Mosciano Sant’Angelo. Nel ricordo del poliziotto Settimio Passamonti tornano i colleghi del XXVII corso di P.S. di Nettuno.

Mosciano Sant’Angelo (TE). Sono arrivati dalla Sicilia, dal Piemonte e da altre parti d’Italia per ricordare il loro collega, Settimio Passamonti, ucciso il 21 aprile 1977 a Roma negli scontri tra le forze dell’ordine e gli autonomi. Una giornata passata nel ricordo di chi è stato ucciso da una mano ignota, forse oggi la stessa persona che aprì il fuoco sul povero Passamonti ancora vive ricoprendo un posto di rilievo nella pubblica amministrazione o nel privato.

Settimio Passamonti
Settimio Passamonti

Alla sua memoria i colleghi corsisti dell’epoca, oggi tutti in meritato riposo, dedicarono nel 2015 la seguente frase vergata sulla targa posta dentro la cappella di famiglia:

XXVII corso allievi sottufficiali della Polizia di Stato di Nettuno

“a perenne memoria del sottufficiale delle G. di P.S. Settimino Passamonti vittima del terrorismo caduto per opera di forze eversive in Roma il 21 aprile 1977 durante lo svolgimento di operazioni di prevenzione e repressione di atti di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico – il tempo non potrà cancellare dai nostri cuori la tragedia di quel giorno, ci è di conforto la speranza che il tuo sacrificio e quello degli altri come te non sarà stato vano – Mosciano Sant’Angelo, 21 aprile 2015 – i colleghi del XXVII° Corso A.S. di P.S.. Il 22enne moscianese era un allievo sottufficiale di pubblica sicurezza ed era entrato nella scuola allievi sottufficiali di Nettuno. La mattina dell’omicidio la polizia sgomberò l’Università di Roma occupata dagli studenti di area Autonomia. Nel pomeriggio gli autonomi ingaggiarono una delle “battaglie” più cruente con le forze di polizia, prima nella zona universitaria e successivamente nel quartiere di San Lorenzo, con lancio di bottiglie molotov e anche armi da fuoco. Il povero Passamonti fu colpito da due o tre colpi di pistola morendo sul colpo e il collega, l’agente Antonio Merenda, fu colpito al volto. Anche altri agenti di polizia furono feriti insieme alla giornalista tedesca Patrizia Bermier. Alla sua memoria è stata dedicata la via principale della sua città natale; la sede della Questura di Teramo è stata intitolata alla sua memoria; mentre a Roma, tra l’università La Sapienza e il cimitero del Verano, è stato intitolato un largo Settimino Passamonti. Oggi, 25 aprile 2017, in occasione del 72° anniversario della Festa della Liberazione, il Comune di Mosciano Sant’Angelo, l’ANPS, la Questura di Teramo e i familiari di Settimio Passamonti, hanno ricordato il caduto con una cerimonia solenne in occasione dei quarant’anni dalla sua uccisione 1977-2017, alla presenza della Fanfara della Polizia di Stato.

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Alcuni link e foto realizzati da Walter De Berardinis

  1. https://www.facebook.com/walter.de.berardinis/posts/10211385177339625?pnref=story
  2. https://www.facebook.com/walter.de.berardinis/media_set?set=a.10211385683952290.1073742120.1667432035&type=3&pnref=story
  3. https://www.facebook.com/walter.de.berardinis/posts/10211385590469953?pnref=story
  4. https://www.facebook.com/walter.de.berardinis/videos/10211385343183771/
  5. https://www.facebook.com/walter.de.berardinis/videos/10211385308502904/
  6. https://www.facebook.com/walter.de.berardinis/videos/10211385267181871/

 

 




L’Aquila. 72° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

 

 

A L’Aquila è stata celebrata presso la Villa Comunale la ricorrenza del 25 aprile, dove si è svolta la cerimonia principale che ha visto lo schieramento di una compagnia in armi composta da uomini e donne delle Forze Armate e dei Corpi armati dello Stato e la presenza del Prefetto de L’Aquila Dott. Giuseppe LINARDI, del Vicesindaco Dott. Pietro DI STEFANO, del Comandante Militare dell’Esercito per l’Abruzzo Gen. B. Rino DE VITO, del Comandante della Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza Gen. B. Fabrizio TOSCANO, del Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Antonio SERVEDIO e del Vescovo de L’Aquila Mons. Giuseppe PETROCCHI.
Altre cerimonie si sono tenute nel capoluogo abruzzese in Piazza IX Martiri, nel piazzale Alenia e all’interno della Caserma “Pasquali-Campomizzi” presso il luogo dell’eccidio dei Nove Martiri Aquilani nonché nelle frazioni di Onna e Filetto. Infine, altre commemorazioni hanno avuto luogo nei capoluoghi di provincia di Chieti, Pescara e Teramo nonché nei centri di Avezzano (AQ) e Sulmona (AQ) dove, come di consueto, è stata numerosa la presenza militare in rappresentanza dei Comandi ed Enti di stanza in Abruzzo.

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Il 25 aprile 2017, ha avuto luogo la commemorazione dei Nove Martiri Aquilani presso il luogo dell’eccidio ubicato all’interno della Caserma “Pasquali-Campomizzi”.
Presenti il Prefetto de L’Aquila Dott. Giuseppe LINARDI, il Vicesindaco Dott. Pietro DI STEFANO, il Comandante Militare dell’Esercito per l’Abruzzo Gen. B. Rino DE VITO, il Comandante della Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza Gen. B. Fabrizio TOSCANO, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Antonio SERVEDIO e il Vescovo de L’Aquila Mons. Giuseppe PETROCCHI.
Nella circostanza è stato comunicato il conferimento, da parte del Ministero della Difesa, al Soldato Umberto CIALENTE, classe 1926 e padre del Dott. Massimo CIALENTE, Sindaco de L’Aquila, del Diploma d’Onore di “Combattente per la Libertà d’Italia” nonché della Croce al Merito di Guerra per il conflitto 1940-1945 e del riconoscimento della Campagna di Guerra relativa agli anni 1943-1944.
Stante l’impossibilità del Soldato CIALENTE a presenziare alla cerimonia odierna, nei prossimi giorni il Gen. B. Rino DE VITO, Comandante Militare dell’Esercito per l’Abruzzo nonché Comandante del Presidio Militare, provvederà alla consegna dei suddetti riconoscimenti accompagnato, per l’occasione, dal figlio dell’interessato Massimo.




Grande successo per il PREMIO internazionale D’ARTE, POESIA E PROSA “CASERTA 2017 – LA CATENA DELLA PACE”

25 aprile 2017

 

 

La conferenza di Hafez Haidar, le Targhe alla Carriera e alla Cultura tributate, i vincitori del Premio

 

di Goffredo Palmerini

 

 

CASERTA – Grande successo di partecipazione, il 20 e 21 aprile 2017, alla prima edizione del Premio internazionale d’Arte, Poesia e Prosa “Caserta 2017 – La Catena della Pace”, evento organizzato dall’Associazione Culturale VerbumlandiArt di Lecce in partnership con la Pro Loco di Caserta, con il patrocinio della Municipalità del capoluogo campano. Numerose le collaborazioni di associazioni culturali, sociali e di solidarietà nello spirito di pace che VerbumlandiArt anima con le iniziative promosse in Italia e all’estero, una straordinaria catena che all’arte e alla letteratura unisce la specifica missione di promuovere la Pace, il dialogo e il rispetto reciproco tra popoli e culture. VerbumlandiArt si fa portavoce, infatti, dei valori culturali delle Nazioni, dei sentimenti di amicizia e di pace dei loro popoli. Solo nel reciproco rispetto delle specifiche identità nazionali e culturali può affermarsi e crescere una cultura di Pace, nel rispetto delle diversità e nel dialogo con l’altro. Il progetto “Catena della Pace” ha come principale missione quella di promuovere stimoli per la formazione di cittadini d’una società sempre più aperta e multiculturale, dove si affermi un clima di sereno e costruttivo dialogo culturale. Dunque una visione della Pace che si alimenti di buone pratiche con lo scopo di contribuire a formare i nuovi “cittadini del mondo”, capaci d’affrontare e governare con sapienza ed apertura i problemi generati dalla convivenza di culture, religioni e convinzioni politiche diverse, oggi che davvero il mondo è appena fuori dalla nostra porta.

 

Nella prima giornata, dedicata al vernissage della Mostra d’Arte presso la Biblioteca “A. Ruggiero” sul tema della Pace, si è vissuto un momento di grande intensità emotiva con la consegna della Targa alla Carriera al magistrato prof. Amedeo Postiglione. L’illustre giurista ha affermato che la Pace si realizza nell’esercizio costante del rispetto dell’Altro, dell’Ambiente e della Legalità, perché non c’è Pace senza giustizia, senza rispetto per il creato e per i beni comuni, senza rispetto per la diversità culturale, etnica e religiosa. Amedeo Postiglione è Presidente Aggiunto Onorario della Corte Suprema di Cassazione, Vicepresidente del Forum Europeo dei Giudici per l’Ambiente, fondatore e direttore della Fondazione ICEF, nata nel 1978, quando la Corte Suprema di Cassazione creò il gruppo di lavoro “Ecologia e Territorio”, coordinato proprio dal giudice Postiglione, con esperti delle varie magistrature e del mondo scientifico, con lo scopo di promuovere la realizzazione di banche dati giuridico-ambientali. Già docente di Diritto ambientale all’Università di Urbino e all’Università La Sapienza di Roma, il prof. Postiglione è stato Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero dell’Ambiente, Commissario ad acta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Consulente dell’Unione Europea in materia di rifiuti pericolosi e Consulente del Consiglio d’Europa in materia di protezione della vita selvatica in Europa.

 

Alla serata inaugurale della Mostra e del Premio letterario hanno presenziato Daniela Borrelli, assessore alla Cultura del Comune di Caserta, Gian Maria Piccinelli, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” dell’Università della Campania, Regina Resta, presidente dell’associazione VerbumlandiArt , Carlo Roberto Sciascia, presidente della Pro Loco di Caserta e critico d’arte, Rosa Nicoletta Tomasone, vicepresidente della Rete di Cooperazione Culturale Europea “Le vie di Carlo V” e presidente del Centro Culturale Internazionale “L. Einaudi” di San Severo, Margherita Dini Ciacci, presidente regionale Unicef, Paolo Nicola Corallini Garampi, Gran Priore dell’Ordine dei Cavalieri templari di Gerusalemme d’Italia, Vittorio Giorgi, Console onorario dell’Uzbekistan, Rosalia Pannitti, presidente dell’Associazione Genitori d’Italia sez. Caserta, Giovanna Barca, presidente Donne Giuriste d’Italia sez. Caserta, Valentina Bellini Scala, presidente della Fidapa di Maddaloni, Marialidia Raffone, direttrice della Biblioteca “A. Ruggiero”, Lucia de Cristofaro, direttrice Albatros Edizioni, e chi scrive, Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo.

 

La mattina di venerdì 21 aprile, presso il Dipartimento Scienze Politiche “Jean Monnet”, ospite il direttore prof. Gian Maria Piccinelli, il prof. Hafez Haidar, docente di Letteratura araba presso l’Università di Pavia e candidato al Premio Nobel per la Pace, ha tenuto la sua conferenza alla presenza di illustri ospiti e di numerosi studenti universitari. Per l’insigne docente e scrittore Hafez Haidar bisogna superare alcune ipocrisie: “…a livello mondiale, una delle strategie deve essere quella di chiudere le fabbriche di armamenti che commerciano con i terroristi e boicottare gli Stati che finanziano il terrorismo con armi e denaro”. La diffusione della cultura, la conoscenza reciproca e il dialogo interreligioso sono la migliore forma di prevenzione dell’integralismo islamico, secondo il prof. Haidar, straordinario testimone della cultura della Pace ovunque, specialmente in Europa e in Medio Oriente. Nel mondo islamico – ha aggiunto lo scrittore – “…c’è la necessità di promuovere i diritti delle donne”. Il prof. Haidar ha quindi rivolto un invito all’Europa perché non si faccia prendere dal panico di fronte alla questione dei profughi: “…il mio Paese, il Libano, ha una popolazione di 3,5 milioni di abitanti. Tra siriani, palestinesi, iracheni, somali, ospita 3 milioni di migranti”. La Cultura della Pace deve dunque uscire dall’interiorità individuale e diventare fenomeno comunitario e sociale, in cui la diversità etnica, religiosa e culturale si viva come un arricchimento e non come problema. Dopo la conferenza del prof. Haidar sono state consegnate le Targhe alla Cultura al prof. Gian Maria Piccinelli e all’avv. Antonino Cuomo che più volte è stato sindaco di Sorrento, scrittore raffinato e imprenditore. Un intermezzo musicale ha allietato la mattinata, con arie napoletane cantate dalla soprano Cristina Patturelli, accompagnata alla chitarra da Franco Manuele.

1-Vernissage 2-conferenza prof. Haidar 3-Sala Jean Monnet - Università Vanvitelli 4- Sala 5- conferenza Hafez Haidar 6-prof. Piccinelli, direttore dipartimento 7-Premio Letterario 8-cerimonia consegna Premio Letterario e d'Arte 9-Vincitore premio Prosa 10-Vincitore premio Poesia 11-Consegna Targa alla Carriera al prof. Postiglione 12-Hafez Haidar, Rosa N. Tomasone, Domenico Vasciarelli 13-Sala del trono, Reggia di Caserta 14-Giardini della Reggia

Nel pomeriggio, nella Biblioteca “A. Ruggiero”, si è svolta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti a poeti, scrittori e artisti risultati vincitori del Premio “Caserta 2017 – La Catena della Pace”, dei Premi speciali o delle Menzioni d’onore, dopo l’accurata selezione svolta dalle Giurie così costituite: per l’Arte ing. Carlo Roberto Sciascia, critico d’arte e presidente della Pro Loco di Caserta, dr. Giovanni Vinciguerra, gallerista, avv. Raffaele Murtas, artista autore e conduttore di programmi Tv; per la Letteratura prof. Hafez Haidar, docente universitario e scrittore, prof. Carlo Alberto Augieri, docente dell’Università del Salento, avv. Angelo Sagnelli, direttore artistico Spoleto ArtFestival Letteratura, dr. Annella Prisco, presidente Centro Studi Michele Prisco di Napoli, prof. Sergio Camellini, psicologo clinico e poeta. La serata è stata allietata da applauditissimi intermezzi musicali del fisarmonicista Pasquale De Marco. E’ stato infine tributato il Premio alla Carriera alla dr. Maria Cristina Poma e il Premio alla Cultura alla dr. Paola Galioto Grisanti.

 

Ciascun autore presente ha potuto declamare la sua creazione poetica e di prosa, suscitando emozioni intense. La serata è stata coordinata da Regina Resta e condotta brillantemente da Raffaele Murtas, che ha posto in campo spiccate doti dialettiche e di simpatica ironia, un tocco di leggerezza all’evento, il sorriso in contrappunto alle emozioni. Sono risultati vincitori del Premio letterario Enzo Bacca e Dorotea Matranga, ex aequo per la Poesia, Giuseppe Milella per la Silloge poetica; Paolo Miggiano per la Prosa. Per gli autori in lingua straniera sono risultati vincitori ex aequo i poeti serbi Mika Vlacovic Vladisavljevic e Borisav Blagojevic. Per la sezione Arti Figurative sono risultati vincitori Carmine Sibona per la Scultura, Pier Felice Trapassi per la Fotografia, Leonilda Fappiano per la Pittura. Questi gli artisti in concorso, le cui opere rimarranno esposte fino al 3 maggio prossimo: Gianna Amendola, Antonio Apicella, Norma Bini, Letizia Caiazzo, Daniela Capuano, Rocco Cardinali, Mirella Ciardiello, Loredana De Nunzio, Rosanna Della Valle, Rosanna Di Carlo, Renato Falco, Leonilda Fappiano, Giovanna Giordano, Anna Grisabella, Paola Nuzzo, Vincenzo Paesano, Vincenzo Piatto, Massimo Pozza, Gabriella Pucciarelli, Silvia Rea, Paolo Ruggiero, Bartolomeo Sciascia, Carmine Sibona, Pierfelice Trapassi, Anna Zulla, Sonia Zulla. L’allestimento espositivo e l’organizzazione del Premio sono stati ben curati da Ottavia Patrizia Santo e Guido Vaglio, con il generoso supporto di Mirjana Dobrilla e Leonilda Fappiano.

 

 

 

 

 




Abruzzo. IL SENTIERO CP CAPANNE PASTORALI

È quasi fine aprile ed ancora una abbondante nevicata ha aumentato la coltre nevosa già alta. C’è più di un metro di neve. Con la temperatura rigida notturna, la qualità della neve si mantiene ottima sino a metà giornata, poi diventa acquosa, ma ancora sciabile.

Da Passo Lanciano, 1350 metri, ci si dirige ad ovest verso il bosco, che corre parallelo alla strada di Lettomanoppello PE. Bisogna seguire la segnaletica del parco CP (capanne pastorali). Il bosco è fitto, ben segnato, con molte tracce di animali selvatici, (volpe, lepre, cinghiale, capriolo), ti fanno compagnia, è come andare insieme.

Ad una radura, 1240 metri, è visibile in località Arcarelli, la più bella testimonianza di pietra della Maiella, la Valletta. Risalendo il colle si incontrano altri tholos coperti dalla neve.

Sciare sulla neve da solitario è faticoso, ma l’ambiente ovattato, rilassa e ti carica.

A quota 1200 metri, bisogna fare un cambio di direzione ad angolo retto, verso sud, nella direzione della strada che sale da Roccamorice. Qualche tronco di albero ostruisce la carrareccia, ma la dura e impegnativa salita nel bosco, viene compensata dall’ampio panorama sul Gran Sasso, il Morrone, paesi e valli. A 1582 metri si esce dal bosco e si arriva a colle REMACINELLI. Direzione Nord, si raggiunge lo stazzo di Roccamorice,1509 metri. Ora si entra sulla pista da sci della Panoramica e con una bella sciata, finalmente…, si torna a Passo Lanciano.

Questa escursione è un anello molto interessante sia per il periodo storico, che culturale, paesaggistico, montano. I tholos sono insediamenti silvo pastorali realizzati in pietra, senza l’uso di cemento, con una tecnica intelligente ed originale. Ogni giro di pietre, viene appoggiato su quello inferiore, spostato leggermente verso l’interno di qualche centimetro, in modo che alla fine dà la forma a cono. Infatti la costruzione è rotonda con copertura conica.I tholos erano costruiti dai pastori e contadini, destinati a dormitorio e a mungitoio.Sono stati descritti per la prima volta nel 1876, dal teatino Giovanni Chiarini, prima di partire nel mese di agosto per la spedizione ai laghi equatoriali in Africa, organizzata dalla Società Geografica Italiana.Nelle immediate vicinanze delle costruzioni, sono presenti ancora antichi terrazzamenti, perché il terreno era usato come area coltivata. Chi abitava i tholosnon erano i pastori transumanti che accompagnavano le greggi, ma gli agricoltori locali che si trasferivano in montagna per coltivare i campi e portavano al pascolo il poco bestiame che possedevano. Diversi tholos hanno i magazzini dove venivano conservati gli arnesi per lavorare il terreno. Interessante perché non l’avevo notato altre volte, l’ingresso di un tholos a forma gotica.

La riflessione è dove avranno trovato le rocce così modellate?

Difficoltà EAI (escursione in ambiente innevato)

Dislivello totale 500 m

Distanza           10 KM

Tempo 3 ore senza soste

Le foto sul link:

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Luciano Pellegrini  agnpell@libero.it

Cellulare +393404904001




Pescara. Credito, domani i dati sull’ultimo trimestre 2016

 

 

 

PESCARA – I dati relativi all’andamento del credito in Abruzzo nel quarto trimestre del 2016 saranno illustrati domani, 26 aprile, nel corso di una conferenza stampa in programma alle ore 10,30 nella sede regionale della Cna Abruzzo, in via Cetteo Ciglia 8, a Pescara. All’incontro prenderanno parte il presidente e il direttore della Cna Abruzzo, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo, oltre al curatore della indagine, Aldo Ronci.

Lo studio, realizzato su dati della Banca d’Italia, conterrà indicazioni sull’ammontare complessivo del credito erogato, con riferimenti alla dimensione delle banche, ai settori produttivi che ne hanno beneficiato o che sono stati penalizzati, alla ripartizione per province.




Il taglio di alberi in via della Liberazione a Chieti Il WWF: sbagliato intervenire in primavera mentre gli uccelli nidificano

 

Chiediamo all’amministrazione municipale di ripiantare nuove essenze sulla stessa via

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È in corso oggi a Chieti il taglio di una serie di grandi alberi in via della Liberazione. La motivazione formale è quella consueta in questi casi: “sono malati”. Non entriamo nel merito, non avendo al momento a disposizione alcuna documentazione, ma dobbiamo sottolineare che nella gran parte dei casi sono gli interventi di errata manutenzione (es: potature mal eseguite, capitozzature, danni all’apparato radicale durante i lavori, pluriannuale incuria) che compromettono la salute delle piante in contesti urbani.

Quelli tagliati in via della Liberazione sono acacie, essenze alloctone originarie del Nord America. Il nome scientifico è Robinia pseudoacacia, importata in Europa nel 1600 dal farmacista e botanico Jean Robin come pianta ornamentale per i giardini di Francia. Una acacia piantata da Robin nel 1601 è tuttora in vita ed è considerata la pianta più antica di Parigi dove, per salvaguardarla, le hanno appositamente costruito tutori in cemento.

Si tratta di alberi a rapida crescita e oggi generalmente considerati di non particolare pregio che comunque nel periodo di fioritura rivestono notevole importanza per le api; si tratta infatti di piante mellifere che hanno inoltre anche un ruolo notevole per migliorare l’ambiente urbano.

In ogni caso il taglio sta avvenendo in un periodo assolutamente inadatto per simili interventi: siamo in primavera, nel pieno della stagione riproduttiva di tantissimi uccelli, molti dei quali certamente avranno visto i loro nidi impietosamente gettati a terra.

Come abbiamo più volte sottolineato, l’alberatura urbana è del tutto indispensabile, oltre che per motivi estetici, anche perché contribuisce alla buona qualità dell’aria e, in ultima analisi, a garantire una migliore qualità della vita. Ci auguriamo per questo che l’amministrazione municipale voglia prontamente sostituire gli alberi sacrificati con nuove essenze, nello stesso viale oggi impoverito e in numero maggiore di quelli tagliati, nell’interesse della cittadinanza tutta, e che in futuro anche le potature non vengano effettuate in periodi di ripresa vegetativa e di riproduzione dell’avifauna.

 

WWF Chieti Pescara




Giulianova. Primarie PD 2017: i seggi giuliesi e le disposizioni per votare

Il 30 aprile 2017 si tengono le primarie aperte del Partito Democratico per l’elezione del segretario e dell’Assemblea nazionale.

PD ABRUZZO
PD ABRUZZO

A Giulianova saranno allestiti quattro seggi aperti dalle ore 09:00 alle 20:00:

  • Giulianova Lido in Via Nazario Sauro
  • Giulianova Annunziata in Via G. Di Vittorio (presso il centro commerciale I Portici)
  • Giulianova Paese presso Corso Garibaldi
  • Colleranesco in Via del Canale

 

Possono votare i cittadini italiani che abbiano compiuto 16 anni e i cittadini dell’Ue e di altri Paesi che dichiarino “di riconoscersi nella proposta politica del partito democratico”.

Per i giovani trai 16 e i 18 anni, per gli studenti e lavoratori fuori sede, per i cittadini Ue residenti in Italia e per i cittadini di altri Paesi con permesso di soggiorno è obbligatorio preregistrarsi sul sito primariepd2017.it

 

 

Il Coordinatore Unione Comunale

Gabriele Filipponi




L’ennesimo capitolo della lunga querelle sul verde urbano a Pescara Il WWF: “Sconcertante che 6 cittadini siano indagati per aver difeso il patrimonio della città”

 

Sarebbe grave, se sarà confermato, il fatto che tutto è nato da una denuncia del Comune. Le tensioni, ora superate, erano state determinate dalla mancata consultazione preventiva

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Il fatto che sei cittadini, attivisti e non, possano essere indagati semplicemente per aver cercato di tutelare il patrimonio arboreo della propria città è sconcertante. Se poi sarà confermata la notizia pubblicata da alcuni giornali secondo la quale all’origine di tutto ci sarebbe una denuncia presentata dall’amministrazione comunale, allora la questione diventerebbe ancora più grave.

Quel che è accaduto è noto a tutti, ma un brevissimo riepilogo sarà utile: il Comune di Pescara convocò nell’estate dell’anno scorso le associazioni ambientaliste e i cittadini per annunciare che pochi giorni dopo sarebbero iniziati su varie strade i tagli di ben 121 alberi considerati a rischio crollo. Ci furono immediate polemiche e tensioni originate dal tardivo coinvolgimento dei portatori di interesse non consultati ma semplicemente informati e alla vigilia dell’inizio dei lavori. Tra l’altro fu proprio il WWF in quella occasione a far notare che la somma urgenza invocata per l’avvio dei lavori era difficilmente sostenibile a fronte di una relazione, affidata a un agronomo, consegnata in Municipio ben tre anni prima. Tutto quel che è accaduto, compreso il vano tentativo di fermare i tagli in via Rigopiano e in via Passolanciano per il quale ora sei cittadini sono stati costretti a far ricorso alla consulenza di due avvocati, è frutto di quelle tensioni. La situazione oggi è del tutto diversa: il Comune ha istituito un tavolo verde, ha ascoltato finalmente la ragioni di chi si opponeva a quei tagli, è stato stabilito che nella gran parte dei casi l’esame “a vista”, l’unico inizialmente effettuato, non è sufficiente a stabilire la reale pericolosità di un albero. Ci sono state diverse interpretazioni dei risultati di una perizia commissionata dal Comune e presentata nei giorni scorsi (per inciso il WWF Chieti – Pescara non è stato invitato a quella presentazione, ma questa è un’altra storia) ed è tuttora in atto un confronto di idee contrastanti, ma le tensioni sono sostanzialmente superate, per cui non si vede per quale ragione non si possa superare con un pizzico di buon senso anche la querelle giudiziaria.

Il WWF si schiera ovviamente dalla parte dei cittadini e degli attivisti che hanno cercato soltanto di far valere le ragioni della collettività e si trovano per questo ora nell’incomoda posizione di indagati. In altra inchiesta è stato peraltro ipotizzata, dal magistrato, l’insussistenza da sempre sostenuta dagli ambientalisti dei motivi di somma urgenza per l’abbattimento degli alberi. Tale insussistenza dovrebbe valere anche per quelli di via Rigopiano e via Passolanciano.

L’alberatura urbana è del tutto indispensabile, oltre che per motivi estetici, anche perché contribuisce alla buona qualità dell’aria e, in ultima analisi, alla qualità della vita nel contesto cittadino. La scelta dell’amministrazione municipale di ripiantare essenze arboree in numero maggiore di quelle sacrificate è certamente di per sé lodevole ma appare evidente che due piccole piante solo dopo molti anni potranno avere gli effetti positivi di un grande individuo sacrificato. Senza mai dimenticare che nella gran parte dei casi la pericolosità è determinata dalla cattiva gestione e da una non adeguata manutenzione: aiuole striminzite, danni diretti arrecati durante i lavori stradali, potature non idonee e così di seguito.

 

WWF Chieti Pescara




Teramo. Mirko De Berardinis: PER UN 25 APRILE NEL SEGNO DELLA PACE E DELLA COSTITUZIONE

 

 

Il 25 aprile rappresenta un passaggio fondamentale nella storia del nostro Paese. Una data che ha segnato in modo irreversibile la fine del regime fascista e la successiva nascita della Repubblica. Il ricordo del 25 aprile e i valori che esso incarna ci portano a riflettere su quanto dobbiamo essere riconoscenti a tutti coloro che furono protagonisti di quella svolta dolorosa, eroica e densa di sacrifici, che ha fatto risollevare la nostra Italia, come in un secondo

FOTO ARCHIVIO 2013. Celebrazione 25 aprile 2013
FOTO ARCHIVIO 2013. Celebrazione 25 aprile 2013

Risorgimento, dalla barbarie nazi-fascista e dalla guerra.  Una resistenza partigiana e una lotta di Liberazione vissuta e realizzata da donne e uomini di ogni età, sia civili che militari, in Italia come all’Estero. Cittadini di diverso orientamento politico, culturale, religioso. Combattenti di diversa nazionalità e condizione sociale. Tutti uniti nell’obiettivo della riconquista della libertà e della democrazia.

Oggi, nel ricordo e nella celebrazione della Liberazione dal nazi-fascismo, occorre dunque volgere il nostro sguardo, non solo ad un tragico periodo del passato, ma anche riflettere per un richiamo ai valori di quanti ne furono gli artefici, al loro coraggio e al loro ideale, che consentì al nostro Paese di risollevarsi. Il rifiuto del totalitarismo, il rispetto della dignità umana, il richiamo agli ideali di uguaglianza e giustizia rappresentano nobili sentimenti cha hanno accompagnato il passaggio del 25 aprile e gettato le fondamenta politiche nella stesura della Costituzione Repubblicana. Valori irrinunciabili che hanno consentito alla nostra Nazione più di settant’anni di vita democratica e repubblicana e hanno permesso che il sogno di Ventotene di un’Europa unita diventasse realtà.

Festeggiamo, quest’anno, la nostra Costituzione nel 70° anniversario della sua approvazione. Un indispensabile lavoro dei padri costituenti di tutte le forze politiche democratiche fatto di collaborazione, responsabilità ed unità d’intenti che portò alla nascita della carta costituzionale.  Princìpi, valori, regole della vita collettiva sui quali occorre oggi interrogarsi se guardiamo alla situazione del nostro Paese e allo scenario europeo ed internazionale.

Di fronte ai rigurgiti di nazionalismo e alla spinta verso una destra populista ed autoritaria specie nelle periferie, dove è più forte il conflitto sociale e tra i giovani, dinanzi all’emergere di vecchi e nuovi fascismi, razzismi e xenofobia, alle chiusure delle frontiere e all’innalzamento di “nuovi muri” ai confini degli Stati in Europa, occorre reagire con forza ed urgenza e su questa strada i valori del 25 aprile si confermano di preziosa e determinante attualità.    La grave minaccia del terrorismo internazionale che continua ad incutere paura nella popolazione, dopo aver macchiato di sangue diverse città europee e le nubi che si addensano sul Mediterraneo, teatro di innumerevoli tragedie, ci impongono di tornare a riflettere sugli ideali che il nostro Paese testimonia sin dalla sua Liberazione, come la solidarietà, l’umanità, la cultura del dialogo tra mondi, religioni e storie diverse.

In questo periodo, i venti di guerra che soffiano sempre più forti in diverse parti del mondo, in primis sulla penisola Coreana, accompagnati da una nuova corsa agli armamenti chimici e nucleari, dall’utilizzo indiscriminato in Afghanistan da parte degli U.S.A. di Trump della più potente bomba “non nucleare” mai progettata, dalla crescita della militarizzazione e dall’aumento della produzione e della vendita di armi delineano un orizzonte preoccupante e a tratti inquietante. Il fondamentale valore della Pace, che rappresenta l’architrave politico-culturale del 25 aprile, incarnato dall’Articolo 11 della nostra Costituzione, scolpisce, difronte alla situazione in atto la sua straordinaria necessità.

Anche il quadro politico e sociale interno desta particolare attenzione e sono diverse purtroppo le parti della nostra Costituzione repubblicana, che restano ancora da attuare. Articoli che enunciano uno straordinario patrimonio di diritti che nel complesso sistema Italiano vengono ancora disattesi o sono stati realizzati solo parzialmente. Basti pensare all’Articolo 1 della nostra Costituzione che sancisce la centralità del Lavoro, valore fondante della Repubblica, oggi gravemente disatteso, specie per le nuove generazioni, in un Paese che soffre quotidianamente il dramma di una disoccupazione giovanile che tocca il 40%.   Appare evidente che vi siano ancora molteplici ostacoli di ordine economico e sociale da rimuovere affinché vi sia uguaglianza di condizioni ed opportunità per tutti. Cosi come continuano a ripetersi ogni giorno fenomeni di corruzione ed una grave caduta dell’etica pubblica. Eventi che aumentano la perdita di fiducia e il distacco dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica. Occorre pertanto che si realizzi un’effettiva partecipazione del popolo italiano alla vita collettiva, alla cura e all’interesse per il “bene comune”, per trasformare radicalmente l’attuale modo di far politica che allontana ogni giorno di più i cittadini.

Dunque, festeggiamo tutti insieme il 25 aprile, nel 72° anniversario della Liberazione, sempre al fianco dell’ANPI, con l’impegno e l’auspicio di realizzare gli ideali per cui tanti sacrifici sono stati compiuti dai partigiani e dai combattenti per la libertà e per tradurre nella realtà i valori custoditi nella nostra Costituzione.

 

MIRKO DE BERARDINIS

già Segretario provinciale ANPI Teramo




CONFENZA STAMPA Credito, mercoledì i dati sull’ultimo trimestre 2016

 

 

PESCARA – I dati relativi all’andamento del credito in Abruzzo nel quarto trimestre del 2016 saranno illustrati dopodomani, mercoledì 26 aprile, nel corso di una conferenza stampa in programma alle ore 10,30 nella sede regionale della Cna Abruzzo, in via Cetteo Ciglia 8, a Pescara. All’incontro prenderanno parte il presidente e il direttore della Cna Abruzzo, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo, oltre al curatore della indagine, Aldo Ronci.

Lo studio, realizzato su dati della Banca d’Italia, conterrà indicazioni sull’ammontare complessivo del credito erogato, con riferimenti alla dimensione delle banche, ai settori produttivi che ne hanno beneficiato o che sono stati penalizzati, alla ripartizione per province.

 

 

 

24/4/2017