DI CANDIDO POTEVA EVITARE LA RISPOSTA POLEMICA

 

In replica all’assessore Di Candido  che afferma che  sugli alberi asfaltati  “è stata montata una polemica ad arte e sul nulla”  ricordiamo che:

  1. Le criticità che abbiamo denunciato sono vere tant’è che l’Ufficio tecnico, venuto a conoscenza del problema ha “messo in preventivo l’eliminazione dell’asfalto attorno alla base dei tronchi”. Prendiamo atto del fatto che a Giulianova gli asfalti si fanno e si disfanno con conseguente sperpero di denaro pubblico.
  2. È vero che anche in passato quel viale è stato trascurato ma va precisato che fino a metà degli anni ‘90 degli asfalti in via Gramsci si occupava la Provincia (in quanto allora classificata come strada provinciale) dopo di che le Giunte di centro-destra (in cui Di Candido è stato più volte assessore) e di centro-sinistra che si sono succedute (e alle quali noi abbiamo fatto sempre opposizione) si dividono equamente le responsabilità.
  3. Ribadiamo: perché sul tratto finale di via Gramsci non è stato progettato un marciapiede per completare quelli realizzati dalle Giunte di sinistra prima degli anni ’90? Eppure metterebbero in sicurezza i tanti pedoni che frequentano il cimitero e la scuola di Bivio Bellocchio.
  4. Quanto al fatto che l’attuale amministrazione tiene al verde osserviamo che l’incuria è sotto gli occhi di tutti e per farla breve ricordiamo la colata di asfalto al posto dei pini in via Trieste.

Giulianova, 23 ottobre 2022

IL CITTADINO GOVERNANTE

associazione di cultura politica




Chiesa di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme: al via i lavori di restauro.

 

Sono state concluse le procedure per l’affidamento dei lavori di consolidamento e restauro dell’importante monumento.

«Come da programma sono state concluse le procedure di affidamento dei lavori di restauro della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme: a breve, dunque, saranno avviati i lavori di consolidamento e restauro conservativodell’importante monumento».

È quanto ha dichiarato l’Assessore regionale emerito Mario Mazzocca, che definisce l’evento come «un’ottima notizia; come avevamo preannunciato nei mesi scorsi, alla luce della tempistica del procedimento avviato e della documentazione progettuale, il monumento potrà riaprire i battenti nel prossimo anno 2023.La realizzazione delle opere previste, dopo l’espletamento della procedura amministrativa, è stata affidata in via definitiva all’impresa Alessandrini di Frascati. L’operatore economico, una volta esperiti i necessari adempimenti di legge per addivenire alla sottoscrizione del contratto, potrà insediare il cantiere ed avviare le lavorazioni sicuramente entro l’anno in corso».

«Sono trascorsi quasi 5 anni – continua Mazzocca – cinque anni dal 17 novembre 2017 allorquando, in seduta di “Cabina di Regia per la Ricostruzione” a Palazzo Chigi e in rappresentanza della Regione Abruzzo, diedi il via libera all’approvazione del Piano Triennale Mibact per la ricostruzione post-sisma delle chiese extra-cratere, poi approvato dal Governo il successivo 22 dicembre, con cui furono stanziati 1,5 milioni di euro per i lavori di consolidamento e restauro della Chiesa Abbadiale di Caramanico. Da allora, gli effetti dei danni al monumento, generati dalla tremenda azione congiunta neve-sisma del gennaio 2017, sono stati sinora mitigati grazie ad un finanziamento straordinario di 450mila euro dell’allora Giunta Regionale D’Alfonso per l’esecuzione di un intervento tampone; la sua attuazione si deve al Comune di Caramanico Terme, che nella primavera del 2018 si sobbarcò l’onere di realizzare autonomamente la copertura provvisionale del monumento che ancora oggi, nonostante qualche criticità, assolve seppur transitoriamente alla funzione di preservazione del monumento».

«Dal giugno scorso – conclude Mazzocca -, facendo propri i ripetuti appelli della comunità locale, come “Rete Abruzzo”abbiamo intrapreso un serrato e costruttivo confronto con il Ministero e la proprietà affinché si giungesse ad una rapida soluzione del problema. Oggi, grazie alle interlocuzioni intraprese dalla nostra Associazione, possiamo affermare come le opere di restauro del prezioso gioiello di edilizia religiosa abruzzese possano essere concretamente avviate entro l’anno, con l’obiettivo di recuperare buona parte del tempo incomprensibilmente perso sinora che ha determinato riflessinon proprio benefici sulla preservazione del bene e che, purtroppo,incidono negativamente sulla attuale disponibilità di risorse; a tal riguardo, si attende l’esito dell’inserimento di un 2° lotto di intervento nell’ambito della nuova programmazione ministeriale, ambito nel quale era già previsto uno specifico intervento di consolidamento sulla Chiesa di San Nicola di Bari».

 

 

 




NUOVI COMUNI ED ENTI ADERISCONO AL CONSORZIO PUNTO EUROPA. Filippo Lucci: “Premiate competenze specializzate e relazioni istituzionali, presto COPE pubblico al 100%”

Nuovi Comuni ed Enti pubblici scelgono di entrare nella compagine societaria di COPE (Consorzio Punto Europa). La Società di progettazione europea con una lunga esperienza nella cooperazione territoriale che gestisce il Centro ufficiale della Commissione europea e lo Sportello di Invitalia si appresta a diventare un soggetto pubblico al 100%.
Negli ultimi mesi hanno deliberato l’adesione a COPE: il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, i comuni di Pietracamela, Rocca di Mezzo, Fano Adriano, Tornimparte, Scoppito, Capitignano, Arsita, Rocca di Cambio e Bisenti. Altri comuni hanno già manifestato la stessa volontà.
COPE si conferma – dichiara l’Amministratore Filippo Lucci – una realtà in forte espansione sia sotto il profilo dei nuovi ingressi, sia per le ulteriori collaborazioni con enti pubblici, associazioni di categoria e imprese. Sempre più portatori d’interessi si rivolgono al Consorzio per scrivere progetti, avere un’assistenza tecnica specializzata, monitorare il sistema dei finanziamenti europei, nazionali e regionali.
La vera sfida – conclude Lucci – è quella di contribuire ad intercettare e investire le tante risorse disponibili in questo momento storico ma soprattutto rendere concrete e tangibili le ricadute che questi fondi possono sviluppare in termini di nuove infrastrutture, servizi per i cittadini e imprese, nuova occupazione”.




Nuovo anno scolastico: in calo il numero degli alunni, stabile quello dei docenti. Direttore generale Nardocci: “Scongiurate le classi pollaio”

 

 

 

Si sono concluse in tempo utile per un ordinato inizio delle lezioni le operazioni di avvio dell’anno scolastico. Le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente sono state ben 998, grazie alla tempestiva conclusione di 26 procedure concorsuali. Le nomine a tempo determinato sono state 3213. Nonostante una contrazione del numero totale degli alunni (-2468 rispetto all’anno precedente) è stato mantenuto lo stesso contingente di docenti in servizio, provvedendo, per contro, ad una riduzione del numero di alunni per classe, giungendo ad una media regionale di 19,3 studenti per classe.

“Si tratta di un risultato incoraggiante – ha sottolineato il Direttore generale USR Abruzzo, Massimiliano Nardocci la cui nomina alla guida dell’USR – che allontana il rischio delle cosiddette ‘classi pollaio’ ”.

Per questo anno scolastico il totale dei docenti in servizio su posti comuni ammonta a 15.841,   unitamente a 5.645 posti di sostegno.

Sono invece, 165.148 gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado che il 12 settembre, data ufficiale stabilita dal calendario regionale, torneranno in aula. Il totale degli studenti della provincia di Chieti è di 47.839; 43670 nella provincia di Pescara; nella provincia di Teramo 38.448; 35.200 gli studenti della provincia aquilana.  La contrazione totale del numero degli alunni di 2.468 nella regione è stata maggiore nella provincia di Chieti con 1.203 alunni in meno rispetto all’anno precedente; segue Pescara con 604 studenti in meno, L’Aquila con meno 485 studenti e Teramo con meno 176 alunni. In questa provincia si registra tuttavia una contrazione minore in virtù dell’inserimento degli alunni di cittadinanza ucraina, concentrati prevalentemente nell’area costiera.




Inps: al via la seconda fase dell’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati che riscuotono in Europa, Africa e Oceania.

A partire dal 14 settembre 2022, Citibank NA curerà la spedizione delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, nei confronti dei pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania – con esclusione dei Paesi Scandinavi e dei Paesi dell’est Europa già interessati dalla prima fase – da restituire alla Banca entro il 12 gennaio 2023. Qualora l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di febbraio 2023, laddove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza e, in caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2023, il pagamento della pensione sarà sospeso a partire dalla rata di marzo 2023.
Al fine di ridurre il rischio di pagamenti di prestazioni dopo la morte del beneficiario e in una logica di prevenzione delle criticità derivanti dalle eventuali azioni di recupero delle somme indebitamente erogate, alcuni pensionati potranno essere interessati dalla verifica generalizzata dell’esistenza in vita, indipendentemente dalla propria area geografica di residenza o domicilio.
Per razionalizzare lo svolgimento dell’attività di verifica in un’ottica di semplificazione amministrativa, l’Istituto ha chiesto a Citibank NA di escludere dall’accertamento alcuni gruppi di pensionati quali, ad esempio, quelli che risiedono in Paesi in cui operano Istituzioni con le quali l’Inps ha stipulato accordi di collaborazione per lo scambio telematico di informazioni sul decesso dei pensionati comuni.
Citibank NA avvierà la verifica dell’esistenza in vita con la spedizione della lettera esplicativa e del modulo standard di attestazione. La modulistica è stata redatta sia in lingua italiana sia, a seconda del Paese di destinazione, in inglese, francese, tedesco, spagnolo o portoghese.
La lettera, nella quale sarà indicata anche la data di restituzione del modulo di attestazione dell’esistenza in vita, riporterà le seguenti informazioni:
§  le istruzioni per la compilazione del modulo di esistenza in vita;
§  la richiesta di documentazione di supporto (fotocopia di un valido documento d’identità del pensionato con foto);
§  le indicazioni per contattare il Servizio Citibank NA di assistenza ai pensionati.
Per consentire un’ordinata e tempestiva gestione del flusso di rientro delle attestazioni, il modulo sarà personalizzato per ciascun pensionato. Per questo motivo gli interessati dovranno utilizzare il modulo ricevuto da Citibank NA e non potranno essere utilizzati moduli in bianco. Nel caso in cui un pensionato non riceva il modulo o lo smarrisca, dovrà contattare il Servizio di assistenza della Banca, che provvederà a inviare un nuovo modulo personalizzato. Le informazioni in merito all’avvio dell’accertamento generalizzato e alle modalità da seguire per il completamento del processo, anche con riguardo alla localizzazione del pagamento presso gli sportelli Western Union, saranno portate a conoscenza dei pensionati attraverso il sito web della Banca (www.inps.citi.com).
Modalità di produzione della prova dell’esistenza in vita
Come già avvenuto in passato, Citibank NA ha reso disponibili ai pensionati coinvolti in tale accertamento le seguenti diverse modalità per fornire la prova di esistenza in vita:
A)     Modalità cartacea.  In via ordinaria, i pensionati dovranno fare pervenire il modulo di attestazione dell’esistenza in vita, correttamente compilato, datato, firmato e corredato della documentazione di supporto, alla casella postale PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom, entro il termine indicato nella lettera esplicativa. Tale modulo dovrà essere restituito a Citibank NA controfirmato da un “testimone accettabile”. Per “testimone accettabile” si intende un rappresentante di un’Ambasciata o Consolato Italiano o un’Autorità locale abilitata ad avallare la sottoscrizione dell’attestazione di esistenza in vita;
B)Portale web. l’Inps ha fornito a Citibank NA una lista di operatori dei Patronati che in base alla normativa locale hanno qualifiche che rientrano fra quelle dei “testimoni accettabili”. Tali soggetti, previa verifica da parte di Citibank NA del possesso della qualifica di “testimone accettabile”, sono autorizzati ad accedere al portale specificamente predisposto dalla stessa Citibank NA al fine di attestare essi stessi, con modalità telematiche, l’esistenza in vita dei pensionati. La medesima funzionalità di attestazione dell’esistenza in vita dei pensionati in forma telematica è stata resa disponibile anche ai funzionari delle Rappresentanze diplomatiche indicati dal Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
C)Riscossione personale presso gli sportelli Western Union. Per i pensionati che hanno ricevuto da Citibank NA il modello cartaceo di richiesta di attestazione di esistenza in vita, la riscossione personale agli sportelli Western Union di almeno una delle rate, entro il termine di restituzione dell’attestazione indicato nelle lettere esplicative, costituirà valida prova di esistenza in vita, sollevando il pensionato dall’invio del modulo cartaceo a Citibank NA.
Si rammenta che è attivo il servizio di supporto della Banca per pensionati, operatori di Consolato, Patronati, delegati e procuratori che necessitino di assistenza riguardo alla procedura di attestazione dell’esistenza in vita. Il Servizio di supporto Citi può essere contattato dai pensionati con le seguenti modalità:
• visitando la pagina web www.inps.citi.com;
• inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo inps.pensionati@citi.com;
• telefonando a uno dei numeri telefonici indicati nella lettera esplicativa.

Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:00 alle ore 20:00 (ora italiana), in lingua italiana, inglese, spagnola, francese, tedesca e portoghese. Inoltre, è possibile contattare la Banca all’indirizzo SkypeINPS@interaction.live tramite l’applicativo Skype “classic”, accedendo al link https://www.skype.com/en/get-skype.




La Provincia incontra Dirigenti, Consigli d’Istituto e Consulta degli Studenti in vista della riapertura dell’anno scolastico.

Teramo, 7 settembre 2022. La Provincia incontra Dirigenti, Consigli d’Istituto e Consulta degli Studenti in vista della riapertura dell’anno scolastico. L’incontro è stato promosso dal presidente Diego Di Bonaventura e dal consigliere delegato all’edilizia scolastica Enio Pavone, e vedrà inoltre la partecipazione del vice presidente Luca Frangioni (delegato al patrimonio) e della struttura tecnica dell’Ente con il dirigente Francesco Ranieri e la funzionaria delegata all’edilizia scolastica Mariella Gabriele.

La riunione servirà a presentare il piano di investimenti sui poli scolastici dell’intera provincia, a fare il punto sui lavori in corso e su quelli già conclusi realizzati durante l’estate per recuperare nuove aule, sulla base delle indicazioni pervenute dalle scuole, e in vista degli interventi a medio e lungo termine che saranno coperti con i finanziamenti straordinari intercettati dalla Provincia e che ammontano a circa 120 milioni di euro.

La riunione si svolgerà in sala consigliare domani 8 settembre a partire alle ore 12:00.




INIZIO ANNO SCOLASTICO: FIAB: ISTITUIRE SUBITO LE STRADE SCOLASTICHE

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Teramo, 7 settembre 2022

Il nuovo anno scolastico è alle porte e FIAB Teramo torna a sollecitare le amministrazioni della provincia per l’istituzione delle strade scolastiche e per liberare gli spazi esterni, di pertinenza degli edifici per l’istruzione, dalle auto.

“Approfittiamo per augurare agli studenti e studentesse delle scuole di ogni ordine e grado – scrive il presidente FIAB Teramo, Gianni Di Francesco – un sereno anno scolastico, e torniamo a chiedere ai Comuni della provincia la creazione delle “zone scolastiche”, aree in prossimità della scuola, in cui è garantita una “particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente” (art. 3 comma 58-bis del C.d.S.), con chiusura, permanente o parziale, al traffico veicolare.

Per istituire una strada scolastica è sufficiente che il Sindaco emetta un provvedimento limitativo della circolazione, sosta o fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli (art. 7 comma 11 bis del C.d.S.).

Quanto sopra – continua Di Francesco – assicurerebbe una maggiore sicurezza per gli studenti e una migliore qualità dell’aria nell’intorno della struttura scolastica ed avrebbe, specie se associata ad altre iniziative come il pedibus o il bicibus, o ancora la promozione della mobilità pedonale e ciclistica per gli studenti più grandi, un enorme valore educativo.

Nonostante siano trascorsi due anni dall’introduzione delle strade scolastiche nel Codice della Strada – prosegue il presidente FIAB Teramo – questo provvedimento è stato adottato solo da poche decine di Comuni su un totale di oltre 8000. Si tratta di un numero irrisorio a fronte del valore in termini di sicurezza e salute per i nostri bambini, soprattutto se paragonato alle centinaia di strade scolastiche già realizzate in città europee come Londra (500), Parigi (170) e Barcellona (150).

Le strade scolastiche sono strumenti facilmente attuabili, normati e riconosciuti ovunque come indispensabili. L’inerzia da parte dei Comuni nell’istituirle ha purtroppo conseguenze molto pesanti: quotidianamente leggiamo di incidenti che accadono nei pressi delle scuole.

Chiediamo, quindi, che i Sindaci colmino il ritardo accumulato in questi due anni, ed emettano divieti di transito e parcheggio ad auto e moto di fronte alle scuole: bastano un’ordinanza, un cartello e una transennaè necessario, inoltre, che i Dirigenti scolastici liberino da subito i cortili delle scuole dal parcheggio delle auto di personale e genitori, che sono un rischio quotidiano di tragedie e privano i più piccoli di spazi di gioco ed educazione all’aperto; che il Parlamento renda obbligatoria l’istituzione delle zone scolastiche davanti a ogni istituto, con chiusura al traffico e alla sosta delle macchine come minimo negli orari di entrata e uscita degli alunni mediante barriere fisicheI Presidenti e Consiglieri di Regione facciano pressione a livello nazionale perché l’obbligo sia istituito.”

Un’appello che rimanda la memoria alla tragedia di L’Aquila, dove un’auto ha travolto il recinto di una scuola dell’infanzia uccidendo un bambino, ma anche a tante analoghe tragedie (basta fare una ricerca su google per rendersi conto del numero, impressionante, degli incidenti davanti alle scuole). Tragedie che, nell’immediato, suscitano commozione e sdegno ma, passato del tempo, cadono nel dimenticatoio senza che vengano presi provvedimenti risolutivi.




Arretratezza ferroviaria a Francavilla al Mare, Angelucci ne parla in conferenza martedì 6 settembre

 

E’ prevista per martedì 6 settembre alle ore 11 presso il Chiostro del Mu.Mi la conferenza stampa indetta dal Consigliere di Francavilla al Mare Roberto Angelucci sulla proposta del bypass ferroviario San Silvestro Pescara – Francavilla al Mare Ortona e sulle condizioni di arretratezza della ferrovia adriatica lungo il tratto di competenza, argomento già contemplato dallo stesso Angelucci nel programma elettorale presentato in occasione della sua candidatura a sindaco alle scorse elezioni amministrative nel comune teatino.

 

Tra i punti chiave della conferenza ci saranno inoltre: la velocità, le barriere antirumore, il rilancio del prolungamento della variante ANAS che va anche raddoppiata, in un momento di grande progresso; “è indispensabile dopo quasi un anno dalle elezioni – secondo Angelucci – riprendere contatto con gli argomenti individuati, poichè sono legati al miglioramento della vita nell’area urbana ed i cittadini hanno bisogno della tranquillità e dei servizi per vivere bene”.

 

In caso di maltempo la conferenza si terrà presso il Foyer del Palazzo Sirena.




Progetto Erasmus + BREED “Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga promuove la formazione e l’allevamento suino di razze rustiche”

 

La tutela delle attività antropiche, in un’area protetta fortemente legata alle pratiche agro-zootecniche, rappresenta per il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga una necessità ma anche un’opportunità di rilancio di un’economia rurale che, per generazioni, ha garantito la sussistenza di popoli anche in zone impervie.

La maggior parte di queste attività vedono prevalere l’adozione di tecniche estensive con produzioni tradizionali di qualità; in ambito zootecnico il settore ovi-caprino e bovino risulta predominante, favorito nel periodo primaverile ed estivo, dalla disponibilità di pascoli caratterizzati da una tale varietà di specie pabulari da conferire a latte e carne particolari proprietà aromatiche.

Per quanto riguarda il comparto suinicolo, pur in presenza di una tradizione norcina molto radicata e dalle origini antiche, nell’Area protetta si riscontra la presenza di un numero relativamente modesto di allevamenti: negli ultimi tempi, tuttavia, è costantemente cresciuto l’interessamento degli operatori locali nei riguardi dell’allevamento del maiale, ai fini della diversificazione del reddito e dell’offerta di carni di qualità da utilizzare nelle successive fasi di trasformazione.

Il ricorso a razze autoctone e all’allevamento all’aperto di piccoli nuclei di animali sta prendendo sempre più piede e rappresenta un’opportunità che consente di coniugare benessere animale, difesa dell’ambiente, conservazione della natura e qualità delle produzioni.

Particolare interesse sta suscitando il Suino Nero d’Abruzzo, animale rustico, di medie dimensioni, dal pelo ispido di colore nero caratterizzato da grandi orecchie ricadenti sugli occhi, tradizionalmente allevato in tutto l’Abruzzo e presente anche nel territorio dell’Area protetta.

Una spinta al recupero di questa antica razza è stata svolta dal Consorzio Allevatori Suino Nero d’Abruzzo, che ne cura la fase di promozione e valorizzazione definendo al contempo, attraverso uno specifico Disciplinare di Produzione, aspetti zootecnici e gestionali ritenuti fondamentali.

Le caratteristiche organolettiche del prodotto finale, quindi, sono il risultato della predisposizione genetica dell’animale ma anche di mirate tecniche di allevamento e rispondenza a particolari requisiti quali ad esempio, la presenza di aree sufficientemente estese da consentire all’animale di muoversi, pascolare, espletare le funzioni fisiologiche, etologiche e sociali e un’alimentazione fornita da farine aziendali o locali opportunamente miscelate, atte a garantire una dieta bilanciata.

Generalmente i soggetti di Suino Nero d’Abruzzo, al pari di molte razze rustiche allevate all’aperto, mostrano accrescimenti in peso più lenti, con pesi delle carcasse inferiori ai suini commerciali allevati al chiuso, pur garantendo buone rese di macellazione.La carne che ne deriva, si presenta più rossa e con un lardo più compatto e resistente ai processi di ossidazione lipidica e quindi più adatta alla trasformazione e conservazione.Il consumatore moderno è attento e sensibile a queste prerogative ed è disponibile a pagare un prezzo superiore per l’acquisto di salumi e insaccati ottenuti dalla carne di questi animali.

Appare chiaro, quindi, che per sfruttare in pieno ed in modo rispettoso le potenzialità di questa razza, l’allevatore deve necessariamente possedere capacità ed esperienza acquisite anche attraverso un processo di formazione continua.

È fuori dubbio che l’operatore zootecnico deve essere aiutato e indirizzato nella fase di accrescimento professionale ed un ruolo fondamentale può essere sicuramente svolto anche dalle Istituzioni pubbliche.

L’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, attento anche a questo aspetto, ha implementato uno specifico corso di formazione online sull’allevamento del suino di qualità denominato BREED.

Il progetto Erasmus + “BREED – Rafforzamento del sistema di formazione professionale attraverso il sostegno all’imprenditorialità sostenibile nell’allevamento suinicolo di qualità” co-finanziato dall’Unione Europea, infatti, mira a supportare le aziende suinicole nell’affrontare i tre principali pilastri della sostenibilità: benessere degli animali, redditività e impatto ambientale, con un approccio moderno e intuitivo.

Il partenariato europeo coinvolto nella realizzazione del progetto BREED, vede la presenza di Enti, Istituti e Organizzazioni di notevole competenza e caratura internazionale ed è composto da:

  • Dinamica, Italia;
  • Szkola Glowna Gospodarstwa Wiejskiego, Polonia;
  • Università della Tessaglia, Grecia;
  • Istituto di Istruzione Superiore “Antonio Zanelli”, Italia;
  • Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Italia;
  • Escola Profissional Cooperativa EPRALIMA, Portogallo;
  • Association Minities Bites, Lituania.

Obiettivo principale di BREED è quello di mettere a disposizione degli operatori ma anche degli studenti, tecnici e portatori di interesse un pacchetto completo di formazione di alta qualità, allo scopo di fornire gratuitamente online, l’opportunità di acquisire o ampliare le loro competenze nel settore suinicolo.

Il progetto, iniziato a settembre 2019 ha portato alla realizzazione di tre principali strumenti:

  • una guida all’allevamento suinicolo di qualità per formatori, a supporto dei docenti per favorire l’uso migliore del corso BREED all’interno dei loro programmi educativi e formativi e per incoraggiare l’autoapprendimento degli utilizzatori;
  • il corso online vero e proprio, composto da 14 moduli formativi per l’approfondimento delle principali tematiche legate all’allevamento del maiale, alla trasformazione delle carni e alla vendita del prodotto finale;
  • una guida motivazionale all’allevamento del suino di qualità atta ad incentivare e stimolare l’iscrizione e la frequenza al corso di formazione BREED.

Punto di forza del corso BREED, consiste nella possibilità da parte di chi lo frequenta, di affrontare i vari moduli tematici in completa autonomia, secondo propri tempi e possibilità e di verificare il grado di apprendimento attraverso lo svolgimento di un semplice test di autovalutazione al termine di ogni modulo.L’Ente Parco, nella convinzione che la qualità di un prodotto agroalimentare derivi dalle caratteristiche dell’area di produzione, dalle buone pratiche zootecniche adottate e da idonee tecniche di produzione, attraverso il corso BREED, vuole essere di aiuto agli operatori che puntano all’impiego di razze autoctone, espressione di biodiversità zootecnica del territorio.Stando ai primi feedback relativi all’andamento degli iscritti al corso e al numero di visualizzazioni del sito web dedicato www.pigbreedtraining.eu, l’idea progettuale BREED sembra soddisfare pienamente le aspettative.

 

 




Una donna Abruzzese conquista L’Arabia Saudita, Athena Jitariuc Biotecnologa e falconiere co-ideatrice del marchio Flyboost

Una donna Abruzzese conquista L’Arabia Saudita Athena Jitariuc Biotecnologa e falconiere co-ideatrice del marchio Flyboost Made in Italy Arabia Saudita IFBM – Siamo al meeting più grande al mondo di falconeria organizzato dall’associazione storica Saudi falcon Club, dove esperti ornitologi, biologi, riproduttori e falconieri si sono incontrati per discutere di come l’arte storica possa aiutare le specie selvatiche in via d’estinzione, grazie a programmi di riproduzione, allenamento e reintroduzione dei rapaci. Nel meeting internazionale tutta l’attenzione è stata focalizzata sull’unica donna presente tra gli speaker, la dott.ssa Biotecnologa A. Jitariuc che insieme al noto falconiere Abruzzese Dott. Giovanni Granati, ha presentato il marchio flyboost con i suoi brevetti, le scoperte scientifiche sulla muscolatura dei rapaci e gli sviluppi portati avanti in Italia. Gli Arabi, spiega Athena, hanno ben gradito i nostri traguardi nonché i prodotti esposti, tra cui un’integratore alimentare di ultima generazione capace di supportare l’allenamento di questi soggetti fornendo tutti i nutrienti di cui hanno bisogno, un drone indistruttibile (UFO) che si sostituisce ad una preda simulando finti inseguimenti, le pubblicazioni scientifiche su tali argomenti e tanto altro. Abbiamo attivato importanti collaborazioni internazionali con professori, scienziati e ornitologi del mondo Arabo, molto attivi su tale argomento. Siamo molto felici di questo traguardo importante che ha come principale fine quello di salvaguardare le specie in via d’estinzione guardando la problematica in maniera diretta e sperimentale quindi non solo osservazionale. In Italia purtroppo spiega Giovanni, abbiamo sempre trovato notevoli muri a tal riguardo, con associazioni ambientaliste focalizzate ad avere posti di lavoro pubblici assicurati nonché stati patrimoniali milionari pari alle multinazionali, sfruttando il tema ambiente e la paura della massa per assicurarsi credibilità, facendo leva su un sistema giuridico e organizzativo ostruzionistico. Questo si traduce in un totale blocco per le nuove idee e in una fittizia salvaguardia dell’ambiente.