ogni possibile attività ricompresa nei rispettivi statuti.

E’ altresì previsto l’utilizzo di sedi e strutture comuni nonché la gestione integrata di beni culturali, parchi riserve ecc.

“Per quanto ci riguarda si tratta di una naturale estrinsecazione del principio: L’uomo al centro del sistema ambiente – dichiara l’avv. Benigno D’Orazio Presidente di Ambiente e/è Vita-. Avvalerci di una importante associazione di consumatori ci aiuterà senz’altro nella migliore gestione di parchi e riserve da un latro; dall’altro, grazie alla loro collaborazione, cercheremo di diffondere quanto più possibile i principi di tutela della natura e di rispetto dell’ambiente che debbono governare ogni azione umana nel segno della responsabilità verso le future generazioni”.

“Le azioni già intraprese a tutela dell’ambiente da parte di AIACE, vedi quella della presenza ancora di condutture in cemento amianto in ambito nazionale, troverà maggiore impulso, grazie alla competenza e professionalità di Ambiente è/e vita – dichiara il dott. Giuseppe Spartà, segretario di AIACE (Associazione Italiana Assistenza Consumatore Europeo). Infatti, AIACE, ha tra i propri dirigenti di sede principalmente commercialisti con esperienza maturate nel campo economico finanziario avendo combattuto diverse battaglie, sia individuali sia collettive, per la difesa del consumatore nei confronti di molti istituti bancari. Con l’accordo vogliamo fortemente potenziare la difesa del consumatore anche nel campo della tutela dell’ambiente.”

 

Quali primi atti esecutivi della convenzioni i responsabili delle associazioni hanno deciso di destinare a sedi comuni quella regionale d’Abruzzo a Chieti (recentemente inaugurata da ambiente e/è vita) e quella Siciliana a Taormina di Aiace.

Un primo passo verso una collaborazione che si annuncia tanto innovativa quanto produttiva di importanti risultati.




L’Istituto Comprensivo “Corropoli-Colonnella-Controguerra” si aggiudica il Primo Premio al Concorso “Storie di Moda e di Meccanica”

Sabato 20 gennaio, nelle aule dell’Istituto Omnicomprensivo “Primo Levi” di Sant’Egidio alla Vibrata, guidato dalla Dirigente scolastica Sandra Renzi, si è tenuta la cerimonia di premiazione del Concorso “Storie di Moda e di Meccanica” , rivolto unicamente alle scuole secondarie di primo grado.

I primi classificati della IIIG

Ad aggiudicarsi il Primo Premio nel settore Moda è stata la classe IIIG della Scuola Secondaria di I grado di Corropoli. L’I.C. “Corropoli-Colonnella-Controguerra”, guidato dalla Dirigente Scolastica Manuela Divisi, ha visto gli alunni Sophia D’Ascanio, Eleonora Moscardelli, Aurora Di Fabio, Alex Muntaen, Matteo Liessi vincere un buono per l’acquisto di libri, grazie alla realizzazione del bozzetto illustrativo (rapporto fra moda e meccanica) titolato “Ritorno al Futuro”. Alla premiazione erano presenti Sandra Renzi, dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo di S. Egidio alla Vibrata, la prof.ssa Valentina Zuccarini, coordinatrice dell’Orientamento, la classe vincitrice IIIG con le loro insegnanti: la prof.ssa Paola Natali, che ha curato la parte artistica dei disegni, e la prof.ssa Eide Bianchi, che si è occupata del contributo storico-letterario del progetto. Il bozzetto illustrativo “Ritorno al Futuro” è stato premiato con la seguente motivazione: “Si sono apprezzate l’originalità e la creatività nel ripercorrere le fasi storiche in un unico abito: dalla preistoria, alla classicità, dal medioevo al rinascimento, fino all’avveniristico richiamo all’energie rinnovabili”. Per il settore Meccanica, inoltre, l’alunno Lorenzo Cornacchia della classe IIIG ha ricevuto una menzione d’onore per “Meccar”, bozzetto di un’auto futuristica, aggiudicandosi un attestato di merito e una t-shirt realizzata dagli alunni dell’Istituto di Moda di S. Egidio alla Vibrata, durante il progetto di alternanza scuola-lavoro.




Teramo. Arrestato spacciatore. Sequestrato più di un etto e mezzo di eroina.

 

 

Polizia Stradale Teramo – Foto Archivio

Nella mattina di ieri personale della Squadra Mobile, diretto dal V.Q.A. Roberta Cicchetti , nell’ambito di mirati servizi diretti a contrastare il traffico di sostanze  stupefacenti in città,  in via Referza, ha tratto in arresto un cittadino italiano, classe 1987 con precedenti e pregiudizi di polizia ed attualmente sottoposto alla misura della detenzione domiciliare presso la sua abitazione con possibilità di assentarsi in alcune ore della giornata.  Nella tarda mattinata di ieri, a  seguito di un mirato e lungo servizio di osservazione, il personale della Squadra Mobile, procedeva al controllo del predetto, il quale, dopo aver parcheggiato la sua autovettura nella predetta via, si portava in un’adiacente stradina  sterrata che collega al lungofiume Vezzola e dissotterrava due vasi in vetro occultati,  in mezzo alla fitta vegetazione, alla base di alcune piante ubicate a metà della citata stradina. All’interno di uno dei suddetti vasi venivano rinvenuti 8 involucri in cellophane termosaldati contenenti ognuno 11 grammi circa  di sostanza stupefacente del tipo eroina per un peso complessivo di gr. 87,07. Nell’altro venivano rinvenuti n.54 involucri in cellophane termosaldati contenenti ciascuno 1,2 grammi di sostanza stupefacente del tipo eroina per un peso complessivo di gr. 68,87 già pronti e confezionati per lo spaccio al dettaglio. La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro e l’uomo associato alla locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.




Giulianova. Catalogazione libri biblioteca civica “Bindi”. Oggi la firma dell’affidamento alla Piccola Opera Charitas.

Oggi, 22 gennaio, grazie all’interessamento e all’impegno della
vicesindaco con delega alla Cultura, l’Amministrazione comunale di
Giulianova, tramite il dirigente della 3 area, ha sottoscritto un
contratto con il vicepresidente della Fondazione Piccola Opera Charitas
Onlus relativo all’affidamento del servizio di ricognizione e
conseguente avvio della catalogazione del patrimonio librario della
biblioteca civica “Vincenzo Bindi”.

al centro: Nausicaa Cameli e Cinzia Falini

L’affidamento avviene in coerenza con le norme stabilite dal
Regolamento della biblioteca civica recentemente approvato in Consiglio
comunale. Infatti, al fine di dar vita finalmente a un sistema
bibliotecario cittadino e con riferimento specifico all’art. 4 del
Regolamento, l’importante istituzione bindiana si impegna alla
realizzazione di attività di valorizzazione, fruizione e quindi
catalogazione del patrimonio librario con le altre biblioteche giuliesi.
Grazie all’affidamento, la Fondazione garantirà il lavoro di
catalogazione effettuato da quattro bibliotecari che si alterneranno per
un periodo di due anni, durante i quali, in accordo con
l’Amministrazione comunale, si darà avvio, per la prima volta, alla
catalogazione informatizzata in modo da rendere il patrimonio
bibliografico catalogato visibile sul portale web di ricerca del Servizio
Bibliotecario Nazionale.
L’attività di valorizzazione del lascito di Vincenzo Bindi dà avvio
alle iniziative culturali che celebreranno i novanta anni dalla morte
dell’illustre concittadino avvenuta il 2 maggio 1928.




Teramo. Borsa di studio per il master universitario “Management delle Organizzazioni Turistiche” a Roma per i laureati residenti nei comuni del “cratere” teramano

 

Opportunità offerta dalla società Robert Bosch Spa in collaborazione con l’Università Europea di Roma e il Consorzio Bim. Domande entro il 30 gennaio

TERAMO – Ci sarà l’opportunità per un laureato dei comuni del “cratere sismico” della provincia di Teramo di partecipare gratuitamente al Master in “Management delle Organizzazioni Turistiche” (MOT) presso l’Università Europea di Roma. La borsa di studio è interamente finanziata dalla società Roberto Bosch Spa, in partenariato con l’Università Europea di Roma e il Consorzio Bim.

Il Master si propone di formare professionisti del turismo con ruoli manageriali  – spiega la professoressa Carmen Bizzarri, coordinatrice del MOT –, favorendo l’acquisizione di competenze tecniche operative immediatamente spendibili nel mondo del lavoro, nel settore alberghi, Tour Operator, organizzazione di Eventi, web agency, servizi crocieristici ecc. Fiore all’occhiello del Master MOT è lo stage personalizzato, corsia preferenziale per entrare in azienda, che permetterà di applicare le conoscenze acquisite in aula e facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. Il 90% dei nostri studenti ha già trovato un lavoro durante e subito dopo lo stage”. Tra i partner dell’iniziativa Dreamtour, Best Western, Fiavet Lazio, Federalberghi, Federturismo, Confindustria, Federeventi Lazio ed altri.

 

Ringraziamo Bosch Italia, in particolare il vicepresidente Roberto Zecchino, con il quale abbiamo già avviato una proficua collaborazione nell’ambito del progetto di orientamento “Allenarsi per il Futuro” – afferma il presidente del Consorzio BIM, Moreno Fieni – per questa ulteriore opportunità offerta ad un laureato residente in uno dei Comuni del cratere della provincia teramana, coincidenti con i Comuni facenti parte del nostro Consorzio, per formarsi e acquisire competenze specialistiche nel settore del turismo e del marketing territoriale, particolarmente utili e strategiche anche per l’ideazione di progetti di rilancio per il territorio di appartenenza”.

Il master prevede quattro mesi di formazione in aula più 4 mesi di stage in azienda (720 ore) oltre a un precorso di lingua inglese. Il bando è aperto a tutti i laureati, residenti nei comuni teramani del “cratere” (Campli; Castel Castagna; Castelli; Civitella del Tronto; Colledara; Cortino; Crognaleto; Fano Adriano; Isola del Gran Sasso; Montorio al Vomano; Pietracamela; Rocca Santa Maria; Teramo; Torricella Sicura; Tossicia; Valle Castellana) in possesso della laurea triennale o diploma universitario o laurea quadriennale o diploma di laurea (o titolo di studio estero equipollente) in qualsiasi disciplina, che dimostrino interesse e motivazione a sviluppare competenze professionali di tipo manageriale all’interno delle organizzazioni appartenenti alla filiera turistica.

La borsa di studio messa a disposizione dalla società Robert Bosch Spa copre integralmente i costi di partecipazione al master universitario di primo livello – sottolinea il vicepresidente Risorse Umane e Organizzazione Sud Europa Bosch, Roberto Zecchino – pari a 3mila euro. Dopo le attività di orientamento specifiche per il Centro Italia, ci sembra un bel segnale ai giovani residenti nelle aree colpite dal sisma, che potranno mettere la professionalità e le competenze manageriali acquisite nel corso del master anche per la valorizzazione del proprio territorio”. 

Per partecipare al bando c’è tempo fino al prossimo 30 gennaio. Le domande vanno corredate di curriculum in formato europeo e lettera di motivazione, contenente una proposta progettuale per la valorizzazione e il recupero del territorio di appartenenza in chiave turistica. Candidature su: http://www.bosch-career.it/it/it/invia_la_tua_candidatura/posizioni_aperte_in_italia_1/posizioni_aperte_in_italia.html




Teramo. PD: il capolista della lista collegio proporzionale Teramo-Aquila deve essere del teramano.

Il Partito Democratico della Provincia di Teramo evidenzia come nella discussione regionale relativa alla selezione delle candidature al Parlamento nazionale non si tengano in debita considerazione le ragioni politiche e socio-economico del territorio della Provincia di Teramo, che rischia di non vedere riconosciuto una propria rappresentanza in postazione utile nelle prossime elezioni politiche. Il PD teramano nelle ultime elezioni regionali è stato capace di riportare un significativo risultato, il migliore delle 4 province con il proprio 27.11%, nonostante avesse subito negli ultimi cinque anni la presenza nel territorio di quattro assessori regionali ed il Presidente della Giunta, tutti rappresentanti di partiti che oggi si “ritrovano” nella coalizione di centro-destra.

FOTO ARCHIVIO PD

Il Partito Democratico di Teramo è stata capace di far crescere un’importante classe dirigente e validissimi amministratori che, nonostante la difficile situazione politica, hanno fatto la differenza per l’affermazione al governo della regione Abruzzo.

Le tendenze evidenziate dai sondaggi, con le forze del centrodestra e populiste date in continua crescita, richiedono che il partito si impegni affinché ogni provincia abruzzese possa esprimere un proprio rappresentante in Parlamento. E’ indispensabile quindi che la Provincia di Teramo torni al centro della discussione politica regionale e nazionale soprattutto per le seguenti considerazioni:

Il territorio della provincia di Teramo ha subito gravi perdite economiche con chiusure di molte attività produttive e spopolamento di aree interne a causa dei noti eventi sismici e metereologici, perciò deve ritrovare la sua identità e centralità nella regione Abruzzo.  Il territorio Chieti Pescara infatti può contare sulle opportunità che derivano dal progetto della grande città metropolitana, mentre l’Aquila usufruisce dei numerosi interventi legislativi e di sostegno finanziario post- terremoto 2009.

Le numerose problematiche già note della Provincia di Teramo meritano quindi di essere rappresentate a livello nazionale in modo da garantire il conseguimento di obiettivi importanti di ripresa e di crescita economica.

Il PD di Teramo rileva inoltre che nel prossimo mese di giugno andranno al voto 10 Comuni, tra i quali la città capoluogo Teramo che è stata guidata negli ultimi 15 anni dal centro-destra, l’ultima amministrazione è caduta per le divisioni interne ai partiti di destra.

Una mancata rappresentanza politica territoriale del PD, quindi li aiuterebbe a ricompattarsi impedendo al nostro partito di tornare al governo della città capoluogo; sappiamo fin troppo bene quanto un’occasione mancata potrà danneggiarci. Sottolineando inoltre che i nostri diretti competitors, centrodestra e M5S avranno come capilista personalità della provincia teramana, riteniamo ovvia e strategicamente necessaria al fine di poter condurre una vittoriosa campagna anche nel collegio uninominale, che questa provincia esprima con certezza un rappresentante al Parlamento, avendo valide figure politiche a partire dall’On. Tommaso Ginoble, parlamentare uscente.

Il Coordinamento del Partito Democratico della Provincia di Teramo unanimemente rivendica, quindi, il capolista della lista collegio proporzionale Teramo-Aquila, per salvaguardarne la rappresentanza e il peso politico.

Approvato all’unanimità.




Alba Adriatica. Serie di arresti da parte del Comando Compagnia dei Carabinieri

Nell’ambito dei controlli straordinari del territorio disposti dal Comandante della Compagnia – Ten. Col. Emanuele Mazzotta – i Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica hanno rintracciato  e tratto in arresto tre persone su altrettanti ordini di carcerazione.

Carabinieri

Nello specifico i Carabinieri del Comando Stazione di Corropoli hanno rintracciato e tratto in arresto, su ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello – ufficio esecuzioni penali – di L’Aquila, un 38enne del posto. Il predetto, riconosciuto colpevoli dei reati produzione e traffico di stupefacenti commessi in Corropoli nell’anno 2013, dovrà espiare la pena detentiva dimesi7(sette) di reclusione.

Ad Alba Adriatica, i Carabinieri del locale Comando Stazione, hanno rintracciato e tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di carcerazione emessa dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di L’Aquila, un 43enne, di Alba Adriatica. Lo stesso, riconosciuto colpevole dei reati di tentata estorsione continuata, maltrattamenti in famiglia ed ubriachezza commessi in Alba Adriatica nel mese di giugno 2012, dovrà espiare la pena detentiva di anni 1 (uno) e mesi 1(uno) di reclusione.

A Sant’Egidio alla Vibrata, i Carabinieri della Stazione hanno rintracciato e tratto in arresto, in esecuzione dell’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di semilibertà emesso dal Tribunale Ordinario di Pisa, un 35enne residente a Firenze, artigiano.

Il predetto, riconosciuto colpevole – in concorso – dei reati di contraffazionealterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevettimodelli e disegni (art. 473 c.p.), sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro (art. 334 c.p.) e simulazione di reato (art. 367c.p.), commessi in san miniato (pi) e castelfranco di sotto (pi), nel periodo 28 novembre 2012 – 17 giugno 2013, è stato condannato alla pena di anni 1 (uno) di reclusione.

Tutti e tre, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Teramo.

Infine, i Carabinieri del N.O.R. di Alba Adriatica, hanno denunciato in s.l. un 48enne di Tortoreto, responsabile del reato di evasione dagli arresti domiciliari, mentre ad Alba Adriatica sono stati deferiti un 27enne, di Martinsicuro e un 48enne di Grottammare, entrambi per inosservanza del F.V.O. da Alba Adriatica.




DUOMO DI TERAMO-ATRI. OMELIA DI S. E. MONS. LORENZO LEUZZI, VESCOVO DI TERAMO-ATRI,

 

IN OCCASIONE DELL’INIZIO DEL SUO MINISTERO EPISCOPALE

 

Duomo di Teramo

Cari fratelli e sorelle della Chiesa che è in Teramo-Atri,

 

con grande gioia mi rivolgo a voi chiedendo, fin da questo momento, quella comprensione e quell’affetto propri di chi partecipa agli avvenimenti della storia con gli occhi della fede e la semplicità dei piccoli.

È stata finora l’esperienza della mia vita che, ne sono certo, voi potete e spero vorrete condividere: avere gli occhi della fede e la semplicità dei piccoli sono  il segreto della vita.  Oggi sono qui davanti a voi e in mezzo a voi vivendo con sincero stupore  una nuova tappa della mia esistenza che, come le altre,  non avrei mai pensato di percorrere.

Dopo aver accolto con gioia e affetto filiale la fiducia di Papa Francesco verso la mia persona, ho già sperimentato, incontrando molti di voi, la genuinità e la robustezza della vita di fede e dell’impegno apostolico delle vostre comunità parrocchiali e realtà ecclesiali. Con tutti ho condiviso la gioia di ripartire per scrivere una  nuova tappa della storia antica e feconda della nostra Chiesa.  Questa vostra testimonianza è stata per me motivo di tanta consolazione! Insieme a tutti voi desidero manifestare la mia fraterna gratitudine a S. Ecc. Mons. Michele Seccia che, con totale dedizione e generosità, ha guidato la nostra Chiesa.

L’esperienza che stiamo vivendo ci rimanda a ciò che hanno vissuto i primi discepoli, Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni.

L’evangelista Marco ci ha tramandato che “passando lungo il mare di Galilea, Gesù vide Simone e Andrea” (Mc 1, 16 ).  È lo sguardo del Maestro che ci chiama tutti, non solo i sacerdoti e i consacrati, ad essere suoi collaboratori, pescatori di uomini. Collaboratori chiamati  a condividere con Lui il desiderio di vedere gli avvenimenti della storia con i Suoi occhi e a servirli con la semplicità dei piccoli.

Se talvolta non riusciamo ad accogliere l’annuncio che il “tempo è compiuto”(Mc 1, 15), con le sue impegnative e decisive  esigenze e con la sua brevità – come ci hanno ricordato il profeta Giona (cf. Giona 5,10) e l’apostolo Paolo (cf 1 Cor 7,29) – è perché siamo tentati ad invertire il paradigma del discepolo del Maestro: insistiamo a voler vedere Lui in qualcosa o in qualcuno  piuttosto che camminare con Lui nella storia e costruirla  con Lui.

E’ la tentazione dell’evidenza della fede, scientificamente o logicamente compiuta, che ci libera da  ogni responsabilità. Vorrei condividere con voi l’invocazione del beato Paolo VI, che hanno segnato il mio cammino di fede nella mia Chiesa di Trani-Barletta e Bisceglie nel lontano 1978 e che tante volte, prima di addormentarmi, ho riascoltato: “Signore, tu non hai esaudito la nostra supplica” (Roma 13 maggio 1978). E’ un’invocazione che ci ricorda che ogni discepolo è chiamato a coniugare quotidianamente, nel suo impegno di costruzione della Chiesa e della società, la certezza della fede e la novità, talvolta imprevedibile, del cammino reale e storico che il Signore ci suggerisce di percorrere.  Di fronte alle difficoltà impreviste e, talvolta, drammatiche,  come è stata per voi l’esperienza del terremoto, possiamo restare delusi o sentirci abbandonati. E’ il momento, invece,  in cui siamo invitati a verificare e a superare le nostre preoccupazioni e a ripartire con sano realismo.

Di fronte a noi c’è la grande illusione dell’uomo contemporaneo, forse anche della stessa comunità cristiana, preoccupato di raggiungere il successo immediato, talvolta a qualunque prezzo. Voler vedere Dio  senza lasciarsi trasformare il cuore e la mente da Lui è la grande tentazione di tutti, anche dei battezzati!

Oggi, insieme, vogliamo accogliere l’incertezza e il disorientamento dell’uomo contemporaneo riscoprendo e testimoniando che la chiamata del Maestro non è quella della sequela di un fondatore sia pure di una religione di alto valore religioso o sociale (CF. Francesco, Messaggio per la Giornata Mondiale Missionaria 2017). È la chiamata che ciascuno di noi ha desiderato da sempre fin dal giorno della sua nascita nel tempo: essere chiamati per nome! È la chiamata che dona all’uomo la sua identità, la sua stabilità e l’eternità.

 

Non è la chiamata ad essere funzionari o, come pensavano i maestri del sospetto, ad essere dipendenti, sia pure di Dio. È la chiamata a costruire la storia portando in essa la forza trasformatrice del Vangelo, l’unica capace di promuovere un vero sviluppo integrale dell’uomo e della società.

Cari fratelli e sorelle,

prima di partire da Roma il Signore mi ha concesso il grande dono di consegnare il Vangelo di Marco, che viene proclamato in questo anno liturgico, agli universitari. Un gesto semplice ma, per me, di grande responsabilità.

Vorrei, insieme a voi, passare per le vie delle vostre Città chiamando ogni uomo e ogni donna,  senza distinzione o pregiudizio, dando voce al desiderio del Signore Gesù di vederli. Papa Francesco, fin dall’inizio del suo pontificato, ci ha ricordato che la Chiesa non è una aggregazione religiosa o sociale (cf. Francesco, Messaggio per la Giornata Missionaria 2013), ma è il luogo dove gli uomini e le donne possono incontrare il Maestro e accogliere quotidianamente il suo invito: “Venite dietro a me” (Mc 1, 17).

La missione della Chiesa, ci ricorda papa Francesco, non è quella di aggregare l’uomo a sé, ma di generarlo alla vita nuova che lo rende capace di essere protagonista nella storia, sia ecclesiale che sociale. È il desiderio di Dio che si ravvede sempre, anche di fronte alle nostre incertezze, affinché ogni uomo possa incontrarlo, come ci ha ricordato il profeta Giona: “e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece” (Gv 3, 10).

E’ la via per riscoprire insieme la gioia della missione evangelizzatrice della Chiesa che Papa Francesco ci ha descritto nell’Evangelii Gaudium. Un testo che, con saggezza e realismo, sintetizza il cammino della Chiesa del Concilio e che insieme vogliamo riscoprire per servire quello che il Papa chiama il cambiamento d’epoca. Come non ricordare l’invito di papa Francesco a rileggere il suo testo e a confrontarlo con l’Esortazione apostolica del beato Paolo VI, la Evangelii Nuntiandi? (Cf. Francesco, Discorso al convegno ecclesiale della Chiesa di Roma, 16 giugno 2014). Vorrei che questo binomio potesse  animare i primi passi del nostro camminare insieme per tentare, per ciò che ci sarà concesso dal nostro Maestro, di superare quella fase di transizione che avevo indicato nel mio primo messaggio.

Il cambiamento d’epoca, infatti, richiede di compiere un ulteriore passo in avanti riannodando quel rapporto tra evangelizzazione e annuncio della salvezza, così come ci viene descritto nelle due Esortazioni apostoliche. Dobbiamo farlo non per noi, ma per il mondo, rispondendo con generosità e creatività alla chiamata del Maestro, dando un volto a quei pescatori di uomini a cui il Signore desidera affidare il Suo Vangelo.

Non dobbiamo avere paura di prendere coscienza del fatto che il cambiamento d’epoca chiede alla nostra Chiesa di essere coraggiosa e intrepida, di essere consapevole che il futuro dei nostri fratelli dipende dal loro incontro personale con il Maestro. Se il Signore ci chiede di essere pescatori di uomini non lo fa per costituire un gruppo di élite spirituale o sociale, ma per porre nella storia la sua Chiesa, suo Corpo Mistico.

Oggi insieme vogliamo anche noi, come Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, rinnovare la gioia di lasciare le reti che ci separano da Lui e di seguirLo. Sono certo che verranno con noi tanti amici, anche lontani, che saranno affascinati dal sapere che il Maestro è ancora presente nella storia. Sì, il Maestro, è qui, in mezzo a noi che con dolcezza e fiducia ci ricorda: vi farò diventare pescatori di uomini (Cf. Mc 1,17).

Cari amici e amiche,

la storia ha urgente bisogno di discepoli del Maestro capaci di vedere la storia con i Suoi occhi.

E noi non  vogliamo e non dobbiamo deluderLo!

Questo passaggio dalla tentazione di voler vedere Lui nella storia al vedere la storia con i Suoi occhi è il più grande servizio che il cambiamento d‘epoca chiede alla nostra Chiesa. È la meta tracciata dal Concilio Vaticano II e riaffermata dalla due Esortazioni apostoliche.

Il primo impegno che la società contemporanea chiede di percorrere alla nostra Chiesa è quello di promuovere insieme tre forme della carità: quella samaritana, quella intellettuale e quella politica. Forse non siamo preparati a questa distinzione. Forse questa articolazione potrebbe essere considerata  riservata agli addetti ai lavori, superflua e, addirittura, insignificante. Certo tutto sarebbe più facile, ma non adeguato al cambiamento d’epoca. La sinfonia della carità, samaritana, intellettuale, politica,  è il frutto della Chiesa del Concilio, di quella nuova coscienza di Chiesa che è la risposta, forse ambiziosa, alla domanda che ha pervaso i lavori conciliari: “Chiesa, cosa dici di te stessa?” (cf. Paolo VI, Discorso di apertura del secondo periodo del Concilio, 29 settembre 1963).

A noi è affidato l’entusiasmante compito, che ho potuto già sperimentare nella Chiesa che è in Roma, di non separare mai l’una dalle altre, ma di promuoverle insieme con decisione e vigore. Sarà la vera sfida del nostro camminare insieme. La società contemporanea deve essere costruita e non assistita e i battezzati, nella ricchezza dei  diversi carismi e competenze, sia ecclesiali che sociali, sono chiamati ad assumere nell’incontro personale con il Signore la responsabilità storica di accogliere e servire le sfide che si presentano davanti a noi. Come ci insegna papa Francesco, non si può trasformare il Cristianesimo in un messaggio religioso o sociale. In tal modo la stessa azione evangelizzatrice della Chiesa si ridurrebbe, usando le parole dell’Evangelii Nuntiandi, a semplice opera di verniciatura superficiale (cf. EN n. 20).

E tra le sfide che sono davanti a noi  vorrei richiamare quella della ricostruzione! Ripartire insieme superando la logica dell’assistenzialismo per promuovere una nuova cultura del territorio coinvolgendo tutte le realtà ecclesiali, culturali e istituzionali. Da sempre ho imparato a guardare a tutte le realtà con rispetto e fiducia. Senza rispetto e fiducia non si può costruire quel noi-tutti che papa Francesco aveva indicato nel discorso al Parlamento europeo (Cf. Francesco, Discorso al Parlamento europeo, 25 novembre 2014).

Per promuovere questo progetto, il passaggio dal tutti-noi al noi-tutti, è necessario superare la cultura dell’effimero che pervade la società contemporanea e che è rivelatrice che il cambiamento d’epoca deve essere ancora compreso e servito nella sua vera natura. E’ quella cultura che si sviluppa quando si offusca l’onestà intellettuale e  ci impedisce di uscire dalla lunga transizione.

A voi, uomini e donne laboriosi e sobri,  della Chiesa di Teramo-Atri non sarà difficile condividere con me le parole di Aldo Moro: “La stagione dei diritti si rivelerà effimera  se non nascerà una nuova stagione dei doveri. Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere” (20 marzo 1976).

È un monito che ancora oggi risuona nel mio cuore e che mi ricorda gli anni della mia vita di studente nell’Università a Bari. A voi giovani, che non avete vissuto gli anni della contestazione e del terrorismo, vorrei affidare queste parole. Sono certo che esse risuoneranno nei vostri cuori e nelle vostre menti come parole amiche e confidenziali. Non lasciatevi illudere dagli annunci di nuove primavere: oggi sono qui per dire a tutti voi, vicini e lontani, che l’unica primavera che merita la vostra fiducia è quella che hanno vissuto le donne quando si sono recate al sepolcro e hanno scoperto che il Crocifisso non era più là (Cf. Mc 16,6).

Ma dove incontrare il Maestro, se è Risorto,  mi chiederete.

A voi rivolgo un invito appassionato a non aver paura di inserirvi nelle comunità ecclesiali, quelle più vicine a voi, nelle Parrocchie, nelle cappellanie, nei vari gruppi di cui è ricca la nostra Chiesa. Negli anni giovanili anch’io mi sono inserito in Parrocchia e nei gruppi associativi dove ho imparato ad essere cristiano e cittadino. Innanzitutto ho imparato a studiare. E poi mi sono preparato alla scelta definitiva. Senza la scelta definitiva non si può vivere in pienezza la propria storicità. Non si può frequentare i gruppi ecclesiali senza mai decidersi per una scelta definitiva!  Cari giovani, il Risorto vi chiede di studiare e di acquisire un bagaglio culturale necessario per affrontare quotidianamente le sfide di una società sempre più complessa ed esigente. Mi permetto di rivolgere un particolare appello alle istituzioni: create le condizioni perché ogni giovane possa mettere a frutto i propri talenti.

Nella nostra Chiesa abbiamo un grande dono: il Santuario di S. Gabriele dell’Addolorata. Pensando ai lavori del prossimo Sinodo dei Vescovi, vorrei manifestarvi il mio auspicio che il Santuario diventi sempre di più un vero e proprio laboratorio internazionale per e con i giovani.

A voi sacerdoti, miei amati fratelli, ai consacrati e alle consacrate, a tutti i responsabili e agli animatori delle diverse realtà ecclesiali desidero rivolgere un particolare pensiero di gratitudine per l’intensa attività che svolgete anche in situazioni di precarietà strutturale e organizzativa. Con animo pieno d’ammirazione e di speranza oso invitarvi ad accogliere e conservare gelosamente l’invito del beato Paolo VI rivolto al termine dei lavori del Concilio agli uomini dell’umanesimo laico, presentando il cammino della Chiesa: “dategli merito” (cf. Paolo VI, Discorso nell’ultima sessione del Concilio, 7 dicembre 1965). Non siamo soli ad accogliere questa responsabilità. Pregano con noi e per noi tante comunità, a cominciare dai monasteri delle monache Clarisse e Benedettine, tanti fratelli e sorelle ammalati e sofferenti che offrono la  loro vita per noi. A loro il nostro grazie e il nostro ricordo al Signore.

Cari fratelli e sorelle,

l’invito del beato Paolo VI, di cui spero si possa celebrare in questo anno la canonizzazione,  deve diventare l’assillo di tutti noi, se davvero vogliamo essere pescatori di uomini. Dobbiamo conquistare la stima, l’amicizia e la simpatia di tutti, perché la Chiesa è per tutti. Non sarà difficile se saremo noi stessi, gioiosi e costanti nel costruire la Chiesa e la società.

Agli amici che si riconoscono nell’umanesimo laico desidero rivolgere un particolare e deferente appello: non chiedete alla Chiesa ciò  che essa non può e non deve dare. È in gioco il futuro dell’uomo e non le strategie culturali o politiche. Davanti  a noi c’è il cambiamento d’epoca e non il primato di questa o di quella opinione. La realtà è molto più complessa di ciò che si pensi.

Così come è già accaduto in passato, quando la fede cristiana ha permeato la cultura ed è stata promotrice della secolarità della società, della partecipazione, della dignità trascendente dell’uomo,  anche oggi è possibile, anzi doveroso, elaborare insieme una nuova cultura che serva il cambiamento d’epoca superando quello stato d’animo di nostalgia e di delusione che pervade il  cuore di tanti uomini e donne dopo gli avvenimenti del 1989, del 2001 e del 2008. Insieme possiamo entrare con fiducia in quella stagione dei doveri che è l’aurora di un nuovo sviluppo umano integrale.

Cari fratelli e sorelle,

questa sera tornerete a casa certamente con il ricordo di aver conosciuto il nuovo Vescovo, ma la vera gioia si consoliderà nella nostra vita se insieme decideremo di amare  e seguire il Maestro.

Lui, il Risorto, attende la nostra generosa risposta!

Sarà Lui a donare a tutti noi la capacità di vedere i nostri fratelli e sorelle con i Suoi occhi, perché solo i Suoi occhi sono capaci di aprire i nostri orizzonti, quelli di un amore che promuove e non strumentalizza. Forse non saremo esaltati, fotografati, ripresi dalle telecamere. Nessuno parlerà di noi. Non preoccupatevi!  Preoccupiamoci di lasciare nel cuore di tutti il passaggio e la tenerezza di un amore disinteressato, come quello dell’amore del Maestro.

A tutti, in particolare ai fratelli che sono nella malattia o vivono particolari momenti di difficoltà sociale ed economica, portiamo la gioia che abbiamo sperimentato questa sera: il Maestro è in mezzo a noi e ci vuole con sé nel tempo e oltre il tempo.

Affidiamo a Maria e all’intercessione dei Santi patroni, San Berardo e Santa Reparata, e del  compatrono, S. Gabriele dell’Addolorata,  il  nostro cammino di discepoli del Risorto che desiderano vedere la storia con i Suoi occhi.

Così sia!

+ Lorenzo Leuzzi

 




A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA SPESSO CI SI INDOVINA

 

 

Siamo rammaricati della risposta piccata dei medici del San liberatore. Specie nel sentir dire che “le polemiche fanno male all’ospedale”. Fino a prova contraria, questo comitato, è composto da liberi cittadini che da quasi vent’anni si battono contro la politica che con le proprie ingerenze, un pezzo alla volta, ha depauperato quello che fino agli anni novanta rappresentava il fiore all’occhiello della sanità del centro Italia. Non è colpa nostra se negli anni abbiamo dovuto assistere a tagli indiscriminati e chiusure di reparti. Nei giorni scorsi siamo stati attaccati dal consigliere Luciano Monticelli, il quale, sbandierando ai 4 venti le prestazioni raggiunte dai medici del San liberatore, cercava di gettare fumo negli occhi dell’utenza, omettendo di riportare i numeri delle perdite causate dalla soppressione dei succitati reparti. Mai e poi mai ci siamo permessi di sindacare l’operato dei qualificatissimi operatori tutti della nostra struttura sanitaria. Ma prendersela con le uniche persone che hanno preso le difese della struttura ci pare veramente assurdo. Cari dottori, non sono le polemiche a nuocere al nostro ospedale, chi strumentalizza la struttura per fini elettorali non è questo comitato. Se qualcuno pensa di metterci il bavaglio si sbaglia di grosso. Abbiamo posto delle precise e puntuali domande alle quali nessuno ha risposto.

Questo fronte comune degli operatori ospedalieri lo avremmo desiderato mentre chiudevano reparti del nostro ospedale e soprattutto durante la battaglia e le manifestazioni organizzate a tutela del punto nascita, invece non vi fu nessuna presa di posizione!!!

La valutazione se un ospedale comunque non funziona o potrebbe funzionare meglio a causa di politiche sanitarie penalizzanti lasciamola all’utenza e non al personale stipendiato dall’azienda sanitaria.
Perché sapete noi rispettiamo l’operato e la professionalità dei medici che operano presso il nostro Ospedale e ne permettono la funzionalità ma mai e poi mai si è visto un comunicato stampa dei medici, non nel nostro territorio ma in tutta Italia, soprattutto se fatto “stranamente” a due mesi dalle elezioni politiche.

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina…chissà se chi taccia di strumentalizzazioni questo comitato non sia invece chi in realtà strumentalizza il nostro Ospedale per fini politici!!!