Abruzzo. D’Alessandro (Pd) smaschera il Presidente Gianni Chiodi.

D’Alessandro (Pd) smaschera Chiodi.

“A che titolo e perché l’ex assessore Stati si rivolgeva al collega di studio del Presidente Chiodi?A che titolo il collega di studio di Chiodi si occupava di Abruzzo Engineering?”

Con queste domande, poste dal capogruppo del Pd Camillo D’Alessandro in aula, il Presidente Chiodi ha gettato la maschera. Si è vero!”

Ma lo aveva negato solo qualche mese fa.

“Ho dato io l’incarico ad agosto 2009 al mio collega di studio- ha confermato in aula Chiodi- lo ritengo tra i migliori professionisti italiani e persona di massima fiducia. Ci ho messo la faccia.”

“Veramente – incalza D’Alessandro-più che altro Chiodi ci ha perso la faccia.”

L’incarico ammonta a 12.000 euro, ed avrebbe ad oggetto,probabilmente, il controllo e l’analisi del bilancio di Abruzzo Engineering, affidato direttamente da Chiodi.

“Solo nel paese dei balocchi- riprende D’Alessandro- in qualche favola ben riuscita è possibile immaginare che un Presidente di Giunta diventi datore di lavoro del suo socio, non ci troviamo in una favola, ma nel modello Teramo.”

“Chiodi- conclude D’Alessandro- ha negato la verità agli abruzzesi per mesi, mi domando ma un pò di vergogna??”

martedì 28 settembre 2010




Giulianova. Incontro in provincia sull’accorpamento. Il sindaco ribadisce l’opportunità di differire l’accorpamento e di conservare al “Cerulli” l’autonomia.

Incontro in provincia sull’accorpamento. Il sindaco ribadisce l’opportunità di differire l’accorpamento e di conservare al “Cerulli” l’autonomia.

All’incontro avutosi stamane nella sala riunioni dell’assessorato provinciale alla Pubblica istruzione, convocato dall’assessore alla Pubblica istruzione della Regione per la valutazione degli esiti delle consultazioni ed osservazioni alla bozza di piano complessivo predisposta dall’Ufficio Scolastico Regionale, il sindaco Francesco Mastromauro ha ribadito la posizione assunta un anno fa, e cioé l’opportunità di differire nuovamente l’accorpamento degli istituti superiori cittadini rilevando inoltre la necessità di mantenere l’autonomia all’Istituto “Cerulli”. “Il ‘ Cerulli’ – ha infatti dichiarato il sindaco – non solo è un pezzo importante della nostra storia, essendo erede della gloriosa Scuola di arti e mestieri istituita a Giulianova nel lontano 1914 oltretutto con il determinante concorso dell’allora Amministrazione comunale, ma è anche l’unica istituzione tecnica presente nell’intero territorio compreso tra Silvi e Martinsicuro, in un’area cioè – specifica il sindaco – che registra una densità di popolazione elevatissima, circa il 60% dell’ intera provincia di Teramo. E va inoltre sottolineato non solo la specificità di una tale tipologia di scuola, che ha costituito e continua a costituire il nervo portante dell’industria e dell’attività produttiva presente sul territorio, ma anche come sia prevedibile un aumento di domanda con la futura ripresa economica del Paese. E’ poi interessante, e avrà tutto il nostro sostegno,  la proposta di aggregare al ‘Cerulli’ il Centro Provinciale Istruzione Adulti, in grado di favorire la riconversione di quadri intermedi dei settori produttivi presenti sul territorio e – conclude il primo cittadino – di favorire una politica occupazionale che permetta il reinserimento della forza lavoro altamente qualificata”.       




Abruzzo. LA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA IN 3D, SECONDO BARNABY GUNNING

Gentile direttore, è partito qualche giorno fa, con l’arrivo dagli Usa e dall’Australia degli esperti di Google Earth, il progetto di ricostruzione dell’Aquila in 3D, progettato con un software speciale dall’architetto inglese Barnaby Gunning, innamorato della città capoluogo d’Abruzzo, già collaboratore di Renzo Piano, Norman Foster e Ron Arad. La complessa operazione, che vedrà molti esperti ed aquilani impegnati, è partita il 26 settembre e si svilupperà nel corso di sette week end, fino al 7 novembre. Tutti i dettagli nella nota, per un progetto ambizioso che intende coinvolgere anche emotivamente i cittadini, aiutandoli a riconquistare emotivamente la loro città. Importanti sviluppi consente l’operazione, anche dal punto di vista della trasparenza e della partecipazione interattiva. Nel testo anche una breve intervista al professionista londinese. Il progetto, sin dall’annuncio, ha destato un fortissimo interesse. Qui di seguito un curriculum in inglese dell’architetto Gunning. Con viva cordialità   Goffredo Palmerini   Foto allegate: – Barnaby Gunning – L’edificio progettato da Gunning e realizzato con mattoni Lego – Un’icona del sito www.comefacciamo.com – La cover del libro di Lucia Patrizio Gunning, edito a Londra da Ashgate

Barnaby Gunning Architects is a multidisciplinary practice combining architecture, product design and 3d related programming. Barnaby trained under Peter Cook at the Bartlett and started his architectural career in Renzo Piano’s office working on Kansai Airport. He was the originator, amongst other things, of the British Museum Great Court project at Norman Foster’s office before going on to join Atelier One structural engineers to develop the design solution to the roofs of the Esplanade Theatres on the Bay in Singapore. In 1996 he was invited to join Ron Arad’s office where, as a highly computer literate Italian speaking English architect he oversaw the architectural side of the office and worked on a wide variety of projects from the tiniest products to public art works as well as architectural projects for both private and corporate clients. He left in 2000 to move to Italy where he set up Iprodotti, a web based 3d consultancy. Back in London, he opened his own architectural practice in 2004. The practice was shortlisted in 2004 for the East of England Development Agency ‘Landmark East’ competition and for the RIBA/Urban Splash competition for a new bridge over the canal in New Islington. In 2007 we were shortlisted in the RIBA Green Dragons competition for sustainable initiatives for the Kings Cross development. Working with sculptor David Worthington we designed the winning scheme in the competition organized by Allied London to design a major piece of public sculpture for the Spinningfields development in Manchester.

The practice was longlisted in the 2009 Young Architect of the Year Awards and recently won a Camden Design Award for the refurbishment of a listed house. In 2009 Barnaby designed the world first ever full size house to be constructed from standard Lego bricks. The house was built by 3500 volunteers using 2.5 million pieces of Lego. Barnaby’s furniture designs have twice been finalists in the Architects Journal ‘Something to Sit On’ competitions and he was shortlisted in the Design Boom ‘Premio Vico Magistretti’. The office is currently working on a number of residential and commercial projects, in London and in the South West of England and is dedicated to helping stimulate the reconstruction of L’Aquila in central Italy.

27 settembre 2010

LA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA IN 3D, SECONDO BARNABY GUNNING

ComeFacciamo”, il progetto dell’architetto inglese è partito il 26 settembre, con gli esperti di Google

di Goffredo Palmerini

L’AQUILA – E’ proprio vero, certe volte le storie cominciano per caso. Come appunto è capitato a Barnaby Gunning. Stava per laurearsi in architettura quando, una ventina d’anni fa, giovane turista, da Roma arrivò all’Aquila. Scendendo dall’autobus alla Fontana Luminosa, vicino al Forte Spagnolo del quale subito notò la mole imponente, si stupì non poco per il frastuono delle voci di quella marea umana al passeggio serale lungo il corso cittadino. L’ha raccontato egli stesso, qualche mese fa, ad un cronista del Corriere della Sera. “Quel fracasso tremendo era bellissimo. Noi inglesi stiamo zitti pure in metropolitana, lì invece c’era un mare di gente che gridava e rideva e passeggiava avanti e indietro, auto che stavano dove non dovevano stare, un caos meraviglioso. Pensai ci fosse una festa, poi ho imparato che è così tutti i giorni e che quella era l’anima della città”. E per L’Aquila il suo fu amore a prima vista. Poi la conobbe a fondo, nelle sue meraviglie architettoniche e artistiche, nella sua storia singolare, nella sua gente. Ne assaporò d’improvviso il fascino, la suggestione, la malìa, i suoni, i colori, specie quelli pastello che svelano sulla città le luci soffuse del tramonto aquilano, quando la brezza del Gran Sasso d’estate rinfresca l’aria e d’inverno invita a proteggersi sotto le arcate dei portici. Insomma, L’Aquila si scopre ancor più, nei suoi inesauribili dettagli, a chi l’ama, come un prezioso scrigno.

Fu così che il giovane londinese se ne innamorò. Ora Barnaby Gunning ha 41 anni, è un architetto affermato. Ha cominciato la carriera professionale presso lo studio di Renzo Piano, dove ha lavorato al progetto per l’aeroporto Kansai, ad Osaka. In seguito, nell’ufficio di Norman Foster a Londra, è stato l’autore del progetto di ristrutturazione del British Museum. Quindi, presso lo studio d’ingegneria Atelier One, ha sviluppato un sistema per creare gli esterni dei Teatri Esplanade a Singapore. Dal 1996 al 2000 è stato socio di Ron Arad. Nel 2000 si trasferì all’Aquila, lavorandovi per quasi cinque anni come consulente specializzato di grandi aziende d’arredamento e nella progettazione tridimensionale. Poi, rientrato a Londra nel 2004, ha avviato in proprio lo studio Barnaby Gunning Architects, struttura multidisciplinare che opera nel campo dell’architettura, del design e della programmazione. Se può essere d’interesse, eccovi anche una curiosità: nel 2009 Gunning è stato l’architetto progettista della prima casa costruita interamente in mattoncini Lego, realizzata con oltre due milioni e mezzo di pezzi e con l’intervento di 3.500 volontari, per il famoso programma televisivo “James May’s Toy Stories”.

Questi antefatti sono essenziali per comprendere quanto diremo. Già, perché Barnaby Gunning ha un forte e profondo rapporto con L’Aquila, la sua seconda città, della quale si sente figlio. Dell’Aquila, infatti,  è la donna della sua vita, Lucia Patrizio, conosciuta a Londra all’University College mentre lei faceva ricerche per il suo dottorato presso il dipartimento di Storia, già laureata in Lingue e Letterature straniere dall’ateneo aquilano, mentre Barnaby era impegnato per i suoi studi nel dipartimento di Architettura. All’Aquila sono nati i loro due figli. All’Aquila, nel cuore storico della città, in via Patini, avevano la loro bella casa ora massacrata dal terremoto del 6 aprile 2009. Sì, il terremoto, con le sue 308 vittime, con lo sconquasso prodotto al patrimonio architettonico del centro storico dell’Aquila ed in quelli dei borghi circostanti. Quel sisma che si è portata via anche l’anima della città, quella delle voci e dei rumori. La cosa che ora più gli fa impressione, ha dichiarato Barnaby al Wall Street Journal, “.. è quel silenzio che mi fa sentire i miei stessi passi. Per tornare a vivere, L’Aquila ha bisogno della sua gente, altrimenti morirà!”. Dunque, è nata per amore verso la città la sua idea. E’ stato così che l’architetto inglese ha progettato uno speciale software dedicato alla ricostruzione dell’Aquila, in tre dimensioni: com’era fino al 6 aprile, com’è oggi, come sarà domani. Tutto in 3D, come in dettaglio spiegato sul sito web www.comefacciamo.com. Elementare e al tempo stesso geniale l’idea: raccogliere quanto più possibile d’immagini della città, prima e dopo il sisma, trasferirle poi su Google Earth e ricreare un modello tridimensionale capace di navigare dentro la città virtuale, quella ricostruita con le immagini prima del terremoto e quella documentata con le foto raccolte dopo il sisma.

Ora, finalmente, il progetto di Barnaby Gunning ha preso il via, in collaborazione con Google, ANFE L’Aquila, Università dell’Aquila (Facoltà di Scienze, Corso di laurea in Informatica), sponsor Manfrotto e Manfrotto School of Excellence, con il contributo della Fondazione Carispaq e con il patrocinio del Comune e della Proviancia dell’Aquila. Il 26 settembre scorso sono giunti in città dagli Stati Uniti, dall’Australia e dalle sedi di Roma e Milano gli specialisti di Google per insegnare, presso i laboratori informatici dell’ateneo, a tecnici e popolazione – sì, perché questo è un progetto davvero molto interattivo e partecipato – come ricostruire L’Aquila in 3D su Google Earth. Per sette week end, fino al 7 novembre, L’Aquila si trasformerà in un laboratorio del Web 2.0. Il progetto, singolare ed ambizioso, si propone di realizzare, con il concorso della comunità di utenti SketchUp, il modello tridimensionale dell’intera città, che consentirà d’iniziare una ricostruzione virtuale del centro storico e di condurre prove di master-planning, passo fondamentale per la riapertura dei diversi settori della città. Dell’originalità del progetto hanno parlato tutti i giornali italiani. E’ infatti un programma progettuale di grande partecipazione per i cittadini, li aiuta a riappropriarsi emotivamente della città, dopo i mesi della diaspora dal centro cittadino. L’Aquila in 3D vuole essere, peraltro, uno strumento in grado di comunicare in tempo reale il vero stato della città – e successivamente anche dei borghi – all’Italia e al resto del mondo, mettendo l’intera comunità di Google Earth (600 milioni d’utenti) nella condizione di conoscere i progressi nella ricostruzione. Il modello potrà essere utilizzato, inoltre, per lanciare competizioni sul web per il restauro dei vari monumenti, palazzi, piazze e quartieri della città, nonché come strumento di promozione, al fine d’ottenere aiuti e sponsorizzazioni per la ricostruzione, sia dal punto di vista progettuale che economico. Può diventare un effettivo elemento d’informazione, trasparenza e partecipazione con la cittadinanza, dove i progetti possono essere visualizzati e discussi.

Si parte ora con i Click Days. Nel corso di sette week end gruppi di 20 persone (40 al giorno), accompagnate dal personale tecnico del Comune nei settori assegnati del centro storico cittadino, realizzeranno le immagini fotografiche necessarie per la costruzione del modello. Saranno gli esperti di Google, utilizzando le foto precedenti al sisma e quelle realizzate fino al 7 novembre, ad insegnare agli aquilani come usare SketchUp, un programma gratuito per la costruzione virtuale in 3D e la visualizzazione su Google Earth. La stessa società Google metterà a disposizione del progetto un’équipe d’esperti che aiuteranno a portarlo avanti anche in futuro. L’organizzazione logistica e finanziaria dell’intero progetto verrà gestita dall’ANFE dell’Aquila, ente morale senza scopo di lucro che si occupa di dare supporto agli abruzzesi all’estero e di riavvicinarli alla propria regione. Senza dubbio il progetto “ComeFacciamo” è stato pensato anche per concorrere al superamento del senso d’angoscia che il terremoto ha prodotto in moltissimi Aquilani, facendo leva sul sentimento d’appartenenza ad una comunità certamente provata dalle conseguenze del sisma, ma anche molto orgogliosa, tenace e dignitosa. La partecipazione concreta al progetto certamente aiuterà gli Aquilani a superare le difficoltà emotive, a ricostruire virtualmente L’Aquila in vista del suo restauro, riaccendendo la speranza sul futuro della città. Sarà possibile intervenire da ogni angolo del mondo, consentendo agli Aquilani all’estero una presenza interattiva. In fondo, è quanto ha fatto – e forse la ragione stessa del progetto – Barnaby Gunning per la città che tanto ama. Esempio perfetto di come si possa essere vicini all’Aquila, pur vivendo in un’altra nazione. Di questa supposizione ho voluto avere una sommaria conferma, rivolgendo all’architetto Gunning qualche domanda.

Come mai un architetto inglese si sta interessando alle vicende aquilane?

“Mia moglie Lucia è aquilana, ed entrambe i nostri figli sono nati all’Aquila. Abbiamo un bellissimo appartamento in pieno centro, dove abbiamo vissuto per vari anni. Sin dalla mia prima visita, nel 1990, mi sono innamorato della città. E amavo vivere nel centro storico. Mi piaceva immensamente girovagare in centro, passare per il mercato prima di tornare a casa per pranzo. Frequentavo sempre gli stessi negozi vicino casa, dove facevamo la spesa e dove i negozianti viziavano i nostri figli. Dobbiamo trovare il modo di rianimare la città, di dare speranza ai suoi cittadini e di farla diventare quello che potrebbe essere – uno dei posto più belli dove vivere nel mondo”.

L’Aquila 3D prevede la creazione di un modello virtuale della città. Ci potrebbe spiegare in poche parole che cosa significa, a cosa serve?

“Ormai, in molti siamo abituati a tecnologie come Google Earth, che ci consentono di girovagare virtualmente intorno a luoghi veri e immaginari. Questi software offrono enormi potenzialità, danno la possibilità di far vedere non solo come sono effettivamente le cose ma anche di mostrare come potrebbero essere. Sono strumenti molto potenti sia per la progettazione e pianificazione urbana, sia per la comunicazione ai cittadini e al mondo di quello che si sta cercando di fare.  A L’Aquila, quando parlo con amici e parenti, sento sempre la loro frustrazione perché non sanno che sarà della loro città. Magari il nostro progetto potrebbe essere il modo di far sviluppare la ricostruzione sotto gli occhi di tutti”.

Come pensa di realizzare questo modello?

“Ci sono due passi da fare, e sono entrambi abbastanza grossi. Il primo è di raccogliere, per ogni singolo edificio, abbastanza informazioni da permettere la sua modellazione in maniera veloce ma realistica. In pratica, questo significa ricavare più foto possibili del suo esterno. In totale servono migliaia di foto che coprano in maniera comprensiva tutti gli edifici. Per arrivare ad avere, almeno per il centro storico, il materiale giusto, siamo promuovendo una serie di giornate che chiamiamo Click Days. Nel corso di ogni giornata, gruppi di 20 persone alla volta verranno accompagnati nella Zona Rossa per documentare il centro, aggregato per aggregato.

Il secondo passo è usare queste foto per fare modelli 3D degli edifici. Per questo ci siamo allacciati a Google perché hanno un software gratis chiamato SketchUp, che contiene strumenti molto facili da usare, ma molto potenti e sopratutto ben integrati con Google Earth. Google in parallelo ai Click Days sta organizzando, presso l’Università, corsi di formazione, che abbiamo chiamato SketchUp Days, dove la popolazione è invitata ad imparare l’uso di SketchUp. Il lavoro di modellazione dell’intera città è immenso, però ci sono molti utenti SketchUp nel mondo e con Google stiamo pensando di coinvolgere questa comunità di utenti. In tal modo abbineremo gli Aquilani ad una comunità internazionale di volontari virtuali”.

Quindi è un progetto che può anche interessare chi non sta all’Aquila…

“Certo, il progetto cerca specificatamente di coinvolgere persone dall’estero e di collegarli alla popolazione locale.  Per dare un esempio: quasi tutti gli edifici attualmente presenti nella versione dell’Aquila su Google Earth sono stati creati da un poliziotto brasiliano che si era commosso vedendo le immagini il giorno del terremoto. Viviamo sempre di più in un mondo dove quello che facciamo può avere effetti altrove. Forse questo è proprio un esempio positivo da seguire”.

Ora Barnaby Gunning vive a Londra, dividendosi tra i notevoli impegni del suo studio professionale, con un ufficio anche a Milano, e la sua famiglia. Lucia, sua moglie, è una donna tenace e determinata. Titolare di cattedra d’insegnamento in Italia, ha dovuto congelare la sua carriera utilizzando le norme della legge Signorello per ricongiungersi al coniuge all’estero. Spera però di poter presto insegnare a Londra, ma intanto fa ricerche e scrive. Suo il volume “The British Consular Service in the Aegean and the Collection of Antiquities for the British Museum”, edito nel 2009 a Londra da Ashgate, interessante pubblicazione sui tesori archeologici della classicità esposti nel famoso museo londinese, che sta riscuotendo notevole apprezzamento. Anche questo attaccamento ai tesori della cultura britannica è un modo, per Lucia Patrizio Gunning, di restituire a Barnaby parte del suo grande amore per l’Italia e sopra tutto per L’Aquila, sua città d’elezione per eccellenza.

Barnaby Gunning Architects is a multidisciplinary practice combining architecture, product design and 3d related programming. Barnaby trained under Peter Cook at the Bartlett and started his architectural career in Renzo Piano’s office working on Kansai Airport. He was the originator, amongst other things, of the British Museum Great Court project at Norman Foster’s office before going on to join Atelier One structural engineers to develop the design solution to the roofs of the Esplanade Theatres on the Bay in Singapore. In 1996 he was invited to join Ron Arad’s office where, as a highly computer literate Italian speaking English architect he oversaw the architectural side of the office and worked on a wide variety of projects from the tiniest products to public art works as well as architectural projects for both private and corporate clients. He left in 2000 to move to Italy where he set up Iprodotti, a web based 3d consultancy. Back in London, he opened his own architectural practice in 2004. The practice was shortlisted in 2004 for the East of England Development Agency ‘Landmark East’ competition and for the RIBA/Urban Splash competition for a new bridge over the canal in New Islington. In 2007 we were shortlisted in the RIBA Green Dragons competition for sustainable initiatives for the Kings Cross development. Working with sculptor David Worthington we designed the winning scheme in the competition organized by Allied London to design a major piece of public sculpture for the Spinningfields development in Manchester.

The practice was longlisted in the 2009 Young Architect of the Year Awards and recently won a Camden Design Award for the refurbishment of a listed house. In 2009 Barnaby designed the world first ever full size house to be constructed from standard Lego bricks. The house was built by 3500 volunteers using 2.5 million pieces of Lego. Barnaby’s furniture designs have twice been finalists in the Architects Journal ‘Something to Sit On’ competitions and he was shortlisted in the Design Boom ‘Premio Vico Magistretti’. The office is currently working on a number of residential and commercial projects, in London and in the South West of England and is dedicated to helping stimulate the reconstruction of L’Aquila in central Italy.




Abruzzo. PROGETTO C.A.S.E.: APPELLO DEL PARCO AGLI ASSEGNATARI DI ORTI URBANI INUTILIZZATI

PROGETTO C.A.S.E.: APPELLO DEL PARCO AGLI ASSEGNATARI DI ORTI URBANI INUTILIZZATI

ASSERGI – 27/09/2010 – Alla chiusura degli orti primaverili ed estivi, l’iniziativa degli “Orti Urbani”, realizzati nelle aree verdi del progetto C.A.S.E., registra un bilancio fortemente positivo.

L’esperienza del lavoro nell’orto ha procurato soddisfazione ai partecipanti, sia in termini di produzione e consumo di frutti della terra e del proprio lavoro, sia di creazione di spazi di incontro, socializzazione e condivisione. Per molti si è trattato di un’occasione di svago ma anche di attività utile al recupero delle identità scosse dal trauma del sisma e dallo stress accumulato nel dopo terremoto. Attività che, forte anche della scelta strategica di privilegiare la coltivazione di specie territoriali, ha coinvolto anche anziani, bambini, disoccupati, stimolando attaccamento e senso di riconciliazione con la natura e la vita.

E’ emerso, tuttavia, che in alcuni nuovi insediamenti, parte degli orti non siano stati utilizzati dagli assegnatari per la stagione estiva, e ciò è avvenuto a fronte di una forte richiesta da parte di altri concittadini, figuranti con riserva nella graduatoria stilata dall’Ente Parco Gran Sasso Laga e pubblicata sul sito web istituzionale www.gransassolagapark.it. L’Ente Parco, come è noto, sta gestendo la fase di avviamento del progetto degli Orti Urbani sulla base di un protocollo d’intesa con il Comune dell’Aquila.

A tal proposito, in considerazione dell’imminenza della semina degli orti invernali, l’Ente Parco rivolge un appello a quanti non abbiano ancora coltivato gli Orti loro assegnati, affinché dichiarino ufficialmente la loro rinuncia, permettendo in tal modo lo scorrimento delle graduatorie e consentendo ad altri di assumere la gestione dei relativi Orti Urbani. Possono farlo via fax allo 0862 606675 oppure per e.mail all’indirizzo ente@gransassolagapark.it.




Abruzzo. Credito alle imprese, in Abruzzo segnali di ripresa Nel primo trimestre 2009, 60 milioni in più per le attività produttive, ma scoppia il “caso” Chieti

Credito alle imprese, in Abruzzo segnali di ripresa

Nel primo trimestre 2009, 60 milioni in più per le attività produttive, ma scoppia il “caso” Chieti

Segnali positivi per le imprese abruzzesi sul fronte del credito, che sembra non essere più influenzato dagli effetti negativi prodotti dal sisma del 2009. Nel primo trimestre del 2010 è infatti cresciuto di 60 milioni di euro, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente era diminuito di 110 milioni. Lo rivela l’analisi condotta dal centro studi della Cna abruzzese, realizzato da Aldo Ronci, sui dati diffusi dalla Banca d’Italia: a fare la parte del leone di questa riapertura dei rubinetti verso il mondo dell’impresa è stata soprattutto l’area dei servizi (+108 milioni), con una incremento anche dell’edilizia (+27), mentre al contrario l’industria ha subito una riduzione di 96 milioni. Sostanzialmente stazionario il quadro del credito concesso alle micro-imprese rispetto al 2009.

L’andamento del credito nelle prima parte dell’anno è stato illustrato questa mattina a Pescara, nel corso di una conferenza stampa, alla presenza del presidente e del direttore regionale della Cna, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo, oltre che dello stesso Ronci.

Della positiva inversione del senso di marcia del credito, per quella che può essere definita come una sorta di riapertura dei rubinetti da parte delle banche, beneficiano con le imprese anche le famiglie, visto che la crescita interessa anche loro, con 186 milioni di euro in più. In misura più ridotta, al contrario le pubbliche amministrazioni. Per la verità, la ripresa di fiducia del sistema bancario verso il mondo imprenditoriale – che in termini percentuali si traduce in un aumento complessivo dell’1,02% in più, contro una media nazionale ferma allo 0,38% – sul piano territoriale si distribuisce in modo assai diverso tra le quattro province abruzzesi. Quello di Chieti, infatti, rappresenta un vero e proprio caso “nazionale”: alla persistente diminuzione in termini assoluti (-64 milioni) si somma infatti l’allarmante crescita delle “sofferenze”, ovvero dei debiti della clientela verso il sistema bancario. Con un incremento vertiginoso del 67% (pari a 130 milioni), infatti, il territorio chietino presenta uno dei più alti valori nazionali, influenzando in modo negativo tutto l’andamento regionale, che senza questa anomalia sarebbe stato perfettamente in linea con quello italiano.

Andamento del tutto diverso, sempre per quel che riguarda il credito concesso alle imprese, nelle altre tre province, con una quota sostanziosa di aumento a Pescara (+72), ma più modesta all’Aquila (+30) e Teramo (+22). 1.segue

Pescara, 27/9/2010




Abruzzo. Finanziamenti alle imprese, il boom delle piccole banche La Cna: micro-istituti attenti alla crescita dell’economia locale. E’ record nazionale

Finanziamenti alle imprese, il boom delle piccole banche

La Cna: micro-istituti attenti alla crescita dell’economia locale. E’ record nazionale

Secondo l’analisi del centro studi della Cna, a sostenere in Abruzzo la ripresa del credito a favore delle imprese, nel primo trimestre del 2010, sono state quasi esclusivamente le banche più piccole (come Tercas, Carichieti, Carispaq, Caripe, Bls, le Banche di credito cooperativo, Serfina) con 159 milioni su un totale di 231 erogati in più complessivamente rispetto alla stessa data del 2009. Nel periodo, insomma, in cui tiene banco l’assetto di alcuni grandi gruppi bancari nazionali, sono proprio gli istituti di più ridotte dimensioni a garantire l’ossigeno necessario al sistema delle imprese: «Per queste banche – commenta il presidente regionale della Cna, Italo Lupo – è più facile aderire alle esigenze del territorio di riferimento. Vicine ai bisogni delle imprese, sono più flessibili anche nell’erogazione del credito». La critica ai grandi gruppi emerge anche nelle parole del direttore regionale, Graziano Di Costanzo: «In Abruzzo, la media di impieghi da parte delle banche di più ridotte dimensioni ammonta a oltre il 52 per cento del totale, contro una media nazionale del 22 per cento. Dunque, l’Abruzzo rappresenta davvero un caso unico a livello nazionale nel rapporto tra piccoli istituti e territorio, e questo dipende tanto dalla loro flessibilità che dalla loro capacità di decidere proprio sul territorio di riferimento». 2 segue

Pescara, 27/09/2010




IDV: DI STANISLAO(IDV): ISTRUZIONE E FORMAZIONE? NO, MILITARIZZAZIONE. QUESTA E’ LA SCUOLA SECONDO GELMINI E LA RUSSA.

Roma, 27 Settembre 2010

DI STANISLAO(IDV): ISTRUZIONE E FORMAZIONE? NO, MILITARIZZAZIONE.
QUESTA E’ LA SCUOLA SECONDO GELMINI E LA RUSSA.
“Respingere categoricamente l’iniziativa “Allenati alla vita” che vede le scuole pubbliche trasformarsi in collegi militari con pratiche che vanno dall’insegnamento all’arma con pistole ad aria compressa a corsi ginnico-militari al fine di ridare piena dignità ai migliaia di militari in condizioni sempre più precarie.” È quanto chiede l’On. Di Stanislao capogruppo IdV in Commissione Difesa a La Russa nel Question Time di domani in Commissione dopo aver denunciato più volte il progetto Mini Naja.“Prima la Mini Naja – afferma Di Stanislao – della quale non vi è ancora chiarezza sulle la provenienza delle risorse  nonostante le molteplici perplessità e critiche rivolte a tale progetto e ora spunta l’iniziativa, che viene sempre più sospinta dal Ministro La Russa, “Allenati alla vita” per diffondere la cultura militare a scuola. Continui tagli alla Difesa e all’Istruzione, docenti e militari sempre più precari e due Ministri, La Russa e Gelmini, che  letteralmente giocano sulla pelle di questi cittadini. Tra le varie idee bizzarre – conclude Di Stanislao – ci sono la sopravvivenza in ambienti ostili, superamento ostacoli e per non farci mancare nulla l’insegnamento all’arma con pistole ad aria compressa. Di nuovo giovani Balilla con La Russa e Gelmini?”




Abruzzo. CNA: Sostegno alle imprese, la Cna: la Regione grande assente

Sostegno alle imprese, la Cna: la Regione grande assente

Regione assente nei processi di sostegno all’economia e alle imprese. E’ duro l’atto d’accusa che il presidente regionale della Cna, Italo Lupo, muove alle istituzioni regionali, commentando l’andamento del credito alle imprese nel primo trimestre del 2010: «Le difficoltà evidenti delle piccole imprese, che noi rappresentiamo, stridono evidentemente con lo scenario e lo spettacolo poco edificante che la politica abruzzese sta offrendo di sé in queste ore. Le nostre sono aziende sane, che non partecipano a speculazioni e affari loschi. Quando ci viene rappresentato un certo Abruzzo, ci sentiamo davvero in forte difficoltà». Dello stesso tenore il direttore regionale della Cna, Graziano Di Costanzo: «Per sostenere un momento così difficile della nostra economia – dice –  occorrerebbe inserire nel circuito economico quelle risorse pubbliche che sono spesso annunciate, ma di cui si stenta a dire con esattezza, come nel caso dei fondi comunitari, come e quando finiranno davvero nelle tasche delle imprese». «A fine anno – conclude – secondo le stime formulate dalle stesse imprese, l’occupazione nelle micro-aziende con meno di nove dipendenti scenderà in Abruzzo di circa 3.500 unità, ma nessuno di fronte a questa autentica emergenza sembra prospettare soluzioni credibili. E meno male che in questi mesi di difficoltà sono stati i confidi delle associazioni d’impresa a garantire agli artigiani l’accesso al credito bancario». 3.fine

Pescara, 27/09/2010




Roseto degli Abruzzi (TE). “Rifiuti:l’irresponsabilità dei Sindaci debitori”

“Rifiuti:l’irresponsabilità dei Sindaci debitori”

L’unica strada da percorrere per superare temporaneamente e con immediatezza l’e
mergenza rifiuti è quella che i Comuni debitori, Roseto degli Abruzzi in testa,
paghino le loro spettanze al CIRSU salvo poi far valere le proprie ragioni, in u
n secondo momento, dinanzi al magistrato.
Ma come stanno effettivamente le cose?
Attualmente i nostri rifiuti, con l’esaurimento della discarica di Grasciano, ve
ngono trasportati nella discarica di Casoni in provincia di Chieti, gestita, gua
rda caso, da Di Zio.
Da ciò viene a crearsi un circolo, più che  vizioso, letale per i cittadini dei
comuni del Consorzio.
Di Zio, al tempo stesso azionista di minoranza di SOGESA, braccio operativo del
CIRSU, pretende da Sogesa il pagamento dei servizi resi per i rifiuti smaltiti a
Casoni;
SOGESA pretende dal CIRSU il pagamento del servizio di raccolta e smaltimento;
il CIRSU,a sua volta, esige dai Comuni il pagamento  del servizio reso;
alcuni Sindaci dei Comuni del consorzio non vogliono pagare il CIRSU in quanto c
onsiderano ingiustificati gli aumenti che ci sono stati fin da quando i nostri r
ifiuti erano stati smaltiti a Cerratina.
Ma chi ha compiti di vigilanza in questa complessa materia? Senz’altro la Region
e e la Provincia.
La Regione, con il suo Osservatorio sui Rifiuti, ha il compito di fornire orient
amenti e direttive, assicurando il coordinamento delle azioni dei diversi Enti e
organismi interessati.
La Provincia di Teramo, con il Presidente Catarra, ha tra i suoi obblighi quelli
della pianificazione della gestione complessiva dei rifiuti, del controllo dei
servizi e della promozione di nuove politiche centrate sulla riduzione, il recup
ero e il riciclo.
Regione e Provincia stanno dimostrando  però tutta la loro debolezza in quest’am
bito di primaria importanza per la qualità della nostra vita,dell’ambiente e del
decoro dei nostri centri.
Per la Regione parlano chiaro i recenti avvenimenti. Per la Provincia occorre ch
iedersi come possa il Presidente Catarra svolgere questo ruolo di promozione, co
ordinamento e controllo se lo stesso Comune di cui è Sindaco risulta debitore.
Non c’è una dose di irresponsabilità da parte di qualche Sindaco  nella resisten
za al pagamento delle spettanze al CIRSU? Non dimentichiamo che il nostro Consor
zio ha bisogno di  sostegno economico indispensabile per condurre in porto il pr
ogetto di ampliamento della discarica che altrimenti finirebbe nelle mani di Di
Zio.
Non dovrebbero prevalere, in questo momento particolarmente critico, la tutela d
ella salute dei cittadini e la garanzia della continuità di un servizio essenzia
le?
E infine le difficoltà dei lavoratori di SOGESA, che rischiano i loro stipendi,
non dovrebbero trovare una favorevole sponda in quei Sindaci che appartengono al
Partito Democratico,un partito che oggi non sa ancora se fare sparire o meno da
i propri documenti fondativi il termine “sinistra”?
Pasquale Avolio,SEL di Roseto




Politica. “Il governo deve esprimere, se non vuole essere considerato complice, una netta e chiara censura delle volgarità pronunciate dal ministro Bossi”.

LEGA: NENCINI, BOSSI ‘CATTIVO MAESTRO’ GOVERNO LO CENSURI

ROMA, 27 SET – “Il governo deve esprimere, se non vuole essere considerato complice, una netta e chiara censura delle volgarità pronunciate dal ministro Bossi”.

Lo ha dichiarato il segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini, che ha anche invitato i socialisti romani ad aderire alla raccolta di firme dei radicali per una querela nei confronti del leader leghista.

“Il leader della Lega è un ‘cattivo maestro’ – conclude Nencini – che rischia di far pagare a tutti gli italiani la sua esplicita istigazione alla secessione e alla violenza”.