PSI: EX DIRETTORI FIRMANO L’APPELLO SALVARE DAL DISCREDITO L’AVANTI!

PSI: EX DIRETTORI FIRMANO L’APPELLO SALVARE DAL DISCREDITO L’AVANTI!

ROMA 8 OTT – L’appello per la tutela della testata Avanti! su cui sta raccogliendo le firme il Psi di Riccardo Nencini, ha già raccolto oltre un migliaio di firme. Tra i primi firmatari un folto gruppo di personalità, fra cui Antonio Ghirelli, Ugo Intini, Giovanni Pieraccini, Roberto Villetti, tutti in diverse epoche direttori del quotidiano socialista; il direttore di mondoperaio Luigi Covatta; il direttore de Le ragioni del socialismo Emanuele Macaluso; il presidente della Fondazione socialismo Gennaro Acquaviva; il presidente della Fondazione Nenni Giuseppe Tamburrano; il presidente della Fondazione Di Vagno Gianvito Mastroleo e inoltre Massimo Bordin, Luciano Cafagna, Luigi Capogrossi, Simona Colarizi, Fabio Fabbri, Rino Formica, Paolo Franchi, Gustavo Ghidini, Lelio Lagorio, Guido Martinotti, Enzo Mattina, Cesare Pinelli, Paolo Pombeni, Giorgio Rebuffa, Michele Salvati, Giulio Sapelli e Massimo Teodori.





PSI CONTRO BERLUSCONI, NON PUOI COMPRARE NOSTRA STORIA

PSI CONTRO BERLUSCONI, NON PUOI COMPRARE NOSTRA STORIA

ROMA, 8 OTT – “Ho manifestato più volte la mia protesta contro il caso paradossale di un ‘Avanti!’ berlusconiano, avendo io diretto a suo tempo il ‘vero’ Avanti! socialista. Mi sento particolarmente coinvolto in questa malinconica vicenda.” Antonio Ghirelli, che è stato oltre che direttore del quotidiano anche portavoce di Sandro Pertini al Quirinale e di Bettino Craxi a Palazzo Chigi, entra così nella battaglia tra i due Avanti!, quello del Psi, schierato a sinistra, e quello di Lavitola, dalla parte di Berlusconi.

Tanti dirigenti del vecchio e del nuovo Psi insieme a decine di militanti socialisti romani che si sono riuniti oggi pomeriggio in via del Corso, a Roma, davanti alla sede del quotidiano diretto da Lavitola, distribuendo una edizione straordinaria del loro settimanale “Avanti! della domenica” su cui campeggiava il titolo di apertura: “Berlusconi, puoi comprare tutto, non la nostra storia”. Un semplice foglio tabloid con una vignetta che raffigura Lavitola che legge un Avanti! che ha come ultima pagina una carta di credito “Silviocard”.

Poi il lunghissimo elenco di nomi, un migliaio, tanti prestigiosi del gotha socialista del vecchio Psi, che hanno fino a oggi sottoscritto un appello contro il discredito gettato sulla antico foglio socialista. Tra questi lo storico Giuseppe Tamburrano che ha detto: “scrivo sull’Avanti! della domenica, quello socialista. Lasciatemi dire due parole sull’altro Avanti!, quello di un certo Lavitola. Ma chi lo ha lasciato cadere in quelle mani? Non finisce mai la nostra agonia da Di Pietro a Lavitola? E la rinascita dov’è?” si è chiesto sconsolato Tamburrano.

Un turista francese si ferma e si fa tradurre da Bobo Craxi lo striscione, annuendo divertito al Berlusconi che può comprare tutto ma non la storia dei socialisti.

“La vicenda de ‘L’Avanti!’ di Lavitola, – spiega Craxi – con l’uso improprio che ne è stato fatto, è il segno del degrado di una politica che in Italia non rispetta più i valori della storia. Troppi hanno utilizzato quella socialista per interessi elettorali o addirittura squallidi come quelli del dossieraggio. L’‘Avanti!’ deve tornare ad essere la voce libera e democratica dei socialisti di questo Paese che ovunque collocati si riconoscono nei grandi simboli come la nostra testata. Il nostro impegno – ha concluso – è quello di far tornare l’Avanti! nelle mani della comunità socialista”.

“Siamo in piazza per difendere un pezzo della nostra storia da una usurpazione volgare” – ha detto il sen. Gerardo Labellarte della segreteria nazionale del PSI. “Il nostro è un appello a tutti che rivolgiamo anche ai socialisti che in buona fede hanno votato per i partiti di centrodestra, ad essere con noi perché nessuno può comprare la storia e il futuro dei socialisti italiani”.

Tra i manifestanti anche Alberto La Volpe, l’ex direttore del Tg2 che ha diretto sia il mensile del Psi Mondoperaio sia il settimanale Avanti! della domenica. La Volpe ha parlato di “tristezza” per lo storico foglio trasformato in “gazzetta caraibica” e usato da Berlusconi, e ha quindi lanciato un appello ai socialisti nel Pdl, perché chiedano a Berlusconi di far “cessare lo sconcio” “Un socialista come me, non può non indignarsi per questo episodio” che ha definito “volgare”.

Il segretario del Psi RiccardoNencini ha sottolineato come “i fatti di questi giorni attorno con le manovre di Valter Lavitola a Santa Lucia, ci confermano dopo un quindicennio che l’operazione del falso Avanti! fu fatta in nome e per conto di Berlusconi. “Fu fatta per far credere che Forza Italia era l’approdo giusto per i socialisti nella bufera di tangentopoli”. “Invece oggi – ha concluso – scoprono Lavitola e il suo Avanti! che sbarcano da un jet privato in un lontano paradiso fiscale per sostenere la lotta intestina al centrodestra tra il suo amico Berlusconi e il presidente della Camera Fini. Per quanto ci riguarda faremo di tutto per difendere la dignità del vero Avanti! e di una storia socialista che non ha nulla a che spartire con Berlusconi e il centrodestra”.

La manifestazione all’imbrunire è proseguita con una fiaccolata.




Roma, 8 Ottobre 2010 DI STANISLAO (IDV):RICOSTRUZIONE L’AQUILA, CHIODI E’ BENE CHE SI AFFIDI AI MIRACOLI

Roma, 8 Ottobre 2010

DI STANISLAO (IDV):RICOSTRUZIONE L’AQUILA, CHIODI E’ BENE CHE SI
AFFIDI AI MIRACOLI

“Chiodi è bene che speri in qualche miracolo, perché per il lavoro
ottimo e eccellente continuando di questo passo non vedo molte
speranze”. Replica così l’On. Augusto Di Stanislao alle dichiarazioni
di stamane alla conferenza stampa congiunta sulla ricostruzione post
sisma. “Il tentativo di autodifesa e di assolvimento da parte di
Chiodi è grottesco e immaturo. Come sempre le bugie hanno le gambe
corte. Basta venire in Abruzzo piuttosto che parlare da Roma per
vedere tutte ombre e pochissime luci. Un modo di infiocchettare con
tante belle parole, promesse e tante cifre buttate qua e là una
situazione ancora drammatica,l’emergenza infatti non è chiusa e la
ricostruzione non decolla. Non ci dimentichiamo di 55 mila persone che
devono rientrare nella propria casa tra le quali mille sono prive di
una qualsiasi sistemazione. E ancora, 12 mila disoccupati, un
incremento dell’800 per cento della Cig. Chiodi parla di sfollati
comodamente insediati negli hotel, ma non si preoccupa delle grandi
difficoltà degli albergatori che hanno dovuto affrontare e anticipare
da soli con grande senso di responsabilità e di umanità tutte le spese
e che ancora sono in attesa che gli impegni del governo vengano
rispettati. Un commissario che deve vigilare sulla regolarità degli
appalti che ha già avuto una condanna in appello dalla Corte dei conti
per culpa in vigilando, infiltrazioni mafiose e un continuo scaricare
responsabilità ad altri. Tanto il Governo quanto Chiodi – conclude Di
Stanislao – stanno parlando di un altro paese e di un?altra regione.
La ricostruzione deve essere una priorità nazionale e il Governo non
può lavarsene le mani.”




Abruzzo. TERREMOTO: REGBY; PAGANO, RINGRAZIO PRESIDENTE BERLUSCONI PER DONAZIONE

TERREMOTO: REGBY; PAGANO, RINGRAZIO PRESIDENTE BERLUSCONI PER DONAZIONE

(L’Aquila, 8 ottobre 2010). (Acra). “Lo reputo un gesto di grande generosità che rafforza ulteriormente l’affetto del Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, verso la Città de L’Aquila e gli aquilani”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, appena appresa la notizia della donazione di 200 mila euro effettuata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, al sodalizio aquilano “L’Aquila Rugby 1936″, al fine di garantire l’iscrizione al prossimo Campionato.

“Il particolare momento economico negativo nonché le problematiche legate alla ricostruzione – continua Pagano – rendono spesso difficile o impossibile assicurare una tutela economica a tutte le associazioni sportive abruzzesi, anche di quelle  con un passato glorioso come appunto L’Aquila rugby – ha aggiunto Pagano -. Per questo motivo ringrazio il Presidente Berlusconi per la sua generosità, che permetterà così di far continuare a vivere uno dei simboli sportivi più autentici della Città dell’Aquila. Non mi resta che augurare un in bocca a lupo a tutti i componenti della squadra neroverde per l’imminente campionato”.

L’Aquila, 8 ottobre 2010




Pescara. Consegna del Premio “INCENTIVO ALLO STUDIO” Sabato 9 ottobre 2010 alle ore 16.30

Consegna del Premio

“INCENTIVO ALLO STUDIO”

Sabato 9 ottobre 2010 alle ore 16.30

presso la Sala dei Marmi della Provincia di Pescara

Si terrà domani, sabato 9 ottobre presso la Sala dei Marmi della Provincia di Pescara la consegna dei premi “Incentivo allo Studio”, organizzata dal Comitato provinciale di Pescara, Sezione Femminile della Croce Rossa Italiana,

La Manifestazione, giunta quest’anno alla quinta edizione, ha lo scopo di aiutare i ragazzi più meritevoli tra le famiglie che sono seguite dalla Croce Rossa Italiana della provincia al fine di proseguire la frequenza scolastica con risultati sempre più alti.

Ventidue saranno, nel corso della cerimonia di consegna, i premiati che sono stati individuati tra coloro che nel corso dell’anno scolastico 2009-2010 si sono distinti con risultati brillanti.

Il Commissario del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana di Pescara, Fabio Nieddu, ha dichiarato: “La cultura, la formazione e la crescita professionale sono gli unici strumenti che, nell’attuale contesto sociale, possono aiutare i cittadini di domani a vivere consapevolmente la propria esistenza nel rispetto dei diritti civili. La Croce Rossa non può che pensare che i giovani di oggi siano l’unica speranza per un mondo migliore e progredito. Riteniamo, anche con questa piccola iniziativa, di poter contribuire in questo senso”.

“La Croce Rossa – ha sottolineato la Commissaria della Sezione Femminile, Marisa Camplese D’Angelo – vuole con questa iniziativa essere ancora più vicina alle famiglie che sono in difficoltà e dare loro un contributo ai ragazzi che si sono impegnati nello studio quale riconoscimento per il lavoro svolto e sprone a continuare con profitto”.

I Premi, che consistono in contributi economici alle famiglie, sono stati assegnati 10 a studenti delle scuole elementari, 6 a studenti delle scuole medie, 6 a studenti delle scuole superiori.

Sono stati inoltre assegnati ai più meritevoli, libri, testi scientifici.

A tutti sarà consegnato un attestato.

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PSI: MANIFESTAZIONE IN DIFESA DELL’AVANTI!

PSI: MANIFESTAZIONE IN DIFESA DELL’AVANTI!

Oggi, venerdì 8 ottobre, i socialisti di Roma si mobilitano per protestare contro l’uso indebito della testata Avanti! da parte di Valter Lavitola con una manifestazione che ha come slogan: Berlusconi, puoi comprare tutto, non la nostra storia.

La manifestazione inizierà alle ore 18, sotto la sede del falso Avanti!, in via del Corso 117, e sarà seguita alle ore 19.00 da una fiaccolata che vedrà la partecipazione, oltre che dei dirigenti e militanti del Partito Socialista Italiano, dei firmatari dell’appello per salvare dal discredito la testata socialista Avanti. E’ annunciata la partecipazione e l’intervento, tra gli altri, di Antonio Ghirelli già direttore del quotidiano socialista e di Alberto La Volpe, già direttore di Mondoperaio e dell’Avanti! della domenica.




Atri. Il Capogruppo del PD al Consiglio Comunale di Atri

Il Capogruppo del PD al Consiglio Comunale di Atri

Il capogruppo del PD al Consiglio Comunale di Atri ha formalmente chiesto al Sindaco l’intervento nel prossimo Consiglio Comunale del Presidente del C.d.a dell’Orfanotrofio Femminile “D.Ricciconti” . Tale richiesta è parsa opportuna perché il Consiglio Comunale sia informato relativamente alle determinazioni assunte nel C.d.a . del 9 luglio scorso ,relativamente all’esproprio di terreni per uso discarica di proprietà dell’Ente  da parte del Consorzio Rsu Piomba-Fino ( delibera n.43 del 23 Aprile 2010).

Per chiarezza è opportuno ricostruire i fatti :

– in data  11 Maggio 2010 l’Ente “D.Ricciconti “ riceve copia della deliberazione del Consorzio con la valutazione dei terreni , stimata dall’Agenzia del Territorio, di Euro 177.433,69 ed ha 60 giorni di tempo per impugnarla al TAR;

– l’Ente incarica  un legale di fiducia per l’ottenimento di un parere circa le determinazioni di adottare( considerato anche che l’Ente  è ancora privo di nuovo c.d.a)

-il legale consiglia l’Ente , in virtù dell’obbligo di tutela del proprio patrimonio , di opporsi all’esproprio e di nominare un tecnico di parte per la stima del valore delle aree oggetto di esproprio ;

-dalla stima del tecnico il valore dei terreni da espropriare è di Euro 275.929.26;

-è evidente , quindi la notevole differenza evidenziata dalla perizia .

il 10 luglio 2010 è il termine ultimo per impugnare la delibera al TAR;

-il C.d.a. ricostituito (delibera di Giunta Regionale , n.531 del 6 Luglio 2010)nella seduta di insediamento del  9 luglio 2010(quindi un giorno prima della scadenza dei 60 giorni ) delibera, nonostante i diversi pareri e , soprattutto ,l’evidente e notevole differenza  di stima del valore (circa di  Euro  100,000,00), di non impugnare la delibera del Consorzio  al TAR.

Per queste ragioni si ritiene  opportuna  la partecipazione del Presidente del C.d.a dell’O.F. “D.Ricciconti  nella prossima seduta consiliare, al fine di rendere edotta l’assemblea sulle ragioni che hanno determinato l’assunzione dei provvedimenti richiamati.

Gabriella Liberatore




Teramo. Il Presidente della Provincia, Catarra, replica a Ruffini

In merito alle affermazioni diffuse a mezzo stampa dal consigliere provinciale Claudio Ruffini si invia una nota del presidente Catarra con preghiera di pubblicazione.

“Spazi di visibilità conquistati a suon di cinismo. Claudio Ruffini, in seria difficoltà con la sua identità politica, per sua ammissione in cerca di nuovi spazi in una sinistra già molto affollata di protagonisti in cerca d’autore, adesso si mette ad annunciare non fatti ma addirittura intenzioni altrui” così il presidente Valter Catarra commenta gli interventi del consigliere regionale, Claudio Ruffini.

“Di fronte ad una crisi di sistema come non s’era mai vista prima, con migliaia di lavoratori ai quali, grazie al lavoro che sta svolgendo quotidianamente la Provincia, non viene meno un sostegno al reddito, il consigliere Ruffini rilancia fatti di altri autoelogiandosi di non si capisce bene quali risultati” continua Catarra che aggiunge: “E’ assolutamente noto, ampiamento diffuso in comunicati e conferenze stampa, il lavoro che Provincia e Regione stanno svolgendo per far finanziare l’accordo di programma Val Vibrata-Tronto; notissimi i programmi del vicepresidente della Regione, Castiglione, per favorire l’accesso al credito alle imprese abruzzesi e quindi teramane; stranote le intenzioni, di tutti, di rimodulare i fondi Fas, quando arriveranno. Di queste stesse cose si parla da mesi in tutti i tavoli di lavoro, se ne è lungamente parlato un anno fa nel Consiglio Provinciale aperto sulla crisi che abbiamo fatto in Val Vibrata. Non è affatto chiaro di quali novità parli Ruffini. Sui rifiuti, lui che è uno dei principali responsabili della crisi attuale insieme a D’Agostino per non aver fatto una scelta, dicasi una in dieci di Governo, chiede alla Regione perché non porta i rifiuti in Molise mentre è il Molise che non firma l’accordo proposto dall’Abruzzo. A parte questo piccolo dettaglio, Ruffini, farebbe bene ad informarsi sui costi e sulle modalità di trasporto dei rifiuti in un ‘altra regione: improponibili sia da un punto di vista tecnico che da quello economico.

Sull’ATR continua a dire che le istituzioni locali non si muovono ma lui non si è mai visto nelle decine e decine di riunioni fra Teramo e Roma per trovare una soluzione che salvi il Polo del carbonio teramano la cui crisi è iniziata quando il centrosinistra governava dappertutto e non mi pare che questo sia servito a qualcosa. Naturalmente, la politica si può fare anche così: scegliendo gli argomenti che fanno più notizia e rilanciandoli ogni giorno tanto “piove Governo ladro”.

E’ la politica dei tavoli, tavolinetti e protocolli d’intesa che non solo sono inutili a risolvere uno, dico uno solo dei problemi dei cittadini, ma compromettono ogni possibilità di dialogo, collaborazione e programmazione serena e seria Demagogia. Sulla pelle di chi il lavoro non ce l’ha, l’ha perso, lo sta perdendo e non certo per colpa della Provincia o della Regione visto che se così fosse, la colpa dovrebbe ricadere tutta su chi ha governato per 18 anni ininterottamente visto che nemmeno ad un bambino si può far credere che la crisi economica o la sua soluzione dipendano dalla Giunta Catarra che governa da un solo annoe e che da un anno è costretta a mettere riparo ad emergenze – rifiuti, bilanci in rosso, precari, organizzazioni e organismi fasulli, spese folli – lasciate in eredità dal passato”.

Teramo 8 ottobre 2010




Abruzzo. Berardo Rabbuffo lascia il PDL per Futuro e Libertà per l’Italia di Fini

Caro Direttore,

Le ragioni di una scelta.

Lascio il PDL. Una decisione alla quale ho riflettuto a lungo, ma anche una decisione presa con il cuore, con la passione che ha sempre caratterizzato la mia esperienza in politica. Con la stessa emozione, vorrei affidare a queste righe, le motivazioni di questa mia scelta.

Ho sempre fatto politica con la gente e nella gente, ho sempre cercato il confronto con le persone che condividevano con me le stanze del partito, con gli amici che mi sostenevano e mi votavano e con le persone che invece non mi avevano mai votato perché sapevo che con il dialogo si potevano migliorare le idee. Questa è stata la mia politica.

Avevo creduto nella costituzione di un progetto moderno di partito ed ho contribuito alla sua costituzione. Ho condiviso la volontà di chi voleva insieme a me che venissero scritte delle regole chiare e semplici per la sua costituzione ed la sua amministrazione, che venissero adottati gli strumenti idonei per garantirne la democraticità. Per questo motivo ho accettato la fine di Alleanza Nazionale in favore della nascita del Popolo della Libertà.  Quel progetto non è mai nato, quel progetto è fallito.

Al suo posto è nato un partito verticistico, autoreferenziale, un partito di “investiti”, che non avevano più bisogno di confrontarsi con il territorio perché le loro posizioni venivano garantite dall’alto. Questo sistema che ha allontanato la classe politica dalla gente ha facilitato il perseguimento di interessi particolari spacciandoli per interessi collettivi. Un movimento che ha ignorato la sua base, i propri sostenitori i propri elettori.  Questa non è la mia politica e non mi apparterrà mai.

Sono consapevole che la gente ci ha eletti perché ha sostenuto non solo i candidati ma il programma e le idee che ne erano alla base. In quel programma e in quelle idee aveva individuato una possibile risposta ai problemi e riposto le speranze di un cambiamento. Io voglio rispettare questi impegni, voglio mantenere le promesse prese.  Per far ciò mi rendo conto però che bisogna cambiare rotta, dare una sterzata decisa a questo sistema. Voglio che la politica riconsegni la giusta dignità ai suoi elettori.

Per questo ho condiviso il progetto di Futuro e Libertà per l’Italia, per  continuare a stare insieme a voi ma soprattutto per continuare a guardarvi negli occhi.

Berardo Rabbuffo




Abruzzo. 25.000 Abruzzesi hanno firmato per l’acqua pubblica: quali risposte dalla politica abruzzese?

25.000 Abruzzesi hanno firmato per l’acqua pubblica:

quali risposte dalla politica abruzzese?

Questa mattina si è tenuta a Pescara presso il Caffè Letterario una conferenza stampa organizzata dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, l’Abruzzo Social Forum ed il WWF per fare il punto sulla campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua.

Alla conferenza era presente Marco Bersani di ATTAC e componente della Segreteria nazionale dei Forum dei Movimenti per l’Acqua che ha promosso il referendum.

In Abruzzo, da tre anni, i 6 Enti d’Ambito per la gestione del Servizio Idrico sono commissariati, e non c’è alcun confronto con la cittadinanza su quale prospettiva avrà nella nostra Regione la gestione del servizio idrico integrato.

Nel frattempo, la campagna per la raccolta delle firme è stato uno straordinario successo. 25.000 firme in Abruzzo, oltre 1.400.000 in Italia raccolte sui tre quesiti referendari: nessun referendum nella storia repubblicana ha raccolto un numero così elevato di sottoscrizioni. Una dimostrazione della volontà di tanti cittadini di affermare un’idea di pubblico e di gestione del bene comune completamente diversa dai carrozzoni clientelari che abbiamo visto in azione sui nostri territori.

Il prossimo obiettivo sarà portare almeno 25 milioni di italiani a votare tre “sì” per fermare la privatizzazione, ripubblicizzare le società per azioni che attualmente gestiscono il servizio idrico e cancellare qualsiasi forma di profitto dalla tariffa dell’acqua.

È evidente la forte richiesta di partecipazione sul tema della gestione dell’acqua che i cittadini abruzzesi sottoscrivendo i tre referendum hanno espresso. È incredibile che l’Assessore Regionale Angelo Di Paolo non apra un confronto serio e continuato  con il più grande movimento di cittadini nella nostra regione attivo sul tema dell’acqua che vede per la prima volta riuniti insieme, ben 8 comitati locali, associazioni ambientaliste, sindacati, diocesi, partiti e singoli cittadini.

Di fronte agli scandali che continuano a colpire la classe dirigente abruzzese, a partire dalla cattiva e clientelare gestione proprio di quei beni e servizi pubblici essenziali alla collettività come l’acqua (ricordiamo lo scandalo dell’acqua contaminata a Bussi), la sanità e per ultimo i rifiuti, ci sembra gravissimo ignorare una tale richiesta di partecipazione.

Ancora più grave appare il tentativo su scala regionale di aumentare le tariffe dell’acqua: solo nell’Ato di Pescara la protesta popolare ha fatto sì che si aprisse un confronto e di fatto ha congelato gli aumenti. In Abruzzo il solo valore delle tariffe è pari a 110 milioni di euro, rispetto a queste cifre non può essere un commissario a determinare il futuro dell’acqua in Abruzzo. Inoltre non mancano i tentativi di realizzazione di grandi opere dispendiose e di dubbia utilità come ad esempio il prelievo di 34 milioni di metri cubi all’anno di acqua dal Lago di Campotosto (bacino del Fiume Vomano) da reimmettere nel Fiume Aterno di cui poco o nulla si conosce visto che anche qui si procede per via commissariale ed emergenziale.

Sul tema dell’acqua si apra un dibattito pubblico, la Regione Abruzzo  promuova  incontri su tutto il territorio regionale sul futuro della gestione del servizio idrico, il piano di tutela dell’acqua, il disinquinamento dei fiumi abruzzesi, il ripristino della buona qualità delle acque.

Così ha dichiarato Marco Bersani, della Segreteria nazionale del Forum dei Movimenti per l’acqua: ”Il governo regionale, i deputati ed i senatori abruzzesi, se vogliono davvero evitare la privatizzazione, devono  battersi per l’approvazione della moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal Decreto Ronchi, almeno fino alla data di svolgimento del referendum. Le Amministrazioni Comunali devono procedere a modifiche degli statuti comunali dichiarando l’acqua bene comune e la gestione del servizio idrico integrato un servizio privo di rilevanza economica, quindi non privatizzabile”,

Concludendo ha dichiarato: ”La regione Abruzzo è un territorio ricco di acqua,  l’avvelenamento dei pozzi Sant’Angelo nei pressi delle discariche a Bussi, il caso dell’inquinamento del Vibrata che ha portato la Magistratura ad aprire un inchiesta per epidemia colposa  devono portare ad un cambio di rotta inderogabile. I cittadini abruzzesi non si sono tirati indietro ora tocca agli amministratori fare la proprio parte”.