L’Aquila / Teramo. SOLIDARIETÀ CIA: completa la consegna di unità abitative ai propri associati in difficoltà nelle zone terremotate.

 

 

 

Teramo 16/02/2017

 

 

Continua la grande solidarietà degli agricoltori italiani nei confronti dei colleghi sfortunati delle  zone del Centro Italia colpite dal sisma e dalla eccezionale nevicata delle scorse settimane. Grazie alla forte sensibilità delle Cia provinciali di Modena, Reggio Emilia, Ravenna e Ferrara, nonché del Consorzio Italiano CIV, nella giornata di oggi è stata completata la consegna di  4 (quattro) unità mobili ad uso abitativo ad aziende agricole associate alla Cia de L’Aquila-Teramo.

La casette mobili ad uso abitativo sono state consegnate a 3 famiglie dell’aquilano dai Presidenti della Confederazione degli Agricoltori Italiani della Regione Emilia Romagna e dal Consorzio CIV alla presenza del Presidente della Provincia CIA de L’Aquila – Teramo Roberto Battaglia, ai vice Presidenti Carmine Contestabile e Giuseppe Vignale e il direttore Donato Di Marco. Un grande gesto di solidarietà per le imprese agricole ed agrituristiche che hanno subito danni alle proprie abitazioni ed attività economiche nella zona di Montereale – Capitignano e Campotosto che consentirà loro di continuare ad espletare le rispettive attività agricole agli agricoltori Macchione Domenico, Tarquini Giovanni e Commentucci Giuseppe (quest’ultimo titolare anche di attività agrituristica) e di poter restare nei rispettivi territori, continuando una vita dignitosa , lavorando con la consapevolezza dell’importanza del loro operato nel proprio territorio portando avanti l’esercizio di allevamento , cruciale per la salvaguardia dell’ambiente montano.

CIA l'Aquila - Teramo
CIA l’Aquila – Teramo

«La Cia – sottolinea il presidente provinciale Roberto Battaglia – ancora una volta dimostra di essere una grande famiglia con un forte dna solidale nei confronti di coloro che sono colpiti da queste calamità incontrollabili che rischiano di far spopolare territori importanti da salvaguardare. Per questo azioni di questo tipo, realizzate tempestivamente danno un contributo per far si che questo non avvenga, conservando dei posti di lavoro tanto importanti nella situazione in cui versa il paese. Altre azioni di questo genere, a seguito di danni subiti dalle loro strutture zootecniche dall’eccezionale evento calamitoso avvenuto in contemporanea sisma/neve è quello della donazione e consegna agli allevatori in difficoltà di foraggi e mangimi, che si sono susseguite in questi giorni per portare aiuto ad allevatori del territorio dell’alto Aquilano e Pescarese ed in particolare di quello Teramano, colpito sino a ridosso del mare, grazie alle donazioni arrivate da agricoltori di tutta Italia. Queste azioni, prosegue il Direttore Donato Di Marco hanno consentito e consentono ancora, visto che le iniziative si susseguono, di aiutare questo territorio a ripartire ed a guardare al futuro con fiducia. Nel mondo contadino, nel passato ci si aiutava tra agricoltori vicini di casa, oggi questa solidarietà continua con il contributo decisivo di agricoltori di altre regioni, i quali continuano a tendere la mano ai loro colleghi più sfortunati colpiti da calamità». « una solidarietà – che non lascia soli, che aiuta a ritornare ad una vita normale gradualmente, contribuendo al non abbandono dei territori difficili come il nostro.




Assergi. Fabio Santavicca è il nuovo Presidente della Comunità del Parco

Eletto oggi pomeriggio all’unanimità il sindaco di Santo Stefano di Sessanio

16/02/2017 _Ad Assergi, oggi pomeriggio, 16 febbraio, si è riunita la Comunità del Parco. All’ordine del giorno il parere consultivo sul Bilancio di Previsione 2017 dell’Ente Parco e la designazione del nuovo Presidente, oltre a varie informative riguardanti il territorio.

Santavicca Navarra e Nicoletti
Santavicca, Navarra e Nicoletti

Eletto all’unanimità il sindaco di Santo Stefano di Sessanio Fabio Santavicca che da oggi è il nuovo Presidente della Comunità del Parco.

La Comunità del Parco”, ha dichiarato Santavicca, “è un organo importante che svolge azioni di rilevanza all’interno del Parco, quale espressione politica ma soprattutto delle istanze del territorio. Nel futuro sarà prioritario l’impegno per la redazione del Piano Economico e Sociale affinché proceda di pari passo con l’approvazione del Piano del Parco.”
Un pensiero, ha continuato, di gratitudine per la fiducia accordatami e soprattutto di vicinanza ai comuni del Parco che in questo periodo si trovano ad affrontare gravi difficoltà a seguito degli eventi calamitosi degli ultimi mesi.

Si completa così” ha dichiarato il Presidente dell’Ente Tommaso Navarrala Governance del Parco a tutti i livelli. Questa è la migliore garanzia di una risposta adeguata alle sfide che il nostro territorio dovrà affrontare in questi momenti non facili. Sicuramente con il nuovo Presidente della Comunità del Parco avremo una interlocuzione fattiva e concreta.”

Fabio Santavicca, ingegnere, classe 1985, dal 2014 è primo cittadino di Santo Stefano di Sessanio, uno dei “Borghi più belli d’Italia” e modello di valorizzazione urbanistica e tutela all’interno del Parco.




“Rivoluzione socialista” Racconti, storie, film, musica e politica Sabato 18 febbraio a Roma la presentazione del manifesto di Enrico Rossi e dei Democraticisocialisti per cambiare l’Italia, la sinistra, il Partito Democratico.

Sabato 18 febbraio, a partire dalle ore 11.00, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e candidato alla segreteria del Partito Democratico, presenterà assieme all’associazione Democraticisocialisti il manifesto politico per cambiare l’Italia, la sinistra, il Partito Democratico.
Tra racconti, musica, letture, filmati e numerosi interventi, al Teatro Vittoria si ritroveranno militanti, sostenitori, simpatizzanti che negli ultimi mesi hanno seguito le iniziative di “Rivoluzione socialista” in giro per l’Italia.
La giornata sarà coordinata da Peppino Caldarola, presidente dell’associazione Democraticisocialisti.
L’iniziativa si terrà a Roma presso il Teatro Vittoria di Testaccio (piazza di Santa Maria Liberatrice, 10).
I giornalisti e gli operatori interessati possono accreditarsi inviando una email all’indirizzostampa@enricorossi.info.
Per informazioni sulle partenze dall’Abruzzo è stato creato il seguente evento Facebook: https://www.facebook.com/events/612295405627114/



Chiusura Presidio Polfer Sulmona: La UIL PA Polizia Penitenziaria Territoriale a sostegno della vertenza COISP.

 

 

In relazione alle ultime notizie circa le intenzioni del Ministero dell’Interno di procedere alla chiusura della Polfer di Sulmona; in considerazione della peculiarità che ha un siffatto importantissimo presidio in una città ove è presente uno dei più pericolosi carceri italiani e in procinto di divenire, stante l’implementando nuovo padiglione che porterà dagli attuali 500 detenuti a 700 circa e tutti di elevata sicurezza, uno dei più pericolosi d’Europa, La UIL PA Polizia Penitenziaria accetta l’invito avanzato dal COISP dicendosi disponibile a  partecipare, solidarizzando con i colleghi della Polizia di Stato, alla prevista manifestazione organizzata per il 18 Febbraio p.v.   Siamo convinti- afferma Il segretario Generale Territoriale Mauro Nardella- dell’utilità non solo di mantenere aperto l’Ufficio presso la locale Stazione ma, proprio in virtù della presenza di un Istituto di Pena ove sono custoditi, in carenza di organico di polizia penitenziaria, pericolosissimi esponenti di Cosa Nostra, Camorra, N’Drangheta e Sacra Corona Unita, di potenziare ancor più il presidio di Pubblica Sicurezza aumentandone il numero di operatori anziché diminuirli.  Chiudere L’Ufficio Polfer sarebbe non solo inspiegabile ma estremamente deleterio per l’intera comunità ove, lo ricordiamo, ne fanno parte anche i numerosi poliziotti penitenziari ivi operanti. Mi preme altresì evidenziare- prosegue il sindacalista- che la presenza della Polizia e dell’Arma dei Carabinieri e propedeutica al mantenimento della sicurezza nel corso del servizio di trasporto dei detenuti. Diversi sono stati i casi in cui sono stati chiamati in causa uomini della Polizia  l’ultimo proprio una settimana allorquando, l’intervento di una pattuglia della stradale è risultata determinante per la pronta messa in sicurezza di una scorta impiegata su un furgone blindato in servizio di traduzione di un ergastolano e bloccatesi  a seguito di un guasto meccanico sull’A25 nel tratto Sulmona-Avezzano. La UIL PA Polizia Penitenziaria Provinciale- Chiosa Nardella- sarà quindi presente al fianco dei colleghi del COISP per confidare in un ripensamento dei vertici del Ministero competente.

Sulmona, 15.02.2017

 

 

 




NON C’E’ MIGLIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE. LA STORIA DELLA CITTA’ (E DELLE DONNE) NON SERVE A RIEMPIRE LE BUCHE DELLE STRADE!

 

 

Le Associazioni per la conservazione della memoria della Filanda NON acconsentiranno mai a che  un solo cm. quadrato di patrimonio verde di Pescara sparisca. Lavorano solo perché si accresca la massa fotosintetica di cui Pescara ha un bisogno vitale!

 

Le Associazioni per la Filanda, conosciuta solo ieri mattina l’area dove “pare” il costruttore potrebbe collocare la palazzina, non hanno alcun dubbio a ritenere assolutamente inaccettabile quella collocazione nel cuore dell’area verde del quartiere. Nei propri autonomi sopralluoghi, avevano pensato di poter valutare diversamente una eventuale collocazione in zone marginali dell’area.

 

Ma hanno sempre evitato di proporre in prima persona aree di scambio, lasciando il compito all’autorità comunale che – nell’interesse generale della cittadinanza  – ha il quadro dei pesi e contrappesi.
Il ruolo della Associazioni resta quello di indicare alla comunità l’esigenza di salvaguardare un luogo storico della città, impedendo che anche le residue tracce dell’originario complesso, come il pregevole Casino di caccia, vengano affogate in una oppressiva edificazione e, sostanzialmente, cancellate dalla possibile fruizione collettiva.

Il compito dell’Amministrazione Comunale è quello di individuare le possibili soluzioni urbanistiche, compatibili con gli assetti della zona prescelta per lo spostamento dei volumi oggi previsti, nell’ambito delle aree nella sua disponibilità. Per questo è giusto sollecitarla ad approfondire la ricerca, anche con soluzioni alternative, seguendo il principio del minor consumo del suolo e della equilibrata dotazione di servizi per la città.

Acclarato questo, dichiarano:

  • E’ offensivo che alcuni consiglieri comunali continuino a mistificare e diffondere false notizie circa le finalità del comitato che intende, invece,  solo contribuire – senza alcun tornaconto personale presente o futuro – a dotare la nostra città di aree memoriali di interesse generale, e a farle vivere come  luoghi socializzanti e culturalmente significativi, con un percorso  – già in itinere – di urbanistica partecipata. Il comitato non sta quindi pensando al cortile della propria abitazione, ma ad un bene comune!
  • E’ offensivo che qualcuno possa permettersi di dire che sarebbe meglio, piuttosto, chiudere le buche delle strade. Sembra veramente mistificatorio contrapporre le esigenze della manutenzione ordinaria degli spazi pubblici ad una progettualità di più ampio respiro di cui  la città non può privarsi senza smarrire la propria coscienza di essere comunità. E’, dunque, auspicabile che questa dichiarazione non nasconda una preconcetta opposizione al fatto che la  “memoria” di cui si parla contenga  anche la storia  femminile della città, e che la mobilitazione sia partecipata da tantissime donne, giovani e non giovani.
  • Perché se così fosse, sarebbe un boomerang innanzitutto per chi tali dichiarazioni osa formulare, specie se, in altri momenti, ha contribuito a  creare la situazione di rimozione storica a cui si sta cercando di rimediare con tantissima fatica.

Italia Nostra – INU Abruzzo Molise –  OCA Dd’A  (Osservatorio Partecipazione Cittadinanza Attiva Pescara) – SPI Cgil –CGIL Camera Sindacale di Pescara- Commissione Pari Opportunità Comune Pescara – MILA donnambiente – UDI Pescara – Associazione Libertà e Giustizia – Pescarabici – Carrozzine Determinate  – Comitato Abruzzese Paesaggio – Associazione Ville e Palazzi dannunziani – Stop al cemento – Accademia Musicale pescarese- Oltre il Gazebo no filovia –Stop al cemento- Ambasciatori della Fame – Galina Caminante –ANFE delegazione provinciale Pescara – Associazione La Frangia – AUSER – Spazio Donna Abruzzo – FAI Abruzzo –

COMITATO FILANDA per PESCARA

Pescara, 15 febbraio 2017




Pescara. Conferenza sulla situazione meteorologica

Giovedì 16 febbraio 2017, ore 17.00 incontro con Roberto Tonelli La prima parte dell’incontro verterà sull’Organizzazione Meteorologica Mondiale, che è imperniata su una fitta rete di posti di osservazione meteorologica, disposti ovunque sui mari e sui continenti, con il compito di fornire, ad ore prestabilite e contemporaneamente, tutte le informazioni possibili riguardanti il tempo sulle località dove insistono. Questo metodo, chiamato “sinottico” consente di effettuare previsioni destinate ai piloti, alla gente di mare e alla pubblicistica generale. Nella seconda parte si passerà ad esaminare quegli indicatori che l’atmosfera fornisce sempre prima del verificarsi di un fenomeno, mediante la proiezione di un “atlante delle nubi”, illustrando i criteri che ne consentono la corretta interpretazione morfologica. Sede di Italia Nostra Biblioteca “ Falcone e Borsellino”, Via Milite Ignoto, 22 – Pescara




Emergenza meteo/rifiuti spiaggiati: Mazzocca chiede al Governo fondi a favore dei Comuni costieri

 
 

Il Sottosegretario alla Presidenza Regionale con delega all’Ambiente e Protezione Civile Mario Mazzocca ha inoltrato al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni e al Capo Dipartimento di Protezione Civile Fabrizio Curcio la richiesta di stanziamento di specifiche risorse economiche pari a circa 1.500.000 di euro da destinare a favore dei Comuni alle prese con ingenti quantitativi di rifiuti spiaggiati, nell’ambito delle somme stanziate per far fronte agli eventi meteorologici eccezionali verificatisi nel mese di gennaio 2017.

A seguito dell’emergenza meteo che ha colpito l’Abruzzo nel mese scorso e che ha interessato molte aree del nostro territorio, i fiumi hanno trasportato a valle una rilevante quantità di materiali e rifiuti che, con le mareggiate avutesi, si sono depositati lungo numerosi tratti costieri. La richiesta è stata concepita dal Sottosegretario Mazzocca a sostegno dei Comuni costieri che dovranno affrontare rilevanti costi straordinari e che non possiedono risorse specifiche e mezzi per garantire l’attuazione d’interventi e servizi di rimozione/selezione/trattamento/recupero/smaltimento dei rifiuti spiaggiati.

Ai sensi del Codice dell’Ambiente art. 184, comma 2, lett. d) del D.Lgs. 152/06 e s.m.i., infatti, i rifiuti spiaggiati su aree demaniali marittime, derivanti anche dall’erosione di vecchie discariche o depositi incontrollati di indifferenziati ubicati in aree contigue agli argini fluviali o costituiti da plastiche, pneumatici, polistirolo, vetro, alberature, rami, cannucciate, etc., abbattuti dalla violenza dei venti e dalla forza erosiva e di trasporto delle acque, sono classificati come “rifiuti urbani”. Di conseguenza, i servizi di pulizia delle aree interessate rientrano tra le competenze dei Comuni. Peraltro, il trasporto di materiali vegetali può essere causa di ostruzioni parziali o totali delle luci dei ponti o di altri manufatti, causando un innalzamento del pelo libero a monte dell’ostruzione per effetto di rigurgito che può determinare esondazioni delle portate di piena.




Non chiamatelo uomo Le “infoibate”: Norma Cossetto, le sorelle Radecchi.

 

 

 

Pur condannando l’orrore – e non potrebbe essere altrimenti – di quanto di inumano e inconcepibile avvenne dal 1943 al ’45 nelle martoriate città agli estremi confini della nostra penisola, vorrei porre l’attenzione ancora una volta su alcune delle figure femminili, vittime tra le vittime.

Norma CossettoE non per preferenza sommaria verso un genere, ma per portare a conoscenza alcune delle innumerevoli storie in cui, per la sola colpa di essere donne, si muore più volte; e per dare loro un volto, uno fra le migliaia, restituendo una piccola parte di quella dignità rubata, saccheggiata, depredata, così come lo furono i loro corpi: carne da macello, scettro di un delirio di onnipotenza fallace.
Norma Cossetto di Santa Domenica di Visinada, oggi appartenente alla Croazia. Iscritta ai corsi di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova, aderì ai Gruppi universitari fascisti di Pola; anche il padre era un podestà di Visinada. Fu trucidata e infoibata dai partigiani titini, in un’Italia lasciata allo sbando, mentre preparava la tesi di laurea dal titolo “Istria rossa” (colore della bauxite di cui è ricca la terra d’Istria). La sua storia è stata riportata all’attenzione nel 2015 con l’inizio delle riprese del cortometraggio “Rosso Istria”, regia di Antonio Belluco, con Simone Cristicchi che ne ha composto la colonna sonora. Il film verrà girato quasi completamente a Padova.Foiba di Basovizza
Norma è una delle tante morti a cui non si riesce a dare una logica spiegazione se non quella di una inutile quanto malvagia crudeltà. La ragazza fu arrestata da partigiani italiani e jugoslavi, il 25 settembre del ’43 insieme ad altri parenti e condotta nell’ex- caserma dei carabinieri di Visignano dove subì un primo interrogatorio. Rifiutò di aderire ai gruppi di partigiani e non volle rinnegare la sua adesione al fascismo. Fu dapprima rilasciata ma il giorno dopo fu arrestata e successivamente, con l’arrivo dei tedeschi in città, trasportata ad Antignana. Fu proprio qui che venne sottoposta a orribili torture e sevizie, stuprata in maniera brutale, legata a un tavolaccio per più giorni. L’episodio fu anche narrato da una testimone oculare pochissimo tempo dopo alla stessa sorella Licia.

 

“Signorina non le dico il mio nome, ma io quel pomeriggio, dalla mia casa che era vicina alla scuola, dalle imposte socchiuse, ho visto sua sorella legata ad un tavolo e delle belve abusare di lei; alla sera poi ho sentito anche i suoi lamenti: invocava la mamma e chiedeva acqua, ma non ho potuto fare niente, perché avevo paura anch’io”.
(dal racconto di Licia Cossetto, sorella di Norma)

 

La notte tra il 4 e il 5 ottobre, i prigionieri, legati con filo di ferro, furono condotti a piedi, fino a Villa Surani e gettati in una delle foibe. Le tre donne presenti nel gruppo prima di essere uccise furono nuovamente violentate, torturate e poi gettate vive nella foiba, profonda 136 metri. Verso la metà di dicembre dello stesso anno, i vigili del fuoco di Pola cominciarono ad estrarre i cadaveri dalla fossa e quello di Norma fu tra i primi ad essere recuperato, essendo quasi in cima alla moltitudine dei corpi ritrovati. Fu una delle ultime vittime e il suo cadavere non era ancora in uno stato di decomposizione avanzato. Le brutalità subite erano sotto gli occhi di tutti; oltre che essere stata oggetto di violenze sessuali ripetute, le erano stati amputati i seni, e le era stato conficcato un oggetto di legno in vagina.
Furono ritenuti responsabili sedici partigiani e arrestati, su denuncia della sorella Licia, ma mi chiedo ancora perché continuino a chiamarli partigiani e non brutali stupratori della peggior specie. Dalle prime ricostruzioni si evince che forse non erano partigiani di Tito ma “cani sciolti” italiani vicino alla Resistenza.

 

A scuola, a casa, mi avevano inculcato un’altra idea del partigiano “Oh partigiano portami via…”,  ma forse quella era un’altra storia e questi “tipi” avevano le idee confuse riguardo al concetto di ideale, patria e libertà. Idee confuse a parte, il nemico non può essere una/tre/cento donne inermi, e gli stupri, le sevizie su un corpo femminile nulla hanno a che vedere con la difesa o la conquista di un territorio o di un credo politico. Tornando ai “tipi”, vennero condannati a morte dopo un processo sommario e costretti a vegliare per tutta la notte il corpo straziato della Cossetto, per poi essere fucilati all’alba. Si disse che tre di loro impazzirono nella notte; strano, se si pensa alle efferatezze di cui sono stati capaci senza neanche l’ombra dell’humana pietas. Nel 2005 Norma riceve dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia d’oro al merito civile con la testuale motivazione:

“Giovane studentessa Istriana, catturata e imprigionata dai partigiani Slavi, veniva lungamente violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio.”

 

Altra triste fine fu quella delle tre sorelle Radecchi: Fosca, Caterina e Albina, tutte gettate nelle foibe dopo aver subito le stesse violenze di Norma e di chissà quante altre donne rimaste senza nome. Un triplice omicidio raccapricciante di tre giovanissime innocenti di 16, 19, 21 anni. Lavoravano in una fabbrica di Pola e furono soggette a trattamenti disumani per giorni. Albina era anche prossima a partorire ma non le fu risparmiata nessuna sevizia. Vennero infoibate ancora vive e forse raggiunte dai vari proiettili che venivano scaricati nelle fosse per assicurarsi della morte delle vittime.
A Rosa Petrovic fu riservato un trattamento speciale aggiuntivo, strappandole gli occhi dalle orbite.
Gratuità di un macabro orrore a cui non trovo risposte.
Il parlamento istituisce il giorno della memoria per le vittime delle Foibe a partire dal 2005. Il presidente Ciampi: “Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni.” Quello delle Foibe è un massacro di cui per quasi 50 anni si è preferito parlare poco, perché i carnefici erano difficilmente identificabili, non facilmente ascrivibili a una esatta fazione politica, (come nel caso di Norma), a una nazione i cui confini venivano completamente ridisegnati. Solo nell’ultimo ventennio si sta restituendo dignità alle tante vittime e ridefinendo i fatti con logicità e trasparenza di contenuti. Tante verità angoscianti sono state riportate nel libro “Una grande tragedia dimenticata – La vera storia delle Foibe” di Giuseppina Mellace, con uno sguardo particolare al sangue femminile versato. Testi a parte, non ci vuol molto a capire che siamo il fallimento più grande di Chi si illuse di crearci a sua immagine e somiglianza. Non chiamatelo Uomo per favore. E’ ancora il tempo del dolore.

 

Maria Teresa Infante




Conferenza d’organizzazione Uil Abruzzo e cambio del segretario generale

Conferenza d’Organizzazione della Uil Abruzzo, che si svolgerà a Sulmona giovedì 16 febbraio

Conferenza di Organizzazione della UIL Abruzzo (1)

Al termine della Conferenza, il Consiglio Confederale regionale della Uil Abruzzo procederà al cambio del segretario generale.

Roberto Campo
Roberto Campo

 

Roberto Campo, che ricopre l’incarico dal 2005, sarà impegnato a livello nazionale e conclude pertanto, in occasione della Conferenza d’Organizzazione, il suo mandato regionale, lasciando l’organizzazione regionale della Uil in ottima salute politica ed organizzativa. La proposta come nuovo segretario generale della Uil Abruzzo, che verrà sottoposta al voto del Consiglio Confederale, è per Michele Lombardo, su cui il segretario generale uscente ha verificato esservi la convergenza di un vasto consenso nel mondo sindacale Uil regionale.

Michele Lombardo
Michele Lombardo

Michele Lombardo, nato a Sulmona il 7 marzo 1965, ha conosciuto il sindacato come dipendente di una piccola azienda della Valle Peligna, la Beta Utensili di Sulmona. È stato segretario prima della Uilm di Sulmona, poi della Uilm dell’Aquila; operatore della Uilm Nazionale; segretario generale della Uil di Avezzano, poi della Uil provinciale dell’Aquila, infine della Camera Sindacale Territoriale Uil Adriatica Gran Sasso (L’Aquila e Teramo), nonché segretario organizzativo della Uil Abruzzo. La Uil Abruzzo attende la partecipazione di molti graditi ospiti in occasione di questo importante momento: il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo; il segretario organizzativo nazionale Pierpaolo Bombardieri, i segretari nazionali Uil Antonio Foccillo, Guglielmo Loy, Domenico Proietti; il Tesoriere della Uil Nazionale, Benedetto Attili; i segretari generali della Uilm, Rocco Palombella; della Uil-Fpl, Michelangelo Librandi; della Uilpa, Nicola Turco; nonché segretari nazionali della Uiltec, della Feneal-Uil, della Uiltucs, della Uilp; segretari generali regionali del Molise, Tecla Boccardo; della Campania, Giovanni Sgambati; della Basilicata, Carmine Vaccaro; della Liguria, Mario Ghini; il responsabile nazionale del CAF Giovanni Angileri; il Direttore nazionale dell’Ital Maria Candida Imburgia; la responsabile nazionale degli sportelli Mobbing & Stalking, Alessandra Menelao; i funzionari del dipartimento Organizzazione della Uil Nazionale Mauro Sasso e Aldo Lucioli.

 




NUOVO BANDO PER LA VENDITA DI MERCATONE UNO: PIU’ FLESSIBILITA’ PER DARE UNA PROSPETTIVA INDUSTRIALE AL GRUPPO

 

  • Fissato il prezzo di riferimento di 220 milioni di euro per l’intero compendio dei 78 punti vendita, comprensivo dei 23 immobili di proprietà del Gruppo
  • In via subordinata, saranno prese in considerazione anche offerte d’acquisto per perimetri diversi
  • In crescita nel 2016 l’andamento delle vendite e delle quote di mercato

 

Milano, 14 febbraio 2017 – Il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato la pubblicazione del nuovo bando internazionale di vendita del Gruppo Mercatone Uno, predisposto dai Commissari Straordinari Stefano CoenErmanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari.

Il bando è lo strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi della Procedura di Amministrazione Straordinaria (Legge Marzano): salvaguardia aziendale, tutela occupazionale, soddisfazione dei creditori.

Il bando disciplina la gara pubblica per la cessione dell’intero compendio aziendale. ll nuovo disciplinare di gara, coerentemente con le indicazioni provenienti dal mercato, consente flessibilità nella formulazione delle offerte e prevede un prezzo di riferimento non vincolante.

Saranno privilegiate le offerte per l’intero perimetro dei 78 punti vendita presenti sul territorio italiano, per una superficie commerciale di circa 500 mila metri quadri. Qualora non pervenissero offerte per l’intero perimetro, saranno valutate, in via subordinata, offerte per perimetri diversi, con facoltà di includere o meno gli immobili.

Nel bando è previsto un prezzo di riferimento, non vincolante, comprensivo dei 23 immobili di proprietà: 220 milioni di euro per l’intero compendio aziendale. 

Le offerte saranno valutate in base a tre parametri: prezzo, impegni di mantenimento occupazionale e piano industriale.

Il bando è aperto a operatori industriali e finanziari in grado di garantire una prospettiva industriale a Mercatone Uno, che sta continuando a recuperare quote di mercato nel settore: dal 6,6% di luglio 2015 al 10% del dicembre 2016.

Le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro le ore 18 del 17 maggio 2017, secondo le modalità previste dal disciplinare di gara, disponibile (dal giorno 15 febbraio 2017) sul sito www.mercatoneunoamministrazionestraordinaria.it

Il nuovo bando di vendita è stato presentato oggi a Milano, nel corso di una conferenza stampa, dai Commissari Straordinari, Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari, e dal direttore generale, Gaetano Gasperini.

Mercatone Uno ha chiuso il 2016 con vendite pari a 344 milioni di euro, +12,3% rispetto al 2015. Obiettivi raggiunti anche grazie ad una nuova strategia commerciale del Gruppo, al recupero di credibilità e al riposizionamento dell’Insegna, con il completo rimodellamento dell’offerta e un innovativo approccio al cliente. Tutto con una forte attenzione al contenimento dei costi.

Il risultato netto aggregato del conto economico del Gruppo, che verrà redatto nelle prossime settimane, seppur ancora negativo nel 2016, ma con un deciso miglioramento rispetto all’esercizio 2015, consente all’azienda di presentarsi al mercato con un potenziale di sicuro interesse per gli investitori.

Recupero reputazionale e attrattività del brand, sono state confermate dalla crescita di oltre il 49% degli ingressi mensili nei punti vendita, passati da 757.000 del giugno 2015 a 1.130.000 di dicembre 2016, con un correlato incremento del numero degli scontrini.

Mercatone Uno conta 3.405 dipendenti, dei quali 2.795 operativi e 610 in cassa integrazione a zero ore. La gestione della Procedura ha consentito, dal giugno 2015 al 31 dicembre 2016, un incremento del 40,4% del numero dei dipendenti richiamati al lavoro, pari a 737 unità. L’incremento dei lavoratori attivi è stato possibile grazie alla riapertura di 17 punti vendita, ubicati in aree ad alto potenziale commerciale.

Tutto ciò è stato possibile grazie al ripristino di corrette relazioni con le Organizzazioni Sindacali e all’impegno dei lavoratori.

La Cassa Integrazione Straordinaria, scaduta il 13 gennaio 2017, è già stata prorogata fino al 14 gennaio 2018. I Commissari Straordinari sottolineano anche il recupero della fiducia nel Gruppo Mercatone Uno della gran parte di fornitori di merci e servizi.

In relazione ai provvedimenti giudiziari assunti dalla Procura della Repubblica di Bologna nei confronti di ex azionisti e amministratori del Gruppo e confermati dal Tribunale del riesame, i Commissari – senza entrare nel merito – hanno rappresentato come questi contribuiscano alla migliore tutela dei diritti dei creditori, dei dipendenti e dei clienti del Gruppo, favorendo la continuità aziendale.