E’ tornato percorribile il tratto da Castelli al “ Piccolo Tibet”

 

E’ tornato fruibile l’accesso da Castelli per Vado di Sole e i versanti aquilano e pescarese del Gran Sasso grazie alle riaperture delle provinciali Castelli – bivio di Rigopiano e  Rigopiano – Vado di Sole  

Grazie alla riapertura della viabilità ordinaria del tratto Farindola – Rigopiano- Vado di Sole è tornato fruibile l’accesso da Castelli e dal Teramano al “Piccolo Tibet” e ai versanti aquilano e pescarese del Gran Sasso. Più di un mese fa era stata riaperta la provinciale 37 che da Castelli porta al bivio di Rigopiano. Torna così accessibile un tratto di rilevante importanza turistica che era stato chiuso a seguito degli eventi calamitosi e drammatici del gennaio scorso. Da oggi si può tornare ad ammirare le bellezze paesaggistiche del versante teramano del Gran Sasso e del Monte Camicia e fermarsi nel borgo della ceramica per poi proseguire, in un percorso tra natura, arte ed enogastronomia fino al caratteristico “ Piccolo Tibet” e i versanti aquilano e pescarese con i loro borghi e bellezze.

 “ Sono estremamente soddisfatto per la riapertura di un’arteria strategica per Castelli e per il Teramano” – ha detto il sindaco di Castelli Rinaldo Seca “ che rappresenta un passo ulteriore verso la ripartenza dopo un periodo difficile”.

In questo periodo Castelli accoglie tre importanti mostre:  “ I Cascella e la ceramica in Abruzzo del primo Novecento” nel locale Museo delle ceramiche , “La tradizione del futuro – I 110 anni della scuola d’arte di Castelli” nel Liceo artistico statale per il design “Grue” in contrada Convento e la “Personale Nino e Giantommaso di Simone 3.0” nel centro storico del borgo.




PSI TERAMO – RICLASSIFICAZIONE STRADE PROVINCIALI TERAMO

Alcuni giorni or sono, attraverso gli organi di stampa, si è appreso che il
Presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, ha chiesto la
decapitazione dei vertici dell’ANAS Abruzzo, colpevoli a suo dire di
non aver difeso il territorio della provincia di Teramo, nel programma di
riclassificazione delle strade abruzzesi da provinciali a statali. È fin
troppo chiaro che il Presidente ha, forse volutamente, sbagliato soggetto
e che i suoi strali li avrebbe dovuti rivolgere verso altri soggetti. È
altrettanto evidente che in Abruzzo è in atto una lotta di posizionamento
all’interno del Partito Democratico per le imminenti elezioni
politiche e forse regionali e quindi si è scelta la strada più conveniente
che è quella di “meglio guerra fuori che dentro casa”. Il
presidente di Sabatino, persona avveduta, preparata e soprattutto politico
navigato, sa benissimo che la riclassificazione di strade provinciali in
statali, passa attraverso un’intesa Stato-Regione e quindi l’Anas
è un soggetto completamente estraneo a questi accordi. Affermare poi che il Dipartimento ANAS d’Abruzzo non ha fatto nulla per
la provincia di Teramo, francamente ci lascia esterrefatti. In un sol
colpo si vogliono mettere in soffitta tutti gli attestati di stima da
parte delle Istituzioni Provinciali e dei numerosissimi Sindaci della
comunità teramana, per il grande impegno profuso dall’Anas stessa nei
fatidici giorni dell’emergenza neve e terremoto in Abruzzo, liberando
centinaia di chilometri di strade provinciali e portando soccorso alle
popolazioni stremate.  Si capisce e si giustifica l’amarezza e la delusione del Presidente Di
Sabatino, che quotidianamente è impegnato a risolvere gli innumerevoli
problemi che affliggono la nostra provincia, vedere escluse le nostre
strade da questo scellerato accordo Stato-Regione. Ho ragione di credere
che, purtroppo per noi teramani, in questo caso sono prevalsi interessi
campanilistici, di potere e elettorali, avallati, se non imposti, da parte
di chi, per il suo alto ruolo istituzionale, dovrebbe garantire euguale
impegno per tutte le Province.  Se dimissioni si devono chiedere, il Presidente di Sabatino, dovrebbe ben
sapere a chi chiederle e nel contempo dovrebbe legittimamente domandare e
domandarsi con forza e determinazione qual è stato il ruolo dei tre
Consiglieri regionali eletti nella provincia di Teramo, in questa
spiacevole e penalizzante vicenda. Cosa hanno fatto costoro per impedire
in sede istituzionale questo sopruso ai danni della provincia di Teramo,
qual è stato il loro atteggiamento nei confronti del presidente della
regione Abruzzo e soprattutto perché questo loro omertoso silenzio, a
parte l’Assessore Pepe che ha preso formale impegno? Spiace dirlo ma, l’innegabile impegno del Presidente Di Sabatino,
questa volta si è sciolto come neve al sole, per colpa di meri interessi
di parrocchia.  Ciò che fa maggiormente male è, che sulla testa dei cittadini della
provincia di Teramo, si è consumato uno dei più deprecabili compromessi
omertosi con la convivenza di chi, questi scempi, li avrebbe dovuti
combattere con tutti i mezzi nelle sedi istituzionali competenti. Io penso, che l’amico Renzo in questi ultimi tempi, sia diventato,
all’interno del suo stesso partito, un personaggio scomodo per i
futuri giochi elettorali e che, in quest’occasione, gli abbiano fatto
vivere questa partita da spettatore sugli spalti e non da protagonista in
campo. L’unico rammarico è che alla fine a pagare siano sempre i
cittadini indifesi. Giovanni Proti Segretario Provinciale

PSI Teramo




Giulianova. Lettera aperta di una paziente ricoverata al Val Vibrata di Sant’Omero.

C/A Organi di stampa della Provincia di Teramo

e.p.c. direzione sanitaria di Teramo

 

Giulianova, 12 agosto 2017

Oggetto: ringraziamento alla sanità pubblica

LOGO ASL TERAMO

 

Preg.mi Direttori,

desidero rivolgere un pubblico ringraziamento a tutto il personale medico, infermieristico e ausiliario dell’U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero “Val Vibrata” di Sant’Omero, con un particolare Elogio al Direttore f.f. Dott. Fabio Benucci, Professionista eccellente che non avevo conosciuto prima d’ora, per le cure prestate in occasione di un recentissimo e particolare intervento chirurgico.   Il “caso” lo ha messo sulla mia strada e non potete immaginare quanto sia stato importante per me, il conforto di una parola amica e il rasserenante sostegno di una persona capace nei momenti più difficili, quando è tanto facile abbandonarsi al panico e allo spavento. Il ruolo del Dott. Fabio Benucci, la Sua presenza, la Sua professionalità, la Sua gentilezza, la Sua discrezione, la Sua umanità e soprattutto la Sua Umiltà che lo contraddistinguono, sono andati ben oltre al Suo stretto compito professionale. A tutti Voi che avete preziosamente prestato la Vostra collaborazione con grande senso di umanità, ordine, vigilanza, rispetto e solidarietà, rivolto anche al Personale del Gruppo Operatorio e di Anestesia e Rianimazione, vorrei esprimere il più affettuoso e grande ringraziamento, poiché per un degente nulla è più prezioso del sorriso, della cordialità, delle piccole esortazioni e delle continue attenzioni da parte di tutto il Personale. La più importante delle medicine, è stata certamente la Vostra presenza, in modo particolare quella del Dott. Fabio Benucci al quale va il mio più affettuoso ringraziamento con infinita riconoscenza che intendo dimostrare oggi, è ben poca cosa a confronto di ciò che Voi avete fatto per me. GRAZIE di cuore.

Firmato

Elvia Ciafardoni di Giulianova (TE).

 

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Elvia Ciafardoni

64021 GIULIANOVA (TERAMO)

 




Abruzzo. NEL GIARDINO DELLE CLARISSE DI CITTA’ SANT’ANGELO INSIGNITI I NUOVI “AMBASCIATORI D’ABRUZZO NEL MONDO”

10 agosto 2017

 

 

Premiati Luigi Savina, Antonio J.C. Di Monte, Gianfranco Mazzoni, Franco Ricci, Roberto Fatigati

 

di Goffredo Palmerini

Le foto, liberamente a disposizione, sono dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale.

 

CITTA’ SANT’ANGELO (Pescara) – Si avvicina il tramonto quando in un assolato sabato d’agosto salgo a Città Sant’Angelo, magnifico centro a qualche chilometro da Pescara. E’ uno dei Borghi più belli d’Italia, lassù in collina, disteso con le sue belle case di mattoni rossi sopra un crinale, contornato di campi imperlati da nodose piante d’ulivo e fecondi vigneti, che donano olio e vini di riconosciuta eccellenza. Terra d’antica presenza dei Vestini, popolo italico insediato di qua e di là della catena del Gran Sasso, Angulum secondo un’antica citazione di Plinio il Vecchio, Città Sant’Angelo è oggi una bella cittadina di oltre 15mila abitanti che ha attraversato secoli di storia, lasciando tracce significative ed interessanti. Ne fa mostra la bella Chiesa di San Michele Arcangelo, la cui origine è anteriore all’anno Mille, poi ricostruita nel Trecento. Magnifica facciata e uno svettante campanile, mentre all’interno resti alto-medioevali impreziosiscono il tempio. Numerose e belle chiese (S. Chiara, S. Bernardo, S. Francesco, S. Agostino, S. Liberatore, ed altre minori) risplendono nella stupenda architettura del Borgo, contornato da magnificenti mura urbiche dotate di quattro Porte. Ho una mezz’ora per apprezzare la straordinaria vista che si gode dal Borgo, una terrazza che affaccia da un lato sul mare in lontananza e dall’altro verso i colli che arrancano verso le propaggini della Bella Addormentata, così come appare da questo verso la catena del Gran Sasso. La gente cerca la frescura, seduta all’ombra lungo il lastricato Corso centrale disposto longitudinalmente alla città, dove confluiscono suggestivi e stretti vicoli laterali. Bello ed appropriato è l’arredo urbano. Un matrimonio è stato appena celebrato. Gli sposi sorridenti e gli invitati vocianti sostano davanti la scalinata della stupenda Collegiata di San Michele Arcangelo, con il magnifico portale e il portico ad archi.

 

E’ quasi l’ora di recarci al Giardino delle Clarisse. Lì il Consiglio Regionale d’Abruzzo, in collaborazione con la Municipalità di Città Sant’Angelo, ha scelto di celebrare l’edizione 2017 della cerimonia per il conferimento dell’onorificenza di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo”. Ogni anno l’evento si tiene il 5 agosto, dichiarata “Giornata degli Abruzzesi nel mondo”, come dispone la legge regionale istitutiva. Nel corso della Giornata, organizzata dalla Presidenza del Consiglio Regionale d’Abruzzo, viene conferita annualmente l’onorificenza di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo” a quelle personalità d’origine abruzzese che, per meriti accademici, culturali, politici, sociali, professionali, si siano positivamente distinte all’estero, o nelle Regioni italiane diverse dall’Abruzzo, dove sono emigrate in passato o dove attualmente vivono stabilmente. Il Giardino delle Clarisse è un ampio spiazzo incastonato su tre lati tra il dismesso monastero, la Chiesa di Santa Chiara e le case del Borgo, l’altro lato è aperto, un’alta balconata sui quartieri bassi della cittadina e sul paesaggio che dalla costa marina gradualmente sale verso i contrafforti dei monti. Sono quasi le 7 di sera, l’ora d’inizio della cerimonia. Arrivano il Procuratore Generale per l’Abruzzo, Pietro Mennini, numerose autorità militari e civili, gli ospiti, gli insigniti dell’onorificenza con le loro famiglie. Il Presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio, accoglie e saluta le autorità e gli ospiti. Con lui il Vicepresidente del Consiglio Regionale Paolo Gatti, il Sottosegretario alla Presidenza Mario Mazzocca, i Consiglieri regionali Giorgio D’Ignazio, Lorenzo Berardinetti e Luciano Monticelli. Il Capo Segreteria del Presidente, Gino Milano, con i collaboratori, definisce con cura i preparativi per l’inizio della serata.

 

Alle 19 in punto la cerimonia prende avvio. Gino Milano, che coordina con garbo e perizia, ne chiarisce i contorni con notazioni intense e puntuali. “Ci ritroviamo a vivere insieme – dice tra l’altro il dr. Milano – un evento istituzionale regionale, cercando tutti di ritrovare nella storia delle popolazioni d’Abruzzo porzioni di umanità uscite dalle loro terre d’origine e disperse su altre terre del pianeta. Lo facciamo con sentimenti di amicizia, di nostalgia, di solidarietà, ricordando le caratteristiche di abruzzesità che abitano il cuore di ciascuno di noi. Se in passato ogni cultura modellava l’identità di una collettività, in genere radicata in un territorio più o meno ampio, oggi le culture si intrecciano ed entrano, sovente, in conflitto in tutti i luoghi del mondo. Ogni comunità è ormai segnata al suo interno da varie forme di diversità culturale e persino le singole persone diventano portatrici di sintesi uniche e originali di una pluralità di appartenenze. Se ci soffermiamo a riflettere sul nostro Vecchio Continente, ad esempio, appare evidente la necessità di costruire nuove visioni di un’Europa che sembra mostrare segni di spegnimento, anche demograficamente, ma soprattutto nei suoi contenuti di valore e di principio che segnarono 60 anni fa la profondità dei Trattati di Roma. Assistiamo ad una faticosa transizione fra un mondo antico e un mondo nuovo, dove altre identità ed esigenze sono in movimento alla scoperta di un futuro tutto da disegnare. Oggi, nel momento in cui tutte le culture e tutte le persone del mondo si trovano in connessione e in interdipendenza reciproca, le differenze appaiono come ineliminabili, nella loro fecondità, ma anche nella loro criticità. E’ in questo contesto che si evidenzia la lungimiranza della legge regionale n. 4 del 21 febbraio 2011 che ha voluto dichiarare il 5 agosto “Giornata degli Abruzzesi nel mondo”, a ricordo annuale dell’emigrazione regionale e al fine di rafforzare l’identità degli abruzzesi nel mondo e rinsaldare i rapporti con la terra di origine. Il Consiglio regionale dal 2014 ha inteso radicare sui territori della Regione la ricorrenza dell’evento. Per questa edizione 2017 ha scelto la provincia di Pescara e il prestigioso Giardino delle Clarisse in Città Sant’Angelo, per lo svolgimento della cerimonia. In tal senso il Presidente Di Pangrazio completa, quest’anno, il programma itinerante nelle singole province d’Abruzzo, dopo Sulmona (2014), Civitella del Tronto (2015) e Fossacesia (2016)”.

 

Assente il sindaco di Città Sant’Angelo Gabriele Florindi, colpito da un lutto familiare, è la Consigliera comunale Patrizia Longoverde, delegata alle Politiche Sociali, a portare il saluto della Municipalità. Il Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio apre quindi la manifestazione. Prima di tutto rivolge un pensiero d’affetto e di solidarietà per il sindaco Florindi, in lutto per la morte del padre, ringraziandolo per la disponibilità e la collaborazione nell’accogliere l’evento. Saluta e ringrazia le autorità, per l’onore che rendono all’evento istituzionale con la loro presenza. Si dà poi avvio formale alla cerimonia con l’esecuzione dell’inno nazionale. “La Regione Abruzzo – sottolinea il Presidente Di Pangrazio – celebra oggi la Giornata annuale degli Abruzzesi nel mondo, ripensando le migrazioni di uomini, donne, intere famiglie che hanno portato lontano dalle loro terre d’origine le sensibilità, le voci e le speranze dei paesi d’Abruzzo, inserendosi in contesti di vita di altre popolazioni d’Italia e del mondo, tra nuove e diverse realtà culturali e sociali. Abruzzesi rimasti sempre in relazione con i luoghi e le comunità di provenienza! Senza cedere al sentimentalismo, mi sento di poter dire che stasera le migliaia e migliaia di volti e di nomi dell’emigrazione abruzzese sono tutte simbolicamente accomunate e rappresentate dagli autorevoli personaggi che quest’anno vengono insigniti del titolo di Ambasciatore d’Abruzzo. Ma prima di inoltrarci nella centralità dell’evento, che è esercizio permanente della memoria e della storia di generazioni di abruzzesi passate ed attuali, desidero, come ogni volta, ricordare un’altra data così prossima a quella di oggi, dal sapore amaro e tristemente nefasto: quell’8 agosto del 1956, quando si consumò la tragedia di Marcinelle, in Belgio, che ha assunto la valenza simbolica di annoverare e ricordare tutti gli abruzzesi incorsi in tragedie personali, familiari e collettive, a motivo della loro condizione di migranti. Vi invito, dunque, ad osservare un momento di silenzio, per non dimenticare quella miniera lontana che inghiottì la vita di tante persone sottoposte ad un duro lavoro, tra le quali 60 migranti dall’Abruzzo”.

 

Un minuto di silenzio e d’intensa commozione fa memoria della tragedia di 61 anni fa nella miniera di Bois du Cazier, in quella terribile mattina quando scoppiò l’inferno e vi perirono 262 minatori, 136 erano italiani e tra essi ben 60 abruzzesi. “L’evento istituzionale di oggi – riprende il Presidente Di Pangrazio – ha anche lo scopo di evidenziare alcune caratteristiche peculiari della terra d’Abruzzo, espresse da testimoni speciali e dai risultati prestigiosi conseguiti nella loro vita. Con gli Ambasciatori d’Abruzzo che stasera verranno insigniti con tale titolo – unitamente a quanti sono stati riconosciuti negli anni scorsi – si vuole raccogliere e custodire un patrimonio regionale immenso. Sostenere e alimentare, in primis, il rapporto indissolubile degli abruzzesi in altri Paesi del mondo o in altre regioni italiane; promuovere la cultura e le tradizioni dell’Abruzzo, contribuendo a progetti formativi che valorizzino tutte le generazioni, particolarmente quelle più giovani che sembrano dover rivivere emergenze migratorie aggiuntive a quelle passate, con la richiesta di altrettanto impegno e sacrificio, ma anche con la possibilità di rinnovare risultati e traguardi. Anche l’Europa – aggiunge Di Pangrazio – sembra mostrare affanno alla sua unione di popoli e ordinamenti diversi, rialzando muri e distanze, anziché ponti percorribili da tutti quei giovani che sognano un futuro sostenibile, e si mettono in gioco per costruirlo. E il nostro pensiero va alla giovane Fabrizia Di Lorenzo stroncata a Berlino il 19 dicembre 2016, mentre cercava un oggetto affettuoso da riportare alla sua famiglia di Sulmona per il Natale. […] Mai come oggi la mobilità umana ha raggiunto dimensioni travolgenti: interi continenti in movimento, decine di milioni di esseri umani in permanente ricerca di soluzioni ai propri problemi di sicurezza fisica, di spazi di libertà, di opportunità lavorative, ma anche di potersi sottrarre alle condizioni oggettive derivanti da conflitti, povertà strutturali, disastri ambientali. Rancori, sospetti, intolleranze e violenze sembrano segnare società che nel passato si sono evolute creando spazi di accoglienza ad altre migrazioni: penso, in questo momento, alla delicata situazione che vive il Venezuela, nazione che ha visto approdare almeno due generazioni di abruzzesi, numerosi e determinati, dove i giovani si trovano obbligati a dimostrare giorno per giorno di essere degni del Paese in cui i loro padri furono accolti.”

Insigniti e Autorità

“Alle comunità abruzzesi venezuelane – annota ancora Di Pangrazio – a quanti si prodigano nel sostenere relazioni e donare aiuto, alle associazioni che fanno unione intorno a loro, giunga il nostro affetto e la nostra gratitudine. Il messaggio che si vuole attribuire a questo riconoscimento che ogni anno la Presidenza del Consiglio

Regionale consegna a personaggi che hanno radici abruzzesi, rilancia il valore della solidarietà e della fraternità; il senso di appartenenza ad una comunità civile che intende condividere il destino unico tra chi vive in Abruzzo e chi vive fuori dei suoi confini; la capacità di cittadini abruzzesi di sentirsi ed essere Cittadini del mondo. Le Istituzioni regionali e locali sono chiamate a riconoscere come le migrazioni si intrecciano indissolubilmente con le politiche riguardanti la demografia e le conseguenze delle trasformazioni climatiche, l’economia, il mercato del lavoro, la ricerca scientifica, i modelli di società e i rapporti internazionali. I fenomeni migratori sono connaturati all’uomo e al suo divenire storico: non sono un’emergenza, bensì una realtà strutturale, ormai evidente in tutto il mondo globalizzato. Dobbiamo sostenere le identità locali e regionali, senza però trascurare la dignità dei migranti in movimento, anche di quelli che vengono da noi. Oggi sembra abitare in tutti un accresciuto senso di confusione identitaria, un deficit di capacità di confronto con chi è “altro”, “diverso”. Occorre aprire nuovi orizzonti e scrivere un altro capitolo di storia, pacificante e solidale, impegnativo per la sicurezza e il benessere di tutti. E’ una “concreta utopia” da rendere possibile. E l’incontro di stasera, tra tutti noi appartenenti alla comunità dell’Abruzzo, vuole essere, appunto, momento di gioia e di verità. Esso mostra che il sogno di molti, in questi abruzzesi illustri, è diventato realtà. Questo è il senso della cerimonia istituzionale che invito tutti a voler condividere”, conclude il Presidente di Pangrazio.

 

Lo speaker chiama quindi sul palco, nell’ordine, le Personalità insignite del riconoscimento di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo”. Il primo a ricevere l’artistica Targa di bronzo con l’effigie del Guerriero di Capestrano, dalle mani del Presidente Di Pangrazio, è Luigi Savina, Vice Capo vicario della Polizia di Stato. Nato a Chieti il 16 maggio 1954, è Prefetto proveniente dai ruoli dei funzionari della Polizia di Stato. Laureato in Giurisprudenza, entra in Polizia nel settembre 1980. Dal 1991 al 1993 è capo della Squadra Mobile della Questura di Pescara e, dopo un anno, a Roma presso il Servizio Centrale Operativo. Dal 1997 al 1998 dirige a Napoli il Centro interprovinciale di polizia criminale per la Campania e il Molise. Dal 1998 al 1999 è vice questore di Pescara e dal febbraio all’ottobre del 2000 è capo del contingente di Polizia italiana in Albania. Nell’ottobre 2000 gli viene conferito l’incarico di dirigente della Squadra Mobile di Milano. Nel 2012 è nominato Questore di Milano e dal 2016 è Vice Capo vicario della Polizia di Stato. Nel breve intervento di ringraziamento il dr. Savina richiama il suo legame con gli abruzzesi dei luoghi dove ha prestato servizio e l’impegno meritorio delle loro associazioni. Infine saluta Luciano D’Amico, Rettore dell’Università di Teramo, presso la quale si è laureato.

Antonio J.C.DiMonte e Mario Mazzocca

Viene quindi insignito Antonio Juan Carlos Di Monte, Agente Consolare Onorario d’Italia in San Francisco (Argentina). Nato il 22 maggio 1950, abruzzese di Caramanico Terme (Pescara), vive a San Francisco, nella provincia di Cordoba. Nel 1996 il Ministero degli Affari Esteri gli conferisce l’incarico di Agente Consolare. Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, è membro del Consiglio direttivo dell’Asociaciòn Cooperadora Policial di San Francisco, Presidente Asociaciòn Civil Dante Alighieri con Scuola bilingue e nel 2015 dell’Istituto di Lingua e Cultura italiana Dante Alighieri. Nel 2016 viene eletto Architetto Sociale, area “Vocazione al Servizio”, in San Francisco (Argentina). A consegnare la Targa al concittadino è il Sottosegretario alla Presidenza della Regione, Mario Mazzocca, anch’egli di Caramanico. Nel breve intervento Antonio J.C. Di Monte, non senza commozione, ricorda il suo primo viaggio in Abruzzo, alla scoperta delle proprie radici in una terra di straordinaria bellezza, del cui valore invita gli abruzzesi ad essere sempre consapevoli custodi.

 

Gianfranco Mazzoni e Paolo Gatti

Viene chiamato sul palco Gianfranco Mazzoni, giornalista e telecronista Rai. Nato a Teramo l’11 maggio 1959, laureato in scienze politiche, ha collaborato con i quotidiani “Il Tempo” e “Il Mezzogiorno”. Entrato in Rai, è Radiocronista e inviato speciale di Rai Sport. Telecronista del Gran Premio di Formula 1, è vincitore di numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio CONI per il giornalismo sportivo, il premio Giuseppe Prisco, i premi Lorenzo Bandini e Moruzzi. E’ doppiatore nei film d’animazione della Disney Pixar. Consegna la Targa di Ambasciatore d’Abruzzo al dr. Mazzoni il Vice Presidente del Consiglio regionale Paolo Gatti. Nel saluto di ringraziamento Gianfranco Mazzoni richiama le peculiarità della sua professione giornalistica che, spesso, lo portano in giro per il mondo a seguire i Gran Premi di automobilismo per Rai Sport. In quelle occasioni spesso conosce emigrati abruzzesi, più sovente sono proprio i nostri corregionali nel mondo a cercarlo.

 

Franco Ricci e Luciano Monticelli

E’ il turno di Franco Ricci, Presidente Emerito dell’American Association for Italian Studies (AAIS), l’associazione dei professori di italianistica delle Università delle Americhe. Franco Ricci è nato il 19 maggio 1953 a Caracas da genitori abruzzesi di Sulmona emigrati in Venezuela. Trasferitosi con la famiglia negli Usa, si laurea in Lingue (Italiano e Spagnolo) presso la Wayne State University di Detroit e, nella Facoltà di Legge della stessa università, si specializza in Diritto internazionale. Presso l’Università di Toronto si laurea in Linguistica e Letteratura e, sempre nello stesso ateneo, consegue il dottorato (Ph.D.) con specializzazione in Letteratura e Cultura italiana. Docente nell’Università di Toronto e nella Laurentian University di Sudbury, dal 1982 insegna nell’Università di Ottawa, dove è stato anche direttore del Dipartimento di Studi italiani. Come visiting professor ha insegnato nel Middlebury College (Vermont, Usa), alla McGill University (Quebec, Canada), al Colorado College (Colorado Springs, Usa). Significativo il suo curriculum, per libri editi e scritti su riviste letterarie. Numerosi i riconoscimenti. Notevoli gli studi e le pubblicazioni su Italo Calvino e le sue opere. Premia il prof. Ricci il Consigliere regionale Luciano Monticelli, delegato alla Cultura. Il prof. Ricci, nel suo intervento, sottolinea la sua specificità culturale di italo-americano e il profondo amore per l’Italia e la cultura italiana. Un amore che lo porta ogni anno in Abruzzo, organizzando Summer School per gli studenti della sua università e di altri atenei americani. Centinaia di giovani canadesi e americani hanno così scoperto l’Abruzzo e se ne sono innamorati per la bellezza della natura, per i tesori d’arte, per l’eccellente cucina. La Regione potrebbe trovare forme d’incentivazione in questo settore. Il prof. Ricci chiude infine il suo saluto con la notizia che sta lavorando alla nascita d’un Istituto di Studi a Sulmona, della sua università di Ottawa, dove studenti canadesi possono studiare lingua e cultura italiana, ma anche altre discipline, con professori italiani di madre lingua. L’iniziativa potrebbe vedere la luce entro un paio d’anni. Richiama infine il suo impegno nel Centro Abruzzese Canadese di Ottawa, con un caloroso elogio al presidente Nello Scipioni, nominato di recente “Italiano dell’Anno 2017” dal Comites di Ottawa.

 

E’ infine la volta di Roberto Fatigati, Generale, Presidente dell’Associazione Abruzzesi e Molisani in Friuli Venezia Giulia. Consegna la Targa di Ambasciatore d’Abruzzo al Gen. Fatigati il Consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, componente del CRAM. Nato a L’Aquila il 26 gennaio 1935, Roberto Fatigati si arruola quale allievo ufficiale dell’esercito e, nominato Sottotenente, è destinato al quinto Reggimento di Artiglieria della Divisione “Mantova” nella sede di Udine. E’ tra i primi ad accorrere in soccorso delle popolazioni colpite dalla frana del Vajont, nell’ottobre 1963. Successivamente, nel 1976, al comando del suo reparto è accanto al popolo friulano sconvolto dal terremoto. Nel 1989 costituisce a Udine l’Associazione degli Abruzzesi e Molisani in Friuli Venezia Giulia, assumendone la presidenza, che tuttora riveste. La solidarietà è stata il filo conduttore del suo impegno. Nel 2011 ha promosso e organizzato a L’Aquila il primo Raduno degli Abruzzesi nel Mondo. Davvero commosso l’intervento di ringraziamento del Gen. Fatigati, onorato di ricevere il riconoscimento. Traccia i fatti più significativi che in tema di solidarietà hanno interessato la sua associazione, a cominciare dal terremoto del Molise, poi il sisma dell’Aquila, le inondazioni in Sardegna e i recenti terremoti di Amatrice, Norcia e Centro Italia. Ma significativa è anche l’attività culturale del sodalizio, che tende a valorizzare il forte legame tra abruzzesi-molisani e friulani-giuliani.

 

Santino E.Di Berardino e Giorgio d’Ignazio

Corrado Oddi e Pietro Mennini

Viene infine tributato il Riconoscimento Speciale per la promozione dell’immagine dell’Abruzzo. Insigniti sono il Prof. Santino Eugenio Di Berardino e l’attore e regista Corrado Oddi. Santino Eugenio Di Berardino, nato a Pescara nel 1950, è professore all’Università di Lisbona, nel Dipartimento di Ingegneria Geografica, Geofisica e Energia. E’ Valutatore esperto per la Commissione Europea e per numerose Organizzazioni internazionali, sviluppatore di brevetti internazionali e Vice Presidente del gruppo di specialisti IWA. Consegna il riconoscimento al prof. Di Berardino il Consigliere regionale Giorgio D’Ignazio. Corrado Oddi è nato nel 1971 ad Avezzano. E’ attore cinematografico e teatrale, autore e regista. Ha interpretato il Giudice antimafia Giovanni Falcone nel docufilm di Rai Storia “Giovanni Falcone, c’era una volta a Palermo”, realizzato in occasione dei 25 anni dalla strage di Capaci. Un’interpretazione davvero significativa, la sua, che l’ha portato a vivere – come egli stesso ha commentato nell’intervento di ringraziamento – molto intensamente la parte d’una persona straordinaria, come il giudice Falcone. Ne ha quindi ripercorso i tratti salienti della vita e dell’opera del grande magistrato siciliano, ucciso dalla mafia un quarto di secolo fa. Proprio per il tema della legalità trattato nel docufilm, a premiare Corrado Oddi è il Procuratore Generale d’Abruzzo dr. Pietro Mennini. Sono le 9 di sera quando la cerimonia si conclude, sulle note dell’Inno alla Gioia eseguito da un provetto Trio d’Archi che felicemente ha trapuntato la serata anche con brani dalle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi e dalla Sinfonia dal nuovo mondo di Antonin Dvořák. Dalla balconata del Giardino delle Clarisse si vedono le luci gialle dei borghi circostanti e il litorale in lontananza illuminato a giorno. Nel cielo color cobalto fanno da contrappunto alle stelle, vivide e lucenti nella notte incipiente.

Giuseppe Di Pangrazio e Luigi Savina

Lorenzo Berardinetti e Roberto Fatigati




Pineto. Editoria: e’ online l’ultimo numero de “Brezza di Mare”, numero estivo

Il numero estivo della Newsletter dell’Area marina Protetta Torre del Cerrano, Brezza di Mare, dove si parla di qualità delle acque, regole e sorveglianza, campi boe per ormeggio e nuoto e del nuovo programma “Ospitalità amica del parco“.
Buona lettura.

Torre del Cerrano Pineto Silvi

Nell’augurare un buon fine settimana e un buon ferragosto preme ricordare che lungo la costa dell’AMP vige il divieto di bivacco e campeggio e soprattutto il divieto assoluto di accensione fuochi.
In questo periodo di massima siccità ognuno di noi è invitato a intervenire o segnalare qualunque azione che possa mettere in pericolo le pinete litoranee e il patrimonio vegetazionale costiero, dalla semplice sigaretta accesa fino alle pericolosissime “Lanterne Cinesi” che possono volare ad appiccare incendi anche a chilometri di distanza dal punto dove vengono rilasciate.

Tutti i numeri arretrati di Brezza di Mare sono reperibili nella specifica pagina del sito ufficiale in: http://www.torredelcerrano.it/brezza-di-mare.html


Consorzio Gestione  Area Marina Protetta Torre del Cerrano
                                 C.F. 90013490678
Sede Legale: Torre Cerrano, S.S.16 Adriatica,Km 431 Pineto-Silvi
Sede Operativa: Dep. Villa Filiani, via D’Annunzio 90 Pineto (Te)
Recapito Corrispondenza: Casella Postale n.34 – 64025 Pineto (Te)
Telefono eFax:  +39.085.949.20.19  oppure +39.085.949.23.22
E.mail certificata:  torredelcerrano@pec.it (da usare solo per invio pec)
E.mail:  info@torredelcerrano.it     Sito:   www.torredelcerrano.it



Tortoreto lido. XVII edizione del Palio del Barone, programma della prima serata

Programma della 1° serata – ingresso libero

Baronessa e Barone del Palio del Barone 2017 a Tortoreto

Sabato 12 agosto 2017, alle ore 21,30 a Tortoreto Lido, nei pressi della Rotonda Carducci con ingresso libero sul lungomare, ci sarà la serata inaugurale che decreterà l’avvio vero e proprio della manifestazione della XVII edizione del Palio del Barone. Il Corteo Storico Medievale sarà aperto da trampolieri e dai tamburini di Tortoreto con la magnificenza della nobiltà del tempo, poi il Barone (Luigi Ripani) e la Baronessa (Emanuela Romani) insieme a tutta la corte, la Gran Dama (Benedetta Felci), le Dame e cavalieri, uomini in arme, tamburi, il notaio (Federico Di Crescenzio) e sbandieratori di Ascoli Piceno. Sarà la volta poi della presentazione del Drappo della vittoria realizzato dall’artista Stefano Tamburrini di Ascoli Piceno. La serata proseguirà con la benedizione del Drappo impartita da Padre Gregorio e la consegna dei doni della terra alla Chiesa in segno di ringraziamento. Successivamente la serata sarà animata da evoluzioni degli sbandieratori, da spettacoli di fachiri e funambuli. La serata sarà condotta dal giornalista Paolo Sinibaldi.

Benedetta Felci – Gran Dama Palio del Barone

 




Tortoreto. A Benedetta Felci il ruolo della Gran Dama della XVII edizione del Palio del Barone 2017

 

Sarà la custode delle chiavi della città adriatica durante la settimana del Palio

L’anteprima del Palio su Sereno Variabile della RAI

 

Tortoreto. Sarà la ventunenne tortoretana Benedetta Felci, scelta due anni fa dal casting organizzato dall’Associazione Culturale “Due Torri” di Tortoreto, a ricoprire il ruolo di Gran Dama del XVII Palio del Barone durante la sfilata storica del 12 e 16 agosto a Tortoreto. Nata a San Benedetto del Tronto il 22 maggio 1996, vive e risiede a Tortoreto in provincia di Teramo. Dopo gli studi superiori al Liceo Scientifico “Marie Curie” di Giulianova, ha intrapreso la facoltà di giurisprudenza a Teramo. Felici di questa scelta il Papà Concezio, impiegato e la mamma, Stefania Iannetti, avvocato e il fratello, Edoardo, anche lui studente. Amante della natura e degli animali, recentemente, tramite un canile comunale è arrivata Lilly, una meticcia di due anni abbandonata per strada. La sua partecipazione al Palio non è nuova: all’età di 7 anni è stata una delle prime damine e per molti anni tamburino e dama accompagnata da un cavaliere nel corteo storico, come del resto la sua famiglia dove spicca il papà, armigero e il fratello, prima giullare e poi tamburino. Hobby e passioni fanno parte integrante della sua vita; ama l’arte, la cultura, la letteratura straniera, il cinema, la storia e naturalmente la moda come mezzo di espressione in sé. Ama comporre versi poetici, saggi e disegni, passatempi che hanno portato Benedetta a vincere ben sette premi nelle sezioni narrativa, poesia e arti figurative al concorso “Tortoreto alla Cultura” e ad altri progetti e mostre d’arte in giro per l’Italia; per mantenersi in forma pratica il nuoto. La seconda sera, la Gran Dama, uscirà scortata dal palazzo appena restaurato della famiglia Mascitti, mentre il Barone e la Baronessa (Luigi Ripani di Tortoreto e Manuela Romani di Ascoli Piceno)  dall’imponente palazzo Liberati, quest’ultimo già usato dalla coppia storica. Anche la figura del Notaio sarà sostituita da Federico Di Crescenzio e l’impianto scenico dell’Incendio della Torre sarà rinnovato e ancora più suggestivo. Questa primavera, sui canali Rai, il Palio del Barone è stato ospite della trasmissione “Sereno Variabile”, un programma di turismo ideato e condotto da Osvaldo Bevilacqua, entrato nel Guinness World Records come trasmissione televisiva di viaggi di più lunga durata del mondo.

 




Falcong l’uomo che sussurra alle Aquile. 12 agosto 2017 wild sotto le stelle fortezza di Civitella del Tronto 

Giovanni Granati in arte Falcong ancora una volta stupisce il pubblico di civitella del Tronto! E lo ha fatto proponendo per il secondo anno consecutivo una visita intitolata “wild sotto le stelle”, un incrocio di eventi in un evento: un concerto sotto le stelle con pianoforte, violino e violoncello (al pianoforte granati, violino ludovica trimarelli, violoncello Irene scarpone, voce narrante Marherita di Marco), una visita storica affidata alle impeccabili guide della fortezza (Alan Natoni, Silvia di Giuseppe) ed una visita wild, con i numerosi animali della sua equipe tra cui l’Aquila reale Inca, i lupi cecoslovacco deha, Navarre ed Akela, il gufo Anacleto, l’Assiolo Uffa e i furetti Margot e lupin. Romano di origine circa 20 anni fa ha adottato l’Abruzzo come terra madre delle proprie ricerche nel campo dell’addestramento animale ed etologico. Inizialmente, ho sviluppato le mie tecniche di addestramento nella provincia dell’Aquila, spiega Granati ma, subito dopo il terremoto che ha interessato l’Aquilano, sono stato costretto a trasferirmi sulla costa dove ho incominciato ad orientare il mio interesse verso la Fortezza, ultimo baluardo borbonico del regno delle due Sicilie. Quest’anno, nonostante il calo del turismo registrato a seguito dei vari eventi catastrofici che hanno colpito le nostre zone, siamo riusciti ad attirare l’attenzione dei visitatori italiani ma soprattutto stranieri, registrando un incremento del 50 % nelle visite wild. Lo stesso concerto, ha avuto un richiamo di attenzione tale, da dover respingere numerose richieste di partecipazione negli ultimi giorni. Le visite wild organizzate in fortezza coadiuvate dalle due cooperative che gestiscono la struttura “integra” e “pulchra”, hanno come obiettivo quello di far conoscere la storia e la cultura della fortezza ma anche i numerosi animali selvatici di cui L’Abruzzo vanta in particolare Rapaci. Attraverso la visione diretta degli animali allevati, i visitatori, in particolare i bambini, osservano e studiano le caratteristiche peculiari di ciascuna specie, aumentando l’interesse verso il regno naturale e quindi sensibilizzandosi verso la cura e il rispetto di ciò che di più importante abbiamo: la natura( prossime passeggiate wild 18-20 agosto info 3208424540). Questa formula è stata presentata anche alla Rocca di Calascio (festival delle Aquile 10 agosto) con notevole riscontro e partecipazione anche dei locali.
Questo anno è stato un anno molto particolare per me, continua Granati; un anno di ripresa subito dopo il terribile incidente avvenuto in America nel gennaio del 2016. Un anno dove numerosi obiettivi sono stati raggiunti e numerose strade si sono aperte. Tra gli obiettivi principali ricordiamo le riprese del Film documentario Overland, in uscita a Marzo del 2018 nelle sale cinematografiche Americane e del Medioriente, la rubrica sull’Arca di Noè tg5 “Nell’alto dei cieli”, la pubblicazione del secondo libro “Soul Eagle” ed.rupe mutevole, articoli su riviste nazionali(GQ Italia) ed internazionali (patron distribuzione Russia,Lituania, Estonia e Lettonia); Siamo in procinto di organizzazione di due concerti in Giappone nel mese di novembre con un tour operator Abruzzese (hidden Italy tour) e non vedo l’ora di partecipare alla prima del film in America conclude Granati, il tutto, cercando sempre di valorizzare il territorio Abruzzese, un territorio martoriato dagli eventi sfavorevoli ma che rimane sempre il gioiello incontaminato d’Italia. Abruzzo nel cuore!

Granati




Teramo. Associazione Robin Hood: FERRAGOSTO COMUNICATO STAMPA INCENDI BOSCHIVI.

La siccità di questo anno le alte temperature non sono uguali a nessun anno precedente, per cui non possiamo che non tenerne conto. In prossimità del ferragosto e delle rituali scampagnate con relative grigliate o cottura di arrosticini, l’Associazione Robin Hood invita i cittadini ad una maggior cautela. La consuetudine  un pericolo reale, le condizioni ambientali sono fortemente modificate a causa del perdurare della siccità e temperature alte, dobbiamo tenerlo in considerazione. L’incendio a Fonte Vetica è una ferita aperta.  E’indispensabile, quindi, l’aiuto concreto di tutti per limitare i danni che possono essere causati dalle fiamme.

L’associazione ritiene utile pubblicizzare un decalogo di comportamento, per scongiurare il rischio incendi dell’ex corpo forestale:

  • Non accendere MAI alcun tipo di fuoco nei boschi, in loro vicinanza o in aree con vegetazione secca intorno;
  • Non mai i residui vegetali (foglie, frasche, rami, cespugli, stoppie, felci, ecc.), neppure fuori delle aree boscate, ma portarli nelle aree dedicate dai Comuni alla loro raccolta; in ogni caso telefonare al locale Comando Stazione dei Carabinieri Forestali per verificare che l’operazione sia consentita in quel periodo;
  • Non accendere fuochi per barbecue, se non nelle aree appositamente attrezzate e autorizzate. Prima di abbandonare un fuoco in un’area autorizzata verificate sempre che tutte le braci siano spente completamente, gettandoci sopra abbondante acqua;
  • Non gettare sigarette, né altri oggetti dai finestrini delle auto;
  • Non abbandonare i rifiuti nei boschi perché in futuro potrebbero diventare un’esca per gli incendi;
  • Non parcheggiare mai l’auto con la marmitta catalitica su terreni coperti da erba secca;
  • Nelle zone a rischio di incendio, non utilizzare apparecchi che producono fiamme o scintille;
  • Se notate del fumo in un bosco o in un’area naturale, o se vedete delle fiamme in una foresta, sul bordo di una strada, in un campo, in un edificio ecc… segnalate immediatamente luogo e situazione al numero verde di emergenza 115, la telefonata è gratuita;
  • Nelle zone più esposte agli incendi, attorno alle abitazioni e ai manufatti o lungo il ciglio delle strade, il terreno va sempre mantenuto sgombro sia dalla vegetazione arbustiva ed infestante che dai rifiuti o dal materiale facilmente combustibile;
  • Se vedete qualcuno che sta accendendo un fuoco in un bosco o in un’area a rischio incendi, intervenite gentilmente cercando di dissuaderlo e comunque consigliate di chiamare sempre  i carabinieri forestali per verificare la fattibilità dell’operazione. E’ necessario ricordarsi sempre che la semplice accensione di un fuoco nelle zone o nei periodi non autorizzati, anche se non sviluppa alcun incendio, comporta comunque il pagamento di una sanzione nelle aree e nei periodi a rischio incendio.
  • Segnalate, quindi, al numero di emergenza  115 dei Vigili del Fuoco ogni situazione potenzialmente a rischio per la diffusione di incendi boschivi, per consentire un intervento tempestivo e mirato e ricordate sempre che la collaborazione di ciascuno di noi ci aiuta a salvare il nostro patrimonio naturale.

L’associazione Robin Hood ritiene che le istituzione di concerto con le associazioni di volontariato della protezione civile dotate di mezzi e personale formato per gli incendi boschivi garantiscano nei luoghi di prevista massima concentrazione la presenza di squadre, è noto che un intervento immediato riduce danni e costi.

Un ringraziamento ai Vigile del Fuoco, alle forze dell’ordine ai volontari della protezione civile che garantiranno la nostra sicurezza e quella del nostro patrimonio ambientale.

Associazione Robin Hood   

2003-2013 DIECI ANNI DI TUTELE 

Via Giuseppe Flajani,6 64100 Teramo

Tel.fax 0861213192 Cell. 3476085547




Roseto degli Abruzzi. Daniela Musini nella sua Roseto con “Maria Callas, la Divina” L’eclettica Artista torna a recitare nella sua città con il suo acclamato spettacolo teatrale

 

 

 

Torna a calcare le scene a Roseto dopo molti anni l’attrice, scrittrice e pianista Daniela Musini rosetana DOCe lo fa vestendo i panni di Maria Callas nel suo ultimo, acclamato spettacolo teatrale “Maria Callas, la Divina“, da lei scritto e interpretato, che Venerdì 11 Agosto alle ore 21,00 sarà messo in scena nella splendida cornice di Villa Paris di Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo.

C’è una grandissima attesa in città per questo appassionato ed emozionante spettacolo teatrale, creato dalla Musini per celebrare i 40 anni della morte della Callas (avvenuto il 16 Settembre 1977) e vincitore di 5 premi letterari tra cui il fiorino d’oro-primo premio assoluto alla XXXIV edizione del prestigioso Premio Firenze.

Fortemente voluto dal Sindaco Girolamo Di Sabatino e dall’Assessore alla Cultura Carmelita Bruscia, “Maria Callas, la Divina” è atteso come uno dei più importanti eventi culturali ed artistici dell’Estate di Roseto e sicuramente non deluderà le aspettative, considerato il successo di pubblico e di critica che questo monologo sta riscuotendo dovunque.

«Sono emozionata di poter tornare a recitare nella mia Roseto dopo ben 18 anni dall’ultimo spettacolo messo in scena nella mia città, e sono felice di farlo con quello che considero il mio testo più intenso e toccante»,  spiega Daniela Musini, aggiungendo: «La mia sarà una Callas veemente e struggente, sensuale e tragica, tigrina e appassionata che si racconta e mette a nudo la propria anima di Donna ferita, abbandonata e sola. La vera Callas, la Divina, l’Artista eccelsa, apparirà attraverso le splendide fotografie dei suoi trionfi, mentre la sua incomparabile voce costituirà il prezioso e ineguagliabile sottofondo musicale.»

 

Scenografia e costumi di Giuseppe Esposito.

Regia di Federica Vicino.

Ingresso libero.