Cappelle sul Tavo. Partono in 5 ed arrivano in 6. Ben arrivata “Xian”

Partono in 5 ed arrivano in 6

Ben arrivata “Xian”

Fiocco rosa nell’Ambulanza della Croce Rossa Italiana di Cappelle sul Tavo

Non certo una notte del tutto normale per l’equipaggio dei Volontari del Soccorso della Croce Rossa Italiana di Cappelle sul Tavo.

Nella notte tra venerdì e sabato, nell’effettuare un intervento, una volta giunti sul posto e fatta salire la persona bisognosa di assistenza, sono velocemente ripartiti diretti all’Ospedale di Pescara.

Alla partenza erano in cinque sul mezzo, ma all’arrivo in ospedale erano in sei.

Si era partiti con una giovane mamma cinese in dolce attesa più i quattro membri dell’equipaggio: Daniele BIBBO’, Maurizio CICORIA, Daiana MATTIOLI e Danilo SANTAVENERE.
Ma lungo la strada Xian, così verrà chiamata la bambina, non ha voluto attendere.

Alle 00,41 di sabato l’ambulanza si è dovuta arrestare sulla Via Vestina ed i volontari, chiesto l’intervento sul posto del medico del 118, hanno assistito la mamma ed insieme, dopo alcuni minuti, hanno accolto Xian nel nostro mondo.

Al tempestivo arrivo del 118, la bambina era già in braccio alla felicissima mamma e già piangeva stringendo le mani sia della mamma che di uno dei volontari.

Tutti in ottima salute sia la mamma che la bambina che, una volta giunte in ospedale sono ricorse alle normali cure dei sanitari.

Pescara, 29 maggio 2010




Teramo. Proroga per la mobilità in deroga in favore dei lavoratori socialmente utili. Ruffini scrive a Gatti e chiede al CICAS di rivedere la decisione presa. A rischio oltre 1000 lavoratori in Provincia.

Proroga per la mobilità in deroga in favore dei lavoratori socialmente utili. Ruffini scrive a Gatti e chiede al CICAS di rivedere la decisione presa. A rischio oltre 1000 lavoratori in Provincia.

Il consigliere regionale Claudio Ruffini, in merito all’ultima seduta del Tavolo C.I.C.A.S. del 28.04.2010, rileva alcune perplessità circa la decisione presa dal Tavolo (punto 3, lettera h, pagina 5)di concedere la proroga di 26 settimane della mobilita in deroga in favore dei lavoratori socialmente utili. In particolare, la proroga, come indicato nel verbale della seduta, si dice che “è condizionata all’utilizzo del lavoratore a tempo pieno. Allo stesso compete un importo integrativo, a carico dell’ ente utilizzatore”.

In una lettera indirizzata all’Assessore Gatti, Ruffini, ha sottolineato come in un momento di forte crisi economica come quello che viviamo oggi, la decisione di porre a carico dei Comuni le integrazioni per i lavoratori a cui si concede la proroga, condizionata all’utilizzo del tempo pieno (ovvero non più 18 ma 36 ore), aggraverà ulteriormente la situazione dei bilanci degli enti locali.

<<Alla luce della pesante manovra finanziaria che il Governo sta preparando, con numerosi tagli agli enti locali, questa decisione appare sempre più non condivisibile. Con la nuova manovra, il rispetto del Patto di stabilità sarà sempre più severo, ed il vincolo della spesa per il personale,al cui computo partecipano anche le spese per il personale socialmente utile,  è uno dei parametri più incidenti. Gli enti che sforano il Patto avranno drastiche riduzioni di trasferimenti statali.  Quindi quella del CICAS è una decisione troppo dura, rigida, che sfavorisce sia i Comuni che i lavoratori.>> dice Ruffini. Una soluzione che non tiene conto di queste problematiche, ma al contrario metterà i Comuni Abruzzesi ad un bivio: impegnarsi oltremodo a sostenere costi oggi non più sostenibili oppure privarsi di forza lavoro utile lasciando a casa i lavoratori.

Ruffini ritiene inoltre che vada concessa ai Comuni la facoltà di stabilire un’integrazione per i lavoratori socialmente utili in base alle proprie disponibilità e alle effettive esigenze di servizio.

<<Ho gia parlato con le organizzazioni sindacali che si sono dette disponibili a rivedere la decisione del CICAS>> dice Ruffini <<faccio appello al Comitato perchè riveda la decisione e riconvochi subito un nuovo Tavolo, evitando che si arrivi all’interruzione di svariati servizi oppure al ricorso di una maggiore fiscalità. Il rischio c’è:in molti Comuni alcuni servizi come l’assistenza al trasporto scolastico, l’assistenza agli anziani e i disabili, sono assicurati dai lavoratori socialmente utili. Con la decisione presa dal CICAS i Comuni che non avranno i soldi cosa faranno?Manderanno a casa i lavoratori oppure aumenteranno il costo del servizio? Il rischio è che resteranno a casa oltre 1000 lavoratori solo nella Provincia di Teramo.>>chiede Ruffini.




Abruzzo. PEDAGGI: DI STANISLAO (IDV), LINEA DURA CONTRO IL GOVERNO

Roma, 29 Maggio 2010

PEDAGGI: DI STANISLAO (IDV), LINEA DURA CONTRO IL GOVERNO
“Dopo le dichiarazioni utopiche del Presidente del Consiglio sul fatto che non verranno toccate pensioni, sanità, Università e scuola e che non varranno messe le mani in tasca ai cittadini ecco la manovra che rischierà di metterli direttamente in ginocchio i cittadini.” Duro e critico è l’On. Di Stanislao che prende l’arrivo dei pedaggi autostradali dell’asse attrezzato come campanello di allarme. “ La manovra finanziaria è vero non toccherà le tasche dei cittadini, ma Berlusconi si è dimenticato di dire chi sono questi cittadini! Non sono di certo i pendolari che utilizzano l’Asse attrezzato quotidianamente più di una volta per andare a lavorare, gli automobilisti. Ho paura che questo sia solo l’inizio. Durante i lavori parlamentari Italia dei Valori farà tutto ciò in suo potere perché questa manovra non incida affatto sui cittadini e io nell’ambito della contromanovra che presenteremo ho già inserito l’abolizione di questa assurda tassa ulteriore per gli italiani e gli abruzzesi. Servivano interventi strutturali piuttosto che ancora una volta vessare cittadini ed enti locali. Se il Governo – conclude l’On. Di Stanislao – ha realmente intenzione di risollevare il paese dalla crisi sono altre le soluzioni, ad esempio l’abolizione delle province o la tassazione delle rendite patrimoniali, ma non certo infierendo sui cittadini più in difficoltà.”




Roseto degli Abruzzi. Il Comitato promotore dei Referendum abrogativi regionali è dal 2007 che si è attivato per organizzare lo svolgimento di referendum regionali per ridurre i costi e gli sprechi della politica.

Il Comitato promotore dei Referendum abrogativi regionali è dal 2007 che si è attivato per organizzare lo svolgimento di referendum regionali per ridurre i costi e gli sprechi della politica.

Con i quesiti referendari si chiede la riduzione drastica di indennità e compensi aggiuntivi per i Consiglieri regionali, Assessori e Presidenti vari e l’abolizione del vitalizio per i Consiglieri cessati dal mandato; lo scioglimento degli enti strumentali della Regione e la riduzione dei compensi ai componenti degli organi amministrativi di nomina politica.

In questi anni trascorsi, nessuno tra i tanti Consiglieri e Assessori regionali, provinciali e comunali ci ha aiutato ad autenticare le firme raccolte e celebrare così, per primi in Italia, i Referendum abrogativi.

Chiediamo oggi al Presidente del Consiglio regionale ed ai Gruppi Consiliari di “adottare” la nostra Proposta di legge di iniziativa popolare, con la quale si chiede la riduzione del 50% di tutte le spese più significative e il riavvio della raccolta delle firme sui 5 quesiti referendari in calce ai moduli già vidimati in data 9 luglio 2008 e rimasti “in sospeso” da quel fatidico 18 luglio successivo alle dimissioni dell’allora arrestato Presidente della Regione Ottaviano Del Turco.

Per il Comitato promotore

Pio Rapagnà e Giovanna Forti

Roseto degli Abruzzi, 26.5.2010




Lanciano. LA MANIFESTAZIONE DEL 30 MAGGIO A LANCIANO PUO’ ESSERE LA GRANDE OCCASIONE PER DARE UNA SPALLATA DECISIVA AL TENTATIVO DI DEGRADARE L’INTERO ABRUZZO

LA MANIFESTAZIONE DEL 30 MAGGIO A LANCIANO PUO’ ESSERE LA GRANDE OCCASIONE PER DARE UNA SPALLATA DECISIVA AL TENTATIVO DI DEGRADARE L’INTERO ABRUZZO A DISTRETTO PETROLCHIMICO CON LE NOTE CATASTROFICHE CONSEGUENZE IN TERMINI DI SALUTE, AMBIENTE ED ECONOMIA E POTREBBE ESSERE LA SPINTA ANCHE PER ALTRE REGIONI A NON SUBIRE PASSIVAMENTE SCELTE PRESE ALTROVE MA LE CUI NEFASTE CONSEGUENZE RICADONO TUTTE SUL PROPRIO TERRITORIO.

L’INVITO E’ PERTANTO QUELLO DI PARTECIPARE IN MASSA, COINVOLGENDO GRUPPI ED ASSOCIAZIONI DI QUALSIASI ORIENTAMENTO PERCHE’ LA BATTAGLIA E’ COMUNE, DIFFONDENDO IL PIU’ POSSIBILE LA NOTIZIA ATTRAVERSO TUTTI I MEZZI, FACENDOLA RIMBALZARE ATTRAVERSO BLOG, FORUM E VIA DISCORRENDO.

L’INDIFFERENZA E LA RASSEGNAZIONE SONO LA NOSTRA CONDANNA: SU LA TESTA!

INFO: segreteria organizzativa : info@nuovosensocivico.it

TEL.: 0872-44415 / 337-664008 / 338-9648096 / 335-5392058




Giulianova. Pagheremo la Teramo-mare? Nota di Ruffini del PD

Teramo-mare.Il rischio pedaggio esiste.

Anche la Teramo-mare potrebbe essere interessata dalla scure del manovra del Governo. Tra i provvedimenti della manovra finanziaria c’è infatti anche l’introduzione di un pedaggio per gli automobilisti in uscita dagli attuali caselli che sono collegati con autostrade e raccordi gestiti dall’Anas. <<Il pericolo che i teramani si ritrovino un ticket è concreto ed è tutt’altro che un’ipotesi remota>> dice Ruffini <<il provvedimento del Governo consente infatti all’Anas di imporre un pedaggio in funzione di investimenti per opere da completare o mettere in sicurezza, quindi la nostra Teramo-mare è un boccone succulento per le casse del Ministro Tremonti.>>.

Secondo Ruffini la Teramo-mare potrebbe essere interessata in quanto ricorrono i presupposti del completamento e della mancanza di sicurezza su cui tra l’altro c’è un’indagine della Magistratura.<<Il raccordo teramano non è sicuro perchè non ha la corsia di emergenza, inoltre non è mai stato completato il 4 lotto.>> spiega Ruffini.

Un pericolo concreto che difficilmente la Provincia di Teramo riuscirà a scampare. <<Se venisse introdotto il pedaggio>> dice Ruffini <<la responsabilità politica sarebbe di questo Governo, colpevole due volte, perchè fu proprio Tremonti a togliere il finanziamento di 33 milioni di euro che il Governo di centro-sinistra con il Ministro alle Infrastrutture Di Pietro aveva stanziato per il completamento dell’opera.>>

Un taglio operato dal Ministro senza neanche avvertire gli enti titolari della progettazione (Anas e Provincia di Teramo) che si ritrovarono senza soldi e senza il tempo necessario per arrivare alla progettazione definitiva, motivo per cui il Ministero privò il nostro territorio del finanziamento.

<<Ormai in questa Provincia non arriva più un euro>> aggiunge Ruffini <<ma la cosa più grave è che adesso i cittadini della Provincia di Teramo siano chiamati a contribuire direttamente con le loro tasche al risanamento dei bilanci dello Stato.>>

Per il consigliere regionale, siamo al paradosso:per avere un collegamento con la costa che altre Province hanno da decenni, vedi Ascoli con Porto d’Ascoli, dobbiamo praticamente auto-tassarci e finanziarne il completamento.




Pescara. Alimentazione e benessere, come fare per restare in forma

Alimentazione e benessere, come fare per restare in forma

La nutrizione come uno degli indicatori più importanti di un modello di vita sano, di uno stile corretto di comportamento sociale, e non solo individuale. Si è parlato del rapporto tra la nutrizione e il benessere psicofisico ieri, nella sala convegni del museo Vittoria Colonna di Pescara, nell’ambito del convegno “Nutrizione e … Benessere”, organizzato dalla sezione di Pescara della F.I.D.A.P.A. (federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), presieduta da Annamaria Scarazza Agata.  Illustri relatori, quali  Paolo Di Berardino, dirigente del servizio malattie metaboliche dell’ospedale di Atri, Ester Vitacolonna, docente di nutrizione clinica presso l’Università di Chieti, e Gianfranco Contini, psichiatra e psicoterapeuta, hanno spiegato come il sovrappeso e l’obesità siano diventate ormai malattie sociali, in forte aumento in Italia, che producono patologie e determinano un peggioramento della qualità della vita, che può portare fino alla morte. “La dieta  – ha ben illustrato la prof.ssa Vitacolonna – non deve essere mai rigida, ma deve servire esclusivamente a modificare il comportamento alimentare, proponendo comunque un cibo gradevole, appetitoso, che va gustato con piacere, perché il cibo procura piacere e rinunciare alla gradevolezza del cibo è un forte impedimento alla dieta”. Ma su tutte le considerazioni ha prevalso un riferimento imprescindibile: quello che l’attività fisica determina un miglioramento a tutti i livelli dello stato di salute, e quindi diventa obbligatorio svolgerla con regolarità. Pascal Moiset, personal trainer e tra i primi a praticare a Pescara il fitness metabolico, nel concludere l’incontro, ha spiegato come è possibile anche per chi ha avuto problemi medici molto seri recuperare la forma fisica e tornare a svolgere attività motorie, che migliorano l’umore e l’autostima del paziente.  “Questa volta non ci siamo rivolte solo alle donne – dichiara la presidente Scarazza – in quanto il rapporto tra la nutrizione e  benessere psicofisico riguarda tutte le persone, a cominciare dai bambini, e investe, per le sue implicazioni, la famiglia e la società intera.”.

Pescara, 28 maggio 2010




Abruzzo. COSTITUITA ASSOLAB SANITA’ DI CONFINDUSTRIA ABRUZZO CONSULTA REGIONALE DEI LABORATORI DI ANALISI CLINICHE

COSTITUITA ASSOLAB SANITA’ DI CONFINDUSTRIA ABRUZZO

CONSULTA REGIONALE DEI LABORATORI DI ANALISI CLINICHE

La costituzione di ASSOLAB SANITA’ è stata formalizzata con l’elezione dell’Organismo Direttivo della nuova Organizzazione nel corso di una riunione tenutasi ieri, a L’Aquila.

Il Consiglio Direttivo è composto rispettivamente dal Presidente Regionale, Francesco D’Alessandro, dal Vice Presidente, Giovanni Panichi, e dai Consiglieri Silvio Brocco, Enzo Di Nicolantonio, Antonio Castronuovo e Paolo Salvatori, fortemente rappresentativi delle realtà sanitarie territoriali.

ASSOLAB SANITA’ di Confindustria Abruzzo si propone di rappresentare a livello regionale i Laboratori di Analisi Cliniche nella loro specificità di imprese di servizio fortemente qualificate, vicine al territorio e ai cittadini, in grado di offrire un sistema di servizi integrati nella logica di efficienza, qualità e massima competitività nei costi.

La concorrenzialità è il fattore determinante che contraddistingue tali imprese, che si declina nella professionalità degli specialisti e nella qualità delle prestazioni erogate, fortemente indirizzate nell’uso delle moderne tecnologie. Il tutto nell’ottica del contenimento ed dell’ottimizzazione dei costi, attraverso l’introduzione di processi e verifiche finalizzate a un’adeguata gestione della spesa; fattore, questo, centrale a fronte dell’attuale situazione di debito sanitario regionale.

In questo senso, l’ASSOLAB SANITA’ vuole porsi quale interlocutore privilegiato nei confronti della Regione e del sistema sanitario regionale, per il miglioramento dei servizi assistenziali, sia in termini di abbattimento dei costi che per qualità dei servizi e tempistica di erogazione delle prestazioni.

Confindustria Abruzzo rappresenta pertanto il luogo in cui le imprese aderenti ad ASSOLAB SANITA’ potranno essere meglio rappresentate, presso istituzioni ed enti regionali, nelle diverse componenti dell’ambiente sociale ed economico, puntando congiuntamente alla promozione e all’attuazione di forme di interventi idonei a realizzare le condizioni per il proficuo svolgersi della attività imprenditoriale del settore in linea con i principi di libera concorrenza e competitività.




Casalbordino. Martedì 1° Giugno alle ore 19, presso la Sala Cardinal Fagiolo del Santuario Madonna dei Miracoli a Casalbordino, verrà presentato il volume a fumetti “La Madonna dei Miracoli”

Martedì 1° Giugno alle ore 19, presso la Sala Cardinal Fagiolo del Santuario Madonna dei Miracoli a Casalbordino, verrà presentato il volume a fumetti “La Madonna dei Miracoli”. La straordinaria matita dei fratelli Stefano e Domenico Di Vitto, autori ed editori del volume e che saranno presenti alla presentazione, ha illustrato la storia dell’apparizione di Maria Santissima a Casalbordino, e della devozione ad essa legata. Oltre ai fratelli Di Vitto, saranno presenti alla serata Don Camillo Cibotti (vicario di Mons. Bruno Forte), Don Silvio Santovito (parroco di Casalbordino), Padre Paolo Lemme (priore del Monastero Benedettino di Miracoli), don Giuliano Manzi (parroco di Pollutri) e la colorista Raffaella Seccia. Il volume potrà essere acquistato, al prezzo di € 2,50, durante la presentazione,  e nei giorni 10 e 11 giugno in occasione della Festività della Madonna dei Miracoli, presso il Santuario e, successivamente, presso alcuni negozi di Casalbordino. Il ricavato sarà devoluto alla costruzione, in terra di missione, di una Chiesa intitolata alla Madonna dei Miracoli. Il volume non sarà quindi solo un’occasione per testimoniare l’immensa devozione alla Madre di Dio, e della riconoscenza per il miracolo il cui ricordo viene perpetuato da centinaia di anni, ma anche per un concreto gesto di solidarietà. Un piccolo impegno personale per un immenso dono.

Per informazioni e per l’acquisto dei volumi è possibile contattare don Silvio Santovito al numero 3474959617.

Il giorno successivo si recherà in visita al Santuario Madonna dei Miracoli Mons. Bruno Forte, in occasione del 1° incontro diocesano degli “Amici della POSPA(Pontificia Opera di San Pietro Apostolo)”, i padrini e le madrine dei seminaristi adottati in terra di missione. La giornata, alla quale sarà presente il segretario nazionale della POSPA don Amedeo Cristino, inizierà in mattinata per concludersi nel pomeriggio con la celebrazione della Santa Messa presieduta da Mons. Bruno Forte.

La POSPA svolge la sua attività principale nel settore della formazione del clero autoctono, fondamentalmente con la concessione di sussidi annuali a favore dei seminaristi, e per la costruzione dei seminari, in terra di missione. Fondata a Caen, in Francia, nel 1889, la POSPA deve la sua esistenza all’originale iniziativa di Jeanne e Stephanie Bigard.  Madre e figlia, che intrattenevano una regolare corrispondenza con diversi missionari, si convinsero che una comunità cristiana in terra di missione sarebbe potuta diventare pienamente Chiesa solo con vescovi, sacerdoti e religiosi autoctoni, provenienti da quella stessa terra e donarono tutte le loro ricchezze, dedicandosi ad una vita di preghiera e sacrificio. Nel 1920, la sede dell’Opera venne trasferita a Roma e, con l’approvazione della Santa Sede, l’Opera fu proclamata “Pontificia” il 3 maggio 1922. Attualmente, l’Opera assiste 884 seminari  in cui studiano quasi 73.000 seminaristi. Essi provengono da tutti i cinque continenti: Africa, Asia, America, Oceania, Europa.




Abruzzo. MAFIA: DI STANISLAO(IDV), FERMARE I “GIOCHI” DELLA MAFIA.

Roma, 27 Maggio 2010

MAFIA: DI STANISLAO(IDV), FERMARE I “GIOCHI” DELLA MAFIA.
“Un ruolo assolutamente preminente della criminalità organizzata è ancora riscontrabile nel settore dei giochi e delle scommesse e nell’industria del divertimento. Gioco d’azzardo e mafia è un binomio che influenza senza ombra dubbio l’economia attuale.” Ad affermarlo è l’On. Di Stanislao che insiste su un argomento che denuncia da tempo, il dilagare dei giochi legali, illegali ed on line. E nell’ambito del provvedimento sul piano antimafia mette in evidenza un fenomeno che è in continua crescita. “Il crimine – afferma il deputato IdV – è legato al gioco come “serbatoio” per convertire flussi di denaro proveniente da estorsioni, prostituzione e traffico di droga. Il fatturato dell’economia criminale è, nel suo complesso, di 175 miliardi di euro circa. Il volume del gioco clandestino e delle scommesse illegali si attesterebbe intorno ai 23 miliardi di euro, che in termini percentuali rappresentano il 13,1% dell’intero fatturato dell’economia criminale, questo significa che se si dovessero considerare entrambi i mercati, quello legale e quello sommerso, ci si troverebbe di fronte ad un giro d’affari di 80 miliardi di euro l’anno, che corrispondono a circa il 5,1% del Pil nominale atteso per il 2010. E non è più un problema solo del sud.” Di Stanislao ha presentato un ordine del giorno che impegna il Governo ad avviare un’efficace cooperazione tra  tutti i soggetti coinvolti e interessati  al fine di contrastare il fenomeno del gioco illegale e delle operazioni mafiose ad esso collegate e  ad avviare un maggiore controllo del  web che continua a essere terreno fertile per derive clandestine con un censimento più radicato di siti da sottoporre ad inibizione che risulta essere un valido strumento di contrasto all’offerta di gioco illegale.

ORDINE DEL GIORNO

n. 9/3290/6.

La Camera,

premesso che,

da un esame del rapporto “Sos Impresa” emerge che la mafia è entrata a pieno titolo nel tessuto economico del paese. Un ruolo assolutamente preminente della criminalità organizzata è ancora riscontrabile nel settore dei giochi e delle scommesse e nell’industria del divertimento;

secondo le stime Eurispes il fatturato dell’economia criminale è, nel suo complesso, di 175 miliardi di euro circa. Oltre agli introiti delle principali quattro organizzazioni criminali, l’Eurispes ha considerato anche il volume d’affari realizzato da realtà che contribuiscono all’economia illegale, ma che non hanno la stessa natura né la stessa struttura delle organizzazioni mafiose e che non sono ad esse riconducibili;

il gioco d’azzardo e dell’on line non regolamentato e le scommesse clandestine occupano un posto di rilievo all’interno del giro d’affari considerato. È stato stimato sulla base documentale Eurispes, e monitorando l’attività delle Forze di Polizia che il volume del gioco clandestino e delle scommesse illegali si attesterebbe intorno ai 23 miliardi di euro, che in termini percentuali rappresentano il 13,1% dell’intero fatturato dell’economia criminale;

l’Eurispes stima inoltre che il gioco on line, che permette di effettuare scommesse sportive, scommesse ippiche, nonché di giocare a poker e di “grattare” virtualmente i Gratta e Vinci, nella sua forma illegale raggiunga un volume d’affari di circa 5 miliardi di euro.

questo significa che se si dovessero considerare entrambi i mercati, quello legale e quello sommerso, ci si troverebbe di fronte ad un giro d’affari di 80 miliardi di euro l’anno, che corrispondono a circa il 5,1% del Pil nominale atteso per il 2010;

nel rapporto “L’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia di alcune regioni del Nord Italia”  il Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) si sofferma sul fenomeno evidenziando l’evoluzione del crimine legato al gioco come “serbatoio” per convertire flussi di denaro proveniente da estorsioni, prostituzione e traffico di droga. Un sistema che parte da lontano. Le “piazze” più ambite sono Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia. La malavita calabrese ha trovato un nuovo grimaldello per scardinare il sistema economico romagnolo. I gruppi calabresi si sono infatti inseriti nel mercato clandestino del gioco d’azzardo: nel territorio di Forlì, ma anche “nelle zone di Rimini, Riccione e Ravenna.  Le bische una volta erano appannaggio esclusivo dei camorristi che avevano eletto la Riviera e Modena come punti d’eccellenza, ora c’è perfino concorrenza. I Casalesi sono presenti anche nella provincia di Rimini dove i gruppi camorristi gestiscono miriadi di bische clandestine che oggi sono controllate anche dalla ‘ndrangheta, con Rimini territorio di “cellule di cosche crotonesi e reggine attirate dai ricchi mercati locali del gioco d’azzardo e del traffico di droga.”

“I soldi sporchi della mafia vengono ripuliti attraverso le scommesse”, le parole di un pentito di Cosa nostra che recentemente ha parlato con i magistrati di Palermo.
Il racket, naturalmente, il traffico di stupefacenti e anche le scommesse tra gli strumenti di cui l’organizzazione mafiosa si avvale. La mafia si finanzia anche grazie alle macchinette “mangiasoldi”, alle slot. Gioco d’azzardo e mafia è un binomio che influenza senza ombra dubbio l’economia attuale.

considerato che  risulta necessaria una rete di monitoraggio dei “territori di gioco” per la prevenzione di atti criminosi connessi al gioco d’azzardo, sottoforma più o meno organizzata;

impegna il Governo

ad avviare un’efficace cooperazione tra  tutti i soggetti coinvolti e – a vario titolo – interessati (Stato, legislatore, costruttori, concessionari, gestori, esercenti, giocatori e le varie Forze di Polizia) al fine di contrastare il fenomeno del gioco illegale e delle operazioni mafiose ad esso collegate;

ad avviare un maggiore controllo del  web che continua a essere terreno fertile per derive clandestine, ed il censimento più radicato di siti da sottoporre ad inibizione che risulta essere un valido strumento di contrasto all’offerta di gioco illegale. 

On. Augusto Di Stanislao