Sanità, workshop sulla sicurezza dei percorsi chirurgici La casa di cura Villa Serena di Città Sant’Angelo (PE) mette a confronto professionisti della struttura ospedaliera e del territorio

 

La percezione della sicurezza che si ha della chirurgia è elevata, grazie ad anni di progressi medici, e dal punto di vista psicologico ciò rappresenta un aiuto per i pazienti. Dall’altra parte l’aumento dell’età media, che si traduce in sempre più pazienti anziani, a volte con situazioni cliniche delicate, porta a una maggiore complessità degli interventi chirurgici. Uno studio mondiale dell’università Queen Mary di Londra, pubblicato sul British Journal of Anaesthesia, traduce in cifre la situazione attuale: ogni anno il 16,8% dei pazienti sviluppa complicazioni post-operatorie, e il 2,8% muore prima di lasciare l’ospedale, il che vuol dire 50 milioni di soggetti con complicazioni e 1,5 milioni di decessi post-operatori.

È in questo contesto che è nata l’idea di realizzare il convegno “Dal territorio al tavolo operatorio e ritorno: un percorso sempre sicuro?”, che si terrà sabato 20 maggio a Città Sant’Angelo (Pescara) nella Casa di Cura Villa Serena, da sempre interessata ad alzare il livello del dibattito medico coinvolgendo e mettendo a confronto le proprie figure professionali e i professionisti del territorio. Si tratta di un vero e proprio evento con finalità formative nel quale interverranno medici di medicina generale e specialisti in anestesia e rianimazione, cardiologia, chirurgia, urologia e ortopedia.

Durante l’iniziativa si approfondiranno i moltissimi passaggi delicati del percorso pre, post, e perioperatorio che necessitano di un’attenzione molto alta da parte del personale medico e paramedico, in un sistema complesso come quello sanitario nel quale occorre garantire efficienza, qualità, efficacia, sicurezza e appropriatezza delle prestazioni.

Il convegno della Casa di Cura Villa Serena analizzerà gli elementi chiave per raggiungere questi obiettivi: la formazione medica continua, l’implementazione della pratica clinica basata sull’evidenza, la riduzione dell’incidenza degli errori, la risposta appropriata ai bisogni del paziente, e soprattutto il miglioramento del rapporto, la corretta e fattiva interazione tra i professionisti della struttura ospedaliera e del territorio.




Il Gran Sasso e le sue passioni. Il Vomano in Kayak – Trekking tra eremi ed antichi sapori

 

Sabato 20 e domenica 21 primo appuntamento a Nerito di Crognaleto e Fano Adriano con il Gran Sasso Outdoor Gran Prix

Acqua DMC Gran Sasso Laga - Cuore dell'Appennino Scarl

 

I Comuni di Crognaleto e Fano Adriano, con la collaborazione della DMC Gran Sasso Laga, l’Associazione Kayak Mundi di Roma e la FICT – Federazione Italiana Canoa Turistica, promuovono un raduno di canoa sul Vomano, grazie alla disponibilità dell’Enel che garantirà un flusso di acqua sul fiume per consentire tale manifestazione.

Acqua - DMC Gran Sasso Laga - Cuore dell'Appennino Scarl
Acqua – DMC Gran Sasso Laga – Cuore dell’Appennino Scarl

Sono attesi circa 150 canoisti, che grazie alla presenza loro e delle loro famiglie, permetteranno una positiva ricaduta economica sul territorio, in primis grazie al ricavato delle quote d’iscrizione del raduno che sarà totalmente devolute per sostenere le popolazioni locali.

Altro importante risultato è stata la messa in rete di tutti gli attori turistici dei due comuni coordinati dalla DMC Gran Sasso Laga, a partire dalle Proloco, passando per le strutture ricettive, ristorative e gli accompagnatori, che hanno costruito un programma ricco ed articolato per la migliore riuscita del raduno.

Locandina IL GRAN SASSO E LE SUE PASSIONI

 

Questo è il primo degli appuntamenti del Gran Sasso Outdoor Gran Prix che la DMC Gran Sasso Laga, insieme al CSI di Teramo e con il patrocinio del CONI, sta portando avanti per rendere turisticamente attrattiva la montagna del Gran Sasso attraverso esperienze sportive ed outdoor in generale.

Appuntamento a Nerito di Crognaleto sabato alle 11:00 e domenica alle 10:30 per il raduno canoistico ed a Fano Adriano alle 9:00 sia sabato che domenica per escursioni alla scoperta del territorio e dei suoi prodotti tipici.

 




SPETTACOLO SU D’ANNUNZIO E L’ABRUZZO Il 26 maggio, a Belluno, organizzato dal Circolo Abruzzese e Molisano

 

 

Si svolgerà il 26 maggio a Belluno, al Teatro del Ristorante Al Borgo, in località Anconetta, con inizio alle ore 17:30, lo spettacolo Gabriele d’Annunzio. L’Abruzzo e i luoghi della memoria, tratto dall’omonimo libro di Enrico Di Carlo (De Siena editore). L’evento è organizzato dal locale Circolo Abruzzese e Molisano, presieduto dalla professoressa Lia Di Menco, con il patrocinio

Enrico Di Carlo
Enrico Di Carlo

locandina definitiva Bellunodell’Amministrazione Comunale di Belluno, e si avvale della collaborazione del Cram (Consiglio regionale abruzzese nel mondo), dell’Unaie e dell’Associazione Bellunesi nel mondo. Partecipano all’iniziativa il Credito Cooperativo Banca Prealpi e l’Istituto radiologico e fisiokinesiterapico Salus.

Nella circostanza, il Circolo Abruzzese e Molisano, per sua iniziativa, raccoglierà fondi per l’Associazione Onlus “Amatrice siamo noi” di Prato-Amatrice, in provincia di Rieti.

Enrico Di Carlo (voce narrante) e Alessio Tessitore (che interpreta d’Annunzio), accompagnati dal soprano Bianca D’Amore e dalla pianista Emilia Di Pasquale, ripropongono il rapporto dello scrittore con l’Abruzzo; rapporto che negli anni, sempre più, si è sviluppato attraverso un indissolubile cordone ombelicale. Mediante la lettura di brani letterari, poetici, ma anche intimamente biografici, emerge un d’Annunzio diverso, ben lontano dall’immagine del superuomo, del poeta-soldato, dell’esteta. Pagine intense e struggenti del “Trionfo della Morte”, del “Notturno”, e del “Libro segreto”, lettere affettuosissime scritte alle compagne del momento, o effervescenti sonetti dialettali inviati agli amici corregionali, mettono in luce un legame ancestrale, profondo, che fino alla morte sempre più ha unito d’Annunzio alla propria casa, alla propria madre, alla propria terra. D’Annunzio ha saputo collocare l’Abruzzo non soltanto al centro della sua vita, ma anche di una produzione letteraria tra le più vibranti, creando, nel contempo, insieme ad altri artisti (tra i quali emerge la figura del pittore Francesco Paolo Michetti), un forte interesse nei confronti della regione da parte di intellettuali italiani e stranieri del tempo.

Lo spettacolo, prodotto da De Siena editore, dopo il debutto nello storico Palazzo de’ Mayo, sede della Fondazione della Cassa di Risparmio di Chieti (2013), è stato rappresentato a Pescara, nell’auditorium del Museo delle Genti d’Abruzzo (2014); e a Torino, nel seicentesco Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte (2016).

L’Autore. Enrico Di Carlo è nato a Chieti, nel 1960. Dopo la laurea in Lettere, ha conseguito i Dottorati di ricerca in “Lingua e letteratura delle regioni d’Italia” e in “Epistemologia dell’informatica e mutamenti sociali”. Lavora presso la Biblioteca umanistica dell’Università degli Studi di Teramo. Da oltre trent’anni svolge attività di giornalista-pubblicista. È Deputato di Storia Patria negli Abruzzi.

I suoi studi vertono prevalentemente sulla cultura abruzzese dell’Ottocento e del Novecento, e su Gabriele d’Annunzio relativamente al quale ha pubblicato numerosi volumi.

Tiene conferenze e promuove eventi culturali in Italia e all’estero.

 




Atri. Successo per la presentazione del libro “Il pensiero coerente. Ariodante Mambelli tra speculazione filosofica e ideologia”

Grandissimo successo per la presentazione del libro “Il pensiero coerente. Ariodante Mambelli tra speculazione filosofica e ideologia” di Giancarlo Prosperi e Sandro Galantini. Oltre cento persone hanno infatti riempito l’Auditorium Sant’Agostino di Atri dove gli autori, moderati da Paola Sorgentone, hanno illustrato i contenuti del volume insieme con Franco Trubiani e Antonio Di Felice. Molto apprezzate le testimonianze degli alunni del locale Istituto Comprensivo ad indirizzo musicale coinvolti in un percorso di ricerca sulla figura del Mambelli, canonico atriano protagonista del Risorgimento abruzzese.

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L’ udu L’Aquila con i lavoratori ama, tutelare utenti e lavoratori!

 

Il servizio di Mobilità Aquilana negli ultimi anni è stato notevolmente ridimensionato: rincari, tagli alle corse, servizi scadenti. Gli studenti, maggiori fruitori del trasporto pubblico, quotidianamente fanno i conti con un servizio carente e, nonostante questo ,venduto a caro prezzo; un servizio per noi studenti essenziale, vista la lontananza dei diversi poli universitari e la vastità del territorio aquilano.
Nelle ultime settimane i lavoratori dell’azienda di mobilità aquilana sono stati costretti a scioperare per riportare l’attenzione su temi fondamentali, non solo per loro, ma anche e soprattutto per l’utenza del servizio. Per un lavoratore scioperare significa rinunciare ad una parte del proprio stipendio, e chi lo ha fatto nei giorni scorsi ha scelto di lottare per ideali e ragioni che la nostra associazione, e noi, come studenti, possiamo soltanto condividere; il disservizio c’è stato e qualche studente ha, ingenuamente, non compreso l’importanza della lotta che si stava portando avanti, ma ci impegneremo a fare informazione e a spiegare l’importanza dello sciopero.
Per questo, come Unione degli Universitari esprimiamo la piena solidarietà ai dipendenti dell’azienda. I lavoratori si sono mobilitati per motivazioni valide come quella di difendere diritti fondamentali, con l’intento di rendere migliore l’erogazione del sistema di mobilità cittadino: dalla sicurezza delle pensiline ad un servizio migliore, dall’ opposizione ai tagli alla lotta ai rincari; argomenti sui quali ci troviamo in completo accordo come associazione di rappresentanza studentesca universitaria e cittadina. Per questo motivo nei prossimi giorni incontreremo i lavoratori AmA e costruiremo una piattaforma che accomuni i diritti dei lavoratori e degli studenti TUTTI.

L’aquila 18/5/2017

UdU L’Aquila




Venerdì 19 maggio a Pescara proclamazione del vincitore del Premio di Architettura “Gaspare Masciarelli”

 
 
Venerdi 19 alle ore 16.30 presso l’Urban Center di Pescara in piazza Colonna (stazione di Porta Nuova), all’interno dell’evento “Riuso 2017”, sarà proclamato il vincitore della 3^edizione del Premio di Architettura “Gaspare Masciarelli” promosso dall’Ordine degli Architetti di Pescara.

Mario Mazzocca
Mario Mazzocca

Alla premiazione parteciperanno il sottosegretario alla Presidenza regionale d’Abruzzo Mario Mazzocca; il sindaco del capoluogo adriatico Marco Alessandrini; Leopoldo Freyrie, già presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli architetti e attuale presidente della Fondazione Riuso e dell’Architettura umbra; Simone Cola, direttore della rivista L’Architetto e membro dell’Unione internazionale degli architetti (Uia), coordinatore di UrbanPro – incubatore per la rigenerazione urbana sostenibile e membro del Consiglio Direttivo di Europan Italia e di Inarch; Guendalina Salimei, architetto dell’anno 2008 e vincitrice di numerosi concorsi internazionali di progettazione delle strategie di rigenerazione delle periferie.



NOGS E FAI (FONDO AMBIENTE ITALIANO) INSIEME PER SALVARE TRE OPERE ABRUZZESI

Giuseppe Olivieri NOGS
Giuseppe Olivieri NOGS

 

Da sabato, parte dell’incasso del brand italiano della calzatura sarà devoluto al Fondo. Corropoli, Roseto degli Abruzzi e Pescara le città individuate

 

Tandem fra Nogs e Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) per salvare tre opere artistiche esistenti a Corropoli, Roseto degli Abruzzi e Pescara. Si tratta delle tre località abruzzesi coincidenti con gli store del brand della calzatura 100 % italiana in cui l’imprenditore Giuseppe Olivieri ha deciso di investire parte del ricavato che proverrà dalla vendita delle sue calzature, finalizzato al restauro di tre opere d’arte che saranno individuate e comunicate a conclusione della raccolta che si snoderà in tre appuntamenti. Sabato 20 maggio, a partire dalle ore 9, sarà lo store di Roseto degli Abruzzi (via Nazionale 162) ad esordire con la campagna di solidarietà a favore del Fai Abruzzo e Teramo. Il 10 per cento dell’incasso andrà a beneficio del Fai e sarà destinato esclusivamente al restauro di un bene appartenente al territorio rosetano. La vendita si preannuncia vantaggiosa per i primi clienti che potranno avere uno sconto sulle calzature che va dal 98 % al 40 per cento. Avete capito bene, un paio di Nogs costerà per i più veloci anche solo due euro poi via via la percentuale di sconto si assottiglierà. Dopo Roseto degli Abruzzi sarà la volta di Pescara (1 luglio via Carducci 77) ed infine di Corropoli (12 agosto via Flaiano zona industriale) seguendo la stessa formula commerciale. Ovviamente l’incasso sarà vincolato anche in queste due altre città abruzzesi al recupero di un bene del patrimonio culturale locale. “Quando un imprenditore opera nel territorio non può dirsi distante e disinteressato alla comunità che lo ospita – argomenta Giuseppe Olivieri, patron del marchio Nogs. Se da un territorio ricevi, a quello stesso territorio devi dare. Così, ho pensato di fare sinergia con il Fai per raccogliere fondi destinati al recupero di beni del nostro patrimonio. Parte dell’incasso dei tre appuntamenti andrà al Fai con il quale sceglieremo le opere da sottoporre a restauro. Oltre a quanto devoluto, aggiungerò un’ulteriore somma a titolo personale. Confido, infine, nella sensibilità di imprenditori e cittadini perchè possano contribuire ad incrementare le devoluzioni per conservare la loro storia.  “L’immenso patrimonio culturale italiano ha bisogno di imprenditori illuminati come il dottor Giuseppe Olivieri della Nogs. Veri e propri mecenati di cui si avverte la necessità per tutelare e valorizzare la bellezza custodita nei nostri territori – dichiara il Capo Delegazione FAI Teramo, dott.ssa Giovanna Marinelli. Una ricchezza di paesaggi, opere d’arte, beni architettonici di cui la cosiddetta Italia “minore” è disseminata. La Delegazione di Teramo del FAI – Fondo Ambiente Italiano è orgogliosa e grata di poter avviare la collaborazione tra il FAI e la Nogs, certa che questo rapporto non si esaurirà con l’evento di Roseto del 20 maggio ma proseguirà in maniera stabile e duratura nel tempo. Per questo ci impegneremo ad individuare due beni artistici custoditi nel nostro territorio provinciale su cui “puntare i riflettori” per restaurarli con i proventi che il dott. Olivieri devolverà al FAI (in occasione delle aperture dei punti vendita di Roseto, il 20 maggio, e Corropoli, il 12 agosto)”. Queste le agevolazioni riservate agli iscritti FAI concordate con Giuseppe Olivieri: un coupon con uno sconto pari al 60% da utilizzare il 20 maggio e un secondo coupon con uno sconto pari al 40% da utilizzare per un secondo acquisto nella stessa giornata, oppure entro il 15 giugno. Il secondo coupon dovrà essere ritirato al banchetto FAI che i volontari della Delegazione di Teramo allestiranno presso il punto vendita. Inoltre, ai primi due iscritti che si presenteranno al banchetto sarà riservato uno speciale coupon che dà diritto al 98% di sconto.

 

 




LA DIFFERENZA IN CONCERTO AL LOFT 128 DI SPOLTORE (PE) IL 19 MAGGIO

 

 

– La band abruzzese presenterà per la prima volta dal vivo il nuovo disco Il Tempo Non (D)Esiste uscito lo scorso 5 maggio  –

  la differenza (Medium)

La Differenza torna in concerto per presentare per la prima volta dal vivo il nuovo discografico Il Tempo Non (D)Esiste: la band abruzzese sarà al Loft 128 di Spoltore (Pe) il 19 maggio.

 

Lontani anni luce dall’emulazione rigorosa di repertori di big shots della musica italiana, i ragazzi de La Differenza si propongono con un live intenso e sorprendente, zeppo di materiale divulgato tra i ’70 e gli inizi dal duemila, letto però con lo spirito di chi pubblica canzoni mai sentite prima.

 

“Il Tempo Non (D)Esiste”, uscito lo scorso 5 maggio per Smr/Universal ed accolto subito da un ottimo riscontro di critica e pubblico, è prodotto da Stefano Severini & Raffaele Zaccagna.

L’album è un richiamo ed un omaggio allo splendore del repertorio meno noto di alcuni tra i più grandi artisti del periodo, una ricerca mai pedante ad uso delle nuove generazioni, seppur priva di compiacimento nostalgico.

 

Il riflettore puntato su brani straordinari che sembrano scritti ieri ma che in buona parte dei casi sono sfuggiti al rimasticamento dei talent show e dei pianobaristi estivi, investe il repertorio di artisti come Edoardo Bennato, Eugenio Finardi, Ron e quello del primo Alex Britti.

E poi quello di Enrico Ruggeri, con diversioni nell’eleganza distaccata di Garbo e nell’intensità di Tony Cicco della Formula 3.

Unica eccezione di una hit senza se e senza ma, il”Sole Spento” realizzato con Omar Pedrini, comunque stravolto fino ad un reggae assolutamente coinvolgente.

 

Tutti loro hanno apportato la loro collaborazione interpretativa al disco, rendendolo un unicum nell’attuale panorama musicale, così pure come Alberto Fortis che rilegge insieme alla band in chiave dark dance un capolavoro aspro di Faust’o (all’anagrafe Fausto Rossi) e nel caso dell’omaggio diretto agli Skiantos del formidabile Roberto “Freak” Antoni.

 

L’unico inedito del disco è Molecolare, preso in prestito e scritto insieme ad uno dei più interessanti autori della scena italiana, Davide Di Maggio (tra le altre cose ben noto per Cleptomania degli Sugarfree).

 

“Non si è trattato di attualizzare nulla – dice Fabio Falcone, il cantante – ma semplicemente di riprodurre e suonare a modo nostro qualcosa che di per sé era già meraviglioso e “moderno”, inteso nell’accezione migliore naturalmente”.

 

La formazione è quella classica, con ritmica solida e chitarre e tastiere incisive e il live del gruppo non conosce pause autoreferenziali, persino nelle ballad (poche) che si alternano ai brani trainanti.

 

La band è composta da Fabio Falcone (voce, chitarra e piano), Jakka (tastiere e sequenze), Mattia Pompei (chitarre), Davide Cancelli (batteria) con il supporto al basso di Francesco Scaricamazza.

 

IL TEMPO NON (D)ESISTE

 

Il disco si apre con il singolo  Tira a Campare di Edoardo Bennato, confronto duro ed emozionante tra lui e la sua città, mentre oggi il testo del brano ci porta al fenomeno della neo-emigrazione del mondo giovanile, ai suoi dubbi e al conflitto senza pace tra l’andare e il restare. La rock ballad osa variazioni armoniche e chitarre distanti per poi esplodere in un inciso perentorio che in coda lascia spazio al brivido della voce di Edo sulla seconda strofa. Uno special dagli echi di archi quasi beat ci restituisce gli amori “inglesi” del gruppo.

 

In Trappole di e con Eugenio Finardi, una storia cruda e bellissima di eroina e devastazione fisica scritta insieme a Valerio Negrini (il quinto Pooh che ci ha salutato da poco),  la band asseconda la strada già tracciata per qualche battuta e poi la devia, rispettosa ma con un ghigno, verso suggestioni elettroniche; Fabio ed Eugenio intanto si scambiano le strofe da vecchi amici per poi doppiare l’inciso. 

– Le registrazioni delle parti vocali di Eugenio a Milano, presso l’Up Music Studio – racconta Stefano, il produttore della band – sono state un colpo alla bocca dello stomaco, fantastica la prima e via… cose da pazzi … –

 

La terza traccia è un reggae che nella sua storia non è mai stato tale, per cui la band si concede l’eccezione di una canzone-culto come Sole Spento dei Timoria.

Il pezzo così prende la strada dell’ossimoro, in un dondolio dark ed abbagliante insieme, con quel testo che da bandiera del grunge non vuole gabbie, leggibile in mille modi diversi, come succede solo alle canzoni più importanti. Mentre il basso della strofa ciondola al sole, quello dell’inciso si inchioda al riff delle due elettriche mentre Omar Pedrini, ex chitarrista e leader dei Timoria oggi solista di successo, domina la scena, con Fabio pronto a rientrare sulle parti successive, in un clima ipnotico e tosto come pochi.

 

L’unico inedito del disco è Molecolare, preso in prestito da uno dei più interessanti autori della scena italiana, Davide Di Maggio (tra le altre cose ben noto per Cleptomania degli Sugarfree).

Qui la band lascia spazio al gusto elettronico di Jakka e alla Produzione, giocando con gli accenti ed incalzando fino ad un pre-inciso reiterato e ad un ritornello particolarmente “catchy”. Testo bizzarro e furbissimo, in cui c’è la disperazione di un uomo che cerca la verità nel contatto fisico con una compagna che glielo nega, per distacco o per disamore, con i due avvolti in un finale.

 

Io Ti Cercherò insieme a Ron è stato un momento di grande emozione per tutti. Un classico interiore, e per il produttore un lampo di adolescenza, un cortocircuito temporale. Qui la band si raccoglie intorno alla canzone, la morbida dodici corde di Mattia ed un’elettrica avvolgono un piano filtrato, l’elettronica si muove discreta mentre Fabio e Ron si alternano sulle strofe. La sorprendente modulazione a metà del brano porta all’ultimo inciso finalmente liberato in un gioco a due voci, per poi ridiscendere in un ultimo soffio:“non sapevo di averti vicino mentre andavo lontano”.

 

Dalla morbidezza di Ron al groove di Alex Britti, in un pezzo bluesy ed intimista insieme: il “millenial” Fortuna Che Non Era Niente. Qui Alex detta subito le regole, con una chitarra delle sue in primo piano e la sua voce che domina la prima strofa. La band non stravolge l’arrangiamento di un tempo ma ne offre punti di vista differenti con qualche sostituzione d’accordo e suoni di synth liquidi, fino a farsi sentire nell’inciso senza timidezze. Brit-sound appunto.Il chitarrismo di Alex in chiusura firma il pezzo con la consueta maestria strumentistica.

 

Cimentarsi in un pezzo degli Skiantos è wishful thinking ma la band a Roberto Freak Antoni e soci vuole bene davvero, per cui Freak la perdonerà per la lesa maestà dell’operazione.

Non Sarò Mai Quello Che Vuoi è energia pura, rifiuto dell’intromissione, una sana rivendicazione dei cazzi propri. Produttore e gruppo si sono divertiti un mondo. Le chitarre dominano in mezzo a fantasmini di elettronica, il batterista picchia, fuori c’è un sole che spacca le pietre.

 

Quando uscì Se Mi Vuoi, un pezzo arrangiato dal leggendario maestro Ormi e con il testo della splendida Carla Vistarini, Tony Cicco alias Cico era ovviamente noto per essere un  elemento solidissimo della storia della canzone italiana come batterista e cantante della Formula 3 di battistiana memoria.

Il brano prese tutti di sorpresa per la sua eleganza ed efficacia e scalò le classifiche vestito di archi e di un piano elettrico dalle armonie jazzoidi. La band invece se n’è innamorata pensandolo tra rock ed elettronica, con sospensioni e strapiombi in cui si infilano le voci di Fabio e di Tony stesso, fino al climax magico e stremato.

 

Faust’o, al secolo Fausto Armando Rossi, è un artista pazzesco e, ci raccontano, un filo ombroso, cui la band non ha osato rivolgersi avendo letto che vive una parte del proprio repertorio, Oh Oh Oh compreso, in modo particolarmente critico. Il gruppo però si è lasciata trascinare dalla bellezza e dall’estraniamento consapevole del protagonista della sua canzone e ne ha fatto una versione quasi dance, fatta di elettronica  aggressiva e di giochi di sostituzione armonica, chiedendo allo straordinario Alberto Fortis di stare al gioco.

L’attualità dell’isolamento del narratore è talmente forte che ci è venuto naturale comunicarla così, con un senso di apparente e cupissima allegria.

 

Il Garbo di Berlino è stato un’icona per una generazione intera, ha scritto cose bellissime, ancor più belle dei suoi cappotti scuri infiniti e del pallore della sua espressione che erano già notevoli. Andando a scavare nel repertorio ci siamo imbattuti in Manifesti dell’88, che ci pare segnò un cambio di casa discografica e che produsse brani che andavano oltre i paradigmi della vecchia produzione. 

E’ Tardi (ormai)  ci è sembrato un brano aperto e suscettibile di interpretazioni diverse. Nel pezzo l’artista duetta con Fabio su registri diversi, due chitarre acustiche inseguono deferenti sintetizzatori e la struttura del brano viene riproposta in modo attualizzato e sicuramente un po’ impertinente. 

 

L’ultima track dell’album è Le Louvre, mega hit dance degli inizi degli ottanta portata al successo da Diana Est. La canzone scritta per la parte testuale da Enrico Ruggeri era un inno modernista, con citazioni che andavano dal dada zurighese all’eleganza passée di musei dalle penombre molto affini all’epoca in cui uscì il disco. Travolgente e diretto. Da qui il desiderio di trasformarlo in un pezzo piano e archi, in cui il testo desse di gomito a rivolti armonici più sofisticati di quelli giocoforza utilizzati nella versione originale.

Enrico Ruggeri è stato fantastico nell’adesione a questo stravolgimento, nobilitando il nostro lavoro con il suo timbro inconfondibile.

 

Il cd Il Tempo Non (D)Esiste è stato registrato negli studi Round 35 SMR di Pescara, con alcune parti vocali di ospiti riprese nell’Up Music Studio di Cernusco sul Naviglio – Mi –  (grazie Sabatino!) e masterizzato da Giovanni Versari nel suo studio La Maestà di Trevozio, tra Forli e Cesena.

Produzione ed Arrangiamenti di Stefano Severini & Raffaele Zaccagna che ne hanno anche curato recording & mixing.

 

Info concerto:

La Differenza live @ Loft 128

Viale Europa, 128 Spoltore (Pe)

Inizio concerto ore 22.30

 




L’Aquila. SUE HICKEY, SINDACO DI HOBART, IN VISITA A L’AQUILA, CITTA’ GEMELLA

17 maggio 2017

 

 

La delegazione della capitale della Tasmania ha incontrato il sindaco Cialente e la Rettrice dell’Università

 

di Goffredo Palmerini

La delegazione in visita al Comune dell'Aquila

 

L’AQUILA – Una delegazione della città di Hobart, guidata dal sindaco Sue Hickey, è in visita a L’Aquila da lunedì pomeriggio. La delegazione australiana è composta dal sindaco e dai consiglieri Damon Thomas – già sindaco della città fino al 2014 nel precedente mandato -, Tanya Denison e Marti Zucco, nato in Australia ma d’origini calabresi. Con loro Tim Shout e Heather Salisbury, funzionari del Comune di Hobart. Dunque una visita di tre giorni alla città gemella, il cui rapporto d’amicizia, stipulato nel 1997 tra i sindaci delle due città, John Freeman per Hobart e Antonio Centi per L’Aquila, celebra quest’anno il Ventennale. Nel prossimo mese di ottobre la città capitale della Tasmania, che è uno degli stati dell’Australia federale, festeggerà il 20° anniversario del gemellaggio con L’Aquila e il sindaco Sue Hickey, con la delegazione municipale, prima di raggiungere Londra e Friburgo per altri impegni, ha voluto incontrare il sindaco dell’Aquila per rivolgere direttamente l’invito alla Municipalità per le manifestazioni di ottobre. Ma andiamo con ordine a raccontare la prima giornata aquilana, ieri martedì 16 maggio.

 

Alle 9, in una giornata appena apertasi al sole, la delegazione ha visitato il centro storico dell’Aquila muovendo dalla Fontana Luminosa. Chi scrive, che nel 1997 vicesindaco dell’Aquila contribuì alla costruzione del rapporto di gemellaggio, ha avuto il piacere di guidare la delegazione, illustrando la storia della città. E la straordinaria sua fondazione, nel 1254, con il concorso di un’ottantina di Castelli, 99 secondo la tradizione. Ognuno avrebbe edificato al meglio la sua parte della nuova città, che per tre secoli recitò un importante ruolo nel Regno di Napoli e nei commerci con l’Europa. Viva impressione ha destato nella delegazione ospite il fervore della ricostruzione dell’Aquila. Come pure ha meravigliato la qualità del restauro del centro storico, enorme cantiere che sta recuperando dalle lacerazioni del terremoto del 2009 l’insigne patrimonio architettonico d’una delle città d’arte più belle d’Italia. Il gruppo di Hobart, camminando nelle vie del Quarto di Santa Maria Paganica, uno dei quattro dell’antica città, è stato attento ad osservare la bellezza dei palazzi restaurati, a gustarne i dettagli architettonici, a chiedere notizie sul rientro in città di famiglie, negozi, uffici. Insomma sulla previsione del ritorno del centro della città alla sua vita pulsante. Impressionante, per loro, la disastrosa condizione in cui il sisma ha ridotto la Chiesa capoquarto, ma anche la bellezza del settecentesco Palazzo Ardinghelli quasi ultimato nel restauro con i fondi donati dalla Russia. Se per la Chiesa di Santa Maria Paganica s’attende un rapido avvio dei lavori, per Palazzo Ardinghelli prossima è l’apertura a museo d’arte contemporanea, come una sezione del Maxxi di Roma. Altre notizie hanno rinfrancato la delegazione australiana, man mano che si guadagnava il percorso lungo le vie del centro, fino a Palazzo Margherita per finire alla Basilica di San Bernardino.

 

A mezzogiorno l’incontro a Palazzo Fibbioni tra Sue Hickey e la delegazione di Hobart con il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, ormai prossimo a lasciare il suo decennale incarico, dopo le elezioni dell’11 giugno. Cordiale, anche emotivamente intensa la conversazione tra i sindaci delle due città gemelle. Cialente raccontando gli anni del dopo terremoto e la sua visione del futuro della città, la Lord Mayor Sue Hickey a portare ancora una volta l’affettuosa vicinanza di Hobart, a manifestare il desiderio di rafforzare con nuove opportunità il rapporto di amicizia tra le due città, ad ipotizzare una collaborazione tra la Tasmania University di Hobart con l’Università dell’Aquila e con il Gran Sasso Science Institute. Se da un lato Cialente ha assicurato che tra le consegne al suo successore raccomanderà il rafforzamento del gemellaggio, immediata è stata la sua iniziativa a favorire un contatto con la Rettrice dell’Università, prof. Paola Inverardi, avvenuto nella serata in un incontro nel quale sono state esposte, dal consigliere ed ex sindaco Damos Thomas, i campi di possibile collaborazione. Oggi il tema dovrebbe essere approfondito in un incontro con la prof. Anna Tozzi, delegata ai rapporti internazionali dell’ateneo aquilano, cui seguirà una visita al Gran Sasso Science Institute, uno dei cinque centri universitari italiani per studi avanzati. All’incontro tra la delegazione di Hobart e il sindaco Cialente è stato presente l’assessore Maurizio Capri, che per la municipalità, oltre alle sue deleghe specifiche, cura i rapporti con le città gemellate.

 

Nel pomeriggio la delegazione australiana ha fatto un’escursione sul Gran Sasso, nell’area di Fonte Cerreto, ammirando la maestosità e la bellezza della nostra montagna, recandosi poi in visita a San Pietro della Jenca, piccolo borgo che ha il privilegio d’avere il primo Santuario dedicato a San Giovanni Paolo II, sobria chiesetta dove più volte papa Wojtyla s’era recato in raccoglimento in occasione delle sue numerose escursioni sul Gran Sasso, la montagna che gli ricordava gli amati monti della Polonia. Il luogo ha fortemente emozionato gli ospiti, sia per la semplice bellezza del borgo con le sue casette in pietra, accanto alla chiesetta elevata nel 2011 a Santuario, sia per il meraviglioso contesto naturale, verde di pascoli e di boschi intorno alla profonda valle dove scorrono le acque del Raiale.

Alle 18, mentre il sole al tramonto colorava di rosso il Corno Grande, si riprendeva la via del ritorno attraverso la Valle Verde, con una sosta al Santuario della Madonna d’Appari, dove il gruppo australiano è rimasto incantato dalla suggestione del luogo e dalla inaspettata sorpresa degli affreschi che per tre quarti adornano quella splendida chiesa trecentesca scavata nella roccia. Stupefatti, i visitatori, davanti agli affreschi del presbiterio, la Crocifissione e la Deposizione, in particolare, attribuiti a Francesco da Montereale e alla sua scuola. Molto simpatica e festosa la conviviale che ha chiuso l’intensa giornata, nella quale la Municipalità aquilana è stata presente con il sindaco Cialente, il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti e l’assessore Capri, in un buon ristorante presso la Fontana delle 99 Cannelle, monumento simbolo dell’Aquila, nel luogo primigenio che alla città diede il nome per l’abbondante presenza d’acque sorgive.

 

Per chiudere, qualche notizia su Hobart. Incantevole città di 200mila abitanti, in una baia mozzafiato, ai piedi del monte Wellington nella parte meridionale dell’isola, Hobart ha belle architetture nelle tipiche costruzioni in stile vittoriano a tinte color pastello. Importante il suo porto naturale. Dopo Sydney, cui la lega una storica regata, Hobart è la città più antica dell’Australia. Numerosa e molto attiva la comunità italiana in Tasmania, particolarmente nella capitale. Significativa la presenza abruzzese, costituita da un’associazione molto operosa, guidata da Angela D’Ettorre, che ha assunto un ruolo di prestigio, assai apprezzata dalle autorità della città e della Tasmania. L’opera degli Abruzzesi, come quella di tutti i connazionali, ha assicurato la crescita della Tasmania e dell’Australia, stato federale dove la comunità italiana è ormai seconda in numero solo alla comunità anglosassone. La stima verso gli Abruzzesi trova dunque nel gemellaggio tra la capitale della Tasmania e la città Capoluogo d’Abruzzo un significato che va oltre la già forte relazione tra le due città. E non mancherà di dare i suoi frutti.

 

 

 




Vasto. Firmato il protocollo di intesa con il Comune. Lo IAAP curerà la parte operativa

 

 

LA RISERVA MARINA DI VASTO AFFIDATA A LEGAMBIENTE E WWF

 

Una svolta per l’area. Sarà valorizzata l’attività già avviata dai volontari.

 

Firmato ufficialmente questa mattina il protocollo di intesa tra Comune di Vasto, Legambiente, WWF e l’Istituto Abruzzese per le Aree Protette (IAAP) per la gestione  della Riserva Naturale Regionale Marina di Vasto istituita nel 2007.

 

Le due Associazioni ambientaliste e la struttura operativa dello IAAP da oggi gestiranno congiuntamente l’area protetta con la volontà di attivare e valorizzare una riserva che riveste un ruolo strategico, non solo nella  tutela e conservazione dei sistemi naturali esistenti, come quelli dunali e le aree umide, ma anche per rafforzarla come attrattore di un comprensorio caratterizzato da una  strategia che sposa sempre di più l’ecoturismo e che è parte della Via Verde.

 

Tra le finalità della gestione ci sono anche la necessità di superare le attuali criticità della fruizione dell’area, rafforzare i rapporti con gli operatori turistici locali che, oggi più di ieri, necessitano di qualità e cura ambientale e favorire e implementare le attività educative ed aggregative, valorizzando tutto quello che finora preziosi gruppi di volontari hanno già fatto per quel territorio.

 

“L’attività svolta nella gestione della riserva – dichiarano le associazioni – sarà ispirata al principio di solidarietà sociale e alla conservazione ambientale e alla promozione di modelli di sostenibilità che valorizzano le risorse endogene e migliorano la “qualità del vivere”, in stretta correlazione con lo sviluppo e il riequilibrio dell’ecosistema cittadino. Senza mai dimenticare il fine ultimo del varo del Parco Nazionale della Costa Teatina, traguardo fondamentale per il rilancio economico, sociale e ambientale dell’intera costa dei Trabocchi.”