GIULIANOVA 10 OTTOBRE ORE 18 | SALA BUOZZI SI PRESENTA IL LIBRO “ABRUZZO STARS&STRIPES” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini

 
OSPITE D’ONORE GERMANO D’AURELIO… ‘NDUCCIO
Martedì 10 ottobre 2017 alle ore 18 a Giulianova, presso la Sala Buozzi in Piazza Buozzi, si terrà l’attesa presentazione del libro “ABRUZZO STARS&STRIPES” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini, volume edito per i tipi della casa editrice teramana Ricerche&Redazioni nella Collana “Il senso della vita” diretta da Massimo Pamio.
 
All’incontro, patrocinato dalla Città di Giulianova, prenderà parte, insieme ai tre autori del bel libro, il musicista Germano D’Aurelio (’Nduccio) che ha firmato l’interessante contributo introduttivo al volume. A moderare la presentazione il giornalista giuliese Walter De Berardinis, che svolgerà anche una comunicazione sull’ultimo libro di Benny Manocchia dal titolo “Cronache americane”.
 
“Abruzzo Stars&Stripes” si compone di 176 pagine su carta naturale di pregio delle Cartiere Fedrigoni, cucito e rilegato artigianalmente, e «racconta le storie di cento e cento vite esemplari di abruzzesi costretti a emigrare negli Stati Uniti per tanti motivi – queste le parole di Pamio – : poche pagine che riassumono le loro esistenze. Il lettore resterà conquistato, avvinto, incantato, commosso dalle vicende di eccezionali e spesso ignote biografie. Conosceremo avventure memorabili, l’impresa epico-eroica di Louis Carrozzi, che attraversò a piedi tutto il continente americano, vite straordinarie, quella di Vincenzo Pelliccione, controfigura di Chaplin, esperienze tragiche come quella del Treno degli orfani. Gli appassionati di storia, di sociologia e del romanzesco non saranno delusi; neanche i più curiosi, quelli a caccia di novità che scopriranno notevoli figure di italoamericani delle quali si erano perse le tracce, perché avevano cambiato i loro nomi e cognomi, anglicizzandoli. Uno sguardo al passato, per meglio comprendere il nostro presente».
 
Abruzzo Stars&Stripes è un libro “potente”, dedicato ai tanti abruzzesi emigrati in America: un libro da leggere tutto d’un fiato, che vi conquisterà per stile narrativo e ricchezza di contenuti!



PSI Teramo. Antonio Frezza è il nuovo segretario provinciale 

Si è svolto a Roseto degli Abruzzi  il congresso provinciale del PSI. Eletto Segretario Provinciale Antonio Frezza, già membro del consiglio Nazionale,  succede al dimissionario Giovanni Proti che rimane nel direttivo in qualità di
presidente dell’assemblea.

Antonio Frezza

 

Un congresso unitario che ribadisce la
linea autonoma con un attenzione alle donne oggi più che mai protagoniste
del direttivo con Emma Zarolli, Mariantonietta Cerbo e Filomena
Digianvittorio.

Congresso del PSI a Roseto degli Abruzzi

Roma, 24 settembre 2017




Bellante. Nuove Sintesi, Ordine Futuro e Forza Nuova, presentano il libro “Storia della Repubblica Sociale” sfidando la legge “Fiano”

Bellante. Dopo le polemiche sulla concessione delle sale comunali da parte dei Sindaci del PD in provincia di Teramo e dalla Proposta di legge: FIANO ed altri: “Introduzione dell’articolo 293-bis del codice penale, concernente il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista” (3343), recentemente approvata alla Camera, gli attivisti di Nuove Sintesi, Ordine Futuro e Forza Nuova, sabato scorso hanno presentato il libro di Roberto Mancini “Storia della Repubblica Sociale Italiana”.

Ecco il comunicato

“Il vostro carcere ideologico non ci detiene, nessuna verità può essere nascosta, la libertà di parola non può esserci negata. Il nostro libro “Storia della Repubblica Sociale” lo abbiamo comunque presentato ieri 23.09.2017 nonostante i numerosi ostacoli posti in essere dal sistema, ostacoli i quali non ci hanno certo impedito di raggiungere i nostri intenti, ci hanno bensì offerto nuovo spunto per un rinnovato impegno. Con l’occasione vogliamo rivolgere un saluto all’onorevole Emanuele Fiano “dinosauro” dell’ideologia e al suo collega in regione Andrea Catena, rammentandogli che siamo nel 2017 per cui certe posizioni sono anacronistiche e inutili.

Firmato
Nuove Sintesi / Ordine Futuro / Forza Nuova




Chieti. Evento artistico Atomosfera.7 Contemporary Art Group   

                                                                                 di Alfredo Celli, Bruno Di Pietro, Rossano di Cicco Morra,

                                                  Massimo Pompeo, Anna Seccia, Franco Sinisi

 

presenta l’opera

Emergency in the World

                     

evento ideato e a cura di Erminia Turilli

con patrocinio della Regione Abruzzo e del Comune di Chieti

24 settembre 2017 La Civitella  Chieti

ore17.00-20.00

 

Il National Geographic Italia riporta periodicamente, dal terremoto aquilano del 2009  in poi, un ciclico bollettino di guerra di catastrofi naturali, che sconvolgono l’uomo dei nostri giorni. Musicisti, cantautori e scrittori dedicano tributi artistici gratuiti, mettendo a disposizione la loro creatività per risvegliare le coscienze di tutti e in particolare quelle dei responsabili degli enti preposti e dei decisori politici.

Nella seconda delle Giornate Europee del Patrimonio 2017,  domenica 24 settembre, gli artisti del gruppo Atomosfera.7, a conclusione della mostra Astrazioni parallele a cura di Erminia Turilli ospitata  presso il  Museo Archeologico  La Civitella a Chieti dal  Polo Museale dell’Abruzzo, diretto da Lucia Arbace, realizzeranno, a partire dalle 11.00 fino a sera, alla presenza dei visitatori, l’opera intitolata Emergency in the World. Si tratta di un concept  ideato dalla stessa curatrice, Erminia Turilli, composto da sei tele di 80/80cm,  il quale verrà seguito costantemente da riprese video e foto documentarie, interviste ai partecipanti all’evento con costante interfaccia sui socials. L’ispirazione di tele opera parte dalla riflessione sul vasto patrimonio culturale custodito nel museo stesso, luogo che deve essere difeso da ogni calamità, nonché dall’attuale situazione emergenziale abruzzese, che dovrà trovare serie risposte. Alfredo Celli, Bruno Di Pietro, Rossano di Cicco Morra, Massimo Pompeo, Anna Seccia, Franco Sinisi, realizzeranno un’opera  volta a registrare e trasmettere lo sconcerto, il disagio e il dolore di fronte ai recenti disastri ambientali, non solo naturali, ma anche dolosi. Alla fine della giornata, alle ore 19.00, l’opera sarà consegnata al Presidente Antonio Carrara del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e donata per essere esposta in modo permanente nel Museo Naturalistico di Pescasseroli. Tale esposizione dell’opera intende sensibilizzare l’opinione pubblica  sugli ultimi incendi dolosi dei boschi e sull’attuale degrado della natura nel mondo. Il simbolo del fuoco, presente nel manifesto, indica la luce della conoscenza, che svela il cammino da percorrere per raggiungere la libertà. Libertà che deve essere sempre difesa dal fuoco della barbarie e dell’ignoranza.

Interverranno all’evento: il Sindaco di Chieti Umberto Di Primio, l’assessore all’Innovazione del Comune di Chieti Emilia De Matteo e rappresentanti delle istituzioni della Regione Abruzzo.

Achille Pace, uno dei più rappresentativi artisti dell’Astrattismo storico italiano, sarà ospite d’onore dell’evento, e donerà una sua opera, Itinerario n.13, al Museo nazionale d’Abruzzo (MUNDA) nelle mani della dott. Lucia Arbace, per sottolineare con un gesto simbolico e rituale che l’Arte, probabilmente non salverà il mondo, ma certo è indispensabile per renderlo un posto migliore in cui vivere.

La  manifestazione sarà introdotta e conclusa (ore 17.00-18.00 e 19.30-20.00)  dal concerto di ricerca del duo Lonely Arts, composto dai musicisti Sandro Casolino (chitarra) e Massimo Pace (chitarra, violoncello e contrabbasso).

“Lonely Arts” è un duo di musicisti che operano individualmente da oltre vent’anni, composto da Sandro Casolino (chitarra) e Massimo Pace (chitarra, violoncello e contrabbasso). Nasce nel 2017 con il proposito di presentare un progetto musicale in cui si sviluppino sia aspetti compositivi che di improvvisazione.

Il duo svolge una raffinata ricerca, che parte dalla tradizione improvvisativa europea, con antiche origine barocche, comprende quella americana jazzistica, ma sintetizza elementi di musica popolare di origine mediterranea.

L’interplay, come quello di Bill Evans trio e del Modern Jazz Quartet, qui si affranca dagli aspetti ritmici, tipici dello swing, per raggiungere invece un lirismo meditativo, un originale equilibrio tra musica scritta e non scritta. L’immagine di riferimento è l’oggetto astronomico M51, costituito da due galassie distinte in reciproca interconnessione.

Alle 18.00 è invece prevista una visita guidata al Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo La Civitella a cura dell’Associazione Mnemosyne.

 

concept e cura evento: Erminia Turilli
opera: Atomosfera.7 Contemporary Art Group
concerto: ore 17.00-18.00 e 19.30-20.00
cerimonia donazioni: ore 19.00-19.30
visita al museo: ore 18.00
produzione evento: BYBLOS_30years
promozione evento:
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L’AQUILA. RICORDANDO IL BATTAGLIONE ALPINI “L’AQUILA”

 

Il 22-23-24 settembre a L’Aquila il 2° Raduno delle Penne nere del glorioso reparto abruzzese

 

di Goffredo Palmerini

L’AQUILA – C’è grande attesa nella città capoluogo d’Abruzzo per il secondo Raduno del Battaglione Alpini “L’Aquila” (22-23-24 settembre 2017), l’eroico reparto che dalla sua costituzione ha visto passare tra le sue file decine di migliaia di alpini abruzzesi e d’ogni altra regione, in guerra come in pace. Che sia stato in Grecia o Albania, come nelle gelide steppe della Russia, oppure nel secondo dopoguerra, a Tarvisio e poi a L’Aquila. O infine all’estero, in missioni di pace. Decine di migliaia di alpini, in 82 anni di storia del Battaglione, inquadrati nel glorioso reparto, ma anche formatisi nel Battaglione di addestramento reclute della Brigata Julia che fino al 1975 ha operato all’Aquila, fintanto che il Battaglione “L’Aquila”, lasciando il Friuli, non si è insediato finalmente nella città capoluogo della quale porta il nome. Lo scorso anno il primo Raduno richiamò diverse migliaia di alpini, da tutte le contrade d’Abruzzo e d’Italia. Marciarono in cinquemila nella sfilata finale, dopo 3 giorni di rievocazioni e di memoria alpina. Ma anche di grande affetto verso L’Aquila, dove la straordinaria generosità degli alpini dell’ANA ha offerto prove tangibili di vicinanza e di solidarietà, dopo il terremoto del 2009 ed ancora in questi mesi dopo il sisma del 2016-2017 che ha colpito l’Italia centrale.

 

Quest’anno, nella seconda edizione del Raduno “Ricordando il Battaglione Alpini L’Aquila”, le penne nere che raggiungeranno la città capoluogo d’Abruzzo saranno almeno 10mila, secondo le previsioni del Comitato organizzatore, presieduto dall’avv. Maurizio Capri, che da mesi sta preparando l’evento. Una previsione confermata nella conferenza stampa di presentazione, svoltasi due settimane fa nell’Aula consiliare del Comune dell’Aquila, presenti i vertici della Sezione Abruzzi dell’ANA con un nutrito schieramento di gagliardetti dei Gruppi alpini, del comandante del 9° Reggimento Alpini, della Municipalità aquilana, rappresentata dal Presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari e dall’Assessore alla Cultura e Turismo Sabrina Di Cosimo. Un’attesa per questo evento che si carica di emozioni e di gratitudine, di ricordi e d’attenzione per il futuro, nel segno di quell’impegno civile e solidaristico che caratterizza la tradizione degli alpini in congedo, operando al servizio di chiunque abbia bisogno, in iniziative di pubblica utilità, nella protezione civile e nel volontariato attivo in casi di calamità naturali. L’Aquila e i centri colpiti dal terremoto il 6 aprile del 2009 non potranno mai dimenticare l’eccezionale testimonianza degli alpini, giunti da tutta Italia a dare concreto aiuto alle popolazioni e a realizzare opere di significativa rilevanza per la rinascita. Anche questo 2° Raduno vuole rappresentare un’effettiva continuità d’attenzione, che mai si è interrotta da quel terribile 6 aprile di otto anni fa. E che ora si è estesa alle popolazioni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, martoriate dai terremoti del 2016 e 2017.

 

Ricco il programma degli appuntamenti civili, istituzionali e culturali: rassegne corali, presentazione del volume “La Campagna di Russia 1941/1943” di Maria Teresa Giusti (Università di Chieti), commemorazione del Battaglione “L’Aquila” e di 4 Medaglie d’oro al valor militare – Enrico Rebeggiani, Giuseppe Mazzocca, Italo D’Eramo, Aurelio Grue – delle 12 che onorano il vessillo della Sezione Abruzzi. Quattro eroi, originari ciascuno di una delle quattro province d’Abruzzo. Quindi la S. Messa in suffragio di tutti i Caduti del Battaglione “L’Aquila”, presieduta dall’Ordinario militare d’Italia, Mons. Santo Marcianò. Infine, domenica 24 settembre, la Sfilata che da viale Alcide De Gasperi attraverserà L’Aquila, nel cuore del centro storico che sta rinascendo dalle rovine del terremoto, per concludersi a Piazza Duomo, dove si terranno le allocuzioni delle Autorità. Saranno giornate intense di sentimento e di commozione. Alpini che si ritroveranno e riabbracceranno, magari dopo decenni. Ricordi di amicizia, di affetti e d’attaccamento alla bandiera e alla Patria. Daranno con semplicità l’esempio del rispetto verso lo Stato e le sue Istituzioni, dimostrando di tenere in primo piano i valori di fraternità e solidarietà, la vera cifra delle penne nere. Alpini d’Abruzzo, d’Italia e delle Sezioni estere ovunque nel mondo: L’Aquila vi aspetta a braccia aperte, per vivere tre giorni d’entusiasmo, allegria e memoria, di onoranze, ricordi e di storia, “Ricordando il Battaglione Alpini L’Aquila”. La città in questi giorni si sta bardando a festa per il vostro arrivo, in un tripudio di bandiere e festoni tricolori. Ma ora un po’ di storia del Battaglione “L’Aquila”.

 

Il 13 aprile 1935, a Gorizia, viene costituito il Battaglione Alpini “L’Aquila, ereditando la Bandiera di Guerra del disciolto Battaglione “Monte Berico”, e inquadrato nel 9° Reggimento Alpini della Divisione Julia, assieme ai Battaglioni Vicenza” Val Cismon”. Gabriele d’Annunzio conia il motto del Battaglione: “D’Aquila Penne, Ugne di Leonessa”. Nel secondo conflitto mondiale, con l’attacco alla Grecia ordinato da Mussolini il 28 ottobre 1940, anche i reparti del 9° Reggimento Alpini vengono dispiegati in quello scacchiere. “Quella che doveva essere un’esercitazione per spezzare le reni ad Atene – scrive tra l’altro Corradino Palmerini in una breve Storia degli Alpini -, dove con poche Divisioni si sarebbero portati i Greci all’armistizio, si rivelò invece una tragedia, in combattimenti con fiumi in piena e con scarsi rifornimenti, dal ponte di Perati alla Vojussa, dal Gori-i-Topit al Tomori, dal Trebescin allo Scindeli, dal Bregianit al Golico, dal Pindo al Monte Chiarista, dove cadde eroicamente il caporal maggiore Mario Rossi, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare. A lui è intitolato il Gruppo Alpini di Paganica, del quale per diversi anni sono stato Capogruppo”. Il 23 aprile 1941, dopo che i Tedeschi erano entrati in Grecia dalla Macedonia, in poche settimane l’esercito greco è sopraffatto e firma l’armistizio di Salonicco. Quanto costa all’Italia quella sciagurata Campagna di Grecia? 13.502 caduti, 38.768 feriti e 17.907 congelati di varia gravità. Ma a questo già grave bilancio si debbono aggiungere gli alpini del Battaglione “Gemona”, già tanto duramente provati in battaglia, annegati nel siluramento, davanti a Corfù, della nave Galilea, ad opera d’un sommergibile britannico, mentre stanno tornando in patria. Periscono in quella tragica notte 21 ufficiali, 18 sottufficiali e 612 alpini della Julia. Vengono ripescati e si salvano solo in 246.

 

Il Duce vuole sdebitarsi con l’alleato tedesco, intervenuto in Grecia per salvarci da una difficile situazione. Così fa mandare in Russia il Csir (Corpo di Spedizione Italiano in Russia). Ma non basta! Viene deciso di approntare l’Armir: ne fa parte anche un Corpo d’Armata alpino che Hitler intende impiegare nel Caucaso. Viene poi il contrordine e gli alpini sono dirottati nelle steppe che costeggiano il Don. Anche qui, pur con armi superate e con equipaggiamenti inadeguati, le penne nere combattono valorosamente. In particolare il Battaglione L’Aquila”. Il 14 agosto 1942, infatti, parte ancora per il fronte russo, rimesso a nuovo dopo il rimpatrio dalla Grecia. Sulle rive del Don, il Battaglione L’Aquila” è attestato in prossimità del bosco di Witeliszki, mentre davanti sono il “Vicenza” e il “Val Cismon”, sulla destra il “Tolmezzo”. Quando i Russi sfondano il fronte, vengono chiamati a tamponare le falle createsi nella zona dove sono impegnate le Divisioni Sforzesca, Ravenna e Cosseria. Dicembre del 1942 è un mese di aspri combattimenti, durante il quale il nostro Battaglione è posto a presidiare il quadrivio di Selenyj Jar, il “Quadrivio di sangue”.

 

La battaglia infuria nei giorni di Natale, terribile e sanguinosa. Il Battaglione “L’Aquila” resiste eroicamente ma viene decimato: dei 51 ufficiali, 52 sottufficiali e 1752 alpini, dopo la ritirata, rientreranno in Italia il 19 marzo 1943 solo 3 ufficiali – tra cui il tenente Giuseppe (Peppino) Prisco decorato di Medaglia d’Argento al Valor militare, e 152 alpini. Anche i superstiti del Battaglione “Monte Cervino”e i Battaglioni fratelli del 9° Reggimento, il “Vicenza” e.“Val Cismon”, partecipano alla resistenza che non permette ai Russi d’entrare a Rossoch, dove ha sede il Comando del Corpo d’Armata Alpino. Al decimato BattaglioneL’Aquila” viene dato ordine di ritirata il 17 gennaio 1943, quando i Russi hanno sfondato il fronte minacciando di rinchiudere l’intero Corpo d’Armata dentro una grande sacca. Era la sacca di Nikolajewka, dove nella battaglia del 26 gennaio 1943, all’ordine perentorio del Gen. ReverberiTridentina avanti!” viene sfondata la linea russa in prossimità del terrapieno della ferrovia Waluiki-Nikolajewka, che sembrava insormontabile. Memorabile l’impegno del Battaglione “Morbegno”. Da lì ha inizio la lunga marcia di ritirata, così ben descritta da Giulio Bedeschi in “Centomila gavette di ghiaccio”, Mario Rigoni Stern nel “Sergente nella neve” e ancora da Aldo Rasero in “Alpini della Julia”. A rendere onore all’eroismo degli alpini nella Campagna di Russia è proprio il nemico. Il bollettino militare russo dell’8 febbraio 1943 così scrive: “Gli alpini italiani devono ritenersi imbattuti nel suolo di Russia”.

 

Dopo l’8 settembre 1943 l’Esercito italiano è lasciato allo sbando, con il Re fuggito da Roma a Brindisi insieme al Capo del Governo Pietro Badoglio e al Capo di Stato maggiore della Difesa, gen. Roatta. L’Italia viene occupata dai Tedeschi. Mentre gli Alleati risalgono l’Italia, dopo lo sbarco in Sicilia del 10 luglio ‘43, nell’autunno si costituiscono reparti di “fiamme verdi” che si aggregano all’Esercito di Liberazione. Si uniranno tutti gli alpini che rientrano dai Balcani. Lo Stato Maggiore dispone che venga costituito un Battaglione di Alpini abruzzesi, giovani volontari, richiamati e “veci” che sono scesi dal Veneto, dopo l’8 settembre, per animare la Resistenza nella zona della Majella. Il Battaglione si chiama “Abruzzi”, ma il 25 novembre riprende il vecchio nome L’Aquila, con le compagnie che portano i gloriosi numeri 93^, 108^, 143^ e 119^. Lo comanda il maggiore Augusto De Cobelli. A metà marzo 1945 gli alpini tornano sul fronte, sulla “Linea Gotica”. Le posizioni dei Battaglioni sono completamente allo scoperto, a contatto ravvicinato con le linee avanzate tedesche. La posizione del BattaglioneL’Aquila” è la più delicata e in un’azione muore il maggiore De Cobelli, decorato di Medaglia d’Oro alla memoria. Ogni notte sono colpi di mano, azioni di pattuglia, cannonate e bombe a mano, finché la mattina del 19 aprile, “Piemonte” e “L’Aquila” attaccano Casa Carrara, a quota 163, e poi a quota 363 San Chierico. I Tedeschi cedono e nella pianura s’intravede Bologna. Il 21 aprile gli alpini del Battaglione “Piemonte, subito dopo i Bersaglieri del “Goito”, entrano in città. Nel pomeriggio scende con una massacrante marcia tra le colline anche il BattaglioneL’Aquila”. Rimarranno nel capoluogo emiliano in servizio d’ordine, poi il 29 aprile alpini e bersaglieri riprendono l’avanzata: arrivano a Bergamo e Brescia. Il primo maggio il BattaglioneL’Aquila” è a Como e il giorno dopo a Torino, dopo aver combattuto contro nuclei tedeschi che resistono ancora disperatamente nella zona di Pavia.

 

Sempre il 2 maggio, la 108^ Compagnia del Battaglione L’Aquila” raggiunge Edolo, occupa il Passo del Tonale e il 4 maggio un plotone di alpini entra a Bolzano. Il 5 maggio termina il ciclo operativo: il Battaglione L’Aquila” è schierato tra lo Spluga e lo Stelvio, il “Piemonte” effettua azioni di rastrellamento in Val Camonica, nel bergamasco e in Valtellina. Il 18 maggio i due Battaglioni riceveranno la Medaglia d’Argento al Valore militare. Il 1° aprile 1946 il BattaglioneL’Aquila” costituirà il nucleo attorno al quale risorgerà l’8° Alpini, il Reggimento di Cantore in Libia. Quando nel 1949 l’Italia entrerà nell’Alleanza Atlantica, poco a poco verrà ricostituita la Brigata Alpina Julia e, dopo, le Brigate Alpine Taurinense, Tridentina, Orobica e infine la Cadore. Il 22 luglio 1991 è soppressa la Brigata Orobica e nel 1997 la Brigata Cadore. Il 15 maggio 2001 è soppressa anche la Tridentina e il 5° Alpini e il 5° Artiglieria da Montagna sono passati alla Julia. In questo riordinamento delle Truppe Alpine, il Battaglione L’Aquila”, già dal 1975 di stanza nella Caserma Rossi della città capoluogo d’Abruzzo, diventa 9° Reggimento Alpini e passa alle dipendenze della Brigata Alpina Taurinense distaccandosi dalla Julia, con grande rammarico, alla quale aveva appartenuto fin dalla sua costituzione. Nel maggio 2017 viene costituito il Battaglione “Orta”, reparto operativo di pronto intervento per calamità naturali, con speciali e moderne dotazioni. E’ inquadrato nel 9° Reggimento Alpini dell’Aquila. Sul Vessillo della Sezione Abruzzi dell’ANA campeggiano 12 Medaglie d’Oro al Valor Militare, meritate nelle varie guerre:

 

1)   Aurelio Grue da Atri, Adua 1896;

2)   Giovanni Esposito da Loreto Aprutino, Derna Libia 1912;

3)   Alfredo Di Cocco da Popoli, Monfenera 1917;

4)   Antonio Ciamarra da Napoli, Monte Tomba 1917;

5)   Silvio Di Giacomo da Acciano, Kristobasileo Grecia 1940;

6)   Luigi Rendina da L’Aquila, Vendrescia Grecia 1941;

7)   Enrico Rebegiani da Chieti, Ivanowka Russia 1942;

8)   Ugo Piccinini da Barisciano, Selenyj Jar Russia 1942;

9)   Giuseppe Mazzocca da Farindola, Ivanowka Russia 1942;

10) Gino Campomizzi da Castel di Ieri, Ivanowka Russia 1942;

11)  Italo D’Eramo da Rocca di Mezzo, Sacca di Nikolajewka Russia 1943;

12)  Lorenzo Brasadola da Calvi dell’Umbria, Selenyj Jar Russia 1943.

 

“Con i nomi di questi eroi si completano queste pillole di storia alpina, con particolare riferimento agli alpini abruzzesi e ai gloriosi reparti in cui sono stati inquadrati. La Sezione Abruzzi dell’ANA vanta oggi nelle sue file circa 11mila alpini associati e un’organizzazione di Protezione Civile alpina tra le più efficienti e organizzate d’Italia”, conclude Corradino Palmerini nella sua Breve Storia degli Alpini, dalla quale sono sunteggiate queste annotazioni.

 

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PROGRAMMA

VENERDI 22 SETTEMBRE

15.00         Auditorium del Parco – Il Giornalista Giustino Parisse presenta il libro della Prof.ssa Maria Teresa Giusti “La Campagna di Russia 1941/1943”.

16.00         Rassegna corale con la partecipazione del Coro Gran Sasso, Coro Portella e del Coro del CAI.

SABATO 23 SETTEMBRE

10.00         Alzabandiera (Piazzale delle Medaglie d’Oro)

10.30         Inaugurazione del Punto di Informazione per il Reclutamento dei Volontari.

10.45         Deposizione corona alla lapide dedicata al Battaglione Alpini L’Aquila (Fontana Luminosa)

11.00         Inizio sfilata Piazza Battaglione Alpini L’Aquila – Villa Comunale. Deposizione corone al Monumento dei Caduti e alla stele dedicata al Cap. Michele Iacobucci.

14.30/18   Auditorium del Parco. Commemorazione del Battaglione Alpini L’Aquila.

14.30         Apertura dei lavori. Saluto di Maurizio Capri, Presidente del Comitato Organizzatore e di Pietro D’Alfonso, Presidente dell’ANA Abruzzi.

15.10         Esposizione dei vari interventi effettuati dal Battaglione Alpini L’Aquila in occasione delle varie calamità naturali.

15.30         Commemorazione dei decorati con Medaglia d’Oro al Valor Militare:

– Ten. Enrico REBEGGIANI di Chieti (Fronte Russo 22.12.1942)

– Alp. Giuseppe MAZZOCCA di Farindola (PE) (Fronte Russo 22.12.1942)

– Ten. Italo D’ERAMO Rocca di Mezzo (Fronte Russo 28.01.1943)

– Ten. Aurelio GRUE Atri (TE) (Adua 01.03.1896).

17.15         Esibizione Corale 99

18.30         Messa in suffragio dei Caduti del Battaglione Alpini L’Aquila celebrata da S.E. Mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia.

DOMENICA 24 SETTEMBRE

8.3/10.3    Afflusso partecipanti. Colazione. Ammassamento Viale De Gasperi (nei pressi della Farmacia Comunale e della sede ANCE).

9.45           Deposizione corona al monumento del Mar. Luca Polsinelli (Caserma Rossi – Questura).

11.00         inizio sfilata: Via De Gasperi, Viale Gran Sasso, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Duomo).

12.30         Saluti e interventi delle Autorità presenti.

18.00         Ammaina bandiera e chiusura della manifestazione in Piazza delle Medaglie d’Oro.




Anche le Colline Teramane nella SCOPERTA DEI TOUR ENOGASTRONOMICI PIU’ GUSTOSI D’ITALIA INSIEME A MOMONDO

 

 

La piattaforma di ricerca viaggi momondo.it ha selezionato 7 percorsi enogastronomici in 7 regioni differenti che gli amanti del nettare degli Dei non possono fare a meno di visitare e gustare

Milano, 19 settembre 2017 – Con l’attenuarsi del caldo estivo, il maturare dei grappoli d’uva e il periodo di vendemmia, sono moltissimi gli Italiani e i turisti internazionali che scelgono l’Italia come meta per gustosi tour enogastronomici alla scoperta dei sapori tipici di ogni regione. Il rito della degustazione di vini e prodotti tipici locali piace da sempre e di conseguenza i resort, gli agriturismi e le cantine vengono presi d’assalto in queste giornate di inizio autunno.

momondo (www.momondo.it) ha quindi individuato i più appetitosi percorsi del gusto tra bellezze paesaggistiche e specialità culinarie.

 

I CASTELLI DELLA LANGA DEL BAROLO (CUNEO)

Nata nel 2016, La Strada del Barolo e grandi vini di Langa è un percorso che attraversa le colline della Langa del Barolo e 11 comuni, abbracciando le cantine produttrici e le aziende agricole per offrire ai turisti la possibilità di incontrare il “re dei vini”, il Barolo appunto, nei luoghi della sua produzione.

Lungo il tragitto si incontrano innumerevoli vitigni di nebbiolo (l’unico utilizzabile per fare il Barolo) e validissime realtà vinicole e piole dove deliziarsi con i tipici ravioli del plin, bollito, bagna càuda.

Il castello di Barolo è inoltre la sede del Wine Museum, e in quello di Grizane Cavour si trovano enoteche regionali; mentre all’interno della fortificazione di Roddi è possibile prendere lezioni di cucina a base di tartufo, protagonista assoluto della famosa Fiera internazionale che si svolge ad Alba dall’8 ottobre al 26 novembre.

 

LE BOLLICINE DELLA FRANCIACORTA (BRESCIA)

Regno dell’omonimo spumante Docg prodotto con uve chardonnay, pinot nero e pinot bianco, la Franciacorta si estende da Brescia e monte Orfano.  La zona è attraversata da cinque percorsi enocicloturistici che insieme formano la “Strada del Franciacorta”, disseminata da un centinaio di cantine all’interno di antichi monasteri e prestigiose dimore aristocratiche come Villa Lechi a Erbusco, casa dei famosi vini Ca’ del Bosco.

Dopo una piacevole degustazione di vini locali è possibile rifocillarsi con tinca ripiena di Clusane oppure, per gli amanti della carne, manzo all’olio di Rovato, accompagnati da polenta.

 

L’AMARONE IN VALPOLICELLA (VERONA)

A nord-ovest di Verona si estende per 240km la Valpolicella, un territorio ricco di cultura ed enogastronomia, dove nascono l’omonimo rosso e i fratelli Ripasso, Recioto e Amarone, il più rinomato della famiglia.

L’origine del nome è controversa, la spiegazione che più si avvicina alla realtà, e che più fa onore alle tradizioni produttive del luogo, può essere trovata nell’espressione latina “Val-poli-cellae”, ovvero “valle dalle molte cantine”. Qui si alternano infatti campi di ciliegi, pievi e ville venete a distese infinite di vigneti che rendono la Valpolicella una delle zone più battute da tour di degustazione del vino.

Anche dal punto di vista gastronomico, la Valpolicella gode di ottima fama. Il Monte Veronese detiene infatti la corona casearia della zona, che è inoltre terra di insaccati da carne suina e frutta per la preparazione di confetture, composte e marmellate. Tra le delizie tipiche, il risotto all’Amarone.

 

TOUR DEL CHIANTI (FIRENZE E SIENA)

Tra Firenze, Siena e Arezzo si trova il Chianti, un susseguirsi di colline, borghi dove il tempo si è fermato, fortezze, pievi e case di campagna: una natura suggestiva e ricca non solo di bellezze e di storia ma anche di prodotti unici che hanno reso questa regione famosa in tutto il mondo.

Da non perdere il Castello di Brolio, che fu del padre del Chianti – Bettino Ricasoli – ed è oggi la sede della struttura vinicola più longeva d’Italia, e la Casa Chianti Classico, nella cornice di un convento settecentesco, per fare una full immersion nel Gallo Nero – storico simbolo del Chianti.

La strada 222 Chiantigiana passa attraverso questo incantevole territorio dai colori della vite e dell’ulivo ed è costellato di punti di ristoro in cui dedicarsi ai piaceri della tavola e di Bacco. Obbligatorio l’assaggio dell’olio Dop a crudo sul pane toscano. E dei crostini coi fegatini di pollo, della ribollita, della pappa al pomodoro, dei salumi e delle carni prelibate.

 

TRA I COLLI DEL MONTEPULCIANO (TERAMO)

Il territorio delle Colline Teramane, si estende al nord dell’Abruzzo, posto tra le altitudini del Gran Sasso e le coste dell’Adriatico. Il paesaggio è incantevole, grazie anche ai meravigliosi vigneti curati alla stregua di un giardino nobiliare. E’ qui che ha origine Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg, il più interessante tra i rossi regionali, robusto e adatto all’invecchiamento.

Si tratta di un luogo con forte e remota vocazione alla vitivinicoltura, ma non solo: altrettanto importante è la tradizione culinaria con i tipici maccheroni alla chitarra con pallottine (polpettine di manzo) e gli arrosticini di pecora.

Meta irrinunciabile è senz’altro Atri, centro ricco di storia e cultura che si sviluppa su tre colli affacciati sul mare e su maestosi calanchi, profondi e stretti solchi di erosione che creano uno scenario unico. Qui è d’obbligo assaggiare il pecorino locale.

 

IL REGNO DEL PRIMITIVO (TARANTO)

Dal litorale ionico immediatamente a sud di Taranto, puntando dritto all’interno, si arriva al cuore territoriale del Primitivo, quello di Manduria, 100% vitigno omonimo, il cui nome deriva dal fatto che le uve di questo vitigno hanno una maturazione molto precoce rispetto alle altre varietà.

Per gli amanti del vino potente e assai alcolico – oltre alla zona di Manduria – una tappa d’obbligo è Sava, situata nell’entroterra salentino, nota per la produzione di vino primitivo e di olio d’oliva. Per contenere gli effetti del corposo vino, da non perdere i ciceri e tria (ceci e pasta in parte fritta e in parte bollita) e le orecchiette alle cime di rape, condite con olio Terre Tarentine Dop.

 

LA STRADA DEL VINO DI MARSALA (TRAPANI)

Anche Marsala ha la sua Strada del Vino; si chiama Terre d’Occidente ed evoca quella parte di Sicilia che più di altre ha conosciuto nei secoli intrecci di culture: fenici, punici, greci, romani, arabi e poi longobardi, aragonesi, angioini; una babele da osservare ma anche da gustare.

La città è infatti la patria del famoso Doc liquoroso a cui dà il nome. Imperdibili le Cantine Florio, costruite nel 1832, affacciate sul mare e custodi di circa 5 milioni e mezzo di litri di Marsala. Parlando di pietanze tipiche, sicuramente da non perdere il mercato del pesce, il pane cunzato (condito) e le busiate (tipo di pasta) al pesto trapanese.

 

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Abruzzo. CAMBIAMENTI CLIMATICI: DAL 22 SETTEMBRE PROCESSO PARTECIPATIVO IN ABRUZZO 

 

Icambiamenti climatici rappresentano la più grande sfida che governi, enti territoriali, istituzioni internazionali e popolazioni sono chiamati ad affrontare contrastando le cause dell’innalzamento delle temperature globali con  interventidimitigazionein  gradodiridurreconcretamente le emissioni di gas serra e predisponendo piani di adattamento che minimizzino gli impatti climatici  a livello locale. L’Abruzzo è caratterizzato dalla più alta diversità climatica dell’Italia peninsulare e dunque da un’elevata vulnerabilità a tali impatti.

Mario Mazzocca

Per questo motivo, fin dal settembre 2015, la Regione Abruzzo ha profuso grande impegno conquistando l’obiettivo di varare il Piano Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PACC) entro il corrente anno, avviando successivamente il processo per la stesura del Profilo climatico regionale, propedeutico al PACC e presentato nel giugno scorso, ed affidando il coordinamento e l’organizzazione del processo partecipativo previsto per la sua elaborazione al Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali (CDCA), in collaborazione con l’Università “G.D’Annunzio”.

Per favorire la collaborazione tra i diversi livelli di governo, coinvolgere gli attori istituzionali, economici e sociali e, più in generale, far conoscere alla cittadinanza e ai media le attività previste e gli obiettivi fissati,  la Regione Abruzzo ha pianificato il proprio processo partecipativo attraverso una serie di appuntamenti che prenderà il via a Sulmona (AQ) il 22 settembre prossimo, per continuare il 6 ottobre a Vasto (CH),  venerdì 20 ottobre a Pescara, il 27 ottobre a Teramo e concludersi venerdì 24 novembre a L’Aquila.

Questo tour verrà preceduto da un importante evento che si terrà domani – martedì 19 settembre – a Bruxellesorganizzato dalla Commissione Europea delle Regioni: un focus di approfondimento interamente dedicato al tema delle “Risorse per l’azione del clima a livello regionale, le opportunità di finanziamento per la sfida dell’adattamento”al quale parteciperà il Sottosegretario d’Abruzzo delegato all’Ambiente Mario Mazzocca.

 “Una delle principali difficoltà che le autorità locali e regionali affrontano – spiegaMazzocca– è la mancanza di risorse finanziarie adeguate. Tale sfida è ancora più grande quando si tratta di misure di adattamento al clima, soprattutto per la necessità di definire chiaramente concetti e azioni correlate. La conferenza ha lo scopo di aiutare Regioni e città in questo e fornire informazioni su un certo numero di strumenti finanziari atti alle azioni da porre in essere. Analizzando i rischi e le vulnerabilità ai cambiamenti climatici del nostro Paese  le cui cronache riportano sempre più spesso eventi metereologici che sfociano in drammatiche emergenze territoriali, appare evidente l’urgenza di un intervento sistemico che garantisca il rafforzamento delle capacità resilienti tanto a livello urbano quanto in zone rurali, montane e costiere. Dopo l’approvazione da parte del Governo della “SNAC” (Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici), adesso tocca alle Regioni, come enti territoriali sovrani, pianificare interventi e politiche di gestione del territorio per garantire tale obiettivo”.

Per il prossimo 11 ottobre un altro importante appuntamento è stato organizzato dalla Regione Abruzzo presso la propria sede di Bruxelles: “Regioni e città per la transizione climatica ed energetica: esperienze comuni” con la partecipazione di personalità di spicco impegnate a livello internazionale sul tema, del Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, membro del Comitato europeo delle regioni;di Giuseppe Di Pangrazio, Presidente del Consiglio regionale e Coordinatore del gruppo di lavoro sulle calamità naturali per la Conferenza delle assemblee regionali europee (CALRE) e dello stesso Sottosegretario regionale Mario Mazzocca, Vice Presidente Fedarene delegato all’azione su energia e clima.




Abruzzo. On. Melilla: stabilizzare i 500 discontinui abruzzesi del Corpo dei Vigili del Fuoco

 
 
Una delegazione di Vigili del Fuoco discontinui si é incontrata con il Deputato di Articolo Uno – Mdp Gianni Melilla e ha rappresentato i problemi di questa particolare forma di precariato pubblico. 

Gianni Melilla
On. Gianni Melilla

Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco rappresenta una delle più importanti realtà dello Stato italiano: i loro interventi e le loro competenze forniscono un sostegno concreto alla cittadinanza e la prima linea nell’affrontare le emergenze, naturali e non, come limpidamente dimostrato negli interventi in caso di terremoto o di incendi che negli ultimi anni hanno devastato la regione Abruzzo. 
Nonostante la loro necessaria presenza, i VV.F. da molti anni hanno mezzi insufficienti, sono sotto organico e si avvalgono in maniera permanente dei “discontinui” ovvero di personale precario, pienamente formato e competente, che di fatto va a coprire le croniche mancanze di personale all’interno del Corpo. È fondamentale ripristinare al più presto la piena copertura d’organico dei Vigili del Fuoco e questo puó essere fatto anche con la stabilizzazione dei discontinui, 16.000 unità su tutto il territorio nazionale e 500 in Abruzzo, che già oggi operano pienamente e continuamente all’interno del Corpo senza averne un adeguato riconoscimento giuridico ed economico. Chiederemo al Governo di recepire, nel prossimo Documento di Economia e Finanza e nella legge di bilancio, le risorse necessarie per colmare i vuoti di organico, per la stabilizzazione dei discontinui e per assicurare i mezzi necessari alla piena funzionalità del lavoro dei Vigili del Fuoco.
 
 
Gianni Melilla, Deputato Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista



MENSE PESCARA: GRANO ESTERO NELLA PASTA, COLDIRETTI ABRUZZO CHIEDE DI FARE CHIAREZZA

 

“Quanto sta accadendo conferma la necessità di una maggiore trasparenza sulla provenienza della materia prima usata per tutte le produzioni alimentari, soprattutto per quelle di largo consumo di cui la pasta è probabilmente la più diffusa ed apprezzata. Chiediamo pertanto che venga verificato il rispetto delle regole sancite dal capitolato nell’interesse delle famiglie pescaresi”. Interviene Coldiretti Abruzzo sulla indagine scattata sull’appalto del servizio mense delle scuole del Comune di Pescara partita da un esposto (del M5S) in cui si accusa la ditta vincitrice di non aver usato – come da capitolato – pasta prodotta con farina di grano duro coltivato in Italia ma prodotta con miscele di grano anche estero.

Logo Coldiretti

“Auspichiamo che la procura faccia chiarezza al più presto, soprattutto perché si parla di alimentazione dei bambini e delle aspettative delle famiglie pescaresi che hanno scelto il servizio – dice Coldiretti – è stata proprio Coldiretti insieme all’istituto senologico abruzzese (ISA) a chiedere al Comune di inserire nel capitolato cibi a chilometro zero prodotti con materia prima italiana o, ancor meglio abruzzese, in linea con le aspettative delle famiglie”.

Coldiretti Abruzzo, evidenziando che in Italia un pacco di pasta su tre è purtroppo prodotto con grano coltivato all’estero, ricorda che a gennaio 2018 entrerà in vigore il decreto sull’etichettatura obbligatoria dell’origine del grano duro sulle confezioni di pasta. “I consumatori devono essere messi sempre nella condizione di scegliere quale pasta mangiare – dice Coldiretti. A maggior ragione in Abruzzo, che è considerata a livello mondiale la culla della pasta italiana e in cui, su una superficie totale a cereali di 87 mila ettari (di cui 34.500 ettari a grano duro per una produzione di circa 1.400.000 quintali per un valore di circa 35milioni di euro), operano circa 20mila aziende con cereali che, reduci dalla campagna cerealicola appena conclusa, hanno regalato un grano eccellente per tutti gli indicatori qualitativi ossia colore, vitrosità, glutine, peso specifico e proteine. “Un grano eccellente da ogni punto di vista – conferma Coldiretti Abruzzo – che, per diventare pasta, non deve sopportare tra l’altro lo stress di lunghi trasporti e il trattamento chimico con prodotti vietati in Italia dove la maturazione avviene naturalmente con il sole e che rappresenta a nostro avviso il miglior prodotto per l’alimentazione oltre che per la tutela del reddito delle nostre imprese”.

 




New York. Non dimentichiamo di essere abruzzesi

Cerchiamo di ricordare,anzi di non dimenticare chi siamo noi abruzzesi “forti e gentili”. Uomini di montagna e di mare. Forse

un po’ chiusi ma sempre pronti ad aiutare chi ha bisogno. Terra di Rocky Marciano e Dean Martin,di Gabriele d’Annunzio
e Benedetto Croce. E scusate se e’poco.
Dalle montagne al mare panorami bellissimi. Tre parchi nazionali,trenta riserve naturali. Lungo le coste fresche pinete e
spiagge di sabbia dorata. Riserve marine di Cerrano e Punta Aderci.. Settecento cinquanta hotel di grande stile pronti ad accogliere
visitatori da ogni parte del mondo.Carnevale estivo a Alba Adriatrica. Parco acquatico a Tortoreto Lido.

I giornalisti, Lino e Benny Manocchia 31 maggio del 1964

In Abruzzo non avrete mai “fame”,nel senso che l’invito della cucina e’ sempre presente. Una cucina seria,domestica,forse
ineguagliabile. Preferite il pesce? Il brodetto preparato a Giulianova e’ finito in alcuni film hollywoodiani L’amatriciana inizio’
come pasto dei poveri,negli anni e’ diventato un piatto che “non lascia dubbi” sulla bonta’ della cucina di quella regione piccola
ma tosta.,come scrisse Hemingway.  E le mazzarelle? E i maccheroni alla chitarra? Be;qui occorre sostare un attimo perche’ li maccaruni alla chitarre fanno impazzire gli americani che hanno avuto la fortuna di sostare da noi e mangiare piattoni di  quel
pasto paradisiaco.
Quindi cerchiamo  di ricordare chi siamo e che cosa offriamo al resto del mondo. E a chi non piace la nostra regione.siamo
costretti a  dire: fate le  valige e lasciate pure la nostra terra benedetta.

L’ultima fatica editoriale di Benny Manocchia, Cronache Americane