Pescara. ALESSANDRO BALDATI NUOVO SEGRETARIO PROVINCIALE DE LA DESTRA DI PESCARA

ALESSANDRO BALDATI NUOVO SEGRETARIO PROVINCIALE DE LA DESTRA DI PESCARA

– PESCARA – La sala “La figlia di Iorio” del Palazzo della Provincia di Pescara ha ospitato la mattina del 27 ottobre la conferenza nel corso della quale è stato presentato Alessandro Baldati, nominato nuovo Segretario Provinciale de La Destra pescarese.

Baldati, consigliere della circoscrizione Castellammare da diverse consigliature (400 preferenze all’ultima tornata elettorale), dunque, lascia il PDL ed approda al partito di Storace contando di aggregare un cospicuo seguito di ex aennini eletti in enti locali.

“Il nostro compito – ha esordito Baldati – sarà quello di essere propositivi ed irrobustire La Destra per renderla condivisibile e competitiva tra la gente e sul territorio, soprattutto alla luce dei passi involutivi che stanno portando ad emorragie dal PDL e dal neonato FLI, ma non dovremo preoccuparci esclusivamente di queste ultime e chiacchierate vicende. Prossimamente, subito dopo la manifestazione nazionale del 6 novembre a Roma,  provvederò io stesso a comunicare alla presenza del Segretario Storace le adesioni a La Destra di altri nomi di spessore della politica pescarese.”

Soddisfatta Annarita Guarracino, Segretaria Provinciale di Chieti de La Destra e fino a ieri anche Commissario Provinciale pro-tempore per la provincia pescarese. Per la dirigente, quella di Baldati è stata una scelta felice in grado di fortificare il ruolo de La Destra nel momento in cui si assiste alla decomposizione di quella che prima era definita area di centro-destra e che, al momento, appare stordita, in stato confusionale e zeppa di patetici personaggi in cerca d’autore.

L’incontro, al quale hanno partecipato e collaborato diversi dirigenti regionali de La Destra,  è stato presieduto dal Segretario Regionale Luigi D’Eramo che, dal suo canto, ha auspicato che La Destra possa essere la casa comune di quegli elettori disorientati e delusi dalle recenti vicissitudini politiche.  “Continuiamo a raccogliere nuove adesioni al nostro progetto – ha aggiunto – che punta a dare un forte contributo di idee alla coalizione del centro destra. Sappiamo bene che ci sono enormi difficoltà nella nostra regione, e non solo, ma riteniamo che la presenza di un partito come La Destra possa contribuire a rimettere la barra dritta in fatto di chiarezza e trasparenza”.




Pescara. Manifestazione dei dipendenti di Sviluppo Italia Abruzzo

Oggi, ore 14,30, Fondazione PescaraAbruzzo, Corso Umberto, Pescara, manifestazione dei dipendenti di Sviluppo Italia Abruzzo.
Se siete interessati alla vicenda, Vi segnaliamo come nostro riferimento la delegata PAOLA ALUISI, componente RSA

Cordiali saluti. Roberto Campo



Roma. EXPORT MILITARE: DI STANISLAO (IDV), NO ALLA LEGGE DELEGA

Roma, 26 Ottobre 2010

EXPORT MILITARE: DI STANISLAO (IDV), NO ALLA LEGGE DELEGA

Con la recente approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge delega sulla riforma del sistema di controllo delle esportazioni militari, l’On. Augusto Di Stanislao, capogruppo IdV in Commissione Difesa denuncia il forte  rischio di una perdita di trasparenza ed informazione. “Il recepimento della Direttiva Europea 43/2009 – afferma Di Stanislao – che semplifica le modalità e le condizioni dei trasferimenti all’interno delle Comunità di prodotti per la difesa è un’occasione molto importante per il nostro Paese, ma altresì, sono necessari maggiori controlli e considerazioni. L’export militare ha avuto una crescita esponenziale nonostante una crisi economica che ha atterrato tutti i settori, inoltre  proprio grazie alla legge 185/1990 che nel Rapporto annuale della Presidenza del Consiglio sull’esportazione dei materiali militari fu inserita la tabella che riporta l’elenco dettagliato delle banche attraverso cui sono realizzate le operazioni, tabella che è sparita dal 2008.” L’On. Di Stanislao, attraverso un’interrogazione parlamentare chiede al Governo di modificare l’iter, eliminando la forma di Legge Delega al fine di una maggiore trasparenza ed informazione, di recepire le richieste di Rete Italiana per il Disarmo e come intende rispettare i tempi dettati dall’UE (Giugno 2011).




Abruzzo. Antonio Saia: Sulle recenti dichiarazioni del Presidente Chiodi

Sulle recenti dichiarazioni del Presidente Chiodi

Altro che chiacchiere, come quelle contenute nelle recenti interviste di Chiodi!

Oramai la Regione Abruzzo è da circa tre mesi è senza l’Assessore all’Ambiente ed alla Protezione Civile e da oltre un mese è, di fatto, anche senza l’Assessore alla Sanità, alla luce dei recenti provvedimenti giudiziari.

Il Presidente Chiodi si ostina a non nominare il nuovo Assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile, visto che l’ex assessore Stati si è dimesso.

Inoltre si ostina, con atteggiamento di sfida alla Magistratura a cui non lesina velate critiche, a mantenere in carica l’Assessore Venturoni che non può partecipare a Consiglio e Giunta per decisione della Magistratura.

Con ciò Chiodi nuovo plenipotenziario abruzzese, concentra su di sé la carica di Presidente della Giunta Regionale, di Commissario di Governo per la ricostruzione del terremoto, di Commissario di Governo per il riordino della Sanità, di Assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile e di Assessore alla Sanità.

Ciò mentre proprio in questi due settori (sanità e ricostruzione) oltre che nelle condizioni sociali e del lavoro, vi sono questioni gravissime da affrontare.

Tutto ciò rivela mancanza di responsabilità, arroganza e presunzione da parte di un Presidente che continua ad ignorare le gravi questioni della nostra Regione:

  • ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni terremotati completamente ferma;
  • insufficiente assistenza ai terremotati;
  • sanità allo sbando con Ospedali sempre più inefficienti e liste di attesa sempre più lunghe;
  • disoccupazione e precarietà dilagante per i  giovani;
  • Lavoratori e precari licenziati da aziende pubbliche e private, abbandonati a sè stessi;
  • istruzione, scuola e ricerca, completamente dimenticati.

Il presunto risanamento della Sanità, di cui Chiodi si vanta, viene pagato dalle tasche degli Abruzzesi con le tasse più alte d’Italia, con la necessità di provvedere di tasca propria al costo di quasi tutti gli accertamenti diagnostici, con la chiusura di Ospedali e servizi territoriali.

E’ ora che il Chiodi tuttofare e la sua Giunta, ormai falcidiata, lasci la nostra Regione agli Abruzzesi!

Il Presidente del Gruppo dei Comunisti Italiani

Antonio Saia

L’Aquila, 26 ottobre 2010




Roseto Degli Abruzzi. “Anatemi diffamatori e allarmistici o richiamo su un’oggettiva situazione contab ile poco chiara?”

“Anatemi diffamatori e allarmistici o richiamo su un’oggettiva situazione contab
ile poco chiara?”
Nonostante il fatto che la rassegna stampa,che arriva quotidianamente sul tavolo
dei magistrati contabili,possa comportare un’autonoma ispezione sui conti del n
ostro comune, non mi sono sottratto insieme ad Emidio Braca dal presentare un es
posto su questa irregolarità contabile.

Ecco di seguito alcune osservazioni sulle debolezze della replica dell’Assessore
:

-il bilancio non è in equilibrio stante il debito accertato ed esigibile col Cir
su che non potrà essere mai annullato del tutto dall’esito più che scontato del
contenzioso intrapreso; al limite, si potrà addivenire ad una rateazione.Ma per
ora l’Assessore,non disponendo di un solo euro in bilancio, rinvia disinvoltamen
te il pagamento al 2010 cioè a chi subentrerà a quest’Amministrazione.Da non sot
tovalutare pertanto questo risvolto  di irresponsabilità  e di scarso senso etic
o.Per ora è preferibile tenere con questo debole alibi i conti in pareggio e con
tinuare a campare alla giornata;

-i conti del comune di Roseto e di qualsiasi altro comune non possono essere cos
tantemente tenuti  sotto la lente di controllo della Corte dei Conti che,data la
miriade  di enti della P.A. su cui vigilare, può effettuare solo controlli somm
ativi e sommari facendo affidamento  sulla veridicità dei rapporti dei Revisori
dei Conti nominati  dal consiglio comunale stesso.La Magistratura contabile mett
e sotto i riflettori  i conti di un comune solo dietro puntuale denuncia o nel c
aso un bilancio non contenga quei requisiti prescritti dalla legge;

-l’Assessore non ama mettere in chiaro le cifre del debito col CIRSU che ammonta
a 2 milioni e 517 euro comprendendo in tale somma i due conguagli richiesti per
il 2009 oltre il conguaglio e le spese ordinarie 2010. L’Assessore, ammettendo
la sola esistenza dei conguagli 2009 di circa 1 milione e 50 mila euro,afferma d
i fatto che gli equilibri di bilancio non sussistono;

– del resto,suscita non poche perplessità la notizia che il Sindaco di Roseto ab
bia avuto intenzione di addivenire ad un accordo extragiudiziale col CIRSU  imme
diatamente dopo l’accertamento del permanere degli equilibri di bilancio.  E’ qu
esta una gestione chiara?

-non si tratta di anatemi diffamatori o di propaganda preelettorale  ma di un’az
ione legittima e doverosa  di due consiglieri di opposizione che si trovano di f
ronte a un passivo del nostro comune di ben 45milioni di euro per mutui e presti
ti a cui si aggiungono18 milioni di residui passivi oltre ai 2,5 milioni di debi
ti verso il Cirsu. Un passivo che è giunto a tale livello  per la mancanza di un
rigoroso controllo di gestione o almeno della predisposizione di un semplice pi
ano di riduzione della spesa corrente, più volte sollecitato in questi quattro a
nni di consiliatura.Ma si sa, la costosissima  BMW serie 5 per il Sindaco era in
dispensabile come pure lo erano alcune  insulse manifestazioni estive;neppure si
poteva limitare quell’eccesso nell’affidamento di incarichi esterni,molti dei q
uali amichevoli, oppure l’attribuzione  del massimo della retribuzione di risult
ato ad un paio dirigenti. Con simili chiari di luna al nostro Superasessore non
è mai passato per la mente di limitare o contenere quelle evidenti spese superfl
ue perchè egli sa bene di essere da tempo in una campagna elettorale nella quale
sono in gioco ambizioni personali molto spinte che potrebbero collidere con la
richiesta di rinnovamento,negli uomini e nella rovinosa linea politica, che vien
e da quella parte interna al Partito Democratico.Mi riferisco a quella parte luc
idamente critica ma finora inascoltata, impegnata nel proporre da tempo un dialo
go a sinistra ed un modo di amministrare più trasparente ed efficace.
Pasquale Avolio,capogruppo consiliare di SEL a Roseto degli Abruzzi

Pasquale Avolio

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L’Aquila. Aggiungi un posto a tavola … all’Aquila non si può Inspiegabile decisione degli Autori della famosa commedia musicale, nata nel 1974

Gentile direttore,
se può essere d’interesse questa storia d’un musical mancato, in questa mia nota il racconto d’una vicenda, raccontata dal protagonista Carlo Zanini, che avrebbe dovuto avere un esito diverso. Purtroppo, per il diniego dell’autorizzazione opposto dagli Autori della commedia musicale ad una Compagnia di teatro amatoriale di Corsico (MI), che avrebbe voluto rappresentarla al Teatro dell’Aquila, gratuitamente e in segno di solidarietà verso le popolazioni colpite dal terremoto del 2009, la bella iniziativa si è arenata. Davvero un peccato. Qui il racconto della vicenda dalla viva testimonianza del dr. Zanini, presidente della Compagnia amatoriale “NON A CASO”. Allegata una foto di scena della Compagnia mentre recita la commedia musicale a Corsico.
Con viva cordialità
Goffredo Palmerini

Aggiungi un posto a tavola … all’Aquila non si può

Inspiegabile decisione degli Autori della famosa commedia musicale, nata nel 1974

di Goffredo Palmerini

L’AQUILA – Racconto con una punta d’amarezza questa vicenda, che avrebbe dovuto avere un esito diverso, per lo spirito che l’ha animata, per le finalità, per la passione che tanti giovani vi avevano profuso. Tra le tante belle testimonianze d’amicizia, solidarietà ed affetto che da tutta Italia e dal mondo sono state generosamente tributate alle popolazioni dell’Aquila e dei suoi borghi, dopo il terremoto del 6 aprile 2009, va comunque aggiunta quella che riferisco, anche se non è andata purtroppo in porto. L’ho raccolta direttamente da Carlo Zanini, funzionario d’un importante istituto di credito e volontario della Caritas. Egli avrebbe desiderato portare all’Aquila, quale ulteriore forma di vicinanza alla città ed alla sua gente, il famoso musical Aggiungi un posto a tavola * di Garinei e Giovannini, scritto nel 1974, con le musiche di Armando Trovajoli. Certamente non lo spettacolo con gli artisti professionisti che attualmente sta girando l’Italia, ma una compagnia amatoriale di Corsico, cittadina alle porte di Milano, composta da giovani attori animati da grande passione e dal desiderio di dedicare gratuitamente a chi ha bisogno il frutto della loro propensione per il teatro. Ma sentiamo come è andata, dalla viva voce di Carlo Zanini.

“E’ l’unico lavoro che abbiamo pronto in questo periodo. Dopo oltre sette mesi di prove, l’abbiamo rappresentato a giugno nella nostra città ”. Così ci racconta Carlo Zanini, presidente della compagnia amatoriale Non a caso.  “All’epoca l’autorizzazione ci venne concessa, ma per una sola rappresentazione. E dopo innumerevoli insistenze. Infatti il ritorno della commedia, dal dicembre dello scorso anno, in varie città italiane ad opera della compagnia di Johnny Dorelli, con il figlio Gianluca Guidi nei panni del protagonista don Silvestro, è bastato a far alzare barriere altissime, sino a diventare insuperabili, alla messa in scena da parte di altri soggetti. Pur rendendomi conto delle motivazioni di un simile blocco autorizzativo, certamente valido e comprensibile per compagnie di professionisti, non riuscivo a trovare giustificazioni ragionevoli al pervicace diniego del nullaosta alla nostra compagnia. Aggiungi un posto a tavola, per altro, è uno dei lavori maggiormente rappresentati, negli anni, da compagnie amatoriali come la nostra. Avevo chiara consapevolezza – aggiunge Zanini – che, pur avendo noi proposto lavori sempre più che dignitosi nella nostra breve storia, non volevamo, né potevamo competere con dei professionisti. Inoltre la finalità del nostro fare teatro è stata chiaramente rappresentata agli Autori: non ci prefiggiamo scopo di lucro; quando a pagamento, le rappresentazioni sono sempre calate in un contesto di solidarietà verso situazioni di bisogno o di disagio, delle quali ci impegniamo a dare un’ampia preventiva informazione”.

“Con i nostri spettacoli abbiamo sostenuto, ad esempio, ricerche su malattie rare, tipo l’osteogenesi imperfecta (fragilità ossea) o la progeria (invecchiamento precoce). Come pure abbiamo aiutato associazioni che operano in sostegno alle maternità difficili, o attive nell’avviamento al lavoro di soggetti disabili. Abbiamo inoltre contribuito a finanziare talune iniziative di volontariato sociale in Bosnia, servizi a beneficio di non vedenti, ed altre iniziative di solidarietà. Insomma non avremmo di certo creato problemi o addirittura sottratto spettatori ai più che titolati attori, anche perché i “nostri” spettatori vengono a vederci più per la finalità che per il titolo dell’opera, che comunque cerchiamo sempre di realizzare in modo apprezzabile, come ci viene di solito riconosciuto. Neppure le argomentazioni circa la funzione aggregante e, per molti aspetti, educativa del teatro amatoriale, fatto da giovani e ragazzi sotto la guida di adulti motivati, sembrava smuovere la coscienza degli Autori che più volte rispondevano picche alla nostra richiesta di autorizzazione avanzata tramite un gentilissimo funzionario della Siae di Roma. Poi, per un miracolo, è il caso di dirlo, è arrivato il sospirato via libera ancorché, come detto, per una sola serata”.

“Finito lo spettacolo, a giugno, ci siamo trovati un po’ spaesati. Ma ecco che, subito dopo, un sogno straordinario, balenato nella mia mente già nelle prime settimane successive al terremoto del 6 aprile 2009, è venuto prepotentemente ad occupare i miei giorni e a dar corpo al desiderio manifestato all’Aquila da alcune persone.  Grazie ad una rete di conoscenze, divenute amicizie, nate da una piccola esperienza di volontariato, mia e di mia moglie Laura, nell’estate 2009, poi ripetuta nel 2010, presso un campo “Caritas” di  Paganica, è stato possibile mettere in cantiere il progetto di portare la compagnia dei Non a caso nel capoluogo abruzzese. L’entusiasmo, pur nella consapevolezza di un’impresa ardita ma possibile, era palpabile in tutti. Ho contattato il dott. Giorgio Paravano, segretario generale dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, persona di grande sensibilità, che non appena gli ho illustrato la proposta ha subito offerto disponibilità a valutare l’inserimento della rappresentazione nel calendario della stagione concertistica 2010/2011 dell’ISA nel Ridotto del Teatro Comunale dell’Aquila. Da quel momento è immediatamente partita la mail a tutti i componenti della nostra compagnia teatrale. In essa illustravo in dettaglio le finalità del progetto già precedentemente abbozzato – non una “toccata e fuga”, ma un prendere coscienza e consapevolezza delle conseguenze del terribile terremoto per far nascere e mantenere vicinanza, creare ponti di amicizia ed arricchirsi in umanità – e richiedevo la loro disponibilità per una 3 giorni in terra d’Abruzzo. Devo dire che, nonostante le non lievi difficoltà di vario ordine, le prime risposte pervenute dalla compagnia facevano prevedere una generale appassionata adesione. Nessuna preoccupazione per la sistemazione logistica (50-60 elementi, tra attori, coristi, tecnici e responsabili), grazie al dichiarato appoggio di Don Claudio Tracanna, della diocesi dell’Aquila, che avrebbe all’occorrenza coinvolto alcune comunità parrocchiali. Per le spese di trasporto, noleggio ed altro, ci saremmo dati da fare sia autofinanziandoci, sia ricercando qualche sostegno straordinario, già per altro ipotizzato. La cosa non rappresentava un’angoscia”.

Carlo Zanini, dell’esito della vicenda, non riesce ancora a farsene capace. “Occorreva a quel punto porre la prima pietra del progetto – l’autorizzazione degli Autori – senza la quale nulla si sarebbe potuto costruire. Avevamo tutti chiara consapevolezza della difficoltà al riguardo, ma anche la fondata speranza che, considerato il contesto e le finalità, si sarebbe potuto ottenere il permesso agognato. Che, purtroppo, non è arrivato. Questo nonostante una prima richiesta avanzata direttamente dalla Siae dell’Aquila, grazie alla cortesia della signora Teresa Badini. Senza alcun esito si sono di lì a poco rivelate due mie successive insistenze, ampiamente motivate. All’ultimo dei tre messaggi negativi, pervenutomi il 9 agosto scorso, ho risposto esprimendo il mio profondo rammarico: un evento terribile di morte e distruzione, che ha smosso una coralità di menti, cuori e braccia, evidentemente, per ragioni a me ignote, non è riuscito a smuovere cuore e mente degli Autori di Aggiungi un posto a tavola. E pensare che il messaggio della commedia musicale – accoglienza, attenzione all’altro – faceva supporre una decisione del tutto diversa. Peccato! Ma ai ragazzi della compagnia, comunicando l’infrangersi del sogno, ho voluto trasmettere la voglia di “stare dentro” le vicende del terremoto, adesso approfittando delle potenzialità di internet e un domani, chissà, conoscendo da vicino e di persona la bellissima – anche se per ora ferita – città dell’Aquila e la tenacia della sua gente, così dignitosa, così umana.” Ho fatto ancora qualche domanda a Carlo Zanini sullo scopo che l’iniziativa si proponeva.

Dr. Zanini, lei è stato più volte in Abruzzo, tra le popolazioni terremotate. Come è maturata l’idea di portare un musical e come uno spettacolo può essere utile alla ricostruzione del morale d’una comunità offesa dal terremoto?

“Oltre a partecipare alle varie iniziative di raccolta fondi da donare alle comunità colpite dal sisma, la cosa più semplice, dicevo ai ragazzi, è fare ciò che sappiamo fare, il teatro per l’appunto. La cosa più bella e significativa, però, sarebbe ancora quella di poter scendere in Abruzzo e fare teatro in mezzo alla gente”.

Comprendo che questo avrebbe comportato e comporterebbe per la vostra Compagnia anche qualche difficoltà organizzativa…

“Senza avere un nome altisonante e senza essere sotto i riflettori dei media, volevamo fare una cosa di sicuro faticosa per i nostri mezzi e per le nostre possibilità, ma che consideravamo straordinaria. E devo dire che il progetto aveva tutte le caratteristiche per essere realizzato. Tutte, meno una…”.

Come può essere utile uno spettacolo teatrale offerto alla gente colpita da una grande tragedia, come il terremoto dell’Aquila?

“Le persone colpite dal terremoto, per quello che ho potuto percepire io incontrandole, hanno un grande bisogno non solo di sapere, ma soprattutto di sentire e, se possibile, di vedere la vicinanza di tanti fratelli. Noi, ne sono convinto, se vogliamo, sappiamo dare con gioia questa fraternità”.

Si conclude qui questa bella testimonianza d’affetto per gli Aquilani, quantunque amaramente arenatasi per ragioni che restano incomprensibili. Un dramma terribile, come quello patito dalla gente del capoluogo abruzzese e dei paesi del cratere, non è riuscito a scalfire una determinazione ostinata e ferma, degna d’altra causa. Nella circostanza è apparsa, ci sia consentito, venata d’una certa ottusità. La porta per rimediare, però, è sempre aperta!

*Aggiungi un posto a tavola è una commedia musicale scritta da Garinei e Giovannini con Jaja Fiastri, liberamente ispirata al romanzo di David Forrest “After me the diluge”. Debuttò nel 1974, con le musiche di Armando Trovajoli, con le coreografie di Gino Landi e le scene e i costumi di Gino Coltellacci. E’ stata prodotta più volte e, nel 2009, ha ripreso di nuovo a girare l’Italia. Porta in sé un messaggio di grande solidarietà umana, contenuto nella bella favola senza tempo che è tutt’oggi recepito dal pubblico come attuale. Scrive il critico Mauro Guidi in una recensione: “… Questa – della commedia, ndr – è una grande consolazione e speranza per il futuro, pensando che nel 1974 in Italia non era ancora neppure ipotizzabile il boom di immigrazione che è arrivato nei tempi successivi. Un lavoro quasi profetico per l’intensità e la freschezza del messaggio contenuto che ha attraversato nel tempo e nello spazio tutto il mondo, con oltre 50 versioni dalla Russia al Perù…”. Nell’edizione attuale la commedia presenta un cast eccezionale, guidato da due attori di grande prestigio, simbolo della continuità con le precedenti edizioni: Gianluca Guidi, figlio di Johnny Dorelli e Lauretta Masiero, ed Enzo Garinei. Johnny Dorelli, per primo, interpretò la figura del protagonista della commedia musicale, Don Silvestro, portandola al successo. Ora tocca al figlio Gianluca continuare la tradizione paterna.

Don Silvestro, parroco d’un immaginario paese di montagna, riceve una telefonata del Padreterno in persona che gli comunica l’intenzione di mandare sulla terra il secondo diluvio universale. Come un novello Noè, riceve l’incarico di costruire un’arca di legno per mettere in salvo dal diluvio tutti gli abitanti e gli animali del paese. Per portare a termine il suo compito, il curato avrà bisogno dell’aiuto dei compaesani che non subito gli crederanno, ma saranno convinti da un miracolo ‘in diretta’. Di Don Silvestro è perdutamente innamorata Clementina, figlia del sindaco del paese, Crispino. Questi, avido e miscredente, è invece ostile al parroco e tenta d’ostacolarlo in tutti i modi, creandogli non pochi problemi. Don Silvestro non può ricambiare l’amore di Clementina, per rispettare il vincolo del celibato ecclesiastico. La storia è impreziosita da altre figure, come Consolazione, una donna di facili costumi che giunge in paese a distrarre dai doveri coniugali gli uomini del luogo, proprio nella notte prima del diluvio, destinata dal Signore alla procreazione. A ristabilire l’ordine e riportare gli uomini tra le braccia delle mogli penserà nuovamente Dio, che ridonerà all’impotente Toto, lo scemo del villaggio, la sua virilità per tenere impegnata Consolazione. Alla fine, il diluvio viene scongiurato proprio da Don Silvestro, che convince Dio che è meglio lasciar perdere. Nel gran finale si mangia e si brinda attorno ad una tavola circolare, sulla quale scende una colomba bianca che va ad occupare un posto rimasto vuoto. È per Lui che si aggiunge un posto a tavola.

Riceviamo e Volentieri Pubblichiamo




Giulianova. RESTITUITE AI PRODUTTORI AGRICOLI LOCALI IL MERCATO COPERTO

RESTITUITE AI PRODUTTORI AGRICOLI LOCALI  IL MERCATO COPERTO

Nella primavera scorsa il sindaco emise un’ordinanza urgente per vietare l’accesso al Mercato Coperto motivandola cosi’: “considerato che le attuali condizioni che caratterizzano i locali, adibiti alla vendita di prodotti agro-alimentari, costituiscono un pericolo per la pubblica incolumita’, ed in particolare per gli operatori economici ma anche per tutti i cittadini che frequentano i locali”.

E dichiaro’ anche: “Comunque per gli agricoltori e’ stata trovata una soluzione. Essi potranno continuare a vendere i loro prodotti in idonei spazi all’aperto, su piazza Dalla Chiesa, di fronte all’ex mercato coperto (perché ex? E’ un lapsus freudiano?). E cio’ fino a quando, come pure ho richiesto nelle mia ordinanza al presidente della Giulianova Patrimonio, non sara’ eliminata l’attuale situazione di pericolo. Cosa che, naturalmente, spero avvenga quanto prima”.

Intanto una domanda.

Come mai se la struttura fu chiusa perché “sicuramente inagibile” e  “fonte di rischio per tutti i cittadini che frequentano i locali” (relazione del comandante dei VV.UU.), nel tempo e’ diventata deposito della Giulianova Patrimonio i cui dipendenti frequentano l’edificio?

Poi, alcune considerazioni e proposte su un tema molto sentito a Giulianova.

Sono passati oltre sei mesi e con essi anche le stagioni del caldo e del bel tempo, siamo gia’ ai primi freddi e non e’ accaduto nulla di quanto promesso: i lavoratori sono esposti al freddo e alla pioggia; i consumatori cominciano a frequentare sempre meno il mercato.

La prospettiva e’ che finisca per sempre, nella nostra citta’, il mercato dei prodotti agricoli locali (quelli definiti a Km. zero). Mentre ovunque, ormai, essi stanno aumentando per rispondere alla crescente domanda di alimenti freschi e di qualita’, a Giulianova  si impone il contrario!

A Torino c in corso Terra Madre, all’insegna del motto “cibo buono, pulito e giusto” con la partecipazione di rappresentanti dei contadini di tutto il mondo, a Giulianova veniamo sprofondati nell’oscurantismo (altro che Giulianova 2020!).

E poi vorremmo porre un quesito: “Ma agli amministratori che parlano ad ogni pie’ sospinto della necessita’ di creare nuovi posti di lavoro, di questi lavoratori gia’ esistenti e dei loro gravissimi problemi non importa un fico secco?”

Essi furono cacciati in malo modo nella settimana di Pasqua, li si faccia rientrare almeno prima di Natale.

Nel ribadire che siamo dalla parte dei lavoratori e dei consumatori che abitualmente frequentano il mercato di Piazza Dalla Chiesa, riproponiamo quanto gia’ dicemmo all’indomani della chiusura del Mercato Coperto.

Pertanto, chiediamo che il Sindaco:

1)      Disponga intanto, con urgenza,  una piu’ confortevole sistemazione provvisoria per gli operatori del mercato dei prodotti agricoli locali: a sud dell’edificio, in un ambito piu’ riparato, e non a nord, all’ombra ed esposti al freddo (basta una semplice ordinanza senza alcun costo!).

2)      Si preoccupi, poi, di riaprire i servizi igienici che si trovano all’interno del mercato coperto.

3)      Nel frattempo dia disposizione di effettuare in poche settimane l’ordinaria manutenzione (si tratta solo di rimettere i vetri e di tinteggiare) del piano terra del mercato coperto che a quel punto, debitamente isolato dai piani superiori dell’edificio, pun essere rimesso a disposizione dei venditori dei prodotti della nostra campagna.

Queste proposte a noi sembrano ragionevoli e praticabili senza grosse spese e vogliamo proprio sperare che il sindaco le accetti per un doveroso rispetto di lavoratori che dovrebbero semmai essere premiati per quello che offrono alla comunitr locale.

Giulianova 25 ottobre 2010

Il Cittadino Governante

associazione di cultura politica




Abruzzo. Cooperazione, la Cna: nel cassetto della Regione 75 milioni non spesi Bloccati ancora i fondi del programma Ipa che coinvolge diversi Paesi dell’area adriatica

Cooperazione, la Cna: nel cassetto della Regione 75 milioni non spesi

Bloccati ancora i fondi del programma Ipa che coinvolge diversi Paesi dell’area adriatica

Ci sono decine di milioni di euro da assegnare alle imprese abruzzesi, ma nonostante le domande siano state presentate esattamente un anno fa, non se ne vede traccia. Lo dice la Cna abruzzese, che denuncia l’immobilismo della Regione: «Le domande del 1° bando “Ipa Adriatic Cross Border Cooperation Programme per il periodo 2007-2013, che riguarda la cooperazione transfrontaliera tra i diversi Paesi dell’Adriatico – ricostruisce la confederazione presieduta da Italo Lupo – sono state presentate dalle imprese interessate il 29 ottobre del 2009. Il bando ha una dotazione di 75 milioni di euro, oltre 63 dei quali erogati attraverso il progetto comunitario, i rimanenti attraverso il co-finanziamento nazionale. Purtroppo, per ora sono fermi nei cassetti della Regione, ed è difficile rimuovere la sensazione che tutto proceda a passo di lumaca, nonostante gli annunci sulle risorse comunitarie disponibili per sostenere la difficile situazione delle imprese abruzzesi».

A sostegno della propria tesi, la Cna cita date precise: «Solo al meeting di metà maggio scorso, il “Jmc”, il Joint Monitoring Committe, ovvero l’organismo che esamina e valuta le candidature, ha approvato la lista dei progetti ammessi in base ai requisiti formali. Ma ad oggi nulla è dato sapere degli esiti finali, nonostante i progetti presentati siano circa 140».

Il programma “Ipa Adriatic Cross Border Cooperation Programme 2007-2013” è uno strumento finanziario costituito dall’Unione europea per assistere i Paesi candidati o potenziali candidati all’ingresso nell’Ue. Soprattutto, è stato ideato per offrire alle imprese un importante strumento di cooperazione, internazionalizzazione, innovazione tecnologica, sviluppo delle infrastrutture. Al programma partecipano tre Stati membri (Italia, Grecia e Slovenia), uno candidato a entrare nell’Ue (la Croazia), tre potenzialmente candidati (Albania, Bosnia Erzegovina e Montenegro) e uno Stato “phasing out” (ovvero, in una fase di transizione, ndr),  la Serbia.

Pescara, 26/10/2010




FIAT: NENCINI, SINISTRA AFFRONTI ROBLEMA SOLLEVATO DA MARCHIONNE

FIAT: NENCINI, SINISTRA AFFRONTI ROBLEMA SOLLEVATO DA MARCHIONNE

ROMA, 25 OTT – “Una sinistra riformista, non settaria e non ideologica, deve affrontare seriamente il problema sollevato da Marchione, senza rifugiarsi in sterile contrapposizioni che vanno bene per i congressi e le campagne elettorali, ma non per il futuro del Paese”.

Lo afferma il segretario del Psi, Riccardo Nencini.

“Premesso che il dr. Marchionne fa l’amministratore delegato della Fiat – prosegue Nencini – e dunque si preoccupa di fare profitti, che la grandezza della Fiat è soprattutto legata all’Italia e che i diritti dei lavoratori non sono sacrificabili, resta il fatto che il nostro Paese non ha la stessa produttività della Cina o della Polonia, ma neppure della Germania. Marchionne si è pubblicamente impegnato a pagare gli operai italiani quanto i loro colleghi tedeschi, se – ha detto – produrranno altrettanto. La sfida – conclude Nencini – è questa, non nella conta delle tessere della Fiom”.





Abruzzo. Petrolio in Abruzzo: domani torna la legge “Chiodi”in commissione al Consiglio regionale.

Petrolio in Abruzzo:

domani torna la legge “Chiodi”in commissione al Consiglio regionale.

WWF e Legambiente: norme insufficienti a mare e anche a terra.

La cartina delle associazioni evidenzia vastissime aree collinari

che rimarrebbero “a rischio petrolio”.

Pescara, 25 ottobre 2010 – Domani martedì 26 ottobre torna in commissione al Consiglio Regionale la nuova legge sul petrolio presentata a giugno scorso dal Presidente della Giunta Regionale Gianni Chiodi. WWF e Legambiente ribadiscono il giudizio espresso al momento della presentazione, giudicando insufficienti le norme proposte. Da un lato la Regione abdica nei confronti dello Stato centrale rispetto alle aree a mare, quando almeno poteva introdurre alcuni vincoli attraverso la redazione del Piano di Gestione Integrata della Costa previsto a livello comunitario. Dall’altro, nelle aree a terra la proposta del presidente è peggiorativa rispetto alla norma precedente liberando la strada ai petrolieri proprio nelle aree per loro più allettanti dell’entroterra.

Come dimostra la cartina allegata, infatti, con le nuove norme vaste aree dei territori collinari e montani, proprio quelli con DOP, IGT e simili, sarebbero potenzialmente lasciate ad un destino petrolifero.

«WWF e Legambiente hanno studiato a fondo la proposta di legge del presidente Chiodi – spiega Angelo Di Matteo, presidente regionale di Legambiente – Si tratta di una norma inefficace che non tutela l’intera fascia collinare costiera dove si concentrano l’attenzione e gli interessi dei petrolieri».

«Le due associazioni lanciano l’ennesimo appello ai consiglieri regionali affinché approfondiscano nel dettaglio le conseguenze di questa proposta di legge – dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF – Si renderanno conto che non contiene le risposte che i cittadini abruzzesi e il vastissimo movimento che in questi anni si è formato sul fronte della deriva petrolifera attendono. Vanno quindi apportate modifiche profonde per salvaguardare la nostra regione dal futuro nero petrolio».