Abruzzo-Maltempo. Forza Italia: “Il Caso-Abruzzo è una priorità della politica nazionale”

 

Per il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano,

il Parlamento deve farsi carico delle emergenze che hanno funestato la regione 

Forza Italia Giulianova
Forza Italia Giulianova

 

«L’Abruzzo piegato dal maltempo, che piange i suoi morti e le devastazioni, ha ferite ancora aperte di cui deve essere interessato il Parlamento. Perché gli errori compiuti nella gestione delle emergenze non possono e non devono più ripetersi».

 

Il coordinatore regionale Forza Italia, Nazario Pagano ritiene che sia necessaria una riflessione profonda su quanto accaduto a Rigopiano e nelle quattro province abruzzesi, evitando di cadere nelle lusinghe e nelle trappole della speculazione, «come purtroppo in questi giorni più volte accaduto. Il silenzio, voluto, era doveroso in un momento in cui tutti gli sforzi e tutto l’impegno erano protesi a salvare vite umane, a ripristinare un minimo di vivibilità, a superare nell’immediatezza le inefficienze e i problemi. La nostra regione è stata martoriata dalla furia della Natura e dall’inadeguatezza delle strutture, sopperite dall’ammirevole e commovente slancio dei singoli, dei volontari, dei vigili del fuoco, della Protezione civile, dalle forze dell’ordine e di quanti si sono spesi per dare una mano a tutti i livelli. Oggi si impone una riflessione sugli aspetti e sulle manchevolezze della gestione della macchina dei soccorsi su un’emergenza che era stata preannunciata e alla quale si doveva far fronte con lucidità e funzionalità. Cose che sono invece mancate. Ma quel che più amareggia – sottolinea Pagano – è lo sconcertante rimpallo di responsabilità tra persone e istituzioni  al quale abbiamo assistito, nel clamore mediatico e anche nel non disinteressato tentativo di distogliere l’attenzione dalle questioni principali. La gestione dell’emergenza è stata pessima, vergognoso il quadro fornito all’esterno del sistemaPer Forza Italia -Abruzzo, e tragico è il suo bilancio in vite umane. Un terzo della regione senza energia elettrica, niente acqua e niente riscaldamento per giorni e giorni nelle zone più periferiche, strade sepolte dalla neve perché i mezzi o non c’erano, o non sono stati fatti uscire in tempo o perché inservibili, o sono stati dirottati altrove. Stiamo parlando di un evento che era stato previsto anche nella sua eccezionalità, ma non c’era un piano per farvi fronte e neppure un coordinamento efficiente».

 

«L’Italia è stata commossa dai dieci sciatori della Guardia di Finanza del soccorso alpino che hanno raggiunto a piedi l’Hotel Rigopiano, lungo una strada che doveva invece già essere stata liberata dagli spazzaneve, come richiesto per tempo dallo stesso personale, prima che fosse sommerso dalla valanga trascinandosi dietro le vite di molti ospiti. L’Italia – insiste Pagano – è stata commossa dal salvataggio dei bambini, ma ha atteso con trepidazione che il miracolo si completasse con la salvezza di tutti, e non è stato purtroppo così. Io sono vicino a quanti in questi giorni hanno sofferto e hanno pianto, anche personalmente sono addolorato per la perdita di vite, tra cui quella di miei amici. L’Abruzzo ha pagato un prezzo spropositato a questo gennaio di tregenda. Ma non si può solo dare colpa alla Natura e dimenticare gli errori degli uomini. Chi doveva gestire tutto questo? E perché è stato fatto così male? Affinché tutto ciò non si ripeta, occorre agire proprio sulla gestione della macchina dei soccorsi e dell’emergenza, perché l’Abruzzo oggi è in ginocchio. Ha pagato nell’immediato un altissimo prezzo con i lutti, e ne pagherà un altro diluito nel tempo anche a livello economico. Proprio per affrontare il cuore del problema Forza Italia Abruzzo si fa promotore ai più alti livelli dell’impegno a portare la situazione regionale su un tavolo nazionale, a partire dal Parlamento. Perché – conclude Pagano – non vogliamo e non possiamo neanche pensare di dover continuare ad ascoltare la drammatica frase “ci hanno abbandonati”, che tutto il Paese ha purtroppo  sentito in tutti questi giorni. E che purtroppo rispecchiava la realtà».




Teramo. Lo sport al servizio dell’emergenza. Alla Palestra Molinari la speciale accoglienza del CSI agli eroi del soccorso

 

Gli operatori del Centro Sportivo Italiano di Teramo da giorni si impegnano con il fine di dare accoglienza a numerose squadre di soccorso di questa Vigili Del Fuocoemergenza.  All’interno della palestra Molinari il CSI ospita i vari corpi che si stanno impegnando con sacrifici e tanti sforzi per porre definitivamente la parola fine a questo stato di emergenza. Stiamo parlando dei Vigili del fuoco, Guardia di finanza e Soccorso alpino. Sono militari che provengono da ogni parte d’Italia, si sono fatte registrare presenze da tutte le regioni, persone che hanno avuto l’ordine di partire e in mezz’ora erano già per strada. Lontani dai propri cari sono arrivati qui, escono alle 6.30 lavorano tutto il giorno dimenticando spesso anche di mangiare. Per questo motivo all’interno della palestra è stato allestito un piccolo ristoro che è frutto della riconoscenza della cittadinanza, forte segno di gratitudine. “Da domani – afferma il Presidente CSI Angelo De Marcellis – si dovrà pensare ad un piano di protezione civile dei nostri territori dove ciascun cittadino sappia esattamente cosa fare nelle situazioni di emergenza, la sicurezza e la cura degli impianti sportivi non dovrà essere garantita solo perché ospitano quotidianamente i nostri ragazzi ma occorre ripensare alle strutture sportive sviluppando la duplice predisposizione all’ospitalità e all’accoglienza emergenziale, dotandoli di attrezzature servizi e procedure operative per i gestori.
C’è una forte esigenza di normalità – ha dichiarato in conclusione De Marcellis – da oggi, in alcune zone, ricomincia la nostra attività sportiva, lo faremo con un minuto di silenzio come segno di rispetto per le vittime ma anche per riflettere sulla necessità di comunità più attente alle esigenze di sicurezza e alle priorità della vita dei cittadini.” Tra i corpi che si stanno occupando del soccorso delle popolazioni più colpite dall’ondata del maltempo in questi giorni si sentono testimonianze molto forti, i racconti toccanti che tengono questi eroi di ritorno dalle loro operazioni in ogni angolo di provincia. Nelle primissime ore dell’emergenza sono stati accolti i militari del Corpo dei Vigili del Fuoco Team USAR di Roma. Sono un gruppo preparato per le situazioni di grave emergenza, tempo di posare le borse e via. Destinazione Hotel Rigopiano. Sono stati fuori per due notti di seguito senza fermarsi un attimo per ricaricare le batterie su un vero letto. Testimonianza forte quella raccontata dagli uomini del corpo alpino speleologico che hanno raggiunto solo con le motoslitte le persone isolate in località Poggio Umbricchio. Hanno liberato molte persone rimaste bloccata dalla neve, nulla da far per padre e figlio che erano usciti di casa in piena tormenta, solo la possibilità di restituire i corpi ai propri cari. Testimonianze forti da chi si è avvicinato alle realtà di Castelli o Valle Castellana, oppure chi ha dovuto liberare allevamenti con più di 500 maiali all’interno. La palestra ha ospitato anche gli amici della Colonna Mobile del Friuli, impegnati nel Comune di Pietracamela per scaricare i tetti dal pesante carico di neve. Anche il CSI ha messo in moto una piccola macchina dei soccorsi che, con un equipe formata da giocatori, arbitri e operatori, fianco a fianco sono andati a dare manforte nelle campagne di Pagannoni e in altri territori. Nella palestra Molinari è stato possibile apprezzare meglio la tanta solidarietà attorno a questi corpi dello Stato con un ristoro sul quale i volontari hanno sempre potuto contare: vedere mezza Teramo arrivare con dolci fatti in casa frutta, pane e salsiccia, pane e ventricina, frittelle con la mortadella, uccelletti di sant’antonio, ciambelloni, pizze rustiche, sfogliatelle. Tutto fatto in casa preparato con amore e gran rispetto. Gli operatori del CSI per garantire la vigilanza a questi eroi si danno il cambio fino a tarda notte. In questi momenti bisogna stringersi e fare squadra e il Centro Sportivo Italiano di Teramo lo sta facendo in attesa di restituire i luoghi dello sport alle attività educative, agonistiche e ricreative tipiche della ormai tanto necessaria quotidianità.




#emergenzateramo Strade: collegamenti riaperti ma le condizioni della rete sono drammatiche. Sulla 53 dopo la frana anche una slavina, smottamento sulla provinciale 23

I collegamenti provinciali sono stati ripristinati, quasi tutte le strade sono percorribili (sono ancora chiuse alcune provinciali che non portano a centri abitati) ma le condizioni della rete sono drammatiche. Buche, frane, smottamenti del manto, alberi pericolanti; in queste ore si stanno inseguendo le decine di richieste dei Sindaci dalla montagna alla costa ma anche in questo caso, come per le emergenze, la Provincia interviene con un piano delle priorità.365

Tranciata in due da una frana e da una slavina la provinciale 52 a Valle Castellana in direzione Macchia da Sole.  L’unico modo per raggiungere la frazione è la provinciale per Valleinquina. Altra frana di vaste proporzioni è sulla 23 Atri-Cellino.

Oggi sopralluogo aereo dei tecnici per il monitoraggio e la mappatura dei fenomeni franosi; hanno sorvolato Castel Castagna, il Pulone, la Vallata del Fino; l’area Tordino-Vomano; Atri; Roseto, Mosciano; Bellante; Campli, Teramo e Collurania.

Coordinato il lavoro di dieci squadre di volontari della Protezione Civile inviati a Castelli, Fano Adriano, Villa Colle; Crognaleto; San Pietro, Poggio Umbricchio e San Giorgio.

Teramo 25 gennaio 2017




Controguerra. Presentazione del libro “Controguerra nel primo conflitto mondiale” di Matteo Di Natale.

 

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Giulianova. Chiusi i plessi scolastici “Pagliaccetti” e “Colleranesco”

​Il sindaco Francesco Mastromauro nella serata di oggi, 25 gennaio, ha firmato l’ordinanza di sospensione in via cautelare delle attività didattiche e amministrative per i giorni 26 , 27 e 28 gennaio della scuola Pagliaccetti di via Gramsci e di quella di Colleranesco a seguito della comunicazione ricevuta alle ore 19:05 dal dirigente della 2a area Corinto Pirocchi nella quale veniva rilevata la necessità di effettuare nei due plessi, a seguito dei recenti eventi sismici, ogni idoneo ed ulteriore approfondimento in relazione al livello di adeguatezza sismica e statica.




Bologna. In occasione di Arte Fiera Bologna la collana d’arte Fili d’erba presenta FRANCESCA ALINOVI, in suo ricordo, Di Felice Edizioni

 

 

 

 

Venerdì 27 gennaio, alle ore 17.30, in occasione della Mostra EXPO Bologna 2017 nella Galleria WIKIARTE (Via San Felice 18 – Bologna), verrà presentato il libro Francesca Alinovi. In suo ricordo a cura di  Antonella Colaninno e Gian Ruggero Manzoni.93-L-Pellegrini-Angelucci

Si tratta del quinto volume della collana d’arte Fili d’erba diretta dal critico Alessandra Angelucci per la Di Felice Edizioni. Una collana che pone particolare attenzione a quell’aspetto che spesso, nel mondo dell’arte, passa in secondo piano rispetto all’opera d’arte stessa: la voce di chi crea, di chi in un gesto ha immortalato un’esistenza.

Non fanno eccezione la vita e l’opera di Francesca Alinovi che verrà ricordata attraverso questo interessante libro, durante il discorso introduttivo del professor Manzoni nella mostra Expo 2017 che accoglie 55 artisti in una collettiva curata da Debora Petroni.

 

Scrive il direttore di collana Alessandra Angelucci: «Pubblicare un libro che omaggia la donna e critica d’arte Francesca Alinovi, figura di spicco del panorama internazionale degli anni Settanta/Ottanta, significa essere coraggiosi e allo stesso tempo consapevoli. Coraggiosi perché, quando si parla di Alinovi, si abbraccia l’oscillazione che suona tra l’attrazione e il mistero, tra la lucida e viva intelligenza di una professionista e le contraddizioni di un tempo – quello della Bologna e della New York di allora – in cui la giovane e famosa critica d’arte si muoveva con invidiabile acume e “una ingenuità – come afferma Mariuccia Casadio – che sapeva tradurre in qualche cosa di scientifico”. Bella, di una fascinazione rara che lo sguardo e il suo modo di muoversi traducevano in un particolare e sensuale “stare presso”: le persone, i luoghi, le gallerie, i quartieri di periferia, il Bronx di New York, il DAMS di Bologna, dove insegnava evidenziando le sue doti di abile talent scout. Coraggiosi, perché di lei si è già detto molto ma forse non abbastanza. Coraggiosi, vista anche la sua prematura scomparsa per mano violenta, una morte per la quale fu condannato il pittore Francesco Ciancabilla, originario di Pescara, con cui la Alinovi aveva una relazione. Era il 15 giugno del 1983 quando fu ritrovata senza vita nella sua abitazione bolognese in via del Riccio. Quarantasette coltellate posero fine al suo temperamento deciso e al coraggio “senza tempo”; quarantasette coltellate interruppero brutalmente una carriera che si definiva già brillante in ogni sua declinazione.»

 

Durante il periodo dell’ArteFiera sarà ulteriormente presente la collana Fili d’erba (Di Felice Edizioni) attraverso un doppio appuntamento: la presentazione del libro Nei cieli della mente dell’artista Alberto Di Fabio e curato da Mattia Andrès Lombardo, in occasione dell’ART CITY White Night 2017, in un dialogo con Alessandra Angelucci, Alessandra Caporale (vicepresidente AICIS) e Raffaele Quattrone (sociologo e curatore di arte contemporanea). Inoltre, sempre durante ArteFiera, sarà presente l’artista Simone Pellegrini (autore del libro Guadi. Conversazioni sull’arte, l’uomo e la parola) con la mostra “Dishonesti corpi” al Teatro S. Leonardo (via San Vitale).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FRANCESCA ALINOVI

 

“Neri come la pece, o caffè latte, ma sempre scuri, felini carichi di sex-appeal, i neri di New York, dopo aver conquistato il mondo della musica e della danza, stanno diventando le nuove stars dell’industria artistica. Prima i graffiti sui treni, poi i graffiti sulle strade: ora i loro graffiti su tela riverniciano a nuovo i muri delle gallerie d’arte e le copertine delle riviste più eleganti di New York.” Così scriveva Francesca Alinovi, e ancora: “Analfabeti, ma spontaneamente acculturati sul mitico linguaggio delle immagini e delle notizie teletrasmesse per impulsi elettronici, volevano semplicemente provare l’ebbrezza della fama e della gloria promessa dalla mitologia dei mass media. Così, non potendo far scorrere i loro messaggi lungo i tubi catodici, decisero di farli scorrere sui treni. […] Loro aspiravano alla bella vita consacrata dalla celebrità, invece diventarono celebri perché furono scambiati con i criminali della malavita.” Gli stralci riportati sono presenti in Black Graffiti, uno dei suoi ultimi articoli, pubblicato nel 1983 su Panorama Mese, solo pochi giorni prima della sua scomparsa.

Il 12 giugno 1983 Francesca Alinovi veniva uccisa con 47 coltellate nella sua abitazione di via del Riccio 7 a Bologna. L’efferato delitto oscurava, di colpo, la brillante carriera della giovane studiosa, destinata a diventare una stella nel panorama internazionale della critica d’arte.

Col suo “entusiasmo da pioniera dell’arte”, l’Alinovi è stata protagonista della storia delle avanguardie fine anni Settanta e anni Ottanta; è stata un ponte tra la New York dei graffiti e la New Wave europea, una vera promoter della cultura underground di quegli anni.

In molti avevano fatto una scommessa sul futuro radioso di questa avvenente e intelligente donna che si affacciava, con successo, sulla scena artistica mondiale. La sua ricerca, sempre libera e spinta alla liberalizzazione del pensiero oltre il pregiudizio e la discriminazione, in un mondo appena votatosi alla globalizzazione, cercava di rilevare quanto la creatività fosse un campo mentale aperto, luogo di incontro di etnie, tradizioni e status sociali, connesso e disconnesso, al tempo stesso, con la cultura bassa e con la comunicazione massmediatica.

La creatività, per lei, era uno spazio fluido che scorreva oltre ogni limite. È questa la sensazione che si avverte quando si sfogliano le pagine che conservano l’attività intellettuale della giovane critica d’arte emiliana, una dimensione liquida, sospesa, che corre sui fili del tempo, che coglie l’attimo di una rivelazione estetica inesauribile che si fa perennemente viva.

Nata a Parma nel 1948, Francesca Alinovi si era laureata in Lettere all’Università di Bologna, quale allieva di Francesco Arcangeli, con una tesi su Carlo Corsi, e si era quindi specializzata con Renato Barilli, approfondendo lo studio di Piero Manzoni, Lucio Fontana e dello Spazialismo, diventando poi ricercatrice di ruolo presso il DAMS di quella città e insegnante di Fenomenologia degli Stili. I suoi interessi erano indirizzati alla storia delle avanguardie e alle contaminazioni tra le varie arti: pittura, scultura, letteratura, musica, video e teatro. Era una sorta di talent scout nel panorama artistico contemporaneo italiano. Dal mondo accademico bolognese il suo essere era poi evaso, alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, per muoversi “nel sottobosco dei talenti” sia nostrani che newyorkesi, conferendo al Graffitismo, corrente nato da poco, lo statuto di arte, oltre a riconoscere il valore sociale di quella pratica alternativa, svincolata dai circuiti ufficiali e dalle logiche di mercato.

La nuova tendenza americana di usare bombolette spray era un mezzo di “disperata sopravvivenza culturale”, “un fenomeno selvaggio di vandalismo urbano” che dalle strade, dai muri, dai mezzi di trasporto e dai tunnel sotterranei era approdato al grande circuito dell’arte internazionale.

Nei Graffitisti (o Writer), infatti, c’era il desiderio di rivendicare una mancata affermazione nel sociale. Loro rappresentavano, e ancora rappresentano, una vera e propria “gara di emancipazione del nuovo orgoglio razziale”. I neri (si ricordi Jean-Michel Basquiat), fino ad allora quasi del tutto esclusi dal sistema espressivo visivo e plastico, lanciarono, in questo modo, il loro guanto di sfida al fine di emergere e distinguersi. La “crudele selezione nera” aveva incominciato la sua lotta per affermarsi anche a quel livello.

Il mondo dell’underground newyorkese era, per Francesca, una dimensione libera, nonché rappresentava per lei una sorta di regressione allo stato primitivo, originario, puro. Gli artisti non erano colti e provenivano da situazioni di emarginazione; erano inoltre tutti molto giovani (avevano un’età compresa tra i sedici e i venticinque anni). L’arte dei graffiti era un ulteriore gesto performativo collegato all’Hip Hop e alla Street Dance (B-boying – Breakdance) che usava la gestualità e il disegno per liberare un inconscio collettivo, per proiettarsi nel futuro, sfruttando un’espressività antica e di frontiera. Come si è detto, la mancata affermazione nel sociale dell’etnia afro-americana emerse in quella maniera di fare immagine e, dalle strade e dai muri, conquistò il pianeta come un’onda inarrestabile.

In Francesca Alinovi fu frequente anche l’interesse per il mondo del fumetto e, anticipando i tempi, dell’elettronico e del tecnologico avanzato, quest’ultimo (il futuro Web) già considerato da lei quale ponte di comunicazione e mezzo alternativo all’alfabetizzazione tradizionale, così da poter rivendicare un nuovo potere della conoscenza, seppure i possibili pericoli che in esso potevano annidarsi.

Per tornate al Graffitismo, esso offriva un’occasione di competizione, sia in chi lo praticava e in chi lo sosteneva, per imporsi attraverso il coraggio e la possibile celebrità conquistata, e si presentava quale occasione di confronto forte in una società che da sempre aveva “escluso dai propri canali di informazione e comunicazione intere comunità nazionali, pur numerose e piene di voglia di esprimersi”.

Gli unici artisti bianchi considerati degni di stima, in quel mondo ai margini e sub urbano, furono Kenny Scharf e Keith Haring, i soli ad avere conosciuto il “periferico esistenziale” e ad avere condiviso coi neri l’avventura dell’underground  nei tunnel delle metropolitane, dove le avanguardie si incontravano per poi prendere, emerse in superficie, ognuna la propria strada. Perché, allora, era nel cavalcare l’onda della New Wave che si superavano i confini dell’arte, si faceva ancora “pionerismo”, quindi si veniva inghiottiti nel vortice di quella contemporaneità compulsiva che sprigionava pura energia creativa in ogni sua formulazione.

 

 

I CURATORI

Antonella Colaninno è nata a Napoli nel 1969. Critica d’arte, ha curato mostre, cataloghi e scritto saggi sull’arte contemporanea. Da alcuni anni si dedica allo studio del pensiero critico di Francesca Alinovi, con un attento lavoro di ricerca. Di recente ha curato, presso il Museo Vittoria Colonna di Pescara, la mostra “STELLE COSTELLAZIONI GALASSIE SEMI MUTAZIONI” di Gian Ruggero Manzoni.

 

 

Gian Ruggero Manzoni è nato a San Lorenzo di Lugo (RA) nel 1957. Artista, poeta, narratore, critico d’arte ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Urbino e ha partecipato ai lavori della Biennale di Venezia nel 1984 e nel 1986. Al suo attivo ha molte esposizioni pittoriche tenutesi in Italia e all’estero. Oltre quaranta sono le pubblicazioni a cui ha dato vita. Ha diretto la rivista di arte e letteratura «Origini» e la rivista di arte, letteratura e idee «ALI».

 

FILI D’ERBA_COLLANA D’ARTE

La collana Fili d’erba della Di Felice Edizioni, diretta dal critico Alessandra Angelucci, si propone al lettore con l’intento di avvicinarlo alle molteplici forme dell’arte che – come fili di un’immensa tela – disegnano infinite possibilità, poiché infiniti sono i moti dell’animo che guidano la mano di chi dipinge, scolpisce o affida alla parola le verità più intime. Una collana che pone particolare attenzione a quell’aspetto che, spesso, nel mondo dell’arte, passa in secondo piano rispetto all’opera d’arte stessa: la voce di chi crea, di chi in un gesto ha immortalato un’esistenza. Come afferma E.H. Gombrich, «Non esiste in realtà una cosa chiamata arte. Esistono solo gli artisti»: è a partire da questo assunto che la collana Fili d’erba vuole privilegiare la pubblicazione di testi che diano al lettore la profondità di un’analisi critica, ma allo stesso tempo una possibilità in più: la conoscenza dell’artista e del suo linguaggio espressivo, attraverso la parola quale strumento più diretto per cercare di avvicinarsi all’idea di un’arte che, nel tempo e nei luoghi, cambia pelle e dunque funzione. La voce dell’artista, dunque, per ripercorrere la nascita di un filo d’erba, la trama sottile di quel germe insito nell’atto creativo che alla natura ha sempre guardato come fonte primaria.

In un viaggio come quello nel mondo della creatività, più interessante della meta è il percorso: indagare i respiri, le pause, le assonanze e le dissonanze, le crepe che regalano luce e che hanno portato ciascun protagonista a intraprendere un viaggio, qualunque sia stato poi il punto d’arrivo.

Fili d’erba per cogliere le diverse stratificazioni dei codici della contemporaneità, attraverso un’estetica della parola che trova nel saggio, nella raccolta di testi autobiografici e nel libro-intervista le principali forme compositive.

 

Web: /www.edizionidifelice.it/filiderba.htm

e-mail Editore:  info@edizionidifelice.it

e-mail Direttore di Collana: alessandraangelucci@tiscali.it




Pescara ricorda Alessandro Cicognini

 

 

 

 

 

 

Nel giorno dell’anniversario della nascita (25 gennaio 1906) dell’illustre compositore al Cinema Massimo di Pescara verrà proiettato il film “Un’avventura romantica” di Davide Cavuti

prodotto dalla Fondazione Pescarabruzzo e da MuTeArt Film.

 

 

Il 25 gennaio 1906 nasceva a Pescara il grande compositore Alessandro Cicognini che trascorse la sua vita a Francavilla al Mare, città a cui resterà legato e dove mantenne la residenza fino agli anni Ottanta.

La Fondazione Pescarabruzzo ricorderà la figura del grande maestro con la proiezione del film-documentario “Un’avventura romantica” diretto da Davide Cavuti prevista per mercoledì 25 gennaio alle ore 21 (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti) al Cineteatro Massimo di Pescara. La proiezione pescarese segue le anteprime al 73° Festival del Cinema di Venezia, alla Casa del Cinema di Roma e al 38° Festival del Cinema Latino-Americano a L’Avana (Cuba).

Alessandro Cicognini è considerato il padre della musica da film a livello italiano, compose oltre trecento colonne sonore, fu il musicista preferito di due geni della regia italiana quali Alessandro Blasetti e Vittorio De Sica e lavorò con i più grandi registi della sua epoca: Mario Camerini, Steno, Mario Monicelli, Luigi Comencini instaurando collaborazioni per produzioni americane di successo che videro protagonisti attori del calibro di Clarke Gable, Katharine Hepburne, Jennifer Jones, Anthony Quinn, Kirk Douglas. Montgomery Clift e molti altri. La sua vita fu segnata da profondi dolori familiari e dal gesto di liberarsi di tutte le sue partiture gettandole nel fiume Aniene, ritirandosi, infine, a vita privata nella sua Francavilla al Mare.

Il film-documentario è un prezioso documento che ricostruisce la vita del compositore abruzzese attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto.

Prodotto dalla Fondazione Pescarabruzzo e da MuTeArt Film, il Film-documentario ha avuto il sostegno del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Rai Teche, Mediaset e Cineteca Nazionale di Roma.

Durante la presentazione di Pescara interverranno alcuni degli attori del cast Edaordo Siravo, Pino Ammendola, Debora Caprioglio, Marco Papa, Angelo Del Vecchio, Assunta Dezio, Luca Ciarciaglini.
Il film vede la partecipazione straordinaria di Michele Placido nei panni di Vittorio De Sica.

Nel cast figurano altri attori molto noti al grande pubblico quali Lino Guanciale, (definito il re delle fiction), Gaetano Aronica (protagonista in “Baaria” e “Maléna” di Tornatore) Micol Olivieri (nota per l’interpretazione nel ruolo di Alice de “I Cesaroni”). Arricchiscono il progetto cinematografico le interviste con popolari conoscitori di Alessandro Cicognini come il musicista jazz Lino Patruno, i compositori Stelvio Cipriani (autore di “Anonimo veneziano”) e Umberto Scipione (autore di “Benvenuti al sud”), il regista Pasquale Squitieri, la cantante Antonella Ruggiero, e i compianti Giorgio Albertazzi e Manuel De Sica (a cui il regista Cavuti ha dedicato il film).

“Alessandro Cicognini resta uno dei compositori più importanti della storia del cinema – ha dichiarato in una intervista Michele Placido, protagonista del film-documentario di Davide Cavuti – perché è stato l’autore delle colonne sonore dei film più importanti del neorealismo e con la sua musica ha esaltato le interpretazioni di grandi attori come Totò, Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, Marcello Mastroianni, Sophia Loren. Sono felice che Davide Cavuti abbia realizzato questo film-documentario che porterà più attenzione sulla figura di un genio della musica da film come il Maestro Cicognini per molti anni dimenticato”.

 

 

Di seguito il link dove poter cliccare per vedere il trailer del film-documentario:

https://www.youtube.com/watch?v=7X14mXKpfH4

 

 

 

 

 

 




Pescara/Teramo. PUMS e Strada Parco. è ora che il Comune di Pescara affronti il tema con gli altri comuni del Nord Pescarese(Montesilvano, Città Sant’Angelo e Silvi)

Al Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso
Al Sindaco di Pescara, Marco Alessandrini

Al Sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno

Al Sindaco di Città Sant’Angelo, Gabriele Florindi

Al Sindaco di Silvi, Francesco Comignani

Per un PUMS intercomunale che affronti il tema del TCSP sulla Strada Parco

PUMS  e Strada Parco. è ora che il Comune di Pescara affronti il tema con gli altri comuni del Nord Pescarese(Montesilvano, Città Sant’Angelo e Silvi)

1. E’  stato approvato recentemente dalla  Giunta Municipale di Pescara il  21/12/2016 l’atto di indirizzo per le strategie di governo del territorio e la redazione del PUMS, piano urbano per la mobilità sostenibile. Finalmente, si pensa di affrontare in maniera congiunta e strategica i temi della mobilità legati a quelli urbanistici della riqualificazione urbana, riuniti nella nuova figura dell’unico assessore (a Pescara il nuovo assessore Stefano Civitarese).

http://www.comune.pescara.it/files/albo_pretorio/201612/2016-GC-0915.pdf

2. Pescara ha recentemente ottenuto un finanziamento di 18 milioni di euro con i fondi ministeriali del Bando nazionale sulle Periferie. Tra i progetti presentati ci dovrebbero essere anche i soldi per redigere il PUMS, che dovrà affrontare i temi strategici delle infrastrutture di trasporto e delle politiche della mobilità sul territorio.

La città di Montesilvano, adiacente a Pescara, 54 mila abitanti, quasi la metà di quelli di Pescara, non ha ottenuto nulla, e non ha nemmeno un piano urbano del traffico, obbligatorio per legge.

http://www.ageabruzzo.it/pescara-ance-sciarra-46esimo-posto-nella-riqualificazione-del-bando-periferie/

3. Nel frattempo, a Luglio 2016 il Comune di Pescara ha dato l’incarico ad un gruppo di professionisti esterni di aggiornare il PUT 2005. Il PUT, piano urbano del traffico, è uno strumento che regola la sola gestione del traffico senza grandi interventi infrastrutturali, ha una validità di due anni e si occupa appunto di “traffico” e non di mobilità, né di sistemi infrastrutturali o gestione del trasporto pubblico né di multimodalità, è uno strumento superato nella visione europea di piano della mobilità, strategico, intercomunale, intermodale, della sostenibilità della partecipazione (il PUMS). Ma sia il PUT affidato, che il PUMS da redigere, si limiteranno al solo comune di Pescara. Il rapporto con gli altri comuni è solo una dichiarazione di intenti, non esistendoci a tutt’oggi né le strutture tecniche, né le risorse, né un accordo politico per gestire in maniera coordinata le politiche di mobilità e del territorio.

4. In particolare, rimane sospeso in tutti i documenti il tema del ruolo della cosiddetta Strada Parco, l’ex ferrovia adriatica tra Pescara e Montesilvano o Corridoio Verde nel PRG di Pescara, che doveva diventare una filovia con pista ciclabile e alberata, il primo tratto di una rete di trasporto collettivo in sede propria che doveva andare da Francavilla (CH) a Silvi (TE), da Pescara a Sambuceto (CH), ma da 25 anni è in attesa di soluzione e di un ruolo. Mentre sulle strade locali ci sono 60 mila veicoli nella direttrice Nord e oltre 100 mila sul fondovalle Pescara. Sul tema si veda il rapporto del CMG-Comune di Pescara 2015
www.webstrade.it/pescara/cmg/f_15-10-19_sk_tcsp_linea1.pdf

5. I problemi del traffico e le speranze di mobilità sostenibile di Pescara non terminano a Santa Filomena, a Villa Raspa, a Sambuceto o a Villaggio Alcyone, ai confini comunali. Ma la città reale si estende ormai da Silvi a Francavilla sulla costa e sulle pianure fluviali ortogonali.Ben lo sanno i cittadini che vivono e usano la città reale tutti i giorni, che non coincide con la città legale dei confini comunali ma tocca ormai tre province. Ben lo sanno i cittadini, più di centomila persone, che nel referendum del 2014 hanno votato ovunque per una grande città.
Ora, o finalmente diamo risposta ai cittadini che chiedono di affrontare i problemi ad una dimensione intercomunale, con l’unione amministrativa, o partiamo da subito con l’esperienza di un PIP, piano intercomunale pescarese (sull’orma del famoso PIM milanese) sui temi della mobilità e della riqualificazione urbana, a partire dalla Strada Parco sulla direttrice Nord, coinvolgendo i comuni di Pescara, Montesilvano, Città Sant’Angelo e Silvi. Sarà non solo l’occasione per valutare l’entità dei problemi e le strategie riguardo a trasporto pubblico, parcheggi di interscambio, itinerari pedonali e ciclabili, ponti, traffico, prosecuzione della tangenziale e riuso dell’A14. Ma sarà anche l’occasione per avviare un processo di riqualificazione urbana intorno all’asse del trasporto pubblico e per estendere la pedonalità e ciclabilità agli assi ortogonali di adduzione, “cavatoni” o itinerari a mare, dalla collina attraverso il grande boulevard sulla Strada Parco, per valorizzare il tessuto edilizio adiacente ed avviare un modo nuovo, più sostenibile e qualificato di vivere la grande città.




TUA SPA: IL SOPRALLUOGO AD ATRI e IL RIPRISTINO DEI COLLEGAMENTI. LE NOVITA’ DEI SERVIZI DEL 24 GENNAIO 2017

 

 

Ulteriori netti miglioramenti da parte del servizio pubblico di trasporti abruzzese nella gestione dei servizi in uno scenario complesso, eterogeneo ed in continua evoluzione.

 

Questa mattina è stato effettuato un sopralluogo da parte di Tua Spa ad Atri (TE), zona che ha creato diversi disagi in fatto di circolazione per l’Azienda Unica Abruzzese di trasporti a causa della coltre di neve abbondante che si è stratificata nel corso dei giorni.

 

Al sopralluogo hanno partecipato, oltre agli addetti di Tua Spa, anche rappresentanti dell’amministrazione comunale atriana.

 

Tua Spa ha provveduto a liberare il piazzale del deposito dei bus con l’ausilio di diversi addetti creando, di fatto, le condizioni di circolabilità dalla struttura aziendale e ha, inoltre, constatato che, nel frattempo, sono state garantite le condizioni per la transitabilità nelle strade del comune.

 

Nel pomeriggio odierno, pertanto, saranno riattivati i servizi da Atri per Teramo e Pescara. Dalla giornata di domani, mercoledì 25 gennaio 2017, invece, saranno ripristinati i servizi da Atri per Giulianova.

 

Altre importanti novità riguardano sempre il territorio della provincia di Teramo ed, in particolare, Giulianova.

 

Infatti, nel corso di questo pomeriggio, saranno riattivati i servizi sulla tratta Ascoli-Teramo e Ascoli-Giulianova.

 

Completamente ripristinati, infine, i servizi offerti da Tua nella zona di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Chieti.

 

Nel prospetto che segue, l’evoluzione alle ore 13:30.

 

L’AQUILA

Servizi sospesi da Castel del Monte, Campotosto, Calascio, S.Stefano

TERAMO

Tutti i collegamenti fermi ad eccezione delle tratte Teramo-Giulianova, Teramo-Montorio, Teramo-Torricella, Val Vomano-Teramo, Castelnuovo-Teramo, Nereto-Teramo (via Fiumicino). I servizi da Atri per Teramo e Pescara saranno riattivati dal pomeriggio. La linea Padula-Cortino-Teramo viene garantita da Cortino, resta non servita la frazione di Padula. Regolari i servizi per Roma e L’Aquila

GIULIANOVA

Da domani saranno riattivati i servizi da Atri. La S.S. 81 è stata riaperta al transito solo per autobus di linea. Dal pomeriggio sono riattivati i servizi sulla tratta Ascoli-Teramo e Ascoli-Giulianova.

PESCARA EXTRAURBANO

Linee sospese da Arsita. Da Farindola i servizi sono bloccati a seguito di ordinanze comunali

PESCARA URBANO

Linea 4 limitata a Colle Marino con il seguente percorso: Colle Marino-strada Pandolfi-Via di Sotto-inversione alla rotatoria di Colli Innamorati-Via di Sotto-S.da Pandolfi-S.da Colle di Mezzo-Largo Madonna…Terminal Bus. Linea 45: Colle Marino-S.da Pandolfi-rotatoria di intersezione con Via Di Sotto-S.da Pandolfi-S.da Colle di Mezzo-Largo Madonna….-Terminal bus. La linea suburbana Penne Pescara non transita in località Caparrone e Collecorvino paese. Il servizio urbano di Penne è sospeso.

 

Pescara, 24.01.2017                                                                            TUA SPA




EMERGENZA ABRUZZO: TOMMASO GINOBLE CHIEDE AUDIZIONE URGENTE IN COMMISSIONE DEI VERTICI DI TERNA ED ENEL

 

 

Roma, 24 gen. 17 – L’Onorevole Tommaso Ginoble, Deputato PD e Segretario dell’VIII Commissione parlamentare Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, ha chiesto un’audizione urgente e congiunta con la X Commissione Attività Produttive, dei vertici delle società TERNA ed ENEL per gli incresciosi episodi di assenza del servizio elettrico, che permangono in provincia di Teramo da ben nove giorni.

Tommaso Ginoble
Tommaso Ginoble

Le incredibili condizioni atmosferiche che si sono abbattute con violenza nel territorio abruzzese ed in maniera particolare in quello della Provincia di Teramo, durante la scorsa settimana, hanno causato l’interruzione pressoché totale del servizio elettrico in tutti i comuni colpiti.

I disagi sono talmente gravi da minare la salvaguardia delle condizioni minime di sussistenza per la maggior parte dei cittadini, ormai ridotti allo stremo dall’incapacità di ripristinare il servizio a distanza di più di una settimana dall’inizio dell’evento calamitoso.

Non è ulteriormente tollerabile il permanere delle succitate condizioni di assenza del servizio, peraltro in maniera così ampia e diffusa in zone ancora poco accessibili e tremendamente martoriate dalle copiose precipitazioni nevose degli scorsi giorni.

Per questi motivi si ringrazia l’immediata disponibilità del Presidente dell’VIII Commissione On. Realacci e della X Commissione On. Epifani, per aver prontamente accolto la richiesta, di modo che i gestori delle reti ed i responsabili della distribuzione elettrica sul territorio vengano a riferire quanto accaduto e soprattutto indichino la via di risoluzione dell’emergenza.