MONTORIO AL VOMANO. GINA MARTEGIANI: QUELLA STUDIOSA AMMIRATA DA BENEDETTO CROCE

 

 

Nel 1908, centodieci anni fa, veniva pubblicata a Firenze, da una studentessa teramana, una tesina che attirò subito l’attenzione di molti letterati e, più tardi, di altrettanti critici, destando curiosità fino ai giorni nostri. E fu davvero singolare la vicenda di questa studiosa che, come sottolineò molti anni fa Franco Zenobi di Teramo, è ricordata in moltissimi manuali e testi critici di letteratura italiana, ma nella pubblicistica locale era completamente inesistente.

Gina Martegiani

Stiamo parlando di Gina Martegiani, all’anagrafe Giacinta Teresa Carlotta Martegiani, nata a Montorio al Vomano il 22 gennaio 1886 dal farmacista Filippo, futuro sindaco della cittadina e consigliere provinciale, e da Giustina Pacini, discendente da un’antica stirpe locale. Prima di nove figli (seguirono: Carlo, Ermanno, Amelia, Riccardo, Giannina, Ugo, Italo e Goffredo) Gina vide la luce in via Camponeschi-Carafa, l’odierna via Donato Di Giammarco. Per essere più precisi diremo che la casa in questione è il palazzo marchesale che si affaccia su piazza Orsini, con l’annessa storica farmacia (adibita alcuni anni fa a… macelleria!), un tempo di proprietà della famiglia Martegiani. Fu battezzata nella collegiata di S. Rocco dal prozio don Fabio Pacini, all’epoca arciprete della cittadina teramana.

Gina Martegiani – Il Romanticisco italiano non esiste

Giovanissima soggiornò a lungo a Firenze, dove potè respirare l’atmosfera avanguardista di quel periodo, studiando presso l’Istituto di Magistero femminile. Qui, a soli ventidue anni, pubblicò la sua opera più famosa: Il Romanticismo Italiano non esiste – Saggio di letteratura comparata edito dalla Successori B. Seeber di Firenze nel 1908. «Si è parlato» – scrive l’autrice nella prefazione – «e si parla tuttora di un Romanticismo italiano, ma cos’ha di romantico ciò che ha preso quel nome? Esaminando cos’è stato, nella sua essenza, il Romanticismo straniero e specialmente il tedesco, che è l’autentico e a cui l’Italia volle far eco, mi propongo di mostrare che il Romanticismo italiano non è esistito perché i caratteri di quel movimento letterario a cui fu dato tal nome sono addirittura “antiromantici”». Il libro fu accolto positivamente dalla critica dell’epoca, fu recensito più volte, perfino da Benedetto Croce, pescasserolese di nascita e napoletano d’adozione, che ne La Critica – Rivista di Letteratura, Storia e Filosofia (Bari, 1909, pp. 139-141), affermò: «Questo libro, rivela nell’autrice la rara attitudine a cogliere, sotto le somiglianze apparenti, le profonde diversità degli stati d’animo, e la non meno rara virtù artistica di esporre i caratteri ritrovati per analisi, in tal modo, da farli intendere e, insieme, sentire (…) è il solo, a me noto, che si sollevi sul comune livello delle tante tesi, scritte da donne italiane, laureate dalle facoltà di lettere o diplomate dagli Istituti di Magistero…». Affermazione ribadita da Giuseppe Antonio Borgese e, più tardi, anche da Mario Puppo, solo per citare alcuni nomi della numerosa lista.

Nel 1911, per la “Cultura dell’anima”, Gina Martegiani tradusse alcuni frammenti di Hyperion, opere del poeta tedesco Friedrich Hölderlin, e raccolse, nel 1913, per “Scrittori nostri”, gli Scritti varii di Giovita Scalvini. I due volumi facevano parte di due distinte collane dirette da Giovanni Papini, l’autore delle famose Stroncature, e furono pubblicati dal noto editore lancianese Rocco Carabba. Nel 1916 tradusse Opere e lettere di Wilhelm Heinrich Wackenroder, stampato sempre dalla casa editrice frentana. Scrisse poi per vari periodici, quali la Rivista bibliografica di Faenza, L’Abruzzo Letterario – Quindicinale di lettere, arti e scienze popolari, pubblicato a Loreto Aprutino, e Terra Vergine – Quindicinale abruzzese di pensiero e di studio. Quest’ultimo è stato il primo giornale, a noi noto, di Montorio al Vomano: pubblicato solo dal 1926 al 1927 fu diretto dal fratello più piccolo di Gina, Goffredo Martegiani, e raccolse le firme di illustri abruzzesi, fra cui i noti Eugenio Cerulli, Alberto Scarselli, Luigi Illuminati, Vincenzo Bindi, Luigi Brigiotti, Carlo D’Aloisio da Vasto e il giovanissimo Quirino Celli, castellano di nascita e montoriese d’adozione, cugino dei Martegiani. Certamente la nostra saggista collaborò con numerose altre riviste specializzate che andrebbero ricercate nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze o in quella Nazionale di Roma, i due centri dove maggiormente operò e visse. Anche questo particolare potrebbe essere un interessante argomento di ricerca per gli “addetti ai lavori” del nostro comprensorio.

Il 30 dicembre 1916, a Montorio, Gina Martegiani sposò Vincenzo Cornacchia, nobile originario di Colonnella, del quale rimase vedova solo alcuni anni dopo. Dal matrimonio nacque il figlio Mario.

Quasi novantacinquenne, la Martegiani si spense a Roma il 3 gennaio 1981. Appena un anno dopo fu la volta del figlio al quale era morbosamente attaccata.

Pietro Serrani

Pubblicato sul quotidiano teramano “La Città” del 14.01.2018

 

 

 




Casting per figurazioni presso la Fondazione Pescarabruzzo in Corso Umberto I, 83 a Pescara per il lungometraggio “NO KIDS ” di Guido Chiesa.

Famosa casa di produzione cinematografica è in preparazione con il film per
il cinema “NO KIDS “, regia di Guido Chiesa, con, tra gli altri, Fabio de
Luigi, Micaela Ramazzotti, Andrea Pisani.
Le riprese del lungometraggio saranno effettuate da Febbraio su Roma e
Pescara.
I Casting per le figurazioni saranno effettuati presso la Fondazione
Pescarabruzzo in Corso Umberto I, 83 a Pescara.
Si ricercano le seguenti figure :
– Uomini e Donne dai 18 ai 70 anni persone eleganti, di bella presenza e
spigliate
– Ragazzi /e sportivi dai 18 ai 45 anni
– DJ di etnia afroamericana.
– Uomini e Donne sudamericani dai 18 ai 70 anni

Il casting si terrà GIOVEDI’ 18 Gennaio presso la Fondazione
Pescarabruzzo in Corso Umberto I, 83– Pescara, dalle ore 09.30 alle ore
17.00.
Presentarsi muniti di fotocopia documento carta d’identità, codice
fiscale e codice iban.
L’email di riferimento è: nokidsfilm8@gmail.com .




Teramo. “DONO dunque SONO – il Donatore e l’Artista…in musica”, evento musicale con Paolo Di Sabatino

Siamo lieti di invitarVi all’evento “DONO dunque SONO – il Donatore e l’Artista…in musica” che si terrà sabato 13 gennaio p.v. ore 17:30 presso il Presidio Ospedaliero di Teramo – lotto 2 – piano terra, organizzato dal SIMT della ASL 4 Teramo in collaborazione con FIDAS Teramo, ADMO Abruzzo e Rotary Club Teramo Est.

Si esibiranno la “The H Band – sanitari in musica”, con la partecipazione straordinaria del musicista di fama Paolo Di Sabatino al pianoforte.

Inoltre sarà possibile visitare la mostra omonima allestista all’interno del SIMT di Teramo dove sono esposte opere materiche di Marco Appiciafuoco, Lia Cavo, Fausto Cheng, Silvestro Cutili, Vincenzo D’Onofrio, Alvaro Paternò.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 28 febbraio c.a. con orari 8:00-16:00 giorni feriali, 8:00-18:00 giovedì, 8:00-15:00 domenica e festivi.

 




MONTORIO AL VOMANO PAESE DELLO STÚ

 

 

Si concluderà questa sera, alle ore 21, presso il Motel Tittina di Montorio al Vomano, la finalissima del Grande Torneo di Stù, giunto alla sua decima edizione.  Ma cos’è questo nome di tre lettere che ogni anno, da un po’ di tempo a questa parte, nel periodo natalizio, riempie le cronache locali ed è parte integrante della montoriesità?

L’autore delle due foto è Sandro Di Donatantonio.

Potremmo consultare il Dizionario del montoriese – Lessico e Morfologia (EditPress Edizioni, 2011), dello studioso Manlio Patriarca, per saperne qualcosa. Diciamo semplicemente, invece, che è un gioco da tavolo, praticato con carte speciali e che, durante le festività natalizie, da tempo immemore si gioca nelle case e nei locali della cittadina della Valle del Vomano. Il gioco, di origine medievale, si diffuse nel XVIII secolo, in quasi tutta l’Europa. Attualmente, questa usanza è rimasta viva in alcune parti della Danimarca, Germania e Svezia. In Italia, invece, è ancora in uso nel Bergamasco e in due cittadine del Teramano: a Campli è chiamato Lu Ttuffe, e a Montorio, con alcune varianti e differenze, Lu Stù. Da un decennio, infatti, anche nella città farnese si disputa il Campionato del mondo di Cucù e lo storico camplese Nicolino Farina ha dedicato ben due pubblicazioni a questo argomento, nel 1996 e nel 2010. Una curiosità: Riccardo Valerii, camplese e papà del grande regista cinematografico Tonino Valerii, preferiva giocare «li bummete e li gnaffate» con le regole montoriesi.

L’autore delle due foto è Sandro Di Donatantonio.

Tornando al goliardico, gioioso ed ilare gioco montoriese, c’è da dire che alcuni lustri addietro questo piacevole passatempo, che accomuna uomini, donne e bambini, rischiava di scomparire per sempre, in quanto – tra le altre cose –  l’azienda produttrice aveva smesso di stampare le carte. Ma nel dicembre 2008 un gruppo di amici, capeggiato da Alessandro Reale, decide di mettere in piedi la prima edizione dello Stù in Piazza che coinvolse tutto il paese e “riesumò” questo antico gioco, riscuotendo un inaspettato successo. Anno dopo anno la manifestazione è cresciuta sempre di più, allargando il proprio raggio d’azione anche nei paesi limitrofi. Si è formata l’Associazione XV del Presidente che poi ha passato il testimone all’Associazione il Colle e il Solleone, presieduta da Graziano Di Luigi, che ha continuato con le stesse linee guida tracciate all’inizio, e coinvolgendo anche altre associazioni montoriesi, con manifestazioni collaterali, quale la Maratona dello Stù, gara podistica nel classico anello di piazza Orsini, via Valentini e via Urbani, organizzata dal locale Gruppo podistico. E non solo. Grazie a questa “rinascita” ora il nome di Montorio al Vomano figura nel libro dei Giochi tradizionali d’Italia – Viaggio nel Paese che gioca (Ediciclo Editore, 2015). Ogni anno, inoltre, l’associazione il Colle e il Solleone viene invitata a partecipare al Tocatì. Festival Internazionale dei Giochi di Strada di Verona. Il pittore toscano Mauro Capitani si è innamorato di questo gioco, tant’è vero che dopo un’attenta rilettura della simbologia delle carte da Stù, l’ha reinterpretata a modo suo, regalando a Montorio al Vomano i relativi quadri (olio su tela, 70X100), riprodotti anche nel suo ultimo catalogo: Mauro Capitani. Cinquant’anni di pittura (Edifir, 2017). La Dal Negro di Treviso, inoltre, avendo rilevato la Masenghini – e con lo zampino della stessa associazione montoriese – ha ripreso la produzione di queste carte. Ma lo Stù non è solo questo per Montorio. È anche – e soprattutto – solidarietà. Infatti, ogni anno, a partire dal 2010, il ricavato di ogni edizione è devoluto in beneficenza alle varie realtà locali che aiutano il prossimo.

Resta intanto da chiarire quando questo gioco sia arrivato a Montorio. Domenico Paolini, autore della prima monografia su Montorio al Vomano, datata 1898, non ne parla. Quirino Celli, nella sua opera monumentale, Memorie e Glorie di Montorio al Vomano (Edizioni Eco, 1978), accenna solamente che durante le feste natalizie, dopo cena, si giocava «al dilettevole giuoco del cucù». Molto probabilmente, secondo la testimonianza orale del compianto Mario Martegiani (1928-2006), montoriese verace, il gioco arrivò tramite un prigioniero austriaco, di stanza presso il Passo delle Capannelle (L’Aquila), durante la Prima guerra mondiale. Un’altra ipotesi tramandata è quella che un montoriese, sempre nel primo conflitto mondiale, dopo la sua prigionia in Austria, abbia riportato questo gioco di carte nel proprio paese.

Pietro Serrani

Pubblicato sul quotidiano teramano “La Città” del 06.01.2018

 

 




Teramo. Editoria: pubblicato “Deporte y Mistificación” di Massimiliano Angelucci in lingua spagnola.

A distanza di un anno dalla sua pubblicazione in lingua italiana, è uscita la traduzione in lingua spagnola a cura della teramana Renata De Rugeriis, traduttrice e interprete, docente dell’Università di Teramo, e di Romina De Rugeriis, semiologa e traduttrice, docente dell’Universidad del Zulia (Venezuela).

Il libro dell’autore Massimiliano Angelucci, è edito da Biblioteca italiana /Italienische Bibliotek-Frankfurt am Mein, e disponibile su amazon sia in versione paperback e sia in versione ebook per Kindle, nonché presso le tradizionali librerie.

Il testo, ci spiega Renata, affronta ciò che oggi chiamiamo “sport” ricorrendo a una rigorosa analisi degli aspetti sociologici, antropologici e storici che lo  caratterizzano, per infine denunciarne la grande mistificazione.

Da forma di svago o di benessere fisico, nel corso del tempo è stato strumentalizzato a scopo di propaganda e indottrinamento specialmente sotto alcuni regimi. Esso è anche inteso come fenomeno commerciale, talvolta  espediente per il malaffare, mero spettacolo passivizzante e finanche nuova religione; comunque sempre al di sopra di ogni sospetto, riesce a godere di un’opinione pubblica favorevole o comunque indulgente.

“Anche le agenzie di scommesse”, continua Renata De Rugeriis, “sono state ricondotte all’aggettivo ‘sportivo’ (agenzie di scommesse sportive) quasi per sanare la negativa accezione del gioco d’azzardo”.

Il processo di traduzione è stato potenzialmente semplificato dal fatto che i concetti tipicamente legati allo sdoganamento della cultura sportiva sono piuttosto universali, poiché riconducibili, secondo l’autore, all’antagonismo manifesto nei conflitti, ma senza i colpi di pistola.

sport e mistificazione

 

Renata De Rugeriis

 




MONTORIO AL VOMANO: QUEL TRENO CHE NON ARRIVO’ MAI A DESTINAZIONE. La Ferrovia Giulianova-Teramo-Montorio al Vomano

di Pietro Serrani

Di recente, per non dire da sempre, sulla carta stampata e su altri mezzi d’informazione, si torna a parlare spesso della linea ferroviaria Giulianova-Teramo apostrofata, ingiustamente, “ramo secco” o “binario morto”, in contrapposizione ai treni che sfrecciano lungo la dorsale adriatica. La maggior parte dei teramani, però, non sa che questo tratto ferroviario nacque con un intento ben più ampio: doveva collegare l’Adriatico a Roma, passando per Teramo, Montorio al Vomano, Capitignano, L’Aquila e la Capitale. «Il Sig. Sindaco», si legge infatti su una delibera del Consiglio Comunale di Montorio al Vomano, datata 9 marzo 1873, «ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla progettata ferrovia da Giulianova per Teramo a Montorio al Vomano, che potrebbe prolungarsi ulteriormente sino a Roma. Ha ricordato che con la legge 28 agosto 1870 numero 5858 fu ammessa la costruzione del tronco ferroviario Giulianova-Teramo, e che interrogato questo Consiglio dal Governo con deliberazione 11 febbraio 1871 risolse di concorrervi in massima nella relativa spesa…».

Stazione Ferroviaria di Teramo (Collezione Fabrizio Pedicone)

Promotore di questa iniziativa – che era già stata oggetto di studio da parte del governo borbonico nel 1855 – fu Francesco Sebastiani, deputato parlamentare montoriese, nato nel 1827 e deceduto a Giulianova nel 1878, che sostenne alla Camera, nel 1865, la necessità di realizzare questo tronco di strada ferrata, contrastando la proposta di legge dell’onorevole collega notareschino Giuseppe Devincenzi (Notaresco, 1814 – Napoli, 1903), all’epoca ministro dei Lavori Pubblici, che voleva far passare la ferrovia per la Valle del Vomano. Più tardi, nel 1873, anche l’onorevole Settimio Costantini (Teramo, 1839 – Roma, 1899) in una seduta del Parlamento, ripropose lo stesso progetto del suo predecessore montoriese (si veda Le Ferrovie sull’Appenino Abruzzese, in “Provincia Oggi” – Trimestrale dell’Amministrazione Provinciale dell’Aquila, aprile-giugno 1995, numero monografico; e Egidio Marinaro, Francesco Sebastiani: la formazione culturale e l’impegno politico di un notabile del secolo scorso, in “Aprutium”, Organo dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche di Teramo, 1996, n° 1-2).

La stazione ferroviaria di Teramo fu inaugurata, come riportano le cronache dell’epoca, il 15 luglio 1884 con l’arrivo del treno inaugurale delle 14 e 15, sul quale viaggiavano anche due deputati montoriesi: gli avvocati Crescenzio Scarselli (Montorio, 1837 – Teramo, 1892) e Luigi Bernardi-Patrizii (Montorio, 1842 – Roma, 1915). Alcuni anni dopo, però, per interessamento del senatore Giuseppe Andrea Angeloni (Roccaraso, 1826 – Napoli, 1891), sottosegretario ai Lavori Pubblici nel secondo governo Cairoli, venne aperta anche la linea Roma-Sulmona e il progetto della Teramo-L’Aquila-Roma cessò di esistere. Nel 1922 fu inaugurato il tratto L’Aquila-Capitignano e si riaccese la speranza: sorsero comitati interprovinciali, associazioni pro-ferrovie, si parlò di questione ferroviaria, furono fondati persino dei giornali (come “Il Problema Ferroviario”, di L’Aquila, che titolavano a più colonne: «La Teramo-Capitignano è indiscutibile») furono progettati altri tracciati, ma siamo arrivati ai giorni nostri e tutto è rimasto come quell’afoso pomeriggio del 15 luglio 1884. L’unica novità è che il tratto Giulianova-Teramo è stato elettrificato nel 2003.

Montorio al Vomano, nel corso degli ultimi secoli, è stata un’importante crocevia di traffici stradali da e per Roma e la costa adriatica. Eppure, nonostante abbia dato nell’Ottocento i natali a ben tre deputati al Parlamento, non è riuscita ad avere una propria stazione ferroviaria e, quindi, a creare le condizioni per una maggiore crescita e un maggior sviluppo del territorio.

Pietro Serrani

Pubblicato sul quotidiano teramano “La Città” del 20.12.2017

 




Sant’Atto (TE). Brutta avventura per due cani sulla superstrada Teramo-mare

L'immagine può contenere: 3 persone, persone che sorridono, cane
Walter De Berardinis a www.giulianovanews.it

11 h

Brutta avventura a lieto fine per
due cani nell’ultima notte dell’anno. Poco fa è giunta una chiamata al numero di emergenza 115, con cui si richiedeva l’intervento per il recupero di due cani vacanti sulla superstrada Teramo/Mare. l richiedente segnalava che poco prima sulla superstrada, all’altezza di S.Atto, due cani erano stati abbandonati da un’auto in transito. I vigili del fuoco intervenuti sul posto con un mezzo operativo, per evitare che la presenza dei cani potesse provocare pericolosi incidenti, hanno recuperato i due animali. I vigili hanno caricato i cani sul mezzo operativo e con questo li hanno trasportati della loro caserma di via Diaz a Teramo. Qui, in attesa dell’intervento del Servizio Veterinario della AUSL, potranno trascorrere l’arrivo del nuovo anno, rifocillati e coccolati nella grande famiglia dei vigili del fuoco teramani. Fonte centro documentale dei Vigili del Fuoco di Teramo per www.giulianovanews.it




PINETO, L’AMMINISTRAZIONE FA UN BILANCIO DI FINE ANNO

L’anno che si conclude è stato particolarmente impegnativo: un attento lavoro di programmazione di investimenti sul territorio è stato possibile grazie anche alla risoluzione del contenzioso ENI, un traguardo importante chiuso dopo 17 lunghi anni. Si è scelto di programmare ed investire sulla normalizzazione, sulla sicurezza, sulla manutenzione e sulla valorizzazione del territorio. Prosegue l’impegno sulla mitigazione del rischio idrogeologico, sulla sicurezza stradale urbana ed extraurbana e sulla sicurezza delle scuole, senza tralasciare l’attenzione alle politiche sociali ed alle persone in difficoltà, che crescono sempre di più in relazione alla difficoltà economiche e di lavoro del momento.

Tra i vari progetti significativi che interessano il nostro territorio nell’ambito della sicurezza idrogeologica, che vedono anche la collaborazione della Regione Abruzzo e della Provincia di Teramo, è doveroso evidenziare la messa in sicurezza del formale “Ponno” tra il Quartiere dei Poeti e Villa Fumosa; la messa in sicurezza dei canali di raccolta delle acque della zona di Scerne e i lavori di realizzazione del nuovo ponte di “Zappacosta”. Si sta concludendo, inoltre, in questi giorni anche l’iter progettuale relativo alle nuove opere idrauliche previste nella zona sud di Pineto all’altezza della Foggetta.

Grazie all’ANAS che ha recepito le istanze del territorio, sono in corso i lavori di pavimentazione dell’intero tratto pinetese della Strada Statale 16, mentre saranno appaltati, nei primi mesi del 2018, i lavori di realizzazione di due nuove rotatorie in sostituzione dei semafori del bivio per Atri e del bivio per Mutignano.

Nei prossimi mesi saranno migliorate e messe in sicurezza gran parte delle strade dissestate, sia urbane che extraurbane. Con il progetto “Paride”, dedicato alla riqualificazione della pubblica illuminazione, sono già statisostituiti oltre 4800 nuovi punti luce sulle strade del nostro territorio.

Per la mobilità sostenibile sono stati raggiunti traguardi invidiabili: sono in corso i lavori di completamento della “ciclovia adriatica” in pineta e di un primo tratto di “ciclovia urbana”, che dopo la pista che collega il Quartiere di Borgo Santa Maria a Pineto, rappresentano un importante passo verso il“Biciplan”, un vero piano urbano della mobilità sostenibile, che farà del nostro territorio una città all’avanguardia in Abruzzo. Importanti sono state le assegnazioni della Bandiera Gialla Comuni Ciclabili 2017, la Bandiera Blu 2017, la Bandiera Verde Spiagge dei BambiniBandiera Club delle Vele di Legambiente e l’adesione recente del nostro borgo antico di Mutignanoall’Associazione Borghi Autentici d’Italia.

Di concerto con la Consulta del Commercio e del Turismo, con le Associazioni di categoria, con l’Area Marina Protetta e partner sportivi del settore, per il 2018 sono stati intercettati e programmati una serie di grandi eventi e manifestazioni sportive che andranno di fatto ed anticipare la stagione turistica estiva 2018.

Per la tutela del patrimonio arboreo, sono in corso interventi di messa in sicurezza e sostituzione di alberi in via D’Annunzio e nella Pineta Storica in sinergia con l’Area Marina Protetta. Pineto continua a portare avanti il programma della piantumazione di un albero per ogni nuovo nato, oggi sono oltre 150 i nuovi alberi piantumati.

Strategica è inoltre l’adozione del Piano del Verde, uno strumento di pianificazione ambientale per la cura e la tutela del nostro grande patrimonio.

Dopo attenti lavori di riqualificazione è stato aperto presso il Parco Filiani, nel 2017, l’Adventure Park Cerrano. Sono inoltre partiti i lavori di riqualificazione e rinaturalizzazione del Vulcanello di Fango “Cenerone”, un ulteriore elemento di ricchezza   ambientale e turistica.

Nei prossimi mesi saranno ultimati i lavori di riqualificazione e di abbattimento delle barriere architettoniche del sottopasso della stazione ferroviaria, fortemente voluti dall’Amministrazione comunale e realizzati da RFI.

Per quanto riguarda gli edifici scolastici, l’attenzione principale è stata rivolta alla verifica sismica di tutti i plessi e delle certificazioni di prevenzione incendi.

Nel 2017 è finalmente partito a Pineto l’indirizzo di “Tecnologie del Legno” dell’Istituto “A. Zoli” di Atri. La nostra città è orgogliosa di ospitare questa scuola, novità assoluta nel panorama formativo regionale ed italiano. Si tratta di un indirizzo strategico, perché mette in atto un circolo virtuoso tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro, creando opportunità per i ragazzi. Dopo tanti anni Pineto ha la sua scuola superiore.

Una scelta importante è stata lo stanziamento di 90 mila euro da destinare a progetti di occupazione e nuova imprenditoria, che si svilupperanno nel corso del 2018.

Per quanto concerne l’impiantistica sportiva, sono in corso lavori e progettazioni di riqualificazione e messa in sicurezza su gran parte delle strutture, come il campo “Collevecchio” di Scerne e il nuovo campo “Druda”sul quale è stata determinante la sinergia con la società sportiva ASD Pineto calcio.

E’ stato creato un gruppo di progettazione suibandi europei, nazionali e regionali che, nel corso del 2017, ha prodotto i primi importanti risultati tra cui l’attivazione di partenariati con organizzazioni di Polonia, Grecia, Croazia, Bulgaria e Spagna in vista dello sviluppo di progettualità comuni nei settori ambiente, sport, patrimonio culturale, turismo, imprenditoria e sviluppo rurale; la partecipazione al bando europeo Urban Innovative Actions; il finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente del progetto MOVETE, finalizzato alla promozione degli spostamenti casa/scuola e casa lavoro; la partecipazione al bando del Piano di Sviluppo Rurale per la riqualificazione dell’edificio scolastico ex IPAP di Mutignano.

Per il sociale, con grande soddisfazione, il nostro Comune può vantare un ruolo da protagonista per il nuovo Ambito Distrettuale Sociale n. 23 “Fino-Cerrano” che comprende ben 14 comuni. È stato approvato, a fine marzo 2017, il nuovo Piano Sociale Distrettuale di Ambito 2017/2018. In particolare tra i nuovi servizi previsti ci sono lo Sportello psico-pedagogico clinico, lo Sportello di contrasto alla violenza di genere/domestica il Servizio di supporto ai cargiver e i Servizi innovativi per il sostegno alla genitorialità. Per la prima volta dopo oltre 15 anni di gestione associata dei servizi sociali, è stato strutturato e potenziato l’ufficio di piano che si occupa, appunto, della gestione amministrativa e finanziaria del Piano Distrettuale. E’ stata istituita in Consiglio Comunale la Commissione Pari Opportunità composta da 15 membri che avrà funzioni consultive, propositive e di analisi rispetto alle politiche di riduzioni delle disparità tra i cittadini per ragioni di genere, disabilità, orientamento religioso o sessuale e condizioni economiche.

Un altro importante risultato per il nostro territorio, realizzato in collaborazione con PROS, Lion’s Club e vari partner, è l’istituzione de “La Formica” primo Supermercato Solidale di iniziativa pubblica, al completo servizio di famiglie in difficoltà residenti nel Comune di Pineto.

Fatti, non semplici slogan, che dimostrano la ferma volontà di riaffermare un’anima alla città, creando costante crescita e facendo in modo che nostri cittadini possano sentirsi sempre più orgogliosi d’essere pinetesi.

L’Amministrazione comunale di Pineto augura ai cittadini, ai graditi ospiti, ai dipendenti dell’Ente, ai dipendenti della Farmacia Comunale, ai dipendenti dell’Area Marina Protetta, ai dipendenti di AM Consorzio, alle Istituzioni del territorio, agli Operatori Socio-Economici ed alle varie Associazioni presenti in città, un sereno 2018.




Tortoreto. POLIZIA : DENUNCIATO AUTOTRASPORTATORE E NEGOZIANTE PER FRUTTA  “SOTTRATTA”

 

 

Nella serata di venerdì 29 dicembre u.s., il titolare di una Cooperativa agricola di Troia (FG), infornava la Questura dei propri “sospetti” sulla condotta di un autotrasportatore dipendente che, verosimilmente, si era appropriato negli ultimi giorni di un consistente quantitativo di frutta (pere, banane e mele), sottratte da carichi destinati a negozi del nord Italia, della cui mancanza lo stesso non riusciva a dare alcuna contezza,

L’autotrasportatore, peraltro, in più di un viaggio nel periodo natalizio avrebbe “deviato” sul percorso sud/nord in direzione cittadine del Veneto e della Lombardia, per raggiungere Teramo.

La Volante, unitamente ad Agenti della Squadra Mobile, attivavano immediatamente ogni utile accertamento circa quanto segnalato,

I poliziotti dell’ufficio investigativo riuscivano a ricostruire in poco tempo il percorso realmente effettuato dal camion condotto dal citato autotrasportatore nella giornata di venerdì, avendo conferma della  presenza in Teramo proprio poche ore prima della segnalazione ricevuta dal titolare della Cooperativa.

Frutta Ph. Walter De Berardinis

E’ stato così che i poliziotti hanno  potuto individuare  l’esercente a cui P.D., quarantenne di Tortorteto, aveva scaricato, per un prezzo assai minore rispetto a quello previsto, la frutta “sottratta”.

Alla richiesta di documentazione circa la giacenza nel suo negozio della frutta “ segnalata”, S.A., trentenne cittadino extracomunitario, in realtà non riusciva a dare seguito. Sono risultati quindi privi di regolare bolle e fatture  225 kg. di pere (“Angelys”), 360 kg. di banane (“Chiquita”)  e 700 kg. di mele (“ Fuji”) che l’esercente doveva ammettere essere state pagate all’autotrasportatore “un terzo” del normale prezzo di mercato, cosa che consentiva conseguentemente di vendere al minuto a “prezzo più che concorrenziale”.

Gli Agenti della Squadra Mobile, dopo aver sequestrato e restituito la merce illecitamente sottratta alla Cooperativa produttrice, hanno segnalato alla Procura della Repubblica l’autotrasportatore per appropriazione indebita e l’esercente della rivendita di frutta per ricettazione.

Teramo, 31 dicembre 2017




Teramo. ARRESTATO SPACCIATORE NELLA “VILLA COMUNALE”

 

 

 

Nell’ambito del rafforzamento del controllo del territorio nel periodo natalizio, nella mattinata di ieri gli Agenti della Volante unitamente a quelli del Reparto Prevenzione Crimine “Abruzzo” di Pescara, hanno tratto in arresto un ventiduenne italiano all’interno della “Villa Comunale”.

 

Il sito è da tempo attenzionato dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, diretto dal Dr. D’armi, al fine di garantire la piena fruibilità del giardino pubblico ai cittadini, con   controlli volti soprattutto a prevenire lo spaccio di sostanze stupefacenti tra i più giovani e episodi di microcriminalità in genere.

 

L’uomo, G.B.R., dimorante in Alba Adriatica, è stato controllato e da subito ha mostrato segni di insofferenza all’attività dei poliziotti, tentando anche di allontanarsi tra le ampie aree verdi.

La perquisizione personale ha consentito di rinvenire  in una tasca dei pantaloni un pezzo di hashish in bustina, confezionato, per la cessione. Nello zainetto, inoltre, aveva altre stecche dello stesso stupefacente, per un totale di gr. 20, pronte per lo smercio.

 

A casa, poi, i poliziotti hanno trovato rinvenuto ulteriori 80 grammi di hashish e 15 grammi di marijuana, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi ed un kit completo per la coltivazione della marijuana. Il tutto era nascosto in una scatola di scarpe nella camera da letto del giovane.

 

Dopo le formalità di rito, messo a disposizione della Procura della Repubblica, è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo.

 

Teramo 30.12.17