USA/ITALIA. REPORTAGE DAGLI STATES: LE TRE INTENSE GIORNATE DI WASHINGTON di Goffredo Palmerini

22 ottobre 2016

 

REPORTAGE DAGLI STATES: LE TRE INTENSE GIORNATE DI WASHINGTON

La serata speciale con l’AMHS, la visita alla Georgetown University, gli incontri al Gala Weekend NIAF

 

di Goffredo Palmerini

 

 

L’AQUILA – Il rientro nella propria città dopo due settimane all’estero è sempre piacevole, quando la tua terra madre t’accoglie con il profluvio delle chiome degli alberi dai cangianti colori dell’autunno, impareggiabile tavolozza d’espressioni cromatiche. E la tua città all’orizzonte, indorata dal tramonto incipiente e trapuntata da innumerevoli sagome di gru all’opera. E poi la nostra montagna, sua maestà il Gran Sasso d’Italia, che si staglia con la sua mole possente già imbiancata di neve sull’azzurro intenso e nitido del cielo. Ora però è tempo di raccontarle queste due straordinarie settimane di missione negli States, a New York e Washington. E cominceremo proprio da Washington – doveroso rispetto alla Capitale – con le tre intense giornate del 13, 14 e 15 ottobre.

 

Il 13 ottobre, giovedì. E’ una bella giornata di sole, ma ancora fresca, quando alle 7 e mezza uscendo m’avvio in subway nei pressi di Pennsylvania Station. Da là parte il bus Vaamose che mi porterà a Washington. Anzi nei pressi, a Bethesda. Trovo gente che già aspetta. Bagagli ordinati in fila sul marciapiede della 7^ Ave, un addetto che sul tablet spunta il nome dei viaggiatori. Dieci minuti prima dell’orario di partenza arriva l’autobus. Si sale. Alla guida un signore austero, barba fluente e kippah in capo. Lo zucchetto rivela le sue origini ebraiche. Prendo posto in prima fila, ho tutta la strada sotto i miei occhi. Alle 8:30 in punto si parte, scendendo lungo la Settima, con il sole che da sinistra comincia a penetrare tra i profili dei grattacieli. Dopo l’incrocio con la 12^ Strada la svettante sagoma dell’One WTC si para di fronte con i primi riverberi del sole sui suoi vetri. Il grattacielo, il più alto della Grande Mela, è l’erede delle Twin Towers, il simbolo del coraggio, dell’orgoglio e della rinascita dopo la tragedia dell’11 settembre 2001. Ancor giù, dopo il toro bronzeo di Wall Street, l’autobus infila l’Holland Tunnel, passando sotto l’Hudson River, per riemergere a Jersey City, sull’altra riva del fiume. Sulla sinistra, in lontananza, stende il braccio con la sua torcia la Statua della Libertà. Passato l’aeroporto di Newark già si corre sull’interstate 95, la lunga arteria che collega il nord e il sud dell’America.

 

Lasciati i centri abitati si marcia spediti, a 65-70 miglia orarie, tra due sponde rigogliose di alberi fronzuti, una lunga teoria di verde che s’interrompe sul Deleware Memorial Bridge, lungo ponte di ferro che scavalca l’omonimo fiume. Scorrevole il traffico, sebbene vi si snodi una serpentina di truck, quei giganti delle strade americane. Trenton, Philadelphia, Atlantic City, Wilmington, sfilano le uscite per quelle città. E già s’annuncia Baltimora. Eccola da lontano, con i grattacieli della City e il suo porto, mentre la strada s’insinua nell’Harbor Tunnel. Manca ormai poca strada per Bethesda. Alle 12:30 l’arrivo, nel centro di questa graziosa città del Maryland che dista una manciata di chilometri da Washington. Vi abita un’aquilana illustre, Laura Benedetti, venuta qui, dopo aver insegnato ad Harvard, per assumere la docenza di Letteratura italiana presso la Georgetown University. In questo prestigioso ateneo della capitale federale ha poi diretto per sei anni il dipartimento di studi italiani. Mi viene a prendere alla fermata. Sono onorato, è un privilegio averla come guida, speciale e premurosa, in questi tre giorni di missione a Washington.

 

Nel primo pomeriggio subito una visita a Georgetown. Ateneo privato prestigioso, è la più antica università cattolica degli Stati Uniti, fondata nel 1789 dal gesuita Padre John Carroll, la cui statua bronzea si trova appena dopo l’ingresso centrale. Belle le spiccate architetture dell’antico edificio in pietra squadrata, cui fanno da pendant le forme moderne dei nuovi edifici. Strutture sportive, parchi, biblioteche, una cappella e perfino un piccolo cimitero dove riposano i padri gesuiti passati per l’università, s’articolano nella mappa degli edifici destinati all’insegnamento e allo studio. L’ateneo è una piccola città autonoma, dove gli studenti esterni e quelli ammessi dopo rigorosa selezione al Campus interno, circa 15.000, vivono i loro studi in una dimensione di serenità, di benessere, d’efficienza nelle strutture e d’eccellenza nei servizi. E ancora nella qualità dell’insegnamento, che dell’ateneo è il vero prestigio. Tranquilla, questa parte di capitale, perché l’università – che prende il nome dell’antico borgo e poi quartiere -, è contornata tuttora da piccole case monofamiliari dipinte in colori pastello, protette dal vincolo architettonico che le tutela da invadenze dell’edilizia moderna, che tuttavia a Washington ha i contorni della moderazione e della gradevolezza delle forme.

 

Laura Benedetti mi accompagna alla scoperta dell’ateneo, guidandomi nel palazzo antico dove sono gli uffici del Rettore, anzi del President nella definizione americana. A guidare la Georgetown dal 2001 è John J. De Gioia, 48° presidente e il primo “laico” nella storia dell’ateneo, sempre diretto da un padre gesuita. Laura mi accompagna fin quasi alla soglia della stanza del Presidente, chiedendo all’ossequiosa segretaria il permesso di farmi visitare l’auditorium, la sala delle riunioni, la storica biblioteca con volumi preziosissimi ed altri ambienti ricchi di memoria. Quindi la visita al dipartimento italiano, attualmente diretto dalla prof. Anna De Fina, alla quale Laura mi presenta e con lei teniamo un breve colloquio. Il dipartimento, e i suoi docenti, sono una punta avanzata della cultura italiana a Washington, con importanti attività ed eventi, condotti sovente in stretta collaborazione con l’Istituto italiano di Cultura e l’Ambasciata d’Italia. Non posso qui non ricordare l’assiduità con la quale la prof. Benedetti ha promosso e organizzato negli anni passati numerose Summer School in Italia – e nella nostra città – in partnership con l’Università dell’Aquila. E mi auguro che questa consuetudine possa continuare proficuamente negli anni a venire, trovando significativa e feconda la collaborazione tra le due università. Infine, la visita si conclude nel moderno edificio della Lauinger Library, nel salone dove si sta per tenere una seduta del Senato accademico. Entriamo qualche minuto per godere dall’ampia vetrata una davvero straordinaria vista sul Potomac e sulla sponda da cui inizia il territorio della Virginia.

 

Alle 4 e mezza lasciamo l’ateneo per recarci proprio in Virginia, ad Alexandria, in casa di Omero Sabatini, altro aquilano di vaglia. Diplomatico in pensione del governo federale Usa, ministero dell’Agricoltura, Omero ha una densa biografia di rappresentanze ufficiali all’estero e di pubblicazioni scientifiche. Nella sua abitazione, in una tranquilla zona residenziale della città, ci aspettano lui e sua moglie Belinda, ma anche Lucio D’Andrea e signora Edvige, e Nancy De Santi. Lucio D’Andrea, molisano, ingegnere petrolifero, è stato promotore nel giugno 2000, con Omero Sabatini e altri, della costituzione dell’Abruzzo & Molise Heritage Society (AMHS), l’associazione cui fanno capo gli abruzzesi e molisani del District of Columbia, l’area della capitale, e dei confinanti stati del Maryland e Virginia. Del sodalizio è attualmente presidente Maria D’Andrea-Yothers, dirigente del dipartimento per il Commercio del governo federale e già componente del Segretariato dell’Organizzazione mondiale del Commercio a Ginevra. E’ figlia di Lucio, presidente emerito dell’AMHS insieme ad Omero. Ho avuto possibilità di conoscere Omero nel 2008 a L’Aquila, in casa del fratello Bruno – medico, scrittore, pittore, amante della musica e della montagna – con il quale ho un forte rapporto di amicizia. Con Omero Sabatini parliamo anche di un’interessante traduzione e riduzione del romanzo “I promessi sposi” di A. Manzoni, diventato “Promise of Fidelity”, della quale egli è autore, pubblicata nel 2002 negli Usa. Il volume ha incontrato l’apprezzamento dei lettori americani, per l’agevole comprensione della storia narrata nel romanzo manzoniano.

 

L’incontro con i componenti del Consiglio direttivo dell’AMHS si tiene in una sala riservata di un ottimo ristorante siciliano ad Arlington. Ho accettato volentieri, quest’anno, l’invito a visitare la comunità abruzzese e molisana dell’area di Washington. M’informo nel corso dell’incontro sull’associazione e sulle numerose attività sociali e culturali che realizza. Poi parliamo dell’Aquila, dello stato della ricostruzione della città dopo il terremoto del 2009. Li rinfranco sui progressi della ricostruzione, molto avanzata – oltre il 90 per cento – quella esterna alle zone rosse, abbastanza avviata quella del centro storico del capoluogo, mentre solo ora sta iniziando nei centri storici delle frazioni. La ricostruzione a L’Aquila sta restituendo un centro storico di straordinaria bellezza, circondato dai 6 chilometri e mezzo delle antiche mura urbiche anch’esse restituite, con le 12 porte, al loro splendore. L’Aquila, tra le più belle città d’arte d’Italia, sarà tra qualche anno una vera meraviglia. Certo, ci sono anche ombre nella ricostruzione, che la magistratura va accertando e censurando, ma nel complesso, dopo i primi anni problematici, nel 2012, grazie al pluriennale programma di finanziamenti assicurato dai governi Monti e Renzi, la ricostruzione è finalmente decollata. Questi riferimenti li rinfrancano, essendosi loro fatta un’idea diversa dalle notizie spesso inesatte che sovente passano attraverso i mezzi d’informazione, prive di attualità nei riscontri. Altri riferimenti fornisco sulla situazione di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, colpite dal terremoto del 24 agosto 2016, per le quali popolazioni il sodalizio sta raccogliendo aiuti.

 

La riunione va volgendo al termine quando Lucio D’Andrea, quale presidente emerito dell’AMHS – la presidente Maria D’Andrea-Yothers aveva un impegno in NIAF -, inopinatamente mi consegna una pergamena con la nomina a Socio onorario. Sono commosso per questo gesto di considerazione, ancor più sorpreso nell’apprendere che è stato finora riservato solo a cinque personalità tra le quali il Giudice della Corte Suprema degli Usa Antonin Scalia e l’Ambasciatore Luigi Einaudi, già Segretario generale dell’Organizzazione degli Stati Americani presso le Nazioni Unite. Esprimo la mia gratitudine con un intervento che sottolinea il valore e il contributo dell’emigrazione italiana nella scrittura della grande Storia del nostro Paese. Non sempre questo viene affermato, come si dovrebbe, anche per la superficiale conoscenza che si ha della storia delle migrazioni italiane nel mondo, talvolta infarcita di stereotipi. Ancor più grave questo limite quando si riscontra presso la classe politica. Il mio ringraziamento va ai nostri emigrati non solo per il contributo reso alla rinascita dell’Italia, specie nel secondo dopoguerra, ma sopra tutto per aver testimoniato, con le loro capacità e il loro talento, le vere qualità degli italiani in Paesi dove talvolta permangono diffidenze e pregiudizi verso l’Italia. Qual è davvero l’Italia, allora, la si conosce proprio attraverso le testimonianze di vita degli 80 milioni d’italiani che vivono nel mondo, l’altra Italia che dovrebbe essere conosciuta e riconosciuta in Patria. Quindi la mia gratitudine, espressa in forma comunitaria in ragione d’un lungo servizio che ho reso nelle istituzioni. Dunque, una bella serata d’amicizia e d’emozioni condivise, nella comunanza delle nostre radici d’origine e culturali.

 

La mattinata di venerdì 14 la dedichiamo a Bethesda. Prende il nome dall’omonima chiesa presbiteriana edificata nel 1820 e dalla biblica piscina in Gerusalemme. Interessante la passeggiata con Laura per conoscere da vicino la città: 60mila abitanti circa, bella davvero, immersa nel verde. Spesso alberi secolari s’incontrano nei suoi parchi, mentre piante e fiori colorano le sue strade. Ma è l’immersione nel bosco, nel Capital Crescent Trail, che mi emoziona. Un sentiero dove si va in bici o per il footing, che scende fino al fiume Potomac. Ma è il sentiero che Alice, protagonista del bel romanzo “Un paese di carta” – la prima incursione di Laura Benedetti nella narrativa, come autrice -, percorre nel racconto per andare a spirare sulla riva del fiume. Il romanzo narra tre generazioni di donne. La prima è quella di Alice, emigrata dall’Abruzzo nel secondo dopoguerra e bibliotecaria a Bethesda. Le vicende del romanzo, nell’intreccio tra Alice, sua figlia Jane e la nipote Sara, si svolgono tra Maryland, Utah e infine l’Abruzzo, a L’Aquila devastata dal terremoto, dove Sara va a disperdere le ceneri della nonna. Con le sorprendenti scoperte sulla vita antecedente di lei, nei tragici giorni dell’occupazione tedesca e della sua partenza improvvisa per gli Stati Uniti, appena dopo la fine della guerra.

 

All’una del pomeriggio Laura m’accompagna in macchina a Washington, al Marriott Wardman Park hotel. Là si svolge il 41° Gala Weekend della National Italian American Foundation (NIAF) che dal 13 tira fino al 16 ottobre. M’incontro con Lucio D’Andrea e con suo fratello Joseph, venuto da Pittsburgh dove è stato Console onorario d’Italia e Consigliere comunale. Molisano di Roccamandolfi, nato nel 1930, emigrato in Usa nel ’48, lauree in Lingue ed Economia, ha lavorato come interprete presso il ministero della Giustizia. A lui si deve un forte impulso a far luce, a quasi un secolo dall’evento, sulla tragedia di Monongah, in West Virginia, nell’esplosione e l’incendio della miniera di carbone avvenuta il 6 dicembre 1907, dove persero la vita quasi mille persone, benché la cifra ufficiale fosse molto inferiore. Tra le vittime 171 italiani, di cui 87 molisani ed una trentina di abruzzesi. Nel 2007, ricorrenza centenaria della tragedia, a cura di Joseph D’Andrea veniva pubblicato il volume “Monongah cent’anni d’oblio”, una puntigliosa ricerca su quel terribile fatto e sulle vittime molisane del disastro. Finalmente, proprio ad un secolo dalla tragedia, anche l’Italia finalmente rendeva onore alle vittime di Monongah, il doveroso tributo del Paese a quei figli emigrati periti nella miniera. Era stata necessaria un’intensa campagna di stampa condotta dal direttore del quotidiano La Gente d’Italia, Domenico Porpiglia, a riaccendere l’attenzione sul caso e finalmente a smuovere le istituzioni italiane. Con Joseph abbiamo anche parlato dei due giovani universitari che la comunità italiana di Pittsburgh “adottò” nel 2009 dopo il terremoto dell’Aquila. Joseph mi chiese i nomi di due studenti d’Ingegneria dell’Università dell’Aquila, un abruzzese e un molisano, ai quali gli italiani di Pittsburgh avrebbero assicurato le spese d’ospitalità, mentre l’Università di Pittsburgh li avrebbe accolti nella medesima Facoltà. Mi rivolsi alla prof. Anna Tozzi, responsabile dei rapporti internazionali dell’Università dell’Aquila, che provvide celermente a scegliere i due studenti con un avviso pubblico. Quel fatto ha portato fortuna a Luca, molisano, e a Berardo, abruzzese di Teramo. Il primo sta studiando a Pittsburgh per il dottorato, Berardo invece già lavora in Olanda per un’importante società multinazionale.

 

Mentre parlo con Joseph si avvicina per salutarlo John Viola, il giovane presidente della NIAF. Mi congratulo con lui per la sua tenace opera alla guida della prestigiosa Fondazione degli italoamericani. Incontro e saluto poi il prof. Anthony J. Tamburri, direttore del Calandra Institute della City University di New York. Tra l’altro mi annuncia che prossimamente verrà a L’Aquila con una delegazione per consegnare alla Municipalità 10mila dollari destinati ad un’iniziativa di ricostruzione nella città. Restiamo d’intesa che mi comunicherà per tempo la data della visita, volentieri darò ogni collaborazione. Altri incontri nel pomeriggio, con Umberto Mucci e Melo Cicala, e un veloce saluto a Tony Renis che nel concerto della serata riproporrà alcuni celebri suoi brani. In macchina, con Joseph e Lucio D’Andrea, Edvige e Luca, si va a visitare la National Cathedral, il magnificente duomo della capitale. Non solo una splendida chiesa cristiana, ma anche un impareggiabile luogo di concerti e d’esposizioni d’arte. Realizzato in pietra dell’Indiana, il tempio è a croce latina, imponente, tra i primi sei al mondo per dimensioni, con una navata centrale lunga 161 metri. Architettura gotica, svettante, con diversi rosoni in pietra ornati da splendide vetrate e varie opere in ferro battuto, vetro colorato e tessuti. Finemente lavorato il Coro ligneo dietro l’altare centrale, suggestiva la cripta sottostante. I lavori di costruzione della Cattedrale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, iniziarono nel 1907 con la prima pietra posata dal presidente Theodore Roosevelt. Nel 1990 la posa dell’ultima pietra a cura del presidente George H.W. Bush. Attualmente vi sono lavori in corso per la riparazione dei danni del terremoto del 23 agosto 2012 – magnitudo 5,9 della scala Richter – che danneggiò il tetto e fece crollare alcuni pinnacoli, ancora non ricollocati e al momento adagiati in un lato del sagrato. Completata la visita in cattedrale facciamo un salto all’Ambasciata d’Italia, su Whitehaven Street. Ammiro le bianche forme architettoniche e la simbologia dell’opera, progettata dall’architetto Piero Sartogo.

 

Alle sei di sera si torna a casa di Laura. Al nostro rientro Brad ha acceso il fuoco in camino e aperto una buona bottiglia di vino rosso francese. Brad Marshall è direttore del programma di Lingua francese presso la George Washington University. L’ho conosciuto qualche anno fa a L’Aquila, venuto per una vacanza con sua moglie Laura e con Martina, la loro figlia che ora studia a Georgetown, residente nel Campus dell’università. Una bella serata, una buona cena, poi una visita in notturna ai monumenti simbolici della Capitale, ai Memorials. S’inizia dal Franklin Delano Roosevelt Memorial, un suggestivo percorso monumentale per ricordare uno dei più grandi presidenti degli Stati Uniti d’America, cui si deve l’uscita dalla grande depressione del 1929, l’unico ad essere eletto in quattro mandati consecutivi, dal 1932 al 1945, e deceduto all’inizio del suo ultimo mandato. Un presidente illuminato che ispirò leggi sociali importanti, dando peraltro avvio a quel grande piano d’investimenti che va sotto il nome di New Deal, oltre a guidare il Paese negli anni difficili della seconda Guerra Mondiale. Nel granito del Memorial sono incise le sue frasi più celebri e significative. Commoventi. Seguono le visite al Jefferson Memorial, al Lincoln Memorial, al National Mall, l’obelisco in memoria di George Washington, al Capitol Hill, il Campidoglio, dove hanno sede il Senato e il Congresso degli Stati Uniti. Ancora un giro per ammirare velocemente gli esterni dei numerosi Musei che contornano l’area dei Memorials e infine la Casa Bianca. Una breve ma intensa immersione nei simboli della grande Storia degli Stati Uniti d’America.

 

Ultimo giorno a Washington, sabato 15 ottobre. Arriviamo con Laura alle 11 di mattina al Marriott per seguire un importante evento: la presentazione del progetto multimediale “Grandparents and Granchildren in Italian America”, prodotto da i-Italy TV e ANFE, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri – Direzione generale per gli Italiani all’estero. Si tratta della presentazione del primo gruppo d’interviste tra nonni e nipoti nell’America italiana, in particolare le conversazioni tra Matilda Raffa Cuomo e Amanda Cole; Joseph Tusiani e Paola Tusiani; Aileen Riotto Sirey ed Emma Banker; Rosaria Liuzzo e Mara Sparacino; John P. Calvelli e John D. Calvelli. Nato da un’idea di Gaetano Calà, direttore generale ANFE, Letizia Airos e Ottorino Cappelli, rispettivamente direttore ed editore del prestigioso network i-Italy (Tv, testata on line inglese/italiano e magazine bimestrale in lingua inglese), il progetto affronta il mondo dell’emigrazione italiana in America attraverso interviste con le sue più affermate personalità nei diversi campi d’impegno. Delle interviste in progetto questa è solo una prima serie. Alle 11:30, dopo la trasmissione d’un video con brani d’interviste, stupendi spot che promuovono la lingua italiana ed altri contributi, Ottorino Cappelli introduce l’evento, presentando il panel dei relatori composto da Patricia De Stasi Harrison, Linda Carlozzi, Aileen Riotto Sirey. Moderatore il giovane John D. Calvelli. Il presidente della NIAF John Viola porta il saluto della Fondazione, sottolineando la qualità del progetto e l’attenzione che NIAF riserva all’iniziativa. Significativi gli interventi delle tre relatrici, brioso e frizzante il moderatore. Qualificato il pubblico presente all’evento. Dopo la presentazione il colloquio tra Letizia Airos, Ottorino Cappelli e Laura Benedetti. La testata presto aprirà una redazione a Washington, successivamente anche in altre grandi città degli States. La prelazione è verso giovani talenti che vogliano operare nel mondo dell’informazione, con particolare cura del linguaggio della comunicazione, cifra del network, rivolto alle giovani generazioni.

 

Dopo l’evento, girando tra gli stand promozionali nell’ampio corridoio che serve le varie sale dove si tengono i diversi eventi in agenda, molti gli incontri. Il primo con Francesca Alderisi, amica carissima e volto tra i più noti e amati della Rai, nei programmi per gli italiani nel mondo. Attualmente è impegnata in un programma giornaliero tutto suo, “Pronto Francesca”, molto apprezzato. Poi Maria D’Andrea-Yothers, che abbraccio e ringrazio per la calorosa accoglienza ricevuta dall’AMHS. E ancora Cristina Fontanelli, bravissima soprano che mi annuncia il suo concerto prenatalizio, invitandomi a New York. Mi commiato da Joseph D’Andrea, suo fratello Lucio, quindi da Letizia ed Ottorino con la loro splendida équipe di operatori tv. E’ ora di avviarsi per ripartire. Laura mi accompagna a Bethesda a prendere l’autobus delle 14:50. Un abbraccio alla mia straordinaria guida, la concittadina aquilana che ringrazio anche per la concessione di una bella intervista, raccolta per un’elegante rivista culturale abruzzese. Il viaggio di ritorno è spedito. Quando arrivo nei pressi di Newark un’enorme luna piena torreggia sui grattacieli di Lower Manhattan.

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October 22, 2016

REPORTS FROM STATES: THE THREE DAYS OF INTENSE WASHINGTON
The special evening with the AMHS, the visit to Georgetown University, the meetings at the Gala Weekend NIAF

Goffredo Palmerini
L’AQUILA – The return in their city after two weeks abroad is always nice when your native land t’accoglie with the flood of the trees with iridescent colors of autumn, unparalleled palette of color expressions. And your city on the horizon, gilded by the incipient and quilted sunset from the work of countless cranes silhouettes. And then our mountain, his majesty the Gran Sasso of Italy, which stands out with its imposing bulk already whitened snow intense and clear blue skies. But now it is time to tell these two extraordinary weeks of mission to the United States, in New York and Washington. And we will start just from Washington – due respect to the capital – the three intense days of 13, 14 and 15 October.

October 13th, Thursday. It ‘a beautiful sunny day, but still fresh, when the 7 and a half out m’avvio in subway near Pennsylvania Station. From there part Vaamose the bus that will take me to Washington. Indeed near, Bethesda. I find people who are already waiting. Luggage ordered in rows on the sidewalk of the 7th Ave, an attendant who tablet check the travelers’ name. Ten minutes before the departure time the bus arrives. Climb. Driving an austere gentleman, flowing beard and kippah on his head. The skull reveals his Jewish origins. I take front-row seat, I all the way under my eyes. At 8:30 o’clock it start, going down Seventh, with the sun from left begins to penetrate between the profiles of the skyscrapers. After the intersection with 12th Street the towering figure of One WTC you pour in the face with the first reflections of the sun on her glasses. The skyscraper, the tallest in the Big Apple, is the heir of the Twin Towers, the symbol of courage, pride and rebirth after the tragedy of September 11, 2001. Even down after the bronze bull on Wall Street, the ‘bus puts the Holland Tunnel, passing under the Hudson River, to re-emerge in Jersey City, across the river. On the left, in the distance, he is stretching his arm with his torch of the Statue of Liberty. Past the Newark airport already you run on Interstate 95, the long artery that connects the north and south America.

Let the towns are shipped gear, at 65-70 miles per hour, between two lush shores of leafy trees, a long green theory that stops on the Deleware Memorial Bridge, along the iron bridge over the Fulda River. Sliding traffic, although there is a coil of truck hubs, those giants of American roads. Trenton, Philadelphia, Atlantic City, Wilmington, parading the exits to the city. It is already being announced Baltimore. Here it from a distance, with the skyscrapers of the City and its harbor, while the creeps road nell’Harbor Tunnel. Now lacks little way to Bethesda. At 12:30 the arrival, in the center of this pretty town of Maryland which is a few kilometers from Washington. Dwells illustrious un’aquilana, Laura Benedetti, he came here, after teaching at Harvard to take up the teaching of Italian Literature at Georgetown University. This prestigious university in the federal capital has also directed for six years the Italian studies department. I pick me up at the bus stop. I am honored, it is a privilege to have her as a guide, special and thoughtful, in these three days of mission in Washington.

Early in the afternoon once a visit to Georgetown. Prestigious private university, is the oldest Catholic university in the United States, founded in 1789 by Jesuit Father John Carroll, whose bronze statue is located just after the central entrance. Fine the remarkable architecture of the ancient square stone building, which includes a pendant modern forms of new buildings. sports facilities, parks, libraries, a chapel and even a small cemetery where lie the past Jesuit fathers for the university, s’articolano the map of buildings for teaching and study. The university is a small autonomous city, where the external students and those admitted after rigorous selection in the Campus inside, about 15,000, live their studies in a dimension of serenity, wellbeing, efficiency in the structures and excellence in services . And again in the quality of teaching, which is the real prestige of the university. Quiet, this part of the capital, because the university – which is named after the ancient village and then the district – is still surrounded by small single-family houses painted in pastel colors, protected from the architectural constraint that the protection from encroachment of modern building , which, however, Washington has the outlines of moderation and pleasantness of the forms.

Laura Benedetti takes me to the discovery of the university, guiding me in the old building where the offices of the Chancellor, indeed the President in the American definition. Leading the Georgetown since 2001 is John J. De Gioia, 48th president and the first “lay” in the history of the university, also directed by a Jesuit priest. Laura takes me almost to the threshold of the President’s room, asking all’ossequiosa secretary permission to show me around the auditorium, the meeting hall, the historic library with precious books and other rich storage environments. So a visit to the Italian department, currently led by prof. Anna De Fina, to whom Laura introduced me and we keep with her a short interview. The department and its faculty, are a spearhead of Italian culture in Washington, with important activities and events, often carried out in close collaboration with the Italian Cultural Institute and the Embassy of Italy. Here I can not remember the diligence with which the prof. Benedetti has promoted and organized in the past years several Summer School in Italy – and in our city – in partnership with the University of Aquila. And I hope that this practice can continue profitably in the years ahead, finding meaningful and fruitful collaboration between the two universities. Finally, the tour ends in the modern building of Lauinger Library, in the lounge where you are going to hold a meeting of the Academic Senate. We go a few minutes to enjoy a truly amazing view from the large picture window on the Potomac and the shore from where begins the territory of Virginia.

At 4 and a half hours we leave the university with a visit just in Virginia, in Alexandria, home of Homer Sabatini, another order of Aquila. Retired diplomat of the US federal government, the Ministry of Agriculture, Homer has a dense biography of official representations abroad and scientific publications. At his home, in a quiet residential area of ​​the city, waiting for us he and his wife Belinda, but Lucio D’Andrea and Ms. Hedwig, and Nancy De Santi. Lucio D’Andrea, Molise, petroleum engineer, has promoted in June 2000, with Omero Sabatini and others, the constitution of Abruzzo and Molise Heritage Society (AMHS), the association which owns the Abruzzo and Molise in the District of Columbia , the area of ​​the capital, and the neighboring states of Maryland and Virginia. The association is currently President Maria D’Andrea-Yothers, director of the Department of Commerce of the Federal Government and former member of the Secretariat of the World Trade Organisation in Geneva. And ‘daughter of Lucius, president emeritus dell’AMHS along with Homer. I had opportunity to know Homer in 2008 in L’Aquila, in the house of his brother Bruno – doctor, writer, painter, lover of music and mountain – with whom I have a strong friendship. Omero Sabatini we also talk about an interesting translation and reduction of the novel “The Betrothed” by A. Manzoni, become “Promise of Fidelity”, of which he is the author, published in 2002 in the US. The book met with the appreciation of the American players, for easier understanding of Manzoni’s novel narrated in the story.

The meeting with the members of the Governing Council dell’AMHS is held in a room reserved for a great Sicilian restaurant in Arlington. I gladly accepted this year’s invitation to visit the Abruzzo and Molise in the Washington community. Association informs me in the meeting and the many social and cultural activities that realizes. Then we talk about the Eagle, the state of the reconstruction of the city after the earthquake of 2009. They revived on reconstruction progress, very advanced – over 90 percent – the outside to the red zone, rather than the start of the capital’s historic center, while only now it is starting in the historical centers of the villages. The reconstruction in L’Aquila is restoring a historic center of extraordinary beauty, surrounded by 6 km and a half also returned the ancient city walls, with 12 ports, for radiance. L’Aquila, among the most beautiful cities of Italy, will be in a few years a true wonder. Of course, there are also shadows in the reconstruction, that the judiciary should be ensuring and censoring, but overall, after the early problematic, in 2012, thanks to the multi-year funding program ensured by the Monti government and Renzi, reconstruction is finally taken off. These references rinfrancano them, having them made different idea from the news often inaccurate which often pass through the media, with no current in the feedback. Other references I provide on the situation of Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto and Pescara, affected by the earthquake of August 24, 2016, for which populations the association is collecting aid.

The meeting is coming to an end when Lucio D’Andrea, as President Emeritus dell’AMHS – the president Maria D’Andrea-Yothers had a commitment NIAF -, unexpectedly handed me a parchment with his appointment as Honorary Member. I am moved by this gesture of consideration, even more surprised to learn that so far has been restricted to only five personalities including the Judge of the Supreme Court of the United States Antonin Scalia and Ambassador Luigi Einaudi, former Secretary-General of the United Americans at the United Nations. I express my gratitude with a speech underlining the value and contribution of Italian emigration in the writing of the great history of our country. This is not always stated, as you should, even for the superficial knowledge we have of the history of Italian migration in the world, sometimes riddled with stereotypes. Even more severe when this limit is found at the political class. My thanks go to our emigrants, not only for the contribution made to the rebirth of Italy, especially after World War II, but above all for having testified, with their skills and their talents, the true qualities of the Italians in countries where sometimes persist mistrust and prejudice against Italy. What is really Italy, then, you know it right through the living testimony of the 80 million Italians living in the world, the other Italy which should be known and recognized in the country. So my gratitude, expressed as a community because of a lengthy service that I have rendered in the institutions. So, a nice evening of friendship and shared emotions, the commonality of our roots and culture of origin.

The morning of Friday 14 we dedicate it to Bethesda. It takes its name from the Presbyterian church built in 1820 and the biblical Pool in Jerusalem. Interesting walk with Laura to get to know the city: about 60 thousand inhabitants, really beautiful, surrounded by greenery. Often trees meet in its parks, while plants and flowers color the streets. But it is the immersion in the woods, in the Capital Crescent Trail, which excites me. A path where you go biking or jogging, stretching down to the Potomac River. But it is the path that Alice, the protagonist of the beautiful novel “A paper country” – the first foray by Laura Benedetti in fiction, as the author -, runs in the story to go to blow on the bank of the river. The novel tells of three generations of women. The first is that of Alice, from Abruzzo emigrated after World War II and librarian in Bethesda. The events of the novel, interweaving between Alice, his daughter Jane and her niece Sara, are held in Maryland, Utah and finally the Abruzzo, L’Aquila devastated by the earthquake, where Sara goes to scatter the ashes of his grandmother. With the surprising discoveries about life before her, in the tragic days of the German occupation, and his sudden departure for the United States, just after the war ended.

At one in the afternoon, Laura accompanies me in the car in Washington, at the Marriott Wardman Park Hotel. There takes place the 41st Gala Weekend of the National Italian American Foundation (NAIF) that pulls up from 13 to 16 October. I meet with Lucio D’Andrea and his brother Joseph, he came to Pittsburgh where he was honorary consul of Italy and municipal councilor. Molise Roccamandolfi, born in 1930, emigrated to the US in ’48, he degrees in Linguistics and Economics, has worked as an interpreter at the Ministry of Justice. We owe him a strong impulse to shed light, almost a century after the event, on Monongah tragedy in West Virginia, in the explosion and the burning of the coal mine occurred December 6, 1907, killing a total of nearly thousand people, although the official figure was much lower. Among the victims were 171 Italians, including 87 Molise and Abruzzo thirty. In 2007, centenary of the tragedy, edited by Joseph D’Andrea was published the book “Monongah hundred years of oblivion”, a meticulous search of that terrible fact, and on the Molise victims of the disaster. Finally, just one century after the tragedy, although Italy finally made honor to the victims of Monongah, a fitting tribute to those sons of the country emigrants perished in the mine. It was needed intensive media campaign conducted by the editor of the newspaper The People of Italy, Domenico Porpiglia, to turn the attention to the case, and finally to stir the Italian institutions. With Joseph we also talked about the two young university that the Italian community of Pittsburgh “adopted” in 2009 after the earthquake Aquila. Joseph asked me the names of two students of Engineering, University of L’Aquila, an Abruzzo and Molise, to which Italians Pittsburgh would ensure the hosting costs, while the University of Pittsburgh would have welcomed them in the same Faculty . I turned to the prof. Anna Tozzi, head of international relations of the University, which provided quickly to choose the two students with a public notice. That fact has brought luck to Luca, Molise, and Berardo, Abruzzo of Teramo. The first is studying for his doctorate in Pittsburgh, Berard instead already working in the Netherlands for a major multinational company.

As I speak to Joseph approaches to greet John Viola, the young president of the NIAF. I congratulate him for his campaign at the helm of the prestigious Italian American Foundation. Meet and greet then prof. Anthony J. Tamburri, director of the Calandra Institute of the City University of New York. Among other things tells me that soon will be in L’Aquila with a delegation to deliver to the Municipality 10 thousand dollars intended for reconstruction initiative in the city. We remain in agreement that I will communicate in time the date of the visit, gladly give all collaboration. Other meetings in the afternoon, with Umberto Mucci and Melo Cicala, and a quick salute to Tony Renis that resurface in the concert of the evening some celebrated its tracks. In the car, with Joseph and Lucio D’Andrea, Hedwig and Luke, you go to visit the National Cathedral, the magnificent cathedral of the capital. Not only a beautiful Christian church, but also an unparalleled place of concerts and art exhibitions. Built in stone Indiana, the temple is a Latin cross, imposing, in the top six in the world in size, with a long central nave 161 meters. Gothic architecture, soaring, with several stone medallions decorated with beautiful stained glass windows and various works in wrought iron, stained glass and textiles. Finely worked wooden choir behind the main altar, striking the crypt below. The construction of the Cathedral, dedicated to Saints Peter and Paul, began in 1907 with the first stone laid by President Theodore Roosevelt. In 1990 the laying of the last stone by President George H.W. Bush. Currently there is ongoing work to repair the damage of the earthquake of August 23, 2012 – a magnitude 5.9 on the Richter scale – that damaged the roof and caused the collapse of some pinnacles, not yet relocated and currently lying in a churchyard side. We completed the visit to the cathedral we make a jump to the Embassy of Italy, on Whitehaven Street. I admire the white architectural forms and the work’s symbolism, designed by architect Piero Sartogo.

At six in the evening back to Laura’s house. On our return Brad has lit a fire in the fireplace and opened a good bottle of French red wine. Brad Marshall is director of the French Language Program at George Washington University. I met him a few years ago in L’Aquila, came for a vacation with his wife Laura and Martina, their daughter, who is now studying at Georgetown, a resident in the University Campus. A beautiful evening, a good dinner, then a visit to the monuments at night symbolic of the Capital, the Memorials. Commenced by the Franklin Delano Roosevelt Memorial, an impressive monumental path to recall one of the greatest presidents of the United States of America, which you have to exit from the Great Depression of 1929, the only one to be elected to four consecutive terms, from 1932 to 1945, and he died at the beginning of his last term. An enlightened president who inspired important social laws, however, by instituting the largest investment plan that goes under the name of the New Deal, in addition to leading the country in the difficult years of the Second World War. In granite Memorial are engraved his most famous and meaningful sentences. Moving. Followed by visits to the Jefferson Memorial, the Lincoln Memorial, the National Mall, the obelisk in memory of George Washington, the Capitol Hill, the Capitol, which houses the Senate and the Congress of the United States. One more lap to quickly admire the exterior of the many museums that surround the area of ​​the Memorials and finally the White House. A brief but intense immersion in the symbols of the great US History of America.

Last day in Washington, Saturday, Oct. 15. We arrive with Laura at 11 am at the Marriott to attend a major event: the presentation of the multimedia project “Grandparents and granchildren Italian in America”, produced by i-Italy TV and ANFE, with the support of the Ministry of Foreign Affairs – Directorate General Italians abroad. It is the presentation of the first group of interviews between grandparents and grandchildren Italian America, especially the conversations between Matilda Raffa Cuomo and Amanda Cole; Joseph Tusiani and Paola Tusiani; Aileen Riotto Sirey and Emma Banker; Rosaria Liuzzo and Mara Sparacino; John P. Calvelli and John D. Calvelli. The brainchild of Gaetano Calà, general manager ANFE, Letizia Airos and Ottorino Cappelli, respectively director and editor of the prestigious network i-Italy (TV, magazine online English / Italian and bimonthly magazine in English), the project addresses the Italian emigration world in America through interviews with his most successful personalities in the various fields of commitment. The interviews in this project is just a first series. At 11:30, after the broadcast of a video of interviews with songs, wonderful spots that promote the Italian language and other contributions, Ottorino Cappelli introduces the event, presenting the panel of speakers composed of Patricia De Stasi Harrison, Linda Carlozzi , Aileen Riotto Sirey. Moderator young John D. Calvelli. President NIAF John Viola brings greetings from the Foundation, highlighting the quality of the project and the attention that NIAF initiative reserve. Significant action taken by the three rapporteurs, lively and bubbly moderator. Qualified the audience present at the event. After the presentation the conversation between Letizia Airos, Ottorino Cappelli and Laura Benedetti. Early in the cylinder head open a newsroom in Washington, later also in other big cities in the States. The priority is to young talents who want to work in the information world, with particular attention to the language of communication, network digit, addressed to the younger generation.

After the event, turning among the promotional stand in the wide corridor that serves the various rooms where they hold different events on the agenda, many meetings. The first with Francesca Alderisi, dearest friend and the face of the most famous and beloved of Rai, in programs for Italians in the world. He is currently engaged in a daily program of his own, “Hello Francesca”, much appreciated. Then Maria D’Andrea-Yothers, who hug and thank you for the warm welcome received dall’AMHS. And yet Cristina Fontanelli, talented soprano who announces me his pre-Christmas concert, inviting me to New York. I leave of Joseph D’Andrea, his brother Lucius, and by Letizia and Ottorino with their wonderful team of TV operators. It ‘s time to start to share. Laura takes me to Bethesda to take the bus of 14:50. A hug to my outstanding riding compatriot Aquila whom I thank for the granting of a great interview, an elegant collection for Abruzzo cultural magazine. The return trip is shipped. When I get near Newark huge full moon towers on Lower Manhattan skyscrapers.

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Celebrazione dell’Apertura della “Porta della Misericordia”, Giubileo dei Cappellani, dei Militari e del Personale del Comparto Sicurezza

 

 

L’AQUILA, 23 ottobre 2016

Il 23 ottobre 2016, a CAPESTRANO (AQ), ha avuto luogo la Celebrazione dell’Apertura della “Porta della Misericordia”, Giubileo dei Cappellani dei Militari e del Personale del Comparto Sicurezza.

Le attività che si sono svolte hanno consentito ai partecipanti di ottenere l’Indulgenza Plenaria attraversando, in stato di Grazia, la “Porta della Misericordia”.

foto2 -Porta della misericordia per i militari
foto2 -Porta della misericordia per i militari

foto3 - Porta della Misericordia per i militari
foto3 – Porta della Misericordia per i militari

La Liturgia Eucaristica è stata presieduta dall’Ordinario Militare per l’Italia, Mons. Santo MARCIANÒ, in adesione all’invito ricevuto dal Vescovo della Diocesi di SULMONA-VALVA, Mons. Angelo SPINA.

L’evento, inserito nel contesto delle annuali celebrazioni che si tengono a CAPESTRANO in onore del Patrono San Giovanni da Capestrano (1386 – 1456), protettore dei Cappellani Militari di tutto il Mondo, in occasione dell’Anno della Misericordia ha assunto connotazione giubilare e ha visto la partecipazione di Delegazioni di tutte le Forze Armate e Corpi Armati dello Stato delle Regioni ABRUZZO e MOLISE che, di fatto, fanno parte della XI Zona Pastorale Interforze nell’ambito della Diocesi dell’Ordinariato Militare dell’Italia retto da Mons. Santo MARCIANÒ.

Il “Decano” dei Cappellani Militari della citata Zona Pastorale, Don Claudio RECCHIUTI, effettivo alla Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza di COPPITO (AQ), ha curato gli aspetti liturgici dell’evento d’intesa con il Comandante Militare dell’Esercito per l’ABRUZZO, Generale di Brigata Rino DE VITO, e con gli altri Enti delle Forze Armate e Corpi Armati delle citate Regioni.

Presenti alla celebrazione il Sindaco di CAPESTRANO, Antonio D’ALFONSO, il Prefetto della Città di L’AQUILA, Dott. Francesco ALECCI e numerose autorità civili, militari e religiose della regione.

Hanno partecipato alle celebrazioni, come di consueto, le Delegazioni dell’Ambasciata d’UNGHERIA in ITALIA e presso la SANTA SEDE nonché il Ministro Provinciale dei Frati Minori della POLONIA.

Le diverse attività sono iniziate alle ore 08.30 e hanno avuto il seguente sviluppo:

  • resa degli Onori alla massima Autorità presso la piazza antistante il Comune;
  • sfilamento corteo dal Comune al Monumento ai Caduti;
  • alzabandiera (Bandiere Ungherese e Italiana);
  • deposizione corona d’alloro al Monumento ai Caduti;
  • sfilamento corteo dal Monumento ai Caduti al Convento di S. Giovanni da Capestrano;
  • apertura della “Porta della Misericordia” e celebrazione Eucaristica;
  • processione con il “Busto” del Santo dal Convento verso la casa natale.

Nel pomeriggio le celebrazioni sono proseguite con:

  • corteo storico dalla casa natale al Convento;
  • Santa Messa con Preghiera di affidamento dei Sindaci a San Giovanni da Capestrano.
  • _________________________
  • CAPESTRANO (AQ)

    CENNI STORICI

     

    A Km. 42 dall’Aquila, su di un colle dominante la valle del Tirino, è situato l’agglomerato di Capestrano a 500 m. s.l.m..
    Il paese è dominato dal castello Piccolomini (o Mediceo), a pianta triangolare e facciata racchiusa tra due torri cilindriche, oggi restaurato e utilizzato come sede municipale, che si innesta su un’antica preesistenza risalente al sec. XIV e di cui è rimasta la torre.
    All’interno è un caratteristico pozzo aquilano del ‘400.
    Nel 1465 per volere del feudatario il castello non fu più solo posto di avvistamento e segnalazione, ma ebbe anche funzione residenziale.
    Venne allora costruita la bellissima facciata con i suoi bastioni circolari e la cornice semicircolare. Più in basso sono ancora evidenti le mura di cinta, ormai per lo più inglobate nel tessuto urbano.
    L’edilizia intorno al castello è certamente la più antica, ma il paese presenta anche un tipo di architettura gentilizia risalente ai secoli XVI-XVII.
    In queste dimore è stato fatto largo uso di pietra a testimoniare come la fertile valle del Tirino abbia contribuito all’arricchimento di varie famiglie.
    Degna di nota è la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pace con la sua ampia facciata e il bellissimo campanile: l’interno a tre navate, classico esempio barocco, contiene la tomba di Alfonso Piccolomini duca d’Amalfi (1498).
    Degne di nota le bellissime acquasantiere del ‘700, una Madonna in terracotta e un pulpito ligneo del Settecento.
    Nelle vicinanze, su di un poggio, sorge il convento di S. Giovanni, costruito per volontà di S. Giovanni da Capestrano, il grande Santo che morì a Belgrado durante una crociata (1456). Annessa è la chiesa, preceduta da un portico con un affresco del 1488. La chiesa, restaurata nel ‘700, è ad un’unica navata in stile barocco con un bell’altare ligneo e una statua del Santo.
    All’interno del convento si trova un piccolo museo in cui è conservata una Bibbia con autografi di San Giovanni, pergamene, arredi e paramenti sacri, oltre ad un busto argenteo del Santo risalente al sec. XVII.
    Capestrano fu probabilmente edificato dalle genti della città di “Aufinum ”, che all’epoca della decadenza dell’impero romano e delle invasioni barbariche si ritirarono sui monti per meglio difendersi.
    Tra i rinvenimenti che testimoniano lo splendore dell’antica civiltà italica nella zona vi è quello avvenuto in un vigneto di Capestrano nel 1934: il cosiddetto Guerriero Italico di Capestrano, statua funeraria in pietra del VI secolo a.C. oggi ammirato al museo archeologico di Chieti.
    A circa Km. 4 dal centro abitato sorgeva il complesso monastico di S. Pietro ad Oratorium, fondato nel 752 dal re longobardo Desiderio, di cui oggi resta soltanto la splendida chiesa.
    Questa si presenta con la struttura romanica a tre navate, con tre absidi semicircolari, con pilastri a sezione rettangolare.
    Nella facciata è il bel portale romanico fiancheggiato da due bassorilievi (David a sinistra e S. Vincenzo a destra).
    La figura di S. Vincenzo ricorda la dipendenza dall’omonimo monastero di S. Vincenzo al Volturno.
    All’interno l’abside centrale conserva affreschi bizantini della seconda metà del ‘200, rappresentanti Cristo redentore tra gli evangelisti e i vecchi dell’apocalisse; il ciborio (sec. XIII) ha le quattro colonne con capitelli di originale fattura su cui poggiano architravi ornate.
    Nella costruzione della chiesa sono state adoperate lapidi con iscrizioni romane e frammenti ornamentali della chiesa precedente. A sinistra, in un concio murato rovesciato, la nota composizione enigmatica: ”sator arepo tenet opera rotas”. Una possibile interpretazione di questa formula può essere avanzata considerando la frase un crittogramma a struttura speculare: anagrammando il testo si ottiene infatti una croce greca formata in senso orizzontale e verticale delle parole “pater noster”.

Cenni storici su San Giovanni da Capestrano

 

 

 

San Giovanni nasce a CAPESTRANO (AQ) il 24 giugno 1386, studia diritto a PERUGIA, giovanissimo viene incaricato presso il Regio Tribunale di NAPOLI, dove vive le dinamiche e gli intrighi di corte. Viene inviato, dal Re di Napoli, a PERUGIA in qualità di Giudice, successivamente, viene acclamato Capitano dalla città. Nel tentativo di difenderla viene imprigionato, in periodo questo  a seguito di esperienze mistiche decide, all’età di trenta anni, di lasciare tutto e seguire l’ideale francescano. La formazione forense, teologica, patristica e scritturistica gli permettono di intraprendere, su incarico del Papa, importanti predicazioni per risolvere problematiche derivanti da movimenti ereticali antichi e nuovi. Uomo pienamente pacificato con se stesso si dedica a sanare le contese e riportare la pace nella Chiesa, nell’Ordine francescano, fra imperatori, principi, re e signori. Inviato dal papa nei paesi dell’est Europa per effettuare attività apostolica.   Dinanzi alla minaccia dell’invasione da parte dei Turchi, sostenne il cuore dei crociati fino alla vittoria della battaglia di BELGRADO dal 4 al 22 luglio del 1456. Stremato dalle fatiche muore ad ILOK (CROAZIA) il 23 ottobre 1456.  Papa Alessandro VIII il 16 ottobre del 1690 lo eleva agli onori degli altari. L’UNGHERIA, grata a tanto padre, lo nomina Patrono e il Papa Giovanni Paolo II il 10 ottobre 1984 lo proclama Patrono dei Cappellani Militari di tutto il Mondo: “… è noto che tale sacerdote nella sua vita sia stato adorno di nobili virtù fondate sull’amore di Dio e del prossimo ma, anche in questi nostri giorni, egli è da porsi a esempio e santità al popolo di Dio e specialmente ai sacerdoti e a coloro che ovunque presiedono alla Pastorale Militare”.

 

 

 




FOSSACESIA, PUBBLICATO L’AVVISO PER GLI SCRUTATORI DISOCCUPATI . AL VIA LE DOMANDE, SCADENZA GIOVEDI’ 03 NOVEMBRE ALLE ORE 12.00.

Il Comune di Fossacesia ha pubblicato nei giorni scorsi l’avviso pubblico per la nomina degli scrutatori disoccupati e inoccupati. Qualche giorno fa la Commissione Elettorale, infatti, ha approvato gli indirizzi forniti dalla Giunta Comunale secondo i quali la nomina degli scrutatori per le prossime consultazioni referendarie del 04 Dicembre dovesse essere fatta fra tutti gli iscritti all’Albo Generale degli Scrutatori, purchè disoccupati e inoccupati. Pertanto a partire dal giorno 20 Ottobre e sino alle ore 12.00 del giorno 03 Novembre 2016 possono presentare domanda di iscrizione tutte le persone disoccupate e inoccupate iscritte all’Albo Generale degli scrutatori di Fossacesia. Il modulo di richiesta, disponibile presso l’Ufficio Elettorale del Comune di Fossacesia o scaricabile dal sito istituzionale dell’Ente www.fossacesia.gov.it., potrà essere consegnato, debitamente compilato in ogni sua parte e corredato da copia del documento di identità, a mezzo servizio postale con raccomandata A/R da far pervenire all’indirizzo di Via Marina n. 18 o a mezzo di posta elettronica certificata personale all’indirizzocomune@pec.fossacesia.org o consegnato a mano direttamente all’Ufficio Protocollo (aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 ed il martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.30 alle ore 18.00), sito al piano terra del Municipio di Via Marina n. 18, I requisiti richiesti devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda Per qualsiasi informazione è possibile contattare l’Ufficio Elettorale al numero 0872/622225.



Accordo Tua SpA-Asl abruzzesi. L’azienda di trasporti accorcia i tempi, riduce le distanze ed abbatte i costi per le visite sanitarie degli autisti. Riscontri positivi delle sigle sindacali

 

 

 

Tua Spa ha raggiunto un altro importante obiettivo di organizzazione aziendale e di razionalizzazione dei costi: effettuare,nella regione Abruzzo, i servizi di visite sanitarie per il personale aziendale.

TUA  e ASL
TUA e ASL

E’ stato infatti sottoscritto nei giorni scorsi, presso la sede Tua Spa di Pescara, una prima convenzionetra le aziende sanitarie abruzzesi e la società di trasporto regionale.

 

Il personale Tua Spa, per l’espletamento degli obblighi sanitari, non dovrà più rivolgersi a strutture al di fuori dei confini regionali. L’accordo attuale, infatti, permette ad autisti e al personale amministrativo di recarsi in strutture poco distanti dalle sedi di lavoro per effettuare gli esami periodici obbligatori finalizzati a verificare l’idoneità alla mansione svolta.

 

I benefici sono diversi, sia in termini qualitativi che di economicità aziendale.

 

Si eviteranno, infatti, trasferte in distretti sanitari fuori regione, scomode per i lavoratori ed onerose per l’azienda. L’accordo permetterà, inoltre, di ottimizzare i servizi erogati poiché gli esami clinici di routine potranno essere effettuati, ad esempio, al termine del turno lavorativo, garantendo una continuità del servizio a pieno organico e limitando spese e costi per l’azienda in termini di giornate di permesso e rimborsi chilometrici.

 

Presenti alla firma della convenzione, il presidente di Tua SpA, Luciano D’Amico, ed il direttore generale della Asl di Pescara, Armando Mancini.

 

Per conseguire una crescita sostenibile – ha dichiarato il presidente D’Amico – un’azienda deve perseguire una strategia di riduzione dei costi e, nel contempo, promuovere una costante ottimizzazione dei servizi erogati. In questa direzione – ha aggiunto D’Amico – la convenzione sottoscritta garantisce un risparmio netto per l’azienda, una razionalizzazione dei turni e delle presenze degli autisti e, soprattutto, un miglioramento della qualità della vita dei nostri dipendenti, che non sono più costretti al sacrificio delle visite mediche fuori regione, spesso con orari molto scomodi. Stiamo lavorando per estendere questa convenzione anche per il personale addetto al ramo ferroviario sottoposto ad una normativa estremamente articolata soprattutto quando si viaggia sulla infrastruttura nazionale”.

 

Per la sottoscrizione della convenzione, Tua SpA ha registrato riscontri positivi anche da parte delle sigle sindacali.

 

Pescara, 23.10.2016

 




TERAMO CALENDARIO STORICO “PRATI DI TIVO 2017” Presentazione Venerdì 21 ottobre 2016 ore 18 Biblioteca Dèlfico | Via Dèlfico 16, TERAMO

 

Venerdì 21 ottobre, alle ore 18, presso la Corte interna della Biblioteca provinciale “Melchiorre Dèlfico”, in Via Dèlfico n. 16 a Teramo, si terrà la presentazione dell’atteso Calendario Storco “PRATI DI TIVO 2017” realizzato dalla SIGET srl con la collaborazione della casa editrice teramana Ricerche&Redazioni.
 
Ospite d’onore della serata il giornalista e scrittore STEFANO ARDITO, regista, documentarista, tra le firme più autorevoli del giornalismo di montagna e di viaggi in Italia, che si è aggiudicato recentemente il prestigioso Premio “Cortina Montagna”.

Dopo il primo calendario dello scorso anno dedicato alle attività sportive e di svago all’aria aperta, l’edizione 2017 propone un suggestivo tuffo indietro nel passato. Nelle affascinanti fotografie in bianco e nero, è possibile ripercorrere alcune delle tappe salienti dello sviluppo della località montana, e rivivere momenti storici della nostra bellissima Montagna. Apre il Calendario 2017 un’immagine del Ghiacciaio del Calderone scattata da Paolo Haas nel 1912. Segue una serie di tre fotografie di Gabriele Marramà: la prima, a dir poco “storica” per i Prati, si riferisce alla «prima gara di sky» del 1929; poi una suggestiva immagine sulla «giunchiera d’Intermesoli» (1927), e un gruppo di sciatori e escursionisti sulla Val Maone (anni 30). L’immagine successiva documenta la prima traversata sciistica del Gran Sasso realizzata nel 1932 da Aldo Bonacossa, Ninì Pietrasanta e Luigi Binaghi. Alla comitiva in gita sul Ghiacciaio del Calderone (1912), segue una particolare immagine – sempre di Marramà – che ritrae il Rifugio Garibaldi col tetto crollato sotto le intemperie invernali (anni 20). E poi il Corno Piccolo, dapprima con una suggestiva veduta primaverile dai Prati, poi con un alpinista impegnato sulla sua bella roccia (entrambe anni 30). L’immagine che segue – siamo al mese di Luglio – ritrae il primo Rifugio-bar-ristorante Amorocchi: sui pendii si può notare la casetta di arrivo del primo skilift dei Prati di Tivo, voluto dal G.A.S.T. e finanziato dall’E.P.T di Teramo (anni 50). Seguono due immagini di Marramà dell’Arapietra: la prima col tradizionale pellegrinaggio agostano sulla Madonnina, la seconda col passaggio di una legione militare (entrambe anni 30). Concludono il Calendario una bella veduta del Corno Piccolo con attendamento (anni 30), una suggestiva Pietracamela innevata (1929), un gruppo di escursionisti sul Cefalone (anni 30) e la bella immagine che ritrae l’inaugurazione della prima Seggiovia del 1966.

Anche l’edizione 2017 del Calendario “Prati di Tivo” si distingue per la pregiata veste grafico-editoriale: in formato 48×34, è stampato in quadricromia su carta “matt-art” delle Cartiere Garda, con un prezioso effetto lucido-opaco a esaltare la suggestione delle immagini d’epoca.
La presentazione del calendario, aperta a tutti, richiamerà l’attenzione dei tanti appassionati di montagna e amanti del Gran Sasso.
Interverranno alla Presentazione:
– Renzo Di Sabatino, presidente della Provincia di Teramo
– Nadia Di Luzio, direttrice della Biblioteca “Dèlfico”
– Amedeo Di Lodovico, socio fondatore SIGET
– Erminio Di Lodovico, amministratore SIGET
– Antonio Riccioni, Bottega del Parco

Nel corso della serata, sarà proiettato il video di presentazione del Calendario realizzato da Mauro Scaramella.
 
Al termine, aperitivo offerto dalla Bottega del Parco.
 



Teramo. I messaggi di cordoglio per la scomparsa del Cav. Giandomenico Di Sante. Video dell’ultima sua uscita pubblica

Pubblichiamo il video Video ultima uscita pubblica del Cav. Giandomenico Di Sante e le foto Foto Giandomenico Di Sante realizzate dal nostro direttore Walter De Berardinis in occasione dell’inaugurazione della rinnovata sede del gruppo Consorform – Intercredit di Giulianova lido – Via Matteotti.

Alla famiglia giungano le più sentite condoglianze da parte della nostra redazione de giulianovanews.it

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(C) FOTO WALTER DE BERARDINIS

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L’ASSESSORE PEPE INTERVIENE SULLA SCOMPARSA DEL CAV.DI SANTE: Era dotato di una dote rarissima, che appartiene solo ai Grandi Uomini,  la capacità di avere una visione aerea delle cose.

 

La notizia della scomparsa del Cav. Di Sante mi riempie di commozione perché l’intera collettività  perde un punto di riferimento tra i più importanti della Regione Abruzzo.

Un vuoto incolmabile perché era dotato di una dote rarissima, che appartiene solo ai Grandi Uomini,  la capacità di avere una visione aerea delle cose, la capacità di capire, prima degli altri, i mutamenti di una comunità anticipandone le occasioni di sviluppo e di crescita.

Doti che lo hanno caratterizzato con coerenza nell’impegno politico e imprenditoriale, nella visione lungimirante del sistema creditizio del territorio e nell’associazionismo con la presidenza della Confcommercio e della Camera di Commercio.

Visione e lungimiranza che generosamente dispensava a tutti aggiungendo umanità ad autorevolezza.

Sono certo che il grande affetto di questi momenti e i tanti attestati di stima e di vicinanza ai famigliari, non rappresentano un atto dovuto e hanno un significato ancora più profondo dei pure tanti premi e riconoscimenti avuti in carriera.

Sono la prova che i Grandi Uomini vivono per sempre perché indelebile è il segno che lasciano lungo il percorso.

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Messaggio di cordoglio dell’on. Giulio Sottanelli per la scomparsa del Cavalier Giandomenico Di Sante

 

On. Giulio Cesare Sottanelli
Camera dei deputati 
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Nota del Sindaco Maurizio Brucchi

sulla scomparsa del Cav. Giandomenico di Sante

 

 

La scomparsa del Cavalier Giandomenico di Sante, è una grave perdita per tutti noi, per Teramo, per l’Abruzzo.

Di Sante ha interpretato il ruolo civile, professionale e politico come servizio per i cittadini, lavorando sempre disinteressatamente ed appassionatamente per la crescita e lo sviluppo del territorio.

Il suo orizzonte è stato proiettato sulle lunghe prospettive, sulle reali necessità di uomini e territorio ed ha elargito la sua disponibilità morale e concreta con atteggiamento di partecipazione, condivisione, incitamento.

La sua figura ha segnato negli ultimi decenni la nostra storia, fondando ogni azione sul valore e la preziosità dei rapporti umani. Capitano d’industria, politico di valore, teramano nell’animo, egli ha contribuito a proiettare la sua città e l’intera provincia, verso un sviluppo diffuso.

Da rimarcare, in tutto ciò, il ruolo di mecenate, grazie al quale Teramo è stata palcoscenico di tanti eventi culturali.

Con lui viene meno un punto di riferimento; un teramano innamorato della sua città; di lui rimane l’esempio della gratuità, della generosità, della passione per uomini e territorio e la memoria generosa e limpida delle sue qualità.

 

Alla consorte, ai figli e ai nipoti, il più caro e affettuoso abbraccio della città di Teramo.

 

 

Maurizio Brucchi

Sindaco di Teramo

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Giandomenico Di Sante era un cavallo di razza. Non aveva timore di sostenere le sue idee e di combattere a sostegno di Teramo e dell’Abruzzo con le armi migliori che aveva: l’intelligenza e la diplomazia. Era un uomo gentile e io lo ricorderò per la sua educazione impeccabile che lo rendeva molto più simile alle persone umili che agli uomini potenti, lui che era potente davvero.

Renzo Di Sabatino

Presidente della Provincia di Teramo

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IN RICORDO DI GIANDOMENICO DI SANTE

Giandomenico Di Sante era un uomo del fare. L’energia e la tenacia che ha profuso nei molteplici incarichi che gli sono stati di volta in volta affidati sono state di esempio per i tantissimi che lo hanno circondato e che hanno avuto il piacere di lavorare con lui. Ha sempre interpretato i ruoli che ricopriva come missioni cui adempiere con diuturna solerzia.

Giandomenico Di Sante era anche un gentiluomo d’altri tempi. Aveva sempre una parola saggia per tutti e aiutava in ogni modo chi aveva più bisogno. Credo che egli sia ascrivibile a buon diritto nella cerchia degli uomini illustri d’Abruzzo, coloro che hanno fatto sì che questa terra sia migliore di quella che hanno trovato all’epoca della loro nascita. Per questo ne piango la scomparsa con profondo dolore.

Alla sua famiglia giungano le condoglianze mie e di tutti gli abruzzesi.

Luciano D’Alfonso

Presidente della Regione Abruzzo

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L’Italia e l’Abruzzo oggi hanno perso un inimitabile PADRE protagonista autorevole della nostra storia, il Presidente Cav. Giandomenico Di Sante. I tuoi insegnamenti sono per la VITA di tutti coloro, come me, che hanno avuto il privilegio e la straordinaria opportunita’ di apprendere e lavorare con te… grazie ! Non ti dimentichero’ mai … riposa in pace

Gianmarco Giovannelli

Federalberghi

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Nuovo Direttivo regionale SItI – Società Italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica

Rinnovate le cariche del Direttivo Regionale della Sezione
abruzzese-molisana
della Società Italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità
pubblica (SItI) per il biennio 2017-2018.

Giorni orsono si è svolta l’assemblea dei soci iscritti alla Sezione
abruzzese-molisana della Società Italiana di Igiene, medicina
preventiva e sanità pubblica (SItI).

Nel corso dell’assemblea sono state rinnovate le cariche del Direttivo
Regionale per il biennio 2017-2018.

Presidente è stato eletto il Prof. Dott. MARIO LIZZA, Medico del lavoro
e igienista, già direttore medico della ASL di Pescara

Vice-presidente è stata eletta la Prof.ssa LEILA FABIANI, Professore
ordinario di Igiene generale ed applicata presso l’Università de
L’Aquila. E’ stata designata come Presidente per il successivo
biennio  2019-2010.

Vice-Presidente per il Molise il Dott. GUIDO VINCENZO PONZIO, Dirigente
medico, Azienda Sanitaria Regione Molise, Campobasso

Segretaria è la Prof.ssa PAMELA DI GIOVANNI – Ricercatrice di Igiene
generale ed applicata, Università “G. D’Annunzio” Chieti

L’attuale direttivo è così composto:

–    Dott. GIOVANNI DI BIASE, segretario uscente – Tecnico della
prevenzione, ASL Pescara.

–    Dott. GIANLUCA GIAMPIETRO – Dietista, componente AIC (Assoc. Ital.
Celiachia), responsabile
regionale associazione dietisti

–    Inf. ANTONINA LEGNINI – Infermiera, Presidio Ospedaliero di Pescara
(Diabetologia)

–    Prof. GIANCARLO RIPABELLI – Professore Straordinario Igiene
generale e applicata, Università del
Molise, Campobasso

–    Dott. FLAVIO SANTILLI – Specialista in Igiene, Università de
L’Aquila

–    Dott.ssa MANUELA TAMBURRO – Assegnista di ricerca, Università del
Molise, Campobasso

–    Dott. LUCIA TANO – Assistente sanitaria, ASL Lanciano Vasto Chieti

Componente del collegio nazionale degli  operatori è stato eletto il
dott. Filippo VITALE, Direttore sanitario ospedale di Termoli

Per la consulta delle professioni (non mediche) è stato eletto il Dott.
Alessandro PRIMAVERA – Fisioterapista, Presidio Ospedaliero Pescara
(Stroke Unit)

Il dott. GIULIO CALELLA  è stato proposto come componente del comitato
scientifico nazionale.

L’assemblea generale ha  eletto un direttivo che rappresenta in modo
equilibrato le due componenti della società scientifica – quella
degli operatori dei servizi territoriali e quella dei docenti
dell’università -, secondo una razionale distribuzione sul territorio
abruzzese e molisano, salvaguardando anche la rappresentatività delle
diverse categorie degli operatori sanitari (medici, infermieri,
tecnici).

Il nuovo direttivo ha ricevuto da parte dell’attuale Giunta esecutiva
nazionale la decisione che nel 2019 si terrà a Pescara il 52°
Congresso Nazionale di igiene.

La  SItI è un’Associazione scientifica, culturale e professionale
senza scopo di lucro fondata nel 1921 da Achille SCLAVO.

È una società scientifica che riunendo le due componenti del mondo
sanitario, quella universitaria e quella dei servizi, si impegna nel
processo di sviluppo e rinnovamento dei Servizi, promuovendo la cultura
della prevenzione (Rerum cognoscere causas) e della qualità.

L’impegno dei Soci e degli Organi Direttivi è indirizzato a
promuovere il confronto tra gli operatori del S.S.N., gli Enti e le
Istituzioni Scientifiche e di Ricerca, le forze sociali, le associazioni
di volontariato e di categoria.

La SItI persegue obiettivi specifici quali:

Ø il miglioramento continuo della qualità delle attività dei servizi
intra ed extra ospedaliere, dei servizi di prevenzione e del territorio

Ø la formazione continua del personale

Ø l’appropriatezza delle prestazioni in Sanità Pubblica, assumendo a
fondamento metodologico la medicina e la prevenzione basate sulle
evidenze, obiettivo che, fra l’altro, ha evidenti ricadute positive
nell’attuale crisi economica del settore sanitario.

La Segreteria regionale è lieta di porre l’accento sui grandi
progressi compiuti in questi anni dalla sezione interregionale
Abruzzo-Molise della SItI.

Sul piano della formazione dei propri soci, tutti gli eventi formativi
proposti sono stati sempre accreditati dal Ministero della salute
nell’ambito della formazione continua in medicina (ECM): da quello
sulle Parassitosi emergenti e l’Anisakis quale rischio presente in
certi pesci non cotti, a quelli sull’aggiornamento all’Uso dei
moderni strumenti informatici, ai convegni sulla Privacy e sui Profili
di managerialità nelle aziende USL, ai convegni sul Governo del rischio
infettivo e delle infezioni ospedaliere, sulla Sicurezza in ambiente di
lavoro ai sensi del Testo unico 81/08, ai convegni formativi
sull’Emergenza organizzati a L’Aquila nel 2009, sulle Medicine non
convenzionali, la Responsabilità professionale, Il controllo ufficiale
degli alimenti, ai recenti sulla CELIACHIA, sull’AUTISMO, ai prossimi
sul VIRUS ZIKA, le Emergenze sanitarie, ecc..

Sul piano del numero degli iscritti, la Sezione regionale gode di ottima
salute sia in termini di iniziative scientifiche che di numero di
adesioni.

Basti dire che la società è passata dai 22 soci di alcuni anni fa ai
570  soci attuali (anno 2016), registrando un aumento di iscritti che
non si è mai verificato nella pur lunga storia della società
scientifica e superando di gran lunga gli iscritti di regioni ben più
grandi dell’Abruzzo, come il Lazio, il Veneto, la Lombardia,
l’Emilia-Romagna.

Per il merito di avere contribuito in modo rilevante al conseguimento
degli scopi e delle funzioni

della Società scientifica, il dott. Mario Lizza (in foto) ha ricevuto
IL PREMIO NAZIONALE AWARD

RELATIVO ALL’ANNO 2015.

INFO

Mario Lizza
mario.lizza@tin.it




“Sposi del Nuovo Millennio”, torna a Montesilvano la manifestazione fieristica più importante del Centro Italia

Sposi del Nuovo Millennio
 

12/11/2016- 13/11/2016
Palacongressi D’Abruzzo

Montesilvano (PE)

 

snm-banner-sito

 

Il 12 ed il 13 novembre l’Agenzia “Girasole Eventi” organizza in esclusiva la XVIII edizione di “Sposi del Nuovo Millennio”, la manifestazione fieristica più attesa dalle coppie dell’intero Centro Italia, in programma al Palacongressi d’Abruzzo di Montesilvano.

Le migliori aziende del settore wedding avranno l’occasione di presentare ai futuri sposi le proposte di tendenza, le idee più originali e le soluzioni più glamour per realizzare un matrimonio con stile e personalità. Il filo conduttore dell’edizione di quest’anno saranno i romantici anni Cinquanta, dedicati a tutti gli sposi che desiderano ricreare le magiche atmosfere Fifties, conferendo un’impronta vintage alle proprie nozze.

L’offerta espositiva, che si estenderà per 3.500 mq, comprende l’abbigliamento e gli accessori per gli sposi e la cerimonia, i professionisti del make-up e delle acconciature, gli allestimenti floreali e decorativi, le bomboniere, le liste nozze, gli arredi e i complementi, il noleggio auto e le attrezzature, le agenzie viaggi, i ristoranti e i catering, le gioiellerie, i wedding planner, le ville e le location specializzate, le pasticcerie e le confetterie, i fotografi e le agenzie di animazione.

Circondati da sfilate, ospiti di fama nazionale e dalle aziende più blasonate del settore wedding, gli sposi avranno l’occasione di sognare e progettare insieme il magico giorno del sì.

 

 

Per tutti i futuri sposi che scaricheranno l’App Fiera, l’ingresso all’evento è gratuito e sarà possibile dalle 15.00 alle 21.00.

 

Link utili:

 

https://www.facebook.com/sposidelnuovomillennio/

 

http://www.fierasposiabruzzo.it/

 

https://youtu.be/O_6hlezx89o

 




Apertura nuovo Centro clinico

 

Martedì 18 ottobre alle h 11:30 sarà inaugurato presso i locali siti in via Mazzini,208 a Pescara, un Centro clinico che offre servizi a favore del superamento del disagio verso una nuova risposta di protezione e tutela del minore e dell’adulto in un’ottica di benessere.logo-associazione-elefante-colorato

I servizi erogati sono psicodiagnosi, psicoterapia, musicoterapia, valutazione e recupero delle competenze genitoriali, supporto alla genitorialità, supporto psicologico, consulenza peritale tecnico-giuridica, interventi psico-educativi a domicilio, spazio neutro protetto e mediazione familiare. Il Centro clinico si pone a supporto dei Servizi sociali dei Comuni e a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, anche privatamente. Il Centro è un’attività promossa dall’associazione “L’Elefante”, nata ad Atri e già operativa nell’ambito sociale del Tordino e della Costa sud 1.

L’Associazione nasce come caleidoscopio di capacità e attitudini di sei professioniste con competenze in diversi settori in un connubio di “sapere” e “saper fare”: avv. Cristina Marcone, legale specializzato nel settore del diritto familiare e minorile, dott.ssa Carla Di Febbo psicoterapeuta specializzata in psicoterapia familiare sistemico-relazionale, dott. Elena Damiani psicoterapeuta specializzata in psicoterapia cognitiva comportamentale, dott.ssa Rossana Tummino, psicologa esperta in mediazione familiare, dott.ssa Mariangela Passamonti assistente sociale specialista con una pluriesperienza nell’area Minori e Famiglia e dott.ssa Gabriella Di Giovanni assistente sociale con ampia esperienza lavorativa nel campo della gestione dei centri diurni e disabilità.

Il Centro Clinico è il perno su cui ruotano ulteriori servizi.

“L’Elefante Viola” è servizio innovativo di “affido atipico”, che unisce le due istituzioni per l’accoglienza di minori allontanati dalle famiglie di origine, la comunità educativa e l’affido, in un’unica soluzione, superando i limiti e le criticità di entrambi e unendo la professionalità dell’una e il calore della famiglia dell’altro.

“L’Elefante Giallo” è un servizio rivolto ai disturbi del comportamento alimentare: obesità infantile; obesità nell’adulto; anoressia nervosa; bulimia nervosa; binge eating; disturbi alimentari non specifici (NAS). Le finalità del servizio sono: la prevenzione, la divulgazione e la  sensibilizzazione delle attuali conoscenze dei disturbi alimentari rivolto sia alle scuole che istituzioni presenti nel territorio; la diagnosi tramite colloqui clinici di valutazione iniziale di persone che presentano un alterato rapporto con il proprio corpo e il cibo; e la cura, una proposta di trattamento personalizzato che potrà avvenire a livello ambulatoriale, attraverso interventi di terapia nutrizionale e psicologica.

 

Associazione “L’Elefante”




Prorogata l’offerta degli abbonamenti per la stagione teatrale 2016 2017 del Teatro Massimo di Pescara

Prorogata al 30 ottobre l’offerta per gli abbonamenti della stagione teatrale 2016-2017 del Teatro Massimo di Pescara, ormai alle  porte, anche quest’anno organizzata dalla Baltimore Produzioni.

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Dal 2 dicembre 2016 all’11 aprile 2017 saranno cinque gli spettacoli in cartellone:

 

02 / 03 dicembre 2016 h 21:00 – Nino Frassica & Los Plaggers band Tour 2000-3000 live show

26 / 27 gennaio 2017 h 21:00 – Elio in “Largo al Factotum”

25 febbraio 2017 h 21:00 e 26 febbraio 2017 h 17:30 – Luca Zingaretti in “La Sirena”

29 marzo 2017 h 21:00 – Elena Arvigo in “4:48 Psychosis” di Sarah Kane

11 aprile 2017 h 21:00 – Piero Delle Monache in concerto.

 

La campagna “Prendi due abbonamenti e ne paghi uno”, sconto sul prezzo del 30%, è disponibile in tutti i punti vendita Ciaotickets ed online all’indirizzo

http://www.ciaotickets.com/abbonamento/abbonamento-stagione-teatrale-20162017-teatro-massimo-pescara-abbonamento-5-eventi

 

Quest’anno inoltre è attivo il servizio navetta da Termoli, Vasto, Lanciano, Sulmona, Torre De’ Passeri, Chieti Scalo, Giulianova, Roseto, Silvi Marina.

Il servizio è prenotabile scrivendo all’indirizzo aproduzioniteatrali@alice.it dopo aver acquistato il biglietto.

Per informazioni sulla stagione teatrale:

349 5520420

www.baltimoreproduction.com

 

SPETTACOLI:

 

– Il 2 e il 3 dicembre 2016 Nino Frassica & Los Plaggers band Tour 2000-3000 live show

 

Nino Frassica sarà accompagnato dai Los Plaggers, band formata da sei formidabili musicisti; il nome Plaggers è una fusione tra Platters e plagio.
Lo show è un originalissimo e coinvolgente viaggio musicale per oltre due ore di concerto­ cabaret.
Una grande festa, un’operazione di memoria musicale con un repertorio formato da oltre cento brani rivisti e corretti, in cui canzoni famosissime, pur mantenendo la propria identità, sono tagliate e ricucite alla maniera di Frassica.

Il popolare comico, attore, personaggio televisivo, scrittore e cantante siciliano, è stato lanciato da Renzo Arbore nel 1983 col film “FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?” e successivamente nelle fortunate trasmissioni televisive “Quelli della notte” ed “Indietro tutta!

Tutti lo avrete visto più recentemente nella miniserie “Complimenti per la connessione”, spin-off di “Don Matteo” in cui Frassica interpreta il Maresciallo dei Carabinieri Antonio “Nino” Cecchini.

 

Il 26 e 27 di gennaio 2017 “Largo Al Factotum” con Elio

 

Cantante, compositore, flautista ed attore teatrale, Elio è leader e fondatore del celebre gruppo Elio e le Storie Tese ed in passato è stato anche giudice della trasmissione televisiva X-Factor.

In teatro ha interpretato numerosi lavori fra i quali “L’opera da tre soldi” di Bertolt Brecht, “Storia di Amore e di Anarchia”, musical di Lina Wertmüller.

Narratore dalla calda voce in “Pierino e il lupo” favola musicale di Sergej Prokofiev diretta da Zubin Mehta.

Elio presenterà il concerto “Largo Al Factotum”, un suggestivo recital in compagnia del pianista Roberto Prosseda: un viaggio originale, divertente e raffinato nella storia della musica classica, da Rossini a Mozart e Weill, alle canzoni moderne del compositore contemporaneo Luca Lombardi, che lo vedranno interpretare Don Giovanni e il Barbiere di Siviglia, così come odi musicali alla zanzara, al criceto e al moscerino.

Estro, genialità e fantasia non mancheranno di certo!

 

Il 25 e il 26 febbraio 2017 La Sirena con Luca Zingaretti.

 

Il grande attore romano Luca Zingaretti ha interpretato decine di film ed identificato da molti come “Il Commissario Montalbano”, personaggio nato dalla fantasia  di Andrea Camilleri che ha preso vita nella serie televisiva trasmessa da ormai quasi due decenni dalla Rai.

Nella sua lunga carriera ha interpretato il ruolo di numerosi personaggi realmente esistiti
(Giorgio Perlasca, Paolo Borsellino, Adriano Olivetti), evidenziandone tutte le loro peculiarità e portando sul piccolo schermo storie struggenti d’amore e di guerra, oltre che aspetti di vita

socio-economica.

In “La sirena” la narrazione di Zingaretti, che è anche curatore della regia e dell’adattamento drammaturgico, descrive con dovizia di particolari personaggi, ambienti e situazioni, rivelando grande versatilità nel ‘saltare’ da un personaggio all’altro e nell’attraversare in un viaggio immaginario l’intera penisola.

La musica (composta da Germano Mazzocchetti ed eseguita da Fabio Ceccarelli) amplifica invece le sensazioni, facendo cogliere allo spettatore i profumi e i colori di certe atmosfere (dalla grigia Torino all’assolata Sicilia) o di particolari stati d’animo.

 

Il 29 marzo 2017 “4:48 Psychosis” con Elena Arvigo.

 

L’attrice genovese Elena Arvigo da sempre si divide con successo fra teatro, cinema e televisione.

Ha calcato le scene di numerosi teatri italiani a fianco di grandi nomi fra i quali spicca l’indimenticabile Giorgio Albertazzi.

Ha vinto il Premio Migliore Attrice al San Sebastian Film Festival (2005) e all’Asti Film Festival (2014).

4:48 Psychosis è un grido disperato d’amore e una lucida fragilità magistralmente interpretati da Elena Arvigo, che in scena dà voce e corpo ad uno dei testi più assoluti e intimi del teatro contemporaneo mondiale.

4:48 Psychosis è il testamento di Sarah Kane, autrice morta suicida nel 1999.

Il dramma è scritto dal punto di vista di qualcuno con gravi problemi di depressione, un disordine mentale di cui Sarah Kane stessa soffriva.

Il monologo è una partitura lirica sull’amore e sull’assenza che va oltre ogni possibile definizione, ma che pure, quando il fiume della vita pare attraversato tutto e la barca della speranza respinta al largo, lascia parlare la verità.

Elena Arvigo ne è straordinaria interprete, spingendosi fino alle corde più profonde e dando immagini emotive al silenzio.

 

– L’11 aprile 2017 Piero Delle Monache in concerto.

 

Il talento abruzzese Piero Delle Monache, nonostante la giovane età, è già annoverato tra i 10 migliori sassofonisti di tutta Italia secondo i Jazzit Awards.

Vanta anche esperienze di rilievo all’estero ed è stato in passato direttore artistico di  rassegne musicali che hanno visto fra gli ospiti artisti quali Alain Caron, Frank Gambale e Kelly Joyce.

In occasione dell’ultimo concerto in Abruzzo di Vinicio Capossela al Teatro D’Annunzio di Pescara è stato chiamato dal noto cantautore per esibirsi con lui in un brano.

Ha pubblicato i seguenti dischi: “Welcome” (2011), “Thunupa” (2012), “Aurum” (2014).

 

Per informazioni sulla stagione teatrale:

349 5520420

www.baltimoreproduction.com