ORGOGLIO, EMPATIA E AMORE NELL’OMAGGIO PER I 90 ANNI DI MARIO FRATTI

6 luglio 2017

 

 

Mario Fratti, Giorgio D’Ignazio, Giuseppe Di Pangrazio

 

Un ciclone di travolgente giovialità: lo scrittore ha entusiasmato L’Aquila e l’Abruzzo

 

di Goffredo Palmerini

 

 

L’AQUILA – Mercoledì 5 luglio. Con una meravigliosa giornata di sole e un cielo intenso d’azzurro, il coro austero dei monti e il verde dei boschi che circondano la sua conca, L’Aquila saluta l’arrivo da New York d’uno dei suoi figli più insigni e prestigiosi: Mario Fratti. Torna nella città natale per festeggiare il suo 90° compleanno (è nato a L’Aquila il 5 luglio 1927). Accogliendo l’invito del Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Giuseppe Di Pangrazio, alle 10 in punto Fratti raggiunge l’Emiciclo per l’omaggio che l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa abruzzese ha pensato di riservargli proprio nel giorno del suo 90° genetliaco. Il primo impegno è l’intervista a tutto campo che egli rilascia a Giampaolo Arduini, capo dell’Ufficio Stampa, per le telecamere del Consiglio Regionale. Il drammaturgo aquilano, come sempre efficace, non si perde in giri di parole ed è netto nelle risposte. Una bella intervista. Alle 10 e mezza si va al 4° piano, per un incontro privato con il Presidente del Consiglio Regionale. Fratti si ferma un attimo per ammirare da una delle finestre del Palazzo la splendida facciata romanico-gotica della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, tra le più preziose meraviglie architettoniche della città capoluogo d’Abruzzo, il monumento insigne dove Celestino V fu incoronato papa il 29 agosto 1294, annunciando l’istituzione della Perdonanza, il primo giubileo nella storia della Cristianità che da 723 anni si celebra aprendo la Porta Santa della basilica, dai Vespri del 28 a quelli del 29 agosto d’ogni anno.

 

“Benvenuto! Come la debbo chiamare? Professore?”, l’accoglie così il Presidente Di Pangrazio, andandogli incontro. “Presidente, chiamami Mario, tra abruzzesi diamoci del tu”, replica Fratti con un sorriso solare che gli illumina il volto, gli occhi cerulei e il pizzetto di barba bianca che, di profilo, tanto lo fa somigliare a Pirandello. E subito il dialogo lascia le felpate formalità istituzionali e diventa colloquio amichevole, che apre immediatamente alla conoscenza reciproca, alla confidenza, al racconto delle esperienze. E’ un ciclone di simpatia, Fratti. Travolgente. Empatico. Diretto. Una straordinaria capacità di dialogo e di chiarezza, la sua. Con lampi di parole e opinioni monde da ogni circonlocuzione illustra al Presidente Di Pangrazio, in risposta a puntuali domande – e al Consigliere Segretario Giorgio D’Ignazio che gli siede accanto -, il pensiero sull’America, la storia della singolare sua “emigrazione” a New York nel 1963, il suo amore per l’Italia – “…quando vedo la bandiera dell’Italia, mi commuovo!” -, il segreto del grande successo come scrittore che, con una modestia non comune, egli imputa per metà a semplice fortuna. E poi il valore del sorriso e del dialogo, specie nella politica, e della collaborazione per il bene comune. Quindi l’amore per l’Abruzzo. E per L’Aquila, la sua città dove ha nitidi ricordi dei primi suoi venti anni, delle tragedie della dittatura fascista e dell’occupazione nazista, dei giovani 9 Martiri aquilani catturati e uccisi dai tedeschi, ai quali avrebbe potuto aggiungersi anche lui, se avesse accettato la sollecitazione dell’amico Giorgio Scimia. Ne ha scritto un dramma di questa storia, parlando della sua “codardia”. Ha poi raccontato quegli anni terribili in un romanzo scritto negli anni Cinquanta, ma che nessun editore volle pubblicare per la sua crudezza. E’ uscito solo nel 2013 per Graus Edizioni, sotto il titolo “Diario Proibito. L’Aquila anni Quaranta”. Bastano appena una ventina di minuti perché Fratti si riveli a tutto tondo, nel suo pensiero letterario e politico, nella sua umanità, nel suoi valori di fondo. Con gli occhi sempre rivolti agli ultimi, ai diseredati, ai meno fortunati, alla libertà e alla giustizia. Ma dell’incontro con il Presidente del Consiglio Regionale la giovialità, la semplicità del tratto e il sorriso sono la cifra.

 

Sono quasi le 11, è l’ora di scendere nella Sala Pinacoteca “Benedetto Croce” per la cerimonia, il pubblico e la stampa attendono l’arrivo di Fratti con curiosità e interesse. L’evento, annunciato da giorni, ha riempito intere pagine di numerose testate abruzzesi e italiane, di agenzie internazionali e anche sulla stampa italiana all’estero. Alcuni registi ed autori di teatro sono venuti anche da lontano per abbracciarlo. Il Presidente Di Pangrazio invita il drammaturgo a sedere al centro, tra lui e il Consigliere D’Ignazio. Porge all’illustre ospite il saluto dell’istituzione, con parole intense, per nulla di circostanza. Parla dei 90 anni dello scrittore che non pesano sul suo entusiasmo e la sua energia. Ricorda come nel 2007 Fratti venne all’Aquila per il suo 80° compleanno, vivendo la festa a sorpresa che il Comune e il TSA gli prepararono. Connotate d’orgoglio, di affetto, di stima profonda e di gratitudine le parole del Presidente, per l’onore che in ogni angolo del mondo Mario Fratti rende all’Abruzzo con il suo prestigio di drammaturgo, grazie alle sue opere tradotte in 21 lingue e rappresentate in oltre 600 teatri in tutti i continenti. Gli consegna quindi una Targa con un medaglione tondo di bronzo dov’è raffigurato il Guerriero di Capestrano – il re vestino Nevio Pompuledio, VI secolo a.C. – simbolo di libertà e dell’Abruzzo. Legge poi la pergamena che accompagna il riconoscimento.

 

a Mario Fratti

drammaturgo insigne e docente universitario emerito

punto di riferimento della Cultura italiana negli Stati Uniti d’America

il Consiglio Regionale d’Abruzzo

in segno di ammirazione e gratitudine  

per l’onore e il prestigio che in ogni angolo del mondo

Egli rende all’Abruzzo sua terra d’origine

L’Aquila, 5 luglio 2017

nel giorno del suo 90° Genetliaco

 

Il Presidente del Consiglio Regionale

Arch. Giuseppe Di Pangrazio

 

“Non è né l’unico, né l’ultimo riconoscimento – aggiunge Di Pangrazio -, basti questo a far comprendere che il Consiglio sta ragionando su ulteriori iniziative per rendere onore ai meriti dello scrittore. Chi vuole intendere…”, lasciando capire che l’Assemblea abruzzese si va orientando nella decisione di concedere la più alta onorificenza regionale al grande drammaturgo aquilano. Ha infine concluso affermando che “questo è un giorno straordinario, carico di emozioni. Per la comunità abruzzese è un onore reale, forte, avere tra noi Mario Fratti, è un simbolo per la nostra terra!”. Lo scrittore, toccato dall’emozione, ma con il grande sorriso aperto, afferma: “Sono felicissimo di essere tra la mia gente, nella mia città dove sono nato 90 anni fa. Mi sento amato e rispettato, forse per la mia cordialità e positività. Cerco di costruire un futuro migliore. Nelle mie opere, contrariamente a certi film o drammi teatrali dove non si capisce mai come finiscono, c’è sempre una conclusione positiva e chiara. Secondo me il dovere principale di un autore è proprio questo. Il sorriso mi ha aiutato tutta la vita a parlare con tutti. Rompe la diffidenza, aiuta a dialogare anche con chi ha un’avversione. Io credo nell’Uomo, nonostante l’uomo. Credo nell’Uomo…, nonostante Trump! La mia qualità è l’essere sempre ottimista e persistente. Quando parlo con i giovani, li invito ad essere persistenti. Anche quando si hanno sconfitte bisogna persistere, perché arriverà il momento del trionfo. Essere ottimisti e impegnarsi, le cose miglioreranno. Sono anche felice perché ho visto che L’Aquila sta rinascendo. Ieri pomeriggio ho fatto una passeggiata nel centro storico. Ho visto la mia casa in via Cembalo de’ Colantoni, i lavori non sono cominciati, ma molti cantieri in città sono all’opera e la ricostruzione procede spedita. Anche quando ho visto case lacerate, ho avuto gioia al pensiero che presto saranno restaurate. Vuol dire che gli amministratori stanno lavorando bene. In America si parla bene dell’Aquila, la percezione è positiva, c’è simpatia dopo un terremoto disastroso. Abbiamo cercato di portare il nostro aiuto. L’Aquila rinascerà, avremo una città molto più bella di prima!”

 

Il presidente Di Pangrazio chiama infine chi scrive a portare una testimonianza. Cerco con poche parole di dare un tratto della personalità dello scrittore e della sua sensibilità umana, aperta ai valori positivi, all’attenzione verso gli umili, alla pace. “Non è ora l’occasione per parlare del drammaturgo e delle sue opere, se ne trova ampio riferimento in quanto s’è scritto anche in questi giorni su tutta la stampa abruzzese, italiana e anche all’estero, dagli Stati Uniti al Brasile, dall’Argentina alla Svizzera e oltre. Voglio invece annotare come Mario Fratti, con la sua semplicità e bonomia, dà il senso di come stare bene nel mondo. Chiunque l’abbia visto nel suo ambiente, a New York, ha avuto la percezione immediata della considerazione e del prestigio di cui gode questo straordinario ambasciatore dell’Abruzzo, dell’Aquila e della cultura italiana nel mondo. Lì a New York basta solo dire Mario perché si sappia già che si parla di Mario Fratti. Una relazione non costruita e senza orpelli lui ha con le più alte personalità ma anche con l’homeless, con il senzatetto che chiede per strada l’elemosina, cui non solo egli dà il suo aiuto ma anche una parola di saluto e d’incoraggiamento. Diceva bene il Presidente Di Pangrazio, cui va il merito insieme all’Ufficio di Presidenza per questa memorabile giornata: Mario rende migliore il mondo e l’Umanità con le sue opere. Lo credo anch’io che ci sia un quid in più nelle sue opere e nella sua scrittura teatrale, ma sopra tutto nel suo modo di vivere, sempre con l’attenzione rivolta verso ogni essere umano. C’è in fondo un nuovo umanesimo in tutta la quotidianità della sua esistenza. Fratti accende speranze. Ha entusiasmato L’Aquila e il Consiglio Regionale. E’ uno dei figli d’Abruzzo davvero straordinario.” Ha dunque ragione, Mario Fratti, quando dice che tutti possiamo migliorare un po’ il mondo e l’umanità. Ciascuno facendo con amore e passione la propria parte. C’è da credergli.

 

 

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Italia. Tanti gli emigrati italiani quanti nell’immediato dopoguerra: oltre 250.000 l’anno

 

Anticipazioni del Dossier Statistico Immigrazione 2017 di Idos e Confronti

 

L’emigrazione degli italiani all’estero, dopo gli intensi movimenti degli anni ’50 e ’60, è andato ridimensionandosi negli anni ’70 e fortemente riducendosi nei tre decenni successivi, fino a collocarsi al di sotto delle 40.000 unità annue. Invece, a partire dalla crisi del 2008 e specialmente nell’ultimo triennio, le partenze hanno ripreso vigore e, secondo stime, hanno raggiunto gli elevati livelli postbellici, quando erano poco meno di 300.000 l’anno gli italiani in uscita.

Gli Emigranti, raffigurazione di Angiolo Tomasi, 1895, Galleria d’Arte Moderna di Roma

Sotto l’impatto dell’ultima crisi economica, che l’Italia fa ancora fatica a superare, i trasferimenti all’estero hanno raggiunto le 102.000 unità nel 2015 e le 114.000 unità nel 2016, mentre i rientri si attestano sui 30.000 casi l’anno.

A emigrare sono sempre più persone giovani con un livello di istruzione superiore. Tra gli italiani con più di 25 anni, registrati nel 2002 in uscita per l’estero, il 51% aveva la licenza media, il 37,1% il diploma e l’11,9% la laurea ma già nel 2013 l’Istat ha riscontrato una modifica radicale dei livelli di istruzione tra le persone in uscita:  il 34,6% con la licenza media, il 34,8% con il diploma e il 30,0% con la laurea, per cui si può stimare che nel 2016, su 114.000 italiani emigrati, siano 39.000 i diplomati e 34.000 i laureati. Le destinazioni europee più ricorrenti sono la Germania e la Gran Bretagna;  quindi, a seguire, l’Austria, il Belgio, la Francia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e la Svizzera (in Europa dove si indirizzano circa i tre quarti delle uscite) mentre, oltreoceano, l’Argentina, il Brasile, il Canada, gli Stati Uniti e il Venezuela.

Questi dati meritano già di per sè un’attenta considerazione anche perché ogni italiano che emigra rappresenta un investimento per il paese (oltre che per la famiglia): 90.000 euro un diplomato, 158.000 o 170.000 un laureato (rispettivamente laurea triennale o magistrale) e 228.000 un dottore di ricerca, come risulta da una ricerca congiunta condotta nel 2016 da Idos e dall’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” sulla base di dati Ocse.

In realtà, i flussi effettivi sono ben più elevati rispetto a quelli registrati dalle anagrafi comunali, come risulta dagli archivi statistici dei paesi di destinazione, specialmente della Germania e della Gran Bretagna (un passaggio obbligato per chi voglia inserirsi in loco e provvedere alla registrazioni di un contratto, alla copertura previdenziale, all’acquisizione della residenza e così via). Come emerso in alcuni studi, rispetto ai dati dello Statistisches Bundesamt tedesco e del registro previdenziale britannico (National Insurance Number), le cancellazioni anagrafiche rilevate in Italia rappresentano appena un terzo degli italiani effettivamente iscritti. Pertanto, i dati dell’Istat sui trasferimenti all’estero dovrebbero essere aumentati almeno di  2,5 volte e di conseguenza nel 2016 si passerebbe da 114.000 cancellazioni a 285.000 trasferimenti all’estero, un livello pari ai flussi dell’immediato dopoguerra e a quelli di fine Ottocento. Peraltro, non va dimenticato che nella stessa Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero il numero dei nuovi registrati nel 2016 (225.663) è più alto rispetto ai dati Istat. Naturalmente, andrebbe effettuata una maggiorazione anche del numero degli espatriati ufficialmente nel 2008-2016, senz’altro superiore ai casi registrati (624.000).

Sono queste le conclusioni cui si giunge nel capitolo che il Dossier Statistico Immigrazione 2017, in uscita in autunno, dedica di consueto agli italiani nel mondo. Anche quest’anno il rapporto viene curato da Idos insieme al Centro Studi Confronti, con la richiesta di un sostegno dell’Otto per Mille della Tavola Valdese. I flussi degli italiani verso l’estero, così si conclude nel rapporto, meritano maggiore attenzione. Innanzi tutto sotto l’aspetto quantitativo, avendo raggiunto, se non superato, i livelli conosciuti dall’Italia quando si concepiva ancora come un paese di emigrazione. Ma va preso in considerazione anche l’aspetto qualitativo, perché è elevato  il numero di diplomati e laureati coinvolti. Seppure in un contesto globalizzato la mobilità rappresenti una prospettiva normale, è necessario attuare una politica occupazionale più incisiva e occuparsi con maggiore concretezza dell’assistenza a quanti si sentono costretti a emigrare, assicurando loro in pieno il diritto di essere cittadini italiani, incluso il voto.

 

 

 

 

 

ITALIA. Espatriati/cancellati dall’anagrafe (1946-2016)

Periodo Numero emigrati Anni Numero emigrati
1946-1950 1.127.720 2011 50.057
1951-1960 2.937.406 2012 67.998
1961-1970 2.646.994 2013 82.095
1971-1980 1.082.340 2014 88.859
1981-1990 658.292 2015 102.259
1991-2000 470.884 2016 (archivio Istat) 114.000
2001-2010 402.681 2016 (stima del Dossier) 285.000

FONTE: Elaborazioni del Centro Studi e Ricerche Idos su dati Istat

 

 

 

ITALIA. Espatri e rimpatri degli italiani negli anni (2000-2016)

FONTE: Elaborazioni del Centro Studi e Ricerche Idos su dati Istat

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per informazioni:

Centro Studi e Ricerche IDOS, 06.66514345 int. 1 o 2

www.dossierimmigrazione.i




“Street Food d’aMare” presente a “Progetto Sud Festival”

 

 

 

Il 25, 26 e 27 agosto a San Salvo Marina si potranno degustare sapori di ogni genere

 

 

 

 

 

San Salvo, luglio 2017 – Ci sarà anche lo “Street Food d’aMare” all’interno di “Progetto Sud Festival” 2017 che si terrà il 25, 26 e 27 agosto prossimo a San Salvo Marina (Ch).

L’originale cibo da strada, che quest’anno sarà dedicato in particolar modo alla promozione dei prodotti gastronomici di nicchia, parteciperà alla quarta edizione di uno degli eventi più importanti del Centro Sud Italia. I prodotti tipici della tradizione gastronomica abruzzese e non solo accompagneranno un’iniziativa ormai divenuta punto di riferimento a livello musicale e, dalla scorsa edizione, anche gastronomico.

Numerose postazioni di cibo da strada coloreranno il lungomare “C. Colombo” di San Salvo Marina e daranno la possibilità ai numerosi ospiti di poter degustare sapori di ogni genere: arrosticini, carne argentina, cucina multietnica, specialità pugliesi, fritto di mare, puccia salentina, rustico salentino, pasticciotto leccese, tacos e altri cibi messicani, paella e tapas fino ad arrivare alle richiestissime “fregne”, il dessert made in Abruzzo ideato da Elena Iannone.

Novità di quest’anno è che domenica 27 agosto la festa inizierà fin dalle 11.00 del mattino con musica ed animazione cubana, messicana e sud americana e con lo street food che aprirà i battenti dalla mattina.

 

Il programma musicale dell’evento organizzato da Antonio Cane, Andrea Di Iorio, Daniele Manzone e la Eventi e Servizi srl di Gaetano D’Ancona ,in collaborazione con il Comune di San Salvo, sarà il seguente: venerdì 25 agosto saliranno sul palco Santino Cardamone e Modena City Rambles , sabato 26 toccherà alla Piccola Underground e a seguire Roy Paci & Aretuska, mentre domenica 27 la chiusura sarà affidata a Mama Marjas e Clementino.

E aspettando Progetto Sud Festival gli organizzatori lanciano un appuntamento musicale che porta il nome di “Destinazione Sud” che si terrà il 26 luglio sempre a San Salvo Marina  con i Nobraino in concerto che si esibiranno alle ore 21; l’ingresso è completamente gratuito.

 

 

 

 

 

 




Pescara. LO SPAZ: UN MESE DI APERTURA, DOMENICA ASSEMBLEA DI QUARTIERE. 

I ragazzi de Lo sPaz: “ Vogliamo un costante dialogo con la realtà che ci circonda, domenica ne discutiamo con i residenti e gli esercenti della zona.”
“Lo sPaz” è il primo Centro di Aggregazione Giovanile pubblico ed autogestito di Pescara, un progetto del Comune di Pescara in partenariato delle associazioni So.Ha-GiovaniCittadiniAttivi , 360 GRADI e Collettivo Studentesco Pescara, finanziato per la sua apertura dalla Regione Abruzzo nell’ambito del bando “Reti per l’Aggregazione Giovanile”.
Da poco più di un mese questo spazio, voluto da intere generazioni di giovani pescaresi, ha aperto i battenti grazie al lavoro di tante ragazze e tanti ragazzi che nel corso dei mesi e degli anni passati hanno lavorato per far si che questa esigenza, di avere una spazio libero, democratico, partecipato ed aperto a tutte e tutti nel rispetto della legalità e della Costituzione, diventasse realtà.
Lo spazio è già molto partecipato in questi mesi estivi e stanno prendendo vita le attività che si moltiplicheranno nel corso del tempo. L’aula studio è sempre frequentata ed a breve sarà attiva la Biblioteca Sociale, in corso è un Laboratorio Teatrale, da poco è terminato un corso di Acro-Yoga, si susseguono assemblee e momenti di confronto democratico nella struttura, come anche si svolgono presentazioni di libri e momenti sociali.
Nei momenti che hanno preceduto l’inaugurazione ed in questo primo mese di attività i ragazzi de Lo sPaz si sono confrontati con molti residenti e proprietari e lavoratori della attività commerciali della zona, sempre disponibili al dialogo ed incuriositi da questa novità nel quartiere.
DOMANI Domenica 9 Luglio, alle ore 17.30, presso la Sala Conferenze de “Lo sPaz” (sito in Via del Circuito 238, Pescara – ex scuola Villa Fabio) si terrà una assemblea di quartiere, promossa tramite un volantinaggio nelle giornate scorse nella zona, per presentare il progetto ed il centro di aggregazione al vicinato. All’assemblea prenderanno parte i ragazzi gestori del centro e i consiglieri comunali referenti del progetto.
“ Vogliamo un costante dialogo con la realtà che ci circonda, per questo incontreremo il vicinato
domenica pomeriggio – afferma Federico Stigliano, uno dei ragazzi de “Lo sPaz” – Siamo convinti
che si possa creare un percorso utile per questa zona e partecipato dal vicinato. Vi aspettiamo. ”
L’ASSEMBLEA SI SVOLGERA’ DOMENICA 9 LUGLIO, ALLE ORE 17.30, PRESSO “LO SPAZ”, VIA DEL
CIRCUITO 238, PESCARA.



CASTELBASSO 2017 TRA ARTE E MUSICA DI QUALITÀ

 

 

Castelbasso 2017 torna dal 23 luglio al 3 settembre nell’antico borgo teramano. Il fulcro della manifestazione, allestita dalla Fondazione Malvina Menegaz, è, come sempre, l’arte, con mostre di livello internazionale. Arricchiscono la proposta estiva due importanti appuntamenti musicali con Toquinho e Simona Molinari, protagonisti della politica della Prima Repubblica (Occhetto e Cirino Pomicino) e valenti scrittori. A Castelbasso si realizza la sintesi di una visione e di un’idea di territorio, un format

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affermato teso al dialogo tra differenti ambiti culturali che coinvolge protagonisti dell’arte contemporanea nazionale e internazionale, e che sono il fulcro di un programma di appuntamenti che comprende letteratura, musica, incontri e laboratori didattici.

Mario Sironi e le arti povere – Assenso e dissenso (a cura di Andrea Bruciati) è il titolo dell’esposizione che sarà aperta dal 23 luglio al 3 settembre a palazzo De Sanctis. L’esposizione vuole raccontare una continuità dialettica fra i due periodi storici diversi, secondo una prospettiva concettuale eterodossa che fa propria anche la similarità di alcuni mezzi espressivi (disegni, collage, fotografie per una riduzione minima del linguaggio). Artisti selezionati: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Mario Ceroli, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Paolo Icaro, Fabio Mauri, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Gian Emilio Sansonetti, Gilberto Zorio.

Prini Emilio, Senza titolo (impronta), 1970, stampa alla gelatina ai sali d’argento, 30×40 cm

A palazzo Clemente, invece, nello stesso periodo si potranno ammirare spazi dedicati ad artisti  come Carla Accardi, Franco Angeli, Manfredi Beninati, Bizhan Bassiri, Luigi Boille, Thomas Braida, Mario Ceroli, Claudio Cintoli, Antonio Corpora, Patrizio Di Massimo, Tano Festa, Luca Francesconi, Giulio Frigo, Marco Gastini, Sophie Ko, Renato Mambor, Gian Marco Montesano, Marco Neri, Nunzio, Mimmo Paladino, Paolo Pretolani, Vettor Pisani, Oscar Contreras Rojas, Mimmo Rotella, Arcangelo Sassolino, Ettore Spalletti, Giuseppe Stampone, Giulio Turcato e Vedovamazzei.

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Inoltre, per la sezione Performance, a cura di Pietro Gaglianò, Marco Raparelli e Giuseppe Stampone proporranno Running the fields make some noise, una mostra evento della durata di una serata (il 12 agosto).

I laboratori didattici per bambini da 5 a 11 anni sono due: Servizi educativi a cura di Marina De Carolis e Lisa Falone) Stacca, strappa, attacca!, tutti i martedì dal 25 luglio al 29 agosto alle 18 è prevista una visita animata che aiuteranno i più piccoli a scoprire l’arte, nelle sale di Palazzo Clemente; e Interferenze luminose, tutti i mercoledì dal 26 luglio al 30 agosto alle 18.

Per la musica spazio all’arte di Toquinho, che porta in piazza Arlini 50 anni di successi (il 29 luglio) mentre Simona Molinari sarà protagonista del suo omaggio alla Fitzgerald con Loving Ella (l’11 agosto sempre in piazza Arlini).

Intriganti gli incontri di Attualità, a cura di Simone Gambacorta, con Achille Occhetto (28 luglio) che presenta il suo “Pensieri di un ottuagenario” (Sellerio) e Paolo Cirino Pomicino (30 luglio). Serate che permetteranno un confronto tra la politica di oggi e quella della prima Repubblica.

Renato Minore è il curatore della sezione letteratura nella quale sarà possibile avvicinare la scrittura di Carmen Pellegrino (premio Campiello 2016), il 23 luglio; di Franco Arminio (premio Viareggio 2017), il primo agosto, Teresa Ciabatti, il 4 agosto e di Vito Teti, il 6 agosto.

 

Nel programma trovano spazio anche la musica classica (a cura di Roberto Marini) con l’Hermione ensemble, che si esibirà il 5 agosto e l’enogastronomia con una serata dedicata alla Panarda, l’antica tradizione abruzzese del pasto luculliano con decine di portate (10 agosto).

Con il patrocinio e il contributo di Mibact (Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo), Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Comune di Castellalto, Consorzio dei Comuni B.i.m., Camera di commercio di Teramo, Fondazione Tercas, Gruppo Falone, Lea & Flò.

Di seguito le specifiche di ogni appuntamento.

Tutte le serate si svolgono in piazza Arlini.

 

ARTE

 

MARIO SIRONI E LE ARTI POVERE: ASSENSO E DISSENSO

a cura di Andrea Bruciati

Palazzo De Sanctis, orari: martedì – domenica, 19-24 (aperto lunedì 14 agosto)

Catalogo Silvana editoriale

 

FONDAZIONE MALVINA MENEGAZ PER LE ARTI E LE CULTURE

STORIE E OPERE

Palazzo Clemente, orari: martedì – domenica, 19-24 (aperto lunedì 14 agosto)

 

STACCA, STRAPPA, ATTACCA!

Laboratorio didattico per bambini da 5 a 11 anni

Tutti i martedì dal 25 luglio al 29 agosto alle 18 a Palazzo Clemente

INTERFERENZE LUMINOSE

Laboratorio didattico per bambini da 5 a 11 anni

Tutti i mercoledì dal 26 luglio al 30 agosto alle 18 a Palazzo De Sanctis

 

PERFORMANCE

 

MARCO RAPARELLI E GIUSEPPE STAMPONE

Running the fields make some noise

12 agosto, ore 21.30

 

MUSICA

 

TOQUINHO – 50 anni di successi

29 luglio, ore 21.30

SIMONA MOLINARI – Loving Ella

11 agosto, ore 21.30

 

MUSICA CLASSICA

 

HERMIONE ENSEMBLE – L’Europa musicale tra rinascimento e barocco

5 agosto, ore 21.30

 

ATTUALITÀ

 

ACHILLE OCCHETTO

28 luglio, ore 21.30

PAOLO CIRINO POMICINO

30 luglio, ore 21.30

 

LETTERATURA

 

CARMEN PELLEGRINO – Se mi tornassi questa sera accanto

23 luglio, ore 21,30

FRANCO ARMINIO – Cedi la strada agli alberi

01 agosto, ore 21.30

TERESA CIABATTI – La più amata

04 agosto, ore 21.30

VITO TETI – Quel che resta

06 agosto, ore 21.30

 

ENOGASTRONOMIA

 

LA PANARDA

10 agosto, ore 21

 

INFO

Palazzo Clemente e Palazzo De Sanctis, Borgo Medievale di Castelbasso

Orari: martedì – domenica, 19-24 (aperto lunedì 14 agosto)

Ingresso (valido per entrambe le mostre): 8€, ridotto 6€, gratuito per i bambini fino a 6 anni

tel. 0861.508000 – info@fondazionemenegaz.itwww.fondazionemenegaz.it

 

Fondazione Malvina Menegaz  per le arti e le culture

 




Savino Saraceni nuovo presidente regionale della Cna Abruzzo

Savino Saraceni CNA 08/07/17 (FotoWireless) Fonte Ufficio Stampa 

Savino Saraceni

Giorgio Stringini, 47 anni, aquilano, titolare di una società che opera nel campo della manutenzione degli ascensori, per otto anni presidente della Cna del Capoluogo. 4.fine




Roccamorice. Inaugurazione mostra Jospeh Beuys Roccamoric Eremo Santo Spirito

Joseph Beuys ad EremiArte 2017

a Santo Spirito a Majella la prima installazione permanente dedicata al grande maestro dell’arte del Novecento 

“Don’t forget Joseph Beuys. ‘Difesa della Natura’ in Abruzzo e oltre”

Roccamorice . Eremo di Santo Spirito

 

“Don’t forget Joseph Beuys. ‘Difesa della Natura’ in Abruzzo e oltre” è il titolo della mostra  dedicata al grande maestro del Novecento (a cura di Giorgio D’Orazio) che sarà inaugurata sabato 8 luglio alle ore 11.00 presso l’eremo di Santo Spirito a Majella a Roccamorice.

Organizzata nell’ambito della seconda edizione di Eremi Arte, progetto dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, è un’installazione permanente che, attraverso immagini, video, citazioni e multipli di opere provenienti dall’archivio storico di Lucrezia De Domizio Durini, ripercorre i momenti più incisivi della famosa operazione a “Difesa della natura” a distanza di 45 anni dal primo soggiorno di Beuys in Abruzzo. Quella di Beuys nell’eremo di Santa Spirito a Maiella a Roccamorice è la prima installazione pubblica in terra abruzzese che permette di avvicinarsi al pensiero e all’opera di uno degli artisti più significativi XX secolo. “La fotografia di Buby Durini Difesa della Natura che apre questa installazione permanente sul pensiero e sull’opera di Joseph Beuys – scrive il curatore – è l’immagine più emblematica che lega il Maestro tedesco all’Abruzzo. È stata titolata così dallo stesso Beuys per ricordare al mondo il suo lavoro in questa regione e i concetti della Living Sculpture. Beuys è ritratto con il famoso cappello di feltro e il maglione dai colori della terra regalatogli da Durini, «il fratello italiano» come usava chiamarlo. Le maniche del pullover, per come indossato, abbracciano l’artista: un atto simbolico che identifica anche il suo abbraccio con l’Abruzzo, una terra che amava tanto, per la natura incontaminata e per la disponibilità delle persone ad incontrare il suo pensiero, sempre rivolto a un Bene Comune. In questo contesto si colloca infatti la piantumazione della Prima Quercia italiana in ricordo delle 7000 Eichen di Kassel che Beuys mise a dimora di fronte al suo Studio nella Piantagione Paradise il 13 maggio del 1984. Lo stesso giorno ricevette dal Comune di Bolognano la Cittadinanza Onoraria e tenne la sua ultima discussione Difesa della Natura”.

 

L’esposizione intende legare una figura carismatica come quella di Joseph Beuys (1921-1986), artista che aveva fatto della difesa della natura e della concezione dell’artista come sciamano i punti cardine del suo lavoro, con il tema e lo spirito di EREMI Arte. “Joseph Beuys – scrive ancora D’Orazio – ha segnato la strada della verità, con l’incedere di un Maestro spirituale, per interpretare e rappresentare l’alto spirito di sintonia tra l’Uomo e la Natura, con l’obiettivo costante del bene comune per un progresso sostenibile della società. Ha dedicato la sua intera esistenza all’esaltazione di un individuo più vero, più aderente alla realtà naturale, ai sistemi biologici. Un uomo-artista capace di riscattare attraverso l’affermazione di una creatività assoluta, democratica, dialettica, collaborativa, pedagogica la propria identità di essere umano e di persona.

Un uomo ben radicato nel presente e ben proiettato sul futuro, corroborato da quei valori aspaziali e atemporali della migliore civiltà che viva – proprio come ha fatto lo stesso Beuys – la propria esistenza in quanto parte integrante della Living Sculpture, la «Scultura sociale», quella solidale cooperazione di uomini liberi di differenti provenienze ed estrazioni, di differenti posizioni e proiezioni sociali e culturali, uniti dal rispetto dei principi fondamentali dell’Uomo e della Natura”. Beuys, avendo avuto per lunghi anni un rapporto con Bolognano (PE) grazie al prezioso lavoro svolto con Lucrezia De Domizio e Buby Durini, è dunque una figura perfetta per dimostrare quanto la terra abruzzese sia stata capace di ispirare e ospitare, anche in epoca recente, personaggi dotati di una grande carica spirituale ed in grado di incidere profondamente nella storia sociale e culturale italiana e internazionale. La scelta di un luogo suggestivo come il Complesso di Santo Spirito a Roccamorice ha il valore aggiunto di amplificare le suggestioni derivanti dal suo lavoro e dalla sua vita.




DUO JAZZ E BOSSANOVA ASSUNTA MENNA E DOMIGO MUZIETTI  IN CONCERTO PRESSO  IL CAPRICCIO DI  CHIETI L’ 8 LUGLIO

 

 

– Una serata dalle atmosfere suadenti: jazz e bossanova in un live chitarra e voce –

  

Chieti – Il Duo Jazz e Bossanova Assunta Menna e Domingo Muzietti sarà in concerto presso Il Capriccio di Chieti sabato 8 luglio (inizio ore 20.00, aperitivo cenato – concerto 8 €).

 

Il progetto del duo nasce molti anni fa: Assunta Menna spesso ha avuto il piacere di avere al suo fianco Domingo Muzietti, eccellente chitarrista jazz abruzzese.

La scaletta del concerto prevederà standard jazz e bossanova: sonorità morbide, chitarra e voce, creeranno dunque un’atmosfera unica, elegante e raffinata.

 

Il live si svolgerà in un luogo storico del commercio cittadino, in pieno Corso Marrucino, luogo molto caro alla cantante Assunta Menna: tanti ricordi per lei in quello scorcio di Chieti dove era ubicato in precedenza il negozio del padre prima e del fratello poi.

Il concerto inaugurerà la stagione musicale del Capriccio, nuovo bar aperto pochi mesi fa da Valerio Petrangolo che ha voluto fortemente che fosse proprio Assunta Menna ad aprire la rassegna.

 

Info concerto:

 

Duo Jazz e Bossanova Assunta Menna e Domigo Muzietti

Aperitivo cenato – concerto 8 €

Il Capriccio

Chieti, Corso Marrucino

Info e prenotazioni: 327.1151047

 




Dayco: previsti 135 esuberi. Art.1 Mdp Abruzzo: “lnaccettabili”

 

“Gli annunciati 135 esuberi alla Dayco, senza un reale confronto con i sindacati, sono innaccettabili”. E’ quanto sottolineato da Art.1 Mdp Abruzzo e dal Deputato Gianni Melilla che ha richiesto l’intervento del Governo e che da anni si batte a tutela dei lavoratori della multinazionale con stabilimenti a Chieti e a Manoppello (Pe).

“Nonostante gli attivi di bilancio – continuano –  la Dayco ha assunto da tempo un atteggiamento irresponsabile nei confronti dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali. Mancano da anni investimenti nel settore ricerca e sviluppo, si sono logorate le relazioni con le RSU e si continua a non fornire un piano industriale per il futuro. I 135 esuberi disegnano per i lavoratori e le loro famiglie un futuro disastroso, come per gli interi stabilimenti nella misura in cui si continua a non fornire garanzie per gli anni a venire”.

“Probabilmente i vertici Dayco credono di poter venire qui, spremere i lavoratori e poi andarsene a loro piacimento – incalza Francesco D’Agresta del Coordinamento Art.1 Mdp Pescara –  E’ un film che abbiamo già visto ma non è così che funziona. I lavoratori meritano rispetto. Art.1 Mdp Abruzzo esprime vicinanza ai dipendenti in sciopero e si attiverà in tutte le sedi opportune per contribuire a risolvere la difficile situazione”.

Intanto l’On. Gianni Melilla ha presentato in data odierna una seconda interrogazione parlamentare al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere l’apertura urgente di un tavolo nazionale: “Alla Dayco sono a rischio centinaia di posti di lavoro e non si può rimanere a guardare! Il Ministro per lo Sviluppo Economico convochi urgentemente un tavolo tra le parti interessando anche la Regione”.




Ripa Teatina, il Premio Rocky Marciano prosegue nel segno della cultura e dello sport

 

Altra giornata intensa per la XIII edizione del Premio Rocky Marciano di Ripa Teatina (Ch) con iniziative che continuano a seguire il filo conduttore in cui si fondono cultura e sport.

La cornice è il Largo Porta Gabella e l’orario d’inizio della serata è fissato per le 20.30, quando verrà presentata l’iniziativa “Correre per la memoria”, che quest’anno è stata promossa a Roma dall’Unione Italiana Comunità Ebraiche alla presenza dei giornalisti Adam Smulevich (Ucei) e Massimiliano Castellani (Avvenire). ln questo scorcio di serata il tema sportivo è affiancato dal ricordo di un momento storico abbastanza triste che ha lasciato il segno non solo in chi l’ha vissuto direttamente, ma anche alle generazioni successive.

Successivamente, ci sarà la presentazione del libro “Semplice” insieme all’autore Giorgio Terruzzi e a Luca Leone. Il testo esalta l’amicizia che scaturisce dal valore dello sport vero, fatto di lotta, la lotta agonistica: un gruppo amici che hanno condiviso tante battaglie sul campo e che si ritrovano dopo tanti anni lasciando immutato il legame che intercorreva tra loro e con la ferita ancora aperta della prematura scomparsa di uno di loro. Seguirà il colloquio con il noto pilota italiano, nello specifico di Roma, Alberto Di Folco: nonostante la sua giovanissima età (21 anni), ha già avuto modo di mostrare le sue grandi doti.

Ed infine alle ore 22 “Rukelie” di Peppe Millanta, artista abruzzese che si è distinto da qualche tempo a questa parte a livello musicale e culturale conquistando riconoscimenti in giro per lo stivale. Si tratta di un monologo recitato da Antonio De Nitto che, tra l’altro, lo scorso febbraio si è aggiudicato la III edizione del Premio “Settimia Spizzichino e gli anni rubati” al Teatro Antigone di Roma.