LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCIA LA REGIONE SUL TRASPORTO DISABILI

 

RANIERI (M5S) “La Corte stabilisce il principio a cui si sono sempre ispirate le nostre battaglie, a tutela di chi soffre e si trova in condizioni di minorità.

 

“La corte costituzionale boccia la Regione Abruzzo sul trasporto disabili. La motivazione? La tutela dei servizi sociali, disciplinata dall’articolo 38 della costituzione, non può essere subordinata e quindi limitata dalle disponibilità finanziarie. La Corte ribadisce, quindi, un principio fondamentale che ha sempre ispirato le nostre battaglie a tutela di chi soffre e di chi si trova in condizioni di minorità”. Così si è espresso Gianluca Ranieri, Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, in merito a quanto sentenziato dai giudici costituzionali in relazione alla legge regionale 78/1978.

“Allo stesso modo” prosegue Ranieri, “oggi la Regione cerca di comprimere il diritto all’assistenza delle persone con disabilità, subordinando la compartecipazione alla spesa sociosanitaria, alla disponibilità di risorse. Se è vero, infatti, che una compartecipazione modulata sulle capacità contributive del disabile o della sua famiglia, potrebbe introdurre un principio di equità necessario, è inaccettabile che tale modulazione venga strutturata solo dopo aver stabilito le risorse da impiegare e in modo tale da rendere sufficienti quelle risorse, subordinando il diritto alle necessità finanziarie”.

E’ evidente quindi che dal ’78 ad oggi poco è cambiato e che le scelte della politica continuano a non essere orientate alla tutela ed alla salvaguardia in primis dei diritti, perlomeno di quelli sanciti dalla costituzione. Ci auguriamo che quanto sentenziato dalla Corte Costituzionale possa essere almeno lo spunto per una seria riflessione e per un cambio di rotta che il Movimento 5 Stelle non ha mai smesso di chiedere e per il quale non smetterà mai di lottare.

 




INTERROGAZIONE SULL’INQUINAMENTO ACQUA POTABILE DEL GRAN SASSO, MERCANTE: ADESSO LA REGIONE DOVRÀ DIRE LA VERITÀ.

 

L’Aquila, lì 16.12.2016 – “Davvero sconcertante il silenzio della Regione e della Asl sullo sversamento di sostanze inquinanti dai laboratori dell’INFN nella condotta del Gran Sasso ed altrettanto sconcertante che la Ruzzo reti minimizzi l’accaduto con la scusa che si tratti di un episodio accaduto la scorsa estate. L’inquinamento comunque c’è stato ed è necessario spiegarne le conseguenze e gli effetti”. Queste le parole del Consigliere del M5S, Riccardo Mercante, che ha depositato una interrogazione alla Giunta diretta a far luce sui recenti accadimenti ed a conoscere le reali condizioni della sorgente del Gran Sasso. “Ci sono voluti più di tre mesi – ha spiegato Mercante – per essere informati dello sversamento di sostanze tossiche, che sembrerebbero le stesse che, nel lontano 2003, determinarono lo stato di emergenza ambientale, da parte dei laboratori del Gran Sasso. Nessuno, Asl e Regione in primis, si è degnato di far sapere ai cittadini cosa stava accadendo e tantomeno che le acque destinate all’uso quotidiano fossero inquinate. Una omissione gravissima visto che, in questo caso sono in gioco la salute e l’incolumità pubblica ed era, quindi, un preciso dovere, da parte delle Autorità, informare tutti sin dalla scorsa estate, da quando, cioè la Asl ha constatato l’inutilizzabilità delle acque.

Per anni – ha continuato Mercante – ci hanno decantato i pregi e le qualità delle acque della sorgente del Gran Sasso. Adesso, invece, si scopre, e solo perché hanno dovuto dichiarare lo stato di emergenza idrica, che le acque sono inquinate, che non sono sufficienti a coprire l’intero fabbisogno e che bisogna ricorrere ad altri bacini previo trattamento nel potabilizzatore di Montorio al Vomano. Ci obbligano, in sintesi, a pagare di più per avere in cambio un’acqua di minore qualità.

Ritengo, pertanto – ha concluso Mercante – che sia ora, alla luce di quest’ultimo gravissimo accadimento, che Regione, Asl e Ruzzo reti, che fino ad ora sono state piuttosto reticenti sull’argomento, ci spieghino chiaramente come stanno davvero le cose e se e con quali rischi sia possibile per i cittadini continuare ad utilizzare l’acqua del rubinetto. Domande puntuali, quelle contenute nella mia interrogazione, alle quali la Giunta questa volta non potrà sottrarsi”.




Nastrini Rossi Docenti ai Sindacati: uguaglianza e parità di trattamento a partire dal prossimo contratto sulla mobilità.

 

 

I Nastrini Rossi Docenti, il movimento spontaneo di insegnanti trasferiti forzatamente dal sud al nord, si rivolgono nuovamente ai Sindacati CISL Scuola, UIL Scuola, FLC CGIL, SNALS e GILDA che siederanno ai tavoli con il MIUR per contrattare la mobilità per il prossimo anno scolastico. E lo fanno con un documento che ha come parole d’ordine uguaglianza e parità di trattamento. Oltre una serie di proposte circostanziate in merito alle questioni della mobilità, ciò che preme ai Nastrini Rossi è che non venga loro negata la deroga al vincolo triennale per poter produrre domanda di trasferimento, questa volta volontariamente. Sarebbe finalmente un segnale che chiarirebbe la posizione dei sindacati e mostrerebbe l’intenzione di iniziare a porre rimedio ad un’ingiustizia ed al grave disagio vissuto dai moltissimi docenti “deportati”.

Qualcuno sostiene che quando si subiscono delle gravi ingiustizie, la cosa migliore da fare per poter tornare a esistere con gioia è quella di resistere con dignità.

Molto tempo fa, i greci, inferiori per numero e mezzi, riuscirono a sconfiggere i persiani, che disponevano di uno degli eserciti più temibili del tempo. Secondo Eschilo, la chiave di tale impresa va ricercata nel fatto che i greci lottavano per difendere ciò che di più caro avevano: la loro casa, i loro familiari, la loro terra. Oggi i Nastrini Rossi si propongono di vincere la loro battaglia in nome degli stessi ideali; alcuni sono già caduti sotto il peso dei loro stessi errori, Renzi e il PD continuano a ripetere pubblicamente che la 107 è stata un errore e che gli insegnanti scontenti avevano ragione e ora vanno ascoltati. I sindacati sono della stessa opinione? Intendono sostenerci o essere artefici del perpetuarsi di un’ingiustizia ammessa dai suoi stessi autori? Le nostre tessere sono ancora lì, a testimonianza di una fiducia e di una voglia di dialogo che non è mai venuta meno ma sia ben chiaro che ora non c’è posto per ambiguità o frasi di circostanza, non accetteremo doppi giochi o pugnalate alle spalle. Le nostre istanze sono giuste e lotteremo fino alla fine per ottenere ciò che ci spetta: la fine della disparità di trattamento tra eguali, la cessazione di una profonda ingiustizia.

 




Il consigliere Padovano propone un monumento dedicato alle donne, in ricordo di Jennifer Sterlecchini

 

 

“L’uccisione della giovane Jennifer Sterlecchini  ha toccato profondamente la nostra città.  Fra le richieste che in questi giorni hanno animato la comunità pescarese c’è stata quella della mobilitazione, al fine di dare un segno tangibile del netto rifiuto della violenza da parte della città, soprattutto la violenza di genere, che sempre più sfocia in drammi, alcuni senza avvisaglie e quindi senza la possibilità di difesa, come nel caso di Jennifer.

Ed è proprio perché questo segno di attenzione e di rifiuto della violenza diventasse permanente, ho proposto al sindaco Marco Alessandrini di erigere un monumento dedicato alle donne.  Un monumento che porti dentro di sé non solo il rispetto e la tutela da ogni tipo di violenza, ma anche la storia delle donne di Pescara, della città di mare dove madri, mogli e figlie hanno portato un contributo importante e tangibile alla crescita di un comparto economico e culturale che ci rappresenta in modo fortissimo.

Nel monumento dedicato alle donne di mare ci sarà il richiamo simbolico a tutte le donne che ogni giorno condividono con compagni e famiglie i sacrifici, le gioie e i dolori e ci sarà anche il ricordo delle donne che purtroppo hanno avuto esistenze finite tragicamente, com’è accaduto a  Jennifer Sterlecchini, in nome della quale ho chiesto al sindaco di abbreviare il percorso del progetto, perché fosse realizzato al più presto, perché fosse un monito chiaro e forte da parte della città.

C’è anche una possibile ubicazione, al centro della rotonda di via Paolucci, in una zona vicina al porto che è stato luogo di lavoro e ritrovo di molte delle donne di mare pescaresi e ad uno snodo frequentato, perché il messaggio di cui si fa portatore il monumento possa raggiungere il pubblico più numeroso possibile”.

Pescara, 14 dicembre 2015

 




NEL CENTRO DI PESCARA APRE “ROSARUBRA MOOD”

 

La tenuta biodinamica di Pietranico inaugura un luogo dedicato alla degustazione e alla conoscenza del vino in un ambiente raffinato che invita alla condivisione

 

OPENING

SABATO 17 DICEMBRE 2016

DALLE ORE 18

VIA MILANO 110 – PESCARA

 

 

Design raffinato, luci calde e morbide, un tavolo unico contornato da sedute in  legno che invitano alla socialità e alla degustazione dei rinomati calici di vino della tenuta biodinamica Rosarubra di Pietranico. E’ il Rosarubra Mood, e aprirà le porte sabato 17 dicembre dalle 18 in poi in Via Milano 110 a Pescara.

 

Rosarubra Mood segue lo stile dettato dal fondatore dell’omonima cantina, Riccardo Iacobone, e già dall’insegna promette la raffinatezza e la ricerca del dettaglio tipiche del brand. Rosarubra Mood è un luogo creato per la degustazione e la conoscenza del vino, ma anche e soprattutto per la condivisione di momenti piacevoli.

 

Lo stile è ricercato, attento e scelto con cura per regalare uno spazio dove il tempo possa scorrere lento, scandito dal vino che viene versato nei calici. Niente qui è lasciato al caso: dalla luce soffusa, morbida e rilassante, alle calde tonalità del legno che ritroviamo da sole sul bancone di quercia, in contrasto con il ferro sul tavolone che troneggia al centro della sala, in perfetta sintonia con il nero della parete che accoglie una rappresentazione stilizzata della tenuta di Pietranico.

 

Rosarubra si trova a Pietranico, nella provincia di Pescara, dove a 390 metri di altezza i boschi guardano il mare e le colline si adagiano verso est ad aspettare il sole che sorge. La sua estensione di circa 30 ettari rappresenta una vera oasi incontaminata dove l’agricoltura biologica e quella biodinamica trovano la loro vera essenza. L’Azienda, infatti, certificata biologica dal 2003, attua oggi un sistema di agricoltura biodinamica migliorando la fertilità della terra e la qualità degli alimenti prodotti. In questo luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dai trentennali e generosi vigneti nascono uve straordinarie, raccolte con cura dopo una prolungata attesa per offrire il miglior prodotto possibile, premiato nei concorsi internazionali più prestigiosi.

 




MADE IN ITALY, LOTTA ALLE FRODI E TUTELA DEL LAVORATORE ECCO LE PREMESSE DELLA NUOVA AGRICOLTURA

 

 

“La moneta cattiva scaccia quella buona”. Dall’assunto teorizzato dal mercante e banchiere inglese Thomas Gresham, il procuratore capo della Repubblica di Lecce Cataldo Motta ha iniziato il suo intervento nell’ambito del convegno Impresa, qualità e reddito: Nuove norme sul lavoro agricolo” di Coldiretti Abruzzo e Osservatorio Agromafie, che si è svolto ieri pomeriggio a L’Aquila nella sala della Bper banca. Un esordio in cui Motta ha voluto evidenziare che, “in regime di concorrenza, se non ci sono regole l’impresa cattiva sovrasta quella buona”: un riferimento chiaro alla recentissima Legge 199/2016 – tema principale dell’incontro – che disciplina e regolamenta il lavoro in agricoltura anche prevedendo pene più severe e rigorosi controlli “in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”. Una normativa complessa, come è stato evidenziato nel corso del convegno, ma anche come ha sottolineato Romano Magrini, capo area delle politiche del lavoro della Confederazione nazionale di Coldiretti, un “importantissimo tassello nel percorso di trasparenza e legalità che deve essere alla base del lavoro dell’impresa agricola” ridisegnando diritti e doveri per le tantissime aziende agricole assuntrici di manodopera. Come a dire: cibo buono da impresa buona ed onesta.

Così, in un auditorium affollato di imprenditori agricoli ma anche di anche numerosi esperti e professionisti, si sono succeduti, oltre alla relazione di Motta e magrini, gli interventi di Fabrizio Di Marzio, consigliere Corte di Cassazione; Chiara Ciavolich, presidente di Coldiretti Pescara; Maria Antonietta Fusco, Dirigente Servizio Affari Dipartimentali Regione e Dino Pepe, assessore alle politiche agricole, mentre a fare gli onori di casa è stato il direttore di Coldiretti abruzzo Giulio Federici.

Così, il procuratore Motta ha evidenziato che la vecchia normativa necessitava di interventi sulla base del principio costituzionale della “ragionevolezza” e delle mutate dinamiche sociali quali per esempio l’aumento negli ultimi anni di entrata di lavoratori extracomunitari e del loro impiego nel settore agricolo ma, nello stesso tempo, Motta ha evidenziato con forza l’importanza di provvedere al più presto ad aggiustamenti.

Fabrizio Di Marzio, concordando con il procuratore di Lecce, ha invece aggiunto, che “vanno previste ulteriori norme soprattutto a tutela dell’imprenditore “vittima” che viene in alcune situazioni addirittura costretto ad assumere manodopera irregolare”, mentre Magrini ha ricordato la necessità di tutelare tutta la filiera anche attraverso l’etichettatura obbligatoria che è la stella polare del vero made in Italy alimentare a vantaggio delle aziende italiane in regola che subiscono, sempre di più, la concorrenza sleale di aziende estere non soggette a controlli restrittivi come quelle italiane e molto spesso collegate a fenomeni di sfruttamento del lavoro”. Dalla situazione nazionale, nel corso del convegno si è poi fatto il punto sull’Abruzzo. La Ciavolich ha evidenziato che i fenomeni di sfruttamento del lavoro accertati in Abruzzo sono rari ma che è comunque necessario prevenire le irregolarità in agricoltura, per cui mai abbassare la guardia soprattutto nei confronti dei lavoratori extracomunitari che sono maggiormente colpiti”. La Fusco, dopo una breve disamina della legge, ha illustrato il protocollo di intesa partenariale coordinato dal servizio affari dipartimentali sui fenomeni di intermediazione illecita del lavoro in agricoltura che tra le altre cose prevede l’instaurarsi di una Rete di lavoro agricolo di qualità tra i diversi soggetti coinvolti dal protocollo, mentre Pepe ha concluso ricordando che “la Regione Abruzzo si è dimostrata sempre sensibile verso la tutela del lavoratore e delle imprese serie ed oneste” evidenziando l’importanza di un settore sempre più trainante per l’economia italiana e abruzzese, con 120mila occupati nel settore agricolo regionale, e sottolineando come l’attenzione normativa che viene posta a tutti i livelli – nazionale e regionale – dimostri che la trasparenza e la legalità insieme alla tutela del made in Italy siano strumenti indispensabili per rafforzare la distintività delle nostre produzioni.

 

A margine dell’incontro, una riflessione sul lavoro nei campi da un punto di vista infortunistico. Dai dati emersi, risulta che in Abruzzo sono 1306 gli infortuni che si sono verificati nei campi nei primi dieci mesi del 2016, con un calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2015. Un dato che conferma un trend che, negli ultimi 5 anni, ha visto diminuire del 21% (dal 2011 al 2015) il numero degli incidenti in agricoltura (elaborazione Coldiretti Abruzzo su dati Inail): un dato che, come è stato evidenziato nell’incontro, è sicuramente collegato alla maggiore professionalità raggiunta dalle aziende negli ultimi anni e alla grande opera di sensiblizzazione e prevenzione attuata nelle e dalle aziende agricole.

 




BLU BAR 2017, LA PRESENTAZIONE AL MUSEO MICHETTI DI FRANCAVILLA

 

Il calendario del festival, anticipazioni e grandi nomi della musica in una serata pre natalizia con la musica degli anni d’oro

FRANCAVILLA AL MARE – Il BluBar Festival edizione 2017 si presenta con anticipo ai suoi fans. Una grande serata con la presentazione del calendario del 2017 e scottanti anticipazioni sugli ospiti del festival vi attende sabato 17 dicembre al Museo Michetti di Francavilla. L’appuntamento con la musica è per le 18, e sarà un assaggio di quel che accadrà in piazza Sirena ad agosto del prossimo anno con l’edizione numero XIV del Festival.

 

BluBar Festival è divenuto negli anni da semplice rassegna musicale un appuntamento che richiama sempre di più il vasto pubblico degli appassionati degli anni d’oro della musica da tutta Italia, diventando uno degli elementi identificativi del turismo estivo francavillese. Proprio il prestigio della manifestazione, quello che regala grandi soddisfazioni al direttivo dell’associazione BluBar e al direttore artistico Maurizio Malabruzzi, fa sì che anche l’edizione 2016 sia ricca di nomi nazionali ed internazionali con anteprime ed esclusive.

 

La serata del 17 dicembre si aprirà con la presentazione del calendario fotografico BluBar Festival 2017 realizzato con le migliori foto scattate sul palco durante la passata edizione estiva. Numerosi saranno gli ospiti musicali: Vittorio De Scalzi, gli Audio 2, Luigi De Gregori e il Maestro Leonardo Quadrini. Con il direttore artistico del BluBar, Maurizio Malabruzzi, si farà un bilancio su ciò che è stato fatto e ciò che è in programma per il futuro.

 

Ci sarà infine l’esibizione dei “Compagni di viaggio”, band specializzata nel meglio del cantautorato italiano. La serata si concluderà con un aperitivo cenato offerto dagli sponsor del BluBar.




L’Aquila. Un pubblico attento e appassionato ha partecipato alla prima presentazione dell’ultimo volume di Salvatore Santangelo – GeRussia (edito da Castelvecchi)

Martedì 13 dicembre, presso il Cinema Rex (L’Aquila), un pubblico attento e appassionato ha partecipato alla prima presentazione dell’ultimo volume di Salvatore Santangelo –  GeRussia (Castelvecchi) – che descrive la speciale relazione tra Mosca e Berlino a partire dalla caduta del Muro, un evento epocale che ha profondamente cambiato gli assetti internazionali aprendo a inedite convergenze.

 

Una serata di cultura e politica dove – nei diversi interventi – si sono alternate analisi e descrizioni di scenari e prospettive geopolitiche, dagli spunti offerti da questo volume che illumina appunto il rapporto tra la Germania e la Russia, le due vere potenze europee. 
 
Dopo i saluti di Marco Fanfani (Fondazione Carispaq), Pietro D’Amore (editore) e Riccardo Cicerone(Startup L’Aquila), Gianfranco Giuliante (Fondazione delle Libertà) ha voluto sottolineare il nuovo quadro emerso dalla crisi dell’equilibrio unipolare e l’impatto di due forti leadership politiche – Angela Merkel e Vladimir Putin sul destino dell’Europa. 
 
Lo storico militare Andrea Taurino si è concentrato sulla rinascita della Russia sotto la presidenza Putin e sulle sue traiettorie strategiche.
 
Mimmo Srour (già vicepresidente della Regione Abruzzo) ha legato l’analisi ai recenti eventi nello scenario mediorientale, al fallimento delle Primavere arabe e al conflitto siriano dove abbiamo visto un rinnovato attivismo russo. 
 
Stefano Cianciotta si è poi concentrato sugli aspetti economici, sui limiti dell’austerity, sull’esigenza di definire i caratteri di una politica di difesa comunitaria.

Rodolfo De Laurentiis ha voluto sottolineare come il libro di Santangelo ricostruisca la storia e l’attualità di uno degli snodi politici più importanti del nostro tempo, con un’analisi che risale alle radici e alle ferite storiche della relazione tra Mosca e Berlino, per arrivare agli sviluppi degli ultimi anni: “Dalle immagini drammatiche degli stermini e delle macerie fumanti di Stalingrado e di Berlino fino agli odierni intrecci politici, economici e culturali tra russi e tedeschi, Gerussia disegna una scacchiera viva, fatta di calcoli, interessi e strategie, da cui dipenderà in larga misura il futuro dell’Europa”. 

Giuseppe Sacco (professore ordinario di Relazioni internazionali) ha introdotto nel discorso (anticipando la cronaca di questi giorni) l’impatto economico di queste dinamiche sul nostro Paese, alla luce della Brexit, della vittoria di Trump e dell’esito referendario.

Nei diversi interventi è stato evidenziato come il volume, nonostante il rigore scientifico, abbia la capacità di descrivere anche a un pubblico non specialistico temi determinanti dell’attuale contesto geopolitico.

Salvatore Santangelo, in conclusione, ha affermato che: “GeRussia  – la possibilità che ci sia pace e prosperità tra due nazioni che si sono combattute in maniera spietata – è un messaggio di speranza; seppur nella consapevolezza che i riverberi sugli altri Paesi europei, e in particolare sulle economie più deboli saranno pesanti”.

L’evento è stato organizzato da “L’Aquila che rinasce” (nel calendario di “Onda d’innovazione – 2016”) e moderato dal giornalista Luca Bergamotto.

 



IL SALVATAGGIO DEI TRIBUNALI SLITTA IN CONSIGLIO PERCHE’ LA MAGGIORANZA SI SFALDA

 

Nel Consiglio Regionale del 13 dicembre scorso, non si è arrivati a poter discutere il DEFR, perché la maggioranza si è sfaldata intorno alle 21.00 e di conseguenza è slittata anche la possibilità di prendere in considerazione e mettere in programma il salvataggio del tribunale di Avezzano e degli altri tribunali soppressi. “Ci auguriamo tuttavia,” ha affermato il consigliere Gianluca Ranieri, “che si possa cominciare al più presto a porre le basi per una programmazione di interventi che conduca al salvataggio del presidio di giustizia marsicano e degli altri meritevoli di tutela”.
Ranieri ha poi parlato del previsto incontro di sabato 17 dicembre organizzato dai presidenti della Giunta e del Consiglio Regionale, D’Alfonso e Di Pangrazio negli uffici di viale Bovio: “Ci auguriamo che questo incontro non sia solo l’ultimo tassello di un percorso dilatorio il cui fine ultimo sembra essere quello di condurre alla consunzione i presidi soppressi. È ora che la Regione si assuma la responsabilità di una scelta. Il Movimento 5 Stelle parteciperà alla riunione con i suoi rappresentanti in parlamento per difendere e riaffermare quel diritto di equo accesso alla giustizia che rischia di scomparire per oltre 420.000 abruzzesi e che dovrebbe essere difeso non soltanto dai professionisti del diritto, ma da tutti i cittadini.”
“Si tratta di una battaglia che non è politica, ma civile, e che vogliamo condurre assieme a tutti i rappresentanti del territorio, di ogni schieramento,” conclude il consigliere pentastellato, “perché vengano salvaguardati, in particolare quei presidi i cui territori subirebbero il danno maggiore dalla chiusura, per l’ampiezza dei bacini di riferimento e per il loro ruolo di fondamentale baluardo contro l’infiltrazione della criminalità organizzata, poiché posti al confine con il lazio e il molise.”




UDC ABRUZZO, DOMANI A MONTESILVANO IL CONGRESSO REGIONALE PRESIEDUTO DAL SEGRETARIO NAZIONALE CESA.

E’ stata convocata per domani ,sabato 17 dicembre, con inizio alle ore 9:30, presso l’Hotel Promenade di Montesilvano (via Aldo Moro, 63),l’Assemblea Regionale Congressuale degli iscritti dell’Udc d’Abruzzo, che sarà presieduta dal Segretario Nazionale, on. Lorenzo Cesa. Il passaggio congressuale servirà per l’elezione dei delegati al Congresso Nazionale dell’Unione di Cento e per il rinnovo degli organi statutari, a cominciare dal segretario regionale. Si tratta di una fase rilevante non solo per la possibilità di rinnovare un gruppo dirigente pienamente legittimato dal consenso degli iscritti, ma anche per definire ulteriormente la linea politica del Partito. “L’UDC ha una salda tradizione in Abruzzo – afferma il Commissario regionale, Enrico Di Giuseppantonio – e per questo saremo impegnati alla sua riorganizzazione, fondamentale per tornare ad essere una forza propositiva ma anche attrattiva per i giovani, un partito che diventi una palestra di formazione dove si riscopra il desiderio di partecipazione alla vita politica”.