Giulianova. In merito alle dimissioni della Ranalli

PERCHE’ABBIAMO CHIESTO LE DIMISSIONI DELL’ASS.RANALLI

Prima dell’approvazione del Piano di recupero ex SADAM vari consiglieri comunali  e componenti della Commissione Consiliare di Urbanistica avevano opportunamente chiesto le simulazioni del Comune per valutare il concreto impatto sul paesaggio degli altissimi edifici previsti in quel sito. Ma come si poteva non provare un profondo imbarazzo nel momento in cui si è scoperto che l’assessore Nadia Ranalli ed il dirigente arch. Roberto Olivieri  avevano consegnato ai consiglieri comunali (e quindi, visto che ne sono i rappresentanti, a tutti i cittadini) le simulazioni fatte dalla proprietà e non dal Comune?
E che, per giunta, non erano fatte secondo i criteri previsti dalla legge! Tanto da celare il grave scempio del paesaggio, svelato invece dalle corrette simulazioni che la nostra Associazione ha presentato.
Una riformulazione del piano, per evitare interferenze con il peculiare paesaggio giuliese, era stata richiesta persino dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici. Era, dunque, molto importante poter valutare, sulla base di informazioni corrette e non fuorvianti, quel che si andava a deliberare.
Ai legittimi quesiti posti  dall’interrogazione de Il Cittadino Governante sono state date stupefacenti risposte dell’assessore Ranalli: “In verità si tratta di simulazioni allegate alla documentazione presentata dalla proprietà, che il Comune doveva studiare e valutare” e ancora: ““Non è vero che le simulazioni sono state presentate come fatte  dal Comune”.  Candidamente, cioè, l’assessore ha ammesso che le simulazioni non le aveva fatte il Comune.  E, poi, nel momento in cui le veniva fatto notare che le simulazioni erano state realizzate in maniera non corretta, e quindi fuorviante, aggiungeva: “ Ma non era necessario fare le simulazioni”.
Ha dell’incredibile, è vero, ma è quello che è accaduto!
Può essere tanto ineffabile il comportamento di chi riveste un ruolo politico così importante?
Nulla riesce a  scuotere l’imperturbabilità dell’assessore Ranalli, esponente dell’IdV (partito che fa della legalità e della correttezza amministrativa il suo cavallo di battaglia). Lo ha dimostrato, ripetutamente, con le sue famose “letture” di fronte a passaggi cruciali della recente vita amministrativa giuliese come: la discussione consiliare sulle gravi irregolarità nel caso ex Migliori-Longari;   il diniego alla richiesta dell’ARTA di assoggettare a Valutazione Ambientale (VAS) il Piano dell’ex Sadam;  la disinvolta gestione della problematica amianto in via Trieste; la svendita della Scuola Acquaviva; il non recupero degli oltre 5 milioni di euro spettanti al Comune nel PRUSST ex SADAM; la negazione del parco sul cannocchiale verde.
Noi pensiamo che per difendere gli interessi generali ed i beni comuni occorrano ben altri atteggiamenti ed è per questo che, sulla base di un’argomentata critica politica, col nostro consigliere comunale abbiamo chiesto le sue dimissioni.
Lungi dal cimentarsi in un serio confronto democratico, l’assessore all’urbanistica ha risposto con supponenza alla richiesta di dimissioni affermando che sta operando e parlando molto bene. Ebbene, noi le vorremo sommessamente ricordare che non basta lavorare in sinergia con il sindaco per essere definiti bravi amministratori e che le valutazioni vanno fatte fare agli altri e, soprattutto, agli elettori ( che finora l’hanno votata in qualche decina) e che se ci si autovaluta occorre essere molto obiettivi.
Per la verità avevamo anche chiesto, in Consiglio, provvedimenti per il dirigente dell’Ufficio Urbanistico, che non aveva verificato la correttezza delle simulazioni.
Non c’è stata alcuna risposta in merito da parte del Sindaco.
Torniamo, quindi, a chiedere appropriati provvedimenti nei confronti  del dirigente dell’Ufficio Urbanistico, a partire da quelli di cui si è parlato in Consiglio nel  dicembre scorso a proposito dello scottante “caso Colleranesco”.

Giulianova, 1 agosto 2010

Il Cittadino Governante – Associazione di cultura politica




Teramo. “TASSE, CANONI, TARIFFE: I CITTADINI NON C’E’ LA FANNO AD ARRIVARE A FINE MESE”

TASSE, CANONI, TARIFFE: I CITTADINI NON C’E’ LA FANNO AD ARRIVARE A FINE MESE”

Il segretario Comunale di Teramo del partito dell’Italia dei Valori, Marco Di Giovanni, esige che questa Amministrazione Comunale apra un dibattito pubblico sul problema inerente le tasse di questa città, perché i cittadini non riescono ad arrivare alla fine del mese, anzi è diventato un miraggio arrivare alla terza settimana del mese.

Questo Centrodestra amministra la città come se fosse una società per azioni, cioè tende solo ad incrementare le casse, ma in quanto a servizi è carente.

La riprova sono: la TIA ormai in costante aumento, infatti i cittadini si preparino ad un nuovo aumento firmato Maurizio Brucchi.

Nonché, ancora  i “Passi Carrabili” un inutile balzello imposto ai teramani, non applicato in molti Comuni virtuosi.

Su questo argomento, ribadiamo che chi possiede un passo a raso, ossia senza taglio di marciapiede, listoni delimitativi o altre opere, “non determina un’occupazione visibile del suolo pubblico, non è tenuto a pagare il canone o concessione, perché è una richiesta basata esclusivamente, su una scelta libera del cittadino e il Comune non può imporre un bel nulla, ci dispiace che l’Amministrazione Comunale sulle pagine dei un noto  quotidiano locale fa disinformazione, inducendo i cittadini in errore e producendo un indebito arricchimento delle casse comunali.

Altro argomento spinoso è l’ICI.

Il Sindaco Brucchi e l’amministrazione Comunale,  ritiengono che  devono pagare l’I.C.I.  tutti i cittadini  teramani proprietari di un terreno potenzialmente edificabile, anche se su tale terreno, di fatto, non è stato costruito assolutamente niente, inviando avvisi di accertamento anche a sei cifre.

Su questo argomento vogliamo sapere i criteri e i valori al mq che questa amministrazione comunale ha assegnato alle aree fabbricabili per ogni zona e all’interno di ogni zona le diverse differenziazioni da terreno a terreno e le differenze sostanziali tra un terreno rientrante nel piano regolatore generale e un piano attuativo.

L’argomento “tasse” è di rilevanza fondamentale a Teramo in quanto l’amministrazione Brucchi ha incrementato in maniera esponenziale la pressione tributaria sui teramani, anzi ha innescato una vera e propria escalation, infatti, nel 2010 la pressione tributaria pro capite è raddoppiata rispetto al triennio precedente, con una spesa pro capite stimata per il 2010 in euro 436,57. Noi dell’Idv, nell’interesse dei cittadini, chiediamo al Sindaco di spiegare pubblicamente i motivi di tale aumento.

La Politica di centrodestra continua ad esasperare le tasche dei cittadini teramani che ad ogni livello sociale prelevano balzelli  per incrementare le casse comunali, a fronte di quali servizi? Cosa è cambiato a Teramo da quando Prima Chiodi, ora Brucchi hanno applicato la loro politica?

Noi dell’IDV vediamo solo operazioni di marketing politico, mistificazione della realtà, disinformazione, ma di contro bravissimi ad organizzare feste ricche di  premi e cotillon.

Ma di concretezza politica non c’è mai stato nulla.

Concludendo ci rivolgiamo ai cittadini Teramani unici datori di lavoro di questa politica, chiedendo di fare memoria su quanto sta succedendo .

L’Amministrazione di centrodestra vive di slogan politici sia a livello Nazionale, sia a livello Regionale, sia a livello Provinciale e sia a livello Comunale, come vedete hanno un poker d’assi, ma continuano imperterriti a barare.

IDV TERAMO




POPOLI, ieri il riconoscimento tributato dalla Provincia al Corpo dei Vigili del Fuoco

POPOLI, ieri il riconoscimento tributato dalla Provincia al Corpo dei Vigili del Fuoco

Commovente e partecipata la manifestazione organizzata a Popoli per ringraziare i Vigili del Fuoco per il grande impegno profuso dopo il sisma che ha colpito la provincia dell’Aquila e alcuni comuni del pescarese. La Provincia di Pescara, su iniziativa del presidente Guerino Testa e dell’assessore alla Protezione civile e Terremoto Mario Lattanzio, ha voluto così rendere omaggio ad un Corpo vicino alla gente e in particolare alla comunità di Popoli, dove,  grazie all’opera dei volontari, da alcuni anni è ripresa l’attività della locale caserma dei pompieri.

La manifestazione si è svolta ieri, 1 agosto, in piazza delle Libertà, dove era stato allestito un palco per l’esibizione della banda nazionale del Corpo dei vigili del fuoco, diretta dal maestro Donato Di Martile. Presenti il Presidente della Provincia, Guerino Testa, il prefetto Vincenzo D’Antuono, l’assessore provinciale Mario Lattanzio, il Sindaco di Popoli Emidio Castricone: Per i Vigili del Fuoco, l’ing. Massimo Barboni, del dipartimento nazionale, in rappresentanza del comandante nazionale Alfio Pini, e l’ing. Dante Ambrosini, già comandante provinciale dei vigili del fuoco. Oltre ai numerosi cittadini, erano presenti in piazza rappresentanti delle associazioni di protezione civile e del volontariato.  La manifestazione è iniziata con l’esibizione della banda, e, a metà concerto, si è svolta la cerimonia di conferimento del riconoscimento. Lattanzio e Testa hanno consegnato  la targa all’ing. Barboni, che si è detto “commosso ed emozionato per un tributo pubblico che viene dato, simbolicamente, a tutti i vigili del fuoco d’Italia, che silenziosamente svolgono il loro dovere al servizio della gente”.  L’assessore Lattanzio, dopo aver proposto un minuto di silenzio per commemorare le vittime del terremoto, ha ricordato la grande attività del gruppo locale dei volontari dei Vigili del Fuoco, che da alcuni anni hanno fatto rivivere la caserma di Popoli aperta già prima della guerra, ma poi abbandonata. “L’aiuto dei pompieri – ha detto Testa – non è mai venuto meno, né subito dopo il terremoto del 6 aprile né nei mesi successivi. Tuttora svolgono un lavoro prezioso su tutto il territorio sul fronte degli incendi, com’è accaduto nei giorni scorsi per gli incendi divampati proprio nei pressi di Popoli e a Rosciano. Noi abbiamo voluto questa  giornata di festa, perché riteniamo che una pubblica amministrazione abbia il dovere dare un riconoscimento a chi opera con tanta dedizione”. Testa ha anche ricordato l’iniziativa della Provincia di piantare un cedro nel parco Michetti di Pescara, dedicato a sei studenti universitari della provincia morti nel terremoto, e il contributo erogato alle due caserme gestite da volontari esistenti sul territorio, Popoli e Montesilvano, per l’acquisto di attrezzature indispensabili per il pronto intervento.

Pescara, 2 agosto  2010




L’Aquila. Sempre più inquietanti le ombre di Gomorra in Abruzzo

Comunicato stampa del 2 agosto 2010

Arresto Enzo Stati: sempre più inquietanti le ombre di Gomorra in Abruzzo

Tracima sempre più in Abruzzo la corruzione e il malaffare. Gli arresti di
questa mattina, che hanno portato alle dimissioni l’assessore all’Ambiente e
alla Protezione Civile Daniela Stati (e all’arresto del padre, già
condannato per finanziamento illecito ai partiti con sentenza passata in
giudicato, e del compagno), gettano ulteriori ombre sulla gestione pubblica
nella nostra Regione.

Il terremoto del 6 Aprile 2009 è stato considerato da molti un lauto
banchetto a cui sedersi. Un banchetto infinito, i cui rischi avevamo già
denunciato nelle settimane successive al sisma. Il 25 maggio scrivevamo in
un editoriale su PeaceLink che “Mafie e potentati economici” stavano
“mettendo le mani sulla ricostruzione”*. Così è stato. Col passare dei mesi
aumentano le inchieste e gli arresti, mentre L’Aquila rimane una città
ferita, senza alcuna prospettiva di rinascita all’orizzonte.

I fatti odierni costringano ad una seria riflessione sulla gestione del
terremoto. Cessi il sistema autoritario, cedevole davanti alla corruzione e
alle mafie. Si restituisca L’Aquila e il suo futuro agli aquilani, a chi
sogna e costruisce il futuro e non a “squallide consorterie” criminali.

Inquieta ancor di più che la vicenda coinvolga l’Assessorato Regionale
all’Ambiente che, tra le tante tematiche, si occupa anche di gestione dei
rifiuti. La cronaca degli ultimi giorni denuncia ancora una volta come
quello dei rifiuti sia in Abruzzo un business appetito da molti, dove
organizzazioni criminali e politici conniventi (quando non criminali essi
stessi) si stanno spartendo immensi finanziamenti. Il futuro dell’Abruzzo
non può essere questo, tra discariche illegali e inceneritori (che un grande
sponsor avevano nell’ormai ex assessore Stati). Si punti sul riciclo dei
rifiuti, non sul riciclaggio del denaro…

* l’editoriale è raggiungibile al link
http://www.peacelink.it/abruzzo/a/29544.html

Alessio Di Florio
Responsabile PeaceLink Abruzzo
Ass. Antimafie Rita Atria

Per contatti:
3494254406
abruzzo@peacelink.it
http://www.ritaatria.it
http://www.peacelink.it/abruzzo




Val Vibrata. Il PSI in ricordo del 2 agosto 1980

: 2 agosto 1980 strage di Bologna

Il Partito socialista della Val Vibrata prende parte al dolore che accomuna tutta la nazione nel ricordo della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Pur essendo passato tanto tempo la ricerca della verità appare sempre più ardua e poco rispettosa dei parenti delle vittime e dei sopravvissuti a quella enorme tragedia. Appare impossibile ai nostri occhi che dopo 30 anni non si riesca a dare una risposta da parte dello Stato riguardo alle responsabilità di quello che è stato definito il peggiore attentato della nostra storia repubblicana. Tutto il partito socialista teramano è vicino ai parenti delle vittime auspicando per il futuro più prossimo  il raggiungimento della verità che riuscirà finalmente a riavvicinare alle istituzioni repubblicane tutte quelle persone che in quel terribile 2 agosto hanno perso non solo dei familiari ma anche e sopratutto la fiducia nelle nostre istituzioni.

Guido Paci

segr. PSI Sant’Omero

componente direttivo regionale PSI




Teramo. IL PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI PISTE CICLABILI

UN GRUPPO DI LAVORO, COORDINATO DALLA PROVINCIA DI TERAMO, PORTERA’ AVANTI IL PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI PISTE CICLABILI E PEDONALI ATTORNO AI FIUMI

Partirà da Teramo il progetto pilota relativo alla tutela e alla salvaguardia dei fiumi regionali,  attraverso la collaborazione tra Provincia, Regione, associazione dei cavatori e associazioni ambientaliste. L’idea di realizzare un gruppo di lavoro, coordinato dalla Provincia di Teramo, è nata in seguito al convegno dal titolo “Fiumi: problemi e soluzioni”, organizzato dalla segreteria provinciale dell’Mpa di Teramo, a cui hanno preso parte l’assessore comunale Giorgio D’Ignazio, l’assessore provinciale Elicio Romandini, il vicepresidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis, il responsabile provinciale dell’Mpa Guido De Carolis, e rappresentanti del Wwf e dei cavatori. L’idea proposta nella tavola rotonda è quella di mettere in sicurezza i fiumi, liberandoli dai detriti che ne stanno provocando l’innalzamento e nello stesso tempo pulire e rivitalizzare gli spazi limitrofi, con la realizzazione di piste ciclopedonali a costo zero per le amministrazioni pubbliche, in quanto gli interventi sarebbero a costo dei privati, che beneficerebbero della ghiaia raccolta nei lavori di pulizia. Tra i vantaggi, anche quello di creare meno cave sul territorio e di riciclare il materiale raccolto. La nascita di piste ciclopedonali inoltre favorirebbe l’instaurarsi di attività ecocompatibili a ridosso dei fiumi, come piccoli chioschi e noleggio biciclette. Questo naturalmente consentirebbe anche un maggiore controllo e impedirebbe il degrado delle aree in questione, scoraggiando anche il triste fenomeno delle discariche abusive a cielo aperto che spesso sorgono vicino ai fiumi, proprio perché considerate zone incontrollate. Nell’illustrare il progetto, il responsabile dell’Mpa provinciale Guido De Carolis ha chiesto anche la realizzazione di una legge regionale ad hoc. “Grazie al federalismo demaniale le regioni potranno legiferare su questa materia, sarà importante anche istituire delle commissioni a cui parteciperanno le associazioni ambientaliste perché il prelievo di materiale dai fiumi ovviamente sarà controllato e bilanciato”. De Matteis ha quindi proposto di “partire dal basso”, ossia di  discutere il progetto, prima ancora che nell’apposita commissione regionale, all’interno di tavoli di lavoro, coordinati dalla Provincia di Teramo, aperti alle amministrazioni locali, ma anche ai cavatori e alle associazioni ambientaliste. “Si tratta – ha spiegato De Matteis – di un progetto interessante ma anche molto complesso, che deve prendere in esame una serie di importanti variabili, è quindi necessario, prima di stilare un progetto di legge, che si riescano a capire e sviscerare tutte le motivazioni e gli interessi reciproci,in modo da arrivare ad una legge condivisa”. L’assessore Elicio Romandini ha sposato con interesse l’invito di De Matteis e l’assessore Giorgio D’Ignazio ha dato l’assenso da parte del Comune di Teramo all’iniziativa, ricordando il progetto dell’anello verde del parco fluviale e quello per la realizzazione, in collaborazione con la Provincia, di piste ciclabili che arrivino fino al mare.




Abruzzo. Il PD contro il calendario venatorio triennale.

Il Gruppo consiliare del Partito Democratico esprime la più netta contrarietà all’approvazione del disegno di legge sul Calendario Venatorio triennale, presentato dal Gruppo consiliare del Pdl e posto all’ordine del giorno dalla Commissione Agricoltura del 2 agosto.

“ Ancora una volta, dopo la disastrosa esperienza della stagione venatoria 2009-2010– spiegano i Consiglieri Camillo D’Alessandro e Claudio Ruffini – la Regione giunge in stato confusionale all’appuntamento con la stagione 2010-2011. La legge nazionale prevede che il calendario venatorio sia approvato dalla Giunta Regionale entro il 15 giugno. Si ripropone una situazione di estrema incertezza sulle regole che disciplineranno la caccia in Abruzzo nel periodo settembre 2010- gennaio 2011”.

Il Gruppo consiliare Pdl ha presentato un provvedimento che pretende di fissare con una legge le regole del calendario venatorio fino al 2013 e di modificare sostanzialmente, senza gli approfondimenti necessari e senza alcuna concertazione con i soggetti interessati (Province, Ambiti territoriali di caccia, Associazioni venatorie ed ambientaliste), importanti norme della Legge quadro regionale n.10 del 2004. Sono state peraltro ignorate le circostanziate proposte di modifica avanzate dalle Associazioni venatorie, dagli Ambiti di caccia e dall’Associazioni ambientaliste.

“ Tale intento – commentano i due consiglieri del Pd – entra in rotta di collisione con il fatto che la Regione Abruzzo non si è ancora dotata dell’Osservatorio Faunistico Regionale e non ha ancora adottato il nuovo Piano Faunistico-Venatorio regionale : figuriamoci se ci sono le condizioni, senza alcuna base tecnico-scientifica e di programmazione, per decidere addirittura un calendario venatorio triennale ! “.

Nel merito del provvedimento, il Gruppo del PD contesta in particolare :

  • le norme sulla caccia nelle Zone di protezione speciale e nei Siti di importanza comunitaria, illegittime e contrarie ad ogni logica di corretta gestione faunistica nelle aree protette;
  • la generica facoltà di deroga alle norme sui periodi di caccia alle diverse specie, che il disegno di legge affida alle singole Province : si rischierebbe la “legge della giungla”;
  • l’aumento delle tasse di concessione dovute dai cacciatori passa dalle attuali 66 euro a 84 euro e cancellate le agevolazioni per i cacciatori ultra settantenni. Il 45% delle risorse derivanti dai versamenti degli stessi sarà utilizzato per finanziare l’avvio e il funzionamento dell’Osservatorio Faunistico Regionale, che dovrebbe invece essere a carico del Bilancio regionale: le Province e gli Ambiti di caccia sarebbero private di risorse essenziali per i piani di miglioramento ambientale e di gestione della fauna selvatica.

“ Il buon senso suggerisce – concludono D’Alessandro e Ruffini – che la Giunta Regionale ritiri il disegno di legge, rinviando le modifiche della Legge quadro regionale ad un confronto attento e meditato, e che si proceda rapidamente all’approvazione del Calendario 2010-2011, colmando un ritardo a dir poco preoccupante”.




Giulianova. Nadia Ranalli risponde a Franco Arboretti

Nadia Ranalli
Nadia Ranalli

Il capogruppo de “Il Cittadino Governante” chiede la revoca dell’assessore all’Urbanistica. L’assessore Nadia Ranalli risponde.

Franco Arboretti, capogruppo de “Il Cittadino Governante”, chiede durante il Question-Time di venerdì sera la revoca dell’assessore all’Urbanistica e l’assessore Nadia Ranalli risponde.

Al capogruppo Arboretti posso dire che la sua richiesta mi conforta perché è la prova evidente di come la sottoscritta abbia portato avanti un lavoro serio e preciso, in piena sinergia con il sindaco, con la Giunta e la maggioranza, e ciò evidentemente ha dato e continua a dare fastidio a chi vorrebbe una figura inodore e incolore. E penso anche – continua l’assessore Ranalli – che esista qualcuno che si sente perduto quando l’assessore all’urbanistica non è conforme alla sua idea politica, come è accaduto nel recente passato. Sono quindi assai tranquilla e continuerò a lavorare come ho sempre fatto, cioé con impegno, con le parole giuste da dire e le molte cose da fare, ringraziando naturalmente il sindaco, che ha trattato la richiesta del consigliere Arboretti con somma indifferenza, per la stima nei miei confronti




Abruzzo. il V.P. Di Pangrazio, i Consiglieri Ruffini e Caramanico su “Norme sull’attività edilizia nella Regione Abruzzo”.

il V.P. Di Pangrazio, i Consiglieri Ruffini e Caramanico su “Norme sull’attività edilizia nella Regione Abruzzo”.

Dopo aver richiesto le audizioni dei Comuni, Province e Associazioni  che si terranno nel corso della prossima II° Commissione consiliare Enti Locali, fissata per il 2 agosto 2010, il Vicepresidente Di Pangrazio, Ruffini e Caramanico, ritengono utile apportare alcune modifiche alla proposta di Legge Regionale sull’attività edilizia attualmente in discussione .Tali modifiche tendono ad evitare che si costruisca fuori dai criteri che salvano la bellezza del nostro territorio regionale.

La parte riguardante la “Tutela e trasformazione dei suoli agricoli” deve essere modificata specificando e prevedendo la pianificazione di queste zone in base alla carta di uso del suolo, destinando esclusivamente ai coltivatori del fondo la possibilità di utilizzo di tali zone ai fini residenziali, permettendo a loro il recupero di fabbricati esistenti per l’ammodernamento e miglioramento energetico degli stessi.

Sempre nei suoli agricoli vanno individuate zone rurali e semirurali dove, con indici di bassa edificabilità, possono essere consentiti interventi specifici ed occasionali solo su parti di territori che hanno perso la vocazione agricola.

Nel Titolo VIII “Utilizzo ai fini abitativi dei sottotetti”la denominazione deve essere modificata in “Recupero ai fini abitativi”, allo scopo di stabilire il concetto di riuso e consentire così di riconvertire una parte del fabbricato. Le parti del fabbricato recuperate e riutilizzate devono garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza sismica e gli standards urbanistici.

I commi dell’articolo di riferimento del Titolo VIII vanno totalmente modificati assicurando la presenza degli strumenti urbanistici, dei parcheggi e soprattutto la garanzia tecnico-scientifica di stabilità dell’edificio rispetto al nuovo utilizzo del sottotetto.

Devono altresì essere garantiti i requisiti minimi indispensabili relativi alla illuminazione, altezza del solaio, contenimento energetico e solubilità dell’ambiente abitativo.

Il vicepresidente Di Pangrazio, Ruffini e Caramanico ribadiscono inoltre che la normativa sull’attività edilizia deve necessariamente essere condivisa da Comuni, Province ed Associazioni, al fine di giungere alla stesura di un testo definitivo che migliori razionalmente l’uso del territorio non permettendo a nessuno l’uso indiscriminato del suolo e garantendo la qualità dell’abitazioni.

“Il Pd -continua DI Pangrazio- vigilirà affinchè si eviti la cementificazione dell’Abruzzo e si pervenga ad una normativa che disciplini in maniera razionale ed equilibrata l’utilizzo del territorio”

L’Aquila, sabato 31 luglio 2010




Chieti. Intervista agli amministratori del Comune di Chieti Avv. Antonio Viola, Assessore alle Attività Produttive, Traffico, Politiche occupazionali

Chieti, 29 Luglio 10, Venerdì, S. Marta – Anno XXXI n. 294 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr.  Ch n. 1/81


Agenzia ABRUZZOpress >>> Nazionale


Servizio Stampa – CF 93030590694 – Tel. 0871 63210 – Fax 0871 404798 – Cell. 333. 2577547  –  Dir. Resp. Marino Solfanelli


Ap – Enti Locali

Intervista agli amministratori del Comune di Chieti

Avv. Antonio Viola, Assessore alle Attività Produttive, Traffico, Politiche occupazionali

di Rosaria Maresca

Proseguono le nostre conversazioni con i politici locali. Di seguito l’intervista al Dott. Antonio Viola, Assessore alle Attività Produttive, Commercio, Mercati, Agricoltura, Artigianato, Libere Professioni, Industria, Polizia Municipale, Traffico e Mobilità, Marketing territoriale, Politiche occupazionali, Patto territoriale del Comune di Chieti.

Laureato in Giurisprudenza, svolge la libera professione di avvocato. È  stato Consigliere Comunale dal 1990 al 1993 e successivamente dal 1997 al 2000, è coniugato ed ha un figlio.

Assessore, quali sono i progetti e le azioni che metterà in atto nei settori di cui lei ha la delega (Attività produttive, Commercio, Agricoltura, Artigianato, etc)?

«Sicuramente, uno dei primi interventi riguarderà un progetto organico di marketing teso alle esigenze degli esercizi commerciali del centro storico. Definiremo un’azione incisiva partendo dallo studio che è stato fatto di recente da Comune e Camera di Commercio; in esso, infatti, ci sono dei validi suggerimenti che ci permetteranno di creare strategie da applicare. Volendo fare delle anticipazioni a riguardo posso dire che progetteremo una governance forte, non più il consorzio come è stato pensato fino a oggi, non più le associazioni che nel tempo si sono susseguite, supereremo queste strutture per arrivare ad una società, magari di capitali di tipo privato o pubblico-privato. Un’altra criticità da risolvere è il riordino di tutti i mercati, sia quello del martedì e del venerdì di Chieti alta, sia quello di Chieti Scalo, sia degli altri sparsi per la città. È una priorità assoluta! Sono dieci anni, infatti, che questo settore è abbandonato a sé stesso. Nessun tipo di controllo e di verifiche è stato fatto in passato, si calcola una grossa presenza di abusivismo che qualcuno mi ha quantificato del 20%: un fatto grave su cui bisogna lavorare. Bisognerà ristrutturare i mercati con delle nuove procedure, faremo una ricognizione dei posti stabiliti – sia quelli utilizzati che non utilizzati, – disporremo una nuova graduatoria e quindi una nuova assegnazione. Ci impegneremo a riportare il mercato del martedì e del venerdì su Corso Marrucino, la volontà da questo punto di vista c’è, però ci dovremo confrontare con le altre Istituzioni e con le associazioni di categoria.»

Per i prossimi cinque anni lei si occuperà anche di Politiche occupazionali e, visti i tempi, questa non è una delega da poco. Cosa intende fare a riguardo?

«Premesso il fatto che le amministrazioni locali non hanno specifiche competenze in materia occupazionale, la nostra amministrazione – sensibile a questo tema e conscia che quello del lavoro è diventato un problema per centinaia di cittadini – si occuperà con forza di questa questione e farà il possibile per incentivare ogni forma di attività. Come? Nell’essere una sorta di sentinella, affinché, innanzitutto, non si perdano posti di lavoro e cercando di favorire insediamenti industriali, servizi, attività artigianali che creino comunque un indotto. Chieti è una città d’arte, di storia, di cultura: potenzieremo questa vocazione e implementeremo, attraverso le bellezze della nostra città, il turismo e con esso tutta una rete di servizi capaci di sviluppare lavoro.

«Per quanto riguarda i grandi progetti, insieme al sindaco mi sto occupando di operazioni importanti: il programma Inte, atto a favorire il reinserimento nel mondo del lavoro dei dipendenti espulsi dalla Burgo (allo stato attuale circa 170); creeremo attraverso questo progetto altri posti, perché quando esso andrà a regime prevedrà la necessità di circa 1000 risorse e poi tante altre idee in cantiere che in questa legislatura dovremo portare a termine.»

Me ne può dire una nel dettagliato?

«Sono idee e piani di lavoro legati soprattutto alla nostra zona industriale. Per esempio, sappiamo tutti che via Piaggio ormai è da considerare a pieno titolo nel tessuto urbano di Chieti Scalo e lì ci sono tante arie dismesse su cui è possibile fare dei progetti che possano in qualche modo creare occupazione.»

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ABRUZZOpress – N. 294 del 29 luglio ’10                                                                                                               Pag 2

Assessore, per quanto riguarda il Traffico e la Mobilità quali saranno i punti su cui lavorerà maggiormente?

«Proprio di recente abbiamo fatto una riunione con i sindacati dei trasporti – mi riferisco all’Arpa e la Panoramica – per affrontare un po’ quelle che sono le criticità legate al traffico. In sostanza sono stati individuati quattro punti su cui lavorare: 1) Cercare di snellire viabilità e traffico su via dei Vestini, all’altezza dell’Ospedale Clinicizzato e dell’Università, dove spesso si creano grossi ingorghi e ci sono problemi di parcheggio: 2) Risolvere qualche criticità al Terminal bus di via Gran Sasso; 3) Risolvere lo stesso problema al Terminal di Largo Cavallerizza; 4) Riordinare piazza Marconi a Chieti Scalo, giacché, in certi momenti, gli autobus del trasporto locale rimangono bloccati nel traffico a causa della sovrapposizione in transito con i pullman extraterritoriali.»

E cosa si farà per migliorare lo stesso trasporto pubblico locale? In particolare mi riferisco alle linee della Panoramica che spesso hanno zone della città mal raggiungibili: un caso, per esempio, può essere rappresentato dalla linea dell’autobus 1 barra, che non solo negli ultimi mesi ha accorciato il percorso ma ha un numero di corse veramente esiguo penalizzando tutta la zona di Chieti Scalo che va dalla stazione verso la Motorizzazione civile ed oltre

«A riguardo le posso dire che ci stiamo lavorando. Per la linea da lei citata, per esempio, porteremo il tragitto dell’autobus fino al primo rondeaux coincidente con via Tirino (attualmente l’autobus arriva nei pressi del distributore Esso lungo viale Abruzzo). Mi rendo conto che ci sono dei disservizi e mi dispiace, ma molto dipende da una situazione ereditata: è veramente un’assurdità tagliare completamente fuori dal trasporto locale tutti coloro che devono recarsi allo Stadio Angelini e tutte le famiglie che abitano da quella zona in su, Santa Filomena per esempio. Abbiamo già avviato la trattativa, quanto meno il percorso sarà modificato.»

Assessore, il progetto che le sta più a cuore riguardante in toto le sue deleghe?

«Sicuramente sono due e sostanzialmente li ho già citati: il rilancio del commercio nel centro storico e la realizzazione di quei progetti che riguardano l’occupazione – Programma Inte, Progetto Alitec – che andranno a riqualificare la nostra città nella parte bassa e sopratutto creeranno posti di lavoro.»

Ad oggi quale situazione le ha creato più disagi e cosa urge maggiormente?

«Purtroppo tutta la macchina comunale ha un grossa carenza di personale, quindi, sicuramente posso affermare che una delle urgenze è il riassetto del personale e dei dirigenti. Io, per esempio, ho alcuni uffici che fanno capo alle mie deleghe completamente sguarniti. I collaboratori dell’ufficio traffico sono tre, di cui uno andrà in pensione a fine di dicembre: come è possibile ipotizzare che si possa fare tutta la segnaletica orizzontale e verticale della città con un numero così esiguo di persone! Le stesse problematiche le ho riscontrate all’ufficio commercio e i vigili urbani sono in sottoorganico esattamente del 50%. La vera drammaticità, dunque, è la carenza di personale e la cattiva organizzazione dello stesso, che va riordinato in maniera più attenta: non è un caso che abbiamo accorpato ad otto i settori. Detto questo, però, ci tengo a precisare che non è mia intenzione screditare i lavoratori comunali, lungi da me pensare che il personale non faccia il proprio dovere o che lo faccia male.»

Poiché lei ha delega ai Patti territoriali, prevede di sottoscriverne qualcuno nell’immediato? E se si relativamente a cosa?

«Sicuramente nel futuro adopererò tale strumento per poter avviare dei progetti che andranno a migliorare alcune situazioni. In questo momento, però, stiamo ancora nella fase dell’organizzazione e della valutazione di questo strumento tecnico. Le dirò qualcosa di specifico fra qualche mese.»

Come valuta i primi mesi del suo mandato?

«Certamente in maniera positiva. Chiaramente, sia io che i miei colleghi di Giunta, ci siamo trovati davanti a delle difficoltà, ma posso dirle che personalmente ho voluto cominciare proprio da quelle tematiche più urgenti: la nuova legge commerciale emanata dalla Regione il 4 maggio, l’artigianato, l’incontro di tutte le associazioni di categoria legate alla mia competenza – commercio, industria, agricoltura, artigianato. –  Penso che a settembre sicuramente saremo pronti per affrontare il vero lavoro che ci aspetta.»

R.M.

New York:                                                              Londra:                                                                    Milano:

Lino Manocchia, Linoman98@aol.com        Emiliana Marcuccilli, emilianamarcuccilli@libero.it Alessandra Nigro alessandra.nigro@gmail.com

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