ABRUZZO. Consorzi Industriali: sì al riordino, no alla liquidazione COMUNICATO UIL ABRUZZO

Consorzi Industriali: sì al riordino, no alla liquidazione

COMUNICATO UIL ABRUZZO

La Uil Abruzzo ha rimesso all’Assessore Castiglione una propria nota entro il termine stabilito (24 settembre) in vista dell’incontro sulla riforma dei Consorzi Industriali convocato per il 1° ottobre.

Il documento della Uil è incentrato su 5 punti, che riassumiamo:

  1. Sì al riordino, no alla liquidazione. La Uil Abruzzo condivide la necessità di una riforma dei consorzi industriali che si ponga obbiettivi di maggiore snellezza, partecipazione, qualità. L’approccio originario dell’Assessorato sembrava volto alla liquidazione dei consorzi industriali, operazione che giudicammo illegittima e dannosa, per cui abbiamo apprezzato le successive dichiarazioni dell’Assessore secondo cui obbiettivo della riforma è il riordino dei consorzi industriali. Bisogna che alle parole corrispondano i fatti e che l’approccio liquidatorio non rientri dalla finestra.
  1. Collegare riforma dei consorzi, politica industriale, legge quadro industria e politiche di contrasto alla crisi. Evitare che la riforma dei consorzi industriali sia avulsa dal contesto, ma stabilire coerenze con la politica industriale regionale (poli d’innovazione, reti d’impresa, fondi strutturali, Fas, Master Plan) e affrettarsi ad istituire il tavolo congiunto Assessorato Attività Produttive/Assessorato Lavoro sulle crisi aziendali, settoriali e territoriali.
  1. Funzioni dei nuovi Consorzi Industriali: potenziarle. La Uil Abruzzo giudica interessanti le proposte di arricchimento della gamma dei servizi da erogare e la prospettiva delle aree produttive ecologicamente attrezzate; al tempo stesso, ritiene si debba escludere il venir meno in capo ai Consorzi Industriali delle funzioni di pianificazione territoriale ed esproprio/assegnazione delle aree. Il livello comunale è regressivo rispetto alla dimensione territoriale sovra-comunale cui è necessario ci si muova per fare industria e sviluppo. A nostro parere, sarebbe bene che i nuovi Consorzi Industriali diventino anche la sede degli Sportelli Unici.
  1. Geografia dei nuovi Consorzi Industriali: razionalizzarla. Il riordino deve essere anche l’occasione per una migliore definizione degli ambiti territoriali su cui i nuovi Consorzi Industriali dovranno operare, individuando comprensori omogenei, orientativamente quattro, a prescindere dai confini provinciali. Il livello regionale dovrà essere garante di standard qualitativi nell’erogazione dei servizi e di procedure snelle.
  1. Partecipazione nei nuovi Consorzi Industriali: ripristinarla e approfondirla. La Uil Abruzzo giudica decisivo, per la buona riuscita della riforma, che nei nuovi Consorzi Industriali vengano ricostituiti organi democratici ed individuate forme di maggiore partecipazione dell’Impresa che permettano il rilancio di un positivo spirito di condominio responsabile. Maggiori e migliori servizi e più voce in capitolo sono la base su cui prevedere forme di contribuzione universale per dare adeguate certezze anche sul fronte delle entrate.

In conclusione, la Uil Abruzzo ritiene che un riordino della portata di quello sopra richiamato sia importante e conseguibile in tempi brevi. Vanno invece evitate forzature che potrebbero sollevare complesse controversie giuridiche e l’aumento dei livelli e dei vincoli burocratici, con il rischio di non realizzare nulla ma di protrarre la situazione attuale, appesantita dai commissariamenti, dai quali è invece urgente uscire quanto prima e per sempre.

Pescara, 29 settembre 2010

Per la Uil Abruzzo

(Roberto Campo)




Roseto degli Abruzzi (TE). Il PDL si prepara per il 2011

In vista del prossimo appuntamento elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi, che si terrà nella primavera 2011, il Sen. Paolo Tancredi, in qualità di coordinatore provinciale del Popolo della Libertà e l’Assessore Regionale Giandonato Morra, in qualità di Vice, nominano l’Ing. Dante Di Marco, attualmente Consigliere Comunale, Vice Coordinatore rosetano . La nomina è in linea con l’opera di strutturazione del partito in sede locale, in vista del prossimo appuntamento elettorale. In questo modo si intendono definire i punti di riferimento del PDL locale per consentire l’allargamento verso quei cittadini che intendono impegnarsi realmente per riuscire a garantire una vera alternativa ad una città che ne ha realmente bisogno dopo quasi quarant’anni di gestione amministrativa della sinistra. “ Ringrazio il Sen.Tancredi e l’Assessore Regionale Morra per la fiducia accordatomi. Questo incarico, oltre a rappresentare per me un onore è senz’altro un impegno gravoso da cui non intendo sottrarmi. Cercherò di lavorare, come ho sempre fatto, con gli altri amici del PDL Rosetano affinché attraverso l’alleanza che si sta formando con le altre forze politiche e civiche di Roseto, si possa puntare tutti assieme a vincere le prossime elezioni comunali per dare finalmente alla nostra città quell’alternativa auspicata ormai dalla stragrande maggioranza dei cittadini rosetani”.




Giulianova. UDC: Nell’ultimo Consiglio Comunale di Giulianova è stata discussa “la disciplina per la monetizzazione delle aree di cessione”.

Nell’ultimo Consiglio Comunale di Giulianova è stata discussa “la disciplina per la monetizzazione delle aree di cessione”.

Premettiamo che l’U.D.C. di Giulianova, in linea di massima, non è contraria alla monetizzazione di aree precedentemente cedute al Comune. Ciò, però, solo in determinate zone di Giulianova, esclusivamente per motivi eccezionali e sempre che la stessa monetizzazione non comprometta l’assetto generale del territorio.

Riteniamo, comunque, che la delibera comunale sulla Monetizzazione delle aree cedute avrebbe dovuto essere collegata ad un programma di attuazione del P.R.G di più ampio respiro ed organicità e, tra l’altro, finalizzato al controllo dello sviluppo della città, ad esempio nel corpo deliberativo dei Programmi Urbani Complessi, essendo questi ultimi strumenti per la gestione del territorio ben più moderni, che quasi tutti i comuni della zona hanno già da tempo adottato (vedasi i Comuni di Atri, Mosciano S.A., Corropoli ecc.) e che consentirebbero alla cittadina di dotarsi di quelle infrastrutture tanto necessarie quali, ad esempio, il palazzetto dello sport.

Per quanto concerne la Monetizzazione delle aree cedute, suggeriamo che nelle norme di attuazione del P.R.G. vengano inseriti i seguenti articoli per dare un senso concreto alla cessione delle aree:

1)  L’amministrazione comunale ha facoltà di non accettare la cessione di aree di difficoltosa utilizzazione a causa delle dimensioni (ad esempio troppo piccole, vedasi ultima delibera sui frustoli), conformazione ed ubicazione (zone non di pregio).

2)  In alternativa alla cessione gratuita di aree per servizi ed in caso di dimostrata impossibilità del loro reperimento nella località di intervento, è ammessa la monetizzazione delle stesse, da effettuare con l’applicazione dei criteri previsti dalle vigenti disposizioni per la determinazione dell’indennità di esproprio o di valutazione dell’area in base a perizie tecniche, con riferimento all’area dell’intervento ed alle sue capacità edificatorie.

Comitato Comunale di Giulianova

Premesso tutto ciò, per noi il valore delle aree da monetizzare deve comunque essere il valore di mercato, che può essere oggettivamente ottenuto attraverso la consultazione dell’Agenzia delle Entrate sulla base degli ultimi atti, aumentata del costo totale delle opere di urbanizzazione.

Purtroppo la delibera approvata di recente dal Consiglio Comunale prevede, invece, il valore ai fini ICI + il costo delle opere di urbanizzazione x 2 ed il tutto diviso due.

Tale metodo di calcolo va indiscutibilmente a favorire i privati a danno della collettività.

Sarebbe poi opportuno che gli incassi che deriveranno dalla Monetizzazione delle aree cedute vadano a costituire ed alimentare un nuovo fondo finalizzato all’acquisto di aree per infrastrutture pubbliche; ciò servirebbe a compensare in parte la cittadinanza per la perdita delle aree monetizzate e, quindi, non più asservite a pubblica utilità.

Il partito dell’U.D.C. di Giulianova




Pescara. NASCE FEDERAZIONESANITA’ CONFCOOPERATIVE ABRUZZO: AL VERTICE ELETTO IL MEDICO TERAMANO ERCOLE CORE

NASCE FEDERAZIONESANITA’ CONFCOOPERATIVE ABRUZZO:

AL VERTICE ELETTO IL MEDICO TERAMANO ERCOLE CORE

Core: “Il futuro è costruire una rete per dare la possibilità a tutti di essere assistiti sul territorio”

A tenere a battesimo la nascita della federazione abruzzese è stata Nicoletta Verì,

presidente della V Commissione Sanità della Regione Abruzzo

Pescara, 28 settembre 2010 – Contribuire alla costruzione di una rete di assistenza territoriale in ambito sanitario e aprire spazi di dibattito tra le varie “anime” e categorie che oggi operano nel settore, cogliendo la sfida del nuovo modello policentrico di sanità e concorrendo a sviluppare una nuova cultura nell’ambito dei servizi extraospedalieri. Con questi obiettivi è nata ieri a Pescara FederazioneSanità di Confcooperative Abruzzo, la seconda federazione regionale a vocazione sanitaria nata in seno a Confcooperative, dopo quella del Lazio. FederazioneSanità rappresenterà anche in  Abruzzo le cooperative di medici, a specializzazione sanitaria,  cooperative farmaceutiche e mutue socio sanitarie. Con la costituzione di FederazioneSanità si avvia al termine la stagione dei rinnovi dei vertici delle federazioni aderenti a Confcooperative Abruzzo che negli ultimi mesi hanno visto l’elezione di consiglieri e presidenti regionali in tutti i settori.

L’assemblea costituente si è svolta ieri pomeriggio alla Camera di Commercio di Pescara e ha visto la presenza di Giampiero Ledda, presidente di Confcooperative Abruzzo, Mario Sanfilippo, delegato di FederazioneSanità, Silvia Frezza, coordinatrice nazionale di FederazioneSanità, Pietro Iacobitti, vice presidente di Confcooperative Abruzzo e Giuseppe D’Alessandro, segretario generale di Confcooperative Abruzzo.

“La nostra finalità è quella di aiutare una migliore organizzazione dei servizi sociali e sanitari sul territorio – ha detto il presidente Giampiero Ledda – la cooperazione può dare in questa direzione un contributo fondamentale in termini di mutualità e sussidarietà”.

A guidare la federazione sarà Ercole Core, 58 anni, medico teramano e presidente della cooperativa “Medici di medicina generale” che presta servizi ai medici di medicina generale del territorio di Teramo. Core, eletto come presidente per acclamazione dall’assemblea, è anche segretario provinciale della Fimmg di Teramo e vice segretario della Fimmg Abruzzo (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), è stato uno dei membri del comitato coordinatore nazionale di Confcooperative per la costituzione di FederazioneSanità ed è coordinatore del progetto di telecardiologia  per la provincia di Teramo.

C’è un ritardo organizzativo nela sanità che ci portiamo dietro da dieci anni, da qui dobbiamo ripartire per contribuire a riorganizzare il sistema socio sanitario – ha spiegato Core – è inutile ricordare che un sistema ospedaliero efficiente ed efficace non può esistere se non ha vicino un sistema, altrettanto efficiente ed efficace, di medicina del territorio, per far sì che gli ospedali si occupino solo delle patologie acute. Il futuro è costruire una rete per dare la possibilità a tutti di essere assistiti sul terriorio. Non dimentichiamo che oltre agli anziani ci sono anche circa 13mila persone in Abruzzo totalmente non autosufficienti che pesano solo sulle famiglie e costituiscono un problema assistenziale e socio sanitario. Per questo ci mettiamo a disposizione, nella grande casa di Confcooperative, per ricreare insieme condizioni degne di un paese civile”. A tenere a battesimo la nascita della federazione è stata Nicolettà Verì, presidente della V Commissione regionale Affari Sociali e politiche della salute. “In Abruzzo negli ultimi anni è sempre difficile parlare di sanità – ha detto la Verì – stiamo cercando di dare vita ad una rete territoriale di assistenza, ben venga quindi il battesimo di questa nuova federazione, finora purtroppo c’è stato un servizio randomizzato, non c’è stato coordinamento. Questa iniziativa è importante non solo per il valore socio-sanitario ma anche perchè vuole mettere al centro il servizio alle persone”.

Come consiglieri regionali di FederazioneSanità di Confcooperative Abruzzo sono stati eletti Tristano Cervella, Anna Durante, Pierpaolo Falcone, Floriano Iezzi, Antonio Marcucci, Michele Martella, Francesco Nardizzi e Maria Silvana Tucci.

All’assemblea sono intervenuti anche, tra gli altri, Ezio Vannucci, assessore alle Attività  produttive della Provincia di Teramo, Guido Cerolini Forlini, assessore alle Politiche sociali del Comune di Pescara, Camillo Sborgia, consigliere della Provincia di Pescara, Gaetano Pace della Cisl Abruzzo, Vincenzo Traniello, segretario regionale della Fp Cisl e Walter Palumbo, segretario della Fimmg Abruzzo. Hanno inoltre inviato il proprio saluto all’assemblea il presidente del consiglio regionale, Nazario Pagano, Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti e Luigi Arbore Mascia, sindaco di Pescara.




Pescara. Comitato no alla filovia: Premettiamo che siamo ancora in attesa di una risposta alla petizion

Al  Dott.Michele Russo

Presidente della GTM

All’Avv. Luigi Arbore Mascia

Sindaco di Pescara

Premettiamo che siamo ancora in attesa di una risposta alla petizione, a norma dell’art.28 del regolamento della partecipazione popolare, sottoscritta da migliaia di cittadini,  con la quale si chiedevano due precisi adempimenti:

-sperimentazione con autobus ecologici sulla strada parco, per verificare la rispondenza alla previsione di 800 passeggeri l’ora per direzione, fatta dalla GTM;

-spostamento del tracciato filoviario sull’asse stradale ricavato dal collegamento via Caravaggio/via Ferrari e dal Ponte nuovo (Camuzzi).

Apprendiamo dalla stampa che il dott. Russo sarebbe disposto a sospendere i lavori se supportato da un parere legale che lo metta al riparo da qualsiasi penale.

A tal proposito riteniamo di dover sottolineare il contenuto degli artt. 9 e 10  del contratto di appalto relativo alla fornitura e montaggio di un impianto per la realizzazione del sistema TPL elettrificato a tecnologia innovativa tra Pescara e Montesilvano che reca la data del 21 maggio 2007.

L’ art. 9 –Sospensione e differimento del termine di ultimazione- prevede la possibilità da parte della stazione appaltante (GTM) di sospendere i lavori “per fatto di altra Autorità amministrativa o giudiziaria che non dipenda da una responsabilità del committente. In tal caso nessun compenso spetterà all’Appaltatore” ;

L’art. 10 –” Variazione delle opere progettate” facoltà alla GTM di  predisporre  varianti ai progetti approvati ed in corso di esecuzione finalizzate “al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità” e specificamente per “intervenuta possibilità di utilizzare materiali, componenti e tecnologie non esistenti al momento della progettazione che, senza aumento di costi, comportino miglioramenti della qualità dell’opera”.

Alla luce di quanto sopra non comprendiamo per quale motivo si sia proceduto all’ inizio dei lavori.

Pertanto Vi invitiamo  a disporre l’immediata sospensione dei lavori medesimi.

Coordinamento NO FILOVIA

Pescara, 28 settembre 2010




Politica. CEI: DI LELLO, BENE BAGNASCO, ORA CHIESA RINUNZI AI PRIVILEGI FISCALI

CEI: DI LELLO, BENE BAGNASCO, ORA CHIESA RINUNZI AI PRIVILEGI FISCALI

ROMA, 28 SET – “Non si può non convenire con la gran parte della parole pronunciate dal Presidente della CEI Mons. Angelo Bagnasco nel corso della sua prolusione di ieri”.

Così Marco Di Lello, coordinatore della segreteria nazionale del PSI.

“In particolare – prosegue Di Lello – condividiamo i forti richiami al dovere di applicare un federalismo veramente solidale e alla necessità che sipratichiuna politica ‘alta’ che si occupi dei veri problemi del Paese e realizzi ‘il bene comune’.

Tuttavia il presule – osserva l’esponente socialista – laddove si pronuncia per una ‘riforma fiscale’ evita accuratamente di indicare in termini chiari come la Chiesa italiana intenda offrire il suo contributo alla perequazione fiscale.

Eppure pochi giorni fa l’UE ha annunciato chead ottobre verrà aperta contro l’Italia una procedura per la violazione delle norme sulla concorrenza infavore della Chiesa cattolica (mediante aiuti di stato vietati dalle direttive UE) i cui edifici non destinati al culto ma a vere e prorie attività commerciali sono esentati dal pagamento dell ‘ICI e dal 50% dell’IRES sottraendo in questo modo all’erario oltre2 miliardi l’anno.

Temo che il Card Bagnasco – conclude Di Lello -evitando di affrontare il tema, che pure è divenuto non più eludibile, lo consideri un dettaglio di poco conto, non valutando che al contrario, altro non è che un privilegio ingiusto e dannoso per lo Stato Italiano che occorre rimuovere prima della prevedibile pronuncia di condanna della UE”.




Abruzzo. CINGHIALI, LA SITUAZIONE E’ DIVENTATA INSOSTENIBILE Coldiretti chiede l’approvazione del regolamento

CINGHIALI, LA SITUAZIONE E’ DIVENTATA INSOSTENIBILE

Coldiretti chiede l’approvazione del regolamento

<<Dopo anni di ripetute e insistenti rimostranze presentate dalla Coldiretti alle amministrazioni pubbliche affinchè venisse risolto l’annoso e sempre più grande problema dei cinghiali, purtroppo ai danni materiali oggi dobbiamo aggiungere un evento funesto>>. E’ il commento del direttore di Coldiretti Abruzzo e Coldiretti Chieti Simone Ciampoli alla notizia della morte di Giuseppe Legnini, coltivatore di Roccamontepiano, ucciso dall’aggressione di un cinghiale mentre coltivava il fondo. <<Oltre al dolore della famiglia, al quale ci uniamo come organizzazione professionale, proviamo tutta l’amarezza che scaturisce dall’indifferenza e dalla superficialità con cui certi problemi sono stati percepiti dalla società e dalle pubbliche amministrazioni. Si fa tanto per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per il rispetto delle norme conseguenti, eppure oggi un coltivatore è morto non per una disattenzione o per una inosservanza delle leggi ma perché c’è ancora chi si ostina a considerare il cinghiale un non-problema, se non addirittura una risorsa. Anche nel nome di questa vittima innocente, la Coldiretti chiede una volta per tutte che vengano esaminate ed accolte le istanze presentate>>. La Coldiretti sottolinea che, in Abruzzo, si parla di una vera e propria emergenza: gli oltre 60mila cinghiali stimati provocano ogni giorno danni per milioni di euro alle produzioni agricole, ai mezzi meccanici e agli operatori. Coldiretti è stufa delle solite promesse, e poi passato il momento di massima contestazione, le istituzioni dimenticano tutto e tutti e tornano alla normalità. Non è più rinviabile l’approvazione del regolamento regionale della gestione del cinghiale per evitare che ogni provincia continui ad operare autonomamente e senza coordinamento reale (il regolamento è fermo dal 2006 alla seconda commissione consiliare per il prescritto parere). <<La proposta, però>> sottolinea Ciampoli <<dovrebbe essere comunque condivisa con il mondo agricolo per aggiornarla alla attuale situazione faunistica e ambientale. La convinzione che sia ormai impossibile eliminare il cinghiale è generalizzata e molti sono rassegnati perché si considerano impotenti di fronte ad una problematica così grande e complessa. La necessità di predisporre strumenti di gestione adeguati, invece, rasenta il ridicolo perché se ne parla ormai da quasi trent’anni e, pur avendo compreso che l’unico rimedio è l’abbattimento, gli studiosi si sono inventati di tutto e di più: abbattimento selettivo solo all’esterno delle aree protette, cattura con gabbie all’interno dei parchi, recinzioni dei campi, altre tipologie di dissuasori, etc. Viene spontaneo chiedersi: <ma dopo trent’anni di studi, ricerche e confronti tra diverse scuole di pensiero, perché il problema non è stato ancora risolto definitivamente?  E’ necessario richiamare con forza le istituzioni al proprio dovere e alle proprie responsabilità affinchè non si debbano verificare nuovamente simili tragedie. E’ obbligatorio da subito mettersi al lavoro per fronteggiare il problema. Noi siamo pronti>>.




Italia. RIFIUTI: DI LELLO, LE BUGIE DEL GOVERNO HANNO LE GAMBE CORTE

RIFIUTI: DI LELLO, LE BUGIE DEL GOVERNO HANNO LE GAMBE CORTE

ROMA, 28 SET – “Il Termovalorizzatore di Acerra, quello gestito dai benefattori d’Italia, come definì la famigerata Impregilo il nostro premier, non era quello l’albero della cuccagna, il mostro che tutto doveva ingerir?”

Se lo chiede Marco Di Lello, già assessore nella giunta Bassolino, coordinatore della segreteria del Psi in un articolo che comparirà sul prossimo numero dell’Avanti! della domenica.

“Funziona, quando tutto va bene, ad un terzo della propria capacità, cioè brucia 1/6 dei rifiuti dell’area metropolitana di Napoli, lasciando le altre 5mila e passa tonnellate da smaltire in discarica.

E se oggi, ci si comincia a domandare, con 5 discariche aperte basta uno ‘scarto di caramella’ per mandare in crisi raccolta e smaltimento che succederà fra 6 mesi quando chiuderanno, perché sature, Savignano, S. Arcangelo e S.Tammaro?” Ma soprattutto “il Gatto & la Volpe, ovvero Berlusconi e Bertolaso, che fine hanno fatto?” In Campania, come all’Aquila, la verità sta venendo a galla perché, come scriveva Fedro – conclude Di Lello – ‘Mendacium pedes non habet’ ‘le bugie hanno le gambe corte’”.




L’Aquila. DI STANISLAO(IDV): UN ODG PER LA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA

Roma, 28 Settembre 2010

DI STANISLAO(IDV): UN ODG PER LA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA

“A L’Aquila la situazione è ancora drammatica, e non riesce a partire la vera ricostruzione perché non ci sono risorse e l’impegno del Governo a garantire un miliardo di euro l’anno per la durata della ricostruzione è rimasta di fatto lettera morta.” – afferma il deputato IdV abruzzese Augusto Di Stanislao –  una norma di interpretazione autentica, inserita nel disegno di legge sui trasporti e in materia finanziaria, che semplifica e accelera l’iter per l’assegnazione e l’appalto di lavori per la ricostruzione degli immobili distrutti o dichiarati inagibili in conseguenza del terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009 era attesa da tempo e richiesta dagli amministratori locali abruzzesi, ma rappresenta evidentemente solo un piccolo contributo verso una seria opera di ricostruzione dopo il sisma laddove ben altre sono le risposte che quelle zone attendono dal governo.” Con un Ordine del Giorno l’On. Di Stanislao impegna il Governo “a valutare l’opportunità di incrementare, fin dalla prossima sessione di bilancio, i Fondi e le risorse indispensabili per la ricostruzione, in linea con le reali esigenze, nonché a favorire le capacità di spesa dei fondi disponibili e a provvedere, come il governo stesso si era già impegnato a fare, a una completa equiparazione agli eventi sismici avvenuti nelle regioni Marche ed Umbria del 1997 e quelli nelle province di Campobasso e Foggia del 2002, laddove si è disposta la restituzione del solo 40 per cento dei tributi e contributi sospesi.




Abruzzo. Scontro tra D’Amico scrive al Presidente Chiodi

quello che segue è il testo  del messaggio che il Vice Presidente Giovanni D’Amico ha inviato al Presidente Chiodi e , per conoscenza, al Presidente Pagano , a seguito di quanto accaduto nella seduta del Consiglio Regionale odierno sulle dichiarazioni del Presidente  della Regione

“Sig  Presidente, per tutto quello che è accaduto in Abruzzo dal luglio 2008 io, purtroppo, mi vergogno ancora di fronte agli abruzzesi .

Lei, quest’oggi ha dichiarato  che no, Lei non si vergogna, nemmeno per le cose che stanno accadendo in questi giorni  e sostiene che  in Abruzzo tutto va benissimo. Questo  modo di porsi  è ciò che fa  la differenza tra noi .

Presidente, personalmente io Le chiedo, di considerare che dietro le nostre storie ci sono famiglie intere che hanno sofferto molto per quella vergogna di cui noi ci sentiamo responsabili .

Presunzione d’innocenza, Lei dice, in base alla nostra Costituzione. Presunzione di onestà Le dico,fino a condanna.

Lei scrive su DPEFR per il 2010 che il risanamento comincia  nel 2007, quando noi bloccammo il debito, un convoglio in corsa folle. Da soli,  il Presidente Orlando ed io  bloccammo le famose leggi “omnibus” inventate dalla sua maggioranza tra il 2000 e il 2005, la causa vera  del nostro insostenibile debito.

E’ legittimo che Lei  tenga  in continuità le politiche di risanamento, ma non che abbia la supponenza di pensare di averle inventate Lei da solo. Gli atti dicono la verità perciò le Sue affermazioni  ledono la nostra dignità. I 101 milioni di buco non ci sono, come risulta ancora  dal rendiconto 2008 approvato nell’ultimo Consiglio regionale.

Mi scuso per la veemenza di oggi, non è nel mio costume, ma, Presidente, Le ripeto ancora che io mi vergogno, eppure Le ho lasciato, da assessore al bilancio, conti di gran lunga migliori di quelli che ho trovato: l’avviso di garanzia ricevuto nel 2008 è stato archiviato dal PM e sono stato ancora eletto, primo, nel mio collegio, per il  Partito Democratico  il 15 dicembre 2008.

Il Presidente Pagano,  che legge per conoscenza, vorrà accettare le scuse per il mio sfogo  e rappresentarle e tutto il Consiglio Regionale.”