INPS-Trattamento di fine servizio ai dipendenti pubblici (TFS): riepilogo dei termini di pagamento

Sulla base di quanto previsto dalla normativa, i termini per l’erogazione del TFS ai dipendenti pubblici variano a seconda delle cause di cessazione del rapporto di lavoro.
Nel dettaglio la normativa vigente prevede il pagamento del TFS entro 105 giorni in caso di cessazione dal servizio per inabilità o per decesso del lavoratore.
Nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, avvenuta per raggiungimento dei limiti di età o di servizio, il pagamento va effettuato non prima di 12 mesi dalla data di cessazione dal servizio.
In tutti gli altri casi di cessazione del rapporto di lavoro, come per esempio le dimissioni e il licenziamento, in base a quanto previsto dalla normativa, il pagamento della prestazione spettante sarà effettuato non prima di 24 mesi.
Sulla base di queste tempistiche, l’erogazione della prestazione può quindi avvenire:

  • in un’unica soluzione, se l’ammontare complessivo lordo è pari o inferiore a 50.000 euro;
  • in due rate annuali, se l’ammontare complessivo lordo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro;
  • in tre rate annuali, se l’ammontare complessivo lordo è pari o superiore a 100.000 euro.

In caso di pagamento rateale, la seconda e la terza tranche saranno pagate rispettivamente dopo 12 e 24 mesi dalla data di decorrenza del diritto al pagamento della prima.
Ai termini di pagamento previsti sulla base della causale di cessazione, la normativa aggiunge 90 giorni per gli adempimenti istruttori duranti i quali non maturano interessi di mora, in quanto l’elaborazione e la liquidazione dei TFS dipende anche dalla celerità di trasmissione dei dati giuridici ed economici utili all’elaborazione della prestazione da parte degli Enti ex datori di lavoro. Operazione che, talvolta, può determinare un ampliamento dei tempi di lavorazione delle istanze che si presentino incomplete sotto il profilo degli elementi utili al calcolo della prestazione.
Va infine ricordato che, quando si va in pensione prima di aver raggiunto i requisiti anagrafici o contributivi previsti dalla riforma Monti/Fornero, ad esempio usufruendo del beneficio pensionistico “Quota 100”, i termini per l’erogazione del TFS decorrono dalla data di raggiungimento del diritto teorico più favorevole (requisito anagrafico o contributivo previsto dalla Monti Fornero), non dalla data di effettivo collocamento a riposo.
Al momento dell’accesso alla pensione è possibile presentare, alle banche o agli intermediari finanziari che aderiscono ad uno specifico Accordo Quadro sottoscritto tra ABI e i Ministeri interessati, sentito l’INPS -rinnovato di recente e in corso di pubblicazione sulla G.U, una richiesta di finanziamento per una somma pari all’importo dell’indennità di fine servizio maturata, entro un massimo di 45.000 euro.
L’INPS in tal caso, a fronte della presentazione della domanda on- line di anticipazione da parte dell’iscritto, ha 90 giorni di tempo per rilasciare la certificazione, e 30 giorni, dalla data di notifica del contratto da parte della Banca, per produrre la presa d’atto, decorsi i quali la richiesta di anticipazione deve essere ripresentata.
Il finanziamento dell’anticipazione autorizzata viene garantito dallo Stato tramite un apposito fondo di garanzia gestito dall’INPS.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.INPS.it




Tua, disservizi e disagi per l’utenza: Orsa Trasporti Abruzzo presenta un esposto al prefetto di Pescara

 

Odissea per i passeggeri nei giorni 18 e 19 agosto

 

Disservizi e incongruenze nel trasporto pubblico effettuato dall’azienda regionale Tua, malcontento e forti disagi tra gli utenti fruitori del servizio: questa l’odissea in cui sono stati proiettati diversi malcapitati nelle giornate del 18 e 19 agosto scorsi, tra cui minori e lavoratori pendolari prettamente vincolati all’efficienza del servizio. Le cause, su cui gravano le ferie estive, sono da ricercarsi nel deficit di personale con la conseguente mancata copertura dei turni di servizio, a totale discapito dei passeggeri.

A tal proposito, il sindacato Orsa Trasporti Abruzzo, coordinato dal segretario regionale Alex Orlandi, ha indirizzato una nota al prefetto di Pescara dettagliando i fatti per segnalare la gravità allo stato attuale:

“Nella giornata del 18 agosto 2022, la società di Trasporto Unico Abruzzese non ha garantito le corse in partenza da Pescara dirette a Moscufo delle ore 15.45 e delle ore 18; considerando che le partenze effettuate regolarmente sono state alle 14.10 e alle 19.40 si è creata un’attesa di diverse ore per i malcapitati passeggeri; nella stessa giornata sono state soppresse anche le corse di ritorno da Moscufo delle ore 17.10 e delle 18.50, in questo caso la situazione si rende di gran lunga più complicata tenendo presente che le corse non espletate sono le ultime due giornaliere che collegano il paese con la città di Pescara. Il giorno 19 agosto 2022 si è verificato un ulteriore disservizio imputabile a Tua spa, la corsa in partenza alle ore 16.05 da Pescara diretta a L’Aquila non è stata effettuata creando un considerevole problema ai numerosi pendolari che erano in attesa di ritornare a casa dopo una giornata di lavoro”.

L’insostenibilità della situazione sfocia in un appello finale a tutela anche dei diritti dei dipendenti Tua su cui pesa inesorabilmente la cattiva gestione aziendale, sollecitando un intervento da parte del prefetto “per regolarizzare le problematiche scaturite dalla pesante carenza di personale dipendente di Tua spa, carenza che si ripercuote anche sui lavoratori che si vedono negare regolarmente le giornate di ferie con devastanti ripercussioni sul recupero psicofisico degli autisti che espletano il servizio di trasporto”.




Il Maestro Pietro Bisignani, cantore Pontificio “Sistino apre gli eventi della sedicesima edizione di “Cordata per l’Africa” – La Perdonanza nel Monastero di San Basilio, il più antico della città

».

Attraverso i numerosi viaggi-studio in Sud America- racconta Bisignani- sono venuto in contatto con il grande patrimonio musicale dei popoli guaranì, quechua, otavalo, makà, yoruba; dedicandomi ad una ricerca vocale musico-antropologica. Dagli anni novanta sono ideatore di numerosi progetti musicali e di dialogo interculturale e interreligioso, che mi vedono protagonista come cantante, polistrumentista, compositore e direttore. Nel 2010, in collaborazione con lo psichiatra Jerome Liss e il neurologo Tommaso Fulgente, ho creato un metodo multidisciplinare artistico, terapeutico e riabilitativo, basato sulla relazione tra voce, linguaggio, movimento del corpo, memoria e neurotrasmettitori, per musicisti (e non) colpiti da afasie e da ictus».

Bisignani è anche autore dei saggi: “La voce attraverso” (Bam music, 2019) e “I Teatri delle competenze” (Armando Editore, 2022).

Una particolareggiata presentazione, curata nei minimi dettagli, i cui disegni stilizzati, geometrici e i cartoni sono stati realizzati dallo stesso Bisignani, con filmati e documenti audio da “Popoli dell’Amazzonia” di F. Massara e da “Musica millenaria”. 

Alla fine dell’evento, non sono mancate le rituali foto, alcune delle quali richieste espressamente dalle Suore Benedettine Celestine, le ultime eredi al mondo di Celestino V, regalando un originale e prezioso tocco pacifico e beneaugurante.

Nella giornata di oggi 22 agosto dalle 10.30, si parte con il consueto “Un caffè di solidarietà” iniziativa a cura dei giovani del Rotaract Club L’Aquila, con visita guidata nei tesori del Monastero a cura degli “Amici di San Basilio”, mentre alle ore 18 si terrà la presentazione del libro “I Papi e Celestino V, di Angelo De Nicola della One Group Edizioni, con gli interventi di Don Luigi Maria Epicoco, teologo, scrittore, assistente ecclesiastico Dicastero Vaticano per la Comunicazione e Franca Colella, Presidente Rotary Club Sulmona, le letture saranno eseguite da Sabrina Giangrande. Al termine verrà preparato  un “Aperitivo francescano” di sensibilizzazione per la raccolta di fondi a sostegno del Monastero di San Basilio e delle sue Missioni in Africa, a Bangui e nelle Filippine intitolate a Celestino V delle Suore Celestine a cura di “Scherza col Cuoco“. 




La Cassa di Risparmio di Fermo approva la semestrale

 

 

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Fermo ha approvato i risultati del primo semestre 2022.Un bilancio positivo da cui risulta che la Banca continua ad essere ben patrimonializzata, solida ed affidabile, con l’operatività in aumento.

I principali obiettivi del Piano industriale 2022-2024 sono stati anticipati ed alcuni già raggiunti.

 

Gliimpieghi lordi alla clientela a giugno 2022 si attestano a 1.230 milioni di euro, con un incremento del 4% anno su anno.La raccolta complessiva raggiunge 3.418 milioni di euro,con una crescita di 146 milioni rispetto al 30 giugno 2021 (+4,5%). In particolare la raccolta diretta si attesta a 2.015milioni (+5,4% a/a), la raccolta indiretta e assicurativa sale a 1.403 milioni (+3,2% a/a).Le commissioni nette aumentano anno su anno del 4,9%.

 

Continua la particolare attenzione ai livelli di coperturadei crediti deteriorati. Il coverage del totale dei crediti deteriorati è pari a 59,7%, mentre ilcoverage delle sofferenze raggiunge il69,4, valori superiori alle medie del sistema bancario.

 

L’aumento degli impieghi sta a significare la costante vicinanza alle famiglie e alle imprese e che si colgonosegni di ripresa e fiducia,soprattutto in alcuni settori, per l’uscita da un periodo difficilissimo, con l’auspicio che ci si avvii presto verso il ritorno alla normalità.

 

Particolare impulso ha avuto lo sviluppo della multicanalità:registrano un incremento significativo le carte di pagamento e l’operatività sui canali virtuali, mentre diminuiscel’incidenza delle operazioni effettuate allo sportello tradizionale rispetto al totale.A fine giugno sono oltre 38.000 le AppCarifermo scaricate per l’utilizzo del mobile banking.Inoltre nel semestre è stato rafforzato l’impegno verso la digitalizzazione ed i nuovi sistemi di pagamento, al fine di offrire alla Clientela prodotti e servizi sempre più innovativi e funzionali, come la possibilità di aprire i conti direttamente online.

 

Il Direttore Generale Ermanno Traini dichiara “In una situazione caratterizzata da diffuse incertezze del quadro economico con l’inflazione in crescita e l’aumento dei prezzi dell’energia e con il rischio di una recessione, la Banca, grazie al costante impegno professionale di tutte le sue persone, è riuscita aconfermarsi elemento strategico di rilievo per il territorio,aumentando l’operatività e mantenendo elevati livelli di capitalizzazione”.

 

Il Presidente Amedeo Grilli, dopo aver ringraziato il Direttore Generale ed i suoi collaboratori per i risultati conseguitiin questo ulteriore semestre positivoe per il notevole impegno profuso nell’attuazione del piano di impresa, ha sottolineato il ruolo della Banca che intende continuare ad essere una garanzia per tutti, in un momento in cui la situazione è estremamente complessa come l’attuale.Con l’occasione ha evidenziato inoltre come i risultati siano il frutto anche dell’impegno e della professionalità di tutti i componenti degli organi e del contributo alla stabilità dato dalla compagine sociale Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo ed Intesa Sanpaolo.




“Spoltore Nascosta”, edizione inedita per scoprire il borgo

 

A Spoltore la storia e l’arte sono “di casa”: solo in giorni speciali e sempre su prenotazione, si possono visitare luoghi che raccontano fatti e curiosità del borgo e che lasciano scoprire, almeno con una ricostruzione, l’originaria configurazione della città medievale.

In questa edizione inedita (fino al 21 agosto), promossa ed ideata dalla Pro Loco di Spoltore e Terra dei 5 Borghi, che sposa “Dimore”, la mostra diffusa di arte contemporanea (pittura, scultura e fotografia) e la 40° edizione dello “Spoltore Ensemble”, il pubblico sarà coinvolto nell’intima atmosfera della vita quotidiana degli abitanti, avendo il privilegio di vedere bregni, neviere, cisterne e ascoltare curiosi aneddoti, e saranno inoltre aperte al pubblico alcune dimore storiche non fruibili durante le altre edizioni di “Spoltore Nascosta”.

Sono tanti i lati nascosti di Spoltore, dove anche le case storiche “insegnano” e possono rivelarsi veri e propri scrigni di opere d’arte. Chiunque vorrà partecipare sarà accompagnato da guide e/o accompagnatori turistici regolarmente iscritti agli Albi regionali.

Il punto di ritrovo è sempre piazza Di Marzio – Spoltore e la durata del percorso è di 1 ora e 30 minuti con orario 18.00 – 19.30.

La quota di partecipazione è di 10 €; evento gratuito per bambini con età < 6 anni, disabili, accompagnatori e guide turistiche.

Per info e prenotazioni 350.1811922.




Dopo Celestino V, è di Francesco il dono più grande a L’Aquila. Il 28 agosto sarà il Papa ad aprire la Porta Santa di Collemaggio per la Perdonanza n. 728

L’Aquila, Santa Maria di Collemaggio FOTO ARCHIVIO

 

di Goffredo Palmerini

 

 

L’AQUILA – Avrebbe mai immaginato Pietro Angelerio, l’umile e tenace monaco benedettino poi eremita sui monti della Majella e del Morrone, eletto al soglio pontificio il 5 luglio 1294, che il primo Giubileo della cristianità da lui concesso in dono all’umanità quel 29 agosto a L’Aquila,dallaBasilica di Santa Maria di Collemaggiodove fu incoronato, che dopo 728 anni un suo successore, Papa Francesco, avrebbe aperto la Porta Santa per la Perdonanza che egli stesso aveva istituito?

 

E avrebbe mai potuto immaginare, egli Celestino V, diventato papa in un tempo tra i più tormentati della storia e con i vertici della Chiesa viziati da lotte intestine e dai guasti del potere temporale, mentre la cristianità era stata profeticamente richiamata alla povertà e all’umiltà da Francesco d’Assisi ed attendeva l’era dello Spirito Santo già vaticinata dall’abate calabreseGioacchino da Fiore, avrebbe dunque Celestino potuto immaginare che dopo sette secoli un suo successore,ponteficein un periodo della storia altrettanto tormentato, sarebbe venuto a L’Aquilaper rilanciare l’universale messaggio di perdono, di riconciliazione e di pace della sua Perdonanza?

 

E ancora, avrebbe mai potuto immaginare Celestino V che il suo gesto rivoluzionario delle dimissioni, con la rinuncia alla tiara resa a Napoli il 13 dicembre 1294 dopo appena quattro mesi di pontificato, gli avrebbe comportato ad opera del successore Bonifacio VIIItutte le conseguenze subìte e persino la restrizione nella cella di Fumone, fino alla morte il 19 maggio 1296, e per sette secoli una forma di imbarazzata “rimozione” del suo profetico pontificato, pur di fronte alla santità,accertata e riconosciuta per ben due volte in due distinti processi canonici, nel 1313 come confessore e nel 1668 come papa, avrebbe dunque potuto immaginare che quattro suoi grandi successori –Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco – avrebbero invece celebrato il coraggio eroico delle sue dimissionidal soglio di Pietro?

 

E Celestino avrebbe potuto lontanamente immaginare che Benedetto XVI, venuto a L’Aquila all’indomani del terribile sisma che aveva semidistrutto la città e la basilica di Collemaggio, il 28 aprile 2009 aperta la Porta Santa si sarebbe soffermato in raccoglimento proprio davanti all’urna che contiene le sue spogliedeponendovi sopra il pallio, un omaggio straordinario alla sua santità e all’eroismo delle sue dimissioni, come ancora una volta papa Ratzingerribadì con nettezza il 4 luglio 2010 in visita pastorale a Sulmona, poco prima che egli stesso, nel febbraio 2013, assumesse l’identica scelta di dimettersi?

 

E avrebbe mai Celestino potuto immaginare che nella Divina Commediaun verso del III canto dell’Inferno – «Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto, vidi e conobbi l’ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto»– l’avrebbe come una damnatio memoriaeper secoli perseguitato, mentre non è assolutamente dato per certo che il Sommo Poeta a Lui si riferisse, non potendo essere che proprio a Dante, massimo creatore della lingua italiana,sfuggisse la differenza tra i termini “rinuncia” e “rifiuto”? Quel rifiuto che invece il Cardinale Matteo Rosso Orsini, nel conclave del dicembre 1294, aveva espresso ai cardinaliper ben due volte dopo la sua elezione, spianando così la strada aBenedetto Caetani eletto papa il 24 dicembre con il nome di Bonifacio VIII.

 

E inoltre Celestino V avrebbe mai potuto immaginare che a riconoscere la sua eroica santità e il profondo valore spirituale insito nella sua Perdonanza – del perdono ricevuto e dato, della riconciliazione con Dio e con i fratelli, della pace tra popoli -, sarebbe stato anche un grande scrittore abruzzese, Ignazio Silone, “un cristiano senza chiesa” che a Lui avrebbe dedicato un’intensa opera letteraria e teatrale qual è “L’avventura di un povero cristiano”? E che valenti studiosi e storici del XX secolo – quali Raoul Manselli, Edith Pasztor, Peter Herde e tanti altri ancora – lo avrebbero finalmente sottratto da un superficiale quanto iniquo giudizio di uomo incolto e succubo, restituendogli la giusta dimensione nella storia della cristianità e nella spiritualità del suo tempo?

 

Ebbene, mentre queste paradossali e velleitarie domande richiamano alla mente la straordinaria esistenza di Pietro del Morrone, umile monaco e poi eremita che in appena qualche decennio era riuscito a costituire un ordine monastico secondo la regola di San Benedetto, a farlo riconoscere e poi persino a farlo confermare da Gregorio X nel secondo Concilio di Lione, dov’Egli s’era recato nel 1274 a perorarne la causa, quindi a diffonderlo con la realizzazione di numerosi monasteri e abbazie, riflettiamo su quali gesti profetici Egli compì per la cristianità, una voltadiventato papa Celestino V, per soli cinque mesi fino alle sue dimissioni: in primis l’istituzione della Perdonanza, il Giubileo di un giorno – dai Vespri del 28 agosto a quelli del 29, di ogni anno -, il primo della storia. E ci soffermiamo sull’emozione e sulla gioia con cuiL’Aquila si sta preparando all’eccezionale visita pastorale di Papa Francesco,che il 28 agosto verrà ad aprire la Porta Santa al mondo per la Perdonanza numero 728.

 

Il desiderio di veder aprire la Porta Santa dal Papa, lungamente coltivato dagli Aquilani che hanno il privilegio di custodire, attraverso la Municipalità, la Bolla della Perdonanza emessa da Celestino V il 29 settembre 1294, è stato sostenuto con l’accorto assiduo accompagnamento dell’istanza in Vaticano dalCardinaleArcivescovo Giuseppe Petrocchi. Ed ha trovato accoglienza in Papa Francesco, che il 4 giugno scorso ha dato conferma attraversola lettera ufficiale diramata dalla Sala Stampa Vaticana, con la quale è stato reso noto il programma dettagliato della visita pastorale, e con l’annuncio dato dallo stesso Card. Petrocchi. «Comunico, con immensa gioia, che il Santo Padre ha confermato la Sua Visita all’Aquila, il 28 agosto, in occasione della Celebrazione della Perdonanza. Questa scelta – ha annotato l’Arcivescovo Card. Petrocchirappresenta un gesto di predilezione verso la nostra Chiesa e la nostra Città, ancora più prezioso se si tiene conto dei Suoi pressanti impegni pastorali e di alcuni dolorosi problemi di salute. Dopo la istituzione della Perdonanza, decretata da Celestino V, Papa Francesco è il primo Pontefice che, dopo 728 anni, apre la Porta Santa. L’attesa fedele e tenace degli Aquilani, che si è prolungata nei secoli, approda felicemente al suo compimento. La presenza del successore di Pietro conferirà, a questo evento, una portata planetaria: la Porta Santa della Perdonanza verrà aperta non solo ai pellegrini che accorreranno numerosi, ma sarà spalancata sul mondo intero. Speriamo che tutti i Popoli, specie quelli lacerati da conflitti e da divisioni interne, possano varcarla, idealmente, e ritrovare le vie della solidarietà e pace. […] A nome della nostra gente – crocifissa da tre sismi devastanti e dalla calamità pandemica – esprimo un grazie, a cuore pieno, a Papa Francesco: che ancora una volta testimonia, nei nostri confronti, la compassione e la tenerezza di un Papa-Papà. […]».

 

Nel dettaglio questo il programma della visita pastorale. Papa Francesco arriverà il 28 agosto a L’Aquilain elicottero, atterrando alle 8:45 sul prato dello stadio Gran Sasso d’Italia. In auto il trasferimento a Piazza Duomo, dove sarà ad attenderlo l’Arcivescovo Card. Petrocchi, il Presidente della Regione Marco Marsilio, il Prefetto dell’Aquila Cinzia Torraco, il Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. Accompagnato dal Card. Petrocchi, il Papa entrerà in forma privata nella Cattedrale, massacrata dal sisma del 6 aprile 2009 e la cui ricostruzione dovrebbe finalmente partire tra alcune settimane. Alle 9:15, dal sagrato del Duomo il Santo Padre rivolgerà un saluto ai familiari delle 309 vittime del terremoto, alle autorità e ai cittadini presenti. Quindi, in papamobile, si trasferirà tra due ali di cittadini e fedeli alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Sul piazzale antistante la basilica ci sarà l’altare dove Papa Francesco, alle ore 10:00, presiederà la Celebrazione eucaristica, terrà l’Omelia e poi l’Angelus in mondovisione, cui seguirà il rito di apertura della Porta Santa. Alle 12:30 il Santo Padre si congederà e in auto raggiungerà lo stadio Gran Sasso dove l’attende l’elicottero per far rientro in Vaticano, con arrivo alle 13:15.La visita apostolica di Papa Francesco “rivoluzionerà” in parte i tempi e il protocollo dell’antico rituale del 28 agosto. Anzitutto i tempi, che vedono nella tradizione secolare l’apertura della Porta Santa dai vespri del 28 agosto a quelli del giorno successivo, festività di San Giovanni Battista. Intanto, questo il testo integrale della Bolla, nella traduzione dal latino fatta dallo storico Alessandro Clementi.

 

«Celestino Vescovo servo dei servi di Dio, a tutti i fedeli di Cristo che prenderanno visione di questa lettera, salute e apostolica benedizione. Tra le feste solenni che ricordano i santi è da annoverare tra le più importanti quella di San Giovanni Battista in quanto questi, pur provenendo dal grembo di una madre sterile per vecchiezza, tuttavia fu ricolmo di virtù e fonte abbondante di sacri doni, fu voce degli Apostoli, avendo concluso il ciclo dei profeti, ed annunziò la presenza di Cristo in terra mediante l’annuncio del Verbo e miracolose indicazioni, annunziò quel Cristo che fu luce nella nebbia del mondo e delle tenebre dell’ignoranza che avvolgevano la terra, per cui per il Battista seguì il glorioso martirio, misteriosamente imposto dall’arbitrio di una donna impudica in virtù del compito affidatole. Noi, che nel giorno della decollazione di San Giovanni, nella chiesa benedettina di Santa Maria di Collemaggio in Aquila ricevemmo sul nostro capo la tiara, desideriamo che con ancor più venerazione tal Santo venga onorato mediante inni, canti religiosi e devote preghiere dei fedeli. Affinché, dunque, in questa chiesa la festività della decollazione di San Giovanni sia esaltata con segnalate cerimonie e sia celebrata con il concorso devoto del popolo di Dio, e tanto più devotamente e fervidamente lo sia quanto più in tale chiesa la supplice richiesta di coloro che cercano Dio troveranno tesori della Chiesa che risplendono dei doni spirituali che gioveranno nella futura vita, forti della misericordia di Dio onnipotente e dell’autorità dei suoi apostoli SS. Pietro e Paolo, in ogni ricorrenza annuale della festività assolviamo dalla colpa e dalla pena, conseguenti a tutti i loro peccati commessi sin dal Battesimo, quanti sinceramente pentiti e confessati saranno entrati nella chiesa di Santa Maria di Collemaggio dai vespri della vigilia della festività di San Giovanni fino ai vespri immediatamente seguenti la festività. Dato in Aquila, 29 settembre, nell’anno primo del nostro pontificato».

 

La Santa Sede ha già con apposita disposizione regolarizzato la deroga sull’ora di apertura della Porta Santa che dà inizio della Perdonanza, motivandola con l’eccezionale presenza del Papa. Mutano, per ragioni di sicurezza e logistiche, le modalità del rituale civile previsto negli antichi Statuti della città e rinverdito dal protocollo civico progettato da Errico Centofanti nel 1983, con la rivitalizzazione della Perdonanza voluta dal Sindaco Tullio de Rubeis. Secondo il protocollo civico alle ore 16:00 parte da Palazzo Margherita d’Austria,sede del Comune, il Corteo che accompagna la Bolla alla Basilica di Collemaggio. Alle 18:00, dopo la lettura della Bolla, inizia la Messa stazionale che precede l’apertura della Porta Santa. Quest’anno, invece, il Corteo della Bolla anziché il 28 partirà il 23 agosto, nella serata solitamente inaugurale che dà il via alle manifestazioni civili e religiose della Perdonanza, con l’arrivo delFuoco del Morronee l’accensione del tripode che resterà acceso fino al 29 agosto, la sera del rientro della Bolla nel palazzo municipale.

 

Intanto già in questi giorni la fiaccola con ilFuoco proveniente dall’eremo diSant’Onofrio al Morrone è in viaggio, partita il 16 agosto. Portata da squadre di tedofori, toccherà le località del percorso lungo la Valle Subequanache nel luglio del 1294 Pietro Angeleriofeceper recarsi a L’Aquila, dove egli volleassumere la tiara papale, nella chiesa di Santa Maria di Collemaggiodella sua Badia. Dopo l’elezione, avvenuta a Perugia il 5 luglio, Pietro aveva ricevuto nel suo eremo sul monte Morrone la visita dei messaggeridel Sacro Collegio dei cardinali – tra i quali Jacopo Stefaneschi, che fu cronista di quegli storicieventi -, che gli portavano notizia dell’elezione, finalmente approdata a buon esito dopo 27 mesi di inutili tentativi, seguiti alla morte di Niccolò IV.Dopo un tormentato travaglio nella preghiera l’accettazione da parte di Pietro e nei giorni seguenti la partenza per L’Aquila a dorso d’un asinello, secondo gli umili suoi voleri, scortato dal re Carlo II d’Angiò e da Carlo Martello, figlio e re d’Ungheria, eaccompagnatoda un corteo di popolo che andava man mano crescendo lungo il viaggio, data la fama di santità dell’anziano eremita del Morrone già ultraottantenne.

 

Quando Pietro Angelerio giunse a L’Aquila, ospitato nella Reggia Angioina, vide la città in grande fermento costruttivo. Ciascuno dei castelli fondatori – inizialmenteall’incirca una settantina, da quando nel 1254 lo svevo Corrado IV aveva autorizzato la nascita della nuova città – edificava al meglio la propria chiesa, la piazza e la fontana del quartiere sul sito assegnato secondo l’armonioso progetto di fondazione che avrebbe reso la città una vera meraviglia di bellezza. Pietro trovò tuttavia anche contese e faziose turbolenze tra alcuni castelli fondatori. Il suo intervento riportò serenità e pace tra le comunità in conflitto, come pure provvide a sistemare pendenze fiscali della città con il regno angioino, grazie al suo intervento su re Carlo II. Insomma, il suo grande carisma già dava frutti alla città che molto beneficiava della comunità benedettina di Collemaggio e della saggezza dei suoi abati. Ma questo era solo un assaggio del grande dono alla città che Pietro avrebbe riservato per il giorno della sua incoronazione, annunciando il giubileo gratuito e universaledella Perdonanza,che avrebbe poi regolato con la Bolla istitutiva un mese dopo.

 

Memorabile, secondo le cronache, l’evento dell’incoronazione di Celestino V. Sulla spianata davanti la chiesadi Collemaggio una folla immensa di duecentomila persone assistette al rito, come riporta il testimone e cronista Jacopo Stefaneschi nel suo Opus Metricum. Altre cronache affermano che anche Dante Alighieri fosse presente quel giorno, in un evento che la cristianità attendeva da tempo, con l’avvento di un Pastore angelico che riportasse l’Ecclesia carnalisdel potere temporale a Ecclesia spiritualis.Celestino V diede subito questa impronta negli atti, nei segni e nei gesti che, nell’umiltà evangelica, la sua autorevolezza di pontefice disponeva. L’Aquila, nei mesi della presenza papale in città, prima che il pontefice, la Curia e i cardinali raggiungessero il Maschio Angioino a Napoli, divenne quasi una capitale per l’attenzione che il mondo di allora le riservò, per il fiorire dei mercati, per il messaggio spirituale di perdono e di pace che da Collemaggio s’irradiava verso l’umanità del mondo allora conosciuto. La Perdonanza divenne così, come lo è stata per secoli fino ad oggi, l’evento spirituale e civile dominante nella storia civica dell’Aquila, determinandone positivamente le sorti e segnando la sua forte impronta nella comunità e nella memoria collettiva degli aquilani. La Municipalità aquilana è custode dell’insigne privilegio spirituale che Celestino le ha singolarmente affidato – caso davvero unico – consegnandogli la Bolla originale della Perdonanza, il cui possesso ininterrotto le ha consentito ogni anno di indire, con la Chiesa aquilana ed universale, l’annuale Giubileo celestiniano secondo gli antichi Statuti della città. Nulla poté Bonifacio VIII per l’annullamento della Perdonanza, proprio perché mai il Primo Magistrato (il sindaco di allora) gli restituì la Bolla, che invece custodì rigorosamente nei forzieri della Torre civica. Ben se ne dovette fare una ragione Bonifacio, che proprio dalla Perdonanza prese tuttavia spunto per istituire nel 1300il Grande Giubileo.

 

Celestino V e il suo universale messaggio di perdono, di pace e di misericordia ha attraversato sette secoli fino ai nostri giorni, ricevendo finalmente il suggello di quattro giganti della Chiesa, quali sono Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco. Questa eccezionale edizione 728 della Perdonanza rimarrà per sempre nella storia della città. Ma rimarrà anche nella memoria del mondo per i valori universali di pace e di riconciliazione che il messaggio celestiniano reca con sé per gli uomini di ogni tempo. L’Aquila si sta preparando in queste settimane, anche di riflessione spirituale, al grande evento. La Chiesa aquilana, guidata con saggezza e carisma dal Cardinale Petrocchi, senza risparmio di energie staimpegnando l’intera comunità cristiana ad un appuntamento epocale che vuole, e può, essere un segno dei tempi nel drammatico periodo storico che il mondo sta vivendo. Tra pandemie, guerre, disastri ambientali, carestie, perniciosi cambiamenti climaticideterminati dall’inquinamento, si richiederebbero coscienze più accorte, politiche più attente alla custodia del Creato, governanti più aperti ed impegnati sui temi della Pace e della concordia tra i popoli. Che sia allora questa del 28 agosto anche un’occasione per la nostra Italia, perché politici e governanti dei valori della Perdonanza facciano tesoro, che altrettanto facciano le istituzioni d’Abruzzo. E soprattutto che il messaggio celestiniano, per la Municipalità e per ogni aquilano, non sia occasione per ritinteggiature esteriori e per vacui impegni di facciata, ma che diventi invece essenza vitale e quotidiana di rispetto reciproco, di dialogo costruttivo, di convivenza operosa, di ricerca del Bene comune.

 

La Municipalità e il Comitato Perdonanza, stannoa loro volta facendo la loro parte per questa edizione storica, che sarà – come è immaginabile – un’edizione di autentica svolta verso il futuro, sulla scorta della rilevante attenzione e del ritorno d’immagine che si riverbererà sul piano spiritualeecivile, come pure sul piano turistico e culturale. Sarà quindi richiesta una grande dose di saggezza amministrativa, di progettazione culturale, di pianificazione economica e turistica, nel medio e lungo periodo. Sarà bene, pertanto, lasciare da parte gli aiutanti di bottega ed affidarsi a qualificate e riconosciutecompetenze che possano assicurare orizzonti di grande respiro da perseguire, con un programma pluriennale di investimento. Che sia dunque un progetto di ampiorespiro che privilegi il valore religioso e spirituale, quello vero e duraturo, della Perdonanza. E che anche la programmazione culturale sia conformata, nei suoi contorni e nella sua essenza, a quei valori celestiniani di pace, riconciliazione, fraternità solidale, amicizia tra i popoli, apertura al dialogo interculturale e interreligioso, attraverso ogni mezzo del pensiero, delle arti, della cultura e dello spettacolo.Giova qui sottolineare l’opportunità d’aver confermato alla direzione artistica il M° Leonardo De Amicis, garanzia di qualità ed equilibrio nelle scelte del programma civile, contrassegnato da qualificate presenze di artisti.Sarebbe per chi scrive un esercizio poco agevole ridurre in sintesi l’interessante programma che accompagnerà questa edizione della Perdonanza. Chi lo voglia potrà farsene un’idea compiuta consultandolo dal link qui di seguito indicato.

 

https://perdonanza-celestiniana.it/wp-content/uploads/2022/08/programma-perdonanza-celestiniana-2022.pdf

 

Per concludere, la Perdonanza Celestiniana, questa secolare tradizione civile e spirituale dell’Aquila, è ormai entrata nel Patrimonio immateriale dell’Umanità, come deciso dall’Unesco nel 2019 a Bogotà. Dopo il grande dono di Celestino V, concesso il 29 agosto 1294 nel giorno della sua incoronazione, l’altro straordinario dono a L’Aquila è quello chePapa Francescofacon la sua visita pastorale il prossimo 28 agosto. Sarà il pontefice venuto dai confini del mondo a richiamare con la straordinaria semplicità dei suoi gesti e delle sue parole, che semprearrivano diritte al cuore,l’autenticità e la forza del messaggio evangelico per la Chiesa del terzo millennio e per l’umanità intera. Richiamerà il bisogno di chiedere il perdono a Dio per essere perdonati, a nostra volta di perdonare e riconciliarci con i fratelli, infine la bellezza della misericordia di Dio e della riconciliazione con il Creato, di cui dobbiamo avere cura e custodia.Sarà ricordata, questa Perdonanza n. 728, per i segni e l’impronta che certamentePapa Francesco lascerà in modo indelebile.

 




Cattedrale di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme: è ormai prossima l’esecuzione dei lavori di restauro.

Sono state finalmente avviate le procedure per l’affidamento dei lavori di consolidamento e restauro dell’importante monumento.

 

«Finalmente una luce nella vicenda della ricostruzione della Cattedrale di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme: a breve vedranno la luce i lavori di consolidamento e restauro conservativodella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme (PE)».

È quanto ha dichiarato l’Assessore regionale emerito Mario Mazzocca, che sottolinea come siano già «trascorsi quasi cinque anni dal 17 novembre 2017 allorquando, in seduta di “Cabina di Regia per la Ricostruzione” a Palazzo Chigi e in rappresentanza della Regione Abruzzo, diedi il via libera all’approvazione del Piano Triennale Mibact per la ricostruzione post-sisma delle chiese extra-cratere, poi approvato dal Governo il successivo 22 dicembre, con cui furono stanziati oltre 40 milioni di euro per il restauro di 52 edifici di culto, fra cui il finanziamento di 1,5 milioni di euro per i lavori di consolidamento e restauro della Chiesa Abbadiale di Caramanico».

Mazzocca sottolinea come «dal giugno scorso, facendo propri i ripetuti appelli della comunitàe considerata l’endemica noncuranza della locale istituzione pubblica, abbiamo intrapreso un serrato e costruttivo confronto con il Ministero e la proprietà affinché si giungesse ad una rapida soluzione del problema ed all’avvio del procedimento per l’affidamento dei lavori. Oggi, grazie alle interlocuzioni intraprese dalla nostra Associazione, possiamo affermare come le opere di restauro del prezioso gioiello di edilizia religiosa abruzzese possono essere concretamente avviate entro l’anno, con l’obiettivo di recuperare buona parte del tempo incomprensibilmente perso sinora che ha determinato riflessinon proprio benefici sulla preservazione del bene e che, purtroppo,incidono negativamente sulla attuale disponibilità di risorse; infatti si rende ormai necessario reperire ulteriori fondi in aggiunta al milione e mezzo di euro stanziato nel 2017, importo necessario all’epoca ma oggi chiaramente insufficiente anche a causa della lievitazione dei prezzi. Si apprende, a tal riguardo,come sia attualmente in corso la procedura per l’inserimento di un 2° lotto di intervento nell’ambito della nuova programmazione ministeriale».

«Una buona notizia, anche se come avevamo preannunciato nei mesi scorsi – conclude Mazzocca -, alla luce della tempistica del procedimento avviato e della documentazione progettuale, il monumento difficilmente potrà riaprirei battenti entro l’anno 2023.Gli effetti dei danni al monumento, generati dalla tremenda azione congiunta neve-sisma del gennaio 2017,sono stati sinora mitigati grazie ad un finanziamento straordinario di 450mila euro dell’allora Protezione Civile Regionale (Giunta D’Alfonso) per l’esecuzione di un intervento tampone; la suaattuazione si deve al Comune di Caramanico Terme, che nella primavera del 2018si sobbarcò l’onere di realizzare autonomamente la copertura provvisionale del monumento,copertura che ancora oggi, nonostante qualche criticità,assolve seppur transitoriamente alla funzione di preservazione del monumento».

 




L’IZS di Teramodesignato Laboratorio di Riferimento dell’Unione Europea per la Rift Valley Fever

 

Presentato in conferenza stampa nella sede della Regione Abruzzo di Pescara l’ennesimo riconoscimento internazionale che premia il lavoro dell’Istituto sullo studio delle malattie trasmissibili all’uomo

 

 

A febbraio 2022 il Ministero della Salute italiano ha presentato la candidatura dell’IZS di Teramo aLaboratorio di Riferimento dell’Unione Europea (EURL) per la Rift Valley Fever, in risposta al bando di selezione internazionale a cui sono stati invitati a partecipare tutti gli Stati membri della UE.La Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare della Commissione Europea ha valutato i dossier pervenuti e, i primi di agosto,ha comunicato al Ministero la nomina dell’IZS di Teramo.

 

È nostra intenzione presentare alla riunione del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi del 20-21 ottobre 2022 una bozza di regolamento di attuazione della Commissione che designa l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’ come EURL per Rift Valley Fever a far data dall’1 gennaio 2023”, si legge nella nota della CE inviata al ChiefVeterinaryOfficer – CVO italiano del Ministero della Salute, Pierdavide Lecchini.

 

Questo importante riconoscimento arrivato dall’Unione Europea premia il lavoro che svolgiamo da molti anni nello studio, nel monitoraggio e nel contrasto delle cosiddette malattie esotiche degli animali che, come nel caso della Rift Valley Fever, possono essere trasmesse all’uomo: la malattia non è presente in Europa ma sta risalendo per tutto il continente africano, quindi dobbiamo farci trovare pronti nel caso in cui dovesse arrivare da noi” –ha dichiarato il DG dell’IZS di Teramo,Nicola D’Alterio,nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sede pescarese della Regione Abruzzo– “la Rift Valley Fever l’abbiamo studiata in Africa, apprendendo sul campo e contestualmente supportando i Servizi Veterinari di quei Paesi ad esempioper quanto riguarda gli aspetti diagnostici ed epidemiologici. A giugno di quest’anno–ha aggiunto il Direttore D’Alterio –è terminato un ciclo formativoin modalità eLearningsulla Rift Valley Fever che abbiamo organizzato per formare i professionisti sanitari del nostro Paesesulla storia della malattia, sulle sue implicazioni sanitarie ed economiche, sulla sua patogenesi, nonchésulla distribuzione geografica, la trasmissione, gli ospiti ricettivi, i serbatoi, i vettori e i fattori che ne favoriscono la diffusione: tutto questo ai fini della prevenzione e del controllo. La formazione è stata estesa anche sul piano internazionale”.

 

CHE COS’È LA RIFT VALLEY FEVER?

La Rift Valley Fever, o Febbre della Valle del Rift, è una importante zoonosi trasmessa da zanzare che colpisce alcuni animali (come bufali, cammelli, bovini, capre e pecore) e l’uomo.

La malattia è stata segnalata per la prima volta nel 1931 nella grande Vallata del Rift, Kenya, da allora è endemica in alcune aree dell’Africa sub-sahariana e della penisola arabica. A tutt’oggi la Rift Valley Fever non è mai stata rilevata in Europa,anche se il suo raggio d’azione si sta allargando e bisogna tenere alta l’attenzione.A causa dei cambiamenti climatici, l’habitat naturale di alcune specie di zanzare in grado di trasmettere il virus si sta tuttavia espandendo ela globalizzazione potrebbe portare insetti infetti in aree dove non sta circolando il virus.

L’infezione umana è poco frequente, nondimeno l’uomo può infettarsi tramite contatto diretto o indiretto con sangue o organi di animali infetti. Contatto che può verificarsi durante il trattamento terapeutico, l’assistenza al parto o la macellazione di animali infetti, l’eliminazione di carcasse o feti. Per questi motivi allevatori, pastori, macellai e veterinari sono considerati categorie professionali a rischio. L’infezione può essere contratta anche a seguito di punture di zanzare infette. I sintomi della malattia comprendono febbre, dolori muscolari, mal di testa, fino a perdita della vista, infezioni del cervello ed emorragie.

 

 




Inaugurato a Barete il Parco giochi, realizzato anche con una donazione della Federazione Abruzzese di Hamilton – Canada

 

 

L’AQUILA – E’ stato inaugurato sabato scorso, 6 agosto, il Parco giochi per bambini realizzato dal Comune di Barete (L’Aquila), grazie anche ad una donazione pervenuta tramite l’ANFE dalla Federazione Abruzzese di Hamilton, in Canada, quale gesto di solidarietà al centro colpito dai terremoti del 2009 e 2016. Nonostante il forte acquazzone poco prima della prevista ora dell’evento inaugurale, alle 18:30 un numeroso pubblico, tra cui molti bambini, è stato presente al taglio del nastro da parte del Sindaco Leonardo Gattuso, assistito da un gruppo di collaboratori in tenera età.

 

Il Sindaco ha tenuto a richiamare come nacque l’idea del Parco giochi, allorché il Prof. Serafino Patrizio, presidente dell’ANFEL’Aquila, gli comunicò che era disponibile una donazione di 20mila euro da parte della Federazione Abruzzese di Hamilton, la città dell’acciaio situata a 80 km da Toronto. Il Comune, che aveva un’area magnificamente esposta ricevuta dalla famiglia Marimpietri nell’ambito di un progetto di rigenerazione urbana, non ci pensò due volte a destinare quella donazione per la realizzazione di un Parco giochi per bambini. E così, definite le procedure burocratiche, l’opera è stata realizzata investendo 57mila euro del Comune per lavori edili e utilizzando la donazione per l’acquisto di giochi e attrezzature ludiche per il Parco, peraltro oggetto d’una piantumazione di essenze consigliate dai Carabinieri Forestali,anche in funzione formativa verso i giovanissimi frequentatori del Parco.Nel corso della cerimonia è stata scoperta una targa di marmo, che richiama il significativo gesto di solidarietà della Federazione Abruzzese di Hamilton.

 

Proprio in relazione ai rapporti di consolidata amicizia e collaborazione culturale, il Prof. Serafino Patrizio chiese al Prof.Angelo Di Ianni, Presidente della Confederazione Abruzzese in Canadanonché Presidente del Comitato Raccolta fondi pro terremotati 2009-2016, di promuovere una donazione verso ANFEL’Aquilache l’avrebbe poi destinata per un’opera utile verso uno dei centri colpiti dal terremoto, appunto Barete.

 

L’ANFEda molti anni collaboracon il Prof. Di Ianni, organizzando in Italia e in Abruzzo missioni culturali e formative per studenti e professori delle Scuole del Distretto del Niagara, del quale lo stesso Prof. Di Ianni era Direttore Generale. Di Ianni è stato peraltro Direttore Generale dell’Istruzione dell’Ontario, la Provincia più popolosa del Canada, oltre che esponente di punta della comunità italiana ed abruzzese in quel grande Paese, vasto 30 volte l’Italia. Informata sull’imminente inaugurazione dell’opera la Federazione Abruzzese di Hamilton ha inviato al Presidente regionale dell’ANFE, presente all’evento, il messaggio che segue.

 

Carissimo Presidente,

siamo felicissimi di essere stati informati della sobria cerimonia prevista per Sabato. Faremo il tutto per informare la collettività abruzzese di Hamilton della realizzazione del progetto e del ruolo del nostro – sempre presente nel nostro cuore – caro Serafino Patrizio. Faremo tutto il possibile per visitare il “Parco giochi per bambini” e la targa ricordo durante una nostra prossima visita in Abruzzo e a Barete. Per ora ci limitiamo ad inviarvi i nostri saluti e abbracci tramite questa e mail.

 

Ersilia Di Nardo

Presidente Federazione Abruzzese Distretto di Hamilton

 

Angelo Di Ianni

Presidente Comitato Raccolta fondi pro terremotati (Abruzzo Earthquake)

Presidente Confederazione Abruzzese – Canada

 

Dopo il Sindaco è seguito l’intervento del Presidente dell’ANFE ABRUZZO per ricordare la vita e le opere del prof. Serafino Patrizio, scomparso due anni fa, insigne matematico già docente dell’Università dell’Aquila, eclettico uomo di scienza, sindaco di San Benedetto in Perillis suo paese natale, amministratore pubblico e politico, oltre che studioso di emigrazione ed esponente locale e nazionale ANFE. Una bella, straordinaria persona, il Prof. Patrizio, che resta nei cuori di tantissimi aquilani. Una persona ricca di valori veri, di autenticità, di abissale lontananza dalle forme, quanto invece di prossimità e saldezza nei princìpi di solidarietà, di attenzione verso gli ultimi, di rispetto della dignità umana. Un rispetto ancorato alle radici popolari e alle origini contadine, delle quali Serafino Patrizio è andato sempre fortemente fiero. Egli è stato impareggiabile testimone che volontà, impegno ed amore per la conoscenza, vissuti con l’esercizio del duro sacrificio quotidiano, possono far raggiungere traguardi di assoluto rilievo. Come è stato per lui, uomo fattosi interamente da sé, generoso e solidale per tutti i 95 anni della sua vita.

 

L’opera realizzata a Barete, e il gesto solidale degli Abruzzesi di Hamilton arrivato tramite l’ANFE, conserverà per sempre memoria della generosità delle comunità italiane nel mondo che proprio nei mesi successivi al tragico terremoto del 6 aprile 2009, e poi del 2016, diedero testimonianza di affetto epremurosavicinanza verso L’Aquila e i centri colpiti dal sisma. Queste nostre comunità all’estero, e i volontari venuti in soccorso da ogni angolo d’Italia, hanno mostrato il volto dell’Italia più bella, quella della solidarietà e della fraternitàche unisce tutti gli Italiani. Quest’opera è significativa soprattutto perché richiama questi importanti e duraturi valori.

 

Goffredo Palmerini

 

 

 




Il CONSORZIO DI TUTELA PATATA IGP DEL FUCINO stabilisce i prezzi del prodotto IGP per la campagna 2022-2023

L’Osservatorio Permanente, per la Tutela e Valorizzazione Patata del Fucino IGP, con la partecipazione del CDA e dei confezionatori aderenti alla Filiera IGP Patata del Fucino (AMPP, TORTI,F.LLI CAMBISE, ANGELUCCI, LA CAMPAGNOLA, BIO FUCINO, COVALPA ABRUZZO, SCARPONE), nell’incontro  di Giovedi 4 Agosto 2022, nel valutare positivamente la fase attuale della coltivazione delle Patate del Fucino IGP,  con l’inizio della raccolta da Lunedì 8 Agosto, indica, per le Patate del Fucino IGP, certificate alla produzione, franco magazzino dei condizionatori, cernite e calibrate, un prezzo di partenza minimo in €/kg di 0,35.

Inoltre, in considerazione del vantaggio di avere una ottimo prodotto sia a livello qualitativo che quantitativo, con pezzatura più uniforme verso un calibro medio più idoneo alla commercializzazione senza “fiorone” invita i pataticoltori, non aderenti al Consorzio di Tutela, a non accettare importi inferiori a quanto indicato, in quanto si dà la possibilità ad operatori della filiera IGP di effettuare una concorrenza sleale e sminuire il valore della Patata del Fucino IGP con prezzi inferiori da immettere sul mercato relativamente alle seguenti confezioni:

–       Confezione vert-bag da kg. 1,5 a 0,90 euro/kg;

–       Confezione vert-bag da kg. 2,0 e 2,5 a 0,85 euro/kg;

–       Le confezioni in sacco rete da 5 kg a 0,80 euro/kg.

il tutto franco arrivo sovra imballo in cartone compresso.

La produzione di patate nel Fucino, grazie alla sua conformazione litografica e posizione geografica (altitudine), si caratterizza come la zona d’Italia con il più alto indice di produttività di c.a 530 – 550 Q.li/ha su una superficie complessiva di oltre 4.000 Ha con una produzione di circa 2.200.000 Q.li

La rotazione quadriennale con inserimento nel terreno a riposo di colture “rigenerative” che apportino bilanciate dosi di azoto, fosforo e potassio (es. Insalata, carote e leguminose), ha permesso all’Abruzzo (Fucino) di essere il primo produttore d’Italia (in termini di produttività) e determina la zona con un tasso molto basso di attecchimento degli elateridi (larve) e nematodi, che causano ingenti perdite nei raccolti.

La Patata del Fucino IGP è il primo prodotto IGP pataticolo italiano richiesto dal mercato sia per le qualità organolettiche sia per l’alto contenuto di fosforo e potassio, caratteristiche essenziali per la certificazione IGP.