Pescara. “INSIEME per non dimenticare” Spettacolo di solidarietà al Teatro Circus di Pesca

“INSIEME per non dimenticare” Spettacolo di solidarietà al Teatro Circus di Pescara.

Il Kiwanis Club Pescara, in Interclub con il Lions Club Montesilvano e il Rory Club Pescara Ovest “G. d’Annunzio”, ha organizzato per domenica 16 maggio 2010, alle ore 20.30, presso il Teatro Circus di Pescara, uno spettacolo di solidarietà sul tema “Insieme per non dimenticare” ad un anno dai drammatici eventi sismici che hanno funestato la città di L’Aquila e tutta la sua popolazione.

Ad esibirsi sarà la compagnia teatrale “Gli amici della ribalta” di Lanciano che per l’occasione porteranno in scena “Stasera Eduardo”, una simpatica antologia delle scene più vibranti dei lavori di Eduardo De Filippo allestita in occasione del decennale della sua scomparsa e che, nelle intenzioni della compagnia, rappresenta un esperimento che tiene desta l’attenzione del pubblico dalla prima all’ultima battuta.

« Ringrazio gli amici del Lions Club di Pescara e del Rotary Club di Pescara Ovest – ha dichiarato il Presidente del Kiwanis Club Pescara Angela Catalanoper l’indispensabile contributo fornito alla realizzazione di questo spettacolo oltre alla Fondazione PescarAbruzzo che ci è sempre vicina in tutte le nostre iniziative di solidarietà.

Il Kiwanis vuole mantenere vivo il ricordo di quanto successo poco più di dodici mesi fa – ha concluso Angela Catalano – al fine di evitare che L’Aquila e i suoi cittadini vengano dimenticati ed è per questo che oltre allo spettacolo teatrale di solidarietà abbiamo in programma altri eventi che nei prossimi giorni ci permetteranno di essere ancora una volta vicini alla popolazione aquilana con ogni mezzo a nostra disposizione. »




Pescara. La Fondazione Paparella Treccia – Devlet ricorda il suo fondatore

La Fondazione Paparella Treccia – Devlet ricorda il suo fondatore

ad un anno dalla sua scomparsa

Domenica 16 maggio ingresso gratuito.

Domenica 16 maggio la Fondazione Paparella Treccia-Devlet ricorda il primo anniversario della scomparsa del fondatore Raffaele Paparella Treccia offrendo la possibilità di visitare gratuitamente il Museo Villa Urania. Lunedì 17 maggio, inoltre, alle ore 18,00, la figura di Raffaele Paparella Treccia verrà ricordata in occasione della santa messa che si terrà nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù.

Il villino che è all’incrocio tra via Piave e viale Regina Margherita e che oggi ospita il museo gestito dalla Fondazione Paparella-Devlet, è stato di proprietà del professore fino al 1997, anno in cui lo ha generosamente donato alla città di Pescara per consentire a tutti di visitare la sua personale collezione di ceramiche di Castelli. La collezione è costituita da quasi 150 maioliche, raccolte insieme alla consorte di origine armena Margherita Devlet sin dal 1951. Piatti, sculturine, vasi da consolles di eccezionale livello prodotti tra il Manierismo e il Neoclassicismo (tra il XVI e il XVIII secolo), dai maggiori artisti castellani: i Pompei, che interpretano in maniera autonoma i canoni tardocinquecenteschi dello stile compendiario; i Grue che lasciano invece esplodere le fantasmagorie di forme e racconti del Barocco; il Fuina, che adatta le sue maioliche ai leziosi eccessi della pittura rococò del Settecento. Tra gli elementi esposti spiccano due grandi vasi del 1600 dipinti da Carlantonio Grue appartenuti alla famiglia degli Asburgo e acquistati dal professor Paparella direttamente da Umberto di Savoia.

Per l’occasione sarà naturalmente possibile visitare la mostra “Cento cavalli di Aligi Sassu”, allestita per onorare la memoria del professore.

«Il professore Paparella è stato benefattore dalla grande generosità – ricorda Augusto Di Luzio, oggi presidente della Fondazione – nonché uomo di grande cultura e di grande passione. La sua nobiltà d’animo gli ha permesso di non cedere alle lusinghe degli imprenditori e di conservare  questa stupenda villa nel cuore della città. Ricorderemo sempre la sua ironia e la sua sensibilità. Anche superati gli ottant’anni ha continuato a studiare il piede e a formulare le sue teorie, e ha portato a termine con la massima disinvoltura il suo progetto di condivisione della bellezza, donando la sua collezione alla citta».

Raffaele Paparella Treccia era nato a Chieti nel 1913 da Giustino Paparella e Antonietta Martinetti-Bianchi; conseguita la maggiore età aggiunse al cognome paterno, quello della nobile famiglia Treccia che lo aveva adottato e che gli hanno lasciato in eredità il villino in stile Liberty di via Piave a Pescara. Si laureò in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna e prestò servizio militare nei Reparti di Feriti di Guerra dal 1940 al 1944. Divenuto Primario nell’Istituto Ortopedico di Ariccia per la cura degli esiti di poliomelite, passò all’Università di Roma, dove conseguì la Libera Docenza in Clinica Ortopedica nel 1949, per poi ricoprire la carica di Primario Ortopedico nell’Ospedale “Villa San Pietro” di Roma fino al 1968. Successivamente esercitò la libera professione. Il piede era la sua specializzazione: diventò membro della Società Internazionale di Ortopedia e della Società Italiana di Chirurgia del Piede e tra le sue numerose pubblicazioni, le più importanti sono “Il piede dell’uomo” (1977) e “L’uomo e il suo piede” (1988). È scomparso a 96 anni il 16 maggio 2009.




Abruzzo. La campagna di Legambiente infatti ha anche lo scopo di valorizzare il sistema delle aree naturali protette, promuovendo in particolare il coordinamento tra i parchi e le altre aree, con gli enti locali, le regioni e le amministrazioni centrali dello Stato.

Al via la Carovana degli Appennini

Parte dall’Abruzzo la nuova campagna itinerante di Legambiente

per la valorizzazione della dorsale appenninica nell’Anno Internazionale della Biodiversità

Fino al 20 giugno, un viaggio lungo tutta la Penisola per tutelare la natura,

promuovere le Aree Protette, l’arte, la cultura, le produzioni tipiche e le tradizioni

Domani il primo appuntamento abruzzese è a Pacentro (AQ),

per l’inaugurazione dell’Area Faunistica Camoscio appenninico

del Parco Nazionale della Majella,

Far conoscere e riscoprire gli Appennini e le aree protette, custodi di biodiversità, paesaggi, arte, cultura e tradizioni e contribuire a riattivare l’economia di territori spesso deboli come quelli interni o montani, ma straordinariamente ricchi di risorse a volte ancora inutilizzate.

Nell’Anno internazionale della biodiversità sono questi gli obiettivi della Carovana degli Appennini, la nuova campagna itinerante di Legambiente dedicata a uno dei più importanti sistemi montuosi europei che conserva specie e habitat prioritari, comprendendo un patrimonio storico e culturale di assoluto valore nazionale e internazionale. Un viaggio nei borghi incastonati tra montagne e colline o immersi nei parchi, che fino al 20 giugno interesserà le Regioni della dorsale appenninica e durante il quale saranno organizzate iniziative pubbliche, eventi, momenti di educazione ambientale, seminari e convegni sui temi del progetto APE – Appennino Parco d’Europa e della Convenzione degli Appennini, che valorizzeranno di volta in volta le peculiarità del territorio coinvolgendo le aree protette, gli amministratori locali, i cittadini e le scuole.

Conservazione della biodiversità, tutela del patrimonio storico-artistico, valorizzazione delle produzioni tipiche, promozione dei servizi territoriali per lo sviluppo sostenibile locale saranno dunque le parole d’ordine della Carovana degli Appennini.

«Dopo la presentazione della Campagna, fatta a Sant’Eufemia a Majella, in occasione della festa della Piccola Grande Italia, il 9 maggio scorsospiega il presidente di Legambiente Abruzzo Angelo Di Matteo – la Carovana riparte da Pacentro, in occasione dell’inaugurazione da parte del Parco Nazionale della Majella dell’Area Faunistica del Camoscio appenninico. Proseguirà il suo viaggio verso il Parco del Sirente Velino e verso la Riserva Regionale Monte Genzana Alto Gizio, per poi continuare nelle prossime settimane alla volta di Toscana, Marche, Molise, Basilicata e Calabria».

Dopo la partenza da Pacentro, infatti, la Carovana resterà in Abruzzo per altri due giorni. Sabato 15 maggio farà tappa presso l’area faunistica del capriolo a Fontecchio, nel Parco Sirente-Velino, per tutta la giornata a partire dalla mattina, mentre domenica 16 sarà nella Riserva naturale regionale Monte Genzana Alto Gizio, nel comune di Pettorano sul Gizio: il suo passaggio coinciderà con la chiusura del corso di formazione “Tecniche avanzate di monitoraggio della fauna selvatica” rivolto a studenti universitari, laureati, appassionati della natura e professionisti delle discipline attinenti le scienze naturali organizzato nell’ambito delle “Lezioni di campo” del Centro Studi per le Reti Ecologiche. Ogni tappa sarà l’occasione per accendere i riflettori sui temi specifici: dalla tutela del paesaggio, alla valorizzazione dei prodotti tipici, dalla conservazione della biodiversità, alla creazione di reti escursionistiche, dalla tutela delle foreste al marketing territoriale, etc. Nel percorso della Carovana degli Appennini si parlerà anche di cambiamento climatico ed energie rinnovabili, turismo sostenibile, paesaggio, dissesto idrogeologico e si potranno visitare mostre e fare escursioni nelle aree protette.

Dalla Liguria alla Sicilia, la dorsale appenninica è una grande strada verde che connette buona parte delle aree protette del nostro Paese: 13 Parchi nazionali, 43 Parchi regionali, 52 Riserve e decine di altre aree protette. Questo spazio di grande diversità culturale e sociale però, non è sempre valorizzato al meglio e spesso soffre di problematiche gravi come lo spopolamento, la carenza di servizi territoriali e il rischio di frane e alluvioni.

«Gli Appennini rappresentano una risorsa strategica per l’intero “Sistema Paese” – ha dichiarato Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente – una miniera di eccellenze su cui  impostare politiche innovative che li valorizzino nel loro ruolo chiave nel  bacino del Mediterraneo, un luogo di conflitti ma anche ricco di grandi risorse».Gli Appennini hanno infatti un’importante funzione di grande riserva di acqua, foreste, energia e materie prime e possono anche offrire opportunità ricreative e turistiche legate alla vastissima biodiversità che conservano.

«Con questa campagna – prosegue Nicoletti – si promuove l’avvio della seconda fase del progetto APE Appennino Parco d’Europa, e la divulgazione sul territorio della Convezione degli Appennini sottoscritta a L’Aquila nel 2006, per informare i cittadini e le istituzioni sulle problematiche legate agli aspetti di vulnerabilità ambientale, economica e sociale di una ‘area d’eccellenza ambientale’ qual è la dorsale appenninica».

La campagna di Legambiente infatti ha anche lo scopo di valorizzare il sistema delle aree naturali protette, promuovendo in particolare il coordinamento tra i parchi e le altre aree, con gli enti locali, le regioni e le amministrazioni centrali dello Stato.

Tutte le tappe della Carovana degli Appennini su: www.legambiente.it, www.legambientenatura.it, www.convenzionedegliappennini.it

Campagna patrocinata da: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Conferenza delle regioni e delle province autonome, Corpo forestale dello Stato e Federparchi.




Giulianova. Giulianova meglio di Riccione? Nota della GIOVANE ITALIA GIULIANOVA

Bandiera blu: Giulianova meglio di Riccione?

Nei giorni scorsi ci ha colpito una dichiarazione entusiastica del Sindaco della nostra città, il quale, gonfiando il petto, ha orgogliosamente rivendicato il riconoscimento della bandiera blu a Giulianova, negato invece, a suo dire, ad una rinomata località turistica: Riccione.

Tale affermazione, ha fatto sorgere in noi alcune perplessità.

Se per offerta turistica all’altezza si intende avallare chiusure di attività turistiche ricettive al calar del sole, se si definisce “percorso ciclabile all’avanguardia” un lembo di strada confinato tra parcheggi e marciapiedi mai messo in sicurezza, se a metà maggio ancora non si ha un barlume di idea sulla calendarizzazione degli eventi estivi, se la sporcizia della città sembra quasi utilizzata a mò di deterrente per le famiglie e i turisti, se gli automobilisti all’ingresso di Giulianova, a nord come a sud (s.s. 16, s.s.80), sono costretti a fare gimkane tra le buche del manto stradale, se nelle calde notti estive il centro diventa teatro di scorribande automobilistiche fuori d’ogni regola…; allora, caro Sindaco, noi riteniamo che il mito di Riccione abbia ancora il suo fascino!




Giulianova. Mi congedo dalla carica di segretario con una frase di Piero Calamandrei che di questi tempi sarebbe bene imparare a memoria: la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare. Dimissioni di Albert Pepe

Pd Giulianova

Lettera ai dirigenti del PD

A Luigi Chiodi in qualità di Presidente del PD Unione Comunale di Giulianova

Al Segretario Provinciale del PD Robert Verrocchio

Ai coordinatori dei circoli

La stupidità degli altri mi affascina,  ma preferisco la mia (Ennio Flaiano)

Le radici devono avere fiducia nei fiori (Maria Zambrano)

Oggetto: Dimissioni dalla carica di segretario del Partito Democratico di Giulianova

Se in un partito che si definisce democratico domande poste nella forma della condivisione del legittimo dubbio ricevono in risposta rabbia reattiva persecutoria e punitiva;

Se in un partito che si definisce democratico il libero pensiero che s’interroga viene vessato e maldestramente processato in una cupa atmosfera kafkiana con l’accusa di un “incontro segreto”, un incontro che segreto non è mai stato se non nelle definizioni di una stampa faziosa, un incontro del quale si è fatto puntuale e circostanziato resoconto meno di 24 dopo alla segreteria riunita nella sua interezza;

Se in un partito che si definisce democratico l’intervento dialettico è apprezzato soltanto quando è gregario

Se in un partito che si definisce democratico non c’è scuola di FORMAZIONE POLITICA né d’indirizzo;

Se in un partito che si definisce democratico non c’è spazio per l’ascolto dell’avversario né dell’alleato,  ritengo opportuno farmi da parte anche in considerazione dei mie impegni di lavoro che non mi permettono di dedicare il tempo necessario all’organizzazione di un partito ancora in fasce.

Non comprendo sinceramente per quale motivo persone che convivono  nello stesso partito e con ruoli diversi debbano definirsi “fedeli” e perché il sottoscritto che ha espresso la sua vocazione a non sottomettersi supinamente alla verità di una parte sola debba passare per un eretico.

Detto questo Democraticamente, e mi si perdoni il neologismo DEMO-CRITICAMENTE passo il testimone al segretario che verrà, e preciso che non intendo abbandonare il Partito Democratico né mi sento vittima di un’ epurazione o di mobbing politico

Ringrazio chi in questi mesi mi ha sostenuto credendo nella possibilità  di una politica diversa, un po’ ingenua e immatura forse, ma sicuramente priva di secondi fini e lontana da interessi personali.

Albert Pepe

A chi mi accusa – in malafede – a mezzo stampa di immobilismo vorrei ricordare semplicemente che in Segreteria non ero solo, c’era un Presidente, i Segretari dei circoli ed altri validi componenti. Vi è quindi una responsabilità solidale innegabile.

In seno all’unione comunale mi è stata rivolta l’accusa di non dare un adeguato supporto alle scelte amministrative, di non spendere delle parole a difesa dei singoli amministratori e di non averli mai interpellati. Di sicuro non potevo fornire un sostegno al buio o limitarmi a ratificare scelte altrui. In questi mesi nessuno degli amministratori mi ha contattato per mettermi al corrente dell’indirizzo politico che si intendeva perseguire, dei criteri utilizzati per assegnare degli incarichi politici, dei rapporti  con la coalizione che ha sostenuto il Sindaco. Ecco perché ho cominciato a dialogare con gli altri interlocutori politici al fine di sondare qual’era all’esterno la rappresentazione del nostro Partito e il giudizio complessivo sulla gestione amministrativa.

Senza retorica, mi preme comunque sottolineare che: stavo lavorando in silenzio per un partito dell’accoglienza, del confronto aperto per un partito in grado di esercitare un’ autocritica costruttiva da utilizzare come antidoto all’ arroccamento, al parlarsi addosso, contro l’obbedienza cieca e serva reclamata dalla cattiva politica.

Un partito in grado di sedurre, di convincere le persone che si sono e si stanno allontanando –  perché deluse, svilite ed offese – a partecipare con lo sguardo rivolto al futuro, in un’epoca di passioni tristi. Stiamo assistendo ad un’ emorragia dell’appartenenza, della solidarietà umana, del rispetto reciproco. Ho percepito sin da subito nel nostro partito un tasso elevatissimo di violenza verbale e non verbale che ci danneggia all’interno ed all’esterno.

Stavo lavorando insieme ad alcuni componenti della segreteria per la manutenzione della democrazia partecipativa in un tempo in cui i partiti rischiano di diventare delle tifoserie, delle associazioni di supporter in adorazione di un presunto capo.

Io credo ancora fortemente nel progetto del Partito Democratico e soprattutto nella necessità di pronunciare a testa alta la parola SINISTRA, riaffermando la cultura del popolo di SINISTRA. Per fare questo è necessario ridiscutere le alleanze senza dare nulla per scontato.

Continuerò quindi a dare il mio contributo costruttivo,  manifestando talvolta anche il dissenso argomentato rispetto a scelte che reputo distanti dalla cultura di Sinistra a cui mi sento di appartenere; e rivendicando sempre il sacrosanto diritto di dire la verità al potere nelle sue mutevoli incarnazioni.

Voglio spendere qualche parola sulla formazione, mia ossessione principale. In questo Partito è ancora assente, ed è stata la prima parola che ho pronunciato all’interno del Pd giuliese denunciando la sua scomparsa.

Ebbene, senza formazione non saremo mai in grado di fare del buon governo locale o nazionale, di selezionare una classe dirigente competente e all’altezza delle sfide che ci aspettano.

Dobbiamo riportare al centro della discussione il tema della dignità del lavoro –  in un tempo strangolato dalla precarietà e dallo sfruttamento – difendendo  i diritti, contrastando i soprusi e le prevaricazioni, stando dalla parte dei nuovi poveri.

Dobbiamo difendere e prendere sul serio la nostra bella e poetica Costituzione, nutrire questa fragile e promettente creatura che è il Pd rifiutando l’imperante cultura del narcisismo e riscoprendo la Voglia di Comunità.

Senza formazione non si va da nessuna parte e rischiamo di consegnare la gestione della cosa pubblica a dei dilettanti allo sbaraglio o a dei cinici e spregiudicati professionisti dell’interesse privato.

Rispetto alle turbolenze di questi giorni assumo un atteggiamento filosofico, ovvero adotto la sospensione del giudizio, faccio epoché. Nei contesti sociopolitici vuol dire essenzialmente credere che nessun punto di vista parziale può essere immediatamente elevato ad universale. E’ un antidoto al fanatismo utile per risolvere i conflitti dovuti all’incomprensione reciproca.

Mi congedo dalla carica di segretario con una frase di Piero Calamandrei che di questi tempi sarebbe bene imparare  a memoria: la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.

Con preghiera di diffusione.

Albert Pepe – PD Giulianova




Giulianova. PD: In merito alla notizia pubblicata da vari quotidiani locali riguardante l’aspetto sanitario ( presenza di amianto e sostanze cancerogene fra i detriti della ex area Sadam ) il PD di Giulianova esprime quanto segue

PARTITO DEMOCRATICO

GIULIANOVA

COMUNICATO STAMPA

PD Giulianova

In merito alla notizia pubblicata da vari quotidiani locali riguardante l’aspetto sanitario ( presenza di amianto e sostanze cancerogene  fra i detriti della ex area Sadam ) il PD di Giulianova esprime quanto segue:

  • Soddisfazione per la salubrità dell’area a tutela della salute dei cittadini cosi come si evince inequivocabilmente dalle analisi svolte dall’Agenzia Regionale di Tutela Ambientale rimesse a tutti gli organi istituzionali.
  • Apprezzamento nei confronti del Sindaco Francesco Mastromauro e dell’intera giunta che, ancora una volta, hanno dimostrato, se ce ne fosse bisogno,  grande senso di responsabilità a tutela della salute pubblica e degli interessi dell’intera collettività giuliese contro oscuri tentativi di falsi,ingiustificati ed ingiustificabili allarmismi tendenti ad acuire le giuste preoccupazioni dei cittadini giuliesi.

Gli accadimenti sopra accertati ci impongono di ricordare a quante Cassandre calcano la scena sia Consiliare che Politica che una sana e corretta opposizione non si fa paventando ed accusando a destra ed a manca di  catastrofi imminenti ma osservando le elementari norme che competono a ciascuno nel proprio ruolo di governo da una parte e di attento controllo e proposizione dall’altra tenendo ben presente un solo ed unico obiettivo  cioè quello degli esclusivi interessi della nostra collettività.

Le cassandre reciteranno ora un adeguato mea culpa?

Per parte nostra non ci resta che plaudire ancora una volta all’azione caparbia e determinata dell’amministrazione giuliese di centro sinistra (passata e presente ) che, con l’adozione del piano ex Sadam, ha liberato quella parte di Giulianova da una pluridecennale fatiscenza “ Vergogna pubblica“.

Da ultimo, pare solo il caso sottolineare, come l’adozione del  piano ex Sadam, rappresenti  una risposta occupazionale in un contesto provinciale i cui dati in materia sono a dir poco terrificanti.




Abruzzo. “Sa Paradura”: sabato torna a Nuoro uno degli agnelli nati dalle pecore sarde donate agli aquilani Con la manifestazione Voci di maggio, seconda parte del gemellaggio tra Sardegna e Abruzzo. Soddisfatto direttore Coldiretti Michele Errico

Coldiretti Abruzzo

“Sa Paradura”: sabato torna a Nuoro uno degli agnelli nati dalle pecore sarde donate agli aquilani Con la manifestazione Voci di maggio, seconda parte del gemellaggio tra Sardegna e Abruzzo. Soddisfatto direttore Coldiretti Michele Errico

Un piccolo gruppo di allevatori aquilani riporteranno in Sardegna un agnello nato dalle pecore donate all’Abruzzo dai pastori nuoresi lo scorso novembre. L’importante e singolare gesto che, sette mesi fa, aveva rappresentato la vicinanza del popolo sardo alla terra abruzzese in seguito al terribile sisma raccoglierà i suoi frutti sabato 15 maggio a Nuoro, nel corso della manifestazione “Voci di maggio” promossa da Coldiretti Nuoro-Ogliastra e Coldiretti Abruzzo in collaborazione con l’associazione culturale Istentales e i rispettivi assessorati regionali all’agricoltura. L’iniziativa, che può considerarsi la seconda parte dell’iniziativa di solidarietà “Sa paradura” realizzata a L’Aquila a novembre con la donazione del gregge di ovini sardi, si svolgerà tra lo stadio del Quadrivio e l’ex Artiglieria di viale Sardegna in un tripudio di iniziative. Oltre alla fiera agroalimentare con vendita diretta (alla quale parteciperà una delegazione di imprenditori agricoli abruzzesi che venderanno vino, olio, salumi, zafferano, formaggi e ogni genere di prodotto locale) è previsto un convegno sulla filiera del suino certificato e una mostra fotografica sulla visita in Abruzzo dei pastori sardi. Alle 13.00 è prevista una degustazione dei prodotti nuoresi e, alle 15.00, la gara di tosatura a forbice a cui parteciperanno, sfidando i colleghi di oltremare,  anche due allevatori aquilani (Stefano Cocciantelli e Amedeo Tartaro). Concerto musicale, invece, la sera nello stadio comunale Frogheri con la partecipazione dei Nomadi, Dolcenera, Elio delle Storie Tese, Istentales, Cordas e Cannas, Tenore di Neoneli, Benito Urgu, Franca Pinna, Giuliano Marongiu, Maria Luisa Congiu, Coro Amici del Folklore, Thurphos di Orotelli, Tonino Pinna, Gruppo folk Chiaramonti.

“Una manifestazione importante e voluta sia dai sardi che dagli abruzzesi che hanno cementato nei mesi scorsi una solida amicizia” spiega il direttore della Coldiretti Abruzzo Michele Errico “l’incontro di sabato è un gesto simbolico di amicizia rinnovata che, per l’Abruzzo, sarà anche l’occasione per promuovere in terra sarda i propri prodotti agricoli. Siamo contenti di poter andare in Sardegna per ringraziare della solidarietà ricevuta e per raccontare la storia di una terra, la terra abruzzese, che nonostante il terremoto non ha perso la voglia di scommettere su stessa, anche tra tante difficoltà. Non è un caso se, la manifestazione si chiuderà sabato sera con la consegna da parte di un allevatore aquilano di un agnello nato dalle pecore sarde portate in Abruzzo lo scorso inverno”. A Voci di maggio parteciperanno anche gli assessori di Serdegna Andrea Prato e della Regione Abruzzo Mauro Febbo.




Teramo. In provincia sta per nascere un circolo di GENERAZIONE ITALIA (l’Associazione politico-culturale promossa dal Presidente della Camera Gianfranco Fini) che abbia come punto di riferimento la città di Teramo e la relativa provincia.

In provincia sta per nascere un circolo di GENERAZIONE ITALIA (l’Associazione politico-culturale promossa dal Presidente della Camera Gianfranco Fini) che abbia come punto di riferimento la città di Teramo e la relativa provincia.
L’iniziativa è spontanea.

E’ Un’associazione aperta a tutti coloro che hanno una sola presunzione: quella di avere qualche buona idea da mettere al servizio di una buona politica”
Con queste parole il Presidente Fini lancia i circoli di Generazione Italia e noi ragazzi del teramano raccogliamo volentieri l’invito.
Un invito che è anche una sfida.
Una sfida a riformare un Paese che non può più attendere dal momento che l’attuale crisi economica, già di per sé così dura, ci trova maggiormente impreparati data la mancanza di riforme strutturali.
Il crollo delle ideologie e la globalizzazione hanno aperto scenari del tutto nuovi.
Non più barricate ma buone idee per affrontare un mondo che negli ultimi decenni ha cambiato totalmente volto e che non corrisponde più agli schemi “tradizionali”.
Per questo il gruppo è aperto a quanti, riconoscendosi nella strada tracciata dal Presidente Fini, vogliono apportare il loro contributo senza pregiudizi.

GRUPPO FB: http://www.facebook.com/group.php?gid=120722677947454&ref=ts

(Generazione Italia – Provincia di Teramo)
– BLOG: www.generazioneitaliaprovteramo.blogspot.com




Giulianova. Le dichiarazioni rese dal “dimissionato” Albert Pepe pesano come un macigno sull’Amministrazione Comunale di Giulianova e svelano, caso mai ce ne fosse stato bisogno, il vero stato di salute della Giunta municipale.

Le dichiarazioni rese dal “dimissionato” Albert Pepe pesano come un macigno sull’Amministrazione Comunale di Giulianova e svelano, caso mai ce ne fosse stato bisogno, il vero stato di salute della Giunta municipale.

Le frasi del segretario del PD denunciano l’arroganza con cui, ornai, si è abituati a gestire la cosa pubblica.

Fa specie che la Dott. Simona Conte, lei si a tutti gli effetti talento, sia giustamente premiata da Banca Tercas, istituto di credito di primaria importanza che ha sempre fatto riferimento alla qualità della gestione e dei gestori, mentre, invece, a Giulianova, venga messa in discussione solo per non avere detto “signorsì”.

Giulianova oggi paga il peggior isolamento immaginabile (altro che aria fritta Signor Filipponi !) e la crisi del PD, tra l’altro confermata da alcuni suoi autorevoli esponenti, rappresenta il dato certo che qualcosa (anzi molto) si è sbagliato.

Lo stato del Partito Democratico giuliese è lo specchio di un’amministrazione inconsistente basata su slogan e passerelle.

E’ anche vero che se Atene piange Sparta non ride.

Il preoccupante silenzio di chi, oggi, dovrebbe essere il portabandiera dell’opposizione è l’indice sintomatico che il Sindaco Mastromauro è riuscito, con successo, a “neutralizzare” i potenziali concorrenti.

E così, caro Sindaco, in certo qual modo, siamo costretti a “farti il tifo”.

Vista l’aria che tira, semmai dovesse andare a casa, chi rappresenta l’alternativa ?

Comunicato Al centro della Città




Abruzzo. Mauro Angelucci, Presidente di Confindustria Abruzzo su questione ambientale: “In Abruzzo necessarie nuove infrastrutture e più efficienti politiche di smaltimento dei rifiuti”.

Mauro Angelucci

Mauro Angelucci, Presidente di Confindustria Abruzzo su questione ambientale: “In Abruzzo necessarie  nuove infrastrutture e più efficienti politiche di smaltimento dei rifiuti”.

“Sono necessarie  nuove e più moderne politiche ambientali ed energetiche, capaci di dare risposte  concrete ai fabbisogni della società abruzzese e al sistema delle imprese, garantendo al contempo la salvaguardia della salute dei cittadini e del territorio e, dall’altra, lo sviluppo di piattaforme infrastrutturali tecnologicamente avanzate e a efficienza  energetica.”

E’ quanto afferma  il Presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, in merito al dibattito sulle politiche ambientali e di smaltimento dei rifiuti in Abruzzo.

“In tal senso, Confindustria caldeggia e sostiene da tempo la necessità di un sistema di smaltimento efficiente che, in linea con le regioni ed i Paesi europei più avanzati, promuova e raggiunga elevati standard di raccolta differenziata, anche superiori a quella percentuale del 40% fissata dall’attuale Piano gestione dei rifiuti della regione Abruzzo, quale soglia per la realizzazione di termovalorizzatori.

Ciò premesso e in piena coerenza con condivisi obiettivi di salvaguardia ambientale, si rende però ormai irrinunciabile ed inevitabile anche la realizzazione di impianti ad alta tecnologia, quali infrastrutture in grado di garantire lo smaltimento efficiente e sicuro delle sempre maggiori quantità di rifiuti prodotti in regione e di costruire, attorno a tale processo, anche opportunità di sviluppo così come del resto accade in molti Paesi europei a forte sensibilità ambientale, fattore da non sottovalutare in una regione come l’Abruzzo in una fase di forte difficoltà di crescita.”

Il ricorso ad impianti ad alta tecnologia, si impone in quanto all’attuale ritmo di conferimento, il volume di discariche disponibile in Abruzzo per lo smaltimento di rifiuti garantisce un arco di tempo limitato, rendendo necessaria conseguentemente, la previsione di sempre nuove piattaforme di discarica con tutte le difficoltà – politiche e amministrative-  connesse all’individuazione dei relativi siti.

In considerazione di ciò la previsione di infrastrutture innovative a recupero energetico, sembra al momento l’unica salvaguardia contro eventuali pericoli, di fatto esistenti, di fenomeni di degrado ambientale quali quelli verificatesi in altre regioni italiane.

La percentuale del 40% di raccolta differenziata quale soglia minima per la realizzazione di impianti a recupero energetico pone in forte ritardo l’Abruzzo nella produzione di energia e lo espone a rischio dei fenomeni di degrado ricordati, considerando che l’attuale percentuale di raccolta differenziata si pone, purtroppo, ancora al di sotto del 20%.

Dal punto di vista della sicurezza, lo sviluppo tecnologico raggiunto attualmente dai sistemi di smaltimento rifiuti con recupero di energia, inoltre, è tale da garantire assolutamente  una capacità di smaltimento sicura e funzionale.

La carenza di infrastrutture nel settore, peraltro, è sottolineata anche dalla impossibilità di poter smaltire i rifiuti industriali in Abruzzo, con aggravio di costi da parte delle aziende interessate per lo smaltimento fuori regione.

“Confindustria Abruzzo -conclude Mauro Angelucci-  nel rimarcare la necessità di politiche di smaltimento rifiuti a forte attenzione ambientale, sollecita gli organi competenti a che politiche di  retroguardia non impediscano ancora una volta alla nostra Regione di approntare politiche di sviluppo e di civiltà in linea con quelle delle regioni e dei paesi più avanzati.”