UN PRODOTTO INNOVATIVO CHE DA’ LAVORO AI DISABILI

 

Parte dall’Abruzzo una rivoluzione nel settore delle confetture: ecco i nuovi “dispenser” della D’Alessandro

Riconoscimento di Confindustria per l’innovazione e la qualità

 

Giuliano Teatino (Chieti), 12 gennaio. Un prodotto innovativo, ideato per rivoluzionare il settore delle confetture e pensato anche per promuovere un’operazione sociale che ha l’obiettivo di offrire opportunità lavorative ai disabili: si tratta di un dispenser per marmellate tutto abruzzese che, lanciato sul mercato italiano e internazionale da alcuni mesi, sta ottenendo un notevole successo. Ad idearlo è stata la storica attività D’Alessandro Confetture che, nell’ambito della selezione dei fornitori, frutto non solo di logiche economiche e commerciali, ma anche e soprattutto sociali, si è rivolta ad un’azienda che dà lavoro a persone diversamente abili.

L’idea di coinvolgere nel percorso produttivo anche fornitori che promuovono l’integrazione lavorativa dei disabili si sposa pienamente con la mission dell’azienda di Giuliano Teatino, incentrata su tre parole chiave: innovazione, qualità e responsabilità sociale. Il nuovo dosatore e, in particolare, il ‘kit’ con cassettina e tre barattoli in vetro, nelle scorse settimane, ha anche ottenuto un riconoscimento di Confindustria, che ha premiato l’azienda proprio per il servizio innovativo offerto e per la qualità, nell’ambito del progetto ‘InnovAzioni 2015’

Presentato per la prima volta al Sigep (Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali), che si è svolto a Rimini a gennaio scorso, il nuovo dispenser rappresenta infatti un sistema in grado di garantire l’elevata qualità e la salubrità dei prodotti. Il dosatore, che consente la farcitura a freddo di cornetti o altri dolci in modo semplice, veloce e pulito, è direttamente adattabile ai barattoli che contengono la confettura, proteggendo così il prodotto dal contatto con l’aria e con l’ambiente esterno.

Distribuiti con una graziosa cassettina in legno, dispenser e barattoli completano l’arredamento di bar e locali e consentono di farcire, davanti agli occhi del cliente, cornetti ed altri dolci. Il kit è utilizzabile non solo per le prime colazioni, ma anche per gelati e yogurt, sostituendo con confetture totalmente naturali gli sciroppi o i topping, spesso preparati con additivi chimici. I prodotti D’Alessandro, infatti, sono senza glutine, contengono pochi zuccheri e tanta frutta fresca.

«Innovazione è una delle nostre parole chiave – spiega il responsabile amministrativo dell’azienda, Cinzia D’Alessandro – pur operando in un settore in cui fare innovazione è spesso difficile e richiede competenze e professionalità elevate. I concetti di sviluppo, crescita, ricerca e cambiamento rappresentano scelte di campo da cui nessun’azienda, oggi, si può esimere, anche quando si tratta di prodotti tradizionali, come le confetture. Innovazione che, nel nostro caso, non riguarda solo la qualità e la salubrità del prodotto, ma anche il servizio e gli utilizzi che delle confetture si possono fare, quasi in una logica di promozione culturale del settore».

«Insieme alla qualità e all’innovazione – conclude D’Alessandro – siamo da sempre attenti al sociale e proprio in tal senso si inserisce la scelta dei fornitori individuati nel percorso produttivo dei dispenser, con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili».




BENI CULTURALI: GIUNTA DESTINA OLTRE 18 MLN PER 22 PROGETTI

(REGFLASH) L’Aquila, 11 gen. – Sono 22 i progetti per la conservazione e valorizzazione di hub culturali che la Regione Abruzzo inserirà nell’Accordo di programma quadro per la riprogrammazione dei fondi ex Pain mezzogiorno. Lo ha deciso la Giunta regionale che con una delibera ha approvato l’elenco dei 22 progetti che potranno fruire delle risorse rimodulate dell’ex Pain Mezzogiorno che potrà contare su una dotazione finanziaria di 18,7 milioni di euro, di cui circa 500 mila euro rappresentano il cofinanziamento da parte degli enti interessati. Il via libera ai progetti dei beni culturali rientra nella strategia della Giunta di elevare e migliorare il grado di attrattività turistica mediante la conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, in riferimento a aree archeologiche, musei, teatri, edifici monumentali, beni storici e architettonici. L’elenco dei progetti approvato dalla Giunta entrerà nell’accordo di programma quadro “rafforzato” che la Regione dovrà sottoscrivere con i ministeri dello Sviluppo economico e dei Beni culturali. Solo allora, i progetti che sono tutti definitivi e esecutivi, potranno partire con l’avvio dei cantieri. Questi i progetti che entreranno nell’Apq: recupero e completamento dell’Abbazia celestiniana a Sulmona (2 mln); ristrutturazione del Teatro Michetti di Pescara (973 mila euro); rifunzionalizzazione Castello Della Monica di Teramo (2,1 mln); recupero colonia ex Stella Maris di Montesilvano (1 mln); completamento Sala polivalente di Paglieta (300 mila euro); polo culturale “Parco della Scienza” di Teramo (50 mila euro); riqualificazione piazzale Castello Ducale di Crecchio (500 mila euro); recupero antichi percorsi di Trasacco (100 mila euro); ristrutturazione ex municipio di Castelfrentano (500 mila euro); ristrutturazione sala Polluso di Montazzoli (115 mila euro); Città della Musica a Pescara (300 mila euro); Volto Santo di Manoppello (1,1 mln, di cui 250 mila cofinanziamento); sentieristica Parco del Gran Sasso (1,5 mln); marketing e promozione culturale e turistica “Gran Sasso d’Italia” (366 mila euro); sentieristica Parco Gran Sasso nel comune di Castel del Monte (634 mila euro); pista ciclabile nell’Alto Aterno (1,3 mln); pista ciclabile nel comune di Pescara (1,3 mln); pista ciclabile nella provincia di Chieti (1,3 mln); pista ciclabile nei comuni della Val Vibrata (1,3 mln); pista ciclabile nel comune di Lanciano (835 mila euro di cui 235 mila cofinanziamento); centro culturale polivalente di Moscufo (487 mila di cui 37 mila cofinanziamento); completamento teatro comunale di Pianella (450 mila euro). (REGFLASH) IAV 160111



LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA I COMMISSIONE – CONSIGLIO REGIONALE ABRUZZO – RICHIESTA DI AUDIZIONE

Illustre Presidente,

 
ormai da nove giorni intrapreso una iniziativa nonviolenta di sciopero della fame volta ad ottenere il rispetto della volontà manifestata dagli elettori delle città di Montesilvano, Pescara e Spoltore in occasione della consultazione referendaria per la nascita per fusione del Comune della Nuova Pescara svoltasi nel maggio del 2014.
 
Come certamente saprà, in quella circostanza, in ognuno dei comuni interessati si registrò la prevalenza del SI’: circostanza tanto più importante se si considera che l’affluenza alle urne (grazie alla concomitanza con elezioni regionali ed amministrative) fu di oltre il 70%.
 
Da quel momento in poi, l’inter previsto dalla legge istitutiva del referendum prevedeva che entro pochi mesi il Consiglio Regionale d’Abruzzo sarebbe dovuto giungere ad una decisione sul tema in questione.
 
Ed invece, come spesso accade, a due anni di distanza da quel voto, il progetto di legge – che pure era giunto in Aula – è stato “retrocesso” nella commissione da Ella presieduta.
 
Personalmente sono convinto che la scelta degli elettori sia stata saggia e lungimirante, visto che dalla fusione (che peraltro non fa altro che formalizzare la unificazione da tempo esistente, sia sul piano urbanistico che sociale, tra i Comuni interessati) deriveranno solo vantaggi, non solo per la nascente realtà, ma per tutta la Regione.
 
Ma ancor prima delle valutazioni di merito – su cui ovviamente è possibile avere posizioni distinte – credo che quello che non possa in alcun modo essere evitato né rimandato sia il dare una risposta positiva alla domanda che, con voce univoca, si è alzata dai Comuni di Montesilvano, Pescara e Spoltore, i cui cittadini hanno chiesto di fondersi in una unica realtà.
 
E’ in gioco quindi una vera e propria questione di democrazia, a tal punto da far ritenere che il referendum – pur nato in forma consultiva – alla luce del risultato uscito dalle urne, ha assunto valenza del tutto vincolante sul piano politico.
 
Non intendo sospendere la mia iniziativa fino a quando il Consiglio Regionale non si farà carico, con il proprio voto,  di ratificare la volontà espressa dagli elettori.
 
Per questo motivo, nell’auspicare il ritorno in Aula del progetto di legge in tempi quanto più possibile solleciti, Le chiedo di essere audito in Commissione, al fine di illustrare al meglio le ragioni che, anche nel merito, suggeriscono di dare attuazione, nei tempi più solleciti possibili, alla indicazione pervenuta dagli elettori.



FOSSACESIA: IL PONTE SULLA STRADA PROVINCIALE 93 PER ROCCA SAN GIOVANNI A RISCHIO DI CROLLO – I SINDACI DI FOSSACESIA E ROCCA SAN GIOVANNI SCRIVONO ALLA PROVINCIA DI CHIETI

I Sindaci di Fossacesia e Rocca San Giovanni, Enrico Di Giuseppantonio e Gianni Di Rito, scrivono alla Provincia di Chieti lanciando un nuovo accorato appello sulla situazione di pericolo e rischio in cui versa la Strada Provinciale n. 93 per Rocca San Giovanni ed il suo relativo ponte che si presenta a rischio di crollo. Già da tempo i due Comuni avevano lanciato l’allarme sulla preoccupante condizione in cui versa quella strada provinciale, colpita da ingenti movimenti franosi che oltre ad aver creato crepe rilevanti sul manto stradale, avevano pesantemente danneggiato il Ponte di San Giovanni che si trova lungo il tracciato stradale, provocando il cedimento del suo muro laterale e lo svuotamento del terreno sottostrada. “Ancora una volta abbiamo deciso di scrivere alla Provincia di Chieti – dichiarano all’unisono il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, e di Rocca San Giovanni, Gianni Di Rito – affinchè intervenga al più presto per ripristinare le condizioni di sicurezza stradale della Strada Provinciale n. 93 per Rocca San Giovanni ed il suo relativo ponte. Non è possibile che debbano esserci persone che quotidianamente, attraversando quel tratto stradale, rischino la propria incolumità”. Attualmente il Ponte di San Giovanni, proprio per questioni di sicurezza, può essere attraversato con un unico senso di marcia alternato.



“PARCO NAZIONALE DELLA COSTA TEATINA: AVANTI TUTTA!” Dopo l’ultimo stop su Ombrina, non si compia per la seconda volta lo stesso errore

Il Parco Nazionale della Costa Teatina è il completamento naturale della scelta no petrolio, sia per la sua dimensione (economica, sociale, culturale e ambientale) antagonista a quella delle vecchie lobby novecentesche, sia come strumento di tutela e protezione ambientale.

Alla luce di quanto sin qui esposto le associazioni Archeoclub, Arci, Conalpa, Costituente per il Parco, FAI, Italia Nostra, Legambiente, Marevivo, Mila Donnambiente, Pro Natura e WWF chiedono alla Regione Abruzzo di adoperarsi attivamente al fine di sollecitare la Presidenza del Consiglio dei Ministri perché esca dallo stallo in essere e, nel rispetto di quanto previsto dalle legge, trasmetta immediatamente il decreto di perimetrazione, elaborato sulla base del lavoro del commissario De Dominicis, alla Presidenza della Repubblica per la firma. Chiedono inoltre che il Parco Nazionale della Costa Teatina sia messo subito nelle condizioni di cominciare la propria attività, nell’interesse del territorio protetto e delle popolazioni che vi risiedono.

WWF Italia Onlus, Abruzzo



Claudio Santamaria in “Gospodin” al Teatro Massimo di Pescara giovedì 28 gennaio

 

 

È una nuova produzione italiana di Giorgio Barberio Corsetti sul testo del giovane autore tedesco associato del Maxim Gorki Theater a Berlino Philipp Löhle, che inventa un teatro fatto di sorprese, e con ferocia esplora le contraddizione della nostra società votata al consumo.

“Genannt Gospodin” è un testo il cui protagonista è un anti-eroe tragicomico che si ribella al capitalismo e cerca di vivere senza soldi trovando finalmente la sua libertà solo in prigione.

E’ una visione spietata dell’umanità sia inquadrata che alternativa che comunque inevitabilmente dipende dai soldi e dal consumo.

La scrittura è graffiante, acuta, ironica e pungente.

Una galleria di personaggi comici strampalati, miserabili ed idealisti, che raccontano il nostro mondo con grande poesia e feroce malinconia.

Parte integrante dell’impianto scenico è l’interazione degli attori con contributi video realizzati attraverso tecniche varie (graphic animation, video mapping).

 

«Gospodin è un uomo semplice… non vuole avere nulla a che fare con il danaro… Gospodin vive nella città come un esploratore nelle natura… Gospodin aveva un lama, animale con cui passeggiando otteneva mance, Greenpeace glielo ha portato via… Gospodin odia Greenpeace… Gospodin ha tanti amici, ma tutti gli portano via qualcosa… la sua donna lo abbandona portando via mobili e letto… il suo amico artista gli porta via la tv per fare una videoistallazione che si chiama “tempus fuckit”… a Gospodin un amico saltuario delinquente lascia una borsa piena di soldi… la sua donna li vuole… i suoi amici li vogliono… lui non li vuole ma non vuole darli… Gospodin finisce in prigione, dove si trova benissimo… lì solo si può vivere senza soldi e senza scegliere… Gospodin dona la borsa di soldi a Greenpeace. Gospodin è eroicamente testardo, convinto della sua strada, sperimenta la città ed il mondo di oggi nel suo poetico e tragico rifiuto dell’unico elemento che fa girare il mondo, il denaro… Gospodin è un personaggio paradossale, che esprime la sua poesia con i suoi atti di negazione… Gospodin fa del paradosso il suo modo di vivere… Scritto da Philipp Löhle, giovane drammaturgo tedesco, questo testo per tre attori e tanti personaggi è composto da brevi scene dialogate, e da racconti lirici in cui gli altri due attori, un lui ed una lei, raccontano le scorribande allucinate di Gospodin nella città, che assomiglia ad ognuna delle grandi città in cui viviamo… Gospodin corre, inseguito sempre dai fantasmi di un mondo che non vuole accettare… Gospodin supera cancellate, si perde nei supermercati, tenta di vivere con il baratto, nel bar che frequenta salta sul tavolo per dire la sua… Gospodin è una pura invenzione poetica e paradossale… Gospodin siamo noi, quando vorremmo mollare tutto e vivere in pace, senza il condizionamento, la pressione del guadagno… Gospodin è comico, è tragico, è adesso…»

 

Giorgio Barberio Corsetti

Philipp Löhle

Philipp Löhle nasce a Ravensburg nel 1978. Scrive i suoi primi testi che è ancora uno studente e inizia

la sua carriera come giornalista e video maker. Con Alias Gospodin vince il Premio Giovane

Drammaturgo della Federation of German Industry. Lo stesso testo viene nominato nel 2008 per il

Mülheim Dramatists Prize. Lilly Link vince il Premio della Giuria al Heidelberg Stückemarkt in

  1. Dal 2008 al 2010 Löhle è drammaturgo in residenza al Maxim Gorki Theater di Berlino. Per la

stagione 2011/2012 è drammaturgo residente al Nationaltheater Mannheim. Dal 2012 al 2013 viene

nominato drammaturgo residente presso il Staatstheater Mainz dove opera anche come regista.

Premi e riconoscimenti:

  • 2007: Drama workshop at the Berlin Theatertreffen, winner of the Stückemarkt Commission

(sponsored by the Federal Agency for Civic Education)

  • 2007: Invitation to the Werkstatttage at the Vienna Burgtheater
  • 2007: Young Dramatists’ Prize of the Federation of German Industries for “Alias Gospodin”
  • 2008: Invitation to the Mülheim Theatertage with “Alias Gospodin”
  • 2008: Jury Award at the Heidelberg Stückemarkt for “Lilly Link or Hard Times for the Rev…”
  • 2008: Invitation to the Hamburg Autorentheatertage with “Lilly Link”
  • 2008: Baden-Württemberg Youth Theatre Prize project scholarship to develop a play at the

Theater Aalen

  • 2012: Invitation to the Mülheim Theatertage with The Thing, Mülheim Theatertage Audience

Award

 

Qui di seguito i prezzi dello spettacolo di “Gospodin” con Claudio Santamaria al Teatro Massimo di Pescara il 28 gennaio:

 

giovedì 28 GENNAIO 2016 ore 21:00
1° SETTORE numerato 38,50€

2′ SETTORE numerato 30,80€

3′ SETTORE numerato 23,10€

 

Per l’evento è abilitata la vendita online con ritiro del biglietto al botteghino.

Non sarà necessaria alcuna spedizione con corriere espresso: si dovrà soltanto stampare la ricevuta d’acquisto con la propria stampante di casa/ufficio (è sufficiente una stampa in bianco e nero) e, consegnandola all’ingresso dell’evento, si riceverà in cambio i biglietti SIAE con il proprio nominativo per accedere all’evento.

I biglietti per lo spettacolo di Gospodin con Claudio Santamaria al Teatro Massimo  di Pescara il 28 gennaio sono disponibili online all’indirizzo http://www.ciaotickets.com/node/10637?mini=calendar/10637/2016-02 e in tutti i punti vendita del circuito Ciaotickets.

Per informazioni: 340 7891430 aproduzioniteatrali@alice.it




SANITA’, DI CRESCENZO (PD): “NO AI TAGLI, SI AD UN’ASSISTENZA SANITARIA PIÙ EFFICACE. QUESTO È IL PD”

 

 

Gianna di Crescenzo, Responsabile Politiche della Salute per il PD Abruzzo, elenca i risultati ottenuti dalla Giunta Regionale nel 2015.

 

“Il Partito Democratico, la giunta regionale tutta e l’assessore Paolucci, hanno lavorato e continueranno a farlo nel senso di una riforma radicale, e coraggiosa, della sanità regionale. Le recenti sentenze sfavorevoli ai ricorrenti a difesa dei punti nascita e dei piccoli e medi presidi, dimostrano che si sta agendo secondo la legge, nel totale rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e a garanzia del diritto alla salute per tutti. Le posizioni frutto di localismi e  personalismi portano lontano da questo e, nel lungo periodo, sono garanti solo di uno scadimento della qualità del servizio sanitario” afferma Gianna di Crescenzo a seguito della sentenza del Tar che ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Atri. “La riforma dei punti nascita e la predisposizione di autoambulanze che permettono sia il trasporto assistito materno (Stam) che neonatale d’urgenza (Sten) è stato un importante traguardo per la messa in sicurezza della vita delle partorienti e dei nascituri – dichiara la componente della Segreteria Regionale .”

 

Il 2015 è stato un anno importante, un anno in cui i provvedimenti sanitari indicati dall’assessore Silvio Paolucci hanno ridefinito e garantito un futuro per la nostra Regione. A partire  dall’adempimento dei LEA (livelli essenziali di assistenza), con un punteggio di 163 sulla griglia del 2014, e dall’essere l’unica regione in piano di rientro ad aver completato tale certificazione, fino all’uscita dal commissariamento.

 

“Tutto ciò ci impone scelte coraggiose nell’ambito della ridefinizione del sistema sanitario regionale e” – continua la Di Crescenzo – “la riforma che ne scaturisce dovrà rendere l’Abruzzo capace di erogare il diritto alla salute a tutti, anche tra 20 anni e anche rispetto alle nuove esigenze della popolazione abruzzese.  Per questo il PD pone al centro dell’opera di riqualificazione sanitaria il cittadino e i suoi diritti. Non ci sono tagli alla sanità e non parliamo di tagli. Parliamo solo di cambiare il modo in cui l’assistenza viene progettata ed erogata, di gestire in maniera oculata le risorse pubbliche e di rispettare i parametri nazionali di qualità. Se siamo convinti del significato della parola cambiamento allora, quel cambiamento, dobbiamo sostenerlo a tutti i livelli, tenendo a mente che il “not in my yard” è un atteggiamento che mal si sposa con un partito che si fa garante e difensore dei diritti dei cittadini.”

 

 

 

 

 

RISULTATI 2015

 

– Inaugurazione di nuove sale parto a Chieti, Pescara, L’Aquila, Sant’Omero e Teramo, rispettose dei numeri e della qualità stabiliti dalla normativa nazionale ne sono la concretizzazione. Prossimamente si provvederà in tal senso anche per i presidi di Vasto e Lanciano

 

– il presidio di Ortona ha ottenuto, per la seconda volta consecutiva, la certificazione europea “Eusoma”, un riconoscimento internazionale sugli standard qualitativi previsti dall’Europa che ha reso il Centro di Senologia e Ginecologia Oncologica, uno dei fiori all’occhiello della sanità abruzzese

 

– l’inaugurazione della cardiochirurgia del capoluogo teatino e lo spostamento dell’attività ambulatoriale e del centro prelievi dalla struttura di Colle dell’Ara a quella di Chieti alta, decongestionando così il SS. Annunziata,

 

– le prestazioni da parte dei privati sono scese dello 0,19% (bisogna tenere bene a mente che esiste una direttiva nazionale che impone al servizio sanitario regionale  la compartecipazione ai ticket sulle prestazioni sociosanitarie (DPMC del 29/11/2001))

 

– l’apertura del Delta chirurgico all’ospedale San Salvatore dell’Aquila

 

– la nuova unità complessa di cure primarie (UCCP) a Teramo e l’acquisto del nuovo acceleratore nucleare

 

– l’attivazione della lungodegenza a Vasto

 

-il riconoscimento di Sulmona quale polo ortopedico e la realizzazione di nuove sale operatorie

 

– risolte le  problematiche che rallentavano la radioterapia all’ospedale “Santo Spirito” di Pescara

 

– attivata la guardia attiva anestesiologica e avviata la riqualificazione dell’offerta del Renzetti di Lanciano

 

– istituiti due posti letto per l’assistenza dei bambini affetti da malattie neurodegenerative sempre  presso il Santo Spirito di Pescara

 

– riconvertiti gli ospedali di Casoli, Gissi, Guardiagrele ed Atessa sempre nell’ottica dell’assistenza territoriale.

 

– raddoppiata l’attività di screening

 

– adottato un piano operativo per il contenimento delle liste d’attesa, sulla scia di quanto fatto da Umbria e Toscana,

 

-attivate nuove postazioni di 118, acquistate e rese operative autoambulanze medicalizzate, istituiti corsi per le equipe medico-infermieristico che vi dovranno prestare soccorso, acquistati 170 defibrillatori semi automatici per i comuni che ne hanno fatto richiesta.

 




La mobilità ciclistica nella strategia delle reti trasportistiche europee. Richiesta dei coordinamenti FIAB Marche e Abruzzo-Molise ai Governatori delle tre Regioni.

In occasione dell’incontro che si terrà il prossimo 15 gennaio sul tema “Connettere l’Adriatico – Le reti TEN-T dal progetto politico all’attuazione”, i Coordinamenti FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) di Marche e Abruzzo-Molise chiedono, con una nota scritta, ai Governatori delle tre Regioni, di tenere conto dell’importanza dell’inserimento delle reti ciclabili internazionali all’interno dei corridoi trasportistici europei e, in particolare, in quelli della costa adriatica.

Le Marche, l’Abruzzo e il Molise sono interessati dall’itinerario n. 6 – denominato Ciclovia Adriatica – della rete ciclistica nazionale Bicitalia, proposta dalla FIAB. Tale itinerario si ricollega a quelli europei della
rete Eurovelo, ( www.eurovelo.org), e unisce Trieste con Santa Maria di Leuca (LE), in un percorso lungo più di 1.300 km che interessa sette Regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia).
La Commissione Europea, nella consapevolezza del ruolo che il cicloturismo può svolgere ai fini dello sviluppo regionale (nel 2012 ha portato, ai Paesi dell’Unione, un indotto pari a 44 miliardi di euro), ha già erogato un importante sostegno finanziario a valere sui fondi dell’UE per progetti legati al ciclismo e altri fondi sono previsti per il settennato 2014-2020.
Occorre, però, che le Regioni interessate inseriscano i percorsi ciclabili all’interno delle più ampie strategie relative alle tematiche trasportistiche e turistiche., già in occasione del seminario del 15 gennaio p.v., di
prendere in considerazione la possibilità di inserire  la Ciclovia Adriatica, e le opere ad essa connesse (prima, fra tutte, il ponte ciclopedonale sul fiume Tronto, che unirebbe i percorsi ciclabili di  Marche  e Abruzzo)  all’interno  delle  strategie  per  le  reti  trasportistiche  europee,  anche  in
considerazione dell’intermodalità treno/bicicletta e nave/bicicletta che permetterebbe di integrare i sistemi di trasporto su ferro, su gomma e su acqua, sia per le persone che per le merci.




Sul blocco del traffico a Pescara

 

 

Quattro erano i tre evangelisti : Matteo e Luca.  Così la Giunta comunale di Pescara ha operato rispetto al “blocco del traffico veicolare”.

Il blocco non riguarda i 7 giorni della settimana, come la parola “blocco” lascerebbe pensare, ma solo il martedì e giovedì. E non riguarda neanche l’intera giornata di martedì o di giovedì, ma solo dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.

Ma non a tutte le macchine è vietata la circolazione : quelle con l’ultima cifra dispari non possono circolare il martedì, mentre quelle con l’ultima cifra pari non possono circolare il giovedì.

E ancora: il divieto non riguarda le auto elettriche, quelle ibride, quelle alimentate a GPL e a metano.

Naturalmente non riguarda neanche i Bus, i taxi, gli autoveicoli a noleggio, i mezzi della forza pubblica e i veicoli di soccorso. Non interessa neanche i mezzi al servizio di persone invalide, quelli al servizio di persone sottoposte a terapie indispensabili.   E neanche i veicoli dei familiari che assistono parenti ammalati; quelli al servizio delle Pubbliche Amministrazioni, quelli di società affidatarie della gestione del trasporto pubblico. E ancora : possono circolare anche autoveicoli dei cortei per cerimonie religiose, i carri funebri, veicoli con a bordo donne in stato di gravidanza, veicoli di medici e veterinari, veicoli del personale sanitario, quelli di assistenti domiciliari, dei farmacisti, quelli utilizzati per il trasporto pasti per il rifornimento delle mense scolastiche. Sono autorizzati inoltre a circolare i veicoli dei donatori di sangue, quelli dei giornalisti, fotografi, scuole guide, quelli con clienti di alberghi, quelli utilizzati per la consegna dei fiori, quelli che servono ristoranti, pasticceri, eccetera, eccetera.

Praticamente la delibera per bloccare la circolazione veicolare a Pescara riguarda me e mio cugino Antonio.

L’ultima cifra della targa della mia auto è dispari;  perciò non posso circolare il martedì, mentre mio cugino Antonio non può circolare il giovedì.

Generalmente io il martedì non esco; ho da fare in casa. Mentre mio cugino Antonio il giovedì parte la mattina presto per andare a Sulmona e torna con il “blocco” ormai scaduto.

 

In conclusione:

se l’aria di Pescara è inquinata, questo blocco è totalmente inutile.

Se invece l’aria non è inquinata, questo blocco è soltanto ridicolo.

 

Osservatorio Mobilità Federconsumatori Abruzzo




Referendum No Triv, il punto della situazione. Mazzocca: “Recuperare quesito su Piano delle Aree”

Alcune doverose precisazioni sui referendum dopo la decisione della Cassazione.

Proviamo a fare un sintetico punto sulla situazione a seguito dell’Ordinanza della Corte di Cassazione di ieri. I quesiti referendari No Triv erano 6:

a) 3sono stati soddisfatti con la legge di stabilità 2016: il Parlamento ha modificato le norme su strategicità, indifferibilità ed urgenza delle attività petrolifere. Ciò rappresenta un innegabile successo, in quanto la dichiarazione di strategicità delle opere avrebbe comportato il dimezzamento dei termini processuali nei ricorsi e una disciplina poco garantista per gli enti territoriali sulla loro partecipazione ai lavori della conferenza di servizi. E’ stata cancellata anche l’assurda previsione del “vincolo preordinato all’esproprio” fin dalla fase della ricerca. Il Parlamento, inoltre, ha eliminato le norme che consentivano al Governo di sostituirsi alle Regioni in caso di mancato accordo sui progetti petroliferi: oggi non è più possibile arrivare ad una decisione su di essi senza aprire una trattativa con le Regioni.

b) 1è stato riammesso dalla Cassazione: si tratta del quesito sul divieto delle attività petrolifere in mare entro le 12 miglia. Il Parlamento modificato la norma del “Codice dell’ambiente”, che consentiva la conclusione dei procedimenti in corso, prevedendo, però, che i permessi e le concessioni già rilasciati non avessero più scadenza e senza chiarire che i procedimenti in corso dovessero ritenersi definitivamente chiusi e non solo sospesi. La Cassazione ammette che la modifica del Parlamento non soddisfa la richiesta referendaria, in quanto non corrisponde alle reali intenzioni dei promotori del referendum. Aver riammesso il quesito comporterà che, in caso di esito positivo del referendum, occorrerà rispettare la volontà dei cittadini, e cioè: 1) vincolo per il legislatore che non potrà rimuovere il divieto di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia; 2) obbligo per la pubblica amministrazione (il ministero dello sviluppo economico) di chiudere definitivamente i procedimenti in corso per il rilascio di permessi e concessioni.

c) 2restano ancora da soddisfare; rispetto ad essi c’è ancora spazio per promuovere un ricorso davanti alla Corte costituzionale: si tratta del quesito relativo alla durata dei permessi e delle concessioni e del quesito sul cd “Piano delle aree”.

Sulla durata dei titoli: la decisione della Cassazione è quanto meno contraddittoria e non pone rimedio all’elusione della proposta referendaria. Sul piano delle aree, invece, la Cassazione difficilmente poteva pronunciarsi diversamente: i promotori del referendum davano per scontato che il “Piano delle aree” fosse cosa buona e giusta perché dal 1927 ad oggi il rilascio dei permessi e delle concessioni è sempre avvenuto in modo – per così dire – “selvaggio”, e cioè senza una pianificazione. In Italia si può cercare ed estrarre praticamente ovunque, senza che si tenga conto del fatto che esistono aree interessate da agricoltura di pregio, aree di interesse naturalistico, aree fortemente antropizzate, e così via. Il piano avrebbe dovuto stabilire dove fosse possibile (e dove no) cercare ed estrarre. Lo Sblocca Italia prevedeva, tuttavia, che il piano dovesse essere elaborato dal ministero dello sviluppo economico con la partecipazione fittizia degli enti locali e delle regioni e che, in attesa dell’elaborazione del piano, fosse possibile rilasciare permessi e concessioni. La proposta referendaria mirava: 1) a cancellare la partecipazione fittizia delle regioni e degli enti locali alla elaborazione del piano; 2) a vietare il rilascio di nuovi permessi e di nuove concessioni fino a quando non fosse stato adottato il piano. Ebbene, il Parlamento ha soppresso la norma che prevedeva il piano, determinando così anche la caducazione del quesito referendario: non c’è più l’oggetto sul quale far votare i cittadini.

Per questa ragione è assolutamente urgente recuperare il quesito sul “Piano delle Aree”, promuovendo un conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale. Se quest’ultima lo ammetterà, vorrà dire che rivivranno le norme sulle quali era stato proposto il referendum. A quel punto, il referendum si potrà celebrare su 3 quesiti: Mare, Durata di Permessi e Concessioni, Piano delle Aree.