Giulianova. “Obiettivo Comune” denuncia il Comune di Giulianova

Roberto Ciccocelli, Consigliere Comunale

Ecc. mo Ministro Prof. R. Brunetta

Presso Ministero per la Pubblica Amministrazione E L’Innovazione

ROMA

Ecc. mo Prefetto

Presso l’Ufficio Territoriale del Governo di Teramo
Via Luigi Vinciguerra, 1 Teramo

Ecc. mo Procuratore

Presso la Procura Regionale della

Corte dei Conti

Via Salaria Antica Est, 27 L’Aquila

Giulianova lì, 10-08-2010

Oggetto: Denuncia illegittimità nel Comune di Giulianova

I sottoscritti, Gianluca Antelli, Giancarlo Cameli e Roberto Ciccocelli consiglieri comunale di Giulianova, espongono alle S.V. quanto segue:

nel Comune di Giulianova si verificano da tempo illegittimità e mancato rispetto di procedure che  penalizzano lo svolgimento dell’attività propria dei consiglieri comunali e che determinano anche  danni economici e non, per l’intera collettività. Nonostante le reiterate richieste informali, le interrogazioni presentate dai consiglieri di minoranza, denunce formali alla Procura Regionale della Corte dei conti, esposto-denuncia inviata il 21-04-2010 in corso di istruttoria con nr. 263–2010 ad oggi persiste la situazione che di seguito viene illustrata.

Con provvedimento del sindaco n. 198 del 21.09.2009 è stato nominato l’Arch. Roberto Olivieri per un periodo di due anni e comunque non oltre la durata del mandato elettivo del Sindaco, quale responsabile dei Servizi Collettività e Territorio.

Con provvedimento n. 197 del 21.09.2009 è stato nominato il Dott. Andrea Sisino per un periodo di due anni e comunque non oltre la durata del mandato elettivo del Sindaco, quale responsabile dell’Area Servizi Individuo, Famiglia e cittadino. Gli incarichi esterni appena esposti sono stati affidati fiduciariamente senza una previa verifica della comprovata e qualificata esperienza dei funzionari.

Come noto, l’art. 19 del D.Lgs. n. 165/2001 nel fissare i requisiti di comprovata qualificazione professionale necessaria per ricoprire ruoli dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni, stabilisce che “tali incarichi sono conferiti, fornendone esplicita motivazione, a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell’Amministrazione, che abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali, o che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e postuniversitaria, da pubblicazioni scientifiche e da concrete esperienze di lavoro maturate per almeno un quinquennio, anche presso amministrazioni statali, ivi comprese quelle che conferiscono gli incarichi, in posizioni funzionali previste per l’accesso alla dirigenza, o che provengano dai settori della ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature e dei ruoli degli avvocati e procuratori dello Stato”.

Le modifiche sopra riportate alla disciplina del conferimento di incarichi dirigenziali a contratto riconducono la normativa sulla dirigenza pubblica ai principi generali di imparzialità e di buon andamento dell’azione amministrativa più volte richiamati dalla giurisprudenza costituzionale, in particolare in occasione di pronunce attinenti il cd. “spoils system” nelle amministrazioni dello Stato (Corte Cost., Sentenza n.103/2007, in cui è affermato, fra l’altro, che il rapporto di ufficio, pur se caratterizzato dalla  temporaneità dell’incarico, deve essere connotato da specifiche garanzie, le quali presuppongano che esso sia regolato in modo tale da assicurare la tendenziale continuità dell’azione amministrativa e una chiara distinzione funzionale tra i compiti di indirizzo politico-amministrativo e quelli di gestione).

A tale proposito, uno dei corollari della riforma di cui alla legge delega 4 marzo 2009 n. 15 e al D.Lgs. 27 ottobre 2009 n. 150, è che la dirigenza di ruolo deve costituire la regola ed i dirigenti devono avere una certa stabilità solo in caso di risultati positivi. Ciò affinché venga garantito il principio della continuità e imparzialità della funzione dirigenziale enunciato ripetutamente dalla Corte costituzionale, la quale ha negato l’esistenza di un rapporto fiduciario tra organi di governo e dirigenza perché ciò comprometterebbe l’autonomia della dirigenza e renderebbe vana la distinzione dei poteri.

Questo discende dall’applicazione dei seguenti principi formulati o desumibili dalla riforma medesima:

– principio di distinzione tra le funzioni di indirizzo e controllo spettante agli organi di governo e le funzioni di gestione amministrativa spettanti alla dirigenza, nel rispetto della giurisprudenza costituzionale in materia (art. 37 D.Lgs. n. 150/2009 ed art. 6, c. 1, legge n. 15/2009);

– principio di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione, sancito dall’art. 97 della Costituzione, cui deve uniformarsi, secondo la Corte costituzionale, anche l’organizzazione dei pubblici uffici;

– principio secondo cui i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione (sancito dall’art. 98 della Costituzione);

– principi di trasparenza e pubblicità nel conferimento degli incarichi di funzione dirigenziale (art. 40, c. 1, lett. b), D.Lgs. n. 150/2009 ed art. 6, c. 2, lett. h), legge n. 15/2009);

– principio della conservazione dell’incarico a fronte di risultati positivi.

Nonostante la riforma sopra richiamata, in data 22.07.2010, il Comune di Giulianova ha pubblicato un bando di concorso per l’assunzione di un posto di dirigente dell’Area tecnica a tempo indeterminato. Tra i requisiti necessari per l’ammissione al concorso, oltre ad essere richiesti i titoli di studio in Architettura, Ingegneria edile secondo le classi di laurea specificate al D.M. 270/2004 e 509/99, viene richiesto l’ulteriore requisito della esperienza lavorativa di

–         “almeno cinque anni nella categoria D o equivalente presso Pubbliche     Amministrazioni

oppure

–         esperienza lavorativa di almeno cinque anni presso strutture private  in posizione  di lavoro corrispondenti per contenuto alle funzioni della categoria D

oppure

–         esperienza lavorativa di almeno due anni con l’inquadramento  dirigenziale sia in strutture  pubbliche che private

oppure

–         a cinque anni di comprovato esercizio professionale correlato al titolo di studio richiesto con relativa iscrizione all’Albo”.

A ben vedere, si tratta di requisiti tra loro contraddittori. Delle due l’una: o sono ammessi a concorrere coloro che hanno avuto un’esperienza dirigenziale pari a due anni oppure (come dovrebbe essere) coloro che hanno pari esperienza da almeno cinque anni.

In tal modo, viene consentita la possibilità di partecipare al concorso indifferentemente a chi abbia svolto due anni di professione così come cinque. Si tratta di esperienze lavorative ben diverse che non sono fungibili tra loro. Inoltre, l’introduzione di un requisito evidentemente meno restrittivo (solo due anni di esperienza) da un lato potrebbe lasciare ampia partecipazione, dall’altro potrebbe lasciare intendere un uso distorto del bando.

In tal modo, una qualifica dirigenziale dell’Area Tecnica sarebbe affidata a professionisti senza una comprovata e qualificata esperienza professionale, ciò a discapito dei canoni di efficienza cui la Pubblica Amministrazione deve ispirarsi.

Per completezza e per una migliore comprensione della vicenda, si allegano in copia i seguenti atti :

–         Provvedimento del sindaco n. 198 del 21.09.2009;

–         Provvedimento n. 197 del 21.09.2009;

–         Bando di concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di un dirigente dell’area Tecnica pubblicato in data 22.07.2010

Cordiali saluti

Gianluca Antelli F.to

Giancarlo Cameli  F.to

Roberto Ciccocelli F.to

Consiglieri comunale

Mail: dott.cicco@tiscali.it

Telef.: 085-8008516

Cell.: 330432200

Giulianova, 10-08-2010




AFGHANISTAN: DI STANISLAO (IDV), UN RUOLO PIU’ DECISO PER L’ITALIA

Roma, 10 Agosto 2010

AFGHANISTAN: DI STANISLAO (IDV), UN RUOLO PIU’ DECISO PER L’ITALIA

“Se il Ministro La Russa sia a conoscenza dei documenti pubblicati dal sito Wikileaks, con particolare riferimento ai dossier riguardanti l’Italia”  è quanto ha chiesto l’On. Di Stanislao, capogruppo IdV in Commissione Difesa con un’interrogazione presentata giorni scorsi. “ La Russa – prosegue – deve riferire in merito alla posizione del nostro Paese e sulle eventuali ripercussione che ci saranno per i nostri militari.” Di Stanislao chiede inoltre  per l’Italia un ruolo più deciso e preminente  in uno scenario che peggiora di giorno in giorno e in cui il nostro paese ha sempre meno voce in capitolo sulla strategia di azione e sul come aiutare questo paese. “In termini di insicurezza, – commenta Di Stanislao –  il 2010 è stato l’anno peggiore dalla caduta del regime talebano nel 2001. Non solo il numero di incidenti è stato maggiore, ma lo spazio e la profondità della rivolta e le guerriglie connesse non aiutano a contrastare la violenza e  hanno, altresì, ingrandito enormemente il pericolo di sicurezza. La corruzione dominante e l’abuso di autorità da parte della polizia hanno un impatto devastante sugli individui e sulla comunità civile che hanno un disperato bisogno di un senso di sicurezza, di protezione e di  regole di diritto. L’Italia – conclude – deve farsi promotore, con gli alleati, di un maggiore controllo e monitoraggio sulle conseguenze che la missione in Afghanistan ha sulla popolazione civile.”




Teramo. L’Assessore al Bilancio, Alfonso Di Sabatino Martina, risponde all’IDV-Lista Di Pietro

martedì 10 agosto 2010

Nota dell’assessore al Bilancio, Alfonso Di Sabatino Martina

Avrei voluto evitare di rispondere al segretario comunale dell’IdV Marco Di Giovanni, che già in altre occasioni si è prodotto in comunicati stampa caratterizzati, ahimé, da superficialità e poca conoscenza degli argomenti trattati, ma mi vedo costretto ora ad intervenire, perché l’ultima uscita dell’ottimo Di Giovanni corre il rischio di procurare un ingiustificato e inesistente allarme tra i cittadini.

Nella sua ultima produzione, il segretario comunale IdV, paventa il fallimento delle casse comunali a seguito di operazioni finanziarie che potrebbero sfuggire al controllo degli uffici preposti.  Ovviamente si tratta di una lettura dei fatti assolutamente lontana non tanto dal vero, ma perfino dal verosimile, così fuorviante da destare imbarazzo perfino in chi la legge.

Veniamo ai fatti, ricordando innanzitutto, che i conti del Comune di Teramo vengono prodotti con il crisma della trasparenza: il bilancio, infatti, viene pubblicato anche sul sito internet dell’ente.

L’amministrazione comunale è ben consapevole ovviamente, dell’esistenza dello swap e sa che non c’è alcun intento speculativo nelle operazioni ad esso riconducibili. Tutto ciò non lo sostiene l’amministrazione comunale stessa, ma lo si desume dalla relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), i cui esperti ritengo possano essere considerati più autorevoli dell’apprendista professore Marco Di Giovanni. L’ispezione del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 2008 analizzando l’operazione, ha reso merito alla stessa, trovandola rispettosa della normativa e rilevando la totale assenza di intenti speculativi (nessun versamento di up front) nonché dei rischi sottesi, scaturenti da indici assolutamente non valutabili.

Attualmente, dopo i disastri intervenuti in diversi Enti, a seguito della sottoscrizione di contratti altamente rischiosi (solo per gli Enti!), l’unica struttura possibile è quella del “plain vanilla”, proprio la tipologia sottoscritta dal Comune di Teramo nel 2006.

E’ comunque evidente che qualunque amministrazione ponga in essere operazioni finanziarie, abbia in obbligo di monitorare continuamente il debito, ma questo rientra nell’alveo della normalità.

Vorrei pertanto rassicurare Di Giovanni, ma soprattutto i cittadini: non c’è alcun rischio fallimento per il Comune di Teramo, ma una necessità di monitoraggio del derivato, la quale peraltro viene costantemente espletata dal Servizio Finanziario dell’Ente; rispedisco al mittente qualunque sillogismo mefistofelico che vorrebbe maldestramente legare i costi di una operazione ritenuta dal MEF “non speculativa” ad un presunto incremento della pressione fiscale,

Aggiungo una questione della quale, nel sua giovane e ancora inesperto entusiasmo politico, il nostro Di Giovanni è maldestramente incappato; mi riferisco  al comunicato sui passi carrabili nel quale cita una sentenza della Corte di Cassazione ahimé non conferente, perché prende in considerazione la Tosap, quando il Comune di Teramo è in regime di Cosap.  In relazione a detto aspetto, mi preme sottolineare come la meritoria azione posta in essere dal Comune, abbia consentito l’emersione di numerose situazioni di abusivismo, a dimostrazione della bontà dell’iniziativa “passi carrabili”, che costituiscono un privilegio per il quale, consapevolmente, si è richiesta, ai legittimi fruitori, una contenuta contribuzione.

Invito, pertanto, il segretario comunale Marco Di Giovanni, a rifuggire ogni tentativo di strumentalizzazione filo-tributaria, al fine di non confondersi nella vis polemica che contraddistingue in maniera incontrovertibile la struttura politico-ideologica del suo partito.




Pescara. Solidarietà internazionale. la Provincia ospita 50 bambini della Bielorussia

Solidarietà internazionale. la Provincia ospita 50 bambini della Bielorussia

Cinquanta bambini provenienti dalla Bielorussia, di età compresa tra i 7 e i 13 anni, sono ospiti da 10 giorni della Provincia di Pescara e della Caritas diocesana per trascorrere le vacanze al mare e conoscere il territorio abruzzese. Il loro soggiorno durerà fino al 31 agosto.

L’iniziativa, a cura della Provincia di Pescara, e in particolare della presidenza del Consiglio, in collaborazione con gli assessorati provinciali alle Politiche sociali, guidato da Valter Cozzi e al Volontariato, guidato da Aurelio Cilli, rientra nel progetto di solidarietà sovranazionale “Belarus” presentato qualche mese fa dal vicepresidente del Consiglio provinciale Roberto Pasquali, e realizzato in collaborazione con la Fondazione “Domus Europa”, che si occupa di cooperazione internazionale.

I 50 bambini, accompagnati dai volontari dell’associazione “Moving Life” frequentano ogni giorno la spiaggia dello stabilimento Apollo di Pescara, che ha messo gratuitamente a disposizione palme e sdraio, e risiedono presso il centro Emmaus della Caritas diocesana, a San Donato colle. “ Si tratta –ha dichiarato Roberto Pasquali, promotore del progetto– di uno primo step di un progetto molto più ampio, che vede la Provincia impegnata in ambito umanitario in Bielorussa, rivolgendo particolare attenzione verso i bambini orfani, che vivono presso istituti statali, e quelli che vivono in condizioni di povertà, date le condizioni di vita della popolazione locale. Offrire loro l’ospitalità di un mese significa dare un’opportunità di una vacanza che non avrebbero mai potuto permettersi”.

“Ringraziamo per la grande disponibilità – ha aggiunto il presidente della Provincia Guerino Testa – il titolare dello stabilimento Apollo e la diocesi di Pescara, che hanno messo a disposizione le proprie strutture. Nei prossimi mesi intendiamo lavorare alacremente per coinvolgere anche altri soggetti e imprenditori per implementare un progetto che desideriamo coinvolga un sempre maggior numero di bambini”.

“Il vero obiettivo– ha spiegato Pasquali – è anche quello di allacciare ulteriori rapporti istituzionali, culturali ed economici con il governo di Minsk, tant’è che alla fine dell’anno una nostra delegazione sarà in Bielorussia, ospite delle autorità locali. In autunno, invece, approfondiremo il tema dell’abbandono dei minori, attraverso un convegno di sensibilizzazione rivolto alle autorità locali”.

Intanto, i giovanissimi ospiti stanno conoscendo anche il territorio della provincia: ogni pomeriggio visitano altri comuni e partecipano a manifestazioni, sagre e feste patronali organizzate in questi giorni nei centri del pescarese. Oggi pomeriggio visiteranno il Palazzo della Provincia e saranno ricevuti nel corso del Consiglio provinciale da assessori e consiglieri .




Pescara. Domani c’è la compagnia Flamenco Vivo

Domani c’è la compagnia Flamenco Vivo

L’estate continua nel segno della buona musica al porto turistico “Marina di Pescara”.

Dal 5 al 17 agosto troverà posto nell’arena del Marina per un pubblico di appassionati grazie alla diciassettesima edizione di “Concerti sotto le stelle”, storicamente diretta da Maurizio Di Fulvio. Per la rassegna si esibiranno Rossana Casale, Adrienne West, l’Orchestra Tzigana di Budapest, la compagnia Flamenco Vivo, il Tango Tres e l’ensemble dei Bronzeville American Gospel di Harold Bradley. Ricordiamo che l’ingresso a tutti gli spettacoli è gratuito, e che in occasione di Estatica è stato creato un ingresso pedonale a pochi metri dal versante sud del Ponte del Mare, facilmente individuabile tramite apposita segnaletica orizzontale e verticale. L’inizio degli spettacoli è fissato per le 21.30.

Mercoledì 11 agosto la compagnia Flamenco Vivo proporrà per Concerti sotto le stelle “Cante, baile e musica flamenca”. Nell’arena si alterneranno i ballerini Lara Ribichini, Dario Carbonelli, Francesca Stocchi, Patrocina Rodriguez, Massimiliano “el Bicho”, Roberta Palombo e Sameh “el Moro”, i chitarristi Antonio Porro e Pasquale Ruocco e il violinista Fabrizio de Melis, che accompagneranno le voci di Josè Salguero e Alejandro Villaescusa, cantaor e percussioni. Costituita da 12 artisti, di cui 7 ballerini e 5 musicisti, è nel suo genere tra i gruppi più rinomati a livello internazionale e dallo stile inconfondibile. La compagnia Flamenco Vivo, formatasi nel 1998 dall’unione di artisti del panorama flamenco italo-spagnolo, vede incontrarsi danza maschile e femminile con la musica per dare vita ad un dialogo ricco di emozioni e di immagini sotto la guida di Lara Ribichini, direttrice artistica, prima ballerina e coreografa, e Dario Carbonelli, bailaor e coreografo degli spettacoli.




L’Arte in discarica

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Chieti. Intervista agli amministratori del Comune di Chieti Dott. Alessandro Bevilacqua, Assessore all’Ambiente

Chieti, 9 Agosto ‘10, Lunedì , S. Emidio – Anno XXXI n. 318- www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr.  n. 1/81


Agenzia ABRUZZOpress >>> InterNational


Servizio Stampa – CF 93030590694 – Tel. 0871 63210 – Fax 0871 404798 – Cell. 333. 2577547  –  Dir. Resp. Marino Solfanelli


Ap – Enti Locali

Intervista agli amministratori del Comune di Chieti

Dott. Alessandro Bevilacqua, Assessore all’Ambiente

di Rosaria Maresca

Breve Curriculum:

Alessandro Bevilacqua nasce a Chieti il 30 luglio 1973. Laureato in Economia e Commercio, esercita la professione di Dottore Commercialista. Consigliere Comunale dal 2005, è impegnato ed è padre di un figlio.

Deleghe:
Gestione, Raccolta e Smaltimento Rifiuti Urbani; Progettazione e Manutenzione Verde Pubblico ed Arredo Urbano; Parco Fluviale; Parchi Pubblici e Giardini.

Assessore, lei ha la delega alla Gestione, Raccolta e Smaltimento dei Rifiuti Urbani. La nuova Giunta comunale come coordinerà la Raccolta Differenziata e quali sono i dati di riferimento?

«La città di Chieti, oggi, ha una percentuale di Raccolta Differenziata che si attesta sul 20-23%. Sono tre, infatti, i quartieri pilota – con circa 7000 abitanti -, in cui è partita la sperimentazione del progetto “porta a porta”, ovvero, il prelievo dei bidoncini direttamente a domicilio. In questo momento posso sicuramente affermare che si continuerà a lavorare con tale metodo, giacché risulta essere il migliore per ottenere risultati significativi: solamente con il “porta a porta”, infatti, i dati della differenziata potranno aumentare.»

Lei ha detto che sono tre i quartieri interessati da questo tipo di progetto e per il resto della città cosa si prevede di fare?

«Senza ombra di dubbio la Raccolta Differenziata dovrà essere estesa a tutta la città. L’obiettivo, infatti, è quello di raggiungere l’intero territorio. Il nuovo progetto “apri la porta alla raccolta differenziata”, così come è stato chiamato dal nostro sindaco, sarà realizzato facendo rispettare alla nuova società appaltatrice il recente capitolato della gara stessa. Come Assessore di competenza mi prefiggo di aumentare realmente la percentuale di differenziata e di attivare un’azione di promozione e sensibilizzazione partendo soprattutto dai più giovani.»

In che modo?

«Bisognerà predisporre una capillare campagna informativa e, poi, ci serviremo del supporto di nuove figure, una su tutte sarà quella del tutor ambientale.»

E le persone adulte o anziane – di solito le meno avvezze ai cambiamenti – secondo lei come risponderanno a questo nuovo progetto?

«Mi auguro bene, anche perché attiveremo delle politiche di riduzione delle tasse sui rifiuti, in proporzione alla stessa raccolta differenziata effettuata da ogni famiglia.»

Quali sono gli obiettivi da raggiungere?

«Come Ente comunale, il nostro obiettivo è raggiungere il risultato del 65-70% di differenziata ma senza il “porta a porta” sarà difficile.»

E quanto tempo ci vorrà per arrivare a questo risultato?

«Partendo da 20-23% – con i soli quartieri pilota – mi auguro di arrivare nel giro di sei mesi/un anno alla cifra citata.»

Perché non spingersi oltre e prevedere una percentuale di differenziata maggiore?

«L’aspirazione c’è, ci mancherebbe, il mio intento è di arrivare al 73-75%, ma è veramente difficile sfondare questo tetto e ciò, va precisato, non vale solo per la città di Chieti.»

Per quanto riguarda, invece, lo smaltimento dei Rifiuti ingombranti, quali progetti verranno portati avanti? Soprattutto nell’ottica di evitare discariche a cielo aperto nella nostra città –riferendomi alle situazioni evidenziate nelle scorse settimane nella zona del Tricalle –.

«La questione di cui lei parla è stata affrontata, in parte, già dalla vecchia amministrazione. Noi,

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attualmente, stiamo predisponendo nuovi e diversi Centri di Raccolta per smaltire rifiuti ingombranti, situati sia su Chieti alta che su Chieti bassa e per i quali verrà fatta apposita campagna di comunicazione per sensibilizzare l’opinione pubblica.»

Precisamente, in quali quartieri verranno collocati questi Centri Raccolta?

«Diciamo che nei prossimi giorni renderò pubbliche le decisioni prese in merito, però, posso dirle che uno di essi sarà localizzato al Tricalle, dove spesso e spontaneamente – come lei citava – nascono discariche a cielo aperto. Non è da escludere, poi, l’ipotesi di renderli itineranti anziché fissi: stiamo studiando anche questa ipotesi.»

Abbiamo visto che sta cercando di individuare spazi, in città, per progettare parchi pubblici, a che punto sono le ricerche e quali lavori interesseranno la città?

«Nell’ambito della pianificazione sarà aumentato il rapporto dei metri quadri di verde pubblico per ogni abitante che, nella città di Chieti, risulta essere basso, considerando la densità abitativa. Sono al vaglio, quindi, arie di più ampie dimensioni, facilmente gestibili dai servizi comunali. La nostra intenzione è quella di realizzare la cosiddetta “Corona Verde”, posta fra il Colle e lo Scalo, con la messa in opera di veri “Corridoi Naturalistici”, così come ipotizzati dallo stesso Sindaco. Se vogliamo puntualizzare, poi, le azioni del prossimo futuro, si prevedono interventi per: 1) La realizzazione del Parco Urbano attrezzato in località Madonna del Freddo; 2) La realizzazione del Parco Urbano attrezzato in località Tricalle; 3) La ristrutturazione del Parco Obletter a Chieti bassa;  4) Il recupero e la riqualificazione di aree verdi da attrezzare in località Filippine; 5) Interventi di miglioramento dell’accessibilità presso il Parco di Viale Macella.»

E per le aree verdi più piccole?

«Per le più piccole aree destinate a verde e per le aiuole spartitraffico saranno attivati quei sistemi di sponsorizzazioni connessi con la pubblicità.»

Lei ha la delega al Parco Fluviale, quali progetti ci sono in merito?

«Per quest’area non possiamo ancora parlare di progetti. Il cosiddetto Parco Fluviale, situato in località Santa Filomena, nei pressi del Centro Commerciale Megalò, rappresenta la realizzazione di interventi che non determinano un insieme di opere funzionali atte ad assicurare lo scopo per cui vennero realizzate a suo tempo, specie in relazione ai requisiti di sicurezza. Si dovrà, a mio avviso, prima dare corso alla realizzazione del Parco Attrezzato del fiume Pescara e comunque non prima di aver effettuato, tramite gli uffici competenti, i dovuti accertamenti di natura chimica sul terreno, per verificare la presenza di inquinanti (problema fondamentale) e, poi, dopo l’eventuale bonifica, rilanciare il Parco Fluviale in merito ai progetti e alle realizzazioni che si predisporranno.»

Per quanto riguarda l’arredo urbano, di cui lei ha la delega, sappiamo che Corso Marrucino, dopo la chiusura dei lavori, sarà abbellita con fioriere. Quali altre strade subiranno interventi?

«Diverse zone della città sono allo studio dell’amministrazione per arrivare a definire un piano organico di riferimento. Non è più tempo, oggi, di iniziative estemporanee. Dobbiamo pensare all’arredo urbano dell’intera città passando attraverso un piano che scaturisca da un concorso di idee: quelle dei tecnici e quelle degli artisti professionisti esterni.»

Talvolta, alcune spazi della città presentano incuria e spesso sono gli stessi cittadini a lamentarsi. Quali i lavori nell’immediato?

«Per quanto riguarda la manutenzione, la società gestore è nel pieno rispetto del capitolato. L’incuria di cui parliamo è frutto della maleducazione e, a volte, della pura ineducazione della cittadinanza. Se però parliamo della presenza di erbacce lungo le strade e i palazzi della città, posso affermare che i programmi, nei primi cento giorni del mio mandato, sono stati ampiamente rispettati. Certo, poi, c’è da tener conto di come i mesi di giugno e luglio siano stati fortemente piovosi, da dover addirittura prevedere interventi straordinari, nonostante le scarse risorse umane a disposizione. Gli uffici a cui faccio capo, infatti, come tutti gli altri settori del Comune di Chieti, hanno un livello di personale veramente sotto organico.»

Il suo è un Assessorato che è un po’ il “vestito” della città. Più questo fattore è curato – con giardini, parchi pubblici, arredo urbano – e più traspare un’immagine gradevole dello stesso territorio urbano. Quanto investirà il Comune, in termini di risorse finanziarie, su questo aspetto? E quali cambiamenti e migliorie verranno apportate nei prossimi anni?

«Questa è una domanda un po’ prematura, poiché, in questo momento, ci troviamo ancora in una fase iniziale di verifica delle cose lasciate dalla vecchia amministrazione. Parlare di investimenti e risorse finanziarie non ha senso se prima non portiamo avanti progetti riqualificanti l’intera città. Certo, una volta superati questi step, si investirà il giusto, ma ancor di più se ci sono progetti validi per ridare,

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come ha detto lei, “un vestito consono” a questa bella città.»

Ultima domanda di rito: come valuta i suoi primi mesi da amministratore?

«Questi primi cento giorni sono stati di intenso lavoro, a 360°. Credo, però, che debbano essere i cittadini a giudicare il mio operato. La speranza è quella di aver dato l’esempio di persona pronta all’ascolto e al confronto, fattiva e risoluta, perché i problemi, a mio avviso, vanno affrontati di petto e, per quanto possibile, risolti in tempo utile. Le aspettative del cittadino, che ci ha concesso la sua fiducia, non vanno assolutamente deluse, anche perché costui è osservatore attento e scrupoloso. Per quanto mi riguarda, poi, voglio esternare un ringraziamento speciale al Sindaco che, con la sua presenza e soprattutto con la sua esperienza, ha contribuito a risolvere questioni anche piuttosto delicate.»

R.M.

LE INTERVISTE AGLI AMMINISTRATORI DI CHIETI

SARANNO RACCOLTE IN UN OPUSCOLO A CURA

DELLA DOTT.SSA ROSARIA MARESCA

E DESTRIBUITO DA ABRUZZOpress

ALLA CITTADINANZA TEATINA

PERCHE’ SIA EDOTTA DEI PROGRAMMI

E DELL’IMPEGNO POSTO PER ATTUARLI

DA COLORO CUI E’ STATO DEMANDATO IL COMPITO DI GESTIRE

GLI INTERESSI DELLA CITTA’ DI CHIETI

New York:                                                       Londra:                                                                  Milano:

Lino Manocchia, Linoman98@aol.com Emiliana Marcuccilli, emilianamarcuccilli@libero.it Alessandra Nigro alessandra.nigro@gmail.com

ABRUZZOpress è inviato ad autorità, enti, agenzie ed organi d’informazione regionali, nazionali, esteri

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Abruzzo. WWF: Conferenza stampa Calendario venatorio 2010/11: le ragioni della fauna e dell’ambiente

Invito Conferenza stampa

Calendario venatorio 2010/11: le ragioni della fauna e dell’ambiente

Mercoledì 11 agosto alle ore 11 presso la sala commissioni del Comune di Pescara il WWF terrà una conferenza stampa sul calendario venatorio abruzzese 2010/11, preannunciando le azioni che metterà in campo per contrastarlo.




Teramo. IDV: “DERIVATI – COLLAR SWAP E FINANZA CREATIVA”

DERIVATI – COLLAR SWAP E FINANZA CREATIVA”

Il segretario Comunale di Teramo dell’Italia dei Valori, Marco Di Giovanni, vuol denunciare ai cittadini, il serio pericolo di Fallimento del Comune di Teramo. Nell’amministrare questa Città il Sindaco Chiodi nel 2006 sottoscrisse 2 contratti di Collar Swap che impegneranno il Comune fino al 2025, mettendo a rischio tutti i bilanci fino a tale data. La “colpa” dell’Amministrazione Brucchi è la politica fiscale complice di questa vera e propria “bomba ad orologeria”. I Collar Swap o meglio conosciuti come “Derivati”, sono contatti onerosissimi e ad alto rischio per le casse comunali. Dal Bilancio e dalle relazioni dei Revisori dei Conti, emerge che nel 2009 il Comune di Teramo ha avuto dei costi per i derivati di € – 122.472,70, con un onere per uscire dai contratti di € – 540.000,00; dal Bilancio di previsione 2010 si evince che il differenziale negativo previsto è di € -396.000,00, mentre l’onere per uscire dai contratti al 29.01.2010 è lievitato a € – 1.198.000,00. In sintesi è evidente che i cittadini teramani con i contratti collar swap, nel 2009 hanno perso € 122.000,00, nel 2010 perderanno circa € 400.000,00. Lo scioglimento di detti contratti è molto oneroso; nel 2009 i teramani avrebbero dovuto rimettere di tasca propria circa € 540.000,00, invece, per il 2010 se l’Amministrazione Brucchi, ritenesse opportuno abbandonare questi Collar Swap, ci rimetterebbe € 1.200.000,00. I numeri appena esplicitati rendono l’idea di come questi prodotti finanziari, possano dare origine in breve tempo a variazioni negative, a un buco nel bilancio o nella peggiore delle ipotesi ad un fallimento del Comune di Teramo come nel caso della Città di Taranto. Noi dell’IDV ci chiediamo se i vari balzelli (leggasi passi carrabili, ICI, & C.) istituiti o aumentati dalla Giunta Brucchi, servano anche a coperire questi contratti. Perché dovrebbero pagare i cittadini le scelte sbagliate di questa Amministrazione? Il problema dei derivati va ad aggravare una situazione già critica, infatti la Giunta Brucchi, è in disavanzo “teorico” sulla spesa corrente. Nel bilancio di previsione 2010 si è coperta la spesa corrente mediante l’utilizzo di entrate straordinarie per la consistente cifra di € 1.317.000,00. Nel 2011 si porrà il problema di come coprire una spesa fissa a fronte di entrate non certe. La circostanza è stata rilevata a chiare lettere dai Revisori del Comune. L’Italia dei Valori torna a chiedere per l’ennesima volta trasparenza al Sindaco Brucchi, rendendo noti i debiti effettivi che i cittadini Teramani devono alla “Finanza Creativa” del Governo di centro destra.




Abruzzo. Situazione lavoratori San Stefar senza stipendio da 500 giorni. Ruffini scrive una lettera a Venturoni sollecitando un acconto.

Claudio Ruffini. Ph. Walter De Berardinis

Situazione lavoratori San Stefar senza stipendio da 500 giorni. Ruffini scrive una lettera a Venturoni sollecitando un acconto.

Il consigliere regionale Claudio Ruffini ha inviato una lettera all’Assessore regionale alla Sanità Venturoni e ai Direttori generali delle 4 Asl per sollecitare l’erogazione di un acconto per il pagamento delle prestazioni effettuate dal S.Stefar, dove i numerosi dipendenti, circa 400, sono ormai da 17 mesi senza stipendio.

“Dal 24 maggio 2010, data di subentro della curatela fallimentare, è possibile pagare le fatture al S.Stefar per le prestazioni erogate ed invece non viene  fatto” ha osservato Ruffini .“E’ vero che le Asl hanno 90 giorni per pagare, ma la situazione è così critica che un acconto offre la possibilità ai lavoratori di respirare e ritrovare la forza per guardare al futuro.”

Per il consigliere regionale del Pd va ricordato inoltre che l’erogazione dell’acconto permetterebbe comunque di effettuare successivamente le dovute verifiche sull’appropriatezza delle prestazioni. Quindi si possono pagare le prime fatture per  ridare fiato e speranza alle famiglie ed ai lavoratori del S.Stefar che sono esasperati e senza un soldo in tasca.

“Siamo difronte ad una grave situazione sociale che la politica e le istituzioni devono affrontare. Dopo l’attenzione dei media sembra che questa vicenda non abbia trovato più spazio nell’agenda politica regionale. Nessuno se ne occupa più come se fosse tutto risolto.” Invece, dice Ruffini, non si è affatto conclusa, anzi il  futuro delle prestazioni sanitarie e di questi lavoratori resta incerto.

Sul futuro  gestionale di San Stefar e sull’ipotesi di acquisizione da parte dei privati, alta deve essere l’attenzione perchè ci sia trasparenza nelle procedure e vengano garantiti sia le prestazioni che i livelli occupazionali. La sanità privata convenzionata resta un impresa che produce utili e certezze negli utili, quindi fa a gola a tantissimi.