M5S. DOCUMENTO ECONOMICO FINANZIARIO TRENTA PROPOSTE DEL M5S PER CAMBIARE LA REGIONE ABRUZZO

 

PETTINARI “Abbiamo proposto una serie di emendamenti di merito per cambiare, finalmente, in meglio l’Abruzzo, ma la maggioranza continua nella cieca opposizione alle nostre iniziative”
Trenta proposte per migliorare radicalmente l’assetto economico, imprenditoriale, gestionale, sociale e sanitario dell’Abruzzo. Trenta iniziative del M5S inserite attraverso emendamenti di merito all’interno del Documento Economico Finanziario della Regione Abruzzo. Nell’ultimo consiglio regionale il Documento finanziario non è andato in discussione, probabilmente alla maggioranza mancano i numeri per l’approvazione del testo. Sul tavolo, dunque, le trenta proposte, ma anche un emendamento della maggioranza che dovrebbe farle cadere senza possibilità di discussione. Un atteggiamento condannato dal consigliere Pettinari “Abbiamo messo sul tavolo emendamenti di merito” commenta “ che toccano vari campi di competenza della Regione. Le proposte che ho inserito dovrebbero essere approvate in una visione migliorativa di questa Regione e del territorio che amministra, ma probabilmente la maggioranza continua nella su cieca opposizione alle proposte migliorative del M5S senza pensare a portare a casa provvedimenti che migliorerebbero nettamente la qualità della vita nella nostra regione”.

LE PROPOSTE M5S SINTETIZZATE IN ARGOMENTI.

FUNZIONE DI CONTROLLO E SEMPLIFICAZIONE IMPRESE
“Abbiamo chiesto” commenta Pettinari “L’obbligo di selezione delle nomine di competenza regionale ai vertici degli enti e società controllate, collegate o semplicemente partecipate, attraverso processi concorsuali ad evidenza pubblica, al fine di mettere in risalto i criteri di trasparenza e meritocrazia. La creazione di un sistema di controllo atto a limitare, dove possibile, i subappalti nella gestione dei servizi o nella realizzazione dei progetti da parte della società controllate, collegate o semplicemente partecipate. Il rispetto, attraverso l’adozione di atti specifici, da parte degli enti e società controllate, collegate o semplicemente partecipate delle disposizioni introdotte con la Legge n. 190/2012 e dal Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, sulla disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, ancora oggi troppo spesso disattese.
L’assunzione di un sistema di comunicazione digitale in grado di velocizzare, agevolare e certificare il rapporto tra le imprese e la Regione.
L’adozione di una norma che consenta alle imprese abruzzesi, che vantano contemporaneamente nei confronti della Regione un credito e un debito, quest’ultimo scaturito dal mancato pagamento di tributi di esclusiva competenza Regionale, la possibilità di poter procedere alla compensazione finanziaria. Inoltre” chiede ancora Pettinari “La Regione dovrà munirsi di appositi servizi che supportino le imprese nel processo di concordato in casi di sovraindebitamento”.
“Per le Piccole e Medie Imprese del territorio” continua “per valorizzare e razionalizzare l’uso dei fondi pubblici a disposizione, la Regione deve penalizzare, nell’accesso ai fondi, quelle aziende presenti sul territorio che dopo aver usufruito di fondi pubblici delocalizzano la propria attività, anche con la previsione di forme di restituzione degli stessi”.
SANITA’
Dopo aver creato la centrale unica di acquisto di beni e servizi, adottare immediatamente un prezzario regionale, con il quale definire prezzi uniformi su tutto il territorio per l’acquisto di beni e servizi in campo, soprattutto, sanitario, con abbattimento dei costi sostenuti”.
“Procedere nell’immediato ad una razionalizzazione della spesa per l’acquisto di beni e servizi, nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza, con l’internalizzazione di tutti quei servizi oggi dati in affidamento all’esterno e che tranquillamente potrebbero essere effettuati all’interno, con abbattimento dei costi, così come previsto nel Piano di rientro, adottato ai sensi dell’articolo 1, comma 180, della Legge 30 dicembre 2004, n. 311, e nel successivo Programma Operativo 2013 – 2015 della Regione Abruzzo, adottato ai sensi del comma 88, dell’articolo 2, della Legge 23 dicembre 2009, n. 191.”

EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Bisogna nell’immediato vincolare in via prioritaria l’utilizzo dei fondi scaturenti dalle alienazioni degli immobili di edilizia pubblica, dalle economie risultanti dai finanziamenti e dai finanziamenti concessi, alla ristrutturazione e messa in sicurezza degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ai fini della tutela dell’incolumità delle persone che vi abitano, così come dettato dalla normativa di settore vigente. A tal proposito dovrà essere impegno di questa Regione integrare, entro il 31 dicembre 2016, nelle more di approvazione del bilancio preventivo 2017, il fondo già stanziato per il recupero degli immobili ERP, assegnato con D.M. 16.03.2015 – Legge 80/2014, non sufficiente per fare fronte alla copertura dell’intero costo occorrente per ristrutturare e mettere in sicurezza tutti gli alloggi che necessitano di tali lavori.

IMMOBILI PUBBLICI
Pettinari interviene anche sugli immobili chiedendo che “la Regione Abruzzo prosegua verso l’ottimizzazione degli spazi ad uso ufficio, rapportando gli stessi alle effettive esigenze funzionali degli uffici e alle risorse umane impiegate, con riguardo ai parametri di riferimento dettati, dal D.L. 06 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla L. 23 dicembre 2009, n. 191. Così da riuscire a soddisfare la dislocazione del personale regionale negli immobili attualmente di proprietà della Regione, abbattendo il costo sostenuto per il pagamento degli attuali fitti passivi.
In nessun caso” richiede Pettinari “dovrà essere comunque autorizzata per il futuro l’acquisizione in locazione di nuovi immobili, con aumento della spesa attualmente sostenuta dalla Regione per i fitti passivi, stante la situazione precaria in cui versano le casse regionali a causa dell’elevato debito in capo alla Regione”.

PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA
“La Regione deve diventare il palazzo di vetro che è stato promesso ai cittadini in campagna elettorale dal Presidente D’Alfonso “ commenta il 5 stelle “La Regione deve adottare una specifica normativa che consenta in maniera diretta una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita gestionale degli enti strumentali e delle società partecipate. Ci piace pensare che si possa arrivare all’istituzione di un comitato di controllo, composto da liberi cittadini residenti in Abruzzo, eletti a rotazione, per un tempo limitato, presso gli enti strumentali e le società partecipate, con il diritto di accesso agli atti predisposti dagli stessi e alla partecipazione alla vita societaria, come le assemblee dei soci, con il compito di valutarne l’attività gestionale, attraverso il rilascio di pareri, ai quali il Presidente della Regione dovrà riserverà un’attenta considerazione.”

LAVORO E SOCIALE
“Nel DEFR” spiega il consigliere regionale “deve essere istituito il Reddito minimo garantito come da proposta di Legge già presentata, con l’obiettivo di abolire o alleviare le sacche di povertà, quale principio fondamentale del Modello Sociale Europeo”.
AGRICOLTURA E TIPICITA’
In materia di agricoltura Pettinari interviene richiedendo particolare attenzione al biologico. “Bisogna portare avanti delle politiche che incentivino e sviluppino l’agricoltura biologica, così da consentire uno sviluppo del settore agricolo che si basi sulle migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione ottenuta con sostanze e procedimenti naturali”. Particolare attenzione, secondo Pettinari, dovrà essere posta nella valorizzazione di quei prodotti tipici, come il vino e il tartufo, attraverso processi di marketing territoriale, come il rilancio delle strade del vino e la creazione di quelle del tartufo, destinati da un lato a rafforzare il settore, dall’altro a sfruttare quest’ultimo per proiettare effetti di ritorno sulla valorizzazione economico/turistica dell’intera Regione, con funzioni di riequilibrio territoriale.

ACQUE E PESCA
“E necessario” continua il consigliere 5 stelle “realizzare una classificazione delle acque inquinate da sostanze nocive non corrispondenti ai parametri di qualità dettati dalle norme vigenti Comunitarie e Nazionali in materia. Di rivedere la disciplina delle tecniche di cattura e della reintroduzione degli esemplari di specie ittiche nei corsi d’acqua, per garantire la tutela della fauna e rivedere il calendario dei periodi di proibizione della pesca, ai fini della tutela e ottimizzazione della riproduzione naturale delle specie ittiche”. Una tutela al territorio che, secondo Pettinari passa anche attraverso gli operatori del settore “E’ necessario adeguare l’attuale sistema di regole sull’esercizio dell’attività di pesca, introducendo procedure che consentano di verificare l’effettiva preparazione degli aspiranti pescatori sulle caratteristiche delle specie ittiche presenti nei corsi d’acqua e sulle tecniche di pesca, con l’introduzione per esempio di test da effettuare obbligatoriamente per il rilascio della licenza”.

RIFIUTI
Anche sul tema rifiuti le idee sono chiare. “Bisogna privilegiare il conferimento del materiale in discariche pubbliche, ove presenti e non ancora entrate in funzione, con l’attivazione immediata delle stesse, ai fini del contenimento dei costi di smaltimento. Promuovere, inoltre, in dette strutture la realizzazione di impianti pubblici per la lavorazione sul posto del rifiuti differenziato, ai fini della vendita, con il vincolo del reinvestimento del ricavato nel settore”.

ENERGIA
Per l’acquisto di energia Pettinari interviene, nel DEF, incentivando una proposta già portata avanti tramite una proposta di legge che lo vede primo firmatario. “Bisogna incentivare i meccanismi in grado di ottenere sempre di più forme concorrenziali nel settore, tra i diversi fornitori, in grado di assicurare da un lato costi equi e qualità dell’energia offerta, dall’altro di garantire una elevata qualità nel servizio, in favore del tessuto imprenditoriale e non solo”.
GRANDI OPERE
La salvaguardia del territorio passa anche attraverso il controllo, la partecipazione e la razionalizzazione delle grandi opere. Come quella di laminazione del fiume Pescara dove il M5S torna a chiedere l’impegno di rivedere l’idea progettuale alla luce delle proposte pervenute dai portatori di interesse presenti sul territorio e in linea con i progetti portati avanti in diversi Paesi. “Abbiamo presentato una proposta alternativa alle colate di cemento che contempla la creazione di piccoli bacini di contenimento sul corso del fiume. Sono proposte come queste, eco-sostenibili e risolutrici, che la Regione dovrebbe perseguire” commenta Pettinari. Inoltre, è chiaro che per il M5S il monitoraggio degli eventi sul territorio possa portare ad una maggiore facilità nella risoluzione dei problemi, ecco perchè viene richiesto, di creare un registro di dati da poter utilizzare nella redazione di appositi piani per l’organizzazione della risorsa acqua “La Regione” prosegue il consigliere “ dovrà provvedere al ripristino delle misurazioni inerenti la quantità, la distribuzione e l’intensità delle piogge, le disposizioni nevose, le portate idriche dei fiumi, degli affluenti e torrenti effettuate attraverso gli strumenti dei pluviometri e nivometri, poiché, attraverso tali misurazioni, è possibile monitorare per ogni bacino idrografico quanta acqua piovana viene scaricata, con quale intensità, in quali periodi e quanta ne scorre nei nostri fiumi, in sostanza si parla del cosiddetto “bilancio idrologico”.
“La Regione per meglio tutelare il territorio intende rivedere la normativa attuale in tema di valutazione di impatto ambientale che recepisca i punti evidenziati dalla Commissione Europea – Direzione Generale – Ambiente, nel proprio documento EU PILOT 6730/14/ENVI, al fine di dare piena attuazione alla tutela ambientale attraverso il coinvolgimento nei procedimenti di valutazione di tutti i soggetti interessati, con procedure trasparenti, aperte e in tempi rapidi.”

TRASPORTI
“Al fine di creare una uniforme e ottimale funzione manageriale di riferimento per tutti i Porti abruzzesi, per finalizzare le operazioni relative alle aperture delle nuove linee di servizio e iniziare a relazionarsi con le principali società armatoriali che organizzano crociere nel Mediterraneo, appare urgente dare corso alle nuove procedure che prevedono la costituzione dell’Autorità di Sistema Portuale. L’organo” spiega Pettinari “a cui compete le funzioni di indirizzo, programmazione, coordinamento, regolazione, promozione e controllo, delle operazioni e dei servizi portuali su tutti i porti facenti parte della circoscrizione territoriale competente. La Regione inoltre si faccia parte attiva nei confronti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, affinché venga individuata quale sede dell’Autorità di Sistema Portuale, uno dei porti abruzzesi”.
Oltre al porto, il M5S chiede di predisporre i bandi di gara ad evidenza pubblica per la concessione di nuovi servizi aerei di linea e contratti di marketing del territorio pluriennali, così da individuare nuove compagnie aeree nazionali o estere in grado di sviluppare il traffico passeggeri presso l’aeroporto d’Abruzzo.




Abruzzo. DAL GRAND TOUR AL PRESEPE. Fotografata da John Cooper Ashton, la bottega di Spinalba ricompare nel presepe abruzzese di A N T O N I O B I N I –

 

(C) di Antonio Bini

Il fascino delle foto del passato è prevalentemente legato alle storie e alle suggestioni che queste immagini spesso sono ancora in grado di raccontare ed esprimere.

A  diversi significati si presta lo scatto del fotografo inglese John Cooper Ashton (1880-1935) – con la didascalia “A shop in Torre dei Passeri” – apparve nel libro di Hamilton Jackson “The shores of the Adriatic side”, pubblicato a Londra nel 1906 dall’editore John Murray.

La straordinaria evoluzione modernizzatrice registratasi corso del ‘900 ed in particolare nella seconda metà del secolo, rende stimolante il  confronto tra la società di oggi e quella di oltre 110 anni fa. Qualcosa che incuriosisce e fa riflettere, facendoci intuire e forse anche rivivere sprazzi del nostro passato, mentre il tempo trascorre inesorabile.

La fotografia, scattata nel 1903 o 1904, sembra  riferirsi a tempi ancor più antichi, tanto da suscitare l’interesse dei curatori del presepe settecentesco abruzzese – prof. Luciano Cupido e sig. Fausto Masciarelli – delle Associazioni Mousiké e Momenti Arcaici di Pescara, che nella scorsa primavera – una volta conosciuta l’immagine, decisero di ricostruire in dettaglio la vecchia bottega, che ben si inseriva nel contesto del presepe, giunto alla sua XVI edizione.

A parte il riferimento utile all’integrazione del presepe, è emersa l’opportunità di partecipare alla comunità Torre dei Passeri la vecchia foto, finora sconosciuta, poiché il valore della testimonianza  lasciataci dal Ashton Cooper va ben oltre il semplice aspetto commerciale, pure di rilevante interesse, esprimendo elementi riconducibili alla stessa identità del territorio.

La modesta insegna affissa alla sinistra del portone, ci permette di individuare la titolare della bottega, la sig.ra Spinalba Cappola, esempio di emancipazione imprenditoriale non certo diffuso al tempo. La donna, vestita del costume quotidiano, è ritratta in posa sulla soglia del suo negozio – insieme ad un giovanissimo garzone – circondata a corona da un insieme di salumi, carni affumicate, formaggi di varia stagionatura, cordami e mercanzie varie esposte sulla pubblica strada. I salumi e formaggi esposti permettono di documentare un’importante tradizione locale.

Dalle pazienti ricerche effettuate dal  Tonino Renzella, sappiamo che Spinalba Cappola nacque a Torre dei Passeri nel 1843 o 1844 dove finì i suoi giorni nel 1927.dscn3091 img610

Nel corso di un vivace incontro pubblico nel comune della Val Pescara, avvenuto nel Palazzo della Memoria, recentemente restaurato e dedicato a Daniela Bartoletti e Martina Di Battista, studentesse decedute a causa del terremoto dell’Aquila del 2009, lo stesso Renzella, quasi novantenne, ha ricordato che da bambino l’immaginario della ”bottega di Spinalba”, venisse ancora tramandato come esempio di piccolo caotico negozio.

La foto rivela la vivacità produttiva e commerciale di Torre dei Passeri – già segnalata qualche anno prima da Gustavo Strafforello (cfr. Geografia dell’Italia, Provincie di Aquila, Chieti, Teramo e Campobasso, ed. Unione Tipografico Editrice, Torino, 1899) e poi confermata da Michele Oro, che la definisce “industre cittadina” nella sua guida “Abruzzo”, realizzata nel 1910 dalle Ferrovie dello Stato – che allora coglievano la possibilità di valorizzare la rete ferroviaria a fini turistici – in collaborazione con il Touring Club Italiano.

John Cooper Ashton raggiunse in treno Torre dei Passeri, partendo dall’allora stazione di Castellamare Adriatica, in compagnia dello scrittore Hamilton Jackson, che intendeva studiare la celebre abbazia.

L’interesse di Jackson (1848-1923), che era anche pittore, era prevalentemente legato all’archeologia e all’architettura religiosa. Il suo viaggio in Italia – dallo stesso autore definito un “architectural e archaeological pilgrimage” – per sottolineare l’amore e il fascino per l’immenso patrimonio culturale del nostro paese, seguì un itinerario insolito rispetto ai percorsi tradizionali del Grand Tour. Partito da Brindisi, le tappe principali del suo viaggio in direzione nord adriatico, furono soprattutto Bari, Molfetta, Trani, Barletta, Foggia, Lucera, Monte S. Angelo, abbazia di S. Clemente a Casauria, Ascoli Piceno, Ancona, Rimini, Ravenna, abbazia di Pomposa, Chioggia, Treviso, Udine e Cividale, allora ai confini. Il suo viaggio proseguì poi sulla costa ad est dell’Adriatico, oggetto di un successivo libro, pubblicato nel 1908.

La pubblicazione, che si presenta come racconto di una ricognizione diretta di quanto studiato, appare come una sorta di straordinario reportage fotografico-documentale – che consta di 74 disegni e 18 piantine – a cura dello stesso Hamilton Jackson –  oltre ai  25 scatti eseguiti da John Cooper Ashton – che doveva far conoscere “una parte d’Italia rimasta assai poco conosciuta, ad eccezione delle città di Ravenna, Rimini e Brindisi”.

La curiosità di Cooper Ashton sembra andare ben oltre l’ambito storico-architettonico per spaziare anche ad aspetti più singolari della vita quotidiana delle località attraversate. Il negozio di Spinalba si trovava evidentemente sul percorso che univa la stazione ferroviaria a S. Clemente, che i due inglesi fecero naturalmente a piedi su strade allora sterrate.

E’ un’immagine reale, sottratta ad artifizi manipolativi, che nelle intenzioni del fotografo doveva raccontare il pittoresco negozio nella sua dimensione pubblica, della ricca esposizione di prodotti, con l’austera proprietaria intenta a vigilare e seguire il movimento sulla strada, mentre è praticamente irrilevante l’interno della bottega, avvolta nell’oscurità, che doveva essere forse illuminata all’occorrenza con il ricorso a lampade.

L’Abruzzo interno del primissimo novecento e in particolare quello che precede la prima guerra mondiale era ancora legato a modelli di vita profondamente arcaici, come documentato da due scrittrici inglesi, Anne MacDonell ed Estella Canziani, che si avventurarono nella regione, rispettivamente, nel 1907 e nel 1913, ossia alcuni anni dopo il viaggio di John Cooper Ashton e Hamilton Jackson, scrissero di  essere state scoraggiate nelle intenzioni di raggiungere l’Abruzzo – una terra selvaggia, ancora da esplorare e pericolosa per il brigantaggio. Le due scrittrici misero da parte i pregiudizi, talvolta espressi da chi non conosceva nemmeno la nostra regione.

Ai viaggiatori del Grand Tour – un fenomeno culturale ancora da studiare – deve essere riconosciuto il merito di aver fornito descrizioni e testimonianze – con occhi distaccati – su realtà regionali minori,  che altrimenti sarebbero rimaste circoscritte a studi  locali.. Grazie anche alla loro passione per l’Italia possiamo ricostruire il nostro passato,.

Il racconto di Hamilton Jackson costituisce – probabilmente – la descrizione più approfondita dell’abbazia di San Clemente a Casauria (arricchita dai tre pregevoli schizzi, una foto e una piantina) che sia mai stata espressa da uno scrittore straniero, che non mancò di esercitare una positiva influenza nella successiva comunicazione dell’importante emergenza architettonica.

Credo che questa maggiore attenzione rivolta all’abbazia sia stata favorita dall’incontro con Pier Luigi Calore, regio ispettore ai monumenti, che nell’occasione non si limitò a fare da guida ai due inglesi, ma spiegò i lavori di recupero eseguiti e quelli in corso, confrontandosi anche con Jackson su alcune ipotesi storiche. Jackson, che conosceva la lingua italiana (tanto si desume anche dalle fonti consultate), ringraziò Calore nella prefazione del suo libro, “l’uomo dell’Abbazia” (come lo definì d’Annunzio), citandolo come esempio di cortesia, competenza e passione per la sua attività.

Probabilmente allo stesso intervento di Calore si deve anche l’azione di convincimento esercitata nei confronti dell’austera Spinalba affinché acconsentisse alla richiesta di essere fotografata da Cooper Ashton sulla soglia del proprio negozio. Nel suo racconto Jackson concede solo qualche rigo a divagazioni diverse dai suoi interessi storici, limitandosi a osservare la presenza “di negozi caratteristici nei quali tutto è esposto per la vendita in una ammirata  confusione e fontane alle quali infiniti gruppi di donne si recano per l’acqua, con o senza figli”.

Nel muoversi per Torre dei Passeri allo scrittore inglese non sfugge la presenza di fabbriche di maccheroni (“macaroni-making”). L’esistenza di queste produzioni trova conferma nel Rapporto “sulle condizioni industriali delle province di Aquila, Chieti e Teramo”, curato nel 1895 dal Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio. Dal rapporto risultavano presenti in Torre dei Passeri tre “fabbriche di pasta da minestre”.

Di John Cooper Ashton (1880-1935) sappiamo che iniziò la sua stagione di viaggi appena diciottenne, cominciando con l’Italia, destinazione per eccellenza del Grand Tour. Una sua foto italiana fu esposta in una mostra in Inghilterra nel 1898. E’ considerato un importante fotografo, anche se questa attività non costituiva la sua professione. Era infatti proprietario di un bar a Londra, circostanza questa che gli consentiva di praticare la sua passione per i viaggi, vivendo per lunghi periodi in giro per il mondo.

A riprova del valore dei scuoi scatti, un fondo con oltre 3200 lastre fotografiche – testimonianze dei viaggi del fotografo inglese in Italia, Germania, Belgio, Svizzera, Francia, Dalmazia, Spagna – è custodito dall’Università di Glasgow.

La ricostruzione della bottega di Spinalba è oggi compresa nel grande presepe abruzzese, esposto nell’ambito della XVI Rassegna dei presepi provenienti da 88 paesi del mondo, visibile fino al 6 gennaio 2017 – presso la sede dell’Associazione Culturale Mousiké, in via Piomba, 23 – Pescara – orari h. 16 – 19 – con ingresso libero.

(C) Antonio Bini

 

 

 

 




COMUNICATO Associazione Inquilini Assegnatari Mia Casa d’Abruzzo

Il Mia Casa d’Abruzzo, trascorsi ormai 7 anni ed otto mesi dal terremoto del 6 aprile 2009, nel corso del “presidio” tenutosi davanti al Palazzo dell’Emiciclo del Consiglio Regionale, ha voluto “ricordare” a tutte le autorità ed Istituzioni della Regione Abruzzo che più di mille alloggi delle Case popolari dell’Aquila non sono state ricostruite e più di mille famiglie di Inquilini e Assegnatari sono ancora sfollate e non possono ritornare nelle loro case, perché esse “non sono state ricostruite” da chi ne avrebbe avuto il dovere.

Questa della “non ricostruzione” è uno “scandalo” non più tollerabile: quello che vediamo, di ciò che è diventato un preziosissimo patrimonio abitativo pubblico lasciato nel degrado più assoluto, non è certamente un bel vedere e fa male al cuore!

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

ABRUZZO CODING, NASCONO – PRIME IN ITALIA – LE“COALIZIONI COMPRENSORIALI DEL VASTESE E DEL SANGRO AVENTINO”

 

 

VENERDI’ 16 DICEMBRE A LANCIANO LA PRESENTAZIONE CON L’ASSESSORE REGIONALE MARINELLA SCLOCCO E IL RETTORE DI UNITE LUCIANO D’AMICO

 

LANCIANO (14 dicembre 2016) – Le Coalizioni comprensorialidel Vastese e del Sangro/Aventino – costituite nell’ambito del progetto “Abruzzo Coding” – sono le prime, in assoluto, a nascere in Italia, anticipando di fatto quanto previsto – e anzi richiesto – in ambito comunitario.

Le due coalizioni, insieme allo stato di avanzamento del progetto Abruzzo Coding, saranno al centro dell’appuntamento di venerdì 16 dicembre con il Programma culturale “Conversazioni del venerdì” promosso dal Comune di Lanciano

L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente di RATI Giovanni Di Fonzo, una rappresentanza dei dirigenti scolastici, il sindaco di Lanciano Mario Pupillo, l’assessore alla Cultura Marusca Miscia e l’assessore alla Istruzione Giacinto Verna.

L’appuntamento, dunque è per venerdì 16 dicembre, a partire dalle 17.45 presso l’ex Casa di Conversazione di Lanciano, quando l’associazione RATI, le COMUNITÀ SCOLASTICHE COMPRENSORIALI del Vastese e del Sangro Aventino, insieme all’ANCI ABRUZZO e ANCI GIOVANI, l’Università di Teramo e il GAL Maiella Verde presenteranno le “Coalizioni comprensoriali del Vastese e del Sangro Aventino per la promozione delle competenze innovative nella scuola, nel lavoro, nella società”.

L’iniziativa rappresenta innanzitutto un momento di festaper tutto il lavoro fatto con le Scuole coinvolte nei 12 mesi trascorsi e per lacostituzione ufficiale di due Coalizioni comprensoriali (Vastese e Sangro/Aventino) che rappresentavano un sogno fino a qualche mese fa e che sono le prime, in assoluto, a nascere in Italia.

Si tratta di organismi associativi basati su partenariati multilaterali costituiti in ubbidienza a quanto sollecitato dal PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale), dai più recenti indirizzi della Commissione europea depositati nella Comunicazione 381/2016 relativa alla “Nuova agenda per le competenze per l’Europa – Lavorare insieme per promuovere il capitale umano, l’occupabilità e la competitività” e dalla Comunicazione 382/2016 recante proposta di Raccomandazione del Consiglio d’Europa sull’istituzione di una “Garanzia per le competenze, entrambi atti rilevanti ai fini dell’intervento strutturale in materia di competenze di base, in particolar modo di competenze digitali ai fini di una nuova e più solida competitività dell’Unione”.

 

Saranno i Dirigenti Scolastici ad illustrare le motivazioni, i contenuti e le linee programmatiche delle Coalizioni formalizzate e da ciò emergerà il coraggio, la volontà, l’impegno e la generosità di decine e decine di Dirigenti e di centinaia di insegnanti, da quelle dell’Infanzia a quelli delle superiori che partendo quasi da zero hanno portato migliaia e migliaia di bambini e di ragazzi a praticare il CODING con passione ed entusiasmo crescenti, in alcuni casi, dilaganti!!!

Seguiranno gli interventi (brevi ed efficaci) dei primi partner (ANCI ABRUZZO, GAL Maiella Verde, Università di Teramo, che fanno emergere come nella realtà sia possibile aprire le scuole al territorio e come tutte le espressioni dello stesso territorio possono intelligentemente e generosamente convergere in un disegno unitario che ha come obiettivo generale ed immanente la produzione, la diffusione e la giudiziosa utilizzazione di conoscenze e competenze innovative (a partire da quelle digitali) indispensabili alle nostre giovani generazioni e come queste rappresentino risorsa strategica per ogni serio discorso di sviluppo socioeconomico, produttivo, occupazionale e culturale.

Gli Interventi conclusivi sono stati assegnati all’Assessore Regionale alla Istruzione, dr.ssa Marinella SCLOCCO e al Rettore della Università di Teramo, prof. Luciano D’AMICO che possono dare un utile contributo ad una più complessiva azione di sensibilizzazione in atto presso il personale delle scuole, le famiglie, le Istituzioni (a tutti i livelli), le organizzazioni produttive e del lavoro oltre ché il mondo accademico, della ricerca e quello culturale.

Nel corso della “Conversazione” saranno presentati materiali audiovisivi che mostrano alcune attività svolte nelle scuole aderenti al Progetto ABRUZZO CODING e i risultati di 12 lunghi mesi di attività svolte dall’inedito sodalizio RATI – SCUOLE che hanno raggiunto il numero di 49 e cominciano a comprendere Scuole delle province di Teramo, L’Aquila e Pescara.

L’iniziativa è sostenuta da due prestigiose aziende operanti nel nostro territorio: la VALAGRO e la BPER. Parteciperanno alla Conversazione rappresentanti autorevoli delle due aziende.




1941- 2016: l’Istituto compie 75 anni Mercoledì 14 dicembre, alle ore 11:00, nell’Aula Magna dell’Università di Teramo si celebra il 75° anniversario della fondazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”

 

1941- 2016: l’Istituto compie 75 anni

 

Mercoledì 14 dicembre, alle ore 11:00, nell’Aula Magna dell’Università di Teramo si celebra il 75° anniversario della fondazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”

 

 

Nato il 2 settembre del 1941, l’IZS dell’Abruzzo e del Molise è il più “giovane” degli IIZZS italiani. Sul finire del 1945, mentre le laceranti ferite della Seconda Guerra Mondiale si stavano lentamente rimarginando, vi lavoravano appena 5 dipendenti in una modesta sede al centro di Teramo di appena 30 mq. Oggi l’Istituto è una struttura dinamica che opera come strumento tecnico-scientifico del Ministero della Salute e delle Regioni Abruzzo e Molise e che impiega oltre 400 persone tra veterinari, biologi, chimici, informatici e molte altre figure professionali. La sua crescita si deve ad una politica aziendale lungimirante che, senza tralasciare il territorio di competenza, ha ampliato gli orizzonti in un’ottica internazionale, promuovendo il modello culturale, organizzativo e gestionale della sanità pubblica veterinaria italiana.

L’Istituto non ha mai smesso di esportare il proprio know how nel campo della ricerca, dell’epidemiologia, dell’analisi del rischio, della sicurezza alimentare, delle malattie esotiche, del benessere animale, della formazione, dell’organizzazione, realizzazione e gestione di banche dati anagrafiche degli animali, divenendo nel tempo un interlocutore credibile per buona parte degli Organismi internazionali, dei Governi e dei Servizi Veterinari del mondo.

 

Nel 2016 l’Ente compie 75 anni, l’età giusta per fare un consuntivo dal quale ripartire, come ha dichiarato il Direttore Generale, Mauro Mattioli: “Quella di mercoledì 14 è un’occasione per festeggiare insieme i prestigiosi risultati raggiunti che ci offre nel contempo l’opportunità di fare un’analisi trasparente della situazione dell’Istituto, sottolineare punti di forza e debolezza del momento e su queste basi tentare di dare una sbirciata al futuro. L’evento assume una valenza informativa importante, che avvia un percorso volto a far conoscere come si sta muovendo nel complesso l’articolata macchina dell’Istituto: una fase della vita della nostra istituzione, dunque, pensata anche per consolidare il senso di appartenenza che già caratterizza gli uomini e le donne che ne fanno parte”.

La celebrazione del 75° anniversario della fondazione dell’Istituto si tiene il 14 dicembre, alle ore 11:00, all’Università di Teramo; una scelta che il DG Mattioli spiega così: “Ho ritenuto indispensabile garantire la partecipazione più ampia di tutto il personale, poiché è soprattutto al personale, in servizio o che ha prestato servizio in IZSAM, che l’evento è dedicato. Per questo motivo la celebrazione si svolgerà nell’Aula Magna dell’Università di Teramo, l’unica struttura della città in grado di accogliere fino a 500 persone in totale sicurezza, una condizione sempre indispensabile ma ancor più rilevante oggi, in una stagione di persistente attività sismica”.

 

Durante la cerimonia verrà distribuito il volumetto, preparato per l’occasione,  “Ricerca e sperimentazione per l’uomo. L’animale e l’ambiente. L’IZSAM compie 75 anni” che ripercorre le funzioni e le attività dell’Ente, con particolare attenzione alle maggiori evidenze tecnico-scientifiche degli ultimi due anni.




LA FORZA E LA DEBOLEZZA DELL’ABRUZZO – Nota UIL Abruzzo

 

Banca d’Italia, CRESA, SVIMEZ, Prometeia, ISTAT, INPS: nonostante le tante fonti disponibili per farsi un’idea di come vanno le cose in Abruzzo – l’economia, l’occupazione – , prevale nella nostra regione l’enfatizzazione in positivo o in negativo, a seconda se si è al governo o all’opposizione, di singoli dati, senza tenere conto del disegno d’insieme. Capita così che si passi dall’euforia delle forze di governo nel commentare logo_uill’occupazione nel II trimestre del 2016 all’euforia delle forze di opposizione nel commentare l’occupazione nel III trimestre del 2016. In realtà, però, dietro l’altalena apparente dei dati, ci sono alcuni elementi di analisi consolidati, positivi e negativi, che andrebbero sempre tenuti presente.

Quel po’ di ripresa che si manifesta anche in Abruzzo dal 2015 è debole rispetto ai cali pesanti subiti nel corso della crisi, soprattutto nel 2013-2014. Senza dimenticare che l’Abruzzo è andato molto male anche prima della crisi, dal 2000. Qui c’è da notare che un po’ di confusione l’ha fatta SVIMEZ, che parla di una crescita significativa del PIL nel Sud e soprattutto in Abruzzo nel 2015, ma limitata nel tempo, già svanita nel 2016-17. Tra le spiegazioni, gli effetti della coda della programmazione 2007-2013. A noi pare che SVIMEZ abbia valutato più grande di quello che è una bolla, positiva sì, ma transitoria. Più convincente l’analisi di Banca d’Italia, che parla di un 2015 di lieve recupero dopo il forte calo degli anni precedenti, ma, dice, citando Prometeia, in misura inferiore al dato medio nazionale.

Quello che di buono si muove in Abruzzo, viene dalle grandi imprese. I dati che commenta Banca d’Italia dimostrano che l’individuazione fatta per la programmazione 2014-2020 delle eccellenze produttive regionali – cosidetta Strategia delle 3S – è quella giusta: automotive sopra tutti, poi elettronica, chimica farmaceutica, alimentare. Stona solo, purtroppo, il tessile-abbigliamento-calzaturiero, che prende colpi tremendi. Queste eccellenze guidano l‘export, gli investimenti, l’occupazione (un po’). Ma l’altra economia, le piccole imprese, i servizi, l’artigianato, ristagna, si frammenta ulteriormente, non ce la fa. E la somma delle due economie, quella che va e quella che non va, dice che l’Abruzzo non va sufficientemente bene.

Veniamo all’occupazione: un trimestre meglio, uno peggio, resta il dato di fondo. Il fortino dei 500mila occupati, sbrecciato nel corso della crisi, non si sta ricostruendo. Il calo degli occupati di circa 25mila lavoratori è diventato strutturale, verso l’alto si registra qualche picco, ma non permanente.

Cosa fare: alcune cose sono state dette e ridette, vanno solo fatte. Investimenti: finalmente sta partendo qualcosa della nuova programmazione, vogliamo vedere quanto prima i cantieri che si aprono e le nuove assunzioni. Percorso di eliminazione della fiscalità di svantaggio: vediamo se si riesce a fare il primo passo con questa legge di bilancio. Piccole imprese: dobbiamo fare un intervento deciso, sul credito ma non solo, da concordare con le associazioni di questi piccoli imprenditori, anche rimodulando risorse. A proposito di risorse: prendiamo atto che in occasione degli incontri con il Presidente del Consiglio e con il Ministro allo Sviluppo Economico, solo il sindacato ha ricordato al Governo l’impegno non mantenuto a compensare con 133 milioni aggiuntivi di FSC il taglio di risorse europee subito dall’Abruzzo. Un altro intervento nel mondo delle piccole imprese andrebbe fatto per potenziare gli indotti locali dei grandi gruppi presenti in Abruzzo, con politiche di attrazione investimenti finora solo annunciate. Bisognerebbe, poi, cogliere l’occasione di Industria 4.0 anche per vedere come andare oltre le eccellenze esistenti: per adesso abbiamo almeno recuperato la partecipazione dell’Abruzzo al programma, vorremmo si discutesse di quali obiettivi porsi.

12 dicembre 2016                                                                                     Per la UIL Abruzzo (Roberto Campo)




Occupazione a picco, Abruzzo fanalino di coda in Italia Dichiarazione di Nazario Pagano (Forza Italia)

 

«Quattordicimila posti di lavoro persi, un pesante -3% alla voce dell’occupazione a fronte del 0.2% su scala nazionale, Abruzzo in fondo alla classifica italiana. Il Rapporto Aldo Ronci – commenta il coordinatore regionale di FORZA ITALIA Nazario Pagano – fotografa uno scenario catastrofico sulla situazione che rende patetiche e sconcertanti certe sortite mediatiche dei vertici della Regione che evidentemente vivono in altre realtà socio-economiche o credono di poter addolcire l’amara medicina agli abruzzesi. Il lavoro è la prima emergenza alla quale la politica deve dare concrete risposte e non slogan a effetto e narcotizzanti rassicurazioni del tutto fuori luogo».

 

Il tasso di occupazione in Abruzzo nel 3° trimestre 2016 è stato del 55,2%, valore che rimane ancora più basso del 57,6% nazionale registrando uno spread negativo di 2,4 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione è stato invece dell’11,1% a fronte del 10,9% nazionale.

 

«Questi dati – prosegue Pagano – confermano purtroppo il trend del 2015 che aveva fatto registrare la pesante flessione di 35.000 occupati (-6,9%), con ancora un record negativo per l’Abruzzo. Persino l’export segnava un -1,4% a fronte del +2,4% di media nazionale. Pure il Pil regionale, come rilevato dall’Istat, era in rosso del -2,5%, tanto da precipitare l’Abruzzo anche in questo caso in fondo alla graduatoria».

«È di tutta evidenza che questi dati ribadiscono lo stato di grave crisi dell’economia abruzzese, e rispecchiano un sistema fragile e non competitivo, anche per mancanza di politiche regionali mirate ed efficaci. Eppure il centrosinistra al governo della Regione Abruzzo – conclude Pagano – si ostina a proclami, promesse, passerelle tv, mentre le aziende chiudono e 14.000 abruzzesi si ritrovano espulsi dal mondo del lavoro, con ben poche possibilità di rientrarvi».

 




Apertura delle iscrizioni al “Corso di direzione d’orchestra”, con docente Donato Renzetti, tenuto dall’Accademia Musicale Pescarese per l’anno accademco 2017

L’Accademia Musicale Pescarese apre le iscrizioni al “Corso di direzione d’orchestra”, con docente Donato Renzetti per l’anno accademico 2017.

L’esame d’ammissione si terrà sabato 14 gennaio ore 17.30.

Donato Renzetti ha studiato composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi (Milano).

È tra i direttori d’orchestra italiani più affermati nel mondo.

Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in importanti concorsi internazionali: il “Diapason d’Argento” nel 1975 e nel 1976 al Gino Marinuzzi (1882-1945) di San Remo, l’Ottorino Respighi nel 1976 all’Accademia Chigiana di Siena, la medaglia di bronzo nel 1978 al “Primo Concorso Ernest Ansermet” di Ginevra, nel 1980 è stato nominato all’unanimità vincitore assoluto del “X Concorso Guido Cantelli” del Teatro alla Scala di Milano al Teatro Coccia di Novara.

Per la Scala nel 1978 dirige la prima assoluta di Diario dell’assassinata di Gino Negri con Milva e Pierrot Lunaire (Schönberg) alla Piccola Scala ed alla Scala Nuits d’été di Hector Berlioz ed I quattro temperamenti di Paul Hindemith e Histoire du soldat nel Palasport Lino Oldrini di Masnago, a Paderno Dugnano, Cassano d’Adda, Cinisello Balsamo, Mantova ed al PalaPianella di Cucciago e nel 1979 a Novate Milanese, Lodi, Monza, Teatro Coccia di Novara, Urbino, Teatro Tendastrisce di Roma, Teatro Carlo Goldoni (Livorno), Teatro Manzoni (Pistoia), Teatro Moderno di Grosseto, Teatro Verdi (Pisa), Palasport Villa Romiti di Forlì, Teatro Lirico di Milano e Bergamo.

Ancora nel 1979 dirige Brettl-Lieder di Arnold Schoenberg alla Piccola Scala e Histoire du soldat al Teatro Regio di Parma, nel 1980 un concerto con Jeffrey Swann con musiche di Pierre Boulez, uno con musiche di Karlheinz Stockhausen alla Piccola Scala e Manfred di Robert Schumann con Carmelo Bene alla Scala.

Nel 1981 dirige Il duca d’Alba con Renato Bruson al Teatro Comunale di Firenze, Rigoletto con Sherrill Milnes, Ileana Cotrubaș, Antonio Zerbini e Franca Mattiucci all’Arena di Verona e L’Italiana in Algeri al Rossini Opera Festival di Pesaro con Samuel Ramey, Ugo Benelli e Sesto Bruscantini.

Nel 1982 per la Scala dirige un concerto con musiche di Igor Stravinskij con Salvatore Accardo e Teresa Berganza e Paolo Montarsolo e tre concerti con Alexis Weissenberg alla Scala ed un concerto in Piazza della Loggia a Brescia.

Nel 1983 dirige Rigoletto con Antonio Salvadori al Teatro Donizetti di Bergamo, il Concerto per pianoforte, orchestra e coro maschile di Ferruccio Busoni al Teatro Malibran per il Teatro La Fenice di Venezia ed Il Turco in Italia con Lella Cuberli ed Alessandro Corbelli a Pesaro dove torna nel 1984 con Le Comte Ory con Rockwell Blake, Cecilia Gasdia, Cecilia Valdenassi e la London Sinfonietta, nel 1985 con Mosè in Egitto con Simone Alaimo e nel 1986 Bianca e Falliero con Chris Merritt, Giorgio Surjan, Marilyn Horne e Katia Ricciarelli.

La sua carriera non ha avuto sosta alternando l’attività sinfonica con produzioni d’Opera Lirica e registrazioni discografiche.

Ha diretto alcune tra le più importanti orchestre del panorama musicale internazionale: la London Sinfonietta, la London Philharmonic, la Philarmonia di Londra, l’English Chamber Orchestra, la RIAS di Berlino, l’Orchestra di Stato Ungherese, la Filarmonia di Tokyo, la Filarmonica di Buenos Aires, l’Orchestra della Scala di Milano, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, la Dallas Symphony, la BRT di Bruxelles, l’Orchestre National du Capitol de Toulouse, l’Orchestre National de Lille e la National del Lyon, la Zeeland Symphony, l’Orchestra della RAI di Milano, Torino, Roma e l’Orchestra Scarlatti di Napoli, l’Orchestra Sinfonica di Bilbao.

È stato invitato nei principali Teatri Lirici del mondo: Opera di Parigi per Jérusalem con Veriano Luchetti, Silvano Carroli e la Gasdia nel 1984, Royal Opera House, Covent Garden di Londra con L’Italiana in Algeri con la Horne nel 1989, Grand Theatre de Ginevra per Les vêpres siciliennes con Giuliano Ciannella e Robert Lloyd nel 1985, Staatsoper di Monaco, Capitol de Toulouse, Carnegie Hall e Metropolitan di New York, Lyric Opera di Chicago, Opera di Dallas, San Francisco Opera, Teatro Colon di Buenos Aires, Teatro Bunka di Tokyo, Teatro Megaron di Atene, Teatro alla Scala di Milano e tutti i maggiori teatri italiani; è stato ospite nei Festivals di Glyndebourne, di Spoleto, di Pesaro e al Festival Verdi di Parma.

All’Opera di Chicago nel 1984 dirige Ernani con Lando Bartolini, Grace Bumbry, Piero Cappuccilli e Nicolai Ghiaurov, nel 1985 I Capuleti e i Montecchi con Tatiana Troyanos e nel 1988 La sonnambula.

Ancora nel 1984 dirige la prima assoluta di Gargantua di Azio Corghi al Teatro Regio di Torino.

Nel 1986 dirige Jérusalem con Katia Ricciarelli e Cesare Siepi a Parma, Un ballo in maschera con Maria Chiara, Juan Pons e Lucio Gallo a Torino e Iphigénie en Tauride (Piccinni) al Teatro Petruzzelli di Bari.

Nel 1987 ha diretto la prima assoluta dell’opera Aida a Luxor con i complessi artistici dell’Arena di Verona ed al Festival lirico areniano con Fiorenza Cossotto, Nicola Martinucci e Bonaldo Giaiotti e nel 1988 Aida a Parma.

Dal 1982 al 1987 è stato Direttore Principale dell’Opera dell’Orchestra Internazionale Italiana, dal 1987 al 1992 Direttore Principale dell’Orchestra regionale toscana, dal 1993 al 2001 Direttore Principale dell’Orchestra Stabile di Bergamo.

Nel 2007 è stato nominato Direttore Artistico e Direttore Principale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana fino al 2013.

Nel 1989 debutta al Metropolitan Opera House di New York dirigendo La Bohème.

Ancora per La Fenice nel 1990 dirige Ernani con Bruson e Roberto Scandiuzzi e dei concerti al Teatro Toniolo di Mestre ed al Teatro Rossini di Venezia.

Nuovamente a Chicago nel 1990 dirige Lucia di Lammermoor con June Anderson ed Alfredo Kraus, nel 1991 I puritani con Paolo Coni e Paul Plishka e nel 1992 Otello (Verdi).

Allo Sferisterio di Macerata nel 1992 dirige La sonnambula, nel 1993 Lucia di Lammermoor, nel 1994 La Bohème con Giusy Devinu, nel 1995 Il barbiere di Siviglia (Rossini) con Enzo Dara e Ruggero Raimondi e Tosca (opera) con Fabio Armiliato, Juan Pons e Raina Kabaivanska, nel 1996 Turandot con Alessandra Marc e Daniela Dessì, nel 1997 Faust (opera) con Pietro Ballo e Luciana Serra, nel 1998 Falstaff (Verdi) con Eva Mei, nel 1998 la prima assoluta di Giacomo mio, salviamoci! di Giorgio Battistelli con Umberto Orsini trasmessa su RaiSat, nel 1999 Otello con Tiziana Carraro e nel 2000 Satyricon di Bruno Maderna.

Al Teatro Massimo Bellini di Catania dirige L’italiana in Algeri con Ballo nel 1994 e L’elisir d’amore nel 1996.

Alla Scala nel 1996 dirige La Fille du régiment con Ewa Podleś, Bruno Praticò e Mariella Devia.

Nel 1997 dirige un concerto con musiche di Stravinskij per La Fenice al Teatro Toniolo, nel 2000 Gli stivaletti al Teatro Lirico di Cagliari, nel 2001 Attila (opera) con Ferruccio Furlanetto, Alberto Gazale e Dīmītra Theodosiou al Teatro Verdi (Trieste) e nel 2002 L’equivoco stravagante con Lorenzo Regazzo a Pesaro dove nel 2004 dirige la cantata Il vero omaggio.

Al Festival lirico areniano nel 2005 dirige La Gioconda con Andrea Gruber e Marco Berti.

Dal 2005 al 2007 è stato Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica Portoghese del Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona.

Nel 2006 per il Teatro dell’Opera di Roma dirige Madama Butterfly alle Terme di Caracalla.

A Bilbao nel 2006 dirige Rigoletto con Piotr Beczala, nel 2007 Aida e nel 2011 Macbeth (opera) con Violeta Urmana e Giacomo Prestia.

Nel 2007 a Macerata dirige la Messa da requiem (Verdi) con la Theodossiou e Daniela Barcellona ed al Teatro comunale Luciano Pavarotti di Modena Luisa Miller e nel 2008 a Chicago Il barbiere di Siviglia con Joyce DiDonato.

Nel 2009 a Modena ed a Parma dirige I due Foscari con Leo Nucci.

Alla Scala nel 2009 dirige Assassinio nella cattedrale (opera) con Furlanetto, nel 2010 L’elisir d’amore con Nino Machaidze, Rolando Villazón ed Ambrogio Maestri e nel 2014 Le Comte Ory con Juan Diego Flórez ed Aleksandra Kurzak.

Al Teatro Regio di Torino nel 2010 dirige Luisa Miller con Fiorenza Cedolins, Orlin Anastassov e Gazale.

Al Metropolitan nel 2012 dirige L’elisir d’amore con Diana Damrau e Flórez ed a San Diego nel 2013 Assassinio nella cattedrale.

Ancora nel 2013 dirige Luisa Miller a Piacenza e Rigoletto e La traviata con Irina Lungu e Massimo Giordano (tenore) a Torino.

Nel 2014 dirige Luisa Miller al Teatro Dante Alighieri di Ravenna, Madama Butterfly con Amarilli Nizza ed Attila (opera) al Teatro Verdi (Trieste) per il quale porta Macbeth a Mascate, Pagliacci (opera) e Black el Payaso di Pablo Sorozábal a Madrid, L’elisir d’amore con Francesco Meli al Teatro Costanzi di Roma e La traviata e Gli stivaletti al Teatro Lirico di Cagliari ripreso da Rai 5.

Nel 2015 dirige Suor Angelica con Amarilli Nizza e Goyescas di Enrique Granados a Torino, Tosca con Roberto Frontali a Roma, I due Foscari con Nucci e L’amico Fritz a Piacenza, La gazza ladra con la Machaidze a Pesaro, Le nozze di Figaro con la Devia al Teatro Giovanni Battista Pergolesi di Jesi e L’elisir d’amore con la Kurzak, Roberto Alagna, Mario Cassi e Maestri a Parigi.

Nel 2016 dirige L’amico Fritz per il Ravenna Festival ed a Modena ed Il barbiere di Siviglia con Ildebrando D’Arcangelo a Roma ripreso da Rai 5.

Ha inciso per Philips, Frequenz, Fonit Cetra, Nuova Era e Dynamic CD con musiche di Mozart, Čajkovskij, Simone Mayr e ouvertures rare e inedite di Schubert e Cherubini; nel campo operistico l’ “Attila”, “Il Signor Bruschino”, “La Cambiale di Matrimonio”, “La Favorite”; DVD delle Opere “Fille du Regiment” al Teatro alla Scala di Milano, “La Cenerentola” al Festival di Glyndebourne, “La Gioconda”all’Arena di Verona, “L’Italiana in Algeri” al Festival di Pesaro. Il disco “Manfred” di Schumann, registrato con l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, ha vinto il “XIX Premio della Critica Discografica Italiana”.

Dal 1987 è docente di Direzione d’Orchestra per il Corso Triennale di Alto Perfezionamento all’Accademia Musicale Pescarese, scoprendo talenti di nuove generazioni tra cui: Massimo Zanetti, Gianandrea Noseda, Daniele Agiman, Pietro Mianiti, Stefano Miceli, Michele Mariotti, Dario Lucantoni, Andrea Di Mele, Massimiliano Caldi, Antonino Manuli.

Nel 2002 il Collegio dei Ragionieri di Lanciano in Abruzzo gli ha conferito il “Premio Frentano d’Oro” per i meriti artistici ottenuti in Italia e all’estero.

L’Associazione Amici della Lirica dell’Opera Festival di Pesaro lo ha onorato con l’assegnazione del “Premio Rossini d’Oro 2006“.

Nel 2009 il XXVI “Premio Luigi Illica” ed il Premio “Carloni” della Barattelli dell’Aquila.

Per informazioni sul corso:

Accademia Musicale Pescarese

Via dei Peligni 152

65127

Pescara

http://www.accademiamusicalepescarese.it/

segreteria@accademiamusicalepescarese.it

085 4510504

349 2958230




M5S CHIEDE CHIAREZZA SULLE NUOVE NOTIZIE EMERSE NEL CASO BUSSI.

 

Sarà un’interrogazione del M5S a firma di Domenico Pettinari, consigliere regionale M5S Abruzzo, a portare nuovamente il caso Bussi all’interno del dibattito consiliare.  “Presenteremo un’interrogazione per invitare il Presidente D’Alfonso e il direttore Gerardis a riferire in merito alle notizie uscite nei giorni scorsi su Il Fatto Quotidiano”.

Si uniscono a Domenico Pettinari anche i deputati Colletti e Vacca (M5S) che commentano “Sono sempre più cupe le ombre che avvolgono la vicenda di Bussi. Gli elementi nuovi emersi in questi giorni necessitano di una verifica approfondita della magistratura, come necessitano  di una verifica approfondita anche gli atti della Procura di Campobasso, sempre alla luce delle nuove rivelazioni emerse su alcuni organi di stampa”.




L’AQUILA, “MEMORIA E APPARTENENZA”: 4 SECOLI D’ARTE SACRA IN MOSTRA – Esposti per iniziativa della Fondazione Carispaq 14 capolavori della collezione BPER Banca

MEMORIA E APPARTENENZA”: 4 SECOLI D’ARTE SACRA IN MOSTRA

Esposti per iniziativa della Fondazione Carispaq 14 capolavori della collezione BPER Banca

 

L’Aquila, 8 dicembre 2016 – 5 febbraio 2017, Auditorium E. Sericchi in via Pescara, 4

 

 

L’AQUILA – E’ stata inaugurata il 7 dicembre scorso dalla Fondazione Carispaq la mostra MEMORIA E APPARTENENZAArte sacra all’Aquila tra il XV e il XIX secolo nella collezione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila – BPER Banca, allestita a L’Aquila presso l’Auditorium Elio Sericchi –  sede BPER Banca – in via Pescara 4.  Resterà aperta al pubblico fino al 5 febbraio 2017. Al vernissage dell’esposizione sono intervenuti, con contributi che hanno tratteggiato la rilevanza dell’evento, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, il presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani, il direttore dell’Area territoriale adriatica di BPER Banca Guido Serafini, lo storico dell’arte e docente dell’Ateneo aquilano Michele Maccherini, e la curatrice della mostra Angela Ciano, che ha coordinato gli interventi. Il prof. Maccherini, in particolare, con singolare efficacia ha illustrato le opere in mostra ed i loro autori, e il filo rosso che le unisce, percorrendo la storia dell’arte dei quattro secoli interessati, infine concludendo come “tutto si tiene”.marco-fanfani mostra-fondazione-carispaq-1

 

L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Carispaq in collaborazione con BPER Banca, è un’accurata selezione delle opere della collezione Cassa di Risparmio dell’Aquila che, per la prima volta, vengono esposte al pubblico con l’intento di far conoscere il ricco patrimonio d’arte e cultura raccolto nei suoi 150 anni di storia. Un prestigioso patrimonio d’arte che la Fondazione, grazie ad un comodato d’uso con BPER Banca, intende valorizzare con questa ed altre importanti iniziative. La mostra, curata dalla storica dell’arte e giornalista Angela Ciano, propone quattordici opere – dodici dipinti, un disegno ed una scultura – che ripercorrono quattro secoli di storia dell’Aquila e del suo territorio. Nella selezione di capolavori esposti si ricompone la vicenda d’una città in un percorso cronologico che ricuce fatti e personaggi d’una storia lunga e preziosa che, attraverso le stesse opere d’arte proposte nella mostra, diventa memoria condivisa.

ANGELA CIANO
ANGELA CIANO

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Nomi di primo piano tra gli artisti presenti in mostra, come Saturnino Gatti, Giovanni da Lucoli, Maestro dei Polittici Crivelleschi, Cola dell’Amatrice, i quali hanno contribuito “…alla grande stagione di potere e splendore dell’Aquila. Il periodo tra la seconda metà del XIV secolo e i primi decenni del XV fu quello in cui si sviluppò la cosiddetta “scuola aquilana”, il momento più alto del Rinascimento Aquilano e Abruzzese.”, annota Angela Ciano.

Tra la seconda metà del XIV secolo e i primi decenni del XV, infatti, si sviluppò la cosiddetta “scuola aquilana”, uno dei momenti più alti del Rinascimento Abruzzese. Ne sono una testimonianza alcuni capolavori come la Madonna col Bambino di Saturnino Gatti, che rappresenta il periodo fiorentino passato presso la bottega del Verrocchio, oppure il grande Polittico del Maestro dei Polittici Crivelleschi.

 

L’immagine guida dell’esposizione è rappresentata dalla “Madonna in trono con Bambino tra i santi Pietro, Gennaro e Francesco d’Assisi”, dipinto su tavola di Nicola Filotesio detto Cola dell’Amatrice. Ma la mostra propone anche opere di Luca Giordano, Mattia Preti, Francesco Solimena, Francesco De Mura, Vincenzo Damini e Teofilo Patini, che narrano una storia fatta di dominazione e impoverimento, di terremoti e rinascite, nel corso della quale le famiglie gentilizie aquilane hanno dato impulso al fenomeno del collezionismo, portando nel tempo nella città capitale d’Abruzzo artisti di risonanza internazionale. La mostra, inoltre, espone un bozzetto di Teofilo Patini riguardante la grande pala d’Altare “San Carlo Borromeo che visita gli appestati”, che era situato nella Cattedrale dell’Aquila e poi distrutto dal terremoto del 2009. Una testimonianza, questa, che vale come forte incitamento alla rinascita di questa città e di tutte le altre che hanno vissuto e stanno vivendo la stessa tragica esperienza.

 

Nel grande valore in sé dell’iniziativa, l’esposizione è solo un esempio del ricco scrigno di tesori d’arte che L’Aquila può offrire al godimento dei suoi cittadini e ai visitatori. E ancor più è un esempio – tra tanti – di quanto la provincia italiana in generale possiede in termini di ricchezze d’arte e cultura, spesso poco conosciute, che la rendono davvero un intrigante campo di scoperta mai esausto. Un autentico cespite su cui investire il proprio sviluppo. L’esposizione è accompagnata da un bel catalogo, realizzato dalla Fondazione, recante testi di Angela Ciano, Michele Maccherini, Maddalena Piccari, e immagini delle opere curate dal fotografo Luciano D’Angelo. L’esposizione è visitabile nei giorni feriali (ore 15.00 – 18.00) e nei festivi (ore 10.30 – 12.30 e 15.30 – 18.00), con ingresso libero. Qui di seguito, con il consenso dell’autrice, si propone il bel contributo in catalogo di Angela Ciano, scrupolosa curatrice della mostra.

 

Goffredo Palmerini

LA MEMORIA RITROVATA

Arte Sacra all’Aquila tra il XVI e il XIX secolo

 

di Angela Ciano

 

 

Una collezione d’arte è sempre, un cammino, un viaggio che si intraprende nella bellezza e nella unicità del fatto artistico. Molto spesso essa ricompone il gusto e le inclinazioni del committente/collezionista; molto spesso invece, in una collezione si ricompone il mosaico della storia di un determinato luogo e della sua arte, ovvero della sua MEMORIA. E’ quello che avviene nella collezione d’arte ex Carispaq oggi BPER che è un cammino nella storia e nella memoria collettiva alle ricerca dell’appartenenza di ognuno al suo territorio. E’ questo il senso della mostra “Memoria e Appartenenza Arte sacra all’Aquila tra il XVI e il XIX secolo nella collezione ex Carispaq” che la Fondazione Carispaq vuole condividere principalmente con una comunità da sette anni alla ricerca di quel senso di appartenenza che è legame imprescindibile con la tua città, con il tuo luogo.

 

Nell’anno in cui Papa Francesco ha voluto il Giubileo Straordinario della Misericordia Fondazione Carispaq e Bper hanno voluto, a loro volta, offrire un’occasione unica ed imperdibile di viaggio o cammino nella storia dell’arte dell’Aquila e del suo territorio. Nella selezione di opere esposte si ricompone la storia di secoli in cui la città ha vissuto il suo massimo splendore e potere, ma anche la sua decadenza e impoverimento. Un percorso cronologico che ricuce fatti e personaggi di una storia lunga e preziosa che attraverso le opere d’arte esposte diventa, di nuovo, memoria condivisa come necessario momento di incontro e, in questi anni di lacerazioni sociali di una comunità violentemente allontanata dalla propria storia per effetto del sisma del 6 aprile 2009, di scambio delle proprie personali memorie.

 

Ed è questo il senso di una mostra che fa riemergere nomi e vicende di artisti che hanno caratterizzato, con il loro lavoro, secoli ancora oggi leggendari. Saturnino Gatti, Giovanni da Lucoli, Maestro dei Polittici Crivelleschi, Cola dell’Amatrice, Girolamo Da Vicenza per iniziare, nomi di personalità che contribuirono alla grande stagione di potere e splendore dell’Aquila. Il periodo tra la seconda metà del XIV secolo e i primi decenni del XV fu quello in cui si sviluppò la cosiddetta “scuola aquilana”, il momento più alto del Rinascimento Aquilano e Abruzzese. Opere come la Madonna con Bambino (1485 – 1490) di Saturnino Gatti, acquistata negli anni settanta del secolo scorso dalla Carispaq, dimostrano come all’Aquila questi artisti con le loro botteghe, fossero al passo con i tempi, informati e non isolati rispetto alle ricerche che personalità ben più note portavano avanti negli stessi anni.

 

Così questa tavola, tanto conosciuta e cara agli aquilani, rappresenta proprio il momento cardine della vita di Gatti, il ritorno in città dalla Firenze Medicea dove si formò nella bottega del Verrocchio insieme ad artisti come il Ghirlandaio, il Pollaiolo o Leonardo. Non di meno nel racconto di questa mostra l’incontro con lo splendido Polittico attribuito dallo storico dell’arte Ferdinando Bologna ad una personalità identificata come Maestro dei Polittici Crivelleschi (intendendo la diretta discendenza da quella scuola che ebbe origine dal pittore Carlo Crivelli che a metà XV secolo divenne di fatto il più importante artista attivo sul bacino dell’Adriatico) che nella sua illuminante definizione rappresenta “un isolato episodio di crivellismo ad occidente del Gran Sasso”, è tappa fondamentale per capire che tipo di clima si respirasse in città alla fine del Quattrocento.

 

Un clima così aperto e fecondo che richiamò l’attenzione di un altro grandissimo artista, oggi più noto perché legato alla sua città natale distrutta dall’ennesimo forte terremoto che sconvolge la catena appenninica, quel Nicola Filotesio detto Cola dell’Amatrice che nel secondo decennio del XVI secolo ottenne la sua commissione più importante: la progettazione della facciata della grande Basilica dedicata a San Bernardino da Siena, morto all’Aquila nel 1444, la cui costruzione segnò il cambiamento in senso moderno, secondo lo storico Raffaele Colapietra, della società aquilana. Di questo grandissimo artista la mostra propone due oli su tavola che provengono dal territorio di Ascoli Piceno e quindi molto più vicini all’esperienza ascolana del nostro, ma che nondimeno “ sono pregevole testimonianza della grande qualità pittorica espressa da Cola nel secondo decennio del Cinquecento, laddove sembrano convivere perfettamente alcune asprezze di marca tipicamente crivellesca, con inserti prelevati dalla cultura antiquaria romana” (Michele Maccherini in “L’arte aquilana del Rinascimento” ed. L’Una, L’Aquila 2010).

 

Il periodo di maggiore splendore all’Aquila si chiude nel trentennio del Cinquecento, quando l’invasione delle truppe di Carlo V e la dominazione degli spagnoli posero fine alle aspirazioni di autonomia e libertà di una città che aveva basato proprio su questo il suo sviluppo. L’arte però sembra risentirne solo molto più tardi e per effetto di un altro grave colpo inflitto alla già piegata comunità aquilana: il terremoto del 1703 che rase al suolo la città e decimò la popolazione. Quella rinascita segnò anche l’arrivo di maestranze da tutto il paese e con esse artisti che trovarono, in un nuovo necessario fervore, committenze e gloria. Così la Collezione ex Carispaq pone a confronto alcune tra le più grandi personalità italiane del seicento, che all’Aquila erano molto noti se non di casa, grazie allo spirito del collezionismo che le grandi e potenti famiglie aquilane avevano sempre incentivato. Così incontriamo Luca Giordano e Mattia Preti, due pittori post caravaggeschi tra i maggiori esponenti di quella scuola napoletana che tanto seguito ebbe nel XVII secolo.

 

Nel XVIII secolo poi, tra le personalità più conosciute presenti in mostra si rivela con tutta la sua forza, quella del veneziano Vincenzo Damini che all’Aquila arrivò nel 1737 e vi rimase fino alla morte, avvenuta dodici anni dopo, lasciando tracce nelle chiese, nelle confraternite, nei più importanti palazzi gentilizi. La mostra chiude con due opere di soggetto sacro del pittore ottocentesco Teofilo Patini, originario di Castel di Sangro, fondatore all’Aquila della Scuola di Arti e Mestieri e più noto per i soggetti di verismo sociale di cui egli fu principale esponente; una di esse raffigura San Carlo Borromeo che visita gli appestati. E’ il bozzetto dell’omonima grande Pala d’Altare che si poteva ammirare nella Cattedrale dell’Aquila; il terremoto del 2009 ne ha fatto scempio ed essa è uno dei tesori che quell’evento ha cancellato per sempre. Ci resta questa testimonianza stessa dolorosa sorte. come MEMORIA mai persa, come incitamento alla rinascita di questa città e di tutte le altre che hanno vissuto la