Abruzzo. Cosa chiediamo per l’Abruzzo? Nota del PD
“Costruire un’idea moderna di università, che sappia conciliare diritto allo studio ed efficienza, che tenga conto del mutato scenario internazionale, accetti le nuove regole della competizione globale e diventi punto di riferimento e, al contempo, stimolo per la crescita economica, la mobilità sociale e l’apertura culturale del nostro Paese. L’esigenza è che il sistema universitario italiano torni alla sua funzione più qualificante, quella di sede della formazione e della ricerca, dell’elaborazione e della trasmissione del sapere, del progresso scientifico”
Queste sono le ragioni che ci hanno spinto a candidare Giorgio Giannella alle elezioni del CNSU(Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari) il prossimo
Giorgio Giannella 25 anni di Teramo, studente di Scienze Politiche, dirigente regionale dei Giovani Democratici Abruzzo e componente della Direzione Nazionale dei Giovani Democratici.
Cosa chiediamo per l’Abruzzo?
Diritto allo studio è la nostra parola chiave.
Chiediamo una svolta regionale al livello di Diritto allo studio. La bassa efficienza della Regione Abruzzo su questo tema è sotto gli occhi di tutti, ed è strettamente collegato alla qualità degli studenti che scelgono gli atenei abruzzesi. Questi risultano infatti poco “attraenti” verso le migliori intelligenze (locali e nazionali) che troppo spesso scelgono altri luoghi per formarsi (le università del nord). Una migliore offerta formativa, passa necessariamente per la creazione di posti letto e per la copertura totale delle domande di borse di studio, veri e propri requisiti minimi per una regione che voglia dirsi Europea sul tema della formazione universitaria. Andando oltre la soglia minima, dovranno intervenire politiche maggiormente qualificanti la nostra Regione sotto il profilo dei diritti e delle possibilità:
-valutare forme di assistenza medica agli studenti fuorisede (come già avviene in altre regioni italiane) evitando dunque la necessità di cambiare il proprio medico di base per averne uno nella propria sede di studio.
-prevedere sconti sul sistema dei trasporti;
-creare agenzie che fungano da vero e proprio strumento di mediazione fra lo studente in cerca di alloggio ed i proprietari di immobili, favorendo anche l’uscita dal nero, attraverso la garanzia rappresentata dall’ente pubblico;
-master&back e ulteriori forme di finanziamento per la formazione post-laurea (anche all’estero) attraverso selezioni che tengano conto dellle capacità dei richiedenti;
-politiche di accompagnamento ed inserimento al mondo del lavoro
Affinchè tali politiche siano messe in essere, riteniamo necessario ripensare il nella sua interezza il DSU abruzzese. Esistono numerosi modelli nelle altre regioni d’Italia, nelle quali si è quasi dovunque proceduto alla costituzione di una ADSU unica regionale. Esiste inoltre il modello Lombardo in cui l’ente Regione ha la funzione di controllore di una gestione del DSU in mano alle università. Siamo disponibili, a patto che si ponga fine al commissariamento dei 3 enti abruzzesi (Chieti-Pescara, Teramo e l’Aquila), e si rifinanzi adeguatamente il capitolo sul diritto allo studio (ancora di più visto il dramma che ha colpito un edificio simbolo quale la Casa dello Studente de l’Aquila), a discutere con la Regione e l’Ass. Gatti su quale sia la giusta soluzione per la nostra regione.
-In Abruzzo il sistema universitario soffre spesso di localismi e, manca probabilmente una visione d’insieme. La presenza di facoltà “doppie”, tese troppo spesso più ad una concorrenza fra loro che a quella con gli altri Atenei italiani, ha portato alla nascita di sedi distaccate, massive riconversioni creditizie (cui Mussi riuscì a dare una regolata ponendo il massimo dei crediti riconoscibili a 60), ma non ad una “battaglia” sulla qualità della didattica e della formazione, oltre che, del già citato sistema dei servizi.
Pescara 28 aprile 2010
Marco Rapino,
Segretario Regionale Giovani Democratici Abruzzo