Giulianova. VIVIBILITA’ E CORRETTA BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI: IL COMUNE DICE NO ! DISATTESE COMPLETAMENTE LE INDICAZIONI DELL’ARTA

VIVIBILITA’ E CORRETTA BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI:
IL COMUNE DICE NO !
DISATTESE COMPLETAMENTE LE INDICAZIONI DELL’ARTA
Nel Question Time di giovedì 25 febbraio è stata discussa in Consiglio Comunale l’Interrogazione presentata dal Gruppo consiliare de “Il Cittadino Governante per cambiare” e incentrata sul parere fornito dall’ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente) in merito al PRUSST- Piano di Recupero (PdR) dell’ex SADAM  e al Piano di demolizione e di bonifica del vecchio sito industriale (che è inserito nell’elenco dei 77 siti regionali contaminati).
L’Amministrazione comunale ha affidato la risposta al neo assessore all’urbanistica Nadia Ranalli.
Nella replica – come dimostra la registrazione del dibattito in aula consiliare visionabile nel nostro sito – sono state eluse le importanti problematiche sollevate (clicca qui e guarda il filmato)
Ha sorpreso, poi,  non poco, l’atteggiamento del Comune che ha respinto la  motivata e  ben argomentata richiesta di assoggettabilità alla valutazione ambientale strategica (VAS) fatta dall’ARTA.
Forse per la prima volta nella storia dei rapporti fra l’ARTA e i comuni abruzzesi è stato ignorato completamente il parere dell’autorevole organismo tecnico  regionale preposto proprio a supportare, sui temi ambientali, gli amministratori degli enti locali. La Giunta Comunale si è infatti, inopinatamente, appiattita sulla  posizione del Dirigente di settore Arch. Roberto Olivieri che ha respinto, con incomprensibile atteggiamento di netta chiusura, tutte le osservazioni fatte dall’ARTA ed ha dichiarato non assoggettabile alla VAS il PdR ex SADAM.
Va chiarito che le numerose indicazioni dell’ARTA sono tese alla realizzazione di un vero e moderno quartiere ecologico in linea con le più moderne concezioni del costruire e con l’idea di fondo della sostenibilità contenuta nei PRUSST (Programmi di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio).
Altrettanto clamoroso il disinteresse della Giunta riguardo alle scottanti segnalazioni del dipartimento provinciale dell’ARTA e del  NOE (Nucleo Operativo Ecologico) di Pescara fatte a seguito di recenti sopralluoghi per la verifica di come procedevano le operazioni di demolizione e di bonifica dell’area industriale dismessa. Dette segnalazioni, riguardanti gravi irregolarità riscontrate e segnalate con rapporti ufficiali, sono state esposte dal nostro gruppo consiliare nel corso della discussione. In particolare è emerso che in due dei tre campioni prelevati dai materiali di cui è in corso la triturazione nell’area di Via Trieste è presente amianto.
Il nostro Gruppo consiliare, non soddisfatto delle risposte avute, ha presentato una Mozione per coinvolgere l’intero Consiglio Comunale sui temi proposti con lo scopo di far ottenere ai cittadini una regolare bonifica del sito ed un insediamento davvero di grande qualità.

Giulianova 28.02.10

Il Cittadino Governante
associazione di cultura politica

in allegato alla presente:
relazione sopralluogo ARTA
relazione controllo ambientale NOE
comunicazione ARTA presenza amianto su campioni prelevati



Abruzzo. In dirittura d’arrivo la quarta edizione del Festival del documentario d’Abruzzo – Premio Internazionale Emilio Lopez. Scadranno, infatti, lunedì 22 marzo 2010 i termini per la iscrizione delle opere che concorreranno nelle sezioni previste per il Festival.


In dirittura d’arrivo la quarta edizione del Festival del documentario d’Abruzzo – Premio Internazionale Emilio Lopez. Scadranno, infatti, lunedì 22 marzo 2010 i termini per la iscrizione delle opere che concorreranno nelle sezioni previste per il Festival.

Il Festival si articola nelle seguenti sezioni:
concorso internazionale per documentari sperimentali inediti,
concorso internazionale per documentari tematici,
concorso per documentari italiani d’autore della stagione,
Si può scaricare il regolamento e la scheda di iscrizione dal sito www.abruzzodocfest.org.
Le sezioni a concorso sono 4 tra cui ricordiamo la sezione abruzzese riservata ad autori nati e/o residenti in Abruzzo oppure a documentari girati in Abruzzo.
Regolamento:
http://www.festivaldeldocumentariodabruzzo.it/documenti2009/REGOLAMENTO_new.pdf
Scheda di iscrizione:
http://www.festivaldeldocumentariodabruzzo.it/documenti2009/Scheda_%20iscrizione_new.pdf
Logo:
http://www.festivaldeldocumentariodabruzzo.it/documenti2009/logo4.pdf
www.webacma.it che da qualche anno custodiva questo progetto. Oggi grazie alla collaborazione ed al sostegno di molti è stata possibile la sua realizzazione.
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Emilio LOPEZ
È nato a Roma il 23 agosto 1945 ed è scomparso nell’aprile 2006. Ha lavorato come montatore di numerosi documentari tra i quali: 12 Documentari “Yes Australia” con la regia di Gianfranco Bernabei. “Il respiro della valle”, regia di Roberto Serrai ed i documentari “Le fiabe del legno e della pietra” per la regia di Alfredo Franco. Per RAI UNO, con la regia di Gianfranco Bernabei, i documentari della serie “Capitan Cook” e della serie “Acquario fantastico”. Per la TV Svizzera Italiana i documentari della serie “Mar Rosso” con Enzo Maiorca e 12 puntate della serie “Quinto Continente” di Gianfranco Bernabei e il documentario “Storia del Cinema Italiano” di Carlo Lizzani. Ha curato la regia di alcuni documentari tra i quali: “La Foresta Sacra” insieme al regista Alfredo Franco, 2000; “Lungo il corso del Pescara”, 2005; “Dalla Maiella all’Adriatico”, 2005 e “Le sorgenti del Pescara”, 2005.



Casalbordino. Il 5 marzo 2010 alle ore 21 il WWF Zona Frentana e Costa Teatina, l’Associazione Culturale Nuovo Umanesimo, il Circolo Territoriale ARCI Vasto – San Salvo e il Punto Pace di Pescara di Pax Christi, presso la sede dell’Associazione Culturale Nuovo Umanesimo in via Roma a Casalbordino, saranno i promotori di una tavola rotonda dal titolo “Acqua Bene Comune dell’Umanità”.

Il 5 marzo 2010 alle ore 21 il WWF Zona Frentana e Costa Teatina, l’Associazione Culturale Nuovo Umanesimo, il Circolo Territoriale ARCI Vasto – San Salvo e il Punto Pace di Pescara di Pax Christi, presso la sede dell’Associazione Culturale Nuovo Umanesimo in via Roma a Casalbordino, saranno i promotori di una tavola rotonda dal titolo “Acqua Bene Comune dell’Umanità”.

Relatori saranno Andrea Rosario Natale, assessore all’ambiente del Comune di Fossacesia, don Carmine Miccoli, Responsabile Pastorale Sociale della Diocesi di Lanciano-Ortona, e Renato Di Nicola, Forum Acqua.

Durante la serata si rifletterà sulla privatizzazione della gestione dell’acqua che il recente DL Ronchi vuole imporre e sulle strategie della campagna delle associazioni e dei movimenti che si stanno battendo per ribadire il diritto all’acqua e contrastare tale scelta da parte del governo nazionale.

Il decreto definisce l’acqua un servizio a rilevanza economica e prevede l’obbligo di affidarne la gestione ai privati. Tale provvedimento  sottrarrà ai cittadini e alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, alle grandi multinazionali. Gli effetti della privatizzazione sono ormai noti: crescita incontrollata delle tariffe (ad Arezzo, ad Aprilia e in altri comuni le tariffe sono aumentate fino al 400%!) e mancati investimenti per la ristrutturazione delle reti idriche colabrodo.

Molti comuni italiani e abruzzesi intanto stanno avviando l’iter per inserire nei propri Statuti un articolo che definisca il Servizio Idrico Integrato “servizio pubblico locale privo di rilevanza economica”. A Pescara, Teramo, L’Aquila, e in molte altre grandi città è già stata presentata la proposta di modifica degli statuti comunali; in alcuni addirittura la delibera è già in discussione e sta per essere approvata la modifica. Le amministrazioni comunali stanno reagendo con fermezza all’arroganza del governo che vorrebbe imporre loro la privatizzazione di un bene come l’acqua.

Il 20 marzo è stata convocata una grande manifestazione nazionale a Roma a sostegno di tutte le iniziative messe in campo contro la privatizzazione dell’acqua. Il 20 marzo sarà anche la data di avvio della campagna referendaria che mobiliterà milioni di persone in tutta Italia.

Per informazioni e dettagli potete chiamare il numero 3494254406 (alessio di florio)

Cordiali saluti

WWF Abruzzo
ARCI Prov. Chieti
Pax Christi – Punto Pace di Pescara




Italia. Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno?

Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno?

Questa è la sfida della giornata di mobilitazione nazionale lanciata per il 1° marzo da un’ampia galassia di associazioni: organizzare il primo sciopero degli immigrati in Italia.

La Webtv radicale (http://tv.boninopannella.it) ha scelto di dedicare a questo evento l’intera giornata di programmazione del 1° marzo, grazie al contributo di videomaker, giornalisti, esponenti delle associazioni degli immigrati, dirigenti e militanti radicali.

La diretta sarà intervallata dai video che ci potrà inviare chiunque voglia partecipare alla documentazione di questa giornata. I video potranno essere caricati su YouTube o Fainotizia.it e inviati all’email webtvradicale@gmail.com.

Seguici in diretta:

12h senza di noi

http://boninopannella.it/24hsenzadinoi

IL PALINSESTO:

12.00- 12.30- Finalmente il Primo Marzo, con Gassou Ouattarà (Direzione Nazionale Radicali Italiani e Presidente del Movimento degli

Africani)- in studio con Virginia Fiume

12.30- 13.00 – Le origini di 24h sans nous, con la giornalista francese Coumba Kane– in studio con Valeria Brigida

13.00- 14.00 – Immigrazione e istituzioni, con Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Roma, in collegamento Domenico Lucano, sindaco di Riace (Reggio Calabria) e Donata Gottardi, già eurodeputata del Partito Socialista Europeo (Verona) –in studio con Valeria Brigida

14.00- 14.30- diretta dallo studio, con proiezione di video

14.30- 15.30 – Speciale Sanità e Diritti, con Maurizio Gressi, Fondatore del Comitato diritti umani e Suzanne Diku, Ginecologa al Fatenebenefratelli- in studio Ilaria Donatio

15.30-16.00 – diretta dallo studio, con proiezione di video

16.00- 17.00 – I have a dream: immigrazione e seconde generazioni, con Roan Johnson, autore del romanzo Prove di felicità a Roma Est e Mourad Mourai, testimonianza (radicale) di una cittadinanza concessa. Primo collegamento da Torino alle 16.20- in studio con Marta Brachini

17.00- 17.30- diretta dallo studio, con proiezione di video

17.30- 18.00 – diretta da Torino, con Domenico Massano (associazione radicale Adelaide Aglietta)- interviste con il Comitato antirazzista

18.00-18.30 – diretta da Milano

18.30-19.00 – diretta da Piazza Vittorio a Roma– Valeria Brigida, Ilaria Donatio e Diego De Gioiellis

19.00- 20.00 – Certi immigrati per certi diritti, omosessualità e immigrazione, con Sergio Rovasio (Segretario Ass.Radicale Certi Diritti) e Roberto Mancuso

20.00-20.30- diretta da Ravenna, con Cesare Sama e alcuni esponenti del Comitato Primo Marzo

20.30-21.00 – Rosarno: il tempo delle arance, documentario di Nicola Angrisano

21.00- 23.00 – Seminario organizzato dall’Associazione Radicale Adelaide Aglietta “Torino e i rifugiati politici” Intervengono, moderati da Domenico Massano (giunta di segreteria Ass.Aglietta): Igor Boni (segretario Ass. Aglietta), Marco Melano, (avv. ASGI), Gianluca Saiu (circolo Arci Dravelli), Diego Castagno (Vice-presidente circ. VIII). Durante la serata verrà proiettato, alla presenza del regista Marco Iozzo, il video “Look Back”, girato fra i rifugiati dell’ex clinica San Paolo.

http://boninopannella.it/24hsenzadinoi


Virginia Fiume
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WebTvRadicale
http://tv.boninopannella.it




Aquila. Terremoto in Abruzzo. In occasione della protesta delle carriole a L’Aquila Legambiente presenta il dossier “Bugie, numeri, responsabilità. Come uscire dalla paralisi delle macerie”

Terremoto in Abruzzo. In occasione della protesta delle carriole a L’Aquila Legambiente presenta il dossier “Bugie, numeri, responsabilità. Come uscire dalla paralisi delle macerie”

L’Aquila, 28 febbraio 2010 – Le macerie accatastate a L’Aquila e negli altri 56 comuni del cratere chiudono la porta ai cittadini che potrebbero tornare a occupare da subito quegli edifici dei centri storici agibili o che hanno bisogno di leggeri interventi di ristrutturazione e, nello stesso tempo, nascondono gravi responsabilità: quei cumuli di detriti e calcinacci potevano già essere rimossi, sono state già varate norme che definiscono come trattarli, è possibile da subito e rapidamente individuare siti temporanei di stoccaggio.

Un rapporto di Legambiente – che da mesi lavora sul territorio aquilano con l’Osservatorio “Ricostruire pulito” costituito con Libera e Provincia dell’Aquila – sgombera il campo dalle tante informazioni inesatte sull’affaire-macerie.

E, oggi, domenica 28 febbraio l’associazione ambientalista è in strada accanto agli aquilani nella “protesta delle carriole” per sostenere la necessità dell’apertura immediata di una “fase due” del post-terremoto.

«Le istituzioni, in questi mesi, avrebbero dovuto dare il giusto peso alla necessità di liberare per lo meno le strade dai detriti, come primo indifferibile passo per avviare la ricostruzione – dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – Non si può non notare il ritardo con cui la questione è diventata prioritaria. Il nostro intento è di definire correttamente i termini della ‘questione macerie’ per addivenire al più presto all’adozione di soluzioni operative efficaci».

«Ci sono responsabilità chiaramente individuabili – aggiunge Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo – e l’esigenza di fare chiarezza va incontro all’insoddisfazione dei tanti che, stanchi dell’indecisione delle istituzioni, sono scesi in piazza a manifestare la loro intenzione di essere protagonisti della rinascita della città».

Il primo quesito riguarda la quantità di macerie, sulla quale non esistono dati ufficiali. Una prima stima di Protezione civile e Vigili del fuoco parla di una forbice che solo per il comune dell’Aquila va da 1,5 a 3 milioni di metri cubi (4,5 milioni di tonnellate). Circa un terzo del totale, vale a dire 1 milione di metri cubi, si trova sulle strade, mentre 2 milioni sarebbero quelle accumulate all’interno delle case e nei cortili. Per dare il via alla ristrutturazione degli edifici, è quindi sufficiente spostare circa un terzo delle macerie: potrebbero partire, così, i lavori sui circa 10 mila edifici danneggiati tra centro storico e frazioni, con le uniche variabili dei 140 siti sotto sequestro per le inchieste della magistratura sui crolli “dolosi” e il materiale “sensibile” proveniente da edifici di pregio storico-architettonico.

Non è vero, poi, che non si conosce la classificazione del rifiuto-maceria e che non si sa come trattarlo. Già il “decreto Abruzzo” del 28 aprile 2009 prevedeva una riclassificazione delle macerie (da crollo e da demolizioni controllate) come rifiuti urbani con codice CER 20.03.99. In quanto tali, esse sono sottoposte al divieto di smaltimento fuori dall’Abruzzo e se si deciderà di “esportarle” tal quale, sarà necessario introdurre una deroga con un decreto ministeriale ad hoc. Preventivamente trattate potrebbero, invece, uscire dalla regione ed essere ospitate in impianti nel resto del Paese senza bisogno di deroghe.

Tanto i sindaci, quanto la struttura commissariale avrebbero potuto procedere alla rimozione delle macerie. Poiché il dl Abruzzo assimila le macerie ai rifiuti urbani, con un’ordinanza contingibile e urgente, i sindaci avrebbero potuto disporre la rimozione delle macerie, individuando un sito di stoccaggio temporaneo sul loro territorio. Inoltre, in base all’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri del 30 luglio 2009, “il commissario delegato può provvedere, in sostituzione dei comuni (…) alla individuazione dei siti da adibire a deposito temporaneo e selezione dei materiali derivanti dal crollo degli edifici pubblici e privati (…)”.

Da più parti si evoca una “deroga alla legislazione europea” per uscire dallo stallo. Non è chiaro a quali norme in particolare si vorrebbe derogare, dato che la legislazione in materia di rifiuti è tutta di derivazione europea. Qualora fosse, però, necessario tale provvedimento, Legambiente ritiene che non si debba mai bypassare il controllo di compatibilità ambientale né scavalcare le norme a tutela dell’ambiente e della salute.

Come e a chi assegnare il compito di sgomberare le strade dalle macerie? Diverse le ipotesi: bandi gestiti da ogni singolo Comune, un unico mega-bando, l’appalto al genio militare o ai vigili del fuoco da attivare attraverso un intervento normativo ad hoc, con un contributo ridotto o nullo di ditte private. Quest’ultima, a prima vista un’ipotesi estrema, è quella che consentirebbe, senza dubbio, tempi rapidi e una garanzia di controllo sulle operazioni che eviti il pericolo criminalità.

Il Tavolo Ambiente (costituito a fine 2009 da Regione, Provincia, Comune dell’Aquila, Arta e Forze dell’ordine) ha visitato oltre 20 siti per individuare quelli dove fare un primo smistamento delle macerie, per avviarle alla giusta filiera di trattamento, e quelli dove installare impianti per il trattamento degli inerti per produrre aggregati riciclati. Prima di essere “tombate” le macerie vanno, infatti, trattate, selezionando i soli inerti ed escludendo qualsiasi materiale diverso e in particolare eventuali rifiuti pericolosi. Per la prima fase sono stati finora individuati 3 siti, di proprietà pubblica: l’ex Teges di Paganica, che lavora circa 500 tonnellate al giorno e potrebbe arrivare a mille, uno a Bazzano (frazione dell’Aquila) e uno a Barisciano, entrambi in via di allestimento. Per la seconda fase, il Tavolo Ambiente ha giudicato idonei 6 siti abruzzesi (in parte cave dismesse, in parte di cave ancora in attività con porzioni da riempire) tutti privati, che verranno messi in gara.

Secondo Legambiente, per il trattamento e il riciclo degli inerti va data priorità allo smaltimento nel territorio abruzzese. È, inoltre, indispensabile incentivare la filiera del riciclo degli inerti sia in edilizia (per la ricostruzione post-terremoto e nei cantieri di tutta Italia), sia per il ripristino delle cave dismesse: un’importante opportunità per il rilancio dell’economia aquilana, oltre che per la riqualificazione del settore estrattivo. L’Abruzzo è, infatti, la regione italiana che produce la maggior quantità di inerti pro capite, con 8.500.000 i metri cubi di sola ghiaia e sabbia estratti ogni anno. Le macerie aquilane potrebbero contribuire dunque alla produzione di materiale riciclato e limitare l’attività estrattiva ai fini della ricostruzione. Per questo, Regione e Governo valutare l’opportunità di misure di defiscalizzazione e incentivazione dell’utilizzo di aggregato riciclato in edilizia, con direttive o leggi specifiche, e al contempo rendere sempre meno conveniente il materiale di cava.

«Se si renderà necessario il trasporto fuori dall’Abruzzo – sottolineano Cogliati Dezza e Di Matteo – gli impianti destinatari dovranno essere esclusivamente quelli in cui si effettua il trattamento e il recupero degli inerti. Non è pensabile che si esportino le macerie fuori dal territorio nazionale».

Il dossier è scaricabile da questo link oppure da www.legambienteabruzzo.it, sezione comunicati stampa




Giulianova. Finalmente sulla vicenda “Scuole Medie Superiori” il nostro Sindaco ha raccolto la preoccupazione per le sorti del Liceo Scientifico di Giulianova.

Finalmente sulla vicenda “Scuole Medie Superiori” il nostro Sindaco ha raccolto la preoccupazione per le sorti del Liceo Scientifico di Giulianova.

Lo ha fatto a fine febbraio del 2010 dopo che da settembre 2009 il PDL locale, su iniziativa del sottoscritto Consigliere Provinciale ha lavorato e lavora per aumentare la qualità e la quantità dell’offerta scolastica locale.

Mentre il Sindaco Mastromauro ed altri politici “furbetti” preferivano strumentalizzare la vicenda dell’accorpamento ITI/IPIAS/ALBERGHIERO, pur sostenuta legittimamente dal corpo docente di tali scuole, noi abbiamo preferito lavorare per far fare un salto di qualità a Giulianova.

30 anni fa a Giulianova c’era un solo Liceo Scientifico e tale è rimasto mentre nella vicina Roseto degli Abruzzi non c’era traccia di liceo ed oggi ce ne sono ben quattro (scientifico, classico, pedagogico e linguistico).

Mastromauro ed i suoi compagni hanno così bene amministrato Provincia di Teramo e Comune di Giulianova tant’è che siamo rimasti fermi a trent’anni fa mentre altri sono cresciuti diventando un importante baricentro scolastico del territorio.

Occorre recuperare il tempo perduto ed al posto di Mastromauro avremmo espresso dispiacere per il rinvio di un anno della riforma da parte della Regione Abruzzo e dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Due giorni fa finalmente Il Sindaco ci ha dato ragione sull’esigenza da noi sostenuta di garantire gli indirizzi “linguistico e tecnologico” per il Liceo Scientifico ed ora aspettiamo che affermi che anche per l’indirizzo “turistico” all’Istituto ex “Di Poppa” avevamo visto giusto.

Questa nostra bella Città ha tanto bisogno di recuperare e di crescere e noi stiamo lavorando per questo. Ci farebbe piacere avere un Sindaco più attento alle vere esigenze cittadine e non alle strumentalizzazioni di basso livello.

Flaviano Montebello
Consigliere Provinciale PDL




Pescara. Abruzzo e disagio occupazionale. Sintesi dei contenuti della Conferenza stampa della Uil Abruzzo 26 febbraio 2010

Abruzzo e disagio occupazionale. Sintesi dei contenuti della Conferenza stampa della Uil Abruzzo 26 febbraio 2010

L’Abruzzo ha una situazione economica gravemente deficitaria da tempo.

La crescita del PIL 2000-2007 è stata pari a 0 nonostante gli ottimi risultati delle grandi imprese e dei loro indotti; nel 2003-2004 ha subito la recessione più marcata tra tutte le regioni d’Italia; tra il 2004 e il 2005 i conti della sanità hanno accumulato un deficit altissimo, che successivamente ha provocato il commissariamento della sanità regionale.

Dal 2008, l’Abruzzo ha anche, e pesantemente, il problema dell’occupazione.

Prima del 2008, nonostante l’andamento negativo dell’economia, con l’eccezione positiva delle grande imprese e dei loro indotti, l’occupazione cresceva addirittura, anche se si trattava soprattutto di occupazione precaria. Nel 2008 c’è l’inversione di tendenza negativa per quanto riguarda l’occupazione; nel 2009, l’impatto della crisi mondiale (che mette in crisi anche il settore industriale che andava bene) e il terremoto fanno precipitare anche la situazione occupazionale, tanto che anche su questo terreno l’Abruzzo segna primati negativi a livello nazionale.

Alcuni primati negativi dell’Abruzzo relativamente all’occupazione:

  • La più forte perdita di posti di lavoro a livello nazionale (-25.000 nel 2009, -4,8% rispetto al 2008).
  • Il più forte calo dell’occupazione dipendente (-7,5%), sette volte il dato nazionale.
  • Aumento dei disoccupati in cerca di lavoro doppio rispetto alla media nazionale (+ 10.000 persone, pari a +29,3%).
  • Il più alto incremento del tasso di disoccupazione (+2,1, il doppio della media nazionale).
  • La più forte caduta del tasso di occupazione (-3,6%), il triplo della media nazionale.
  • La più forte caduta del tasso di attività: -2,4%, sei volte peggio della media nazionale.
  • Il crollo dell’occupazione femminile: -4,3%, contro una media nazionale di -0,9%.
  • La più ingente perdita di posti di lavoro “buoni”, non precari, a tempo indeterminato: -7,4%, a fronte di una media nazionale di -0,1%: dei 28.000 posti di lavoro dipendente persi nel 2009, 24.000 erano posti a tempo indeterminato.
  • L’Abruzzo è la terza regione per incremento percentuale delle ore di cassa integrazione autorizzate, ma diventa la seconda se si rapporta la cassa integrazione alla base occupata.

L’Abruzzo e gli indicatori di disagio occupazionale proposti dalla Uil:

  • Disagio del mercato del lavoro: l’Abruzzo è 8° (era 9° nel 2008).
  • Indicatore di crisi produttiva (cassa integrazione): l’Abruzzo è 2° (era 5° nel 2008), con L’Aquila terza tra le province e Chieti e Teramo rispettivamente al 13° e 14° posto.
  • Indicatore di irregolarità lavorativa: L’Abruzzo è 11° (era 8°nel 2008, è l’unico miglioramento).
  • INDICATORE GENERALE DI DISAGIO OCCUPAZIONALE: l’Abruzzo è 2° (era 10° nel 2008); L’Aquila è 1a tra le province (era 11a).




L’Aquila. CONTAINER ELETTORALE DELLA LEGA ALL’AQUILA : LA DIGOS INDAGA SUGLI ATTI DI VANDALISMO

CONTAINER ELETTORALE DELLA LEGA ALL’AQUILA : LA DIGOS INDAGA SUGLI ATTI DI VANDALISMO

L’Aquila. Scritte e  manifesti diffamatori e minacciosi contro la Lega e la sua presenza sulla scena politica aquilana. Questo lo spettacolo che gli agenti della Digos hanno potuto constatare questa mattina , quando sono intervenuti per verbalizzare i danni commessi, probabilmente da un gruppo di “squadristi della sinistra antagonista” – e pertanto favorevoli all’immigrazione illegale e clandestina –   durante la scorsa notte (tra giovedì 25 e venerdì 26). Il container della Lega nord dell’Aquila si trova sul piazzale della “Meridiana” e non stato danneggiato in maniera da renderlo inutilizzabile, dunque, a dispetto di molti la Lega proseguirà nel suo impegno elettorale per mandare a casa Pezzopane . Franco De Angelis, dirigente regionale Lega nord Abruzzo.




Giulianova. la Giovane Italia Giulianova rilancia una iniziativa già programmata le scorse settimane e rinviata causa maltempo.

GIOVANE ITALIA GIULIANOVA

Si rende noto che la Giovane Italia Giulianova rilancia una iniziativa già programmata le scorse settimane e rinviata causa maltempo.

Si tratta di un questionario che verrà distribuito alla cittadinanza e che riguarda le opere pubbliche poste in essere dalla giunta Mastromauro ( Area ex golf bar, Piazza Buozzi, lungomare monumentale, Corso Garibaldi).

Gli appuntamenti in programma sono: domenica 28 febbraio dalle ore 9 alle ore 13 in Piazza Buozzi e domenica 8 marzo dalle ore 9 alle ore 13 presso Piazza Fosse Ardeatine.

Si spera nella concreta partecipazione dei cittadini, chiamati ad esprimere la loro opinione sulle opere pubbliche citate.




Giulianova. Petizione popolare RIDATECI IL PARCO SUL “CANNOCCHIALE VERDE”

Petizione  popolare RIDATECI IL PARCO SUL “CANNOCCHIALE VERDE”

Già dall’anno 1998, in base alla previsione del PRG del ‘94, era possibile iniziare la riqualificazione di tutta l’area industriale (SADAM-FOMA-ADS) abbandonata al degrado.

Quel piano, ormai operativo,  avrebbe permesso alla città di ottenere gratuitamente l’area del “cannocchiale verde”, che va dal Lungomare Spalato (a sud della Pizzeria Tiziana) a Via Trieste (di fronte alla FOMA), da destinare ad un grande parco urbano di 16.000 mq (equivalente al Parco Franchi). Ai proprietari si riconosceva una misurata, ma congrua (sotto il profilo della convenienza economica), costruzione di edifici sulle aree industriali ad ovest di Via Trieste.

Dopo 12 anni ci viene detto che il parco è sparito; al suo posto, fronte mare, sorgeranno palazzi fino ad un’altezza di 14 metri.

Nelle altre aree del comparto (quelle delle industrie dismesse) sono previsti numerosi mega-palazzi di 25-30 metri con uno che arriverà a superare i 50 metri di altezza, offendendo irreversibilmente il peculiare paesaggio giuliese, che dal mare verso ovest è costituito da abitato del Lido, collina e Gran Sasso.

Noi cittadini ricordiamo, con forza, agli amministratori che essi sono stati eletti per gestire e difendere, innanzitutto, gli interessi generali.

Le città belle e vivibili prevedono case, negozi, uffici, hotel, ma anche parchi, giardini, verde attrezzato, in un armonico alternarsi di vuoti e di pieni capace di regalare bellezza paesaggistica, occasioni di relax, di gioco e di incontro, nonché di garantire un’azione disinquinante.

Inoltre Giulianova, per attrarre turisticamente, deve mantenere ed accrescere il suo patrimonio verde anche nei luoghi di maggior pregio, come il lungomare.

Ai proprietari vorremmo solo dire che un’attività immobiliare lungimirante, gradita ai cittadini e remunerativa per l’impresa, la si promuove costruendo contesti urbani armoniosi.

Consapevoli che la città e il suo territorio costituiscono la casa di tutti e portatori di un diritto fondamentale qual è la partecipazione, chiediamo che si abbia la responsabilità di trovare le strade per far riottenere alla cittadinanza giuliese il grande parco urbano da sempre previsto sull’area del “ cannocchiale vede”.

Comitato per la realizzazione del Parco Pubblico sull’area del “cannocchiale verde”
Il Cittadino Governante associazione di cultura politica