Giulianova. Editoria: presentazione “Giulianova senza tempo ( A Timeless Seduction), testi di Sandro Galantini e foto di Giancarlo Malandra, editore Paolo De Siena

15192729_1273754212685953_6226799554944526049_nSABATO 3 DICEMBRE 2016 ORE 17:30 / KUSAAL – GIULIANOVA
Presentazione del libro
GIULIANOVA SEDUZIONE SENZA TEMPO
Interverranno:
Sandro GALANTINI, autore
Giancarlo Malandra, fotografo
Simone Gambacorta, moderatore
DE SIENA EDITORE




IN FUGA DALL’ITALIA Interessante ricerca di Raffaella Quieti Cartledge su alcuni percorsi di successo di abruzzesi nel mondo di Antonio Bini

 

 

 

PESCARA – Sono diversi gli indicatori che fotografano il declino del nostro Paese e non solo il PIL, indice cui si guarda con maggiore frequenza. I giovani, quando riescono a trovare un’occupazione, anche se in possesso di una laurea, sono impiegati in genere come commessi, camerieri, operatori di call center, baristi, pizzaioli, parrucchieri. E’ paradossale che questo accada mentre, secondo l’OCSE, l’Italia è in fondo alle classifiche per numero di laureati.

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In un paese in flessione demografica, dove le iscrizioni universitarie tendono a diminuire, il problema non è costituito dal numero di laureati quanto da un’economia ferma, inceppata, con poche aziende operanti in settori dinamici, da insufficienti investimenti pubblici di stimolo per l’innovazione e l’internazionalizzazione, una pubblica amministrazione invecchiata e poco adeguata ai processi di modernizzazione e globalizzazione, e soprattutto affetta da diffusi livelli di corruzione che sembrano inarrestabili. E’ dello scorso mese di settembre scorso la denuncia dell’autorità anticorruzione sulle problematiche del reclutamento dei docenti universitari nel nostro Paese.

 

Per molti giovani che non riescono a trovare lavoro o che non si accontentano di quello che offre il mercato l’unica strada percorribile sembra quella di lasciare l’Italia e partire, non più soltanto dal meridione, alla ricerca di occupazioni professionalmente coerenti con le aspettative derivanti dai percorsi formativi seguiti. La fuga dall’Italia non emerge in pieno dai dati Istat, che assumono a riferimento i soli elementi desumibili dall’iscrizione all’anagrafe degli italiani all’estero (AIRE), che riflette in modo assai parziale il preoccupante fenomeno, in quanto sono molti a registrarsi anche a distanza di anni dall’uscita dall’Italia, in attesa di una stabilizzazione del lavoro e di scelte di vita che spesso maturano nel tempo.

 

Secondo varie stime, nel 2015 sarebbero stati oltre centomila giovani, prevalentemente laureati a lasciarsi alle spalle l’Italia, per dare una prospettiva al proprio futuro, spesso senza ritorno. Se un tempo si emigrava per sopravvivere alla miseria, oggi la necessità di lasciare alle spalle la propria terra è sempre più quella di poter realizzare obiettivi professionali ed economici non altrimenti raggiungibili nel nostro Paese.

 

In un recente saggio di Raffaella Quieti Cartledge, presentato nella sede della Fondazione Pescarabruzzo, che ha opportunamente sostenuto la pubblicazione della ricerca, sono stati studiati 24 casi di successo di abruzzesi in ambito internazionale, tre per ciascuna delle otto aree professionali considerate: economisti (Pierluigi Ciocca, Giammarco Ottaviano, Emanuela Sciubba), ambasciatori e diplomatici (Torquato Cardilli, Andrea Della Nebbia, Domenico Vecchioni), cooperazione internazionale (Marina Catena, Carlo Miglioli, Ernesto Sirolli), scienza e ricerca (Nicola Baccile, Giusy Fiucci, Giuseppe Montano), medici (Vincenzo Berghella, Elisabetta Iammarone, Marcello Maviglia), musica e creatività (Roberto Borriello, Rita D’Arcangelo, Paolo Russo), imprenditoria e management (Roberto  Lorenzini, Daniela Puglielli, Filippo Tattoni Marcozzi), banche e investimenti (Luca De Leonardis, Fabio Di Vincenzo, Lily Lapenna). I loro nomi spesso non dicono molto al grande pubblico ma sono ben noti nelle rispettive aree professionali.

 

Il saggio, dal titolo “Eccellenze abruzzesi nel mondo”, pubblicato da Ianieri, è forse la prima ricerca che guarda all’Italia e all’Abruzzo dall’estero, essendo l’autrice una giornalista residente a Londra. E’ evidente che l’orizzonte di brillanti carriere è decisamente più vasto e forse impossibile da censire sugli scenari internazionali, ma il campione studiato è senz’altro rappresentativo del fenomeno della più recente emigrazione, che in parte comprende la c.d. generazione Erasmus. Un fenomeno che andrebbe meglio studiato.

 

L’autrice, che si è avvalsa della collaborazione del prof. Massimo Sergiacomo, spiega che lo scopo del lavoro “è quella di fornire ispirazione ai giovani abruzzesi”, che andranno ad ingrossare le fila di quanti sono in fuga dal nostro paese. Una prospettiva questa che sottrae il libro dall’orgoglio provinciale che caratterizzava alcune pubblicazioni del passato, per aprirsi piuttosto ad una lettura critica dei limiti del nostro paese.

 

Per ciascun personaggio, dopo il profilo biografico, seguono una serie di risposte rispetto ad griglia di domande comune a tutti gli intervistati. Tale circostanza permette di rilevare riflessioni spesso comuni tra gli intervistati, a cominciare dal concetto di “successo” ridimensionato, con modestia, in traguardi professionali di alto profilo, che potrebbero riservare ulteriori margini di crescita, soprattutto per i più giovani.

 

Tutti sono concordi nel riconoscere nei valori tradizionali della famiglia una spinta positiva insieme alla formazione primaria e secondaria, che poi ha finito per assumere un ruolo spesso fondamentale nell’affrontare i successivi studi, generalmente proseguiti all’estero. Frequenti sono i ricordi personali di docenti che hanno esercitato la loro influenza morale ed educativa. Tra i tanti merita di essere segnalato l’affettuoso ricordo che il compositore e musicista Paolo Russo, che vive in Danimarca, ha fatto della sua prima insegnante di pianoforte, Rachele Marchegiani, alla quale ha voluto dedicare alcuni mesi fa un suo concerto a New York, mentre l’anziana docente pescarese era morente.

 

Si può dire che per tutti le strade del mondo hanno rappresentato percorsi praticabili, conseguendo mete altrimenti molto difficili da raggiungere in Italia, o semplicemente impossibili rimanendo in Abruzzo. Tra i casi più emblematici è significativa la storia del giovane scienziato aerospaziale Giuseppe Montano. Dopo la laurea in ingegneria informatica e i curriculum inutilmente inviati qua e là, il neo ingegnere rientrato a Pescara non trovava altro che un lavoro precario in una “aziendina”, come tecnico riparatore di computer e stampanti, anche a domicilio. Poi la sua passione per la ricerca aerospaziale lo ha portato a positivi contatti con centri di ricerca internazionale al punto che la Rolls-Royce, che opera anche in questo settore, ritenne di finanziargli ulteriori costosi studi nella Università di York.  Oggi Montano, a soli 34 anni, è leader del gruppo di studi spaziali avanzati di Airbus Defence and Space, la seconda azienda aerospaziale al mondo.

 

Un aspetto di particolare interesse è costituito dalle risposte alla domanda su possibili suggerimenti alla politica regionale. Risposte in genere diplomatiche e tese a sostenere l’esigenza di un miglioramento complessivo della formazione, compresa quella universitaria, che costituisce materia di competenza principalmente statale, ma anche critiche su un sistema che non riconosce sufficientemente il merito, sul ritardo culturale rispetto agli altri paesi occidentali e ancora su altri aspetti che meriterebbero un’analisi a parte, ammesso che ci sia una classe dirigente locale disposta ascoltare e far tesoro di tali riflessioni.

 

La presentazione ufficiale del libro è stata preceduta da un incontro informale nello scorso mese di agosto in un elegante ristorante sul mare pescarese, organizzato da Raffaella Quieti Carledge. Una piacevole occasione per un aperitivo tra i protagonisti coinvolti nella ricerca, provenienti da varie parti del mondo, che hanno potuto conoscersi e scambiare idee e opinioni, passando a discutere di Brexit, della vita a Singapore, Los Angeles, ecc.

 

Le conversazioni passavano frequentemente dall’italiano all’inglese, anche per coinvolgere familiari al seguito. Invitato all’incontro ho potuto confrontarmi con l’economista Ernesto Sirolli, stratega dello sviluppo locale, che si muove da Sacramento (California) per il mondo, accompagnato dalla moglie australiana Martha, pure economista, con il banchiere Fabio Di Vincenzo, “pendolare europeo” tra Londra, Lussemburgo e altri paesi, e quindi con la stessa autrice della ricerca e brillante organizzatrice del meeting, preziosa opportunità per cogliere anche la distanza con la realtà locale, ancora molto lontana dalla complessità degli scenari competitivi della società globale.

 

 

 

 

 

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CLAUDIO MAGRIS GIOVEDI’ 1 DICEMBRE ALL’AQUILA PER RITIRARE IL “SOCRATES PARRESIASTES” 2015 IL PREMIO A CHI HA IL CORAGGIO DI DIRE LA VERITA’

L’AQUILA – Sarà premiato giovedì 1 dicembre 2016, all’Aquila, il prof. Claudio Magris, uno dei più importanti intellettuali italiani tra i più conosciuti e apprezzati all’estero, destinatario dell’edizione 2015 del “ Premio Socrates Parresiastes”, il singolare ed unico riconoscimento che viene conferito per premiare una personalità che si sia distinta nella “Parresia socratica”, appunto l’arte di dire sempre la verità con franchezza e coraggio citata, quale valore universale, anche da Papa Francesco. L’Associazione culturale “Confraternita Aquilana dei ’Devoti’ di Sant’Agnese”, ha deliberato all’unanimità la scelta, per i suoi meriti professionali e umani nel campo della Letteratura, di Claudio Magris.
La targa SOCRATES PARRESIASTES, che viene attribuita una volta ogni anno a persona dotata dei caratteri in essa indicati, recita:
Pensa la verità
ragiona con sapienza
dice il vero autorevolmente
parla con saggezza, franchezza e coraggio
agisce secondo verità
e sempre viene consegnata in una pubblica cerimonia, sotto il patrocinio del Comune dell’Aquila e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, alla presenza delle massime autorità cittadine.
Nel 2007, la Targa fu consegnata, per la Filosofia, al prof. Remo Bodei, che insegna a Los Angeles nell’Università della California; nel 2008, per la sociologia, al presidente del Censis, prof. Giuseppe De Rita; nel 2009, per l’Economia politica, al Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi; nel 2013 (dopo l’interruzione dovuta al grave sisma che ha colpito L’Aquila), per la Teologia, a mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti e teologo di fama universale; nel 2014, per lo Sport, aFabio Capello.  Ora, per il 2015, a Claudio Magris per la Letteratura.
La cerimonia di consegna della targa avverrà all’Aquila giovedì 1 dicembre alle ore 16 presso la Sala Benedetto Croce nella cornice istituzionale del Palazzo dell’Emiciclo (in via Michele Iacobucci alla Villa  Comunale), sede  del  Consiglio regionale, dove il prof. Magris terrà una prolusione. «La nostra vuol essere l’utile provocazione – spiega il prof. Tommaso Ceddia, presidente onorario dell’Associazione promotrice – di una città “ferita” nel nome di un’antichissima tradizione cittadina, la “festa strana” di Sant’Agnese (la religione non c’entra nulla) che fa dell’Aquila la “Capitale della Maldicenza” lì dove predichiamo il “dire il male” (esercizio di satira, critica mordace e libertà) e non “dire male” (pettegolezzo becero)».
L’Aquila, 28 novembre 2016

Associazione culturale “Confraternita aquilana dei ‘devoti’ di Sant’Agnese”

Sancta Agnes – Garrulorum Praesidium

 

 

 

ALBO D’ORO PREMIO SOCRATES PARRESIASTES

 

2015- Claudio Magris

2014 – Fabio Capello

2013 – Mons. Bruno Forte

2009 – Carlo Azeglio Ciampi

2008 – Giuseppe De Rita

2007 – Remo Bodei

 

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Nel 2007, la Targa fu consegnata, per la Filosofia, al prof. Remo Bodei, che insegna a Los Angeles nell’Università della California; nel 2008, per la sociologia, al presidente del Censis, prof. Giuseppe De Rita; nel 2009, per l’Economia politica, al Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi; nel 2013 (dopo l’interruzione dovuta al grave sisma che ha colpito L’Aquila), per la Teologia, a mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti e teologo di fama universale; nel 2014, per lo Sport, a Fabio Capello.  Ora, per il 2015, a Claudio Magris per la Letteratura.

La cerimonia di consegna della targa avverrà all’Aquila giovedì 1 dicembre alle ore 16 presso la Sala Benedetto Croce nella cornice istituzionale del Palazzo dell’Emiciclo (in via Michele Iacobucci alla Villa  Comunale) sede  del  Consiglio regionale, dove il prof. Magris terrà una prolusione.

«La nostra vuol essere l’utile provocazione- spiega il prof. Tommaso Ceddia, presidente onorario dell’Associazione promotrice- di una città “ferita” nel nome di un’antichissima tradizione cittadina, la “festa strana” di Sant’Agnese (la religione non c’entra nulla) che fa dell’Aquila la “Capitale della Maldicenza” lì dove predichiamo il “dire il male” (esercizio di satira, critica mordace e libertà) e non “dire male” (pettegolezzo becero)».

L’Aquila, 28 novembre 2016

 

L’Ufficio Stampa

 

 

Info sul sito ufficiale www.maldicenza.it




Ambiente. Corepla School Contest, al via la 2^ edizione

Lunedi 28 novembre è stata presentata in conferenza stampa la seconda edizione di Corepla School Contest – Plastica in evoluzioneil concorso on-line volto a sensibilizzare gli studenti delle scuole secondarie di I^ e II^ grado di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Molise sul tema della raccolta differenziata e riciclo degli imballaggi in plastica.

Erano presenti il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale d’Abruzzo con delega all’Ambiente Mario Mazzocca e il Responsabile Corepla Relazioni con il Territorio, Massimo di Molfetta.

L’iniziativapromossa da Corepla – Consorzio Nazionale per raccolta, riciclaggio e recupero imballaggi in plastica, coinvolge più di un milione di studenti. Patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e dal Miur delle Regioni partecipanti, mira a far comprendere le tematiche relative alla gestione responsabile dei rifiuti di questo tipo di imballaggi attraverso uno spazio di apprendimento digitale, utile ad acquisire nuove competenze e contribuire a dare voce alle proprie idee.

Da gennaio ad aprile, le classi svolgeranno quattro ‘missioni’ – quiz, fotografia, storytelling, manifesto pubblicitario – che permetteranno loro di accumulare punteggio per aggiudicarsi i super premi finali: 1 mini tablet per ogni alunno, 1 tablet per l’insegnante, 1 buono per l’acquisto di materiale informatico (riservato alle scuole) 

Questa seconda edizione del format vedrà coinvolte le scuole delle Regioni in cui vi è ancora spazio di crescita per la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica verso il consolidarsi delle esperienze di gestione virtuosa e di imprese attive nel riciclo della plastica.

“Nuova collaborazione con Corepla – spiega Mazzocca – dopo ‘Ri-ciclo in Tour 2016’ che ha visto coinvolte le più importanti località turistiche della costa adriatica. Il riciclo di materiali è uno degli obiettivi prioritari della nostra Regione impegnata nel nuovo Piano Regionale Gestione Rifiuti, che sarà presentato domani, martedi 29 novembre, ad affermare i valori dell’economia circolare”.

Iscrizioni entro il 31 dicembre 2016 sul sito Corepla School Contest – www.coreplaschoolcontest.com




Giulianova. Cittadino Governante: LETTERA APERTA AL SINDACO, AI GRUPPI CONSILIARI, AI COMITATI DI QUARTIERE, A TUTTI I CITTADINI PER LA DIFESA DELL’OSPEDALE DI GIULIANOVA

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Il Cittadino Governante

associazione di cultura politica
Piazza Buozzi 22, 64021 Giulianova (TE)
Tel.3461035861 Fax. 0857992144
i nfo@ilcittadinogovernante.it
Comunicato Stampa 
 

L’ospedale di Giulianova è a rischio chiusura: prima è stato ridimensionato e, nell’indifferenza degli amministratori, lasciato decadere; ora gli stessi stanno creando le condizioni per decretarne la chiusura con la scelta dell’ospedale unico nella provincia di Teramo, che naturalmente sarà ubicato a Teramo.

COSA DOVREBBE ESSERE L’OSPEDALE DI GIULIANOVA

Il consigliere comunale ed ex sindaco Franco Arboretti
Foto Archivio. Il consigliere comunale ed ex sindaco Franco Arboretti

Il nostro ospedale è un bene prezioso e irrinunciabile per gli abitanti di Giulianova, della costa teramana (che durante l’estate ha una importante presenza turistica) e del suo immediato entroterra, per l’importante funzione che ha sempre svolto e per la sua strategica posizione.  Meriterebbe maggiore attenzione nelle scelte politiche regionali e provinciali che dovrebbero essere guidate dalla volontà di garantire al nosocomio giuliese condizioni ottimali in termini strutturali, di personale e di attrezzature. Dovrebbe essere uno dei due ospedali per acuti della provincia di Teramo, più precisamente un ospedale di primo livello (ospedali previsti per bacino di utenza fra i 150.000 e i 300.000 abitanti)  e come tale non solo dovrebbe vedere riaperti i reparti chiusi negli anni passati come Ostetricia  e Ginecologia, Pediatria e Urologia, ma acquisirne di nuovi come Neurologia e Oculistica, oltre  all’Osservazione Breve Intensiva accanto al Pronto Soccorso, tutti previsti dagli standard per gli ospedali di primo livello.

NUOVO OSPEDALE: UNA STORIA DI PROMESSE NON MANTENUTE

Siamo invece da molti anni di fronte ad una preoccupante condizione di oggettivo disinteresse da parte di chi si occupa delle scelte di politica sanitaria riguardanti l’ospedale di Giulianova; disinteresse che ha portato, e sta ancora portando, alla chiusura o al ridimensionamento di vari reparti e servizi, alla carenza degli organici medici e paramedici (persino nelle figure mediche apicali), ad attrezzature insufficienti o obsolete.

Da tempo immemore i governi regionali, di qualsiasi colore politico, promettono nuovo ospedale, ristrutturazione dell’esistente, incremento del personale, attrezzature più moderne, ma i deludenti risultati sono sotto gli occhi di tutti!

IL RISCHIO DI ULTERIORE RIDIMENSIONAMENTO O CHIUSURA

Addirittura, ora, paradossalmente, da una parte si forniscono rassicurazioni in merito ai finanziamenti per un nuovo ospedale a Giulianova e dall’altra si viene a sapere che  la direzione della ASL di Teramo ha commissionato uno studio di prefattibilità per l’ospedale unico provinciale, scelta condivisa, e forse suggerita, dal Governo regionale. Ce lo fa sapere lo stesso sindaco  Mastromauro in un comunicato dell’8 novembre quando dichiara testualmente: “Oggi l’assessore, che più volte è venuto a Giulianova rassicurandoci, mi dice invece che è tutto bloccato perché la ASL di Teramo deve fargli sapere in cosa consti il progetto dell’ospedale unico…”. Lo ha confermato l’assessore regionale alla Sanità Paolucci che il 10 novembre ha dichiarato al Centro: “Mi sembraassolutamente condivisibile la tesi di riorganizzare le infrastrutture di edilizia sanitaria in provincia di Teramo e concentrarle in un unico presidio”.   Lo hanno avvalorato diversi  esponenti politici  – sia di centro-destra che di centro-sinistra –  che danno per acquisita la scelta dell’ospedale unico provinciale e discutono ormai di dove ubicarlo.  Campanilisticamente chi lo tira di qua, chi di là, ma va da sé che Teramo non rinuncerà mai ad averlo sul proprio territorio.

Il sindaco ha affermato che il nuovo ospedale di Giulianova e l’ospedale unico sono due cose distinte e cioè che il nuovo ospedale di Giulianova si farà comunque e prescindere dall’ospedale unico.

Noi riteniamo che non sia affatto così. Lo smentisce quanto detto il 6 novembre sul Centro dal direttore generale della ASL di Teramo Roberto Fagnano: “ L’idea a cui si sta lavorando riguarda la sostituzione dei tre ospedali esistenti a Giulianova, Atri e Teramo con un ospedale unico baricentrico”.

Quindi Giulianova in futuro non avrà più l’ospedale e non ce l’avrà nemmeno al confine, perché, alla fine la spunterà Teramo, in quanto capoluogo.

E semmai dovesse rimanere un presidio ospedaliero a Giulianova non potrebbe che essere un ospedale di base che per legge è costituito solamentedal Pronto Soccorso e dalle specialità di Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia, Radiologia, Laboratorio: sarebbe quindi un ospedale dimezzato rispetto a quello attuale, che a sua volta è già dimezzato rispetto all’importante realtà ospedaliera giuliese degli anni 70-80-90!  Ma visto che è stato già deciso che l’ospedale di Sant’Omero resterà aperto, noi crediamo che anche questa ipotesi minimale sia molto remota.

LA PROPOSTA DEL CITTADINO GOVERNANTE

Davanti alla prospettiva dell’ospedale provinciale unico e a tutto quello che comporterebbe,  noi riteniamo che onde evitare il peggio per la sanità giuliese e del territorio limitrofo si debbano unire tutte le forze politiche ed istituzionali, in raccordo con la forte domanda che viene dalla cittadinanza, con l’obiettivo comune di difendere e potenziare l’ospedale giuliese e la sanità sul territorio. Occorre  rivendicare con forza il diritto di dire la nostra e di contare come Città di fronte a scelte strategiche riguardanti il futuro di tutta la sanità teramana.

Per essere incisivi è necessario, però, prima definire una piattaforma di richieste razionale, responsabile, realistica e convincente da presentare al governo regionale ed alla ASL, parlando un linguaggio univoco, col sostegno di tutta la popolazione. I punti su cui incardinarla, sarebbero:

·   in provincia non basta un ospedale unico: già adesso (nonostante altri presidi ancora aperti) quello di Teramo non regge la domanda esistente. Nella provincia occorrono due ospedali per acuti: uno di primo livello a Giulianova, luogo strategicamente collocato in maniera baricentrica sulla costa teramana e molto ben collegato con le altre località; l’altro di secondo livello a Teramo, magari complementare a quello dell’Aquila;

·   per conseguire tale risultato occorre che tutti i politici e le forze politiche sappiano parlare lo stesso linguaggio a Giulianova come ad Atri o a Sant’Omero, cioè che sappiano parlare un linguaggio scevro da campanilismi;

·   la domanda dev’essere chiara: a Giulianova non si possono chiedere risorse per la ristrutturazione dell’ospedale esistente e contemporaneamente fondi per la costruzione del nuovo ospedale. O l’una o l’altra.

·  Secondo noi, però, la scelta migliore è ristrutturare e mettere a norma l’esistente (su cui recentemente sono già stati fatti costosi interventi): si farebbe prima (si pensi a quanto tempo occorrerebbe per reperire tutti i fondi necessari, per la progettazione e per la realizzazione), costerebbe meno, non necessiterebbero  nemmeno tutte le risorse stanziate con l’art. 20, non sarebbe necessario ricorrere al project financing, né alle alienazioni.

Proponiamo quindi di tenere una riunione in Comune con la presenza del sindaco e di tutti i capigruppo per lavorare intorno alla definizione di un’incisiva piattaforma di richieste inerenti l’ospedale e la sanità giuliesi nell’ambito di quella teramana da presentare alla cittadinanza e poi, forti delle argomentazioni, sostenere con determinazione di fronte alla Regione e alla ASL di Teramo.

Giulianova 29.11.16

IL CITTADINO GOVERNANTE

associazione di cultura politica

 




Pescara. Nastrini Rossi Docenti incontrano il Ministro Stefania Giannini

 

 

I Nastrini Rossi Docenti hanno incontrato il ministro Stefania Giannini intervenuta a Montesilvano (Pescara) ad un dibattito sul prossimo referendum del 4 dicembre.

Una delegazione dei NRD ha consegnato al Ministro un documento dettagliato nel quale è descritta la situazione a tutt’oggi irrisolta dei moltissimi docenti del centro sud che si trovano ad occupare cattedre a chilometri e chilometri di distanza dalle proprie regioni di residenza.

I docenti dei “nastrini rossi” immessi in ruolo distintamente nelle fasi nazionali B e C da GAE, di nuovo uniti nella fase C della mobilità 2016 che hanno affidato due volte al Governo e ad un algoritmo le loro sorti di docenti e di persone e che si sono trovati costretti a separarsi dalle loro famiglie, dalle loro terre e dai loro alunni, hanno testimoniato alla Ministra la loro condizione sottolineando come il quadro che è venuto fuori dalla combinazione Legge 107 – CCNI dell’8 aprile 2016 sia un quadro che ha frantumato il destino del corpo docente, dividendo in quattro e più fasi, a seconda dell’anno e delle modalità di assunzione, docenti costituzionalmente eguali. I docenti assunti in fase B e C da GAE non hanno avuto la possibilità di godere delle medesime tutele dei vecchi docenti di ruolo e degli assunti nello stesso anno scolastico in fase 0 ed A: sono i docenti che hanno aderito al progetto di riforma della Buona Scuola e gli unici docenti danneggiati proprio per questo e perciò chiedono che venga trovata una soluzione. A tutt’oggi nulla di concreto è stato ancora messo in atto.

La Ministra Stefania Giannini  ha ribadito l’intenzione di trovare una soluzione al problema sottolineando però quanto gli ingranaggi del sistema scolastico siano complessi e delicati. Rispetto alle principali richieste  dei NRD (deroga al vincolo triennale per la mobilità, trasformazione dei posti da fatto a diritto e possibilità di richiedere nuovamente Assegnazioni Provvisorie interprovinciali anche per il futuro anno scolastico) la stessa Ministra ha dichiarato che la deroga al vincolo triennale per la mobilità è una ipotesi di più facile percorribilità. Bisognerà attendere ora gli sviluppi di eventuali emendamenti alla Legge di Bilancio da presentare al Senato, visto l’esito negativo alla Camera.

 

 




Abruzzo. Presentato il nuovo Piano Regionale Gestione Rifiuti 2017-2022: nessun inceneritore in Abruzzo

 

E’ stato presentato oggi, in conferenza stampa, il voluminoso Documento finale di Piano Regionale Gestione Rifiuti di 500 pagine, redatto al fine di adeguare la normativa vigente in materia di gestione del ciclo dei rifiuti dettata dalla L.R. 19/12/2007, n. 45 e s.m.i. e la pianificazione di riferimento.Lo scenario di Piano sviluppato considera come orizzonte temporale il periodo 2017-2022.

Il documento è stato accuratamente illustrato dal Sottosegretario Regionale con delega all’Ambiente Mario Mazzocca e dal Dirigente Servizio Gestione Rifiuti FrancoGerardini.

Gli indirizzi politici e programmatici per l’adeguamento del Piano sono stati delineati con due importanti provvedimenti dell’esecutivo regionale: la DGR n. 116 del 26/02/2016 e la DGR n. 226 del 12/04/2016.

In particolare n. 3 aspetti risultano molto ben definiti e non suscettibili di alcun dubbio:

  1. La Regione Abruzzo, esclude qualsiasi ipotesi di realizzazione di un inceneritore nel proprio territorio, non condividendo le scelte delineate nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 2016 (c.d. “Decreto Inceneritori”) che individua i deficit registrati a livello impiantistico per i diversi contesti territoriali e le modalità del loro soddisfacimento. Alla luce delle previsioni del Piano, come già prospettato con la DGR n. 226 del 12 aprile 2016, si ribadisce la non sussistenza di condizioni oggettive per prevedere un impianto di incenerimento in Abruzzo in quanto non sostenibile nè tecnicamente nè economicamente.la riorganizzazione dei servizi di raccolta, basati su sistemi domiciliari, che ha comportato in questi anni un costante aumento della percentuale di raccolta differenziata, il cui obiettivo minimo è fissato al 2022 al 70% su base regionale.
  2. la riorganizzazione dei servizi di raccolta, basati su sistemi domiciliari, che ha comportato in questi anni un costante aumento della percentuale di raccolta differenziata, il cui obiettivo minimo è fissato al 2022 al 70% su base regionale
  3. la Regione Abruzzo, tra i diversi modelli gestionali dei flussi di rifiuti che venivano precedentemente ipotizzati, sceglie senza tentennamenti o inganni, il modello del “recupero di materia”, sia attraverso l’organizzazione di sistemi domiciliari di raccolta differenziata (cd “porta a porta”), sia attraverso il recupero “possibile” di altri materiali dalle frazioni residue di rifiuti (cd ”Rifiuti indifferenziati”). Tutto ciò comporterà anche adeguamenti impiantistici che potranno consentire la qualificazione del rifiuto secco residuo da selezione impiantistica attraverso l’intercettazione delle componenti valorizzabili (in primis materiali plastici, metallici e, ove possibile, cellulosici). Il Piano disegna un “modello gestionale” basato su prestazioni medie attribuite al complesso delle filiere di trattamento. Infatti, gli impianti “TMB con recupero di materia spinto”, prevedono lavorazioni finalizzate ad estrarre dal rifiuto indifferenziato residuo frazioni recuperabili in forma di materia (es. plastiche, carta, metalli) quantificabili in circa il 15% del flusso trattato.

Lo scenario globalmente prefigurato farà si che, a obiettivi conseguiti, siano ampiamente rispettati i target fissati dalla Commissione europea in materia di “preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani e assimilati” pari al 50% al 2020 (art.11, Direttiva 2008/98/CE, recepito nell’ordinamento nazionale con D.Lgs. 152/06 – art.181)

 

«Su questi aspetti si vuole discutere – interviene il Sottosegretario Regionale  MarioMazzocca – e si chiede un confronto che abbia i caratteri del rigore scientifico e della realtà dei fatti e non ci si pieghi, come spesso accade, a ragionamenti dettati dalla disinformazione e privi di logica o intrisi di demagogica strumentalizzazione politica. Ogni riflessione sul tema dovrebbe tener conto dell’utilizzo delle migliori tecnologie e degli effettivi risultati gestionali che le stesse offrono nella gestione dei flussi di rifiuti»

 

«Come si può notare – continua il Sottosegretario – il confronto con l’attuale situazione gestionale evidenzia in maniera chiara ed inequivocabile:

  1. la contrazione della produzione complessiva;
  2. il considerevole aumento dei quantitativi di rifiuti avviati a recupero di materia;
  3. il contenimento dell’avvio a recupero energetico (invariato a livello % ma in diminuzione in valore assoluto);
  4. la significativa contrazione dello smaltimento in discarica.

 

“I nostri atti – conclude Mazzocca – per la prima volta avviano concretamente, sul territorio regionale, la stagione dell’economia circolare. L’inganno, se non un tradimento, è quello continuamente perpetrato nei confronti degli abruzzesi da parte di taluni esponenti politici, che continuano a mentire sapendo di farlo, a diffondere notizie destituite di ogni fondamento sul nuovo “Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti” e ad alimentare la cultura del sospetto. A tal riguardo, si rispedisce al mittente l’antipatico, falso e tendenzioso riferimento ad un presunto ruolo predominante del privato: ricordo che quando c’era da far valere le sacrosante ragioni dei territori e delle comunità il sottoscritto non ha esitato un attimo a farli propri e ad agire contrastando anche qualche cosiddetto ‘potere forte’, con i fatti e non con le futili chiacchiere degne del novello ‘partito del torchietto’».

 

 

Video Regione Abruzzo– www.youtube.com/watch?v=oIWljzQRq_Y

 




Controguerra. Azienda Vitivinicola Montori: opening rivolto a ristoratori e giornalisti di settore

Il giorno lunedì 21.11.2016 alle ore 11:00 l’Azienda Vitivinicola Montori ha effettuato un Opening rivolto a ristoratori e giornalisti di settore che durante la mattinata hanno avuto l’opportunità di visitare la suggestiva Azienda situata in Contrada Valle Cupa presso il Comune di Controguerra. Ad accogliere i visitatori Camillo Montori insieme alla figlia Laura e l’intero staff che contribuisce a rendere grandi

Di Bonaventura
Di Bonaventura

i vini dell’Azienda, Camillo Montori oltre a diventare famoso per i suo grandi vini è stato uno dei promotori della nascita della Controguerra Doc e della Docg Colline Teramane le due denominazioni principe di cui si fregia il nostro territorio. Oltre ad aver l’opportunità di visitare la splendida location, gli addetti ai lavori, durante il pranzo di gala che si è tenuta presso La Montagnola a Corropoli, hanno assaggiato il nuovo nato di Casa Montori. Un Blend di vini bianchi sapientemente lavorato e conservato in un Magnum di edizione limitata che si chiama “Pillole di Magia”, nato da un attenta selezione di uve e da una serie di prove in cantina questo Puledro di razza non è detto che verrà prodotto tutti gli anni e destinato alla commercializzazione ma solo quando si verificheranno le condizioni di qualità necessarie e l’Azienda avrà i dovuti riscontri, tutto ciò è sicuramente legato dall’esito delle annate agrarie. Ospite dell’iniziativa anche l’Assessore del Comune di Controguerra Fabrizio di Bonaventura e il Responsabile della Guida Bibenda per la Regione Abruzzo il Sommelier Alessandro Tozzi.




Regione Abruzzo. Maurizio Di Nicola: “Acque pubbliche, Di Nicola: revoca concessioni per irregolarità fiscali e previdenziali”.

 

Ho depositato questa mattina un’iniziativa legislativa con la quale si ampliano i motivi di mancata concessione, ovvero di decadenza del permesso o della concessione, per la ricerca, la coltivazione e l’utilizzazione di acque minerali, termali e di sorgente esistenti sul territorio regionale. A tal fine, si introducono tra le cause di diniego o revoca di detti titoli autorizzativi l’irregolarità contributiva e le gravi violazioni in materia fiscale e previdenziale, in conformità a quanto previsto dal nuovo Codice degli appalti. La proposta, dunque, è finalizzata a migliorare il processo di gestione delle concessioni, mediante l’introduzione di strumenti di maggior garanzia per la Pubblica Amministrazione che, ad esempio, si vede non corrispondere tasse o imposte dal soggetto a cui la Regione concede lo sfruttamento della risorsa idrica, ma soprattutto a tutela di un bene comune della collettività quale è l’acqua. Una misura equa che migliorerà i rapporti trilaterali tra la P.A. che affida il servizio, il soggetto gestore e l’Ente impositore.

 

Il Consigliere della Regione Abruzzo
Maurizio di Nicola




Pescara. Nelle giornate di oggi e ieri gli studenti delle varie scuole hanno iniziato ad attivarsi per mandare un forte segnale alla regione, chiedendo che il diritto allo studio sia pienamente garantito.

“Oggi prima giornata di attività alternative anche al Bellisario, da cineforum, teatro e break dance a discussioni su omo-bi-transfobia e sulle filosofie dell’esistenza. Domani il via alle discussioni sul diritto allo studio scandagliando bene i vari temi per raccogliere idee, proposte, problematiche ed esigenze dei ragazzi.”

Dichiara Federico Stgliano del Bellisario.

“Anche l’ Aterno-Manthonè si è mobilitato lavorando sullo studio della legge con proposte per il suo rinnovo tramite dei gruppi di lavoro che ha portato gli studenti a sentirsi protagonisti in questo studio su una legge che dovrebbe garantire il loro diritto sullo studio”

Prosegue Christian De Lellis, dell’Aterno-Manthonè

“Oggi prima giornata di autogestione anche nella sede Misticoni: jam session, cineforum, discussioni di filosofia, storia moderna e temi sociali, corsi di beak dance e laboratori artistici gestiti da studentesse e studenti, ex studenti e professori. Domani, seconda giornata, si attiveranno anche i dibattiti principali della nostra autogestione: a coordinare la discussione sul diritto allo studio saranno le rappresentanti, che accoglieranno le proposte e idee dei ragazzi, riguardanti le varie tematiche, in modo da rendere i ragazzi protagonisti della lotta per la stesura di una nuova legge regionale.”

Queste le parole di Elsa Calvarese, del Misticoni.

“Anche gli studenti del Liceo classico parteciperanno a quest’ondata di mobilitazione, organizzando per le giornate dell’1, 2 e 3 dicembre un’autogestione finalizzata alla stesura di un documento, da integrare con quelli prodotti dagli altri istituti, con richieste importanti ed urgenti alla Regione per l’aggiornamento immediato della legge regionale sul diritto allo studio e per avere finalmente certezze sullo stato della sicurezza all’interno delle scuole pescaresi.”

Vincenzo Stuppia, Classico.

“Ieri mattina, 28 Novembre 2016, gran parte degli studenti del liceo scientifico statale Galileo Galilei di Pescara hanno deciso di non entrare per l’ordinario svolgimento delle lezioni, restando di fronte l’ingresso della scuola in segno di protesta
I ragazzi del Galilei hanno ottenuto un colloquio col preside: si è contrattata una giornata di autogestione per Giovedi 1 Dicembre. In vista di questo giorno, i ragazzi si sono divisi in gruppi di lavoro, al fine dell’organizzazione di classi autogestite in cui si tratteranno i temi dell’imminente referendum costituzionale e dibattiti sulla questione dell’alternanza scuola-lavoro e della legge regionale sul diritto allo studio”

Massimo Rusi, Galilei.

“Anche all’ITIS ed ITC Alessandrini di Montesilvano ci siamo attivati per il diritto allo studio con due giornate di autogestione, 28 e 29, con varie discussioni su Didattica Alternativa e sulle politiche Nazionali e Regionali”

Petrus Wolf, ITIS E ITC Alessandrini

Anche l’istituto di istruzione superiore “Alessandro Volta” di Pescara si è mobilitato in questi giorni per discutere le tematiche del Diritto allo studio e alla mobilità, due diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione, ma spesso ignorati dalle istituzioni locali.
“Lottare per una scuola pubblica e gratuita è diritto e dovere di ogni studente, affinché venga ben costituita la prossima classe dirigente del nostro Paese” affermano i rappresentanti d’Istituto Francesco Buscaino, Tommaso Tragno, Antonella Di Nicola e Daniele Di Nicola, che in questi giorni hanno organizzato assemblee tematiche per spiegare e sensibilizzare sulla questione del Diritto allo studio, legge che in Abruzzo è ferma al 1978.

L’incontro di presentazione, con parti sociali, stampa e istituzioni, della proposta di legge per il Diritto allo studio prevista per il 2 Dicembre alla libreria “Primo Moroni” è stata spostata al 7 Dicembre, sempre alle 17, per la troppa vicinanza al Referendum Costituzionale.