L’Aquila. Incontro “La rievocazione storica e l’identità dei territori”

Domenica 29 maggio alle ore 18 presso il palazzetto dei Nobili si terrà un incontro dal titolo: “La rievocazione storica e l’identità dei territori” durante il quale si confrontano i rappresentanti delle istituzioni e delle più importanti realtà territoriali che si occupano di questi temi. L’Evento, organizzato dall’Associazione culturale L’Aquila che Rinasce insieme ai suoi consueti partner, si inserisce all’interno di un più ampio cartellone di eventi, Onda d’innovazione, che ogni anno anima il territorio aquilano con contenuti di varia natura. Sarà questa un’occasione per fare il punto della situazione su queste tematiche in città e nei territori limitrofi andando ad analizzare anche gli strumenti amministrativi messi sul campo dal Capoluogo d’Abruzzo. “Sono convinto – dichiara l’assessore alle politiche sociali ed educative del Comune dell’Aquila Francesco Cristiano Bignotti – che il settore della rievocazione e della ricostruzione storica, che si intreccia direttamente con l’identità nella nostra città e di tutto il Comitatus aquilanus, può rappresentare un volano di sviluppo legato al turismo: insieme alla cultura devono essere questi i 2 traini dello sviluppo dell’Aquila che saranno capaci di alimentare un complesso indotto economico e occupazionale che farà della nostra comunità un punto di riferimento per tutto il centro sud Italia. Gli strumenti messi in campo da questo assessorato, come il regolamento approvato in consigli comunale che per la prima volta riconosce istituzionalmente le associazioni che si occupano di rievocazione e ricostruzione storica, va proprio in questa direzione.”

A seguire ci sarà la presentazione del giornalista e saggista aquilano, Salvatore Santangelo, del suo libro dal titolo “Il Volo dell’Aquila” (Castelvecchi), che dialogherà con Roberto Di Vito Francesco Fagnani e Francesco Marradi.
L’intera manifestazione sarà disponibile online su Streaming World Television.
A seguire degustazione di prodotti tipici.



BANCO ALIMENTARE, IN ABRUZZO AUMENTANO GLI ASSISTITI E IL CIBO DISTRIBUITO: VIA LIBERA AL BILANCIO 2021

L’assemblea dei soci ha provveduto anche al rinnovo delle cariche: Antonio Dionisio confermato presidente per i prossimi tre anni, con lui un direttivo di cinque membri

 

Pescara, 28 maggio 2022 – Continua a crescere il numero di persone bisognose sostenute dal Banco Alimentare dell’Abruzzo. E continua a crescere l’attività di recupero e distribuzione di cibo nella nostra regione. È quanto emerge dal bilancio 2021 presentato dal presidente Antonio Dionisio all’assemblea dei soci, che si è tenuta questa mattina nella sede di via Celestino V a Pescara, nel corso della quale si è provveduto anche al rinnovo delle cariche statutarie: Antonio Dionisio è stato confermato alla guida dell’associazione per i prossimi tre anni, e sarà affiancato da un consiglio direttivo composto da Cesare Ciamarone, Michele Ianniello, Mauro Morelli e Paolo Spadaccini.

“Il mio primo mandato – dice il presidente Antonio Dionisio – è stato caratterizzato da curiosità e ascolto che, man mano che mi addentravo nelle varie sfumature che colorano la vita quotidiana del Banco alimentare, incontrando persone, storie, progetti, e gustandone a pieno tutte la portata umana e culturale, ha alimentato quello sguardo di stupore e gratitudine per essere stato coinvolto in prima linea in una realtà che si è consolidata nel tempo come un interlocutore instancabile ed affidabile nella costruzione del bene comune. Sono stati anni, sì difficili per tutto quello che è accaduto, ma entusiasmanti, che hanno incrementato in me quel livello di consapevolezza necessari per condurre una realtà complessa e con una incidenza tangibile nel nostro territorio. I prossimi tre saranno caratterizzati quindi da un desiderio di innovazione, frutto dei tanti cambiamenti che questi anni ci hanno suggerito come modalità operative, capacità di risposta al bisogno, accompagnamento alle tante realtà che fanno affidamento sulla nostra presenza, come dialogo con le istituzioni e con i nostri donatori privati e pubblici. Progetti nuovi che avranno sempre come scopo ultimo quello di perseguire la nostra mission: lotta allo spreco alimentare e riduzione della povertà, aiutando chi aiuta. Confidando nella professionalità e nel sostegno degli amici del direttivo che, con me, hanno rinnovato la loro disponibilità a donare il proprio tempo per mettersi al servizio di quest’opera, confortato dalla straordinaria operatività del nostro direttore e di tutto il suo staff, sono certo che riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati ma sempre con un’apertura all’imprevisto, a ciò che accade, perché solo così possiamo continuare ad alimentare speranze”.

Per quanto riguarda i numeri, nel 2021 in Abruzzo sono state assistite 33.185 persone, con un incremento del 2,52 per cento rispetto all’anno precedente (quando erano 32.370), mediante una rete di 183 enti convenzionati (erano 188 nel 2020). Nel dettaglio, sono 13.321 gli assistiti a Pescara e provincia (75 enti convenzionati), 10.653 a Chieti e provincia (63 enti), 4.736 a Teramo e provincia (27 enti), e 4.475 a L’Aquila e provincia (18 enti).

In termini di cibo distribuito, sono stati donati 2.337.750 kg di prodotti, con un incremento del 13,22 per cento. Il valore economico di questo cibo è pari a 6.583.664 di euro (2,80 euro al kg il valore convenzionale stabilito come Rete Banco Alimentare). A Pescara e provincia sono andati 1.013.063,58 kg di prodotti, a Chieti e provincia 784.591,117 kg, a Teramo e provincia 303.297,077 kg e a L’Aquila e provincia 236.798,231 kg.

Questo cibo distribuito proviene per il 52,30 per cento dall’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), l’ente che gestisce i programmi nazionali ed europei di assistenza agli indigenti, il 20,60 per cento è stato recuperato dall’industria agroalimentare, il 15,44 per cento dal progetto Siticibo (servizio di recupero dei prodotti freschi in alcuni punti vendita, che nel 2021 ha fatto registrare un + 40 per cento) e dalla grande distribuzione organizzata, il 8,60 per cento dalla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare di fine novembre, il 2,68 per cento dall’ortofrutticolo e lo 0,39 per cento da altre fonti.

Le attività sono realizzate da uno staff coordinato dal direttore Cosimo Trivisani e composto da sette dipendenti, insieme all’apporto insostituibile di quarantuno volontari.




Congresso regionale Anaao, Alessandro Grimaldi verso la riconferma: “In Abruzzo il nostro sindacato più forte nonostante la pandemia”

 

Alessandro Grimaldi, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, verso la riconferma in qualità di segretario regionale dell’Anaao Assomed, il sindacato dei dirigenti medici più rappresentativo in Italia e in Abruzzo (dove i suoi iscritti sono un quarto del totale dei dirigenti sanitari delle Asl). La riconferma del mandato per ulteriori quattro anni a Grimaldi, unico candidato al vertice della segreteria, avverrà in occasione del congresso regionale in programma sabato 28 maggio, nella sala convegni de“La Dimora del Baco”, a L’Aquila, a partire dalle ore 10.

 

Il segretario avrà come vicesegretariaper la prima volta una donna, Gabriella Marini, già segretaria aziendale di Teramo per l’Anaao, e tre nuovi giovani segretari aziendalioperanti nelle varie Asl del territorio –Giovanni De Berardinis (Chieti), Rita Greco (Pescara), Guevar Maselli (Teramo) – che si aggiungeranno al riconfermato segretario aziendale dell’Aquila, Loreto Lombardi.

 

“In questi quattro anni – dichiara Alessandro Grimaldi – abbiamo registrato 370 nuovi iscritti e, nonostante 270 pensionamenti e i disagi legati alla pandemia, il sindacato è cresciuto di circa 100 unità rispetto al 2018. In Abruzzo gli iscritti all’Anaao, rappresentati per la stragrande maggioranza da medici, ma anche da biologi e fisici, sono circa 700 su un organico complessivo di 2800 dirigenti sanitari delle Asl abruzzesi. Dunque, uno su quattro è iscritto all’Anaao”.

 

“Fra i tanti problemi che saremo chiamati ad affrontare nei prossimi mesi – prosegue Grimaldi – quello delle dimissioni o dei pensionamenti legati alla disaffezione è uno dei più gravi. Spesso come noto i nostri colleghi, negli ospedali, sono costretti a turni massacranti con scarse prospettive di carriera, retribuzioni non elevate e un’organizzazione del lavoro difficile per la carenza di personale. È un problema a cui va posto rimedio nel più breve tempo possibile con nuove assunzioni e la stabilizzazione del personale precario”.




L’Aquila. Banca d’Italia PREMIO PER LA SCUOLA ‘INVENTIAMO UNA BANCONOTA’ Premiazione delle scuole semifinaliste Edizione 2021-22

 

 

La Banca d’Italia è da anni impegnata ad accrescere il livello di cultura finanziaria nel Paese, anche attraverso il coinvolgimento degli studenti e degli insegnanti in specifiche iniziative didattiche, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Una di queste è il Premio per la Scuola ‘Inventiamo una banconota’, giunto quest’anno alla sua nona edizione, che prevede il coinvolgimento degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado nella progettazione di una banconota immaginaria su uno specifico tema.

Quest’anno il tema scelto è “Un nuovo inizio: ripartire attraverso l’economia” e vuole incoraggiare gli studenti a riflettere sulle opportunità che rappresenta per le nuove generazioni la ripartenza in chiave economico-finanziaria, all’indomani della pandemia.

Nel corrente anno scolastico hanno partecipato al concorso complessivamente 229 scuole primarie, 292 secondarie di 1° grado e 281 secondarie di 2° grado, per un totale di 802 classi.Come negli scorsi anni, la prima fase di selezione si è svolta a livello decentrato,peraggregati regionali, ad opera di 6 giurie costituite presso le sedi della Banca d’Italia di L’Aquila, Torino, Bologna, Arezzo, Bari e Reggio Calabria.Della Giuria costituita presso la Filiale regionale di L’Aquilahanno fatto parte Massimo Calvisi, Temporaneo Responsabile della Filiale di L’Aquila della Banca d’Italia, Ada D’Alessandro,Referente Legalità dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, Giuliana Birindelli, Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università ‘G. d’Annunzio’ di Chieti-Pescara e Sindaco effettivo della Banca d’Italia, Antonio Gasbarrini, critico d’arte e saggista e Monica Pelliccione, giornalista e scrittrice

La Giuria ha esaminato i 142 bozzetti inviati dalle scuole delle regioni Abruzzo, Molise, Lazio e Sardegna ed ha scelto i 9 bozzetti semifinalisti che, assieme a quelli selezionati dalle altre giurie interregionali (complessivamente 54) si sono intanto aggiudicati un premio di 2 mila euro per il supporto delle attività didattiche dell’istituto scolastico. Oggi saranno appunto premiate le 5 scuole abruzzesi che hanno superato la prima fase di selezione e che sono:

 

  • SCUOLA PRIMARIA COLLEMICI DI PAGLIETA (ISTITUTO COMPRENSIVO B. CROCE – PAGLIETA- CH)
  • SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO VICENTINI-DELLA PORTA (ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE 2 CHIETI)
  • T.S. T. ACERBO DI PESCARA
  • ISTITUTO PROFESSIONALE E.MARINO DI TERAMO (ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ALESSNDRINI-MARINO)
  • LICEO SCIENTIFICO LUCA DA PENNE (I.I.S. LICEI “LUCA DA PENNE – MARIO DEI FIORI”)

 

La seconda fase di selezione si è conclusa ieri presso il Servizio Banconote della Banca d’Italiache ha scelto i 9 bozzetti che a livello nazionale parteciperanno alla fase finale del concorso che si svolgerà il prossimo 6 giugno a Roma presso il Dipartimento Circolazione Monetaria e Pagamenti al Dettaglio della Banca d’Italia. Le 3 classi vincitrici (una per ogni grado scolastico) riceveranno un premio finale di 10 mila euro per il supporto delle attività didattiche del loro Istituto.

 

Tra 9 Istituti scolastici finalisti ci sono quest’anno ben 2 scuole abruzzesi:

  • SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO VICENTINI-DELLA PORTA (ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE 2 CHIETI)
  • ISTITUTO PROFESSIONALE E.MARINO DI TERAMO (ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ALESSANDRINI-MARINO).



TRANSIZIONE ECOLOGICA: SFIDE E OPPORTUNITÀ’ PER IL SISTEMA DELLE IMPRESE ABRUZZESI

Confronto di alto profilo, a Pescara, nel corso della tavola rotonda organizzata da Confartigianato Imprese Abruzzo

Pescara, 20 maggio – E’ stato un confronto di alto profilo, ricco di spunti e considerazioni interessanti, quello che si è tenuto ieri pomeriggio a Pescara, nella Sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo, sul tema della transizione ecologica in riferimento al mondo della piccola e media impresa e dell’artigianato. Alla tavola rotonda, organizzata da Confartigianato Imprese Abruzzo, ha preso parte Daniele Gizzi, nel doppio ruolo di responsabile nazionale delle politiche ambientali della Confederazione artigiana e di presidente del Comitato Nazionale dell’Albo Gestori Ambientali presso il Ministero della Transizione Ecologica, insieme ai senatori Luciano D’Alfonso (Pd) e Alberto Bagnai (Lega), presidente e membro della commissione Finanze e Tesoro a Palazzo Madama, all’assessore regionale Nicola Campitelli e al docente di Geografia economica Piergiorgio Landini.

Dopo la relazione introduttiva del presidente regionale di Confartigianato, Giancarlo Di Blasio, è stato il senatore Bagnai ad entrare nel vivo del dibattito. “La realtà ci costringe a fare un discorso di verità, perché gli sviluppi sul mercato delle materie prime sono solo un’accelerazione di dinamiche che già in precedenza risultavano chiare – ha osservato il parlamentare leghista – in Europa si è aperto un dibattito perché è evidente che, se i prezzi raddoppiano, con gli stessi soldi possiamo fare la metà delle cose e dunque, per ricalibrare gli obiettivi, avremo bisogno di ascoltare anche le categorie produttive. Mi preoccupa l’estrema brevità dell’intervallo di tempo proposto per arrivare alla transizione: è chiaro che nessun imprenditore e nessun cittadino vuole inquinare il mondo nel quale vive, ma occorre essere pragmatici, darsi obiettivi raggiungibili”. Il senatore leghista ha poi riservato aspre critiche all’impianto del Pnrr. “Entro giugno dobbiamo raggiungere 45 obiettivi del Pnrr, 15 riforme e 30 investimenti – ha detto – mi chiedo allora, in una situazione di crisi economica, quanto il Pnrr sia uno strumento di crescita economica e quanto sia uno strumento di orientamento politico dei nostri governi? Con grandi somme a disposizione è facile pensare subito alla possibilità di realizzare grandi opere e invece, se si apre il Pnrr, si scopre che gli interventi sono stati polverizzati”. Quindi la stoccata finale: “Siamo passati dalla fase in cui ci chiedevamo cosa può fare il Pnrr per noi a cosa possiamo fare noi per il Pnrr, visto che si va da decreto in decreto per cercare di farlo funzionare”.

La replica, a distanza, è arrivata dal senatore D’Alfonso, che ha raggiunto gli altri ospiti poco dopo il congedo anticipato del collega leghista. “Bagnai quando interviene sa sempre essere generoso per il seguito della discussione – ha ironizzato D’Alfonso – in realtà le vere protagoniste di questo cammino verso la transizione ecologica sono proprio le imprese e a mio avviso il Pnrr ha la capienza economica sufficiente, per il tempo dato, a raggiungere gli obiettivi. Tuttavia, occorre organizzare i meccanismi amministrativi, superando l’impianto duale, statuale, tra l’ordinamento e i portatori di interessi, i soggetti portatori di ricchezza. In questo momento siamo nella condizione di superare la dualità e organizzare una grande forma pattizia – ha proseguito il senatore del Pd – la grande sfida di modernizzare le imprese, ovvero renderle funzionanti, deve avere un valore pubblico, collettivo, istituzionale, e nell’ultimo decreto-legge presieduto dalla nostra Commissione sono presenti misure coraggiose”.

Gizzi ha illustrato gli obiettivi green, definiti dall’Unione Europea e recepiti dal MiTE, “che non potranno essere realizzati senza il ruolo attivo delle micro, piccole e medie imprese”. Il responsabile ambiente di Confartigianato ha sottolineato che “l’Unione Europea ha scelto di decarbonizzare entro il 2050 e questo significa promuovere, per i prossimi anni, uno sviluppo sostenibile per i comparti chiave dell’economia italiana. Per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici – ha aggiunto Gizzi – occorre minimizzare il consumo di materie prime naturali promuovendo politiche di economia circolare: trasformando i rifiuti in risorsa, aumentando la vita media dei prodotti, combattendo l’obsolescenza programmata”.

L’assessore regionale con deleghe a Energia e Rifiuti, Nicola Campitelli, ha illustrato le attività di programmazione della Regione che saranno sviluppate su due livelli: operativo e culturale. “L’Abruzzo sarà protagonista della transizione energetica grazie alla costruzione di una filiera dell’idrogeno green, dalla componentistica alla logistica, per arrivare alla produzione del vettore da fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico, e alla successiva distribuzione e utilizzo, come alternativa alle fonti fossili – ha spiegato l’assessore – la transizione energetica però va affiancata da quella burocratica: l’imprenditore non deve trovare ostacoli lungo il suo percorso, ma uffici collaborativi. Stiamo lavorando ad un processo di semplificazione della normativa regionale per velocizzare gli iter autorizzativi. Una volta che l’impianto sarà realizzato, il secondo step sarà quello di facilitare l’emissione della rete”.

Ulteriori spunti al dibattito sono stati forniti dal professor Landini, secondo il quale “la pianificazione regionale dovrebbe costituire la vera intelaiatura su cui calare gli interventi che il Pnrr finanzierà in Abruzzo e che rischiano invece di rimanere scollegati tra loro, se non pensiamo alla transizione ecologica in maniera reale. Per decenni abbiamo commesso l’errore di abbandonare la pianificazione territoriale, per andare verso una pianificazione settoriale”. Gizzi infine ha concluso i lavori: “per favorire la transizione ecologica delle micro, piccole e medie imprese, dobbiamo essere in grado di creare le condizioni fondamentali, facendo leva sul pieno utilizzo delle risorse del PNRR, ma anche stimolando il mondo della finanza allo sviluppo sostenibile”.




Pro Loco, Cardinali: “La Regione sostenga i custodi delle tradizioni”. Al via l’idea di una mostra itinerante




Borgo Sperone, frazione di Gioia dei Marsi (AQ). “Quota Mille” a Sperone, un viaggio nella memoria

Sperone, con la sua storia costellata da continui e repentini mutamenti, è l’emblema di molti degli sconvolgimenti che sono avvenuti nella Marsica. Situato alle porte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, la sua vicenda è oggi una testimonianza unica del territorio abruzzese.

Borgo Sperone, frazione di Gioia dei Marsi (Aq), “al di sotto della nostra QuotaMille: questa storia, infatti, parte da molto molto più in alto. Esattamente da qui, da quello che era l’antico borgo di Sperone, oggi chiamato Torre Sperone, posto a 1224 m.s.l.m., a cavallo tra la valle del Giovenco e la piana del Fucino”. Così lo scrittore abruzzese Peppe Millanta, illustra “l’area protagonista” di una nuova puntata di “Quota Mille”rubrica a cura di Paolo Pacitti e le telecamere Rai con Sem Cipriani.

Il nome deriverebbe da quello di due antichi castelli presenti un tempo nella zona: Sparnasio e Asinio, che si unirono formando il primo centro abitato, chiamato nel medioevo Speron d’Asino.

Caratteristica è la sua torre, costruita dai conti dei Marsi per controllare il vicino passo. Era in collegamento visivo con analoghe strutture militari che all’epoca cingevano tutto il lago Fucino.

“Venute meno le esigenze difensive – spiega Millanta – il borgo perse a poco a poco di importanza. Ma il colpo definitivo lo ebbe il 13 gennaio del 1915, con il terremoto della Marsica”.

S’è fatta d’improvviso una fitta nebbia. I soffitti si aprivano lasciando cadere il gesso. Tutto questo è durato venti secondi, al massimo trenta. Quando la nebbia di gesso si è dissipata, c’era davanti a noi un mondo nuovo…”così Ignazio Silone racconta quanto avvenuto durante il terremoto della Marsica. Venti secondi che distrussero tutto. E Sperone non fu da meno. Anzi: la terminazione meridionale della faglia, ancora oggi visibile, terminava proprio sotto di lei. Non rimase nulla.

Per questa ragione si decise di non ricostruire l’abitato nello stesso sito, ritenuto troppo pericoloso, ma di spostarlo più a valle.

“Furono costruite perciò queste casette dove la popolazione superstite si insediò, in quella che venne chiamata Sperone Nuovo. La vita però continuava ad essere difficile, tanto che gli abitanti dovettero farsi sentire per farsi costruire almeno una strada che potesse permettere l’arrivo di figure fondamentali come medico, maestri e ostetrici” – racconta lo scrittore.

Ma il viaggio di questo borgo, questo suo rotolare verso il basso, non era ancora terminato: negli anni ’60, per le mutate condizioni economiche, la popolazione fu spostata infatti ancora più a valle, in un incasato costruito appositamente per loro e più comodo a livello di servizi: Borgo Sperone, proprio di fianco a Gioia dei Marsi.

Si tratta dell’ultima tappa di un viaggio iniziato più di 100 anni fa, che in un percorso ideale racconta tanto dei cambiamenti avvenuti in Abruzzo nel ‘900. Un viaggio quindi a ritroso nel tempo e soprattutto nella memoria.

https://www.facebook.com/peppemillanta, dov’è possibile saperne di più anche sulla puntata dedicata a Sperone.




Abruzzo. Romanì Week 2022: l’ attivista Giulia DI Rocco a Bruxelles

 Il 18 maggio 2022 Giulia Di Rocco romnì italiana originaria di Pratola Peligna (AQ) residente a Lanciano ( CH)  sarà a Bruxelles presso il Parlamento Europeo per la settimana Romanì 2022. Unica romnì italiana Abruzzese  a rappresentare l’Italia per questo importante evento.

La Romani Week 2022 consiste in una serie di eventi dedicati dal Parlamento Europeo ai Rom in Europa, la più grande minoranza etnica europea e tuttavia la più discriminata. Quest’anno la Romani Week 2022 sarà organizzata dal 16 al 19 maggio nella sede del Parlamento Europeo, a Bruxelles. Mira a discutere le politiche post 2020 per l’uguaglianza e l’inclusione dei rom. Inviterà le istituzioni europee e gli Stati membri a porre la lotta contro l’antiziganismo in primo piano negli sforzi sociali ed economici per l’inclusione dei rom ea garantire la loro partecipazione in tutti i settori della vita pubblica . la grande novità è che per la prima volta è stata invitata anche una romnì abruzzese a prenderne parte e  parlerà della situazione dei bambini rom in Europa e in Italia.




Ennesimo verbale d’accordo siglato al ribasso in Tua Spa. Disparità tra le sigle sindacali, la denuncia di Orsa Trasporti Abruzzo

Alex Orlandi ORSA

Nuova beffa per i dipendenti dell’azienda Tua: lo scorso 5 maggio è stato siglato l’ennesimo verbale d’accordo al ribasso, accordo a totale discapito del personale dipendente. In sostanza, gli emolumenti derivanti dal contratto aziendale saranno negati o parzialmente riconosciuti per i primi tre anni agli autisti neoassunti, lavoratori che hanno il diritto sacrosanto di vedere riconosciuta al 100% la retribuzione per la propria prestazione d’opera. Per effetto dell’accordo tra azienda e sindacato si verificheranno disparità di trattamento economico tra  lavoratori che svolgono le medesime mansioni, situazione che riteniamo inaccettabile.

“Ne va della dignità umana – ha commentato Alex Orlandi, segretario regionale Orsa Trasporti Abruzzo – siamo spettatori di un management aziendale totalmente indirizzato alla continua ricerca dell’abbattimento del costo del lavoro, sappiamo tutti con quali effetti sul dipendente; ma quello che risulta inverosimile è la completa approvazione da parte di talune sigle sindacali, forse è proprio questo il motivo che spinge gli organi dirigenziali di Tua a tenere lontano dalle trattative il nostro sindacato, pur rappresentando il 10% della forza lavoro ed essendo il terzo sindacato in azienda in relazione al numero di associati. In Tua si verifica un caso decisamente anomalo, – denuncia Orlandi – Orsa Trasporti Autoferro tpl Abruzzo viene sistematicamente esclusa dal tavolo delle trattative”.

La nota si conclude con l’appello unanime degli aderenti all’Orsa Trasporti: “Chiediamo energicamente al presidente Gianfranco Giuliante ed al direttore Generale Maxmilian Di Pasquale quali siano le motivazioni  di tale atteggiamento ed un’inversione di rotta in rispetto delle corrette relazioni industriali. Inoltre, intendiamo ribadire fermamente che Orsa non  approverà mai una politica dannosa per la salute dei lavoratori, che siano essi neoassunti o meno. I lavoratori sono stanchi di vedere i propri diritti calpestati, soprattutto quando l’oltraggio ha una convalida  sindacale”.

 




Importante risultato raggiunto con la vendita di uova di Pasqua promossa da Abruzzo Autismo Onlus in sostegno di ‘Di Arti e di Mestieri’ progetto curato dall’Opera Sante de Sanctis con la Fattoria Sociale Villa Irelli

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            TERAMO. Un risultato importante è stato raggiunto con la vendita di uova di Pasqua promossa da Abruzzo Autismo Onlus per sostenere le attività del progetto ‘Di arti e di mestieri’, curato dall’Opera Sante de Sanctis con la Fattoria Sociale Villa Irelli a Castelnuovo Vomano, nel comune di Castellalto (TE), rivolto a ragazzi e ragazze con disabilità mentale. L’iniziativa solidale ha permesso di ottenere una cifra significativa, grazie alla generosità di tante persone che hanno deciso di contribuire e all’impegno di alcuni genitori di ragazzi partecipanti al progetto. In particolare hanno lavorato attivamente per la vendita delle uova i genitori: Virginia FrancoMelizia DeaDolores SebastianiRoberto Ciferni e Giuseppe (Pino) Sacripante. Hanno inoltre sostenuto l’iniziativa i dipendenti della Marcafè (Torrefazione Adriatica) di Giulianova e della Geni’s Dolci e Gelati, con sede a Basciano.

Di Arti e di Mestieri è un progetto supportato dalla Fondazione Tercas e organizzato in collaborazione con la Cia Agricoltori Italiani L’Aquila-Teramo, la Compagnia dei Merli Bianchi, l’associazione NaturAmo e la società agricola D’Amario e Feliciani di Atri e prevede ogni venerdì pomeriggio, dalle 15 alle 19, laboratori rivolti a ragazzi e ragazze con disabilità, in particolare con disturbo dello spettro autistico, dai 15 anni in su. Tra le attività proposte laboratori di teatro, di infeltrimento della lana, di musicoterapia, di lavorazione della ceramica, di cucina, di produzione del formaggio, di lavorazione del legno, laboratori dedicati alla cura dell’orto e, novità di questa edizione lo Yoga, in collaborazione con l’associazione Yoga and Pleasure (Yap). Per le famiglie anche quest’anno sono in programma anche mostre mercato e parent training. I ragazzi sono seguiti da operatori sanitari, assistenti, artisti e professionisti affinché possano sperimentare comportamenti adattivi e apprendere abilità funzionali alla vita quotidiana e all’autonomia, cercando anche di favorire l’occupazione dei partecipanti per garantire a tutti una vita migliore.

            “Ringraziamo sentitamente Abruzzo Autismo Onlus e in particolare il presidente Dario Verzulli per questa lodevole iniziativa – dichiara il Presidente dell’Opera Sante de Sanctis, Marco Valerio de Sanctis, – un ringraziamento particolare va alle mamme dei ragazzi che hanno contribuito attivamente alla vendita delle uova e ai dipendenti delle ditte Marcafé e Geni’s Dolci e Gelati per aver sostenuto l’iniziativa. L’importo raggiunto precisamente è 6.101 euro, risorse preziose e importanti per aiutarci a portare avanti le nostre tante attività i cui costi sono ovviamente molti, e vanno dal personale, alla gestione della struttura, ai materiali e alle spese legate ai collaboratori che con la loro professionalità rendono possibili i vari laboratori. Siamo felici di constatare come i nostri sforzi siano apprezzati da tutti, questa raccolta fondi lo dimostra ancora una volta. Grazie anche a queste risorse abbiamo in programma nuove iniziative come le visite in alcune aziende agricole, l’attivazione di nuovi servizi e tante novità che a breve comunicheremo per proseguire un percorso virtuoso a beneficio delle famiglie e dei ragazzi e in generale della comunità”.

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L’Opera Sante de Sanctis è un’associazione per la terapia e la riabilitazione dei portatori di handicap psicofisici, fondata nel 1898 da Sante de Sanctis, pioniere della neuropsichiatria infantile in Italia. L’Associazione svolge, fin dalla sua fondazione, un ruolo di avanguardia nell’uso di tecniche riabilitative innovative o sperimentali associate alla tecnica riabilitativa ordinaria. La globalità dell’intervento riabilitativo è sempre stata e rimane al centro dell’impostazione adottata al fine del raggiungimento del recupero del deficit, del potenziamento delle capacità residue e della realizzazione di una compiuta integrazione sociale. Denominatore comune di ogni intervento è la centralità del disabile con la sua individualità e il suo orgoglio personale. Nel 1978 il Ministero della Sanità ha stipulato con l’Associazione la prima Convenzione con la quale è stata sancita l’autorizzazione a erogare assistenza sanitaria specifica riabilitativa dando vita a quelle attività che ancora oggi, in accordo con tutte le successive innovazioni e integrazioni introdotte dalla Regione Lazio, i quattro centri di riabilitazione dell’Associazione, situati nel tessuto urbano romano con trattamento semiresidenziale e ambulatoriale, continuano a erogare.