San Vito Marina. De Magistris a Zona 22

https://zonaventidue.wordpress.com/2016/08/06/luigi-de-magistris-a-zona-22-una-riforma-costituzionale-contro-la-democrazia/

Il Sindaco di Napoli Luigi DE MAGISTRIS sarà ospite giovedì 11 agosto alle ore 21 del dibattito “Democrazia a km.0” che inaugurerà il tradizionale “Campeggio” nello spazio aperto e autogestito di Zona 22 a San Vito Marina, un’occasione di incontro, accoglienza, confronto e dibattito, ma anche musica e divertimento fino al 15 agosto che avrà come epicentro il sostegno alla “Campagna per il NO alla riforma costituzionale”, posizione che verrà motivata ed articolata in tutti i suoi aspetti nei cinque giorni della manifestazione.

La fortunata esperienza dello scorso anno con il “Festival a Trivelle Zero” incentrato sulla battaglia per bloccare il progetto “Ombrina Mare”, che ha avuto il miglior esito possibile con lo smantellamento della struttura e la chiusura definitiva dei pozzi che sta avvenendo in questi giorni, fa ben sperare nell’epilogo positivo anche per la consultazione referendaria del prossimo autunno.

Le battaglie che stiamo conducendo in questi anni in difesa della democrazia, della partecipazione diffusa, dell’eguaglianza tra i popoli e della giustizia sociale e per la salvaguardia dell’ambiente naturale e di tutti gli esseri viventi che lo abitano potrebbero essere rese inutili in futuro se passasse l’attuale progetto di riforma costituzionale, frutto di decisioni verticistiche senza un vero confronto generale e passato a colpi di maggioranza, quando invece il consenso dovrebbe essere massimo per scelte che riguardano le regole generali da cui conseguono tutte le altre.

Sono molti gli aspetti che non ci convincono, ma quello che ci preoccupa di più e che sarebbe devastante per la vita concreta delle Comunità locali è l’accentramento statale delle decisioni che riguardano la gestione del territorio sotto forma di “opere di interesse nazionale” o simili che vanificherebbe qualsiasi volontà espressa dalle popolazioni che subiscono tali interventi. Come ad esempio nel campo energetico, di cui fa parte il settore estrattivo in terra e in mare, dove non ci sarebbe più la possibilità, com’è accaduto in questi anni, di mettere in discussione le scelte calate dall’alto e ribaltarle con la forza irresistibile dell’opinione pubblica.

Si discuterà di questo come di tutti gli altri grandi temi inclusi nel grembo della parola-madre “Democrazia” anche insieme a De Magistris che è nella storia italiana recente un esempio di come anche in città di grandi dimensioni si possa operare in difesa dei beni comuni come l’acqua e mantenerli pubblici com’è giusto che sia, per un progresso sostenibile ed equilibrato anche nel Sud, per l’inclusione di tutti senza pregiudizi e malevole etichettature, per la giustizia sociale in alternativa alla dittatura finanziaria e del “dio mercato” e soprattutto per la partecipazione sempre più allargata nella scelta del futuro dei popoli.

Nell’Abruzzo quotidianamente oltraggiato da progetti inutili, devastanti e portatori di grandi profitti solo per i pochissimi che li realizzano e gestiscono mentre le popolazioni locali ne pagano tutte le nefaste conseguenze, dai nuovi progetti trivellatori sul lago di Bomba alle faraoniche varianti autostradali di Toto, dagli inceneritori di ogni tipo magari mascherati da centrali a biomasse o da impianti tecnologici di varia natura ai famelici appetiti privati sempre in agguato nell’affare-rifiuti, dai depuratori inadeguati e malfunzionanti ai fiumi ridotti a fogne a cielo aperto che poi riversano tutto il loro carico vergognoso in mare a tutte le forme di inquinamento sempre pronte a riversarsi sulle nostre teste spesso inconsapevoli e distratte, le 5 giornate del Campeggio di Zona 22 saranno l’occasione per dimostrare ancora una volta che in Abruzzo da tempo si è voltato pagina e la formidabile battaglia contro la petrolizzazione della regione ci ha dato la lucidità di riconoscere quali siano i principali ostacoli alla nostra piena autodeterminazione, ostacoli che spesso si personificano nelle classi politiche e dirigenti locali.

In una parola abbiamo dimostrato con le nostre lotte passate e lo faremo con ancora maggiore forza con quelle presenti e future che non siamo più quella massa informe di servi sciocchi abituati a togliersi il cappello al passaggio del padrone di turno ma rappresentiamo un popolo risoluto a non subire più la minima decisione che non sia pienamente condivisa.

Con questo spirito aspettiamo tutti a Zona 22 dall’undici al quindici Agosto.

ZONA 22 – UallòUallà – Nuovo Senso Civico – Coordinamento “Abruzzo decide: Campagna per il NO alla revisione Costituzionale”

Giovedì 11 Agosto:
h 21:00 – dibattito con Luigi De Magistris sindaco di Napoli
h 24:00 – LIVE: Blackscore (Nu Metal)

Venerdì 12 Agosto:
h 22:00 – LIVE HIP-HOP don Diegoh e Ice One + La Trita
h 22:00 – LIVE PAINTING – Moe

Sabato 13 agosto:

h 17:00 – Zona in Fiera – Mercatino dell’artigianato e delle autoproduzioni
h 21:00 – LIVE: Dance Feaver (Trash Music)

Domenica 14 agosto
h 23:00 FESTA IN SPIAGGIA

Lunedì 15 Agosto
h 21:00 – PROIEZIONE: A night with Corps Forcs Factory
Videoproiezione de “I tutoriali di Yalta” (di A. Di Lorito e M. Simone, 2016).
h 23:00 – DJ SET: “Soundtrack Mood” di The Mad Scientist

Per info e prenotazioni: 3331151359 Valentina




AL VIA DOMANI “NATURALMENTE FOSSACESIA” CON I SAPORI DELL’ ENOGASTRONOMIA LOCALE. MARTEDÌ 9, IN PIAZZA LA COMICITÀ DI MARCO PAPA.

Al via domani l’XI edizione dell’evento enogastronomico “Naturalmente a Fossacesia” ,organizzato dal Comune di Fossacesia, Città del Vino e dell’Olio. La manifestazione si svolgerà nei giorni 8 e 9 agosto lungo le vie del centro cittadino. Una due giorni di apputamenti culinari uniti al divertimento, alla buona musica ed a spettacoli itineranti di giocolerie e animazione per bambini. Lungo il percorso saranno allestiti gli oltre 15 stand tra associazioni e produttori del territorio pronti a far degustare le migliori tipicità abruzzesi. Molto atteso per martedì 9 agosto alle ore 22.30 lo spettacolo del comico abruzzese Marco Papa che allieterà la serata con le gag comiche, le pubblicità e alcuni spezzoni dei suoi migliori film doppiati in dialetto pescarese. L’apertura degli stand è prevista per le ore 19.30 e già a quell’ora saranno attive le aree divertimento per bambini, mentre le postazioni musicali daranno il via alle danze dalle 20.30 in poi. Un’edizione, curata da Francesco Di Tullio, che non lascia nulla al caso il cui obiettivo vuole coniugare insieme il divertimento con i buoni sapori della enogastronomia tradizionale di Fossacesia.



FONTE VETICA MONTE CAMICIA

Con due amici, Fausta della sezione CAI di Pescara e Sergio della sezione CAI di Lanciano CH, abbiamo scelto una escursione al Monte Camicia (2564 m), nel massiccio del Gran Sasso, partendo da Fonte Vetica (1632 m) e seguendo la segnaletica 8 ed 8A.Purtroppo la segnaletica è scarsa e scolorita.

Sono 950 metri di dislivello ripidi, sia se si sceglie il sentiero per la Sella di Fonte Fredda, il Tremoggia e la balconata, sia per il Vallone di Vradda. Il consiglio è fare un anello, in salita il Tremoggia ed in discesa il Vallone Vradda.  Il sentiero 8 inizia dal rifugio di Fonte Vetica e dopo un breve tratto ombroso nella pineta, inizia a salire ripido. E’ molto faticoso! Oltrepassata una cabina dell’acquedotto, si gira a destra puntando la sella di Fonte Fredda, (1994 m). Bisogna fermarsi per un piccolo riposo e per godersi il panorama verso est, con il Monte Coppe (1987 m) e la Fonte Torricella. Monte Coppe è un monte importante perché nel 1996, 20 anni fa, furono liberati i primi camosci sul Gran Sasso, grazie al progetto Life finanziato dall’Unione Europea. Inizia ora la ripida salita per arrivare all’anticima del Monte Tremoggia (2231 m). Adesso il sentiero è semplice e non si può non affacciarsi dalla balconata, ma con estrema prudenza, a pancia a terra, per vedere la parete nord del monte Camicia, che è una bastionata rocciosa alta più di 1200 m.Sulla strada Rigopiano PE – Castelli TE, (1200 m), inizia il sentiero per il Fondo della Salsa che porta all’attacco di questa parete dove, purtroppo, ci sono stati diversi infortuni. Una targa commemorativa sulla parete è intitolata a Piergiorgio De Paulis, morto all’età di venti anni, nel Natale del 1974 durante la salita invernale. C’è un’altra targa commemorativa che ricorda un’altra disgrazia, non alpinistica, di cui è stata vittima un tenente dell’aviazione (Marco Adinolfi) che nel 1994 si schiantò con il suo aereo AMX proprio al centro della parete. Pochi giorni fa, due alpinisti sono morti nel tracciare una nuova via. Importante ricordare il Gravone, una valle ripidissima, selvaggia, esposta a Nord, quindi la neve si trova sino ad estate inoltrata, che inizia dalla stessa strada. E’ il regno dei camosci e con un dislivello di circa 1000 metri arriva alla Forchetta di Penne (2245 m).  Dalla forchetta si può raggiungere il Dente del Lupo, (2345 m), ma la roccia è di cattiva qualità per cui pochi alpinisti desiderano arrampicarsi.

Ritornando con la descrizione alla Balconata del Tramoggia, (2300 m), per arrivare al Monte Camicia ci sono altri 200 metri di dislivello. Un bellissimo incontro con un branco di un centinaio di camosci, che per niente spaventati, ci hanno accerchiati.  Oltre ai camosci, un rapace non identificato per l’altezza, volteggiava senza mai battere le ali. Aveva due compagni, due corvi, che come Tabaqui, (lo sciacallo del Libro della Giungla di Rudyard Kipling, che mangiava gli avanzi degli altri animali), gli facevano compagnia nella speranza di mangiare qualche avanzo. L’incontro più emozionante, però, è stato con la vipera dell’Orsini (Vipera ursinii). Ero uscito dal sentiero per una “urgenza corporale”. Avevo iniziato la salita verso il Tremoggia e c’era l’erba alta. Vedo scivolare sul mio scarpone sinistro questa vipera, ho trattenuto il respiro, nessun movimento… sino a quando si è allontanata, per poi gridare… VIPERA! I due amici si sono avvicinati incuriositi e pronti a scattare qualche foto. Lei se ne era già andata! La vipera dell’Orsini abita esclusivamente le praterie di alta quota ed è considerata Vulnerabile, cioè a rischio di estinzione in natura. Sono quindi necessarie valide misure di salvaguardia. Questa vipera attacca solo se molestata o se non trova una via di fuga, è infatti molto agile e veloce nel rintanarsi al primo accenno di pericolo fra i ginepri, le rocce o tra l’erba del prato. La sua colorazione è grigio-crema, con un elegante striscia a zig-zag nera sul dorso. Un suo eventuale morso non comporta in genere danni vitali, ma vederla scivolare sul mio scarpone sinistro, non mi ha lasciato tranquillo.

Il ritorno per il vallone di Vradda, ripido ma breve. L’escursione è soddisfacente sul lato fisico, per il dislivello, per l’ambiente, il panorama, i fiori, dove risalta la stella alpina, (edelweiss), fiore superprotetto.

 

DIFFICOLTA’ E/EE

DISLIVELLO 950 M

TEMPO 6 ORE A/R SENZA SOSTE

DISTANZA 9 KM

 

Le foto sul link:

https://plus.google.com/u/0/102927067766305302836/posts/Mn51CfVFFqV

 

Luciano Pellegrini  agnpell@libero.it

cell +393404904001

 

 




Tortoreto. A Benedetta Felci il ruolo della Gran Dama della XVI edizione del Palio del Barone 2016

XVI Palio del Barone 2016 – Grande Evento Città di Tortoreto

14 e 16 agosto 2016

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Sarà la custode delle chiavi della città adriatica durante la settimana del Palio

Benedetta Felci 2

 

Tortoreto. Una ragazza solare ed espansiva, affidabile e dotata di una grande forza di volontà di emergere e affermarsi nei suoi studi, questo in sintesi la fotografia della ventenne tortoretana Benedetta Felci, scelta tra le tante ragazze che avevano preso parte al casting organizzato dall’Associazione Culturale “Due Torri” lo scorso fine luglio per ricoprire il ruolo di Gran Dama del XVI Palio del Barone di Tortoreto durante la sfilata storica del 14 e 16 agosto a Tortoreto. Nata a San Benedetto del Tronto il 22 maggio del 1996, vive e risiede a Tortoreto in provincia di Teramo. Dopo gli studi superiori al Liceo Scientifico “Marie Curie” di Giulianova, ha intrapreso la facoltà di giurisprudenza a Teramo. Benedetta FelciLe sue ambizioni lavorative sono improntate verso il mondo della legalità in generale, ma soprattutto nell’avvocatura e nella magistratura, essendo la stessa interessata nella difesa dei diritti umani. Felici di questa scelta il Papà Concezio, impiegato e la mamma, Stefania Iannetti, avvocato e il piccolo fratello, Edoardo. Amante della natura e degli animali, recentemente tramite un canile comunale è arrivata Lilly, una meticcia di 5 mesi abbandonata per strada. La sua partecipazione al Palio non è nuova: all’età di 7 anni è stata una delle prime damine e per molti anni tamburino e dama accompagnata da un cavaliere nel corteo storico, come del resto la sua famiglia dove spicca il papà armigero e il fratello giullare e poi tamburino. Hobby e passioni fanno parte integrante della sua vita, ama l’arte, la cultura, la letteratura straniera, il cinema, la storia e naturalmente la moda come mezzo di espressione in sé. Ama comporre versi poetici, saggi e disegni, passatempi che hanno portato Benedetta a vincere ben sette premi nelle sezioni narrativa, poesia e arti figurative al concorso “Tortoreto alla Cultura” e ad altri progetti e mostre d’arte in giro per l’Italia; per mantenersi in forma pratica il nuoto.

Benedetta Felci tre

Ecco l’album fotografico della Gran Dama, scaricabili liberamente per la stampa ( https://www.facebook.com/walter.de.berardinis/media_set?set=a.10208938974986095.1073742083.1667432035&type=3&pnref=story )

 

Walter De Berardinis

Per info sulla manifestazione:

Ente organizzativo: http://www.associazioneduetorri.it/storia.htm

Sito web ufficiale del Palio: http://www.paliodelbarone.it/

Pagina ufficiale Facebook: https://www.facebook.com/paliodelbaronetortoreto/?fref=ts




SE SOLO LI AVESSERO ASCOLTATI “MARCINELLE” NON CI SAREBBE STATA. RICORDIAMO ED ONORIAMO QUESTI CORAGGIOSI EROI DELLA VERITA’.

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

 

Pescara, 7 agosto 1956

Sessantesimo della Tragedia di Marcinelle (8 agosto 1956 – 8 agosto 2016)

 

SE SOLO LI AVESSERO ASCOLTATI “MARCINELLE” NON CI SAREBBE STATA. RICORDIAMO ED ONORIAMO QUESTI CORAGGIOSI EROI DELLA VERITA’.

 

Jean Van Lierde e Gastone Lodolo sono a loro modo degli eroi. Entrambi, da diverse posizioni sociali, ebbero il coraggio della denuncia. Per entrambi la Miniera del “Bois du Cazier” andava chiusa ed immediatamente  perché insicura. Altrimenti la tragedia sarebbe stata inevitabile. Per aver detto solo la verità pagarono un durissimo prezzo. Solo il tempo avrebbe, purtroppo e tragicamente, dato loro ragione.

 

Jean Van Lierdejean van lierde

Nel 1952 il Ministro della Difesa belga propose ad un giovane obiettore di coscienza (probabilmente in primo in assoluto in quella nazione) di andare a lavorare per due anni, in sostituzione del servizio militare, in una miniera. Quel ragazzo si chiamava Jean Van Lierde, nato a Charleroi il 15 febbraio del 1926,  e successivamente diverrà un punto di riferimento del pacifismo e dell’antimilitarismo europeo. Jean Van Lierde non poté fare altro  che accettare. La miniera a cui fu destinato era il “Bouis du Cazier” di Marcinelle. Nel 1953 il giovane belga ebbe il coraggio di pubblicare un piccolo opuscolo nel quale descriveva le umilianti condizioni di lavoro dei minatori e la pericolosità di quella che lui definiva la “tomba della dignità umana”.  Parlando dei minatori e delle loro famiglie diceva: “ Una volta qui sono trattati come bestie”. Parlando della miniera diceva: “Sembra di essere uomini vivi in attesa di morire. Nulla qui risponde alla logica della tutela e della sicurezza dei lavorati. Ma tutto mira al conseguimento del massimo utile”. Naturalmente per  Jean Van Lierde arrivarono provvedimenti ed inviti a tacere. Poi nell’agosto del 1956 la tragedia. Subito dopo scriverà un libro “6 mois dans l’enfer d’une mine belge : le Bois du Casier à Marcinelle avant la catastrophe du 8 août 1956”. Si proprio così: “6 mesi nell’inferno della miniera”. Quando, molti anni dopo, gli verrà chiesto di lasciare una sua testimonianza dirà: “Ricordo il caldo terribile, chilometri sottoterra prima di raggiungere i cavalli, i topi che mangiavano il mio pane, e dei rumori sinistri di cui i vecchi minatori avevano una sinistra paura. E i capi che ci chiedevano di essere sempre più veloci. Gli italiani mi sembravano rassegnati.”. Racconterà che un anziano minatore italiano gli disse: “ Il Grisoù è inodore per tutti tranne che per i minatori. Questa miniera sarà la nostra tomba”. Jean Van Lierde morirà il 15 dicembre del 2006.

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Gastone Lodologastone lodolo

Si è persa, colpevolmente,  nel tempo la memoria del coraggioso gesto di Gastone Lodolo il minatore friulano, nato ad Udine il 7 ottobre del 1919, che si assunse la responsabilità di denunciare durante un’assemblea sindacale, tenutasi nella cittadina di Dampremy, le pesanti condizioni di vita dei lavoratori e la totale insicurezza della miniera.  Solo qualche giorno dopo Gastone Lodolo riceveva un foglio di via perché “nuoceva all’economia del paese”. Al suo rifiuto di abbandonare il Belgio seguirono prima il suo arresto , nella prigione di Charleroy,  e subito dopo l’espulsione. Tutto questo nel colpevole silenzio delle autorità italiane. Successivamente, difeso dall’avvocato Jacques Mois , ottenne tramite una sentenza del Consiglio di Stato l’annullamento del provvedimento di espulsione e quindi il diritto di poter rientrare in Belgio. Intanto, purtroppo, si era consumata l’8 agosto del 1956 la tragedia di Marcinelle che Gastone Lodolo aveva tristemente annunciato.  Subito dopo rilasciò una toccante intervista a “L’Unità” nella quale, tra le altre cose, fece capire: “Li avrei voluto salvare. Ma non mi hanno voluto ascoltare”. Anche per questo il minatore friulano non volle mai più tornare in Belgio. Gastone Lodolo morirà nella sua Udine il 10 febbraio 1994. 

 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”

 




Fanghi industriali dalla Toscana sversati nella Cava “Le Grottelle” a Collelongo

Non solo la strada nel Parco Nazionale d’Abruzzo: la Vallelonga è sotto attacco ambientale

 

 

C’è una elevata permeabilità del suolo: richiesto il monitoraggio sistematico dell’acqua di falda utilizzata per dissetare i cittadini di Villavallelonga, Collelongo, Trasacco, Luco dei Marsi e Avezzano

 

Una vera emergenza ambientale sta emergendo nella naturale quiete della Vallelonga. Dopo i titoli, comparsi anche su giornali nazionali, sullo scempio nella fantomatica “Strada tra Villavallelonga e Pescasseroli”, asfaltata in piena Zona di Protezione Integrale all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, con sequestro del cantiere e avvio di indagini da parte della Procura della Repubblica, irrompe un altro sconcertante caso ad arroventare una già calda estate allungando ombre poco rinfrescanti. Si tratta del conferimento di fanghi presso la cava “Le Grottelle” a Collelongo, confinante con la ex discarica già sequestrata, fanghi provenienti da stabilimenti industriali della Toscana nei quali una società di Lucca produce carta igienica ecologica (sic!).

Nell’ambito di un controllo a campione dell’Arta del 26/11/2015 è emerso che i rifiuti provenienti dagli stabilimenti di Porcari e di Diecimo in provincia di Lucca e conferiti alla cava, gestita dalla Ditta Tamburro, non rispettano i limiti previsti dalla normativa superandoli per centinaia di volte.

Parliamo di idrocarburi pesanti denominati C10-C40, composti moderatamente volatili, trovati nelle matrici ambientali, derivanti da processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta, che dovrebbero essere miscelati con terriccio. Nei suoi controlli l’ARTA ha altresì evidenziato che la miscelazione non viene effettuata correttamente in quanto è stata riscontrata la “presenza superficiale di un materiale non miscelato a terreno, delle stesse caratteristiche visive e olfattive de/ rifiuto conferito”.

La Provincia dell’Aquila aveva ordinato alla ditta la rimozione del materiale entro sei mesi a decorrere da gennaio, ma tutt’ora il materiale inquinato è ancora presente nel sito.

Nell’ultima conferenza di Servizi, tenutasi il 24 Giugno 2016 e alla quale la ASL non ha presenziato, tali risultati hanno portato l’Ente di Governo del Servizio Idrico Integrato d’Abruzzo a richiedere IMPORTANTI prescrizioni a cominciare da “monitoraggi sistematici della qualità dell’acqua prelevata da falda acquifera e riservata al consumo umano visto la elevata permeabilità del suolo rilevata”. 

E ancora: “Vista la direzione del flusso idrico della falda verso la piana del Fucino confermata dal piano di caratterizzazione è necessario eseguire monitoraggio anche a valle dell’area di bonifica in particolare per la presenza dei campi pozzo di Trasacco fonte strategica prioritaria e insostituibile di alimentazione idrica dei territori dei comuni di Trasacco, Luco dei Marsi ed Avezzano”.

Tutto questo per la vicinanza della cava con la sorgente Triolo e all’acquedotto del CAM.

Il presidente del WWF Abruzzo Montano Walter Delle Coste, informato di questo nuovo allarme ambientale e sanitario dai consiglieri di minoranza del comune di Collelongo, afferma e pone il quesito: “Il monitoraggio è certamente fondamentale ed è bene averlo richiesto. Viene tuttavia da chiedersi che cosa accadrebbe se la falda finisse con l’essere contaminata e soprattutto: perché non si applica in un caso così evidente il principio di precauzione, a tutela della salute dei cittadini marsicani?”

WWF Abruzzo Montano

 




Pescara. Edizione “Speciale” del Premio Zimei dedicata agli “Abruzzesi dell’anno all’estero”. Vincenzo “James” Franceschini era nato a Pescara

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

 

Pescara, 6 agosto 2016

 

Gremita la Sala “Figlia di Iorio” per l’edizione “Speciale” del Premio Zimei dedicata agli “Abruzzesi dell’anno all’estero”. Sono stati premiati il Prof. Marcello Marviglia e il “Mago del pianoforte” Sante Auriti. Sono0 intervenuti : Donato Di Matteo – Assessore Regione Abruzzo; Antonio Di Marco – Presidente Provincia Pescara; Marco Alessandrini – Sindaco di Pescara.

E’ stata presentata, accompagna da uno storico filmato, la figura del pescarese Vincenzo Franceschini che seppe creare, nei primi anni del secolo scorso, un impero commerciale ed industriale in Canada. A lui è andato  il riconoscimento “alla memoria”.

Al grande imprenditore pescarese Vincenzo Franceschini il riconoscimento “alla memoria”. (In allegato la scheda della sua vita e foto).

Sono intervenuti inoltre:  Arch. Sabrina Zimei – figlia di Antonio Zimei a cui l’evento è dedicato; Prof. Goffredo Palmerini – Presidente Regionale ANFE  (Ass. Naz. Famiglie Emigranti); Generoso D’Agnese – storico dell’emigrazione. 

 

Marcello Maviglia –  Psichiatra ed esperto delle problematiche dei “nativi” americani nato ad Avezzano. Oggi vive a Albuquerque (New Mexico). E’ spostato con la sociologa Tassy Parker (“nativa” Irochese); 

Sante Auriti – L’artigiano “mago” del pianoforte nato a Orsogna. Oggi vive a New York;

Foto 1: L’intervento di Geremia Mancini;

Foto 2: da sinistra verso destra:  Geremia Mancini, Gofredo Palmerini, Sante Auriti, Marcello Maviglia e eneoso D’Agnese;

Foto3: l’imprenditore pescarese Vincenzo Franceschini. 

  

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame” (In allegato la scheda della sua vita e foto).

* SCHEDA VINCENZO JAMES FRANCESCHINI:

Associazione Culturale “AMBASCIATORI DELLA FAME”

 

 

Vincenzo “James” Franceschini era nato a Pescara il 16 marzo del 1890. Fu, per anni , uno dei più grandi imprenditori del Canada. Era partito da Pescara senza neppure una lira. Tre furono i suoi grandi amori: famiglia, lavoro e cavalli. Quando con la moglie creò una Fondazione a scopo filantropico disse:  “Come non posso amare o aiutare un povero ? Lo sono stato e so quanto si soffre.”

 

 

Vincenzo “James” Franceschini nacque a Pescara il 16 marzo 1890, in via della ferrovia n.3,  da Giuseppe (28 anni) e Lucia. La certificazione del suo atto di nascita fu raccolta dal Sindaco di allora Cavaliere Avvocato Teofilo D’Annunzio.  Sin da piccolo si mostrò di intelligenza assai vivace. Il padre, venditore di casalinghi, lo portava sempre con se e da lui, il piccolo Vincenzo, apprese l’arte degli affari. Un episodio gli fece amare più d’ogni altra cosa i cavalli. Aveva 13 anni, il padre si era allontanato lasciandolo solo con l’incasso della giornata, quando si avvicinarono minacciosi  tre malviventi armati di coltello. Il giovane Vincenzo coraggiosamente reagì ma i tre che erano più grandi  e forti di lui iniziarono a picchiarlo con violenza. Sarebbe finita decisamente male se il vecchio cavallo da tiro non si fosse scagliato, in sua difesa, contro i malfattori costringendoli alla fuga. Lui amava raccontare spesso questo episodio aggiungendo: “Debbo la vita ad un cavallo”. Questo episodio può ritenersi centrale rispetto al fatto che negli anni successivi Vincenzo, oltre alle altre innumerevoli attività, diverrà proprietario di scuderie definite tra le migliori del mondo (i suoi cavalli vinceranno centinai di spettacoli equestri) e fornirà cavalli da tiro a mezzo mondo.

Nel maggio del 1905, aveva  solo quindici anni, suo padre gli permise di emigrare in Canada alla ricerca di un sogno.  Pochi anni dopo, morta la madre, gran parte della famiglia, il fratello Rinaldo e le sorelle Maria, Francesca e Regina, lo raggiunsero  a Toronto. Solo papà Giuseppe e la sorella più piccola, Beatrice, rimasero in Italia. Vincenzo, all’inizio, lavorò in una fonderia e successivamente in una ditta di scavi. Un giorno il suo caposquadra gli consigliò di cambiare quel nome “troppo italiano” e lui scelse: “James”. Non passò molto  tempo che James decise, dando fondo ai suoi risparmi, di fondare una sua società di scavi.  Da ora in poi conseguirà un successo dopo l’altro. Importò dall’Europa  in Canada la prima pala a vapore. Nel 1912  fondò la “Dufferin Construction” con importanti realizzazioni, di cui ancora c’è traccia,  sulla Dufferin Street.
Nel 1913, sposò la bella Annie Lydia Pinkham e questo gli consentì  di diventare un cittadino canadese.
Nel 1914 all’età di 24 anni, James era già diventato milionario.  James Franceschini era di una tempra unica e pur dormendo pochissimo non conosceva la stanchezza. La sua segretaria, gli sarà accanto fino all’ultimo, diceva: “E’ possibile stancare i suoi cavalli ma non lui”. Successivamente, il giovane imprenditore, ottenne contratti con la città di Toronto che comprendevano lo sgombero della neve e la riparazione di strade. Durante il periodo  1915-1916 vinse un appalto per la costruzione delle fondamenta per l’impianto di assemblaggio della General Motors. Nel 1917 per “Dufferin Construction” arrivò il primo contratto per costruire autostrade. Da ora in poi praticamente, soprattutto nell’Ontario, tutte le strade  saranno realizzate da lui. Nel 1921 a Mimico costruisce la favolosa“Villa Myrtle” che finisce per la sua bellezza, inevitabilmente, su tutti i giornali e rotocalchi dell’epoca.  


Intanto la sua scuderia di cavalli, razza Hackney,  conseguì eccellenti risultati e nel 1928 la rivista  “Time” riferì della sua vittoria nell’ambita competizione Madison Square Garden.
Intanto James e Annie attraverso una loro Fondazione  si dedicavano ad opere di carità.
Nel 1930, James ampliò le sue operazioni in Quebec. Costruì anche la storica autostrada “Alaska Highway” lunga  ben 2.451 km.
Nel 1939 costruì per il Canada e la Gran Bretagna, con la sua “ Dufferin Shipbuilding Company”,  navi da guerra. Sua anche la  scuola di formazione piloti da caccia, con le sue piste, a Port Maitland sempre in  Ontario.
Ma nel giugno del 1940, l’Italia dichiarò guerra al Canada e questo portò ad identificare molti italo-canadesi come “stranieri nemici”. Tra questi James Franceschini che fu  internato al “Campo Petawawa” con l’accusa di “aver avuto legami con organizzazioni fasciste italiane”. Dopo un anno fu rilasciato anche perché malato di cancro (alla gola). Questa dura prova non gli fece perdere stima per il popolo canadese e anzi ironicamente diceva: “mi sono fatto un anno di collegio pagato da loro”. In seguito lo stesso Governo Canadese riconobbe “ L’internamento di James Franceschini è stato  un grave nostro errore”. Mai come in questo caso fu, per lui, importante la famiglia ed in particolare il fratello Leonard (vero nome Rinaldo). Superata questa brutta esperienza  tornò immediatamente al lavoro e al successo. Dove si costruivano strade era praticamente impossibile che non vi fosse la scritta “Dufferin”.  James combatte e vince anche sua più dura battaglia quella contro il cancro. Con sua moglie inaugura in ogni dove asili, mense per poveri e case per anziani costruite grazie alla sua generosità. Un regista volle girare un filmato nella sua “Dufferin Haven” perché disse “ Lì si confondono realtà e fiaba”. James Franceschini morì  nel settembre del 1960. Ai sui funerali,dove intervennero tutte le massime autorità religiose, politiche ed imprenditoriali,  fu necessario un incredibile servizio d’ordine perché il suo popolo (lavoratori e di diseredati) si precipitò (si parlò di oltre 10.000 persone)  a salutare il “Grande papà”

 

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”

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Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”

Foto 7: La meravigliosa villa.




Pescara. PREMIO ZIMEI 2016 – Sabato 6 agosto Provincia di Pescara Sala Figlia di Iorio

Sabato 6 agosto, ore 11,00,  presso la Sala “La Figlia di Iorio” della Provincia di Pescara saranno assegnati i riconoscimenti “speciali” – “Abruzzesi dell’anno all’estero”  a :

Marcello Maviglia –  Psichiatra ed esperto delle problematiche sul trauma storico dei “Nativi americani”,  nato ad Avezzano. Oggi vive a Albuquerque (Nuovo Messico) . E’ spostato con la sociologa Tassy Parker (una “nativa americana  della tribù SENECA della Nazione Irochese);

Sante Auriti – L’artigiano “mago” del pianoforte nato a Orsogna. Oggi vive a New York ed è l’uomo di punta dell’artigianato d’eccellenza per la Steinway & Sons.

Durante la cerimonia sarà presentata la figura, sino ad oggi sconosciuta, di un grande cittadino pescarese:  Vincenzo Franceschini che seppe creare, nei primi anni del secolo scorso, un impero commerciale ed industriale in Canada. A lui andrà il riconoscimento “alla memoria”. Su di lui verrà proiettato uno storico filmato.

Interverranno:

Antonio Di Marco – Presidente Provincia Pescara;

Marco Alessandrini – Sindaco di Pescara;

Arch. Sabrina Zimei – figlia di Antonio Zimei a cui l’evento è dedicato;

Prof. Goffredo Palmerini – Presidente Regionale ANFE  (Ass. Naz. Famiglie Emigranti)

Al coordinamento, Geremia Mancini  e Generoso D’Agnese




RINVIO NUOTATA ECOLOGICA DELLA COSTA DEI TRABOCCHI sabato 13 agosto 2016 ore 10,00 Lido Saraceni di Ortona

 

 

PREMIO D’ABRUZZO PER L’AMBIENTE a Carlo Alberto Pinelli

7 agosto 2016 ore 18,30 Sede Lega Navale di Ortona

 

La 20° edizione della “Nuotata ecologica non competitiva nella costa dei trabocchi”, appuntamento con l’ambiente organizzato, ogni anno, dalla Rivista D’Abruzzo – Edizioni Menabò in collaborazione con la Lega Navale e il Comune di Ortona sarà rinviato per avverse condizioni meteo a sabato  13  agosto alle ore alle ore 10,00, Lido Saraceni di Ortona.nuotata

 

Sarà confermato nel pomeriggio di domenica 7 agosto  alle ore 18,30 nella sede della Lega Navale Italiana di Ortona l’incontro “Paesaggio patrimonio dell’umanità” nel corso del quale sarà consegnato il “Premio D’Abruzzo per l’ambiente” all’alpinista, accademico del CAI e Presidente di Mountain Wilderness Italia Carlo Alberto Pinelli. All’incontro interverranno: Vincenzo D’Ottavio, Sindaco di Ortona, Eugenio Rapino, Presidente Lega Navale Sez. Ortona,  Gaetano Basti, direttore editoriale D’Abruzzo e promotore della nuotata, Leone cantarini Presidente dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Carlo Alberto Pinelli, Dino Pepe Assessore regionale alle Politiche agricole e di sviluppo rurale, Giuseppe Di Pangrazio presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo.

“La 20° edizione della Nuotata ecologica nella Costa dei trabocchi -dichiara Gaetano Basti – rappresenta una tappa importante per fare il punto sullo stato dell’arte. La nuotata è nata dall’esigenza di porre all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, la salvaguardia di un tratto di costa che dal Conero al Gargano non ha eguali: circa 42 km da Ortona a Vasto con trenta trabocchi funzionanti, un retroterra organizzato secondo un’antica sapienza agricola che dialoga con il mare attraverso queste meravigliose macchine da pesca. Il risultato evidente di fatiche secolari sono gli aranceti, le limonaie, gli uliveti, le vigne. I canneti e i laureti difendono le colture dai venti del nord e creano anche un habitat perfetto per il mantenimento di giacimenti di straordinaria biodiversità. L’anno scorso ci siamo illusi che l’obiettivo Parco Nazionale della Costa dei trabocchi fosse stato raggiunto in quanto ne era stata realizzata la perimetrazione e bastava da parte del governo una firma che però, dopo circa un anno, stiamo ancora aspettando.

La Nuotata ha registrato, anno dopo anno, una crescita di partecipanti e da alcuni anni ha visto nascere  anche quelle di Rocca San Giovanni Lido Cavalluccio (che quest’anno si svolgerà mercoledì 10 agosto) e quella a Vasto, Punta Aderci (e sabato 27 agosto) così da coinvolgere un numero sempre maggiore di spiagge della Costa dei trabocchi. Quest’anno, inoltre, è stato sottoscritto un patto di gemellaggio con il Trofeo di Nuoto “Spatangus gutta cava lapidem”, giunto alla 9a edizione, che si è svolto il 2 luglio, con partenza dalla Torre Cerrano, organizzato da giovani che convidono con noi la passione per il mare”.

Dopo Maria Rita D’Orsogna, M. Carlo Ghidelli, Tommaso Pagliani e Cristina Ingarao, Fernando Di Fabrizio, Gianfranco Pirone, Grazia Francescato, e  Aurelio Manzi è stato scelto Carlo Alberto Pinelli  dalla redazione di D’Abruzzo quale destinatario del premio D’Abruzzo per l’ambiente per la sua attività legata alla tutela, si legge nella motivazione alla salvaguardia del patrimonio montano e la promozione di un approccio ambientalmente sostenibile per l’alpinismo di alta quota. Per il suo recente impegno, in Abruzzo sui Monti della Laga sul Gran Sasso in qualità promotore attraverso l’attività di Mountain Wilderness Abruzzo, di un modello di escursionismo consapevole ed etico attento ai territori attraversati e agli abitanti che vivono nei luoghi circostanti.

Carlo Alberto Pinelli è alpinista, regista, documentarista, docente universitario, co-fondatore di Mountain Wilderness e Presidente di M.W. Italia, ispiratore di manifestazioni pubbliche per la tutela delle montagne e per l’istituzione dei parchi naturali. Svolge corsi di introduzione all’alpinismo per ragazze e ragazzi residenti nella catena himalayana del Pakistan e nelle terre alte dell’Etiopia. Ha ricevuto molti riconoscimenti nazionali e internazionali: è stato insignito dal Presidente della Repubblica del Pakistan della prestigiosa stella “Sitara – i Imtiaz”.

 

 




NUOTATA ECOLOGICA NELLA COSTA DEI TRABOCCHI E PREMIO D’ABRUZZO PER L’AMBIENTE a Carlo Alberto Pinelli

 

7 agosto 2016 ore 10,00 Lido Saraceni di Ortonanuotata

Sono trascorsi 20 dalla prima edizione della “Nuotata ecologica non competitiva nella costa dei trabocchi”, appuntamento con l’ambiente organizzato, ogni anno, dalla Rivista D’Abruzzo – Edizioni Menabò in collaborazione con la Lega Navale e il Comune di Ortona che quest’anno si svolgerà domenica 7 agosto alle ore alle ore 10,00 al Lido Saraceni di Ortona.

La giornata dedicata all’ambiente proseguirà, nel pomeriggio alle ore 18,30 nella sede della Lega Navale Italiana di Ortona, con l’incontro “Paesaggio patrimonio dell’umanità” nel corso del quale sarà consegnato il “Premio D’Abruzzo per l’ambiente” all’alpinista, accademico del CAI e Presidente di Mountain Wilderness Italia Carlo Alberto Pinelli. All’incontro interverranno: Vincenzo D’Ottavio, Sindaco di Ortona, Eugenio Rapino, Presidente Lega Navale Sez. Ortona,  Gaetano Basti, direttore editoriale D’Abruzzo e promotore della nuotata, Leone Cantarini Presidente dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Franco Farinelli, Università di Bologna, Carlo Alberto Pinelli,Dino Pepe Assessore regionale alle Politiche agricole e di sviluppo rurale, Giuseppe Di Pangrazio Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo

“La 20° edizione della Nuotata ecologica nella Costa dei trabocchi -dichiara Gaetano Basti – rappresenta una tappa importante per fare il punto sullo stato dell’arte. La nuotata è nata dall’esigenza di porre all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, la salvaguardia di un tratto di costa che dal Conero al Gargano non ha eguali: circa 42 km da Ortona a Vasto con trenta trabocchi funzionanti, un retroterra organizzato secondo un’antica sapienza agricola che dialoga con il mare attraverso queste meravigliose macchine da pesca. Il risultato evidente di fatiche secolari sono gli aranceti, le limonaie, gli uliveti, le vigne. I canneti e i laureti difendono le colture dai venti del nord e creano anche un habitat perfetto per il mantenimento di giacimenti di straordinaria biodiversità. L’anno scorso ci siamo illusi che l’obiettivo Parco Nazionale della Costa dei trabocchi fosse stato raggiunto in quanto ne era stata realizzata la perimetrazione e bastava da parte del governo una firma che però, dopo circa un anno, stiamo ancora aspettando.

La Nuotata ha registrato, anno dopo anno, una crescita di partecipanti e da alcuni anni ha visto nascere  anche quelle di Rocca San Giovanni Lido Cavalluccio (che quest’anno si svolgerà mercoledì 10 agosto) e quella a Vasto, Punta Aderci (e sabato 27 agosto) così da coinvolgere un numero sempre maggiore di spiagge della Costa dei trabocchi. Quest’anno, inoltre, è stato sottoscritto un patto di gemellaggio con il Trofeo di Nuoto “Spatangus gutta cava lapidem”, giunto alla 9a edizione, che si è svolto il 2 luglio, con partenza dalla Torre Cerrano, organizzato da giovani che convidono con noi la passione per il mare”.

Dopo Maria Rita D’Orsogna, M. Carlo Ghidelli, Tommaso Pagliani e Cristina Ingarao, Fernando Di Fabrizio, Gianfranco Pirone, Grazia Francescato, e  Aurelio Manzi è stato scelto Carlo Alberto Pinelli  dalla redazione di D’Abruzzo quale destinatario del premio D’Abruzzo per l’ambiente per la sua attività legata alla tutela, si legge nella motivazione alla salvaguardia del patrimonio montano e la promozione di un approccio ambientalmente sostenibile per l’alpinismo di alta quota. Per il suo recente impegno, in Abruzzo sui Monti della Laga sul Gran Sasso in qualità promotore attraverso l’attività di Mountain Wilderness Abruzzo, di un modello di escursionismo consapevole ed etico attento ai territori attraversati e agli abitanti che vivono nei luoghi circostanti.

Carlo Alberto Pinelli è alpinista, regista, documentarista, docente universitario, co-fondatore di Mountain Wilderness e Presidente di M.W. Italia, ispiratore di manifestazioni pubbliche per la tutela delle montagne e per l’istituzione dei parchi naturali. Svolge corsi di introduzione all’alpinismo per ragazze e ragazzi residenti nella catena himalayana del Pakistan e nelle terre alte dell’Etiopia. Ha ricevuto molti riconoscimenti nazionali e internazionali: è stato insignito dal Presidente della Repubblica del Pakistan della prestigiosa stella “Sitara – i Imtiaz”.