Eventi Fonti Europei

nei giorni di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 febbraio, si terranno dei convegni dedicati ai Fondi Europei con i relatori Dott. Andrea Boffi (Europrogettista) e Daniela Aiuto (Portavoce M5S al PE – Gruppo EFDD), rispettando il seguente calendario:

 

  • venerdì 17 alle ore 18:00

SALA EDEN – CORSO GARIBALDI 1 – ORTONA (CH)

 

  • sabato 18 alle ore 18:00

SALA CONSILIARE MUNICIPIO – P.ZZA PERTINI 1 – PALATA (CB)

 

  • domenica 19 alle ore 18:00

Museo Internazionale Delle Guerre Mondiali, Rocchetta al Volturno (IS)

 

Nelle tappe molisane, interverranno i Consiglieri Regionali M5S Patrizia Manzo e Antonio Federico.




L’ASSOCIAZIONE CODICI SUL PIEDE DI GUERRA PER I RISARCIMENTI DOVUTI DAL BLACKOUT NELL’EMERGENZA NEVE.

“Sono tanti i disagi subiti dai cittadini nel corso dell’emergenza
neve. Non tutti sono classificabili con uno scontrino o con un
fattura. Ci sono danni morali, danni conseguiti da altri disagi,
insomma è davvero difficile risarcire gli abruzzesi per l’inferno che
hanno passato, e che qualcuno sta ancora passando. Ecco perché gli
indennizzi automatici previsti in bolletta ed il risarcimento delle
sole spese documentate non sono sufficienti” E’ questo il grido
d’allarme del Segretario Regionale dell’Associazione CODICI Abruzzo –
Centro per i diritti dei cittadini Giovanni D’Andrea che ha iniziato
una vera e propria battaglia per i diritti dei consumatori che hanno
subito gravi danni a causa dell’interruzione della fornitura di
energia elettrica.
“I danni subiti spesso sono di difficile quantificazione, soprattutto
se si considerano quelli morali” spiega D’Andrea “i cittadini hanno
diritto ad essere risarciti per il grave disagio che hanno subito a
causa dell’interruzione di energia elettrica per molti giorni e per
farlo è assurdo che debbano provvedere attraverso la presentazione di
complicati moduli, spesso anticipando le spese per la riparazione dei
danni subiti e con l’incertezza che poi quest’ultimi vengano
positivamente accolti e risarciti dal distributore. Noi come CODICI
abbiamo intrapreso delle azioni mirate proprio a tutelare gli
interessi di chi ne ha diritto. Siamo a lavoro per azioni tese da un
lato ad analizzare se tutte le opere di manutenzione ordinaria e
straordinaria contenute nell’atto di concessione rilasciato dal
Ministero dello Sviluppo Economico in favore dell’impresa di
distribuzione siano state realmente eseguite sulla linea di
distribuzione dell’energia elettrica situata nella regione, con le
modalità e i tempi previsti nella stessa e dall’altro a fare ottenere
un corretto ed adeguato risarcimento dei danni in favore dell’utenza.
Codici è a disposizione con sportelli di ascolto e assistenza nella
sede regionale:
 Pescara in Via Carlo Alberto Dalla Chiesa 15 – Tel 085 77211 –
mail: codici.abruzzo@codici.org – tutti i giorni




Approvata all’unanimità dalla II commissione risoluzione M5S per l’adesione della Regione all’Aineva, Mercante: “Un ottimo risultato per la sicurezza del territorio e dei cittadini”.

 

L’Aquila, lì 14.02.2017 – “Un importante risultato l’approvazione all’unanimità della risoluzione M5S che consentirà alla Regione Abruzzo di entrare a far parte della Aineva, l’associazione interregionale che si occupa delle problematiche legate alla neve ed alle valanghe, e di garantire, conseguentemente, maggiore sicurezza al territorio ed ai cittadini abruzzesi”. Questo il commento del Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, al termine della seduta odierna della seconda commissione consiliare, che ha così proseguito: “Era assolutamente inaccettabile che l’Abruzzo, una delle regioni più montuose dell’intera penisola, non facesse parte, a differenza delle Marche, di questa associazione che svolge un ruolo importantissimo nella informazione, prevenzione e nella formazione dei tecnici del settore. Un’omissione gravissima che ha portato la nostra Regione ad essere  assolutamente deficitaria in questo settore tanto che, ancora oggi, non è stata neppure elaborata la carta di localizzazione delle probabili valanghe, uno strumento fondamentale per ridurre i rischi, nonostante si tratti di un adempimento previsto, addirittura, da una legge del 1992.

Con l’adesione all’AIneva, sono certo – ha concluso Mercante – che si riusciranno a colmare tutte queste lacune perché non è possibile che eventi atmosferici, sia pur intensi e devastanti come quelli che hanno caratterizzato lo scorso mese di gennaio, mettano in ginocchio un’intera Regione e provochino così tante vittime. L’obiettivo prioritario da raggiungere deve essere quello di mettere in campo una efficace attività di prevenzione per evitare di dover agire sempre all’ultimo minuto e quando ormai è troppo tardi.

Mi compiaccio  per il sollecito esame ed approvazione da parte del Presidente della II commissione, Pierpaolo Pietrucci, e di tutti gli altri Consiglieri che hanno dimostrato una unanime e particolare attenzione nei confronti di tale problematica”.




Emergenza Abruzzo: subito un Decreto legge.

Dopo terremoti e maltempo l’Abruzzo prova a contare i danni, ma purtroppo non ci sono interventi appropriati da parte del Governo.
Nel decreto terremoto non si è presa in considerazione l’allargamento a vari comuni abruzzesi della zona del “cratere sismico “, nonostante la Regione Abruzzo lo chieda giustamente da tempo per fronteggiare emergenze gravissime.
Le scuole di città importanti come L’Aquila  e Teramo e di tanti altri comuni hanno le scuole chiuse perché tardano gli esiti di vulnerabilità sismica e i Sindaci sono giustamente preoccupati dall’assumersi responsabilità che non competono alla loro funzione, e giustamente non vogliono risponderne in sede penale e civile.
È’ grave che il Governo si sia limitato nel fronteggiare i danni della grande nevicata alla sola deliberazione sullo stato di emergenza del 20 gennaio 2017.Non basta.
Si sottovaluta così in modo gravissimo il danno enorme che gli abruzzesi hanno subito con la grande nevicata della seconda decade di gennaio.
In agricoltura la Coldiretti ha stimato un danno di 52 milioni di euro per agricoltori e allevatori, con diecimila capi di bestiame morti, stalle crollate, mancata produzione di latte con ripercussioni negative sull’intera filiera lattiero-casearia.
Il settore turistico, della accoglienza e della ristorazione, è fermo da un mese.
Centinaia di imprese artigianali e commerciali hanno perso molti giorni di attività produttiva e sono migliaia i lavoratori che per questo non hanno maturato un reddito, nè hanno avuto accesso ad ammortizzatori sociali.
E ora con 20 milioni di tonnellate di neve che si sono sciolti, frane, smottamenti e dissesti idrogeologici stanno interessando tantissimi comuni collinari e montani.
È’ a rischio la viabilità di intere vallate e zone interne.
Per questo è necessario che il Governo vari un decreto che ha i requisiti costituzionali della necessità e dell’urgenza, per affrontare il dramma economico, sociale ed ambientale che sta vivendo l’Abruzzo.
Autorevoli commentatori di grandi quotidiani come il Corriere della sera ne hanno parlato apertamente in questi giorni a testimonianza che la nostra richiesta non ha nessuna valenza campanilistica. L’Italia deve aiutare l’Abruzzo a risollevarsi, in particolare la sua agricoltura, il suo turismo, e il sistema economico complessivo delle aree interne.
E’ necessario un investimento massiccio per la messa in sicurezza del territorio abruzzese, a partire dalle scuole, dagli edifici pubblici e dalle strade.
Dunque chiediamo un decreto del Governo per l’Abruzzo, subito e con risorse adeguate per fronteggiare i danni provocati dal terremoto e dalla grande nevicata di gennaio.




Nelle campagne 52milioni di euro di danno. TERREMOTO: COLDIRETTI: IN ABRUZZO STRAGE DI 10MILA ANIMALI

 

Moncalvo incontra allevatori a Teramo e a Pescara: con sisma e neve a rischio le eccellenze abruzzesi

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Solo in Abruzzo ai danni materiali si somma una vera strage con diecimila animali morti, feriti e abortiti nelle aree del terremoto per l’effetto congiunto delle scosse, della neve e del gelo che hanno fatto crollare le stalle con la perdita di animali tra le macerie e provocato stress da freddo e paura con diffusi casi di aborto. E’ quanto emerge dalla mobilitazione degli agricoltori e degli allevatori colpiti dal terremoto e dal maltempo in Abruzzo che si sono dati appuntamento questa mattina in Località Basciano, in provincia di Teramo, nell’azienda agricola San Vincenzo (Salumieri di Castel Castagna) dove sono morti migliaia di animali e crollate numerose stalle. Una mobilitazione molto sentita dagli allevatori che hanno incontrato (prima a Basciano, in provincia di Teramo, e poi a Penne, in provincia di Pescara) il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, che ha voluto toccare con mano i territori maggiormente colpiti da calamità, accompagnato dall’unità di crisi di Coldiretti Abruzzo e da tanti gli allevatori presenti, provenienti da tutte le province, che hanno raccontato le conseguenze dirette delle calamità di gennaio e le aspettative di un settore provato che rischia l’estinzione e che ora ha bisogno che l’attenzione non si spenga.

 

Secondo la stima di Coldiretti ammontano infatti a 52 milioni di euro i danni subiti dalle aziende agricole e dalle stalle a seguito degli ultimi eventi calamitosi che hanno colpito soprattutto l’attività di allevamento che ora rischia concretamente di scomparire insieme alle specialità locali, alla loro storia e al futuro di una regione che ha nell’agroalimentare una forza trainante dell’economia. Nel dettaglio – sottolinea la Coldiretti – i settori più colpiti in termini di mancato reddito e danni strutturali sono sicuramente quello dell’allevamento di mucche da latte e della pastorizia ma anche l’allevamento di maiali destinati ai salumi tipici ha subito perdite pesantissime, come nel caso dell’allevamento di Basciano che ha registrato una perdita di circa 3mila capi.

 

La calamità ha messo a rischio specialità conservate da secoli, dal pecorino di Farindola al pecorino Amatriciano, dalla mortadella di Campotosto al caciofiore aquilano, dalla scamorza abruzzese alla ventricina teramana fino ad arrivare al salame aquila o al caciocavallo abruzzese che nell’insieme rappresentano un patrimonio culturale del paese, oltre che una opportunità produttiva ed occupazionale insostituibile. Un volano per l’economia del territorio anche dal punto di vista turistico se si considera che nelle zone particolarmente interessate dagli eventi ci sono circa 160 agriturismi, molti dei quali già fortemente colpiti dal sisma del 2009 e negli ultimi anni in ripresa, con perdite quantificabili anche in termini di mancate presenze in circa nove milioni. Sono stati registrati danni al settore olivicolo con una stima presunta dei danni, diretti e indiretti, che si aggira introno al 35% della produzione lorda aziendale ed è quantificabile all’incirca in quindici milioni.

 

E per sottolineare l’importanza dell’agroalimentare abruzzese, nel corso della visita del presidente Moncalvo (dopo la visita a Basciano Moncalvo ha incontrato gli allevatori di Penne nella stalla di Gianluca D’Angelo) sono state esposte le eccellenze che rischiano di scomparire: dal pecorino di Farindola a quello amatriciano dal salame aquila al caciofiore aquiliano passando per la ventricina teramana o alle mortadelle di Campotosto fino a tutti i prodotti caseari e gli insaccati tradizionali. Tutti a rischio di estinzione, come rischiano di estinguersi le 280 stalle che sono state danneggiate in tutta la regione, con conseguenze terribili sull’economia abruzzese.

 

“E’ determinante intervenire sulla semplificazione e sulla velocizzazione delle procedure in una situazione in cui a piu’ di 5 mesi dalle prime scosse di terremoto in Italia sono state montate e rese operative appena il 15% delle stalle mobili previste” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che l’ultimo decreto sul terremoto contiene la conferma di circa 35 milioni di euro di aiuti diretti per il mancato reddito delle imprese di allevamento da erogare entro febbraio con un sostegno per animale allevato per un importo stabilito in 400 euro a capo bovino e 60 euro per ogni pecora posseduta prima del sisma, ma aiuti sono previsti anche per il settore suinicolo e per quello equino secondo quanto riferimento dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini che occorre ora sostenere concretamente per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento” ha precisato Moncalvo nel sottolineare l’esigenza che “la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo”.

 

“Gli eventi di gennaio – aggiunge Coldiretti Abruzzo – hanno colpito al cuore un intero settore ed è necessario ora non abbandonare nessuna azienda che va invece accompagnata verso un percorso di rinascita contro una burocrazia che potrebbe ora incidere in modo letale. Bisogna restituire speranza ad un settore, ed in particolare al comparto zootecnico, che in questo momento chiede la dovuta attenzione per evitare di scomparire portandosi dietro un patrimonio inestimabile di tradizioni e di eccellenze che, una volta estinte, sarebbero irrecuperabili. Non solo sono a rischio le eccellenze agroalimentari come il pecorino, la mortadella di Campotosto e i salumi teramani solo per citarne alcuni, ma anche la storia della nostra regione e la forza trainante dell’economia agricola sugli altri comparti. La ricostruzione deve andare di pari passo con la ripresa dell’economia che va favorita in prima battuta attraverso lo snellimento la burocrazia”.

 

 

Oltre agli allevatori provenienti dalle diverse province, il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, accompagnato dal presidente di Coldiretti Abruzzo Domenico Pasetti e dal direttore regionale Giulio Federici, ha incontrato l’assessore regionale alle politiche agricole Dino Pepe, il colonnello Gualberto Mancini, nonché l presidente dell’istituto zooprofilattico Manola di Pasquale e Pierluigi Imperiale della Asl de L’Aquila.

 




TERREMOTO: COLDIRETTI, DA VENTRICINA A CACIOFIORE A RISCHIO IN ABRUZZO

 

IN GIOCO MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO TRA AGROALIMENTARE  E TURISMO

 

La calamità ha messo a rischio specialità conservate da secoli, dal pecorino di Farindola al caciocavallo abruzzese, dalla mortadella di Campotosto al caciofiore aquilano, dalla scamorza abruzzese alla ventricina teramana fino ad arrivare al salame aquila che nell’insieme rappresentano un patrimonio culturale del paese, oltre che una opportunità produttiva e occupazionale insostituibile. E’ quanto è emerso dalla mobilitazione degli agricoltori e degli allevatori colpiti dal terremoto e dal maltempo in Abruzzo dove è a rischio un intero sistema agroindustriale dal quale dipendono migliaia di posti di lavoro, dal campo alla tavola. Un volano per l’economia del territorio anche dal punto di vista turistico se si considera che, nelle zone particolarmente interessate dagli eventi, ci sono circa 160 agriturismi, molti dei quali già fortemente colpiti dal sisma del 2009 e negli ultimi anni in ripresa, con perdite quantificabili anche in termini di mancate presenze in circa nove milioni. Ma in difficoltà è l’intero settore turistico che rappresenta uno sbocco di mercato determinate per le specialità alimentare locali che arricchiscono e valorizzano l’offerta vacanziera dell’Abruzzo. Per affrontare questa drammatica emergenza che per l’accavallarsi delle tragedie rischia di passare in secondo piano la Coldiretti sotto il coordinamento di una apposita task force ha avviato numerose iniziative,  dalla campagna “dona un ballone di fieno” per garantire l’alimentazione degli animali a quella “adotta una mucca o una pecora” per dare ospitalità a pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle ma anche l’ospitalità nei mercati di Campagna Amica in altre Regioni per consentire ai produttori di vendere i propri prodotti dopo lo spopolamento forzato dei Paesi colpiti. Sono ormai 2000 i posti stalla per gli animali resi disponibili nelle diverse regioni per gli animali sfollati. Operazioni rese possibili dalla collaborazione della Coldiretti con l’Associazione Italiana Allevatori e i Consorzi Agrari che ha consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente, ma anche roulotte, camper e moduli abitativi.

 

 

 

 




L’Abruzzo primo in Italia per specializzazione delle startup nella fornitura di energia elettrica, fabbricazione di articoli in gomma e plastica e di autoveicoli


Al 23 gennaio 2017 le startup innovative in Abruzzo sono 165, pari al 2,5% delle 6.723 registrate in Italia. Rispetto al 28 aprile 2015 esse risultano in aumento del 130%, crescita ben superiore a quella registrato in Italia (+75%). Le startup abruzzesi sono prime in Italia per specializzazione nella fornitura di energia elettrica (18 imprese), fabbricazione di articoli in gomma e plastica e fabbricazione di autoveicoli (entrambe 3 imprese) e, nonostante i valori assoluti molto esigui, anche per alloggio (1 impresa) e attività di servizio agli edifici (1 impresa). E’ quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sui dati resi disponibili dalla sezione speciale del Registro delle imprese.

In valori assoluti tra le province emerge L’Aquila con 50 startup (30,3% del totale regionale), seguita da Pescara (45 pari al 27,3%) e Teramo (42 pari al 25,5%). Le 28 startup localizzate a Chieti costituiscono il 17,0%. Teramo e L’Aquila emergono anche per un incremento nel periodo considerato molto superiore a quello regionale (Teramo: +200%; L’Aquila: +163%).

Le specializzazioni premiano L’Aquila per le attività di alloggio (al terzo posto nella graduatoria delle province italiane con un’impresa che svolge servizi di promozione del territorio e di assistenza al turista). Teramo emerge per specializzazione nella fornitura di energia elettrica, lavorazione di minerali non metalliferi e fabbricazione di articoli in gomma e plastica (per tutte al secondo posto nazionale con rispettivamente undici, una e tre imprese). Pescara spicca per le attività di servizio per edifici (al primo posto italiano con un’impresa che produce sistemi automatici di apertura porte) e per la fabbricazione di autoveicoli (al terzo posto con due imprese). Chieti si contraddistingue per il magazzinaggio e le attività di supporto ai trasporti (al secondo posto con un’impresa) e per la riparazione, la manutenzione e l’installazione di macchine e apparecchiature (al terzo posto con un’impresa).

La presenza di donne nel capitale e nell’amministrazione delle startup abruzzesi è inferiore alla media nazionale (12,1% rispetto a 13,5%) così come accade per i giovani (18,2% rispetto a 22,6%) mentre per gli stranieri il valore abruzzese supera di molto quello nazionale (3,6% rispetto a 2,7%) e mostra l’ottimo risultato della provincia di Teramo (11,9%) che risulta quarta a livello nazionale.

 

STARTUP INNOVATIVE PER SETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICA al 23-01-2017 (peso %)
​ Fonte: elaborazione CRESA su dati Registro delle Imprese

IMPRESE FEMMINILI, STRANIERE, GIOVANILI TRA LE STARTUP INNOVATIVE (peso %)

Fonte: elaborazione CRESA su dati Registro delle Imprese




Cedro del Libano secolare di Scafa (PE) Atto vandalico deturpa il monumento naturale.

 

 

La denuncia arriva dal Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus in merito alle condizioni di degrado in cui versa il monumentale Cedro del Libano nel parco pubblico di Villa Bianca a Scafa, albero monumentale riconosciuto come tale dalla Legge n.10 del 2013 e inserito nell’elenco degli Alberi monumentali d’Abruzzo con DGR1103 del 2015.

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Un atto vandalico ha deturpato l’immagine dell’albero: una scritta fatta con lo spray ha totalmente imbrattato parte del tronco, rovinando il meraviglioso patriarca verde pluricentenario. “Si tratta dell’ennesimo oltraggio contro il nostro prezioso patrimonio ambientale monumentale“, dichiara l’associazione, “In questo caso hanno imbrattato uno dei simboli dell’Abruzzo verde, il più grande cedro monumentale della nostra regione, purtroppo poco valorizzato e sottoposto a sporadiche azioni di tutela e conservazione.” L’albero ha dimensioni eccezionali con i suoi 5,45 metri di circonferenza ed è tutelato dalla legge per le seguenti caratteristiche di monumentalità: dimensioni, forma, portamento, valore storico e valore paesaggistico.

Abbiamo subito mandato tramite PEC la segnalazione dell’atto vandalico ai Carabinieri Forestali e per conoscenza al Comune di Scafa sperando che si intervenga con una vigilanza più attenta su questi patriarchi della natura“, conclude il Conalpa, “E’ inaccettabile quando accaduto al Cedro di Scafa. Con troppa facilità questi grandi alberi possono essere presi di mira e trasformati in bersagli per azioni vandaliche. Abbiamo a che fare con esseri viventi, con materia viva e come tale devono essere trattati e conservati nel tempo. E’ quindi necessario tutelarli veramente con il massimo della professionalità perchè rappresentano la nostra storia d’Abruzzo, il nostro vanto, la nostra immagine turistica. Occorre  attuare subito le sanzioni penali previste dalla Legge nazionale sugli alberi monumentali. E poi installare telecamere per la sorveglianza e finanziare maggiormente le azioni di tutela e valorizzazione dei siti in cui si trovano questi alberi.”

 




Si è spento l’industriale Alberto Berloni – Ecofox di Vasto

Questa mattina è venuto a mancare il commendatore, Alberto Berloni, industriale pesarese legato all’Abruzzo, da molti anni, in relazione alla Ecofox di Vasto. Personaggio di spicco dell’economia nazionale, interprete di un mecenatismo industriale, culturale e sportivo di grande respiro.

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Con le sue aziende, infatti, ha contribuito al restauro di monumenti storici e sponsorizzazioni, in ambito sportivo e culturale. Da ricordare il supporto alla società di basket di Vasto e in ambito motociclistico, il sostegno a un emergente, Valentino Rossi e al compianto Marco Simoncelli.

Alberto Berloni era nato a Cartoceto (Pesaro e Urbino) nel 1926 e nel giugno del 1943, iniziò a lavorare nell’azienda del padre, Dario, il quale nel 1924 aveva avviato un’attività per la commercializzazione di combustibili e carburanti.

In particolare, Alberto seguì la lavorazione delle sanse (residuo spremitura olive) da cui si producevano mangime per il bestiame (dalla polpa), commercializzato in valle padana, e combustibile (dal nocciolo). Nella primavera del 1944, in coincidenza dell’approssimarsi del fronte militare nel territorio pesarese, le attività vengono sospese e riprese a fine anno quando Alberto decise di dedicarsi anche alla vendite di prodotti alimentari.

Tra il 1948 (in seguito alla scomparsa del CIP, comitato italiano petroli, che deteneva il monopolio della distribuzione dei carburanti lungo il territorio nazionale) e il 1956, Alberto e Dario organizzarono una rete di oltre 200 impianti per la distribuzione di carburanti da Rimini a Margherita di Savoia (Puglia). Successivamente, presa la decisione di vendere questi punti di distribuzione alla IP, Alberto decise, grazie ad un prestito bancario di 50 milioni, di affrancarsi dall’azienda di famiglia avviando una propria azienda finalizzata all’attività di trasporto, stoccaggio, lavorazione e commercializzazione di prodotti petroliferi.

Nel 1962 realizzò l’impianto costiero di Pesaro che copre attualmente un’area di 75 mila metri ed è in grado di consentire lo stoccaggio di oltre 130 mila metri cubi di prodotto. A partire dal 1975 avviò alcune attività in Canada, diversificando in molti ambiti industriali.

Nel 1992 la Fox Petroli acquistò a Vasto un impianto di raffinazione di oli vegetali che venne trasformato in un impianto per la realizzazione di biodisel.

I funerali si svolgeranno mercoledì, a Mombaroccio (Pesaro Urbino) al Santuario del Beato Sante, ore 10:00.




Presentazione del Consorzio di Tutela COLLINE TERAMANE Montepulciano d’Abruzzo docg. Un territorio è il suo vino

Ricerca costante della qualità, condotta esemplare in ogni fase della produzione, in vigna come in cantina. Con questi presupposti il Consorzio di Tutela valorizza e promuove il Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo – unica Docg in regione – ovvero un territorio e un vino legati indissolubilmente che rappresentano l’eccellenza dell’universo enologico abruzzese.
La provincia di Teramo, terra intrisa di storia antica, borghi affascinanti, importanti monumenti e raffinate tradizioni gastronomiche, regala paesaggi collinari affacciati sulla montagna (Gran Sasso d’Italia) e sul mare (Adriatico), spaziando dal confine con le Marche al confine con la provincia di Pescara. Condizioni pedoclimatiche estremamente favorevoli, un sottosuolo calcareo-argilloso arricchito dalla presenza di numerosi corsi d’acqua e il costante andirivieni di correnti tra la costa e l’Appennino ne fanno un territorio anticamente vocato alla viticoltura e storicamente dedito alla vinificazione delle proprie uve.

Adele De Antoniis con il marito Giuseppe Mattei
Adele De Antoniis con il marito Giuseppe Mattei

 

Oggi più che mai, proteggendo le biodiversità territoriali che identificano il vino di ogni singola azienda ed armonizzandole al contempo con le connotazioni proprie della denominazione, nasce dalla passione e dalla professionalità dei 50 produttori consorziati un vino unico, il Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg, dolce e lungo in bocca, pieno e vigoroso, ma morbido e rotondo allo stesso tempo, sontuoso e masticabile, comunemente definito un pugno di ferro in guanto di velluto.

Alessandro Nicodemi alla premiazione della guida Vitae dell'AIS
Alessandro Nicodemi alla premiazione della guida Vitae dell’AIS

Un disciplinare ancora più intransigente per la qualità
Il disciplinare di produzione del Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg (che contempla anche la versione “Riserva”) nell’ultimo biennio è stato notevolmente rivisitato; modifiche e variazioni sempre volte all’innalzamento della qualità, in grado di esaltare tutte le maggiori peculiarità del nostro splendido vitigno.
Si tratta di un disciplinare esclusivo: è il primo disciplinare in Abruzzo a considerare la resa per ceppo e non per ettaro ed è l’unico disciplinare ad imporre l’imbottigliamento nella zona di produzione per un Montepulciano d’Abruzzo.
Per la produzione del “Colline Teramane” è richiesta un’intensità non inferiore ai 3.300 ceppi per ettaro e la resa di uva, considerata per ettaro, non può superare i 95 quintali (a fronte, per esempio, dei 140 ql/ha consentiti dalla Doc Montepulciano d’Abruzzo).

Caterina Cornacchia ed Elena Nicodemi alla premiazione della guida Bibenda
Caterina Cornacchia ed Elena Nicodemi alla premiazione della guida Bibenda

 

Le operazioni di vinificazione, invecchiamento ed imbottigliamento possono essere effettuate solo nella zona di produzione e comunque esclusivamente all’interno della provincia di Teramo, territorio di origine.
La resa massima dell’uva in vino non deve essere superiore al 70% .
Il “Colline Teramane” deve essere sottoposto ad un periodo minimo di invecchiamento obbligatorio di 1 anno, di cui 2 mesi di affinamento in bottiglia, a decorrere dal 1º novembre dell’annata di produzione delle uve. L’immissione al consumo è consentita a partire dal 1º novembre dell’anno successivo alla vendemmia (a fronte del 1° marzo dell’anno successivo alla vendemmia previsto dalla Doc Montepulciano d’Abruzzo).

Emilia ed Elide Monti
Emilia ed Elide Monti

Nella tipologia “Riserva” invece il “Colline Teramane” deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni, di cui almeno 1 anno in botti di legno e almeno 2 mesi di affinamento in bottiglia, a decorrere sempre dal 1º novembre dell’annata di produzione delle uve. L’immissione al consumo è consentita a partire dal 1º novembre del terzo anno successivo alla vendemmia (a fronte del 1° marzo del secondo anno successivo alla vendemmia previsto dalla Doc Montepulciano d’Abruzzo).
Un altro segnale di alta qualità è il divieto della pratica dell’arricchimento.

Guido Strappelli
Guido Strappelli

Un trend di crescita eccezionale fra produzione e mercato
Il trend sulla certificazione di vino Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg è davvero positivo e più che promettente: stando agli ultimi dati (Iº semestre 2016) gli ettolitri di vino certificato con questa denominazione ammontano ad oltre 2.028, il 13% in più rispetto al precedente periodo 2015.

Presidente Colline Teramane Docg Alessandro Nicodemi
Presidente Colline Teramane Docg Alessandro Nicodemi

Un nuovo brand territoriale in etichetta
Lo scorso gennaio l’assemblea dei soci produttori del Consorzio Colline Teramane ha approvato all’unanimità di anteporre l’identificazione territoriale “Colline Teramane” alla denominazione “Montepulciano d’Abruzzo”. Una scelta che interesserà il futuro del Consorzio e delle etichette prodotte secondo il disciplinare Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg a partire dalla vendemmia 2016.

Stand Colline Teramane Docg
Stand Colline Teramane Docg

La governance del Consorzio
Il Consorzio di Tutela Colline Teramane è presieduto da Alessandro Nicodemi (Fattoria Bruno Nicodemi), alla guida del Consiglio di amministrazione insieme al vicepresidente Enrico Cerulli Irelli (Tenuta Cerulli Spinozzi) e ai consiglieri Giovanni Barbra (Barba), Gianluca Galasso (San Lorenzo), Gaspare Lepore (Lepore), Emilia Monti (Monti) e Marco Scarinci (Gruppo Fantini-Farnese). Direttore del Consorzio Colline Teramane è Gianfranco Rosa.
La visione del Presidente
«Il Montepulciano d’Abruzzo DOC non rappresenta più quel brand territoriale che rafforza o crea valore aggiunto ai nostri prodotti, non rappresenta più quel tanto anelato biglietto da visita per la nostra regione. In un contesto di viticoltura e di vino di qualità, è poco credibile una denominazione che ogni anno è in grado di sviluppare 150 milioni di bottiglie come il Montepulciano d’Abruzzo DOC; se a questo aggiungiamo che il 70% del prodotto è imbottigliato da grandi aziende fuori regione, possiamo ben comprendere come questa denominazione sia sempre meno rappresentativa di un territorio, produrre ma non detenere l’offerta commerciale della denominazione in parola, significa non essere visibile come luogo di origine.
C’è la necessità impellente di un radicale cambio di visione. Bisogna valorizzare non solo il prodotto ma anche e soprattutto l’unicità della zona di provenienza, creare e raccontare quel legame fra prodotto e zona di produzione.
L’Abruzzo non può e non deve massificare la propria produzione. È questo lo spirito del Consorzio di Tutela Colline Teramane, della sua Denominazione di origine Controllata e Garantita e dei suoi attenti produttori. Siamo certi che l’Abruzzo troverà la propria unità proprio riconoscendo e valorizzando le sue differenze territoriali, espressioni di vini differenti, di una esaltante sfaccettatura enologica: territori prima che marchi e vitigni. L’identità territoriale è fondamentale per essere competitivi sui mercati nazionali e internazionali. Il Colline Teramane vuole esprimere tutto questo: un vino ed il suo indissolubile legame con territorio d’origine». (Dichiarazioni per la stampa: Alessandro Nicodemi, Presidente Consorzio Colline Teramane)
Sinossi
Questa terra è fatta di vignaioli attenti e di grandi vini. Tra il Gran Sasso e l’Adriatico, dalla montagna al mare, tra vigneti panoramici e borghi d’arte, le Colline Teramane rappresentano l’espressione più autentica che lega un territorio al suo vino.
Il «Consorzio di Tutela Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo docg» valorizza quotidianamente l’origine (controllata e garantita) di questo vino unico, raccontando vendemmia dopo vendemmia un territorio straordinario, anticamente vocato alla viticoltura e storicamente dedito alla vinificazione delle proprie uve.
Rese basse considerate per ceppo e non per ettaro, imbottigliamento esclusivamente nella provincia di Teramo, immissione al consumo dopo almeno un anno dalla raccolta, sono la base di un codice etico che guida 50 soci e il loro disciplinare di produzione. Con una sola, vera disciplina: la qualità.
Il Consorzio: anagrafe e numeri
Nominativo: Consorzio di Tutela Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg
Anno di costituzione: 2003
Presidente del Cda: Alessandro Nicodemi
Direttore del Consorzio: Gianfranco Rosa
Sede: Mosciano Sant’Angelo (Te)
Sito internet: www.collineteramane.com
Anno di riconoscimento Docg: 2003
Vini Dop tutelati: Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Denominazione di origine controllata e garantita; Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Denominazione di origine controllata e garantita “Riserva”, Controguerra DOC, IGT Colli Aprutini.
Numero soci: 50
Numero annuo di referenze Docg sul mercato (variabile secondo annata): circa 40
Vino certificato Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg (in hl – Iº semestre 2016): 2.028,07
Trend di crescita rispetto al 2015: + 13% di vino certificato (+ 43% tra 2014 e 2015)
Segni particolari: primo disciplinare in Abruzzo a considerare la resa per ceppo e non per ettaro; unico disciplinare ad imporre l’imbottigliamento nella zona di produzione per un Montepulciano d’Abruzzo.
[Testi editabili, insieme alle foto, sono disponibili su www.collineteramane.com]
(13/02/2017)

 

“COLLINE TERAMANE”, VINO D’ECCELLENZA
Guide e concorsi premiano la Docg abruzzese
Incrementi record di vino certificato Colline Teramane Docg
Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio di Tutela: «Trend molto positivo, certezza qualitativa e unicità territoriale sono la nostra forza»
(13/02/2017) I produttori teramani credono sempre più nella punta di diamante dell’enologia abruzzese – il Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg – e fanno registrare un incremento notevole di vino certificato con questa esclusiva denominazione. Soprattutto, ci credono gli esperti internazionali di settore che, tra guide e concorsi, hanno assegnato negli ultimi mesi numerosi riconoscimenti alle etichette delle Colline Teramane. La prima ed unica Docg dell’Abruzzo cresce e continua a rappresentare l’eccellenza enologica regionale. Nel primo semestre 2016 sono 2.028,27 gli ettolitri certificati di Colline Teramane, un +13% rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre la differenza in percentuale tra secondo trimestre 2016 e 2015 è pari al 108% di incremento di vino certificato (1.014,78 hl a fronte dei 487,98). I dati attuali dichiarano che rispetto al 2015 la crescita si attesta quindi al +13% ma non va dimenticato, in questa ottica, il +43% di vino certificato Docg già registrato lo scorso anno confrontando i dati 2014-2015. «Le nuove edizioni delle guide, i recenti premi internazionali, gli ultimi dati sulla produzione testimoniano un trend di crescita davvero molto positivo e incoraggiante» commenta il presidente del Consorzio di Tutela Colline Teramane Docg Alessandro Nicodemi. «Tutto ciò conferma da un lato la percezione che gli addetti ai lavori hanno del Colline Teramane, ovvero di un vino ben riconoscibile qualitativamente e di carattere raffinato e deciso; dall’altro lato conferma l’entusiasmo dei vignaioli del territorio che scelgono di indirizzare sempre di più la produzione verso il Colline Teramane Docg, un’espressione di Montepulciano d’Abruzzo indissolubilmente legata al proprio territorio di origine, una zona di produzione che è anticamente vocata alla viticoltura e storicamente dedita alla vinificazione delle proprie uve». Produttori presenti da decenni sul mercato italiano ed estero accanto a cantine più giovani che cominciano a farsi conoscere oltre i confini nazionali: tutti legati dal denominatore comune di un disciplinare che punta tutto su qualità e personalità, il primo in Abruzzo a considerare la resa per ceppo e non per ettaro e l’unico ad imporre l’imbottigliamento nella zona di produzione – la sola provincia di Teramo – per un Montepulciano d’Abruzzo. Sono i principali giornalisti, critici, sommelier del panorama enologico italiano ed estero, con importanti riconoscimenti, a testimoniare l’escalation del Colline Teramane Docg, tracciando un bilancio degli ultimi successi.
In particolare le maggiori guide del vino italiane dell’edizione 2017 – come “Vini d’Italia” (Gambero Rosso), “Vitae” (Associazione Italiana Sommelier), “Bibenda”, “Vini Buoni d’Italia” (Touring Club Italiano), “I Vini di Veronelli” – hanno così premiato i produttori di Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg: La cantina Illuminati di Controguerra ottiene per lo “Zanna” Docg Riserva 2011 i 3 Bicchieri del Gambero Rosso, i 5 Grappoli della guida Bibenda, le 4 Viti della guida Vitae della Associazione Italiana Sommelier, le 3 Stelle tra i Vini di Veronelli, 91 Punti da Doctor Wine (la Guida Essenziale ai Vini d’Italia di Daniele Cernilli) nonché 94 Punti nella selezione di Vinous di Antonio Galloni. Al Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg Riserva “Neromoro” 2012 della Fattoria Bruno Nicodemi di Notaresco vengono attribuite le “4 viti” dalla guida Vitae dell’Associazione Italiana Sommelier, i 5 Grappoli della guida Bibenda e la Corona della guida Touring ai Vini Buoni d’Italia. La cantina Montori di Controguerra riceve per il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg Riserva “Fonte Cupa” del 2008 i 5 Grappoli dalla guida Bibenda 2017 e la Corona dalla corrente edizione di Vini Buoni d’Italia. Ottiene le “4 viti” dalla guida Vitae dell’Associazione Italiana Sommelier il Colline Teramane “Oinos” 2012 dell’azienda San Lorenzo di Castilenti. L’azienda Lepore di Colonnella si è aggiudicata i “5 grappoli” della guida Bibenda 2017 con la “Riserva Luigi Lepore” dell’annata 2011. Poggia sulla testa del Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg “Himerio” 2011 dell’azienda De Antoniis di Sant’Omero la Corona della guida Vini Buoni d’Italia 2017. Tre stelle della guida Vini Buoni d’Italia 2017 del Touring Club Italiano sono andate al “Vizzarro” 2012, etichetta di Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg della cantina Barone Cornacchia di Torano Nuovo. Le Super Tre Stelle della guida Veronelli 2017 vanno al Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg Riserva “Elevito” 2011 della cantina De Angelis Corvi di Controguerra. Sono poi prestigiosi i riconoscimenti in importanti concorsi internazionali portati a casa dai produttori teramani: Il “Celibe” Colline Teramane Docg Riserva 2010 della cantina Strappelli di Torano Nuovo vince il “Commended Award” all’International Wine Challenge 2016. La stessa etichetta della annata 2011 ottiene invece il Silver Award International Wine Trophy 2016 all’international wine challenge AWC Vienna, il Silver Quality Award all’International Wine&Spirits Competition e riceve il premio (Commended, 84 punti) al Decanter World Wine Awards 2016. L’azienda Orlandi Contucci Ponno di Roseto degli Abruzzi ha ricevuto la Medaglia di Bronzo al prestigioso Decanter Asia Wine Awards 2016 per “La Regia Specula” 2012. Consorzio di Tutela Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane C.F./P. IVA: 01532240676 SEDE LEGALE – OPERATIVA E UFFICI: Via Carlo Lerici, 3 – 64023 Mosciano Sant’Angelo (TE) TEL. e FAX 085.8071699 – CELL: 329-1987616 E-MAIL: consorzio@collineteramane.com – WEB: http://www.collineteramane.com PEC:collineteramane@postecert.it E non sono mancate le premiazioni in terra d’Abruzzo: L’azienda vitivinicola Monti di Controguerra si aggiudica la Medaglia d’Oro al XV concorso enologico internazionale “Selezione del Sindaco” (nella categoria vini rossi secchi e tranquilli delle vendemmie 2014 e precedenti) con il “Prunotto” 2008. L’azienda Cordoni di Ancarano, con il “Pregio”, Riserva del 2011, si è classificata al primo posto nell’ambito del “Premio Qualità Italia 2016” nella categoria Rossi Docg. Tutte conferme di qualità per una denominazione di eccellenza che, a partire dalla vendemmia 2016, anteporrà la dicitura Colline Teramane a Montepulciano d’Abruzzo nell’indicare in etichetta la Docg.